Tromba d'aria: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=altri significati di Tornado|titolo=[[Tornado (disambigua)]]|Tornado}}
[[File:Dszpics1ISO 7010 W074.jpgsvg|thumb|rightupright=0.9|400px|UnSegnale di rischio di tornado insecondo la norma internazionale [[ISO Oklahoma7010]]]]
{{dx|[[File:F5 tornado Elie Manitoba 2007.jpg|thumb|upright=1.3|Una tromba d'aria in [[Canada]], nel [[2007]]]]|2}}
I '''tornado''' o '''trombe d'aria''', sono violenti vortici d'aria che si originano alla base di un [[cumulonembo]] e giungono a toccare il suolo.
La '''tromba d'aria''', o '''tornado''' (plur. invariabile o '''tornadi'''<ref>[https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=TORNADO100 DIZIONARIO ITALIANO OLIVETTI]</ref>), è in [[meteorologia]] un fenomeno collocato nella [[microscala]], la parte visibile si manifesta come una nube a imbuto con la condensazione dell'aria inoltre pende dalla base di un [[cumulonembo]] senza necessariamente arrivare al suolo, fisicamente è una colonna d'aria ascensionale e in rapida rotazione partendo dal terreno, in grado di provocare danno al suolo o sollevare materiale di qualsiasi natura (polvere o detriti). In mancanza di questi due requisiti il fenomeno viene declassato nel termine più generico di [[nube a imbuto]] o "funnel cloud"<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|url=https://www.google.it/books/edition/Temporali_e_tornado_Nuova_ediz/J0UjzgEACAAJ?hl=it|edizione=III ediz. Alpha Test|p=363}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/science/tornado/Physical-characteristics-of-tornadoes|titolo=Physical characteristics of tornadoes|autore=John Snow}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Charles A. Doswell III|titolo=What is a tornado?|url=http://www.cimms.ou.edu/~doswell/a_tornado/atornado.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180703163826/http://www.cimms.ou.edu/~doswell/a_tornado/atornado.html}}</ref>.
I tornado sono associati quasi sempre a [[temporale|temporali]] estremamente violenti, possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti anche di 500 km/h. I tornado sono fenomeni meteorologici altamente distruttivi, nell'area [[Mediterraneo|mediterranea]] rappresentano il fenomeno più violento verificabile sia pure con frequenza non elevata.
 
Nelle categorie superiori della [[Scala Fujita internazionale|scala Fujita]] possono radere al suolo costruzioni in muratura con venti a 470&nbsp;km/h, asportare il manto stradale<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eric Carpenter|autore2=Greg Garrett|autore3=Jared Allen|titolo=A Storm-scale and Damage Survey Analysis of the East-Central
== Aspetto ==
Mississippi Violent Tornado of 27 April 2011|url=http://www.nwas.org/committees/professionaldevelopment/NWAPD-2012-029_Carpenter_et_al.pdf|accesso=16 febbraio 2025|dataarchivio=20 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130320054100/http://www.nwas.org/committees/professionaldevelopment/NWAPD-2012-029_Carpenter_et_al.pdf|urlmorto=sì}}</ref> e seguire un percorso che può raggiungere i 350&nbsp;km di lunghezza.<ref name=":2">{{Cita web|autore=James Hyde|url=https://www.ustornadoes.com/2014/03/18/the-tri-state-tornado-of-1925/#google_vignette|titolo=The Tri-State Tornado of 1925}}</ref> Possono dissipare un'energia stimabile in 500 [[Joule|TJ]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tyler Fricker|autore2=James B Elsner|titolo=Kinetic Energy of Tornadoes in the United States|url=https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4489157/}}</ref> e presentare al suolo un cedimento pressorio di 100 [[Pascal (unità di misura)|hPa]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Christopher D. Karstens, Timothy M. Samaras, Bruce D. Lee, William A. Gallus Jr. and Catherine A. Finley|titolo=Near-Ground Pressure and Wind Measurements in Tornadoes|p=c. 24 June 2003 (Case 1), Manchester, South Dakota|url=https://journals.ametsoc.org/view/journals/mwre/138/7/2010mwr3201.1.xml}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tim Samaras|titolo=PRESSURE MEASUREMENTS AT THE GROUND IN AN F-4 TORNADO|p=5.2 Pressure History|url=https://ams.confex.com/ams/pdfpapers/81700.pdf}}</ref> con valori minimi assoluti di 832.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tim Samaras|titolo=Comparison of In-Situ Pressure and DOW Doppler Winds in a Tornado and RHI Vertical Slices through 4 Tornadoes during 1996-2004|p=3. In-situ observations|url=https://ams.confex.com/ams/pdfpapers/82352.pdf}}</ref> Tipicamente si presentano nei temporali a [[supercella]] o "squall line" e più raramente si possono moltiplicare nelle cosiddette "famiglie di tornado" ([[tornado outbreak]]).
Il tornado si presenta come un imbuto che si protende dalla base del cumulonembo fino al terreno o alla superficie marina. Il tornado che si verifica sulla terra ferma (la maggior parte), solleva una grande quantità di polvere e detriti che accompagna il loro moto fino alla dissipazione. Il [[diametro]] della base di un tornado varia dai 100 ai 500 metri, ma in casi eccezionali sono stati registrati tornado con diametro di base superiore a 1 km. L'altezza di un tornado può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo. I tornado più violenti, tendono a presentarsi come imbuti con confini lineari, in generale i più deboli si presentano con una forma sinuosa che si assottiglia progressivamente con l'inizio della dissipazione.
 
== Processo di formazioneDescrizione ==
=== Anatomia e fluidodinamica ===
Il processo di formazione di un tornado è legato a caratteristiche atmosferiche particolari.
[[File:Tornado di Zermeghedo EF1.jpg|miniatura|upright=1.1|Tornado a tronco di cono di [[Zermeghedo]] (VI) 19/03/09 (EF1).<ref>{{Cita web|url=http://web.archive.org/web/20140701042328/http://livemeteo.it/robertogaianigo/140-il-tornado-di-zermeghedo-del-19-marzo-2009|titolo=Il tornado di Zermeghedo del 19 Marzo 2009|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20140701042328/http://livemeteo.it/robertogaianigo/140-il-tornado-di-zermeghedo-del-19-marzo-2009}}</ref>]]
Le condizioni propizie per la formazione di cumulonembi si trovano negli ambienti fortemente [[instabilità atmosferica|instabili]], caratterizzati da venti variabili a seconda dell'altezza e dalla presenza di una massa di aria calda e umida, sovrastata da quella fredda e secca ad un'altezza di circa 1500 metri. Nel caso l'aria a bassa quota venga costretta a risalire, a causa di perturbazioni e fronti d'aria, allora salendo si raffredda, si espande, innesca la condensazione e infine la formazione di una nube avente una base appiattita. A questo punto queste parti d'aria si riscaldano fino a una temperatura maggiore dell'ambiente, quindi acquisiscono la libertà di salire ulteriormente a una velocità elevatissima (250 km all'ora) formando un cumulonembo torreggiante. Quando queste parti d'aria riscendono dalla stratosfera si incanalano ai lati del cumulonembo dando luogo all'incudine del tornado.<ref name="Tor">"I tornado", di Robert Davies-Jones, pubbl. su "Le Scienze", num.326, ott.1995, pag.76-85</ref>
La tromba d'aria si presenta con la [[condensazione]] dell'aria come un "imbuto" che si protende dalla base di un cumulonembo, la forma viene plasmata dall'umidità atmosferica e dal raffreddamento [[Processo adiabatico|adiabatico]] dovuto al calo di pressione per effetto della [[forza centrifuga]]. Questo effetto viene sovrapposto al calo di pressione che si ottiene salendo di quota fornendo così la classica forma conica, ma a seconda dell'umidità atmosferica la condensazione può essere parziale e non arrivare al suolo sebbene la circolazione sia comunque presente (Tornado-funnel/Dust whirl stage)<ref name=":1">{{Cita web|url=https://ojs.library.okstate.edu/osu/index.php/OAS/article/view/5104/4773|titolo=On Tornado Funnels|autore=Martin C. Jischke|autore2=Masood Parang}}</ref>, la forma può essere affusolata, tozza o troncata indipendentemente dall'intensità del fenomeno. Oltre a mostrare segni di rotazione si presenta con una certa durata e in determinati settori del sistema temporalesco descritti nel processo di formazione in mesoscala. Dal punto di vista nefologico tende a presentarsi con superfici compatte e omogenee conseguenza di un raffreddamento adiabatico repentino durante l'ascesa delle masse d'aria. [[Pannus]] o nubi accessorie di altro genere si presentano al contrario frastagliate o a brandelli dove il processo di condensazione avviene più lentamente,<ref>{{Cita web|nome=Gobbi Alberto|url=https://www.fenomenitemporaleschi.it/accessorie.htm|titolo=Le nubi accessorie}}</ref> inoltre a seconda dell'umidità atmosferica queste formazioni accessorie così come la [[Nube a muro|nube a parete]], potrebbero estendersi verso il basso fino a "radere" il suolo senza provocare alcun danno.<ref>{{Cita web|url=https://www.reddit.com/r/weather/comments/9irtrm/tornado_nope_this_scary_sight_was_actually_a/?rdt=57985|titolo=TORNADO? Nope!}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://skypix.photography/ground-scraping-wall-cloud/|titolo=“Ground-Scraping” Wall Cloud}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=U.S. DEPARTMENT OF COMMERCE
Donald L. Evans, Secretary|data=Aprile 2003|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=43|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref> La tromba d'aria che si verifica sulla terraferma solleva una grande quantità di polvere e detriti che accompagna il suo moto sino alla dissipazione, la documentazione fotografica di danni o di una nube di polvere al suolo costituiscono le uniche prove per una corretta classificazione. Nella fase di "Rope" si presenta con una forma sinuosa che si assottiglia progressivamente con il dissolvimento. L'estensione verticale può raggiungere i 1000 metri fino alla base del cumulonembo (il "[[livello di condensazione forzata]]"), inoltre a seconda dei danni riscontrati in superficie il [[diametro]] può variare da un minimo 10 metri fino a 1 o 2 chilometri, da ricordare ad esempio l'EF5 di [[Oklahoma City]] 2015 o di El Reno 2013, caratteristiche conosciute con il termine di "Wedge Tornado". Possono presentarsi con più vortici in scala "subtornadica" (vortici di risucchio o subvortici) ma facenti parte dello stesso tornado genitore (tornado multivortex). Nelle supercelle HP il mesociclone può trascinare le precipitazioni in senso antiorario oscurando alla vista un possibile tornado già in atto (Rain-wrapped tornado).<ref>{{Cita web|url=https://weather.com/storms/tornado/news/2024-04-03-tornado-types-wedge-multivortex-cone-rain-wrapped|titolo=Wedge, Rope, Cone: What Meteorologists Call Different Types Of Tornadoes|accesso=17 marzo 2025}}</ref>
 
