Calciopoli: differenze tra le versioni

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Con il termine '''Calciopoli''' si indica lo scandalo che ha investito il [[Calcio (sport)|calcio]] [[italia]]no nel 2006, coinvolgendo diverse società professionistiche e numerosi dirigenti, sia delle stesse società che dei principali organi calcistici italiani ([[Associazione Italiana Arbitri|AIA]], [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] e [[Lega Nazionale Professionisti|LNP]]), oltre ad alcuni arbitri e assistenti. Le squadre condannate dalla giustizia sportiva nel 2006 furono {{Calcio Fiorentina|N}}, {{Calcio Juventus|N}}, {{Calcio Lazio|N}} e {{Calcio Milan|N}} nel primo filone d'inchiesta,<ref name=sentenzacortefederale/> e {{Calcio Arezzo|N}} e {{Calcio Reggina|N}} nel secondo filone.<ref name=cortefederalesecondofilone/> Tra il 2010 e il 2011 furono oggetto d'indagine anche altri club inizialmente non coinvolti nel filone del 2006, ma in questo caso non fu possibile accertarne le responsabilità poiché sopravvenne la [[prescrizione (diritto)|prescrizione]] per i fatti in esame.<ref name="Calciobis" >{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano-calcio-infetto-2011/palazzi-illecito-inter-801867886033.shtml|titolo="Illecito sportivo dell'Inter". Ecco le carte di Palazzi|data=4 luglio 2011}}</ref>
Con il termine '''Calciopoli''' si suole indicare lo scandalo che ha investito il [[calcio (sport)|calcio]] italiano nel [[2006]], coinvolgendo diverse società professionistiche fra le più importanti e numerosi dirigenti sia delle stesse società sia dei principali organi calcistici italiani ([[Federazione Italiana Giuoco Calcio]], [[Lega Nazionale Professionisti]], [[Associazione Italiana Arbitri]]), oltre ad alcuni arbitri ed assistenti. In ordine di tempo si è trattato del terzo grande scandalo nella storia del calcio italiano, dopo i due scandali relativi alle scommesse del [[Scandalo del calcio italiano del 1980|1980]] e del [[Scandalo del calcio italiano del 1986|1986]], anche se come portata ed effetti è stato certamente maggiore dei due precedenti. Le prime avvisaglie di ''calciopoli'' emersero nel [[2005]] mediante alcune indiscrezioni di stampa relative ad indagini sul calcio condotte dalla Procura di [[Torino]]. L'inchiesta, denominata ''Offside'' e condotta dal Procuratore [[Raffaele Guariniello]] (già noto per precedenti indagini sul mondo del calcio), si era chiusa con l'archiviazione (per l'inesistenza di situazioni penalmente rilevanti) ma anche col contestuale invio di materiale, ritenuto rilevante sul piano disciplinare, alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]. Le indiscrezioni di stampa si moltiplicarono nella primavera del [[2006]] e infine lo scandalo venne alla luce con la pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche a partire dal [[2 maggio]] [[2006]], ossia a pochi giorni dalla conclusione della stagione calcistica 2005-2006 (anche se le intercettazioni in realtà erano tutte relative alla stagione 2004-2005). Lo scandalo fu battezzato dagli organi di informazione in vari modi, ma alla fine è storicamente prevalso il termine ''Calciopoli'' per assonanza con ''[[Mani pulite|Tangentopoli]]'' (laddove in quel caso a reggere l'espressione era il termine ''tangente'').
 
Lo scandalo fu battezzato dagli organi di informazione in vari modi, ma alla fine è storicamente prevalso il termine Calciopoli per analogia con [[Mani pulite|Tangentopoli]] (composto di ''tangente'' e ''-poli'' usato per riferirsi a [[Milano]] come «città delle [[Corruzione|tangenti]]»).
Nel giro di pochi giorni arrivarono le dimissioni del presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] [[Franco Carraro]], di uno dei suoi vice, Innocenzo Mazzini, del presidente dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] [[Tullio Lanese]] e dei due principali dirigenti della [[Juventus Football Club|Juventus]], il direttore generale [[Luciano Moggi]] e l'amministratore delegato [[Antonio Giraudo]] (seguite poi da quelle dell'intero consiglio d'amministrazione della società torinese). Dopo essere stato deferito dalla Procura federale, si dimise anche il presidente della [[Lega Calcio]] [[Adriano Galliani]]. Il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano]] decise di commissariare la Federcalcio, nominando l'avv. [[Guido Rossi]] come commissario.
 
== Calciopoli ==
Le indagini da parte del Procuratore federale Stefano Palazzi, relativamente al primo e più importante filone (coinvolgente le società che nella classifica del Campionato Italiano di [[Serie A 2005-2006]] erano in posizione utile per la qualificazione alle [[coppe europee]] 2006-2007), si conclusero alla fine di giugno [[2006]]. Dal momento che i deferimenti avevano riguardato, oltre ad esponenti della [[Lega Calcio]], anche dirigenti federali ed esponenti dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]], il processo sportivo di primo grado non poteva tenersi presso le rispettive Commissioni Disciplinari (all'epoca non esisteva ancora la CD nazionale) e fu pertanto svolto presso la [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Commissione d'Appello Federale]] (storico organo chiamato solitamente a decidere in secondo grado). Il procedimento d'appello, conseguentemente, fu tenuto presso la [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Corte Federale]] (organo che era solitamente chiamato in causa solo per vizi formali o per fornire pareri ed interpretazioni). I due procedimenti si chiusero rispettivamente il [[14 luglio|14]] ed il [[25 luglio]] [[2006]], permettendo di stilare una classifica definitiva della [[Serie A 2005-2006]], al netto delle penalizzazioni inflitte a [[Juventus Football Club|Juventus]], [[Associazione Calcio Milan|Milan]], [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], utilizzata per determinare i club italiani qualificati alla [[UEFA Champions League 2006-2007]] ed alla [[Coppa UEFA 2006-2007]]. Sulla base della medesima classifica, dopo aver sentito il parere di una commissione di tre saggi appositamente incaricata, il [[26 luglio]] [[2006]] la [[FIGC]] emetteva un comunicato stampa in cui riconosceva all'[[FC Internazionale|Inter]], prima classificata dopo le sanzioni inflitte a Juventus e Milan, il titolo di Campione d'Italia 2005-2006. Un secondo filone di indagini coinvolse due società minori, [[Reggina Calcio|Reggina]] ed [[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]] (quest'ultimo militante in [[Serie B]] all'epoca). I processi sportivi relativi a questo ulteriore filone si chiusero nel mese di agosto [[2006]].
=== Antefatti ===
Le prime avvisaglie di Calciopoli emersero nel 2005 mediante alcune indiscrezioni di stampa relative a indagini sul calcio condotte dalla procura di [[Torino]]; l'inchiesta, condotta dal procuratore [[Raffaele Guariniello]], si era chiusa con l'archiviazione per l'inesistenza di situazioni penalmente rilevanti, ma anche col contestuale invio di materiale, ritenuto rilevante sul piano disciplinare, alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]. L'indagine seguiva di pochi mesi un'altra denominata ''Offside'' (termine inglese che nel mondo del calcio sta a indicare il [[fuorigioco]]), iniziata nell'estate 2004 dalla procura di [[Napoli]] e incentrata sul calcioscommesse.<ref name="incubo">{{cita news|autore=Giuseppe Calabrese|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/15/un-incubo-lungo-tre-mesi-per-dimostrare.html|titolo=Un incubo lungo tre mesi per dimostrare l'innocenza|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 luglio 2006}}</ref>
 
Le indiscrezioni di stampa si moltiplicarono nella primavera 2006 e infine lo scandalo venne alla luce, prima con la notizia che la FIGC aveva iniziato ad indagare su episodi di presunta corruzione nel mondo calcistico e arbitrale il 2 maggio 2006, e poi con la pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche a partire dal 4 maggio successivo, ossia a pochi giorni dalla conclusione della [[Serie A 2005-2006|stagione calcistica 2005-2006]] (anche se quelle intercettazioni erano tutte relative alla [[Serie A 2004-2005|stagione 2004-2005]]). I primi nomi che emersero dalle intercettazioni furono quelli dell'ex designatore arbitrale [[Pierluigi Pairetto]], del direttore generale e dell'amministratore delegato della [[Juventus Football Club|Juventus]], rispettivamente [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]], e del vicepresidente della FIGC, Innocenzo Mazzini.<ref name="incubo"/><ref name=cronistoria>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/07_Luglio/14/cronocalcio.html|titolo=Calciopoli, la cronistoria|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=27 ottobre 2006|accesso=30 giugno 2020}}</ref> Nelle settimane successive comparvero i nomi di altri dirigenti di importanti società calcistiche e dei vertici arbitrali e federali, compreso il presidente della FIGC [[Franco Carraro]].<ref name="incubo"/>
Successivamente ed in tempi diversi (tra agosto [[2006]] e giugno [[2007]]), furono discussi gli ulteriori ricorsi alla Camera di Conciliazione ed Arbitrato, organo istituito all'epoca presso il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]. Falliti tutti i tentativi di conciliazione tra le parti, i vari lodi arbitrali consentirono a diversi tesserati "sconti" anche notevoli sui periodi di inibizione comminati dalla Corte Federale, mentre ad alcune società furono ridotte le penalizzazioni in classifica. Una sola società, l'[[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]], tentò successivamente anche il ricorso al [[Tribunale Amministrativo Regionale]] del Lazio. Il ricorso fu respinto, ma in questo modo i toscani violarono la clausola compromissoria che vieta il ricorso alla giustizia ordinaria. Il ricorso al TAR del Lazio era stato in un primo momento avanzato anche dalla Juventus, addirittura prima ancora dell'arbitrato, ma era stato poi ritirato.
 
Nelle intercettazioni figurarono anche alcuni giornalisti e opinionisti della televisione e della carta stampata in contatto con Moggi,<ref>{{cita news|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/05_Maggio/04/gironalisti.shtml|titolo=Le telefonate ai giornalisti|pubblicazione=[[Gazzetta dello Sport]]|data=6 maggio 2006|accesso=30 giugno 2020}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/17/sarzan.shtml|titolo=Così Moggi e il conduttore nascondevano i casi Juve|pubblicazione=[[Gazzetta dello Sport]]|data=18 maggio 2006|accesso=30 giugno 2020}}</ref> come [[Aldo Biscardi]] e l'ex arbitro ed ex designatore [[Fabio Baldas]] (rispettivamente conduttore e moviolista de ''Il processo di Biscardi'' su ''[[LA7]]'') [[Tony Damascelli]] (''[[Il Giornale]]''), Guido D'Ubaldo (''[[Corriere dello Sport - Stadio]]''), Franco Melli (''[[Il Tempo]]'' e ospite a ''Il processo di Biscardi''), [[Lamberto Sposini]] (''[[TG5]]'' e ospite a ''Il processo di Biscardi''), [[Giorgio Tosatti]] (''[[Rai Sport]]''), Ignazio Scardina (''Rai Sport'') e Ciro Venerato (''Rai Sport''). La posizione di quasi tutti i cronisti sotto il profilo penale sarà archiviata nel 2007, anche se alcuni di loro saranno sospesi per qualche tempo dall'Ordine dei giornalisti (erano accusati di farsi consigliare da Moggi cosa dire in televisione o cosa scrivere sui loro giornali).<ref>{{cita news|url=https://www.affaritaliani.it/sport/damascelli1010.html|titolo=Calciopoli/ Damascelli sospeso dall'Odg della Lombardia|pubblicazione=affariitaliani.it|data=10 ottobre 2006|accesso=30 giugno 2020|dataarchivio=1 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200701125731/https://www.affaritaliani.it/sport/damascelli1010.html|urlmorto=sì}}</ref> L'unico a essere indagato e processato per associazione a delinquere sarà Ignazio Scardina, peraltro poi assolto in primo grado dal tribunale di Napoli. Tra gli intercettati ci fu anche l'allora ministro dell'Interno [[Giuseppe Pisanu]], che chiedeva tramite Moggi favori arbitrali per la [[S.E.F. Torres 1903|Sassari Torres]] (militante all'epoca in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]]).<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/16/sarza.shtml|titolo=Pisanu chiamò Moggi: aiuta la Torres|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=16 maggio 2006|accesso=30 giugno 2020}}</ref>
La società maggiormente colpita dalla giustizia sportiva fu proprio la Juventus: riconosciuta colpevole di illecito sportivo, le fu revocato il titolo di Campione d'Italia 2004-2005 e non le fu assegnato nemmeno quello 2005-2006 in quanto fu retrocessa all'ultimo posto in classifica. La squadra scese così per la prima volta in [[Serie B]] e dovette scontare anche un'ulteriore penalizzazione di 9 punti nella classifica del Campionato Italiano di [[Serie B 2006-2007]]. Penalizzazioni di varie entità furono inflitte anche a Fiorentina, Milan, Lazio, Reggina ed Arezzo, da scontarsi in parte nel Campionato 2005-2006, in parte in quello successivo. Fra i tesserati, le sanzioni più pesanti colpirono gli ex dirigenti bianconeri [[Luciano Moggi]] ed [[Antonio Giraudo]] e l'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini: per tutti e tre la massima pena, ossia cinque anni di inibizione con proposta di radiazione. Tale proposta fu accolta dagli organi competenti solamente nel [[2011]], trasformando di fatto la sanzione in una squalifica a vita (contro la quale però è tuttora pendente un ricorso all'Alta Corte di Giustizia Sportiva del [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]).
 
=== Prime conseguenze dello scandalo ===
Il processo penale di primo grado su ''Calciopoli'' ebbe luogo tra il [[2008]] ed il [[2011]] presso il tribunale di [[Napoli]]. Durante tale processo emersero, principalmente per opera dei difensori di [[Luciano Moggi]], nuove intercettazioni telefoniche che non erano state considerate rilevanti nelle indagini del [[2006]]. Dal momento che il nuovo materiale probatorio coinvolgeva fra gli altri i massimi dirigenti dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] all'epoca dei fatti, ossia il presidente [[Giacinto Facchetti]] (scomparso nel [[2006]]) ed il patron [[Massimo Moratti]] (socio di riferimento del club e successore di Facchetti), la Juventus presentò nel maggio [[2010]] un esposto al [[CONI]] ed alla [[FIGC]] chiedendo la revisione della decisione di assegnare ai nerazzurri il titolo di Campione d'Italia 2005-2006. Nel frattempo il Procuratore federale Stefano Palazzi aveva già avviato nuove indagini in proposito, che si chiusero nel giugno [[2011]] con la contestazione di violazioni delle norme di lealtà, correttezza e probità a diverse società e tesserati che non erano stati coinvolti nei processi sportivi del [[2006]]. All'Inter, nella persona di [[Giacinto Facchetti]], fu contestato l'illecito sportivo con accuse analoghe a quelle mosse a suo tempo alla Juventus. Tuttavia Palazzi stavolta non procedette ad alcun deferimento perché i fatti erano ormai caduti in prescrizione. La Federcalcio prese atto della relazione del Procuratore federale approvando a maggioranza una delibera del presidente [[Giancarlo Abete]] con cui il Consiglio Federale si dichiarava non competente sull'istanza presentata dalla Juventus. A nulla valse anche il successivo ricorso della società torinese al Tribunale Nazionale d'Arbitrato per lo Sport, in quanto anche l'organo di giustizia del [[CONI]] si dichiarò non competente in merito alla revoca dell'assegnazione dello scudetto. Le nuove intercettazioni, del resto, non ottennero effetto neanche nel processo penale di Napoli, che si concluse nel novembre [[2011]] con un sostanziale accoglimento dell'impianto accusatorio: furono inflitte pesanti condanne, in particolare, a [[Luciano Moggi]] ed all'ex designatore [[Paolo Bergamo]] (mentre [[Antonio Giraudo]] era già stato condannato nel [[2009]] con rito abbreviato).
Dopo la pubblicazione delle prime intercettazioni, l'8 maggio [[Franco Carraro]] rassegnò le dimissioni da presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]],<ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/carraro/carraro/carraro.html|titolo=Intercettazioni, Carraro si dimette "Mai violato regole, ma ora è emergenza"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=8 maggio 2006|accesso=2 luglio 2020}}</ref> seguito due giorni dopo da uno dei suoi vice, Innocenzo Mazzini.<ref>{{cita news|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/05_Maggio/10/AGGIORNAMENTO.shtml|titolo=Figc, si dimette anche Mazzini|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=10 maggio 2006|accesso=18 maggio 2022}}</ref> L'11 maggio fu il consiglio d'amministrazione della {{Calcio Juventus|N}} a rassegnare le dimissioni.<ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/cda-dimette/cda-dimette/cda-dimette.html|titolo=Juve, si dimette il Cda. Via la Triade "Pressioni su Lippi per i giocatori Gea"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=11 maggio 2006|accesso=2 luglio 2020}}</ref>
 
Il 12 maggio venne reso noto che la procura di Napoli aveva iscritto nel registro degli indagati 41 persone tra dirigenti di club, dirigenti federali, vertici arbitrali, designatori, arbitri, assistenti, un giornalista e agenti della [[DIGOS]] di Roma. Tra gli altri nomi, figuravano quelli di [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]], rispettivamente direttore generale e amministratore delegato della Juventus, i fratelli [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea]] e [[Diego Della Valle]] e [[Sandro Mencucci]], rispettivamente presidente, presidente onorario e amministratore esecutivo della {{Calcio Fiorentina|N}}, [[Claudio Lotito]], presidente della {{Calcio Lazio|N}}, Leonardo Meani, dirigente del {{Calcio Milan|N}}, Alessandro Moggi, amministratore della Gea, [[Franco Carraro]] e Innocenzo Mazzini, rispettivamente presidente e vicepresidente della FIGC, [[Paolo Bergamo]] e [[Pierluigi Pairetto]], ex designatori arbitrali, [[Tullio Lanese]], presidente dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]], [[Massimo De Santis]], [[Pasquale Rodomonti]], [[Paolo Bertini]], [[Paolo Dondarini]], [[Marco Gabriele]], [[Domenico Messina]], [[Gianluca Rocchi]], [[Salvatore Racalbuto]] e [[Paolo Tagliavento]], tutti arbitri. Negli inviti a comparire, per 13 indagati si ipotizzava l'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, per 24 la frode sportiva, per 2 la violazione del segreto d'ufficio e altri 2 il peculato. Le società indagate erano quattro, Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan, mentre le partite sotto inchiesta erano 20, 19 relative alla [[Serie A 2004-2005|stagione 2004-2005]] di Serie A e una relativa alla [[Serie B 2004-2005|stagione 2004-2005]] di Serie B<ref name=cronistoria/><ref>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/indagati-napoli/indagati-napoli/indagati-napoli.html |titolo=Calcio pulito, 41 gli indagati I Pm: "Moggi e Giraudo nella cupola"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 maggio 2006 |accesso=2 luglio 2020}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/scheda-indagati-napoli/scheda-indagati-napoli/scheda-indagati-napoli.html |titolo=Calcio pulito, nomi e cariche degli indagati a Napoli |pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 maggio 2006|accesso=2 luglio 2020}}</ref> (successivamente al centro dell'inchiesta della procura di Napoli finiranno anche altre gare della stagione 2004-2005 di Serie A).<ref>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/sport/calcio/inchiesta-napoli/partite-indagate/partite-indagate.html|titolo=Campionato 2004-2005, era tutto finto sotto inchiesta un'altra raffica di partite|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 aprile 2007 |accesso=6 luglio 2020}}</ref>
Dopo l'esito in primo grado del processo di Napoli e la dichiarazione di non competenza del TNAS, la Juventus presentò nel novembre [[2011]] un ricorso al TAR del Lazio contro la Federcalcio e l'Inter, chiedendo un risarcimento danni di circa 444 milioni di euro derivanti, secondo la tesi bianconera, dalla disparità di trattamento sui fatti di calciopoli fra gli eventi del [[2006]] e quelli del [[2011]]. Il club torinese sottolineava altresì come il processo di primo grado di Napoli avesse comunque escluso responsabilità della società sulle violazioni commesse dai propri dirigenti. Il ricorso al TAR suscitò reazioni piuttosto dure da parte del presidente della FIGC [[Giancarlo Abete|Abete]] e soprattutto del presidente del CONI [[Gianni Petrucci]], alle quali il presidente juventino [[Andrea Agnelli]] rispose con la proposta al massimo dirigente dello sport italiano di convocare un tavolo di discussione per risolvere la questione. Per qualche settimana aleggiò la possibilità di una soluzione "pacifica" della querelle: Petrucci convocò il cosiddetto "tavolo della pace" per il [[14 dicembre]] [[2011]]. L'incontro si risolse tuttavia con un nulla di fatto: gli stessi Petrucci ed Abete dovettero ammettere che le posizioni delle parti erano troppo lontane.
 
Il 14 maggio Luciano Moggi annunciò le sue dimissioni da direttore generale della Juventus, seguendo le dimissioni rassegnate da tutto il consiglio d'amministrazione del club bianconero qualche giorno prima.<ref>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/serie_a/moggi-lascia/moggi-lascia/moggi-lascia.html|titolo=Moggi, addio al calcio "Mi hanno ucciso l'anima" |pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=14 maggio 2006|accesso=2 luglio 2020}}</ref> Lo stesso giorno si autosospese il presidente dell'AIA [[Tullio Lanese]], mentre il 18 maggio l'AIA sospese cautelativamente i 9 arbitri raggiunti da avviso di garanzia.<ref name=cronistoria/> Il 16 maggio il [[Comitato olimpico nazionale italiano|CONI]] nominò l'avvocato [[Guido Rossi]] commissario straordinario della FIGC.<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/16/monti.html|titolo=Commissario Figc, il Coni sceglie Guido Rossi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=16 maggio 2006|accesso=2 luglio 2020}}</ref> Nelle settimane seguenti Rossi nominò [[Francesco Saverio Borrelli]] capo dell'Ufficio Indagini della FIGC, [[Luigi Agnolin]] commissario straordinario dell'AIA e [[Cesare Ruperto]] presidente della Commissione d'appello federale.<ref name=cronistoria/>
== Le accuse ==
Le accuse rivolte ai molteplici imputati, tra cui spiccano i nomi di [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]] per la Juventus, dei fratelli [[Diego Della Valle|Diego]] ed [[Andrea Della Valle]] per la Fiorentina, di [[Claudio Lotito]] per la Lazio e di [[Pasquale Foti]] per la Reggina, spaziavano dalla violazione delle norme di lealtà, correttezza e probità sportiva (art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva vigente all'epoca) all'illecito sportivo vero e proprio (art. 6 del CGS). Furono coinvolti nello scandalo anche i due designatori arbitrali della CAN A dell'epoca, cioè [[Pierluigi Pairetto]] e [[Paolo Bergamo]], e diversi arbitri: [[Massimo De Santis]], che avrebbe dovuto rappresentare l'Italia al [[Campionato mondiale di calcio 2006]] (sostituito in seguito allo scandalo da [[Roberto Rosetti]]), [[Paolo Dondarini]], [[Gianluca Paparesta]], [[Paolo Bertini]], [[Domenico Messina]], [[Gianluca Rocchi]], [[Paolo Tagliavento]], [[Pasquale Rodomonti]]. Accusati anche i vertici della Federcalcio, precisamente il presidente [[Franco Carraro]] ed il vicepresidente Innocenzo Mazzini, ed il presidente dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] [[Tullio Lanese]].
 
