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[[File:Blausen 0316 DigestiveSystem.png|miniatura|Organi che contribuiscono alla digestione]]
La '''digestione''' è il primo passaggio della [[nutrizione]] degli organismi viventi, il processo chimico e/o meccanico che, trasforma e riduce i [[principi nutritivi]] assunti in forma complessa in sostanze più semplici, assorbibili ed assimilabili dall'organismo. La digestione è una riduzione di [[molecola|molecole]] complesse in molecole più semplici, una prima forma che conduce al [[catabolismo]] senza la contemporanea liberazione d'energia in eccesso come energia chimica. Comprende sia i processi digestivi propri dell'[[apparato digerente]] negli animali superiori, sia la digestione di molecole complesse all'interno della [[cellula]], ad esempio nei [[vacuoli]] digestivi, nell'ambito della [[fagocitosi]], la digestione di molecole complesse come la [[lignina]] da parte di [[Fungi|funghi]] come gli [[Ascomycota|ascomiceti]], ed in generale tutti i processi di degradazione a fini assimilativi dei viventi. Nonostante il termine sia utilizzato prevalentemente per gli organismi [[autotrofia|autotrofi]], viene chiamata in genere digestione ogni forma di degradazione a scopo metabolico, compresa quella effettuata dalle [[piante carnivore]], per procurarsi elementi minerali essenziali dalla digestione dalle molecole complese di piccoli organismi.
La '''digestione''' è il secondo passaggio della [[nutrizione]] degli [[organismo vivente|organismi viventi]]. Di tipo chimico e/o meccanico, trasforma e riduce in complessità i [[principi nutritivi]] assunti, in genere macromolecole o strutture biologiche complesse, in sostanze più semplici assorbibili ed assimilabili dall'organismo. Comprende sia i processi digestivi propri dell'[[apparato digerente]] nei [[metazoi]], sia la digestione all'interno della [[cellula]], ad esempio nei [[vacuoli]] digestivi, nell'ambito della [[fagocitosi]], la digestione di molecole complesse come la [[lignina]] da parte di [[Fungi|funghi]] come gli [[Ascomycota|ascomiceti]], ed in generale la degradazione a scopo metabolico, compresa quella effettuata dalle [[piante carnivore]] per procurarsi elementi minerali essenziali, come l'[[azoto]] da fissazione biologica assente nei terreni da loro abitati, dalla digestione dalle molecole complesse di piccoli organismi animali.
 
