Gaio Svetonio Tranquillo: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il militare|Gaio Svetonio Paolino|Svetonio}}
{{Bio
|Nome = Gaio
|Cognome = Svetonio Tranquillo
|PostCognome = ([[Scrittura e pronuncia del latino|pron. latina classica o restituita]]: {{IPA|[ˈɡaːɪ.ʊs sweːˈtoːnɪ.ʊs traŋˈkᶣɪllʊs]}}), noto semplicemente come '''Svetonio'''<ref name="GSvetonioT">{{Treccani|gaio-svetonio-tranquillo|Svetònio Tranquillo, Gaio|accesso=12 maggio 2018}}</ref> o, più raramente, come '''Suetonio'''<ref name="GSvetonioT"/><ref>Manca - Vio, ''Introduzione alla storiografia romana'', p. 211.</ref>
|PreData = {{latino|Gaius Suetonius Tranquillus}}
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[69]] circa
|NoteNascita = <ref name="GSvetonioT"/><ref name="Svetonio">{{Treccani|gaio-svetonio-tranquillo_(Dizionario-di-Storia)|Svetonio Tranquillo, Gaio|accesso=12 maggio 2018}}</ref>
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ''post'' [[122]]
|Epoca = 0
|Epoca2 = 100
|Attività = storico
|Attività2 = biografo
|Nazionalità = romano
|PostNazionalità = dell'[[età imperiale]]
|Immagine = Suetonius etching (cropped).jpg
|Didascalia = [[Incisione]] ottocentesca di Svetonio
}}
== Biografia ==
Svetonio nacque attorno al 70 d.C. in un luogo imprecisato del ''Latium vetus'', forse a [[Ostia (città antica)|Ostia]], dove ebbe la carica religiosa locale di pontefice di [[Vulcano (divinità)|Vulcano]] (solitamente conferita a vita). Altre ipotesi fissano il suo luogo di nascita a Roma oppure a [[Ippona]] in Africa (dove è menzionato in un'iscrizione), o ancora a [[Pesaro]] nelle attuali Marche (tesi di Syme).
Non si conosce, tuttavia, con precisione l'anno di nascita: alcuni, facendo riferimento a una lettera inviata da [[Gaio Plinio Cecilio Secondo|Plinio il Giovane]] a Svetonio nel 101,<ref>X 95.</ref> anno in cui avrebbe potuto ricevere un tribunato militare se avesse intrapreso la carriera militare, collocano la data al 77. Altri anticipano la data al 69, altri ancora, esaminando altre lettere indirizzate all'autore del ''[[De vita Caesarum libri VIII|De vita Caesarum]]'', la collocano al 71 o al 75.
Ugualmente incerta è l'origine sociale di Svetonio: non si può stabilire con precisione se la sua famiglia appartenesse al ceto equestre o fosse plebea, anche se l'autore stesso riferisce che il padre, Svetonio Leto, era tribuno angusticlavio della XIII legione, che servì [[Otone]] nella [[prima battaglia di Bedriaco]] contro [[Vitellio]].<ref>''De Vita Caesarum'', VII, 10.</ref>
Nonostante le origini non patrizie, Svetonio studiò non solo [[grammatica]] e [[letteratura]], ma anche [[retorica]] e [[giurisprudenza]], divenendo [[avvocato]] e corrispondente di Plinio il Giovane, che lo considerava un suo protetto e che diede un impulso alla carriera di Svetonio. Prima di morire, nel 113 d.C., infatti, lo affidò alla protezione di [[Setticio Claro]], che, divenuto prefetto del pretorio dell'imperatore [[Adriano]], ottenne per lui la carica di segretario dell'imperatore (''procurator a studiis'' e ''ab epistulis'', ovvero sovrintendente degli archivi e curatore della corrispondenza imperiale), e in tale qualità aveva accesso ai documenti più importanti degli archivi imperiali.
