Rieti: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|persone di cognome Rieti|Rietti}}
{{C|Ci sono 40.000 bytes di troppo: bisogna togliere i recentismi e spostare un po' di materiale in voci di approfondimento, per esempio la sezione storia così è sacrificata..|Lazio|giugno 2017}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Rieti
|Panorama = Rieti da Colle San Mauro - Centro storico, 2 (mid).JPG
|Didascalia = Panorama del centro storico di Rieti visto da [[Chiese di Rieti#San Mauro|Colle San Mauro]] (a est della città).
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma = Stemma
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = [[Daniele Sinibaldi]]
|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Data elezione = 20-6-2022
|Data
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Belmonte in Sabina]], [[Cantalice]], [[Casperia]], [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]], [[Cittaducale]], [[Colli sul Velino]], [[Concerviano]], [[Contigliano]], [[Greccio]], [[Longone Sabino]], [[Micigliano]], [[Monte San Giovanni in Sabina]], [[Montenero Sabino]], [[Poggio Bustone]], [[Rivodutri]], [[Roccantica]], [[Stroncone]] (TR), [[Terni]] (TR), [[Torricella in Sabina]]
|Zona sismica = 2A-2B
|Gradi giorno = 2324
|Nome abitanti = reatini
|Patrono = [[santa Barbara]]
|Festivo = 4 dicembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Rieti (province of Rieti, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Rieti nell'omonima provincia
}}
'''Rieti''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈrjεti/|it}} o, localmente, {{IPA|/ˈrjeti/|it}} o {{IPA|/riˈeti/|it}}<ref>{{DOP|id=1075237}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.dipionline.it/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|sito=dipionline.it|accesso=2022-07-30}}</ref> {{Link audio|It-Rieti.ogg}}; ''Riète'' in dialetto reatino, {{IPA|/riˈεte/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[Lazio]], capoluogo dell'[[provincia di Rieti|omonima provincia]]. L'etnonimo "reatini" proviene etimologicamente dal [[Toponimi latini delle città italiane|nome latino della città]], ''Reate'', [[Regio IV Samnium|municipio]] di età [[Impero romano|romano imperiale]].
Tradizionalmente riconosciuta come ''umbilicus Italiae'' ("ombelico d'Italia"),<ref>{{Cita libro|titolo=Monumenti sabini descritti da Giuseppe Antonio Guattani ..|url=https://books.google.it/books?id=yxotoL20ARoC&pg=PA282&dq=%22centro+d'italia%22+rieti&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjb3uC9oKH5AhUF2KQKHdabCqw4ChDoAXoECAMQAw#v=onepage&q=%22centro%20d'italia%22%20rieti&f=false|accesso=2022-07-30|data=1827|lingua=it}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Domenico Musti|titolo=Lo Scudo di Achille: idee e forme di città nel mondo antico|anno=2008|editore=Laterza|p=135}}</ref> Rieti sorge nella fertile [[Piana Reatina]] alle pendici del [[Monte Terminillo]], sulle sponde del [[Velino (fiume)|fiume Velino]], in un territorio ricco d'acqua che [[Acquedotti di Roma|fornisce alla capitale]] molta dell'[[acqua potabile]] di cui necessita.
Fondata all'inizio dell'[[età del ferro]], probabilmente da stirpi di [[Cultura appenninica]], [[Osco-umbri|Osco-Umbra]], i cosiddetti [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]]<ref name=":1"/> per essere poi occupata dai [[Sabini]]. Fu conquistata dai [[Civiltà romana|Romani]] nel 290 a.C.<ref>{{Treccani|l-italia-romana-delle-regiones-regio-iv-sabina-et-samnium_(Il-Mondo-dell'Archeologia)|L'Italia romana delle Regiones. Regio IV Sabina et Samnium|lingua=it-IT|accesso=2023-06-19}}</ref> e, dopo la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'impero]], dai [[Visigoti]]; sotto i [[Longobardi]] fu [[gastaldato]] nel [[Ducato di Spoleto]]. Entrata a far parte dello [[Stato Pontificio]], costituiva un territorio di frontiera con il [[Regno di Napoli]] e nel XIII secolo fu spesso sede papale. Dopo l'annessione nel 1860 al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], fu aggregata alla [[provincia di Perugia]], in [[Umbria]], ma dal 1923 passò al Lazio, prima come parte della [[provincia di Roma]], poi, nel 1927, con l'istituzione della [[provincia di Rieti]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Vedi anche|Piana Reatina}}
[[File:Piana reatina (2465820434).jpg|thumb|left|La piana reatina]]
Il centro di Rieti sorge a un'altitudine di 405 [[m s.l.m.]]<ref>{{Cita web |url=http://www.nonsolocap.it/lazio/93-rieti/ |titolo=www.nonsolocap.it |accesso=15 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090611053016/http://www.nonsolocap.it/lazio/93-rieti/ |urlmorto=sì }}</ref> su una piccola altura nell'angolo sud-est della pianura denominata [[Piana Reatina]], ai piedi dei colli [[Chiese di Rieti#San Mauro|San Mauro (o dei Cappuccini)]], [[Chiese di Rieti#Sant.27Antonio al Monte|Sant'Antonio al Monte]] e Monte Belvedere. La piana si estende per circa 90 [[Chilometro quadrato|km²]] ed è racchiusa dai [[Monti Reatini]] (tra cui il [[Monte Terminillo]]) ad est, dai [[Monti Sabini]] ad ovest ed è tagliata dal [[Velino (fiume)|fiume Velino]] che riceve in essa le acque dei fiumi [[Salto (fiume)|Salto]] e [[Turano (fiume)|Turano]].
[[File:Anticolagovelino.jpg|thumb|L'estensione dell'antico ''[[Lago Velino|Lacus Velinus]]'']]
La piana anticamente era occupata dalle acque del ''Lacus Velinus''; fu bonificata in età romana aprendo un varco tra il calcare accumulatosi nei secoli presso Marmore, generando così [[Cascata delle Marmore|l'omonima cascata]]. Di questo lago restano specchi d'acqua minori: il [[lago di Piediluco]] (provincia di Terni), quello di [[Lago di Ventina|Ventina]] e i laghi [[Lago Lungo (Lazio)|Lungo]] e [[Lago di Ripasottile|di Ripasottile]]<ref>{{Cita libro|autore=Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti|titolo =Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina|url=https://archive.org/details/ilpaesaggiocivil0000tozz|editore =L'orbicolare|città =Milano|anno =2007|pp=[https://archive.org/details/ilpaesaggiocivil0000tozz/page/n39 40]-41|capitolo =Il Velino a Rieti e nell'agro reatino|isbn =978-88-95061-38-2}}</ref>, gli ultimi due protetti dall'[[Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile|omonima riserva naturale]].
Rieti si trova in una zona assai ricca d'acqua: appena fuori dall'abitato si trovano le [[Fonti di Cottorella]], che forniscono un'acqua [[Acqua minerale|oligominerale]]; nel limitrofo comune di [[Cittaducale]] si trovano le [[Sorgenti del fiume Peschiera|sorgenti del Peschiera]], che con l'[[Acquedotto del Peschiera-Capore|omonimo acquedotto]] forniscono molta dell'acqua necessaria a Roma (circa 550 milioni di metri cubi l'anno<ref>[http://www.ilgiornaledirieti.it/leggi_articolo_f1.asp?id_news=7583 www.ilgiornaledirieti.it dato aggiornato all'ottobre 2003:] {{webarchive|url=https://archive.is/20120802022706/http://www.ilgiornaledirieti.it/leggi_articolo_f1.asp?id_news=7583 |data=2 agosto 2012 }}</ref>); a [[Cotilia]] si trovano delle importanti terme e sorgenti di acqua [[Zolfo|solfurea]]. Nella parte settentrionale della valle si trovano le [[Sorgenti di Santa Susanna]], con una portata di 5 mc/s, mentre 2 km ad est della città a quota 400 m s.l.m. si trovano le Sorgenti del Cantaro, che hanno una portata di circa 500 litri al secondo e sono probabilmente alimentate da una sorgente geologica posta a quota 450 m presso [[Vazia]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/note_illustrative/138.pdf carta geologica Italia - note illustrative pag. 98 e 99] |data=ottobre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
[[File:Rieti (9496040245).jpg|thumb|left|Il [[Velino (fiume)|fiume Velino]] attraversa Rieti]]
In base alla Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia il terreno su cui sorgono il centro e la periferia di Rieti è costituito da "alluvioni fluviali recenti terrazzate" e "fluvio-lacustri recenti", mentre le zone vicine ai laghi sono costituite da "terreni grigi scuri e bruni limnopalustri" e "luoghi torbosi".<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=138 Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - Carta Geologica d'Italia alla scala] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
La natura dei terreni fa sì che la zona della conca reatina sia una zona a elevato [[rischio idrogeologico]]<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.rieti.it/download/Prog_Piana_reatina.pdf|titolo=PROGETTO DI TERRITORIO PIANA REATINA E VALLE SANTA “PER UNA QUALITA' DELL'ABITARE” (paragrafo 2, pp. 4)|editore=provincia.rieti.it|accesso=16 aprile 2011||urlmorto=sì}}</ref>, incluso, secondo i dati 2008 di Legambiente, il Comune di Rieti<ref>{{cita web|url=http://www.rietilive.it/?p=1429|titolo=Rieti: comune a rischio idrogeologico|editore=rietilive.it|accesso=16 aprile 2011||urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130312215605/http://www.rietilive.it/?p=1429}}</ref>.
[[File:Rieti_-_fiume_Velino,_chiesa_di_San_Francesco,_Terminillo.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]] incorniciata tra il [[Velino (fiume)|Velino]] e il massiccio imbiancato del [[Monte Terminillo|Terminillo]]]]
Il territorio circostante il comune di Rieti è caratterizzato da massicci montuosi che superano duemila metri: la catena dei [[Monti Reatini]] con il [[Terminillo]], i [[monti della Duchessa]] e i [[monti della Laga]] (2458 m), i più alti del Lazio.
Il comune di Rieti si trova in un territorio sismico: è interessato infatti da un sistema di [[Faglia|faglie]] che si estende tra la [[Piana Reatina|Conca di Rieti]] e i [[Monti Reatini]].<ref>Sistema "Rieti Basin", vedi {{Cita|Microzonazione sismica|pag. 15}}</ref> Tali faglie si sono dimostrate attive e capaci di scatenare forti [[Terremoto|terremoti]], i più distruttivi dei quali furono il terremoto del 76 a.C. (magnitudo 6.6), il [[Terremoto del reatino del 1298|terremoto del 1298]] (magnitudo 6.2), il [[Terremoto di Rieti del 1898|terremoto del 1898]] (magnitudo 5.3) e le violente scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 [magnitudo 6.5, 6.9] in tutti i casi con considerevole numero di danni o vittime (VIII grado della [[scala Mercalli]]).<ref>{{Cita|Microzonazione sismica|pag. 33}}.</ref> Nella [[classificazione sismica dell'Italia]] il territorio comunale è diviso in due zone: la parte orientale del comune, con i quartieri di Villa Reatina e Campoloniano, rientra in zona 2A (sismicità alta) mentre la parte occidentale in zona 2B (sismicità medio-alta).<ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Relazione_tecnica_Allegati_1_2.pdf|autore=Antonio Colombi, Giacomo Catalano, Fulvio Colasanto, Eugenio Di Loreto e Alberto Orazi|titolo=Nuova Classificazione sismica della Regione Lazio (delibera 387 del 22 maggio 2009) - ALLEGATO 1: Relazione Tecnica|p=9|sito=Protezione Civile|accesso=18 gennaio 2017|dataarchivio=18 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170118224236/http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Relazione_tecnica_Allegati_1_2.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
Il comune è ulteriormente esposto al rischio sismico a causa della vicinanza con faglie molto attive ([[Valle del Salto]], [[L'Aquila|Aquilano]], [[Valle del Tronto]], [[Valnerina]]),<ref>{{Cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/GNDT/P512/UR_UNICH_lav.html|autore=P.Boncio, F.Brozzetti e G.Lavecchia|titolo=Carta degli allineamenti di faglie quaternarie ovest-immergenti rilevanti dal punto di vista sismogenetico (area intra-appenninica umbro-marchigiano-abruzzese)|sito=[[INGV]]|accesso=24 maggio 2016}}</ref> acuita tra l'altro da diversi [[Effetti di sito|effetti di amplificazione]]. La città, infatti, è stata duramente colpita in più occasioni anche da terremoti di epicentro lontano: i più gravi sono stati il [[Terremoto dell'Appennino centrale del 1349|terremoto del 1349]] (Valle del Salto) e i [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoti del 1703]] (Cittareale / Aquilano), che provocarono anche a Rieti vittime e crolli. Solo lievi danni si sono avuti dai sismi [[Terremoto di Norcia del 1979|del 1979]] (Valnerina), [[Terremoto di Umbria e Marche del 1997|del 1997]] (Umbria) e [[Terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017|del 2016]] (Amatrice e valle del Tronto).
=== Clima ===
{{Vedi anche|Stazione meteorologica di Rieti Aeroporto}}
* [[Classificazione climatica]]: zona E, {{formatnum:2324}} GG
Il clima è [[Clima continentale|continentale]] di fondovalle. D'inverno è freddo e umido (temperatura media del mese più freddo di 2,9 gradi), con la minima inferiore allo zero per 80 giorni l'anno; le nebbie sono molto frequenti e persistenti talvolta anche per l'intera giornata. In estate è moderatamente caldo (media del mese più caldo di 21,2 gradi) ma le ampie [[Escursione termica|escursioni termiche]] fanno sì che le notti estive siano fresche (nel mese più caldo la media delle minime è 12,9 gradi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Università degli Studi di Perugia|titolo=Centro appenninico - dati meteorologici anno 2001|rivista=dati meteorologici anno 2001|volume=anno 2001}}</ref>); dopo [[L'Aquila]], Rieti è il secondo capoluogo di provincia con le minime più basse da aprile a settembre.
Le piogge sono superiori a {{formatnum:1000}} mm annui, distribuite in circa 100 giorni di pioggia annui, con due massimi: il principale in autunno e il secondario in tarda primavera. Temporali estivi frequenti, con una media di 15 giorni complessivi di pioggia nel periodo giugno-agosto. Le nevicate sono più rare nel fondovalle, con una media annua di 25 cm di neve alla quota di 400 m s.l.m. che sale ad oltre 200 cm nella frazione montana di [[Campoforogna]].
Nel 2008 temperatura media annua +12,7 °C, minima -10,3 °C, massima +35,4 °C, pioggia caduta {{formatnum:1411}} mm in 106 giorni, escursione media giornaliera 13,9 °C, escursione media in agosto 19,2 °C, 3 mesi (gennaio, febbraio e dicembre) con media delle temperature minime inferiore a zero gradi, 7 mesi senza gelate, temperatura massima del giorno più freddo +3,3 °C, temperatura minima del giorno più caldo +17,8 °C<ref>{{Cita web |url=http://www.idrografico.roma.it/annali/ |titolo=Dati ARSIAL |accesso=22 marzo 2009 |dataarchivio=8 novembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101108032547/http://www.idrografico.roma.it/annali/ |urlmorto=sì }}</ref>.
Record del freddo nel 1956, nel gennaio 1985 e 2002, nel febbraio 2012 e 2018: rispettivamente -20 °C, -23,8 °C, -15,0 °C, -14,9 °C, -15,1 °C, con accumuli nevosi al suolo compresi tra 40 e 70 cm. Record del caldo 37,4 °C nel 2012, 37,1 °C nel 2011 e 40,4 °C nel 2017.
== Origini del nome ==
Il [[Toponimo|nome]] della città di Rieti deriva da ''Reate'', l'antico nome [[Lingua latina|latino]] della città. Dal latino ''Reate'' deriva anche il [[Etnico (onomastica)|nome degli abitanti]], detti ''reatini''.
Una prima versione circa l'origine del toponimo vuole che ''Reate'' derivi da [[Rea Silvia]], la madre di [[Romolo e Remo]]. Infatti, secondo lo storico fiorentino [[Giovanni Villani]], Rea Silvia sarebbe stata fatta seppellire viva proprio a Rieti per mano dello zio [[Amulio]], furioso per il voto di castità infranto dalla nipote. Il Villani ritiene pertanto che sia Rea Silvia la donna raffigurata nella parte superiore dello [[Stemma di Rieti|stemma della città]].<ref>{{Cita|Palmegiani (1932)|pag. 334}}.</ref> Implicito in questa interpretazione è l'antico legame di Rieti con [[Roma (città antica)|Roma]]: identificando Rieti con Rea Silvia, madre dei fondatori di Roma, viene sottolineato il ruolo della città come "madre di Roma", un ruolo più volte attribuitogli dalla leggenda (il [[ratto delle Sabine]] riconduce la discendenza di gran parte del popolo romano alla stirpe Sabina), ma anche dalla storia (sono certi infatti l'influenza e i frequenti rapporti tra i Romani e i [[Sabini]], popolo presente nella [[Valle del Tevere]] prima della fondazione di Roma, che espresse due tra i suoi [[Rex (storia romana)|sette re]]).
Una seconda versione vuole che il nome di ''Reate'' derivi invece da [[Rea (mitologia)|Rea]], madre di tutti gli dei e moglie di [[Crono]].<ref name="origine nome">{{cita web|url=http://www.campus.rieti.it/jw/rieti-la-piana-i-santuari-francescani/i-luoghi.html|titolo=Rieti - I Luoghi|sito=Portale di informazione della [[Sabina Universitas]]|accesso=6 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160422161121/http://www.campus.rieti.it/jw/rieti-la-piana-i-santuari-francescani/i-luoghi.html|urlmorto=sì}}</ref>
Una terza versione fa derivare ''Reate'' dal verbo [[Lingua greca antica|greco]] ''ῥέω'' (''rhéo,'' che significa "scorrere"<ref>{{Cita web|url=https://logeion.uchicago.edu/%E1%BF%A5%CE%AD%CF%89|sito=logeion.uchicago.edu|accesso=2024-07-15}}</ref>) con riferimento all'acqua, ricchezza antica del territorio reatino, e allo scomparso [[Lago Velino]] che ne ha condizionato la storia e lo sviluppo.<ref name="origine nome" />
== Storia ==
{{D|Storia di Rieti}}
=== Preistoria ===
L'antica Reate, secondo la leggenda fondata dalla dea [[Rea (mitologia)|Rea]], sorse all'inizio dell'[[età del ferro]], intorno al IX-VIII secolo a.C.
Probabilmente in origine le terre intorno a Rieti furono abitate dagli umbri, per essere poi conquistate dagli [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]]<ref name=":1">[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], I 14.1</ref>, presso i quali Rieti assunse particolare importanza dopo che vi si rifugiarono gli abitanti di ''Lista'', e dopo ancora conquistata dai [[Sabini]]<ref>[[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], I 14.6</ref> che, come suggeriscono i ritrovamenti archeologici, arrivarono fino ai territori vicini al Tevere.
=== Età antica ===
Così come la fondazione della città si perde nella leggenda, anche i primi contatti con [[Roma (città antica)|Roma]] non hanno contorni definiti, anche se è certo che tra Romani e Sabini avvenne una compenetrazione e che da un certo momento gli abitanti di [[Cures Sabini]] si insediarono sul colle [[Quirinale (colle)|Quirinale]], contribuendo notevolmente alla crescita ed al rafforzamento di Roma.
[[File:The Intervention of the Sabine Women.jpg|thumb|L'intervento pacificatore delle donne Sabine rapite, nel dipinto ''[[Le Sabine]]'' (1799) di [[Jacques-Louis David]]]]
La leggenda del [[ratto delle Sabine]] fa risalire i rapporti tra i due popoli immediatamente dopo la fondazione di Roma, quando [[Romolo]], in cerca di alleanze e di donne con cui popolare la città, rapì con l'inganno le donne della città di [[Crustumerium]] di origine [[Sabini|Sabina]] scatenando la guerra fra Roma e i popoli vicini. La [[battaglia del lago Curzio]] fu interrotta solo quando le donne rapite si gettarono fra le armi dei contendenti, imponendo la tregua fra Romolo e [[Tito Tazio]] e la nascita di una collaborazione fra i due popoli. Secondo una versione più prettamente storica, fu la continua ricerca di pascoli di pianura che spinse i Sabini a premere sul territorio di Roma e ad insediarsi sul Quirinale.
