Fraternità sacerdotale San Pio X: differenze tra le versioni

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{{Organizzazione
[[File:Héraldique meuble Coeur vendéen.svg|200px|thumb|Insegna usata dalla Fraternità, anche se non ufficialmente, il Sacro Cuore di [[Gesù]] ed il Cuore Immacolato di [[Maria]] incrociati.]]
|Nome = Fraternità sacerdotale San Pio X
[[File:OleoPioX.JPG|200px|thumb|
|Nome ufficiale =
San Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto.]]
|Nome ufficiale2 =
[[File:Econe.JPG|200px|thumb|Il seminario di Ecône.]]
|Immagine = Héraldique meuble Coeur vendéen.svg
[[File:Benixhaedje.jpg|200px|thumb|Benedizione ad [[Ecône]], [[Svizzera]].]]
|Abbreviazione = FSSPX
[[File:Facade Saint-Nicolas-du-Chardonnet Paris.jpg|200px|thumb|Facciata della [[chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet]], a [[Parigi]].]]
|Tipo = Fraternità sacerdotale
La '''Fraternità Sacerdotale [[San Pio X]]''' (in [[lingua latina]]: ''Fraternitas Sacerdotalis Sancti Pii X'', '''FSSPX''') fu fondata il [[1º novembre]] [[1970]] a [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]] dal vescovo [[Marcel Lefebvre]] con l'accordo e l'approvazione di [[François Charrière]], allora vescovo di [[Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo|Losanna, Ginevra e Friburgo]], con un [[seminario]] a [[Ecône]] in [[Svizzera]], dove accolse giovani di diverse nazioni. Il movimento, in contrasto con il [[Concilio Vaticano II]], raccoglie oggi i continuatori delle idee del Vescovo francese: i fedeli di Ecône desiderano conservare la [[messa tridentina]] e si oppongono all'[[ecumenismo]] e al dialogo interreligioso. La FSSPX è una società di vita comune senza voti sull'esempio delle Società delle Missioni Estere.<ref>[http://www.sanpiox.it/primapag/chisiamo.html]</ref> Essa è composta da sacerdoti ma anche da fratelli e da religiose. È diretta da un superiore generale, aiutato da due assistenti e da un economo generale. Coloro che aderiscono alla Fraternità San Pio X vengono comunemente chiamati ''lefebvriani'' (o meglio, con forma anche graficamente adattata all'italiano, ''lefevriani''<ref>Cfr. la voce ''lefevriano'' nel ''[[Dizionario d'ortografia e di pronunzia]]'': http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=44151&r=467733.</ref>), dal cognome del fondatore della comunità. La Fraternità è attualmente guidata da [[Bernard Fellay]], svizzero, uno dei quattro vescovi ordinati da Lefebvre nel [[1988]] a cui il [[21 gennaio]] [[2009]] è stata revocata la scomunica.
|Affiliazione =
|Fondazione = [[1970]] [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]] ([[Svizzera]])
|Fondatore = Mons. [[Marcel Lefebvre]]
|Scioglimento =
|Scopo = Diffusione della tradizione cattolica, precedente al Concilio Vaticano II
|Sede = Menzingen
|Naz sede = Svizzera
|Link sede =
|Altre sedi =
|Area = Europa, Africa, America Centro nord, America del Sud, Asia, Oceania
|Presidente = Don [[Davide Pagliarani]] (dal 11 luglio 2018)
|Carica = Superiore generale
|Naz presidente = ITA
|Lingua = [[Lingua francese|Francese]], [[Lingua inglese|inglese]]
|Lingua2 = [[Lingua italiana|Italiano]], [[Lingua tedesca|tedesco]]
|Bilancio =
|Anno bilancio =
|Impiegati = 715 sacerdoti, 2 vescovi, 140 fratelli professi, 238 suore oblate
|Anno impiegati = 2024
|Volontari =
|Anno volontari =
|Motto = Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat! (Cristo vince! Cristo regna! Cristo trionfa!)
|Sito = http://www.sanpiox.it
|Logo =
}}
 
La '''Fraternità sacerdotale San Pio X''' ({{latino|Fraternitas sacerdotalis Sancti Pii X}}, '''FSSPX''') è una fraternità sacerdotale [[Chiesa cattolica|cattolica]], fondata da Monsignor Marcel Lefebvre a [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]] il 1º novembre [[1970]].
 
[[Marcel Lefebvre|Marcel François Lefebvre]], allora arcivescovo con l'accordo e l'approvazione di [[François Charrière]], allora vescovo di [[Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo|Losanna, Ginevra e Friburgo]], insieme al [[seminario]] a [[Ecône]] in [[Svizzera]], accolse giovani seminaristi cattolici di diverse nazioni.
 
Parlando della sua "opera di Chiesa", Lefebvre disse<ref>Tissier de Mallerais, ''Mons. Marcel Lefebvre - Una vita'', Tabula Fati 2005, pp. 467 ss.</ref>: "Non è nata con un obiettivo di contestazione o di opposizione, niente affatto. Essa è nata come nascono le opere di Chiesa, cioè per una necessità che si è presentata di vigilare sulla buona formazione del sacerdote".
 
La congregazione, costituita in opposizione al [[Concilio Vaticano II]] e alle riforme che ne sono seguite, raggruppa oggi molti dei continuatori della Chiesa preconciliare: gli aderenti desiderano conservare la [[messa tridentina]] e si oppongono all'[[ecumenismo]] e al dialogo interreligioso. La FSSPX è una società di vita comune senza voti sull'esempio delle società delle missioni estere.<ref>{{cita web |url=http://www.sanpiox.it/primapag/chisiamo.html |titolo=Copia archiviata |accesso=23 maggio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070801083923/http://www.sanpiox.it/primapag/chisiamo.html |dataarchivio=1º agosto 2007}}</ref>
 
È composta da [[Presbitero|sacerdoti]], [[Frate|frati]], [[Suora|suore]] ed è diretta da un superiore generale, aiutato da due assistenti e da un economo generale. Gli aderenti vengono comunemente chiamati '''lefebvriani''' (o, con forma anche graficamente adattata all'italiano, '''lefevriani'''<ref>Cfr. la voce ''lefevriano'' nel ''[[Dizionario d'ortografia e di pronunzia]]'': http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=44151&r=467733 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140110131316/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=44151&r=467733 |data=10 gennaio 2014 }}.</ref>), dal cognome del fondatore della comunità.
 
Dopo la morte di Lefebvre è stata a lungo guidata dall'episcopo svizzero [[Bernard Fellay]], uno dei quattro sacerdoti ordinati vescovi da Lefebvre nel [[1988]] a cui il 21 gennaio [[2009]] è stata revocata la scomunica. Il 31 agosto 2015 [[papa Francesco]] afferma che è possibile, durante il [[Giubileo straordinario della misericordia]], confessarsi dai sacerdoti appartenenti alla Fraternità, aprendo quindi un ulteriore sbocco per la riconciliazione.
 
L'11 luglio [[2018]], durante il IV Capitolo generale della Fraternità, è stato nominato nuovo superiore il presbitero italiano [[Davide Pagliarani]].<ref>{{cita web|url=https://www.radiospada.org/2018/07/esclusiva-radio-spada-ultimora-don-davide-pagliarani-eletto-superiore-generale-della-fsspx/|titolo=don davide Pagliarani eletto superiore generale della fsspx|data=11 luglio 2018}}</ref>
 
== Storia ==
=== L'origine della Fraternità ===
[[File:Econe Seminary.jpg|thumb|left|Il [[seminario internazionale San Pio X]] di [[Ecône]] in Svizzera]]
Nel [[1971]] la Fraternità Sacerdotale San Pio X venne inizialmente approvata dalla [[Santa Sede]] e Lefebvre annunziò allora che i sacerdoti della FSSPX avrebbero continuato a celebrare la messa secondo il rito di [[Papa Pio V|san Pio V]]. Suo primo rettore fu [[Jacques Masson]], che successivamente rientrò nella Chiesa di Roma lasciando il seminario e facendo atto di sottomissione al Romano Pontefice.
[[File:Benixhaedje.jpg|thumb|left|Benedizione ad [[Ecône]], [[Svizzera]].]]
Nel 1968<ref>[http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=46&Itemid=57 Storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> alcuni seminaristi, scontenti dell'insegnamento ricevuto nei seminari francesi, si rivolsero a monsignor Lefebvre per domandargli dove avrebbero potuto ricevere una formazione sacerdotale alternativa, ritenuta più autentica. Un primo tentativo fu fatto nel Seminario francese di Roma, che dipendeva dai Padri del Santo Spirito. Poco dopo si orientarono verso l'Università di Friburgo e, il 6 giugno 1969, monsignor Charrière, vescovo di Friburgo, diede la sua autorizzazione e il suo incoraggiamento per l'apertura nella città, sua sede vescovile, di un "Convitto internazionale di San Pio X", sotto la direzione di monsignor Lefebvre.
 
Di fronte all'aumento delle domande di ammissione, monsignor Lefebvre acquistò una seconda casa a Ecône, nel Vallese. Questa, all'inizio, non doveva ospitare che seminaristi del primo anno, detto "di spiritualità", che avessero fatto i loro studi a Friburgo, ma quando ritenne che l'Università di Friburgo non assicurasse più un insegnamento conforme alla tradizione cattolica, monsignor Lefebvre si decise a fare di Ecône la propria casa di formazione, e il 6 giugno 1971 benedisse la prima pietra dei nuovi edifici del [[seminario internazionale San Pio X]], composti di tre ali, per ospitare circa 140 fra professori e seminaristi, le sale di studio e di comunità.
Intorno a Ecône sono gravitate fazioni della destra francese, che non lesinavano al [[Seminario Internazionale San Pio X]] il loro sostegno finanziario. Sul piano locale Ecône godeva dell'appoggio di personalità vallesane del partito democristiano, in particolare l'ex presidente della [[Confederazione Svizzera]], [[Roger Bonvin]]. Punto di aggregazione fu il movimento Pro Fide Catholica.<ref>AA.VV., ''Il cristianesimo'', Milano, 1978, pp. 98-99.</ref>
 
Nella fraternità hanno cercato rifugio ampi strati di fedeli cattolici, disorientati dallo sbandamento che aveva colpito tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 alcuni settori della Chiesa e dell'episcopato (in particolare in Francia e ina altri Paesi del Nord Europa), con interpretazioni e applicazioni personali nella dottrina e nella liturgia, nonché con numerosi abbandoni di sacerdoti, o commistioni con ambienti e dottrine marxiste.
Nel [[1971]] la Fraternità sacerdotale San Pio X venne approvata dalla [[Santa Sede]] con lettera gratulatoria del cardinale [[John Joseph Wright|Wright]], prefetto della [[Dicastero per il clero|congregazione per il clero]]. Lefebvre annunziò allora che i sacerdoti della FSSPX avrebbero continuato a celebrare la messa secondo il rito di [[Papa Pio V|san Pio V]]. Suo primo rettore fu [[Jacques Masson]], che successivamente rientrò nella Chiesa di Roma lasciando il seminario e facendo atto di sottomissione al papa.
 
Intorno a Ecône sono gravitate fazioni della destra francese, che non lesinavano al seminario il loro sostegno finanziario. Sul piano locale godeva dell'appoggio di personalità vallesane del partito democristiano, in particolare l'ex presidente della [[Svizzera|Confederazione Svizzera]], [[Roger Bonvin]]. Punto di aggregazione fu il movimento Pro Fide<ref name="ReferenceA">AA.VV. ''Il cristianesimo'', Rizzoli Editore, Milano, 1978, pp. 98-99</ref>.
 
Nella Fraternità cercarono rifugio cattolici disorientati dalla rottura con la tradizione che aveva caratterizzato, tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, alcuni settori della Chiesa e dell'episcopato (in particolare in Francia e in altri Paesi del Nord Europa), con nuove interpretazioni nella dottrina e nella liturgia, nonché numerosi abbandoni di sacerdoti, o da una nuova politica sociale della Chiesa, interpretata dai tradizionalisti come commistione con ambienti e dottrine [[marxismo|marxiste]].
 
=== Primi dissidi ===
[[File:Facade Saint-Nicolas-du-Chardonnet Paris.jpg|thumb|Facciata della [[chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet]], a [[Parigi]], occupata dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X dal 1977]]
Fra Roma ed Ecône, i toni cominciarono ad inasprirsi negli [[anni 1970|anni settanta]], quando l'arcivescovo Lefebvre decise di ordinare dei preti formati esclusivamente ad Ecône senza l'accordo dell'autorità diocesana.
Fra Roma ed Ecône, i toni cominciarono a inasprirsi negli [[anni 1970|anni settanta]], quando l'arcivescovo Lefebvre decise di ordinare dei preti formati esclusivamente nel seminario di Ecône senza l'accordo dell'autorità diocesana.
 
L'impronta decisamente conservatrice e soprattutto la crescente opposizione agli orientamenti del Concilio provocarono il ritiro del riconoscimento canonico e l'ordine di chiusura del [[seminario internazionale San Pio X]] di [[Ecône]] ([[1975]]). Dopo il rifiuto da parte di Lefebvre di accettare questa disposizione, intervenne lo stesso [[papa Paolo VI]] con lettere personali, ma Lefebvre rispose inasprendo la polemica contro la [[curia romana]] e disattese la proibizione di ordinare nuovi sacerdoti e di aprire nuove case. Nel [[1976]] Marcel Lefebvre fu [[Sospensione (diritto canonico cattolico)|sospeso ''a divinis'']] e la fraternità sacerdotale San Pio X entrò così in stato di disubbidienza. Gli ammonimenti romani e la sospensione non impedirono alla fraternità di Ecône di trovare seguaci in diversi paesi.
 
Ecône contava nel [[1976]] circa 140 seminaristi. Molti che avevano già ricevuto gli ordini nel [[1975]], si trovarono di fronte alle prime difficoltà: per esercitare il sacerdozio in una parrocchia, ogni sacerdote deve essere incardinato, cioè deve essere accettato da un vescovo nella sua diocesi e le gerarchie nazionali impediscono ai presbiteri ordinati a [[Ecône]] di esercitare qualsiasi attività pastorale ufficiale<ref name="ReferenceA"/>.
L'impronta decisamente conservatrice e soprattutto la crescente opposizione agli orientamenti del Concilio provocarono il ritiro del riconoscimento canonico e l'ordine di chiusura del seminario di Ecône ([[1975]]). Dopo il rifiuto da parte di Lefebvre di accettare questa disposizione, intervenne lo stesso [[papa Paolo VI]] con lettere personali, ma Lefebvre rispose inasprendo la polemica contro la [[Curia romana]] e disattese la proibizione di ordinare nuovi sacerdoti e di aprire nuove case. Nel [[1976]] Marcel Lefebvre fu sospeso [[a divinis]] e la Fraternità Sacerdotale San Pio X entrò così in stato di disubbidienza. Gli ammonimenti romani e la sospensione ''a divinis'' (1976) non hanno impedito alla "Fraternità" di Ecône di trovare seguaci in diversi Paesi.
 
Nel febbraio 1977 sacerdoti appartenenti alla Fraternità Sacerdotale San Pio X occuparono a [[Parigi]] la [[chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet]]<ref>Bernard Lecomte, "Giovanni Paolo II La biografia", Milano 2004, pag. 483</ref>.
Ecône contava nel [[1976]] circa 140 seminaristi. Molti che avevano già ricevuto gli ordini nel [[1975]], si trovarono di fronte alle prime difficoltà: per esercitare il sacerdozio in una parrocchia, ogni sacerdote deve essere incardinato, cioè deve essere accettato da un vescovo nella sua diocesi e le gerarchie nazionali impediscono ai presbiteri ordinati ad [[Ecône]] di esercitare qualsiasi attività pastorale ufficiale.
 