Svetonio ricoprì, dunque, cariche importanti sotto l'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] e forse già sotto [[Traiano]], entrando a far parte del personale a più stretto contatto con l'imperatore: tuttavia, il suo allontanamento da parte dell'imperatore Adriano nel 122 (assieme al prefetto del pretorio Setticio Claro, con la motivazione ufficiale di aver trattato con eccessiva vicinanza l'imperatrice Sabina),<ref>[[Elio Sparziano]], ''Adriano'', 11, 3.</ref> per motivi non chiari (nel contesto di una epurazione dei quadri dirigenti voluta forse dall'imperatrice stessa per conferire gli incarichi ai suoi protetti) segnò la fine della sua carriera.
Anche la data di morte non è del tutto sicura, ed è posta da alcuni attorno al 126, da altri una quindicina di anni dopo, intorno al 140 o addirittura al 161, anno della morte dell'imperatore [[Antonino Pio]].
== Opere ==
[[File:Nuremberg chronicles f 111r 1.png|thumb|[[Miniatura]] che raffigura Svetonio intento nella lettura, tratta dal ''[[Cronache di Norimberga|Liber Chronicarum]]'' (''[[Wikisource:de:Die Schedelsche Weltchronik (deutsch):111|foglio CXI]]''), trattato di [[Hartmann Schedel]] (1493)]]
=== ''De viris illustribus'' ===
{{Vedi anche|De viris illustribus (Svetonio)}}
Il ''[[De viris illustribus (Svetonio)|De viris illustribus]]'' ("I personaggi famosi"),<ref>Svetonio, [[Wikisource:la:De viris illustribus (Suetonius)|''De viris illustribus'' (testo latino)]].</ref> che trova un suo chiaro precedente in [[Cornelio Nepote]], analizza le figure di personalità illustri nel campo culturale, suddividendole in cinque categorie: poeti (''De poetis''), grammatici e retori (''De grammaticis et rhetoribus''), oratori (''De oratoribus''), storici (''De historicis'') e filosofi (''De philosophis'').<ref name="Perelli324"/>
Dell'opera si conserva pressoché intatta soltanto la sezione riservata ai grammatici e ai retori (21 grammatici e 5 retori), anche se mancante della parte finale:<ref name="Perelli324"/> dopo una diffusa introduzione sull'arrivo della scienza grammaticale a Roma, Svetonio offre dei brevi ritratti (alcuni brevissimi) di coloro che hanno contribuito allo sviluppo dello studio della grammatica a Roma, ponendo l'attenzione, oltre che sulle novità che ciascun grammatico ha apportato, spesso anche su particolari aneddotici.
Delle altre sezioni del ''De viris illustribus'' rimangono soltanto alcune vite, sulla cui reale attribuzione a Svetonio, peraltro, non c'è accordo fra gli studiosi. Si ricordano la ''[[Vita Terentii]]'' (che costituisce la premessa al commento di [[Elio Donato]] alle commedie [[Publio Terenzio Afro|terenziane]]), la vita di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] e quella di [[Marco Anneo Lucano|Lucano]]; deriva dal ''De poetis'' anche la vita di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], premessa al commento delle opere del poeta sempre da Elio Donato.<ref name="Perelli324"/>
===
{{Vedi anche|Vite dei Cesari}}
Le ''[[Vite dei Cesari|Vite dei dodici Cesari]]'' in otto libri sono ben più ampie e sono a noi giunte pressoché complete (manca solo una breve parte iniziale). Comprendono, in ordine cronologico, i ritratti dei "dodici Cesari": [[Giulio Cesare]] e i primi undici [[imperatori romani]], [[Augusto]], [[Tiberio]], [[Caligola]], [[Claudio]], [[Nerone]], [[Galba]], [[Otone]], [[Vitellio]], [[Vespasiano]], [[Tito (imperatore)|Tito]], [[Domiziano]].
