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{{nota disambigua}}
{{nota disambigua|descrizione=i film |titolo=[[Angoscia (film 1944)]] e [[Angoscia (film 1987)]]}}
{{F|psicologia|luglio 2018}}
L''''angoscia''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Angst'') è uno stato [[psiche|psichico]] [[coscienza|cosciente]] di un individuo caratterizzato da un [[sentimento]] intenso di [[ansia]] e [[paura|apprensione]]. Rappresenta una [[paura]] senza nome e le cui cause e origini sono apparenti ovvero non dirette o immediatamente individuabili. Per tale motivo questa non è semplicemente minacciosa, ma spesso anche catastrofica per l'individuo che la vive.
[[File:Julio Romero de Torres (1904) Horas de angustia.png|thumb|"Ore di angoscia" ([[Julio Romero de Torres]], 1904).]]
L{{'}}'''angoscia''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Angst'') è uno stato [[psiche|psichico]] [[coscienza (psicologia)|cosciente]] di un individuo caratterizzato da un [[sentimento]] intenso di [[ansia]] e [[paura|apprensione]]. Rappresenta una [[paura]] senza nome e, le cui cause e origini non sono apparenti, ovvero non dirette o immediatamente individuabili. Per tale motivo, questal'angoscia non è semplicementesolo minacciosa, ma spesso anche catastrofica per l'individuo che la vive.<ref>{{Cita web|url=https://www.guidapsicologi.it/articoli/sentirsi-confusi-a-causa-dellansia-e-dellangoscia|titolo=Sentirsi confusi a causa dell'ansia e dell'angoscia}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.emanuelefazio.net/angoscia/|titolo=Angoscia|sito=Blog di psicologia}}</ref>
[[File:Edvard Munch, 1893, The Scream, oil, tempera and pastel on cardboard, 91 x 73 cm, National Gallery of Norway.jpg|thumb|''[[L'urlo]]'', di [[Edvard Munch]], [[Museo nazionale di arte, architettura e disegno]], [[Oslo]]]]
 
==Descrizione==
A differenza della [[paura]], in ambito [[psicoanalisi|psicoanalitico]] essa rappresenta ed è vista e percepita dall'[[io (psicologia)|Io]] come una situazione catastrofica, tale da mettere in crisi la capacità dell'Io di controllare e gestire le pressioni daldel [[Super Io-io]] e dell'[[Es (psicologia)|Es]]<ref>{{Cita web|url=https://www.stateofmind.it/2022/03/angoscia-freud-lacan/|titolo=Angoscia e ansia in Freud e Lacan}}</ref>.
 
AOgni differenza dell'animale, chepersona è guidato da [[istinto|istinti]] in grado di soddisfare le prime necessità, ogni uomo è abbandonatoabbandonata a sé stessostessa e costrettocostretta a operare delle scelte che possono prospettarsi errate, pericolose, o addirittura lesive per la sua stessa esistenza; quindi, dal momento che ciascuno condivide la stessa condizione di fronte all'atto di scegliere, l'angoscia è necessariamente un fondamento dell'essenza umana, primigenio e inalienabile<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.ipsico.it/news/angoscia/|titolo=Angoscia: uno stato emotivo doloroso e oppressivo}}</ref>.
Il termine angoscia è stato utilizzato per la prima volta in termini [[filosofia|filosofici]] da [[Søren Kierkegaard]] ([[1813]]–[[1855]]), con il quale il pensatore danese identificò la condizione preliminare dell'essenza umana, che emergeva quando l'uomo si poneva davanti ad una scelta: la [[libertà]] sconfinata di scelte che l'uomo può operare, lo getta in preda all'angoscia, conscio delle [[responsabilità]] derivanti dal fatto che una scelta positiva significhi potenzialmente milioni di scelte negative. L'angoscia è definitiva quindi come il sentimento della possibilità.
 
Attualmente si tende a definire l'angoscia come un senso di [[frustrazione (psicologia)|frustrazione]] e malessere, una sofferenza psicologica che può degenerare anche in diverse [[patologia|patologie]] (si pensi all<nowiki>{{'</nowiki>}}''angoscia di castrazione'' infantile o all{{'}}''angoscia esistenziale'' di derivazione kierkegaardiana)<ref name=":0" />.
A differenza dell'animale, che è guidato da [[istinto|istinti]] in grado di soddisfare le prime necessità, ogni uomo è abbandonato a sé stesso e costretto a operare delle scelte che possono prospettarsi errate, pericolose o addirittura lesive per la sua stessa esistenza; quindi, dal momento che ciascuno condivide la stessa condizione di fronte all'atto di scegliere, l'angoscia è necessariamente un fondamento dell'essenza umana, primigenio e inalienabile.
 