Dal punto di vista fluidodinamico il tornado non è soltanto una colonna d'aria in rotazione ma il prodotto di un complicato equilibrio di forze fra la superficie e la nube temporalesca. Siamo in microscala-α per cui la [[forza di Coriolis]] gioca un ruolo insignificante rispetto alla [[forza centrifuga]], quest'ultima si contrappone alla forza del [[gradiente di pressione]] che è diretta verso il centro, inoltre nella modellistica tridimensionale diventano fondamentali i moti verticali e la [[Regime turbolento|turbolenza]], il tutto si compie nell'arco dei minuti o decine di minuti in conformità allo scenario di scala. Per studiare approfonditamente il fenomeno vengono elaborate simulazioni numeriche come il [[Fluidodinamica computazionale|"CFD"]] o [[Formulazione LES|"LES"]] sulla base di complesse equazioni differenziali non risolvibili per via analitica ([[Equazioni di Navier-Stokes]]), si affiancano i modelli sperimentali più recenti come il "VorTECH" o il "WindEEE" e i riscontri sul campo nei progetti "Vortex" o "Rotate". Si individua un primo modello matematico di un vortice visto in sezione trasversale in un fluido viscoso, detto "[[vortice di Rankine]]": viene descritta la distribuzione radiale delle velocità tangenziali i cui profili lungo la verticale sono molto diversi e non sovrapponibili alla nube a imbuto (che rimane una manifestazione visibile e istantanea di una [[Punto di rugiada|condizione di rugiada]] ottenuta alle varie quote dai parametri termodinamici e dalla "velocità di [[nucleazione]]")<ref name=":1" />. In questo semplice modello abbiamo un "nucleo" centrale in rotazione solida dove le velocità tangenziali crescono linearmente (con [[velocità angolare]] costante) dal centro fino al raggio del nucleo, per poi decrescere con legge iperbolica verso l'esterno. Le cuspidi corrispondenti al massimo delle velocità necessitano di arrotondamenti, inoltre dalle rilevazioni doppler e dai modelli sperimentali viene introdotta una costante correttiva nel decremento iperbolico, per cui subentrano diverse varianti del modello come il "vortice di Burgers-Rott", ma non basta. Vicino alla superficie si integrano altre componenti fondamentali alla formazione tornadica: l'attrito con il terreno, la sua [[rugosità]] e la [[Regime turbolento|viscosità turbolenta]] del fluido (strato limite tornadico), elementi che introducono uno squilibrio di forze ovvero un'alterazione dell'effetto centrifugo al suolo, queste condizioni esasperano il cosiddetto "effetto pattinatrice" per la [[Legge di conservazione del momento angolare]]. I flussi d'aria ancora deboli ed estesi, convergono verso il centro del tornado su una superficie di poche migliaia di metri quadrati, mentre in corrispondenza del centro di rotazione le correnti piegano violentemente verso l'alto in regime sostanzialmente [[Regime laminare|laminare]] e alimentando un "updraft centrale". Seguendo questo principio la rotazione si estenderebbe dal basso verso l'alto (si rimanda alla sezione [[#Processo di formazione|Processo di formazione]]). I detriti sollevati dal terreno possono rimanere sospesi in aria da una commistione di flussi tornadici (rotatorio-convergente-ascensionale), compiendo eleganti traiettorie con moto circolare uniforme in un delicato equilibrio fra il loro peso e l'intensità dei venti, l'alterazione di questi flussi fa seguito l'immediata espulsione o proiezione in troposfera... Le cose adesso si complicano in quota, ed in particolare nei tornado mesociclonici di categoria media/forte: si instaura nell'asse di rotazione una corrente discendente in [[regime turbolento]] (downdraft centrale) con l'ampliamento del nucleo ed un'alterazione dell'equilibrio [[Vento ciclostrofico|ciclostrofico]], in un certo senso l'opposto di quello che succede al suolo. Tale condizione viene soddisfatta con un aumento delle correnti tangenziali periferiche rispetto alle correnti ascensionali interne, questo rapporto viene denominato "Swirl Ratio"<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/figure/1-Swirl-ratio-effect-on-the-structure-of-tornado-vortices-a-very-weak-swirl-b_fig18_264157997|titolo=Physical Simulation of Tornado-like Vortices|autore=Maryam Refan|p=94}}</ref> e se portato a valori superiori a "1" il downdraft centrale arriva a toccare il suolo generando un vortice più ampio e circondato da "vortici di risucchio" o subvortici, abbiamo così un tornado "multivortex".<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|url=https://www.google.it/books/edition/Temporali_e_tornado_Nuova_ediz/J0UjzgEACAAJ?hl=it|edizione=III ediz. Alpha Test|p=367}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Maryam Refan|titolo=Physical Simulation of Tornado-like Vortices|url=https://www.researchgate.net/publication/264157997_Physical_Simulation_of_Tornado-like_Vortices}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Yuh-Lang Lin|titolo=Mesoscale Dynamics|url=https://archive.org/details/mesoscaledynamic0000liny|anno=2007|editore=Cambridge University Press|p=[https://archive.org/details/mesoscaledynamic0000liny/page/315 315]}}</ref>
Normalmente un fenomeno temporalesco sviluppa dei moti ventosi al suo interno più o meno rettilinei; in alcuni casi, invece, il moto ventoso che genera il cumulonembo può dar vita a vortici, ovvero alla formazione di moti circolatori all'interno e all'esterno della nube. Questi vortici, in determinate situazioni, danno origine a tornado. La nascita dei moti vorticosi può avere cause molteplici: la più comune è che la turbolenza vorticosa sia originata dal contrasto tra la corrente ascensionale e quella discendente del temporale; in questo caso i tornado generati sono di norma di debole intensità e di breve durata. L'altra possibilità è che il moto vorticoso nasca insieme alla formazione temporalesca e ne determini lo sviluppo producendo al suo interno un sistema rotatorio e in questo caso si parla di [[mesociclone|mesocicloni]]. La formazione dei mesocicloni dipende dal fenomeno del [[windshear]] (vento variabile), una particolare circolazione atmosferica che si verifica solamente in presenza di venti variabili di intensità e direzione in quota progressiva. Queste condizioni stimolano lo sviluppo di moti rotatori in una zona di instabilità atmosferica, l'intensità dei temporali che si formano in presenza di windshear aumenta notevolmente. Un'altra condizione utile alla formazione di un tornado è la presenza di correnti fredde in quota ([[correnti a getto]]) che alimentano il moto convettivo del cumulonembo e ne stimolano la rotazione. Queste condizioni atmosferiche danno vita a temporali di notevole intensità, potenzialmente capaci di generare dei tornado. Il fenomeno tornadico ha origine nel settore ascensionale ([[updraft]]) di queste intense formazioni temporalesche, la cui circolazione (come quella dei venti del mesociclone) è antioraria nell'[[emisfero boreale]] e oraria nell'[[emisfero australe]] (per l'effetto di [[Coriolis]]). Al centro della colonna d'aria ascensionale si forma una notevole depressione con una differenza di gradiente barico tra centro e periferia, nel caso questa raggiunga valori notevoli (dai 20 ai 40 [[Pascal (unità di misura)|hPa]]) l'aria viene letteralmente risucchiata fino a raggiungere il suolo, con una corrente circolatoria concentrata che raggiunge altissime velocità.
 
Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni soprattutto negli Stati Uniti, resta ancora da lavorare nella ricerca e molti gli interrogativi da risolvere. Ancora oggi si stanno analizzando le rilevazioni strumentali di tornado storici replicandoli con modelli sperimentali e computazionali sempre più affidabili. Rimangono ad esempio da chiarire gli effetti del carico del vento e dei detriti volanti sulle infrastrutture, gli effetti del parametro adimesionale "Swirl Ratio", gli effetti dovuti al moto di traslazione e all'inclinazione dell'asse tornadico, le condizioni al contorno che ne determinano la formazione e il dissolvimento, le pressioni e il campo del vento negli strati prossimi alla superficie, il cambio di intensità e di percorso in una [[topografia]] collinare (studi sono stati compiuti nei monti [[Appalachi]] ma potrebbero interessare anche l'Italia), il perfezionamento delle tecniche radar e non da ultimo il miglioramento delle previsioni e l'ottimizazione delle allerte anti tornado, che negli Stati Uniti ma non solo, possono fare la differenza fra la vita e la morte.
== Classificazione e distruttività ==
[[File:Seymour Texas Tornado.jpg|thumb|right|300px|Un violento tornado fotografato a Seymour nel Texas]]
La distruttività di un tornado si calcola in base alla sua durata, velocità e intensità dei venti. I Tornado più distruttivi vengono generati dalle [[supercelle]], cumulonembi mesociclonici di enorme intensità che si sviluppano tipicamente in determinate zone geografiche (in particolare in alcune zone degli Stati Uniti), dove le condizioni atmosferiche sono così intense (elevato windshare, forti correnti a getto in quota, grande differenza di valori igrometrici tra suolo e quota e contrasto termico elevato tra masse d'aria coinvolte) da generare tempeste di estrema potenza. Un tornado mediamente dura dai 5 ai 15 minuti, ma in alcuni casi, in relazione alla sua intensità, può arrivare a durare anche più di un'ora. Gli spostamenti del tornado oscillano tra una velocità spesso non costante compresa tra 30 e 100 km/h.
La classificazione dei tornado avviene in base alla rilevazione empirica dei danni causati secondo la [[Scala Fujita]], dal nome del professore dell'[[Università di Chicago]] che l'ha ideata nel [[1971]]. Come per i terremoti con la [[Scala Mercalli]] la suddivisione avviene per gradi di distruttività del fenomeno:
 
=== Processo di formazione ===
{| {{prettytable}}
{{vedi anche|Supercella|Mesociclone}}
[[File:Chaparral Supercell 2.JPG|thumb|Non è facile distinguere ad occhio nudo una supercella da un classico [[cumulonembo]], per farlo di solito è necessario un [[Radar meteorologico|radar]], oppure l'occhio esperto di un [[meteorologo]]]]
[[File:Supercella tornadica di Montagnana.jpg|thumb|[[Supercella]] tornadica di [[Montagnana]] (PD) del 17/7/2009]]
 
Il processo di formazione di una tromba d'aria è legato a condizioni atmosferiche con un profilo termico verticale [[instabilità atmosferica|instabile]], cioè caratterizzato dalla presenza di una massa d'aria fredda e secca in quota sopra uno strato d'aria calda e umida al suolo, la quale viene spinta verso l'alto dal [[Principio di Archimede|galleggiamento]] termodinamico. In sede previsionale e in [[scala sinottica]], si valutano attentamente i geopotenziali e la disposizione delle figure bariche: oltre alle "[[Saccatura|saccature]]" da segnalare le cosiddette "[[Cut off (meteorologia)|gocce fredde]]" e i "cavi d'onda", figure che descrivono raggi di curvatura piuttosto corti e solitamente vengono accompagnate da [[Fronte meteorologico|sistemi frontali]] o "linee di instabilità". Sempre in scala sinottica un maggior addensamento delle isoipse consegue un incremento di flussi ([[vento di gradiente]]) nei piani isobarici della media troposfera o situati appena oltre lo [[Strato limite planetario|strato limite]], come vedremo in seguito questi venti diventeranno un'altra componente fondamentale nella tornado genesi. I [[radiosondaggi]] forniscono giornalmente misurazioni di tutti questi parametri atmosferici o "indici" che meglio rappresentano le condizioni atmosferiche del momento, mentre i modelli ad area limitata (LAM) descrivono questi parametri in una gittata previsionale di un paio di giorni. È possibile prevedere fenomenologia di tipo "severo" in senso lato, ma non direttamente il fenomeno tornadico perché di scala troppo piccola nonché dipeso da una moltitudine di circostanze locali o "forzanti". È comunque possibile prevedere quali siano gli indici potenzialmente favorevoli alla loro formazione, primo fra tutti il "CAPE" che rappresenta l'energia potenziale utile alla convezione e il "CIN" che al contrario la inibisce ma riveste una particolare importanza nei primi strati con l'effetto "coperchio", più semplice analiticamente è il "Lifted Index" che sostanzialmente ci indica quanto l'atmosfera può essere instabile. Nella [[temperatura potenziale equivalente]] vi è il contributo "energetico" fornito sia dalla temperatura che dall'umidità atmosferica nei bassi strati, in superficie fanno testo anche le convergenze o "Moisture Convergence" (convergenze di umidità) modellate dalle brezze locali e disposte in strutture lineariformi, dove l'innesco delle prime [[Corrente ascensionale|termiche]] avviene sotto forma di nubi cumuliformi visibili nelle immagini satellitari con il superamento del "livello di condensazione forzata" ([[Livello di condensazione forzata|LCL]]).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alberto Gobbi|titolo=Il tornado di Pianiga, Dolo e Mira
dell’8 luglio 2015. 3. ANALISI SATELLITARE E RADARMETEOROLOGICA
di Alberto Gobbi. 3.1 Dry line e fronte della brezza al satellite visibile|p=69|url=https://www.fenomenitemporaleschi.it/tornado_8luglio2015_capitoli.pdf}}</ref> Altre tipologie d'innesco possono essere linee di deflusso da precedente attività temporalesca (outflow boundary), mentre un altro fenomeno che merita un'argomentazione a parte è la "dry line" ([[fronte secco]]). Si presenta sotto varie forme e in vari contesti sinottici con l'interazione orografica dei venti in bassa troposfera (catabasi orografica), superfici di discontinuità igrometriche dove il parametro più rappresentativo è il [[punto di rugiada]] al suolo, ma in alcuni casi si estendono in quota spinte da [[Avvezione|avvezioni]] secche in media troposfera sovrapponendosi alle masse d'aria umide rimaste all'interno dello strato limite. L'argomento è tuttora oggetto di studio specie in Pianura Padana e nella fascia orientale degli Appennini.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Francesco De Martin|autore2=Silvio Davolio|autore3=Mario Marcello Miglietta|titolo=Tornado nella Pianura Padana: la dinamica del "punto triplo"|url=https://www.cnr.it/en/press-release/12647/tornado-nella-pianura-padana-la-dinamica-del-punto-triplo}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Yuh-Lang Lin|titolo=Mesoscale Dynamics|anno=2007|url=https://archive.org/details/mesoscaledynamic0000liny|editore=Cambridge University Press|p=[https://archive.org/details/mesoscaledynamic0000liny/page/n430 413]}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=III|editore=Alpha Test|p=495}}</ref> Tornando al contributo dinamico offerto dai venti in media troposfera, il "[[windshear]]" figura in diversi indici come "EHI" ed "SRH" che sostanzialmente rappresentano la variabilità dei venti con l'altezza (in direzione e intensità) e conseguente propensione alla [[vorticità]], in questo frangente riveste particolare importanza l'intensità dei venti alle quote dei 700 e 500&nbsp;hPa (speedshear). In alta troposfera ed in particolare nei 300&nbsp;hPa troviamo le [[correnti a getto]], le intrusioni secche e le divergenze, quest'ultime sono spesso presenti nel ramo ascendente di una saccatura.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pierluigi Randi, Alberto Gobbi|titolo=Il tornado di Pianiga, Dolo e Mira dell’8 luglio 20151. ANALISI SINOTTICA E A MESOSCALA. 1.1 Situazione in alta troposfera|p=11|url=https://www.fenomenitemporaleschi.it/tornado_8luglio2015_capitoli.pdf}}</ref> Determinanti sono le ore di insolazione antecedenti ai fenomeni previsti: potrebbe essere utile considerare la percentuale di copertura nuvolosa nelle ore centrali della giornata, mentre le precipitazioni previste devono essere di origine convettiva ovvero intense e localizzate con tutti i margini di errore consentiti a questi modelli previsionali.<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e Tornado|edizione=III edizione|editore=Alpha Test|p=181}}</ref>
 
