Cassa del Mezzogiorno: differenze tra le versioni

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{{Azienda
{{S|economia|Italia}}
|nome = Cassa per il Mezzogiorno, {{clear}}(<small>fino al 1984; Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno, fino al 1992</small>)
{{Infobox Azienda
|nome = Cassa del Mezzogiorno
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{{F|banche|arg2=aziende italiane|luglio 2022}}
La '''Cassa del Mezzogiorno''' ('''Casmez''') è stata un [[ente pubblico]] italiano creato dal [[Governo De Gasperi VI|governo]] di [[Alcide De Gasperi]] per finanziare iniziative industriali tese allo sviluppo economico del [[meridione d'Italia]], allo scopo di colmare il divario con le [[Italia settentrionale|regioni settentrionali]].
[[File:Mezzogiornocassa.jpg|miniatura|Pannello informativo per la costruzione del [[porto di Gioia Tauro]], ad opera della ''Cassa per il Mezzogiorno''.]]
{{TOCright}}
[[File:Padigliore Cassa Mezzogiorno di Cagliari.jpg|miniatura|Padiglione della [[Fiera di Cagliari]] per la promozione delle opere della ''Cassa per il Mezzogiorno'' in [[Sardegna]].]]
La '''Cassa per il Mezzogiorno''', più propriamente '''Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia Meridionale'''<ref>http://aset.acs.beniculturali.it/aset-web/</ref>, ed abbreviata '''Casmez''', era un [[ente pubblico]] italiano creato dal [[Governo De Gasperi VI]], {{Senza fonte|per finanziare iniziative industriali tese allo [[sviluppo economico]] del meridione d'Italia}}, allo scopo di colmare il divario con l'[[Italia settentrionale]].
 
Essa era coordinata, in nome del [[Governo della Repubblica Italiana|governo]], dal [[Ministri per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno della Repubblica Italiana|Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno]] o da una figura istituzionale equivalente.
 
==Storia==
L'idea della creazione venne, nel [[1950]], al [[meridionalismo|meridionalista]] [[Pasquale Saraceno]], e ad alcuni suoi collaboratori quali [[Donato Menichella]], [[Francesco Giordani (chimico)|Francesco Giordani]], Cenzato, [[Rodolfo Morandi]] e [[Nino Novacco]], già fondatori della [[Svimez]]. Venne istituito con legge 10 agosto [[1950]], n. 646, come ente dotato di [[personalità giuridica]] di [[diritto pubblico]] allo scopo di predisporre programmi, finanziamenti ed esecuzione di opere straordinarie dirette al progresso economico e sociale dell’Italia meridionale<ref>http://legislature.camera.it/_dati/leg01/lavori/stampati/pdf/11700001.pdf</ref>, originariamente da attuarsi entro un periodo di 10 anni (1950-1960).<ref>{{Cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1950-08-10;646@originale|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=8 marzo 2017}}</ref> L'intervento fu poi più volte prorogato con successivi interventi legislativi.<ref>{{Cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1952-03-22;166@originale|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=8 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1957-07-29;634@originale|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=8 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1965-06-26;717@originale|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=8 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1971-10-26&atto.codiceRedazionale=071U0853&currentPage=1|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=8 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1976-05-02;183@originale|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=8 marzo 2017}}</ref> Nelle intenzioni, l'ente intendeva ricalcare le agenzie di sviluppo locale avviate negli [[Stati Uniti d'America]] durante il ''[[New Deal]]''.
Nata nel [[1950]] dalla mente del [[meridionalismo|meridionalista]] [[Pasquale Saraceno]], e alcuni suoi collaboratori quali [[Donato Menichella|Menichella]], Giordano, Cenzato, [[Rodolfo Morandi|Morandi]] e Novacco, già fondatori della [[Svimez]], la cassa intendeva ricalcare le agenzie di sviluppo locale avviate negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] durante il [[New Deal]]. Essa subì una profonda modifica nel [[1984]], con l'istituzione dell''''AgenSud''', per cessare totalmente la sua attività solo nel [[1992]].
 
