Autodafé: differenze tra le versioni

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[[File:Rizi Francisco, Autodafe rizi-auto Plazade Mayor (Madrid)fe.pngjpg|thumb|350pxupright=1.6|[[Francisco Rizi]] '' Autodafé in [[Plaza Mayor (Madrid)|Plaza Mayor]] a [[Madrid]]'' (1683), [[Museo del Prado]]]]
[[File:Pedro Berruguete - Saint Dominic Presiding over an AutoPedro_Berruguete_Saint_Dominic_Presiding_over_an_Auto-da-fe (1475)fe_1495.jpg|thumb|right|[[Pedro Berruguete]] ''San [[Domenico di Guzmán]] presiede a un autodafé'' (1495), [[Museo del Prado]]]]
[[File:Rogo inquisizione iberica.jpg|thumb|right|220px|Autodafé dell'Inquisizione iberica]]
L<nowiki>'</nowiki>'''''autodafé''''', o '''''auto da fé''''' o '''''sermo generalis''''', era una cerimonia pubblica, facente parte in particolaresoprattutto della tradizione dell'[[Inquisizione spagnola]], in cui veniva eseguita, ''[[coram populo]]'', la penitenza o condanna decretata dall'[[Inquisizione]]. IlLa nomeparola deriva dallodal [[lingua spagnolaportoghese|spagnoloportoghese]] ''Autoauto deda fe'', e quindi, (in [[lingua portoghesespagnola|portoghesespagnolo]], ''Autoacto dade fe''), cioè ''"atto di [[fede]]'', e fu il cerimoniale giuridico più impressionante messo a punto e usato dall'Inquisizione".
 
==Caratteristiche Storia ==
Il primo ''autodafé'' di cui si ha notizia si svolse a [[Parigi]] nel 1242, durante il regno di [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]].<ref>Stavans 2005:xxxiv.</ref> La maggior parte di questi cerimoniali fu officiata nella [[Penisolapenisola Ibericaiberica]]. La tradizione fu inaugurata dal grande inquisitore [[Tomás de Torquemada]] nel [[1481]] a [[Siviglia]] (sei degli uomini e donne che presero parte a questo primo rituale religioso vennero in seguito giustiziati), evenendo fupoi mantenuta fino al [[XVIII secolo]]. L'ultimo autodafé pubblico dell'Inquisizione spagnola del quale si ha notizia risale al [[1781]].<ref>Abate Pietro Tamburini: -Storia Generale dell'Inquisizione- che cita testualementetestualmente: "«Quarantesimo Inquisitore Generale (di Spagna) fu don Filippo Bertrand, vescovo di Salamanca, successe a Quintana nel 1775 e morì nel 1783. Il numero delle vittime sotto quest'Inquisitore fu tutti gli anni di due condannati alla pena di morte in persona, di dieci penitenziati pubblicamente e di moltissimi altri che subirono il loro castigo in segreto [...] L'ultima vittima perita tra le fiamme fu una beata. Perì in Siviglia il 7 di novembre del 1781 per un supposto patto e commercio carnale col demonio...")».</ref> In realtà l'ultimo autodafé venne celebrato in [[Messico]] nel 1850.<ref> Enciclopedia Britannica alla voce "Autodafé".</ref>
Un ''autodafé'' prevedeva: una [[messa]], preghiere, una [[processione]] pubblica dei colpevoli e la lettura della loro [[sentenza]]<ref>Peters 1988: 93-94</ref>. I condannati venivano trascinati in pubblico con i capelli rasati, vestiti con sacchi (''sanbenitos'') e berretti da somaro (''corazos''), o copricapi con la fenditura centrale e condotti a colpi di ''azotes'' (sferzate) in numero variabile secondo la sentenza. Le immagini riprodotte sulle vesti del reo indicavano la [[pena]] decretata: una croce di Sant'Andrea se si era pentito in tempo per evitare il supplizio, mezza croce se aveva subito un'ammenda, le fiamme se condannato a morte. Gli ''autodafé'' si svolgevano sulla pubblica piazza e duravano diverse ore, con la partecipazione di autorità ecclesiastiche e civili.<ref>Molti degli ''autodafé'' pubblici vennero descritti da opere pubblicate all'epoca, in cui venivano elencati i dignitari che vi assistevano, i condannati e le loro sentenze. Si veda ad esempio, Matias de Bocanegra, ''Auto general de la fee...'', Messico: 1649</ref>
 