Normalmente il sistema temporalesco sviluppa al suo interno dei moti ascendenti e discendenti innescando al suolo vorticità ad asse orizzontale e turbolenza, in questi casi le trombe d'aria generate sarebbero di debole intensità e di breve durata. I venti in quota, oltre a produrre vorticità orizzontale in media troposfera, piegano le torri convettive generando temporali ad "asse obliquo", le precipitazioni vengono così separate dalle correnti ascendenti, queste correnti possono incurvare verso l'alto le vorticità orizzontali dando luogo a circolazioni in mesoscala meglio note come [[mesociclone|mesocicloni]], possono ruotare in senso orario o antiorario ma notoriamente i secondi sono i più longevi (nell'[[emisfero boreale]]). Il fenomeno tornadico ha origine nel settore ascensionale (updraft) di una [[supercelle|supercella]], il cui verso di rotazione ricalca quello indotto dal mesociclone o dalle discontinuità nel campo del vento all'interno del sistema temporalesco (mesovortici). Come "forzante dinamica" il ruolo del [[mesociclone]] riveste una particolare importanza anche nella longevità e intensità del tornado, ma a fornire l'energia necessaria alla rotazione è il cedimento della pressione e la componente ascensionale delle masse d'aria. La formazione di una nube a parete con striature o di abbassamenti pronunciati sotto la base convettiva potrebbero tradire la presenza di un mesociclone o di forti aspirazioni all'interno della supercella. In questo settore si forma una depressione con un gradiente barico fra centro e periferia di diversi [[Pascal (unità di misura)|hPa]], anche in assenza di una circolazione mesociclonica in media troposfera. La depressione determina una convergenza di flussi nei bassi strati, detta di "inflow", dando luogo a quell'effetto "pattinatrice" descritto nella sezione "[[#Anatomia e fluidodinamica|Anatomia e fluidodinamica]]". Per abbattere l'attrito meccanico introdotto dalla [[Strato limite planetario|viscosità turbolenta]] subentrano altre forzanti: una fra queste è sicuramente il "Rear Flank Downdraft" (RFD) una corrente d'aria secca in discesa sul fianco posteriore della supercella e proveniente dalla media troposfera. Questa corrente introduce un varco nella torre convettiva (clear slot) mentre il settore caldo viene confinato verso le precipitazioni (area "FFD") subendo un "restringimento" e producendo vorticità [[Atmosfera baroclina|baroclina]] nei bassi strati,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vincenzo Levizzani|autore2=Silvio Davolio|autore3=Mario Marcello Miglietta|titolo=Analisi dei tornado del 19 settembre 2021 in Pianura Padana tramite simulazioni numeriche ad altissima risoluzione|pp=9-77|url=https://amslaurea.unibo.it/id/eprint/27043/1/tesi_magistrale_FDM_compressa.pdf}}</ref> un modello concettuale della tornado genesi prevede anche l'incurvamento verso l'alto (tilting) della vorticità orizzontale introdotta dal RFD e dal "wind shear" di basso livello. Successivamente l'espansione al suolo di uno "pseudo fronte freddo" da il via alla fase di "occlusione" del sistema temporalesco.<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=III|editore=Alpha Test|p=297}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.fenomenitemporaleschi.it/supercella.htm|titolo=La supercella|autore=Alberto Gobbi}}</ref>
 
Nelle fasi iniziali l'aumento dello "spin" avviene quasi simultaneamente in gran parte della colonna d'aria, ma è dalla parte superiore che inizia la condensazione dove più bassa è la pressione atmosferica, in apparenza la nube a imbuto sembra ingrandirsi e "scendere" verso il basso. È opinione diffusa che la tornado genesi abbia origine dall'alto, effettivamente il modello concettuale più diffuso nella comunità scientifica prevede un "tubo" che verrebbe stirato dal mesociclone e dalle correnti ascendenti concentrando la quantità di moto lungo un asse verticale (Dynamic Pipe Effect), mentre i bassi strati vedrebbero cedere progressivamente le ultime resistenze viscose. Rilevazioni strumentali più recenti confermerebbero invece che abbia origine dal basso, queste discrepanze sembra siano originate dal profilo termico verticale o meglio dalla “forzante di galleggiamento” nei bassi strati con l'arrivo del RFD. La circolazione mesociclonica d'altra parte è solo una delle condizioni favorevoli alla formazione tornadica, che nella modellistica vengono denominate "condizioni al contorno". Teniamo presente che il mesociclone è un fenomeno collocato in una scala meteorologica differente rispetto al tornado, così come differenti possono essere alcuni processi fisici e termodinamici. Allo stato attuale delle ricerche esisterebbero due scenari contrapposti di formazione: processo "Bottom-Up" e "Top-Down". Il punto di svolta si è avuto nel tornado di "El Reno" 2013 in un momento in cui non si era ancora formato: dalle analisi fornite da un radar a scansione rapida posizionato su un'altura a 20m dal suolo, l'unica prova di rotazione compariva nell'angolo di elevazione di 0°.<ref name="Houser">{{cita conferenza|nome=Houser|cognome=Jana|autore2=H. Bluestein|autore3=A. Seimon|autore4=J. Snyder|autore5=K. Thiem|titolo=Rapid-Scan Mobile Radar Observations of Tornadogenesis|opera=AGU Fall Meeting|editore=American Geophysical Union|data=Dicembre 2018|città=Washington, DC|url=https://agu.confex.com/agu/fm18/meetingapp.cgi/Paper/432399}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=R. J. Trapp|autore2=E. D. Mitchell|autore3=G. A. Tipton|titolo=Descending and Nondescending Tornadic Vortex Signatures Detected by WSR-88Ds|rivista=Weather and Forecasting|volume=14|url=https://journals.ametsoc.org/view/journals/wefo/14/5/1520-0434_1999_014_0625_dantvs_2_0_co_2.xml}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=R. Jeffrey Trapp|autore2=Robert Davies-Jones|data=1º gennaio 1997|titolo=Tornadogenesis with and without a Dynamic Pipe Effect|volume=54|url=https://journals.ametsoc.org/view/journals/atsc/54/1/1520-0469_1997_054_0113_twawad_2.0.co_2.xml?tab_body=abstract-display}}</ref>
 
== Indagini post-evento ==
=== Riconoscimento del danno tornadico ===
[[File:Brenta1.jpg|miniatura|Disposizione incrociata dei danni, tornado del Brenta 8.7.15]]
{{dx|[[File:Salboro1.jpg|miniatura|Disposizione incrociata dei danni, Salboro 6.7.08]]|2}}
[[File:Meggiano di Montecchia di Crosara.jpg|miniatura|Aspirazione verso monte in dir. ovest, Meggiano di Montecchia di Crosara 29.8.20]]
{{dx|[[File:Brenta3.jpg|miniatura|Detriti leggeri su un elettrodotto, tornado del Brenta 8.7.15]]|2}}
[[File:Brenta2.jpg|miniatura|Sabbiatura sulle pareti di un'abitazione, tornado del Brenta 8.7.15]]
{{dx|[[File:Salboro 2.jpg|miniatura|Danni laterali con frammenti di tegole conficcati, Salboro 6.7.08]]|2}}
[[File:Zermeghedo.jpg|miniatura|Scortecciamento su un piccolo albero, Zermeghedo 19.3.09]]
Per semplificare il riconoscimento del danno tornadico, i nostri occhi sono l'unico strumento in grado di segnalare la formazione di una tromba d'aria o una nube a imbuto sotto la base convettiva, fondamentali quindi le segnalazioni e le testimonianze fotografiche compiute sul territorio, durante o anche prima il transito del sistema temporalesco. Il vento non si vede e la nube a imbuto è l'unico soggetto visibile a cui si può attribuire la responsabilità dei danni tornadici, a questa si coniuga la presenza di una nube di polvere o detriti in movimento rotatorio e corrispondenze spazio/temporali dei danni lasciati al suolo. Per l'attribuzione di un verdetto tornadico esistono vari gradi di giudizio conformemente all'attendibilità della segnalazione e a determinate condizioni "necessarie e sufficienti", "Tornado in Italia" propone tre gradi di validazione denominate "quality check":<ref>{{Cita web|autore=Federico Baggiani|autore2=Alessandro Piazza|autore3=Stefano Salvatore|url=https://www.uni-met.it/trombedaria/documents/202112_Baggiani.pdf|titolo=Tornado in Italia|p=33}}</ref>
* Qc2&nbsp;&nbsp;: tornado documentato con nube a imbuto corrispondente ad una nube di polvere oppure traccia tornadica documentata con riprese aeree.
* Qc1+: tornado documentato con nube a imbuto corrispondente ad una traccia di danni tornadica.
* Qc1&nbsp;&nbsp;: foto di una nube a imbuto o nessuna foto ma con documentazione di danni tornadici e testimonianze verbali del vortice e della nube di detriti.
Molto differente invece l'interpretazione proposta da "ESSL" in Europa:<ref>{{Cita web|url=https://journals.ametsoc.org/view/journals/bams/98/12/bams-d-16-0067.1.pdf|titolo=Severe convective storms in Europe|p=2643}}</ref>
* QC0&nbsp;&nbsp;: qualsiasi segnalazione proveniente dal pubblico.
* QC0+: segnalazione ritenuta plausibile dopo una prima revisione.
* QC1&nbsp;&nbsp;: segnalazione confermata da fonti attendibili.
* QC2&nbsp;&nbsp;: segnalazione oggetto di studi approfonditi.
La strumentazione [[Radar meteorologico|radar]] rimane un supporto molto valido anche se in Italia quella che abbiamo a disposizione non è in grado di risolvere la scala tornadica o di scansionare un'elevazione sufficientemente bassa, senza tener conto dei ritardi nel sistema per fornire il prodotto all'utente finale. Come per la nube a imbuto la presenza di determinate firme radar e velocità doppler deve corrispondere al percorso dei danni e possono essere utili per stabilire la tempistica degli eventi, ma a seconda delle loro dimensioni e della distanza, i tornado non sono sempre associati a firme evidenti a causa delle limitazioni intrinseche dei dispositivi radar. Queste firme comportano la presenza di una circolazione mesociclonica in medio/bassa troposfera, la "[[Eco a uncino|eco ad uncino]]" è una di queste ed in particolare quelle figure che presentano forti gradienti di riflettività nel lato [[sopravento]] o nel bordo sud/occidentale della tempesta. Nelle velocità radiali del radar doppler viene rilevata direttamente la rotazione mesociclonica, se questi gradienti di velocità si concentrano oltre un certo limite e persistono per oltre 5 minuti, si può parlare di "Tornado Vortex Signature" (TVS). Nelle categorie forti gli stessi detriti possono essere rilevati come "Tornadic Debris Signature" (TDS), prerogative disponibili su radar mobili ad elevata risoluzione spaziale e dalla rete NEXRAD con i modelli WSR-88D negli Stati Uniti.<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=III edizione|editore=Alpha Test|p=338}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.meteor.iastate.edu/classes/mt432/lectures/ISURadarTalk_NWS_2013.pdf|titolo=NWS WSR-88D Radar Fundamentals}}</ref>
 
