Repubblica di Ragusa: differenze tra le versioni
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{{Stato storico
|nomeCorrente = Repubblica di Ragusa
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|linkStemma = Dubrovnik grb
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|linkLocalizzazione =
|linkMappa = Map of Ragusa
|paginaStemma =
|paginaBandiera =
|motto =
|lingua ufficiale = I ragusei non conobbero il concetto di "lingua ufficiale". Nei loro atti pubblici e negli arenghi usarono lungo i secoli il [[lingua dalmatica|dalmatico]], il [[lingua latina|latino]], l'[[Lingua italiana|italiano]] e il [[Lingua croata|croato]]<ref name=Lodge>R. Anthony Lodge, Stefan Pugh: Language contact and minority languages on the littorals of Europe, 2007, p. 235</ref>
|lingua = [[lingue romanze|lingue volgari neoromanze]],<ref>Le lingue volgari neoromanze parlate a Ragusa comprendevano - oltre al dalmatico, sparito nel
|capitale principale = [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]]
|governo = [[Oligarchia]]
|forma di stato = [[Repubblica]] [[aristocrazia|aristocratica]]
|titolo capi di stato =
|elenco capi di stato = [[
|inizio = [[1358]]
|primo sovrano = [[Nicola De Sorgo]]
|stato precedente = [[File:Flag of Republic of Venice.
|evento iniziale =
|organi deliberativi = [[Senato]]
|fine = [[1808]]
|ultimo sovrano = [[Simone de Giorgi]] |stato successivo = [[File:Flag of
|stato attuale = {{HRV}}
|evento finale = Occupazione francese (1806) e annessione di Ragusa al [[Napoleone I|napoleonico]] [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] (1808), poi alle [[Province illiriche]] (1809)
|area geografica = [[Dalmazia|Dalmazia meridionale]] e [[Elafiti|isole Elafiti]]
|territorio originale = [[Ragusa (Croazia)|Territorio municipale di Ragusa]] nel [[Thema di Dalmazia]].
|superficie massima = {{formatnum:1375}} km²
|periodo massima espansione = [[XV secolo]]
|popolazione = {{formatnum:40000}} abitanti circa<ref>Francesco Maria Appendini, ''Notizie istorico-critiche sulle antichità, storia e letteratura de' Ragusei (...)'', Martecchini, Ragusa 1802, p. 235.</ref>
|periodo popolazione = [[XV secolo]]
|moneta = ([[secolo XIII]]-[[1803]]): grosso, perpero, follaro, grossetto, mezzanino, artilucco, soldo, ducato, tallero, libertina
|commerci con = [[Repubblica di Venezia]], [[Impero ottomano]], [[Repubblica di Ancona]], [[Firenze]], [[Contea delle Fiandre|Fiandre]], [[Regno di Serbia]], [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]], [[Erzegovina]], [[Principato d'Albania (Medioevo)|Albania]].
|importazioni =
|religioni preminenti = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]], [[Chiesa ortodossa|Ortodossia]]
|religione di stato = [[
|altre religioni = [[
|classi sociali = [[
}}
La '''Repubblica di Ragusa''' (nota anche come '''Repubblica ragusea''' o, dal nome del suo santo protettore, '''Repubblica di [[Biagio di Sebaste|San Biagio]]''') è stata una [[Repubbliche marinare|repubblica marinara]]<ref>
* {{EI|iugoslavia|Iugoslavia}}
* {{cita libro|AA.|VV.|Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali|2004|Touring editore|Milano|capitolo=Ragusa|ISBN=978-88-365-2920-9}} (Google libri, [http://books.google.it/books?id=IaIFKjvRgpcC&printsec=frontcover&dq=Croazia.+Zagabria+e+le+citt%C3%A0+d'arte.+Istria,+Dalmazia+e+le+isole.+I+grandi+parchi+nazionali&hl=it&sa=X&ei=qtVHUu-XNInc4QTajYG4Bw&ved=0CDcQuwUwAA#v=onepage&q=repubblica%20marinara&f=false p. 129]).
