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{{Divisione amministrativa
|Nome=Forme
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|Panorama=Forme chiesa San Teodoro2.jpg
|Didascalia=La chiesa di San Teodoro al centro del paese
|Stemma=
|Stato=ITA
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|Abitanti=449<ref name="Dati">{{cita web|url=http://www.portaleabruzzo.com/nav/tabfrazioni.asp?id=288|titolo=Frazione di Forme|editore=Il Portale d'Abruzzo|accesso=9 aprile 2018|dataarchivio=10 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180410072530/https://www.portaleabruzzo.com/nav/tabfrazioni.asp?id=288|urlmorto=sì}}</ref>
|Abitanti=500
|Note abitanti=Approssimativamente
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|Codice postale=67050
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|Fuso orario=+1
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|Nome abitanti=formesi
|Patrono=[[San Marco]] e [[sanMarcelliano|santi Marco e Marcelliano]]
|Festivo=prima settimana di agosto
}}
 
'''Forme''' (''Le Forme'' in [[Dialetti della Marsica|dialetto marsicano]]<ref name="La Repubblica">{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sapori/2018/08/16/news/sagra_della_croccante_forme_sculture_giganti-204265020/|titolo=Mandorle regine per una notte: a Forme il croccante si fa arte|editore=La Repubblica|data=16 agosto 2018|accesso=22 luglio 2020}}</ref>) è una [[Frazione (geografia)|frazione]] di circa 500 abitanti<ref name="Dati" /> del comune di [[Massa d'Albe]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]]), in [[Abruzzo]].
'''Forme''' è una piccola frazione, circa 500 abitanti, di [[Massa d'Albe]] ([[AQ]]).
 
== Geografia fisica ==
Forme è situato alle pendici del [[Monte Velino]], a 1020 metri s.l.m. e non è molto distante (circa 8&nbsp;km) dalla città di [[Avezzano]].
Il paese è situato alle pendici del massiccio del [[monte Velino]], a {{formatnum:1020}} {{mslm}}, al centro della [[Marsica]], [[Regione geografica#Tipi di regioni geografiche|regione storico-geografica]] abruzzese, tra il sito archeologico di [[Alba Fucens]] e la stazione sciistica di [[Ovindoli]]-[[Monte Magnola]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.massadalbe.aq.it/jsps/5/MenuSinistro/382/Il_paese/407/Frazione/481/Forme.jsp|titolo=Forme|editore=Comune di Massa d'Albe|accesso=|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304044818/http://www.comune.massadalbe.aq.it/jsps/5/MenuSinistro/382/Il_paese/407/Frazione/481/Forme.jsp|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Dista circa 4,4 chilometri dal capoluogo comunale<ref>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/abruzzo/laquila_massadalbe_forme.html|titolo=Forme di Massa d'Albe|editore=Italia in Dettaglio|accesso=26 settembre 2020}}</ref>.
Questo paesino d'estate attrae molte persone, soprattutto persone anziane che vengono da grandi città come [[Roma]] per trovare tranquillità e relax.
 
Durante la stagione invernale, invece, diventa una zona di passaggio per coloro che devono recarsi ad [[Ovindoli]] per praticare sport invernali ([[sci]], [[snowboard]] e ''kite'').
 
== Storia ==
[[File:Monte Velino Marsica2.jpg|thumb|Veduta del [[Monte Velino|massiccio del Velino]]]]
[[File:Chiesa di San Teodoro 9 marzo 2014.JPG|thumb|Chiesa di San Teodoro]]
 