Ad ogni modo nella [[Età regia di Roma|Roma regia]] gli abitanti di [[Cures Sabini]], annoverati nella [[Tribù (storia romana)|tribù romana]] dei ''Tities'', espressero due Re di Roma ([[Numa Pompilio]] e [[Anco Marzio]]) di origine reatina, alcune tra le [[gens]] romane più antiche ([[gens Curtia|Curtia]], [[gens Pompilia|Pompilia]], [[gens Marcia|Marcia]], [[gens Claudia|Claudia]], [[Gens Valeria|Valeria]] e [[Gens Hostilia|Hostilia]]). Nonostante coabitassero all'interno delle stesse mura, nel corso dei secoli rimasero forti i contrasti tra Romani e Sabini, e sono numerose le guerre ed azioni militari degli uni contro gli altri.
[[File:Ponte Romano di Rieti - primo piano - 2.jpg|thumb|left|I resti del [[Ponte romano di Rieti|Ponte romano]]]]
Dopo numerosi conflitti, Reate fu definitivamente assoggettata a Roma nel 290 a.C.<ref>{{cita web|url=http://www.apt.rieti.it/territorio_sua_storia.php|titolo=IL TERRITORIO E LA SUA STORIA|editore=apt.rieti.it|accesso=3 dicembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110314060649/http://www.apt.rieti.it/territorio_sua_storia.php}}</ref> per opera del console [[Manio Curio Dentato]]. Ampi territori nella pianura di Reate e [[Amiternum]] furono confiscati e distribuiti ai romani; alla popolazione Sabina fu offerta la [[civitas sine suffragio|cittadinanza romana senza diritto di voto]], ma già nel [[268 a.C.]] gli fu concessa la cittadinanza romana con l'inclusione in due nuove tribù, la [[Quirina (tribù romana)|Quirina]] e la Velina.
Al console Manio Curio Dentato si deve anche la bonifica dell'antico ''[[lacus Velinus]]'', operata facendo confluire le acque nel vicino [[Nera (Italia)|fiume Nera]] e dando così vita alla [[cascata delle Marmore]], che permise la coltivazione su [[Piana Reatina|un'ampia pianura fertile]]. La conquista romana vide una trasformazione urbana della città, con la costruzione del [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]] e del viadotto, corrispondente all'attuale [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], con cui la [[Via Salaria]] superava il [[Velino (fiume)|fiume Velino]] e la successiva zona paludosa salendo fino al [[Foro (urbanistica)|foro]] (attuale [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]]).
[[File:Rieti during Roman empire 2.jpg|thumb|Plastico della città durante l'epoca romana, [[Museo civico di Rieti|Museo civico di Rieti - sezione archeologica]]]]
Il processo di cristianizzazione del territorio reatino fu avviato da [[Prosdocimo di Rieti|San Prosdocimo]] nel I secolo<ref name="museo diocesano">{{Cita web|url=http://www.museodiocesanorieti.it/museum.php?section=0&area=0|titolo=La diocesi di Rieti|sito=Museo dei beni ecclesiastici Diocesi di Rieti|accesso=12 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090113104555/http://www.museodiocesanorieti.it/museum.php?section=0&area=0|urlmorto=sì}}</ref>, mentre la [[diocesi di Rieti]] fu fondata nel V secolo.
=== Medioevo ===
In seguito alla caduta dell'impero romano, nel VI secolo Rieti vide l'arrivo dei [[Longobardi]], che nel 568 avevano fatto il loro ingresso nella penisola. Barbari e pagani, ebbero ben presto a convertirsi al cristianesimo per mezzo dell'opera dei monaci benedettini dell'[[Abbazia di Farfa]]. Nel 592 d.C. il territorio di Rieti divenne parte del [[Ducato di Spoleto]] e Rieti fu sede di un [[gastaldato]].
Dopo il saccheggio dei saraceni, avvenuto durante il [[X secolo]], la città fu ricostruita. La figura del Vescovo assunse importanza fondamentale con la ricostruzione della [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|cattedrale]] nel 1109.
Nel 1151 la città fu assediata, presa per fame e poi distrutta da [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II il Normanno]].<ref name="storia campus" />
Divenne libero comune nel 1171 e si schierò sul fronte guelfo, sottoponendosi alla protezione papale.<ref name="storia campus">{{Cita web|url=http://www.campus.rieti.it/jw/rieti-la-piana-i-santuari-francescani/la-storia.html|titolo=La storia|sito=Portale d'informazione del polo universitario di Rieti|accesso=12 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151122224231/http://www.campus.rieti.it/jw/rieti-la-piana-i-santuari-francescani/la-storia.html|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Konstancie vjezd.jpg|thumb|left|Il corteo nuziale di Costanza d'Altavilla]]
Il 23 agosto 1185 si celebrò a Rieti il matrimonio fra [[Costanza d'Altavilla]] ed [[Enrico VI di Svevia]], figlio di [[Federico Barbarossa]] e futuro imperatore, alla presenza della sola sposa (Enrico era trattenuto in Germania per i funerali della madre). Il matrimonio fu ripetuto a [[Milano]] il 27 gennaio 1186; Rieti fu scelta per il valore simbolico e politico che aveva l'approvazione da parte della Chiesa nella prima città oltre i confini del [[Regno di Sicilia]] incontrata da Costanza nel percorso da [[Palermo]] a Milano, che percorreva accompagnata da un fastoso corteo di principi e baroni.<ref name="eventi 2000">{{Cita web|url=http://www.rieti2000.it/r2k/dove/lasabina/5.htm|titolo=GLI EVENTI|sito=Rieti 2000|accesso=13 dicembre 2015}}</ref>
[[File:Mura di Rieti, tra porta Conca e porta d'Arci - 04.JPG|thumb|Le [[Mura di Rieti|mura medievali]] duecentesche]]
Tutto il XIII secolo fu un periodo di splendore e prosperità economica per la città di Rieti, che fu spesso eletta a sede papale: nell'arco di un secolo vi risiedettero i papi [[Innocenzo III]] (1198), [[Onorio III]] (nel 1219 e nel 1225), [[Gregorio IX]] (nel 1227, nel 1232 e nel 1234), [[Niccolò IV]] (tra il 1288 ed il 1289) e [[Bonifacio VIII]] (nel 1298).<ref name="frontiera">{{Cita news|url=http://www.frontierarieti.glauco.it/wordpress/rieti-citta-dei-papi/|titolo=Rieti, città dei papi|autore=Ileana Tozzi|pubblicazione=Frontiera|data=29 aprile 2012|accesso=18 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117025939/http://www.frontierarieti.glauco.it/wordpress/rieti-citta-dei-papi/|urlmorto=sì}}</ref>
Questo periodo di splendore coincise, del resto, con la presenza di [[San Francesco d'Assisi]], che dimostrò di apprezzare molto i luoghi della [[Piana Reatina]] (per questo motivo nota anche come ''Valle Santa'') e vi soggiornò più volte: la prima probabilmente nel 1209, poi una lunga permanenza nel 1223 e un'altra dall'autunno 1225 all'aprile 1226, poco prima della morte.<ref>{{Cita web|url=http://www.camminodifrancesco.it/la_valle_santa_e_san_francesco/san_francesco_a_rieti.php|titolo=San Francesco a Rieti|sito=Cammino di Francesco|accesso=4 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117031049/http://www.camminodifrancesco.it/la_valle_santa_e_san_francesco/san_francesco_a_rieti.php}}</ref> Durante questi soggiorni fondò i quattro santuari di [[Santuario di Greccio|Greccio]], [[Santuario della Foresta|La Foresta]], [[Santuario di Poggio Bustone|Poggio Bustone]] e [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] ed ebbero luogo la realizzazione del primo [[presepe]] vivente, ancor oggi simbolo mondiale della cristianità, la stesura della [[Regola di san Francesco|Regola]] definitiva dell'[[ordine francescano]] e (probabilmente) la composizione del [[Cantico delle creature]].
A seguito dello sdegno del popolo durante il giovedì Santo del [[1228]] e di successive minacce, i cittadini romani costrinsero [[Papa Gregorio IX]] a fuggire da [[Roma]], dandogli tuttavia un salvacondotto per Rieti. La vicenda fa capo alla questione relativa alla scomunica inflitta a [[Federico II di Svevia]] per il continuo rinvio della [[crociata]] già promessa a [[Papa Onorio III]].
Il 13 luglio 1234, nella [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|Cattedrale di Santa Maria Assunta]], [[papa Gregorio IX]] canonizzò [[Domenico di Guzmán|san Domenico]], fondatore dell'[[ordine domenicano]].<ref name="basilicasantagostino.it">{{Cita web|url=http://www.basilicasantagostino.it/2011/11/piccola-storia-della-basilica-di-sant-agostino-di-rieti/|autore=Ottorino Pasquetti|titolo=Piccola storia della Basilica di Sant'Agostino di Rieti|sito=Sito ufficiale della Basilica di Sant'Agostino|accesso=4 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151122225607/http://www.basilicasantagostino.it/2011/11/piccola-storia-della-basilica-di-sant-agostino-di-rieti/|urlmorto=sì}}</ref>
Il 29 maggio [[1289]] [[Carlo II d'Angiò]], figlio e successore di [[Carlo I d'Angiò]], venne incoronato nella [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|cattedrale reatina]] Re di Sicilia e di Gerusalemme da [[Papa Nicolò IV]].
Durante la [[cattività avignonese]] Rieti fu conquistata dal re di Napoli e imperversarono lotte tra guelfi e ghibellini, di cui le potenti casate romane (tra tutte quella degli [[Orsini]]) approfittarono per costituire un dominio feudale sul territorio.<ref name="storia campus" /> Il dominio dei nobili romani fu fermato da una spedizione del cardinale [[Egidio Albornoz|Albornoz]] nel 1354<ref name="storia campus" />, che precedette il definitivo rientro del Papa a Roma nel 1377.
Nel 1378 Rieti si diede in [[Signoria cittadina|signoria]] a Cecco Alfani, la cui famiglia dominò fino al 1425.<ref name="treccani" />
=== Età moderna ===
[[File:Giubilio-1-.jpg|thumb|Mappa del territorio della [[Sabina]] (1790)]]
Il [[XVI secolo]] si caratterizzò per l'emergere di grandi proprietari terrieri quali i Vincentini, i Vecchiarelli, i Potenziani, che, usufruendo della fertile pianura reatina ancora in corso di bonifica, diedero vita spesso ad aziende agrarie. La [[Piana Reatina]] fu nota, nel XVIII secolo, per la quantità di [[Isatis tinctoria|guado]] presente nel territorio lacustre, che servì a tingere di blu le divise delle truppe napoleoniche.
Tra il 1798 e il 1799, durante la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]], Rieti fu capoluogo di distretto ed insieme ai distretti di Foligno e Spoleto era parte del [[Dipartimento del Clitunno]] (capoluogo [[Spoleto]]). All'annessione dello Stato Pontificio nel [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] da parte dell'[[Primo Impero francese|impero napoleonico]] (1809), Rieti fu inserita nel [[Dipartimento di Roma]] e nel 1812 fu fatta capo di un [[arrondissement]].
In seguito alla [[restaurazione]], nel 1816 [[papa Pio VII]] divise lo Stato della Chiesa in 17 delegazioni, dove Rieti era capoluogo della [[Delegazione apostolica di Rieti|Delegazione di Rieti]] (delegazione di 3ª classe, la meno importante) con sedi di governi distrettuali a Rieti e [[Poggio Mirteto]]. Nel 1850 [[Papa Pio IX|Pio IX]] accorpò le delegazioni in cinque grandi legazioni; quella di Rieti, insieme a [[Delegazione apostolica di Perugia|Perugia]] e [[Delegazione apostolica di Spoleto|Spoleto]], entrò a far parte della [[Legazione dell'Umbria|III Legazione dell'Umbria]] con capoluogo [[Perugia]].
Grazie anche alla sua posizione strategica, al confine tra [[stato Pontificio]] e [[regno delle Due Sicilie]], la città di Rieti fu molto attiva durante il [[risorgimento]]. Il 7 marzo 1821 la [[battaglia di Rieti-Antrodoco]], considerata la prima del [[risorgimento]], vide la sconfitta dei [[Carboneria|carbonari]] di [[Guglielmo Pepe]] per opera degli austriaci guidati dal generale [[Johann Maria Philipp Frimont|Johann M. Von Frimont]],che ebbe il riconoscimento del titolo di Principe di Antrodoco dal Re Ferdinando I per la vittoria.
Nella breve durata della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] tre reatini ed un [[Poggio Mirteto|mirtense]] ([[Francesco Battistini]], [[Giuseppe Maffei (politico)|Giuseppe Maffei]], [[Mario Simeoni]] e [[Ippolito Vicentini]]) fecero parte dell'[[Assemblea costituente della Repubblica Romana|assemblea costituente]]<ref>{{Cita web|url=http://www.asrieti.it/PUBBLICAZIONI/mostre150%C2%B0/mostraversol'unit%C3%A0/sez5.htm|titolo=GARIBALDI E LA SUA LEGIONE A RIETI NEL 1849|sito=Archivio di Stato di Rieti|accesso=12 novembre 2016}}</ref>, mentre [[Giuseppe Garibaldi]], insieme alla moglie [[Anita Garibaldi|Anita]], fu a Rieti per quasi tre mesi, dal 29 gennaio al 13 aprile 1849, per presidiare i confini con il [[Regno delle Due Sicilie]]. Il generale alloggiò nel palazzo dei marchesi Colelli e requisì il [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]] per adibirlo a dormitorio della sua "Legione Romana".<ref name="tozzi tutela patrimonio">{{Cita web|url=http://orizzonti.vazia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=347|autore=Ileana Tozzi|titolo=La tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico della Diocesi di Rieti|sito=Amministrazione Beni Civici di Vazia|data=28 gennaio 2012|accesso=10 aprile 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.mondosabino.it/storia/556-il-bastone-e-la-carota-di-garibaldi-a-rieti-dal-29-gennaio-al-13-aprile-del-1849|autore=Pasqualino Martini|titolo=Il bastone e la carota di Garibaldi a Rieti dal 29 gennaio al 13 aprile del 1849|pubblicazione=Mondo Sabino|data=6 dicembre 2013|accesso=16 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419010756/http://www.mondosabino.it/storia/556-il-bastone-e-la-carota-di-garibaldi-a-rieti-dal-29-gennaio-al-13-aprile-del-1849|urlmorto=sì}}</ref> Alla sua ripartenza fu seguito da numerosi volontari che si unirono alla legione, tra cui i giovani reatini Michele Paolessi e Carlo Tosi che persero la vita nell'[[Assedio di Roma (1849)|assedio di Roma]].<ref name="garibaldi">{{Cita web|url=http://orizzonti.vazia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=154|titolo=Le giornate vissute a Rieti da Giuseppe Garibaldi|data=25 marzo 2008|autore=Alessandro De Angelis|accesso=12 novembre 2016}}</ref>
=== L'unità d'Italia ===
[[File:Mappa di Rieti ad inizio Novecento.svg|thumb|Mappa di Rieti ad inizio Novecento, prima dell'espansione al di fuori della [[Mura di Rieti|cinta muraria]] e del prosciugamento delle ''cavatelle'' a meridione]]
Alla vigilia dell'[[unità d'Italia]], gli accordi presi da [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] sul piano internazionale avrebbero previsto la permanenza di Rieti nelle mani del pontefice, ma i reatini riuscirono ad ottenere lo scorporo del loro territorio dal [[Stato Pontificio#Il Patrimonium Sancti Petri|Patrimonio di san Pietro]], e quindi la possibilità di decidere immediatamente l'adesione al [[Regno d'Italia]] (a differenza di altri territori pontifici come [[Viterbo]], che dovette attendere la [[breccia di Porta Pia]] per farne parte).<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=kiZf87d0xok&t=5m40s Intervento di Gianfranco Paris], nel convegno ''Rieti al bivio: estrema periferia di Roma o Umbria?'', Rieti 5 novembre 2016</ref> Di conseguenza, il 23 settembre 1860<ref name="treccani">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/rieti/|titolo=Rieti|editore=treccani.it|accesso=28 agosto 2011}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.provinciarieti.it/turismo/itinerari/rieti/rieti.htm|titolo=Rieti città|sito=provinciarieti.it|accesso=23 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110610015354/http://www.provinciarieti.it/turismo/itinerari/rieti/rieti.htm}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.regioni-italiane.com/rieti_lazio.htm|titolo=Rieti| sito=regioni-italiane.com|accesso=23 agosto 2011}}</ref> in una Rieti tappezzata di bandiere tricolori fece ingresso l'esercito italiano, composto da due reggimenti di granatieri che accompagnavano il Regio Commissario per la Provincia di Rieti, il conte Oreste Biancoli di Bagnocavallo; il 3 e il 4 novembre si tenne una consultazione [[Plebiscito|plebiscitaria]] che decretò l'annessione con 1963 voti a favore, 3 contrari e 4 schede nulle.<ref name="fondazione cariri">{{Cita web|url=http://www.associazioneitalianadellibro.it/site/2015/08/20/la-fondazione-della-cassa-di-risparmio-di-rieti/|titolo=La fondazione della Cassa di Risparmio di Rieti|autore=Ileana Tozzi|sito=Associazione italiana del libro|data=20 agosto 2015|accesso=26 novembre 2015}}</ref> Rieti e la Sabina furono poi testimoni della [[campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma]] (1867): il 23 ottobre di quell'anno, mentre si recava a Roma con l'intenzione di liberarla, Garibaldi fu a Rieti per una seconda volta, e alla [[battaglia di Mentana]] presero parte ottanta volontari reatini, tra i quali persero la vita Pietro Boschi ed Ettore Lucandri.<ref name="garibaldi" /> Tre anni dopo, nella [[breccia di Porta Pia]] cadde il reatino Domenico Martini.<ref>[http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=16040 Caduti per l'Unità - piazza Vittorio Emanuele II, Rieti]</ref>
Nel Regno d'Italia la città divenne capoluogo del [[circondario di Rieti]], che entrò a far parte della [[provincia di Perugia]] insieme a [[Terni]] ed al resto dell'[[Umbria]]; rimasero insoddisfatte le richieste di vedere riuniti i territori di Rieti e [[Circondario di Cittaducale|Cittaducale]] in una provincia della [[Sabina]] con Rieti capoluogo. Le vicende di questo periodo portarono a profondi mutamenti socio-economici, ma il ruolo della città rimase marginale. Risale alla seconda metà dell'Ottocento il [[progetto di ferrovia Rieti-Avezzano]], che non fu mai portato a termine<ref>{{Cita news|url=http://www.iltempo.it/2006/10/21/di-aldo-fabriani-la-lunga-storia-della-questione-ferroviaria-nel-reatino-verr-agrave-ripercorsa-1.542299|autore=Aldo Fabriani|titolo=La lunga storia della questione ferroviaria nel Reatino verrà ripercorsa ...|pubblicazione=Il Tempo Rieti|data=21 ottobre 2006|accesso=21 giugno 2016|urlarchivio=https://archive.is/20160621153544/http://www.iltempo.it/2006/10/21/di-aldo-fabriani-la-lunga-storia-della-questione-ferroviaria-nel-reatino-verr-agrave-ripercorsa-1.542299|urlmorto=sì}}</ref>
Alla figura di [[Giacinto Vincenti Mareri]] si deve un tentativo di rinnovamento, tramite la fondazione di un'azienda agraria aperta a nuovi tipi di colture e la fondazione della [[Cassa di Risparmio di Rieti]] nel 1846<ref name="fondazione cariri" />; degno di menzione è anche il principe [[Giovanni Potenziani]], che seguendo l'esempio del Vincenti Mareri avviò la coltivazione della [[Beta vulgaris|barbabietola da zucchero]]. A questa pianta rimarrà legata per molto tempo la città e così la sua l'industria: nel 1873 fu inaugurato lo [[zuccherificio di Rieti]], il primo in Italia<ref name="rieti treccani 1938" />, che dal 1887 grazie ad [[Emilio Maraini]] iniziò a produrre su scala nazionale. Grazie agli studi di [[Nazareno Strampelli]], all'inizio del Novecento a Rieti vennero realizzate varietà di grano ad alta produttività e resistenti a fattori ambientali ostili.