=== L'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II ===
[[File:Veldhoven, Archbishop Lefebvre giving Communion with Franz Schmidberger.jpg|thumb|Mons. [[Marcel Lefebvre]] con Franz Schmidberger nel 1981]]
Nel 1978 il cambio di pontificato aveva inizialmente creato in alcuni l'impressione che con la scomparsa di Paolo VI fosse possibile una riconciliazione fra Roma ed Ecône. Un mese appena dopo la sua elezione Giovanni Paolo II riceveva mons. Lefebvre. Altri elementi di cambiamento furono rappresentati dall'attenuarsi dell'influenza di importanti membri francesi della Curia romana - fra cui il cardinal Garrone, particolarmente ostile alla Fraternità Sacerdotale San Pio X - e dall'arrivo a Roma del Cardinal Ratzinger come prefetto della Congregazione della dottrina della fede. La pubblicazione di ''Rapporto sulla fede'' del card. Ratzinger apparve a molti come un elemento nuovo nel caso Lefebvre: si intravedevano in questo libro importanti affinità con certe tesi di Lefebvre. Ma subito dopo il sinodo straordinario gli eventi precipitarono. Le due iniziative del papa che rappresentavano un prolungamento del Vaticano II, la visita alla sinagagoga di Roma e la giornata di preghiera di Assisi provocarono vivacissime critiche sa parte dei seguaci di Lefebvre e gettarono olio sul fuoco<ref>Guasco Maurilio - Guerriero Elio - Traniello Francesco ''"La Chiesa del Vaticano II (1958-1978)"'' Cinisello Balsamo (Milano) 1994 parte seconda pag. 680</ref>.
 
La pubblicazione di ''Rapporto sulla fede'' del cardinale Ratzinger apparve a molti come un elemento nuovo nel caso Lefebvre: si intravedevano in questo libro importanti affinità con certe tesi di Lefebvre. Ma subito dopo il sinodo straordinario, gli eventi precipitarono. Le due iniziative ecumeniche del papa che rappresentavano la ricerca della fratellanza fra le religioni delineata nel concilio Vaticano II, la visita alla [[sinagoga]] di Roma e la giornata di preghiera in comune con i rappresentanti delle grandi religioni ad Assisi provocarono vivacissime critiche da parte dei seguaci di Lefebvre e gettarono olio sul fuoco<ref>Guasco Maurilio - Guerriero Elio - Traniello Francesco ''"La Chiesa del Vaticano II (1958-1978)"'' Cinisello Balsamo (Milano) 1994 parte seconda pag. 680</ref>.
Nel [[1981]] [[Antônio de Castro Mayer]], vicino alle posizioni di Lefebvre, rassegnò le proprie dimissioni da [[diocesi di Campos|vescovo di Campos]] in [[Brasile]], e diresse l'[[Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney|Unione Sacerdotale San Giovanni Maria Vianney]].
 
Nel [[1981]] [[Antônio de Castro Mayer]], vicino alle posizioni di Lefebvre, rassegnò le proprie dimissioni da [[diocesi di Campos|vescovo di Campos]] in [[Brasile]], e diresse l'[[Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney|unione sacerdotale San Giovanni Maria Vianney]].
 
Nel [[1983]] a Lefebvre succedette nella carica di Superiore Generale della FSSPX [[Franz Schmidberger]].
 
=== La rottura definitiva tra Roma ed Ecône ===
{{vedi anche|Consacrazioni di Ecône}}
Dal [[1987]], la Santa Sede aveva intrapreso tentativi di conciliazione, culminati nel maggio [[1988]] in un'intesa che implicava comunque per Lefebvre il divieto di consacrare nuovi vescovi. La rottura totale maturò negli ultimi giorni di maggio, dopo l'opposizione del papa a nuove concessioni richieste da Ecône, che il cardinal Ratzinger sarebbe invece stato propenso ad esaminare favorevolmente (udienza del cardinal Ratzinger del 27 maggio 1988)<ref>Guasco Maurilio - Guerriero Elio - Traniello Francesco ''"La Chiesa del Vaticano II (1958-1978)"'' Cinisello Balsamo (Milano) 1994 parte seconda pag. 681</ref>. Nel giugno dello stesso anno, la contravvenzione di Lefebvre al predetto divieto con la consacrazione di quattro vescovi ad Ecône ([[Bernard Fellay]], [[Bernard Tissier de Mallerais]], [[Richard Williamson]] e [[Alfonso de Galarreta]]) ebbe come esito la scomunica ufficiale del Vaticano e la pubblicazione del [[motu proprio]] ''[[Ecclesia Dei]]''.<ref name=EcclesiaDei>{{cita web | url= http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-proprio_02071988_ecclesia-dei_it.html | titolo=Lettera apostolica "Ecclesia Dei" del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II in forma di "Motu proprio"| data=02-07-1988 |accesso=14-02-2009}}</ref><ref name=Notaesplicativa>{{cita web | url= http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_19960824_vescovo-lefebvre_it.html | titolo=Nota esplicativa sulla scomunica per scisma in cui incorrono gli aderenti al movimento del Vescovo Marcel Lefebvre| data=24-08-1996 |accesso=14-02-2009}}</ref> Aveva partecipato alla cerimonia con Lefebvre, come co-consacrante imponendo le mani e recitando la preghiera consacratoria nell'ordinazione, il vescovo brasiliano [[Antônio de Castro Mayer]], che portò con sé l'intera [[diocesi di Campos]]. Il problema non è la validità di queste ordinazioni, ma la sua liceità: si tratta cioè di ordinazioni valide, ma illecite.<ref>Su YouTube è possibile vedere il [http://it.youtube.com/watch?v=gAr0psfJGeg video della cerimonia di consacrazione dei vescovi]</ref>
Dal [[1987]], la Santa Sede aveva intrapreso tentativi di conciliazione, culminati nel maggio [[1988]] in un'intesa che implicava comunque per Lefebvre il divieto di consacrare nuovi vescovi. La rottura totale maturò negli ultimi giorni di maggio, dopo l'opposizione del papa a nuove concessioni richieste da Ecône, che il cardinal Ratzinger sarebbe invece stato propenso a esaminare favorevolmente (udienza del cardinal Ratzinger del 27 maggio 1988)<ref>Guasco Maurilio - Guerriero Elio - Traniello Francesco ''La Chiesa del Vaticano II (1958-1978)'', Cinisello Balsamo (Milano), 1994, parte seconda, p. 681</ref>. Nel giugno dello stesso anno, Lefebvre contravveniva al divieto ricevuto consacrando quattro vescovi a Ecône ([[Bernard Fellay]], [[Bernard Tissier de Mallerais]], [[Richard Williamson]] e [[Alfonso de Galarreta]]): ciò ebbe come esito la scomunica ufficiale del Vaticano e la pubblicazione del ''[[motu proprio]]'' ''[[Ecclesia Dei]]''.<ref name=EcclesiaDei>{{cita web | url= http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-proprio_02071988_ecclesia-dei_it.html | titolo=Lettera apostolica ''Ecclesia Dei'' del sommo pontefice Giovanni Paolo II in forma di ''motu proprio''| data=2 luglio 1988 |accesso=14 febbraio 2009}}</ref><ref name=Notaesplicativa>{{cita web | url= http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_19960824_vescovo-lefebvre_it.html | titolo=Nota esplicativa sulla scomunica per scisma in cui incorrono gli aderenti al movimento del vescovo Marcel Lefebvre| data=24 agosto 1996 |accesso=14 febbraio 2009}}</ref> Aveva partecipato alla cerimonia con Lefebvre, come co-consacrante imponendo le mani e recitando la preghiera consacratoria nell'ordinazione, il vescovo brasiliano [[Antônio de Castro Mayer]] che portò con sé l'intera [[diocesi di Campos]]. Il problema non è la validità di queste ordinazioni, ma la sua liceità: si tratta cioè di ordinazioni valide, ma illecite.<ref>Su YouTube è possibile vedere il [https://it.youtube.com/watch?v=gAr0psfJGeg video della cerimonia di consacrazione dei vescovi]</ref>
 
Con l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Ecclesia Dei]]'' però Giovanni Paolo II aveva istituito una Commissionecommissione per facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti e fedeli legati a Lefebvre con la Chiesa cattolica nel rispetto delle loro tradizioni liturgiche, ede invitò i vescovi ada una più ampia e generosa applicazione dell'indulto<ref>"Nel diritto canonico si definisce indulto ogni specie di provvedimento di grazia della Santa Sede, recante una dispensa del diritto comune, sotto forma di bolla o, più sovente, di breve" per([https://www.sapere.it/enciclopedia/indulto+%28sostantivo%29.html De Agostini: "indulto (sostantivo)"]).</ref> riguardante l'uso del [[Messale|Messalemessale Romanoromano]] del [[1962]], già concesso nel [[1984]] con la lettera ''[[Quattuor abhinc annos]]''. Ciò produrrà negli anni il ritorno di sacerdoti e fedeli della FSSPX verso la comunione con Roma, che si aggiunsero alle defezioni dei sacerdoti che hanno lasciatolasciarono la FSSPX a causa di divergenze teologiche (alcunidottrinali deie qualiliturgiche<ref>Sodalitium avevanoN.62, fondatogiugno 2008, p. 62 Benedetto XVI sostituisce la preghiera del Venerdì Santo per i Giudei nel [[1985]]messale del 1962 l'' Mons. [[IstitutoDonald MaterSanborn|Donald Bonij ConsiliiSanborn]]'' «[...] Si deve ricordare che ciò che ha causato il nostro allontanamento dalla FSSPX nel 1983, è stata la messa di orientamentoGiovanni [[sedevacantista]])XXIII, cioè il messale del 1962. AlcuniLa sacerdotiragione per cui l'arcivescovo Lefebvre voleva che celebravanotutti adottassero questo messale, rimangiandosi la [[messasua tridentina]]precedente scelta di permettere le rubriche precedenti il 1955, era che in comunionequel momento egli stava trattando molto seriamente con Ratzinger, per far sì che la FSSPX venisse riassorbita nella religione modernista. Egli mi disse personalmente che il papaVaticano non avrebbe mai accettato che noi usassimo le rubriche precedenti il 1955, fondaronoed io vidi con i miei occhi i documenti riguardanti le trattative tra lui e Ratzinger, al cui centro c'era il messale del 1962, il cui uso sarebbe stato consentito alla FSSPX. [...] Nel 1983, quando i nove sacerdoti si opposero all'abbandono delle rubriche del Messale di san Pio X, del calendario e del breviario, pochi laici capirono l'importanza di questo gesto. La media dei laici non riesce a distinguere la messa tradizionale del 1962 da quella del messale precedente il 1955, cioè quello che noi usiamo. Ma, in realtà, le differenze sono importanti. Nei gesti e nei simboli della liturgia ci sono interi volumi di insegnamento.».</ref>, nove sacerdoti operanti negli [[FraternitàStati SacerdotaleUniti Sand'America]] Pietronel 1983 lasciarono la Fraternità (''[[Sedevacantismo|sedevacantisti]]'' secondoe quanto''sedeprivazionisti'')<ref>{{cita previstoweb|lingua=en dal| Motuurl=http://www.traditionalmass.org/articles/article.php?id=48&catname=12| propriotitolo=Letter "Ecclesiaof Dei"'the Nine' to Abp. Marcel Lefebvre| autore=Rev. Clarence Kelly Superior, N.E. District Rev. Donald J. Sanborn Rector, St. Thomas Aquinas Seminary Rev. Daniel L. Dolan
Rev. Anthony Cekada Rev. William W. Jenkins Rev. Eugene Berry Rev. Martin P. Skierka Rev. Joseph Collins Rev. Thomas P. Zapp | sito=traditionalmass.org | data=25 marzo 1983 | accesso=19 novembre 2015}}</ref><ref>{{en}}The Roman Catholic, marzo 1983.</ref>, altri quattro fondarono nel dicembre del [[1985]] l'[[Istituto Mater Boni Consilii]], e aderirono alla ''[[Tesi di Cassiciacum]]'' elaborata da Mons. [[Michel Guérard des Lauriers]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] che negli [[Anni 1970|anni settanta]] collaborò come professore al seminario di Ecône. Alcuni sacerdoti che celebravano la [[messa tridentina]], in comunione con il papa, fondarono la [[Fraternità sacerdotale San Pietro]] secondo quanto previsto dal ''motu proprio'' ''Ecclesia Dei''.
 
=== Il periodo successivo alle consacrazioni episcopali illecite ===
[[File:Dom Licínio Rangel.jpg|thumb|Il vescovo [[Licínio Rangel]].]]
Nel luglio del 1988, durante un incontro con alcuni vescovi del Cile, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede arrivò a dichiarare che la corrente lefebvriana presentava elementi positivi, che corrispondevano in effetti ad alcune deficienze della Chiesa postconciliare. Così mons. Lefebvre, sempre secondo il Cardinal Ratzinger, non avrebbe avuto tutti i torti nel denunciare un certo modo riduttivo di intendere il Concilio Vaticano II che lo isolava dalla tradizione della Chiesa<ref>Maurilio Guasco, Elio Guerriero, Francesco Traniello, ''La Chiesa del Vaticano II (1958-1978)'', Cinisello Balsamo 1994, parte seconda p. 683</ref>.
Nel luglio del 1988, durante un incontro con alcuni vescovi del Cile, il prefetto della congregazione per la dottrina della fede arrivò a dichiarare che la corrente lefebvriana presentava elementi positivi, che corrispondevano in effetti ad alcune deficienze della Chiesa postconciliare. Così Lefebvre, sempre secondo il cardinal Ratzinger, non avrebbe avuto tutti i torti nel denunciare un certo modo riduttivo di intendere il concilio Vaticano II che lo isolava dalla tradizione della Chiesa<ref>Maurilio Guasco, Elio Guerriero, Francesco Traniello, ''La Chiesa del Vaticano II (1958-1978)'', Cinisello Balsamo 1994, parte seconda p. 683</ref>.
 
Nella riunione del Consiglioconsiglio permanente della CEI del [[26 settembre]] [[1988]], Ratzinger, parlando della scomunica di monsignor Lefebvre, si{{Senza dicevafonte}}: "I vescovi hanno constatato che fortunatamente le ripercussioni e conseguenze in Italia non sono state particolarmente gravi. Vi è quindi la speranza che, da noi, l'atto scismatico possa essere progressivamente riassorbito e dimenticato".
 
Lefebvre e de Castro Mayer morirono nel [[1991]]. I vescovi della Fraternitàfraternità Sacerdotalesacerdotale San Pio X consacrarono vescovo [[Licínio Rangel]], superiore delladell'Unione Società Sacerdotalesacerdotale San Giovanni Battista Maria Vianney (che operò prevalentemente a Campos, in [[Brasile]]).
 
Dopo la morte di Lefebvre il movimento da lui iniziato continuò ad avere un certo seguito negli ambienti tradizionalisti cattolici, anche se alcuni fedeli lasciaronolo la Fraternitàabbandonarono per aderire ad esempio alla Fraternità Sacerdotalesacerdotale San Pietro, inistituto sintoniareligioso conapprovato ildalla SantoSanta PadreSede<ref>{{Cita eweb|url=http://www.fssp.org/it/decerec.htm|titolo=FSSP per- unaDocumenti maggiore- comunioneDecreto condi laCostituzione Chiesadella cattolicaFraternita San Pietro|autore=FSSP|accesso=2017-12-21}}</ref>. I loro rapporti con Roma sono regolati dalla commissione pontificia ''Ecclesia Dei'', dal titolo della lettera apostolica di Giovanni Paolo II che l'ha [[Ecclesia Dei|istituita]].
 
[[Salvador Lazo y Lazo]] rassegnò nel [[1993]] le dimissioni da vescovo di [[diocesi di San Fernando de La Union|San Fernando de La Union]], nelle [[Filippine]], e aderì alle posizioni della Fraternità Sacerdotalesacerdotale San Pio X.
 
