Autodafé: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|opere letterarie o artistiche con titolo "Autodafé"|
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[[File:Rogo inquisizione iberica.jpg|thumb
L<nowiki>'</nowiki>'''''autodafé''''', o '''''auto da fé''''' o '''''sermo generalis''''', era una cerimonia pubblica, facente parte
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Il primo ''autodafé'' di cui si ha notizia si svolse a [[Parigi]] nel 1242, durante il regno di [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]].<ref>Stavans 2005:xxxiv.</ref> La maggior parte di questi cerimoniali fu officiata nella [[
Un ''autodafé'' prevedeva: una [[messa]], preghiere, una [[processione]] pubblica dei colpevoli e la lettura della loro [[sentenza]]<ref>Peters 1988: 93-94</ref>. I condannati venivano trascinati in pubblico con i capelli rasati, vestiti con sacchi (''sanbenitos'') e berretti da somaro (''corazos''), o copricapi con la fenditura centrale e condotti a colpi di ''azotes'' (sferzate) in numero variabile secondo la sentenza. Le immagini riprodotte sulle vesti del reo indicavano la [[pena]] decretata: una croce di Sant'Andrea se si era pentito in tempo per evitare il supplizio, mezza croce se aveva subito un'ammenda, le fiamme se condannato a morte. Gli ''autodafé'' si svolgevano sulla pubblica piazza e duravano diverse ore, con la partecipazione di autorità ecclesiastiche e civili.<ref>Molti degli ''autodafé'' pubblici vennero descritti da opere pubblicate all'epoca, in cui venivano elencati i dignitari che vi assistevano, i condannati e le loro sentenze. Si veda ad esempio, Matias de Bocanegra, ''Auto general de la fee...'', Messico: 1649</ref> ▼
Nel [[Regno di Sicilia]] (unito dinasticamente alla Spagna e il cui sovrano era rappresentato da un viceré), vennero organizzati in [[età moderna]] degli autodafé; di uno di questi, risalente al 6 aprile 1724, durante il quale furono bruciati vivi Fra Romualdo (al secolo Ignazio Barberi) e [[Gertrude Cordovana|suor Gertrude (Maria Cordovana)]], si ha una relazione dettagliata.<ref>I documenti originali di molti autodafé siciliani sono reperibili nella Biblioteca Reale di Madrid e, in massima parte, non sono mai stati pubblicati.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/mongitore/l_atto_pubblico_di_fede_solennemente_celebrato_nella_cit_etc/pdf/l_atto_p.pdf|titolo=L'Atto pubblico di fede (auto da fè) solennemente celebrato dall'Inquisizione nella città di Palermo a 6 aprile 1724|formato=pdf|accesso=21 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201221140407/https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/mongitore/l_atto_pubblico_di_fede_solennemente_celebrato_nella_cit_etc/pdf/l_atto_p.pdf|dataarchivio= 21 dicembre 2020|urlmorto=sì}} Cronaca pubblicata dal Santo Uffizio e redatta da Mons. Antonino Mongitore, Consultore e [[Qualificatore (Sant'Uffizio)|qualificatore]] dello stesso</ref> Si ha notizia anche di altri autodafé celebrati in Sicilia, uno dei quali viene citato da [[Vito La Mantia]] nel suo ''Origini e
Il condannato che non aveva in alcun modo mostrato di pentirsi (''pertinace'') o che era già stato in precedenza condannato dall'Inquisizione (''relapso'') era destinato ad essere arso vivo. Poteva pentirsi ''[[in extremis]]'', sia dopo la sentenza sia di fronte al rogo, ma soltanto se non fosse un relapso, in questo caso prima di essere arso veniva strangolato o decapitato come atto di clemenza.<ref>Elena Brambilla "La Giustizia intollerante: Inquisizione e tribunali confessionali in Europa (secoli IV-XVIII", 2006, pag. 131.</ref> A chi si presentava per la prima volta spontaneamente e confessava il proprio errore indicando tutti gli eventuali complici (senza tuttavia escludere in ogni caso la tortura) venivano inflitte pene inferiori, come l'esilio, la prigione, la pubblica fustigazione, l'infamante abitello con la croce, ecc. Ai falsi accusatori veniva imposto di cucire sugli abiti due lingue di panno rosso. Le condanne a morte venivano eseguite dalle autorità civili in base alla Sentenza dell'Inquisizione.▼
L'Inquisizione in [[Portogallo]] godette di poteri limitati, essendo stata istituita nel
==Caratteristiche==
▲La maggior parte di questi cerimoniali fu officiata nella [[Penisola Iberica]]. La tradizione fu inaugurata dal grande inquisitore [[Tomás de Torquemada]] nel [[1481]] a [[Siviglia]] (sei degli uomini e donne che presero parte a questo primo rituale religioso vennero in seguito giustiziati), e fu mantenuta fino al [[XVIII secolo]]. L'ultimo autodafé pubblico dell'Inquisizione spagnola del quale si ha notizia risale al [[1781]].<ref>Abate Pietro Tamburini: -Storia Generale dell'Inquisizione- che cita testualemente: "Quarantesimo Inquisitore Generale (di Spagna) fu don Filippo Bertrand, vescovo di Salamanca, successe a Quintana nel 1775 e morì nel 1783. Il numero delle vittime sotto quest'Inquisitore fu tutti gli anni di due condannati alla pena di morte in persona, di dieci penitenziati pubblicamente e di moltissimi altri che subirono il loro castigo in segreto... L'ultima vittima perita tra le fiamme fu una beata. Perì in Siviglia il 7 di novembre del 1781 per un supposto patto e commercio carnale col demonio...").</ref> In realtà l'ultimo autodafé venne celebrato in Messico nel 1850.<ref> Enciclopedia Britannica alla voce "Autodafé".</ref>