Nel possibile tutto è possibile ed essendoEssendo l'esistenza umana aperta al futuro, l'angoscia è strettamente connessa all'avvenire, che è poi quell'orizzonte temporale in cui l'esistenza si realizza: "Per la libertà, il possibile è l'avvenire, per il tempo l'avvenire è il possibile. Così all'uno come all'altro, nella vita individuale, corrisponde l'angoscia". Il passato può angosciare in quanto si ripresenta come futuro, cioè come una possibilità di ripetizione. Una colpa passata, ad esempio, genera angoscia se non è veramente passata, perché in questo caso genererebbe solo [[pentimento]]. L'angoscia è legata a ciò che è, ma può anche non essere, al nulla connesso ad ogni possibilità,; ma siccome l'esistenza è possibilità, l'angoscia è il tarlo del nulla nel cuore dell'esistenza<ref name=":0" /><ref name=":1" />.
Attualmente si tende a definire l'angoscia come un senso di [[frustrazione]] e malessere, una sofferenza psicologica che può degenerare anche in diverse [[patologia|patologie]] (si pensi all<nowiki>'</nowiki>''angoscia di castrazione'' infantile o all'''angoscia esistenziale'' di derivazione kierkegaardiana).
 
{{Vedi anche|Søren Kierkegaard#Possibilità, angoscia e disperazione {{!}}Kierkegaard: il concetto dell'angoscia}}
Nel possibile tutto è possibile ed essendo l'esistenza umana aperta al futuro, l'angoscia è strettamente connessa all'avvenire che è poi quell'orizzonte temporale in cui l'esistenza si realizza: "Per la libertà, il possibile è l'avvenire, per il tempo l'avvenire è il possibile. Così all'uno come all'altro, nella vita individuale, corrisponde l'angoscia". Il passato può angosciare in quanto si ripresenta come futuro, cioè come una possibilità di ripetizione. Una colpa passata, ad esempio, genera angoscia se non è veramente passata, perché in questo caso genererebbe solo pentimento. L'angoscia è legata a ciò che è, ma può anche non essere, al nulla connesso ogni possibilità, ma siccome l'esistenza è possibilità, l'angoscia è il tarlo del nulla nel cuore dell'esistenza.
Il termine angoscia è stato utilizzato per la prima volta in termini [[filosofia|filosofici]] da [[Søren Kierkegaard]] ([[1813]]–[[1855]]), con il quale il pensatore daneseper identificòdefinire la condizione preliminare dell'essenza umana, che emergevaemerge quando l'uomo si ponevapone davanti ad una scelta: la [[libertà]] sconfinata di scelte che l'uomo può operare, lo getta in preda all'angoscia, conscio delle [[responsabilità]] derivanti dal fatto che una scelta positiva significhi potenzialmente milioni di scelte negative. L'angoscia è definitivadefinita quindi come il ''sentimento della possibilità''<ref name=":0" /><ref name=":1" />.
 
Nella [[filosofia contemporanea]] il tema dell'angoscia è stato ripreso da [[Martin Heidegger]] in questi termini:
Nella{{citazione| filosofia contemporanea il tema dell'angoscia è stato ripreso da [[Martin Heidegger]] in questi termini: "Con il termine angoscia non intendiamo quell'[[ansia|ansietà]] assai frequente che in fondo fa parte di quel senso di [[paura]] che insorge fin troppo facilmente. L'angoscia è fondamentalmente diversa dalla paura. Noi abbiamo paura sempre di questo o di quell'ente determinato, che in questo o in quel determinato riguardo ci minaccia. La paura di... è sempre anche paura per qualcosa di determinato. Nell'angoscia, noi diciamo, uno è spaesato. Ma dinanzi a che cosa v'è lo spaesamento e cosa vuol dire quell'uno? Non possiamo dire dinanzi a che cosa uno è spaesato, perché lo è nell'insieme. Tutte le cose e noi stessi affondiamo in una sorta di indifferenza. Questo, tuttavia, non nel senso che le cose si dileguino, ma nel senso che nel loro allontanarsi come tale le cose si rivolgono a noi. Questo allontanarsi dell'ente nella sua totalità, che nell'angoscia ci assedia, ci opprime. Non rimane nessun sostegno. Nel dileguarsi dell'ente, rimane soltanto e ci soprassale questo nessuno. L'angoscia rivela il niente. Che l'angoscia sveli il niente, l'uomo stesso lo attesta non appena l'angoscia se n'è andata. Nella luminosità dello sguardo sorretto dal ricordo ancora fresco, dobbiamo dire: ciò di cui e per cui ci angosciavamo non era "propriamente" - niente. In effetti il niente stesso, in quanto tale, era presente".<ref>[[Martin Heidegger|Heidegger, M.]]Martin ''[[Che cos'è la metafisica?]]'' (1929) Milano: [[Adelphi]], 1987Heidegger</ref>
{{cita libro | nome=Martin | cognome=Heidegger | titolo=Che cos'è la metafisica? | anno=1987 | editore=Adelphi | città=Milano | annooriginale=1929 }}</ref> }}
 