Nell'agosto del [[2000]], la FSSPX era stata autorizzata{{citazione necessaria}}, unitamente ad altre comunità che ne seguono l'impostazione e ne condividono il giudizio sulla situazione della Chiesa, ad organizzare un proprio pellegrinaggio al [[Giubileo del 2000|Giubileo]] di quell'anno. {{cn|Sotto la loro guida, entrarono nelle [[Basilichebasiliche Papalipapali]], alcune migliaia di persone, provenienti dai cinque continenti}}. {{cn|Molto numerosi erano i gruppi asiatici e dell'Est europeo}}. {{cn|Diversi preti della FSSPX hanno anche potuto celebrare battesimi nelle basiliche vaticane.<ref>{{Cita web|url=http://www.unavox.it/PellFSSPX.htm|titolo=Giubileo - Pellegrinaggio a Roma della Fraternità S PIO X|autore=Bruno Avalle|accesso=2017-04-10}}.</ref>
 
Il [[28 settembre]] [[2000]] Fellay fondò la [[Fraternità San Giosafat d'Ucraina]] con sede a [[Leopoli]], di [[rito bizantino]], che comprendeva inizialmente padre Vasyl' e sei altri preti accomunati dai medesimi ideali e finalità della FSSPX, per tutelare la tradizione ucraina.
{{vedi anche|Fraternità San Giosafat d'Ucraina}}
 
=== La remissione della scomunica e il contrasto sul Concilio Vaticano II ===
La [[Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney|Societàsocietà Sacerdotalesacerdotale San Giovanni Battista Maria Vianney]] nel [[2002]] rientrò nella piena comunione con il papa e venne a costituire l'[[amministrazione apostolica]] personale per i fedeli di tradizione tridentina a [[Campos dos Goytacazes|Campos]].
 
I responsabili della Fraternitàfraternità San Pio X, [[Bernard Fellay]] e padre [[Franz Schmidberger]], erano stati ricevuti in udienza da [[papa Benedetto XVI]], il [[29 agosto]] [[2005]], nella Villavilla Pontificiapontificia di Castel Gandolfo. Al termine dell'udienza, un comunicato della Salasala Stampastampa della Santa Sede aveva segnalato che essa era avvenuta "in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione".<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radiovaticana.org/IT1/Articolo.asp?c=47092 Radio Vaticana 29-08-05] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
L'[[8 settembre]] [[2006]], un gruppo di sacerdoti usciti dalla Fraternitàfraternità San Pio X fondavano in [[Francia]] l'[[Istituto del Buon Pastore]], i cui statuti vennero approvati dalla Santa Sede che la eresse canonicamente come [[società di vita apostolica]] di diritto pontificio. Questa nuova comunità celebra la messa e amministra i sacramenti utilizzando esclusivamente i libri liturgici in vigore nel 1962, prima della [[riforma liturgica]].<ref>[{{Cita web |url=http://www.institutdubonpasteur.org/home.php?area=presentation |titolo=Dal sito ufficiale dell'Istituto del Buon Pastore] |accesso=2 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090302041507/http://institutdubonpasteur.org/home.php?area=presentation |dataarchivio=2 marzo 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Le nuove possibilità di celebrazione della [[messa tridentina]] offerte dal ''[[motu proprio]]'' "''[[Summorum Pontificum]]"'' di [[papa Benedetto XVI]] e il documento ''Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa'' della Congregazione per la Dottrinadottrina della Fedefede<ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20070629_responsa-quaestiones_it.html Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa]</ref> avevano proprio lo scopo di facilitare il rientro della Fraternità Sacerdotalesacerdotale San Pio X nella Chiesa cattolica e la fine dello scisma.
 
I lefebvriani chiesero la revoca della scomunica, con l'impegno a rispondere entro il [[28 giugno]] 2008 alle proposte presentate per conto di Benedetto XVI dal cardinale [[Darío Castrillón Hoyos]], presidente della pontificia commissione ''Ecclesia Dei''. Si trattava di sottoscrivere cinque punti da sottoscrivereclausole, chiaritidopo ile quali, la FSSPX avrebbesarebbe potutopotuta rientrare nellain piena comunione con la Chiesa cattolica. La proposta non venne accettata ede il superiore generale della Fraternità non la ratificò.
Il [[26 giugno]] [[2008]] la comunità monastica dei Redentoristi Transalpini, con sede centrale in [[Papa Stronsay]], una piccola isola del nord della [[Scozia]], che nella loro storia aveva ricevuto sostegno dall'arcivescovo Marcel Lefebvre e dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X, è rientrata in comunione con Roma.<ref>[http://www.zenit.org/article-14987?l=italian Ordine vicino a Lefebvre annuncia la comunione con Roma]</ref>
 
Il 26 giugno [[2008]] la comunità monastica dei Redentoristi transalpini, con sede centrale in [[Papa Stronsay]], una piccola isola del nord della [[Scozia]], che nella loro storia aveva ricevuto sostegno dall'arcivescovo Marcel Lefebvre e dalla fraternità sacerdotale San Pio X, è rientrata in comunione con Roma.<ref>[http://www.zenit.org/article-14987?l=italian Ordine vicino a Lefebvre annuncia la comunione con Roma] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090202081737/http://www.zenit.org/article-14987?l=italian |data=2 febbraio 2009 }}</ref>
Il [[21 gennaio]] [[2009]]<ref name=scomunica>[http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23251.php?index=23251&lang=it Remissione della scomunica ''latae sententiae'' ai Vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X]</ref> il Sommo Pontefice ha rimesso la scomunica ai Vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X mediante un decreto della [[Congregazione per i vescovi]], accogliendo una lettera di Bernard Fellay del [[15 dicembre]] 2008 in cui il Presule dichiarava a nome della Fraternità: ''«siamo sempre fermamente determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale. Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l’attuale situazione»''<ref name="scomunica"/>.
Per quanto riguarda la sistemazione canonica, il giornalista Andrea Tornielli ipotizza per la comunità tradizionalista un inquadramento simile a quello dell'[[Opus Dei]], ovvero una ''prelatura personale'' che potrebbe permettere alla FSSPX di continuare le sue attività e di formare i suoi seminaristi.<ref>[http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2008/06/23/accordo-tra-ssede-e-lefebvriani-conto-alla-rovescia/ Accordo tra S.Sede e lefebvriani, conto alla rovescia]</ref>
 
Il 21 gennaio [[2009]]<ref name="scomunica">[http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23251.php?index=23251&lang=it Remissione della scomunica ''latae sententiae'' ai vescovi della fraternità sacerdotale San Pio X] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090201052505/http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23251.php?index=23251&lang=it |data=1º febbraio 2009 }}</ref> il papa Benedetto XVI ha rimesso la scomunica ai vescovi della fraternità sacerdotale San Pio X mediante un decreto della [[Dicastero per i vescovi|Congregazione per i vescovi]], accogliendo una lettera di Bernard Fellay del 15 dicembre 2008 in cui il presule dichiarava a nome della fraternità: «siamo sempre fermamente determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale. Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l'attuale situazione»<ref name="scomunica" />.
Benedetto XVI auspicava che la remissione della scomunica portasse ''«al più presto alla completa riconciliazione e alla piena comunione»''.<ref name="scomunica"/>
Per quanto riguarda la sistemazione canonica, il giornalista Andrea Tornielli ipotizza per la comunità tradizionalista un inquadramento simile a quello dell'[[Prelatura della Santa Croce e Opus Dei|Opus Dei]], ovvero una "prelatura personale" che potrebbe permettere alla FSSPX di continuare le sue attività e di formare i suoi seminaristi.<ref>[http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2008/06/23/accordo-tra-ssede-e-lefebvriani-conto-alla-rovescia/ Accordo tra S.Sede e lefebvriani, conto alla rovescia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080626103403/http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2008/06/23/accordo-tra-ssede-e-lefebvriani-conto-alla-rovescia/ |data=26 giugno 2008 }}</ref>
 
Benedetto XVI auspicava che la remissione della scomunica portasse «al più presto alla completa riconciliazione e alla piena comunione».<ref name="scomunica"/>
Nel decreto della Congregazione per i vescovi si esprime l'intenzione di ''«consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della Fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica. Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l'unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione.»''<ref name="scomunica"/>
 
Nel decreto della Congregazione per i vescovi si esprime l'intenzione di «consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica. Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l'unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione.»<ref name="scomunica"/>
E si aggiunge un richiamo rivolto a tutta la Fraternità: ''«Si auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la Chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del Magistero e dell'autorità del Papa con la prova dell'unità visibile»''.<ref name="scomunica"/>
 
E si aggiunge un richiamo rivolto a tutta la fraternità: «Si auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la Chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell'autorità del papa con la prova dell'unità visibile».<ref name="scomunica"/>
La remissione della scomunica dei lefebvriani è stata accompagnata e seguita da malumori e dissensi in seno alla Chiesa cattolica. Il teologo svizzero [[Hans Küng]] ha accusato il Papa di ''«restaurazione»'' e ''«svolta conservatrice»'', lamentando ''«un'atmosfera opprimente nella Chiesa»''<ref>[http://www.partitodemocratico.it/allegatidef/kung71077.pdf Hans Küng, ''Se Ratzinger fosse come Obama'', La Repubblica, 7 febbraio 2009]</ref>. Lo stesso Küng ha dichiarato: «È inspiegabile che il Papa si preoccupi più dei lefebvriani che di un miliardo di cattolici».<ref name=repubblica>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/31/williamson-scuse-al-papa-ma-non-agli.html Williamson, scuse al Papa ma non agli ebrei], articolo de [[La Repubblica]] del 31 gennaio 2009.</ref> Uno dei problemi ravvisati da Küng è la mancata sottoscrizione, da parte dei lefebvriani, dei documenti conciliari concernenti la [[libertà religiosa]] ed il rapporto con l'Ebraismo.<ref name=repubblica6>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/27/attacco-del-teologo-ribelle-kung-nella.html L'attacco del teologo ribelle Kung. Nella Chiesa in corso una restaurazione], articolo de [[La Repubblica]], 27 gennaio 2009.</ref>
 
=== Il contrasto sul Concilio Vaticano II in seguito alla revoca della scomunica ===
Il cardinale [[Walter Kasper]], responsabile in [[Curia Romana|Curia]] per i rapporti [[ecumenismo|ecumenici]] e il dialogo con l'Ebraismo, spiegando la remissione della scomunica, ha dichiarato: ''«È un gesto pensato per favorire la ricostituzione dell'unità nella Chiesa. È solo un primo passo, perché c'è ancora da discutere su una serie di temi. Bisognerà vedere in che modo accettano il Concilio. E resta da vedere quale sarà lo status della Fraternità Pio X [...] Si è voluto togliere un ostacolo al dialogo. Per loro era importante che venisse tolta la scomunica allo scopo di parlare meglio insieme in vista del ristabilimento di una piena unità, che ancora non c'è. E credo che non sarà un processo facile»''.<ref name=repubblica3>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/26/da-williamson-parole-inaccettabili-la-chiesa-non.html Da Williamson parole inaccettabili la Chiesa non c'entra], articolo de [[La Repubblica]], 26 gennaio 2009.</ref>
La remissione della scomunica dei lefebvriani è stata accompagnata e seguita da malumori e dissensi in seno alla Chiesa cattolica. Il teologo progressista svizzero [[Hans Küng]], in rotta di collisione con Roma, ha accusato il papa di «restaurazione» e «svolta conservatrice», lamentando «un'atmosfera opprimente nella Chiesa»<ref>[http://www.partitodemocratico.it/allegatidef/kung71077.pdf Hans Küng, ''Se Ratzinger fosse come Obama'', La Repubblica, 7 febbraio 2009] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131016090418/http://www.partitodemocratico.it/allegatidef/kung71077.pdf |data=16 ottobre 2013 }}</ref>. Lo stesso Küng ha dichiarato: «È inspiegabile che il Papa si preoccupi più dei lefebvriani che di un miliardo di cattolici».<ref name="repubblica">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/31/williamson-scuse-al-papa-ma-non-agli.html Williamson, scuse al papa ma non agli ebrei], articolo de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] del 31 gennaio 2009.</ref> Uno dei problemi ravvisati da Küng è la mancata sottoscrizione, da parte dei lefebvriani, dei documenti conciliari concernenti la [[libertà religiosa]] ed il rapporto con l'Ebraismo.<ref name="repubblica6">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/27/attacco-del-teologo-ribelle-kung-nella.html L'attacco del teologo ribelle Kung. Nella Chiesa in corso una restaurazione], articolo de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 27 gennaio 2009.</ref>
 
Il cardinale [[Walter Kasper]], responsabile in [[Curia romana|Curia]] per i rapporti [[ecumenismo|ecumenici]] e il dialogo con l'Ebraismo, spiegando la remissione della scomunica, ha dichiarato: «È un gesto pensato per favorire la ricostituzione dell'unità nella Chiesa. È solo un primo passo, perché c'è ancora da discutere su una serie di temi. Bisognerà vedere in che modo accettano il Concilio. E resta da vedere quale sarà lo status della Fraternità Pio X [...] Si è voluto togliere un ostacolo al dialogo. Per loro era importante che venisse tolta la scomunica allo scopo di parlare meglio insieme in vista del ristabilimento di una piena unità, che ancora non c'è. E credo che non sarà un processo facile».<ref name=repubblica3>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/26/da-williamson-parole-inaccettabili-la-chiesa-non.html Da Williamson parole inaccettabili la Chiesa non c'entra], articolo de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 26 gennaio 2009.</ref>
[[Gebhard Fürst]], vescovo di [[diocesi di Rottenburg-Stoccarda|Rottenburg-Stoccarda]], ha commentato: ''«Mi opprime, come vescovo e come pastore, che questi fatti abbiano portato ad un'alienazione esteriore ed interiore di numerosi credenti della Chiesa, ad una perdita di fiducia specialmente da parte delle sorelle e dei fratelli ebrei nei confronti della Chiesa così come ad una consistente distruzione del dialogo ebraico-cristiano»''.<ref name=adista/>
 
[[Gebhard Fürst]], vescovo di [[diocesi di Rottenburg-Stoccarda|Rottenburg-Stoccarda]], ha commentato: «Mi opprime, come vescovo e come pastore, che questi fatti abbiano portato a un'alienazione esteriore e interiore di numerosi credenti della Chiesa, a una perdita di fiducia specialmente da parte delle sorelle e dei fratelli ebrei nei confronti della Chiesa così come a una consistente distruzione del dialogo ebraico-cristiano».<ref name=adista/>
I primi di marzo 2009, il portavoce dei lefebvriani, il sacerdote Alain Lorans, in un editoriale pubblicato sul sito ufficiale della Fraternità, ha rivolto delle dure critiche all'ex [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Milano|Milano]], [[cardinale]] [[Carlo Maria Martini]]: ''«Martini è un sovversivo che ha avuto successo nella gerarchia ecclesiastica e, come Küng, è un ottuagenario contrario alla Chiesa»''. Il sacerdote lefebvriano accusa il cardinal Martini di essere un [[eresia|eretico]] sovversivo in quanto, nel suo ''Conversazioni notturne a Gerusalemme'', ''«egli preconizza in effetti l'ordinazione di uomini sposati, l'accesso delle donne agli ordini che precedono il sacerdozio (in attesa di meglio!), l’accesso dei divorziati risposati all'eucarestia, l'appello ai diritti della coscienza individuale contro la disciplina dell'enciclica Humanae vitae»''.
 
I primi di marzo 2009, il portavoce dei lefebvriani, il sacerdote Alain Lorans, in un editoriale pubblicato sul sito ufficiale della fraternità, ha rivolto delle dure critiche all'ex [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Milano|Milano]], [[cardinale]] [[Carlo Maria Martini]]: «Martini è un sovversivo che ha avuto successo nella gerarchia ecclesiastica e, come Küng, è un ottuagenario contrario alla Chiesa». Il sacerdote lefebvriano accusa il cardinal Martini di essere un [[eresia|eretico]] sovversivo in quanto, nel suo ''Conversazioni notturne a Gerusalemme'', «egli preconizza in effetti l'ordinazione di uomini sposati, l'accesso delle donne agli ordini che precedono il sacerdozio (in attesa di meglio!), l'accesso dei divorziati risposati alla [[eucaristia|comunione]], l'appello ai diritti della coscienza individuale contro la disciplina dell'enciclica Humanae vitae».
Secondo Lorans, Martini sarebbe un temibile pericolo per la Chiesa, più di Küng, perché ''«le sue proposte non sono marginali, anzi hanno un vasto seguito all'interno della Chiesa»''.
Secondo Lorans, Martini sarebbe un temibile pericolo per la Chiesa, più di Küng, perché «le sue proposte non sono marginali, anzi hanno un vasto seguito all'interno della Chiesa».
 