Nel [[Regno di Sicilia]] (unito dinasticamente alla Spagna e il cui sovrano era rappresentato da un viceré), vennero organizzati in [[età moderna]] degli autodafé; di uno di questi, risalente al 6 aprile 1724, durante il quale furono bruciati vivi Fra Romualdo (al secolo Ignazio Barberi) e [[Gertrude Cordovana|suor Gertrude (Maria Cordovana)]], si ha una relazione dettagliata.<ref>I documenti originali di molti autodafé siciliani sono reperibili nella Biblioteca Reale di Madrid e, in massima parte, non sono mai stati pubblicati.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/mongitore/l_atto_pubblico_di_fede_solennemente_celebrato_nella_cit_etc/pdf/l_atto_p.pdf|titolo=L'Atto pubblico di fede (auto da fè) solennemente celebrato dall'Inquisizione nella città di Palermo a 6 aprile 1724|formato=pdf|accesso=21 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201221140407/https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/mongitore/l_atto_pubblico_di_fede_solennemente_celebrato_nella_cit_etc/pdf/l_atto_p.pdf|dataarchivio= 21 dicembre 2020|urlmorto=sì}} Cronaca pubblicata dal Santo Uffizio e redatta da Mons. Antonino Mongitore, Consultore e [[Qualificatore (Sant'Uffizio)|qualificatore]] dello stesso</ref> Si ha notizia anche di altri autodafé celebrati in Sicilia, uno dei quali viene citato da [[Vito La Mantia]] nel suo ''Origini e Vicendevicende dell'Inquisizione in Sicilia''. Avvenne nellNell'anno [[1732]] conavvenne l'ultimo ''"rilassato in persona''" (rilasciatoconsegnato al braccio secolare per essere bruciato vivo).<ref>Costui, Antonio[[Antonino Canzoneri]] della terra di [[Ciminna]], di anni 58, carcerato il 5 febbraio 1723, dichiarato eretico formale, eresiarca, apostata, e condannato per sentenza del 19 dicembre 1729 ... fu rilasciatoconsegnato per l'esecuzione della sentenza nell'atto Generale di fede celebrato in Palermo a 2 ottobre [[1731]] e fu bruciato nel piano di S. Erasmo il 22 marzo 1732 alle ore 19 e mezzo. Ved. ulteriori notizie riportate su: http://www.eretici.org con relative citazioni delle fonti.</ref>. Francesco Renda, nel suo ''L'Inquisizione in Sicilia'', elenca 114 autodafé celebrati in Sicilia dal [[1501]] al [[1748]].<ref>questQuest'ultimo celebrato il 2 settembre nella chiesa del Convento San Domenico riportato dal Villabianca nei suoi ''Diari della città di Palermo'' in "Biblioteca storica e letteraria di Sicilia".</ref> Nel periodo della [[Controriforma|Riforma cattolica]] tale usanza fu adottata sull'esempio spagnolo anche dal [[Sant'Uffizio]] romano dell'Inquisizione generale.{{Senza fonte}}
Il condannato che non aveva in alcun modo mostrato di pentirsi (''pertinace'') o che era già stato in precedenza condannato dall'Inquisizione (''relapso'') era destinato ad essere arso vivo. Poteva pentirsi ''[[in extremis]]'', sia dopo la sentenza sia di fronte al rogo, ma soltanto se non fosse un relapso, in questo caso prima di essere arso veniva strangolato o decapitato come atto di clemenza.<ref>Elena Brambilla "La Giustizia intollerante: Inquisizione e tribunali confessionali in Europa (secoli IV-XVIII", 2006, pag. 131.</ref> A chi si presentava per la prima volta spontaneamente e confessava il proprio errore indicando tutti gli eventuali complici (senza tuttavia escludere in ogni caso la tortura) venivano inflitte pene inferiori, come l'esilio, la prigione, la pubblica fustigazione, l'infamante abitello con la croce, ecc. Ai falsi accusatori veniva imposto di cucire sugli abiti due lingue di panno rosso. Le condanne a morte venivano eseguite dalle autorità civili in base alla Sentenza dell'Inquisizione.
 