; Le 19 partite di Serie A sotto inchiesta
Secondo l'accusa i dirigenti di società coinvolti intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti ad influenzare le designazioni per le partite delle proprie squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli esponenti della federazione coinvolti nell'inchiesta. Sempre secondo l'accusa era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la FIGC recriminazioni e velate minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli.
Le 19 partite della [[Serie A 2004-2005|stagione 2004-2005]] di Serie A sotto inchiesta da parte della procura di Napoli erano:<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/05_Maggio/15/19partite.shtml|titolo=Le 19 partite di A sotto inchiesta|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|accesso=2 luglio 2020}}</ref>
* {{Calcio Reggina|N}}-{{Calcio Juventus|N}} 2-1 (6 novembre 2004)<br />Arbitro: [[Gianluca Paparesta|Paparesta]]
* {{Calcio Lecce|N}}-{{Calcio Juventus|N}} 0-1 (14 novembre 2004)<br />Arbitro: [[Massimo De Santis|De Santis]]
* {{Calcio Juventus|N}}-{{Calcio Lazio|N}} 2-1 (5 dicembre 2004)<br />Arbitro: [[Paolo Dondarini|Dondarini]]
* {{Calcio Fiorentina|N}}-{{Calcio Bologna|N}} 1-0 (5 dicembre 2004)<br />Arbitro: De Santis
* {{Calcio Bologna|N}}-{{Calcio Juventus|N}} 0-1 (12 dicembre 2004)<br />Arbitro: [[Tiziano Pieri|Pieri]]
* {{Calcio Juventus|N}}-{{Calcio Udinese|N}} 2-1 (13 febbraio 2005)<br />Arbitro: [[Pasquale Rodomonti|Rodomonti]]
* {{Calcio Chievo|N}}-{{Calcio Lazio|N}} 0-1 (20 febbraio 2005)<br />Arbitro: [[Gianluca Rocchi|Rocchi]]
* {{Calcio Lazio|N}}-{{Calcio Parma|N}} 2-0 (27 febbraio 2005)<br />Arbitro: [[Domenico Messina|Messina]]
* {{Calcio Roma|N}}-{{Calcio Juventus|N}} 1-2 (5 marzo 2005)<br />Arbitro: [[Salvatore Racalbuto|Racalbuto]]
* {{Calcio Inter|N}}-{{Calcio Fiorentina|N}} 3-2 (20 marzo 2005)<br />Arbitro: [[Paolo Bertini|Bertini]]
* {{Calcio Fiorentina|N}}-{{Calcio Juventus|N}} 3-3 (9 aprile 2005)<br />Arbitro: [[Pierluigi Collina|Collina]]
* {{Calcio Milan|N}}-{{Calcio Brescia|N}} 1-1 (10 aprile 2005)<br />Arbitro: Rodomonti
* {{Calcio Bologna|N}}-{{Calcio Lazio|N}} 1-2 (17 aprile 2005)<br />Arbitro: [[Paolo Tagliavento|Tagliavento]]
* {{Calcio Siena|N}}-{{Calcio Milan|N}} 2-1 (17 aprile 2005)<br />Arbitro: Collina
* {{Calcio Milan|N}}-{{Calcio Chievo|N}} 1-0 (20 aprile 2005)<br />Arbitro: Paparesta
* {{Calcio Chievo|N}}-{{Calcio Fiorentina|N}} 1-2 (8 maggio 2005)<br />Arbitro: Dondarini
* {{Calcio Livorno|N}}-{{Calcio Siena|N}} 3-6 (8 maggio 2005)<br />Arbitro: De Santis
* {{Calcio Lazio|N}}-{{Calcio Fiorentina|N}} 1-1 (22 maggio 2005)<br />Arbitro: [[Roberto Rosetti|Rosetti]]
* {{Calcio Lecce|N}}-{{Calcio Parma|N}} 3-3 (29 maggio 2005)<br />Arbitro: De Santis
 
=== Indagini e procedimenti disciplinari della giustizia sportiva ===
[[Luciano Moggi]] risultò essere in contatto anche con giornalisti ed opinionisti della tv e della carta stampata, come [[Aldo Biscardi]] e l'ex arbitro ed ex designatore [[Fabio Baldas]] (alcune telefonate evidenziano come Moggi suggerisse l'interpretazione degli episodi mostrati dalla moviola durante ''[[Il processo di Biscardi]]''). Persino l'allora Ministro dell'Interno [[Giuseppe Pisanu]], secondo le intercettazioni, avrebbe richiesto tramite Moggi favori arbitrali per la squadra del [[Sassari Torres]], militante all'epoca in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]]. Oltre a Biscardi ([[La7]]) avevano regolari contatti telefonici con il dirigente juventino anche i giornalisti [[Tony Damascelli]] ([[Il Giornale]]), [[Guido D'Ubaldo]] ([[Corriere dello Sport]]), [[Franco Melli]] ([[Il Tempo]] e ospite a [[Il processo di Biscardi]]), [[Lamberto Sposini]] ([[TG5]] e ospite a [[Il processo di Biscardi]]), [[Giorgio Tosatti]] ([[Raisport]]), [[Ignazio Scardina]] ([[Rai Sport]]) e [[Ciro Venerato]] ([[Rai Sport]]). La posizione di quasi tutti i cronisti sotto il profilo penale fu archiviata nel [[2007]], anche se molti di loro furono sospesi per qualche tempo dall'Ordine dei giornalisti (erano accusati di farsi consigliare da Moggi cosa dire in tv o cosa scrivere sui loro giornali). L'unico ad essere indagato e processato per associazione a delinquere fu [[Ignazio Scardina]], per altro poi assolto in primo grado dal tribunale di Napoli.
Il 19 giugno il capo dell'Ufficio Indagini della FIGC Francesco Saverio Borrelli chiuse la prima parte delle sue indagini, consegnando l'esito dell'inchiesta al procuratore federale, [[Stefano Palazzi]]. I deferimenti da parte del procuratore relativamente al primo e più importante filone (coinvolgente le società che nella classifica del campionato italiano di Serie A 2005-2006 erano in posizione utile per la qualificazione alle [[Coppe calcistiche europee|coppe europee]] 2006-2007) arrivarono il 22 giugno. Dal momento che i deferimenti avevano riguardato oltre a esponenti della Lega Calcio anche dirigenti federali ed esponenti dell'AIA, il processo sportivo di primo grado non poteva tenersi presso le rispettive Commissioni disciplinari – all'epoca non esisteva ancora la Commissione disciplinare nazionale (CDN) – e fu pertanto svolto presso la [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)#La Commissione d'Appello Federale|CAF]] (storico organo chiamato solitamente a decidere in secondo grado). Il procedimento di appello conseguentemente fu tenuto presso la [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)#La Corte Federale|Corte federale]] (organo che era solitamente chiamato in causa solo per vizi formali o per fornire pareri e interpretazioni). I due procedimenti si chiusero rispettivamente il 14 e il 25 luglio 2006, permettendo di stilare una classifica definitiva della Serie A 2005-2006 al netto delle penalizzazioni inflitte a {{Calcio Juventus|N}}, {{Calcio Milan|N}}, {{Calcio Fiorentina|N}} e {{Calcio Lazio|N}}, utilizzata per determinare i club italiani qualificati alla [[UEFA Champions League 2006-2007]] e alla [[Coppa UEFA 2006-2007]]. Sulla base della medesima classifica dopo avere sentito il parere di una commissione di tre saggi appositamente incaricata il 26 luglio 2006 la FIGC emetteva un comunicato stampa in cui riconosceva all'{{Calcio Inter|N}}, prima classificata dopo le sanzioni inflitte a Juventus e Milan, il titolo di campione d'Italia 2005-2006. Un secondo filone di indagini coinvolse due società minori, {{Calcio Reggina|N}} e {{Calcio Arezzo|N}} (quest'ultimo militante in [[Serie B]] all'epoca). I processi sportivi relativi a questo ulteriore filone si chiusero nel mese di agosto 2006.<ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/agosto/27/Juve_Coni_ascolta_pronti_rinunciare_ga_10_060827008.shtml |titolo=Juve: «Se il Coni ci ascolta pronti a rinunciare al Tar» |autore=Luca Curino |autore2=Andrea Tosi |pubblicazione=La Gazzetta dello Sport |data=27 agosto 2006 |pp=10-11}}</ref>
 
=== Ricorsi ===
Intervenuto in TV alla trasmissione ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'', condotta da [[Enrico Mentana]], l'ex designatore [[Paolo Bergamo]] affermò che le telefonate a lui ed al suo collega [[Pierluigi Pairetto]] da parte dei dirigenti delle diverse squadre erano molto frequenti. In particolare dichiarò di aver ricevuto spesso telefonate dai dirigenti dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], squadra a cui era stato assegnato a tavolino lo [[Serie A 2005-2006|Scudetto 2005-2006]]. Bergamo disse anche di aver parlato più volte, durante la stagione calcistica [[Serie A 2003-2004|2003-2004]], con l'allora allenatore della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], [[Fabio Capello]], per concordare le designazioni delle gare dei giallorossi. La FIGC non ha considerato queste affermazioni valide perché venissero aperti nuovi filoni d'indagine, visto che non c'erano prove che potessero confermarle. Alcune intercettazioni riguardanti i dirigenti dell'Inter erano viceversa uscite, ma non furono giudicate rilevanti fino al [[2010]], quando furono portate al processo di Napoli dagli avvocati della difesa.
Successivamente e in tempi diversi (tra agosto 2006 e giugno 2007), furono discussi gli ulteriori ricorsi alla [[Camera di conciliazione ed arbitrato per lo sport]], organo istituito all'epoca presso il CONI. Una volta falliti tutti i tentativi di conciliazione tra le parti i vari lodi arbitrali consentirono a diversi tesserati "sconti" anche notevoli sui periodi di inibizione comminati dalla Corte federale, mentre ad alcune società furono ridotte le penalizzazioni in classifica. Solo l'Arezzo tentò successivamente anche il ricorso al [[tribunale amministrativo regionale]] (TAR) del Lazio. Il ricorso fu respinto, ma in questo modo l'Arezzo violò la clausola compromissoria che vietava il ricorso alla giustizia ordinaria. Il ricorso al TAR del Lazio era stato in un primo momento avanzato anche dalla Juventus prima ancora dell'arbitrato, ma era stato poi ritirato.
 
=== Sanzioni finali ===
Insistenti voci, nel corso dello svolgimento delle indagini, hanno avanzato il timore che la possibile vittoria della [[nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] al [[Campionato mondiale di calcio 2006]] (poi effettivamente verificatasi) avrebbe potuto insabbiare la vicenda, magari portando ad una sorta di amnistia come avvenuto per il Calcioscommesse del [[1980]] dopo la vittoria azzurra al Mundial 1982. L'allora Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport [[Giovanna Melandri]] scartò subito l'ipotesi [[amnistia]], ma non mancarono forze politiche, come [[Popolari UDEUR|UDEUR]] e [[Forza Italia]], che invece provarono a promuovere l'idea<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/08/Sinistra_Amnistia_Diventa_Idiozia__co_9_060708057.shtml A Sinistra l'Amnistia Diventa Idiozia]</ref>.
La società maggiormente colpita dalla giustizia sportiva fu la Juventus:<ref>{{cita news|autore=Fulvio Bianchi|url=http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/motivazioni-sentenza/motivazioni-sentenza.html|titolo=Calciopoli, ecco tutte le motivazioni. «Ma non è stato un colpo di spugna...»|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=4 agosto 2006|accesso=21 giugno 2014}}</ref> riconosciuta colpevole di «una fattispecie di illecito associativo» – un termine allora non previsto dall'ordinamento giuridico sportivo italiano, ma che fu giudicato dalla Corte di giustizia federale come una violazione dell'articolo 6 dell'allora Codice di giustizia sportiva riguardante i casi di «illecito sportivo» –,<ref>{{cita news|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/08_Agosto/04/sentenza.shtml|titolo=Appello: ecco le motivazioni|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=4 agosto 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref> poi tradotto in un «illecito strutturato»,<ref>{{cita web|url=https://ilcalcioeugualepertutti.wordpress.com/2018/05/29/calciopoli-lillecito-sportivo-della-juventus/|titolo=Calciopoli: l’illecito sportivo della Juventus|data=29 maggio 2018}}</ref> le fu revocato il titolo ''[[de iure]]'' di campione d'Italia 2004-2005, mentre non le fu assegnato nemmeno quello 2005-2006 in quanto retrocessa d'ufficio all'ultimo posto in classifica (nonostante l'esito di quest'ultima stagione non sia mai stato oggetto di discussione a livello sportivo e ordinario). La Juventus scese così per la prima volta in Serie B e dovette scontare anche un'ulteriore penalizzazione di punti – in origine 30, poi ridotti a 17 e infine a 9 – nella classifica del campionato italiano di [[Serie B 2006-2007]]. Penalizzazioni di varie entità furono inflitte anche a Fiorentina, Milan, Lazio, Reggina e Arezzo, da scontare in parte nel campionato di Serie A 2005-2006 e in parte in [[Serie A 2006-2007|quello successivo]]. Tra i tesserati le sanzioni più pesanti colpirono gli ex dirigenti della Juventus Luciano Moggi e Antonio Giraudo, oltre all'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini: per tutti e tre la massima pena, ossia cinque anni di inibizione con proposta di radiazione.
 
=== Il processo penale e i risvolti sportivi ===
L'unica società che ammise le proprie colpe fu la [[Juventus Football Club|Juventus]]: durante il processo sportivo il legale della società, avv. [[Cesare Zaccone]], offrì di patteggiare la pena, chiedendo la retrocessione in Serie B con penalizzazione<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/06/Juventus_accettiamo_con_penalizzazione_co_9_060706114.shtml Juventus: accettiamo la B con penalizzazione]</ref>. Pochi mesi dopo lo stesso avvocato affermò davanti agli azionisti della società che erano stati commessi quattro illeciti sportivi in altrettante gare, e che se fossero state applicate le regole alla lettera la squadra sarebbe stata retrocessa in Serie C2<ref>[http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/ottobre/27/Arriva_Vieira_milioni_Moggi__ga_10_061027065.shtml Arriva Vieira: 2,6 milioni ai Moggi]</ref>.
Il processo penale di primo grado su Calciopoli ebbe luogo tra il 2008 e il 2011 presso il tribunale di [[Napoli]]. Durante tale processo emersero – principalmente per opera dei difensori di Luciano Moggi – nuove intercettazioni telefoniche che non erano state considerate rilevanti nelle indagini del 2006. Dal momento che il nuovo materiale probatorio coinvolgeva, tra gli altri, i massimi dirigenti dell'Inter all'epoca dei fatti, ossia il presidente [[Giacinto Facchetti]] (scomparso nel 2006) e il proprietario [[Massimo Moratti]] (socio di riferimento del club e successore di Facchetti), la Juventus presentò nel maggio 2010 un esposto al CONI e alla FIGC chiedendo la revisione della decisione di assegnare all'Inter il titolo di campione d'Italia 2005-2006.
 
Nel frattempo il procuratore federale [[Stefano Palazzi]] aveva già avviato nuove indagini in proposito, che si chiusero nel giugno 2011 con la contestazione di violazioni delle norme di lealtà, correttezza e probità a diverse società e tesserati che non erano stati coinvolti nei processi sportivi del 2006. All'Inter e nella persona di Facchetti fu contestato l'illecito sportivo, tuttavia Palazzi non procedette ad alcun deferimento perché i fatti erano ormai caduti in prescrizione. La FIGC prese atto della relazione del procuratore federale, approvando a maggioranza una delibera del presidente [[Giancarlo Abete]] con cui il Consiglio federale si dichiarava non competente sull'istanza presentata dalla Juventus. A nulla valse anche il successivo ricorso della Juventus al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport (TNAS, organo che nel frattempo era stato istituito dal CONI in sostituzione della Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport) in quanto anche il TNAS si dichiarò non competente in merito alla revoca dell'assegnazione dello scudetto. Le nuove intercettazioni non ottennero effetto neanche nel processo penale di Napoli, che si concluse in primo grado nel novembre 2011 con un sostanziale accoglimento dell'impianto accusatorio: furono inflitte pesanti condanne in particolare a Luciano Moggi e all'ex designatore [[Paolo Bergamo]] (mentre Antonio Giraudo era già stato condannato nel 2009 con rito abbreviato).
=== Le 39 partite sotto inchiesta ===
* {{Calcio Udinese}}-{{Calcio Brescia}} 1-2 ([[26 settembre]] [[2004]])
'''Arbitro Dattilo''' (ammonizione di [[Giampiero Pinzi|Pinzi]], [[Sulley Muntari|Muntari]] e [[David Di Michele|Di Michele]], espulsione di [[Marek Jankulovski|Jankulovski]]), preludio a Udinese-Juventus del 3 ottobre successivo. Va però sottolineato che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano diffidati e hanno dunque giocato regolarmente la successiva partita contro i bianconeri. Inoltre Pinzi è risultato essere il giocatore più ammonito della stagione (Campionato di serie A 2004-05), collezionando 13 cartellini gialli e 2 espulsioni in 30 partite. In questa speciale classifica il compagno di squadra Muntari si classifica all'ottavo posto, collezionando 14 cartellini gialli in 33 presenze. Jankulovski venne invece espulso assieme al tecnico avversario [[Gianni De Biasi|De Biasi]] per reciproche scorrettezze, dopo che l'arbitro convalidò una rete ai bresciani, nonostante il portiere dell'Udinese fosse a terra in quel momento, rete che scatenò un acceso parapiglia che costò appunto il rosso al giocatore ceco per aver sferrato un pugno ad un avversario e al tecnico del Brescia. Voto ''[[Gazzetta dello Sport]]'' per l'arbitro ''Dattilo: 4,5 Sbaglia a non fischiare il gioco pericoloso di Sculli su De Sanctis. Punisce solo Jankulovski nella rissa generale. Dopo non dà al Brescia un rigore per fallo su Domizzi.''
* In Juventus-Palermo 1-1 (25 settembre 2004, preludio di Udinese-Juventus, furono ammoniti per i bianconeri [[Gianluca Zambrotta|Zambrotta]] e [[Manuele Blasi|Blasi]]). '''Indagati Moggi, Giraudo e Dattilo'''
* Siena-Juventus 0-3 (23 ottobre 2004)
Un ammonito per parte, [[Daniele Portanova|Portanova]] per il Siena e [[Jonathan Zebina|Zebina]] per la Juventus.
'''Arbitro Bertini'''. '''Indagati Fabiani, Moggi e Bertini'''
* Juventus-Chievo 3-0 (31 ottobre 2004)
Nessun ammonito.
'''Arbitro Pieri''' . '''Indagati Moggi, Fabiani e Pieri'''
* Messina-Reggina 2-1 (31 ottobre 2004)
Arbitro Racalbuto (ammonizione di [[Giandomenico Mesto|Mesto]]), preludio a Reggina-Juventus 2-1 del 7 novembre 2004. Indagati Moggi e Racalbuto.
* Lecce-Juventus 0-1 (14 novembre 2004)
Designazione di De Santis, Griselli e Ceniccola. Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis, Griselli e Ceniccola.
* Messina-Fiorentina 1-1 (28 novembre 2004)
Per il raggiungimento di un risultato utile per il Messina. Indagati Fabiani, Moggi, Paparesta e Dattilo
* Juventus-Lazio 2-1 (5 dicembre 2004)
Designazione di Dondarini, Baglioni e Alvino. Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Dondarini, Baglioni ed Alvino.
* Fiorentina-Bologna 1-0 (5 dicembre 2004)
Designazione arbitrale ed ammonizioni di [[Fabio Petruzzi|Petruzzi]] e [[Valentin Năstase|Năstase]] - già diffidati - in vista della gara con la Juventus. Indagati Moggi, De Santis, Bergamo e Pairetto
* Reggina-Brescia 1-3 (5 dicembre 2004)
Indagati Bergamo, Foti e De Santis
* Reggina-Cagliari 3-2 (12 dicembre 2004)
Indagati Foti, De Santis, Bergamo
* Bologna-Juventus 0-1 (12 dicembre 2004)
Indagati Pieri e Moggi
* Juventus-Milan 0-0 (18 dicembre 2004)
Per favorire la Juventus. Indagati Fabiani, Moggi e Bertini
* Roma-Parma 5-1 (19 dicembre 2004)
Preludio a Parma-Juventus del 6 gennaio 2005 (ammonizioni di [[Matteo Contini|Contini]] e [[Andrea Pisanu|Pisanu]]). Per la quale sono indagati Moggi e Racalbuto
* Reggina-Palermo 1-0 (6 gennaio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Pieri
* Brescia-Bologna 1-1 (6 gennaio 2005)
In vista di Messina-Brescia 2-0 del 9 gennaio 2005 (ammonizioni di [[Roberto Guana|Guana]] e [[Daniele Mannini|Mannini]] poi squalificati). Indagati Moggi, Fabiani e Paparesta
* Cagliari-Juventus 1-1 (16 gennaio 2005)
Per favorire la Juventus. Indagati Moggi e Racalbuto
* Messina-Parma 1-0 (23 gennaio 2005)
Indagati Moggi, Fabiani, Bertini, Dattilo
* Udinese-Reggina 0-2 (23 gennaio 2005)
Indagati Bergamo, Foti, De Marco, Nicolai e Rossomando
* Sampdoria-Siena 1-1 (30 gennaio 2005)
In vista di Juventus-Sampdoria del 2 febbraio 2005. Indagati Moggi, Fabiani, Paparesta
* Juventus-Udinese 2-1 (13 febbraio 2005)
Indagati Moggi, Bergamo, Pairetto, Giraudo, Rodomonti, Gemignani e Foschetti
* Siena-Messina 2-2 (13 febbraio 2005)
Indagati Fabiani, Moggi e Bertini
* Sampdoria-Reggina 3-2 (20 febbraio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Niccolai
* Palermo-Lecce 3-2 (20 febbraio 2005)
Ammonizione di [[Alex Pinardi|Pinardi]] e [[Erminio Rullo|Rullo]] in vista di Lecce-Messina 1-0 del 27 febbraio 2005. Indagati Moggi e De Santis
* Chievo-Lazio 0-1 (20 febbraio 2005)
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e Rocchi
* Lazio-Parma 2-0 (27 febbraio 2005)
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e Messina
* Roma-Juventus 1-2 (5 marzo 2005)
Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani, Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi e Gabriele
* Reggina-Messina 0-2 (13 marzo 2005)
Indagati Fabiani, Moggi e Ambrosino
* Inter-Fiorentina 3-2 (20 marzo 2005)
Ammonizioni di [[William Viali|Viali]] e [[Christian Obodo|Obodo]] in vista di Fiorentina-Juventus 3-3 del 9 aprile 2005. Indagati Fabiani e Bertini
* Milan-Brescia 1-1 (9 aprile 2005)
Indagati Meani, Mazzei e Contini
* Bologna-Lazio 1-2 (17 aprile 2005)
Indagati Lotito e Tagliavento
* Siena-Milan 2-1 (17 aprile 2005)
Indagati Bergamo, Pairetto, Mazzei, Mazzini, Giraudo e Baglioni
* Milan-Chievo 1-0 (20 aprile 2005)
Indagati Bergamo, Meani, Puglisi
* Lazio-Juventus 0-1 (24 aprile 2005)
Indagati Fabiani, Moggi, Ambrosino
* Chievo-Fiorentina 1-2 (8 maggio 2005)
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mencucci, Bergamo, Mazzini, Moggi e Dondarini
* Livorno-Siena 3-6 (8 maggio 2005)
Indagato l'arbitro De Santis (espulsione ingiustificata di [[Fabio Galante|Galante]] per vendicarsi di [[Aldo Spinelli|Spinelli]] che aveva parlato di ''combriccola romana'')
* Arezzo-Salernitana 1-0 (14 maggio 2005)
Per favorire l'Arezzo. Indagati Mazzei e Titomanlio
* Palermo-Reggina 1-1 (15 maggio 2005)
Indagati Bergamo, Foti e Pieri
* Lazio-Fiorentina 1-1 (22 maggio 2005)
Indagato Diego Della Valle (contattato Lotito chiedendogli di accordarsi per l'1-1)
* Lecce-Parma 3-3 (29 maggio 2005)
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mazzini, Moggi, De Santis e Griselli
 