La prima citazione storica del piccolo centro di Forme risultarisale essereal nel [[1768]], quandoin un manoscritto redatto da Don Giustino De Andreis, parroco di Formedel stessapaese, su commissione del [[Diocesi di Avezzano|vescovo delladei [[MarsicaMarsi]], il quale chiedeva alnotizie parroco del piccolo agglomerato presso la [[Conca del Fucino]] notizieriguardo inerentiad [[Albe (Massa d'Albe)|Albe]], lealle sue ville e lealle sue chiese.
A quell'epoca Forme era, infatti, una [[Villa (geografia)|villa]] dipendente da Albe, insieme ai centri limitrofi di Massa (detta "Massa Sottana"), Massa Corona (detta "Massa Soprana"), [[San Pelino (Avezzano)|San Pelino]], [[Antrosano]] e [[Castelnuovo (Avezzano)|Castelnuovo]]. I primi due centri furono di fatto riuniti con la ricostruzione del post [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto del 1915]] assumendo la denominazione di Massa d'Albe, mentre gli altri paesi sono passati tra il 1939 e il 1960 sotto l'amministrazione comunale di [[Avezzano]].
Il documento ecclesiastico contiene notizie anche più datate, relative alla chiesa e al paese di Forme e del suo territorio. A cominciare dal primo scavo operato alla base del colle albense, nelle adiacenze della [[Chiesa di Santa Maria in Albe|chiesa di Santa Maria]], con il quale si tentava di far luce sugli albori della cristianità nei territori contesi in epoca [[Italici|italica]] da [[Equi]] e [[Marsi]].
 
Secondo De Andreis fu [[Marco di Atina|San Marco Galileo]], ordinato vescovo da [[San Pietro]], ad essere stato incaricato di evangelizzare gli [[equicoli]] presso il territorio di [[Alba Fucens]] a partire dal 46 d.C., lo stesso periodo in cui avvenne la predicazione nella [[Marsica]] dei santi [[Rufino di Assisi|Rufino]] e [[Cesidio e compagni|Cesidio]]. Altre notizie riportate in un documento ecclesiastico riguardano la collegiata di Albe, intesa come raggruppamento di chiese. Nel 1700 Forme era uno dei centri della zona più importanti come si poteva constatare dalla grandezza della sua chiesa, più piccola solamente della chiesa madre albense, andata distrutta a seguito del terremoto del 1915. Nel territorio di Forme erano presenti altre due chiese ora scomparse, una intitolata a san Clemente era situata in località San Chiumento, l'altra invece era situata lungo la strada per Castelnuovo.
In quell'epoca Forme era una villa dipendente di Albe insieme ai centri limitrofi, oggi ridotti a case sparse o scomparsi, di Massa Sottana o Massa Inferiore, Massa Soprana o Massa Superiore, San Pelino, Antrosano e Castelnuovo.
 
L'antica chiesa di Santa Maria in Albe risultò essere già attiva negli anni 975-984, periodo in cui si contarono dieci canonici che già nel 1575 scesero a sei. Questi furono obbligati a servire messa nei centri limitrofi almeno fino al 1602, anno in cui Albe perse il controllo sui paesi limitrofi e cadde in decadenza, tanto che si dovette provvedere alla ricerca di un prete per officiare le messe.
Il documento di Don Giustino, oltre che narrare del periodo dei suoi tempi arriva a tempi retrodatati fino al [[1000]] riguardanti la sua chiesa ed il culto di Forme e dintorni.
In particolare Castelnuovo e San Pelino continuarono a dipendere dalla collegiata di Albe per almeno cent'anni ma con il passare del tempo formarono un proprio [[catasto]], traendo così il nome di "[[Universitas|università]]", servendosi di uno [[stemma]] e una propria autonomia.
Alla separazione dei centri da Albe e alla inevitabile decadenza cercò di opporsi [[Marcantonio II Colonna|Marcantonio Colonna]] che la riteneva una cittadina strategica su un piano militare perché fornita di mura e di una [[Castello Orsini (Massa d'Albe)|fortezza]].
 
Tuttavia le ville che intendevano separarsi acquisirono dal [[ciambellano|camerario]] di [[Napoli]] l'autorizzazione a separarsi da Albe mediante il pagamento di una tassa detta "colletta", simile al [[focatico]], in quanto regolata dal numero di fuochi censiti. Forme contò 79 fuochi che, secondo alcuni calcoli, corrispondevano a circa 1.500 abitanti. Nelle ''[[Chronica sacri monasterii casinensis|Cronache Cassinesi]]'' di [[Leone Marsicano]]<ref>[[Leone Marsicano]], ''[[Chronica sacri monasterii casinensis]]'', Libro I, cap. 36; libro III, cap. 39.</ref> non vengono descritti i luoghi di Forme, mentre stando allo storico [[Pietro Antonio Corsignani]], vengono nominate le chiese di Sant'Antimo, San Benedetto, San Donato e di San Pietro in Forme.
Sulla 4ª pagina del documento viene riportata la notizia su uno scavo organizzata dal Responsabile Provinciale Capredoni presso la collina di Albe sita presso la chiesa di Santa Maria con il quale si tenta di far luce sugli albori della cristianità in loco.
 
