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|nomeUfficiale = Contea di Nizza
|portale =
|linkStemma =Arms of Nice Arms.svg
|linkBandiera = Comte de Nice flag.svg
|linkLocalizzazione = County of nice.svg
|paginaBandiera =
|motto =
|capitale principale =[[File:Nice Arms of Nice.svg|left|15px18px]] [[Nizza]]
|capitaleAbitanti =
|capitaleAbitantiAnno =
|altre capitali =
|dipendente da =[[File:Flag_of_England.svg|15px|border]] [[Repubblica di Genova]] [[File:Flag of the Kingdom ofSavoie Sardiniaflag.svg|15px20px|border]] [[RegnoDucato di SardegnaSavoia]]
|suddiviso in = 14 mandamenti (vedi [[#Suddivisione amministrativa|elenco]])
|formaAmministrativa = [[ConteaContado]]
|titoloGovernatori =
|elencoGovernatori =
|organi deliberativi =
|inizio = [[28 settembre]] [[1388]]
|primo governatore =
|provincia precedente =
|fine =[[27 novembre]] [[1847]]
|evento iniziale = [[Dedizione di [[Saint-PonsNizza (Alpialla dell'Alta Provenza)|Saint-PonsSavoia]]
|ultimoGovernatore =
|provincia successiva = [[Divisione di Nizza]]
|evento finale = [[Fusione perfetta del 1847|Fusione perfetta]]
}}
La '''Contea di Nizza''', ossia il '''Paese Nizzardo''' (in [[linguaLingua franceseoccitana|franceseoccitano]]:, ''ComtéComtat de Nice / Pays NiçoisNiça''; in [[lingua occitanafrancese|occitanofrancese]]:, ''ComtatComté de Niça / País NiçardNice''), è stata una [[Contado|contea]] dellafacente parte dello [[RepubblicaStato di Genovasabaudo]],<ref>[http://www.francobampi.it/liguria/rattazzi/storia_province.htm]</ref> poiin partepossesso deldei [[Ducato di Savoia|Duchi di Savoia]] dal 1388 e poi del [[Regno di Sardegna|Re di Sardegna]] dal 17131720.<ref>Michele Ruggiero, ''Storia del Piemonte'', Piemonte in Bancarella, Torino 1979</ref>. Nel [[1847periodo napoleonico]] ilfu reuna [[Carloprovincia Alberto]]annessa la trasformò nella nuovaall'Impero francese.<ref>[[Divisionehttp://www.francobampi.it/liguria/rattazzi/storia_province.htm diLa Nizza]],storia sebbenedelle ilprovince titololiguri<!-- comitaleTitolo rimanessegenerato appannaggioautomaticamente del sovrano-->].</ref> LaIl gran parte degli antichi territoriterritorio della contea furonocorrisponde poiall'antica regione cedutistorica alladetta [[SecondoPaese impero francese|Francianizzardo]] nel(in [[1860]]occitano, paese''País diniçard''; cuiin avevafrancese già fatto parte fra il [[1796]]<ref>Secondo il diritto internazionale. La [[Repubblica Francese]] l'aveva occupata ''dePays factoniçois'' e annessa con legge rivoluzionaria dal [[1793]].</ref> e il [[1814]]. Capoluogo della contea era [[Nizza|Nizza Marittima]]).
Nel 1847 il re [[Carlo Alberto]] la trasformò nella nuova [[Divisione di Nizza]], sebbene il titolo comitale rimanesse appannaggio del sovrano. A seguito del [[Trattato di Torino (1860)|Trattato di Torino]], nel 1860 la gran parte degli antichi territori della contea fu poi ceduta alla [[Secondo impero francese|Francia]], paese di cui la contea aveva già fatto parte fra il 1796<ref>Secondo il diritto internazionale. La [[Prima Repubblica francese|Repubblica francese]] la aveva occupata ''de facto'' e annessa con legge dal 1793.</ref> e il 1814. Capoluogo della contea era [[Nizza|Nizza Marittima]].
== Geografia ==
Il territorio della Contea di Nizza corrispondeva grosso modo all'attuale dipartimento francese delle [[Alpi Marittime (dipartimento)|Alpi Marittime]], escluso il circondario di [[Grasse]]. La contea aveva uno sviluppo costiero di una trentina di chilometri (escluso il [[Principato di Monaco]]) e comprendeva le valli dei fiumi [[Varo (fiume)|Varo]], [[Tinea]], [[Vesubia]], [[Bevera (torrente - Francia)|Bevera]] e [[Roia]] fino allo spartiacque alpino, che la separava dai domini sabaudi del [[Piemonte]].
Tuttavia, la contea di Nizza è considerata dai geografi come far parte della [[Italia (regione geografica)|regione geografica italiana]] in quanto il [[Varo (fiume)|fiume Varo]] ne segna il confine occidentale<ref>"L'Enciclopedia Geografica - Vol.I - Italia", 2004, Ed. De Agostini</ref>.