▲Un ''autodafé'' prevedeva: una [[messa]], preghiere, una [[processione]] pubblica dei colpevoli e la lettura della loro [[sentenza]].<ref>Peters 1988: 93-94.</ref>
▲Il condannato che non aveva in alcun modo mostrato di pentirsi (''pertinace'') o che era già stato in precedenza condannato dall'Inquisizione (''relapso'') era destinato ad essere arso vivo. Poteva pentirsi ''[[in extremis]]'', sia dopo la sentenza sia di fronte al rogo, ma soltanto se non fosse un ''relapso
▲Si ha notizia anche di altri autodafé celebrati in Sicilia, uno dei quali viene citato da Vito La Mantia nel suo ''Origini e Vicende dell'Inquisizione in Sicilia''. Avvenne nell'anno [[1732]] con l'ultimo ''rilassato in persona'' (rilasciato al braccio secolare per essere bruciato vivo)<ref>Costui, Antonio Canzoneri della terra di Ciminna, di anni 58, carcerato il 5 febbraio 1723, dichiarato eretico formale, eresiarca, apostata, e condannato per sentenza del 19 dicembre 1729 ... fu rilasciato per l'esecuzione della sentenza nell'atto Generale di fede celebrato in Palermo a 2 ottobre [[1731]] e fu bruciato nel piano di S. Erasmo il 22 marzo 1732 alle ore 19 e mezzo. Ved. ulteriori notizie riportate su: http://www.eretici.org con relative citazioni delle fonti</ref>. Francesco Renda nel suo ''L'Inquisizione in Sicilia'' elenca 114 autodafé celebrati in Sicilia dal [[1501]] al [[1748]].<ref>quest'ultimo celebrato il 2 settembre nella chiesa del Convento San Domenico riportato dal Villabianca nei suoi ''Diari della città di Palermo'' in "Biblioteca storica e letteraria di Sicilia".</ref>
== Nell'arte ==
Rappresentazioni artistiche dell
▲L'Inquisizione in [[Portogallo]] godette di poteri limitati, essendo stata istituita nel [[1536]] ed essendo durata ufficialmente fino al [[1821]], anche se la sua influenza fu molto indebolita con il governo del [[Marchese di Pombal]], nella seconda metà del [[XVIII secolo]]. Gli ''autodafé'' si svolsero anche in [[Messico]], [[Brasile]] e [[Perù]]: storici contemporanei dei [[Conquistador]]es, come [[Bernal Díaz del Castillo]] li registrarono. Si svolsero anche nella colonia portoghese di [[Goa]], in [[India]], a seguito dell'istituzione dell'[[Inquisizione di Goa|Inquisizione]] in tale luogo nel [[1562]]-[[1563]].
▲Rappresentazioni artistiche dell<nowiki>'</nowiki>''autodafé'' ritraggono solitamente la [[tortura]] e l'esecuzione sul rogo. Comunque, questo tipo di attività non ebbero mai luogo durante un ''autodafé'', che era in sostanza un atto religioso. La tortura non veniva amministrata dopo la conclusione di un processo, e le esecuzioni erano sempre portate a termine successivamente e separatamente dall<nowiki>'</nowiki>''autodafé''.<ref>Kamen 1997: 192-213.</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome= Del Col|nome= Andrea
* Franco Cardini (a cura di), {{cita libro|cognome= Gui|nome= Bernard
* {{cita libro|cognome= Masini|nome= Fra Eliseo|wkautore
* {{cita libro|cognome= Prosperi|nome= Adriano
* {{cita libro|cognome= Errera|nome=
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* Vito La Mantia,
==Voci correlate==
* [[Inquisizione spagnola]]
* [[Rogo di libri]]
* [[Streghe di Zugarramurdi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://bible.tmtm.com/wiki/AUTO_DA_FÉ_%28Jewish_Encyclopedia%29|2=Jewish Encyclopedia|lingua=en|accesso=25 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090125185235/http://bible.tmtm.com/wiki/AUTO_DA_F%C3%89_%28Jewish_Encyclopedia%29|dataarchivio=25 gennaio 2009|urlmorto=sì}}
* {{
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*
*{{cita web | 1 = http://www.liberliber.it/libri/a/auto_da_fe_in_bologna/index.php | 2 = ''Un Auto da Fè in Bologna il 5 novembre 1618'' | accesso = 17 maggio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140518003909/http://www.liberliber.it/libri/a/auto_da_fe_in_bologna/index.php | dataarchivio = 18 maggio 2014 | urlmorto = sì }}
*
{{Storia antisemitismo}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Antisemitismo]]
[[Categoria:Chiesa cattolica in Spagna]]
[[Categoria:Inquisizione spagnola]]
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[[Categoria:Storia del Portogallo]]
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