=== Dalla costituzione della provincia in poi ===
[[File:Palmegiani, Rieti e la regione Sabina - 89 - visita di Mussolini (2).jpg|thumb|upright|left|[[Benito Mussolini|Mussolini]], in visita a Rieti nel luglio 1924, parla dal balcone del [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]]]]
Nel 1923 il territorio di Rieti fu scorporato dall'Umbria ed inserito nella [[provincia di Roma]]; tramite il Regio Decreto n° 1 del 2 gennaio 1927, il governo fascista istituì 17 nuove province tra cui la [[provincia di Rieti]]<ref>{{Cita web |url=http://www.campus.rieti.it/jw/rieti-la-piana-i-santuari-francescani/la-storia.html |titolo=www.campus.rieti.it |accesso=23 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150320015253/http://www.campus.rieti.it/jw/rieti-la-piana-i-santuari-francescani/la-storia.html |urlmorto=sì }}</ref> unendo il territorio del [[circondario di Rieti]] a quello dell'ex [[circondario di Cittaducale]] (precedentemente parte della [[provincia di Aquila degli Abruzzi]]) allo scopo di ricreare la regione storica della [[Sabina]]. Il ruolo di capoluogo della città fu ulteriormente rafforzato l'anno successivo, quando i comuni di [[Contigliano]], [[Cantalice]], [[Poggio Fidoni]] e [[Vazia]] furono soppressi e aggregati al comune di Rieti;<ref>{{cita pubblicazione|titolo=REGIO DECRETO 12 gennaio 1928, n. 74|pubblicazione=Gazzetta Ufficiale|data=6 febbraio 1928|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1928/02/06/028U0074/sg}}</ref> solo nel dopoguerra i primi due torneranno ad essere comuni indipendenti.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=DECRETO LEGISLATIVO LUOGOTENENZIALE 22 febbraio 1946, n. 67|pubblicazione=Gazzetta Ufficiale|data=8 marzo 1946|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1946/03/08/046U0067/sg}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo=DECRETO LEGISLATIVO DEL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO 20 settembre 1946, n. 285|pubblicazione=Gazzetta Ufficiale|data=12 novembre 1946|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1946/11/12/046U0285/sg}}</ref>
La promozione a capoluogo di provincia permise alla città di dar vita a un processo di crescita più efficace. Il definitivo passaggio ad un'economia di tipo industriale fu segnato dalla [[Supertessile]], un grande stabilimento per la produzione della [[Rayon|seta artificiale]] che impiegava migliaia di lavoratori (impiantato dal barone [[Alberto Fassini]] e successivamente acquisito da [[SNIA Viscosa]]).<ref name="storia industria rieti" /> L'arrivo della Supertessile rese Rieti uno dei maggiori centri manifatturieri del [[Lazio]],<ref name="rieti centro industriale">{{Cita libro|autore=Roberto Lorenzetti|titolo=Strade di ferro e territori isolati. La questione ferroviaria in un'area dell'Italia centrale (1846-1960) - una ricerca dell'Archivio di Stato di Rieti|editore=Franco Angeli editore|collana=volume 68 di ''Studi e ricerche storiche''|anno=1986|p=160}}</ref> grazie anche all'indotto che favorì l'impianto di nuove industrie (come la [[Montecatini (azienda)|Montecatini]]) e alla di poco successiva realizzazione dell'[[aeroporto di Rieti]] (che favorì la nascita dell'industria aeronautica [[Officine Reatine Lavorazioni Aeronautiche|ORLA]]).<ref name="storia industria rieti" />
[[File:Royal Air Force- Italy, the Balkans and South-east Europe, 1942-1945. C4317.jpg|thumb|Fotografia aerea del bombardamento dell'[[aeroporto di Rieti]], da parte di aerei [[Martin 187 Baltimore|Baltimore]] e [[Curtiss P-40|Curtiss Kittyhawk]] dell'[[Royal Air Force|aeronautica militare britannica]], durante la seconda guerra mondiale]]
Gli avvenimenti più importanti della [[seconda guerra mondiale]] furono il bombardamento alleato del 19 novembre 1943<ref name="resistenza 1943">{{Cita web|url=http://www.storiaxxisecolo.it/cronologia/cronoloreslazio/cronoreslaz7.html|titolo=Cronologia della Resistenza nel Lazio - Rieti: 1943|sito=Storia XXI secolo|accesso=1º aprile 2016}}</ref> (nel quale rimasero seriamente danneggiati gli impianti industriali di viale Maraini, la [[stazione di Rieti|stazione ferroviaria]] e l'[[aeroporto di Rieti|aeroporto]]<ref name="treccani 1949" />), l'[[eccidio delle Fosse Reatine]] avvenuto il 9 aprile 1944<ref name="resistenza 1944" /> e il bombardamento del quartiere Borgo del 6 giugno 1944<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://iltempo.ilsole24ore.com/lazio_nord/2009/06/05/1032216-anniversario_delle_bombe_borgo.shtml il tempo.it] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> che causò numerose vittime e rase al suolo parte del rione. Il 12 e il 13 giugno 1944 i tedeschi fecero saltare numerosi edifici (tra cui [[Mura di Rieti#Porta Cintia|Porta Cintia]], il [[Ponte romano di Rieti|ponte romano]] ricostruito nel 1939) e ne danneggiarono altri (l'[[Aeroporto di Rieti|aeroporto]], lo [[Zuccherificio di Rieti|Zuccherificio]] e gli altri stabilimenti industriali)<ref name="treccani 1949">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/rieti_res-c1737836-87e6-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/|autore=Riccardo Riccardi|titolo=Rieti|sito=Enciclopedia Italiana - II Appendice|anno=1949|accesso=1º aprile 2016}}</ref>, saccheggiarono la città e si ritirarono.<ref name="resistenza 1944" /> Il 16 giugno 1944 la città venne liberata con l'ingresso dell'esercito inglese.<ref name="resistenza 1944">{{Cita web|url=http://www.storiaxxisecolo.it/cronologia/cronoloreslazio/cronoreslaz8.html|titolo=Cronologia della Resistenza nel Lazio - Rieti: 1944|sito=Storia XXI secolo|accesso=1º aprile 2016}}</ref>
A partire dagli anni sessanta una spinta ulteriore verso la crescita industriale si ebbe con la nascita del nucleo industriale di Rieti-Cittaducale, grazie anche ai contributi della [[Cassa del Mezzogiorno]].
Tuttavia in seguito, complici l'interruzione dei finanziamenti dell'ente pubblico e la mancanza di collegamenti veloci, le industrie sono andate incontro ad una crisi che dura ancor oggi.
La chiusura di molte aziende, inoltre, ha posto al centro del dibattito politico l'esigenza della bonifica e riqualificazione delle ex aree industriali (su tutte quelle dello [[Zuccherificio di Rieti|zuccherificio]] e della [[Supertessile]], ormai inglobate nel tessuto urbano per effetto dell'espansione edilizia).
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{{Vedi anche|Stemma di Rieti}}
[[File:Rieti-Stemma.svg|upright=0.5|left|thumb|Stemma della Città di Rieti]]
Lo stemma della città è stato formalmente riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 28 luglio 1942.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/40a458e8-483c-4a27-b46d-dc3d6ab9faf2/1402-rieti|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Rieti|accesso=30 settembre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref> È suddiviso in due parti ed è quindi uno scudo [[troncato (araldica)|troncato]]: nella parte superiore a sfondo amaranto, si può vedere una figura femminile identificata con [[Rea Silvia]], da cui deriverebbe anche il nome della città, che offre uno stendardo a un cavaliere a sua volta identificato nella figura di [[Manio Curio Dentato]]. Entrambi sono realizzati con un colore argentato, così come previsto dal decreto di riconoscimento, ma in alcune versioni si possono trovare d'oro.<ref>L'articolo 2 recita: «[[Troncato|Spaccato]]: nel primo di amaranto al [[Cavaliere (araldica)|cavaliere]] armato d'argento nell'atto di ricevere lo stendardo, fustato d'oro, svolazzante a destra, dalle mani di una donna rivoltata d'argento, coronata all'antica d'oro; nel secondo di celeste a tre [[Pesce (araldica)|pesci]] natanti d'argento, posti due e uno in una rete attraversante sul tutto pure d'argento.»</ref>
[[File:Rieti-Gonfalone.png|upright=0.5|thumb|Gonfalone della Città di Rieti]]
La metà inferiore a sfondo celeste riporta tre pesci ed una rete anch'essa d'argento. Il significato della metà superiore rimanderebbe all'opera romana di bonifica, eseguita per mano proprio di Manio Curio Dentato, quindi la scena simboleggerebbe il ringraziamento della popolazione del capoluogo sabino nei confronti di colui che liberò l'odierno territorio della piana reatina dalle acque paludose del lago. [[Pompeo Angelotti]] vedrebbe invece nella figura femminile la dea [[Rea (mitologia)|Rea]] nell'atto di porgere il comando della città al marito [[Saturno (divinità)|Saturno]] (Crono), ed effettivamente Rieti prende come sua fondatrice proprio Rea (e anche qui, dal suo nome deriverebbe quello della città stessa). La metà inferiore ha un significato meno chiaro. È raffigurata una rete che copre l'intera porzione dello stemma, sotto di essa nella parte alta sono piazzati due pesci e un terzo è posizionato più in basso, a formare quindi con gli altri due un triangolo rivolto a terra, ma a differenza dei precedenti, questo si colloca sopra la rete ed è visibilmente più grosso. La spiegazione vedrebbe la rete come un simbolo della legge e i due pesci da essa racchiusi come i cittadini che a essa devono sottostare. Il pesce più grande quindi, sarebbe un Magistrato a cui spetta il compito di farla rispettare. Lo scudo attuale è sovrastato da una corona da marchese e ornato in basso da una di foglie e a volte da un nastro che recita: {{maiuscoletto|in pratis late rea condidit ipsa reate}}.<ref>{{cita web|url= http://www.asri.tws.it/editoria/stemmi_comunali/doc/scheda_102.htm |titolo= Archivio di Stato di Rieti |urlmorto= sì}}</ref> Originariamente lo stemma della città era costituito interamente da una semplice rete senza la rappresentazione dei pesci e della scena presente nella parte superiore.
Il gonfalone è un drappo troncato d'azzurro e di rosso.
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Ribbon for the Calabrian-Sicilian earthquake - 2nd type.png
|nome_onorificenza = Grande medaglia di bronzo di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
|collegamento_onorificenza = Medaglie per il terremoto calabro-siculo
|motivazione = Al Comune di Rieti
|data = Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
}}{{clear|left}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Caratteristico il centro storico, posto su una leggera altura ai margini della conca reatina, protetto su un lato da una [[Mura di Rieti|cinta muraria]] di origine medievale ancora ben conservata. [[Via Roma (Rieti)|Via Roma]], una delle più vive del centro, divide la città nei [[rione|rioni]] medievali di [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|San Francesco]], [[Chiesa di San Rufo (Rieti)|San Rufo]], della Verdura e [[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|Santa Lucia]].
La città può contare sulla presenza di due santuari francescani, quello di [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e quello de [[Santuario della Foresta|La Foresta]] e sulla vicinanza con altri due, siti nei vicini comuni di [[Greccio]] e [[Poggio Bustone]]. Molti pellegrini giungono, infatti, nella "Valle Santa" per ripercorrere, con il [[cammino di Francesco]], le gesta e i momenti della vita del [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]].
=== Architetture religiose ===
{{Vedi anche|Chiese di Rieti}}
{{Doppia immagine|right|Rieti45.jpg|160|Cattedrale di Santa Maria, Rieti - interno 2.jpg|300|L'interno della [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|Cattedrale]] e il campanile}}
;[[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|Cattedrale basilica di Santa Maria Assunta]]
:Costruita tra il 1109 e il 1225, presenta un esterno in stile romanico e un interno barocco. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero (che ospita il [[Museo diocesano di Rieti]]), il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, progettata dal Bernini. All'interno si trovano sculture di [[Gian Lorenzo Bernini]], [[Giovanni Antonio Mari (scultore)|Giovanni Antonio Mari]], [[Lorenzo Ottoni]], Federico di Filippo di Ubaldo da Firenze e dipinti di [[Antoniazzo Romano]], del figlio [[Marcantonio Aquili]], di [[Lorenzo Torresani]], [[Andrea Sacchi]], [[Giovan Francesco Romanelli]], [[Lattanzio Niccoli]] e [[Vincenzo Manenti]].<ref>{{Cita web|url=http://www.museodiocesanorieti.it/museum.php?section=2&area=2|titolo=La basilica superiore|sito=Museo diocesano di Rieti|accesso=2 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071116104040/http://www.museodiocesanorieti.it/museum.php?section=2&area=2|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Chiesa di
;[[Basilica di Sant'Agostino (Rieti)|Basilica di Sant'Agostino]]
:Innalzata a metà del XIII secolo, è una delle più importanti chiese di Rieti. La facciata, in stile romanico-gotico, è in pietra e presenta un portale di ingresso sovrastato da un [[Timpano (architettura)|timpano]] ed un [[rosone]], e termina con un [[Attico (architettura)|attico]] leggermente sporgente. L'interno, a navata unica, è sormontato da [[Capriata|capriate]] in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra [[trifora]] e due [[bifora|bifore]].
;[[
:La chiesa di San Domenico fu edificata nel 1266, all'indomani della canonizzazione (avvenuta a Rieti) del [[Domenico di Guzmán|fondatore dell'ordine domenicano]]. È stata recuperata e riaperta dopo un degrado che durava da quasi due secoli. L'interno è conseguentemente piuttosto spoglio, ma si sono salvati due affreschi di [[Liberato da Rieti]] (uno dei quali fu distaccato e spostato al [[Museo civico di Rieti|Museo civico]] negli anni sessanta) e vi è stato costruito l'imponente [[Pontificio Organo Dom Bedos-Roubo Benedetto XVI|organo Dom Bedos-Roubo]], che misura 14 metri di altezza ed è costruito in base a due trattati del Settecento.<ref>[http://www.organosandomenicorieti.it www.organosandomenicorieti.it]</ref>
;Convento di San Domenico (chiostro della Beata Colomba e oratorio di San Pietro martire)
:Annesso alla chiesa di San Domenico si trova l'ex convento, del quale fanno parte il chiostro della Beata Colomba, adornato con lunette affrescate e un giardino all'italiana e l'[[Oratorio di San Pietro martire (Rieti)|oratorio di San Pietro martire]], una piccola cappella che ospita un importante affresco del ''Giudizio Universale'' dei fratelli Lorenzo e [[Bartolomeo Torresani]] (1552-1554); tuttavia il convento fa parte della caserma Verdirosi<ref>[http://www.esercito.difesa.it/scuola_nbc/verdirosi.htm www.esercito.difesa.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081017070521/http://www.esercito.difesa.it/scuola_nbc/verdirosi.htm |data=17 ottobre 2008 }}</ref> e per accedervi, solo in giorni prestabiliti, è necessario un permesso.
[[File:Chiesa di San Francesco - 2.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]]]]
;[[Chiesa di San Francesco (Rieti)|Chiesa di San Francesco]]
:Costruita nel 1253, affaccia sull'omonima piazza; fu la seconda chiesa ad essere dedicata al culto del santo, dopo la [[Basilica di San Francesco|basilica di Assisi]]. Realizzata in stile romanico-gotico con una facciata a [[frontone]] molto semplice, in pietra, dotata di un portone a [[strombatura]] sovrastato da una lunetta e da un piccolo rosone. L'interno è a tre navate, con una copertura a [[capriata|capriate]] che sostituisce l'originale volta barocca che crollò durante il [[Terremoto di Rieti del 1898|terremoto del 1898]]. Di fianco alla chiesa vera e propria è situato l'oratorio di San Bernardino e l'ex convento dotato di chiostro, sede del liceo scientifico ''Carlo Jucci''. All'interno della chiesa ogni anno si svolgono le celebrazioni per il Giugno Antoniano e da qui parte la [[Processione dei Ceri|Processione di Sant'Antonio]].
[[File:20090715 Fonte Colombo 006 (3905603194).jpg|thumb|Il [[Santuario di Fonte Colombo]]]]
;Santuari francescani della Valle Santa
:Nei dintorni di Rieti si trovano i quattro [[santuari]] fondati da San [[Francesco d'Assisi]], che danno alla [[Piana Reatina|piana su cui sorge Rieti]] il nome di ''Valle Santa''. Nel territorio comunale reatino ricadono i santuari di [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e [[Santuario della Foresta|della Foresta]], posti in posizione isolata su due rilievi ai margini della pianura, rispettivamente nei pressi delle frazioni di [[Sant'Elia (Rieti)|Sant'Elia]] e [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]]; ad essi si aggiungono quelli di [[Santuario di Greccio|Greccio]] e [[Santuario di Poggio Bustone|Poggio Bustone]], siti nei rispettivi comuni limitrofi. Il percorso che collega i quattro santuari è un cammino di pellegrinaggio noto e molto visitato, detto [[cammino di Francesco]].
;[[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Rieti)|Chiesa di Sant'Antonio Abate]]
:Commissionata al [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] nel 1570 e completata nel XVII secolo, fa parte di un complesso architettonico trecentesco che comprende anche un ospedale e un cimitero; l'edificio è chiuso al pubblico, abbandonato in uno stato di profondo degrado.
;[[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|Chiesa di Santa Lucia]]
:La chiesa e il convento di Santa Lucia sono stati fondati nel 1253 grazie all'interessamento del beato [[Angelo Tancredi]]. La chiesa attualmente visibile è il risultato di interventi risalenti alla prima metà del Settecento. Il convento in passato era molto importante, e vi furono monache tre nipoti del [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], che per questo motivo realizzò due statue e l'altare maggiore, che sono conservati nella chiesa, e forse un dipinto (più probabilmente opera di [[Ciro Ferri]]). Il convento, espropriato dopo l'unità d'Italia, ospita un polo culturale che comprende la biblioteca comunale Paroniana e una sezione del [[Museo civico di Rieti|Museo civico]].
[[File:Chiesa di San Rufo - Rieti.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Rufo (Rieti)|chiesa di San Rufo]] e il monumento che segna il [[Piazza San Rufo#Il centro d.27Italia|centro d'Italia]]]]
;[[Chiesa di San Rufo (Rieti)|Chiesa di San Rufo]]
:La chiesa di San Rufo è collocata nella piccola [[piazza San Rufo|piazza omonima]] nella quale, secondo la tradizione, è collocato il centro d'Italia (''[[Umbilicus Italiae]]''). La chiesa ha origini [[Alto medioevo|altomedievali]], ma l'edificio attualmente visibile risale al 1748 ed è opera di [[Melchiorre Passalacqua]]. L'esterno è in stile neoclassico, mentre l'interno è barocco e ospita il dipinto più importante della città, ''L'angelo custode'',<ref>{{Cita web|url=http://rietinvetrina.it/alla-scoperta-degli-angeli-nella-cattedrale-di-santa-maria/|titolo=ALLA SCOPERTA DEGLI ANGELI NELLA CATTEDRALE DI SANTA MARIA|pubblicazione=Rieti in Vetrina|data=12 dicembre 2012|accesso=12 giugno 2017}}</ref> oggi ritenuto opera dello [[Giovanni Antonio Galli|Spadarino]] ma in passato attribuito persino al [[Caravaggio]].<ref>{{Cita web|url=https://svirgolettate.blogspot.it/2013/07/caravaggio-o-spadarino-disquisizioni.html|titolo=Caravaggio o Spadarino? Disquisizioni sull'attribuzione dell'Angelo Custode nella Chiesa di San Rufo a Rieti|sito=Svirgolettate|data=10 luglio 2013|accesso=12 giugno 2017}}</ref>
;ex [[Chiesa di Santa Scolastica]]
:Costruita tra il 1696 e il 1717 su progetto di [[Francesco Fontana (architetto)|Francesco Fontana]], è l'unica chiesa di Rieti con pianta a [[croce greca]]; è sconsacrata e costituisce l'Auditorium Varrone.
;[[Chiesa di San Pietro Martire (Rieti)|Chiesa di San Pietro Martire]]
:Fu costruita nel 1266 dai Padri Cistercensi. La facciata in conci di travertino delimitata da due lesene è estremamente semplice e l'elemento di maggior rilievo è il portale del 1546, opera di Giacomo da Locarno e Stefano da Como, che presenta sei colonnine in pietra (tre per lato) poggiate ognuna, su uno scudo che raffigura un busto di San Piero e che sostengono un architrave. [[File:San Pietro, Rieti - 1.JPG|thumb|upright=0.6|La ex [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)|chiesa di San Pietro Apostolo]]]] Questo portale in origine era collocato nella facciata dell'[[Oratorio di San Pietro martire (Rieti)|oratorio di San Pietro martire]] (chiesa di San Domenico) e fu spostato nel 1576 alla sua posizione attuale.
;ex [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)|Chiesa di San Pietro Apostolo]]
:Di origine antecedente al XII secolo, si trova in [[Via Roma (Rieti)|via Roma]]; sconsacrata, è sede di una libreria.
;[[Convento di Sant'Antonio al Monte]]
:Costruito alla fine del XV secolo, è collocato sul colle di San Biagio a meridione della città. La chiesa fu ampiamente ristrutturata a metà del XVII secolo.
;ex [[Chiese di Rieti#Santi Giovenale e Vincenzo Ferreri .28Madonna della Scala.29|Chiesa di San Giovenale e San Vincenzo Ferreri]], detta Santa Maria della Scala
:La chiesa, sconsacrata e nota come ''Auditorium dei poveri'', ospita eventi culturali. Al suo interno si trova il bassorilievo ''Il genio della morte'' di [[Bertel Thorvaldsen]], allievo del [[Antonio Canova|Canova]], commissionato da [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]] per la tomba della moglie Isabella Ricci Alfani.