==La digestione nei diversi organismi vivi==
== Digestione nell'uomo ==
I sistemi digestivi possono assumere molte forme. Vi è una possibile distinzione fondamentale in primis tra digestione da parte di organismi unicellulari (dove non vi sono organi preposti, ma solo organelli e vie metaboliche), e poi tra la digestione interna ed esterna. La digestione esterna è originariamente più primitiva, e la maggior parte dei [[funghi]] fa ancora affidamento su di essa. In questo processo, gli [[enzimi]] vengono secreti nell'ambiente circostante l'organismo, dove possono scindere parte del materiale organico e alcuni dei prodotti retro-diffondere per l'utilizzo da parte del fungo. Successivamente, i sistemi più evoluti nel processo di digestione li troviamo negli animali, a poter formare un ambiente interno, come il [[tubo digerente]] in cui si verifica la digestione interna, più efficiente perché più prodotti scissi in molecole assorbibili possono essere catturati in toto o selettivamente, e l'ambiente chimico interno può essere più efficacemente controllato.
La digestione comincia dalla [[Bocca (anatomia)|bocca]], che viene aperta o chiusa da una parte fissa, la ''[[mascella]]'', a cui si articola una parte mobile, la ''[[mandibola]]''. La bocca contiene la ''[[Lingua (anatomia)|lingua]]'', un muscolo volontario mobile che impasta il cibo durante la masticazione preparandolo per la deglutizione. Il cibo ingerito riceve dalle ''[[ghiandole salivari]]'' la [[saliva]], viene portato alla temperatura ottimale per la digestione ed è rotto meccanicamente dai [[denti]], mentre è in parte demolito chimicamente dalla saliva; di questa ne viene prodotta circa un [[litro]] e mezzo ogni giorno dalle ghiandole salivari. La saliva è prodotta da tre ghiandole: la ''[[parotide]]'', la più grande, situata sotto l'[[orecchio]], la ''sottomascellare'' e la ''sottolinguale''. La saliva è una [[soluzione (chimica)|soluzione]] acquosa al 99.5 %, e contiene: l<nowiki>'</nowiki>''α [[amilasi]] salivare'', un [[enzima]] che a [[pH]] 7 inizia la demolizione dei carboidrati, es.[[amido|amidi]] in frammenti più piccoli, come il [[maltosio]], costituito da due molecole di [[glucosio]]. La "lipasi salivare" è un altro [[enzima]] che agisce sui trigliceridi iniziandone la demolizione, rompendo i legami di due dei tre acidi grassi con la molecola di glicerolo, formando un monogliceride e due acidi grassi liberi. La lipasi salivare, a differenza dell' α amilasi salivare, è un acido stabile, quindi, a livello dello stomaco continua ad agire fino ad arrivare nell' intestino dove viene potenziata la sua azione dalla lipasi pancreatica. Il cibo, impregnato di saliva e impastato con i movimenti della mascella e della lingua, forma il [[bolo]], che viene spinto nella [[faringe]] dove viene deglutito. La faringe fa parte anche dell'[[apparato respiratorio]] ed è la via attraverso cui l'aria entra nella [[laringe]] e quindi passa nella [[trachea]]. Durante la deglutizione la [[respirazione]] cessa e l'entrata della laringe è coperta dall'''[[epiglottide]]'', in modo che il bolo imbocchi la via giusta, cadendo nell'[[esofago]]. L'esofago, un tubo lungo anche 30&nbsp;cm, attraversa il [[Diaframma (anatomia)|diaframma]], e termina nello [[stomaco]]. Il diaframma è il muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica dalla cavità addominale. Nell'esofago il cibo si muove spinto da contrazioni peristaltiche che avanzano come onde restringendo il passaggio al di sopra del bolo e allargandolo al disotto. Esse ci permettono di inghiottire e far avanzare il cibo nell'esofago anche se ci troviamo a testa in giù.
 
Alcuni organismi, tra cui quasi tutti i [[Araneae|ragni]], praticano una predigestione esterna: secernono biotossine e prodotti chimici digestivi come enzimi nell'organismo predato prima dell'ingestione della conseguente "zuppa" di prodotti predigeriti.
 
=== Unicellulari: batteri, archeobatteri e protisti ===
{{...|biologia}}
===Funghi===
{{...|biologia}}
===Metazoi===
{{...|biologia}}
 
== Digestione negli esseri umani ==
La digestione consiste nello "spezzare" le catene dei principi nutritivi contenuti nel cibo. Per compiere quest'azione sono essenziali gli [[enzimi]], che rendono semplici le catene dei principi nutritivi.
 
Essa inizia dalla [[bocca]], che viene aperta o chiusa da una parte fissa, la ''[[mascella]]'', cui si articola una parte mobile, la ''[[mandibola]]''. È delimitata all'esterno dalle labbra e all'interno dal palato, in alto, e dal pavimento boccale e dalla lingua. La ''[[Lingua (anatomia)|lingua]]'' è un muscolo volontario mobile che impasta il cibo durante la masticazione preparandolo per la deglutizione.
 
Il cibo ingerito riceve dalle ''[[ghiandole salivari]]'' la [[saliva]], viene portato alla temperatura ottimale per la digestione ed è rotto meccanicamente dai [[denti]], tra cui gli incisivi che lo tagliano, i canini che lo strappano e i premolari e i molari che lo triturano; mentre è in parte demolito chimicamente dalla saliva, prodotta circa un [[litro]] e mezzo ogni giorno dalle ghiandole salivari.
 