Il cardinale [[José Saraiva Martins]], da poco promosso all'ordine dei vescovi del Sacro Collegio, ha commentato: ''«È un attacco assurdo e ingiustificabile. Se il vero obiettivo è il Concilio, i lefebvriani sappiano che senza accettarlo resteranno fuori dalla Chiesa»''.
 
La remissione della scomunica era accompagnata dall'auspicio che si aprisse una prospettiva di piena comunione fra la Chiesa cattolica e la fraternità sacerdotale San Pio X, scongiurando lo scisma in atto e lo scandalo della divisione. Secondo il cardinal [[Jean-Pierre Ricard (cardinale)|Jean-Pierre Ricard]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Bordeaux|Bordeaux]] e membro della commissione ''Ecclesia Dei'', il superamento dello scisma richiede «l'integrazione della struttura giuridica della fraternità di San Pio X nella Chiesa» e «un accordo su questioni dogmatiche ed ecclesiologiche».<ref>Intervista al cardinal Ricard [http://www.zenit.org/article-16985?l=italian Remissione delle scomuniche: inizio e non fine di un cammino] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090201195216/http://www.zenit.org/article-16985?l=italian |data=1º febbraio 2009 }}</ref> Secondo il [[cardinale]] [[Dionigi Tettamanzi]], tuttavia, la fraternità dovrà compiere il passo fondamentale «dell'adesione a tutti i testi conciliari». Un chiarimento supplementare particolarmente riguardo alla dichiarazione conciliare ''[[Nostra aetate]]'' relativa al dialogo con [[Ebraismo|ebrei]] e [[Islam|musulmani]] potrebbe essere necessario secondo il [[diplomazia|mediatore]] [[papa]]le [[Darío Castrillón Hoyos]], essendo l'«integrale riconoscimento» del [[Concilio Vaticano II]] il principale nodo da sciogliere. Infatti, una settimana dopo il decreto di remissione della scomunica, il superiore dei lefebvriani Bernard Fellay ha nuovamente confermato «le riserve» sul Concilio.
Mercoledì [[12 marzo]] 2009 viene resa pubblica la lettera del Papa sulla remissione della scomunica ai [[Marcel Lefebvre|lefevbriani]],<ref>{{cita news|autore= Benedetto XVI |url=http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23516.php?index=23516&po_date=12.03.2009&lang=it |titolo=Lettera di Sua Santità Benedetto XVI ai Vescovi della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei quattro Vescovi consacrati dall’Arcivescovo Lefebvre |giorno= 12|mese= 03|anno=2009|accesso=12-03-2009}}</ref> lo stesso giorno Benedetto XVI riceve la delegazione del [[Gran Rabbinato d'Israele]] e della [[Commissione per i Rapporti con l'Ebraismo]].<ref>{{en}} {{cita news|autore= Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede|url=http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23520.php?index=23520&po_date=12.03.2009&lang=it|titolo= Udienza alla delegazione del Gran Rabbinato d'Israele e della Commissione per i Rapporti con l'Ebraismo |giorno= 12 |mese= 03 |anno=2009 |accesso=12-03-2009}}</ref>
 
Il 27 febbraio [[2009]], Fellay ha dichiarato che la richiesta dell'accettazione del Concilio Vaticano II da parte del papa significherebbe «mettere il carro davanti ai buoi». In un'intervista al quotidiano svizzero ''Le Courrier'', ha dichiarato che «i frutti del Concilio sono stati di svuotare i seminari, i noviziati e le chiese. Migliaia di preti hanno abbandonato il sacerdozio e milioni di fedeli hanno smesso di frequentare la messa o si sono rivolti alle sette. La fede stessa è stata snaturata».<ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_27/williamson_lettera_vaticano_c9930076-04cf-11de-bb75-00144f02aabc.shtml Vaticano-lefebvriani: le distanze restano], articolo del ''[[Corriere della Sera]]'' del 27 febbraio 2009.</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.lecourrier.ch/index.php?name=NewsPaper&file=article&sid=441676 |titolo=«La Fraternité Saint-Pie X n'est pas prête à reconnaître Vatican II» |accesso=28 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101205192712/http://www.lecourrier.ch/index.php?name=NewsPaper&file=article&sid=441676 |dataarchivio=5 dicembre 2010 |urlmorto=sì }}</ref>
== La posizione canonica della Fraternità San Pio X ==
Il [[30 giugno]] [[1988]] Marcel Lefebvre, insieme con de Castro Mayer, consacrò vescovi quattro sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard N. Williamson e Alfonso de Galarreta) e la Santa Sede, con un decreto del 1º luglio, dichiarò i sei vescovi scomunicati<ref>[http://www.ratzinger.it/documenti/scomunicalefebvre.htm Decretum Dominus Marcellus Lefebvre 1º luglio 1988]</ref>. La scomunica per scisma è espressamente comminata dal Moti Proprio Ecclesia Dei, e ribadito dalla Nota Esplicativa del Pontificio Consiglio per i testi legislativi (24/08/1996) che infatti ha dichiarato che "Dal Motu proprio « Ecclesia Dei » del 2 luglio 1988 e dal Decreto « Dominus Marcellus Lefebvre » della Congregazione per i Vescovi, del 1º luglio 1988, appare innanzitutto che lo scisma di Lefebvre è stato dichiarato in relazione immediata con le ordinazioni episcopali compiute il 30 giugno 1988 senza mandato pontificio (cf. CIC, can. 1382). Tuttavia appare anche chiaramente dal predetti documenti che tale gravissimo atto di disobbedienza ha costituito la consumazione di una progressiva situazione globale d'indole scismatica."
 
Mercoledì 12 marzo 2009 viene resa pubblica la lettera del papa sulla remissione della scomunica ai [[Marcel Lefebvre|lefebvriani]],<ref>{{cita news |autore=Benedetto XVI |url=http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23516.php?index=23516&po_date=12 marzo 2009&lang=it |titolo=Lettera di Sua Santità Benedetto XVI ai vescovi della Chiesa cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei quattro vescovi consacrati dall’arcivescovo Lefebvre |giorno=12 |mese=03 |anno=2009 |accesso=12 marzo 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091004170326/http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23516.php?index=23516&po_date=12 |dataarchivio=4 ottobre 2009 |pubblicazione= }}</ref> lo stesso giorno Benedetto XVI ricevette la delegazione del [[Gran Rabbinato d'Israele]] e della [[Commissione per i rapporti con l'Ebraismo]]<ref>{{en}} {{cita news |autore= Bollettino della sala stampa della Santa Sede |url= http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23520.php?index=23520&po_date=12 marzo 2009&lang=it |titolo= Udienza alla delegazione del Gran Rabbinato d'Israele e della Commissione per i rapporti con l'Ebraismo |giorno= 12 |mese= 03 |anno= 2009 |accesso= 12 marzo 2009 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20091004163729/http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23520.php?index=23520&po_date=12 |dataarchivio= 4 ottobre 2009 |pubblicazione= }}</ref>.
Dato che, al riguardo, le Autorità romane si sono più volte espresse in modi differenti, è complesso darne una definizione chiara ed univoca. Ai sensi del [[Codice di Diritto Canonico]] (CIC) del [[1917]], le Messe e quei Sacramenti, per i quali è prevista la necessità della sola "Potestas Ordinis" (detta anche "Ab intrinseco") dei sacerdoti illecitamente ordinati sono validi, ma illeciti, vale a dire contrari al diritto della Chiesa. Quei Sacramenti, per i quali è prevista anche la "Potestas jurisditionis" (detta anche "Ab extrinseco"), ovvero [[Penitenza (sacramento)|confessione]] e [[matrimonio]], sono dubbi. I sacerdoti "lefebvriani", appellandosi ad alcune interpretazioni circa come il Codice di Diritto Canonico (CIC) del [[1983]] (codice circa il quale, comunque, non hanno mai nascosto perplessità e riserve) ha modificato la materia invocano una sorta di "Potestas jurisditionis" "di supplenza", per cui sarebbero certamente validi anche confessione e matrimonio. Tanto più che, alcuni teologi, che credono alla tesi dello scisma, osservano che, con la consacrazione episcopale del 30 giugno 1988, preti e vescovi della FSSPX, hanno smesso di essere degli illecitamente ordinati, per diventare ministri di un'altra Chiesa, di [[successione apostolica]] certa. Pertanto tutti i loro Sacramenti sono da considerarsi validi, quanto quelli delle [[Chiesa cristiana ortodossa|Chiese ortodosse]]. I vescovi della FSSPX ordinano validamente sacerdoti e altri vescovi. Quando c’è la successione apostolica, infatti, le ordinazioni – anche compiute da vescovi scomunicati&nbsp;– sono pienamente valide anche se non legittime.<ref>[http://www.unavoce-ve.it/03-03-14.htm Documento della Commissione Ecclesia Dei] in cui si afferma la validità delle ordinazioni dei sacerdoti della [http://www.sanpiox.it Fraternità Sacerdotale San Pio X] e delle S. Messe da questi officiate.</ref>
Il 10 marzo 2009, il Papa indirizza una lettera ai vescovi della Chiesa cattolica, chiarendo la necessità di mantenere distinto il piano disciplinare della scomunica, che interessa i singoli, da quello dottrinale riguardante l'istituzione: «Non si può congelare l'autorità magisteriale della Chiesa all'anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità.. [...] Finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun [[Ministero (cristianesimo)|ministero]] nella Chiesa»<ref>{{cita web | url = http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/letters/2009/documents/hf_ben-xvi_let_20090310_remissione-scomunica.html | titolo = Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei 4 vescovi consacrati dall'Arcivescovo Lefebvre | data = 10 marzo 2009 | editore = [[Libreria editrice vaticana]] | sito = vatican.va | urlarchivio = https://archive.is/20150319215831/http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/letters/2009/documents/hf_ben-xvi_let_20090310_remissione-scomunica.html | dataarchivio = 19 marzo 2015 | urlmorto = no | accesso = 10 aprile 2019 }}</ref>. Il documento affermava la validità delle ordinazioni episcopali, ribadendo che i problemi dottrinali ancora aperti erano l'accettazione del Concilio Vaticano II e del [[Magistero della Chiesa cattolica|magistero]] post-conciliare dei Papi.
 
=== I colloqui dottrinali ===
La partecipazione dei fedeli alle celebrazioni della FSSPX è stata considerata illecita e ammessa solo in casi di vera necessità. Pertanto chi vi partecipava occasionalmente e senza condividere formalmente le posizioni della comunità lefebvriana nei riguardi del papa non incorreva nella pena della [[scomunica]]. Lefebvre peraltro aveva negato la validità della scomunica ricevuta affermando di essersi trovato in stato di necessità a causa della crisi della Chiesa, argomento che la Santa Sede ha sempre considerato irrilevante, specialmente a causa dei numerosi avvisi dati in precedenza a Lefebvre. La FSSPX ha affermato che la consacrazione poteva essere considerata una disobbedienza ma non uno scisma, in quanto si trattava di vescovi ausiliari e Lefebvre non aveva mai messo in dubbio l’autorità del Papa; la posizione della Santa Sede e della maggioranza degli esperti di diritto canonico è che quella consacrazione rappresenta un atto scismatico (sanzionato regolarmente con la scomunica), seppure in assenza della creazione di una chiesa scismatica.<ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_19960824_vescovo-lefebvre_it.html Nota esplicativa] sulla scomunica per scisma in cui incorrono gli aderenti al movimento del vescovo Marcel Lefebvre.</ref>
[[File:Start of SSPX May procession.jpg|miniatura|Messa tridentina celebrata presso la Cappella di [[Giuda Taddeo|San Giuda]] a [[Filadelfia]], operata dalla Fraternità]]
Dal 26 ottobre [[2009]] iniziarono i colloqui dottrinali. Da parte vaticana vi era l'arcivescovo [[Luis Francisco Ladaria Ferrer]], gesuita, segretario della Congregazione per la dottrina della fede (Cdf), il padre [[Karl Becker]], anche lui gesuita, professore emerito della Gregoriana, padre [[Charles Morerod]], domenicano, rettore dell'Angelicum e segretario della pontificia commissione teologica internazionale, monsignor [[Fernando Ocáriz Braña|Fernando Ocáriz]], vicario generale dell'Opus Dei.
Da parte della fraternità sacerdotale di san Pio X furono presenti il vescovo Alfonso de Galarreta, direttore del seminario argentino della fraternità e i sacerdoti Patrick de La Rocque, Jean-Michel Gleize e Benoit de Jorna. I colloqui si sono svolti in otto incontri, fino all'aprile del [[2011]].<ref name="Com14set">[http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28010.php?index=28010&lang=it#TESTO%20IN%20LINGUA%20ITALIANA Comunicato: incontro tra la Congregazione per la dottrina della fede e la Fraternità sacerdotale San Pio X] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120106200050/http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28010.php?index=28010&lang=it |data=6 gennaio 2012 }}, Bollettino della sala stampa della Santa Sede, 14 settembre 2011</ref>
 
Il 14 settembre [[2011]] al termine di un'udienza tra i vertici della [[Dicastero per la dottrina della fede|Congregazione per la dottrina della fede]] e i vertici della fraternità, la Santa Sede ha annunciato di aver sottoposto alla fraternità un preambolo dottrinale di accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero successivo. L'eventuale accettazione di tale preambolo sarebbe premessa per il riconoscimento canonico della fraternità e per l'esame teologico di alcune espressioni o formulazioni dei testi del Concilio Vaticano II e del magistero.<ref name="Com14set"/>
La Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" affermava, in due lettere datate 18 gennaio 2003 e 5 settembre 2005, che i fedeli, che assistono alle Messe della Fraternità Sacerdotale San Pio X, non sono scomunicati, come non lo sono nemmeno i sacerdoti che celebrano, che invece sono sospesi. I fedeli possono assolvere all'obbligo domenicale assistendo ad una messa celebrata da un prete della Fraternità Sacerdotale San Pio X e contribuire alla questua, non commettono peccato coloro che prendono parte ad atti ecclesiali lefebvriani senza condividere lo spirito scismatico del movimento.<ref>[http://www.unavox.it/Documenti/doc0165_CED_MessaFSSPX.htm Lettere della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei" 18 gennaio 2003 e 5 settembre 2005]</ref>
 
Il 16 marzo [[2012]] la [[sala stampa della Santa Sede]] ha diramato un comunicato<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28938.php?index=28938&po_date=16 marzo 2012&lang=en Comunicato: incontro tra il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e il superiore generale della fraternità sacerdotale san Pio X] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, Bollettino della sala stampa della Santa Sede, 16 marzo 2012</ref> nel quale si dichiara che il [[papa Benedetto XVI]] ritiene la risposta del superiore della Fraternità san Pio X «non sufficiente a superare i problemi dottrinali che sono alla base della frattura tra la Santa Sede e detta Fraternità».
La remissione della scomunica era accompagnata dall'auspicio che si aprisse una prospettiva di piena comunione fra la Chiesa cattolica e la Fraternità Sacerdotale San Pio X, scongiurando lo scisma in atto e lo scandalo della divisione. Secondo il cardinal [[Jean-Pierre Ricard]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Bordeaux|Bordeaux]] e membro della commissione "Ecclesia Dei", il superamento dello scisma richiede ''«l'integrazione della struttura giuridica della Fraternità di San Pio X nella Chiesa» e «un accordo su questioni dogmatiche ed ecclesiologiche»''.<ref>Intervista al cardinal Ricard [http://www.zenit.org/article-16985?l=italian Remissione delle scomuniche: inizio e non fine di un cammino]</ref> Secondo il [[cardinale]] [[Dionigi Tettamanzi]], tuttavia, la Fraternità dovrà compiere il passo fondamentale ''«dell’adesione a tutti i testi conciliari»''. Un chiarimento supplementare particolarmente riguardo alla dichiarazione conciliare ''[[Nostra Aetate]]'' relativa al dialogo con [[Ebraismo|ebrei]] e [[Islam|musulmani]] potrebbe essere necessario secondo il [[diplomazia|mediatore]] [[papa]]le [[Darío Castrillón Hoyos]], essendo l'''«integrale riconoscimento»'' del [[Concilio Vaticano II]] il principale nodo da sciogliere. Infatti, una settimana dopo il decreto di remissione della scomunica, il superiore dei lefebvriani Bernard Fellay ha nuovamente confermato ''«le riserve»'' sul Concilio Vaticano II.
 