In ultima analisi la sola traccia di danni lasciata in superficie può diventare un'altra firma indelebile per capire se si è trattato di tornado o [[Raffica discendente|downburst]], di fondamentale importanza la tempestività dei sopralluoghi sia a terra che aerei prima della sistemazione da parte della popolazione, [[protezione civile]] e [[Vigile del fuoco|vigili del fuoco]]. Possono essere utili anche le testimonianze delle persone coinvolte adottando la massima discrezione nei confronti di coloro che in prima persona hanno subìto i danni, inoltre si invita massima cautela in uno scenario EF2 o superiore, adottando i comportamenti previsti dal codice della strada negli incidenti e dalla protezione civile nelle situazioni di emergenza, alcune aree potrebbero essere vietate all'accesso.<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=Terza|editore=Alpha Test|p=759|capitolo=Lo storm chasing - Tornado e soccorsi}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=ESSL|titolo=Organizational Guide to Wind Damage Surveys|p=5|url=https://www.essl.org/cms/wp-content/uploads/20240904-Organizational-ESSL-guide-to-wind-damage-surveys.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=National Weather Service|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment - safety-Courtesy|pp=46-56-58|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref> Oltre ai danni strutturali agli edifici anche la disposizione dei detriti rimasti sui campi o sui bordi delle strade consentono di ricostruire traiettorie e direzioni di provenienza. Esistono delle caratteristiche peculiari nella disposizione dei danni e nell'estensione superficiale dell'area interessata, tipicamente i danni da tornado lasciano sul territorio una traccia lunga e stretta contrariamente a quanto accade per i downburst.
 
Anche i fenomeni di aspirazione e sollevamento sono una peculiarità esclusiva delle trombe d'aria, i danni laterali agli edifici possono essere una testimonianza di sollevamento e trasporto dei detriti e in special modo quelli pesanti come le tegole che in maggior numero possono occupare gli "spazi aerei". I danni più comuni li abbiamo su grondaie, serramenti, cappotti o sui tronchi degli alberi con lo scortecciamento. In alcuni casi gli stessi detriti rimangono conficcati nel legno o nei cappotti, dove si possono identificare anche fenomeni di sabbiatura. Per quelli leggeri si valuta la distanza del percorso e direzione di provenienza, rami degli alberi o teli/reti di varia natura possono adagiarsi sulle linee elettriche o sui tetti, preferibilmente ad una quota superiore alla fonte di provenienza.
 
I flussi descrivono un moto rotatorio combinato con una convergenza a causa degli attriti con la superficie, la disposizione dei danni sarà quindi confluente verso l'interno contrariamente a quanto accade per un dowburst che sarà diffluente. Un'altra caratteristica è la disposizione multidirezionale o "incrociata", apprezzabile soprattutto con le riprese aeree sulla vegetazione o sui campi agricoli. Nei tornado di categoria inferiore la vorticità potrebbe presentare al suolo una configurazione assimmetrica dove i danni maggiori si compiono sul lato destro e posteriore rispetto alla direzione di marcia mostrando un'orientazione prevalente, ma in alcuni casi si presentano in direzioni opposte e tipicamente nella fascia settentrionale della traccia tornadica dove si verifica la cosiddetta "chiusura del vortice" come descritto nel punto 11 del [[#Curiosità e falsi miti|paragrafo successivo]]. La ricognizione dei danni deve fornire indizi concordi e reiterati in più punti nel caso il tornado non sia stato osservato direttamente, tornado e downburst si possono presentare congiuntamente nelle supercelle e questo è un problema non da poco nella conduzione delle indagini, anche se a volte le difficoltà maggiori si possono incontrare nelle successive classificazioni EF/IF. Riassumendo si possono formulare i seguenti criteri:<ref>{{Cita web|url=https://www.essl.org/cms/wp-content/uploads/IF-scale_v1.0d.pdf|titolo=The International Fujita (IF) Scale|p=67}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|pp=15-23-37 fig.32}}</ref>
# Traccia di danni più lunga che larga, indicativamente di un rapporto 1/10.
# Segni evidenti di sollevamento e trasporto commisurati con il peso dei detriti.
# Segni evidenti di convergenza, di chiusura del vortice e disposizione incrociata dei danni.
=== Classificazioni ===
{{vedi anche|Scala Fujita|scala Fujita avanzata|Scala Fujita internazionale}}
[[File:Tornado Vallà di Riese.jpg|miniatura|Tegolo a doppio T scaraventato sul campo dalla copertura di "Idea legno". Tornado di [[Vallà|Vallà di Riese]] 6.6.09.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ezio Tormena, Marco Rabito, Gloria Cariolato, Davide Rosa, Giuseppe Aiello, Tobia Scortegagna.|titolo=Supercella tornadica in Veneto e Friuli 6 giugno 2009|p=19|url=https://www.fenomenitemporaleschi.it/varie/vallariese.pdf}}</ref>]]
[[File:Tornado del Brenta 8.7.15.jpg|miniatura|Danno EF3/IF4 su un'abitazione, tornado del Brenta 8.7.15.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Davide Rosa, Marco Rabito, Tobia Scortegagna|titolo=Il tornado di Pianiga, Dolo e Mira (VE) dell’8 luglio 2015 - ALLEGATO AL CAPITOLO 6 SCHEDE INDICATORI DI DANNO|p=DI 203|url=https://www.fenomenitemporaleschi.it/tornado_8luglio2015_schede.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=European Severe Storms Laboratory e.V.|titolo=The International Fujita (IF) Scale for tornado and wind damage assessments|p=20|url=https://www.essl.org/cms/wp-content/uploads/IF-scale_v1.0d.pdf}}</ref>]]
L'entità dei danni inflitti da un tornado dipende dall'intensità dei venti i quali producono un carico di pressione dinamica secondo una relazione non lineare. [[Tetsuya Theodore Fujita]] proponeva i primi studi sull'argomento all'[[Università di Chicago]] in collaborazione con Allen Pearson nel 1971, come per i terremoti riuscì mettere in relazione l'intensità del vento con i danni alle infrastrutture e alla vegetazione individuando 6 livelli di intensità.<ref>{{Cita web|url=https://www.tornadoit.org/fujita.htm|titolo=La scala Fujita dei Tornado}}</ref> Dal 2007 la precedente [[Scala Fujita]] viene sostituita dalla [[scala Fujita avanzata]] con l'introduzione di nuovi indicatori di danno (28) e il perfezionamento delle velocità del vento:
 
{| class="wikitable"
!Grado!!Classificazione!!Velocità del vento
|-
|F0EF0||DEBOLE'''Debole'''||64–116 105–137&nbsp;km/h
|-
|F1EF1||MODERATO'''Moderato'''||117–180 138–178&nbsp;km/h
|-
|EF2||'''Significativo'''||179–218&nbsp;km/h
|F2||SIGNIFICATIVO||181–253 km/h
|-
|F3EF3||FORTE'''Forte'''||254–332 219–266&nbsp;km/h
|-
|F4EF4||DEVASTANTE'''Devastante'''||333–419 267–322&nbsp;km/h
|-
|F5EF5||INCREDIBILE'''Catastrofico'''||420–512> 322&nbsp;km/h
|-
|}
 
AdA ogni grado Fujita corrisponde un livello di distruttività. Si partepartendo dall'F0EF0 (raffiche da 64-116 105–137&nbsp;km/h) che può danneggiarespezzare i rami degliagli alberi, sollevare le tegole dei tetti, fino ad arrivare all'F5EF5 (420-512 >322&nbsp;km/h) cheper raderadere al suolo ogniabitazioni cosae che trova sul suo cammino fino ad sradicare le fondamentainfrastrutture di caseogni edtipo.<ref>{{Cita edificiweb|url=https://www.spc.noaa.gov/faq/tornado/ef-scale.html|titolo=Enhanced InF particolare,Scale perfor laTornado cadutaDamage}}</ref> diNegli pressioneStati atmosfericaUniti chepartendo vienedal a2007 verificarsicioè durantedal il passaggio di un tornado violento (si stima di circa 100 hPaperiodo in pochicui secondi)è lestata strutture chiuse, perintrodotta la differenza barica conEF, l'esterno,incidenza esplodonoin letteralmente.base Ialle tornadocategorie, piùprevede frequentiper sonoEF0 quelliun compresi55%, traEF1 le32%, classiEF2 F0il e F19%, soloEF3 il 2.5%. deiMentre tornadonella ècategoria classificatoviolenta comeche forte.comprende Ila tornadoEF4 devastantie (F4-F5)la copronoEF5 unamesse percentualeassieme compresacompaiono tra 1% eper lo 0,1.7%,.<ref>{{Cita epubblicazione|titolo=Changes sonoin perTornado questoClimatology moltoAccompanying rarithe Enhanced Fujita Scale|p=Table 1|url=https://www.spc.noaa.gov/publications/edwards/f-ef.pdf}}</ref>
 
Meno conosciuta e utilizzata è la [[scala TORRO]], adoperata principalmente nel [[Regno Unito]] e, sporadicamente, in Europa, che va da T0 per tornadi estremamente deboli a T11 per i tornadi più violenti mai registrati.
== Incidenza dei tornado ==
 