A parte una [[genealogia]] introduttiva e un breve riassunto della vita e della morte del personaggio, queste biografie non seguono un modello cronologico, bensì uno schema non rigido, modificabile a seconda delle esigenze dell'autore. Questo schema era composto da moduli biografici di tipo alessandrino: si partiva dalla nascita e dalle origini familiari, per poi passare all'educazione, alla giovinezza, alla carriera politica prima dell'assunzione al potere; qui iniziava la seconda parte (organizzata ''per species'', ovvero per categorie) della narrazione: i principali atti di governo, un ritratto fisico e morale, la descrizione della morte e del funerale, infine il testamento. Tutto ciò a discapito dell'organicità del racconto, con un interesse spesso dispersivo verso il particolare o l'aneddoto.<ref name="Perelli324"/>
La differenza con il contemporaneo [[Plutarco]] è che, mentre quest'ultimo partecipava più emotivamente al racconto, Svetonio dimostra un'attenzione più documentaria che appassionata. Svetonio appare più distaccato, astenendosi da un giudizio personale.<ref name="Perelli325">Luciano Perelli, ''Storia della letteratura latina'', cit., p. 325.</ref> Emerge anche una caratterizzazione negativa degli imperatori del [[I secolo]], forse incoraggiato dallo stesso [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], al fine di contrapporre il suo buon governo a quello dei suoi predecessori, caratterizzato spesso da eccessi (vedi su tutti [[Caligola]], [[Nerone]] e [[Domiziano]]).<ref name="Perelli325"/> Svetonio sembra concentrarsi soprattutto attorno alla figura del ''princeps'', quasi incurante del mondo imperiale che lo circonda.
La forma, che appare in alcuni casi sciatta, risulta semplice, lineare, con una struttura schematica, anche frammentaria, che non fornisce un discorso articolato da un punto di vista stilistico.<ref name="Perelli325"/> In alcuni casi, Svetonio riesce invece a "''ottenere notevoli effetti drammatici ed a mostrare una caratterizzazione psicologica coerente''".<ref name="Perelli325"/>
Come membro della corte imperiale (del ''[[consilium principis]]'') e ''procurator a studiis'' e ''a bibliothecis'' (sovrintendete degli [[archivio|archivi]] e delle [[biblioteca|biblioteche]] imperiali), Svetonio aveva a disposizione documenti di prima mano (decreti, ''[[Senatoconsulto|senatus consulta]]'', verbali del [[Senato romano|Senato]]), tutti utili fonti per il suo lavoro, e materiale utile agli storici moderni per la ricostruzione del periodo. Tuttavia egli si servì anche di fonti non ufficiali, quali scritti propagandistici e diffamatori e anche testimonianze orali, al fine di alimentare quel gusto per l'aneddoto e il curioso cui egli dedica ampio spazio e che alcuni gli ascrivono come difetto e altri come pregio.
=== Opere minori ===
Sotto il nome di Svetonio sono pervenuti anche alcuni titoli e frammenti di argomento storico-antiquario, grammaticale e scientifico. Di carattere erudito, ad esempio, sono ''Peri ton par' Hellesi paidion'' ("Sui giochi in [[Grecia]]") e ''Peri blasphemion'' ("Sugli insulti"), scritti in [[lingua greca|greco]] e che sopravvivono in estratti in tardi glossari greci.
Di altre opere ci informano in parte il lessico ''Suda'' e grammatici latini tardi:<ref>{{cita libro|traduttore=Graves Robert|titolo=Suetonius: The Twelve Caesars|url=https://archive.org/details/twelvecaesarspen00suet|annooriginale=1957|anno=2007|editore=Penguin Books|città=Hamondsworth|edizione=1|lingua=en|capitolo=Foreword|isbn=978-0140455168}}</ref> si va, così, dalle ''Vite dei sovrani'' alle più piccanti ''Vite di famose cortigiane'', per continuare con opere che erano, forse, sezioni di un trattato spesso citato come ''Roma'' e che doveva comprendere, in una sorta di miscellanea, vari aspetti della vita romana. Lo attesterebbero titoli come ''Su usi e costumi dei Romani'', ''Sull'anno romano'', ''Sulle feste romane'', ''Sui vestiti'', ''Sul De re publica di Cicerone'', ''Sulle magistrature''.
Di carattere ancor più vario e meno compatto doveva essere il ''Pratum'', che forse comprendeva titoli come ''Sui metodi di misurazione del tempo'', ''Problemi grammaticali'', ''Sui difetti fisici'', ''Sulla Natura'', ''Sui segni diacritici usati nei libri''. L'insieme dei frammenti, in parte latini e in parte greci, è tuttavia troppo esiguo per consentire un'analisi di tali opere e verificarne la paternità.