Nel novembre 2012 monsignor [[Joseph Augustine Di Noia|Augustine di Noia]], segretario di [[Pontificia commissione "Ecclesia Dei"|Ecclesia Dei]], scrisse ancora una lettera a monsignor [[Bernard Fellay|Fellay]], successore di Marcel Lefebvre alla guida della Fraternità San Pio X e a tutti i suoi sacerdoti: un appello rivolto con grande magnanimità e pazienza affinché la fraternità compia il passo "carico di fede" di riconciliazione con il papa, servo della comunione cattolica.<ref name="ReferenceB">[http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/08/news/la_rottura_finale_tra_la_chiesa_e_i_lefebvriani-62586466/ La rottura finale tra la Chiesa e i lefebvriani di Enzo Bianchi]</ref>
Il [[27 febbraio]] [[2009]], Fellay ha dichiarato che la richiesta dell'accettazione del Concilio Vaticano II da parte del papa significherebbe ''«mettere il carro davanti ai buoi»''. In un'intervista al quotidiano [[svizzero]] Le Courrier, ha dichiarato che ''«i frutti del Concilio sono stati di svuotare i seminari, i noviziati e le chiese. Migliaia di preti hanno abbandonato il sacerdozio e milioni di fedeli hanno smesso di frequentare la Messa o si sono rivolti alle sette. La fede stessa è stata snaturata»''.<ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_27/williamson_lettera_vaticano_c9930076-04cf-11de-bb75-00144f02aabc.shtml Vaticano-lefebvriani: le distanze restano], articolo de [[Il Corriere della Sera]] del 27 febbraio 2009.</ref><ref>[http://www.lecourrier.ch/index.php?name=NewsPaper&file=article&sid=441676 «La Fraternité Saint-Pie X n'est pas prête à reconnaître Vatican II»]</ref>
 
Entro il 22 febbraio 2013 la Fraternità San Pio X doveva dare una risposta a Roma ed esprimersi sull'accettazione o meno della bozza di accordo presentata loro l'8 gennaio. La rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino l'11 febbraio di fatto faceva cadere la scadenza per la risposta, mentre dichiarazioni, omelie e discorsi da parte del superiore generale, monsignor [[Bernard Fellay|Fellay]], e di altri vescovi della Fraternità San Pio X smentivano la possibilità di un accordo e della conseguente ricomposizione dello scisma.<ref name="ReferenceB"/>
Il [[2 luglio]] [[2009]] [[papa Benedetto XVI]] torna sulla questione della posizione canonica della Fraternità, con il ''motu proprio [[Ecclesiae unitatem]]'': dopo aver ricostruito il processo di parziale riavvicinamento, il pontefice sostiene che «le questioni dottrinali, ovviamente, rimangono e, finché non saranno chiarite, la Fraternità non ha uno statuto canonico nella Chiesa e i suoi ministri non possono esercitare in modo legittimo alcun ministero»<ref>[http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/benedetto-xvi-35/motu-proprio/motu-proprio.html Il Papa frena i lefebvriani: "Chiarire questioni dottrinali"], [[La Repubblica]], [[8 luglio]] [[2009]].</ref>.
 
In una lettera ufficiale del 15 aprile 2013 monsignor [[Bernard Fellay|Fellay]] dichiarava a tutti i fedeli della fraternità: "Sull'accettazione totale del Concilio Vaticano II e sulla messa di Paolo VI, dunque sul piano dottrinale, noi siamo sempre al punto di partenza, tale e quale era posto negli anni Settanta da monsignor Lefebvre".<ref name="ReferenceB"/><ref>[http://www.unavox.it/Documenti/Doc0513_FSPX_Lett80.html Lettera agli amici e benefattori, nº 80]</ref>
Dal [[26 ottobre]] [[2009]] iniziarono i colloqui dottrinali. Da parte vaticana vi è l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria, gesuita, segretario della Congregazione per la dottrina della fede (Cdf), il padre Karl I. Becker, anche lui gesuita, professore emerito della Gregoriana, padre Charles Morerod, domenicano, rettore dell’Angelicum e segretario della Pontificia Commissione teologica internazionale, monsignor Fernando Ocariz, vicario generale dell’Opus Dei.
Da parte della Fraternità sacerdotale di san Pio X furono presenti il vescovo Alfonso de Galarreta, direttore del seminario argentino della Fraternità e i sacerdoti Patrick de La Rocque, Jean-Michel Gleize e Benoit de Jorna. I colloqui si sono svolti in otto incontri, fino all'aprile del [[2011]].<ref name="Com14set">[http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28010.php?index=28010&lang=it#TESTO%20IN%20LINGUA%20ITALIANA Comunicato: incontro tra la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Fraternità Sacerdotale San Pio X], Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 14 settembre 2011</ref>
 
Il 27 giugno [[2013]], la dichiarazione definitiva nel venticinquesimo anniversario delle consacrazioni episcopali da parte di Lefebvre. In essa si ricorda il "gesto eroico" dell'ordinazione dei quattro vescovi, per poi ribadire che "la causa dei gravi errori che stanno demolendo la Chiesa non risiede in una cattiva interpretazione conciliare... ma piuttosto nei testi stessi!... Questo Concilio ha un magistero determinato a cambiare la dottrina cattolica con le idee liberali, un magistero imbevuto dei principi modernisti del soggettivismo... la Chiesa è prigioniera di questo spirito liberale che si manifesta evidente nella affermazione della libertà religiosa, nell'ecumenismo, nella collegialità episcopale e nel nuovo rito della messa".<ref name="ReferenceB"/><ref>[http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=974:dichiarazione-nella-ricorrenza-del-25-anniversario-delle-consacrazioni-episcopali-30-giugno-1988-27-giugno-2013&catid=58&Itemid=64 Dichiarazione nella ricorrenza del 25º anniversario delle Consacrazioni Episcopali (30 giugno 1988 – 27 giugno 2013)]</ref>
Il [[14 settembre]] [[2011]] al termine di un'udienza tra i vertici della [[Congregazione per la Dottrina della Fede]] e i vertici della Fraternità, la Santa Sede ha annunciato di aver sottoposto alla Fraternità un Preambolo Dottrinale di accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero successivo. L'eventuale accettazione di tale Preambolo sarebbe premessa per il riconoscimento canonico della Fraternità e per l'esame teologico di alcune espressioni o formulazioni dei testi del Concilio Vaticano II e del magistero.<ref name="Com14set"/>
 
Secondo alcune indiscrezioni la fraternità San Pio X procederà a nuove ordinazioni episcopali.<ref name="ReferenceB"/>
== Accuse di antisemitismo e [[Negazionismo dell'Olocausto|negazionismo della Shoah]] ==
 
=== Provvedimenti a favore della Fraternità durante il pontificato di papa Francesco ===
La Fraternità è ritenuta dall'[[Anti-Defamation League]] un'organizzazione [[antisemitismo|antisemita]] i cui rappresentanti, in sermoni, scritti, siti web e altre pubblicazioni, accusano gli ebrei contemporanei di [[deicidio]], ritengono autentici i [[Protocolli dei Savi di Sion]] e credibile l'[[accusa del sangue]]. La Fraternità sarebbe attiva nella propaganda antisemita sia sotto il profilo degli insegnamenti teologici sia attraverso la diffusione di [[teoria del complotto|teorie cospiratorie]] antisemite.<ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. Overview]</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_1 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism]</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_2 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. History]</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_3 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. Anti-Semitism]</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_4 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. In their Own Words – Deicide and Theology of Anti-Semitism]</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_5 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. In their Own Words – Stereotypes and Anti-Jewish Conspiracy Theories]</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_6 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. In their Own Words: Holocaust Denial]</ref>
Il 17 marzo 2015 il governo argentino ha riconosciuto la Fraternità sacerdotale degli Apostoli di Gesù e di Maria (nome della Fraternità San Pio X in Argentina) come persona giuridica in quanto associazione di diritto diocesano, godendo dei privilegi che lo stato accorda agli enti riconosciuti dalla Chiesa cattolica. Tale riconoscimento è avvenuto in seguito a un'espressa richiesta dell'arcivescovo di [[Arcidiocesi di Buenos Aires|Buenos Aires]] [[Mario Aurelio Poli]]. Questi infatti ha dichiarato al governo argentino, il 23 febbraio, che la Società fondata da Lefebvre è stata eretta nella sua diocesi come società di diritto diocesano a norma del canone 298 del codice di diritto canonico (associazione di fedeli) in attesa di essere riconosciuta come società di vita apostolica<ref>[http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1570:repubblica-argentina-riconoscimento-giuridico-della-fraternita&catid=53&Itemid=50 Riconoscimento giuridico della Fraternità Sacerdotale San Pio X nella Repubblica Argentina]</ref>.
 
Il 5 giugno 2015, la [[Congregazione per la dottrina della fede]] ha accordato a [[Bernard Fellay]], in qualità di superiore generale della medesima Fraternità San Pio X, i poteri di giudice di prima istanza in un processo canonico nei confronti di un sacerdote della Fraternità<ref>[http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrians-lefebvrianos-41514/ Fellay incaricato dalla Santa Sede di processare un suo sacerdote]</ref>.
Il ''[[Simon Wiesenthal]] Center'', rinomata organizzazione internazionale che si occupa della tutela dei [[diritti umani]] degli ebrei, impegnata da sempre contro le ideologie antisemite e negazioniste dell'Olocausto, accreditata come [[organizzazione non governativa]] presso le [[Nazioni Unite]], l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura]] e il [[Consiglio d'Europa]]<ref>[http://portal.unesco.org/education/en/ev.php-URL_ID=57736&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html Education for Holocaust Remembrance: Institutions and Organizations]</ref><ref>[http://erc.unesco.org/ong/en/directory/ONG_Desc_portal.asp?mode=gn&code=1206 NGOs maintaining official relations with UNESCO]: SIMON WIESENTHAL CENTER (SWC)</ref><ref>[http://www.wiesenthal.com/site/pp.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4441257 Understand Simon Wiesenthal Center's Mission]</ref><ref>[http://www.un.org/dpi/ngosection/dpingo-directory.asp?RegID=NA&CnID=all&AcID=31&kw=&NGOID=2758 DPI/NGO Directory]</ref>, ritiene notorio l'antisemitismo della Fraternità: il [[7 febbraio]] [[2009]] ha pubblicamente richiesto la rimozione del materiale di contenuto antisemita dai siti internet gestiti dall'organizzazione lefebvriana.<ref>[http://www.wiesenthal.com/site/apps/s/content.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4442915&ct=6753879 Simon Wiesenthal Center urges Society of Saint Pius X to drop all remaining anti-jewish postings]</ref>
 
Nell'ultimo paragrafo della lettera datata 1º settembre 2015 e indirizzata a [[Rino Fisichella]], presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, [[papa Francesco]] scrisse: «Per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l'Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l'assoluzione dei loro peccati»<ref>[http://w2.vatican.va/content/francesco/it/letters/2015/documents/papa-francesco_20150901_lettera-indulgenza-giubileo-misericordia.html Lettera del Santo Padre Francesco del 1º settembre 2015]</ref>.
Della Fraternità si è occupato il ''[[Southern Poverty Law Center]]'' (SPLC), un'organizzazione no-profit statunitense, nota a livello internazionale per i suoi programmi di educazione alla tolleranza, le sue vittorie legali contro gruppi razzisti e per l'impegno nell'individuazione degli ''hate groups'', ovvero di quei gruppi che propagandano idee di odio razziale o religioso. In un ''intelligence report'' del 2006<ref name=splcenter>[http://www.splcenter.org/intel/intelreport/article.jsp?sid=397 Radical Powerhouse: The Society of St. Pius X, which has chapels and schools across the United States, remains a font of anti-Semitic propaganda], di Heidi Beirich</ref>, sostiene che ''«La Fraternità Sacerdotale San Pio X, che ha cappelle e scuole negli Stati Uniti, rimane una fonte di propaganda antisemita»''.
 
Il 21 novembre 2016 la [[Santa Sede]] rese pubblica la lettera apostolica di papa Francesco ''Misericordia et misera'' del 20 novembre. Al paragrafo 12 di questo documento il pontefice estese al di là dell'Anno della Misericordia la facoltà di confessare accordata, il 1º settembre 2015, ai sacerdoti della Fraternità sacerdotale San Pio X<ref>[http://www.corrieredilecco.it/dettaglio.php?id=NjQ0Mg==&idc=Ng==&idc2=&titolo=19851Tradizionalisti%2C+papa+Francesco+legittima+i+confessori+lefebvriani Tradizionalisti, papa Francesco legittima i confessori lefebvriani]</ref>. la concessione permanente di tale [[facoltà (diritto)|facoltà]] equivale ''[[de facto]]'' al riconoscimento della giurisdizione ordinaria.<ref name="sodalitium.biz,4febbraio 2017" />
Il persistere di ''«correnti antisemite nella Fraternità San Pio X»'' è stato denunciato dall'assemblea dei vescovi tedeschi nel marzo 2009.<ref>[http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMDkwMzA2MjAzODUyLnhtbCI7fQ== Shoah: Vescovi tedeschi denunciano correnti antisemite fra lefebrviani]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3079235209 Shoah: Vescovi tedeschi denunciano correnti antisemite fra lefebrviani]</ref>
 
Il 22 giugno 2016 la Fraternità fu autorizzata a celebrare le ordinazioni sacerdotali a Zaitzkofen, in Germania.<ref name="sodalitium.biz,4febbraio 2017">{{cita web | autore = Bernard Fellay | url = https://www.sodalitium.biz/la-fine-un-equivoco-mons-fellay-conferma/ | titolo = “La fine di un equivoco”: Mons. Fellay conferma | data = 4 febbraio 2017 | urlarchivio = https://archive.is/20200405211147/https://www.sodalitium.biz/la-fine-un-equivoco-mons-fellay-conferma/ | dataarchivio = 5 aprile 2020 | urlmorto = no | accesso = 1 maggio 2020 }}</ref> Il 27 marzo 2017 papa Francesco decise, su proposta della [[Congregazione per la dottrina della fede]] e della [[Pontificia commissione "Ecclesia Dei"]], «malgrado l'oggettiva persistenza per ora della situazione canonica di illegittimità in cui versa la Fraternità di San Pio X», di autorizzare i vescovi delle diocesi sul cui territorio è presente la Fraternità, a concedere la licenza per la celebrazione di matrimoni dei fedeli che seguono la Fraternità.<ref>{{Cita web|url=http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_commissions/ecclsdei/documents/rc_com_ecclsdei_doc_20170327_lettera-presuli_it.html|titolo=Lettera della Pontificia Commissione «Ecclesia Dei» ai Presuli delle Conferenze Episcopali interessate circa la licenza per la Celebrazione di Matrimoni dei Fedeli della Fraternità San Pio X|accesso=2017-04-10}}</ref>
In un'intervista al [[Welt am Sonntag]], Lehmann ha sostenuto che il movimento lefebvriano rappresenti posizioni politiche sospette: gli aderenti si pongono infatti ''«nella linea di [[Action française]], il movimento nazionalista radicale attivo in Francia a partire dal 1900»'' caratterizzato da un programma clericale, monarchico ed antisemita, dichiarato inconciliabile con la religione cattolica da [[Pio XI]] nel [[1926]].<ref name=adista>[http://www.adistaonline.it/?op=articolo&id=43898 Chiese europee in subbuglio: il ritorno dei lefebvriani allarma], [[Adista]] Notizie n. 16, 2009.</ref>
 