La saliva è prodotta principalmente dalle tre ghiandole salivari maggiori: la ''[[parotide]]'', la più grande, situata sotto l'[[orecchio]], la ''sottomandibolare'' e la ''sottolinguale''. La saliva è una [[soluzione acquosa]] al 99.5 %, e contiene l{{'}}''α [[amilasi]] salivare'', un [[enzima]] che a [[pH]] 7 inizia la demolizione dei carboidrati, es. [[amido|amidi]] in frammenti più piccoli, come il [[maltosio]], costituito da due molecole di [[glucosio]]. La "lipasi salivare" è un altro [[enzima]] che agisce sui trigliceridi iniziandone la demolizione, rompendo i [[legami estere]] che vi sono tra i due dei tre acidi grassi con la molecola di glicerolo, formando un monogliceride e due acidi grassi liberi. La lipasi salivare, a differenza dell'α amilasi salivare, è un acido stabile, quindi, a livello dello stomaco continua ad agire fino ad arrivare nell'intestino dove viene potenziata la sua azione dalla lipasi pancreatica.
 
Il cibo, impregnato di saliva e impastato con i movimenti della mandibola e della lingua, forma il [[bolo]], che viene spinto nella [[faringe]] dove viene deglutito. La faringe fa parte anche dell'[[apparato respiratorio]] ed è la via attraverso cui l'aria entra nella [[laringe]] e quindi passa nella [[trachea]]. Durante la deglutizione l'introduzione dell'aria nei polmoni cessa e l'entrata della laringe è coperta dall{{'}}''[[epiglottide]]'', una valvola muscolare, in modo che il bolo imbocchi la via giusta cadendo nell'[[esofago]]. L'esofago, un tubo lungo anche 30&nbsp;cm, attraversa il [[Diaframma (anatomia)|diaframma]], e termina nello [[stomaco]]. Il diaframma è il muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica dalla cavità addominale. Nell'esofago il cibo si muove spinto da contrazioni peristaltiche che avanzano come onde, restringendo il passaggio al di sopra del bolo e allargandolo al disotto. Esse ci permettono di inghiottire e far avanzare il cibo nell'esofago anche se ci troviamo a testa in giù.
 
=== La digestione nello stomaco ===
{{vedi anche|Stomaco}}
[[immagineFile:Hpylori.jpg|thumb|300pxupright=1.4|[[Helicobacter pylori]] ]]
L'ingresso del bolo nello stomaco è controllato da un muscolo sfintere, il ''[[cardias]]''. Lo stomaco è come un sacco dalla capacità di più di un litro, dalle robuste pareti muscolari. La parete più interna dello stomaco, la mucosa, presenta numerosi microvilli all'interno dei quali si annidano le ghiandole che, a ogni pasto, producono circa 500 ml di [[succo gastrico]], composto da [[pepsinogeno]], muco, acido cloridrico (che non è un enzima) ed enzimi. A causa della presenza di un acido forte nella composizione del succo gastrico, come l'HCl, il pH dello stomaco è compresa tra 1-2.
L'ingresso del bolo nello stomaco è controllato da un muscolo sfintere, il ''[[cardias]]''. Lo stomaco è come un sacco dalla capacità di più di un litro, dalle robuste pareti muscolari. La parete più interna dello stomaco, la mucosa, presenta numerosi microvilli all'interno delle quali si annidano le ghiandole che, a ogni pasto, producono circa 500 ml di [[succo gastrico]], composto da enzimi, muco e acido cloridrico (che non è un enzima). L'[[acido cloridrico]] (HCl) dissolve la sostanza cementante posta tra le cellule del cibino, uccide i batteri e rende attivo un enzima secreto dalle ghiandole gastriche, il [[pepsinogeno]]. Quando, nella cavità dello stomaco, il pepsinogeno è raggiunto dall'acido cloridrico, esso diventa ''[[pepsina]]'' (dal greco ''pèpsis'' = cottura). Mentre il pepsinogeno è inattivo e non può danneggiare le cellule delle ghiandole che lo producono, la pepsina agisce sui [[legame peptidico|legami peptidici]] che legano tra loro gli [[amminoacido|amminoacidi]] delle [[proteina|proteine]]. Si formano così piccoli frammenti di proteine, i [[peptide|peptidi]], composti da alcuni amminoacidi ancora legati tra loro. La [[mucosa]] dello stomaco è rivestita da una patina di muco, che ha la funzione di proteggere le cellule dai succhi digestivi. La protezione è indispensabile perché essi, così come attaccano e digeriscono gli alimenti, potrebbero attaccare e digerire la stessa parete dello stomaco. Talvolta però, la mucosa può essere danneggiata da sostanze irritanti come l'alcol o l'[[acido acetilsalicilico]]; oppure il muco può venire prodotto in quantità insufficiente. Quando ciò si verifica, gli enzimi e l'acido cloridrico iniziano a "digerire" lo stomaco: si forma una lesione chiamata [[ulcera]] peptica. Il sintomo tipico è un dolore profondo nella parte superiore dell'addome a stomaco vuoto. Recentemente si è scoperto che nello stomaco di molti individui è presente un batterio, l<nowiki>'</nowiki>''[[Helicobacter pylori]]'', che potrebbe avere un ruolo importante nell'insorgenza del disturbo. Lo stomaco ha funzione di dissolvimento e di digestione, ma in genere non di assorbimento. Tuttavia alcune sostanze come l'[[acqua]], le [[vitamine]], l'[[aspirina]], il [[glucosio]] e l'[[alcool]], possono essere direttamente assorbite nello stomaco senza arrivare nell'intestino. Ciò avviene perché le loro molecole, di piccole dimensioni, passano direttamente nel [[sangue]] che scorre nei vasi delle pareti dello stomaco. Per questo motivo l'alcool, anche se ingerito da poco, può avere effetti quasi immediati. Il contenuto dello stomaco, quando esce per entrare nell'intestino, è una poltiglia semi-solida lattiginosa e acida (il pH dello stomaco è 1-2) ed è detto ''chimo''.Il chimo si trasforma in chilo quando passa nell'intestino tenue dove, grazie alla bile prodotta dal fegato, vengono scomposti i grassi.
L'[[acido cloridrico]] (HCl), rilasciato dalle ''[[cellule parietali]]'', dissolve la sostanza cementante posta tra le cellule del cibo, uccide i batteri e attiva un [[precursore inattivo]], secreto da ghiandole gastriche chiamate [[cellule principali]], il '''[[pepsinogeno]]'''.
 
