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|titoloorig = The Clash of Civilizations and the Remaking of World Order
|titoloalfa = Scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, Lo
|autore = [[Samuel P. Huntington]]
|annoorig = 1996
|genere = [[saggio]]
|sottogenere = [[scienze politiche]]
|lingua = en
}}
{{citazione|La mia ipotesi è che la fonte di conflitto fondamentale nel nuovo mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologica né economica. Le grandi divisioni dell'umanità e la fonte di conflitto principale saranno legate alla cultura. Gli Stati nazionali rimarranno gli attori principali nel contesto mondiale, ma i conflitti più importanti avranno luogo tra nazioni e gruppi di diverse civiltà. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le linee di faglia tra le civiltà saranno le linee sulle quali si consumeranno le battaglie del futuro.
{{quote|La mia ipotesi è che la fonte di conflitto fondamentale nel nuovo mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologia né economica. Le grandi divisioni dell'umanità e la fonte di conflitto principale saranno legata alla cultura. Gli Stati nazionali rimarranno gli attori principali nel contesto mondiale, ma i conflitti più importanti avranno luogo tra nazioni e gruppi di diverse civiltà. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le linee di faglia tra le civiltà saranno le linee sulle quali si consumeranno le battaglie del futuro.
|[[Samuel P. Huntington]]}}
'''''Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale''''' è un libro del [[1996]] (che esponeesponente la teoria omonima teoria) dello [[scienze politiche|scienziato politico]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Samuel P. Huntington]]. In sintesi innel questosuo saggio Huntington sostiene che lela identitàprincipale fonte di [[culturaconflitto (sociologia)|conflitti]]li enel mondo post-[[religione|religioseGuerra fredda]] sarannodiverranno lale fonte primaria diidentità [[conflittocultura]]li nele mondo post-[[Guerra freddareligione|religiose]]. La teoria era stata originariamente formulata in un articolo del [[1993]] su ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'' dal titolo "''The Clash of Civilizations?"'',<ref>Official copy (free preview): [http://www.foreignaffairs.org/19930601faessay5188/samuel-p-huntington/the-clash-of-civilizations.html The Clash of Civilizations?] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070629022856/http://www.foreignaffairs.org/19930601faessay5188/samuel-p-huntington/the-clash-of-civilizations.html |data=29 giugno 2007 }}, ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'', Summer 1993</ref> in reazionerisposta al libro del ''[[1992]]Fine di [[Francisdella Fukuyama]], ''storia|The End of History and the Last Man]]'', dato alle stampe nel [[1992]] dal suo allievo [[Francis Fukuyama]]. Per Contrariamentecompletezza adi quelinformazione chebisogna spessoaccennare sial crede,fatto che la famosa l'espressione "''scontro delle civiltà''" non èfu stataprobabilmente coniata per prima da Huntington, ma sembra essere apparsacomparsa perin laprecedenza primainternamente volta inad un articolo diredatto dallo storico ed orientalista britannico [[Bernard Lewis]], comparsopubblicato nel [[1991]] su ''[[The Atlantic|The Atlantic Monthly]]'' intitolatoed intitolato ''The Roots of Muslim Rage''<ref>Bernard Lewis: [http://www.cis.org.au/Policy/summer01-02/polsumm01-3.pdf The Roots of Muslim Rage] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091024101830/http://www.cis.org.au/Policy/summer01-02/polsumm01-3.pdf |data=24 ottobre 2009 }} ''The Atlantic Monthly'', Sept. 1990</ref>.
== Sinossi ==
Huntington ha preso le mosse da una ricognizione delle diverse teorie della politica globale del periodo post-Guerra[[guerra fredda]]. Alcuni teorici e scrittori avevano sostenuto che la [[democrazia liberale]] e i valori dell'[[Civiltà occidentale|Occidente]] fossero diventati la sola alternativa [[ideologia|ideologica]] rimasta per le [[nazione|nazioni]] del [[mondo]] uscito dalla Guerra[[guerra fredda]]. In particolare, [[Francis Fukuyama]] sostenne che il mondo avesse raggiunto la ''[[fine della storia]]'' nel senso [[hegelGeorg Wilhelm Friedrich Hegel|hegeliano]]iano.