Corsignani, [[Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa|vescovo di Venosa]] e insigne storico [[marsica]]no, vissuto tra il Seicento e il Settecento, riporta in uno dei suoi libri che il luogo risultò noto per il martirio di tre cristiani di nome Vittore, Giovanni e Stefano avvenuto intorno all'anno 164 per ordine di [[Lucio Vero]]. Secondo altri studiosi, però, il luogo del martirio è da ricercarsi tra [[Luco dei Marsi]] e l'[[Incile del Fucino]], a sud di [[Avezzano]].
Secondo il redattore del manoscritto fu San Marco il Galileo, ordinato vescovo da [[San Pietro]] che fu incaricato di evangelizzare gli [[Equicoli]] dalla città di [[Alba Fucens]] a partire dal [[46|46 d.C.]]
 
[[Muzio Febonio]], altro insigne religioso e storico abruzzese, nella sua opera ''Historiae Marsorum''<ref>[[Muzio Febonio]], ''Historiae Marsorum'', Libro III, p. 164.</ref>, segnala Forme narrando della improduttività della campagna dei dintorni di Albe. Tuttavia raccontò come il colle di Albe fosse ricco di alberi da frutto, tra cui meli, peri e noci e come il clima, temperato dalla presenza del lago [[Fucino]], fosse piuttosto mite. Del 1881 è, invece, la relazione in cui viene descritto lo stemma di Forme che consta di cinque monti con al centro una croce e ai lati due stelle. Fino agli inizi del Novecento risultarono possessori di alcuni terreni nei dintorni di Forme e di alcuni pascoli nei pressi del [[monte Magnola]], i [[Colonna (famiglia)|Colonna]], già feudatari della [[contea di Albe]] e di gran parte della Marsica fino al 1806, anno dell'[[Leggi eversive della feudalità|eversione feudale]] e della perdita dei [[Dominio (diritto feudale)|diritti feudali]].
Di quello stesso periodo risulta la predicazione in loco di [[San Rufino]] vescovo e [[San Cesidio]].
 
A Forme tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del XX secolo visse in gioventù [[Domenico Pacini]], fisico e meteorologo italiano, pioniere dello studio dei raggi cosmici che condusse i suoi primi esperimenti sul [[monte Velino]]<ref>{{cita web|url=http://www.site.it/domenico-leone-pacini-pioniere-dei-raggi-cosmici-vissuto-e-sepolto-a-forme/|titolo=Domenico Leone Pacini, pioniere dei raggi cosmici vissuto e sepolto a Forme|autore=Katia Agata Spera|editore=Site|data=9 aprile 2018|accesso=9 aprile 2018}}</ref>.
Sempre il De Andreis asserisce di aver letto su un documento liso dei signori Blasetti notizie inerenti di una Collegiata di Albe, inteso come raggruppamento di chiese, di cui faceva parte appunto la chiesa Santa Maria di Albe.
 
=== La transumanza ===
Tale chiesa risultò essere già attiva negli anni [[975]]-[[984]], periodo in cui si contarono 10 canonici.
[[File:Forme valico Fonte Capo la Maina2.jpg|thumb|Valico di Fonte Capo la Maina]]
 
La [[pastorizia]] [[Transumanza|transumante]] ha rappresentato per secoli l'unica risorsa economica degli abitanti del borgo che in inverno si spostavano periodicamente dalle montagne, che costituivano degli ottimi pascoli estivi per le greggi, alle pianure del centro Italia, lungo i [[Tratturo|tratturi]]. L'economia del paese si basava principalmente sulla pastorizia e la produzione di latte, latticini e prodotti caseari.
Nel [[1575]], sempre secondo i controlli del De Andreis, i canonici erano 6, i quali erano obbligati a servire messa nei centri limitrofi suddetti, ma nel [[1602]], sempre nei dati in possesso del De Andreis, questi centri si staccarono, così si dovette provvedere alla ricerca di un prete officiante messa.
 