Uno degli strumenti di pianificazione utilizzati per la finalizzazione degli interventi era il cosiddetto ''piano A.S.I.'', ovvero un piano per la creazione di ''Aree di Sviluppo Industriale'': esso prevedeva l'istituzione di [[consorzio|consorzi]], realizzati ai sensi della legge 29 luglio [[1957]], n. 634 (''"Provvedimenti per il Mezzogiorno"''), nella tipologia di piano settoriale, promossi da Comuni, Province e Camere di Commercio per l'avvio dello sviluppo industriale e la realizzazione di infrastrutture di base nelle aree coinvolte dall'azione della Cassa per il Mezzogiorno.
Dall'inizio dell'operatività, nel [[1951]], sino al [[1992]] (ultimi dati conosciuti) e sotto il nome sia di Cassa per il Mezzogiorno che AgenSud, {{chiarire|ha elargito alle regioni meridionali un totale di 279.763 miliardi di lire, pari a circa 140 miliardi di euro<ref>''Lo Spreco'' di Gian Antonio Stella, pagina 84</ref>. La spesa media annuale è stata di 3,2 miliardi di euro.|la spesa è attualizzata? Se si, come?}}
 
Il finanziamento del piano fu stabilito in 100 miliardi di lire all'anno per i dieci esercizi dal [[1951]] al [[1960]]: in complesso mille miliardi di lire, subito aumentati nel [[1952]] a 1.280 miliardi da utilizzare nel dodicennio [[1951]]-[[1962]].<ref>{{Cita web |url=http://www.criticastorica.it/opera/volume-iv-liberta-e-centrismo/cap-ii-il-nuovo-decollo/intervento-straordinario-nel-mezzogiorno |titolo=L'intervento straordinario nel Mezzogiorno |accesso=27 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140207054548/http://www.criticastorica.it/opera/volume-iv-liberta-e-centrismo/cap-ii-il-nuovo-decollo/intervento-straordinario-nel-mezzogiorno |urlmorto=sì }}</ref>
Uno degli strumenti di pianificazione utilizzati per la finalizzazione degli interventi è il cosiddetto piano A.S.I., ovvero piano di Consorzio per la creazione di Aree di Sviluppo Industriale.
CI consorzi A.S.I. vengono istituiti con la legge n. 634 del luglio 1957, nella tipologia di piano settoriale, e sono promossi da Comuni, Province e Camere di Commercio per l’avvio dello sviluppo industriale e la realizzazione di infrastrutture di base nelle aree coinvolte dall’azione della Cassa per il Mezzogiorno.
 
La Cassa con D.P.R. 6 agosto [[1984]] venne soppressa e posta in liquidazione dal 1º agosto [[1984]].<ref>Con altro D.P.R. 6 agosto 1984 (Gazz. Uff. 8 agosto 1984, nº 217) venne successivamente disposta l'attribuzione della gestione dei prestiti contratti all'estero dalla Cassa per il Mezzogiorno al Ministero del Tesoro, che subentrava nelle obbligazioni assunte dalla Cassa medesima</ref> Venne sostituita, due anni dopo, negli obiettivi e nelle funzioni, dall'[[Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno]] (AgenSud) istituita con la legge 1º marzo [[1986]], n. 64 e soppressa a sua volta con la legge 19 dicembre [[1992]], n. 488, a decorrere dal 1º maggio [[1993]], lasciando al [[Ministero dell'economia e delle finanze]] il compito di coordinare e programmare l'azione di intervento pubblico nelle aree economicamente depresse del territorio nazionale.
==Risultati==
Il risultato della Cassa fu discutibile per quanto riguarda l'utilizzo dei capitali pubblici, anche se bisogna considerare l'arretratezza del sud del paese nel [[1950]] rispetto al resto del paese in termini di risorse [[infrastruttura]]li e [[reddito pro capite]]. Fino agli [[anni 1970|anni settanta]] si realizzarono opere importanti per il Sud in particolare per le risorse idriche e viarie, nonché opere di costruzione, bonifica e sviluppo industriale, realizzato in parte con sovvenzioni americane.
 
== Attività ==
Successivamente la politicizzazione degli apparati comportò un degrado e una bassa qualità della spesa, compresi fenomeni diffusi di illegalità.
Furono beneficiarie dell'operato della Cassa le regioni [[Abruzzo e Molise]], [[Campania]], [[Puglia]], [[Basilicata]], [[Calabria]], [[Sicilia]] e [[Sardegna]]; le province di [[Provincia di Latina|Latina]] e di [[Provincia di Frosinone|Frosinone]]; i comuni dell'[[Isola d'Elba]], dell'isola del [[isola del Giglio|Giglio]] e dell'isola di [[Capraia Isola|Capraia]], i comuni dell'ex [[circondario di Cittaducale]] nella [[provincia di Rieti]] e quelli compresi nei perimetri di bonifica del Tronto e dell'Agro pontino, rispettivamente nelle province di [[provincia di Ascoli Piceno|Ascoli Piceno]] e di [[provincia di Roma|Roma]].
 