Secondo Huntington la fine dell’ordinedell'ordine internazionale [[bipolarismo|bipolare]] (“guerra fredda”) conseguita alla crisi e alla dissoluzione dell’Unionedell'[[Unione Sovietica]] non ha dato luogo ad un mondo più unito ed armonico, ma alalla crearsicreazione (o al riemergere) di linee di divisione fra i paesi che ricalcano le linee di confine di quei raggruppamenti umani di lenta formazione e lunga durata che sono le civiltà.
HuntingtonEgli (pur con qualche perplessità su alcuni casi) indica nel mondo attuale nove civiltà distinte: [[Civiltà occidentale|Occidentale]], [[Oriente cristiano|Cristiana orientale]] (ortodossa), [[America Latina|Latino-americana]] (distinta da quella occidentale), [[Islamismo|Islamica]], [[Induismo|Indù]], [[Cultura cinese|Cinese]], [[Cultura giapponese|Giapponese]], [[Buddismo|Buddista]], [[Africa|Africana]]. Le linee di confine delle civiltà, secondo Huntington, sono destinate a dividere il mondo del prevedibile futuro secondo una logica di accentuata collaborazione fra simili ed inimicizia (più o meno forte) fra dissimili.
Le linee di confine delle civiltà, secondo Huntington, sono destinate a dividere il mondo del prevedibile futuro secondo una logica di accentuata collaborazione fra simili ed inimicizia (più o meno forte) fra dissimili.
Le tesi di Huntington possono essere lette come una riedizione aggiornata dell’incubodell'incubo del “tramonto dell’Occidente”dell'Occidente” che, probabilmente con minor fondamento, venne agitato già all’inizioall'inizio del [[Novecento]], per es. da [[Oswald Spengler]].
HuntingtonIn base al suo pensiero, ritiene che sia in corso un’ampiaun'ampia de-occidentalizzazione del mondo, legata soprattutto alla crescita demografica di alcune delle altre civiltà (p. es. quella islamica) e in misura ancora maggiore alla crescita economica della [[Cina]], dell’Indiadell'[[India]] e del [[Sud-Estest asiatico]].
Soprattutto in questi ultimi paesi, secondo Huntington, si starebbe verificando un processo che, sommariamente, è così descrivibile: “via via che il processo della [[modernizzazione]] [tecnologica e produttiva] aumenta … il tasso di occidentalizzazione si riduce e la cultura autoctona torna ad emergere. In seguito, l’ulteriorel'ulteriore modernizzazione finisce con l’alterarel'alterare gli equilibri di potere tra l’Occidentel'Occidente e la società non occidentale, alimenta il potere e l’autostimal'autostima di quelle società e rafforza in esse il senso di appartenenza alla propria cultura”. (trad. it. pagg. 100-101).
Le sue conclusioni di Huntington sono di tipo conservatore e hanno come punto di approdo pratico una sorta di estensione all’interoall'intero Occidente della tipica alternativa americana dell’isolazionismodell'isolazionismo: l’Occidentel'Occidente (Europa occidentale, Stati Uniti e annessi) deve rendersi conto di essere ''una fra le civiltà'' e non ''la'' civiltà, abbandonare il sogno illusorio di una civiltà universale in formazione basata su democrazia e diritti umani e le interferenze in tale materia con altre civiltà. Deve, invece, difendere entro i propri limiti di estensione la propria identità e i propri valori, che non sono, né prevedibilmente saranno, universalmente condivisi.