Quando, nella cavità dello stomaco, il pepsinogeno è raggiunto dall'acido cloridrico, esso diventa ''[[pepsina]]'' (dal greco ''pèpsis'' = cottura). Infatti l'acido cloridrico idrolizza un [[legame peptidico]] del polimero del pepsinogeno (ovvero "stacca al pepsinogeno una sequenza precisa di amminoacidi") in modo che il polimero restante sia quello della pepsina. Mentre il pepsinogeno è inattivo e non può danneggiare le cellule delle ghiandole che lo producono, la pepsina agisce sui [[legame peptidico|legami peptidici]] che legano tra loro gli [[amminoacido|amminoacidi]] delle [[proteina|proteine]]. Si formano così piccoli frammenti di proteine, i [[peptide|peptidi]], composti da alcuni amminoacidi ancora legati tra loro.
=== La digestione nell'intestino ===
 
La [[mucosa]] dello stomaco è rivestita da una patina di muco (prodotto dalle cellule mucose) che ha la funzione di proteggere le cellule dai succhi digestivi, ovvero di impedire l'[[autodigestione]]. La protezione è indispensabile perché essi, così come attaccano e digeriscono gli alimenti, potrebbero attaccare e digerire la stessa parete dello stomaco. Talvolta però, la mucosa può essere danneggiata da sostanze irritanti come l'alcol o l'[[acido acetilsalicilico]]; oppure il muco può venire prodotto in quantità insufficiente. Quando ciò si verifica, gli enzimi e l'acido cloridrico iniziano ad autodigerire lo stomaco: si forma una lesione chiamata [[ulcera]] peptica. Il sintomo tipico è un dolore profondo nella parte superiore dell'addome a stomaco vuoto. Recentemente si è scoperto che nello stomaco di molti individui è presente un batterio, l{{'}}''[[Helicobacter pylori]]'', che potrebbe avere un ruolo importante nell'insorgenza del disturbo.
[[immagine:Digestive system diagram it.svg|thumb|300px|Schema dell'[[apparato digerente]].]]
L'intestino si distingue in [[intestino tenue]], lungo e sottile, e [[intestino crasso]], più corto, con un diametro maggiore e con una superficie solcata da profonde pieghe. Nell'intestino si completa la digestione chimica e ha luogo l'assorbimento del bolo ingerito. Al fine di massimizzare l'area disponibile per queste funzioni, l'intestino tenue è estremamente lungo ed è altamente ripiegato. È diviso in tre sezioni: duodeno, digiuno e ileo.
 