La contea di Nizza costituì per un periodo l'unico sbocco al mare dei [[Casa Savoia|Savoia]] (esclusa la piccola enclave di [[Oneglia]]), in quanto la [[Repubblica di Genova]], che comprendeva l'attuale [[Liguria]] (regione amministrativa) e controllava parte dell'attuale Basso Piemonte ([[Novese]] e Ovada), fu annessa al [[Regno di Sardegna]] solo nel [[1815]]. Città principale fu sempre [[Nizza]], centro di antica vocazione mercantile, in grado di distinguersi dai piccoli borghi costieri e dai paesi dell'interno fin dall'[[Alto Medioevo]].
== Suddivisione amministrativa ==
La Contea di Nizza era suddivisa in 14 mandamenti:
*Mandamento di [[Contes (Alpi Marittime)|Conti]]
*Mandamento di [[Guillaumes|Guglielmi]]
*Mandamento di [[Levenzo]]
*Mandamento di [[Nizza]]
*Mandamento di [[Poggeto Tenieri]]
*Mandamento di [[Roccasterone]]
*Mandamento di [[Saint-Martin-Vésubie|San Martino di Lantosca]]
*Mandamento di [[Saint-Étienne-de-Tinée|Santo Stefano di Tinea]]
*Mandamento di [[Scarena]]
*Mandamento di [[Sospello]]
*Mandamento di [[Tenda (Francia)|Tenda]]
*Mandamento di [[Utelle]]
*Mandamento di [[Villafranca Marittima]]
*Mandamento di [[Villar sul Varo]].
== Storia ==
=== SottoIl idominio di casa Savoia (1388-1860) ===
Nizza entrò a far parte dei domini dei Savoia per mezzo della [[Dedizione di Nizza alla Savoia|Dedizione]] di [[Saint-Pons (Alpi dell'Alta Provenza)|Saint-Pons]] il [[28 settembre]] [[1388]], con cui [[Amedeo VII di Savoia]], approfittando delle lotte intestine in Provenza, negoziò con JeanGiovanni Grimaldi barone di [[Beuil|Boglio]] (governatore di Nizza e della Provenza Orientale) il passaggio del Nizzardo e della [[valle dell'Ubaye]] ai domini sabaudi, colcon il nome di ''Terre Nuove di Provenza''. Le Terre Nuove presero poi il nome di ''Contea di Nizza'' nel [[1526]], anche se in questo contesto il termine "contea" venne impiegato in senso amministrativo, e non feudale.
Il 25 ottobre 1561, in seguito all'[[Editto di Rivoli]], l'[[lingua italiana|italiano]] ha rimpiazzatorimpiazzò il [[lingua latina|latino]] come lingua per la redazione degli atti ufficiali della Contea di Nizza.
Il duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] fece di Nizza un porto franco nel [[1614]] e vi stabilì un senato. La rivolta del conte di Boglio fu soffocata nel [[1621]] e da quel momento la contea conobbe un periodo di stabilità, al contrario della vicina [[Provenza]] martoriata dalle rivolte. Le ostilità con la Francia riiniziaronoricominciarono nel corso del [[XVII secolo]] e la contea fu soggetta due volte ad occupazione francese (1691-16971696 e 1707-1713).
[[File:Plan-Nice-1624.jpg|thumb|left|220px|Nizza in una stampa del 1624]]
Nel corso del Settecento la frontiera tra la contea di Nizza e la Francia venne rettificata a più riprese: una prima volta nel [[1718]], quando [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] riacquistò l'alta valle del Varo con [[Entraunes]] e [[Saint-Martin-d'Entraunes]] in cambio del comune di [[Le Mas]]<ref>L'alto Varo era passato alla Francia nel [[1713]] assieme alla vicaria di [[Barcelonnette]], della quale faceva parte.</ref>, e una seconda volta col [[Trattato di Torino (1760)|Trattato di Torino]] del [[24 marzo]] [[1760]], con cui i Savoia cedettero [[Gattières]] e la sponda destra del fiume [[Esterone]] alla [[Francia]], in cambio delle zone di [[Guillaumes|Guglielmi]] e [[La Penne|La Penna]], che passarono ai possedimenti sabaudi<ref>Per la precisione, i Savoia cedettero i borghi di [[Aiglun (Alpi Marittime)|Aiglun]], [[Bouyon]], [[Conségudes]], [[Le Broc (Provenza-Alpi-Costa MarittimeAzzurra)|Dos Fraires]], Gattières, [[Les Ferres]] e [[Roquestéron-Grasse]] alla Francia, in cambio rispettivamente dei centri di [[Cuébris]], [[Saint-Antonin (Alpi Marittime)|Sant'Antonino]] e La Penna, nonché di [[Auvare]], [[Daluis]], GuglielmiGuillames, [[La Croix-sur-Roudoule|La Croix]], [[Puget-Rostang]], [[Saint-Léger (Provenza-Alpi-Costa MarittimeAzzurra)|Saint-Léger]] e Saint-Pierre.</ref>.