Tra la [[prima guerra mondiale|prima]] e la [[seconda guerra mondiale]] il bestiame, in zona, raggiunse i 15.000 capi, che nel periodo invernale venivano trasferiti nell'[[agro romano]], ripercorrendo in piccola parte gli antichi sentieri della [[transumanza]]. In epoca moderna il trasporto avveniva invece per lo più in treno tramite la stazione di [[Cappelle dei Marsi]]. Dopo la seconda guerra mondiale anche il centro di Forme si spopolò, subendo il fenomeno dell'[[emigrazione]], con una buona parte della popolazione che si trasferì verso le grandi città italiane e all'estero.
Tuttavia Castelnuovo e San Pelino risultarono dipendenti dalla Collegiata di Albe per almeno cent'anni.
 
I centri si auto-fornirono di catasto traendo così il nome di Università con tanto di stemma.
 
Alla separazione dei centri da Albe tentò di opporsi [[Marcantonio Colonna]] perché quest'ultima cittadina era fornita di mura e quindi difesa da attacchi.
 
Comunque, le ville che intendevano separarsi acquisirono dal camerario di Napoli l’autorizzazione di staccarsi mediante il pagamento di una tassa detta Colletta (tassa simile al [[focatico]] in quanto regolata dal numero di fuochi censiti nel censimento adibito all’uopo (Forme ne conto 79, che secondo alcuni calcoli corrispondevano a circa 1500 unità).
 
Nelle "Cronache Cassinesi" (libro I° capitolo 36 e libro 3º capitolo 39) non
Vengono descritti i luoghi Forme, ma, stando al Corsignani, ne vengono nominate le chiese, cioè quella di Sant'Antimo, San Benedetto, San Donato ed infine di San Pietro di Forme.
 
Il Corsignani riporta, nello stesso periodo, che il luogo risulta noto per il martirio di tre Cristiani di nome Vittore, Giovanni e Stefano verificato verso il [[164|164 d.C.]] per ordine di [[Lucio Aurelio Antonino Vero]].
 
Secondo altri studiosi il luogo è da ricercarsi tra [[Luco dei Marsi]] ed Incile (località presso l'[[emissario]] del [[Fucino]].
 
[[Febonio]], alla pagina 164 del III° libro della sua stessa opera, segnala Forme narrando della improduttività della campagna dei dintorni di Albe. Ciononostante il colle Albe era pieno zeppo di alberi, tra cui di meli, peri e noci.
 
Viceversa, nello scritto del De Andreis, viene narrato come luogo di villeggiatura tuttalpiù per i nobili.
 
Ancora il De Andreis afferma che già nel [[1700]] Forme era uno dei centri della zona come si poteva constatare dalla grandezza della sua chiesa, più piccola solamente a quella della collegiata di Albe.
 
Ancora nello scritto di De Andreis vengono citate due nuove chiese presso Forme:
*la 1ª, sita in località San Chiumento, ne restavamo all’epoca solo ruderi ed era intitolata a San Clemente;
*la 2ª, sita sulla strada per Castelnuovo.
 
Nel [[1812]] Sant'Anatolia si staccò dal Comune di Massa d'Albe e, verso gli [[anni 1960|anni ‘60]] vennero trasferite al comune di [[Avezzano]] anche Antrosano e Castelnuovo.
 
Del [[1881]] è la relazione in cui viene descritto lo stemma di Forme constante di 5 monti con, al centro, una croce e, ai lati, due stelle.
 
Fino agli inizi del [[1900]] risultarono possessori di alcuni terreni nei dintorni di Forme i [[Colonna (famiglia)|Colonna]] di Avezzano, tra cui dei pascoli di alta quota nei dintorni di Magnola.
 
La montagna di Magnola, dopo la [[I guerra mondiale]], risulta essere possedimento, invece, di alcuni fattori locali.
 
In questa epoca la zona di Forme era interessata per la maggior parte di allevamento che richiamava la quasi totalità degli abitanti maschi che venivano richiamati a questo lavoro sin dalla tenera età, fenomeno che faceva crescere l’analfabetismo della zona dato che la gente andava ad allevare invece che a scuola.
 