[[File:Globdisttornado.jpg|thumb|left|350px|Le aree di maggior incidenza dei tornado (mappa [[NOAA]])]]
Nell'agosto 2023 la European Severe Storms Laboratory (ESSL) ha introdotto la versione ufficiale della "[[Scala Fujita internazionale|International Fujita (IF) Scale]]". Si è reso necessario sviluppare una scala di classificazione meglio rispondente alle caratteristiche strutturali di edifici presenti anche in altre parti del mondo come in Europa, dove alcuni indicatori di danno (DI) non erano nemmeno presenti. Abbiamo il perfezionamento nelle stime dei venti conservando però una certa coerenza con le scale precedenti.<ref>{{Cita web|url=https://www.essl.org/cms/research-projects/international-fujita-scale/|titolo=International Fujita (IF) Scale|sito=European Severe Storms Laboratory}}</ref>
Il fenomeno tornadico, per quanto possa verificarsi ovunque escludendo le zone polari, si presenta in alcune zone geografiche particolari che presentano con regolarità le condizioni ottimali per il suo sviluppo. La più famosa è la cosiddetta “[[Tornado Alley]]” (''l'Area dei Tornado''), negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (il paese maggiormente colpito da questo fenomeno per frequenza e intensità). Questa zona comprende lo stato del [[Texas]], l'[[Arkansas]], l'[[Oklahoma]], il [[Nebraska]], Il [[Kansas]], il [[Missouri]], l'[[Iowa]], il [[South Dakota]] e l'[[Illinois]]. Lo stato maggiormente coinvolto è sicuramente l'Oklahoma, dove si registra la maggior densità di tornado per 1.000 miglia quadrate. <br />
{| class="wikitable"
Le cause che fanno di questa zona (la Tornado Alley) la più colpita dai tornado sono da ricercare nelle condizioni [[orografia|orografiche]] che la interessano: le grandi pianure che si trovano in quella zona sono comprese tra le grandi catene montuose degli [[Appalachi]] e delle [[Montagne Rocciose]], in questo teatro circoscritto dalle montagne si scontrano due tipi di correnti molto differenti, la corrente artica del Canada e la corrente umida proveniente dal [[Golfo del Messico]], lo scontro tra queste imponenti masse d'aria genera numerosi fronti temporaleschi di grandissima intensità da cui nascono sovente molti tornado, anche contemporaneamente. [[File:Tornado Alley.png|thumb|right|200px|La Tornado Alley]]Altri paesi particolarmente interessati da questo fenomeno sono L'[[Australia]], il [[Giappone]] e il [[Regno Unito]]. Anche l'[[Italia]] rientra a pieno titolo nelle zone maggiormente interessate da tornado. La probabilità che un tornado colpisca una determinata zona può essere valutata secondo la seguente relazione:
!Grado!!Classificazione!!Velocità del vento
|-
|IF0
|'''Debole'''
|&nbsp;&nbsp;90&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF0.5
|'''Debole'''
|120&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF1||'''Moderato'''||150&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF1.5||'''Moderato'''||180&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF2||'''Significativo'''||220&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF2.5||'''Significativo'''||250&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF3
|'''Forte'''
|290&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF4
|'''Devastante'''
|380&nbsp;km/h (±20%)
|-
|IF5
|'''Catastrofico'''
|470&nbsp;km/h (±20%)
|-
|}
 
<math>\ P = a\frac {n} {S}</math>
 
== Curiosità e falsi miti ==
Dove '''P''' è la probabilità annuale che un punto nella regione '''S''' sia colpito da un tornado; '''a''' è la frequenza annuale di tornado sulla regione '''S'''; '''n''' è la frequenza annuale tornado sulla regione '''S'''.<ref>http://www.meteoliguria.it/level2/eventi/tornado/parte_a.pdf</ref> L'area presa in considerazione varia da paese a paese.
 
# Gli organi di stampa ricorrono molto spesso al termine "tromba d'aria" senza un necessario approfondimento e senza prima aver consultato associazioni, team di ricerca o meteorologi. Gli inviati oltre a raccogliere le testimonianze della popolazione e il materiale video/fotografico più interessante, per riempire le cronache hanno bisogno di informazioni immediate da pubblicare la mattina successiva o addirittura la sera stessa nelle emittenti locali. Non è sempre possibile avere la disponibilità immediata di un verdetto sul tipo di fenomeno, in molti casi necessitano più giorni per consentire analisi accurate delle riprese aeree e dei sopralluoghi fatti precedentemente.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Genesi e dinamica, tecniche di monitoraggio, previsione e analisi
Dal punto di vista stagionale, i tornado si verificano in genere durante il periodo estivo, ma numerosi sono i tornado che si verificano durante l'autunno nelle zone tropicali.
meteorologica, confronto tra danni da tornado e da downburst|url=https://www.meteonetwork.it/wp-content/uploads/2017/10/downburst.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=46|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref>
# Forma e dimensioni della nube a imbuto non dicono nulla circa l'intensità del tornado, inoltre quelli considerati di categoria "debole" (IF0/IF1) possono essere responsabili di morti, feriti e gravi danni. Maggiormente suscettibili al vento sono quelle strutture esposte al cosiddetto "effetto vela", per lo più "ammalorate" o non collaudate a venti di 100/150&nbsp;km/h, indifferentemente se il fenomeno è caratterizzato da una tromba d'aria o downburst. Case mobili, camper, strutture ambulanti, alberi ad alto fusto,<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.vicenza.it/Novita/Comunicati/Tiglio-caduto-a-Campo-Marzo-Possamai-Il-nostro-primo-pensiero-va-ai-cittadini-feriti|titolo=Tiglio caduto a Campo Marzo}}</ref> torri di amplificazione,<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/06_Giugno/15/venezia_festival_feriti.html|titolo=Tromba d'aria al Jammin' Festival}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://abcnews.go.com/US/1-dead-28-hospitalized-after-roof-illinois-theater/story?id=98283424|titolo=1 dead, over 40 injured after roof of Illinois theater collapses during suspected tornado}}</ref> insegne pubblicitarie,<ref>{{Cita web|url=https://www.messinatoday.it/cronaca/rischio-crollo-cartelloni-insegne-pubblicitarie-abbandonati.html|titolo=A Messina più di 400 impianti pubblicitari abbandonati e a rischio crollo}}</ref> ponteggi,<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=O1XsHv-jpX4|titolo=Maltempo Milano, immagini impressionanti del crollo di un'impalcatura}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/shorts/SjUgid_NKb8|titolo=Crollo del ponteggio a La Spezia}}</ref> barche,<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2023/05/28/news/barca_a_vela_si_ribalta_sul_lago_maggiore_per_una_tromba_daria_si_cercano_4_dispersi-12829793/|titolo=Barca si ribalta sul Lago Maggiore per una tromba d’aria: quattro turisti morti}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.weather.gov/top/1978_WhippoorwillTornado|titolo=1978 WHIPPOORWILL TORNADO DISASTER}}</ref> ecc, molteplici e imprevedibili possono essere le circostanze di rischio quando si supera una certa soglia di vento, casi particolari che troppo spesso diventano una regola a seconda dell'ambiente che ci circonda.
# L'estremità inferiore della scala Fujita rende problematica l'identificazione univoca del fenomeno, le soglie minime previste potrebbero non essere sufficienti a soddisfare i requisiti minimi di "danno" o al massimo produrre un sollevamento di polvere. In meccanica dei fluidi la vorticità si dovrebbe sempre chiudere su se stessa o su una superficie solida, se non si interpone uno strato limite stabile, per cui un vortice in quota di una nube a imbuto potrebbe comunque presentare al suolo vorticità non dannosa. Nella tipologia più semplice di tromba d'aria (a singola cella) non esiste alcuna entità fisica atta a soddisfare determinati requisiti geometrici, come "scendere" dalle nubi o giungere a "toccare" il terreno.<ref>{{Cita web|url=https://www.flame.org/~cdoswell/atornado/atornado.html|titolo=What is a tornado?|p=par 1b}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=U.S. DEPARTMENT OF COMMERCE
National Oceanic and Atmospheric Administration
National Weather Service|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=36|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.spc.noaa.gov/faq/tornado/|titolo=THE BASICS ABOUT TORNADOES - Do tornadoes "touch down" or "spin up"?}}</ref>
# Molti pensano che i tornado si formano solo con temperature elevate, in pianura e negli spazi aperti. In realtà si possono formare ovunque, in montagna come in pianura e in qualsiasi stagione dell'anno, sebbene siano meno frequenti in alcuni contesti rispetto ad altri (escludiamo pure l'Antartide dove non si sono mai registrati). La genesi tornadica è dipesa da una moltitudine di condizioni termodinamiche presenti in tutta la colonna d'aria, sia in un contesto di macroscala che di microscala e non è possibile ridurre il tutto in una mera questione di temperatura al suolo o morfologia del terreno.<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/science/tornado|titolo=Tornado occurrence and distribution}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Dario B. Giaiotti|autore2=Fulvio Stel|titolo=LOW CAPE AND HIGH SHEAR TORNADOES|url=https://www.essl.org/ECSS/2011/programme/abstracts/12.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=B. Renon|autore2=A. Dalla Fontana|autore3=R. Millini|titolo=IL TORNADO DEL 9 LUGLIO 2007 IN ALPAGO|url=https://www.uni-met.it/trombedaria/documents/200707_ARPAV_Renon.pdf}}</ref>
# Negli Stati Uniti e in particolare nelle aree con scarsa densità abitativa come le Great Plains, vige una credenza che sembra più uno scongiuro ad allontanare la cattiva sorte, secondo cui i tornado avrebbero la tendenza a risparmiare i centri urbani. La possibilità che un tornado colpisca grossi centri è piuttosto bassa non per ragioni meteorologiche o microclimatiche, ma semplicemente per l'estensione superficiale interessata. Per fare un esempio il centro di Dallas copre circa tre miglia quadrate mentre l'intera contea 900, con questi rapporti un breve tornado ha una probabilità su 300 di colpire il centro abitato.<ref>{{Cita web|url=https://www.spc.noaa.gov/faq/tornado/#Climatology|titolo=TORNADO CLIMATOLOGY and DATA - Why does it seem like tornadoes avoid downtowns of major cities?}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.tornadoproject.com/safety/myths.htm|titolo=Myths and Common Misconceptions About Tornadoes|p=#3 .... Tornadoes never strike big cities.}}</ref> Inoltre è infondata l'idea che i grattacieli e grandi edifici possano prevenire o deviare un tornado, piuttosto il contrario con l'isola di calore che sembrerebbe avere un impatto microclimatico favorevole alla convezione e alla rotazione di basso livello. I primi studi son stati compiuti da Aguirre nel 1993 e Ashley nel 2007 mettendo in relazione l'incidenza con la densità abitativa, anche se comunque le segnalazioni sarebbero intrinsecamente più frequenti nelle aree urbane.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=B. E. Aguirre|titolo=The human ecology of tornadoes|url=https://link.springer.com/article/10.2307/2061810}}</ref> Attualmente le simulazioni numeriche permettono di inserire o rimuovere i centri urbani dalla traiettoria di una supercella tornadica, un caso di studio lo abbiamo su Kansas City per l'episodio del 1 luglio 2015.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jiwen Fan|autore2=Jingyu Wang|autore3=Yun Lin|titolo=Urbanization may enhance tornado potential: A single case report|url=https://www.researchgate.net/publication/370593627_Urbanization_may_enhance_tornado_potential_A_single_case_report}}</ref>
# Spesso lungo una traccia può accadere di trovare mancanza di danni facendo intuire che i tornado "saltano". I tornado non saltano nel senso letterale del termine, le discontinuità potrebbero derivare da diversi motivi: semplicemente dalla mancanza di oggetti da "rompere" oppure una deviazione a schivare potenziali indicatori di danno in particolare nei regimi a multivortice, oppure una diversificata integrità strutturale degli edifici, oppure ancora un effettivo calo provvisorio dell'intensità del vortice malgrado il persistere della nube a imbuto. I filmati, i radar e le riprese aeree sui campi agricoli possono essere di grande aiuto per decidere se le lacune nel percorso siano dovute a tornado distinti, in tale contesto ESSL propone un'assenza di danni di almeno tre chilometri.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=44|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.flame.org/~cdoswell/atornado/atornado.html|titolo=What is a tornado?|p=par4}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=The International Fujita (IF) Scale|p=68|url=https://www.essl.org/cms/wp-content/uploads/IF-scale_v1.0d.pdf}}</ref>
# Indicativamente l'intensità dei flussi tornadici non cambiano molto nei primi 60 metri dal suolo comportando una semplificazione non da poco nelle misurazioni strumentali fotogrammetriche o radar, tuttavia la scala IF è più rigorosa considerando i flussi nei primi 10 metri dal suolo dove la turbolenza all'interno dello strato limite introduce un errore al ribasso della velocità media nei 3 secondi, la quale viene stimata al 88% rispetto a quella istantanea (Beljaars-1987). È stato dimostrato che il sollevamento di un veicolo può avvenire in una frazione di secondo e allo stesso modo i detriti leggeri possono essere scagliati da 0 a 100&nbsp;m/s.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=The International Fujita (IF) Scale|pp=9-63|url=https://www.essl.org/cms/wp-content/uploads/IF-scale_v1.0d.pdf}}</ref>
# Secondo il principio di Bernoulli il rallentamento del vento in prossimità delle strutture si traduce in un eccesso di pressione producendo un carico laterale corrispondente al quadrato della velocità, al contrario avviene nel lato sottovento e nelle coperture che vengono sottoposte a una depressione esterna e tendenza al sollevamento. Contemporaneamente le pareti laterali esposte al vento sono anche bersaglio dei detriti volanti i quali possono perforare e demolire i serramenti, una volta che il vento ha fatto ingresso va a pressurizzare anche gli ambienti interni provocando un effetto esplodente nell'intera struttura ([[Legge di Pascal|effetto Pascal]]). Questa apparente esplosione è il risultato delle forzanti dinamiche indotte dal vento seguendo questi principi, non tanto dal deficit di pressione del tornado stesso (se escludiamo i picchi di vento/pressione indotti dalla turbolenza nel regime istantaneo o da risonanze aerodinamiche e strutturali).<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=13|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado.|edizione=terza edizione|editore=Alpha Test|pp=407-430}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.tornadoproject.com/safety/myths.htm|titolo=Myths and Common Misconceptions About Tornadoes|p=Myth or Misconception #4}}</ref>
# La maggior parte degli oggetti colpiti da un tornado non sono influenzati dalla rotazione dei venti, il vortice è solitamente molto più grande di una casa o di un albero anche di un ordine di grandezza, dal punto di vista dell'oggetto è presente solo vento "diretto". In via teorica i subvortici potrebbero imprimere rotazioni a scale inferiori ma la "torsione" degli alberi o dei segnali stradali è sicuramente indotta da venti asimmetrici prodotti da un flusso turbolento o dagli impatti fuori centro dei detriti volanti, oppure più semplicemente da anomalie intrinseche nell'integrità del manufatto o del fusto di un albero.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=36|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref>
# Tendenzialmente i danni inflitti dai detriti volanti rimangono in secondo piano rispetto quelli procurati dal vento, le stesse scale di classificazione ne tengono conto solo per via indiretta facendo sempre riferimento alle velocità del vento, solo di recente grazie alla disponibilità di simulazioni numeriche sono diventati oggetto di studio. Questi proiettili rappresentano una parte per nulla trascurabile dei danni nonché la maggiore responsabile di morti e feriti, inoltre possono innescare l'effetto domino: detriti che con i loro impatti sulle infrastrutture producono altri detriti, i quali diventano via via più pesanti salendo con la categoria di tornado.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=15|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref> Di recente sono stati modellati numericamente calcolando velocità e distribuzione identificando la regione più distruttiva, le traiettorie compiute sono definite dal rapporto tra forze aerodinamiche e gravitazionali secondo il "Numero di Tachikawa" (in Giappone uno dei pionieri che si dedicò all'argomento nel 1983). Altri studi sono stati condotti da Wills, Sterling e Baker solo per citarne alcuni.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Estimating Wind Speeds in Tornadoes Using Debris Trajectories of Large
Compact Objects|url=https://journals.ametsoc.org/view/journals/mwre/152/8/MWR-D-23-0251.1.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Frederick Bourriez|titolo=TORNADOES AND WINDBORNE DEBRIS:
AN EXPERIMENTAL AND NUMERICAL APPROACH|url=https://etheses.bham.ac.uk/id/eprint/10936/1/Bourriez2020PhD.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Frederick Bourriez|autore2=Mark Sterling,|autore3=Chris Baker|titolo=Windborne debris trajectories in tornado-like flow field initiated from a low-rise building|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0167610520302683}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Zhenqing Liu, Yiwen Cao, Bowen Yan, Xugang Hua, Zhiwen Zhu, Shuyang Cao|titolo=Numerical study of compact debris in tornadoes at different stages using large eddy simulations|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0167610521000167}}</ref>
# Nelle supercelle possono coesistere tornado e downburst considerando che l'RFD risulta un elemento fondamentale nella tornadogenesi con l'incurvamento verso l'alto della vorticità orizzontale. La stragrande maggioranza delle supercelle subisce fasi alterne per cui l'RFD non si presenta in modo costante, mentre il vortice compie un'accelerazione/rallentamento della velocità di marcia, seguire traiettorie sinusoidali oppure scomparire del tutto con l'occlusione del sistema temporalesco. Il tornado ruota effettivamente ma nel suo avanzare la vorticità potrebbe non essere chiusa rispetto al suolo, questo a seconda del sistema di riferimento preso in esame. Con sostenute velocità di marcia e con la complicità del RFD, il flusso al suolo presenta una vorticità altamente asimmetrica conferendo una disposizione dei danni quasi unidirezionale, ma sfruttando il fatto che l'avanzamento non è quasi mai costante, nelle fasi di rallentamento i danni potrebbero mostrare una chiusura del vortice.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=The International Fujita (IF) Scale|p=66|url=https://www.essl.org/cms/wp-content/uploads/IF-scale_v1.0d.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.flame.org/~cdoswell/atornado/atornado.html|titolo=What is a tornado?|p=11. Recognition of tornadic damage}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Donald L. Evans, Secretary|autore2=Vice Admiral Conrad C. Lautenbacher, Jr., Administrator|autore3=John J. Kelly, Jr., Assistant Administrator|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=37 fig.32|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref>
# I tornado a multivortice producono al suolo tracce parzialmente cicloidali che si rendono particolarmente evidenti nelle fotografie aeree sui campi agricoli consentendo di individuare facilmente la natura tornadica del fenomeno. Fujita dimostrò che questi segni erano il risultato dei subvortici che ruotano attorno a un centro comune ma non compiono quasi mai una rivoluzione completa. Non sono sempre visibili ad occhio nudo e sono più frequenti di quanto si pensa, anche i diavoli di polvere possono avere queste caratteristiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=xZB9_SgX6O4|titolo=Multi-vortex and towering dust devil.}}</ref> Questi bizzarri prodotti della meccanica dei fluidi presentano al suolo una sommatoria di tutte le componenti coinvolte nel sistema, compreso il moto di rivoluzione attorno al tornado principale e il suo avanzamento, per questo motivo sono responsabili dei danni maggiori con venti pressoché doppi rispetto al vortice principale, inoltre nelle simulazioni si registrano pressioni inferiori rispetto al centro del tornado.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Brian Fiedler|titolo=Suction Vortices, Spiral Breakdown and Multiple Vortices in Tornadoes|p=1|url=https://ams.confex.com/ams/pdfpapers/124240.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Yi Zhao|titolo="Wind flow characteristics of multi-vortex tornadoes and their wind effects on residential houses" (2022). Doctoral Dissertations. 3177.|pp=74-84|url=https://scholarsmine.mst.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=4182&context=doctoral_dissertations}}</ref> Non hanno nulla a che vedere con i tornado satellite che in tal caso sarebbero tornado distinti, inoltre si collocano in una scala meteorologica inferiore rimanendo all'interno dello strato limite tornadico per arrivare ad una quota di qualche centinaio di metri, con diametri che vanno da 3 a 50 metri e una longevità massima inferiore al minuto.<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=Terza edizione|collana=Alpha Test|p=372}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=16|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=HOWARD B. B LUESTEIN|autore2=KYLE J. T HIEM|autore3=J EFFREY C. S NYDER|coautori=J ANA B. H OUSER|titolo=The Multiple-Vortex Structure of the El Reno, Oklahoma, Tornado on 31 May 2013|p=2494|url=https://repository.library.noaa.gov/view/noaa/32227/noaa_32227_DS1.pdf}}</ref>
# Gli effetti indotti dalle irregolarità del terreno, dalla vegetazione e dagli insediamenti urbani possono modificare profondamente i flussi tornadici al suolo. Sopra lo strato limite le correnti sono complessivamente in equilibrio ciclostrofico, mentre all'interno e in prossimità del suolo gli attriti agiscono per ridurre questi flussi comportanto movimenti a spirale e convergenti verso l'interno. In tale contesto viene ridotto il raggio dei venti massimi meglio noto come "raggio del nucleo", non necessariamente comporta la riduzione dell'intensità o del grado IF del tornado per il [[Legge di conservazione del momento angolare|principio di conservazione del momento angolare]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Guide to F-Scale Damage Assessment|p=21|url=https://training.weather.gov/wdtd/courses/damage-surveying/lesson2/FinalNWSF-scaleAssessmentGuide.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Anant Gairola|autore2=Girma T. Bitsuamlak|autore3=Horia M. Hangan|titolo=An investigation of the effect of surface roughness on the mean flow properties of “tornado-like” vortices using large eddy simulations|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S016761052300051X}}</ref>
 