Nel [[1789]] Nizza fu un centro controrivoluzionario; l'Armata del ''Midi'' della giovane [[Prima Repubblica francese|Repubblica Francese]], al comando del [[Jacques Bernard d'Anselme|generale d'Anselme]], entrò in città il 29 settembre [[1792]]. Il seguente 31 gennaio, la [[Convenzione Nazionale|Convenzione]] ordinò l'integrazione della contea nel territorio francese e la creazione del [[dipartimento francese|dipartimento]] delle [[Alpi Marittime (dipartimento)|dipartimento delle Alpi Marittime]]. Durante il periodo dell'occupazione francese fu attivo nel territorio della Contea il movimento popolare del [[barbetismo]], fedele ai Savoia.
Il 23 aprile [[1814]] la contea tornò sotto il controllo del re di Sardegna [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele I]], mentre il [[Principato di Monaco]] passò dal [[protettorato]] francese a quello [[Regno di Sardegna|sardo]]. Con lo scoppio dei moti nazionali nel [[1848]], le cittadine monegasche di [[Mentone]] e [[Roccabruna (Francia)|Roccabruna]] si ribellarono al loro principe e diventarono città libere amministrate dai Savoia.
===La riorganizzazione amministrativa e la ''Provincia di Nizza''===
=== La cessione alla Francia ===
{{Vedi anche|Provincia di Nizza (1859)}}
[[File:Garibaldi.jpg|thumb|160px|Garibaldi fu uno dei più strenui oppositori della cessione di Nizza alla Francia]]
La Contea di Nizza viene trasformata in Divisione di Nizza nel 1847 e attivata nel 1848, in seguito alla fusione perfetta degli stati sabaudi. La divisione fu creata unendo la vecchia Contea di Nizza ai territori liguri di [[Oneglia]] e [[Sanremo|San Remo]], distaccati dal Ducato di Genova. In seguito alle riforme costituzionali del 1848 e alla concessione dello Statuto Albertino, il territorio fu dotato di un Consiglio Divisionale elettivo su base oligarchica.
Con gli [[accordi di Plombières]] ([[1858]]) stretti fra [[Cavour]] e [[Napoleone III]], il Regno di Sardegna promise la cessione di Nizza e della [[Contea di Savoia]] all'alleato francese in cambio del sostegno militare per la creazione di un Regno dell'Italia settentrionale a guida sabauda. La [[seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] vide la vittoria franco-piemontese. Il conflitto, tuttavia, fu interrotto anticipatamente dall'[[armistizio di Villafranca]] con il quale gli austriaci cedettero la sola Lombardia. Sfumò, così, per il Regno di Sardegna la costituzione di un unico Stato nell'Italia centro-settentrionale.
In seguito all'emanazione del decreto Rattazzi (1859) la Contea fu trasformata nella [[Provincia di Nizza (1859)|Provincia di Nizza]], a sua volta divisa in 3 circondari: [[Circondario di Nizza]], [[Circondario di Porto Maurizio]] e [[Circondario di San Remo]].
Per il Regno di Sardegna la cessione di Nizza e Savoia parve allontanarsi e, in effetti, di essa non si fece menzione nel Trattato di Pace di Zurigo.
=== La cessione del Circondario di Nizza alla Francia (1860) ===
Ma nei mesi successivi le rivolte nel [[Ducato di Parma e Piacenza|Ducato di Parma]], nel [[Ducato di Modena]], nelle quattro Legazioni pontificie (Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì) e nel [[Granducato di Toscana]], con la richiesta di annessione al Regno di Sardegna furono accettate dalla Francia, ma esclusivamente a patto che Nizza e la Savoia fossero, come inizialmente previsto, cedute alla Francia.
[[File:Garibaldi.jpg|thumb|upright=0.7|Garibaldi fu uno dei più strenui oppositori della cessione di Nizza alla Francia]]
Con gli [[accordi di Plombières]] (1858), stretti fra [[Cavour]] e [[Napoleone III]], il Regno di Sardegna promise la [[Annessione della contea di Nizza alla Francia|cessione di Nizza]] e della [[Contea di Savoia]] all'alleato francese in cambio del sostegno militare per la creazione di un Regno dell'Italia settentrionale a guida sabauda. La [[seconda guerra d'indipendenza]] vide la vittoria franco-piemontese. Il conflitto, tuttavia, fu interrotto anticipatamente dall'[[armistizio di Villafranca]] con il quale gli austriaci cedettero la sola Lombardia. Sfumò, così, per il Regno di Sardegna la costituzione di un unico Stato nell'Italia centro-settentrionale.