== Posizione canonica ==
Sono emersi rapporti tra l'ambiente lefebvriano e gruppi politici di estrema destra cattolica, tra cui il [[Fronte Nazionale (Francia)|Fronte Nazionale]] di [[Jean-Marie Le Pen]] in [[Francia]], la [[Liga Polskich Rodzin]] (Lega delle Famiglie Polacche) e [[Narodowe Odrodzenie Polski]] (Partito della Rinascita Polacca) in [[Polonia]]. In Italia vi sono rapporti con [[Forza Nuova]], il cui leader, [[Roberto Fiore]], è un frequentatore delle messe di rito tridentino dei lefebvriani e che compare nel ''Board of Directors'' del ''St George Educational Trust'' (SGET), insieme al lefebvriano Michael Crowdy, che propaganda classici dell'antisemitismo e del fascismo inglese. Negli USA, il distributore del ''St George Educational Trust'' è la ''Legion of St Louis'' (LSL), di proprietà di John Sharpe, finanziatore della Fraternità.<ref>[http://blog.panorama.it/italia/2009/02/08/chi-sono-i-neocrociati-alla-destra-del-papa/ Il Vaticano, la Shoah e i neocrociati alla destra del Papa]</ref><ref>[http://www.anglican-mainstream.net/?p=8067 Bishop Williamson, neo-Nazis and SSPX]</ref><ref>[http://www.splcenter.org/intel/intelreport/article.jsp?pid=1300 The Dirty Dozen]</ref>. A [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]], nel [[Missouri]], la rivista ufficiale della FSSPX, ''The Angelus'', pubblica materiale antisemita e anti-democratico estratto da testi di [[Marcel Lefebvre]], Denis Fahey, [[Richard Williamson]], E. Michael Jones, John Vennari, Robert Sungenis, [[Roberto Fiore]] e Michael Crowdy.
{{Main|Dialogo fra la Santa Sede e la Fraternità sacerdotale San Pio X}}
Il 30 giugno [[1988]] Marcel Lefebvre, insieme con de Castro Mayer, consacrò vescovi quattro sacerdoti della fraternità sacerdotale San Pio X (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard N. Williamson e Alfonso de Galarreta) e la Santa Sede, con un decreto del 1º luglio, dichiarò i sei vescovi scomunicati<ref>[http://www.ratzinger.it/documenti/scomunicalefebvre.htm Decretum Dominus Marcellus Lefebvre 1º luglio 1988] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090202164040/http://www.ratzinger.it/documenti/scomunicalefebvre.htm |data=2 febbraio 2009 }}</ref>. La scomunica per scisma è espressamente comminata dal ''motu proprio '' ''Ecclesia Dei'', e ribadito dalla nota esplicativa del pontificio consiglio per i testi legislativi (24/08/1996) che infatti ha dichiarato che "Dal motu proprio ''Ecclesia Dei'' del 2 luglio 1988 e dal decreto ''Dominus Marcellus Lefebvre'' della Congregazione per i vescovi, del 1º luglio 1988, appare innanzitutto che lo scisma di Lefebvre è stato dichiarato in relazione immediata con le ordinazioni episcopali compiute il 30 giugno 1988 senza mandato pontificio (cf. CIC, can. 1382). Tuttavia appare anche chiaramente dal predetti documenti che tale gravissimo atto di disobbedienza ha costituito la consumazione di una progressiva situazione globale d'indole scismatica."
 
Dato che, al riguardo, le autorità romane si sono più volte espresse in modi differenti, è complesso darne una definizione chiara ed univoca. Ai sensi del [[codice di diritto canonico]] (CIC) del [[1917]], le messe e quei sacramenti, per i quali è prevista la necessità della sola ''potestas ordinis'' (detta anche ''ab intrinseco'') dei sacerdoti illecitamente ordinati sono validi, ma illeciti, vale a dire contrari al diritto della Chiesa. Quei sacramenti, per i quali è prevista anche la ''potestas jurisditionis'' (detta anche ''ab extrinseco''), ovvero [[Penitenza (sacramento)|confessione]] e [[matrimonio]], sono dubbi. I sacerdoti "lefebvriani", appellandosi ad alcune interpretazioni circa il Codice di diritto canonico (CIC) del [[1983]] (codice circa il quale, comunque, non hanno mai nascosto perplessità e riserve) che ha modificato la materia, invocano una sorta di ''potestas jurisditionis'' "di supplenza", per cui sarebbero certamente validi anche confessione e matrimonio. Tanto più che, alcuni teologi, che credono alla tesi dello scisma, osservano che, con la consacrazione episcopale del 30 giugno 1988, preti e vescovi della FSSPX, hanno smesso di essere degli illecitamente ordinati, per diventare ministri di un'altra Chiesa, di [[successione apostolica]] certa. Pertanto tutti i loro sacramenti sono da considerarsi validi, quanto quelli delle [[Chiesa ortodossa|Chiese ortodosse]]. I vescovi della FSSPX ordinano validamente sacerdoti e altri vescovi. Quando c'è la successione apostolica, infatti, le ordinazioni&nbsp;– anche compiute da vescovi scomunicati&nbsp;– sono pienamente valide anche se non legittime.<ref>[http://www.unavoce-ve.it/03-03-14.htm Documento della Commissione Ecclesia Dei] in cui si afferma la validità delle ordinazioni dei sacerdoti della [http://www.sanpiox.it Fraternità sacerdotale San Pio X] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080520035103/http://www.sanpiox.it/ |data=20 maggio 2008 }} e delle messe da questi officiate.</ref>
Anche il teologo progressista [[Hans Küng]], in un'intervista concessa a [[Lucia Annunziata]], nel corso della trasmissione "[[In 1/2 h]]" su [[Rai 3]] dell'[[8 febbraio]] [[2009]], ha definito la Fraternità una piccola setta antisemita.<ref>Intervista di [[Lucia Annunziata]] al teologo [[Hans Küng]] durante la trasmissione "[[In 1/2 h]]" ([[Rai 3]]), [[8 febbraio]] [[2009]]</ref><ref>[http://www.gandhiedizioni.com/files/928b39ccf6afd723faff5ea7e4507246-16.html Intervista di Lucia Annunziata al teologo Hans Küng]</ref>
 
La partecipazione dei fedeli alle celebrazioni della FSSPX è stata considerata illecita e ammessa solo in casi di vera necessità. Pertanto chi vi partecipava occasionalmente e senza condividere formalmente le posizioni della comunità lefebvriana nei riguardi del papa non incorreva nella pena della [[scomunica]]. Lefebvre peraltro aveva negato la validità della scomunica ricevuta affermando di essersi trovato in stato di necessità a causa della crisi della Chiesa, argomento che la Santa Sede ha sempre considerato irrilevante, specialmente a causa dei numerosi avvisi dati in precedenza a Lefebvre. La FSSPX ha affermato che la consacrazione poteva essere considerata una disobbedienza ma non uno scisma, in quanto si trattava di vescovi ausiliari e Lefebvre non aveva mai messo in dubbio l'autorità del papa; la posizione della Santa Sede e della maggioranza degli esperti di diritto canonico è che quella consacrazione rappresenta un atto scismatico (sanzionato regolarmente con la scomunica), seppure in assenza della creazione di una Chiesa scismatica.<ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_19960824_vescovo-lefebvre_it.html Nota esplicativa] sulla scomunica per scisma in cui incorrono gli aderenti al movimento del vescovo Marcel Lefebvre.</ref>
 
La pontificia commissione "Ecclesia Dei" affermava, in due lettere datate 18 gennaio 2003 e 5 settembre 2005, che i fedeli, che assistono alle messe della fraternità sacerdotale San Pio X, non sono scomunicati, come non lo sono nemmeno i sacerdoti che celebrano, che invece sono sospesi. I fedeli possono assolvere all'obbligo domenicale assistendo a una messa celebrata da un prete della fraternità sacerdotale San Pio X e contribuire alla questua, non commettono peccato coloro che prendono parte ad atti ecclesiali lefebvriani senza condividere lo spirito scismatico del movimento.<ref>[http://www.unavox.it/Documenti/doc0165_CED_MessaFSSPX.htm Lettere della Pontificia commissione ''Ecclesia Dei'' 18 gennaio 2003 e 5 settembre 2005]</ref>
 
Il 2 luglio [[2009]] [[papa Benedetto XVI]] torna sulla questione della posizione canonica della fraternità, con il ''motu proprio [[Ecclesiae unitatem]]'': dopo aver ricostruito il processo di parziale riavvicinamento, il pontefice sostiene che «le questioni dottrinali, ovviamente, rimangono e, finché non saranno chiarite, la fraternità non ha uno statuto canonico nella Chiesa e i suoi ministri non possono esercitare in modo legittimo alcun ministero»<ref>[http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/benedetto-xvi-35/motu-proprio/motu-proprio.html Il Papa frena i lefebvriani: "Chiarire questioni dottrinali"], ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 8 luglio [[2009]]</ref>.
 
== Accuse di antisemitismo e negazionismo della Shoah ==
La fraternità è ritenuta dall'[[Anti-Defamation League]] un'organizzazione [[antisemitismo|antisemita]] i cui rappresentanti, in sermoni, scritti, siti web e altre pubblicazioni, accusano gli ebrei contemporanei di [[deicidio]], ritengono autentici i [[Protocolli dei Savi di Sion]] e credibile l'[[accusa del sangue]]. La fraternità sarebbe attiva nella propaganda antisemita sia sotto il profilo degli insegnamenti teologici sia attraverso la diffusione di [[teoria del complotto|teorie cospiratorie]] antisemite.<ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. Overview] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130116185834/http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm |data=16 gennaio 2013 }}</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_1 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090304202033/http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_1 |data=4 marzo 2009 }}</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_2 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. History] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090212170232/http://adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_2 |data=12 febbraio 2009 }}</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_3 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. Anti-Semitism] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090216182957/http://adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_3 |data=16 febbraio 2009 }}</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_4 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. In their Own Words – Deicide and Theology of Anti-Semitism] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090212161239/http://adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_4 |data=12 febbraio 2009 }}</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_5 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. In their Own Words – Stereotypes and Anti-Jewish Conspiracy Theories] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090207133632/http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_5 |data=7 febbraio 2009 }}</ref><ref>[http://www.adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_6 The Society of St. Pius X: Mired in Anti-Semitism. In their Own Words: Holocaust Denial] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090216183113/http://adl.org/main_Interfaith/Society_Saint_Pius_X.htm?Multi_page_sections=sHeading_6 |data=16 febbraio 2009 }}</ref>
 
Il ''[[Simon Wiesenthal]] Center'', accreditata come [[organizzazione non governativa]] presso le [[Nazioni Unite]], l'[[UNESCO]] e il [[Consiglio d'Europa]]<ref>{{Cita web |url=http://portal.unesco.org/education/en/ev.php-URL_ID%3D57736%26URL_DO%3DDO_TOPIC%26URL_SECTION%3D201.html |titolo=Education for Holocaust Remembrance: Institutions and Organizations |accesso=13 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304205752/http://portal.unesco.org/education/en/ev.php-URL_ID%3D57736%26URL_DO%3DDO_TOPIC%26URL_SECTION%3D201.html |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://erc.unesco.org/ong/en/directory/ONG_Desc_portal.asp?mode=gn&code=1206 NGOs maintaining official relations with UNESCO] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090905195724/http://erc.unesco.org/ong/en/directory/ONG_Desc_portal.asp?mode=gn&code=1206 |data=5 settembre 2009 }}: SIMON WIESENTHAL CENTER (SWC)</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.wiesenthal.com/site/pp.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4441257 |titolo=Understand Simon Wiesenthal Center's Mission |accesso=22 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151218183614/http://www.wiesenthal.com/site/pp.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4441257 |dataarchivio=18 dicembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.un.org/dpi/ngosection/dpingo-directory.asp?RegID=NA&CnID=all&AcID=31&kw=&NGOID=2758 DPI/NGO Directory]</ref>, ritiene notorio l'antisemitismo della Fraternità: il 7 febbraio [[2009]] ha pubblicamente richiesto la rimozione del materiale di contenuto antisemita dai siti internet gestiti dall'organizzazione lefebvriana.<ref>{{Cita web |url=http://www.wiesenthal.com/site/apps/s/content.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4442915&ct=6753879 |titolo=Simon Wiesenthal Center urges Society of Saint Pius X to drop all remaining anti-jewish postings |accesso=3 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140809165718/http://www.wiesenthal.com/site/apps/s/content.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4442915&ct=6753879 |dataarchivio=9 agosto 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Della fraternità si è occupato il ''[[Southern Poverty Law Center]]'' (SPLC): in un ''intelligence report'' del 2006<ref name=splcenter>[https://www.splcenter.org/intel/intelreport/article.jsp?sid=397 Radical Powerhouse: The Society of St. Pius X, which has chapels and schools across the United States, remains a font of anti-Semitic propaganda] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090214181202/http://www.splcenter.org/intel/intelreport/article.jsp?sid=397 |data=14 febbraio 2009 }}, di Heidi Beirich</ref>, sostiene che «La fraternità sacerdotale San Pio X, che ha cappelle e scuole negli Stati Uniti, rimane una fonte di propaganda antisemita».
 
Il persistere di «correnti antisemite nella fraternità San Pio X» è stato denunciato dall'assemblea dei vescovi tedeschi nel marzo 2009.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMDkwMzA2MjAzODUyLnhtbCI7fQ== Shoah: Vescovi tedeschi denunciano correnti antisemite fra lefebrviani] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3079235209 Shoah: Vescovi tedeschi denunciano correnti antisemite fra lefebvriani]</ref>
 
In un'intervista al ''[[Welt am Sonntag]]'', mons. [[Karl Lehmann]] ha sostenuto che il movimento lefebvriano rappresenti posizioni politiche sospette: gli aderenti si pongono infatti «nella linea di [[Action française]], il movimento nazionalista radicale attivo in Francia a partire dal 1900» caratterizzato da un programma clericale, monarchico ed antisemita, dichiarato inconciliabile con la religione cattolica da [[papa Pio XI]] nel [[1926]].<ref name=adista>[https://www.adista.it/articolo/43898 Chiese europee in subbuglio: il ritorno dei lefebvriani allarma], [[Adista]] Notizie n. 16, 2009.</ref>
 
Sono emersi rapporti tra l'ambiente lefebvriano e gruppi politici di estrema destra cattolica, tra cui il [[Fronte Nazionale (Francia)|Fronte Nazionale]] di [[Jean-Marie Le Pen]] in [[Francia]], la [[Liga Polskich Rodzin]] (Lega delle Famiglie Polacche) e [[Narodowe Odrodzenie Polski]] (Partito della Rinascita Polacca) in [[Polonia]]. In Italia vi sono rapporti con [[Forza Nuova]], il cui ''leader'', [[Roberto Fiore (politico)|Roberto Fiore]], è un frequentatore delle messe dei lefebvriani e che compare nel ''Board of Directors'' del ''St George Educational Trust'' (SGET), insieme al lefebvriano Michael Crowdy, che propaganda classici dell'antisemitismo e del fascismo inglese. Negli USA, il distributore del ''St George Educational Trust'' è la ''Legion of St Louis'' (LSL), di proprietà di John Sharpe, finanziatore della fraternità.<ref>{{Cita web |url=http://blog.panorama.it/italia/2009/02/08/chi-sono-i-neocrociati-alla-destra-del-papa/ |titolo=Il Vaticano, la Shoah e i neocrociati alla destra del Papa |accesso=3 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090417051839/http://blog.panorama.it/italia/2009/02/08/chi-sono-i-neocrociati-alla-destra-del-papa |dataarchivio=17 aprile 2009 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.anglican-mainstream.net/?p=8067 Bishop Williamson, neo-Nazis and SSPX] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.splcenter.org/intel/intelreport/article.jsp?pid=1300 |titolo=The Dirty Dozen |accesso=3 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070526170013/http://www.splcenter.org/intel/intelreport/article.jsp?pid=1300 |dataarchivio=26 maggio 2007 |urlmorto=sì }}</ref>. A [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]], nel [[Missouri]], la rivista ufficiale della FSSPX, ''The Angelus'', pubblica materiale antisemita e anti-democratico estratto da testi di [[Marcel Lefebvre]], Denis Fahey, [[Richard Williamson]], E. Michael Jones, John Vennari, Robert Sungenis, Roberto Fiore e Michael Crowdy.
 