== Fenomeni simili ==
[[File:Trombe.jpg|thumb|right|200px|[[Tromba marina]] presso le [[isole Keys]] ([[Florida]])]]
[[File:Dust devil.jpg|thumb|right|200px|Un [[diavolo di sabbia|turbine di polvere]] in [[Arizona]]]]
[[File:Small Snow Devil - panoramio.jpg|miniatura|Un [[diavolo di neve]].]]
=== Landspout ===
Un tipo particolare di tornado sono i landspouts, si generano in sistemi temporaleschi non supercellulari, quindi esenti da particolari firme radar o formazioni accessorie come la [[Eco a uncino|eco ad uncino]] o la [[Nube a muro|nube a parete]]. I landspouts o tornado non mesociclonici, sono meno violenti e di norma non superano il grado 2 della scala Fujita, ma sono in grado di provocare vittime e danni ingenti sollevando detriti o abbattendo strutture particolarmente deboli ed esposte all'effetto vela. Il diametro alla base si aggira fra i 50 e i 150 metri e possono compiere un percorso di 5-10&nbsp;km, di norma non superano i 15 minuti di vita.<ref>{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=III|editore=Alpha Test|p=376}}</ref>
 
=== Gustnado ===
Queste manifestazioni di carattere vorticoso non sono associate ad una nube a imbuto e nemmeno connesse alla base convettiva di una nube temporalesca, ma soprattutto non sono originate da correnti ascensionali. Quando una massa di aria fredda scende violentemente, all'impatto con il terreno si espande in tutte le direzioni generando [[Raffica discendente|downbursts]] e [[Regime turbolento|turbolenze]]. Il fronte avanzante (gust front) può formare questi vortici con sollevamento di polvere e danni EF1, il fenomeno può essere accompagnato da formazioni nuvolose frastagliate o abbassamenti più o meno organizzati, ma in questi casi il soggetto principale che troneggia è solitamente la [[nube a mensola]].<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|titolo=Temporali e tornado|edizione=III|editore=Alpha Test|p=373}}</ref>
 
=== Trombe marine ===
{{vedi anche|Tromba marina}}
Le [[Tromba marina|trombe marine]] sono fenomenitrombe simili ai tornadod'aria che si verificano sullesu uno specchio d'acqua o comunque in superfici lacustri o marine. Seguono un processo diche sviluppopuò differenteessere daianalogo tornadoa terrestri:quello indei generalelandspout, infatti,per lecui trombesono marine non necessitano di supercelle o di intense formazioni temporalesche mesocicloniche: spesso hanno origineoriginati da temporali di modesta entitàintensità o addirittura da nubi minoricumuliformi rispettodi aitipo cumulonembi ([[Cumulus Congestuscongestus|congestus]]). L'origine delle trombe marine non segue la normale tornadogenesi: quasi sempre laLa loro nascitaformazione è dovutafacilitata ad una rotazione dei venti preesistente alla formazione della nuovadall'assenza di origineostacoli, lada cuiscarsi combinazioneattriti con un moto convettivo genera la tromba.superficie Lamarina loroe intensitàdal ècostante mediamenteapporto minoredi rispettoenergia alleanche trombein d'aria,mancanza madel cisole sonoda casidiverse (rari)ore. dovePer laconvenzione tornadogenesise èuna ugualetromba amarina quellainvade deiuna tornado terrestri e l'intensità del fenomenocosta, può essere straordinariamenteclassificata considerevole.come Inun questotornado casoa latutti trombagli marinaeffetti.<ref>{{Cita vienelibro|titolo=Temporali dettae tornadica.tornado|edizione=III|editore=Alpha Test|p=443}}</ref>
 