Nel novembre 2011, dopo l'esito in primo grado del processo di Napoli e la dichiarazione di non competenza del TNAS, la Juventus, alla cui presidenza era salito nel frattempo [[Andrea Agnelli]], presentò un ricorso al TAR del Lazio contro la FIGC e l'Inter, chiedendo un risarcimento danni di circa 444 milioni di euro derivanti, secondo la tesi del club torinese, dalla disparità di trattamento sui fatti di Calciopoli fra gli eventi del 2006 e quelli del 2011. La Juventus sottolineava inoltre come il processo di primo grado di Napoli avesse comunque escluso responsabilità della società sulle violazioni commesse dai propri dirigenti. Il ricorso al TAR suscitò reazioni piuttosto dure da parte del presidente della FIGC, Abete, e soprattutto del presidente del CONI, [[Gianni Petrucci]], alle quali Agnelli rispose con la proposta di convocare un tavolo di discussione per risolvere la questione. Per qualche settimana aleggiò la possibilità di una soluzione "pacifica" della ''querelle'', tant'è che Petrucci convocò il cosiddetto «tavolo della pace» per il 14 dicembre 2011: l'incontro si risolse tuttavia con un nulla di fatto, e gli stessi Abete e Petrucci dovettero ammettere che le posizioni delle parti erano troppo distanti.
== Richieste d'accusa ==
<!--Si prega di non togliere il cassetto (ordina la pagina e le informazioni contenute sono obsolete)-->
{{Cassetto|Richieste d'accusa|
|larghezza=99§
|testo= ===Primo filone d'indagine===
Richieste annunciate il [[4 luglio]] [[2006]] nel processo sportivo di primo grado presso la CAF da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi;
 
== Il processo sportivo di Calciopoli ==
==== Società ====
=== I deferimenti di Palazzi ===
* {{Calcio Juventus}}: esclusione dal campionato di competenza e assegnazione ad una categoria inferiore alla Serie B con 6 punti di penalizzazione, revoca dello Scudetto 2004-2005, non assegnazione dello Scudetto 2005-2006.
Le violazioni che il procuratore federale [[Stefano Palazzi]] contestava agli imputati spaziavano dalla violazione delle norme di lealtà, correttezza e probità sportiva (articolo 1 del Codice di giustizia sportiva vigente all'epoca) all'illecito sportivo (articolo 6 dello stesso codice). Tra i nomi di spicco coinvolti figuravano [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]] per la Juventus, accusati di aver violato sia l'articolo 1 che l'articolo 6, i fratelli [[Diego Della Valle|Diego]] e [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] per la Fiorentina, accusati di aver violato l'articolo 6, [[Claudio Lotito]] per la Lazio, accusato di aver violato l'articolo 6, [[Adriano Galliani]], accusato di aver violato l'articolo 1, e Leonardo Meani, accusato di aver violato sia l'articolo 1 che l'articolo 6, per il Milan<ref>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/sport/calcio/deferimenti-quattro-club/motivazioni-deferimento/motivazioni-deferimento.html |titolo=Le 105 pagine del procuratore Palazzi "Una rete per condizionare gli arbitri" |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=22 giugno 2006 |accesso=29 giugno 2020}}</ref> e [[Pasquale Foti]] per la Reggina, accusato di aver violato sia l'articolo 1 che l'articolo 6.<ref name=reggina/> Furono coinvolti nello scandalo anche i due designatori arbitrali della [[Commissione Arbitri Nazionale|CAN]] dell'epoca, [[Paolo Bergamo]] e [[Pierluigi Pairetto]], oltre a diversi arbitri, come [[Massimo De Santis]], [[Paolo Dondarini]], [[Gianluca Paparesta]], [[Paolo Bertini]], [[Domenico Messina]], [[Gianluca Rocchi]], [[Paolo Tagliavento]] e [[Pasquale Rodomonti]]. Accusati anche i vertici della FIGC, il presidente [[Franco Carraro]] e il vicepresidente Innocenzo Mazzini, e il presidente dell'AIA [[Tullio Lanese]].<ref>{{cita news |url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/22/calciopoli.html |titolo=Deferite Juve, Lazio, Fiorentina e Milan |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=22 giugno 2006 |accesso=29 giugno 2020}}</ref> Per quanto riguarda le società, tra le altre, la Juventus fu accusata di avere avuto responsabilità diretta nella violazione dell'articolo 2, dell'articolo 6 e dell'articolo 9 del vecchio Codice di giustizia sportiva; la Fiorentina fu accusata di aver violato l'articolo 2, per responsabilità oggettiva e diretta, e l'articolo 6; la Lazio fu accusata di responsabilità diretta e presunta nella violazione dell'articolo 6, dell'articolo 2 e dell'articolo 9; il Milan fu accusato della violazione, per responsabilità diretta e oggettiva, dell'articolo 2 e, per responsabilità oggettiva, dell'articolo 6;<ref>{{cita news |url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/06_Giugno/23/archivio%2022.shtml|titolo=Deferite Juve, Milan, Lazio e Fiorentina |pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=21 giugno 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref> infine alla Reggina fu contestata la violazione dell'articolo 6.<ref name=reggina>{{cita news |url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Reggina/Primo_Piano/2006/08_Agosto/07/deferimento.shtml |titolo=Reggina deferita per illecito |pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=7 agosto 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref>
 
Secondo l'accusa, i dirigenti di società coinvolti intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti a influenzare le designazioni per le partite delle proprie squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli esponenti della federazione coinvolti nell'inchiesta. Sempre secondo l'accusa era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la FIGC recriminazioni e velate minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli.
 
==== Richieste d'accusa ====
===== Primo filone d'indagine =====
Richieste annunciate il 4 luglio 2006 nel processo sportivo di primo grado presso la Corte di appello federale da parte del procuratore federale Stefano Palazzi:<ref>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/sport/calcio/requisitoria-palazzi/requisitoria-palazzi/requisitoria-palazzi.html|titolo="Juve in C, Fiorentina, Lazio, Milan in B" Dure squalifiche e punti in meno per tutti|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=4 luglio 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref>
; Società
* {{Calcio Juventus}}: esclusione dal campionato di competenza e assegnazione a una categoria inferiore alla Serie B con 6 punti di penalizzazione, revoca dello scudetto 2004-2005 e non assegnazione dello scudetto 2005-2006.
* {{Calcio Fiorentina}}: retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione.
* {{Calcio Lazio}}: retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione.
* {{Calcio Milan}}: retrocessione in Serie B con 3 punti di penalizzazione.
; Dirigenti delle società
 
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato Juventus): 5 anni con proposta di radiazione.
==== Dirigenti società ====
* [[AntonioLuciano GiraudoMoggi]] (amministratoredirettore delegatogenerale [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[LucianoDiego MoggiDella Valle]] (direttoreproprietario generale [[Juventus Football Club|Juventus]]Fiorentina): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[DiegoAndrea Della Valle]] (proprietarioimprenditore)|Andrea [[ACFDella Fiorentina|FiorentinaValle]] (presidente Fiorentina): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[AndreaClaudio Della ValleLotito]] (presidente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]Lazio): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[ClaudioLeonardo LotitoMeani]] (presidentetesserato [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]Milan): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[LeonardoSandro MeaniMencucci]] (tesseratodirigente [[Associazione Calcio Milan|Milan]]Fiorentina): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato Milan e presidente LNP): 2 anni.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 5 anni con proposta di radiazione.
; Arbitri e assistenti
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e presidente [[Lega Nazionale Professionisti]]): 2 anni.
 
==== Arbitri e guardalinee ====
* [[Paolo Bertini]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Massimo De Santis]]: 5 anni con proposta di radiazione.
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* [[Gianluca Rocchi]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Paolo Tagliavento]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Duccio Baglioni]] (guardialineeassistente): 3 anni.
* [[Gianluca Paparesta]]: 1 anno.
* [[Fabrizio Babini]] (guardialineeassistente): 1 anno.
* [[Claudio Puglisi]] (guardialineeassistente): 1 anno.
; Dirigenti arbitrali e FIGC
 
==== Dirigenti arbitrali e FIGC ====
* [[Paolo Bergamo]] (designatore arbitrale): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Franco Carraro]] (presidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Tullio Lanese]] (presidente [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Pierluigi Pairetto]] (designatore arbitrale): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore deidegli guardialineeassistenti): 2 anni.
* [[Pietro Ingargiola]] (commissario di campo): 1 anno.
 
===== Secondo filone d'indagine =====
Richieste annunciate l'[[8 agosto|8]] e il [[9 agosto]] [[2006]] nel processo sportivo di primo grado presso la CAFCorte di appello federale da parte del Procuratoreprocuratore Federalefederale Stefano Palazzi;:<ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/sport/calcio/secondo-processo/secondo-processo/secondo-processo.html|titolo=Scandalo calcio, dura richiesta di Palazzi "Reggina in B e con 15 punti di penalità"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 agosto 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref>
; Società
 
==== Società ====
* {{Calcio Reggina}}: retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione.
* {{Calcio Arezzo}}: retrocessione in Serie C1 con 3 punti di penalizzazione.
; Dirigenti delle società
 
* [[Pasquale Foti]] (presidente Reggina): 5 anni con proposta di radiazione.
==== Dirigenti società ====
* [[Leonardo Meani]] (tesserato Milan): 3 anni.
* [[Pasquale Foti]] (presidente [[Reggina Calcio|Reggina]]): 5 anni con proposta di radiazione.
; Arbitri e assistenti
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni.
* Stefano Titomanlio (assistente): 3 anni.
 
==== Arbitri e guardalinee ====
* [[Stefano Titomanlio]] (guardialinee): 3 anni.
* [[Paolo Dondarini]]: 6 mesi.
* [[Tiziano Pieri]]: 6 mesi.
; Dirigenti arbitrali
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore degli assistenti): 3 anni.
 
=== Sentenze di primo grado (Commissione d'appello federale) ===
==== Dirigenti arbitrali ====
==== Primo filone di indagini ====
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 3 anni.
Per il primo filone di indagini fu pronunciata il 14 luglio 2006 e sanciva:<ref name=sentenzacaf>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/sport/calcio/sentenza-caf/sentenza-caf/sentenza-caf.html |titolo=Prima sentenza sullo scandalo calcio Juve, Lazio e Fiorentina in serie B |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=14 luglio 2006 |accesso=29 giugno 2020}}</ref>
}}
; Società
 
* {{Calcio Juventus}}: retrocessione in Serie B con 30 punti di penalizzazione, revoca dello scudetto 2004-2005, non assegnazione dello scudetto 2005-2006 e ammenda di 80&nbsp;000 euro.
== Sentenze di primo grado (Commissione d'Appello Federale) ==
* {{Calcio Fiorentina}}: retrocessione in Serie B con 12 punti di penalizzazione e ammenda di 50&nbsp;000 euro.
<!--Si prega di non togliere il cassetto (ordina la pagina e le informazioni contenute sono obsolete)-->
* {{Calcio Lazio}}: retrocessione in Serie B con 7 punti di penalizzazione e ammenda di 40&nbsp;000 euro.
{{Cassetto|Sentenze di primo grado|
* {{Calcio Milan}}: 44 punti di penalizzazione nel campionato di Serie A 2005-2006, 15 punti di penalizzazione nel campionato 2006-2007 e ammenda di 30&nbsp;000 euro.
|larghezza=99§
; Dirigenti delle società
|testo= === Primo filone di indagini ===
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato Juventus): 5 anni con richiesta di radiazione e 20&nbsp;000 euro di multa.
Per il primo filone di indagini, fu pronunciata il [[14 luglio]] [[2006]]; sanciva:
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale Juventus): 5 anni con richiesta di radiazione e 50&nbsp;000 euro di multa.
==== Società ====
* [[Diego Della Valle]] (proprietario Fiorentina): 4 anni e 30&nbsp;000 euro di multa.
* {{Calcio Juventus}}: retrocessione in Serie B con 30 punti di penalizzazione, revoca dello Scudetto 2004-2005, non assegnazione dello Scudetto 2005-2006; ammenda di 80.000 euro.
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (presidente Fiorentina): 3 anni e 6 mesi e 20&nbsp;000 euro di multa.
* {{Calcio Fiorentina}}: retrocessione in Serie B con 12 punti di penalizzazione; ammenda di 50.000 euro.
* [[Claudio Lotito]] (presidente Lazio): 3 anni e 6 mesi e 10&nbsp;000 euro di multa.
* {{Calcio Lazio}}: retrocessione in Serie B con 7 punti di penalizzazione; ammenda di 40.000 euro.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato Milan): 3 anni e 6 mesi.
* {{Calcio Milan}}: 44 punti di penalizzazione nel Campionato Serie A 2005-2006, 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; ammenda di 30.000 euro.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente Fiorentina): 3 anni e 6 mesi.
 
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato Milan e presidente LNP): 1 anno.
==== Dirigenti delle società ====
; Arbitri
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con richiesta di radiazione; 20.000 euro di multa.
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con richiesta di radiazione; 50.000 euro di multa.
* [[Diego Della Valle]] (proprietario [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 4 anni; 30.000 euro di multa.
* [[Andrea Della Valle]] (presidente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni e 6 mesi; 20.000 euro di multa.
* [[Claudio Lotito]] (presidente [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]): 3 anni e 6 mesi; 10.000 euro di multa.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni e 6 mesi.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni e 6 mesi.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e presidente [[Lega Nazionale Professionisti]]): 1 anno.
==== Arbitri ====
* [[Massimo De Santis]]: 4 anni e 6 mesi.
* [[Paolo Dondarini]]: 3 anni e 6 mesi.
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* [[Pasquale Rodomonti]]: la CAF si dichiara incompetente.
* [[Paolo Tagliavento]]: assolto.
; Assistenti
==== Guardialinee ====
* [[Fabrizio Babini]]: 1 anno.
* [[Claudio Puglisi]]: 1 anno.
* [[Duccio Baglioni]]: assolto.
====; Designatori arbitrali e dirigenti FIGC ====
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con richiesta di radiazione.
* [[Franco Carraro]] (presidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 4 anni e 6 mesi.
* [[Tullio Lanese]] (presidente [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Pierluigi Pairetto]] (designatore arbitrale): 2 anni e 6 mesi.
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore deidegli guardialineeassistenti): 1 anno.
* [[Pietro Ingargiola]] (commissario di campo): ammonizione.
* [[Paolo Bergamo]] (designatore arbitrale): non giudicabile perché dimessosi.
 
=== Secondo filone di indagini ===
La seconda sentenza, fu pronunciata il [[16 agosto]] [[2006]] e sanciva:
==== Società ====
* {{Calcio Reggina}}: 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; ammenda di 100.000 euro.
* {{Calcio Arezzo}}: 9 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007.
 
==== DirigentiSecondo dellefilone societàdi indagini ====
La seconda sentenza fu pronunciata il 16 agosto 2006 e sanciva:<ref>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/sport/calcio/caf-reggina-arezzo/caf-reggina-arezzo/caf-reggina-arezzo.html|titolo=Scandalo Calcio, Reggina in A a -15 Arezzo in Serie B a meno 9 |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=17 agosto 2006 |accesso=29 giugno 2020}}</ref>
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni; 30.000 euro di ammenda.
; Società
* [[Pasquale Foti]] (presidente [[Reggina Calcio|Reggina]]): 2 anni e 6 mesi; 30.000 euro di ammenda al Milan.
* {{Calcio Reggina}}: 15 punti di penalizzazione nel campionato 2006-2007 e ammenda di 100&nbsp;000 euro.
==== Arbitri ====
* {{Calcio Arezzo}}: 9 punti di penalizzazione nel campionato 2006-2007.
; Dirigenti delle società
* [[Leonardo Meani]] (tesserato Milan): 3 anni e 30&nbsp;000 euro di ammenda.
* [[Pasquale Foti]] (presidente Reggina): 2 anni e 6 mesi e 30&nbsp;000 euro di ammenda al Milan.
; Arbitri
* [[Paolo Dondarini]]: assolto.
* [[Tiziano Pieri]]: assolto.
====; Tesserati AIA ====
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore deidegli guardialineeassistenti): 3 anni.
* [[Stefano Titomanlio]] (guardialineeassistente): 3 anni.
}}
 
=== Sentenze d’appellodi appello (Corte Federalefederale) ===
==== Primo filone di indagini ====
<!--Si prega di non togliere il cassetto (ordina la pagina e le informazioni contenute sono obsolete)-->
La Corte federale ha emesso la sua sentenza di appello il 25 luglio 2006 con i seguenti esiti:<ref name=sentenzacortefederale>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/sport/calcio/sentenza-corte-federale/sentenza-corte-federale/sentenza-corte-federale.html |titolo=Juve in B a -17, Milan in Champions Fiorentina e Lazio giocheranno in A |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=25 luglio 2006 |accesso=29 giugno 2020}}</ref>
{{Cassetto|Sentenze d'appello|
; Società
|larghezza=99§
* {{Calcio Juventus}}: retrocessione in Serie B con 17 punti di penalizzazione, revoca dello scudetto 2004-2005, non assegnazione dello scudetto 2005-2006, 120 000 euro di multa e tre giornate di squalifica del proprio campo.<ref>Le giornate di squalifica per tutti i campi furono successivamente revocate.</ref>
|testo= ==== Primo filone di indagini ====
* {{Calcio Fiorentina}}: 30 punti di penalizzazione nel campionato 2005-2006, 19 punti di penalizzazione nel campionato 2006-2007, 100 000 euro di multa e tre giornate di squalifica del proprio campo.
La Corte Federale ha emesso la sua sentenza d’appello il [[25 luglio]] [[2006]] con i seguenti esiti:
* {{Calcio Lazio}}: 30 punti di penalizzazione nel campionato 2005-2006, 11 punti di penalizzazione nel campionato 2006-2007, 100 000 euro di multa e due giornate di squalifica del proprio campo.
===== Società =====
* {{Calcio JuventusMilan}}: retrocessione in Serie B con 1730 punti di penalizzazione, revocanel dellocampionato scudetto 2004-2005-2006, e8 nonpunti assegnazionedi dellopenalizzazione Scudettonel 2005campionato 2006-2006;2007, 100 120.000 euro di multa; tree giornateuna giornata di squalifica del proprio campo<ref>Le giornate di squalifica per tutti i campi verranno revocate in seguito</ref>.
; Dirigenti delle società
* {{Calcio Fiorentina}}: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 19 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo.
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato Juventus): 5 anni con proposta di radiazione.
* {{Calcio Lazio}}: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 11 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; due giornate di squalifica del proprio campo.
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale Juventus): 5 anni con proposta di radiazione.
* {{Calcio Milan}}: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 8 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100.000 euro di multa; una giornata di squalifica del proprio campo.
* [[Diego Della Valle]] (proprietario Fiorentina): 3 anni e 9 mesi.
 