FuPer cosìil siglatoRegno ildi Sardegna la cessione di Nizza e Savoia parve allontanarsi e, in effetti, di essa non si fece menzione nel Trattato di Pace di Zurigo. Ma nei mesi successivi le rivolte nel [[24Ducato marzodi Parma e Piacenza|Ducato di Parma]], nel [[1860Ducato di Modena]], nelle quattro Legazioni pontificie (Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì) e nel [[Granducato di Toscana]], con la richiesta di annessione al Regno di Sardegna furono accettate dalla Francia, ma esclusivamente a patto che Nizza e la Savoia fossero, come inizialmente previsto, cedute alla Francia. Fu così siglato il 24 marzo 1860 il [[Trattato di Torino (1860)|Trattato di Torino]], con cui venne formalizzata la cessione, seppur subordinata ad un [[plebiscito]] da tenersi poche settimane dopo.
Non tutto il territorio della contea venne ceduto però alla Francia: [[Vittorio Emanuele II]] si riservò la sovranità sulle alte valli della [[Tinea]], [[Vesubia]] e [[Roia]] (compresa [[Tenda (Francia)|Tenda]] e [[La Brigue|Briga Marittima]]), in quanto destinate a riserve di caccia reali. Il notevole avanzamento del confine sabaudo rispetto allo [[spartiacque]] fa invece supporre che le vere ragioni fossero militari, tanto che vi furono a lungo in Francia controversie su tale concessione -, ritenuta ingiustificata -, al Regno di Sardegna e su una linea di confine definita oltralpe ''"fantaisiste, irrationelle, bâtarde, voire ridicule".''<ref>Marc Ortolani, ''Les Franchices douanières de la commune de Tende 1861-1940. Un example de relations frontalières'' in Université de Nice-Sophia Antipolis, Centre Histoire du droit, ''Les Alpes Maritimes et la frontière 1860 à nos jours'', Actes du colloque de Nice [[1990]], ed. Serre, Nizza [[1992]], pag. 63</ref> ( Il nuovo confine, che deviando dallo spartiacque della cresta del Mercantour rendeva militarmente poco difendibili per la Francia le vallate delle Alpi Marittime, sarebbe stato nuovamente adeguato alla [[linea di displuvio]] alpina in seguito alla sconfitta italiana nella [[seconda guerra mondiale]], -in forza del [[Trattato di Parigi (1947)|Trattato di Parigi]], del 1947)]].
Il trattato di Torino venne reso pubblico il 30 marzo successivo1860 e suscitò la ferma opposizione di molti patrioti, primo tra tutti [[Giuseppe Garibaldi]], che era nizzardo di nascita. IlLa plebiscito ebbeFrancia comunque luogoprocedette enell'inscenare il plebiscito, che servì ad "ufficializzare" la volontà degli abitanti di entrambi i territori a passare alla Francia. LaI correttezzarisultati deisono risultatida ufficialiintendere ècome dubbiaesito dell'occupazione e del terrorismo francesi oltre che delle eventuali manomissioni operate dagli scrutinatori designati (dopo lo sgombero piemontese, l'esercito francese era potuto entrare a Nizza solo con la forza ed i sindaci della contea non allineati erano stati esautorati)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Charles Kendall Adams|titolo=Universal Suffrage under Napoleon III|rivista=The North American Review|volume=0117|numero=October 1873|pp=360-370|url=http://ebooks.library.cornell.edu/cgi/t/text/pageviewer-idx?c=nora;cc=nora;q1=savoy;rgn=full%20text;idno=nora0117-2;didno=nora0117-2;view=image;seq=361;page=root;size=s;frm=frameset;}}</ref>: le percentuali elevatissime a favore dell'unione alla Francia (99,8% nel Nizzardo, con soli 11 voti contrari contro ben 6910 favorevoli a Nizza città, e 99,3% in Savoia), paionooltre ad essere già di per sé esagerate ed assolutamente incongruenti con i dati linguistici e storico-culturali della zona.<ref>Se per la Savoia, di [[lingua francoprovenzale]] in quanto nettamente separata dal resto del regno dai massicci [[alpi]]ni, per la Contea di Nizza la situazione linguistica era più complessa. La comunicazione naturale aveva facilitato numerosi scambi culturali e commerciali tra Italia e Francia, cosicché alcune parti della Contea di Nizza (la Val Roia, e [[Mentone]]Dolceacqua) erano di lingua e cultura [[lingua ligure|ligure]], mentre il capoluogo, seppure di lingua occitana (il [[dialetto nizzardo|nizzardo]] è una variante arcaica e conservativa della [[Lingua occitana|lingua provenzale]]) era storicamente legato al Piemonte e alla dinastia dei Savoia. Questa eterogeneità avrebbe dovuto rispecchiarsi nei dati del plebiscito, cosa viceversa non avvenuta.