[[File:Clash of Civilizations mapn2.png|center|upright=2.7|thumb|Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale<ref>{{cita web|url=http://s02.middlebury.edu/FS056A/Herb_war/clash3.htm |titolo=The World of Civilization |accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070312101415/http://s02.middlebury.edu/FS056A/Herb_war/clash3.htm |dataarchivio=12 marzo 2007}}</ref>]]
=== Distinzione tra Modernizzazione e Occidentalizzazione ===
Tra i nuclei centrali del discorso di Huntington c'è una (discussa e controversa) distinzione fra “occidentalizzazione” e “modernizzazione”, riassumibile come segue.
“Modernizzazione - scrive Huntington - significa industrializzazione, urbanizzazione, maggiori livelli di alfabetizzazione, istruzione, ricchezza e mobilità sociale, nonché strutture occupazionali più complesse e diversificate. La modernizzazione è un prodotto della straordinaria espansione delle conoscenze tecniche e scientifiche iniziata a partire dal [[XVIII secolo]] e che ha permesso edi plasmare il proprio ambiente in modi completamente nuovi”<ref>Lo scontro delle civiltà, trad. it., pag. 88 </ref>.
Sebbene la modernizzazione così intesa sia nata in occidenteOccidente, Huntington sostiene (ed è la nota distintiva della sua analisi) che “l’Occidente“l'Occidente era Occidente prima di essere moderno”, e che – di conseguenza – esista un insieme di valori occidentali che sono indipendenti dalla modernizzazione, e perciò non solo storicamente estranei nel loro insieme (salvo poche limitate e parziali convergenze) alle altre civiltà, ma anche destinati a rimanere tali. Tra questi elenca come fondamentali:
* la separazione fra autorità spirituale e temporale, assente nelle tradizioni dell'[[Oriente cristiano|Oriente ortodosso]], dell'Islam, della [[Cina]] e del [[Giappone]], presente – invece – in quella indù;
Tra questi elenca come fondamentali:
* lo stato di diritto, ossia il dominio della legge contro il dominio arbitrario delle autorità al potere;<ref>“La tradizione dello stato di diritto gettò le basi del costituzionalismo e della difesa dei diritti umani – diritto di proprietà incluso – contro l'esercizio arbitrario del potere. In gran parte delle altre civiltà il ruolo del diritto nell'educazione del pensiero e dell'azione umana è stato molto meno rilevante”. (pag. 92)</ref>
* la separazione fra autorità spirituale e temporale, assente nelle tradizioni dell’Oriente ortodosso, dell’Islam, della Cina e del Giappone, presente – invece – in quella indù;
* il pluralismo sociale. Intendendo con tale espressione la formazione vigorosa e costante di associazioni di tipo diverso da quelle della famiglia e del clan. Tale tessuto diversificato di associazioni ha spesso funto da limitazione del potere assoluto dei governanti. Si tratta in sostanza della distinzione di una articolata società civile rispetto allo stato.<ref>“Tale pluralismo – secondo Huntington – contrasta fortemente con la povertà della società civile, con la debolezza dell'aristocrazia e la forza degli imperi burocratici centralizzati esistenti contemporaneamente in Russia, Cina, nelle terre ottomane e in altre società non occidentali”. (pag. 93)</ref>
* lo stato di diritto, ossia il dominio della legge contro il dominio arbitrario delle autorità al potere;<ref>“La tradizione dello stato di diritto gettò le basi del costituzionalismo e della difesa dei diritti umani – diritto di proprietà incluso – contro l’esercizio arbitrario del potere. In gran parte delle altre civiltà il ruolo del diritto nell’educazione del pensiero e dell’azione umana è stato molto meno rilevante”. (pag. 92)</ref>
* il pluralismo sociale. Intendendo con tale espressione la formazione vigorosa e costante di associazioni di tipo diverso da quelle della famiglia e del clan. Tale tessuto diversificato di associazioni ha spesso funto da limitazione del potere assoluto dei governanti. Si tratta in sostanza della distinzione di una articolata società civile rispetto allo stato.<ref>“Tale pluralismo – secondo Huntington – contrasta fortemente con la povertà della società civile, con la debolezza dell’aristocrazia e la forza degli imperi burocratici centralizzati esistenti contemporaneamente in Russia, Cina, nelle terre ottomane e in altre società non occidentali”. (pag. 93)</ref>
* i corpi rappresentativi, nati dal pluralismo sociale di cui alla voce precedente e sviluppatisi nella forma dei moderni parlamenti.