=== TurbiniDiavolo di polveresabbia ===
{{vedi anche|Diavolo di sabbia|Diavolo di neve}}
Un altro fenomeno simile al tornado è il [[turbine di polvere]] (in americano “Dust Devil”, Diavolo di Polvere), una colonna di aria ascensionale rotatoria che solleva sul suo cammino sabbia o polvere. Si sviluppa in generale in zone desertiche e semiaride indipendente dalla formazione nuvolosa, questo significa che è possibile ammirare questo fenomeno in occasione di bel tempo. La sua formazione avviene di norma in giornate torride, dove il surriscaldamento del suolo e degli strati d'aria immediatamente vicini è notevole. Il turbine ha origine dal moto convettivo innescato da piccole correnti discendenti che coinvolgono le correnti ascensionali generate dal riscaldamento del terreno. Un turbine di polvere può durare dai pochi secondi a svariati minuti e molto raramente causa danni materiali (la velocità del vento di un turbine non è minimamente paragonabile a quella di un tornado). Le sue dimensioni sono estremamente variabili: l'altezza e il diametro di un turbine vanno entrambi dai pochi centimetri ai circa 200 metri.
Un altro fenomeno simile ma non generato da una nube temporalesca, è il [[Diavolo di sabbia|diavolo di polvere]] (dust devil) detto anche "turbine di polvere" o "mulinello", una colonna d'aria ascensionale e in rotazione con sollevamento di polvere o sabbia. Si sviluppa solitamente in zone desertiche e semiaride o nei pomeriggi assolati durante l'estate quindi in situazioni di bel tempo. La sua formazione avviene con il riscaldamento del suolo e gli strati d'aria adiacenti, la convergenza originata dalle brezze locali fa partire le termiche e i moti convettivi grazie alla spinta di Archimede. Questo turbine di polvere può durare da pochi secondi a svariati minuti, i diametri variano da 3 a 30 metri e raggiungono altezze di qualche centinaio di metri a seconda del profilo termico verticale preesistente.<ref name="ReferenceA"/><ref>{{Cita web|url=https://glossary.ametsoc.org/wiki/Dust_devil|titolo=Glossary of meteorology|sito=American Meteorological Society}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.weather.gov/fgz/DustDevil|titolo=Dust Devils|sito=National Weather Service}}</ref> Un fenomeno simile può manifestarsi anche su una superficie innevata come [[diavolo di neve]].<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Bizarre Weather |autore=Joanne O'Sullan |altri=Jeff Albrecht (illustrato da) |editore=Charlesbridge |anno=2013 |isbn=9781607346593 |p=71}}</ref>
 
== TornadoIncidenza indelle Italiatrombe d'aria ==
{{vedi anche|Trombe d'aria in Italia}}
[[File:TrombaMarinaTerracinaItalia11ago06.jpg|thumb|right|200px|Tromba marina a [[Terracina]] nel 2006]]
[[File:Globdisttornado.jpg|thumb|left|upright=1.6|Le aree di maggior incidenza delle trombe d'aria (mappa [[NOAA]])]][[File:Tornado Alley.png|thumb|La Tornado Alley]]
L'[[Italia]] non è uno dei paesi con più alta incidenza di tornado a livello mondiale, anche se negli ultimi anni le trombe d'aria in Italia sono sempre più frequenti. Anche a livello europeo è sorpassato dal Regno Unito e dai [[Paesi Bassi]].<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Paul Rincon|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3059663.stm|titolo=UK, Holland top twister league|pubblicazione=BBC News|giorno=11|mese=07|anno=2003|accesso=31-10-2008}}</ref> Il fenomeno, meglio conosciuto come "tromba d'aria", si verifica maggiormente nel [[Lazio]], [[Toscana]], [[Liguria]], [[Lombardia]], [[Veneto]], [[Friuli-Venezia Giulia]], ma interessa anche la [[Pianura Padana|zona padana]] e la [[Puglia]] e raramente la [[Campania]] e l'[[Abruzzo]]. Nelle regioni settentrionali il periodo di incidenza maggiore si verifica verso la fine della stagione estiva (o all'inizio di essa, quando le temperature cominciano definitivamente e visibilmente ad alzarsi), quando l'afflusso di correnti fredde nord-occidentali generano numerose formazioni temporalesche di rilevante intensità. L'intensità media dei fenomeni tornadici sulla penisola è di norma molto più bassa dei tornado americani, anche se non mancano nella storia della meteorologia italiana trombe d'aria di notevole potenza. Secondo recenti studi, l'incidenza dei tornado in Italia è destinata a salire, mantenendo stabili i ritmi di crescita che si sono verificati negli ultimi 30 anni.{{citazione necessaria}}
Il fenomeno tornadico può verificarsi ovunque escludendo le zone polari, ma si presenta con maggior frequenza in alcune zone geografiche che soddisfino le condizioni ottimali per il suo sviluppo. L'area geografica maggiormente esposta al fenomeno sono le pianure centrali degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] meglio nota come [[Tornado Alley]] (Viale dei Tornado), precisamente il [[Nebraska]], [[Kansas]], [[Oklahoma]], [[Texas]], [[Arkansas]], [[Louisiana]], [[Mississippi (stato)|Mississippi]], [[Alabama]], [[Tennessee]], [[Missouri]], [[Iowa]], [[Illinois]], [[Indiana]] e [[Kentucky]], il maggiormente coinvolto è sicuramente l'Oklahoma. Queste zone sono comprese tra le catene delle [[Montagne Rocciose]] e gli [[Appalachi]], dove interferiscono tre masse d'aria con caratteristiche differenti: la corrente fredda proveniente dal Canada, quella umida proveniente dal [[Golfo del Messico]] e quella in discesa dalle montagne rocciose che danno luogo a fronti secchi. Altri paesi particolarmente interessati da questo fenomeno sono il [[Canada]], l'[[Australia]], il [[Giappone]] e il [[Regno Unito]].<ref>{{Cita web|url=https://repository.library.noaa.gov/view/noaa/32230|titolo=Spatial trends in United States tornado frequency}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/science/tornado#ref218356|titolo=Tornado occurrence and distribution}}</ref>
 
Anche l'[[Italia]] rientra a pieno titolo nelle zone maggiormente interessate, a livello europeo è sorpassata solo dal Regno Unito e dai [[Paesi Bassi]].<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Paul Rincon|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3059663.stm|titolo=UK, Holland top twister league|pubblicazione=BBC News|accesso=31 ottobre 2008|giorno=11|mese=07|anno=2003}}</ref> La pianura Padana presenta per certi versi un'analogia in scala minore della Tornado Alley, anche se ogni contesto ambientale e microclimatico dell'intero pianeta è sempre unico e "irripetibile" in qualsiasi altra parte e dev'essere studiato separatamente.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnr.it/en/press-release/12647/tornado-nella-pianura-padana-la-dinamica-del-punto-triplo|titolo=Tornado nella Pianura Padana: la dinamica del "punto triplo"}}</ref> La frequenza o Il "[[tempo di ritorno]]" di questi fenomeni potrebbe avere una dipendenza (diretta o indiretta) con il [[riscaldamento globale]], l'argomento però è ancora controverso e tuttora oggetto di studi.<ref name="sciencedirect.com">{{Cita web|autore=Leonardo Bagaglini|autore2=Roberto Ingrosso|autore3=Mario Marcello Miglietta|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0169809521000557|titolo=Synoptic patterns and mesoscale precursors of Italian tornadoes}}</ref><ref name="Tornado">{{Cita pubblicazione|autore=Federico Baggiani|autore2=Alessandro Piazza|autore3=Stefano Salvatore|titolo=Tornado in italia report 2014 - 2021|url=https://www.uni-met.it/trombedaria/documents/202112_Baggiani.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/index.php/it/node/15006|titolo=Tornado e Cambiamenti Climatici|editore=ISAC-CNR}}</ref> Dal [[CNR]] è stata pubblicata una statistica sul territorio italiano suddiviso in macroregioni mettendo in relazione gli episodi più rilevanti, permettendo di definire le configurazioni favorevoli al loro sviluppo.<ref name="sciencedirect.com"/> Un altro contributo statistico lo abbiamo da "Tornado in Italia" fra il 2014 e il 2021, da Palmieri e Pulcini (1979) fra il 1946 e il 1973 e da Giaiotti et (2007) fra il 1991 e il 2000.<ref name="Tornado" /><ref>{{Cita web|autore=Daniele Bianchino|url=http://tornadoitalia.altervista.org/|titolo=Tornado in Italia|accesso=20 marzo 2025}}</ref>
== I tornado più distruttivi della storia ==
=== Nel mondo ===
Tra i tornado più distruttivi in assoluto troviamo il tragicamente famoso “Tri-State Tornado” (il Tornado dei tre Stati) che si abbatté nel [[1925]] a Ellington ([[Missouri]]) e proseguì la sua corsa distruttiva fino a [[Princeton]] nell'[[Indiana]] attraversando tutto l'[[Illinois]]. Questo devastante tornado che coinvolse i tre Stati USA (da cui il nome) si stima sia stato il tornado più longevo della storia, durò circa 3 ore e mezzo e percorse un tragitto di ben 350 km con punte di velocità di 117 km/h. Oltre a provocare terribili devastazioni (classificato come possibile F5) portò alla morte 689 persone. <br />
Più recentemente un piccolo villaggio texano, [[Jarrel]], nel 1997 è stato teatro di un terribile sistema temporalesco, che nella sola giornata del [[27 maggio]] generò ben 11 tornado, di cui molti di incredibile intensità. La devastante ondata di tornado costò la vita a 30 persone.
 
La probabilità che una tromba d'aria colpisca una determinata zona può essere valutata secondo la seguente relazione:
=== In Italia ===
Anche l'Italia ricorda degli eventi tragici legati al fenomeno dei tornado. Il tornado più violento mai verificatosi in Italia è sicuramente la “Tromba del Montello” presso il comune di [[Volpago del Montello]] in provincia di [[Treviso]] il [[24 luglio]] [[1930]]. Si stima, in base al calcolo dei danni, che i venti raggiunsero velocità prossime ai 500 km/h, quindi di categoria F5, un fenomeno più unico che raro che durante il suo tragitto di 80 km percorso in 84 minuti costò la vita a 23 persone.<br />
Altro fenomeno interessante fu il tornado abbattutosi il [[16 giugno]] del [[1957]] presso i piccoli comuni di [[Robecco Pavese|Robecco]] e [[Vallescuropasso]] nell'[[Oltrepò Pavese]], stimato potenziale F4, che ispirò la copertina de “[[La Domenica del Corriere]]” del 29 giugno di quell'anno.<ref>[http://www.tornadoit.org/tornadostorici.htm] I tornado storici italiani</ref><br />
Un grande tornado da segnalare è quello che investì il [[padova]]no e la [[Laguna di Venezia]] l'[[11 settembre]] 1970, dove un F4 generatosi sui [[Colli Euganei]] raggiunse la [[Venezia|città lagunare]] per poi esaurirsi nel litorale del Cavallino lasciandosi alle spalle ben 36 vittime.<ref>[http://www.musicain.it/VENEZIA/TORNADO.HTM] Immagini e testimonianze sulla tromba d'aria di Venezia dell'11 settembre 1970</ref>
 
<math>\ P = a\frac {n} {S}</math>
Altro tornado di una certa rilevanza in [[Italia]] risale al [[7 luglio]] [[2001]], quando una tromba d'aria di scala F3 colpì diversi paesi della [[Brianza]], causando numerosi danni, fra cui svariati capannoni scoperchiati e distrutti, e automobili spostate anche di 200 metri. Per fortuna, anche in questo caso non vi furono vittime ma non mancarono feriti gravi.<ref>[http://www.thunderstormteam.it/tornado-arcore] Articolo sul tornado di Arcore del 7 luglio 2001</ref>
 