</ref>, furono smentite dagli eventi che seguirono: ben un quarto della popolazione di Nizza fu non solamente contrariata, ma talmente mortificata ed umiliata dal falso "plebiscito" da decidere di recarsi in esilio volontario in Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.torino.it/cittagora/article_10165.shtml|titolo=I nizzardi e savoiardi che scelsero il Regno di Sardegna nel 1860|autore=Claudio Raffaelli|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20111101070254/http://www.comune.torino.it/cittagora/article_10165.shtml|dataarchivio=1º novembre 2011}}</ref>; nonostante questo primo [[Esodo nizzardo|esodo]] di resistenti, quando nel 1871 si tennero le prime elezioni libere nella contea, le liste filo-italiane guidate da Garibaldi ed impegnatesi ad abrogare l'annessione conquistarono ben il 90,2% dei voti (26.534 su 29.428 voti espressi). A Garibaldi, però, contro la legge fu impedito di parlare davanti all'[[Assemblea nazionale (Francia)|Assemblea Nazionale]] di Parigi e la [[Vespri nizzardi|sollevazione nizzarda]] fu repressa dai Francesi nel sangue. Dopodiché il governo procedette alla [[Francesizzazione dei toponimi dei comuni del Nizzardo|francesizzazione]] forzata della regione<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Guido Lucarno|titolo=La toponomastica come affermazione della sovranità nazionale: Alpi Marittime|rivista=Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia|volume=|numero=dicembre 2005}}</ref> ed alla soppressione della cultura locale<ref>{{Cita libro|autore=Giulio Vignoli|titolo=Storie e letterature italiane di Nizza e del Nizzardo (e di Briga e di Tenda e del Principato di Monaco)|url=http://www.monarchia.it/news_file/Giulio_Vignoli_Storie_di_Nizza_edel_%20Nizzardo.pdf|anno=2011|editore=Settecolori|città=Lamezia Terme|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722043620/http://www.monarchia.it/news_file/Giulio_Vignoli_Storie_di_Nizza_edel_%20Nizzardo.pdf|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>.
I risultati del plebiscito non furono peraltro considerati proprio nel caso dei due comuni rimasti sabaudi di [[Tenda (Francia)|Tenda]] e [[La Brigue|Briga Marittima]], nei quali rispettivamente 387 votanti su 388 (676 iscritti) e tutti i 323 votanti (su 1190 elettori potenziali) si erano espressi a favore dell'annessione alla Francia<ref> Marc Ortolani, ''op. cit''., pag. 61 e Ezio Maria Gray, ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', De Agostini, Novara, pag. 88</ref>.
Il [[14 giugno]] le truppe francesi imperiali entrarono in Nizza e venne celebrata l'unione con la Francia. L'ex-contea di Nizza venne così suddivisa nei due circondari (''arrondissements'')arrondissement di Nizza e [[Puget-ThéniersPoggetto Tenieri]], mentre con l'inglobamento del circondariodell'arrondissement di Grasse (precedentemente facente parte del [[Varo (dipartimento)|dipartimento del Varo]]) venne ricostituitocostituito il dipartimento delle Alpi Marittime (''Alpes-Maritimes'').
{| align="center" rules="all" cellspacing="0" cellpadding="4" style="border: 1px solid #999; border-right: 2px solid #999; border-bottom:2px solid #999"
== Risultati del plebiscito ==
|+ style="font-weight: bold; font-size: 1.1em; margin-bottom: 0.5em"| Plebiscito dell'aprile 1860
! Territorio!! Data!! Iscritti!! Votanti!! Favorevoli all'annessione alla Francia!! Contro l'annessione!! Astensioni!! Nulli
{| align="center" rules="all" cellspacing="0" cellpadding="4" style="border: 1px solid #999; border-right: 2px solid #999; border-bottom:2px solid #999"
|+ style="font-weight: bold; font-size: 1.1em; margin-bottom: 0.5em"| Plebiscito dell'aprile 1860
! Territorio!! Data!! Iscritti!! Votanti!! Favorevoli all'annessione alla Francia!! Contro l'annessione!! Astensioni!! Nulli
|-
| Contea di Nizza || 15/16 aprile || align=center| 30 712 || align=center| 25 933 || align=center| 25 743 || align=center|160 || align=center| 4 779 || align=center|30
|-
| colspan=10 align=center| <small> Fonte: H. Ménabréa/Guichonnet pour la Savoie/Conseil Général des Alpes-Maritimes cfr. anche Ezio Maria Gray, ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', De Agostini, Novara </small>
|}