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (presidente Fiorentina): 3 anni.
===== Dirigenti società =====
* [[Claudio Lotito]] (presidente Lazio): 2 anni e 6 mesi.
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato Milan): 2 anni e 6 mesi.
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[DiegoSandro Della ValleMencucci]] (proprietario [[ACFdirigente Fiorentina|Fiorentina]]): 32 anni e 96 mesi.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato Milan e presidente LNP): 9 mesi.
* [[Andrea Della Valle]] (presidente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni.
; Arbitri
* [[Claudio Lotito]] (presidente [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e presidente [[Lega Nazionale Professionisti]]): 9 mesi.
===== Arbitri =====
* [[Massimo De Santis]]: 4 anni.
* [[Gianluca Paparesta]]: 3 mesi.
Riga 263 ⟶ 194:
* [[Gianluca Rocchi]]: assolto.
* [[Pasquale Rodomonti]]: non giudicabile.
; Assistenti
===== Guardialinee =====
* [[Fabrizio Babini]]: 3 mesi.
* [[Claudio Puglisi]]: 3 mesi.
* [[Duccio Baglioni]]: assolto.
; Designatori arbitrali e dirigenti FIGC
 
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente FIGC): 5 anni con proposta di radiazione.
===== Designatori arbitrali e dirigenti FIGC =====
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Pierluigi Pairetto]] (designatore arbitrale): 3 anni e 6 mesi.
* [[Tullio Lanese]] (presidente [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore deidegli guardialineeassistenti): 6 mesi.
* [[Franco Carraro]] (presidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): multa di 80.&nbsp;000 euro con diffida.
* [[Pietro Ingargiola]] (commissario di campo): ammonizione.
 
In un secondo tempo, su decisione della FIGC, è stato assegnato lo scudetto per il campionato di calcio di [[Serie A 2005-2006]] all'Inter: la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] ha infatti recepito il parere della commissione di tre saggi (composta da [[Gerhard Aigner]], ex segretario generale dell'della [[UEFA]]; [[Massimo Coccia]], avvocato ed esperto di diritto sportivo; [[Roberto Pardolesi]], Ordinario di diritto privato comparato), creata ad hoc dal Commissariocommissario Straordinariostraordinario della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]], l'Avv. [[Guido Rossi]], per dirimere la questione dopo la non assegnazione del titolo alla Juventus.<ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/sport/calcio/moggi-parla/scudetto-assegnato/scudetto-assegnato.html|titolo=I tre saggi: scudetto all'Inter Moratti: "Grande soddisfazione"|pubblicazione=[[JuventusLa FootballRepubblica Club(quotidiano)|Juventusla Repubblica]].|data=26 luglio 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref>
 
==== Secondo filone di indagini ====
Per il secondo filone di indagini fu pronunciata il 26 agosto 2006 e sanciva:<ref name=cortefederalesecondofilone>{{cita news |url=https://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/sport/calcio/reggina-arezzo/reggina-arezzo/reggina-arezzo.html|titolo=Confermati -15 punti alla Reggina "Decisione ingiusta e iniqua" |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=26 agosto 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref>
Per il secondo filone di indagini, fu pronunciata il [[26 agosto]] [[2006]], sanciva:
=====; Società =====
* {{Calcio Reggina}}: 15 punti di penalizzazione nel Campionatocampionato 2006-2007; e 100.&nbsp;000 euro di ammenda.
* {{Calcio Arezzo}}: 6 punti di penalizzazione nel Campionatocampionato 2006-2007.
; Dirigenti società
 
* [[Leonardo Meani]] (tesserato Milan): 3 anni e 30&nbsp;000 euro di ammenda al Milan.
===== Dirigenti società =====
* [[LeonardoPasquale MeaniFoti]] (tesseratopresidente [[Associazione Calcio Milan|Milan]]Reggina): 32 anni; e 6 mesi e 30.&nbsp;000 euro di ammenda al Milan.
; Arbitri
* [[Pasquale Foti]] (presidente [[Reggina Calcio|Reggina]]): 2 anni e 6 mesi; 30.000 euro di ammenda.
===== Arbitri =====
* [[Paolo Dondarini]]: assolto.
* [[Tiziano Pieri]]: assolto.
=====; Tesserati AIA =====
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore deidegli guardialineeassistenti): 3 anni.
* [[Stefano Titomanlio]] (guardialineeassistente): 3 anni.}}
 
=== Sentenze definitive (Camera di Conciliazioneconciliazione ede Arbitratoarbitrato presso il CONI) ===
A seguito delle pesanti sanzioni inflitte dalla Corte Federalefederale della [[FIGC]] (ultimo grado di giudizio in seno alla Federcalcio) tutte le società e i tesserati presentarono ricorso alla Camera di Conciliazioneconciliazione ede Arbitratoarbitrato istituita presso il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]. In nessun caso fu raggiunta la conciliazione e si dovette procedere, caso per caso, alla creazione di un comitato d'di arbitrato. In attesa che fossero chiarite le controversie, la FIGC sospese le pene accessorie (multe e squalifiche del campo).
 
SoloIn un primo momento la sola dirigenza della Juventus, in un primo momento, aveva invece presentato ricorso al [[Tribunale Amministrativoamministrativo Regionale]]regionale (TAR) del Lazio, rischiando con ciò sanzioni da parte della FIGC per violazione della clausola compromissoria che vietavietava ilesposti ricorsopresso allala giustizia ordinaria: la richiesta era la riassegnazione dellain [[Serie A 2006-2007|Serie A]] (con penalizzazione massima di 2017 punti) e la restituzione dei due scudetti revocatiin oggetto. Tale richiesta si basava sulla sproporzione tra la pena inflitta allaal Juventusclub edtorinese e a quelle inflitte alle altre formazioni coinvolte,; una sproporzione che era stata quantificata dai legali della società, dadopo una valutazione del danno economico arrecato dalla retrocessione quantificata, in 130 milioni di euro. Attraverso una lettera, [[Guido Rossi]], (commissario straordinario della FIGC), prendeva le distanze da quelle che erano le decisioni della società e annunciava, col CONI, una richiesta di risarcimento contro ila bianconeriJuventus "«per aver danneggiato l'immagine del calcio italiano"».<ref>{{cita Doponews|autore=Arianna trattativaRavelli|data=8 traagosto il CONI, la FIGC e la dirigenza juventina il Consiglio di Amministrazione della Juventus decise di ritirare il ricorso al TAR, evitando un possibile slittamento dell'inizio dei campionati di Serie A e B, per cercare di ottenere anch'essa una riduzione della penalizzazione in sede di arbitrato sportivo. La retromarcia della dirigenza bianconera fu dovuta anche alla minaccia da parte del presidente della FIFA [[Joseph Blatter]] di escludere da tutte le competizioni internazionali per club e per le Rappresentative nazionali l'intera [[Federazione Italiana Giuoco Calcio2006|Federazione italiana]] per cinque anni (i regolamenti internazionali prevedono che se una squadra fa ricorso ad un tribunale ordinario e la Federcalcio d'appartenenza non glielo impedisce l'intera Federazione è esclusa da tutte le competizioni estere)<ref>[httpurl=https://archiviostoricowww.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/agosto08_Agosto/1026/Guido_Rossi_avverte_Fuori_dall_co_9_060810013ravelli.shtmlhtml|titolo=«La GuidoJuve Rossifa avverte:bene «Fuorial dall'Europacalcio chie ricorreil alMondiale Tarlo dimostra»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=19 maggio 2022}}</ref>.
 
In seguito il consiglio di amministrazione juventino decise di ritirare il ricorso al TAR, evitando un possibile slittamento dell'inizio dei campionati 2006-2007 di Serie A e B, per cercare di ottenere una riduzione della penalizzazione in sede di arbitrato sportivo.<ref>{{Cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/08_Agosto/31/juve.shtml|titolo=La Juve ritira il ricorso al Tar|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=1º settembre 2006|accesso=29 giugno 2020}}</ref> La retromarcia della dirigenza bianconera fu dovuta anche alla minaccia da parte del presidente della FIFA, [[Joseph Blatter]], di escludere per cinque anni da tutte le competizioni internazionali per club e per rappresentative nazionali l'intera FIGC: i regolamenti internazionali prevedevano infatti che se una squadra avesse fatto ricorso a un tribunale ordinario, e la federazione di appartenenza non glielo avesse impedito, quest'ultima sarebbe stata estromessa da tutte le competizioni estere.<ref>{{cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/10/Guido_Rossi_avverte_Fuori_dall_co_9_060810013.shtml |titolo=Guido Rossi avverte: «Fuori dall'Europa chi ricorre al Tar» |autore=Giuseppe Toti |data=10 agosto 2006 |urlarchivio=https://archive.is/20120701152732/http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/10/Guido_Rossi_avverte_Fuori_dall_co_9_060810013.shtml |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |p=47 |urlmorto=sì}}</ref>
Il [[27 ottobre]] [[2006]], la Camera di Conciliazione e Arbitrato del CONI diramò le definitive sanzioni nei confronti delle quattro società coinvolte nel primo filone di indagini. Il [[12 dicembre]] [[2006]] fu la volta delle altre due società. Le sanzioni nei confronti dei dirigenti furono invece diramate in varie date successive.
 
Il 27 ottobre 2006 la Camera di conciliazione e arbitrato del CONI diramò le definitive sanzioni nei confronti delle quattro società coinvolte nel primo filone di indagini, il 12 dicembre 2006 quelle delle altre due società, mentre le sanzioni nei confronti dei dirigenti furono diramate in varie date successive.
=== Società ===
* {{Calcio Juventus}}: revoca del titolo di Campione d'Italia 2004-2005 (confermata), non assegnazione del titolo di Campione d'Italia 2005-2006 (confermata), retrocessione all'ultimo posto nella [[Serie A 2005-2006]] (confermata), 9 punti di penalizzazione nella [[Serie B 2006-2007]] (invece dei 17 comminati dalla Corte Federale).
* {{Calcio Fiorentina}}: 30 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2005-2006]] (confermati), 15 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (invece dei 19 comminati dalla Corte Federale).
* {{Calcio Milan}}: 30 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2005-2006]] (confermati), 8 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (confermati).
* {{Calcio Lazio}}: 30 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2005-2006]] (confermati), 3 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (invece degli 11 comminati dalla Corte Federale).
* {{Calcio Reggina}}: 11 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (invece dei 15 comminati dalla Corte Federale) e 100.000 euro di ammenda (confermati).
* {{Calcio Arezzo}}: 6 punti di penalizzazione nella [[Serie B 2006-2007]] (confermati).
 
==== Dirigenti societàSocietà ====
* {{Calcio Juventus}}: revoca del titolo di campione d'Italia 2004-2005 (confermata), non assegnazione del titolo di campione d'Italia 2005-2006 (confermata), retrocessione all'ultimo posto nella Serie A 2005-2006 (confermata) e 9 punti di penalizzazione nella Serie B 2006-2007 (invece dei 17 comminati dalla Corte federale).
* [[Claudio Lotito]] ([[28 novembre]] [[2006]]): 4 mesi (contro i due anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* {{Calcio Fiorentina}}: 30 punti di penalizzazione nella Serie A 2005-2006 (confermati) e 15 punti di penalizzazione nella Serie A 2006-2007 (invece dei 19 comminati dalla Corte federale).
* [[Adriano Galliani]] ([[21 dicembre]] [[2006]]): 5 mesi (contro i 9 nella sentenza della Corte Federale).
* {{Calcio Milan}}: 30 punti di penalizzazione nella Serie A 2005-2006 (confermati) e 8 punti di penalizzazione nella Serie A 2006-2007 (confermati).
* [[Luciano Moggi]] ([[13 marzo]] [[2007]]): confermati i 5 anni con proposta di radiazione.
* {{Calcio Lazio}}: 30 punti di penalizzazione nella Serie A 2005-2006 (confermati) e 3 punti di penalizzazione nella Serie A 2006-2007 (invece degli 11 comminati dalla Corte federale).
* [[Diego Della Valle]] ([[27 marzo]] [[2007]]): 8 mesi (contro i 3 anni e 9 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* {{Calcio Reggina}}: 11 punti di penalizzazione nella Serie A 2006-2007 (invece dei 15 comminati dalla Corte Federale) e 100 000 euro di ammenda (confermati).
* [[Andrea Della Valle]] ([[27 marzo]] [[2007]]): 1 anno e 1 mese (contro i 3 anni nella sentenza della Corte Federale).
* {{Calcio Arezzo}}: 6 punti di penalizzazione nella Serie B 2006-2007 (confermati).
* [[Sandro Mencucci]] ([[27 marzo]] [[2007]]): 1 anno e 5 mesi (contro i due anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Antonio Giraudo]] ([[28 maggio]] [[2007]]): confermati i 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Leonardo Meani]] ([[28 maggio]] [[2007]]): 2 anni e 2 mesi (contro i due anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Pasquale Foti]] ([[6 giugno]] [[2007]]): 1 anno e 1 mese (contro i due anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
 
==== ArbitriDirigenti delle società ====
* [[Claudio Lotito]] (11 dicembre 2006): 4 mesi (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Massimo De Santis]] ([[10 maggio]] [[2007]]): confermati i 4 anni.
* [[Adriano Galliani]] (18 dicembre 2006): 5 mesi (contro i 9 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Luciano Moggi]] (7 marzo 2007): confermati i 5 anni con proposta di radiazione (il CONI si è dichiarato incompetente in quanto Luciano Moggi non è più tesserato federale).
* [[Diego Della Valle]] (27 marzo 2007): 8 mesi (contro i 3 anni e 9 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (27 marzo 2007): 1 anno e 1 mese (contro i 3 anni nella sentenza della Corte federale).
* [[Sandro Mencucci]] (27 marzo 2007): 1 anno e 5 mesi (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Antonio Giraudo]] (28 maggio 2007): confermati i 5 anni con proposta di radiazione (il CONI si è dichiarato incompetente).
* [[Leonardo Meani]] (28 maggio 2007): 2 anni e 2 mesi (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Pasquale Foti]] (5 giugno 2007): 1 anno e 1 mese (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte federale).
 
==== Arbitri ====
=== Designatori arbitrali e dirigenti FIGC ===
* [[Massimo De Santis]] (10 maggio 2007): confermati i 4 anni.
* [[Franco Carraro]] ([[8 novembre]] [[2006]]): ammenda di 80.000 euro (confermata la multa ma tolta la diffida).
* [[Pierluigi Pairetto]] ([[28 marzo]] [[2007]]): 2 anni e 6 mesi (contro i 3 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Innocenzo Mazzini]] ([[12 aprile]] [[2007]]): confermati i 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Tullio Lanese]] ([[6 luglio]] [[2007]]): 1 anno (contro i due anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Gennaro Mazzei]] ([[11 giugno]] [[2007]]): 2 anni (contro i 3 anni nella sentenza della Corte Federale).
 
==== Designatori arbitrali e dirigenti FIGC ====
== Radiazione di Giraudo, Mazzini e Moggi ==
* [[Franco Carraro]] (8 novembre 2006): ammenda di 80 000 euro (confermata la multa ma tolta la diffida).
Il [[15 giugno]] [[2011]], dopo quasi 5 anni dalle sentenze sportive di 1º grado, la Commissione Disciplinare nazionale [[FIGC]] accolse le proposte di radiazione nei confronti di [[Antonio Giraudo]], Innocenzo Mazzini e [[Luciano Moggi]] (un mese prima della fine del periodo di inibizione di cinque anni). La tempistica così lunga fu dovuta alle modifiche intercorse nel frattempo nello statuto federale, che avevano trasferito dal presidente federale alla Commissione Disciplinare nazionale il potere di decidere sulle proposte di radiazione (non senza polemiche). La "preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC" fu confermata anche in appello, il [[9 luglio]], dalla [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Corte di Giustizia Federale]]. I tre dirigenti hanno presentato un ulteriore ricorso all'Alta Corte di Giustizia Sportiva, istituita presso il [[CONI]]. Il [[27 ottobre]] [[2011]] l'Alta Corte ha chiesto alle parti in causa di integrare la documentazione esistente agli atti. Il pronunciamento dell'organo del [[CONI]] sarà definitivo ed inappellabile in ambito sportivo.
* [[Pierluigi Pairetto]] (28 marzo 2007): 2 anni e 6 mesi (contro i 3 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Innocenzo Mazzini]] (12 aprile 2007): confermati i 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Tullio Lanese]] (6 luglio 2007): 1 anno (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte federale).
* [[Gennaro Mazzei]] (11 giugno 2007): 2 anni (contro i 3 anni nella sentenza della Corte federale).
 
=== Preclusioni ===
Il 15 giugno 2011 a oltre quattro anni di distanza dalle sentenze definitive dell'arbitrato CONI la CDN della FIGC accolse le richieste di preclusione nei confronti di Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi (che un mese dopo avrebbero finito di scontare i cinque anni di inibizione). La tempistica così lunga fu dovuta alle modifiche intercorse nel frattempo nello statuto federale, che avevano trasferito il potere di decidere sulle richieste di preclusione dal presidente federale alla CDN (non senza polemiche). La «preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC» fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio: il 9 luglio 2011 dalla Corte di giustizia federale<ref>{{cita news |url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/67.$plit/C_2_ContenutoGenerico_29042_StrilloAreaStampa_upfDownload.pdf |titolo=Sentenza d'appello per Moggi, Giraudo, Mazzini |pubblicazione=figc.it |editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]] |accesso=9 luglio 2011 |data=9 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121115102442/http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/67.$plit/C_2_ContenutoGenerico_29042_StrilloAreaStampa_upfDownload.pdf |urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news |url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/63590/figc-respinto-il-ricorso-di-moggi.shtml |titolo=Moggi, niente retromarcia |pubblicazione=sportmediaset.it|editore=[[Sport Mediaset]]|accesso=9 luglio 2011 |data=9 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110710131615/http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/63590/figc-respinto-il-ricorso-di-moggi.shtml|urlmorto=sì}}</ref> e il 4 aprile 2012 dall'Alta Corte di giustizia sportiva istituita presso il CONI.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/sport/lalta-corte-coni-confermamoggi-giraudo-e-mazziniradiati.html |titolo=L'Alta corte Coni conferma: Moggi, Giraudo e Mazzini radiati dal mondo del calcio|editore=''[[il Giornale]]'' |data=4 aprile 2012 |urlmorto=sì}}</ref> Il 3 agosto 2012 la III sezione del TAR del Lazio ha respinto l'istanza con cui Moggi sollecitava la sospensione del provvedimento dell'Alta Corte di giustizia del CONI.<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/calciopoli/2012/08/03-256675/Calciopoli,+Tar+conferma+la+radiazione+a+Moggi|titolo=Calciopoli, Tar conferma la radiazione a Moggi|editore=''[[Corriere dello Sport]]'' |data=4 aprile 2012 |accesso=4 aprile 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141218172007/http://www.corrieredellosport.it/calcio/calciopoli/2012/08/03-256675/Calciopoli,+Tar+conferma+la+radiazione+a+Moggi }}</ref>
 
=== Situazione dopo la sentenza del CONI ===
In seguito alle sentenze il quadro dei campionati di Serie A e B nella stagione 2006-2007 si presentava così:
 
== Situazione dopo la sentenza del CONI ==
In seguito alle sentenze, il quadro dei campionati di [[Serie A 2006-2007|Serie A]] e [[Serie B 2006-2007|B]] nella stagione 2006-2007 si presentava così:
==== Serie A ====
* [[Ascoli {{Calcio 1898Ascoli|Ascoli]]N}}
* [[{{Calcio Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]]N}}
* [[{{Calcio Cagliari Calcio|Cagliari]]N}}
* [[{{Calcio Catania Calcio|Catania]]N}}
* [[Associazione {{Calcio ChievoVeronaChievo|Chievo Verona]]N}} ([[Coppa UEFA 2006-2007]])<ref>dopo aver perso il preliminare di [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]]</ref>)
* [[{{Calcio Empoli Football Club|Empoli]]N}}
* [[Football{{Calcio Club Internazionale MilanoInter|Inter]]N}} ([[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[Associazione Sportiva{{Calcio Livorno Calcio|Livorno]]N}} ([[Coppa UEFA 2006-2007]])
* [[Football Club{{Calcio Messina Peloro|Messina]]N}}
* [[Unione Sportiva Città di{{Calcio Palermo|Palermo]]N}} ([[Coppa UEFA 2006-2007]])
* [[{{Calcio Parma Football Club|Parma]]N}} ([[Coppa UEFA 2006-2007]])
* [[Associazione Sportiva{{Calcio Roma|Roma]]N}} ([[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[Unione {{Calcio Sampdoria|Sampdoria]]N}}
* [[Udinese {{Calcio Torino|Udinese]]N}}
* [[Torino {{Calcio 1906Udinese|Torino]]N}}
* [[Associazione {{Calcio Siena|Siena]]N}} (-1 punto)
* [[Società Sportiva{{Calcio Lazio|Lazio]]N}} (-3 punti)
* [[Associazione {{Calcio Milan|Milan]]N}} (-8 punti, [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[{{Calcio Reggina Calcio|Reggina]]N}} (-11 punti)
* [[ACF{{Calcio Fiorentina|Fiorentina]]N}} (-15 punti)
 
==== Serie B ====
* [[Unione {{Calcio AlbinoLeffeAlbinoleffe|Albinoleffe]]N}}
* [[Associazione Sportiva{{Calcio Bari|Bari]]N}}
* [[{{Calcio Bologna Football Club 1909|Bologna]]N}}
* [[{{Calcio Brescia Calcio|Brescia]]N}}
* [[Associazione {{Calcio Cesena|Cesena]]N}}
* [[Football Club{{Calcio Crotone|Crotone]]N}}
* [[{{Calcio Frosinone Calcio|Frosinone]]N}}
* {{Calcio Genoa|N}}
* [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]
* [[Unione Sportiva{{Calcio Lecce|Lecce]]N}}
* [[Associazione {{Calcio Mantova|Mantova]]N}}
* [[{{Calcio Modena Football Club|Modena]]N}}
* [[Società Sportiva {{Calcio Napoli|Napoli]]N}}
* [[{{Calcio Piacenza Calcio|Piacenza]]N}}
* [[Rimini {{Calcio Football ClubRimini|Rimini]]N}}
* [[Spezia {{Calcio 1906Spezia|Spezia]]N}}
* [[{{Calcio Treviso Foot-Ball Club 1993|Treviso]]N}}
* [[Hellas{{Calcio Verona Football Club|Verona]]N}}
* [[Vicenza {{Calcio| Vicenza]]|N|2006}}
* [[{{Calcio Pescara Calcio|Pescara]]N}} (-1 punto)
* [[{{Calcio Triestina]]|N}} (-1 punto)
* [[Associazione {{Calcio Arezzo|Arezzo]]N}} (-6 punti)
* ''[[{{Calcio Juventus Football Club|Juventus]]N}} (-9 punti)''
 
=== Conseguenze delle sanzioni sportive relative a Calciopoli ===
* Per la Juventus la retrocessione in Serie B fu la prima della sua storia. Il ritorno matematico in [[Serie A 2007-2008|Serie A]] avvenne il 19 maggio 2007 dopo avere sconfitto l'Arezzo in trasferta per 5-1 nella quart'ultima giornata del campionato.
* I 30 punti di penalizzazione non pregiudicarono la qualificazione del Milan alla Champions League 2006-2007 (che avrebbe poi vinto), pur dovendo disputare il preliminare estivo; la UEFA espresse però molti dubbi sulla possibilità di fare partecipare un club coinvolto in uno scandalo a una competizione internazionale.<ref>{{cita news |titolo=Milan ammesso in Champions ma con diffida: «Vi sorvegliamo» |url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/03/Milan_ammesso_Champions_con_diffida_co_9_060803050.shtml |pubblicazione=Corriere dello Sport |autore=Fabio Monti |data=3 agosto 2006 |p=44 |urlarchivio=https://archive.is/20120707101224/http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/03/Milan_ammesso_Champions_con_diffida_co_9_060803050.shtml |urlmorto=sì}}</ref>
* Senza i 15 punti di penalizzazione la Fiorentina avrebbe concluso la stagione al terzo posto invece che al sesto e si sarebbe qualificata ai preliminari di [[UEFA Champions League 2007-2008|Champions League]] davanti a Milan (quarto con 69 punti senza i -8) e Lazio, partita con -11 e rimasta -3 dopo la sentenza del CONI, che invece avrebbe disputato la [[Coppa UEFA 2007-2008|Coppa UEFA]].
* Senza gli 11 punti di penalizzazione la Reggina avrebbe concluso il campionato all'ottavo posto. Invero la Reggina era partita da -15, ma ebbe uno sconto di quattro punti grazie alla sentenza del CONI a campionato in corso. Con quei quattro punti di penalizzazione in più sarebbe retrocessa in Serie B al posto del [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]].
* Senza i 6 punti di penalizzazione l'Arezzo sarebbe arrivato a metà classifica e sarebbe retrocesso direttamente in Serie C1 lo [[Spezia Calcio|Spezia]], con [[Hellas Verona Football Club|Verona]] e {{Calcio Cesena|N}} che avrebbero disputato gli spareggi.
 