Anche il teologo progressista [[Hans Küng]], in un'intervista concessa a [[Lucia Annunziata]], nel corso della trasmissione ''[[In 1/2 h]]'' su [[Rai 3]] dell'8 febbraio [[2009]], ha definito la fraternità una piccola setta antisemita.<ref>Intervista di [[Lucia Annunziata]] al teologo [[Hans Küng]] durante la trasmissione "[[In 1/2 h]]" ([[Rai 3]]), 8 febbraio [[2009]].</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.gandhiedizioni.com/files/928b39ccf6afd723faff5ea7e4507246-16.html |titolo=Intervista di Lucia Annunziata al teologo Hans Küng |accesso=22 maggio 2009 |dataarchivio=10 agosto 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140810014021/http://www.gandhiedizioni.com/files/928b39ccf6afd723faff5ea7e4507246-16.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
{{vedi anche|Controversia sulla remissione della scomunica al vescovo Richard Williamson}}
 
Fra il [[gennaio]] e il [[febbraio]] [[2009]], a seguito della remissione della scomunica ai quattro vescovi della Fraternitàfraternità ordinati senza mandato pontificio da [[Marcel Lefebvre]], scoppia una [[Polemica sulla remissione della scomunica al vescovo Richard Williamson|polemica internazionale incentrata sulla tempistica della remissione]] principalmente a causa della posizione [[negazionismo dell'Olocausto|negazionista della]] ''[[Shoah]]'' assunta dal vescovo [[Richard Williamson]] in un'intervista<ref>{{en}} [http://svtplay.se/v/1413831/webbextra_langre_intervju_med_williamson Intervista integrale della trasmissione ''"Uppdrag granskning"'' della [[Sveriges Television|SVT]], televisione di Stato svedese] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090216084151/http://svtplay.se/v/1413831/webbextra_langre_intervju_med_williamson |data=16 febbraio 2009 }}</ref><ref>[http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=10&IDalbum=15207&tipo=VIDEO Video intervista] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090130123054/http://lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=10&IDalbum=15207&tipo=VIDEO |data=30 gennaio 2009 }} - [[La Stampa]] Multimedia.</ref> rilasciatapubblicata il [[1º novembre]] [[2008]]<ref>{{cita news|autore= il Giornale |url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=325751&START=0&2col= |titolo= Dietro al vescovo negazionista un complotto contro il Papa|giorno= 03 |mese= 02 |anno=2009 |accesso=14-02- febbraio 2009}}</ref><ref>{{cita news |autore= il Riformista |url= http://www.paolorodari.com/2009/02/03/esclusivo-il-dossier-segreto-del-papa-ratzinger-vede-una-regia-dietro-il-caso-williamson/ |titolo= Esclusivo. Il dossier segreto del Papa: Ratzinger vede una regia dietro il caso Williamson |giorno= 03 |mese= 02 |anno= 2009 |accesso= 14- febbraio 2009 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090207150510/http://www.paolorodari.com/2009/02/03/esclusivo-il-dossier-segreto-del-papa-ratzinger-vede-una-regia-dietro-il-caso-williamson/ |dataarchivio= 7 febbraio 2009 }}</ref><ref>{{fr}} {{cita news|autore= Eucharestie Miséricordieuse |url=http://eucharistiemisericor.free.fr/index.php?page=0402092_curie |titolo= ''L’opposition au Pape Benoît XVI dans les allées du pouvoir''|giorno= 04 |mese= 02 |anno=2009 |accesso=14-02- febbraio 2009}}</ref><ref>{{cita news|autore= il Foglio |url=http://www.internetica.it/fronda-antiRatzinger-Foglio.pdf |titolo= Ecco nomi e cognomi della fronda anti Ratzinger|giorno= 07 |mese= 02 |anno=2009 |accesso=14-02- febbraio 2009}}</ref> e trasmessa dalla [[Sveriges Television|televisione di Stato svedese "SVT"]] il [[21 gennaio]] [[2009]], giorno medesimo del ritiro della scomunica.
 
In quell'occasione, il [[rabbino]] capo di [[Roma]] [[Riccardo Di Segni]] ha commentato: «Nubi minacciose sembrano addensarsi sul dialogo ebraico cristiano [...] Voglio ricordare inoltre che i lefebvriani all'epoca della visita di Giovanni Paolo II nella [[sinagoga]] di Roma distribuirono un manifestino in cui si diceva "Papa non andare da [[Caifa]]" paragonando il rabbino [[Elio Toaff|Toaff]] al sacerdote che aveva condannato Gesù. Per loro eravamo e siamo ancora il popolo deicida. Questi sono i lefebvriani».<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/01/papa-lefevriani.shtml?uuid=77160358-eafc-11dd-b280-b7f53cd23f49&DocRulesView=Libero Papa/Lefevriani: è polemica per la riammissione del vescovo negazionista]</ref>
 
A seguito dell'intervista di Williamson, gli scritti della fraternità sono stati soggetti a un'aumentata attenzione massmediatica. Molto materiale che viene pubblicato sui siti internet della fraternità è stato ritenuto contenere propaganda antisemita dalla stampa di tutto il mondo. Il Consiglio centrale degli Ebrei di Germania, tramite il suo vicepresidente Salomon Korn, si è detto preoccupato per la scoperta delle attitudini antisemite dei lefebvriani e ha dichiarato che Williamson è solo la punta dell'iceberg.<ref>[http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,606660,00.html SSPX in Germany Criticized over Anti-Semitic Statements], articolo del 10 febbraio [[2009]], [[Der Spiegel]].</ref>
 
Nell'ottobre 2013 la fraternità aveva accettato di celebrare il funerale<ref>[http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1097:funerali-priebke-intervista-a-don-pierpaolo-petrucci&catid=53&Itemid=50 Funerali Priebke - Intervista a don Pierpaolo Petrucci<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, in forma privata e in [[Messa tridentina|rito antico]], di [[Erich Priebke]] nella chiesa del priorato di [[Albano Laziale]]; a causa dei disordini scoppiati, sfociati in scontri fisici tra militanti di estrema destra ed estrema sinistra, le esequie si sono tenute in serata senza la presenza dei parenti.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/16/priebke-funerali-albano-laziale-scontri-cerimonia-sospesa-due-fermi/744464/|titolo=Funerali Priebke ad Albano, caos e scontri: cerimonia sospesa. Due fermi|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=16 ottobre 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.unavox.it/Documenti/Doc0579_Don-Petrucci_Precisazioni_funerale_16.10.2013.html|titolo=Comunicato della FSSPX sul funerale del capitano Erich Priebke|autore=Paolo Deotto|sito=Riscossa Cristiana|data=16 ottobre 2013|accesso=}}</ref> Il sacerdote [[Florian Abrahamowicz]] (espulso dalla FSSPX nel 2009 e attualmente affiliato alla [[Congregazione di Maria Regina Immacolata]]) ha celebrato una messa in suffragio di Priebke nel 2014, alla quale ha partecipato l'allora sindaco [[Lega Nord|leghista]] del comune di [[Resana]], Loris Mazzorato.<ref>{{cita web|url=http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/10/18/news/messa-per-priebke-sale-la-tensione-a-paese-1.7946959|titolo=Il sindaco di Resana alla messa per Priebke, si rischia la crisi|autore=Federico de Wolanski|sito=[[La Tribuna di Treviso]]|data=19 ottobre 2013|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131020124747/http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/10/18/news/messa-per-priebke-sale-la-tensione-a-paese-1.7946959|urlmorto=sì}}</ref>
 
Dal canto suo, a più riprese, la FSSPX ha sempre dichiarato il suo netto rifiuto per ogni forma di antisemitismo e di odio razziale, ma anche dell'odio sotto tutte le sue forme; rispetto, poi, al nazionalsocialismo in particolare, tiene costantemente come suo riferimento l'enciclica ''[[Mit brennender Sorge]]'' di [[papa Pio XI]], che dichiara l'incompatibilità tra fede cristiana e antisemitismo.<ref>[http://blog.messainlatino.it/2013/10/comunicato-fsspx.html MiL - Messainlatino.it: Comunicato FSSPX sui funerali di Priebke<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Va infine ricordato, per ben comprendere quali potessero essere le supposte "simpatie naziste" di Lefebvre, che proprio suo padre, René Lefebvre (1879 - 1944), esponente di spicco della resistenza francese, fu arrestato dalla Gestapo il 21 aprile 1941 e condannato a morte a Berlino il 28 maggio 1942. Internato nel campo di concentramento KZ di Sonnenburg (Brandeburgo) vi morì il 4 marzo 1944, a causa di fame, freddo, umidità e in conseguenza del pestaggio a sangue da parte di un guardiano che gli procurò un'emiplegia con sincope. Il suo corpo non venne più ritrovato <ref>{{Cita web|url=https://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=2390|titolo=:: Corsia dei Servi :: Chi era Mons. Marcel Lefebvre?|sito=www.corsiadeiservi.it|accesso=2023-07-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.loquis.com/it/loquis/2686242/Campo+di+concentramento+di+Sonnenburg|titolo=Campo di concentramento di Sonnenburg, Słońsk Podcast|sito=Loquis|lingua=it|accesso=2023-07-20}}</ref>.
 
==Possibili nuove consacrazioni==
Poco dopo la morte di mons. [[Bernard Tissier de Mallerais]], don Pagliarani, superiore generale della Fraternità, ha infatti dichiarato:<ref>{{Cita web|url=http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV6527_Don-Gleize_Consacrazioni.html|titolo=le consacrazioni|autore= Don Jean-Michel Gleize, FSSPX|sito=www.unavox.it|accesso=10 febbraio 2025}}</ref>
{{citazione|Evidentemente, la Provvidenza ci parla attraverso questo avvenimento. È molto chiaro che questa dipartita solleva la questione della continuità dell’opera della Fraternità, che ormai conta solo due vescovi, mentre la missione presso le anime appare ancora necessaria nei tempi di terribile confusione che vive oggi la Chiesa.}}
 
Secondo il [[Codice di diritto canonico|Codice di Diritto Canonico]] attualmente in vigore, la [[Ordinazione episcopale nel rito romano|consacrazione episcopale]] è subordinata al mandato pontificio. Il canone 1013 stabilisce infatti: «Nessun [[Vescovo]] consacri alcuno Vescovo senza che prima consti del mandato pontificio.» Il canone 1387 §1 aggiunge: «Il Vescovo che, senza mandato pontificio, consacra qualcuno Vescovo, e colui che riceve la consacrazione da lui, incorrono nella [[scomunica]] latae sententiae riservata alla Sede Apostolica.»
 
Tali consacrazioni risulterebbero pertanto valide sul piano sacramentale, in quanto il rito produce realmente l’ordinazione episcopale, ma sarebbero illecite e comporterebbero la scomunica automatica di coloro che vi prendono parte.
In quell'occasione, il [[rabbino]] capo di [[Roma]] [[Riccardo Di Segni]] ha commentato: ''«Nubi minacciose sembrano addensarsi sul dialogo ebraico cristiano [...] Voglio ricordare inoltre che i lefebvriani all'epoca della visita di Giovanni Paolo II nella [[sinagoga]] di Roma distribuirono un manifestino in cui si diceva "Papa non andare da [[Caifa]]" paragonando il rabbino [[Elio Toaff|Toaff]] al sacerdote che aveva condannato Gesù. Per loro eravamo e siamo ancora il popolo deicida. Questi sono i lefebvriani»''.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/01/papa-lefevriani.shtml?uuid=77160358-eafc-11dd-b280-b7f53cd23f49&DocRulesView=Libero Papa/Lefevriani: è polemica per la riammissione del vescovo negazionista]</ref>
 
== Consistenza e distribuzione nel mondo ==
A seguito dell'intervista di Williamson, gli scritti della Fraternità sono stati soggetti ad un'aumentata attenzione massmediatica. Molto materiale che viene pubblicato sui siti internet della Fraternità è stato ritenuto contenere propaganda antisemita dalla stampa di tutto il mondo. Il Consiglio Centrale degli Ebrei di Germania, tramite il suo vicepresidente Salomon Korn, si è detto preoccupato per la scoperta delle attitudini antisemite dei lefebvriani ed ha dichiarato che Williamson è solo la punta dell'iceberg.<ref>[http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,606660,00.html SSPX in Germany Criticized over Anti-Semitic Statements], articolo del [[10 febbraio]] [[2009]], [[Der Spiegel]].</ref>
[[File:Strasbourg - Chapelle Notre-Dame du Très-Saint-Rosaire02.jpg|thumb|La cappella della Fraternità Sacerdotale San Pio X a [[Strasburgo]]]]
Monsignor Lefebvre aprì priorati e case in Stati Uniti (1973), Francia (1974), Italia (1974), Germania (1976), Svizzera (1977), Canada (1977), Argentina (1977), Spagna (1978), Austria (1981), Australia (1982), Irlanda (1983), Paesi Bassi (1984), Messico (1984), Africa australe (1984), Portogallo (1984), Gabon (1984), India (1986)<ref>''La Tradizione Cattolica'', Anno XXIII, n. 1, 2012, pp. 5-10</ref>.
 
A settembre [[2015]], la Fraternità dichiara:
== Consistenza e distribuzione della Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mondo ==
* 1 casa generalizia
A giugno [[2009]], la Fraternità dichiara:
* 6 seminari internazionali
* 1 Casa Generalizia
* 14 distretti e 2 case autonome
* 6 seminari
* 162 priorati
* 6 case di formazione
* 750 chiese, cappelle e centri di messa
* 17 distretti e case autonome
* 2 università
* 159 priorati
* 100 scuole
* 725 chiese, cappelle e centri di Messa
* 2 istituti universitari
* 88 scuole
* 7 case di riposo
* 42 vescovi
* 522715 sacerdoti
* 215 seminaristi
* 4142 preseminaristi
* 117119 fratifratelli
* 186 religiose
* 164 suore
* 8084 suore oblate
* 5 conventi di Carmelitanesuore carmelitane
* i partecipanti al Terz'Ordine<ref>Fondato il 28 maggio 1971 da Mons. Lefebvre e rivolto a sacerdoti secolari, persone celibi, uomini sposati e adolescenti. Cfr. {{cita web|url=https://fsspx.it/it/lorigine-del-terzordine-della-fraternita-san-pio-x-33588|titolo=Terz'ordine della Fraternità San Pio X}}</ref>
 
== Diffusione ==
== La Fraternità Sacerdotale San Pio X in Italia ==
[[File:Rimini - Spadarolo - Cappella del Priorato Madonna di Loreto01.jpg|miniatura|La cappella del Priorato Madonna di Loreto a Spadarolo di Rimini]]
[[File:Budrio (BO), frazione Bagnarola - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo02.jpg|thumb|La chiesa dei Santi Pietro e Paolo a [[Bagnarola (Budrio)|Bagnarola]], frazione di [[Budrio]]]]
Il Distretto italiano dei lefebvriani ha sede presso il priorato di [[Albano Laziale]]. La fraternità sacerdote San Pio X possiede priorati ad [[Albano Laziale]] ([[Provincia di Roma|RM]]) (fondato nel [[1974]]), [[Rimini|Spadarolo]] ([[Provincia di Rimini|RN]]) (fondato nel [[1983]]), [[Montalenghe]] ([[Provincia di Torino|TO]]) (fondato nel [[1980]]) e a [[Silea]] ([[Provincia di Treviso|TV]]) (fondato il 14 novembre [[2013]]).
Messe tridentine sono regolarmente officiate, oltre che nei priorati, nelle chiese o cappelle della fraternità presso [[Agrigento]], [[Palermo]], [[Chiaravalle]] ([[Provincia di Ancona|AN]]), [[Albino (Italia)|Albino]], [[Narni|Vigne di Narni]] ([[Provincia di Terni|Terni]]), [[Bagnarola (Budrio)|Bagnarola di Budrio]] ([[Provincia di Bologna|BO]]), [[Correggio (Italia)|Correggio]] (RE), [[Rio di Pusteria|Spinga]] [[Bressanone]], [[Firenze]], [[Lucca]], [[Seregno]] ([[Provincia di Monza e della Brianza|MB]]), [[Napoli]], [[Cuneo]], [[Pavia]], [[Brindisi]], [[Barletta]], [[Olbia]], [[Roma]], [[Velletri]], [[Torino]], [[Trento]], [[Silea]] ([[Provincia di Treviso|TV]]); [[Trieste]], [[Bassano del Grappa]], [[Vicenza]], [[Verona]].<ref>[https://fsspx.it/it/cappelle-e-oratori Centri di Cappelle e oratori sul sito ufficiale del distretto italiano]</ref>
 