L'Inquisizione in [[Portogallo]] godette di poteri limitati, essendo stata istituita nel [[1536]] ed essendo durata ufficialmente fino al [[1821]], anche se la sua influenza fu molto indebolita con il governo del [[MarcheseSebastião José de Carvalho e Melo|marchese di Pombal]], nellaa partire dalla seconda metà del [[XVIII secolo]]. Gli ''autodafé'' si svolsero anche in [[Messico]], [[Brasile]] e [[Perù]]: storici contemporanei dei [[ConquistadorConquistadores]]es, come [[Bernal Díaz del Castillo]] li registrarono. Si svolsero anche nella colonia portoghese di [[Goa]], in [[India]], a seguito dell'istituzione dell'[[Inquisizione di Goa|Inquisizione]] in tale luogo nel [[1562]]-[[1563]].
Il primo ''autodafé'' di cui si ha notizia si svolse a [[Parigi]] nel [[1242]], durante il regno di [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]].<ref>Stavans 2005:xxxiv.</ref>
 
==Caratteristiche==
La maggior parte di questi cerimoniali fu officiata nella [[Penisola Iberica]]. La tradizione fu inaugurata dal grande inquisitore [[Tomás de Torquemada]] nel [[1481]] a [[Siviglia]] (sei degli uomini e donne che presero parte a questo primo rituale religioso vennero in seguito giustiziati), e fu mantenuta fino al [[XVIII secolo]]. L'ultimo autodafé pubblico dell'Inquisizione spagnola del quale si ha notizia risale al [[1781]].<ref>Abate Pietro Tamburini: -Storia Generale dell'Inquisizione- che cita testualemente: "Quarantesimo Inquisitore Generale (di Spagna) fu don Filippo Bertrand, vescovo di Salamanca, successe a Quintana nel 1775 e morì nel 1783. Il numero delle vittime sotto quest'Inquisitore fu tutti gli anni di due condannati alla pena di morte in persona, di dieci penitenziati pubblicamente e di moltissimi altri che subirono il loro castigo in segreto... L'ultima vittima perita tra le fiamme fu una beata. Perì in Siviglia il 7 di novembre del 1781 per un supposto patto e commercio carnale col demonio...").</ref> In realtà l'ultimo autodafé venne celebrato in Messico nel 1850.<ref> Enciclopedia Britannica alla voce "Autodafé".</ref>
Un ''autodafé'' prevedeva: una [[messa]], preghiere, una [[processione]] pubblica dei colpevoli e la lettura della loro [[sentenza]].<ref>Peters 1988: 93-94.</ref>. I condannati venivano trascinati in pubblico con i capelli rasati, vestiti con sacchi (''sanbenitos'') e berretti da somaro (''corazos''), o copricapi con la fenditura centrale e condotti a colpi di ''azotes'' (sferzate) in numero variabile secondo la sentenza. Le immagini riprodotte sulle vesti del reo indicavano la [[pena]] decretata: una [[Decusse|croce di Santsant'Andrea]] se si era pentito in tempo per evitare il supplizio, mezza croce se aveva subito un'ammenda, le fiamme se condannato a morte. Gli ''autodafé'' si svolgevano sulla pubblica piazza e duravano diverse ore, con la partecipazione di autorità ecclesiastiche e civili.<ref>Molti degli ''autodafé'' pubblici vennero descritti da opere pubblicate all'epoca, in cui venivano elencati i dignitari che vi assistevano, i condannati e le loro sentenze. Si veda ad esempio, Matias de Bocanegra, ''Auto general de la fee...'', Messico: 1649.</ref>
 