* l'individualismo.
* l’individualismo.
=== Tipi di reazione delle altre civiltà al dominio occidentale ===
Date queste premesse, Huntington esamina la reazione delle diverse civiltà non occidentali all’impattoall'impatto dell’Occidentedell'Occidente. I tipi fondamentali vengono delineati attraverso la combinazione delle nozioni di occidentalizzazione e modernizzazione:
* il rifiuto sia dell'occidentalizzazione che della modernizzazione, mostratosi, però, fallimentare e tale da condannare la società che lo adotta ad una pressoché totale sparizione (fallimentari sono anche i casi in cui – questa volta involontariamente – si è conseguita una occidentalizzazione senza modernizzazione);
I tipi fondamentali vengono delineati attraverso la combinazione della nozioni di occidentalizzazione e modernizzazione. Essi sono i seguenti:
* quello che Huntington chiama il modello [[Mustafa Kemal Atatürk|kemalista]]: perseguimento sia dell'occidentalizzazione, sia della modernizzazione, nella persuasione che la prima sia il necessario presupposto della seconda. Si tratta del tipo del quale Huntington evidenzia con maggiore insistenza il tramonto<ref>Il nome dato a questo modello deriva ovviamente dal programma di modernizzazione occidentalizzante attuato in Turchia da [[Mustafa Kemal]]. Huntington non si limita ad un'analisi della situazione della Turchia, ma applica il "tipo ideale" del kemalismo anche a casi apparentemente così lontani come la [[Russia]], il [[Messico]] ecc. Il suo giudizio su esso è severo. Facendo un pesante uso di metafore cliniche, così conclude:
* quello del rifiuto sia dell’occidentalizzazione che della modernizzazione, mostratosi, però, fallimentare e tale da condannare la società che lo adotta ad una pressoché totale sparizione (fallimentari sono anche i casi in cui – questa volta involontariamente – si è conseguita una occidentalizzazione senza modernizzazione);
* quello che Huntington chiama il modello kemalista: perseguimento sia dell’occidentalizzazione, sia della modernizzazione, nella persuasione che la prima sia il necessario presupposto della seconda. Si tratta del tipo del quale Huntington evidenzia con maggiore insistenza il tramonto<ref>Il nome dato a questo modello deriva ovviamente dal programma di modernizzazione occidentalizzante attuato in Turchia da [[Mustafa Kemal]]. Huntington non si limita ad un’analisi della situazione della Turchia, ma applica il "tipo ideale" del kemalismo anche a casi apparentemente così lontani come la Russia, il Messico ecc. Il suo giudizio su esso è severo. Facendo un pesante uso di metafore cliniche, così conclude:
“L’esperienza“L'esperienza dimostra chiaramente la forza, la resistenza e la pervicacia delle culture autoctone e la loro capacità di rinnovarsi e frenare, respingere e assorbire le importazioni occidentali. […] Se intendono modernizzarsi, le società non occidentali devono farlo a modo loro, non alla maniera degli occidentali, e fondare, come ha fatto il Giappone, sulle proprie tradizioni, valori e istituzioni.