==== Regina Pacis ====
==== Santa Barbara in agro ====
'''Sala del Regno dei Testimoni di Geova'''
'''Chiesa degli Avventisti del Settimo Giorno'''
'''Assemblee di Dio in Italia (ADI)'''
'''Chiesa Cristiana Evangelica Missionaria Internazionale'''
'''Chiesa Cristiano-Ortodossa dei Santi Barbara e Giuseppe Nuovo di Patros'''
'''Moschea della Pace'''
=== Architetture civili ===
[[File:
;Resti del [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]]
:Costruito nel III secolo a.C., il Ponte Romano era parte dell'antica [[Via consolare|consolare]] [[Via Salaria]], e rappresentava il principale accesso alla città da sud, nonché il collegamento tra centro storico e quartiere Borgo. Fu demolito negli anni Trenta a causa dell'altezza insufficiente rispetto al livello del fiume, che più volte lo aveva inondato e danneggiato. I resti del ponte furono adagiati nelle acque ed emergono dal fondale del Velino, a fianco del ponte moderno costruito nel dopoguerra.
;[[Teatro Flavio Vespasiano]]
:Posto lungo Via Garibaldi, annualmente vi si svolge un'intensa attività teatrale. Venne costruito sul finire dell'Ottocento e l'acustica del teatro viene considerata come la migliore d'Italia e una delle migliori al mondo.<ref>[http://www.turislazio.it/index.php/turismo/i_comuni_del_lazio/provincia_di_rieti/i_comuni_della_provincia_di_rieti/rieti/i_luoghi_da_visitare/teatro_flavio_vespasiano www.turislazio.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071216093325/http://www.turislazio.it/index.php/turismo/i_comuni_del_lazio/provincia_di_rieti/i_comuni_della_provincia_di_rieti/rieti/i_luoghi_da_visitare/teatro_flavio_vespasiano |data=16 dicembre 2007 }}</ref><ref>[http://www.vinilazio.org/Le%20Province%20del%20Lazio/Rieti/Palazzi/Teatro%20Flavio%20Vespasiano.htm www.vinilazio.org] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071223035502/http://www.vinilazio.org/Le%20Province%20del%20Lazio/Rieti/Palazzi/Teatro%20Flavio%20Vespasiano.htm |data=23 dicembre 2007 }}</ref><ref>[http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Cultura_eventi/Teatro/intro.asp Sito del comune di Rieti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060506102330/http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Cultura_eventi/Teatro/intro.asp |data=6 maggio 2006 }}</ref>
{{Doppia immagine|destra|Palazzo Vescovile, Rieti - Esterno, 03.JPG|220|Volte del Vescovado, Rieti - 3.jpg|220|Il [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]] e le volte al pianterreno}}
;[[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]] o Palazzo Papale
:Innalzato nel 1283 in ragione della presenza a Rieti della curia papale, il Palazzo Vescovile è stato la dimora di diversi pontefici. Si trova a destra della Cattedrale, con la fiancata lungo via Cintia. La facciata romanica contiene una loggia, riportata all'aspetto originario con un restauro ad inizio novecento. Il piano terra ospita delle maestose [[Volta a crociera|volte a crociera]] gotiche a due navate, sorrette da sei pilastri; al primo piano si trova invece il salone delle udienze, che dal 2005 ospita la pinacoteca del [[Museo diocesano di Rieti|museo diocesano]].
[[File:Palazzo Comunale, Rieti - facciata, 1.JPG|thumb|[[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]]]]
;[[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]]
:È il palazzo più importante di [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]] ed è la sede del [[Comune (Italia)|municipio]] oltre che del [[Museo civico di Rieti|Museo civico]]. L'edificio è il risultato di molte opere di ampliamento e ristrutturazione di una struttura risalente al XIII secolo.<ref>{{Cita web |url=http://www.ipalazzi.it/palazzo/p_3150.html |titolo=www.ipalazzi.it |accesso=21 marzo 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090102010244/http://www.ipalazzi.it/palazzo/p_3150.html |urlmorto=sì }}</ref> La facciata (opera di [[Filippo Brioni]], 1748) ha uno stile tardo barocco con due ordini di finestre, e culmina in un piccolo campanile; al pianterreno si trova un portico, sotto il quale sono presenti un busto di Giuseppe Garibaldi e uno di Vittorio Emanuele II. Sul suo fianco sinistro si erge una torre di cinque piani rivestita in travertino, innalzata nel 1940.
;[[Palazzo Dosi Delfini]]
:Sorge su [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]] ed è la sede della [[Sabina Universitas]]. La facciata, in [[bugnato]] di pietra calcarea, integra elementi del tardo barocco con alcuni elementi neoclassici. All'interno del palazzo è presente un piccolo cortile ellittico e a livello del primo piano può essere osservata una statua in bronzo di [[Santa Barbara]].
{{Doppia immagine|right|Palazzo Vincentini - giardini, 18.jpg|230|Palazzo Vincentini - facciata, 1.jpg|250|Giardini e loggia vignolesca|Facciata di [[Palazzo Vincentini]]}}
;[[Palazzo Vincentini]] (della Prefettura o del Governo)
:È un palazzo rinascimentale che sorge su piazza Cesare Battisti; oggi è sede della [[Prefettura italiana|prefettura]]. La sua ristrutturazione nella forma attuale iniziò nel 1589 su un progetto di attribuzione dibattuta: in passato venne attribuito al [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] per via delle forme che lo ricordano, ma oggi si ritiene che sia opera di Giovan Domenico Bianchi.
:Il lato rivolto verso la Cattedrale è munito di una splendida loggia formata da due ordini di archi, che affaccia su un giardino all'italiana da cui si gode una visuale panoramica sul lato sud della città; il giardino è pubblicamente accessibile dal 1927, quando la famiglia Vincentini cedette l'edificio alla neonata provincia reatina. All'interno, il piano terra è decorato con pitture del 1932 che raffigurano [[Marco Terenzio Varrone]] e [[Tito Flavio Vespasiano]]; al primo piano si trovano le stanze dove alloggia il [[Prefetto (ordinamento italiano)|Prefetto]], ed è di particolare rilevanza il camino in marmi policromi risalente al Cinquecento, che riporta iscrizioni in oro.
[[File:Palazzo Vecchiarelli, Rieti 01.jpg|thumb|[[Palazzo Vecchiarelli]]]]
;[[Palazzo Vecchiarelli]]
:È collocato lungo [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], con un imponente portale e un'elegante facciata tardo rinascimentale. Fu realizzato sul finire del XVI secolo su progetto di [[Carlo Maderno]]<ref>[http://www.culturaitalia.it/catalog/catalogController?id=oai:touringclub.com:24370&tema=key.language.architecture&thes=dove&code=30001006004000000&page=null&selectFilter=null www.culturaitalia.it]</ref>.
;[[Palazzo Vincenti Mareri]]
:Risalente al XIX secolo, è la residenza storica dei conti Vincenti Mareri. Il suo attuale aspetto neoclassico è opera di [[Giuseppe Valadier]], che lo ingrandì fondendolo con i preesistenti palazzi degli Aligeri e dei Cerroni. Due portali in bugnato danno accesso alla corte interna, dove si trova un giardino all'italiana con una fontana su cui si trova una statua in terracotta di Cerere, copia di un originale romano.<ref name="fondazione cariri" />
;[[Palazzo Ricci (Rieti)|Palazzo Ricci]]
:Esempio di [[architettura neoclassica]], ha la facciata in piazza Oberdan e il fianco in piazza Mazzini. È appartenuto alla nobile famiglia di [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]]; oggi ospita uffici dell'amministrazione comunale. Il palazzo era sede di una notevole collezione di opere pittoriche prevalentemente del Seicento, il cui fiore all'occhiello era costituito dal gesso originale della [[Ebe]] di [[Antonio Canova]] attualmente conservato presso il [[Museo civico di Rieti]].
[[File:Palazzo Potenziani Fabri (Rieti) - esterno da sx 04.JPG|thumb|[[Palazzo Potenziani]]]]
;[[Palazzo Potenziani Fabri]]
:È situato in via dei Crispolti ed al suo interno ospita una serie di affreschi. Fondato nel XIII secolo, è stato posseduto prima dai Fabri e poi dai Potenziani fino 1979, quando fu sottoposto ad un impegnativo restauro, che ha permesso di riportarlo all'aspetto originario. Oggi appartiene alla [[Fondazione Varrone]], che vi ha collocato la sua sede; per questo motivo non è sempre visitabile.
;[[Palazzo Secenari]]
:Risalente al XIV secolo, è situato in [[Via Roma (Rieti)|via Roma]] e si distingue per una bifora quattrocentesca.
;[[Palazzo del Seminario (Rieti)|Palazzo del Seminario]]
:Sorto in luogo del ''Palazzo Pretorio e del Podestà'' (fine XIII secolo), venne trasformato in [[seminario]] diocesano ed inaugurato nel 1564; fu il primo seminario ad essere istituito secondo le norme del [[concilio di Trento]]<ref name="treccani 1936">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/rieti_(Enciclopedia-Italiana)/|autore=[[Riccardo Riccardi]], [[Francesco Palmegiani|Francesco Palmeggiani]], [[Doro Levi]], [[Eugenio Duprè Thesèider]]|titolo=Rieti|sito=Enciclopedia Italiana Treccani|data=1936|accesso=9 gennaio 2016}}</ref>, se si esclude il piccolissimo [[seminario di Larino]]. I lavori per la trasformazione dell'edificio furono diretti dal [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]], ma gli ampliamenti dei secoli successivi rendono difficile individuare i caratteri del suo intervento.
;[[Palazzo Crispolti]]
:Costruito agli inizi del XVIII secolo su progetto del comasco Michele Chiesa, con una facciata ridisegnata nel 1814 da Giuseppe Subleyras. Nel 1877 fu ceduto dalla famiglia Crispolti all'allora [[Cassa di Risparmio di Rieti]] e riallestito su progetto dell'ingegnere Angelo Blasetti; da allora ospita gli uffici della sua sede centrale.<ref name="fondazione cariri" />
;[[Palazzo delle Poste (Rieti)|Palazzo delle Poste]]
:Costruito nel 1934, si trova alla fine di [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]] ed è opera dell'architetto [[Cesare Bazzani]].
;Sede del Comando provinciale dei Carabinieri
:Collocato nel quartiere Micioccoli, l'edificio è stato realizzato nel 2003 su progetto dell'architetto [[Manfredi Nicoletti]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archilovers.com/projects/2870/comando-provinciale-dei-carabinieri-di-rieti.html|titolo=Comando Provinciale dei Carabinieri di Rieti|accesso=15 novembre 2016}}</ref>
=== Cinta muraria ===
{{Doppia immagine|right|Mura di Rieti 8.jpg|200|Mura medievali di Rieti 2.jpg|220|Le [[Mura di Rieti|mura medievali]], rispettivamente lungo piazza Marconi e viale Morroni}}
{{Vedi anche|Mura di Rieti}}
;Mura romane
:La cinta muraria di epoca romana è in gran parte scomparsa, ma rimangono visibili numerose tracce, specialmente nei casi in cui edifici di epoca successiva ne hanno riutilizzato i blocchi.
;Mura medievali
:Risalenti al XIII secolo, sono considerate tra le più imponenti e meglio conservate del [[Lazio]].<ref>{{Cita libro|autore=Touring Club Italiano|titolo=Guida rossa d'Italia - Lazio|edizione=quarta edizione|anno=1981|città=Milano|p=433}}</ref> Cingono la città per tutto il lato settentrionale, e formavano un efficace sistema difensivo insieme al [[Velino (fiume)|fiume Velino]] e alle ''cavatelle'', oggi prosciugate, del Borgo e di Fiume de' Nobili. Lungo le mura si aprono cinque porte:
[[File:Porta D'Arci, Rieti 01.jpg|thumb|[[Porta d'Arci]]]]
* [[Porta d'Arci]], ad est, sulla [[Via Salaria]] per [[Cittaducale]], [[L'Aquila]] e [[Ascoli Piceno]];
* [[Porta Conca]], a nord; conserva ancora le imposte in legno del Cinquecento;
* [[Mura di Rieti#Porta San Giovanni|Porta San Giovanni]], a nord, al termine di via Pennina che costituisce con via Roma l'asse nord-sud del centro storico. Murata nel XV secolo, le sue tracce sono ancora visibili e un piccolo varco permette il passaggio dei pedoni;
* [[Porta Cintia]], a nord-ovest, sulla strada per [[Terni]]; è andata distrutta durante la seconda guerra mondiale e al suo posto si trovano oggi due edifici di cemento armato in [[stile razionalista]];
* [[Mura di Rieti#Porta Romana|Porta Romana]], a sud, oltre il fiume, sulla [[Via Salaria]] per [[Roma]].
;[[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|Piazza Vittorio Emanuele II]]
[[File:Fontana di Piazza Vittorio Emanuele, Rieti.jpg|thumb|La fontana dei Delfini in [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|Piazza Vittorio Emanuele II]]]]
:È la principale piazza della città. Su di essa affacciano il [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]] e [[Palazzo Dosi Delfini|Palazzo Dosi]] nonché gli storici caffè Gengarelli e Quattro Stagioni. Al suo interno si trova la seicentesca [[Fontana dei Delfini (Rieti)|fontana dei Delfini]].<ref>{{Cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/rieti/fontana-dei-delfini-rieti/|titolo=Fontana dei delfini|accesso=14 novembre 2016}}</ref>
;[[Via Roma (Rieti)|Via Roma]]
:È la via principale del centro di Rieti, e ne rappresenta il [[Cardine (storia romana)|cardo]]. La superficie stradale è sorretta dagli archi del viadotto romano del III secolo a.C., che costituiva la parte urbana dell'antica [[via Salaria]]; il viadotto è visitabile tramite il percorso guidato della ''Rieti sotterranea'', che si snoda tra le cantine dei palazzi nobiliari che fiancheggiano la via.<ref>{{Cita web|url=http://www.apt.rieti.it/promozione.php?id=39|sito=apt.rieti.it|accesso=3 dicembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101221012811/http://www.apt.rieti.it/promozione.php?id=39}}</ref>
<!--[[File:Arco di Bonifacio VIII - Palazzo Vescovile, Rieti.jpg|thumb|upright|L'[[arco di Bonifacio VIII]] in [[via Cintia]]]]-->
;[[Via Cintia]] e [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]]
:Via Cintia e via Garibaldi costituiscono il [[decumano]] della città; lungo di esse si trovano alcuni dei più importanti palazzi di Rieti.
;[[Piazza San Rufo|Piazza San Rufo ''Centro d'Italia'']]
:Piazza San Rufo è una piccola piazzetta tipicamente medievale, raggiungibile da quattro stretti vicoli. Oltre ad ospitare l'omonima chiesa (descritta più in alto), in essa la tradizione individua l'esatta collocazione del centro geografico della [[Italia (regione geografica)|penisola italiana]] (''Umbilicus Italiae''). Per ricordarlo sono presenti un monumento (realizzato nel 2001 e chiamato scherzosamente "la caciotta" per la sua forma circolare e bassa che ricorda una forma di formaggio) e una targa.
;[[Arco di Bonifacio VIII]] o Arco del Vescovo
:Scavalca [[via Cintia]] appoggiandosi al [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]], fu fatto costruire da [[Papa Bonifacio VIII]] nel 1298, dopo aver assistito terrorizzato ad un terremoto che colpì la città.
<!--[[File:Arco di Via del Forno, Rieti - esterno.JPG|thumb|L'arco di via del Forno]]-->
[[File:Arco di Santa Lucia (Rieti) di notte - lato via del Porto 06.jpg|thumb|L'arco di Santa Lucia (XIII secolo)]]
;Altri archi medievali
:Le vie del centro storico di Rieti sono disseminate di archi medievali; tra gli altri si ricordano quelli di Santa Lucia (XIII secolo), del Seminario e di via del Forno.
;Zona dei Pozzi
:La zona di via dei Pozzi è caratterizzata da un tessuto urbanistico tipico della città medievale, con stretti vicoli e archi.
;"Pincetto"
:Il "pincetto" è una rampa che collega piazza Oberdan con via Centuroni, così chiamata per l'analogia con quella del [[Pincio]] di [[Roma]].
[[File:Museo Diocesano di Rieti 01.jpg|thumb|La pinacoteca del [[Museo diocesano di Rieti|museo diocesano]]]]
;[[Museo civico di Rieti|Museo civico]]
:Si compone di una sezione storico-artistica, collocata a Palazzo Comunale, e di una sezione archeologica, collocata a breve distanza nell'[[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|ex monastero di Santa Lucia]]. Tra le principali opere conservate ci sono: una ''Ebe'' di [[Antonio Canova]] (1815), un polittico di [[Luca di Tommè]] (1370), varie opere di [[Antoniazzo Romano]] tra cui la ''Madonna del Latte'' (la più antica a lui attribuita, 1464), il trittico ''Crocifissione'' di [[Zanino di Pietro]] e varie opere dei reatini [[Antonio Gherardi]], [[Carlo Cesi]] e [[Antonino Calcagnadoro]] (a cui è dedicata un'intera sala); nella sezione archeologica sono esposte sculture, monete, oreficeria ed oggetti di epoca preistorica, etrusca, ellenistica e romana, tra cui si ricorda un'urna a capanna dell'età del ferro proveniente dalla necropoli di [[Campo Reatino]].
;[[Museo diocesano di Rieti|Museo diocesano dei beni ecclesiastici]]
:È un percorso museale costituito dal Museo del Tesoro del Duomo (ospitato nel battistero della Cattedrale), un museo di suppellettili liturgiche (situato in ambienti adiacenti alla Cripta della Cattedrale), un lapidario (collocato nel vestibolo che dalla cripta conduce al Palazzo Vescovile), e dalla Pinacoteca Diocesana (allestita nel salone delle udienze del Palazzo Vescovile).
'''''Museo del tesoro del Duomo'''''
'''Museo della salute mentale'''<ref>{{Cita web|url=https://www.museosalutementale.it/|titolo=STORIA DEL MANICOMIO DI RIETI}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.archivio.formatrieti.it/inaugurazione-della-mostra-museo-della-mente-cera-una-volta-il-manicomio|titolo=INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA 'MUSEO DELLA MENTE, C'ERA UNA VOLTA IL MANICOMIO'}}</ref>
=== Monumenti ===
[[File:Monumento alla Lira, davanti - 2.JPG|thumb|Il monumento alla Lira]]
;Monumento nazionale alla Lira
:In Piazza Cavour si trova un monumento dedicato alla [[lira italiana]], inaugurato il 1º marzo 2003 all'indomani dell'introduzione dell'[[Euro]]. Realizzata con la fusione di {{formatnum:2200000}} [[200 lire|monete da 200 lire]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Sofia_Loren_inaugurato_monumento_alla_co_0_030302369.shtml Corriere della sera]</ref> presso le Fonderie Caggiati di Parma, disegno di Daniela Fusco, l'opera rappresenta l'[[Italia turrita]] che sostiene una grande moneta da una Lira, mentre su uno dei tanti drappi che l'avvolgono è impressa la scritta "L'Italia per la Lira". La faccia anteriore della moneta riporta l'incisione della Lira coniata nel 1951, mentre il retro originariamente corrispondeva a quella della [[1 lira|moneta da una lira]] emessa nel 1861, ma fu sostituito nel 2008 e oggi la statua tiene fra le mani una moneta con i dritti della prima e dell'ultima Lira coniata. La statua è rivolta verso il [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]], mentre su un lato scorre un piccolo rivolo d'acqua che simboleggia il [[fiume Velino]], il simbolo della ricchezza di Rieti e della sua provincia: l'acqua. Rieti fu scelta per la collocazione del monumento per il suo valore simbolico, dato che il capoluogo sabino è storicamente riconosciuto come il [[Piazza San Rufo#Il centro d.27Italia|centro della penisola]].
;Monumento ai Caduti
:Il monumento ai Caduti, opera dello scultore Giuseppe Inghilleri e di Giuseppe Calcagnadoro, si trova in piazza Mazzini e rappresenta la figura della Vittoria che sostiene un eroe di guerra colpito a morte<ref>{{Cita web|url=https://www.formatrieti.it/il-nostro-monumento-chi-mori-la-patria|titolo=}}</ref>. È stato inaugurato insieme al palazzo degli studi (liceo classico/istituto magistrale) il 13 giugno 1926.
