Lercara Friddi: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Panorama=
|Didascalia=
|
|Voce bandiera=
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Sicilia
|Divisione amm grado 2=Palermo
|Amministratore locale = Luciano Marino
|Partito = [[Democrazia Cristiana Sicilia Nuova|DC]]
|Data elezione = 11-6-2018
|Data istituzione=
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Castronovo di Sicilia]], [[Prizzi]], [[Roccapalumba]], [[Vicari]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno= 1574
|Nome abitanti = lercaresi
|Patrono = [[Nostra Signora di Costantinopoli|Maria Santissima di Costantinopoli]]
|Festivo = 19-21 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Lercara Friddi (Metropolitan City of Palermo, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Lercara Friddi all'interno della città metropolitana di Palermo
}}
'''Lercara Friddi''' (''Arkara dî Friddi'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Palermo]] in [[Sicilia]].
== Geografia fisica ==
Lercara Friddi sorge quasi alle falde di [[Colle Madore]] e del suo sito archeologico [[Sicani|sicano]], tra il vallone del Landro e la vallata di [[Torto (fiume)|Fiumetorto]] e del [[Platani]]. Si trova sulla direttrice [[Palermo]] - [[Agrigento]], ad un'altezza media di 670 metri [[metri sul livello del mare|s.l.m.]]
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Lercara Friddi}}
== Storia ==
È stata fondata, nell'ambito delle nuove città istituite dall'amministrazione spagnola del re [[Filippo II di Spagna|Filippo]] per ripopolare i feudi abbandonati, con la ''[[licentia populandi]]'' del 22 settembre [[1595]] concessa a Baldassarre Gomez de Amezcua che avendo sposato Francesca [[Lercari (famiglia)|Lercaro]], figlia di Leonello, ebbe in dote matrimoniale i feudi Friddi, Friddigrandi e Faverchi, dedicati alla produzione di vino e frumento.
[[Leonello Lercaro]] era un [[imprenditore]] [[Genova|genovese]] di origine [[Armenia|armena]] venuto in [[Sicilia]] nel [[1570]] in cerca di miglior fortuna, e grazie alla cui intraprendenza sorse l'originario nucleo cittadino<ref>{{Cita web|1=https://www.academia.edu/4355226/I_Lercari_-_Fondatori_di_Lercara_Friddi|titolo=I Lercari - Fondatori di Lercara Friddi|sito=independent.academia.edu/DaniloCaruso/|accesso=28 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>. La famiglia di costui era [[Chiesa cattolica|cattolica]] di rito greco, e in tale fatto si giustifica la presenza a Lercara dell'[[Icona (arte)|icona]] della [[Madonna di Costantinopoli]] ritrovata dall'undicenne Oliva Baccarella nel [[1807]]: l'effigie graffita recante la data del [[1734]] proveniva presumibilmente da una chiesa lercarese che seguiva il rito dei Lercari; andata smarrita per la rovina di detta chiesa, fu ritrovata all'aperto nei pressi di un vicino torrente: la tradizione popolare tramanda come miracoloso quell'evento, da cui trassero origine la festività patronale e la chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli (che conserva il graffito, dipinto alla fine del [[XIX secolo]])<ref>{{Cita web|https://www.academia.edu/4355319/L'Odigitria_a_Lercara|titolo=L'Odigitria a Lercara|sito=independent.academia.edu/DaniloCaruso/|accesso=27 aprile 2018}}</ref>.
Per lungo tempo le maggiori testimonianze urbanistiche di Lercara Friddi furono soprattutto luoghi di culto: dopo la chiesa di San [[Gregorio_Illuminatore]] d'Armenia, edificata da Lionello Lercaro tra il 1573 e il 1580 nella zona di via dei Martiri, ci furono la chiesa della Madonna del Rosario, edificata da Baldassarre Gomez de Amezcua tra il 1595 e il 1604 in via Pucci; la chiesa di Sant'Anna, edificata da Francesca Lercaro tra il 1605 e il 1610 nella stessa omonima via; e la chiesa di San Gregorio Traumaturgo, inizialmente edificata da Raffaella Lercaro de Amezcua tra il 1627 e il 1640 e poi riedificata più volte sino ai primi dell'[[Ottocento]], corrispondente alla parte alta di Corso Giulio Sartorio (tutte scomparse nel tempo).
Lo sviluppo iniziale dell'abitato risentì delle gravose condizioni imposte ai coloni, ma trovò impulso nel 1618 con l'arrivo di Francesco Scammacca Gravina, erede della baronia dei Lercaro, che oltre a risiedere nel nascente centro favorì migliorie come nuove strade, bevai e ulteriori chiese. Nel 1708, la baronia di Lercara fu elevata al rango di principato<ref>{{cita web|url=http://www.sicilyvideo.it/ita/prodotti/video/lercarafriddi.html|titolo=Video a Lercara Friddi|accesso=24 gennaio 2022}}</ref>.
Nel libro ''Della Sicilia Nobile,'' scritto nel [[1754]] da [[Francesco Maria Emanuele Gaetani]], "''Lercara delli Friddi''" risulta "Terra Baronale col mero e misto Impero (…) abitata da 1536 anime, per cui vi sono 483 case (…) sei Chiese".
