Ya'qub ibn al-Layth al-Saffar: differenze tra le versioni

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{{Monarca
{{avvisounicode}}
|nome = Ya'qūb-i Layth-i Saffār
{{F|biografie|agosto 2011}}
|titolo = [[emiro]] della [[Saffaridi|dinastia saffaride]]
'''Yaʿqūb ibn al-Layth al-Saffār''' ({{arabo|يعقوب بن ﺍﻟﻠيث ﺍﻟﺼﻔﺎر}}), fu il fondatore della dinastia dei [[Saffaridi]] ([[867]]-[[1003]]).
|immagine = An illustrated and illuminated folio from a manuscript of Husayn Va’iz al-Kashifi’s Akhlaq-i Muhsini; Ya'qub ibn Layth standing on the roof in full armour, Persia, Shiraz, Safavid, 16th century.jpg
|legenda = Illustrazione del [[XVI secolo]] che ritrae Ya'qub ibn Layth su un tetto in armatura tratta da un manoscritto dell{{'}}''Akhlaq-i Muhsini'' di Husayn Kashifi
|regno = [[861]] – [[879]]
|predecessore = ''titolo creato''
|successore = [[ʿAmr ibn al-Layth]]
|data di nascita = 25 ottobre [[840]]
|luogo di nascita = Karnin, nei pressi di [[Zaranj]]
|data di morte = {{Calcola età3|879|6|5|840|10|25}}
|luogo di morte = [[Jundishapur]]
|luogo di sepoltura = Tomba di Ya'qub ibn al-Layth al-Saffar a [[Jundishapur]]
|dinastia = [[Saffaridi]]
|padre = Laith
}}
{{Bio
|Nome = Yaʿqūb ibn al-Layth al-Ṣaffār
|Cognome =
|PreData = {{arabo|يعقوب بن ﺍﻟﻠيث ﺍﻟﺼﻔﺎر}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Karnin
|LuogoNascitaLink = Zaranj
|GiornoMeseNascita = 25 ottobre
|AnnoNascita = 840
|LuogoMorte = Jundishapur
|GiornoMeseMorte = 5 giugno
|AnnoMorte = 879
|Epoca = 800
|Attività =
|Nazionalità = persiano
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un guerriero persiano, fondatore della dinastia dei [[Saffaridi]] ([[867]]-[[1003]]). Il suo nome persiano era Rādmān pūr-i Māhak ({{farsi|رادمان پور ماهک}})
}}
 
D'Di origine modesta, tanto che alla sua professione di calderaio nell'est dell'[[Iran]] sembra riferirsi il suo ''[[laqab]]'' di "SaffārṢaffār" ({{arabo|صفار}}: "[[rame|ramaio, ottonaio]]").
 
Oscuri anche i suoi primi anni di attività di personada adultaadulto, tanto che si pensa sia stato uno dei componenti delle bande di [[Kharigitikharigiti]] che angariavano le popolazioni iraniche del [[Sistan|Sīstān]] (SigīstānSīgistān per gli arabi[[Arabi]]), la cui più rilevante rivolta era da loro stata condotta sotto la guida di Ḥamza b. Ādharak (m. 828).
 
Sembra che l'esperienza fatta nell'uso delle armi e nella conduzione di uomini lo abbia poi convinto a organizzare una propria formazione armata in grado di offrire i suoi servizi di protezione ai cittadini e ai contadini nei confronti delle bande di cui egli stesso sembra avesse fatto parte.
 
Divenne una sorta di "signore della guerra" e assunse il controllo del Sīstān, all'incrocio delle attuali frontiere del [[Pakistan]], dell'[[Afghanistan]] e dell'[[Iran]], da cui mosse poi per conquistare la maggior parte dell'Iran, minacciando lale regioni a est e a ovest.
 
Nell'871, passando per [[Balkh (città)|Balkh]], raggiunse [[Bamiyan|Bāmiyān]], che saccheggiò, dando fuoco ai tempitempli buddisti e asportandone le statue per umiliare i seguaci di quella religione, ancora abbastanza numerosi nella regione. Marciò poi su [[Kabul]], da dove espulse gli [[Shahi (regno)|Hindu-Shahi]], che controllavano le attuali province afghane di [[Kapissa]], Kabul, [[Laghmān]] e, senza dubbio, di [[Nangarhār]] e dell'antica [[Aracosia]] ([[Kandahar]]).
 
AllaYa'qub suasoffrì mortedi nell'[[879Colica|coliche]], e rifiutò le cure quando gli fu consigliato di farle. Di conseguenza morì nell'879. Yaʿqūb b. al-Layth s'era impadronito del [[Khorasan]], mettendo in tal modo fine alla dinastia regionale dei [[Tahiridi]], conquistando inoltre qualche parte dell'[[India]] settentrionale e dell'ovest iranico, puntando anche verso [[Baghdad]], costringendo l'"uomo forte" [[al-Muwaffaq]] - fratello del [[califfo]] [[abbaside]] [[alAl-Mu'tamid (Abbaside di Samarra)|al-Muʿtamid]] - a mobilitare le truppe califfali, distogliendole dal fronte del Sawad [[Iraq|iracheno]], dove era esplosain corso unala pericolosa e tutt'altro che effimera rivolta servile dei [[Zanj]].
 
Suo fratello [[Amr I (Saffaridi)|ʿAmr b. al-Layth]] gli succedette ma l'impero saffaride non durò troppo a lungo, visto che alcuni principati riuscirono a recuperare la loro autonomia, prima di essere nuovamente assoggettati al nascente impero dei [[Ghaznavidi]].
{{Portale|Iran}}
 
== Bibliografia ==
[[Categoria:Saffaridi]]
* [[Theodor Nöldeke|Th. Nöldeke]], "Yakub the Coppersmith and his dynasty", in: ''Sketches from eastern history'', Londra ed Edimburgo, 1892, pp. 176-206.
[[Categoria:Storia dell'Afghanistan]]
* [[Wilhelm Barthold|W. Barthold]], "Zur Geschichte der Ṣaffāriden", in: ''Orientalische Studien Th. Nöldeke gewidmet'', Giessen, 1906, i, pp. 171-91.
[[Categoria:Storia dell'Iran]]
 
== Altri progetti ==
[[ar:يعقوب بن الليث الصفار]]
{{interprogetto}}
[[en:Ya'qub-i Laith Saffari]]
 
[[es:Ya'qub-i Laith Saffari]]
== Collegamenti esterni ==
[[fa:یعقوب لیث]]
* {{Collegamenti esterni}}
[[fr:Ya`qûb ben Layth as-Saffâr]]
 
[[pl:Jakub Ibn Lajs as-Saffar]]
{{Controllo di autorità}}
[[sh:Jakub-i Lajs Safari]]
{{FPortale|biografie|agosto 2011Iran}}
 
[[Categoria:Saffaridi]]