===
[[File:Terminillo0000001.jpg|thumb|Sciatori al Terminillo]]
;[[Monte Terminillo]]
:Nel territorio comunale di Rieti rientra buona parte del monte Terminillo (2217 m s.l.m.), terza vetta più alta del [[Lazio]], che è una destinazione molto frequentata durante la stagione invernale. Migliaia di persone, provenienti da tutta la regione, sfruttano la stagione sciistica per apprezzare le bellezze della montagna, usufruendo dei numerosi alberghi presenti. Tuttavia il numero dei turisti è fortemente diminuito nel corso degli ultimi trent'anni, principalmente a causa di un'impiantistica obsoleta e invariata da decenni, e per la mancanza di collegamenti rapidi con le altre città. Le grandi folle di turisti, soprattutto romani, regolarmente presenti negli anni sessanta e settanta (tanto da far valere al Terminillo il soprannome di "Montagna di Roma"), si sono progressivamente riversate sulle vicine montagne abruzzesi, meglio attrezzate e collegate a Roma dall'[[autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]]. Oggi si sta cercando di ridare slancio alla montagna, ne è un esempio la realizzazione dell'illuminazione di un tratto delle piste da fondo il quale può così essere utilizzato anche in notturna, e dell'ammodernamento di alcuni impianti. La montagna comunque non offre attrazioni solo per gli amanti dello sci: infatti anche d'estate si presta per escursioni lungo i percorsi segnati del [[Club Alpino Italiano|CAI]].
[[File:Ciclovia della Conca Reatina - balle di fieno.jpg|thumb|upright|Un tratto della [[Ciclovia della Conca Reatina]]]]
;[[Piana Reatina]]
:La pianura dove sorge Rieti è un'area prevalentemente coltivata e ancora scarsamente antropizzata. Circondata dal Terminillo e dai [[monti Sabini]], offre un pittoresco paesaggio composto da campi coltivati a [[mais]] o [[Girasole|girasoli]], casali rurali e corsi d'acqua. Nella bella stagione molti reatini si recano, per passeggiare o per fare sport, lungo le molte strade poderali che la percorrono o nella [[ciclovia della Conca Reatina]].
;[[Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile]]
[[File:Riflessi sul Lago Lungo.jpg|thumb|Il [[Lago Lungo (Lazio)|Lago Lungo]]]]
:All'interno della [[Piana Reatina]] si trova anche la riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, che dista circa 7 km dal capoluogo e si estende per 3200 ettari, divisi tra il territorio di Rieti e dei comuni limitrofi.<ref>[http://www.parchilazio.it/laghilungoeripasottile Riserva Laghi Lungo e Ripasottile]</ref> Al suo interno si trovano il [[Lago Lungo (Lazio)|Lago Lungo]] e il [[Lago di Ripasottile]], gli unici bacini d'acqua naturali rimasti dopo il prosciugamento dell'antico [[Lago Velino]], intorno ai quali si estende una [[zona umida]] dominata dai canneti; nella riserva si possono osservare [[Germano reale|germani]], [[Gallinella d'acqua|gallinelle]], [[Airone cinerino|aironi]] e altri [[uccelli migratori]].
;[[Cammino di Francesco]]
:È il cammino di [[pellegrinaggio]] che si snoda nella [[Piana Reatina]] e ripercorre i passi di [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]] nella ''Valle Santa'' toccando i quattro santuari francescani ([[Santuario di Greccio|Greccio]], [[Santuario della Foresta|La Foresta]], [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e [[Santuario di Poggio Bustone|Poggio Bustone]]) e altri luoghi simbolo del [[francescanesimo]]. È una proposta valida sia nel campo del [[turismo religioso]] che nel campo naturalistico. Il percorso, lungo circa 80 km, è diviso in otto tappe e tocca anche il centro di Rieti. Dal 2003 è stato attrezzato con cartelli e indicazioni che permettono ai viaggiatori di orientarsi lungo il tragitto, e inoltre è stato creato un attestato chiamato “Passaporto”, conferito a tutti coloro che si sottopongono al viaggio, che documenta l'effettivo compimento del percorso, da timbrare ad ogni tappa.
[[File:Fiume Velino a Rieti (4001470019).jpg|thumb|Il tratto del [[Velino (fiume)|fiume Velino]] dietro la [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]]]]
;[[Velino (fiume)|Fiume Velino]]
:Il fiume Velino attraversa la città e delimita il centro storico a sud, separandolo dal quartiere Borgo, e un tempo costituiva insieme alla [[Mura di Rieti|cinta muraria]] la sua difesa naturale. Mantiene ancora oggi buona parte della limpidezza che lo ha sempre caratterizzato, tanto che persino il tratto cittadino è abitato da [[Oca (zoologia)|oche]] e [[Germano reale|germani reali]], regolarmente visibili anche nei tratti più centrali del fiume. A Rieti sono pochi i viali [[lungofiume]], ragion per cui le sponde del Velino hanno un aspetto "verde" e non urbanizzato. La sponda sinistra del fiume (quella meridionale) oggi è interamente seguita da un sentiero ciclopedonale, meta di coloro che amano correre all'aperto o semplicemente fare passeggiate a piedi o in bicicletta, che forma una specie di parco urbano e nel suo primo tratto è attrezzato con panchine ed attrezzi ginnici (cosiddetta "Giorlandina"). Il Velino è attraversato da sette ponti, da ovest a est: "Ponte di ferro" (stradale e ferroviario), ponte ciclopedonale del [[Stadio Raul Guidobaldi|Campo Scuola]], Ponte Giovanni XXIII, [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]], ponte ciclopedonale tra piazza San Francesco-piazza Cavour, e Ponte Cavallotti.
;[[Fonte Cottorella]]
:Le sorgenti di Fonte Cottorella si trovano circa un chilometro a sud della città; da queste fonti sgorga un'acqua oligominerale. Attorno alle sorgenti si trova un'area verde con panchine e tavoli, nonché uno [[Terme|stabilimento termale]] e un ristorante.
[[File:Bosco La Foresta, Rieti, autunno (2951666563).jpg|thumb|Sentiero sul colle della Foresta]]
;Colle della Foresta
:Il colle della Foresta (600 metri s.l.m.) è un'altura che si trova a nord-est della città, rappresenta l'estrema propaggine meridionale dei [[monti Reatini]], e si interpone tra i quartieri Micioccoli e Campoloniano. La sua sommità si raggiunge percorrendo per circa quattro chilometri la [[Strade provinciali della provincia di Rieti#1-9|strada provinciale n. 7]]; su di esso si trova la frazione di [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]] e il [[santuario della Foresta]]. Diversi sentieri, soprattutto nei pressi del santuario, permettono di immergersi nella fitta vegetazione che lo ricopre. Sul colle si trovano anche un ristorante e un golf club.
;[[Chiese di Rieti#San Mauro|Colle San Mauro]]
:Colle San Mauro (530 metri s.l.m.<ref>Silvano LANDI, [http://www.rieti-lab.it/blog/?id=540479da GLI ALBERI IN CITTÀ: UNA CONVIVENZA NECESSARIA] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161115132701/http://www.rieti-lab.it/blog/?id=540479da |data=15 novembre 2016 }}</ref>) è situato ad est del centro storico e a sud del quartiere Villa Reatina. Percorrendo la strada che vi conduce per 400 metri, a partire dalla centralissima [[Porta D'Arci]], si trova una [[pineta]] attrezzata come parco urbano, con tavoli da picnic, e poche centinaia di metri più avanti un belvedere, da dove si gode di un ottimo panorama del centro storico della città. Sul colle si trovano inoltre il convento dei [[frati Cappuccini]] e la Villa Potenziani (oggi albergo). La vegetazione comprende lecci, abeti e [[Pino d'aleppo|pini d'aleppo]].<ref>[http://www.visitlazio.com/dettaglio/-/turismo/635521/percorrendo-l-anima-naturalistica-di-rieti PERCORRENDO L'ANIMA NATURALISTICA DI RIETI] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161115134502/http://www.visitlazio.com/dettaglio/-/turismo/635521/percorrendo-l-anima-naturalistica-di-rieti |data=15 novembre 2016 }}, VisitLazio.com</ref>
[[File:Parco di via Liberato di Benedetto, Rieti - 9.jpg|thumb|Il parco "vittime 6 aprile 2009" in via Liberato di Benedetto]]
;Parchi cittadini
:Tra i parchi pubblici comunali, il principale è il parco "vittime 6 aprile 2009" in via Liberato di Benedetto (esteso per due ettari e mezzo), dove si tiene ogni anno la Festa dello studente. Più piccoli (intorno a un ettaro) il parco "6 giugno 1944" di Campomoro, il parco "Coriandolo" di Madonna del Cuore (dove si tiene annualmente il Rieti Sport Festival) e il "Paul Harris" di Micioccoli.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Al 1º gennaio [[2015]] la [[popolazione]] residente nel comune di Rieti era di 47.729 unità, costituita al 47,4% da maschi e al 52,6% da femmine<ref>http://demo.istat.it/pop2008/index.html {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091128210417/http://demo.istat.it/pop2008/index.html |data=28 novembre 2009 }} Dati Istat 1/1/2008</ref>.
{{Demografia/Rieti}}
===Etnie e minoranze straniere===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:3683}}, ovvero l'8,13% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=16 luglio 2025}}</ref>
* [[Romania]] 806
* [[Ucraina]] 356
* [[Pakistan]] 233
* [[Nigeria]] 205
* [[Marocco]] 182
* [[Afghanistan|Afganistan]] 170
* [[Albania]] 164
* [[Bangladesh]] 143
* [[Macedonia del Nord]] 116
* [[Polonia]] 109
* [[Egitto]] 104
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetto sabino}}
[[File:Dialetti italiani centrali.jpg|thumb|Il [[Dialetto sabino|Sabino]] (IV) tra i [[Dialetti italiani mediani|dialetti mediani]] ]]
Il dialetto della città di Rieti si inserisce nel gruppo dei dialetti sabini, appartenente ai [[dialetti italiani mediani]]. Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone latine. In particolare nel dominio reatino-aquilano, area tradizionalmente conservativa, viene tuttora mantenuta la distinzione fra -''o'' ed -''u'' finali, a seconda dell'originaria matrice latina: ad esempio, a Rieti si ha ''cavallu'' per "cavallo" (latino: caballus), ma ''scrio'' per "io scrivo" (latino: scribo).
=== Tradizioni e folclore ===
A Rieti esistono diverse manifestazioni legate alle tradizioni locali di origine più o meno antiche:
[[File:Infiorata di Sant'Antonio (5916007662).jpg|thumb|left|Preparazione dell'Infiorata di Sant'Antonio per la [[Processione dei Ceri]]]]
* La [[Processione dei Ceri]] è il culmine delle celebrazioni in onore di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]] note come ''Giugno Antoniano'', santo per il quale esiste una fortissima venerazione. Ogni anno il 12 giugno avviene l'esposizione della statua del santo, festeggiata con la Fiera di Sant'Antonio; due domeniche dopo ha luogo la processione, nella quale la statua (che con la macchina lignea supera la tonnellata di peso) percorre le strade del centro storico [[Infiorata|infiorate]] ed addobbate con [[Luminaria|luminarie]]. La processione deve il suo nome al fatto che la maggioranza dei fedeli porta grossi ceri votivi che rimangono accesi per l'intera durata della processione, regalando con il calar della sera un pittoresco spettacolo all'osservatore.
* {{senza fonte|La fiera di Santa Barbara ha inizio con il 3 dicembre (la cosiddetta "apparsa") e finisce con il giorno seguente per festeggiare la giornata di [[Santa Barbara]], patrona della città. In passato si svolgeva per le vie del centro storico, mentre oggi trova spazio lungo le strade del quartiere Molino della Salce. Nonostante tale spostamento abbia privato la fiera di uno sfondo esteticamente più pregiato, le strade lungo le quali si snoda, sono invase ogni anno da un'intensa folla, alla ricerca delle più svariate merci. Contemporaneamente nella zona di Foro Boario, si svolge un mercato di bestiame e attrezzature, nonché macchine, per uso agricolo.}}
[[File:Palio della Tinozza 2008, Rieti - 1.jpg|thumb|upright=1.3|L'edizione 2008 del Palio della Tinozza]]
* La ''Festa del Sole'' con il ''Palio della Tinozza'' è una manifestazione che si tiene a fine luglio e consiste in una serie di gare acquatiche nel [[Velino (fiume)|fiume Velino]] ed altri eventi di contorno; ha origini recenti ma è particolarmente amata dai reatini, che vi assistono dal [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]]. Le gare comprendono un duello, durante il quale i concorrenti dei vari rioni cercano di far cadere l'avversario in acqua colpendolo con una pertica, una corsa di biciclette munite di galleggianti e pale al posto delle ruote, una gara di barche fiumarole, una gara di nuoto e il Palio della Tinozza, la gara più attesa, una gara dove i concorrenti sono seduti all'interno di una tinozza (una sorta di “mezzo tino”) e si spingono con un remo. A questa tradizione si devono due dei [[#Gemellaggi|gemellaggi allacciati dalla città di Rieti]].
* La rievocazione dei Cavalli infiocchettati, che si svolge dal 1980, si tiene la prima domenica dopo il 17 gennaio e consiste nella sfilata di cavalieri in costume storico che cavalcano cavalli addobbati, lungo un percorso che va da piazza Chiesa del Suffragio fino alla [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Rieti)|chiesa di Sant'Antonio Abate]]. La tradizione rievocata risale all'inizio del Novecento, quando il mestiere più diffuso nel quartiere Porta D'Arci era il carrettiere e presso la chiesa di Sant'Antonio Abate, nel giorno della ricorrenza del santo protettore degli animali, si teneva la loro benedizione.<ref>{{Cita web|url=http://www.associazioneportadarce.it/manifestazioni.htm#cavalli|titolo=Manifestazioni: Cavalli infiocchettati|sito=Associazione Porta d'Arce|accesso=23 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151123082614/http://www.associazioneportadarce.it/manifestazioni.htm#cavalli}}</ref>
* La rievocazione dell'incoronazione di [[Carlo II di Napoli|Carlo II D'Angiò]], avvenuta nel 1289 per mano di [[Papa Niccolò IV]] nella cattedrale di Rieti, è una sfilata in costumi medievali che si tiene a fine agosto di ogni anno dal 1998 e si svolge negli stessi luoghi e con le stesse modalità riferite nella descrizione del cardinale [[Giacomo Stefaneschi]]. È preceduta dell'allestimento di spazi a tema medievale e da giochi tra i rioni della città (palio dell'anello, corsa della traglia, tiro alla fune e corsa dei somari).<ref>{{Cita news|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/08/19/Cronaca/RIETI-RIEVOCAZIONE-INCORONAZIONE-CARLO-II-DANGIO_095800.php|titolo=RIETI: RIEVOCAZIONE INCORONAZIONE CARLO II D'ANGIO'|pubblicazione=AdnKronos|data=19 agosto 1998|accesso=11 dicembre 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.rieti2000.it/r2k/dove/carlodangio/carlodangio.htm|titolo=Rievocazione storica Carlo D'Angiò|sito=Rieti 2000|accesso=11 dicembre 2015}}</ref>
* L'usanza dei lumi dell'Ascensione oggi è andata quasi completamente perduta, ma un tempo era tradizione collocare fuori dalle finestre un lume, in occasione della Festa dell'ascensione del 31 maggio, per indicare la strada all'ascesa del Signore.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{Immagine multipla
|allinea = destra
|per riga = 3
|larghezza totale = 440
|immagine1 = Ospedale Rieti - panoramio.jpg
|didascalia1 = L'ospedale provinciale San Camillo de Lellis (architetto [[Giuseppe Nicolosi|Nicolosi]])
|immagine2 = Tribunale di Rieti - lato piazza Bachelet.jpg
|didascalia2 = Il tribunale di Rieti
|immagine3 = Aeroporto di Rieti - entrata area NUBICH 03.jpg
|didascalia3 = L'area addestrativa della caserma Verdirosi
}}
* La città è sede della "Scuola Interforze per la [[Protezione NBC|Difesa NBC]]" del [[ministero della difesa]], sorta nel 1994, dove le [[forze armate italiane]] apprendono le tecniche di difesa dalle armi nucleari, batteriologiche e chimiche.<ref>{{Cita web|url=http://www.difesa.it/SMD_/EntiMI/ScuolaNBC/Pagine/Storia.aspx|titolo=Scuola Interforze per la Difesa NBC - La Storia|sito=Ministero della Difesa|accesso=4 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/periodico/IlPeriodico_AnniPrecedenti/Documents/Il_ruolo_della_Scuola_Interforze_589chimica.pdf|titolo=Il ruolo della Scuola Interforze per la difesa nucleare, biologica e chimica|pubblicazione=Informazioni della Difesa|editore=Ministero della Difesa n. 4|data=2006|p=11|autore=Gen. Brig. Pier Paolo Lunelli|accesso=4 maggio 2017}}</ref> La sede centrale si trova presso la caserma "[[Attilio Verdirosi]]", nel centro storico, mentre nell'[[Aeroporto di Rieti|aeroporto]] si trova la cittadella addestrativa "NUBICH".<ref>{{Cita TV|trasmissione=Super Quark|canale=Rai 1|url=https://www.youtube.com/watch?v=-XAuVlbhcfU|accesso=12 ottobre 2017|data=2 agosto 2017}}</ref>
* Rieti è sede di una [[Azienda Sanitaria Locale|ASL]], facente parte del [[servizio sanitario del Lazio]], ed ospita l'ospedale generale provinciale ''San Camillo de Lellis'',<ref>{{Cita web |url=http://www.asl.ri.it/ospedaliera/rieti/start.php |titolo=ASL Rieti |accesso=18 novembre 2009 |dataarchivio=6 febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100206002156/http://www.asl.ri.it/ospedaliera/rieti/start.php |urlmorto=sì }}</ref> che costituisce l'unica struttura ospedaliera di grandi dimensioni della [[provincia di Rieti]];<ref>[http://www.lazio5stelle.it/wp-content/uploads/2014/08/relazione-breve-asl-rieti.pdf Analisi territoriale offerta sanitaria provincia di Rieti]</ref> si trova nel nucleo industriale, in una struttura realizzata negli anni Sessanta su progetto dell'architetto [[Giuseppe Nicolosi]].
* La città ospita le sedi di enti governativi locali dello stato quali il comune, la [[Provincia di Rieti|provincia]] (in palazzo d'Oltre Velino) e la [[Prefettura (Italia)|prefettura]], in rappresentanza del governo (in [[palazzo Vincentini]]).
* Hanno la sede a Rieti i comandi provinciali di tutti i corpi di pubblica sicurezza: quello dei Carabinieri (ospitato nel quartiere Micioccoli, in una struttura realizzata nel 2002 dall'architetto [[Manfredi Nicoletti]]), della Guardia di Finanza (Piazza Tevere), dei Vigili del Fuoco ([[Mura di Rieti#Porta Romana|Porta Romana]]) nonché la [[questura]] (Città Giardino).
* La città è sede del [[tribunale ordinario]] di Rieti, competente sul [[circondario giudiziario]] che comprende l'intera provincia, e dipende dal distretto della [[corte d'appello di Roma]]. È ospitato in una struttura realizzata negli anni Cinquanta nel quartiere Città Giardino; in precedenza era collocato in palazzo Sanizi.
* Rieti è sede di un [[casa circondariale|carcere]] denominato ''Nuovo Complesso'', della capienza di 295 posti, realizzato nel 2009 e collocato nell'area industriale;<ref>{{Cita web|url=https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_data_view.wp?liveUid=2014DAPCARD&Nome=UFF56871|titolo=RIETI - Casa circondariale|sito=Ministero della Giustizia|accesso=4 maggio 2017}}</ref> in precedenza era collocato nel convento di [[Chiesa di Santa Scolastica|Santa Scolastica]], nel centro storico.
* Nell'ambito della [[chiesa cattolica]], la città è sede della [[diocesi di Rieti]], che comprende tutta l'alta [[Sabina]].
=== Qualità della vita ===
[[File:Rieti, centro storico all'alba.jpg|alt=Il centro storico visto dalla collina di Campomoro|sinistra|miniatura|294x294px|Il centro storico visto dalla collina di Campomoro]]
Rieti è da anni classificata ai primi posti in fatto di basso tasso di delinquenza. In un rapporto del [[Ministero dell'Interno|Viminale]] del [[2008]] la città sabina è risultata quella con il secondo più basso numero di scippi in tutta [[Italia]] (due in tutto l'anno) mentre per ciò che riguarda i furti con destrezza e i furti d'auto, lo stesso rapporto indica rispettivamente un totale di 89 ed 83, entrambi in calo rispetto all'anno precedente. Più alto il numero di [[Truffa|truffe]] che ammontano a un totale di 240<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://iltempo.ilsole24ore.com/lazio_nord/2009/08/04/1055077-criminalita_rieti_scopre_virtuosa.shtml articolo su IL TEMPO.it Lazio Nord] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Nella classifica "Ecosistema urbano" realizzata da [[Legambiente]] nel [[2009|2016]], che valuta la qualità dell'ambiente nei comuni italiani capoluogo di provincia, Rieti si piazza al 54º posto<ref>[http://www.legambiente.eu/documenti/2008/0929_ecosistema_urbano2009/LibroECOSISTEMAURBANO2009.pdf Dati Ecosistema urbano Legambiente] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100601232522/http://www.legambiente.eu/documenti/2008/0929_ecosistema_urbano2009/LibroECOSISTEMAURBANO2009.pdf |data=1º giugno 2010 }}</ref>.