==Al termine di un sogno==
Secondo Freud:
{{citazione |L'angoscia è una delle reazioni di rifiuto dell'Io di fronte a desideri [[rimozione|rimossi]] fatti sintensi, e quindi anche nel [[sogno]] essa trova facilmente spiegazione nel fatto che la formazione onirica si è posta in misura eccessiva al servizio dell'appagamento di questi desideri rimossi|'' Cinque conferenze sulla psicoanalisi''<ref>S. Freud,''Cinque conferenze sulla psicoanalisi'', Bollati Boringhieri,tr.it.Angela Staude, ottobre 2020 (ristampa), p. 55. {{ISBN|978-88-339-0204-3}}</ref>}}
Durante il sogno si verifica una attenuazione della resistenza psichica dovuta alla rimozione di fatti traumatici ritenuti non compatibili con la personalità etica o estetica dell'Io cosciente. Queste [[pulsione|pulsioni]] di desiderio rimosse trovano un appagamento sostitutivo e compensativo in un sogno che indirettamente assomiglia e rinvia al contenuto rimosso, che nel sogno si manifesta in modo deformato tale da poter essere tollerato dalla censura dell'Io cosciente. Tuttavia, quando il sogno è troppo simile al contenuto rimosso e rischia di far riaffiorare a coscienza tale [[complesso]] psichico, la persona si sveglia improvvisamente avvolta da uno stato di angoscia.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* [[Søren Kierkegaard]] - ''[[Il concetto dell'angoscia'' ([[1844]]) ''
* Søren Kierkegaard - ''[[La malattia mortale]]'' ([[1849]])
* M.[[Martin Heidegger]] - ''[[Che cos'è la metafisica?]]'' ([[1929]])
* [[Hans Urs von Balthasar]] - ''Il cristiano e l'angoscia'', J. B., Milano 1987
* [[James Hillman]], ''Saggio su Pan'', ADELPHI, 1991
* [[Jacques Lacan]], '' Il seminario. Libro X. L'angoscia 1962-1963'', ed Einaudi. 2007
* [[Hans Urs von Balthasar]], Il cristiano e l'angoscia. Jaca Book, 2018.
* [[ Sigmund Freud]], ''Inibizione, sintomo e angoscia'', Bollati Boringhieri, 1981
* [[ Michele Mari]], ''Io venía pien d'angoscia a rimirarti '', Einaudi, 2016
 
==Voci correlate==
* [[Disturbo depressivo|Depressione]]
* [[SindromeAngoscia maniacodi depressivacastrazione]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=angoscia|wikt=angoscia|q|q_preposizione=sull'|etichetta=angoscia}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{fr}} ''Un textetesto dedi [[Sigmund Freud]]'': [https://web.archive.org/web/20100821062418/http://www.megapsy.com/Textes/Freud/biblio005.htm ''Sigmund Freud, L'angoisse de la naissance, prototype des angoisses ultérieures'']
* {{fr}} [http://www.biblioconcept.com/themes/A/angoisse.htm ''Bibliographie sur l'angoisse'']
* {{cita web|1=http://www.biblioconcept.com/themes/A/angoisse.htm|2=''Bibliographie sur l'angoisse''|lingua=fr|accesso=7 maggio 2010|dataarchivio=6 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101206132103/http://www.biblioconcept.com/themes/A/angoisse.htm|urlmorto=sì}}
*[http://angoscia-depressione.exactpages.com ''L'approccio esistenzialistico all'angoscia da depressione'']
 
{{Søren Kierkegaard}}
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