* {{cita libro|Jack|Kerouac|I vagabondi del Dharma|2010|Mondadori|Milano|ISBN=978-88-520-1342-3}} (Google libri, p. 439).
* {{cita libro|Vesna|Pavic|Croazia, guida completa|2005|Giunti Editore|Firenze|pagine=439|ISBN=978-88-09-03419-8}} (Google libri, p. 121).
* {{cita libro|Armando|Pitassio|Corso introduttivo allo studio della Storia dell'Europa Orientale: dall'antichità a Versailles|2000|Morlacchi Editore|Perugia|ISBN=978-88-87716-22-1}} (Google libri, pp. 98 e 128).
* {{cita libro | autore=Sergio Anselmi| | autore2=Antonio Di Vittorio| titolo=Ragusa e il Mediterraneo: ruolo e funzioni di una repubblica marinara tra Medioevo ed età Moderna | editore=Cacucci|città=Bari|anno=1990}}.</ref> dell'[[Mare Adriatico|Adriatico]], esistita dal [[X secolo]] al [[1808]]. La sua capitale era la città di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] in [[Dalmazia]]; il suo territorio fa oggi parte della [[Croazia]] e in minima parte del [[Montenegro]] ([[Sutorina]]) e della [[Bosnia ed Erzegovina]] ([[Neum]]).
== Il nome ==
Secondo un famoso passo di [[Costantino Porfirogenito]]:
{{
Nel tempo il nome della città venne scritto in vari modi, tutti derivanti dalla stessa radice: ''Lausa'', ''Labusa'', ''Raugia'', ''Rausia'', ''Rachusa'' e finalmente ''Ragusa''.
Il nome slavo ''Dubrovnik'' deriva invece dalla parola ''dubrava'', e cioè ''foresta di querce'': questi alberi infatti ricoprivano un tempo la montagna di [[Monte Sergio|San Sergio]] (
== Geografia ==
Il territorio di Ragusa comprendeva una sottile fascia della costa dalmata lunga {{M|120
La sua estensione era di circa {{M|1375
Ragusa era anche [[diocesi di Ragusa di Dalmazia|arcidiocesi]] avente come suffraganee [[diocesi di Stagno|Stagno]], [[diocesi di Curzola|Curzola]], [[diocesi di Trebigne e Marcana|Trebigne]] e per un breve tempo [[diocesi di Cattaro|Cattaro]].
== Storia ==
=== Fondazione e periodo bizantino (614-1204) ===
Nella prima metà del [[VII secolo]] (secondo la tradizione nel [[614]]), epoca delle invasioni degli [[Slavi]] e degli [[Avari]] nella [[penisola balcanica]], gli abitanti della città di ''Epidaurum'' (l'attuale [[
Durante questa epoca, Ragusa cominciò a sviluppare un attivo commercio nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] orientale. A partire
Storici come Praga affermarono che la Repubblica di Ragusa fu l'unico Stato dei [[Dalmati italiani]] venutosi a creare.
=== Il periodo veneziano (1205-1358) ===
Dopo la caduta di [[Costantinopoli]] durante la [[IV Crociata]] nel 1204, Ragusa cadde sotto il dominio della [[Repubblica di Venezia]], dalla quale mutuò gran parte delle sue istituzioni. Il dominio veneto si prolungò per un secolo e mezzo, con brevi interruzioni (dal 1207 al 1211, dal 1215 al 1217 e dal 1232 al 1235); inoltre, dal 1230 al 1232, la città fu soggetta alla sovranità del [[despotato d'Epiro]].
Il 10 giugno 1208 Ragusa firmò un patto di confederazione con [[Fano]], che nella metà del secolo precedente aveva firmato un giuramento di fedeltà con la Serenissima, ancora in vigore all'epoca della confederazione con Ragusa<ref>{{Cita libro|autore=Stefano Lancioni|autore2=Maria Chiara Marcucci|titolo=Storia della Provincia di Pesaro e Urbino|anno=2004|città=Fano|p=72}}</ref>.