== Cultura ==
=== Musei ===
[[Museo civico di Rieti|Museo civico]], diviso in due sezioni: sezione storico-artistica, all'interno del palazzo municipale; sezione archeologica, nell'[[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|ex monastero di santa Lucia]], via Sant'Anna, 4.
[[Museo diocesano (Rieti)|Museo diocesano]], sviluppato tra la [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|Cattedrale]] e il [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Papale]]: racchiude la pinacoteca diocesana, il ''lapidarium'' e il museo del tesoro del Duomo.
=== Biblioteche ===
La principale biblioteca cittadina è la Biblioteca Comunale Paroniana, dal nome del vescovo Giovanni Filippo Paroni [[O.F.M.Conv.]], inaugurata il 4 giugno del 1865 nell'[[Basilica di Sant'Agostino (Rieti)|ex convento di S. Agostino]]. Dopo alcuni spostamenti dovuti al costante aumento dei volumi conservati, si è trasferita presso l'[[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|ex monastero di Santa Lucia]] nel 1998. La biblioteca possiede circa {{formatnum:140000}} volumi stampati, {{formatnum:23000}} dei quali antichi, risalenti ad un periodo compreso fra il XV e il XIX secolo, 466 testate di periodici, dei quali 100 correnti, 78 codici, 80 incunaboli, un cospicuo numero di manoscritti, e materiale non raccolto in libri.<ref>[http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Cultura_eventi/Biblioteca/intro.asp Sito del comune di Rieti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090302083511/http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Cultura_eventi/Biblioteca/intro.asp |data=2 marzo 2009 }}</ref>
[[File:Largo San Giorgio - Officine Fondazione Varrone - panorama 01.jpg|thumb|Le officine della cultura della [[Fondazione Varrone]], in largo San Giorgio]]
C'è poi la Biblioteca della [[Fondazione Varrone]] (ex Biblioteca Benedetto Riposati). Nacque nel 1982 quando Monsignor [[Benedetto Riposati]], latinista dell'università Cattolica di Milano, donò la propria biblioteca all'allora [[Cassa di Risparmio di Rieti]], che fu sistemata nella sede di via dei Crispolti 22, presso [[Palazzo Potenziani Fabri]]. La raccolta di libri è stata ampliata dalla Fondazione Varrone e da donazioni di privati arrivando così a oltre {{formatnum:13000}} volumi<ref>[http://www.sabinamater.it/spip.php?rubrique1&lang=it www.sabinamater.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090301135512/http://www.sabinamater.it/spip.php?rubrique1&lang=it |data=1º marzo 2009 }}</ref>, alcuni dei quali, molto rari ed importanti tanto da conferire alla biblioteca un prestigio internazionale. Nel 2012 viene inaugurata la nuova sede della biblioteca all'interno delle "Officine Fondazione Varrone", il complesso di edifici ristrutturati dalla Fondazione in Largo San Giorgio che ospitano una libreria, un caffè letterario, una galleria d'arte, una palestra di inglese ed un laboratorio di moda, dove la Fondazione organizza manifestazioni ed eventi culturali. Dal 2014 la biblioteca è chiusa perché posta sotto sequestro, in seguito alla scoperta di alcune irregolarità nei lavori di ristrutturazione.<ref>{{Cita news|url=http://ilmessaggero.it/RIETI/rieti_sequestro_fondazione_varrone_largo_san_giorgio_innocenzo_de_sanctis_andrea_cecilia/notizie/520025.shtml|titolo=Rieti, sequestrate le Officine di largo San Giorgio. Indagati Innocenzo De Sanctis e Andrea Cecilia|pubblicazione=Il Messaggero|data=14 febbraio 2014|accesso=19 gennaio 2016}}</ref>
=== Archivio di Stato ===
L'Archivio di Stato di Rieti fu istituito il 15 giugno del [[1953]] come sezione dell'[[Archivio di Stato di Roma]]; è divenuto un Archivio di Stato vero e proprio il 30 settembre [[1963]] per [[decreto del presidente della Repubblica]].<ref name="ASRi">{{Cita web|url=http://www.as-ri.beniculturali.it/index.php?id=2|titolo=Home|accesso=1º settembre 2020}}</ref><ref>[http://www.maas.ccr.it/h3/h3.exe/aguida/d36831 http://www.maas.ccr.it/]</ref> Ha sede in Viale Ludovico Canali 7.<ref name="ASRi" />
=== Ricerca ===
A Rieti, in località Campofiorito sul Monte Terminillo<ref>{{cita web|url=http://www.unipg.it/documenti/statutoRegolamenti/regcat.pdf|titolo=REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL "CENTRO APPENNINICO DEL TERMINILLO C. JUCCI"|editore=unipg.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111217075519/http://unipg.it/documenti/statutoRegolamenti/regcat.pdf}}</ref>, opera il ''Centro Appenninico del Terminillo "C.Jucci"''. Esso è una "emanazione" dell'[[Università degli Studi di Perugia]]. Nasce nel [[1949]]<ref>{{cita web|url=http://www.unipg.it/terminil/welcome.htm|titolo=Centro Appenninico del Terminillo "Carlo Jucci" - Rieti|editore=unipg.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.monteterminillo.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=627|titolo=Rassegna Stampa: Centro Appenninico del Terminillo|editore=monteterminillo.net tratto dal Il messaggero.it|accesso=2 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121128005420/http://www.monteterminillo.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=627|urlmorto=sì}}</ref> per mano di Carlo Jucci docente di Zoologia all'[[Università di Pavia]] e tredici anni dopo la sua morte fu ceduto all'Università di Perugia. Si occupa di ricerca e sperimentazioni in campo agronomico e dello studio delle rilevazioni climatiche necessarie allo svolgimento dell'attività di ricerca principale. Il Centro Carlo Jucci svolge la sua attività grazie a 4 stazioni di ricerca poste a 379, 1050, 1739 e 1000 [[Livello del mare|m s.l.m.]]<ref>{{cita web|url=http://www.unipg.it/terminil/strutt.htm|titolo=STRUTTURE|editore=unipg.it}}</ref>
===Istruzione===
==== Scuole ====
[[File:Palazzo degli studi, Rieti - Liceo Classico ed Istituto Magistrale 02.JPG|thumb|left|Il Palazzo degli Studi, opera dell'architetto Angelo Guazzaroni, è sede del Liceo Classico ''Marco Terenzio Varrone'' e dell'Istituto Magistrale ''Elena Principessa di Napoli'']]
Nel territorio comunale sono presenti [[Scuola primaria in Italia|scuole elementari]], [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|medie]] e [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|superiori]] (licei, [[Istituto tecnico|istituti tecnici]] e [[Istituto professionale|istituti professionali]], con la maggior parte degli indirizzi esistenti<ref group="note">Classico, scientifico, linguistico-pedagogico, tecnico industriale, tecnico commerciale, artistico, agrario, per geometri, professionale alberghiero, professionale per i servizi commerciali e turistici, professionale socio-sanitario per odontotecnici, professionale per l'industria e l'artigianato.</ref>).
A livello scolastico Rieti costituisce un polo attrattore per una vasta parte della [[provincia di Rieti]]: infatti studiano nel capoluogo circa {{formatnum:9800}}<ref>Dato ottenuto dall'indicatore di densità scolastica in {{Cita|PdB fase 1|pag. 17}} con la formula inversa Indicatore * Superficie in ettari / 1000</ref> alunni sui {{formatnum:21400}}<ref>{{Cita|PdB fase 1|pag. 16}}.</ref> che costituiscono la popolazione scolastica della provincia.
[[File:Convitto Istituto Alberghiero (Rieti) 04.jpg|thumb|Il convitto dell'Istituto Alberghiero ''Costaggini'']]
Il ruolo di attrattore è particolarmente importante per quanto riguarda le scuole superiori (dal momento che, tra gli altri 72 comuni della provincia, solo in sette di questi sono presenti istituti superiori<ref>{{Cita|PdB fase 1|pag. 18 figura 1}}.</ref>), motivo per cui esiste un consistente [[pendolarismo]] scolastico, anche sulle medio-lunghe distanze. Alcuni di essi, inoltre, presentano delle eccellenze che li rendono in grado di esercitare un'attrazione regionale e interregionale.
Tra questi, di particolare rilevanza è l'[[Istituto Alberghiero]] ''Ranieri Antonelli Costaggini'', fondato nel 1962, che fu il primo istituto di questo tipo in tutto il Lazio;<ref>{{Cita web|url=http://www.alberghierorieti.eu/scuola/chi-siamo|titolo=Presentazione della scuola|sito=IPSSEOA Costaggini Rieti|accesso=6 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160801174138/http://www.alberghierorieti.eu/scuola/chi-siamo|urlmorto=sì}}</ref> oggi è l'istituto superiore con il maggior numero di iscritti dell'intera provincia ed attrae molti studenti anche dalle vicine città di [[Roma]], [[Terni]] e [[L'Aquila]], che per seguire le lezioni hanno la possibilità di soggiornare in un apposito [[convitto]].
Da citare anche il [[liceo classico|Liceo Classico]] ''[[Marco Terenzio Varrone]]'', nel quale si sono diplomati il giornalista [[Indro Montanelli]], lo storico [[Renzo De Felice]]<ref name="basilicasantagostino.it"/> e l'ex presidente del Senato [[Franco Marini]].
==== Università ====
[[File:Palazzo Dosi Delfini, Rieti - portale 01.JPG|thumb|upright|La sede del [[Sabina Universitas|polo universitario di Rieti]] a [[Palazzo Dosi Delfini|palazzo Dosi]]]]
La società ''[[Sabina Universitas|Sabina Universitas Polo Universitario di Rieti]]'', fondata nel 1994, gestisce le attività delle sedi distaccate di Rieti dell'[[Sapienza Università di Roma|Università La Sapienza di Roma]].
=== Media ===
==== Stampa ====
I quotidiani locali sono il ''Corriere di Rieti e della Sabina'' (del Gruppo Corriere S.r.l.), l'edizione di Rieti de ''[[Il Messaggero]]'' e l'edizione Lazio Nord de ''[[Il Tempo]]'' (che fino al 2012 aveva un'edizione di Rieti<ref>{{Cita news|url=http://www.rietilife.it/2012/01/14/il-tempo-chiude-ledizione-di-rieti/|titolo=“IL TEMPO” CHIUDE L'EDIZIONE DI RIETI|pubblicazione=RietiLife|data=14 gennaio 2012|accesso=15 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117063703/http://www.rietilife.it/2012/01/14/il-tempo-chiude-ledizione-di-rieti/|urlmorto=sì}}</ref>).
Tra i periodici ci sono il mensile gratuito Format, il mensile gratuito Informer e il settimanale diocesano ''Frontiera''.
==== Radio ====
Tra le emittenti radio locali si ricordano Radio Mondo, MEP Radio Organizzazione.
==== Televisione ====
La prima emittente locale a Rieti è stata la ''RTR − Rete Televisiva Reatina''.
Altra storica emittente reatina è stata ''TeleRadioRieti 2000'', fondata nel 1977, che dal 1980 assunse il nome di ''TeleSabina 2000'' e cessò le sue trasmissioni nel 2002.
Tra il 2008 e il 2016 sono state attive altre reti televisive che ora hanno cessato di esistere: ''Tele Centro Lazio'', ''Sabinia tv'' e ''RLTV''.
=== Teatro ===
[[File:Veduta Teatro Flavio.jpg|thumb|L'interno del teatro Flavio Vespasiano]]
L'attività teatrale è concentrata presso il [[Teatro Flavio Vespasiano]], realizzato sul finire del XIX secolo e posto lungo via Garibaldi (a pochi passi da [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]]). È stato più volte lodato per le sue straordinarie qualità acustiche. Ospita annualmente concorsi di calibro nazionale ed internazionale legati alla danza e alla lirica, ma è anche sede delle rappresentazioni delle piccole compagnie teatrali locali, per lo più commedie in vernacolo. Ha ospitato anche la registrazione della puntata zero di uno show Rai<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=1217 Rai international] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.cinetivu.com/programmi-tv/talent-show/mettiamoci-allopera-su-raiuno-fabrizio-frizzi-conduce-la-puntata-zero-del-talent-sulla-lirica/ cinetivu.com]</ref>.
=== Cinema ===
Anche grazie all'operato della ''Rieti Film Commission'', a Rieti sono stati ambientati film come ''L'uomo del grano'' di Giancarlo Baudena (documentario su [[Nazzareno Strampelli]] girato in parte nella [[Piana Reatina]], la cui anteprima assoluta è stata poi proiettata a Rieti<ref>[http://www.mepradio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2421&Itemid=54 mepradio.it "Rieti: Fondazione Varrone - "L'uomo del grano" al Moderno"]</ref>), ''Il disordine del cuore'' scritto da Paolo Fosso (interamente ambientato e girato a Rieti, e anch'esso presentato a Rieti<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/RIETI/il_film_made_in_rieti_fa_il_tutto_esaurito_successo_per_paolo_fosso_e_milena_miconi/notizie/283239.shtml|titolo=Il film made in Rieti fa il tutto esaurito. Successo per Paolo Fosso e Milena Miconi|pubblicazione=Il Messaggero Rieti|data=23 maggio 2013|accesso=15 novembre 2015|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117033019/http://www.ilmessaggero.it/RIETI/il_film_made_in_rieti_fa_il_tutto_esaurito_successo_per_paolo_fosso_e_milena_miconi/notizie/283239.shtml|urlmorto=sì}}</ref>), ''Il tema di Jamil'' di [[Massimo Wertmüller]] (film girato totalmente a Rieti<ref>{{Cita news|url=http://www.rietilife.it/2015/10/14/il-film-il-tema-di-jamil-alla-festa-del-cinema-di-roma-e-stato-girato-a-rieti/|titolo=IL FILM “IL TEMA DI JAMIL” ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA / È STATO GIRATO A RIETI|sito=RietiLife|data=14 ottobre 2015|accesso=15 novembre 2015}}</ref>), mentre è in uscita il film ''[[Il centro del mondo (film 2016)|Il centro del mondo]]'' di [[Kim Rossi Stuart]] (per il quale sono state effettuate a Rieti quattro settimane di riprese su nove totali<ref>{{Cita news|url=http://www.rietilife.it/2015/05/20/foto-ultimo-giorno-di-riprese-a-rieti-per-il-film-di-kim-rossi-stuart-tante-le-comparse-reatine/|titolo=FOTO – ULTIMO GIORNO DI RIPRESE A RIETI PER IL FILM DI KIM ROSSI STUART / TANTE LE COMPARSE REATINE|pubblicazione=RietiLife|data=20 maggio 2015|accesso=15 novembre 2015}}</ref>).
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Prodotti agroalimentari tradizionali laziali}}
[[File:Pizzicotti di Contigliano 09 (17772597289).jpg|thumb|left|I pizzicotti]]
Tra i piatti tipici della cucina locale ce ne sono vari a base di [[pasta]], storicamente prodotta a partire dalla locale varietà di grano ''[[Rieti originario]]''. Tra questi ci sono le ''fregnacce alla reatina'', un taglio di pasta a forma di rombo (largo circa due centimetri nella diagonale minore); il condimento originale è costituito da lardo battuto, sedano, cipolla, pomodoro a pezzi, sale e peperoncino,<ref>[http://www.ricettelazio.com/cucinalazio/gastronomialazio.php?piatto=fregnacceallareatina www.ricettelazio.com]</ref><ref>[http://www.rietinvetrina.it/ricette_di_casa_nostra.shtml# www.rietinvetrina.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090715103848/http://www.rietinvetrina.it/ricette_di_casa_nostra.shtml |data=15 luglio 2009 }}</ref> anche se spesso sono servite con del sugo di carne semplice e una spolverata di pecorino locale, oppure con un sugo alle olive (che trova largo impiego nei condimenti della cucina locale, essendo un prodotto tipico della [[Sabina]]).
[[File:Bucatini amatriciana.JPG|thumb|Bucatini all'[[amatriciana]]]]
Altra pasta tipica sono i ''[[pizzicotti]]'' (annoverati tra i [[prodotti agroalimentari tradizionali italiani]]), che sono ottenuti prelevando "pizzichi" di un impasto identico a quello utilizzato per il pane (cioè acqua, farina, sale e lievito) e cotti direttamente nell'acqua bollente; vengono conditi con un sugo di pomodoro leggermente piccante. Fanno parte della cucina locale anche gli [[Strangozzi|strengozzi]], che sono preparati "alla reatina" con un condimento costituito da grasso di prosciutto, olio di oliva, prosciutto fresco tagliato a cubetti, peperoncino rosso, piselli freschi e pomodoro.<ref>{{Cita web|url=http://www.provinciarieti.it/turismo/gastronomia/piatti/|titolo=Piatti tipici|sito=provinciarieti.it|accesso=3 dicembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101017154220/http://www.provinciarieti.it/turismo/gastronomia/piatti/}}</ref>
Per quel che riguarda le [[Carne|carni]], tipici del posto e diffusi in buona parte della provincia sono i ''sardamirelli''. Sono costituiti dai budelli dell'intestino del maiale i quali vengono lavati, e lasciati ad asciugare per tre giorni. A questo punto vengono aromatizzati con finocchio, peperoncino e sale e successivamente rivoltati e fatti essiccare per poi essere cucinati sulla brace oppure in umido con i fagioli.<ref>[http://www.rieti2000.it/r2k/dove/piattidellatradizione/carne_e_derivati/sardamirelli.htm rieti2000.it]</ref> {{Senza fonte|Un'altra specialità della norcineria reatina è la salsiccia di fegato di suino semplice, oppure nelle varianti condite con finocchiella e scorzette d'arancia o con uvetta fresca.}}
[[File:
Tra i [[Dolce (cucina)|dolci]], sono tipici del periodo natalizio dei biscotti romboidali composti di miele e noci tritate, sia in forma di biscotto secco (''terzetti alla reatina'')<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=5cvmBQAAQBAJ&lpg=PA40&ots=yfBE3YACXY&dq=terzetti%20alla%20reatina&hl=it&pg=PA40#v=onepage&q=%22terzetti%20alla%20reatina%22&f=false|titolo=Derivati da nomi geografici (R-Z)|autore=Wolfgang Schweickard|p=40|anno=2013}}</ref> che in quella di impasto morbido e croccante servito su foglie di [[Alloro|lauro]] (''[[Cupeta|copeta]]'' o ''nociata'').<ref>{{Cita web|url=http://blog.italiavirtualtour.it/ricette-dolci-la-copeta/|titolo=RICETTE DOLCI: LA COPÈTA|data=12 marzo 2013|accesso=1º ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=w8b6H7oCYDUC&lpg=PA159&ots=ZKCi4JAFqR&dq=fave%20dei%20morti%20rieti&hl=it&pg=PA160#v=onepage&q=nociata%20rieti&f=false|titolo=Mangia italiano. Guida alle specialità regionali italiane|autore=Monica Cesari Sartoni|p=159|editore=Morellini Editore|anno=2005}}</ref> Fanno parte della tradizione anche le ''[[Dolci dei morti|fave dei Morti]]'' (biscotti di farina di mandorle, preparati in occasione della [[commemorazione dei defunti]])<ref>{{Cita web|url=http://www.arsial.it/portalearsial/prd_tipici/scheda_prodotto.asp?tip=0&id=184&bio=0|titolo=Fave dei morti|sito=ARSIAL - Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio|accesso=1º ottobre 2017|dataarchivio=2 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171002022636/http://www.arsial.it/portalearsial/prd_tipici/scheda_prodotto.asp?tip=0&id=184&bio=0|urlmorto=sì}}</ref> e la ''[[Pizza di Pasqua#Variante dolce|pizza di Pasqua]]'' (un panettone al formaggio lievemente dolce).<ref>{{Cita web|url=http://blog.italiavirtualtour.it/ricette-la-pizza-di-pasqua-in-sabina/|titolo=RICETTE, LA PIZZA DI PASQUA IN SABINA|data=23 marzo 2013|accesso=1º ottobre 2017}}</ref> Inoltre, sebbene più recente, è di origini reatine anche la [[torta mimosa]], inventata negli anni Cinquanta dal ristoratore locale Adelmo Renzi.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/rieti/mimosa_renzi_giappone_televisione_dolce-905225.html|titolo=Rieti, la mimosa dello chef Renzi rilanciata dalla televisione giapponese|pubblicazione=Il Messaggero edizione di Rieti|data=6 marzo 2015|accesso=1º ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.lacucinaitaliana.it/news/cucina/come-preparare-la-torta-mimosa-ricetta/|titolo=Torta Mimosa, il fiore più dolce che c’è|pubblicazione=[[La Cucina Italiana]]|data=9 febbraio 2017|accesso=1º ottobre 2017}}</ref>
=== Eventi ===
* Rieti Danza Festival: nato nel 1991, si svolge ogni anno nel [[teatro Flavio Vespasiano]]; è suddiviso nelle sezioni classica, pas de deux, moderna-contemporanea e composizione coreografica.<ref>{{Cita web|url=http://www.rietidanzafestival.it/|titolo=Il Concorso|sito=rietidanzafestival.it|accesso=31 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161104031146/http://www.rietidanzafestival.it/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.ilmessaggero.it/rieti/rieti_danza_estate_vincitori_nomi-4590441.html|titolo=Articolo Il Messaggero|pubblicazione=|accesso=13 settembre 2020}}</ref>
* Reate Festival:
* Rieticuorepiccante: La fiera mondiale del peperoncino si svolge nel periodo estivo nel centro cittadino.