I leader politici tanto tracotanti da pensare di poter stravolgere e riforgiare da capo sin nelle fondamenta la cultura della propria società sono destinati a fallire. Possono introdurre alcuni ingredienti della cultura occidentale, ma non sopprimere o eliminare per sempre gli elementi di fondo della propria cultura autoctona. Viceversa, una volta inoculato in un’altraun'altra società, il virus occidentale è difficile da espungere. Non è letale ma permane nell’organismonell'organismo; il paziente sopravvive, ma non guarisce mai. I leader politici possono fare la storia, ma non possono sfuggirvi. Producono paesi in bilico, non creano società occidentali. Infettano il proprio paese con una schizofrenia culturale che finisce col diventarne l’elementol'elemento costante e caratterizzante” (Lo scontro delle civiltà", trad. it., pag. 223)
</ref>.
* il riformismo, che approda ad una modernizzazione senza occidentalizzazione: secondo Huntington è il caso prevalente e quello che secondo lui verrà a manifestarsi sempre più nel futuro prevedibile.
**** Cultura e cooperazione economica
**** La struttura delle civiltà
***** Paesi in bilico: il fallimento dei cambi di civiltà
** CAPITOLO SETTIMO
*** Stati guida, cerchi concentrici e l'ordine delle civiltà
**** Le civiltà e l'ordine internazionale
**** I nuovi confini dell'Impero
**** La Russia e i pesipaesi dell'ex impero
**** La Grande Cina e la sua "sfera di coprosperità"
**** L'Islam: coscienza senza coesione
**** La rinascita dell'Occidente
**** L'Occidente nel mondo
**** Guerre di civiltà e ordine delle civiltà
**** Le comunanze della civiltà
== Critica ==
Il nobel [[Amartya Sen]] ha contestato, in quanto «non reggono ad un esame critico», le affermazioni secondo cui «le caratteristiche peculiari dell'occidente, quelle che lo distinguono da altre civiltà, sono antecedenti alla sua modernizzazione»: «L'Occidente era Occidente molto prima di essere moderno» a pag. 90 e ancora la tesi secondo cui «il senso di individualismo e la tradizione di diritti e libertà» tipici dell'Occidente sono «senza uguali tra le società civili» a pag. 94 <ref>[[Amartya Sen]], ''La democrazia degli altri. Perché la libertà non è un'invenzione dell'occidente'', 2004, Mondadori,pag.78, ISBN 88-04-52995-4</ref>.
=== Convergenza di civiltà ===
La tesi dello “scontro di civiltà” è stata ampiamente criticata negli ambienti accademici. Alcuni vi si sono opposti con la tesi della civiltà universale. Tornando a questo modello del mondo, [[Jean-Emmanuel Medina]] parla della convergenza delle civiltà. Spiega che l'umanità sta avanzando verso una civiltà che descrive come "pan-antropica", cioè una civiltà planetaria comune condivisa tra tutte le civiltà dopo una lunga sedimentazione delle conoscenze.<ref> [[Jean-Emmanuel Medina]], Après le Choc des civilisations, la convergence Pan-Anthropique – Réflexions sur la formation d’une civilisation universelle, Strasbourg, [[Éditions Kapaz]], septembre 2022, 133 p.</ref>
== Edizioni ==
=== L'articolo preliminare ===
* {{Cita libro
* [[Samuel P. Huntington]], [https://www.foreignaffairs.com/articles/united-states/1993-06-01/clash-civilizations ''The clash of civilizations?''], in ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'', vol. 72, n. 3, estate 1993, pp. 22–49.
|autore= [[Samuel P. Huntington]]
|altri= traduzione di [[Sergio Minucci]]
=== L'opera originale ===
|titolo= Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale
* {{Cita libro|autore= [[Samuel P. Huntington]]|titolo= The clash of civilizations and the remaking of world order|anno= 1996|editore= Simon & Schuster, New York|isbn= 0-684-84441-9}}
|anno= [[2000]]
|editore= [[Garzanti]]
=== La traduzione italiana ===
|edizione= collana Garzanti Elefanti
* {{Cita libro|autore= [[Samuel P. Huntington]]|traduttore=Sergio Minucci|titolo= Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale|anno= 2000|editore= Garzanti, Milano|isbn= 88-11-67499-9}}
|pagine= pp. 479
|id= ISBN 88-11-67499-9
}}
== Note ==
== Bibliografia ==
* [[Guy Ankerl]], ''Coexisting Contemporary Civilizations: Arabo-Muslim, Bharati, Chinese, and Western''., Geneva:INUPRESS, Ginevra, 2000.