Il condannato che non aveva in alcun modo mostrato di pentirsi (''pertinace'') o che era già stato in precedenza condannato dall'Inquisizione (''relapso'') era destinato ad essere arso vivo. Poteva pentirsi ''[[in extremis]]'', sia dopo la sentenza sia di fronte al rogo, ma soltanto se non fosse un ''relapso,'': in questoquest'ultimo caso prima di essere arso veniva strangolato o decapitato come atto di clemenza.<ref>Elena Brambilla , "La Giustizia intollerante: Inquisizione e tribunali confessionali in Europa (secoli IV-XVIII)", 2006, pag. 131.</ref> A chi si presentava per la prima volta spontaneamente e confessava il proprio errore indicando tutti gli eventuali complici (senza tuttavia escludere in ogni caso la tortura) venivano inflitte pene inferiori, come l'esilio, la prigione, la pubblica fustigazione, l'infamante abitello con la croce, ecc. Ai falsi accusatori veniva imposto di cucire sugli abiti due lingue di panno rosso. Le condanne a morte venivano eseguite dalle autorità civili in base alla Sentenzasentenza dell'Inquisizione.
Nel [[Regno di Sicilia]] (unito dinasticamente alla Spagna e il cui sovrano era rappresentato da un viceré), vennero organizzati in [[età moderna]] degli autodafé. Di uno di questi, risalente al [[6 aprile]] [[1724]] si ha una relazione dettagliata (i documenti originali di molti autodafé siciliani sono reperibili nella Biblioteca Reale di Madrid e, in massima parte, non sono mai stati pubblicati)<ref>[http://www.liberliber.it/mediateca/ebook/m/mongitore/l_atto_pubblico_di_fede_solennemente_celebrato_nella_cit_etc/pdf/l_atto_p.pdf L'Atto pubblico di fede (auto da fè) solennemente celebrato dall'Inquisizione nella città di Palermo a 6 aprile 1724.] - cronaca pubblicata dal Santo Uffizio e redatta da Mons. Antonino Mongitore, Consultore e Qualificatore dello stesso).</ref>
Si ha notizia anche di altri autodafé celebrati in Sicilia, uno dei quali viene citato da Vito La Mantia nel suo ''Origini e Vicende dell'Inquisizione in Sicilia''. Avvenne nell'anno [[1732]] con l'ultimo ''rilassato in persona'' (rilasciato al braccio secolare per essere bruciato vivo)<ref>Costui, Antonio Canzoneri della terra di Ciminna, di anni 58, carcerato il 5 febbraio 1723, dichiarato eretico formale, eresiarca, apostata, e condannato per sentenza del 19 dicembre 1729 ... fu rilasciato per l'esecuzione della sentenza nell'atto Generale di fede celebrato in Palermo a 2 ottobre [[1731]] e fu bruciato nel piano di S. Erasmo il 22 marzo 1732 alle ore 19 e mezzo. Ved. ulteriori notizie riportate su: http://www.eretici.org con relative citazioni delle fonti</ref>. Francesco Renda nel suo ''L'Inquisizione in Sicilia'' elenca 114 autodafé celebrati in Sicilia dal [[1501]] al [[1748]].<ref>quest'ultimo celebrato il 2 settembre nella chiesa del Convento San Domenico riportato dal Villabianca nei suoi ''Diari della città di Palermo'' in "Biblioteca storica e letteraria di Sicilia".</ref>
 