Nel [[1801]] il poeta [[Giovanni Meli]] cita Lercara Friddi (col toponimo di ''Alcara de' freddi''), in un passaggio delle sue ''Riflessioni sullo stato presente del [[Regno di Sicilia (1735-1816)|Regno di Sicilia]] intorno all'agricoltura e alla pastorizia''<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.lercarafriddi.pa.it/cenni-storici.html|titolo=Cenni Storici - Comune Lercara Friddi|autore=Pietro Castelli, Leone Rosalinda, Sferlazza Silvia, Nuccio Lucrezia, Angela Campanella, Antonino Nuccio, Giuseppe Lucania, Paride Disparti|accesso=12 febbraio 2018|dataarchivio=13 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180213022029/http://www.comune.lercarafriddi.pa.it/cenni-storici.html|urlmorto=sì}}</ref>: ".…Quei pochi, che restano ne' villaggi, attaccati alle loro famigliole, trovandosi deboli, e mal nutriti, o cadono nella rafanìa<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/rafania/|titolo=rafanìa in Vocabolario - Treccani|accesso=12 febbraio 2018}}</ref> (morbo terribile, descritto prima dal cel. [[Linneo]]) che fra la debolezza, e contrazione lor toglie l'uso delli ginocchi, e delle gambe o non hanno la forza di resistere alle aeree vicissitudini dell’autunno, od ai rigori dell’inverno, quindi le frequenti epidemie, che spopolano i villaggi, e le campagne; come si è veduto in quest’anno che nella sola Alcara de’ freddi fra lo spazio di pochi mesi ne sono mancati mille, metà morti e metà fuggiti per la miseria, ed i debiti. Ed oh la gran perdita, che è questa per lo Stato!…"
Con la [[Costituzione siciliana del 1812]] e l'abrogazione della [[Latifondo in Sicilia|feudalità]], a Lercara Friddi viene anche attribuito titolo di "Libera Università".
{{vedi anche|Miniere di zolfo di Lercara Friddi}}
Fu la scoperta dello [[zolfo]] a cambiare le sorti del paese, rendendolo un importante centro minerario, l'unico in provincia di Palermo, per l'estrazione e la lavorazione dello [[Zolfo di Sicilia|zolfo siciliano]], incentivandone la crescita a partire dal 1828. Lo sviluppo portò a un ''boom'' demografico senza precedenti.
[[File:The Cathedral of Lercara Friddi, c. 1910.jpg|thumb|La chiesa madre prima della sua ristrutturazione, 1910]]
Tuttavia, dopo l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]] le condizioni di gran parte della popolazione del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] (e in particolare della Sicilia), restavano ancora ampiamente insoddisfacenti. La [[questione meridionale]] vide l'impennata del [[Brigantaggio postunitario italiano|brigantaggio]] che nel [[1863]] e nel [[1876]] interessò anche due membri dei Rose-Gardner, rapiti e liberati dietro pagamento di un riscatto. Nel [[1893]], anno d'inizio crisi dell'industria dello zolfo, diversi minatori lercaresi lamentarono gravi ritardi dei salari. E durante i [[Fasci siciliani]], Lercara pagò un tributo di undici vittime nella protesta del [[25 dicembre|giorno di Natale]]<ref name="cola178">Colajanni, ''[https://www.gutenberg.org/files/30984/30984-h/30984-h.htm Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause]'', pp. 178-79.</ref>.
Il lento declino dell'economia solfifera si associò a drammatiche condizioni di lavoro, in particolare quello minorile e femminile, denunciate da [[Alfonso Giordano]]<ref>{{Cita libro|autore= Nicolò Sangiorgio |anno= 2010 |titolo= Alfonso Giordano (1843-1915) |città= Lercara Friddi}}</ref> e [[Jessie White|Jessie White-Mario]]<ref>Jessie White-Mario, ''Le miniere di zolfo in Sicilia'', Firenze, Nuova Antologia, 1894.</ref><ref>{{cita web|url= https://www.avvenire.it/agora/pagine/jessie-white- |titolo= JESSIE WHITE, sguardo sull'Italia «indegna» |autore= Gianpaolo Romanato |data= 15 aprile 2016 |sito= Avvenire.it }}</ref>. Oltre mezzo secolo dopo, fecero loro eco [[Carlo Levi]] nel [[1951]] e il giornalista e poeta [[Mario Farinella]].
== Simboli ==
Lo stemma del comune si blasona:
{{citazione|Di rosso a tre fasce d'oro; lo scudo [[Timbro (araldica)|timbrato]] da una corona di principe.}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Maria Santissima della Neve, Lercara Friddi.jpg|thumb|Il Duomo di Maria Santissima della Neve nel 2025]]
* Duomo di Maria Santissima della Neve o Chiesa Madre ([[1702]]-[[1721]])
* Chiesa di Sant'Antonio ([[XVII secolo]])
* Chiesa di San Matteo (fine XVII sec.)