Lo stomaco ha funzione di dissolvimento e di digestione, ma in genere non di assorbimento ed il tempo di transito dipende dal tipo di alimento assunto: sono necessarie 1-2 ore per i carboidrati, 3-4 ore per le proteine e dalle 5 ore in su per i grassi<ref>[https://www.focus.it/scienza/salute/in-quanto-tempo-digeriamo Focus: In quanto tempo digeriamo?]</ref>. Tuttavia alcune sostanze come l'[[acqua]], le [[vitamine]], l'[[aspirina]], il [[glucosio]] e l'[[Etanolo|alcool]], possono essere direttamente assorbite nello stomaco prima di arrivare nell'intestino. Ciò avviene perché le loro molecole sono sufficientemente piccole da passare direttamente nel [[sangue]] che scorre nei vasi delle pareti dello stomaco. Per questo motivo l'alcool, anche se ingerito da poco, può avere effetti quasi immediati.
Pur essendo lungo solo 25&nbsp;cm, il [[duodeno]] è la porzione dell'intestino e dell'intero apparato digerente che sostiene la maggior parte della digestione chimica. Le trasformazioni avvengono per opera del [[succo enterico]] (dal greco ''énteron'' = intestino), secreto da ghiandole situate nella mucosa del duodeno, del [[succo pancreatico]], prodotto dal [[pancreas]], e della [[bile]], prodotta dal [[fegato]]. Il succo pancreatico è prodotto dal pancreas, un organo di forma allungata situato vicino al punto in cui lo stomaco comunica con l'intestino. In esso vi sono due distinti raggruppamenti di cellule. In uno (la parte esocrina) viene prodotto il succo pancreatico che con un condotto, il dotto pancreatico, viene convogliato nell'intestino. Nell'altro (la parte endocrina) le cellule formano dei piccoli ammassi, detti isole di Langerhans, in cui sono prodotti ormoni, come l'[[insulina]], che sono riversati nel sangue. Il succo enterico e quello pancreatico contengono numerosi enzimi, muco e sali, tra cui il [[bicarbonato]] che ha la funzione di neutralizzare il pH acido del chimo, riportandolo vicino alla neutralità. Gli [[enzimi]] del succo enterico e pancreatico agiscono su [[zuccheri]], [[proteine]], [[lipidi|grassi]] e [[acidi nucleici]] demolendoli in molecole più piccole. Enzimi sono: l'amilasi per la digestione dell'[[amido]], la [[lipasi]] per la digestione dei grassi, il [[tripsinogeno]] (che si attiva diventando [[tripsina]]), contenuto nel succo pancreatico, per la digestione delle proteine.
 