== Nell'arte ==
Nel periodo della [[Riforma cattolica]] tale usanza fu adottata sull'esempio spagnolo anche dal [[Sant'Uffizio]] romano dell'Inquisizione generale.{{citazione necessaria}}
Rappresentazioni artistiche dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''autodafé'' ritraggono solitamente la [[tortura]] e l'esecuzione del condannato sul rogo. Comunque, questo tipo di attività non ebbero mai luogo durante un ''autodafé'', che era in sostanza un atto religioso.<ref>Enciclopedia LaBritannica alla voce autodafé</ref> Questo in quanto la tortura non veniva amministrata dopo la conclusione di un processo, e le esecuzioni erano sempre portate a termine successivamente e separatamente dall<nowiki>dalla cerimonia dell{{'</nowiki>}}''autodafé''.<ref>Kamen 1997: 192-213.</ref> Erano inoltre eventi non molto frequenti: nella città di [[Toledo]] tra il 1575 e il 1660, ad esempio, se ne contarono "solo" 12<ref>Helen Rawlings.The Spanish Inquisition, Editore: Wiley-Blackwell-2005, p.37 ISBN 0631206000; ISBN 978-0631206002</ref>.
 
L'Inquisizione in [[Portogallo]] godette di poteri limitati, essendo stata istituita nel [[1536]] ed essendo durata ufficialmente fino al [[1821]], anche se la sua influenza fu molto indebolita con il governo del [[Marchese di Pombal]], nella seconda metà del [[XVIII secolo]]. Gli ''autodafé'' si svolsero anche in [[Messico]], [[Brasile]] e [[Perù]]: storici contemporanei dei [[Conquistador]]es, come [[Bernal Díaz del Castillo]] li registrarono. Si svolsero anche nella colonia portoghese di [[Goa]], in [[India]], a seguito dell'istituzione dell'[[Inquisizione di Goa|Inquisizione]] in tale luogo nel [[1562]]-[[1563]].
 
Rappresentazioni artistiche dell<nowiki>'</nowiki>''autodafé'' ritraggono solitamente la [[tortura]] e l'esecuzione sul rogo. Comunque, questo tipo di attività non ebbero mai luogo durante un ''autodafé'', che era in sostanza un atto religioso. La tortura non veniva amministrata dopo la conclusione di un processo, e le esecuzioni erano sempre portate a termine successivamente e separatamente dall<nowiki>'</nowiki>''autodafé''.<ref>Kamen 1997: 192-213.</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome= Del Col|nome= Andrea|wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo= L'Inquisizione in Italia,|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=2006|mese= |editore=Mondadori|città=Milano |lingua= |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione =|ISBN=}}
* Franco Cardini (a cura di), {{cita libro|cognome= Gui|nome= Bernard|wkautore= |coautori= |titolo= Manuale dell'Inquisizione,(Practica Inquisitionis Heretice Pravitatis) sec. XIV''|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1998|mese= |editore=Gallone|città= |lingua=it |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione =|ISBN=}}
* {{cita libro|cognome= Masini|nome= Fra Eliseo|wkautore= |coautori= |curatore= |altri=Eliseo Masini|titolo= Manuale dell'Inquisizione, ed. 1665|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1990|mese= |editore=Xenia|città= |lingua=it |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione =|ISBN=}}
* {{cita libro|cognome= Prosperi|nome= Adriano|wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo= Tribunali della coscienza |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1996|mese= |editore=Einaudi|città= |lingua=it |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione =|ISBN=}}
* {{cita libro|cognome= Errera|nome= Adrea|wkautore= |coautori= |curatore= |altri= Andrea|titolo= Processus in causa fidei |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=2000|mese= |editore=Monduzzi|città= |lingua=it |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione =|ISBN=}}
* Peters,{{en}} Edward. (1988) Peters, ''Inquisition''., 1988, New York:, The Free Press.
* Kamen,{{en}} Henry. (1997)Kamen, ''The Spanish Inquisition: A Historical Revision''., 1997, Londra:, Weidenfeld & Nicolson. - Questa edizione rivista dell'originale del 1965 contribuisce alla comprensione dell'inquisizione spagnola nel suo contesto locale.
* Lea,{{en}} Henry Charles (1906–1907).Lea, ''A History of the Inquisition of Spain'' (4 volumi)., 1906–1907, New York e Londra.
* Stavens,{{en}} Ilan. (2005)Stavens, ''The Schocken Book of Modern Sephardic Literature''., New York, Random House, Inc., New York2005
* Whitechapel,{{en}} Simon (2003).Whitechapel, ''Flesh Inferno: Atrocities of Torquemada and the Spanish Inquisition''., Creation Books, 2003. ISBN 1-84068-105-5
* Vekene,{{de}} Emil van der: Vekene, Bibliotheca bibliographica Historiae Sanctae Inquisitionis., ''Bibliographisches Verzeichnis des gedruckten Schrifttums zur Geschichte und Literatur der Inquisition.'', Bdvol. 1-3., Vaduz:, Topos-Verlag, 1982, 1983, 1992.
* Vito La Mantia, Vito: ''L'inquisizione in Sicilia. Serie dei rilasciati al braccio secolare (1487-1732)'', Palermo, stab. tipografico a Giannitrapani, 1904
 