== Calciopoli bis ==
=== Le nuove intercettazioni e l'istanza della Juventus contro lo scudetto assegnato d'ufficio ===
Tra il 2010 e il 2011 il procuratore federale Stefano Palazzi effettuò nuove indagini relative alle ulteriori intercettazioni telefoniche emerse durante il procedimento penale in corso presso il tribunale di Napoli e giudicate non rilevanti nel processo sportivo del 2006.<ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/14/CALCIOPOLI_Scossa_Moggi_Ammesse_altre_ga_10_100414035.shtml |titolo=CALCIOPOLI Scossa Moggi Ammesse altre 74 telefonate |pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=|accesso=5 luglio 2011}}</ref><ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/07/Figc_valutera_intercettazioni_ga_10_100407017.shtml|titolo=La Figc valuterà le intercettazioni |pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=|accesso=5 luglio 2011}}</ref> Inoltre sempre alla luce del nuovo materiale probatorio la Juventus presentò il 10 maggio 2010 un'istanza ai presidenti di CONI e FIGC, alla procura federale e al procuratore federale capo per chiedere la revisione della decisione di assegnare il titolo di campione d'Italia 2005-2006 all'Inter e pertanto la revoca della medesima assegnazione.<ref>{{cita web |url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/2010/5/news_newseventi_5fb6d4b54d7843a28b8745e46c467708.asp/ |titolo=La Juventus chiede la revoca dello scudetto|sito=juventus.com |editore=[[Juventus Football Club|Juventus]]|accesso=5 luglio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221171923/http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/2010/5/news_newseventi_5fb6d4b54d7843a28b8745e46c467708.asp/ }}</ref>
 
=== La relazione Palazzi ===
A chiusura delle indagini Palazzi trasmise alla FIGC una [[Relazione (testo)|relazione]],<ref>[http://media2.gazzetta.it/gazzetta/content/2011/pdf/Palazzi_su_scudetto_06.pdf Relazione], ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' {{pdf}}</ref> resa pubblica il 1º luglio 2011, nella quale venivano contestate imputazioni a diversi tesserati, molti dei quali non implicati nel provvedimento sportivo del 2006. In particolare risultarono coinvolti per violazioni all'articolo 6 dell'allora vigente Codice di Giustizia Sportiva (CGS) l'{{Calcio Inter|N}} e il {{Calcio Livorno|N}}, più altre nove società, oltre alle due succitate, per violazioni dell'articolo 1 del CGS, ovvero {{Calcio Brescia|N}}, {{Calcio Cagliari|N}}, {{Calcio Chievo|N}}, {{Calcio Empoli|N}}, {{Calcio Milan|N}}, {{Calcio Palermo|N}}, {{Calcio Reggina|N}}, {{Calcio Udinese|N}} e {{Calcio Vicenza|N|2006}}.<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Carlo Garganese|url=http://www.goal.com/en/news/1717/editorial/2011/07/05/2561307/revealed-inter-will-almost-certainly-be-stripped-of-2006|titolo=Revealed: Inter will almost certainly be stripped of 2006 Scudetto|data=5 luglio 2011|accesso=5 luglio 2011}}</ref>
 
Nel caso dell'Inter, mediaticamente il più rilevante, erano coinvolti ''in primis'' l'allora presidente Giacinto Facchetti, nel frattempo scomparso, e in misura minore l'azionista di riferimento Massimo Moratti, predecessore e successore di Facchetti alla presidenza: nella relazione la procura federale contestava l'[[illecito]] sportivo<ref name="Calciobis"/> a Facchetti, e per illustrare le motivazioni della decisione sull'istanza della Juventus presumeva che anche le condotte messe in atto dai vertici dell'Inter, consistenti in «una rete consolidata di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale», avessero violato gli articoli 1 e 6 del vecchio CGS, in quanto «certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica».<ref name="Facchetti">{{cita web |url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/2011/07/04/news/calciopoli_2006_inter_colpevole_prescrizione-18655471/ |titolo=La prescrizione salva l'Inter. Facchetti, fu illecito sportivo|data=4 luglio 2011}}</ref> Tuttavia il procuratore federale, contestualmente, rilevò la sopraggiunta [[prescrizione (diritto)|prescrizione]] per tutte le violazioni contestate sia ai tesserati interisti sia agli altri soggetti oggetto di indagine, tra cui presidenti ([[Massimo Cellino]] del Cagliari, [[Luca Campedelli]] del Chievo e [[Fabrizio Corsi]] dell'Empoli), dirigenti ([[Rino Foschi]] del Palermo e [[Sergio Gasparin]] del Vicenza), collaboratori ([[Nello Governato]] del Brescia) e allenatori ([[Luciano Spalletti]] dell'Udinese), e conseguentemente l'impossibilità di accertare i fatti in un procedimento.<ref name="Calciobis" />
 
=== La non competenza della giustizia sportiva su Calciopoli bis ===
Conseguentemente alla prescrizione dei presunti illeciti addebitati all'Inter,<ref name="Calciobis"/><ref name="Facchetti"/><ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/04/inter-fu-illecito-sportivo-telefonate-per-assicurarsi-un-vantaggio/139663/|titolo=Inter, fu illecito sportivo. “Telefonate per assicurarsi un vantaggio”|data=4 luglio 2011}}</ref> il 18 luglio 2011 il Consiglio Federale della FIGC approvò a maggioranza una delibera del presidente Giancarlo Abete e rigettò, per mancanza di presupposti giuridici, l'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto presentata dalla Juventus; nella circostanza, tuttavia, lo stesso Abete dichiarò che avrebbe preferito vedere il club nerazzurro rinunciare alla prescrizione,<ref name="Abete-Rossi">{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/11_luglio_18/figc-inter-no-revoca_d797d984-b149-11e0-8890-9ce9f56cae65.shtml|titolo=Inter, no alla revoca dello scudetto 2006. Abete: ma doveva rifiutare la prescrizione|data=18 luglio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/18-07-2011/scudetto-2006-si-vota-no-revoca-802076937276.shtml|titolo=Lo scudetto 2006 resta all'Inter. Abete: "Mi aspettavo passo indietro"|autore=Nicola Melillo|data=18 luglio 2011}}</ref> una possibilità esplicitata anche dal procuratore Palazzi nella sua relazione.<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/serie_a/inter/2011/07/04-181946/Palazzi%3A+%C2%ABPer+l%27Inter+era+illecito+sportivo%C2%BB|titolo=Palazzi: «Per l'Inter era illecito sportivo»|data=4 luglio 2011|citazione=L'Inter, alla quale è stato assegnato lo scudetto del 2006 revocato alla Juventus, violò l'articolo 6 del codice di giustizia sportiva, quello sugli illeciti. È questo il convincimento espresso dal procuratore federale, Stefano Palazzi, nelle conclusioni accluse al dispositivo sull'inchiesta aperta "non appena avuta notizia dei nuovi fatti emersi e dunque prima dell'esposto presentato dalla Juventus [...] I fatti sono prescritti, ma alla prescrizione si può rinunciare", ribadisce il procuratore federale|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305073652/http://www.corrieredellosport.it/serie_a/inter/2011/07/04-181946/Palazzi%3A+%C2%ABPer+l%27Inter+era+illecito+sportivo%C2%BB|accesso=17 maggio 2015}}</ref> Durante il Consiglio Federale fu letto anche un messaggio dell'ex commissario della FIGC, Guido Rossi, il quale spiegava come al tempo dell'assegnazione dello scudetto 2005-2006 all'Inter, la Federcalcio non potesse essere a conoscenza delle intercettazioni telefoniche riguardanti la sua dirigenza, venute alla luce successivamente al processo di Napoli.<ref name="Abete-Rossi"/>
 
Andrea Agnelli, nel frattempo salito alla presidenza della Juventus, criticò duramente la mancata presa di posizione della FIGC, accusandola di «disparità di trattamento» in situazioni analoghe, e il successivo 10 agosto annunciò ricorso al TNAS contro la delibera del Consiglio Federale,<ref>{{cita news|autore=Andrea Arzilli|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/11/Agnelli_attacca_Inter_scudetto_dei_co_9_110811045.shtml|titolo=Agnelli attacca l'Inter: «Lo scudetto dei prescritti»|pubblicazione=Corriere della Sera|data=11 agosto 2011|urlarchivio=https://archive.is/20150517154726/http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/11/Agnelli_attacca_Inter_scudetto_dei_co_9_110811045.shtml|p=45|urlmorto=sì}}</ref> dichiarando inoltre che la sua società era pronta a perseguire anche la via della giustizia ordinaria qualora non avesse ottenuto soddisfazione neanche dall'organo di giustizia del CONI.<ref>{{cita web |url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/10/juventus-contro-inter-agnellirivogliamo-lo-scudetto-del-2006/150936/|titolo=Juventus contro Inter, Agnelli: “Rivogliamo lo scudetto del 2006″ |autore=Dario Pelizzari|data=10 agosto 2011}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/10-08-2011/agnelli-scudetto-2006-802394038299.shtml|titolo=Agnelli: "2006 scudetto dei prescritti". Moratti: "Spero vada presto in vacanza" |autore=Andrea Bonino |data=10 agosto 2011}}</ref> In effetti, nei mesi seguenti, lo stesso TNAS ammise in due distinti momenti la propria incompetenza sul ricorso presentato dal club bianconero: il 9 settembre 2011 il tribunale, pur dichiarandosi competente a decidere su parte del ricorso, per bocca del suo presidente, Alberto De Roberto, affermò la non competenza circa la richiesta economica di risarcimento danni,<ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/10/all_arbitrato_chiesto_dalla_Juve_co_8_110910081.shtml |titolo=Sì all'arbitrato chiesto dalla Juve sulla revoca del titolo 2006 all'Inter|pubblicazione=Corriere della Sera |autore=Fabio Monti |data=10 settembre 2011 |p=65 |urlarchivio=https://archive.is/20150517154731/http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/10/all_arbitrato_chiesto_dalla_Juve_co_8_110910081.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2011/settembre/10/Calciopoli_Tnas_alla_Juve_primo_ga_10_110910029.shtml |titolo=Calciopoli, Tnas: alla Juve il primo round |pubblicazione=La Gazzetta dello Sport |autore=Andrea Pugliese|data=10 settembre 2011}}</ref> mentre il 15 novembre dello stesso anno il collegio arbitrale, acquisite le memorie della Juventus e delle controparti FIGC e Inter, dichiarò la non competenza del TNAS anche in merito alla delibera del Consiglio Federale del 18 luglio precedente.<ref>{{cita web |url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/71958/scudetto-2006-tnas-incompetente.shtml|titolo=Scudetto 2006, Tnas incompetente |data=15 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/16/Tribunale_incompetente_scudetto_resta_all_co_9_111116045.shtml |titolo=Tribunale «incompetente», scudetto '06 resta all'Inter|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Roberto Perrone|data=16 novembre 2011 |p=59 |urlarchivio=https://archive.is/20150517154729/http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/16/Tribunale_incompetente_scudetto_resta_all_co_9_111116045.shtml |urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/agnelli-juve-salutano-scudetto-2006-tnas-dichiara-propria-incompetenza/171168/|titolo=Agnelli e la Juve salutano lo scudetto 2006. Il Tnas dichiara la propria incompetenza |autore=Dario Pelizzari |data=16 novembre 2011}}</ref>
=== Le nuove intercettazioni e l'istanza della Juventus contro lo scudetto assegnato a tavolino ===
Fra il [[2010]] e il [[2011]] il Procuratore Federale Stefano Palazzi effettuò nuove indagini relative alle ulteriori intercettazioni telefoniche emerse durante il procedimento penale in corso presso il Tribunale di Napoli, giudicate non rilevanti nel processo sportivo del [[2006]]<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/14/CALCIOPOLI_Scossa_Moggi_Ammesse_altre_ga_10_100414035.shtml|titolo=CALCIOPOLI Scossa Moggi Ammesse altre 74 telefonate|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport online|accesso=05-07-2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/07/Figc_valutera_intercettazioni_ga_10_100407017.shtml|titolo=La Figc valuterà le intercettazioni|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport online|accesso=05-07-2011}}</ref>. Inoltre, sempre alla luce del nuovo materiale probatorio, la Juventus presentò il [[10 maggio]] [[2010]] un'istanza ai presidenti di [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]] e [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]], alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo, per chiedere la revisione della decisione di assegnare il titolo di Campione d'Italia 2005-2006 all'Inter e pertanto la revoca della medesima assegnazione<ref>{{cita web
|url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/2010/5/news_newseventi_5fb6d4b54d7843a28b8745e46c467708.asp/!ut/p/b1/vVPJrqtGFPyW-wE8us1gvGQeDFygAQMbhAHbzIMxQ3993pWSRRZJdjlndaRSqapUh0zIiEz6bK2e2VINfdb-3Ambnlj-4l1VCDjkikBnOR4Evgg5-kzeyMiIsSm99acs39LdDU1BVZ75d9svxkfdoTAGHUa31-UxE3XHjLhh9LG8mMrnoOJQSxz_kRV0R_VJd8XgZrQBV6HE1rjitAjfBfpIRy53Ih-j70UoPyXvSrpqx4LafqcjlIsU7zERZCKs07B5o8i7Zkcg9VL10t1zVpb0kY001qcKexMEE8Mt9wePeu-Gu6PiTDp3zgarvJ5fX6RBJtW9-7Xl3a9q-bWVbT505W-Hyb-GwIE_AeAfhgekrf0woWoh49_Qc3oCQL0IkAcqZQpAD66KZgpn-E2fSJ-MAJ2i-hh13GCvxu5h1_GBJH2HMoA2oELbV0_IRhBJFgUbaFo4p6y7Duw6P1lLrE1PhroMwJG0wK4W5My8NIKBeEOdA4Aj4FXLZd7psFhxX38J-gdzJvsjqI5TO3tbm6yjh-HmDyU7NQvye6UxRhcuQzPEz4j23oiFZh_79ExQPqTuunMXzxaP3zaw_e7FzN0xm4xvJk7NHcBcbXFJkHnS0rUzWa-YJXa5ER-XS1sgK0bDI5_XESPr3gvIPm6MbdM94EyZKvojd0dpu7Blh9lVOfm3R7VVxOl97kd6CnzX06hL7uUq77rRERb1QXBc2S2apie6ktR6hK4CjrowjkvGZdAU8hjCi1Yp_nu98ZoVOHa0iynU6zvBdOmZh1DZLjnlfCYK71HUTuxZY-f1OH8wa700u1Qq28-typWzS-VDYfAoz30O6Kk4hnyV1GaaUTz2XFbU3T11rex9sc__1Qb4v7fh7y_Ql9ubDPuYEaRB32Q5dMARWZMI3IKgL64aSreqegnLoArDRC3EU6mNleH2x8rQqrwDPpifW7K_XnhiS-7iOdLDm4utlqy1c-JraAJxSF7sDhIPCmk_Qt7qj08HWisZupeFFS_BR-s81AVHmtVW9b1S6EgrSrE4RYpJjDmbzc22ihUThEk83mYjF1Z_0QbD3Tu_NQXM-mp7fZd3bw3ma6ywkzAcVzw7eS0JrMsTycP52HC975vfFPkXOXZr0zx4yP3sxn_9AXsS1-0!/dl4/d5/L2dBISEvZ0FBIS9nQSEh/|titolo=La Juventus chiede la revoca dello scudetto|accesso=05-07-2011}}</ref>.
 
Il 12 gennaio 2019 la Juventus depositò un ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport, organo del CONI, chiedendo l'annullamento del lodo con cui il TNAS si era dichiarato incompetente a decidere sull'istanza presentata dal club bianconero contro la mancata revoca dello scudetto 2005-2006:<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/12-01-2019/juve-depositato-ricorso-coni-chiesta-revoca-scudetto-2006-inter-320314047859.shtml|titolo=Juve, depositato ricorso al Coni: chiesta la revoca dello scudetto 2006 all'Inter|data=12 gennaio 2019}}</ref> il successivo 6 maggio il Collegio dichiarò «inammissibile» tale ricorso ed «estromesso» il CONI dal formulare un giudizio in merito.<ref>{{cita web|url=https://www.coni.it/it/news-attivita-istituzionali/148-collegio-di-garanzia/16101-collegio-di-garanzia-3.html|titolo=Dichiarato inammissibile il ricorso della Juventus per lo scudetto 2005-2006|data=6 maggio 2019}}</ref> L'11 luglio dello stesso anno il Tribunale Federale Nazionale della FIGC rigettò ulteriormente l'istanza di sospensione promossa dalla Juventus e dichiarò «inammissibile» il ricorso della società contro la mancata revoca del titolo 2005-2006, una volta constatato come tale procedimento fosse identico a quello già intentato davanti al Collegio di Garanzia; inoltre stabilì come la vicenda relativa all'assegnazione del suddetto scudetto fosse da ritenersi «conclusa» presso la magistratura sportiva, essendo arrivata al termine del proprio ''iter'' processuale.<ref>{{cita pubblicazione |formato=PDF |url=https://www.figc.it/media/97711/cu-n-5.pdf|titolo=COMUNICATO UFFICIALE N. 5/TFN – Sezione Disciplinare (2019/2020) |editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=16 luglio 2019}}</ref> Il successivo 6 agosto la Corte Federale d'Appello della FIGC altresì respinse il ricorso della Juventus contro la reiezione dell'istanza di sospensione e la declaratoria dell'inammissibilità pronunciate dal TFN nel luglio precedente;<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=https://www.figc.it/media/98253/com-uff-017-sez-unite-del-0608.pdf|titolo=COMUNICATO UFFICIALE N. 017/CFA (2019/2020)|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=6 agosto 2019}}</ref> un successivo ricorso volto a [[Impugnazione|impugnare]] quest'ultima decisione, presentato dal club bianconero presso il Collegio di Garanzia, venne dichiarato «inammissibile» il 6 novembre dello stesso anno.<ref>{{cita web|url=http://www.coni.it/it/news-attivita-istituzionali/148-collegio-di-garanzia/16694-le-sezioni-unite-dichiarano-inammissibile-il-ricorso-juventus-figc-inter-coni-le-altre-decisioni.html|titolo=Le Sezioni Unite dichiarano inammissibile il ricorso Juventus /FIGC/Inter/CONI|data=6 novembre 2019}}</ref> L'8 gennaio 2020 il Collegio di Garanzia del CONI dichiarò a sua volta inammissibile il ricorso del club bianconero, esaurendo tutti i gradi di giudizio e sancendo ''de facto'' la fine della controversia presso la giustizia sportiva.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/sport/20_gennaio_08/calciopoli-ricorso-juve-inammissibile-inter-esauriti-tutti-gradi-giustizia-sportiva-4f48a9ba-31f0-11ea-bc0f-5b1ee8f7f455.shtml |titolo=Calciopoli: ricorso Juve inammissibile, esauriti tutti i gradi della giustizia sportiva|data=8 gennaio 2020}}</ref>
=== La relazione di Palazzi ===
A chiusura delle indagini Palazzi trasmise alla FIGC una [[Relazione (testo)|relazione]]<ref>[http://www.sportmediaset.mediaset.it/documenti/Palazzi_su_scudetto_06.pdf Relazione] sportmediaset.mediaset.it {{pdf}}</ref>, resa pubblica il [[1º luglio]] [[2011]], nella quale venivano contestate violazioni a diversi tesserati (molti dei quali non coinvolti nei processi del [[2006]]). In particolare risultava coinvolta l'Inter, nelle persona dell'attuale presidente [[Massimo Moratti]] (che all'epoca dei fatti era comunque socio di riferimento) e soprattutto del suo predecessore [[Giacinto Facchetti]] (scomparso nel [[2006]]), al quale veniva contestato l'[[illecito]] sportivo<ref name= Calciobis>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano-calcio-infetto-2011/palazzi-illecito-inter-801867886033.shtml|titolo="Illecito sportivo dell'Inter". Ecco le carte di Palazzi|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport online|accesso=05-07-2011}}</ref>. La relazione, per illustrare le motivazioni della decisione sull'istanza della Juventus, presumeva che anche le condotte messe in atto dai vertici del club nerazzurro avessero violato gli articoli 1 e 6 del vecchio codice di giustizia sportiva in quanto dirette ad assicurare un vantaggio in classifica mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Tuttavia il Procuratore Federale, contestualmente, rilevò la sopraggiunta prescrizione di tutte le violazioni contestate sia ai dirigenti nerazzurri sia agli altri soggetti oggetto di indagine (fra i quali il presidente del Cagliari [[Massimo Cellino]], il presidente del Chievo [[Luca Campedelli]], l'ex dirigente del Palermo [[Rino Foschi]], l'ex dirigente del Vicenza [[Sergio Gasparin]], l'ex collaboratore del Brescia e della Lazio [[Nello Governato]], il presidente dell'Empoli [[Fabrizio Corsi]], l'ex allenatore dell'Udinese [[Luciano Spalletti]])<ref name= Calciobis />.
 