I lavori degli allevatori erano suddivisi secondo la seguente scala gerarchica:
*i più giovani, con età che variava dagli 11 ai 15 anni, venivano lasciati i lavori meno onerosi, la pulizia delle stalle e delle capanne, l’approvvigionamento idrico e l’apertura delle stalle e degli stazzi.
*i pastori, ragazzi dai 15 ai 20 anni;
*altri ragazzi tra i venti e l'età adulta facevano i caciari (addetti alla produzione dei formaggi);
*gli adulti i fattori (gli addetti alla conduzione dell’azienda).
 
Coloro che non avevano nessun possedimento lavoravano per conto terzi, ma vi erano molte persone che avevano moli possedimenti.
 
Tra la I e la [[II guerra mondiale]] i capi d’allevamento, in zona, raggiunsero i 15.000 capi che nel periodo invernale venivano trasferiti nell’[[agro romano]].
 
Il trasporto avveniva in treno tramite la stazione di Cappelle dei Marsi.
 
Molti anziani, ad oggi, ricordano fiumi di greggi che venivano trasbordati presso la stazione.
 
Dopo la II guerra mondiale il centro di Forme si spopolò, la gente migrò così verso altre città italiane.
 
La poca gente rimasta è interessata oggi perlopiù a lavori agro-zootecnici.
 
Ora si contano circa 700 capi di bovini, 400 di equini e 1500 ovini.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
; Chiesa di San Teodoro: Edificio di culto cattolico intitolato a [[Teodoro di Amasea|san Teodoro martire]], fu interamente distrutto dal [[terremoto della Marsica del 1915]] e venne ricostruito nel 1929. La chiesa, addossata alle pendici della collina sulla quale sorge il paese, presenta un impianto interno a tre navate, delimitate da ampi pilastri con base a croce e con l'abside a pianta semicircolare nel retro. La facciata principale si caratterizza per il timpano e le lesene che delimitano le navate. Una cornice orizzontale cela le falde delle navate laterali. Il sistema delle bucature è formato da una finestra centrale sopra il portale d'ingresso e da due porte speculari rispetto all'asse centrale della chiesa. Nella facciate laterali, sulla parete della navata principale, sono state realizzate ampie finestre che garantiscono illuminazione naturale all'interno. Nella parte posteriore si trova la torre campanaria<ref>{{Chiese italiane|11796|Chiesa di San Teodoro, Forme, Massa d'Albe|22 aprile 2015|stampa=sì}}</ref>.
* Chiesetta degli Alpini, edificata nel 1996, nei pressi del vecchio fontanile alle pendici del [[monte Magnola]]<ref>{{Cita web|url=http://www.anaabruzzi.it/?p=385|titolo=Gruppo Alpini di Forme|sito=AnaAbruzzi.it|accesso=5 ottobre 2015|dataarchivio=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305025650/http://www.anaabruzzi.it/?p=385|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Siti archeologici ===
* La chiesa di San Teodoro.
* Resti dell'[[acquedotto romano di Alba Fucens]], situati in località Arci di Massa d'Albe. Il tracciato dell'acquedotto si porta oltre l'abitato di Forme e del valico di Fonte Capo la Maina collegando la città antica alla sorgente di Sant'Eugenia, nei pressi della contemporanea frazione di [[Santa Jona]].
:La facciata è in stile [[barocco]], è tripartita. In alto vi è un [[frontone]].
 
=== FesteAree & Sagrenaturali ===
* [[Riserva naturale Monte Velino]]
*[[26 dicembre 2011]]: Presepe vivente
* [[Monti della Magnola]]
*[[18 giugno]] fiera generale
* Valle Majelama
*1ª domenica di [[agosto]] festa di [[San Giovanni]];*[[24 giugno]]: Fiera del bestiame
* Fonte Capo la Maina
*''Prima settimana di agosto'': Festeggiamenti SS. Protettori, Madonna delle grazie, S. Antonio da Padova, S. Giovanni, SS. Marco e Marcelliano, S. Teodoro
*[[14 agosto]]: Rappresentazione Teatrale: Gruppo Teatro di forme
*[[17 agosto]]: Sagra della croccante (dolce a base di mandorle)
 