== Una valutazione di Svetonio ==
Svetonio svolse le funzioni di segretario<ref name="GST">{{Cita web|url=http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-latina/adriano/La-prosa--Svetonio,-Floro,-Frontone,-Gellio/Svetonio.html|titolo=Svetonio|opera=[[Sapere (rivista)|Sapere]].it|accesso=12 maggio 2018}}</ref> (''ab epistulis''<ref name="GSvetonioT"/><ref name="Svetonio"/>), di responsabile delle biblioteche pubbliche di [[Roma]]<ref name="GST"/> (''a bibliothecis'')<ref name="GSvetonioT"/><ref name="Svetonio"/> e di direttore dell'archivio imperiale<ref name="GST"/> (''a studiis'')<ref name="GSvetonioT"/><ref name="Svetonio"/> durante l'impero di [[Adriano]].<ref name="GST"/> Grazie a questi compiti ebbe accesso a informazioni riservate, grazie a cui ci sono giunte notizie di prima mano sui Cesari, altrimenti irrimediabilmente perdute. Tuttavia suo grande difetto è quello di prestare credito, riguardo alle vite di alcuni imperatori, alla presenza di fonti storiche del tempo di per sé corrotte e parziali. Eppure, nonostante i limiti stilistici e strutturali delle sue biografie, ottenne un'enorme fama<ref name="GSvetonioT"/> durante tutta l'età antica e il [[Medioevo]].<ref name="Svetonio"/>
Svetonio fu, comunque, essenzialmente un [[erudizione|erudito]], vista la grande mole di opere composte negli ambiti più svariati (in parte scritte in [[lingua greca|greco]]), amante della vita ritirata, onde potersi dedicare agli studi che più amò. Fu figura di [[antiquario]], studioso enciclopedico, con grande interesse per le antichità e la cultura romana, accostabile a [[Marco Terenzio Varrone]] per le caratteristiche della produzione.<ref name="Perelli324">Luciano Perelli, ''Storia della letteratura latina'', Milano, Paravia, 1996, p. 324.</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* A. Wallace-Hadrill, ''Suetonius: The Scholar and his Caesars'', [[Londra]] 1983.
* Gaio Svetonio Tranquillo, ''Vita dei Cesari'', traduzione di Edoardo Noseda, [[Milano]], [[Garzanti Editore]], 1977, ISBN 978-88-11-36187-9.
* P. Galand-Hallyn, ''Bibliographie suétonienne (Les Vies des XII Césars) 1950-1988. Vers une réhabilitation'', in ''[[Aufstieg und Niedergang der römischen Welt|ANRW]]'' II 33.5 (1991), pp. 3576-3622.
* F. Leo, ''Die griechisch-römische Biographie nach ihrer literarischen Form'', [[Lipsia]] 1901.
* G. Funaioli, ''C. Suetonius Tranquillus'', in ''[[Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft|RE]]'' 4 A (1931), coll. 593-641.
* A. Macé, ''Essai sur Suétone'', [[Parigi]] 1900.
* W. Steidle, ''Sueton und die antike Biographie'', Monaco 1951.
* F. Della Corte, ''Svetonio eques Romanus'', Firenze 1967².
* E. Cizek, ''Structures et idéologie dans Les vies des douze Césars de Suétone'', [[Bucarest]]-Parigi 1977.
* B. Baldwin, ''Suetonius'', [[Amsterdam]] 1983.
* U. Lambrecht, ''Herrscherbild und Principatsidee in Suetons Kaiserbiographien. Untersuchungen zur Caesar- und Augustus-Vita'', Bonn 1984.
* K. R. Bradley, ''The Imperial Ideal in Suetonius' Caesares'', in ''[[ANRW]]'' II 33.5 (1991), pp. 3701-3732.
* J. Gascou, ''Suétone historien'' (BEFAR 255), [[Roma]] 1984.
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Suetonius/12Caesars/home.html De vita Caesarum ] — testo latino, traduzione inglese su [[LacusCurtius]]
* ''[https://archive.org/details/bub_gb_fyoTAAAAQAAJ C. Svetoni Tranquilli preater Caesarum libros reliquiae edidit]'', [[August Reifferscheid]] (a cura di), Lipsiae, sumptibus et formis B. G. Teubneri, 1860.
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