Il contenuto dello stomaco, quando raggiunge l'intestino, è una poltiglia semi-solida lattiginosa e acida (il pH dello stomaco è 1-2) ed è detto ''[[chimo]]''. Il chimo si trasforma in chilo quando passa, attraverso lo [[sfintere]] chiamato ''[[piloro]]'', nell'intestino tenue. Il primo tratto dell'[[intestino tenue]] prende il nome di ''[[duodeno]]'' e ha la caratteristica forma "a curva".
La digestione dei grassi è operata dagli enzimi, ma è resa possibile dalla bile. La [[bile]] è un liquido giallo-verde che viene immagazzinato in una piccola ampolla annessa al fegato, la [[cistifellea]], un serbatoio che circa 30 minuti dopo il pasto spruzza il suo contenuto, mediante un condotto, il [[coledoco]], nell'intestino. I sali biliari contenuti nella bile hanno una struttura simile a quella dei detergenti, con una estremità idrosolubile e un'estremità liposolubile. Il loro ruolo è quello di emulsionare i grassi, ossia di suddividere le grosse gocce di grasso in numerose goccioline più piccole che restano separate le une dalle altre. Questo processo ha la funzione di aumentare la superficie su cui possono agire gli enzimi. In conclusione, nell'intestino, per l'azione chimica dei succhi digestivi e per quella meccanica dei movimenti peristaltici, il chimo proveniente dallo stomaco viene trasformato in un liquido lattescente, detto chilo, che contiene in soluzione molecole piccole che possono attraversare la parete intestinale. Infatti, gli amidi che in bocca erano già stati intaccati dall'amilasi salivare sono completamente demoliti in [[glucosio]]. Le lunghe catene di amminoacidi delle proteine, già ridotte nello stomaco in peptidi, sono completamente demolite in [[amminoacidi]] . Anche gli [[acidi nucleici]], pur rappresentando una quota molto piccola degli alimenti, sono decomposti nei [[nucleotidi]] che li costituiscono. I grassi che non avevano subito né in bocca né nello stomaco alcun attacco enzimatico, sono demoliti in [[glicerolo]] e [[acido grasso|acidi grassi]].
Nel '''duodeno''' confluiscono la [[bile]] ed il [[succo pancreatico]]. Entrambi svolgono un ruolo importante nella digestione.
La '''bile''' è prodotta dal [[fegato]] e viene accumulata nella [[cistifellea]]. Il suo contenuto in [[sali biliari]] aiuta ad [[emulsionante|emulsionare]] i grassi rendendoli più facilmente digeribili dalle varie [[lipasi]].
Il '''succo pancreatico''', prodotto dal [[pancreas esocrino]], invece, esercita la vera e propria funzione didigestiva oltre a neutralizzare l'acidità del chimo.
Contiene infatti [[bicarbonato di sodio]] che funge da base e ha la funzione di impedire la corrosione dell'intestino, meno ricoperto da muco in confronto allo stomaco, da parte dell'acidità del chimo.
Oltre ad un effetto puramente protettivo, il succo pancreatico contiene molti enzimi. Questi enzimi servono sia alla digestione dei lipidi catalizzando l'idrolisi del [[legame estere]] che lega gli [[acidi grassi]] al [[glicerolo]] (lipasi) sia alla digestione dei [[legami glucosidici]] come l'[[amilasi]].
 
=== Assorbimento ===
[[File:Stomach colon rectum diagram-it.svg|thumb|Schema dell'[[intestino crasso]] e [[intestino tenue]]]]
L'ultima fase della digestione, l'assorbimento, è il passaggio nel sangue, e sistema linfatico, attraverso le pareti intestinali, delle sostanze ottenute dalla digestione delle [[macromolecole]] contenute negli alimenti: principalmente [[glucosio]] (derivato da amido, [[glicogeno]] e [[disaccaridi]] ,come il [[saccarosio]]), [[amminoacidi]] (derivati delle proteine), [[glicerolo]] e acidi grassi (derivati dai trigliceridi), [[vitamine]] e sali minerali.
 