Il 28 ottobre 2022 il TAR del Lazio dichiarò inammissibile il ricorso della Juventus contro le sentenze del Collegio di Garanzia dello Sport del maggio e del novembre 2019.<ref>{{Cita web|url=https://www.calcioefinanza.it/2022/10/28/juventus-ricorso-calciopoli-tar/|titolo=Il TAR dichiara inammissibile il ricorso Juve su Calciopoli|data=28 ottobre 2022}}</ref> Il 21 agosto 2023 il Consiglio di Stato respinse il ricorso della Juventus contro la succitata sentenza del TAR del Lazio.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_agosto_21/scudetto-2006-consiglio-stato-no-juventus-titolo-dell-inter-b2495cba-4026-11ee-aa9f-9b641e095a61.shtml|titolo=Calciopoli, il Consiglio di Stato sullo scudetto 2006: «No alla Juventus, il titolo è dell’Inter»|data=21 agosto 2023}}</ref>
=== La non competenza della giustizia sportiva su ''calciopoli bis'' ===
Conseguentemente alla prescrizione dei fatti, il [[18 luglio]] il Consiglio Federale [[FIGC]], approvando a maggioranza una delibera del presidente [[Giancarlo Abete]], rigettò l'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto presentata dalla Juventus, per mancanza dei presupposti giuridici. In proposito però lo stesso Abete dichiarò alla stampa che avrebbe preferito che qualcuno avesse rinunciato alla prescrizione (possibilità esplicitata anche dal procuratore Palazzi nella sua relazione). Durante il consiglio federale fu letto anche un messaggio dell'ex commissario [[FIGC]] [[Guido Rossi]], che spiegava come in occasione dell'assegnazione dello scudetto contestato all'Inter la Federazione non potesse essere a conoscenza delle intercettazioni telefoniche riguardanti i nerazzurri, venute alla luce successivamente al processo di [[Napoli]].
 
=== Il «tavolo della pace» e i ricorsi della Juventus alla giustizia ordinaria ===
Il presidente della Juventus [[Andrea Agnelli]] criticò duramente la mancata presa di posizione della [[FIGC]], accusandola di "disparità di trattamento" in situazioni analoghe, e in una conferenza stampa il [[10 agosto]] a [[Roma]] annunciò il ricorso al Tribunale Nazionale d'Arbitrato per lo Sport (TNAS) contro la delibera del Consiglio Federale, dichiarando inoltre che la società era pronta a perseguire anche la via della giustizia ordinaria qualora non avesse ottenuto soddisfazione neanche dall'organo di giustizia del [[CONI]]. In effetti anche il TNAS dichiarò la propria incompetenza sul ricorso presentato dai bianconeri, in due distinti momenti: il [[9 settembre]] il presidente del tribunale dichiarò la non competenza sulla richiesta di risarcimento danni; il [[15 novembre]] il collegio arbitrale, acquisite le memorie del club bianconero e delle controparti [[FIGC]] ed [[Football Club Internazionale Milano|Inter]], dichiarò la non competenza del TNAS anche in merito alla delibera del Consiglio FIGC del [[18 luglio]] [[2011]].
Riguardo al risarcimento dei danni che sarebbero stati causati dalla disparità di trattamento tra i fatti del 2006 e quelli del 2011 il 14 novembre 2011 la Juventus presentò ricorso contro FIGC e Inter al TAR del Lazio, basandosi anche sulla sentenza penale di primo grado del tribunale di Napoli che pur infliggendo pesanti condanne a Moggi e Giraudo escludeva responsabilità dirette e oggettive della società. Il presunto danno subito fu quantificato dalla Juventus in circa 444 milioni di euro. Il ricorso al tribunale amministrativo suscitò le dure reazioni del presidente FIGC Giancarlo Abete e soprattutto del presidente CONI Gianni Petrucci, che parlò esplicitamente di «doping legale» pur senza citare la Juventus.
 
In una conferenza stampa il 16 novembre il presidente della Juventus Andrea Agnelli replicò con toni distensivi, proponendo a Petrucci di convocare un tavolo di discussione tra le parti per dirimere la questione. Petrucci accolse positivamente la proposta (per altro già avanzata alcuni mesi prima dal presidente della Fiorentina, Diego Della Valle), convocando per il 14 dicembre quello che i giornali battezzarono immediatamente «tavolo della pace». Le speranze di una soluzione pacifica della querelle furono però disattese: il tavolo, cui parteciparono Agnelli, Moratti, [[Adriano Galliani|Galliani]], Diego Della Valle più il presidente del {{Calcio Napoli|N}} [[Aurelio De Laurentiis]], oltre agli stessi Petrucci e Abete, al segretario generale del CONI Raffaele Pagnozzi e al vicepresidente FIGC Antonello Valentini, si risolse in una riunione di oltre cinque ore al termine delle quali Petrucci e Abete dovettero ammettere che le posizioni erano rimaste distanti e che le ferite di Calciopoli erano tutt'altro che rimarginate. Nei giorni immediatamente successivi al tavolo si susseguirono diverse indiscrezioni circa il mancato accordo tra le parti sulla stesura di un documento su Calciopoli e si registrò l'iniziativa personale di Diego Della Valle che sporse denuncia nei confronti dell'ex commissario straordinario FIGC Guido Rossi. Il 10 febbraio 2012 la Juventus impugnò davanti alla Corte di appello di Roma il lodo arbitrale TNAS del 15 novembre 2011, portando così davanti alla giustizia ordinaria anche la mancata revoca dello scudetto 2005-2006.
=== Il ricorso della Juventus al TAR ed il "tavolo della pace" ===
Riguardo al risarcimento dei danni che sarebbero stati causati dalla disparità di trattamento tra i fatti del [[2006]] e quelli del [[2011]], il [[14 novembre]] [[2011]] la Juventus presentò ricorso contro Federcalcio ed Inter al TAR del Lazio, basandosi anche sulla sentenza penale di primo grado del tribunale di Napoli che, pur infliggendo pesanti condanne a [[Luciano Moggi|Moggi]] e [[Antonio Giraudo|Giraudo]], escludeva responsabilità dirette e oggettive della società. Il presunto danno subito fu quantificato dal club torinese in circa 444 milioni di euro. Il ricorso al tribunale amministrativo suscitò le dure reazioni del presidente [[FIGC]] [[Giancarlo Abete]] e soprattutto del presidente [[CONI]] [[Gianni Petrucci]], che parlò esplicitamente di "doping legale" pur senza citare la Juventus. In una conferenza stampa il [[16 novembre]], il presidente juventino [[Andrea Agnelli]] replicò con toni distensivi, proponendo a Petrucci di convocare un tavolo di discussione tra le parti per dirimere la questione. Il massimo dirigente dello sport italiano accolse positivamente la proposta (per altro già avanzata alcuni mesi prima dal patron della Fiorentina [[Diego Della Valle]]), convocando per il [[14 dicembre]] quello che i giornali battezzarono immediatamente "tavolo della pace". Le speranze di una soluzione pacifica della "querelle" furono però disattese: il "tavolo", cui parteciparono [[Andrea Agnelli|Agnelli]], [[Massimo Moratti|Moratti]], [[Adriano Galliani|Galliani]], [[Diego Della Valle|Della Valle]] più il presidente del Napoli [[Aurelio De Laurentiis]], oltre agli stessi [[Gianni Petrucci|Petrucci]] ed [[Giancarlo Abete|Abete]], al segretario generale del CONI [[Raffaele Pagnozzi]] ed al vicepresidente FIGC Antonello Valentini, si risolse in una riunione di oltre cinque ore al termine delle quali Petrucci ed Abete dovettero ammettere che le posizioni erano rimaste distanti e che le ferite di calciopoli erano tutt'altro che riemarginate.
 
I pronunciamenti arrivarono dopo quasi cinque anni, e furono entrambi negativi per la Juventus: la sentenza del 18 luglio 2016 del TAR del Lazio respinse la richiesta di risarcimento danni contro FIGC e Inter; il 22 novembre 2016 toccò invece alla Corte di appello di Roma respingere la richiesta di revoca all'Inter dello scudetto 2005-2006.<ref name="Appello-2016">{{cita web |url=http://www.calciomercato.com/news/calciopoli-respinto-il-ricorso-della-juve-contro-lo-scudetto-200-22090 |titolo=Calciopoli: respinto il ricorso della Juve, lo scudetto 2006 resta all'Inter |data=22 novembre 2016}}</ref> In entrambi i casi le motivazioni non furono giuridiche bensì tecniche: il TAR del Lazio chiarì di non potersi pronunciare su una materia per la quale la Juventus aveva già presentato e poi ritirato un ricorso al TAR medesimo nel 2006, accettando quindi implicitamente le sentenze definitive della Camera di conciliazione e arbitrato del CONI,<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2016/09/06/news/tar_no_risarcimento-147282121/|titolo=Calciopoli, il Tar boccia il ricorso: niente risarcimento alla Juve|data=6 settembre 2016}}</ref> mentre la Corte di appello invece dichiarò la propria incompetenza in materia di assegnazione e revoca di titoli sportivi.<ref name="Appello-2016"/> Nell'ottobre 2016 la Juventus impugnò davanti al [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]] la sentenza del TAR, aggiornando la richiesta di risarcimento danni contro la FIGC e l'Inter a 581 milioni di euro.<ref>{{Cita web |url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/29-10-2016/juve-riporta-figc-tribunale-vuole-581-milioni-calciopoli-170645433162.shtml|titolo=La Juventus riporta la Figc in tribunale: vuole 581 milioni per Calciopoli |data=29 ottobre 2016}}</ref> Il 13 dicembre 2018 la [[Corte suprema di cassazione]], sulla base del «principio di autonomia dell'ordinamento sportivo nazionale», respinse il ricorso del club bianconero contro la decisione della Corte di appello di Roma, sancendo ''de facto'' la fine della controversia legata all'assegnazione dello scudetto 2005-2006 presso la giustizia ordinaria.<ref>{{Cita web|autore=Marco Iaria|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/13-12-2018/juve-cassazione-respinge-ricorso-scudetto-assegnato-inter-3101218932415.shtml|titolo=Juve, la Cassazione respinge ricorso sullo scudetto 2006 assegnato all'Inter|data=13 dicembre 2018}}</ref>
Nei giorni immediatamente successivi al tavolo si susseguirono diverse indiscrezioni circa il mancato accordo tra le parti sulla stesura di un documento su calciopoli e si registrò l'iniziativa personale di [[Diego Della Valle]] che sporse denuncia nei confronti dell'ex commissario straordinario FIGC [[Guido Rossi]].
 
Il 24 ottobre 2023 la Juventus ritirò il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR del Lazio del settembre 2016;<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_ottobre_24/calciopoli-juventus-rinuncia-all-ultimo-ricorso-finita-98a3881a-71e7-11ee-a36b-700898289415.shtml|titolo=Calciopoli è finita, la Juventus rinuncia all'ultimo ricorso al Consiglio di Stato|data=24 ottobre 2023}}</ref> quindi il 6 gennaio 2024, il Consiglio di Stato impose alla Juventus il risarcimento delle spese legali a Inter e FIGC.<ref>{{Cita web|url=https://www.calcioefinanza.it/2024/01/06/calciopoli-sentenza-consiglio-stato-rinuncia-juve-spese-legali/|titolo=Calciopoli è finita, la Juventus rinuncia all'ultimo ricorso al Consiglio di Stato|data=6 gennaio 2024}}</ref>
Il [[20 gennaio]] [[2012]] il TNAS ha comunicato di aver rilasciato alla Juventus le copie del lodo arbitrale del [[15 novembre]] [[2011]], il che lascia supporre che la società torinese abbia intenzione di impugnare in altre sedi anche la mancata revoca dello scudetto 2005-2006.
 
== I processi penali ==
Dallo scandalo del [[2006]] hanno avuto origine due procedimenti penali: quello riguardante ''calciopoli''Calciopoli vera e propria presso il tribunale di [[Napoli]] e quello riguardante l'agenzia di procuratori sportivi ''GEA World'' presso il tribunale di [[Roma]]. Un terzo filone di indagini, reso noto nello stesso periodo da parte della procura di [[Udine]] e riguardante scommesse sportive illecite col presunto coinvolgimento anche di calciatori, fratra cui il portiere della Juventus e della nazionale [[Gianluigi Buffon]], si chiuse invece col proscioglimento di tutti gli indagati. Tuttavia l'esplosione di ben tre scandali contemporanei nel maggio [[2006]], tutti coinvolgentiincentrati, piùdirettamente o meno, direttamente lasulla Juventus (nell'indagine sulla GEA erano coinvolti [[Luciano Moggi]] e suo figlio Alessandro, nonché Davide Lippi, figlio dell'allora CTcommissario tecnico della nazionale, [[Marcello Lippi|Marcello]], ex allenatore juventinobianconero), colpì notevolmente l'opinione pubblica alla vigilia del [[Campionato mondiale di calcio 2006|mondiale di Germania]] e; non mancarono giornali e televisioni che chiedevano, più o meno esplicitamente, l'allontanamento di Lippi e dei calciatori juventini (in particolare Buffon, [[Fabio Cannavaro|Cannavaro]] e [[Alessandro Del Piero|Del Piero]]) prima della manifestazione iridata, che sarebbe stata poi vinta daglidalla stessa azzurriItalia.
 
=== Processo GEA World ===
Nel processo GEA a [[Roma]] erano coinvolti Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi, Franco Zavaglia, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo. L'accusa era quella di ''«associazione a delinquere''» e ''«violenza privata''» (quest'ultima riguardava soltanto i Moggi) e i PMpubblici ministeri Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, a conclusione delle indagini svolte dal Colonnellocolonnello Giuseppe Magliocco della [[Guardia di Finanza]] di Roma, avevano richiesto 6 anni di reclusione per [[Luciano Moggi]], 5 per il figlio e da 1 a 2 anni per tutti gli altri.
 
L'[[8 gennaio]] [[2009]] arrivò la sentenza di primo grado: [[Luciano Moggi]] fu condannato ada 1 anno e 6 mesi di carcere, il figlio Alessandro ada 1 anno e 2 mesi, mentre gli altri quattro imputati furono assolti, in quanto era caduta l'accusa di ''associazione a delinquere'' - che riguardava tutti -, rimanendo in piedi solo quella di ''violenza privata'' nei confronti dei calciatori [[NicolaManuele AmorusoBlasi]] e [[ManueleNicola BlasiAmoruso]].
 
Il [[25 marzo]] [[2011]] arrivò la sentenza di secondo grado: la prima sezione penale della Corte d'Appelloappello di Roma ridusse ulteriormente le pene per [[Luciano Moggi]], (un anno di reclusione per violenza privata,) ede il figlio Alessandro, (5 mesi di reclusione per tentata violenza privata.), mentre Furonofurono inoltre confermate le assoluzioni già decise in primo grado per gli altri imputati. Le riduzioni di pena per i Moggi derivavano dalla prescrizione dell'episodio relativo alla procura di [[Nicola Amoruso]]. Inoltre [[Luciano Moggi]] fu condannato a pagare circa diecimila euro di spese processuali nonchée a risarcire dei danni la parte civile di Stefano Antonelli, in separata sede, e la [[FIGC]]. L'avvocato Matteo Melandri, legale di Luciano Moggi, annunciò il ricorso in [[Corte di cassazione|Cassazione]].
 
Il processo alla GEA World si è chiuso il 15 gennaio 2014 con la conferma della sentenza di assoluzione emessa nei due gradi precedenti del processo ordinario, della società dall'accusa di «associazione per delinquere» e l'annullamento «per non corretta applicazione della norma» senza rinvio per prescrizione del verdetto di condanna in secondo grado a Luciano e Alessandro Moggi per violenza privata.<ref name=lastampa>[http://www.lastampa.it/2014/01/15/sport/calcio/processo-gea-scatta-la-prescrizione-per-le-condanne-a-moggi-e-al-figlio-aQgxVNBLRMzcnhwlsNWVjM/pagina.html ''Processo Gea, scatta la prescrizione per le condanne a Moggi e al figlio''], ''[[La Stampa]]'', 15 gennaio 2014.</ref>
Va ricordato che, a livello sportivo, la FIGC non ha mai aperto un'inchiesta federale sulla GEA e, di conseguenza, non è stato preso alcun provvedimento disciplinare riguardo questa vicenda.
 
Va ricordato che a livello sportivo la FIGC non ha mai aperto un'inchiesta federale sulla GEA e di conseguenza non è stato preso alcun provvedimento disciplinare riguardo a questa vicenda.
 
=== Processo di Napoli ===
Il processo di [[Napoli]] iniziò nell'autunno [[2008]] per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato (tra i quali [[Antonio Giraudo]] e [[Tullio Lanese]]) ede a [[gennaio]] [[2009]] per tutti gli altri. L'accusa più grave era quella di ''«associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva''». Il [[24 marzo]] [[2009]] i giudici confermarono Napoli come sede del processo, estromettendo tutte le parti civili, tra le quali anche una società editrice romana che aveva stampato oltre un milione di figurine sul presupposto che lo scudetto era stato vinto lecitamente.<ref>[http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_928749982.html Calciopoli, processo resta a Napoli. Estromesse le parti civili]</ref> Il 14 dicembre 2009 furono emesse le sentenze relative agli imputati che avevano scelto il rito abbreviato e quattro furono le condanne: 3 anni di reclusione per l'ex amministratore delegato della Juventus [[Antonio Giraudo]], 2 anni e 4 mesi per l'ex arbitro [[Tiziano Pieri]] (poi assolto nel secondo grado di giudizio) e 2 anni ciascuno per l'altro ex arbitro [[Paolo Dondarini]] e per l'ex presidente dell'AIA Tullio Lanese. Sette invece gli imputati assolti: l'arbitro Gianluca Rocchi, gli ex arbitri Domenico Messina, [[Marco Gabriele]] e [[Stefano Cassarà]], oltre agli ex assistenti Duccio Baglioni, Giuseppe Foschetti e Alessandro Griselli.
 
Il processo con rito ordinario si concluse l'8 novembre 2011 con la condanna di altri sedici imputati: 5 anni e 4 mesi di reclusione per promozione della associazione a delinquere per l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi (che ha avuto anche il [[Daspo]] di 5 anni e l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici), 3 anni e 8 mesi per l'ex designatore arbitrale [[Paolo Bergamo]] (più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici), 2 anni e 2 mesi per l'ex vicepresidente FIGC Innocenzo Mazzini (questi ultimi due ritenuti anch'essi colpevoli di promozione dell'associazione), 1 anno e 11 mesi ciascuno per l'altro ex designatore Pierluigi Pairetto e per l'ex arbitro Massimo De Santis, 1 anno e 8 mesi per l'altro ex arbitro [[Salvatore Racalbuto]], 1 anno e 6 mesi (più ammenda di 30 000 euro) per il presidente della Reggina Pasquale Foti, 1 anno e 5 mesi ciascuno per altri due ex arbitri, Paolo Bertini e [[Antonio Dattilo]], 1 anno e 3 mesi ciascuno (più 25.000 euro di multa) per i dirigenti [[Claudio Lotito]] (presidente della Lazio), Andrea e Diego Della Valle (ex presidente e proprietario della Fiorentina) e Sandro Mencucci (amministratore delegato della Fiorentina), 1 anno ciascuno (più 20 000 euro di multa) per l'ex collaboratore del Milan e accompagnatore ufficiale degli arbitri<ref>{{cita web|url=http://download.ju29ro.com/verbali_interrogatori/Interrogatorio_Meani.pdf|titolo=Dichiarazione rilasciata dal Sig. Leonardo Meani|data=}}</ref> Leonardo Meani e gli ex assistenti arbitrali Claudio Puglisi e Stefano Titomanlio. Otto gli imputati assolti: l'ex direttore sportivo del Messina [[Angelo Mariano Fabiani]], l'ex arbitro Pasquale Rodomonti, gli ex assistenti Marcello Ambrosino, Silvio Gemignani ed Enrico Cennicola, l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, l'ex segretaria della CAN A-B Maria Grazia Fazi e l'ex giornalista [[Rai]] Ignazio Scardina. Escluse invece tutte le istanze risarcitorie contro la Juventus, citata al processo come [[parte civile]], in quanto la corte considerò che il club non era responsabile a titolo [[responsabilità oggettiva|oggettivo]] né [[responsabilità civile|civile]] nella vicenda.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/08-11-2011/calciopoli-sentenza-arrivo-803628433674.shtml Calciopoli, tutti colpevoli]</ref><ref>{{Cita web |url=http://sport.sky.it/sport/calcio_italiano/2011/11/09/calciopoli_reazioni_della_juventus.html |titolo=La Juve guarda oltre Calciopoli: ora parità di trattamento |accesso=9 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112053610/http://sport.sky.it/sport/calcio_italiano/2011/11/09/calciopoli_reazioni_della_juventus.html |urlmorto=sì }}</ref> Sulla base della sentenza e dei contemporanei sviluppi del suo ricorso al TNAS contro la mancata revoca dello Scudetto 2005-2006 all'Inter il 14 novembre la Juventus annunciò il ricorso al TAR del Lazio contro la FIGC e l'Inter per vedersi riconosciuto il risarcimento dei danni subiti dalle sentenze sportive del 2006.
 