Il plebiscito fu truccato. Prima di tutto, [[Nizza]] fu occupata militarmente dalla [[Francia]] il [[10 aprile]] 1860, ossia 15 giorni prima del famoso [[Plebiscito di Nizza del 1860|plebiscito]]. Le due frodi maggiori sono le seguenti: venne soppresso l'obbligo della residenza a Nizza per votare ed il partito pro-Francia istituì dei comitati per compilare le liste elettorali. Questi comitati avevano tutti i poteri e così stabilirono "sommariamente e senza ricorso" chi iscrivere nelle liste elettorali per far votare chi volevano. Quando Nizza non aveva ancora cambiato nazionalità, intervenne il prefetto imperiale del [[Varo (dipartimento)|Dipartimento del Varo]] imponendo illegalmente alla municipalità di Nizza di iscrivere nelle liste delle persone residenti in [[Provenza]] aventi, così essi affermavano, antenati nizzardi. Sono state ritrovate negli archivi municipali alcune di quelle liste. Inoltre vi furono assenze di cabine elettorali, di schede con il voto NO che non vennero stampate, il sindaco filofrancese e varie altre truffe.<ref>{{Cita web|url=http://liguenicoise.canalblog.com/archives/2009/01/02/13729247.html|titolo=NIZZA E IL SUO FUTURO - Ligue pour la Restauration des Libertés Niçoises - site officiel|sito=liguenicoise.canalblog.com|data=2009-01-02|lingua=fr|accesso=2020-05-20}}</ref>
== Territori rimasti al Regno di Sardegna ==
=== Valli ===
* [[Val di CastiglioneCiastiglione]] (''Val de Chastillon'')
* [[Val Molliera]] (''Val Mollières'') bagnata dal [[Molliera]]
* Vallone di Salesio (''Vallon de Salèse'')
* Alta Val [[Vesubia]] (''Val Vesubie'')
* [[Valle delle Meraviglie]] (''Vallèe des Merveilles'')
* Valmascaa (''Valmasque'')
* Vallone della Miniera (''Vallon de la Miniere'')
=== Comuni ===
Al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] rimasero interamente due comuni:
* [[TendeTenda (Francia)|Tenda]] (''Tende'')
* [[LaBriga BrigueMarittima|Briga]] (''La Brigue'') che formerà insieme a [[Briga Alta]] il nuovo comune di [[Briga Marittima]] nel [[1861]]
==== Frazioni ====
Queste sono tutte le frazioni rimaste al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]]:
* Molliera (''Mollières'') che diventerà frazione di [[Valdieri]]
* Perablancia (''Pierre Blanche'') che diventerà frazione di [[Valdieri]]
* Ciriegia (''Le Borèon'') che diventeradiventerà frazione di [[Entracque]]
* Frazioni di [[TendeTenda (Francia)|Tenda]]:
** Vievola (''Viève'')
** Rifrei (''Refrèi'')
** [[San Dalmazzo di Tenda]] (''Saint Dalmas-de-Tende'')
** Granile (''Granile'')
* Frazioni di [[La Brigue|Briga]]:
** [[Morignolo]] (''Morignole'')
** [[Santuario di Nostra Signora del Fontan|Nostra Signora del Fontan]] (''Notre Dame des Fontaines'')
** [[Realdo]]
** [[Verdeggia]]
Con la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel [[1861]], questi territori verrannovennero compresi nella [[provincia di Cuneo]]. A seguito dell'[[Occupazione italiana della Francia meridionale|invasione della Francia]] nel 1940 e l'occupazione di [[Nizza]] nel 1942, il governo italiano pensò di ricostruire l'antica Contea di Nizza, sulla quale avrebbe dovuto regnare [[Filiberto di Savoia-Genova]]. Il progetto, però, non ebbe alcun seguito.<ref>{{cita|Vignoli|p. 170|Vignoli}}.<br/ref>
In seguito al [[Trattato di Parigi (1947)|Trattato di Parigi]] del [[1947]] tutti questi territori passeranno alla [[Francia]], tranne Realdo e Verdeggia che, dal [[Piemonte]] ([[provincia di Cuneo]]) verranno compresi nel comune di [[Triora]] ([[provincia di Imperia]]).
Dopo il [[Trattato di Parigi (1947)|Trattato di Parigi del 1947]] tutti questi territori passarono alla [[Francia]], tranne Realdo e Verdeggia, che, dal [[Piemonte]] ([[provincia di Cuneo]]), vennero aggregati al comune di [[Triora]] ([[provincia di Imperia]]).
== Stampa italiana della Contea di Nizza ==
''[[La Voce di Nizza]]'' era un giornale in [[lingua italiana]] che fu fondato nel 1800 circa a [[Nizza]], nell'odierna [[Francia]]. Soppresso in seguito all'annessione di Nizza alla [[Francia]], il quotidiano non è più stato ripristinato.
''Il Pensiero di Nizza'', fondato dopo la caduta di Napoleone fu soppresso dalle autorità francesi nel 1895 (ben 35 anni dopo l'annessione) con l'accusa di [[irredentismo italiano a Nizza|irredentismo]], mentre era quasi esclusivamente autonomista.
''[[La Voce di Nizza]]'' era un giornale in [[lingua italiana]] che fu fondato nel [[1800]] circa a [[Nizza]], nell'odierna [[Francia]]. Soppresso in seguito all'annessione di Nizza alla [[Francia]], il quotidiano non è più stato ripristinato.