* [[Benjamin Barber|Barber, Benjamin R.]], ''[[Jihad vs. McWorld]]'', Hardcover: Crown, 1995Hardcover, 1995. ISBN 0-8129-2350-2; Paperback: Ballantine Books, 1996, ISBN 0-345-38304-4.
* [[Tony Blankley|Blankley, Tony]], ''The West's Last Chance: Will We Win the Clash of Civilizations?'', Washington, D.C., Regnery Publishing, Inc.Washington, 2005. ISBN 0-89526-015-8.
* [[Lee Harris|Harris, Lee]], ''Civilization and Its Enemies: The Next Stage of History'', New York, The Free Press, New York, 2004. ISBN 0-7432-5749-9.
* Harrison, Lawrence E. andHarrison e [[Samuel P. Huntington]] (eds.a cura di), ''Culture Matters: How Values Shape Human Progress'', NewBasic YorkBooks, BasicNew BooksYork, 2001. ISBN 0-465-03176-5.
* [[Samuel P. Huntington|Huntington, Samuel(a P.]]cura di), ''The Clash of Civilizations?: The Debate'', in "[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]", vol.New 72York, no1996. 3,ISBN Summer 1993, pp0-87609-164-8. 22-49
* [[SamuelGilles P. Huntington|Huntington, Samuel P.Kepel]], ''TheBad ClashMoon ofRising: Civilizationsa andchronicle of the RemakingMiddle ofEast World Ordertoday'', New YorkSaqi, Simon & SchusterLondra, 19962003. ISBN 0-68486356-84441303-91.
* Hans Köchler (a cura di), ''Civilizations: Conflict or Dialogue?'', International Progress Organization, Vienna, 1999. ISBN 3-900704-18-X (anche su [http://books.google.com/books?vid=ISBN390070418X&id=1Gw97VmaeyIC&pg=PA3&lpg=PA3&dq=isbn:390070418X&sig=ROnnJ1qhQiJpVTD9ttkC97JdNfU Google Print]).
* [[Samuel P. Huntington|Huntington, Samuel P.]] (ed.), ''The Clash of Civilizations?: The Debate'', New York, Foreign Affairs, 1996 ISBN 0-87609-164-8
* Hans Köchler, [http://hanskoechler.com/Kochler-civilizations-Tbilisi-2004-V3f.pdf ''The "Clash of Civilizations": Perception and Reality in the Context of Globalization and International Power Politics''], Tbilisi, 2004.
* [[Gilles Kepel|Kepel, Gilles]], ''Bad Moon Rising: a chronicle of the Middle East today'', London, Saqi, 2003 ISBN 0-86356-303-1
* [[Marcello Pera]] e [[Papa Benedetto XVI|Joseph Ratzinger]] (Papa Benedetto XVI), ''Senza radici: Europa, Relativismo, Cristianesimo, Islam'', Mondadori, Milano, 2004. ISBN 88-04-54474-0.
* [[Hans Köchler|Köchler, Hans]] (ed.), ''Civilizations: Conflict or Dialogue?'', Vienna, International Progress Organization, 1999 ISBN 3-900704-18-X ([http://books.google.com/books?vid=ISBN390070418X&id=1Gw97VmaeyIC&pg=PA3&lpg=PA3&dq=isbn:390070418X&sig=ROnnJ1qhQiJpVTD9ttkC97JdNfU Google Print])
* Ralph Peters, ''Fighting for the Future: Will America Triumph?'', Stackpole, Mechanicsburg, 1999. ISBN 0-8117-0651-6.