Il processo di appello per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato si è concluso il 5 dicembre 2012 con la condanna per Antonio Giraudo a 1 anno e 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e l'assoluzione degli altri imputati: Tiziano Pieri, che ha rinunciato alla prescrizione, Paolo Dondarini e Tullio Lanese, oltre a coloro che erano stati già assolti in primo grado e per i quali l'accusa aveva impugnato la sentenza<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/05-12-2012/calciopoli-giraudo-condannato-anno-8-mesi-appello-913418901051.shtml Calciopoli: Giraudo condannato Un anno e 8 mesi in appello - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 17 dicembre 2013 in secondo grado Moggi è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione e Pairetto e Mazzini sono stati condannati e 2 anni ciascuno per essere i promotori dell'associazione a delinquere, mentre gli episodi di frode sportiva per cui erano imputati sono stati dichiarati prescritti. Massimo De Santis, Antonio Dattilo e Paolo Bertini hanno rinunciato alla prescrizione: il primo è stato condannato a 1 anno di reclusione, gli altri due a 10 mesi. Per quanto riguarda Racalbuto, Lotito, i fratelli Della Valle, Mencucci, Foti, Meani, Puglisi e Titomanlio è stata dichiarata la prescrizione dei reati a loro imputati. Sono stati accolti gli appelli del pubblico ministero nei confronti di Fabiani e di Mazzei, rispettivamente per associazione per delinquere e per un episodio di frode sportiva, ma i loro reati sono stati dichiarati prescritti. Sono state confermate le assoluzioni della Fazi, di Scardina e di Rodomonti. Per [[Paolo Bergamo]] la Corte di appello ha annullato la precedente sentenza di condanna e ha ordinato lo svolgimento di un nuovo procedimento giudiziario in quanto è stato violato il diritto di difesa (rifiutata l'istanza di legittimo impedimento presentata dal suo avvocato Morescanti quando questa era incinta) ma il nuovo processo non si è disputato per sopraggiunta [[prescrizione (diritto)|prescrizione]]. La Corte di appello ha sancito inoltre che nella vicenda non emersero danni diretti contro il {{Calcio Brescia|N}}, il {{Calcio Lecce|N}}, l'{{Calcio Atalanta|N}}, il {{Calcio Bologna|N}} e la società finanziaria Victoria 2000 (all'epoca proprietaria del club felsineo), essendo respinte tutte le loro [[Risarcimento del danno|richieste per danni]] in ragione del fatto che nessuna partita del campionato 2004-2005 fu alterata da episodi non calcistici,<ref name="ApelloNAP2014">{{cita news |url=http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf |titolo=Corte d'Appello di Napoli, Sez. VI Penale, Sentenza n. 6566/2013 |formato=PDF |pp=199; 200-202 |data=19 marzo 2014 |accesso=21 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714144735/http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news |url=http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf |titolo=Corte d'Appello di Napoli, Sez. VI Penale, Sentenza n. 6566/2013|formato=PDF|pp=195; 199|giorno=19 marzo 2014 |accesso=21 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714144735/http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf|urlmorto=sì}}</ref> confermando l'estraneità della società Juventus – che era stata additata dai succitati club come presunta responsabile dei danni da loro subiti – sia a titolo oggettivo sia civile nella vicenda, già sancita nel processo in primo grado.<ref>{{cita news |url=http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf |titolo=Corte d'Appello di Napoli, Sez. VI Penale, Sentenza n. 6566/2013 |formato=PDF |p=196 |giorno=19 marzo 2014 |accesso=21 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714144735/http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 24 marzo 2015 la Corte di cassazione ha annullato le condanne precedentemente stabilite in fase di appello per quanto riguarda l'oggetto di «associazione a delinquere» per Moggi, Giraudo, Pairetto e Mazzini senza [[Giudizio di rinvio|rinvio]] in appello per sopraggiunta prescrizione dei reati contestati.<ref name="GdS">[http://www.gazzetta.it/Calcio/23-03-2015/calciopoli-moggi-condanna-annullata-cassazione-il-reato-prescritto-110215040671.shtml La Cassazione su Calciopoli: "Prescritti Moggi e Giraudo"], ''La Gazzetta dello Sport'', 24 marzo 2015</ref> A Moggi inoltre sono stati annullati due verdetti collegati all'imputazione di «frode sportiva» per insussistenza dei reati.<ref name="GdS" /> Per quanto riguarda la maggior parte delle imputazioni di «frode sportiva», che erano già estinte, il loro ricorso è stato rigettato. Tra coloro che hanno rinunciato alla prescrizione è stata confermata la condanna in secondo grado a De Santis (1 anno), mentre sono stati annullati su richiesta del procuratore generale i verdetti di condanna a Bertini e Dattilo per insussistenza delle frodi sportive a loro contestate in concorso con Moggi e per il reato associativo.<ref name="GdS" /> Sono stati rigettati i ricorsi di Racalbuto, di Mazzei, di Foti, di Lotito, dei fratelli Della Valle e di Mencucci, le cui imputazioni erano già state prescritte in appello. È stato anche dichiarato inammissibile il ricorso della procura contro le assoluzioni in fase precedente degli arbitri Paolo Dondarini, Gianluca Rocchi e Tiziano Pieri e dell'ex presidente dell'AIA Tullio Lanese. Infine la Cassazione ha respinto tutti i [[ricorso per cassazione (ordinamento penale italiano)|ricorsi]] riguardanti le richieste per danni presentate in tribunale dai club di Brescia, Lecce, Atalanta e Bologna oltreché da Victoria 2000, confermando le motivazioni attestate nei corrispondenti verdetti pubblicati alla fine delle due fasi precedenti.<ref name="GdS" />
 
Il 7 marzo 2025, infine, ancora la Cassazione conferma quanto era già stato stabilito, sia in primo grado sia in appello, circa la richiesta di risarcimento intentata da Victoria 2000, negandola definitivamente poiché «gli eventi di frode sportiva accertati non avevano determinato [...] alcun significativo mutamento della classifica finale».<ref>{{cita web|autore=Giovanni Capuano|url=https://www.panorama.it/attualita/sport/calciopoli-bologna-cassazione-risarcimento-danni-gazzoni-frascara|titolo=Cassazione, niente risarcimento per il Bologna: classifica non falsata da Calciopoli|data=28 marzo 2025}}</ref>
 
==== Sentenze in Cassazione ====
Il [[14 dicembre]] [[2009]] furono emesse le sentenze relative agli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Quattro le condanne: 3 anni di reclusione per l'ex amministratore delegato della Juventus, [[Antonio Giraudo]], 2 anni e 4 mesi per l'ex arbitro [[Tiziano Pieri]] e 2 anni ciascuno per l'altro ex arbitro [[Paolo Dondarini]] e per l'ex presidente dell'AIA [[Tullio Lanese]]. Sette invece gli imputati assolti: l'arbitro [[Gianluca Rocchi]], gli ex arbitri [[Stefano Cassarà]], [[Marco Gabriele]] e [[Domenico Messina]] e gli ex assistenti Duccio Baglioni, Giuseppe Foschetti ed Alessandro Griselli.
* [[Tullio Lanese]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in [[Giudizio abbreviato|rito abbreviato]] per il reato di «associazione a delinquere».<ref name=Cassazione2015>[http://www.rdes.it/Sentenza_MOGGI.pdf Sentenza n. 1857/2015 - P.Q.M], pp. 139-141, ''[[Corte suprema di cassazione]]'' {{pdf}}</ref>
* [[Paolo Dondarini]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in rito abbreviato per il reato di «frode sportiva».<ref name=Cassazione2015/>
* [[Tiziano Pieri]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in rito abbreviato per i reati di «associazione a delinquere» e di «frode sportiva».<ref name=Cassazione2015/>
* [[Gianluca Rocchi]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in rito abbreviato per il reato di «frode sportiva».<ref name=Cassazione2015/>
* [[Claudio Lotito]]: [[Ricorso per cassazione (ordinamento penale italiano)#Sentenze e provvedimenti|rigetto del ricorso]] contro il verdetto di secondo grado, essendo [[Cause di estinzione del reato|estinto]] per [[Prescrizione (ordinamento penale italiano)#Prescrizione del reato|prescrizione]] il reato di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, essendo estinto per prescrizione il reato di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Diego Della Valle]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, essendo estinto per prescrizione il reato di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* Sandro Mencucci: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, essendo estinto per prescrizione il reato di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Pasquale Foti]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, essendo estinto per prescrizione il reato di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* Gennaro Mazzei: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, essendo estinto per prescrizione il reato di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Salvatore Racalbuto]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, essendo estinti per prescrizione i reati di «associazione a delinquere» e di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2012).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Luciano Moggi]]: [[Ricorso per cassazione (ordinamento penale italiano)#Sentenze e provvedimenti|annullamento]] del verdetto di condanna in secondo grado senza [[Giudizio di rinvio|rinvio]] essendo estinto per prescrizione il reato di «associazione per delinquere» (sopraggiunta nel 2014) e di due imputazioni di «frode sportiva» per [[Ricorso per cassazione (ordinamento penale italiano)#Sentenze e provvedimenti|insussistenza del reato]] e rigetto del ricorso per alcune imputazioni di «frode sportiva», reati estinti per prescrizione nel 2012.<ref name=Cassazione2015/>
* [[Antonio Giraudo]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado in rito abbreviato senza rinvio essendo estinti per prescrizione i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» (sopraggiunta nel 2014).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Pierluigi Pairetto]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado senza rinvio essendo estinto per prescrizione il reato di «associazione per delinquere» (sopraggiunta nel 2014) e rigetto del ricorso per alcune imputazioni di «frode sportiva», estinte per prescrizione nel 2012.<ref name=Cassazione2015/>
* [[Innocenzo Mazzini]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado senza rinvio essendo estinto per prescrizione il reato di «associazione per delinquere» (sopraggiunta nel 2014) e rigetto del ricorso per alcune imputazioni di «frode sportiva», estinte per prescrizione nel 2012.<ref name=Cassazione2015/>
* [[Massimo De Santis]]: conferma del verdetto di condanna in secondo grado per i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» (pena di un anno di reclusione [[Sospensione condizionale della pena|sospesa]] dalla Cassazione).<ref name=Cassazione2015/>
* [[Paolo Bertini]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado per i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» per insussistenza dei reati.<ref name=Cassazione2015/>
* [[Antonio Dattilo]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado per i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» per insussistenza dei reati.<ref name=Cassazione2015/>
 
Il 9 settembre 2015 sono state rese note le motivazioni dei verdetti: secondo la Cassazione Moggi è stato «l'ideatore di un sistema illecito di condizionamento delle gare del campionato 2004-2005 (e non solo di esse)». Per i giudici Moggi ha commesso sia il reato di associazione per delinquere sia quello di frode sportiva «in favore della società di appartenenza (la Juventus)» e ha anche ottenuto «vantaggi personali in termini di accrescimento del potere (già di per sé davvero ragguardevole senza alcuna apparente giustificazione)». Dai giudizi di Moggi in televisione e sui media «potevano dipendere le sorti di questo o quel giocatore, di questo o quel direttore di gara con tutte le conseguenze che ne potevano derivare per le società calcistiche di volta in volta interessate». L'associazione per delinquere diretta da Moggi «era ampiamente strutturata e capillarmente diffusa nel territorio con la piena consapevolezza per i singoli partecipi, anche in posizione di vertice (come Moggi, il Pairetto o il Mazzini), di agire in vista del condizionamento degli arbitri attraverso la formazione delle griglie considerate quale primo segmento di una condotta fraudolenta». Per quanto riguarda Massimo De Santis, i tabulati telefonici dimostrarono i «numerosi contatti in coincidenza con le partite per le quali era stato designato» tra l'ex arbitro internazionale e Luciano Moggi, «a riprova degli strettissimi rapporti tra la sudditanza e la complicità intercorrenti tra i due». Per quello che concerne invece i rapporti intrattenuti dai vertici della Fiorentina con Luciano Moggi, Diego e Andrea Della Valle e Sandro Mencucci recandosi «a Canossa» da Moggi si «accostano a quel sistema di potere che li aveva emarginati e in definitiva danneggiati: non dunque con il proposito di garantirsi l'imparzialità delle decisioni arbitrali per riparare ai presunti torti subiti in precedenza (ritenuti alla base della deficitaria situazione in classifica), ma una sorta di accondiscendenza verso un sistema di potere che li garantisse per il futuro attraverso scelte arbitrali oculate pilotate dal gruppo di potere operante in parte in seno alla FIGC (i vertici arbitrali e Mazzini) e in parte estraneo all'ente (Moggi), tra loro in perfetta simbiosi». Riguardo a Claudio Lotito la Cassazione rilevò una «congerie di telefonate compromettenti» e di «prove inequivocabili» delle «pressioni» da lui esercitate «sul mondo arbitrale in un contesto di lotte intestine per la nomina a presidente della FIGC tra l'uscente Franco Carraro e l'aspirante emergente Giancarlo Abete» per assicurarsi il «salvataggio» della Lazio. Inoltre la Cassazione rilevò come la «predisposizione delle griglie arbitrali» era «manovrata» dal designatore dei direttori di gara Pierluigi Pairetto insieme al suo collega Paolo Bergamo e «con la partecipazione di Luciano Moggi e Antonio Giraudo».<ref name=Repubblicacassazione>[http://www.repubblica.it/sport/calcio/2015/09/09/news/calciopoli_cassazione_moggi_strapotere_ingiustificato_-122527729/?refresh_ce Calciopoli, Cassazione: "Arbitri, tv, designatori: Moggi comandava tutto"], ''la Repubblica'', 9 settembre 2015</ref><ref>[http://www.rdes.it/Sentenza_MOGGI.pdf Sentenza n. 1857/2015], ''[[Corte suprema di cassazione]]'' {{pdf}}</ref>
Il processo con rito ordinario si concluse l'[[8 novembre]] [[2011]] con la condanna di altri sedici imputati: 5 anni e 4 mesi di reclusione per ''promozione della associazione a delinquere'' per l'ex direttore generale della Juventus, [[Luciano Moggi]] (che ha avuto anche il [[Daspo]] di 5 anni e l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici), 3 anni ed 8 mesi per l'ex designatore arbitrale [[Paolo Bergamo]] (più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici), 2 anni e 2 mesi per l'ex vicepresidente [[FIGC]] Innocenzo Mazzini (questi ultimi due ritenuti anch'essi colpevoli di ''promozione'' dell'associazione), 1 anno ed 11 mesi ciascuno per l'altro ex designatore [[Pierluigi Pairetto]] e per l'ex arbitro [[Massimo De Santis]], 1 anno ed 8 mesi per l'altro ex arbitro [[Salvatore Racalbuto]], 1 anno e 6 mesi (più ammenda di 30.000 euro) per il presidente della Reggina [[Pasquale Foti]], 1 anno e 5 mesi ciascuno per altri due ex arbitri, [[Paolo Bertini]] ed [[Antonio Dattilo]], 1 anno e 3 mesi ciascuno (più 25.000 euro di multa) per i dirigenti [[Claudio Lotito]] (presidente della Lazio), Andrea e [[Diego Della Valle]] (ex presidente e proprietario della Fiorentina) e Sandro Mencucci (amministratore delegato della Fiorentina), 1 anno ciascuno (più 20.000 euro di multa) per l'ex dipendente del Milan Leonardo Meani e gli ex assistenti arbitrali [[Claudio Puglisi]] e Stefano Titomanlio. Otto gli imputati assolti: l'ex direttore sportivo del Messina [[Mariano Fabiani]], l'ex arbitro [[Pasquale Rodomonti]], gli ex assistenti Marcello Ambrosino, Silvio Gemignani ed Enrico Cennicola, l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, l'ex segretaria della CAN A-B Maria Grazia Fazi e l'ex giornalista [[Rai]] Ignazio Scardina. Escluse, invece, tutte le istanze risarcitorie contro la Juventus, citata al processo come [[parte civile]], in quanto la corte considerò che il club non era responsabile a titolo [[responsabilità oggettiva|oggettivo]] né [[responsabilità civile|civile]] nella vicenda<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/08-11-2011/calciopoli-sentenza-arrivo-803628433674.shtml Calciopoli, tutti colpevoli]</ref><ref>[http://sport.sky.it/sport/calcio_italiano/2011/11/09/calciopoli_reazioni_della_juventus.html La Juve guarda oltre Calciopoli: ora parità di trattamento]</ref>. La società torinese, sulla base della sentenza e dei contemporanei sviluppi del suo ricorso al TNAS contro la mancata revoca dello Scudetto 2005-2006 all'Inter, ha annunciato, il [[14 novembre]], ricorso al TAR del Lazio contro la Federcalcio e l'Inter per vedersi riconosciuto il risarcimento dei danni subiti dalle sentenze sportive del [[2006]].
 
== La sentenza della Corte dei conti ==
Va notato che, complessivamente tra rito abbreviato e rito ordinario, le uniche condanne non coperte completamente da [[indulto]] sono quelle di Moggi e di Bergamo. Sottraendo lo "sconto" di 3 anni dovuto all'indulto, al momento Moggi dovrebbe scontare 2 anni e 4 mesi di reclusione (ai quali vanno però aggiunti un ulteriore anno per il caso GEA e quattro mesi per diffamazione nei confronti di [[Franco Baldini]], condanna quest'ultima arrivata pochi giorni dopo quella di Napoli). Bergamo dovrebbe scontare invece 8 mesi di reclusione. Tuttavia le pene non sono immediatamente esecutive ed occorrerà dunque attendere i successivi gradi di giudizio.
Il 17 ottobre 2012 la Corte dei conti ha condannato gli arbitri coinvolti nello scandalo a risarcire la FIGC con l'accusa di danno all'immagine. Qualora la condanna dovesse diventare definitiva complessivamente la FIGC incasserebbe quasi 4 milioni di euro (esattamente 3,97). La condanna ha riguardato quattordici persone: la richiesta più pesante (1 milione di euro) sarebbe per Paolo Bergamo, ex arbitro e designatore, mentre l'altro designatore Pierluigi Pairetto dovrebbe versare 800.000 euro. L'ex vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini dovrebbe invece risarcire 700.000 euro. Tra le altre pene spiccano i 500.000 euro inflitti a Tullio Lanese e a Massimo De Santis e i 100.000 euro a Salvatore Racalbuto. Gli interessati hanno la possibilità di presentare ricorso.<ref name="cortedeiconti">{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/12_ottobre_17/calciopoli-arbitri-risarcimento-corte-conti_c84c2e18-1867-11e2-a20d-0e1ab53dafde.shtml|titolo=Calciopoli, la Corte dei conti condanna gli arbitri: 4 milioni di danni alla Figc|editore=[[Corriere della Sera]]|data=17 ottobre 2012|accesso=26 ottobre 2012}}</ref>
 
== Altri procedimenti ==
Nell'aprile 2007 venne fuori un secondo filone d'inchiesta basato sul traffico di schede telefoniche svizzere (SIM) tra Luciano Moggi, Angelo Mariano Fabiani (ex direttore sportivo del {{Calcio Messina|N}}) e alcuni arbitri che riguardavano la stagione 2004-2005.<ref>{{cita web |url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/aprile/15/Hanno_usato_male_schede__ga_10_070415021.shtml |titolo=Hanno usato male le schede}}</ref> Al termine dell'inchiesta portata avanti dalla FIGC, la Juventus e il Messina patteggiarono e vennero multate rispettivamente di 300.000 euro (divisi in tre rate da 100.000 euro annui) e di 60.000 euro (da versare alla FIGC); gli arbitri coinvolti (Paolo Bertini, Gianluca Paparesta e Tiziano Pieri) sospesi in via cautelare nell'aprile 2007 (quindi per tutta la stagione 2007-2008), in attesa di chiarire le loro posizioni, vennero sospesi in maniera definitiva dall'AIA nel luglio 2008, mentre Fabiani fu squalificato per 4 anni.<ref>{{cita news |url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/05/Arbitri_rosa_ridotta_Paparesta_dismesso_co_9_080705123.shtml|titolo=Arbitri, rosa ridotta Paparesta «dismesso» |pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Alessandro Bocci |data=5 luglio 2008 |p=49|urlarchivio=https://archive.is/20120701120332/http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/05/Arbitri_rosa_ridotta_Paparesta_dismesso_co_9_080705123.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
* Il [[14 maggio]] [[2009]] il [[Giudice di Pace]] di [[Lecce]], Cosimo Ro­chira, si è pronunciato sul ricorso presentato da un gruppo di abbo­nati del [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]], i quali chiedevano 165,78 [[euro]] di danni a [[Luciano Moggi]] e [[Massimo De Santis]] come risarcimento per aver pagato e presenziato a due partite sanzionate dal giudizio sportivo: Lecce-Fiorentina e Lecce-Juventus. Rochira ha respinto il ricorso presentato dai tifosi leccesi. Il [[10 giugno]] sono state rese pubbliche le motivazioni, nelle quali si legge che "''non è stato in alcun modo prova­to il fatto descritto''" e che "''il Giudicante non ri­tiene inoltre pienamente uti­lizzabili le sentenze rese da­gli organi di giustizia sporti­va essendo quest'ultimo giu­dizio strutturalmente diver­so rispetto al giudizio ordina­rio. Né si ritiene che le intercettazioni telefo­niche richiamate nel corso del giudizio possano avere valenza pro­batoria, non essendo utilizzabili in un procedimento di­verso da quello nel quale es­se sono disposte''". Paco D'Onofrio, avvocato facente parte del collegio legale di Moggi, ha commentato in questo modo: "''È la prima sentenza che esclude un pat­to illecito tra Moggi e De Santis: non c'è la prova og­gettiva ed effettiva di quel­l'illecito consumato che ha portato alle condanne sporti­ve pesanti per i tesserati e la Juventus: cade anche il pre­supposto dell'utilizzabilità delle uniche prove su cui si sono basati i giudici per mandare quasi in C la Juve!''"<ref>[http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2009/06/10-30258/Giudice+di+pace+assolve+Moggi:+Non+c%E2%80%99%C3%A8+stato+illecito+sportivo+ Giudice di pace assolve Moggi: Non c’è stato illecito sportivo]</ref>.
 