Gran parte dell'assorbimento ha luogo attraverso le pareti del [[Digiuno (intestino)|digiuno]] e dell'[[Ileo (intestino)|ileo]]. Per aumentare la superficie di assorbimento, le pareti dell'intestino tenue sono tutte sollevate in pieghe o pliche a loro volta ricoperte da migliaia di sottili estroflessioni a forma di dito, i [[villo intestinale|villi]]. Ogni villo è lungo circa 1&nbsp;mm e ce ne sono circa 3000 per ogni centimetro quadrato. La superficie di ogni villo è ulteriormente aumentata perché le cellule che lo formano hanno la loro stessa membrana sollevata in migliaia di [[microvillo|microvilli]]. Questo meccanismo è utile per garantire una ''maggiore superficie di assorbimento'' (ovvero per aumentare l'efficienza del processo di assorbimento).
[[Immagine:Stomach colon rectum diagram.gif|thumb|300px|schema dell'[[intestino crasso]] e [[intestino tenue]]]]
Le molecole passano attraverso la membrana dei microvilli. Ogni villo è percorso all'interno da una rete di capillari in cui scorre il sangue e qui, nel sangue, si riversano il glucosio, gli amminoacidi, i sali e le vitamine. I capillari intestinali convergono infine in un vaso sanguigno, la ''vena porta epatica'', che entra nel fegato.
L'ultima fase della digestione, l'assorbimento, è il passaggio nel sangue, attraverso le pareti intestinali, delle sostanze ottenute dalla digestione delle [[macromolecole]] contenute negli alimenti: principalmente [[glucosio]] (derivato da amido e saccarosio), [[amminoacidi]] (derivati delle proteine), [[glicerolo]] e acidi grassi (derivati dai grassi), [[vitamine]] e sali minerali. Gran parte dell'assorbimento ha luogo attraverso le pareti del [[digiuno]] e dell'[[ileo]]. Per aumentare la superficie di assorbimento, le pareti dell'intestino tenue sono tutte sollevate in pieghe o pliche a loro volta ricoperte da migliaia di sottili estroflessioni a forma di dito, i [[villo intestinale|villi]]. Ogni villo è lungo circa 1&nbsp;mm e ce ne sono circa 3000 per ogni centimetro quadrato. La superficie di ogni villo è ulteriormente aumentata perché le cellule che lo formano hanno la loro stessa membrana sollevata in migliaia di [[microvillo|microvilli]]. Le molecole passano attraverso la membrana dei microvilli. Ogni villo è percorso all'interno da una rete di capillari in cui scorre il sangue e qui, nel sangue, si riversano il glucosio, gli amminoacidi, i sali e le vitamine. I capillari intestinali convergono infine in un vaso sanguigno, la ''vena porta epatica'', che entra nel fegato. I grassi seguono un'altra via. Dopo aver superato la membrana dei microvilli, il glicerolo e gli acidi grassi si riuniscono e formano di nuovo i trigliceridi, che vanno infine in un piccolo condotto, un vaso linfatico in cui scorre la ''linfa''. La [[sistema linfatico|linfa]] è un liquido che ha una composizione simile al sangue, ma senza globuli rossi. Essa scorre in un sistema di tubicini, i vasi linfatici. Dopo un certo percorso i vasi linfatici confluiscono in un unico condotto che termina nel torrente circolatorio. La linfa si unisce quindi al sangue e in quest'ultimo arrivano, direttamente o indirettamente, tutte le molecole provenienti dalla digestione del cibo. Il contenuto intestinale, dopo l'assorbimento nell'[[intestino tenue]], prosegue lentamente il suo cammino nell'[[intestino crasso]]. Il primo tratto, a forma di sacca, è detto cieco perché porta un'estroflessione vermiforme, l'[[appendice vermiforme|appendice]], che nell'uomo ha un ruolo secondario in quanto contribuisce in piccola parte alle difese immunitarie. La sua infezione è detta [[appendicite]]. Al cieco segue il [[colon (anatomia)|colon]], il quale è percorso trasversalmente da solchi e dotato di una forte muscolatura. Il colon termina con il retto, che sbocca all'esterno con un muscolo sfintere, l'[[ano]]. Nell'intestino crasso le ghiandole della mucosa producono solo muco e non enzimi. Anche se la parete è lubrificata dal muco, il tempo di transito dei materiali intestinali è piuttosto lungo, dalle 2 alle 6-7 ore. Nel crasso avviene il riassorbimento dell'acqua e dei sali minerali, e l'eliminazione con le feci del cibo non digerito. Il riassorbimento dell'acqua è importante perché ogni giorno vengono riversati nel tubo digerente sotto forma di succhi digestivi ben 7 litri di liquidi. Se il materiale digerito si muove troppo velocemente lungo il colon, si ha un riassorbimento insufficiente di acqua che provoca [[diarrea]] e disidratazione; al contrario, se il movimento è troppo lento, l'acqua viene riassorbita in quantità eccessiva, causando [[stitichezza]].
 