* [[Hans Köchler|Köchler, Hans]], [http://hanskoechler.com/Kochler-civilizations-Tbilisi-2004-V3f.pdf The "Clash of Civilizations": Perception and Reality in the Context of Globalization and International Power Politics], Tbilisi (Georgia), 2004
* [[Jonathan Sacks]], ''The Dignity of Difference: How to Avoid the Clash of Civilizations'', Continuum, Londra, 2002. ISBN 0-8264-6397-5.
* [[Marcello Pera]] e [[Joseph Ratzinger]] (Papa Bendetto XVI), ''Senza radici: Europa, Relativismo, Cristianesimo, Islam'' [transl.: ''Without Roots: The West, Relativism, Christianity, Islam'', Philadelphia, PA, Perseus Books Group, 2006 ISBN 0-465-00634-5], Milano, Mondadori, 2004 ISBN 88-04-54474-0
* Monica Duffy Toft, ''The Geography of Ethnic Violence: Identity, Interests, and the Indivisibility of Territory'', Princeton University Press, Princeton, 2003. ISBN 0-691-11354-8.
* [[Ralph Peters|Peters, Ralph]], ''Fighting for the Future: Will America Triumph?'', Mechanicsburg, PA, Stackpole Books, 1999 ISBN 0-8117-0651-6
* Andrej Tusicisny, ''Civilizational Conflicts: More Frequent, Longer, and Bloodier?'', in "Journal of Peace Research", vol. 41, n. 4, 2004, pp. 485–498 ([http://www.tusi.szm.sk/research/clash_of_civilizations_abstract_2004.html disponibile anche online] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071017052626/http://tusi.szm.sk/research/clash_of_civilizations_abstract_2004.html |date=17 ottobre 2007 }}).
* [[Jonathan Sacks|Sacks, Jonathan]], ''The Dignity of Difference: How to Avoid the Clash of Civilizations'', London, Continuum, 2002 ISBN 0-8264-6397-5
* Martin Van Creveld, ''The Transformation of War'', The Free Press, New York - Londra, 1991. ISBN 0-02-933155-2.
* Toft, Monica Duffy, ''The Geography of Ethnic Violence: Identity, Interests, and the Indivisibility of Territory'', Princeton, NJ, Princeton University Press, 2003 ISBN 0-691-11354-8
* Tusicisny, Andrej, ''Civilizational Conflicts: More Frequent, Longer, and Bloodier?'', in "Journal of Peace Research", vol. 41, no. 4, 2004, pp. 485–498 ([http://www.tusi.szm.sk/research/clash_of_civilizations_abstract_2004.html available online])
== Voci correlate ==
* [[Martin van Creveld|Van Creveld, Martin]], ''The Transformation of War'', New York & London, The Free Press, 1991 ISBN 0-02-933155-2
* [[Dialogo di civiltà]]
* [[Dialogo interculturale]]
* [[Incroci di Civiltà]]
* [[Cristianesimo e Islam]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Nadia Raffo, [http://www.loccidentale.it/autore/nadia+raffo/conoscere+huntington+per+salvarsi+dallo+scontro+di+civilt%C3%A0.001959 ''Conoscere Huntington per salvarsi dallo scontro di civiltà''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141007143917/http://www.loccidentale.it/autore/nadia+raffo/conoscere+huntington+per+salvarsi+dallo+scontro+di+civilt%C3%A0.001959 |date=7 ottobre 2014 }}, in "L'occidentale, giornale on-line del Nuovo Centrodestra", 14 maggio 2007.
{{Controllo di autorità}}
* [http://www.loccidentale.it/autore/nadia+raffo/conoscere+huntington+per+salvarsi+dallo+scontro+di+civilt%C3%A0.001959 articolo su "Lo scontro delle civiltà" ]
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[[tr:Medeniyetler Çatışması]]
[[zh:文明衝突論]]
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