* Chiesa di Santa Rosalia
* Chiesa di Maria Santissima dell'Aiuto (1749)
* Chiesa di San Giuseppe ([[1756]])
* Chiesa di San Francesco Saverio ([[1800]])
* Chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli ([[1840]])
* Parrocchia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori (costruzione iniziata nel 1854-1858, sospesa nel 1860 e ripresa nel 1924; conclusa nel 1932, ampliata nel 1960, ristrutturata nel 2024)
* Cappella dell'Istituto Suore Cappuccine (XX secolo)
* Altare della Santa Croce (1814)
=== Architetture civili ===
Sul colle Croce, addossato all'abitato, si trovano pregevoli architetture ottocentesche : la Santa Croce e il serbatoio idrico che alimentava le fontanelle pubbliche (''la vasca''). Meritevoli di attenzione sono i prospetti del Plesso Sartorio e della Matrice per via dello scontro [[semiotica|semiotico]] tra [[Chiesa cattolica]] e [[massoneria]] locale nel periodo di fine Ottocento-inizio Novecento.
Lercara ospita inoltre il monumento ai Caduti, realizzato nel 1922<ref>{{Cita web|url=https://www.pietredellamemoria.it/pietre/monumento-ai-caduti-di-lercara-friddi/|titolo=Monumento ai Caduti di Lercara Friddi {{!}} Pietre della Memoria|lingua=it-IT|accesso=2023-02-01}}</ref> dallo scultore Cosmo Sorgi, e diversi monumenti pubblici che, tra i vari, celebrano il ricordo di illustri personalità locali (alcuni sono opera di artisti di pregio del passato come [[Mario Rutelli]], [[Antonio Ugo]] e [[Domenico De Lisi]]).
Infine, notevoli architetture civili degne di nota sono:
* Palazzo Miceli (XVII sec.)
* Palazzo Palagonia
* Palazzo Riso-Ferrara
* Palazzo Rotolo
* Palazzo Sartorio
* Palazzo Scammacca (XVII sec.)
* Villa Lisetta / Villa Rose-Gardner ([[1840]])
=== Siti archeologici ===
La stagione archeologica si aprì nel 1992 quando il cittadino Antonino Caruso consegnò al comune un gruppo di pregevolissimi reperti, recuperati accidentalmente, provenienti da [[colle Madore]]. Su questa altura vicino all'abitato si trovava "il tempio di [[Afrodite]]/sepolcro di [[Minosse]]" secondo la tesi di Danilo Caruso<ref>{{cita web|http://www.instoria.it/home/morte_minosse_sicilia.htm|titolo=La morte di Minosse in Sicilia|sito=instoria.it|accesso=27 aprile 2018}}</ref>, studioso che ha anche attribuito delle tele anonime, custodite al Duomo ed in San Matteo, allo [[Zoppo di Gangi]] (nome d'arte di due artisti siciliani di fine Cinquecento-inizio Seicento) e al pittore ottocentesco [[Giuseppe Carta]]<ref>{{Cita web|https://www.academia.edu/4355272/Lo_Zoppo_di_Gangi_a_Lercara_Friddi|titolo=Lo Zoppo di Gangi a Lercara Friddi|sito=independent.academia.edu/DaniloCaruso/|accesso=27 aprile 2018}}</ref>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Lercara Friddi}}
==Cultura==
La Biblioteca comunale "Giuseppe Mavaro" (insegnante lercarese studioso di [[letteratura]] e [[storia]] municipale) ospita il "Costume nel pupo", di Vito Giangrasso, e il [[museo archeologico]].
== Amministrazione ==
Di seguito una tabella relativa alle amministrazioni recentemente succedutesi.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Cangialosi |Inizio = 21 novembre 1988 |Fine = 4 giugno 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Rosario Lo Bue |Inizio = 17 novembre 1990 |Fine = 8 maggio 1991 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Francesco Gioacchino Giacovelli |Inizio = 23 luglio 1991 |Fine = 28 luglio 1991 |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Biagio Antonio Favarò |Inizio = 1º agosto 1991 |Fine = 14 novembre 1991 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Michelangelo Castronovo |Inizio = 14 novembre 1991 |Fine = 14 maggio 1993 |Partito = [[Partito Socialista Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanbattista Leone |Inizio = 14 maggio 1993 |Fine = 23 novembre 1993 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Biagio Favarò |Inizio = 23 novembre 1993 |Fine = 11 dicembre 1997 |Partito = - |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pietro Tramuto |Inizio = 11 dicembre 1997 |Fine = 25 maggio 1998 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giuseppe Pasquale Ferrara |Inizio = 25 maggio 1998 |Fine = 27 maggio 2003 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gaetano Licata |Inizio = 27 maggio 2003 |Fine = 17 giugno 2008 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gaetano Licata |Inizio = 17 giugno 2008 |Fine = 11 giugno 2013 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giuseppe Pasquale Ferrara |Inizio = 11 giugno 2013 |Fine = 10 giugno 2018 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luciano Marino |Inizio = 10 giugno 2018 |Fine = in carica |Partito = [[Democrazia Cristiana Sicilia Nuova|DC]] - [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Colle Madore]]
* [[Miniere di zolfo di Lercara Friddi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
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