* [[Festival dei Complessi]] Importante manifestazione nazionale di [[musica beat]], trasmessa in televisione dalla [[Rai]] e che si tenne per quattro edizioni, dal [[1966]] al [[1969]]<ref>https://rietimusica.jimdofree.com/il-festival-dei-complessi-di-rieti/</ref><ref>http://www.sopi.it/Anni60/a60rieti67/FestivalRieti67.htm</ref>
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
L'area del Comune di Rieti è suddivisa in tre [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]]<ref>
'''Circoscrizione Rieti I:''' centro storico di Rieti, Borgo, Campomoro, Fiume
'''Circoscrizione Rieti II:''' Maraini, Regina Pacis, Madonna del Cuore, Micioccoli; piana reatina; zona adiacente cimitero comunale, Moggio, Chiesa Nuova e Quattro Strade.
'''Circoscrizione Rieti III:''' Villa Reatina, Piazza Tevere, Campoloniano, Vazia, [[Lisciano (Rieti)|Lisciano]], Monte Terminillo e
=== Frazioni ===
{{
* [[Castel San Benedetto|Case San Benedetto]]:
* [[Casette]]: Posta a circa 4 km dai confini del centro abitato, si trova a sud est del capoluogo, all'uscita della gola percorsa dal fiume Salto.
* Castelfranco:
* [[
* [[Cerchiara (Rieti)|Cerchiara]], già comune autonomo con il nome di ''Cerchiara di Sabina'', dal 1875 fu frazione del comune di Poggio Fidoni, e nel 1928, alla soppressione di quel comune, entrò a far parte del comune di Rieti.
* Chiesa Nuova: piccolo agglomerato nella piana reatina, a circa 2 km a nord ovest di Rieti
* Cupaello: piccola frazione alle pendici del [[monte Terminillo|Terminillo]] a circa 7 km dai margini di Rieti. Il territorio appartenne all'antico comune di Vazia fino al 1928. Dal nome di questo centro deriva il nome di cupaellite o [[Kamafugiti (serie delle)|coppaelite]] dato a delle rocce vulcaniche rinvenute in zona<ref>{{cita web|url=http://collections.nmnh.si.edu/search/ms/?irn=1369987|titolo=Search the Department of Mineral Sciences Collections|editore=collections.nmnh.si.edu|accesso=28 agosto 2011|lingua=en}}</ref> e dovute ad un'eruzione vulcanica di un vulcano ormai scomparso, di circa {{formatnum:400000}} anni fa.
* [[Lisciano (Rieti)|Lisciano]], già parte del comune di Vazia, entrò a far parte del comune di Rieti alla soppressione di quel comune nel 1928.
* [[Vazia|Lugnano]]: posto fra Lisciano e Cupaello si trova a circa 7 km da Rieti. Già comune autonomo con il nome di ''Lugnano di Villa Troiana'', entrò nel comune di Rieti nel 1928.
* Maglianello: l'agglomerato, diviso in ''Maglianello Alto'' e ''Maglianello Basso'' (lungo la strada [[Strada statale 4 Via Salaria|Salaria]] per Roma) si trova in direzione sud, a quasi 7 km la parte alta e poco più di 3,5 la parte bassa.
* [[Moggio Reatino|Moggio Alto]]: dista 21 km da Rieti in direzione nord ovest. Insieme al centro di ''Pie' di Moggio'' costituisce un'exclave del comune di Rieti al confine con la [[provincia di Terni]].
*Pian de Valli: centro turistico sul [[Monte Terminillo]].
* [[Piani Poggio Fidoni]]: moderno agglomerato ai margini della Piana Reatina. Insieme all'antico centro di ''Poggio Fidoni Alto'' occupa il territorio del vecchio comune di ''Poggio Fidoni'', soppresso nel 1928.
* Piani San Filippo: frazione di recente sviluppo, ai piedi di [[San Filippo (Contigliano)|San Filippo]], circa 8 km a sud ovest dal capoluogo. La maggior parte dell'agglomerato rientra nel territorio comunale di Contigliano.
* [[Piani Sant'Elia]]: si trova nella Piana Reatina, a valle di Sant'Elia. Insieme all'antico centro di ''Sant'Elia Alto'' occupa il territorio del comune soppresso di ''Sant'Elia Reatino''.
* [[Moggio Reatino|Piè di Moggio]]: dista 17 km da Rieti in direzione nord ovest. Insieme al centro di ''Moggio Alto'' costituisce un'exclave del comune di Rieti al confine con la provincia di Terni.
* [[Poggio
* [[Poggio Perugino]]: sorge sulla cima di un colle a sinistra della val Canera.
* [[San Giovanni Reatino]]:
* [[Sant'Elia (Rieti)|Sant'Elia Alto]]:
* [[Vazia]], già ''Villa Troiana'': sede del comune di ''Lugnano di Villa Troiana'', che nel 1927 assunse il nome di ''Vazia'' e nel 1928 fu soppresso, venendo aggregato al comune di Rieti.
{{div col end}}
== Economia ==
=== Agricoltura ===
[[File:Frumento Tenero Rieti.jpg|thumb|left|Il grano ''[[Rieti originario]]'']]
Fin dalla prima bonifica di epoca romana<ref group="note">Nel 271 a.C., il console romano [[Manio Curio Dentato]] ordina la costruzione di un canale (il Cavo Curiano) per far defluire le acque stagnanti in direzione del salto naturale della [[Cascate delle Marmore]]</ref>, la pianura intorno alla città si dimostrò molto fertile, ma l'opera di bonifica andò avanti ancora per molto. Fino al secolo novecento infatti, la piana reatina rimase sostanzialmente una zona paludosa, soggetta periodicamente a esondazioni che danneggiavano la produzione locale, situazione che favoriva per di più la proliferazione della [[malaria]].
In epoca medievale, la piana era caratterizzata da una vasta produzione di [[Isatis tinctoria|guado]], che una volta macinato, essiccato e fermentato, veniva messo in commercio sotto il controllo dei “Consoli dell'agricoltura del Guado”. Questa coltivazione cessò con gli ultimi decenni dell'Ottocento lasciando spazio all'[[Indaco]].
La maggiore eccellenza dell'agricoltura reatina è stata tuttavia quella del [[frumento]]: infatti la varietà di grano [[Autoctono (biologia)|autoctona]] della Piana Reatina, denominata ''[[Rieti originario]]'', fu uno dei grani più diffusi e ricercati d'Italia tra Ottocento e Novecento in quanto era caratterizzata da una straordinaria produttività e resistenza alla [[Ruggine (grano)|ruggine]].<ref>{{Cita web|url=http://www.asrieti.it/PUBBLICAZIONI/strampelli/museo/storia/01/scheda.html|autore=Archivio di Stato di Rieti|titolo=Il grano a Rieti prima di Strampelli: il Rieti Originario|sito=Museo della scienza del grano "Nazareno Strampelli"|accesso=19 novembre 2017}}, tratto dal libro di {{Cita libro|autore=Roberto Lorenzetti|titolo=La scienza del grano. Nazareno Strampelli e la granicoltura italiana dall'età giolittiana al fascismo|città=Roma|editore=Ufficio Centrale per i Beni Archivistici|anno=2000}}</ref>
L'economia reatina si è basata a lungo sul settore agricolo, tanto che ancora a fine Ottocento oltre metà della popolazione era impiegata nell'agricoltura, una delle percentuali più elevate d'Italia. Solo sul finire del secolo ci fu un rinnovamento delle colture rispetto a quelle tradizionali: in seguito alla nascita dello [[Zuccherificio di Rieti|zuccherificio]] si diffuse ad esempio la [[barbabietola da zucchero]].
[[File:Rieti fiume velino sbarramento.jpg|thumb|Lo sbarramento del fiume Velino dal quale partono i due principali canali di irrigazione del Consorzio di Bonifica della Piana Reatina]]
Inoltre all'inizio del Novecento la città fu teatro delle sperimentazioni dell'agronomo [[Nazareno Strampelli]], che si era trasferito a Rieti nel [[1903]], proposto dal professor Giuseppe Brucchietti, per dirigere la cattedra sperimentale di granicoltura. Effettuando selezioni ed incroci a partire dal ''Rieti originario'', Strampelli riuscì ad ottenere nuove tipologie di frumento note come [[sementi elette]], ancora più resistenti e produttive. Le varietà prodotte da Strampelli ebbero diffusione in tutta Italia e anche all'estero nel corso della "[[battaglia del grano]]".
Ancora da risolvere comunque era la questione della bonifica della piana reatina, così nel 1936 iniziarono i lavori per regolamentare la portata d'acqua del [[Velino (fiume)|Velino]]; in quest'ottica, furono costruite le dighe, ancora oggi sfruttate per la produzione di corrente elettrica, [[Diga del Salto|del Salto]] e [[Diga del Turano|del Turano]], due affluenti del Velino, lavori che terminarono cinque anni più tardi. Questi interventi permisero una crescita più efficace del settore agricolo reatino non più penalizzato da un territorio paludoso. Nel periodo del dopoguerra l'agricoltura subisce un pesante ridimensionamento nella produzione della ricchezza della città passando da quasi il 50% al 14% all'inizio del 1970, discesa favorita dall'apertura all'industria e dalla nascita di un settore terziario.
=== Industria ===
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Zuccherificio di Rieti.jpg|Stabilimento Supertessile (archivio storico SNIA 08).jpg|220|Lo [[zuccherificio di Rieti]]|Lo stabilimento della [[Supertessile]], poi divenuta ''Snia Viscosa''}}
Rieti ha avuto un'industrializzazione piuttosto tardiva (avviata solo nella seconda metà dell'Ottocento), ma è stata nel secolo scorso uno dei maggiori centri manifatturieri del [[Lazio]].<ref name="rieti centro industriale" />
Dopo secoli di economia agricola, la prima fabbrica a sorgere fu lo [[zuccherificio di Rieti]] nel 1873. Fu il primo zuccherificio d'Italia,<ref name="rieti treccani 1938">{{Cita libro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/rieti_res-8154877e-8b74-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=Voce "Rieti" della Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)|volume=XXIX|p=290|accesso=17 settembre 2015}}</ref> e sotto la gestione di [[Emilio Maraini]] divenne tra i più importanti della nazione per capacità di lavorazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.abicisac.it/storia/storia_zucchero.html|titolo=Storia dello zucchero|sito=Associazione Bieticoltori Italiani|accesso=17 settembre 2015}}</ref> Tuttavia si trattava di un insediamento ancora legato all'agricoltura e a carattere stagionale, attivo solo nel periodo di raccolta della [[barbabietola da zucchero]].
Il vero passaggio ad un'economia di tipo industriale si ebbe negli anni Venti, quando il barone [[Alberto Fassini]] impiantò a Rieti la [[Supertessile]] (poi divenuta ''Snia Viscosa''), un impianto di grandi dimensioni per la produzione della [[Rayon|seta artificiale]],<ref name="storia industria rieti">{{Cita web|url=http://www.asrieti.it/MANIFESTAZIONI/archeologiaindustriale2012/Pubblicazione32.pdf|autore=Maria Giacinta Balducci, Rita Filippi, Marilena Giovannelli, Liana Ivagnes, Roberto Lorenzetti|titolo=Testimonianze d'archivio sulla storia dell'industria a Rieti|sito=Archivio di Stato di Rieti|accesso=17 settembre 2015}}</ref> che arrivò ad occupare ben 4500 operai.<ref name="rieti treccani 1938" /> Il volano della Supertessile portò in breve tempo all'apertura di altri opifici, tra cui lo stabilimento chimico della [[Montecatini (azienda)|Montecatini]] e l'industria aeronautica [[Officine Reatine Lavorazioni Aeronautiche|ORLA]].<ref name="storia industria rieti" />
[[File:Nucleo Industriale di Rieti.jpg|thumb|Il nucleo industriale di Rieti in una foto degli anni Ottanta]]
La seconda fase dell'industrializzazione di Rieti si aprì nel 1970 con l'inaugurazione del nucleo industriale di Rieti-Cittaducale, un'area di circa 500 ettari attrezzata per accogliere capannoni industriali, realizzata al confine con il comune di [[Cittaducale]]. Lo scopo era quello di attrarre industrie grazie alle sovvenzioni della [[Cassa del Mezzogiorno]], che operava nel comune limitrofo (in quanto ex territorio [[Regno delle Due Sicilie|borbonico]]). Nel giro di qualche anno questo settore divenne di primo livello, vantando la presenza di industrie operanti su scala nazionale nonché di alcune multinazionali,<ref name="caroli" /> e si caratterizzò per la produzione nel campo dell'elettronica.
Tuttavia, a partire dagli anni novanta, la fine dei sovvenzionamenti statali ha portato il settore ad una grave crisi, dovuta sia all'assenza di vie di comunicazione moderne<ref name="caroli">{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=4uprA5KUWIUC&lpg=PA240&hl=it&pg=PA240#v=onepage&q=rieti%20infrastruttu&f=false|autore=Matteo G. Caroli|titolo=Il processo di internazionalizzazione delle piccole imprese. Un'indagine empirica sulle aziende del Lazio|editore=Franco Angeli editore|anno=2007|p=240}}</ref> sia alla maggiore convenienza di produrre nei paesi dell'Est. La chiusura o la [[Delocalizzazione (economia)|delocalizzazione]] di molte aziende, tra cui lo stabilimento della [[Texas Instruments Incorporated|Texas Instruments]] che ne era il maggiore, ha comportato una netta diminuzione del numero di addetti (passati dagli 8500 del 1994 ai 5000 degli anni 2010<ref name="malfatti nucleo industriale" />) e la trasformazione di molti grandi capannoni in centri commerciali, tanto che la zona è stata riconosciuta dal [[Ministero dello sviluppo economico]] come una delle otto "aree di crisi complessa" del territorio nazionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/interventi-settoriali-ambientali-e-in-aree-di-crisi/aiuti-per-l-area-di-crisi-industriale-complessa-di-rieti|titolo=Aiuti per l'area di crisi industriale complessa di Rieti|sito=Ministero dello sviluppo economico|accesso=6 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171207083426/http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/interventi-settoriali-ambientali-e-in-aree-di-crisi/aiuti-per-l-area-di-crisi-industriale-complessa-di-rieti|urlmorto=sì}}</ref>
L'area di Rieti-Cittaducale comprende 240 imprese, in prevalenza medie o piccole,<ref name="malfatti nucleo industriale">{{Cita news|url=https://rietinvetrina.it/a-3-mesi-dal-ventennale-della-morte-di-malfatti-si-evidenzia-il-futuro-industriale-nel-reatino/|titolo=A 3 mesi dal ventennale della morte di Malfatti, si evidenzia il futuro industriale nel reatino|pubblicazione=Rieti in Vetrina|data=26 settembre 2011|accesso=17 giugno 2017}}</ref> e fa parte del distretto regionale dell'innovazione<ref>{{cita web|url=http://www.camercomrieti.it/Rieti_innovazionedef.doc|titolo=Il distretto dell'innovazione|editore=CCIAA Rieti - Istituto Tagliacarne|accesso=27 novembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060601000000/http://camercomrieti.it/rieti_innovazionedef.doc}}</ref> e dell'aerospazio.<ref>{{cita web|url=http://www.investirearieti.it/index.php?option=com_content&task=view&id=12&Itemid=26|titolo=Insediamento industriale, artigianale e commerciale|editore=investirearieti.it|accesso=12 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130317005829/http://www.investirearieti.it/index.php?option=com_content&task=view&id=12&Itemid=26}}</ref>
=== Servizi ===
Il settore dei servizi, fino agli anni venti, era poco rilevante ed era composto in prevalenza dal piccolo commercio.<ref>{{Cita web|url=http://www.ri.camcom.it/download/362.html|titolo=1928 - 2003. 75 anni di crescita della Provincia di Rieti. Un'analisi territoriale dei principali indicatori di sviluppo|sito=Camera di commercio di Rieti|data=2003|p=16|accesso=18 giugno 2017|dataarchivio=7 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160507204832/http://www.ri.camcom.it/download/362.html|urlmorto=sì}}</ref> In seguito all'istituzione della provincia, il settore si espanse con la nascita di una burocrazia locale e dopo ancora con le prime attività turistiche, specialmente sul Terminillo.
Oggi il terziario costituisce circa i tre quarti del PIL reatino. Al suo interno è prominente il settore dei servizi destinati alla vendita (commercio e [[Grande distribuzione organizzata|GDO]]) nonché quello bancario e assicurativo;<ref>{{Cita web|url=http://www.ri.camcom.it/download/362.html|titolo=1928 - 2003. 75 anni di crescita della Provincia di Rieti. Un'analisi territoriale dei principali indicatori di sviluppo|sito=Camera di commercio di Rieti|data=2003|p=30|accesso=18 giugno 2017|dataarchivio=7 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160507204832/http://www.ri.camcom.it/download/362.html|urlmorto=sì}}</ref> rilevante in quel campo era la [[Cassa di Risparmio di Rieti]].
== Infrastrutture e trasporti ==
{{Doppia immagine verticale|destra|SS4 - svincolo Rieti Est direzione Roma 01.jpg|SS79 - svincolo Rieti Ovest direzione Terni 05.jpg|250|Gli svincoli di Rieti Est (sulla [[Strada statale 4 Via Salaria|Salaria]]) e Rieti Ovest (sulla [[Strada statale 79 Ternana|Ternana]])}}
Una delle principali arterie che attraversano Rieti è la [[Strada statale 4 Via Salaria|SS4 via Salaria]], strada statale extraurbana secondaria che collega [[Roma]] ad [[Ascoli Piceno]] e al [[mare Adriatico]] passando per Rieti. L'arteria è in gran parte [[strada a scorrimento veloce|a scorrimento veloce]], anche se ancora incompleta in direzione Ascoli e piuttosto compromessa in direzione Roma, dove è programmato (e in un piccolo tratto già attuato) il suo raddoppio.<ref>{{Cita web|url=http://silos.infrastrutturestrategiche.it/opere/opere.aspx|titolo=Sistema Informativo Legge Opere Strategiche|accesso=8 marzo 2016|dataarchivio=25 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160625075451/http://silos.infrastrutturestrategiche.it/opere/opere.aspx|urlmorto=sì}} Inserire "Salaria" nella casella "nome" e premere Cerca.</ref>
Dalla Salaria, in corrispondenza di Rieti, si diramano due arterie: una è la [[Strada statale 79 Ternana|statale 79 "Ternana"]] (convertita a scorrimento veloce, e pertanto nota come "superstrada Rieti-Terni"), che collega la città con [[Terni]], [[Spoleto]] e in generale il nord Italia (tramite la [[strada europea E45]] e il casello di Orte dell'[[Autostrada A1 (Italia)|A1]]). L'altra è la [[Strada statale 578 Salto Cicolana|statale 578 "Salto Cicolana"]] (anch'essa quasi del tutto convertita a scorrimento veloce e detta pertanto "superstrada Rieti-[[Torano (Borgorose)|Torano]]"), che collega Rieti ad [[Avezzano]] e al [[Cicolano]].
=== Ferrovie ===
[[File:Stazione di Rieti - ALn 776.057 04.jpg|thumb| Una automotrice ALn 776 in sosta alla [[stazione di Rieti]]]]
Rieti è attraversata dalla [[ferrovia Terni-Sulmona]], una linea secondaria non elettrificata e a binario unico. La città è servita dalla [[stazione di Rieti]], mentre le piccole [[Fermata ferroviaria|fermate]] di [[Stazione di Poggio Fidoni|Poggio Fidoni]] e [[Stazione di Labro-Moggio|Labro-Moggio]] servono le omonime frazioni.