In questa epoca venne a delinearsi l'assetto istituzionale interno della futura repubblica, con la comparsa del Senato (
=== L'indipendenza (1358) ===
Nel
Ottenuto il diritto di autogoverno in cambio del vincolo di assistenza con la propria flotta e del pagamento di un tributo annuale al re di Ungheria, Ragusa iniziò la propria storia come stato indipendente. In quell'epoca la città venne fortificata e dotata di due porti.
=== Il periodo d'oro (XV e XVI secolo) ===
[[File:Dubrovnik
[[File:Dubrovnik-port.jpg|thumb|left|Il porto di Ragusa]]
Basando la sua prosperità sul commercio marittimo, la Repubblica di Ragusa divenne la maggiore potenza dell'Adriatico meridionale e giunse a rivaleggiare con la Serenissima Repubblica di Venezia.
Ragusa fu in quel periodo la porta dei [[Penisola balcanica|Balcani]] e dell'Oriente, luogo di commercio di vari metalli (argento, rame, piombo), sale, spezie e [[cinabro]]. Supportata dalla sua ricca e abile aristocrazia, Ragusa poté raggiungere il suo apogeo nei secoli [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo|XVI]] grazie anche a convenienti accordi bilaterali di esenzione dalle tasse per le merci commerciate. L'alleanza con la [[Repubblica di Ancona]] fu rinnovata con la stesura di nuovi patti, sempre in chiave anti-veneziana<ref>Giuseppe A. Possedoni (a cura di). ''[[Ciriaco
A causa della sua particolare posizione geografica (una sottile striscia costiera con l'[[Impero ottomano]] alle spalle), lo
Dal punto di vista interno, la struttura della società era rigidamente impermeabile: i matrimoni misti erano vietati e gli appartenenti alle due classi inferiori non avevano alcuna influenza sul governo della Repubblica. D'altro canto, la Repubblica di Ragusa si dimostrò estremamente avanzata per altri versi
Ragusa era una delle città in cui più fiorente era la tratta degli schiavi<ref>Tomoko Takahashi, Il Rinascimento dei trovatelli, Ed. di Storia e Letteratura, 2003 (pagina 43, nota 64)</ref>, abolita nel 1416 su imposizione del re d'Ungheria<ref>Michele Campopiano, Marco Tangheroni, Per Marco Tangheroni: studi su Pisa e sul Mediterraneo medievale offerti dai suoi ultimi allievi, ETS, 2005 (pagina 70); (EN) Richard Oluseyi Asaolu, Slavery(pagina 211)</ref>, 400 anni prima della Gran Bretagna (1833) e degli Stati Uniti (1865)<ref>(EN) Piers Letcher, Robin McKelvie, Jenny McKelvie, Dubrovnik: The Bradt City Guide, Bradt Travel Guides, 2007 (pagina 9)</ref>.
[[File:Espansione di Ragusa.png|thumb|upright=2.7|destra|Vie commerciali, sedi di consolati e di fondachi ragusei all'inizio del [[XVI secolo]]]]
La vecchia bandiera della repubblica era caratterizzata dal motto ''Libertas'', mentre l'ingresso alla fortezza di San Lorenzo (''Lovrijenac'', situata appena al di fuori delle mura cittadine) reca ancora l'iscrizione ''Non bene pro toto libertas venditur auro'' ("La libertà non si vende per tutto l'oro del mondo").
Di fronte alla prorompente avanzata ottomana nella [[penisola balcanica]] e in seguito alla sconfitta ungherese nella [[battaglia di Mohács (1526)|battaglia di Mohács]] ([[1526]]), Ragusa cambiò fronte e passò sotto la supremazia formale del sultano ottomano, obbligandosi a pagargli un simbolico tributo annuale: un'abile mossa che le permise di salvaguardare la sua indipendenza.
