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Il '''carbonaio''' è il [[mestiere]] di trasformare la [[legna]] in [[carbone]], molto diffuso in [[Italia]] fino alla metà del secolo scorso, nelle località di [[montagna]] e di [[collina]] dove c'era abbondanza di legna, che costituisce la [[materia vegetaleprima]].
Era un mestiere molto diffuso in Italia fino alla metà del secolo scorso, nelle località di montagna e di collina dove c'era abbondanza di legna, che costituisce la materia prima.
 
==Descrizione==
{{vedi anche|carbonaiaCarbonaia|Carbone vegetale}}
Oggi questo antico mestiere è ancora praticato nei [[bosco|boschi]] della [[Calabria]] con qualche beneficio introdotto dal progresso. Le quantità prodotte da ogni carbonaio sono aumentate ed una carbonaia può arrivare a contenere anche 700 quintali di legna {{collegamento interrotto|1=[http://www.pisaniphoto.com/wp/?p=62] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}. Ogni zona d'Italia ha ovviamente sviluppato termini tecnici differenti a seconda del dialetto parlato. L'arte consiste nel tagliare legna nei boschi, trasportarla in spiazzi piani e aperti (chiamati ''ial'') accatastarla in carbonaie (o [[Carbonaia|poiàt]], in dialetto bellunese) ed innescare il processo di [[combustione lenta]] che porta alla carbonizzazione ossia alla trasformazione della legna che è un [[composto organico]] in [[carbone]].
 
In passato il carbone vegetale veniva utilizzato come bene [[succedaneo]] del [[Carbone (minerale)|carbone]] [[Combustibile fossile|fossile]] e per alcuni usi speciali dovuti all'alto potere di [[adsorbimento]]. Ora il carbone vegetale, noto anche come carbonella, è richiesto per alimentare i [[barbecue]] e i forni a legna delle [[Pizzeria|pizzerie]]. Il carbone vegetale ha forti proprietà adsorbenti, ma questo tipo di carbone vegetale viene prodotto con un processo di distillazione secca o carbonizzazione artificiale.
 
[[ImmagineFile:Bondone monumento al carbonaio.JPG||thumb|right|Il monumento in [[bronzo]] al carbonaio di don Luciano Carnessali]]I carbonai, per esercitare il loro mestiere, dovevano abbandonare il paese dall'inizio della primavera fino ad autunno inoltrato per trasferirsi con la famiglia in montagna dove c'era la legna da tagliare e dove bisognava sorvegliare giorno e notte illa [[poiàt]]carbonaia per 5 o 6 giorni, per ottenere da 30 a 40 quintali di legna circa 6 forse fino a 8 quintali di carbone.
 
Le donne, oltre a partecipare alla produzione, badavano ad ogni altra cosa di necessità della famiglia, compreso l'onere di allevare ed educare i figli e quando capitava portare a termine le gravidanze.
 
==Nella cultura di massa==
==Curiosità==
Il comune di [[Bondone]] ha ricordato il mestiere di carbonaio nell'art. 1 del proprio statuto e ha dedicato a quel mestiere un monumento posto nella piazza principale del paese. Qui la figura dedel carbonaio viene ricordata ogni anno il 9 settembre in occasione dell'adempimento del voto fatto per ai tempi della [[peste]] del [[1630]], poiché quel giorno di festa i carbonai con le loro famiglie tornavano in paese. E viene recitata la seguente poesia scritta in occasione della dedica al monumento.
{{trasferimento|s}}
Il comune di [[Bondone]] ha ricordato il mestiere di carbonaio nell'art. 1 del proprio statuto e ha dedicato a quel mestiere un monumento posto nella piazza principale del paese. Qui la figura de carbonaio viene ricordata ogni anno il 9 settembre in occasione dell'adempimento del voto fatto per ai tempi della [[peste]] del [[1630]], poiché quel giorno di festa i carbonai con le loro famiglie tornavano in paese. E viene recitata la seguente poesia scritta in occasione della dedica al monumento.
 
All'interno del [[parco naturalistico-forestale di Poggio Neri]] vi è un "museo del parco" che descrive la tradizionale attività di carbonai della popolazione ivi residente.
 