==Voci correlate==
* [[Inquisizione spagnola]]
* [[Rogo di libri]]
* [[Streghe di Zugarramurdi]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=:Category:Inquisition|wikt=autodafé|wikt_etichetta=autodafé}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [http://bible.tmtm.com/wiki/AUTO_DA_FÉ_%28Jewish_Encyclopedia%29 Jewish Encyclopedia]
* {{cita web|1=http://bible.tmtm.com/wiki/AUTO_DA_FÉ_%28Jewish_Encyclopedia%29|2=Jewish Encyclopedia|lingua=en|accesso=25 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090125185235/http://bible.tmtm.com/wiki/AUTO_DA_F%C3%89_%28Jewish_Encyclopedia%29|dataarchivio=25 gennaio 2009|urlmorto=sì}}
* {{es}}cita [web|http://www.gabrielbernat.es/espana/inquisicion/index.html |La Inquisición Española: origen, desarrollo, organización, administración, métodos y proceso inquisitorial]|lingua=es}}
*[{{cita web |1=http://www.liberliber.it/biblioteca/p/pani/index.htm |2=Tommaso V. Pani "''Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione" - '', Roma, 1795] |accesso=9 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111019224754/http://www.liberliber.it/biblioteca/p/pani/index.htm |dataarchivio=19 ottobre 2011 |urlmorto=sì }}
*[{{cita web|http://www.liberliber.it/bibliotecamediateca/libri/r/relazione_dell_atto_della_fede_etc/indexrelazione_dell_atto_della_fede_etc/pdf/relati_p.htm pdf|''Relatione dell'atto della fede (auto da fè), che si è celebrato dall'officio della santa inquisitione di Valladolid il 21 giugno 1559]''}}
*[http://www.liberliber.it/biblioteca/a/auto_da_fe_in_bologna/index.htm Un Auto da Fè in Bologna il 5 novembre 1618]
*{{cita web | 1 = http://www.liberliber.it/libri/a/auto_da_fe_in_bologna/index.php | 2 = ''Un Auto da Fè in Bologna il 5 novembre 1618'' | accesso = 17 maggio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140518003909/http://www.liberliber.it/libri/a/auto_da_fe_in_bologna/index.php | dataarchivio = 18 maggio 2014 | urlmorto = sì }}
*[{{cita web | 1 = http://www.liberliber.it/mediateca/ebook/m/mongitore/l_atto_pubblico_di_fede_solennemente_celebrato_nella_cit_etc/pdf/l_atto_p.pdf | 2 = ''L'Atto pubblico di fede (auto da fè) solennemente celebrato dall'Inquisizione nella città di Palermo a 6 aprile 1724.]'' | urlmorto = sì }}
 
{{Storia antisemitismo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|portogallo|religione|spagna|storia}}
 
[[Categoria:Antisemitismo]]
[[Categoria:Chiesa cattolica in Spagna]]
[[Categoria:Inquisizione spagnola]]
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