=== Commercio ===
Ragusa importava dall'entroterra balcanico metalli e minerali (tra cui il [[cinabro]]), pellami, lana; dalla Puglia e dalla Sicilia sale e grano; dal Levante spezie di ogni tipo. Attraverso Ancona importava prodotti marchigiani (olio, vino, grano, [[carta di Fabriano]]) e manufatti fiorentini e fiamminghi, specialmente panni pregiati. I prodotti orientali erano poi esportati in Europa occidentale e viceversa<ref name=Io>AA. VV. Io Adriatico - Civiltà di mare tra frontiere e confini, Federico Motta editore, Milano 2001 (per conto del Fondo Mole Vanvitelliana), pagine 78-79. Questo testo, a sua volta, riporta notizie da: Eliyahu Ashtor, Il commercio levantino di Ancona nel basso Medioevo, in «Rivista storica italiana» 88, 1976</ref>. Peculiarità della repubblica di Ragusa fu la presenza di propri [[console (storia medievale)|consoli]] non solo in altri porti, ma in numerosi centri lontani dal mare, lungo le strade che attraversavano la [[penisola balcanica]] in senso est-ovest. Consolati ragusei erano infatti a: [[Mostar]], [[Sarajevo]], [[Srebrenica]], [[Belgrado]], [[Prizren]], [[Pristina]], [[Prokuplje]], [[Niš]], [[Novi Pazar]], [[Sofia]], [[Plovdiv|Filippopoli]], [[Edirne|Adrianopoli]], [[Provadija]]. Naturalmente anche negli sbocchi marittimi di queste strade commerciali i ragusei inviavano consoli: [[Varna (Bulgaria)|Varna]], [[Salonicco]], e [[Costantinopoli]] (in questi ultimi due centri Ragusa aveva anche propri [[fondaco|fondachi]]). Naturalmente un consolato raguseo era presente nella repubblica sorella di [[Repubblica di Ancona|Ancona]], da cui le merci balcaniche prendevano la strada di Firenze, della Lombardia e delle Fiandre. Nell'Adriatico, consoli di Ragusa erano anche nei porti dirimpettai di [[Peschici]], [[Vieste]], [[Barletta]], [[Trani]] e [[Bari]]. Con l'Abruzzo i rapporti commerciali furono tanto frequenti da giustificare l'istituzione di due consolati ragusei: a [[Lanciano]] il 30 aprile 1516 veniva nominato console della repubblica di Ragusa il notaio lancianese Bartolomeo De Rossi e sette anni dopo il nobile Pietro Ricci<ref>{{Cita pubblicazione|autore=C.Marciani|titolo=Il consolato di Ragusa a Lanciano nel 1500|rivista=Rivista Abruzzese|numero=XVIII pp.132-135}}</ref>. Nel Levante consolati ragusei erano a [[Chio (isola)|Chio]], [[Rodi]], [[Candia]] ed [[Alessandria d'Egitto]]. Sulle rotte occidentali invece la repubblica di San Biagio aveva rappresentanza consolare a [[Malta]], [[Siracusa]], [[Messina]], [[Napoli]] e [[Marsiglia]]<ref name="Io" />.
=== Il declino ===
[[
Con il [[XVII secolo]] iniziò per la Repubblica di Ragusa un lento quanto inesorabile declino, dovuto sia alla scoperta dell'[[Americhe|America]] (che tagliò fuori il Mediterraneo dalle principali rotte commerciali), sia soprattutto ad un catastrofico [[terremoto]] avvenuto il
La città venne presto ricostruita a spese del [[Papa]] e dei sovrani di [[Francia]] e [[Inghilterra]], che ne fecero un gioiello dell'urbanistica seicentesca, e con grandi sforzi la Repubblica visse una nuova quanto effimera ripresa, ma la sua stessa esistenza fu sempre più minacciata. Fiaccata nella sua importanza commerciale, indebolita politicamente, decaduta nella sua immagine di baluardo cristiano, Ragusa finì con il diventare, al pari della Serenissima, un'anacronistica repubblica arroccata a difesa dei suoi privilegi.