Dall'inizio dell'operatività, nel [[1951]], sino al [[1991]] e sotto il nome sia di Cassa per il Mezzogiorno sia di ''AgenSud'', ha elargito alle regioni meridionali un totale di {{formatnum:82410}} miliardi di lire<ref>https://www.researchgate.net/publication/216621944_La_valutazione_dell'operato_della_Cassa_per_il_Mezzogiorno_e_il_suo_ruolo_strategico_per_lo_sviluppo_del_Paese</ref>. La spesa media annuale è stata di circa lo 0,65% del [[PIL]].
Spesso giganteschi appalti ed altre iniziative statali finivano per creare enormi infrastrutture che non avrebbero trovato un'applicazione pratica perché estranee alle realtà economiche del Sud, o perché rimaste incompiute. Si creò quindi nel dibattito pubblico il termine di ''cattedrali nel deserto.''
 
==Risultati==
Né mancò, nel blocco socialista-comunista, la critica. Intorno al 1950 lo scontro tra governo ed opposizione era particolarmente aspro. A detta delle sinistre, più che perseguire risultati la Cassa per il Mezzogiorno sarebbe stata una maniera per favorire la Democrazia Cristiana nelle sue campagne elettorali.
Solo il risultato iniziale della Cassa non fu discutibile per quanto riguarda l'utilizzo dei capitali pubblici, considerando l'arretratezza del Sud del paese nel [[1950]] rispetto al resto del paese in termini di risorse [[infrastruttura]]li e [[reddito pro capite]].
 
Tuttavia, spesso giganteschi appalti ed altre iniziative statali finivano per creare enormi infrastrutture che non avrebbero trovato un'applicazione pratica perché estranee alle realtà economiche del Sud, o perché rimaste incompiute, e che vennero definite con l'espressione ''[[cattedrale nel deserto|cattedrali nel deserto]]''. Contro questa visione si può osservare che infrastrutture sovradimensionate hanno permesso alle popolazioni residenti di acquisire stili di vita più aggiornati e il miglioramento dei trasporti, una maggiore mobilità. L'isolamento di alcune aree, come nella zona ionica, ha portato alla rivitalizzazione o alla nascita di piccoli centri urbani lungo le strade (ad esempio lungo la Statale 106 da Reggio Calabria a Taranto), che tuttora rappresentano le sole vie di collegamento.
Nonostante quasi 50 anni di finanziamenti a fondo perduto e investimenti significativi, oggi il divario di ricchezza permane in termini di PIL pro capite e in termini di produttività.
Il reddito pro capite è mediamente il doppio al Nord rispetto al Sud, e i tassi di [[disoccupazione]] così come il [[lavoro nero]] sono pari al doppio al Sud rispetto al Nord.
 
Né mancò, nel blocco socialista-comunista, la critica. Intorno al [[1950]] lo scontro tra governo ed opposizione era particolarmente aspro. A detta delle sinistre, più che perseguire risultati, la Cassa per il Mezzogiorno sarebbe stata una maniera per favorire politiche clientelari della [[Democrazia Cristiana]].
Il fallimento parziale delle politiche assistenzialistiche tramite finanziamenti a pioggia non ha giovato al [[Mezzogiorno]], né ha giovato l'abolizione improvvisa della Cassa per il Mezzogiorno, con l'avvento della nuova politica degli incentivi in chiave europea con il varo della [[Legge 488/1992|legge 488 del 1992]]. La nuova legge infatti ha iniziato a funzionare solo nel [[1996]] determinando una situazione di generale crisi nel Sud che ha coinvolto [[impresa|imprese]], [[ente locale|enti locali]] e [[banca|banche]].
 