Dove P è la probabilità annuale che un punto nella regione S sia colpito da una tromba d'aria; a è l'area della regione interessata S; n è la frequenza annuale di trombe d'aria sulla regione S.<ref>{{cita web |url=http://www.arpal.gov.it/contenuti_statici//pubblicazioni/articoli_schede/trombe_aria_e_marine_parte_a.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=21 agosto 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130904044707/http://www.arpal.gov.it/contenuti_statici/pubblicazioni/articoli_schede/trombe_aria_e_marine_parte_a.pdf }}</ref> L'area presa in considerazione varia da paese a paese.
L'ultimo tornado a causare delle vittime è avvenuto in [[Friuli Venezia Giulia]], l'[[8 agosto]] [[2008]], che ha colpito in particolare la zona di [[Grado (Italia)|Grado]] e di [[Trieste]]. I danni più ingenti si sono verificati nella [[Laguna di Grado]]; in particolare nell'isola in cui ci sono state due vittime, due turisti norvegesi in vacanza.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/10/tornado-devasta-grado-muoiono-padre-figlio-decine.html] Nicola Pellicani. ''Tornado devasta Grado muoiono padre e figlio decine di feriti in Friuli''. «La Repubblica», 10 agosto 2008, 20</ref>
 
=== Gli episodi più rilevanti nella storia ===
Esistono anche delle fonti riguardanti tornado storici avvenuti sul territorio romano. Il più famoso avvenne nelle prime ore del mattino del 12 giugno 1749. Esso si generò sul mare, provocò danni sull'antica Ostia e si portò in Roma, dove si intensificò e provocò molti danni e feriti. Il tornado fu ben descritto da [[Ruggero Giuseppe Boscovich]] nella sua operetta ''Sopra il Turbine atmosferico che la notte fra gli XI e i XII di Giugno 1749 devastò una gran parte di Roma''.
[[File:Seymour Texas Tornado.jpg|thumb|Un violento tornado fotografato a [[Seymour (Texas)|Seymour]], [[Texas]]]]
[[File:A tornado damaged home in Forney, Texas.jpg|thumb|Un'abitazione danneggiata da un tornado a Forney, Texas]]
*Tra le trombe d'aria più distruttive in assoluto troviamo il tragicamente famoso ''Tri-State Tornado'' (il Tornado dei tre Stati) che si abbatté il 18 marzo[[1925]] a Ellington ([[Missouri]]) e proseguì la sua corsa distruttiva fino a [[Princeton (Indiana)|Princeton]], [[Indiana]] attraversando tutto l'[[Illinois]]. Questo devastante tornado che coinvolse i tre Stati USA (da cui il nome) e si stima sia stato il più longevo della storia, durò circa 3 ore e mezzo, e percorse un tragitto di ben 350&nbsp;km con punte di velocità di 117&nbsp;km/h. Classificato EF5/F5 alle scale Fujita portò alla morte 695 persone.<ref name=":2" />
*Un "Super Outbreak" fu registrato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e alcune parti del [[Canada]] nei giorni 3 e 4 aprile [[1974]] quando una perturbazione disseminò 148 tornado in ben 13 stati, tra cui [[Indiana]], [[Ohio]], [[Kentucky]] e [[Alabama]]. con 23 tornado F4 e 7 di scala F5. 335 persone morirono e oltre 5.300 vennero ferite.<ref>''Supertornado'', National Geographic Video (in Italia anno 7, numero 43, Settembre 2006)</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncei.noaa.gov/news/april-3-4-1974-super-outbreak|titolo=April 3–4, 1974 Super Outbreak}}</ref>
*Il 1997 il villaggio texano di [[Jarrell (Texas)|Jarrell]] fu teatro di un altro outbreak, che nella sola giornata del 27 maggio generò ben 20 tornado, tra cui uno di categoria F5, con la peculiarità di una velocità di spostamento molto bassa e condizioni atmosferiche non propriamente favorevoli per questi eventi. Una devastazione totale, con una profonda "cicatrice" nel terreno con asportazione del manto stradale, delle case rimasero soltanto le fondamenta. Persero la vita 27 persone.<ref>{{Cita web|url=https://www.weather.gov/fwd/Jarrell-Tornado-Anniversary|titolo=The Tornadoes of May 27, 1997}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://storymaps.arcgis.com/stories/05696a8e01bc4e91a0a941290a62e86d|titolo=May 27, 1997 Central Texas Tornado Outbreak}}</ref>
*Il 3 maggio [[1999]] lo stato dell'[[Oklahoma]], in [[Stati Uniti d'America|USA]], è stato colpito da un outbreak di 74 tornado, uno dei quali è stato soprannominato "F6" in realtà classificato ufficialmente F5 dai meteorologi con venti di 512&nbsp;km/h (321 mph) i venti più veloci mai registrati nella storia.
*Tra il 25 e il 28 aprile 2011 il più grande sciame di tornado della storia conosciuto come il Super Outbreak del 2011 scatenò nella Dixie Alley 360 tornado in 4 giorni di cui oltre 200 il 27 aprile tra cui 11 tornado EF4 e 4 tornado EF5. Perirono oltre 300 persone.
*Il 22 maggio 2011 la città di [[Joplin (Missouri)|Joplin]] fu colpita da un violento tornado di categoria EF5 che provocò 161 vittime e più di 900 feriti e 8000 edifici distrutti.<ref>{{Cita web|url=https://www.nist.gov/feature-stories/joplin-tornado-calamity-and-boon-resilience-10-years|titolo=The Joplin Tornado: A Calamity and a Boon to Resilience, 10 Years On}}</ref>
*Il 20 maggio 2013 un tornado classificato come EF5 ha devastato la periferia di [[Oklahoma City]], causando 24 morti.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2013/05/22/news/tornado_moore-59346292/|titolo=Tornado Oklahoma, concluse le ricerche. Ventiquattro le vittime, migliaia gli sfollati|data=22 maggio 2013|accesso=22 maggio 2013}}</ref>
*il 31 maggio 2013 a El Reno con 8 morti e 151 feriti ma soprattutto sono venuti a mancare meteorologi professionisti durante la fuga dopo aver posizionato le loro sonde: Tim Samaras, assieme a lui il figlio Paul e il collaboratore Carl Young, nella "Reuter Road" luogo dell'incidente a sud/est di <abbr>El</abbr> Reno si trova il "TWISTEX Memorial" in memoria di Tim, Paul e Carl. Il wedge-tornado raggiunse i 4.2&nbsp;km di larghezza e dai radar doppler furono registrati venti di 504 km/h i secondi più forti mai registrati, ma al suolo furono i subvortici i responsabili dei venti maggiori.<ref>{{Cita web|url=https://www.weather.gov/oun/events-20130531|titolo=The May 31-June 1, 2013 Tornado}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://journals.ametsoc.org/view/journals/mwre/144/5/mwr-d-15-0367.1.xml|titolo=Aerial Damage Survey of the 2013 El Reno Tornado Combined with Mobile Radar Data}}</ref>
*In data 11 dicembre [[2021]] una serie di tornado nel Midwest ha colpito sei stati americani, tra cui un EF4 responsabile di 57 vittime che ha raso al suolo la città di Mayfield.<ref>{{cita testo|url=https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Tornado-nel-Midwest-ci-sono-oltre-80-vittime-Biden-Una-tragedia-87c43fa6-1899-4f37-9f77-1421b628cfdb.html|titolo=Tornado nel Midwest, Rai News, 12 dicembre 2021}}</ref>
*Anche l'Italia ricorda degli eventi tragici legati al fenomeno delle trombe d'aria. Una delle maggiori fu la cosiddetta "[[Tromba del Montello]]" verificatasi il 24 luglio [[1930]] presso il comune di [[Volpago del Montello]] ([[provincia di Treviso]]) nel cui tragitto di 80&nbsp;km percorso in 84 minuti costò la vita a 23 persone.<ref>{{Cita web|url=https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/i+super+tornado+italiani-54112|titolo=I SUPER TORNADO italiani: il più forte in Veneto nel 1930|data=11 settembre 2016|accesso=27 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/groups/mirano.che.fu/posts/3203975626504620/|titolo=Discussione tra utenti facebook che cita "el canton dèe atoe"|lingua=it|accesso=23 giugno 2023}}</ref>
*Una grande tromba d'aria investì anche il [[provincia di Padova|padovano]] e la [[Laguna di Venezia]] l'11 settembre 1970, dove un F4 generatosi sui [[Colli Euganei]] raggiunse la [[Venezia|città lagunare]] per poi esaurirsi nel litorale del Cavallino lasciandosi alle spalle ben 36 vittime.<ref>{{cita testo|url=http://www.meteovenezia.net/Tornado.htm|titolo=11 SETTEMBRE 1970<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110723205347/http://www.meteovenezia.net/Tornado.htm }}</ref>
*L'8 luglio [[2015]] una violenta tromba d'aria, di grado ''EF3''<ref>{{Cita web|url=http://www.fenomenitemporaleschi.it/tornado_8luglio2015_capitoli.pdf|titolo=}}</ref> della [[Scala Fujita avanzata]], si abbatté nella [[Riviera del Brenta]].<ref>{{Cita web|url=http://www.fenomenitemporaleschi.it/08072015.htm|titolo=Il tornado di Pianiga, Dolo e Mira (VE) dell’8 luglio 2015|autore=Valentina Abinanti, Daniele Bianchino, Alberto Gobbi,
Zuara Mistrorigo, Marta Valeria Perini, Marco Rabito,
Pierluigi Randi, Davide Rosa, Tobia Scortegagna, Diego Valeri}}</ref>
Per i dettagli e la serie storica si rimanda a "[[Trombe d'aria in Italia]]"
 
== Le trombe d'aria nella cultura di massa ==
== Record ==
In quanto fenomeni meteorologici altamente spettacolari e distruttivi, i tornado hanno da sempre attratto, oltre che schiere di appassionati di fenomeni estremi, anche l'immaginario collettivo, specie là dove compaiono con una certa frequenza e distruttività. Un noto film che tratta di tornado e cacciatori di tornado è ''[[Twister (film 1996)|Twister]]''.
{{F|meteorologia|ottobre 2010}}
* Il tornado più violento degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] si verificò il [[18 maggio]] [[1925]] in [[Missouri]], [[Illinois]] e [[Indiana]]. Il tornado percorse oltre 350 chilometri attraverso questi 3 stati uccidendo 689 persone e ferendone quasi 200.
 
Anche ne [[Il Mago di Oz]] di [[Lyman Frank Baum]] è un tornado a trasportare la protagonista [[Dorothy Gale|Dorothy]] e il suo cagnolino [[Toto (Il mago di Oz)|Toto]] nel [[Paese di Oz|mondo magico]].
* Un altro record si verificò con il maggior numero di tornado simultanei. Il record fu registrato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nei giorni [[3 aprile]] e [[4 aprile]] [[1974]] quando una perturbazione disseminò 148 tornado in ben 13 stati, tra cui: [[Indiana]], [[Ohio]], [[Kentucky]] e [[Alabama]]. Quasi un quarto di essi fu considerato di grande potenza distruttiva.<ref>''Supertornado'', National Geographic Video (in Italia anno 7, numero 43, Settembre 2006)</ref>
 
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
 
* [[Scala Fujita]]
==Voci correlate==
* [[Scala Fujita avanzata]]
 
* [[IdeeScala sbagliateFujita sui tornadointernazionale]]
* [[Scala di Beaufort]]
* [[Scala di Saffir-Simpson]]
* [[Lista dei tornado di classe F5]]
* [[Trombe d'aria in Italia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonsetichetta=Category:Tornadoestornado|wikt=tornado}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|Collegamenti esterni}}
* [{{cita web|url=http://www.tornadoit.org/ |titolo=Sito di informazione sui tornado in Italia]}}
* [{{cita web|url=http://www.tornadoproject.com/ |titolo=Progetto Tornado, catalogazione di tutti i tornadotornadi americani documentati]}}
* [{{cita web | url = http://old.centrometeolombardo.com/foto/temporali/speciali/cassano/concorezzo7-7-01.htm | titolo = Dettagliata documentazione fotografica degli effetti del tornado del 7 luglio 2001 a Concorezzo (con rilevazioni strumentali)] | accesso = 21 giugno 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070930161517/http://old.centrometeolombardo.com/foto/temporali/speciali/cassano/concorezzo7-7-01.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.cacciatoriditornado.it/|titolo=Cacciatori di tornado in Italia}}
 
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