== La transumanzaSocietà ==
=== Tradizioni e folclore ===
La pastorizia transumante ha rappresentato per secoli l’unica risorsa economica dei Formesi in inverno, almeno inizialmente, si spostavano periodicamente con le greggi dalle montagne, che costituivano degli ottimi pascoli estivi, alle pianure sottostanti.
[[File:La croccante di Forme.jpg|thumb|[[Conca abruzzese|Conche abruzzesi]] realizzate con ''la [[croccante]]'']]
 
* Prima settimana di agosto: feste patronali in onore dei santi [[Marco e Marcelliano]]<ref>{{cita web|url=http://www.massadalbe.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=114|titolo=Traslazione di Santi|editore=Terre Marsicane|accesso=9 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180409233811/http://www.massadalbe.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=114|dataarchivio=9 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
È sintomatico che il fenomeno della pastorizia nomade si sia sempre sviluppato in aree montane. La ragione deve essere ricercata nel fatto che territori cosi aspri, assolutamente incapaci di offrire qualsiasi fonte di sostentamento alle popolazioni locali, potevano essere sfruttati unicamente attraverso l’allevamento.
* 17 agosto: sagra della [[croccante]], tipico dolce della [[cucina marsicana]] a base di [[Mandorla|mandorle]], [[Saccarosio|zucchero]] e [[miele]]. È chiamato rigorosamente al femminile<ref name="La Repubblica"/>.
 
== Gruppo AlpiniCultura ==
=== Cinema ===
Nel [[1892]], si costituisce il ''Gruppo Alpini Forme''.
''[[La Bibbia (film 1966)|La Bibbia]]'', film prodotto [[Dino De Laurentiis]] e diretto nel 1966 da [[John Huston]], è stato in parte girato nei pressi di Forme alle pendici del [[monte Velino]]<ref>{{cita web|url=https://www.italymovietour.com/news/50-anni-fa-il-film-la-bibbia-di-john-huston-le-___location-in-italia/|titolo=50 anni fa il film La Bibbia di John Huston: le ___location in Italia|sito=italymovietour.com|data=14 dicembre 2016|accesso=12 aprile 2021}}</ref>; alcune scene del film ''[[Il deserto dei Tartari (film)|Il deserto dei Tartari]]'', tratto dall'[[Il deserto dei Tartari|omonimo romanzo]] di [[Dino Buzzati]] e diretto nel 1976 da [[Valerio Zurlini]], sono state girate a ridosso del [[monte Cafornia]]<ref>{{cita web|url=https://www.abruzzolive.it/rilasciato-il-nuovo-videoclip-dei-punkreas-la-piu-importante-band-punk-italiana/|titolo=Ecco il nuovo videoclip dei Punkreas|editore=Abruzzo Live|accesso=25 settembre 2020}}</ref>.
 
== Sport ==
Ma è solo dal [[1997]] che viene a realizzarsi concretamente il progetto di una chiesetta alpina.
La società calcistica ''A.S.D. Forme'', che ha militato nei tornei dilettantistici regionali, si è unita con la società sportiva di [[Massa d'Albe]]<ref>{{cita web|url=http://www.figcabruzzo.it/?p=84&id=941159|titolo=A.S.D. Forme|editore=Figc Abruzzo|accesso=26 marzo 2019|dataarchivio=27 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190327090506/http://www.figcabruzzo.it/?p=84&id=941159|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Queta chiesetta è situata alle pendici del Monte Magnola, vicino un antico fontanile, in cui un tempo le donne potevano lavare i panni.
 
== Note ==
<references/>
 
== CollegamentiVoci esternicorrelate ==
* [[Marsica]]
*[http://www.massadalbe.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=96 Info sul sito ufficiale del comune di Massa d'Albe]
* [[Monte Velino]]
*[http://www.formeabruzzo.it/ www.formeabruzzo.it]
* [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.comune.massadalbe.aq.it/|titolo=Sito istituzionale|accesso=17 agosto 2022}}
 
{{Portale|Marsica}}
[[Categoria:Frazioni della provincia dell'Aquila]]
[[Categoria:Massa d'Albe]]
 
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