Ad essi collaborarono i maggiori scrittori italiani del Nizzardo: [[Giuseppe Bres]], [[Enrico Sappia]], [[Giuseppe André]] e molti altri. Questo dimostra l'esistenza nel Nizzardo di un'ampia fascia di popolazione di espressione italiana che poi pian piano si estinse a seguito della lotta delle autorità francesi all'italofonia. Tutt'oggi gran parte dei cognomi dei nizzardi (senza tenere in conto l'immigrazione dall'Italia) non è di stampo provenzale o francese (e questi ultimi appartengono a immigrati francesi o a nizzardi cui è stato francesizzato, per es. Del Ponte in DuPont), come vorrebbe la vulgata antitaliana, ma schiettamente italiano (per es. Alberti, Baldacci, Bianchi, Del Rivo, Giorgi, Paolini, ecc.)
La pubblicazione della testata ''Il Pensiero di Nizza'' venne ripresa dopo la seconda guerra mondiale come periodico e quale voce dei nizzardi italofoni da [[Giulio Vignoli]], studioso genovese delle minoranze italiane. In questo foglio, in più numeri, è stata riassunta la letteratura italiana del Nizzardo, dagli albori (XVI secolo) ai nostri tempi.
''Il Pensiero di Nizza'', fondato dopo la caduta di Napoleone fu soppresso dalle autorità francesi nel [[1895]] (ben 35 anni dopo l'annessione) con l'accusa di irredentismo, mentre era solo autonomista.
Ad essi collaborarono i maggiori scrittori italiani del Nizzardo: [[Giuseppe Bres]], [[Enrico Sappia]], [[Giuseppe André]] e molti altri. Questo dimostra l'esistenza nel Nizzardo di un'ampia fascia di popolazione di espressione italiana che poi pian piano si estinse a seguito della lotta delle autorità francesi all'italofonia. Tutt'oggi gran parte dei cognomi dei nizzzardi (senza tenere in conto l'immigrazione dall'Italia) sono non di stampo provenzale o francese (questi ultimi appartengono a immigrati francesi o a nizzardi a cui e'stato nell'Ottocento francesizzato, per es. DelPonto in DuPont), come vorrebbe la vulgata antitaliana, ma schiettamente italiani (per es. Alberti, Baldacci, Bianchi, Del Rivo, Giorgi, Paolini, ecc.)
== Geografia ==
La testata ''Il Pensiero di Nizza'' venne ripresa dopo la seconda guerra mondiale come periodico e quale voce dei nizzardi italofoni da [[Giulio Vignoli]], studioso genovese delle minoranze italiane. In questo foglio, in più numeri, è stata riassunta la letteratura italiana del Nizzardo, dagli albori (XVI secolo) ai nostri tempi.
Il territorio della Contea di Nizza corrispondeva grosso modo all'attuale [[Arrondissement di Nizza]], all'interno del dipartimento francese delle [[Alpi Marittime (dipartimento)|Alpi Marittime]]. La contea aveva uno sviluppo costiero di una trentina di chilometri (escluso il [[Principato di Monaco]]) e comprendeva le valli dei fiumi [[Varo (fiume)|Varo]], [[Tinea]], [[Vesubia]], [[Bevera (affluente del Roia)|Bevera]] e [[Roia]] fino allo spartiacque alpino, che la separava dai domini sabaudi del [[Piemonte]].
Tuttavia, la contea di Nizza è considerata dai geografi come facente parte della [[Italia (regione geografica)|regione geografica italiana]] in quanto il [[Varo (fiume)|fiume Varo]] ne segna il confine occidentale<ref>"L'Enciclopedia Geografica - Vol.I - Italia", 2004, Ed. De Agostini</ref>.
La contea di Nizza costituì per un periodo l'unico sbocco al mare dei [[Casa Savoia|Savoia]] (esclusa la piccola [[Enclave ed exclave|exclave]] di [[Oneglia]]), in quanto la [[Repubblica di Genova]], che comprendeva l'attuale [[Liguria]] (regione amministrativa) e controllava parte dell'attuale Basso Piemonte ([[Novese]] e Ovada), fu annessa al [[Regno di Sardegna]] solo nel gennaio 1815. Città principale fu sempre [[Nizza]], centro di antica vocazione mercantile, in grado di distinguersi dai piccoli borghi costieri e dai paesi dell'interno fin dall'[[Alto Medioevo]].
== Suddivisione amministrativa ==
La Contea di Nizza comprendeva 14 mandamenti:<ref>{{Cita libro|titolo=Calendario generale del regno|url=https://www.google.fr/books/edition/Calendario_generale_del_regno/ML4OAAAAYAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=circondario+di+nizza+contes+guillaumes&pg=RA1-PA376&printsec=frontcover|accesso=2025-03-10|data=1860|lingua=it}}</ref>
*Mandamento di [[Contes]]
*Mandamento di [[Guillaumes]]
*Mandamento di [[Levens|Levenzo]]
*Mandamento di [[Nizza]]
*Mandamento di [[Puget-Théniers|Poggetto Theniers]]
*Mandamento di [[Roquestéron|Roccasterone]]
*Mandamento di [[Saint-Martin-Vésubie|San Martino Lantosca]]
*Mandamento di [[Saint-Étienne-de-Tinée|Santo Stefano di Tinea]]
*Mandamento di [[L'Escarène|Scarena]]
*Mandamento di [[Sospello]]
*Mandamento di [[Tenda (Francia)|Tenda]]
*Mandamento di [[Utelle]]
*Mandamento di [[Villafranca (Francia)|Villafranca]]
*Mandamento di [[Villars-sur-Var|Villars]].