Nell'aprile 2012 la Corte di cassazione conferma la sanzione disciplinare della censura a carico del giudice Teresa Casoria, presidente della nona sezione del tribunale di Napoli che aveva guidato il [[#Processo di Napoli|filone penale]] di Calciopoli, e che le era stata inflitta nell'aprile 2011 per una serie di comportamenti scorretti tenuti contro i propri colleghi mentre presiedeva le udienze del suddetto processo.<ref>{{cita web|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/04/23/news/calciopoli_sanzionata_la_casoria_diceva_ai_colleghi_mi_abboffate_le_palle-33812024/|titolo=Calciopoli, sanzionata la Casoria|data=23 aprile 2012}}</ref> Nel maggio 2014, sempre la Cassazione sancisce il risarcimento economico a favore di Moggi e Antonio Giraudo, condannando due giornalisti sportivi che avevano usato nei loro confronti toni considerati diffamatori.<ref>{{cita web|autore=Giuseppe Tripodi|url=https://www.sentenze-cassazione.com/calciopoli-direttore-giornalista-condannati-per-aver-diffamato-moggi-giraudo/|titolo=Calciopoli, direttore e giornalista condannati per aver diffamato Moggi e Giraudo|data=2014-05-29}}</ref>
== Conseguenze ==
 
Nel luglio 2015 il tribunale di Milano si è espresso in un processo per diffamazione inerente ai fatti di Calciopoli, intentato dalla famiglia Facchetti nei confronti di Moggi, il quale aveva pubblicamente accusato l'allora presidente interista Giacinto Facchetti (nel frattempo scomparso) «di avere anche lui chiesto e ottenuto trattamenti di riguardo negli arbitraggi delle partite interiste». Il giudice ha assolto Moggi «perché il fatto non sussiste», riscontrando «con certezza una buona veridicità» nelle sue affermazioni e rilevando nei confronti di Facchetti l'esistenza di «una sorta di intervento di ''[[lobbying]]'' da parte dell'allora presidente dell'Inter nei confronti della classe arbitrale [...] significative di un rapporto di tipo amicale [e] preferenziale [con] vette non propriamente commendevoli».<ref>{{cita web|autore=Luca Fazzo |url=http://www.ilgiornale.it/news/sport/tribunale-riscrive-calciopoli-anche-linter-faceva-lobbing-1168398.html|titolo=Il tribunale riscrive Calciopoli, "Anche l'Inter faceva lobbing"|data=9 settembre 2015}}</ref> La sentenza è stata confermata in appello nel 2018<ref>{{cita web |url=https://www.liberoquotidiano.it/news/sport/13323482/luciano-moggi-arbitri-facchetti-giudici-calciopoli-sentenza.html|titolo=Luciano Moggi, Giacinto Facchetti e gli arbitri: l'ultima sentenza conferma tutto|data=31 marzo 2018}}</ref> ed è passata in [[Cosa giudicata|giudicato]] l'anno seguente.<ref>{{cita web|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/sport/13418491/luciano-moggi-le-perle-di-calciopoli-che-nessuno-ricorda.html|titolo=Luciano Moggi: "Le perle di Calciopoli che nessuno ricorda più"|data=13 gennaio 2019}}</ref>
* Per la Juventus la retrocessione del 2006 fu la prima della storia; il ritorno matematico in [[Serie A 2007-2008|Serie A]] avvenne nel maggio 2007, dopo aver sconfitto l'[[Arezzo Calcio|Arezzo]] in trasferta per 5-1 a tre turni dalla fine del campionato.
 
Nell'ottobre 2015 la Corte d'appello di Roma conferma la condanna a quattro mesi di reclusione comminata nel 2011 a Moggi per aver minacciato l'ex dirigente della Roma, Franco Baldini, prima di un'udienza nel processo GEA World, essendo quest'ultimo pubblico ufficiale in quanto convocato come testimone.<ref>{{cita web|url=https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/calciopoli/2015/10/12-4904119/moggi_condannato_a_4_mesi_minacci_baldini|titolo=Moggi condannato a 4 mesi: minacciò Baldini|data=12 ottobre 2015}}</ref> Nel maggio dell'anno seguente, Moggi viene condannato per diffamazione, in sede civile a Roma, a risarcire il colonnello Attilio Auricchio per averlo definito un bugiardo in una trasmissione televisiva, con l'intento di stigmatizzarne l'operato nell'inchiesta di Calciopoli.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2016/05/13/diffamo-investigatore-condannato-moggi_94b0460d-cc49-4dca-9707-aaf9bd94cb22.html|titolo=Diffamò investigatore, condannato Moggi|data=13 maggio 2016}}</ref>
* Nonostante i 30 punti di penalizzazione il Milan è riuscito a qualificarsi per la [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]] (poi vinta), sia pure partendo dal preliminare estivo, anche se con riserva poiché l'[[UEFA]] espresse molte perplessità riguardo al fatto di far partecipare ad una competizione internazionale un club coinvolto in uno scandalo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/03/Milan_ammesso_Champions_con_diffida_co_9_060803050.shtml Milan ammesso in Champions ma con diffida: «Vi sorvegliamo»]</ref>
 
Nell'aprile 2018 il giudice dell'udienza preliminare di Firenze ha scagionato la Fiorentina dall'accusa di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza, riguardo a una controversia economica pendente all'epoca tra la società dei Della Valle e il Bologna, con la richiesta dei felsinei (tramite la controllante Victoria 2000) ai danni dei toscani di un risarcimento per la presunta ingiusta retrocessione nel campionato 2004-2005, diatriba a cui si aggiungerà anche il Brescia.<ref>{{cita web|url=https://www.firenzetoday.it/cronaca/calciopoli-assoluzione-vertici-fiorentina-della-valle.html|titolo=Calciopoli: assolti i vertici della Fiorentina|data=2018-04-20}}</ref> Tale atto è il prologo al respingimento, l'anno successivo, da parte della Corte d'Appello di Napoli alla richiesta di Bologna e Brescia per ingiusto declassamento: il giudice ha stabilito che mancasse la prova che le due compagini retrocessero a causa di comprovati illeciti.<ref>{{cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/calciopoli-risarcimento-1.4408000|titolo=Calciopoli, nessun risarcimento al Bologna|data=25 gennaio 2019}}</ref>
* Senza i 15 punti di penalizzazione la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] avrebbe concluso la stagione al terzo posto, anziché al sesto e si sarebbe qualificata ai preliminari di [[UEFA Champions League 2007-2008|Champions League]], davanti a Milan (quarto con 69 punti senza i -8) e Lazio, partita con -11 e rimasta -3 dopo la sentenza del CONI, che invece avrebbe disputato la [[Coppa UEFA 2007-2008|Coppa UEFA]].
 
Nel dicembre 2018 la Corte federale d'appello ha concesso la riabilitazione all'ex arbitro Stefano Cassarà, già assolto nel 2009 nel processo penale di Calciopoli.<ref>{{cita pubblicazione|url=https://figc.it/media/71534/com-uff-057-sez-unite-testi-delle-decisioni-riunione-del-10072018-cu.pdf|titolo=COMUNICATO UFFICIALE N. 057/CFA (2018/2019)|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=2018-12-05}}</ref>
* La Reggina, senza penalizzazione, avrebbe concluso il campionato all'ottavo posto. Da ricordare però che il club calabrese, partito da -15, ebbe uno sconto di quattro punti grazie alla sentenza del CONI a campionato in corso; con quei quattro punti di penalizzazione in più sarebbe retrocessa in [[Serie B]] al posto del [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo Verona]].
 
Nel febbraio 2021 la prescrizione mette la parola fine al processo contro 23 tifosi fiorentini che nel luglio 2006, per protesta contro la sentenza del giudice sportivo che condannava la Fiorentina alla retrocessione in Serie B, insieme con altri {{Formatnum:3000}} sostenitori gigliati avevano occupato i binari della [[Ferrovia Firenze-Roma|linea Firenze-Roma]] causando ripercussioni negative al traffico ferroviario nazionale: l'accusa, con condanna in primo grado del maggio 2014, era per interruzione di [[servizio pubblico]].<ref>{{cita web |url=https://www.lanazione.it/firenze/sport/bloccarono-i-treni-contro-la-sentenza-di-calciopoli-prescrizione-per-23-tifosi-viola-1.6016166|titolo=Bloccarono i treni contro la sentenza di calciopoli: prescrizione per 23 tifosi viola|data=12 febbraio 2021}}</ref> Il mese seguente il Comitato Regionale Toscana della FIGC accoglie l'istanza di riabilitazione presentata da Innocenzo Mazzini, all'epoca di Calciopoli vicepresidente federale e squalificato a vita da incarichi dirigenziali all'interno della Federazione, onde poter svolgere attività volontaria come medico nel calcio toscano.<ref>{{cita web|autore=Gabriele Caldieron|url=https://www.firenzeviolasupersportlive.it/sport/calcio/istanza-accolta-innocenzo-mazzini-puo-svolgere-attivita-volontaristica-nel-calcio-come-medico/|titolo=Istanza accolta, Innocenzo Mazzini può svolgere attività volontaristica nel calcio come medico|data=2021-03-17}}</ref> Nel settembre dello stesso anno l'Associazione Italiana Arbitri esclude definitivamente Bergamo dai propri ranghi, dopo che una modifica al proprio statuto ne aveva permesso poco tempo prima il reintegro pur in contrasto con le normative FIGC; Bergamo aveva dato le dimissioni nel 2006 dalla carica di designatore arbitrale, subito dopo l'inizio di Calciopoli, sottraendosi così alla giustizia sportiva.<ref>{{cita web|autore=Fulvio Bianchi|url=https://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2021/09/20/news/paolo_bergamo_caso_chiuso_l_ex_designatore_non_fa_piu_parte_dell_associazione_arbitri_-318656093/|titolo=Paolo Bergamo, caso chiuso (l'ex designatore non fa più parte dell'associazione arbitri)|data=2021-09-20}}</ref> Nel novembre seguente la Cassazione conferma la condanna a carico della Rai a risarcire con {{formatnum:180000}} euro i parenti del giornalista sportivo [[Oliviero Beha]], per averlo sottoposto a demansionamento, tra il 2008 e il 2010, a causa delle sue posizioni critiche sul processo penale di Calciopoli.<ref>{{cita web |autore=Massimo Galanto |url=https://www.tvblog.it/post/oliviero-beha-rai-risarcimento-demansionato|titolo=Oliviero Beha demansionato, Rai deve risarcire la sua famiglia per 180 mila euro|data=8 novembre 2021}}</ref>
* L'Arezzo, senza i punti di penalizzazione, sarebbe arrivato a metà classifica e sarebbe retrocesso direttamente in serie C1 lo [[Spezia Calcio 1906|Spezia]], con Verona e Cesena che avrebbero fatto i play-out.
 
Nel febbraio 2022 la Corte d'appello di Napoli dispone il diritto della FIGC ad essere risarcita economicamente dai condannati dei processi sportivo e penale di Calciopoli, in quanto costituitasi parte civile contro di essi.<ref>{{cita web|url=https://www.ilmattino.it/sport/calcio/calciopoli_moggi_figc_lotito_della_valle-6512498.html|titolo=Calciopoli: Lotito, Della Valle e Moggi condannati a risarcire la Figc|data=18 febbraio 2022}}</ref>
* Successivamente (aprile [[2007]]) venne fuori un secondo filone d'inchiesta basato sul traffico di schede telefoniche svizzere (SIM) tra Luciano Moggi e alcuni arbitri che riguardavano la stagione 2005-2006;<ref>[http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/aprile/15/Hanno_usato_male_schede__ga_10_070415021.shtml Hanno usato male le schede]</ref> al termine dell'inchiesta portata avanti dalla Federazione la Juventus patteggiò e venne multata 300.000 euro divisi in tre rate da 100.000 euro annui (da versare alla FIGC), mentre gli arbitri coinvolti, Paolo Bertini, Gianluca Paparesta e Tiziano Pieri, sospesi in via cautelare nell'aprile [[2007]] (quindi per tutta la stagione 2007-2008) in attesa di chiarire le loro posizioni, vennero sospesi in maniera definitiva dall'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] nel luglio [[2008]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/05/Arbitri_rosa_ridotta_Paparesta_dismesso_co_9_080705123.shtml Arbitri, rosa ridotta Paparesta «dismesso»]</ref>
 
Nel febbraio 2023 la Corte Federale d'Appello respinge la richiesta di riabilitazione presentata dall'ex designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei in merito all'inibizione di tre anni comminatagli nel 2006 per condotte antiregolamentari occorse nelle designazioni per l'incontro di Serie B Arezzo-Salernitana del maggio 2005.<ref>{{cita web|url=https://www.figc.it/media/190827/sez-unite-decisione-n-0071-cfa-del-23-febbraio-2023.pdf|titolo=Decisione/0071/CFA-2022-2023 Registro procedimenti n. 0084/CFA/2022-2023|data=23 febbraio 2023}}</ref>
* Nel giugno 2008 Luca De Meo, all'epoca top manager del gruppo [[FIAT]], Amministratore Delegato di [[Alfa Romeo]], responsabile marketing di tutto il gruppo nonché membro del GEC, l'organismo che controlla ''Fiat Group'', rilasciò una dichiarazione dove affermava che le vicissitudini giudiziarie e le sconfitte della Juventus nel periodo precedente avevano aiutato a risollevare l'immagine di simpatia del gruppo.
 
Il 25 marzo 2024 il TAR del Lazio dichiara inammissibile per un «difetto di giurisdizione» il ricorso presentato dall'ex CEO juventino Giraudo, che chiedeva che la questione di incompatibilità della legge 280/2003 venisse rimessa alla [[Corte di giustizia dell'Unione europea]].<ref>{{cita web|url=https://www.calcioefinanza.it/2024/03/25/calciopoli-ricorso-giraudo-motivazioni-tar/|titolo=Calciopoli, inammissibile "per difetto di giurisdizione" il ricorso di Giraudo: le motivazioni del TAR|data=25 marzo 2024}}</ref>
* In base a quanto emerge da un sondaggio della società Demos & Pi pubblicato nel settembre [[2011]] sul quotidiano ''[[la Repubblica]]'', il 56,5% del campione esaminato è scettico sulla regolarità delle decisioni prese dalla giudizia sportiva,<ref>In base a quanto emerge da un sondaggio della società Demos & Pi nel [[settembre]] [[2011]], del 56,5% totale che è scettico sulla regolarità delle decisioni prese dalla giudizia sportiva, il 23,6% considera lo scandalo Calciopoli «come un caso di giustizia sportiva con gravi errori e irregolarità», mentre che il 32,9% la ritiene «come un tentativo di danneggiare alcune squadre a favore di altre», cfr. {{pdf}}&nbsp;{{cita web|url=http://www.demos.it/2011/pdf/1942rapporto_demoscoop31_8.09.11.pdf|titolo=XXXI Osservatorio sul Capitale Sociale degli Italiani – Gli italiani e il calcio|editore=Demos & Pi|pagina=14|data=8-9-2011|accesso=13-12-2011}}</ref> mentre che il 24,9% giudicò lo scandalo Calciopoli «come un caso di giustizia sportiva che ha portato alle giuste decisioni».<ref name=ricerca2011>{{pdf}}&nbsp;{{cita web|url=http://www.demos.it/2011/pdf/1942rapporto_demoscoop31_8.09.11.pdf|titolo=XXXI Osservatorio sul Capitale Sociale degli Italiani – Gli italiani e il calcio|editore=Demos & Pi|pagine=4, 14-15|data=8-9-2011|accesso=28-10-2011}}</ref> Invece, il 43,5% del citato campione sostiene che il titolo di campione d'Italia [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] «[dovrebbe] non essere assegnato a nessuno».<ref name=ricerca2011/>
 
== Nella cultura di massa ==
Le vicissitudini di Calciopoli hanno trovato ampio spazio nei ''[[mass media]]'', influenzando l'immaginario popolare e facendo da soggetto per produzioni audiovisive di vario tipo; ciò vale sia in ambito nazionale sia internazionale, tanto che, in quest'ultimo caso, anche i similari scandali calcistici scoppiati in Turchia nel 2011<ref>{{cita web|lingua=tr|autore=Cengiz Özbek|url=https://www.hurriyet.com.tr/gundem/uefa-italya-formulunu-uygulayacak-mi-18185085|titolo=UEFA İtalya formülünü uygulayacak mı|data=2011-07-06}}</ref> e in Spagna nel 2023<ref>{{cita web|lingua=es|url=https://www.elespanol.com/opinion/editoriales/20230217/futbol-espanol-propio-calciopoli/742065790_14.html|titolo=El fútbol español ya tiene su propio Calciopoli|data=2023-02-17}}</ref> sono stati paragonati a quello italiano.
 
Nell'estate 2006 l'attore comico [[Checco Zalone]] ha pubblicato la canzone ''[[Siamo una squadra fortissimi]]'', un omaggio alla [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] impegnata nel [[Campionato mondiale di calcio 2006|campionato mondiale]] in Germania, nella quale non mancano riferimenti sarcastici a Luciano Moggi e allo scandalo di Calciopoli.<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Speciali/Mondiale_2006/Primo_Piano/2006/07_Luglio/07/innozelig.shtml|titolo=L'inno per gli Azzurri nato da Zelig|data=7 luglio 2006}}</ref> Nello stesso anno Zalone ha inciso anche il brano ''[[I juventini]]'', incentrato sulla retrocessione in Serie B della Juventus.<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/10_Ottobre/10/10zalone.shtml|titolo=La Juve, "squadra gloriosi"|data=10 ottobre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061116015811/http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/10_Ottobre/10/|dataarchivio=16 novembre 2006}}</ref>
 
Nel 2009 esce il docufilm ''Operazione Off Side'' che ricostruisce, con l'ausilio di materiale originale e attori, le indagini dei carabinieri su Calciopoli tra il 2004 e il 2005,<ref>{{cita web|url=https://movieplayer.it/film/operazione-off-side_27277/|titolo=Operazione Off Side (2009)|accesso=10 ottobre 2022}}</ref> mentre del 2012 sono il documentario ''Nel Paese di Giralaruota: il grande inganno di Calciopoli''<ref>{{cita web|url=https://video.repubblica.it/dossier/calciopoli-processo/nel-paese-di-giralaruota-il-film-su-calciopoli/94369/92751|titolo=Nel paese di Giralaruota: il film su Calciopoli|data=4 maggio 2012|accesso=10 ottobre 2022}}</ref> e la serie a fumetti ''Forza Italia'' che ripercorre le tappe della vicenda.<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/02/servizio-pubblico-lancia-forza-italia-inchiesta-a-fumetti-sul-calcio-scommesse/281754/|titolo=Servizio Pubblico lancia “Forza Italia”, inchiesta a fumetti sul calcioscommesse|data=2012-07-02}}</ref> Nel 2013 il programma criminologico di [[Rai 3]] ''[[Un giorno in pretura (programma televisivo)|Un giorno in pretura]]'' mostra le deposizioni fornite dai testimoni dell'accusa al processo penale di Napoli e approfondisce i vari filoni delle indagini che hanno poi portato al procedimento.<ref>{{cita web|url=http://www.ungiornoinpretura.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-7a7cdd71-c2ee-46ed-99ee-119b12fa48eb.html|titolo=Rai Tre Un Giorno in Pretura - Calciopoli|accesso=10 ottobre 2022}}</ref>
 
Nel 2021 un capitolo della serie di [[Netflix]], ''Il lato oscuro dello sport'', è focalizzato sull'inchiesta di Calciopoli e il punto di vista del [[pubblico ministero]].<ref>{{cita web|url=https://corrieredinapoli.com/2021/10/22/il-lato-oscuro-dello-sport-calciopoli-raccontato-da-netflix/|titolo=Il lato oscuro dello sport: Calciopoli raccontato da Netflix|data=22 ottobre 2021|accesso=10 ottobre 2022}}</ref> L'anno seguente arriva su [[History (Italia)|History Italia]] il documentario ''Calciopoli - Anatomia di un processo'', dove vengono ripercorse le tappe delle indagini e del dibattimento penale di Napoli.<ref>{{cita web|url=https://www.corrieredellosport.it/news/altre-notizie/2022/05/26-93274765/calciopoli_-_anatomia_di_un_processo_una_produzione_originale_in_tv|titolo=“Calciopoli - Anatomia di un processo”, una produzione originale in tv|data=26 maggio 2022|accesso=10 ottobre 2022}}</ref> Infine nel 2023, il programma d'inchiesta di [[Rai 3]] ''[[Report]]'', in una puntata approfondisce molti temi inediti su Calciopoli tramite testimonianze di vari personaggi protagonisti dello scandalo e intercettazioni – fino ad allora – non di dominio pubblico.<ref>{{Cita TV|autore=Daniele Autieri|url=https://www.raiplay.it/video/2023/04/Report---Puntata-del-17042023-7a9ed268-c714-4b91-9e24-15878ddb57a4.html|titolo=C'era una volta Calciopoli|trasmissione=Report|canale=Rai 3|data=17 aprile 2023}}</ref>
 
== Reazioni ==
Durante lo svolgimento del processo sportivo nel luglio 2006, alcune forze politiche come [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] e [[Popolari UDEUR]] provarono a promuovere l'idea di un'[[amnistia]] in caso di vittoria della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] al [[campionato mondiale di calcio 2006]] (poi effettivamente verificatasi), sulla scorta di quanto avvenuto per il [[Scandalo del calcioscommesse del 1980|Calcioscommesse del 1980]] dopo la vittoria dell'Italia al [[campionato mondiale di calcio 1982]]. L'allora ministro per le politiche giovanili e lo sport [[Giovanna Melandri]] scartò con fermezza l'ipotesi amnistia definendola una «idiozia».<ref>{{cita news |autore=Pierluigi Panza |url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/08/Sinistra_Amnistia_Diventa_Idiozia_co_9_060708057.shtml |titolo=A Sinistra l'Amnistia Diventa «Idiozia» |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=8 luglio 2006 |urlarchivio=https://archive.is/20140819095055/http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/08/Sinistra_Amnistia_Diventa_Idiozia_co_9_060708057.shtml |urlmorto=sì}}</ref>
 
In base a quanto emerse da un sondaggio della società Demos & Pi pubblicato nel settembre 2011 sul quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' il 56,5% del campione esaminato era scettico sulla regolarità delle decisioni prese dalla giustizia sportiva, mentre il 24,9% giudicava lo scandalo Calciopoli «come un caso di giustizia sportiva che ha portato alle giuste decisioni». Inoltre il 43,5% del citato campione sosteneva che il titolo di campione d'Italia 2005-2006 dovesse «non essere assegnato a nessuno», a fronte di un 33,7% che riteneva che tale scudetto dovesse rimanere all'Inter o essere attribuito ad altre squadre.<ref>{{cita web |formato=pdf |url=http://www.demos.it/2011/pdf/1942rapporto_demoscoop31_8.09.11.pdf|titolo=XXXI Osservatorio sul Capitale Sociale degli Italiani – Gli italiani e il calcio |editore=Demos & Pi |pp=4, 14-15 |data=8 settembre 2011|accesso=28 ottobre 2011}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Antonio Felici|wkautore=Antonio Felici|titolo=Da porta a porta. Gli ultimi dribbling dei furbetti del calcio|città=Roma|editore=Iacobelli|anno=2012|isbn=978-88-6252-183-3|sbn=LIG0176155}}
 
== Voci correlate ==
* [[Serie A 2004-2005]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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