Nonostante un’estesa era di finanziamenti a fondo perduto e investimenti significativi, oggi il divario di ricchezza permane in termini di PIL pro capite e in termini di produttività.<br />
{{citazione necessaria|Una valutazione più approfondita degli investimenti nel Sud evidenzia che i fondi investiti in termini di quantità (0,5% del PIL), pur in presenza di una legislazione speciale, sono stati inferiori agli investimenti pubblici realizzati in via ordinaria negli stessi anni nel Nord del paese (35% del PIL)}}. Questa constatazione tuttavia non vuole giustificare la bassa qualità della spesa nel Mezzogiorno e la responsabilità della classe politica e dirigenziale. L'obiettivo che si era posto la politica industriale nel 1950 solo in parte è stato raggiunto e questo pone dei dubbi sui paradigmi alla base dello sviluppo che si era ipotizzato. Il tentativo artificioso di impiantare la grande impresa a partecipazione pubblica e i finanziamenti alle imprese del Nord, non hanno innescato alcun circolo virtuoso nelle aree in cui sono state insediate, anzi hanno favorito la creazione nel Sud di un semplice mercato di sbocco per la produzione dell'industria dell'Italia settentrionale o l'acquisto di macchinari usati da altre imprese del nord.
Il reddito pro capite è mediamente il doppio al Nord rispetto al Sud, e i tassi di [[disoccupazione]] così come il [[lavoro nero]] sono pari al doppio al Sud rispetto al Nord. Questo fenomeno però non è imputabile alla Cassa del Mezzogiorno e non è neppure attribuibile ad un solo partito, visto che seppur in modo a volte distorto tutte le comunità hanno usufruito per ricaduta e per subappalti dei finanziamenti.
 
Il fallimento parziale delle politiche assistenzialistiche tramite finanziamenti a pioggia non ha giovato al [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], né ha giovato l'abolizione improvvisa della Cassa per il Mezzogiorno, con l'avvento della nuova politica degli incentivi in chiave europea con il varo della [[legge 19 dicembre 1992, n. 488]].<br />
Le nuove frontiere per lo sviluppo del Mezzogiorno, che sono oggetto anche della programmazione comunitaria [[2007]]-[[2013]], sono la qualità del [[capitale umano]] e il rafforzamento del [[capitale sociale]].
La nuova legge infatti ha iniziato a funzionare solo nel [[1996]], in una situazione di generale crisi nel Sud che ha coinvolto [[impresa|imprese]], [[ente locale|enti locali]] e [[banca|banche]].
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*''{{Cita libro|titolo=Cassa per il Mezzogiorno. Dodici anni, 1950-1962'', |città=Bari, |editore=Laterza, |anno=1962|postscript=nessuno}}, 56 volumi:
:1.) La "Cassa" e lo sviluppo del Mezzogiorno;
:2.-I) L'attività di bonifica;
:2.-II) Acquedotti e fognature;
:4.) La viabilità;
:5.) Industria, servizi e scuola;
:6.) Il nuovo volto del Sud
 
* Antonio Russo. ''Governare lo sviluppo locale''. Aracne editrice, Roma, 2009. ISBN 978-88-548-2638-0.
* {{Cita libro|Antonio|Russo|Governare lo sviluppo locale|2009|Aracne editrice|Roma|ISBN=978-88-548-2638-0}}
* {{Cita libro|Gianantonio|Stella|Lo Spreco|2001|Mondadori Editore|cid=Stella}}
* {{Cita libro|Guido|Pescosolido|La questione meridionale in breve. Centocinquant'anni di storia|2017|Donzelli|cid=Pescosolido}}
 
==Voci correlate==
* [[Centro Interaziendale Addestramento Professionale Integrato]] (CIAPI)
* [[Mezzogiorno]]
* [[Ministri per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno della Repubblica Italiana]]
* [[Ente pubblico]]
* [[Legge 19 dicembre 1992, n. 488]]
* [[Meridionalismo]]
* [[Mezzogiorno (Italia)]]
* [[Questione meridionale]]
* [[Svimez]]
 
== Altri progetti ==
==Note==
{{interprogetto}}
<references/>
{{Portale|economia|Italia|politica}}
 
== Collegamenti esterni ==
[[Categoria:Storia dell'Italia nel secondo dopoguerra]]
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Meridionalismo]]
[[Categoria:Enti e istituzioni dell'Italia]]
 
{{Controllo di autorità}}
[[en:Cassa per il Mezzogiorno]]
{{Portale|politica|storia d'Italia}}
[[es:Cassa del Mezzogiorno]]
 
[[Categoria:Enti e istituzioni dell'Italia soppressi]]
[[Categoria:Meridionalismo]]
[[Categoria:Storia della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Storia economica dell'Italia]]