== Note ==
== Bibliografia ==
{{div col}}
*[[Ermanno Amicucci]], ''Nizza e l'Italia'', Mondadori, [[Milano]] [[1939]].
*[[Ermanno Amicucci]], ''Nizza e l'Italia'', Mondadori, [[Milano]] 1939.
*[[Ezio Maria Gray]], ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', [[De Agostini]], Novara.
*[[Ezio Maria Gray]], ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', [[De Agostini]], Novara. * Université de Nice-Sophia Antipolis, Centre Histoire du droit, ''Les Alpes Maritimes et la frontière 1860 à nos jours'', Actes du colloque de Nice [[1990]], ed. Serre, Nizza [[1992]]
* [[Oreste Ferdinando Tencaioli]], ''La casa di Giuseppe Garibaldi a Nizza'', in Rivista FERT, vol. IV, n° 2-3, 30 giugno - 30 settembre [[1932]], [[Roma]]
* [[Giulio Vignoli]], ''I territori italofoni non appartenenti alla Repubblica Italiana "agraristica"'', Giuffrè editore, Milano, 1995.
* [[Giulio Vignoli]], ''Storie e letterature italiane di Nizza e del Nizzardo (e di Briga e di Tenda e del Principato di Monaco)'', Edizioni Settecolori, Lamezia Terme, 2011.
* {{cita libro|autore=Giulio Vignoli|titolo=Il sovrano sconosciuto. Tomislavo II re di Croazia|anno=2006|editore=Mursia|città=Milano|isbn=88-425-3583-4|cid=Vignoli}}
{{div col end}}
== Voci correlate ==
* [[Assedio di Nizza (1543)]]
* [[Barbetismo]]
* [[Circondario di Nizza]]
* [[Città libere di Mentone e Roccabruna]]
* [[Dialetto nizzardo]]
* [[Diocesi di Nizza]]
* [[Divisione di Nizza]]
* [[ProvinciaEditto di NizzaRivoli]]
* Circondario di Nizza
* [[Esodo nizzardo]]
* [[Vespri nizzardi]]
* [[Francesizzazione dei toponimi dei comuni del Nizzardo]]
* [[Occupazione italiana della Francia meridionale]]
* [[Italia (regione geografica)|Regione geografica italiana]]
* [[Paese nizzardo]]
* [[Città libere di Mentone e Roccabruna]]
* [[Provincia di Nizza (1859)]]
* [[Regione geografica italiana]]
* [[Risorgimento]]
* [[Vespri nizzardi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{fr}}cita [web|http://bornes.frontieres.free.fr/animation/alpes-maritimes.swf |Evoluzione territoriale della Contea di Nizza (animazione)]|lingua=fr}}
* {{lingue|en|fr}} ([[Dialetto nizzardo|nizzardo]]) [http://mtcn.free.fr/ Danze e musiche tradizionali della Contea di Nizza]
* [{{cita web | 1 = http://www.monarchia.it/news_file/Giulio_Vignoli_Storie_di_Nizza_edel_%20Nizzardo.pdf | 2 = Storie di Nizza e del Nizzardo] | accesso = 29 giugno 2011 | dataarchivio = 22 luglio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110722043620/http://www.monarchia.it/news_file/Giulio_Vignoli_Storie_di_Nizza_edel_%20Nizzardo.pdf | urlmorto = sì }}
{{Stati italiani alla Pace di Cateau-Cambrésis}}
{{Antiche province francesi}}
{{portale|Francia|Italia}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Nizza]]
[[Categoria: {{Portale|Francia|Risorgimento italiano]]}}
[[Categoria:Antichi Stati italiani|Nizza Contea]]
[[Categoria:Storia della Francia per area geografica|Nizza]]
[[anCategoria:CondatoStoria dedi NizaNizza]]
[[Categoria:Risorgimento italiano]]
[[br:Kontelezh Nisa]]
[[Categoria:Ducato di Savoia|Nizza Contea]]
[[ca:Comtat de Niça]]
[[Categoria:Regno di Sardegna|Nizza]]
[[da:Grevskabet Nice]]
[[de:Grafschaft Nizza]]
[[en:County of Nice]]
[[es:Condado de Niza]]
[[eu:Nizar herria]]
[[fr:Comté de Nice]]
[[frp:Comtâ de Nice]]
[[la:Comitatus Nicaeensis]]
[[nl:Graafschap Nizza]]
[[oc:Comtat de Niça]]
[[pt:Condado de Nice]]
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