==Voci correlate==
'''La vita dei carbonai'''
* [[Carboneria]]
{{Quote|'''Testo originale in dialetto'''<br>Carbonér, a-i ültem de mars<br>te partìe da Bondù,<br>quante sö le söme ghera a mò la nèf,<br>pör nà a fa la stagiù.<br>La fònno, i matèi e le matele,<br>le cavre e le galine<br>te cargave töt söl beròc<br>e te nave la sö 'n del mut,<br>en de no ero gnamò spontà 'l bròch.
 
:La cò?<br>na baito de bastù!<br>El lèt?<br>quoter dase e'n pò de lape come stramòs<br>en de se navo a dormì,<br>capetavo che nasèo en bel pöti,<br>poarèt, bel e nüt come 'l Gesù Bambì!
== Altri progetti ==
Quate faighe: taià la legno, portalo a la jal<br>laorà da le stele a le stele<br>da la fòm gran grongolavo sempre le böele,<br>la nòt, tender al poiòt<br>e pensà a fà deventà grònc í matèi<br>e a no fai pò tröbölà!
{{interprogetto}}
:Da mangià.?<br>Polenta e lòt,<br>a le feste 'n tochèl de formòi<br>e da beèr eivo del sòi.<br>E se d'està vegnio vergù a troàt,<br>magare el prèt da Bondù,<br>te se fave en quoter por dàc col cör<br>chel chè te gave de pö bù.
 
Carbonér,<br>a Bondù el tò mestèr no i le fö pö,<br>a la Löao ghè en bel monoment<br>a tè dedecà, che el parlo del tò pasà!<br>E adèss pör recordàt<br>n'Ave Mario a la noso Madono<br>dal Bambì en bròs.<br>Carbonèr,<br>chè: poarèt, strasà, faigà, 'nbarbesà!<br>Lasö 'n ciel, sùm secür,<br>che dal Segnùr te si stà be' pagà.|Una poesia di Gianpaolo Capelli di Bondone sulla vita dei carbonai del suo paese, con il consenso dell'autore a pubblicare su wikipedia con licenza [[GFDL]])|'''Traduzione in italiano'''<br>Carbonaio, agli ultimi di marzo<br>partivi da Bondone,<br>quando sulle cime c'era ancora la neve<br>per andare a fare la stagione.<br>La moglìe, i bimbi e le bimbe,<br>le capre e le galline<br>caricavi tutto sul carretto<br>e andavi lassù in montagna,<br>dove ancora non erano spuntate le foglie.
{{Controllo di autorità}}
:La casa?<br>una baita di tronchi!<br>Il letto?<br>rami di abete e foglie di mais come materasso<br>e lì dove si andava a riposare,<br>capitava che nascesse un bel bambino,<br>povero, bello e nudo come Gesù Bambìn!
Quante fatiche: tagliare la legna, portarla alla “ial”<br>lavorare dal mattino presto a sera tardi,<br>per la fame sempre brontolavano le budella,<br>di notte, far la guardia al “pojat”<br>col pensiero di far crescere i figli<br>e non farti più tribolare!
:Da mangiare?<br>polenta e latte,<br>e nei giorni di festa un pezzo di formaggio<br>e da bere. acqua dei secchio.<br>E se in estate veniva qualcuno a trovarti,<br>magari il tuo parroco di Bondone,<br>eccezionale era la tua ospitalità, e davi col cuore<br>quello che avevi di più buono.
Carbonaio,<br>a Bondone il tuo lavoro non lo fanno più!<br>In piazza alla Levata c'è un bel monumento<br>a te dedicato, che testimonia il tuo passato!<br>E adesso per ricordarti<br>un'Ave Maria alla nostra Madonna<br>con il Bambino in braccio.<br>Carbonaio,<br>qua sulla terra: povero, stracciato, affaticato, sporco!<br>Lassù in cielo, siamo sicuri,<br>che dal Signore sei stato ben ricompensato.}}
 
[[Categoria:Professioni dell'artigianato]]
[[Categoria:Lavorazione del legno]]
[[Categoria:Antichi mestieri]]
 
[[scn:Cravunaru]]