I grassi seguono un'altra via, quella linfatica. Dopo aver superato la membrana dei microvilli, il glicerolo e gli acidi grassi si riuniscono e formano di nuovo i trigliceridi, che vanno infine in un piccolo condotto, un vaso linfatico in cui scorre la ''linfa''. La [[sistema linfatico|linfa]] è un liquido che ha una composizione simile al sangue, ma senza globuli rossi. Essa scorre in un sistema di condotti, i vasi linfatici, e filtri, i linfonodi. Dopo un certo percorso i vasi linfatici confluiscono in un unico condotto che termina nel torrente circolatorio. La linfa si unisce quindi al sangue e in quest'ultimo arrivano, direttamente o indirettamente, tutte le molecole provenienti dalla digestione del cibo.
== Patologie ==
 
Il contenuto intestinale, dopo l'assorbimento nell'[[intestino tenue]], prosegue lentamente il suo cammino nell'[[intestino crasso]]. Il primo tratto, a forma di sacca, è detto cieco perché porta a un'estroflessione vermiforme, l'[[appendice vermiforme|appendice]], che nell'uomo ha un ruolo secondario in quanto contribuisce in piccola parte alle difese immunitarie. La sua infezione è detta [[appendicite]].
Al cieco segue il [[colon (anatomia)|colon]], il quale è percorso trasversalmente da solchi e dotato di una forte muscolatura. Il colon termina con il retto, che sbocca all'esterno con un muscolo sfintere, l'[[ano]].
 
Nell'intestino crasso le ghiandole della mucosa producono solo muco e non enzimi. Anche se la parete è lubrificata dal muco, il tempo di transito dei materiali intestinali è piuttosto lungo, dalle 2 alle 6-7 ore. Nel crasso avviene il riassorbimento dell'acqua e dei sali minerali, e l'eliminazione con le feci del cibo non digerito. Il riassorbimento dell'acqua è importante perché ogni giorno vengono riversati nel tubo digerente sotto forma di succhi digestivi ben 7 litri di liquidi. Se il materiale digerito si muove troppo velocemente lungo il colon, si ha un riassorbimento insufficiente di acqua che provoca [[diarrea]] e disidratazione; al contrario, se il movimento è troppo lento, l'acqua viene riassorbita in quantità eccessiva, causando [[stitichezza]].
 
=== Patologie ===
Alcuni sintomi comuni:
*La [[stitichezza]] è la difficoltà ad espellere le feci. Inizia con una bassa motilità intestinale provocata da scarsa [[peristalsi]] e le feci, ristagnando nel colon, perdono liquidi e si disidratano rendendo sempre più difficile l'evacuazione. Nella stitichezza lieve si può risolvere con attività fisica, una corretta alimentazione e assumendo molta acqua e alimenti ricchi di fibre.
Invece, al contrario, nella stitichezza ostinata causata da motivi funzionali come l'[[inerzia colica]] o la [[psuedo pseudo-ostruzione intestinale]] bisogna evitare l'uso di fibre insolubili e può essere utile l'utilizzo di procinetici.
 
*La [[diarrea]] è la violenta eliminazione di feci acquose e informi, può essere provocata da infezioni o da infiammazioni locali che causano il veloce passaggio del cibo nel tratto intestinale senza che avvenga il riassorbimento dell'acqua.
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
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*[[Assorbimento del ferro]]
 
==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Treccani|digestione}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biologia|medicina}}
 
[[Categoria:Fisiologia della digestione]]
[[Categoria:Nutrizione]]
 
[[an:Dichestión]]
[[ar:هضم]]
[[be:Страваванне]]
[[be-x-old:Страваваньне]]
[[bg:Храносмилане]]
[[bs:Varenje]]
[[ca:Digestió]]
[[cs:Trávení]]
[[da:Fordøjelse]]
[[de:Verdauung]]
[[el:Πέψη]]
[[en:Digestion]]
[[eo:Digestado]]
[[es:Digestión]]
[[fa:گوارش]]
[[fi:Ruoansulatus]]
[[fiu-vro:Siitmine]]
[[fr:Digestion]]
[[gl:Dixestión]]
[[he:עיכול]]
[[hi:पाचन]]
[[hr:Probava]]
[[ht:Dijesyon chimik]]
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[[zh:消化作用]]
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