=== Aeroporti ===
A nord del centro urbano si trova l'[[Aeroporto di Rieti|aeroporto Giuseppe Ciuffelli]], un piccolo aeroporto usato principalmente dall'[[Aero Club]] locale, da [[Aviazione generale|aerei da turismo]] e [[Aliante|alianti]], nonché dal 16º Nucleo Elicottori dell’Arma dei Carabinieri e dal Nucleo Elicotteri dei Vigili del Fuoco.
===
[[File:COTRAL Neoplan Skyliner (0132) 2.jpg|thumb|left|L'autostazione di Rieti, con un autobus della linea [[Cotral]] Rieti-Roma]]
La mobilità urbana e suburbana è garantita dal servizio di autobus della ASM Rieti, con circa 347 corse giornaliere e trentacinque linee che hanno capolinea in piazza Cavour.<ref>{{Cita web|url=http://www.asmrieti.it/index.php/trasporto-urbano/linee-e-percorsi|titolo=Linee e percorsi|sito=ASM Rieti|accesso=26 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180926205538/http://www.asmrieti.it/index.php/trasporto-urbano/linee-e-percorsi|urlmorto=sì}}</ref>
L'[[autostazione]] situata all'esterno della stazione ferroviaria è servita dagli autobus della compagnia regionale [[Cotral]], che gestisce circa sessanta autolinee<ref>{{Cita web |url=http://servizi.cotralspa.it/Orari?com=s |titolo=Orari in vigore dal 10 settembre al 28 ottobre 2018 |accesso=4 ottobre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181005030949/http://servizi.cotralspa.it/Orari?com=s |urlmorto=sì }}</ref> che collegano Rieti con [[Roma]], con la [[Stazione di Fara Sabina-Montelibretti|stazione di Fara Sabina]] e con gli altri comuni della provincia.
Nell'area urbana sono presenti tre [[Pista ciclabile|piste ciclabili]]: la prima (indicata come "ciclovia A" e nota anche come "Giorlandina") segue l'argine sinistro del [[Velino (fiume)|Velino]] collegando la città da ovest ad est;<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.rieti.it/article/13/11/domenica-17-novembre-linaugurazione-della-pista-ciclabile-est-ovest|titolo=Domenica 17 novembre l'inaugurazione della pista ciclabile est-ovest|sito=Sito istituzionale del Comune di Rieti|data=13 novembre 2013|accesso=6 febbraio 2016}}</ref> la seconda lambisce la parte est della città collegandola da nord a sud, e fa parte del più ampio anello della [[Ciclovia della Conca Reatina]], che raggiunge anche [[Contigliano]] e varie frazioni di Rieti;<ref>{{Cita news|url=http://www.provincia.rieti.it/jsps/288/TopMenu/291/News.jsp?idN=1313|titolo=Inaugurata la Pista Ciclabile di Rieti|sito=Sito istituzionale della Provincia di Rieti|data=15 luglio 2012|accesso=5 febbraio 2016|dataarchivio=20 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171020191523/http://www.provincia.rieti.it/jsps/288/TopMenu/291/News.jsp?idN=1313|urlmorto=sì}}</ref> la terza collega il quartiere Madonna del Cuore alla frazione di Quattro Strade.<ref>{{Cita news|url=http://corrieredirieti.corr.it/news/home/255093/al-via-i-lavori-della-pista-ciclopedonale-quattro-strade-madonna-del-cuore.html|titolo=Al via i lavori della pista ciclopedonale Quattro Strade-Madonna del Cuore|pubblicazione=Corriere di Rieti|data=29 marzo 2017|accesso=20 ottobre 2017|dataarchivio=20 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171020191917/http://corrieredirieti.corr.it/news/home/255093/al-via-i-lavori-della-pista-ciclopedonale-quattro-strade-madonna-del-cuore.html|urlmorto=sì}}</ref>
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Rieti}}
Nel [[1923]] Rieti passò dalla [[provincia di Perugia]] in [[Umbria]], alla [[provincia di Roma]] nel Lazio, e nel [[1927]] diventò capoluogo di provincia, a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del governo fascista, quando venne istituita la [[provincia di Rieti]].
=== Gemellaggi ===
[[File:Monumento gemellaggio Rieti-Ito (329919156).jpg|thumb|Il monumento posto nel 2005 in Piazza Marconi per commemorare il ventennale del gemellaggio con Itō]]
La città di Rieti è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Giappone|Itō|1985}}
* {{Gemellaggio|stato=Spagna|città=Caleruega|3=1999}}
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Pierre-lès-Elbeuf|2000}}<ref>{{Cita web|url=http://www.festadelsolerieti.it/component/content/article/75-monumento-per-la-francia.html|titolo=DAL LAZIO ALLA NORMANDIA|editore=festadelsolerieti.it|accesso=19 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100628062344/http://www.festadelsolerieti.it/component/content/article/75-monumento-per-la-francia.html}}</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Nordhorn|2010}}<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Evidenza/gemellaggio-2010.asp|titolo=Gemellaggio tra le città di Nordhorn e Rieti|sito=Sito istituzionale del Comune di Rieti|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100509084722/http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Evidenza/gemellaggio-2010.asp|accesso=26 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Evidenza/gemellaggio-2010-gallery-gemellaggio.asp|titolo=Gemellaggio tra le città di Nordhorn e Rieti - galleria fotografica|editore=comune.rieti.it|accesso=12 novembre 2010|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Brasile|Laguna (Brasile){{!}}Laguna}}, dal 2023
Il gemellaggio fra Rieti ed [[Itō]] si deve ad un articolo pubblicato dalla ''[[Gazzetta dello Sport]]'' nel 1979, riguardante una manifestazione chiamata "Festival della vasca di legno" e tenuta nella città nipponica, in cui i partecipanti davano vita a una competizione acquatica con delle imbarcazioni di legno analoghe a quelle della ''Festa del Sole'' reatina. Questa analogia spinse il comitato reatino a mettersi in contatto con l'ambasciata Giapponese a Roma, e successivamente con la città di Itō. Si avviarono così gli incontri che permisero alle due città di giungere al gemellaggio, ufficializzato in data 27 marzo 1985 dal consiglio comunale di Rieti e il giorno seguente dal consiglio municipale di Itō.</br>
Anche il gemellaggio con [[Saint-Pierre-lès-Elbeuf]] {{chiarire|trae origine da questa manifestazione|in che modo?}}.<ref>{{Cita web|url=http://www.festadelsolerieti.it/evento/festa-del-sole.html|titolo=Festa Del Sole|editore=festadelsolerieti.it|accesso=21 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110714062654/http://www.festadelsolerieti.it/evento/festa-del-sole.html}}</ref>
==== Patti di amicizia ====
Inoltre, sono stati stipulati "[[Patto d'amicizia|patti di amicizia]]" con le seguenti città italiane:
* {{Bandiera|ITA}} [[Padova]], dal 2019<ref>{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/informazione/patti-di-amicizia}}</ref>
* {{Bandiera|ITA}} [[Vignola]], dal 2019<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.comune.rieti.it/article/19/01/rieti-al-il-patto-di-amicizia-con-vignola-modena-e-sant-oreste-roma-nel-segno-del|titolo=Rieti, al via il patto di amicizia con Vignola (Modena) e Sant’Oreste (Roma) nel segno del “Vignola”|lingua=it|accesso=2022-04-13}}</ref>
* {{Bandiera|ITA}} [[Sant'Oreste (Italia)|Sant'Oreste]], dal 2019<ref name=":0" />
== Sport ==
{{Vedi anche|Sport a Rieti}}
Rieti può vantare una notevole tradizione sportiva, specialmente negli ambiti dell'[[atletica leggera]] e della [[pallacanestro]], e dispone di un discreto numero di impianti sportivi dove si tengono manifestazioni di rilievo anche internazionale.
{{Immagine multipla
|allinea = destra
|larghezza totale = 420
|immagine1 = Stadio Raul Guidobaldi, Rieti - 01.JPG
|didascalia1 = Lo [[stadio Raul Guidobaldi]] dell'atletica leggera
|immagine2 = Podium men long jump Rieti 2013.jpg
|didascalia2 = Un momento degli [[Campionati europei juniores di atletica leggera 2013|europei juniores Rieti 2013]]
|sotto =
}}
La città, in particolare, è considerata una delle capitali italiane dell'[[atletica leggera]], sia per la notevole diffusione di tale sport tra la popolazione<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/30/Rieti_tutti_pista_mille_tesserati_co_10_030730021.shtml|autore=Valerio Vecchiarelli|titolo=A Rieti tutti in pista: mille tesserati su 40 mila abitanti|pubblicazione=Corriere della Sera|p=45|data=30 luglio 2003|accesso=29 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151219235644/http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/30/Rieti_tutti_pista_mille_tesserati_co_10_030730021.shtml|urlmorto=sì}}</ref> che per il numero di atleti della nazionale cresciuti nella locale società [[Atletica Studentesca Rieti Andrea Milardi|Studentesca Andrea Milardi]] (oltre cento,<ref>{{Cita web|url=http://www.studentescamilardi.it/societa/|titolo=Società|sito=Studentesca Andrea Milardi|accesso=20 febbraio 2019}}</ref> tra i quali si ricordano [[Pietro Mennea]], [[Andrew Howe]] e [[Maria Benedicta Chigbolu]]). L'attività si svolge allo [[stadio Raul Guidobaldi]], che è spesso sede di eventi di rilievo nazionale e internazionale; tra di essi spicca il [[Rieti Meeting]] (il secondo d'Italia per importanza dopo il [[Golden Gala]] di Roma), nel quale sono stati stabiliti numerosi record mondiali, al punto che la città è stata definita una sorta di "[[La Mecca|mecca]]" per i record<ref>{{Cita news|url=https://www.theguardian.com/sport/blog/2007/sep/10/whyisasmalltowninitalys|lingua=en|autore=[[Steve Cram]]|titolo=Why is a small town in Italy such a mecca for world records?|pubblicazione=The Guardian|data=11 settembre 2007|accesso=29 febbraio 2016}}</ref> e il Guidobaldi soprannominato "tempio del [[mezzofondo]]".<ref>{{Cita news|url=http://www.iltempo.it/2003/09/03/atletica-leggera-i-pi-ugrave-grandi-del-mondo-il-7-settembre-al-glorioso-guidobaldi-1.814835|titolo=I più grandi del mondo il 7 settembre al glorioso Guidobaldi|pubblicazione=Il Tempo|data=3 settembre 2003|accesso=27 maggio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160629220041/http://www.iltempo.it/2003/09/03/atletica-leggera-i-pi-ugrave-grandi-del-mondo-il-7-settembre-al-glorioso-guidobaldi-1.814835}}</ref>
[[File:PalaSojournerRIETI-NSB-MPS0003.jpg|thumb|left|Un incontro di basket al [[PalaSojourner]]]]
Molto radicata è anche la pratica della [[pallacanestro]]: la città è infatti sede della [[Real Sebastiani Rieti|Sebastiani Rieti]], società che ha militato a lungo in [[Lega Basket Serie A|serie A]] ed è stata anche campione d'Europa vincendo una [[Coppa Korać]]. La sua presenza ha attirato importanti giocatori anche statunitensi, tra i quali l'amatissimo [[Willie Sojourner]] e [[Joe Bryant]] (padre di [[Kobe Bryant]], che per tale ragione ha trascorso l'infanzia a Rieti). La città è oggi rappresentata, oltre che dalla Sebastiani (attualmente in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|serie A2]]), anche dalla [[NPC Rieti]] ([[Serie B (pallacanestro maschile)|serie B Nazionale]]): entrambe disputano i propri incontri al [[PalaSojourner]].
Meno sentita - ma comunque rilevante - è la tradizione calcistica: nell'ambito del [[calcio (sport)|calcio a 11]] la città è rappresentata dall'[[Football Club Rieti|FC Rieti]], che vanta due presenze in [[Serie B]], nonché molte stagioni a cavallo della C e del dilettantismo. Al
2024-2025 la squadra milita in [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]]. Nella stagione 2023-2024 la città è stata rappresentata anche dalla SSA Rieti. Nel [[calcio a 5]] opera il [[Real Rieti Calcio a 5|Real Rieti]], che vanta numerose partecipazioni alla [[Serie A (calcio a 5)|massima serie]], oltre a una finale scudetto, una partecipazione alla Champions League, una Coppa Italia e una Coppa della Divisione. La squadra, che attualmente milita in [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2]], gioca le sue partite casalinghe al [[PalaMalfatti]].
Altra tradizione sportiva rilevante nella città di Rieti è quella rugbistica, grazie agli [[ASD Arieti Rugby Rieti 2014]], squadra attualmente militante in [[Serie C (rugby a 15)|Serie C]] e che, nella sua storia, può vantare una partecipazione alla [[Serie A (rugby a 15)|Serie A]] e molte altre alla [[Serie B (rugby a 15)|Serie B]].
{{Immagine multipla
|allinea = destra
|larghezza totale = 600
|immagine1 = Rieti-Avezzano 26.3.2017 - 01.png
|didascalia1 = Lo stadio di calcio [[stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno|Centro d'Italia-Scopigno]]
|immagine2 = Ferrari 360.jpg
|didascalia2 = Un'auto in gara alla [[coppa Carotti]]
|immagine3 = Gliding-voloavela-rieti-2005 1.jpg
|didascalia3 = [[Alianti]] all'[[aeroporto di Rieti]]
}}
Rieti è molto nota anche nel mondo del [[ciclismo]] professionistico, in quanto l'ascesa al [[monte Terminillo]] tramite la [[Via Terminillese]] rappresenta una scalata storica del ciclismo italiano; per tale ragione, Rieti o il Terminillo sono state spesso arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]] (venti volte) e della [[Tirreno-Adriatico]] (due volte); proprio sul Terminillo si svolse la prima [[cronoscalata]] della storia del Giro.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=mWyDDgAAQBAJ&pg=PT57|titolo=Storia e geografia del Giro d'Italia|autore=Giacomo Pellizzari|editore=Utet editore|p=57}}</ref> Il percorso Rieti-Terminillo è celebre anche in ambito automobilistico: vi si tiene ogni anno la [[coppa Bruno Carotti]], competizione di rilievo internazionale che per lungo tempo ha fatto parte del [[campionato europeo della montagna]].
Rilevante è anche l'attività nel campo del [[volo a vela]] che si svolge all'[[aeroporto di Rieti|aeroporto Ciuffelli]], facilitata dalle [[correnti ascensionali]] particolarmente favorevoli presenti nella [[Piana Reatina]]: la città ha infatti ospitato due edizioni dei campionati mondiali assoluti organizzati dalla [[Fédération aéronautique internationale|FAI]],<ref>{{Cita news|url=http://www.mepradio.it/news_online.details.php?nc=655|titolo=Rieti: WGC 2008 - martedì 1º luglio - alle ore 12.00 - presentazione ufficiale del XXX FAI World Gliding Championship|pubblicazione=MEP Radio|data=28 giugno 2008|accesso=20 febbraio 2019}}</ref> un mondiale juniores,<ref>{{Cita news|url=http://www.outdoorblog.it/post/352/28-luglio-10-agosto-2007-al-via-il-5th-fai-world-gliding-championship-a-rieti|titolo=28 Luglio-10 Agosto 2007: al via il 5th FAI Junior World Gliding Championship a Rieti|data=12 aprile 2007|pubblicazione=Outdoor blog|accesso=20 febbraio 2019|dataarchivio=21 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190221000214/http://www.outdoorblog.it/post/352/28-luglio-10-agosto-2007-al-via-il-5th-fai-world-gliding-championship-a-rieti|urlmorto=sì}}</ref> e tre edizioni dei campionati europei.<ref>{{Cita libro|titolo=Campionati Europei di volo a vela a Rieti. Storia di tre edizioni: 1982-1994-2015|autore=Giacomo Cavoli|editore=Ri-Stampa|anno=2016|isbn=9788899648152}}</ref>
La piscina comunale e quella provinciale di Campoloniano ospitano gare di nuoto e pallanuoto.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/rieti/pallanuoto_taruggi_rieti-4550268.html|titolo=Rieti, pallanuoto,Taruggi traccia il bilancio: «Scommessa vinta, movimento in crescita»}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rietinvetrina.it/nasce-la-caiman-waterpolo-rieti/|titolo=Nasce la “Caiman Waterpolo Rieti”}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rietilife.com/2019/12/06/pallanuoto-al-via-campionato-due-successi-zeus-rieti/|titolo=Pallanuoto, al via il campionato: due successi per Zeus Rieti}}</ref>
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group="note"/>
=== Fonti ===
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Giuseppe Antonio Guattani]], [http://books.google.it/books?id=nxgTAAAAQAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=false ''Monumenti sabini''], tip. di C. Puccinelli, 1827.
* Bernardo M. Skulik, [http://books.google.it/books?id=KN4NAAAAYAAJ&dq=rieti&cd=1 ''La città di Rieti''], Brighton, Enterprise job print, 1896.
* Antonio Colarieti, [http://books.google.it/books?id=YFJDAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=%22Antonio+Colarieti%22&source=bl&ots=zl4OWDoPur&sig=2bxt3U68cpUyE3wD5-28IPMF9xI&hl=it&ei=eUZtS8OZI5COnQPCr5D-BA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CAcQ6AEwAA#v=onepage&q=&f=false ''Degli uomini
* Antonio Verri, [[Carlo Fabrizio Parona]], ''Studi geologici sulle conche di Terni e di Rieti. Contributo allo studio della fauna liassica dell'Appennino Centrale''. Roma, Salviucci, 1883.
* Bernardino Campanelli, ''Fonetica del dialetto reatino'', Torino, Loescher, 1896.
* Michele Michaeli, ''Memorie storiche della città di Rieti e dei paesi circostanti dall'origine all'anno 1560'', Rieti, Tip. Trinchi, 1897.
* Giovanni Colasanti, ''Reate: ricerche di topografia
* Venanzio della Vergiliana, autore secondario [[Johannes Jørgensen]], ''La valle santa (Rieti)'', Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1923.
* [[Angelo Sacchetti Sassetti]], ''Anecdota Franciscana Reatina'', Potenza, tip. Giornale di Basilicata, 1926.
* [[Angelo Sacchetti Sassetti]], ''Guida illustrata di Rieti'', Rieti, Libreria Moderna Editrice, 1930. BNI 1931 7149.
* [[Francesco Palmegiani]], ''La cattedrale basilica di Rieti: con cenni storici sulle altre chiese della Città'', Roma, Industria Tipografica Romana, 1926.
* {{Cita libro|autore=[[Francesco Palmegiani
* Eugenio Dupré Theseider, ''Il lago Velino: Saggio storico-geografico'', Rieti, Officine Grafiche Nobili, 1939.
* Eugenio Cirese, ''Raccolta di canti popolari della provincia di Rieti'', Rieti, Nobili, 1945. BNI 1951 10703.
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* Nicola Venanzi, autore secondario Domenico Chiodo, ''Rieti e la sua storia: uomini eventi paesaggi'', Rieti, Hòbo, 2006.
* Luigi Bernardinetti, ''Rieti ieri ed oggi: 150 anni di immagini a confronto'', Rieti, Diffusioni Editoriali Umbilicus Italiae, 2009.
* {{Cita web|url=http://www.provincia.rieti.it/UserFiles/File/PdB_Fase1.pdf|autore=Antonio Musso (responsabile scientifico)|titolo=Piano di Bacino della Mobilità della Provincia di Rieti fase 1 - Attività per l’aggiornamento e l’arricchimento della banca dati|sito=Sito istituzionale della Provincia di Rieti|data=gennaio 2009 (versione 3.0)|accesso=6 gennaio 2017|cid=PdB fase 1|dataarchivio=26 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131126235237/http://www.provincia.rieti.it/UserFiles/File/PdB_Fase1.pdf|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|url=http://www.comune.rieti.it/sites/default/files/pdf/Microzonazione/Relazione_Illustrativa_MS1_Rieti.pdf|titolo=Microzonazione sismica livello 1 - relazione illustrativa|sito=Sito istituzionale del Comune di Rieti|data=giugno 2013|accesso=17 febbraio 2018|cid=Microzonazione sismica}}
*Pietro Cappellari, ''Rieti Repubblicana 1943-1944. La Repubblica sociale italiana sull'Appennino umbro-laziale,'' Herald, 2015
== Voci correlate ==
* [[
* [[Conca reatina|Piana reatina]]
* [[Sabini]]
* [[Velino (fiume)]]
* [[Provincia di Rieti]]
* [[Diocesi di Rieti]]
* [[Cammino di San Benedetto]]
* [[Via di Francesco]]
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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