Il superiore del distretto italiano di questa fraternità, è stato, dal 2019 al 2024, don Louis Sentagne, (succeduto a don Pierpaolo Maria Petrucci). Dal superiore italiano dipende una missione in [[Albania]]. Dal 15 agosto 2024 il nuovo superiore del distretto italiano è don Gabriele d'Avino.<ref>{{cita web|url=https://fsspx.it/it/il-superiore-del-distretto-32594|titolo=Breve biografia del Superiore Generale don Gabriele d'Avino}}</ref>
In Italia il centro dei lefebvriani è ad [[Albano Laziale]]. La Fraternità Sacerdote San Pio X possiede priorati a [[Albano Laziale]] ([[Provincia di Roma|RM]]), Spadarolo ([[Provincia di Rimini|RN]]) e a [[Montalenghe]] ([[Provincia di Torino|TO]]).
Messe tridentine sono regolarmente officiate, oltre a quelle nei priorati, nelle chiese o cappelle della Fraternità presso [[Agrigento]], [[Chiaravalle]] ([[Provincia di Ancona|AN]]), [[Albino (Italia)|Albino]] ([[Provincia di Bergamo|BG]]), [[Bologna]], [[Rio di Pusteria|Spinga]] ([[Provincia di Bolzano|BZ]]), [[Bressanone]], [[Caserta]], [[Ferrara]], [[Firenze]], [[Lucca]], [[Seregno]] ([[Provincia di Milano|MI]]), [[Napoli]], [[Parma]], [[Pavia]], [[Pescara]], [[Roma]], [[Torino]], [[Trento]], [[Lanzago]] di [[Silea]] ([[Provincia di Treviso|TV]]); [[Trieste]], [[Verona]].<ref>[http://www.sanpiox.it/centri/centriin.html Centri di messa sul sito ufficiale del distretto italiano]</ref>
 
La Fraternità San Pio X si occupa, in tutto il mondo, dell'assistenza spirituale di alcuni monasteri, che comunque, non hanno legami di dipendenza giuridica da essa; tra queste in Italia sono presenti:
Il superiore del distretto italiano di questa Fraternità, è, dal [[2006]], don Davide Pagliarani, (succeduto a don Marco Nely). Dal Superiore italiano dipende una missione in [[Albania]].
 
* la congregazione d'origine [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo|passionista]] delle [[Suore consolatrici del Sacro Cuore]], fondata nel 1961 dal padre passionista [[Basilio Rosati]]<ref>{{Cita web|url=https://www.rinascita.education/wp-content/uploads/2020/06/Suore-Consolatrici-presentazione-2018.pdf|titolo=}}</ref> (morto nel 1996), al cui monastero di Vigne di [[Narni]] ([[Provincia di Terni|Terni]]) è assegnato un cappellano della FSSPX dal 1996<ref>{{Cita web|url=https://fsspx.it/it/news-events/news/le-suore-consolatrici-del-sacro-cuore-62704|titolo=Le Suore Consolatrici del Sacro Cuore|sito=District of Italy|data=2020-12-21|lingua=it|accesso=2021-03-21}}</ref>.
{{citazione necessaria|La Fraternità San Pio X, si occupa, in tutto il mondo, dell'assistenza spirituale di alcune comunità monastiche, che, comunque, non hanno legami di dipendenza giuridica, in senso stretto, da essa.}} Tra queste, ricordiamo in Italia la congregazione di origine [[Passionisti|Passionista]] delle Suore Consolatrici del Sacro Cuore a Vigne di [[Narni]] ([[Provincia di Terni|Terni]]) e le Discepole del Cenacolo a [[Velletri]] (Roma). {{citazione necessaria|Queste ultime, dal [[2007]], hanno però un loro cappellano, sacerdote tradizionalista, amico, ma non ufficialmente membro della FSSPX.}}
* e la congregazione delle [[Discepole del Cenacolo]] di [[Velletri]] (Roma), fondata dal sacerdote [[Francesco Putti|Francesco Maria Putti]], figlio spirituale di [[padre Pio da Pietrelcina]]<ref>{{Cita web|url=https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2020/08/08/le-discepole-del-cenacolo-velletri-roma/|titolo=LE DISCEPOLE DEL CENACOLO, VELLETRI (ROMA)|autore=doncurzionitoglia|sito=don Curzio Nitoglia|data=2020-08-08|accesso=2021-03-21}}</ref>.
 
Con decreto del 9 giugno 2021 dell'arcivescovo [[Gian Carlo Perego]] al parroco della [[Chiesa di Santa Chiara Vergine|parrocchia personale di Santa Chiara Vergine]] a [[Ferrara]] è conferita la delega generale della facoltà di assistere ai matrimoni dei fedeli che seguono l'attività pastorale della Fraternità sacerdotale San Pio X, purché gli stessi siano celebrati nella [[chiesa di Santa Chiara Vergine]]<ref>{{Cita web |url=https://www.santachiaraferrara.it/wp-content/uploads/decreto_parrocchia.pdf |titolo=Decreto dell'Arcivescovo Gian Carlo Perego del 9 giugno 2021 |accesso=3 luglio 2021 |dataarchivio=5 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210705100626/https://www.santachiaraferrara.it/wp-content/uploads/decreto_parrocchia.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
 
===Pubblicazioni===
''Tradizione cattolica'' è la rivista ufficiale del distretto italiano della FSPPX.<ref>{{cita web|url=
https://fsspx.it/it/la-rivista-del-distretto|titolo=Tradizione Cattolica|accesso=20 ottobre 2024}}</ref>
 
Le Edizioni Piane sono la casa editrice ufficiale del distretto italiano.<ref>{{cita web|url=https://fsspx.it/it/news-events/news/lapostolato-delle-%C2%ABedizioni-piane%C2%BB-78969|titolo=L'apostolato delle «Edizioni Piane»|accesso=9 dicembre 2024}}</ref> Il nome deriva dall{{'}}''Editio piana'' delle opere di s. [[Tommaso d'Aquino]] voluta da papa san [[Pio V]].
 
Dal 1978 il distretto statunitense pubblica ''[[The Angelus (periodico)|The Angelus]]''<ref>{{cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Fundamentalism/d-wRAQAAIAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Angelus+%22Pulvermacher%22+%22apostolate%22&dq=Angelus+%22Pulvermacher%22+%22apostolate%22&printsec=frontcover | p = 329 | lingua = en | titolo = Fundamentalism | nome = Rebecca | cognome = Joyce Frey | anno = 2007 | editore = Facts On File | isbn = 9780816067671 | accesso = 25 giugno 2025 }}</ref>, bimestrale di fede, cultura, moralità e vita familiare.<ref>{{cita web|url=https://sspx.org/en/angelus-magazine|titolo=The Angelus|lingua=en|accesso=9 dicembre 2024}}</ref> Nel giugno dello stesso anno l'arcivescovo Lefebvre accordò alla Angelus Press, casa editrice ufficiale del distretto statunitense della Fraternità, il privilegio di essere anche l'"editore e curatore ufficiale di libri, opuscoli e di tutte le altre pubblicazioni ufficiali della Società provenienti dalla sede internazionale della Società in Svizzera".<ref>{{cita web|url=https://sspx.org/en/news/angelus-press-celebrating-new-chapter-new-headquarters-bookstore-19306|titolo=Angelus Press: Celebrating a New Chapter with New Headquarters & Bookstore|data=7 novembre 2022|lingua=en|accesso=23 dicembre 2024|sito=FSSPX - distretto statunitense}}</ref><ref>{{cita web|url=https://angeluspress.org/pages/about?srsltid=AfmBOorTvx5plIcCJCL2jdmnCQD3QFY0WC7Z3V0KgiGnSwvWz1Hjawj_|titolo=Pagina di presentazione}}</ref>
 
Dal gennaio 1967 il distretto francese cura la pubblicazione mensile ''Courrier de Rome''<ref>{{cita web |url=https://courrierderome.org/qui-sommes-nous/|titolo=Courrier de Rome}} </ref>, riservato agli utenti in abbonamento. Alcuni articoli sono ripresi e liberamente disponibili nel sito ufficiale del distretto francese della fraternità.<ref>{{cita web |url=https://laportelatine.org/formation/crise-eglise/nouveau-magistere/de-multiples-contradictions|titolo=La Porte Latine}} </ref>
Per gli articoli liberamente fruibili, le relative traduzione dal francese all'italiano sono disponibili sul sito ''[[Foederatio Internationalis Una Voce|unavox.it]]''.
 
Al 2025 Don Bernard de Lacoste è Direttore del Seminario Internazionale San Pio X a Ecône, Svizzera e Direttore del mensile ''Courrier de Rome''.<ref>{{cita web |url=https://www.radiospada.org/2025/09/molteplici-contraddizioni-di-don-bernard-de-lacoste/|titolo=Molteplici contraddizioni (di don Bernard de Lacoste)|data=29 settembre 2025}} </ref>
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Willibrordkerk interieur.JPG|Chiesa di [[Villibrordo|San Villibrordo]] a [[Utrecht]], acquisita dalla Fraternità nel 2015
File:Minoritenkirche.Wien.jpg|[[Chiesa dei Minoriti]] a [[Vienna]], acquisita dalla Fraternità nel 2021
File:Église Saint-Émilien - Nantes - 01.jpg|Chiesa di Sant'Emiliano a [[Nantes]], costruita dalla Fraternità e inaugurata nel 2019
File:Church of St Pius V, Groombridge.JPG|Chiesa di [[Papa Pio V|San Pio V]] a Groombridge, [[East Sussex]]. Costruita nel 1857 come cappella metodista, sconsacrata nel 1983, poi acquisita e riconsacrata dalla Fraternità
File:Chapel of the Holy Family (Society of St Pius X), Hollingdean Street, Hollingdean (April 2009) (1).JPG|Cappella della Sacra Famiglia a Hillingdean a [[Brighton & Hove]], officiata dalla Fraternità
</gallery>
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* AA.VV., "''Il cristianesimo"'', Enciclopedie monografiche BUR, Milano, 1978, pp.&nbsp;98–99
 
== Voci correlate ==
* [[MarcelConsacrazioni Lefebvredi Ecône]]
* [[Riforma liturgica]]
* [[Seminario Internazionale San Pio X]] di [[Ecône]]
* [[Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney|Unione Sacerdotale San Giovanni Maria Vianney]]
* [[Bernard Fellay]]
* [[Bernard Tissier de Mallerais]]
* [[Alfonso de Galarreta]]
* [[Richard Williamson]]
* [[Cattolici tradizionalisti]]
* [[Pontificia Commissione "Ecclesia Dei"]]
* [[Magistero della Chiesa]]
* [[Summorum Pontificum]]
* [[Ecclesiae unitatem]]
* [[Fraternità Sacerdotalesacerdotale San Pietro]]
* [[Fraternità San Giosafat d'Ucraina]]
* [[Marcel Lefebvre]]
* [[Magistero della Chiesa cattolica]]
* [[Riforma liturgica del rito romano]]
* [[Seminario internazionale San Pio X]]
* [[Pontificia commissione "Ecclesia Dei"]]
* [[Summorum Pontificum]]
* [[Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Society of Saint Pius X}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http{{cita web|https://www.sanpioxfsspx.it /|Sito ufficiale della Fraternitàfraternità Sacerdotalesacerdotale San Pio X]}}
* [{{cita web|http://www.fssp.org/it/ |Sito ufficiale della Fraternitàfraternità Sacerdotalesacerdotale San Pietro]}}
*{{FR}} {{cita web |url=https://laportelatine.org/|titolo=Sito ufficiale del distretto francese della Fraternità San Pio X}}
* [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/motu_proprio/documents/hf_ben-xvi_motu-proprio_20070707_summorum-pontificum_lt.html Lettera apostolica "Summorum Pontificum" di Benedetto XVI]
* [{{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_lettersmotu_proprio/documents/hf_ben-xvi_apl_20090702_ecclesiaexvi_motu-unitatem_itproprio_20070707_summorum-pontificum_lt.html|Lettera Ilapostolica testo"Summorum delPontificum" motudi proprioBenedetto "Ecclesiae Unitatem"]XVI}}
* {{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_letters/documents/hf_ben-xvi_apl_20090702_ecclesiae-unitatem_it.html|Il testo del motu proprio "Ecclesiae Unitatem"}}
* [http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/20559.php?index=20559&lang=en#TESTO%20IN%20LINGUA%20ITALIANA Lettera accompagnatoria del papa ai vescovi]
* {{cita web|url=http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/20559.php?index=20559&lang=en#TESTO%20IN%20LINGUA%20ITALIANA|titolo=Lettera accompagnatoria del papa ai vescovi|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090201130711/http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/20559.php?index=20559&lang=en#TESTO%20IN%20LINGUA%20ITALIANA|dataarchivio=1º febbraio 2009}}
* [http://www.dimarzio.it/srs/modules/sections/index.php?op=printpage&artid=32 La Fraternità San Pio X], di [[Raffaella Di Marzio]].
* [https://web.archive.org/web/20060515053349/http://www.dimarzio.it/srs/modules/sections/index.php?op=printpage&artid=32 La Fraternità San Pio X], di Raffaella Di Marzio.
* [http://www.culturewars.com/SSPX.htm Articoli critici] basati sulla testimonianza di fuoriusciti della Fraternità
* [{{cita web|http://www.culturewars.com/CultureWars/Archives/Fidelity_archives/SSPX7.htm |Schism, Obedience and the Society of St. Pius X]}}
* [{{cita web | 1 = http://www.sanpiox.it/doc/Foto_Econe_giugno_2009/index.html | 2 = Ordinazioni 2009] | accesso = 4 agosto 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090801095331/http://www.sanpiox.it/doc/Foto_Econe_giugno_2009/index.html | dataarchivio = 1º agosto 2009 | urlmorto = sì }}
* [http{{cita web|url=https://de.gloria.tv/?media=97103 |titolo=documentario della televisione tedesca sulla FSSPX]}}
*[ {{cita web|url=http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=263:18d-convegno-di-studi-cattolici&catid=35:info-sulla-fsspx&Itemid=123 |titolo=resoconto del convegno di Rimini 2010, sui 40 anni della FSSPX]}}
 
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{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Fraternità Sacerdotale San Pio X]]
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[[Categoria:Menzingen]]
[[ar:أخوية القديس بيوس العاشر الكهنوتية]]
[[Categoria:Scismi nel cristianesimo]]
[[cs:Kněžské bratrstvo svatého Pia X.]]
[[Categoria:Fraternità sacerdotale San Pio X]]
[[de:Priesterbruderschaft St. Pius X.]]
[[en:Society of St. Pius X]]
[[eo:Sacerdota Fratio de Sankta Pio la 10-a]]
[[es:Hermandad Sacerdotal San Pío X]]
[[fr:Fraternité sacerdotale Saint-Pie-X]]
[[ja:聖ピオ十世会]]
[[ko:성 비오 10세회]]
[[la:Fraternitas Sacerdotalis Sancti Pii X]]
[[nl:Priesterbroederschap Sint Pius X]]
[[no:St. Pius X-broderskapet]]
[[pl:Bractwo Kapłańskie Świętego Piusa X]]
[[pt:Fraternidade Sacerdotal de São Pio X]]
[[ru:Священническое братство святого Пия Х]]
[[sv:Prästbrödraskapet Sankt Pius X]]