Proprio a causa delle scaramucce con i
Negli ultimi secoli l'indipendenza ragusea fu quasi più una graziosa concessione: se il
Nel [[1776]] la
=== La fine della Repubblica ===
[[File:Tallero Ragusa 1752-131252.jpg|miniatura|destra|[[Tallero]] con l'effigie del rettore Junius De Restis ([[1752]])]]
Per ironia della sorte, la repubblica ragusea riuscì ad assistere alla fine della rivale veneta ([[1797]]), ma dovette ben presto soccombere di fronte al precipitare degli eventi in Europa. Dopo la [[pace di Presburgo]] del [[1805]], il territorio della Repubblica fu occupato dalla [[Primo impero francese|Francia]]: il 27 maggio [[1806]], dopo un assedio di un mese da parte della flotta franco-montenegrina in cui {{m|3000}} palle di cannone piombarono sulla città, Ragusa si arrese ai francesi del generale [[Jacques Alexandre Law de Lauriston|Lauriston]].
Gli ultimi residui di autonomia scomparvero infine l'anno successivo, con l'annessione alle [[Province Illiriche]] (
Il 30 gennaio 1814, il generale austriaco d'origine serba
Assegnata definitivamente all'[[Monarchia asburgica|Austria]] con il [[Congresso di Vienna]] ([[1815]]), Ragusa fu unita al [[Regno di Dalmazia]] e rimase fino al termine della [[prima guerra mondiale]] (1918) sotto il dominio diretto degli Asburgo. Occupata dagli [[alleati della prima guerra mondiale|alleati]], venne in seguito assegnata al neonato [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]].
Dopo l'annessione dai francesi e con la fine della neutralità della repubblica, la flotta mercantile, che era l'origine principale della ricchezza di Ragusa, sparì completamente venendo confiscata dai francesi, dai russi e da gruppi di pirati. I nobili, la classe mercantile e quasi tutte le classi di Ragusa impoverirono. Dopo la perdita dei privilegi e del potere economico, l'estinzione dei nobili si accelerò. Solo fra il 1805 e il 1899 sparirono 10 famiglie nobili.
Oggi la città di Ragusa è parte della [[Croazia]] indipendente e vive essenzialmente di turismo.
== Governo e istituzioni ==
{{vedi anche|
[[File:Platz in Dubrovnik.jpg|thumb|
=== Introduzione ===
L'assetto istituzionale della Repubblica variò nel tempo, seguendo a grandi linee il contemporaneo sviluppo di alcune città-stato italiane, e segnatamente della [[Repubblica di Venezia]], con un substrato derivante dal diritto consuetudinario ispirato alla legislazione romana. I primi documenti pubblici ragusei non sono a noi pervenuti, ma si ritiene che fin dagli albori esistesse una suddivisione fra un gruppo di ''
L'assetto istituzionale di Ragusa in seguito divenne sempre più strettamente elitario, cosicché il potere effettivo rimase sempre solidamente in mano a poche famiglie dell'aristocrazia cittadina: nel 1332 venne impedita la creazione di nuove famiglie nobili (la ''Serrata del Maggior Consiglio Raguseo''), e così Ragusa divenne una vera e propria ''
=== Le fonti legislative ===
{{vedi anche|Liber statutorum civitatis Ragusii|Liber omnium reformationum|Liber Viridis|Liber Croceus}}
Il 9 maggio 1272 venne promulgata dal Conte (titolo corrispondente alla massima magistratura cittadina, come si vedrà in seguito) veneziano Marco Giustiniani quella che può essere definita la ''Costituzione'' di Ragusa: il ''[[Liber statutorum civitatis
=== Gli organi costituzionali ===
I principali organi costituzionali ragusei furono i seguenti:
* ''Rettore'' ([[lingua latina|lat.]] ''Rector''). Detto all'inizio ''Priore'' o - nel periodo veneziano - ''Conte'', durava in carica un anno, poi - per evitare che per un lungo periodo in carica un patrizio tentasse la via del potere personale - il periodo venne ridotto a sei, tre ed anche -
* ''Minor Consiglio'' ([[lingua latina|lat.]] ''Consilium minus''). Anche precedentemente alla dominazione veneziana si ritiene che il Priore di Ragusa fosse adiuvato nella sua attività di governo da un gruppo di consiglieri, tratti dalle famiglie nobili della città. Nel periodo veneziano, questo gruppo di consiglieri - già formalmente chiamato ''Minor Consiglio'' - era ad un tempo un organo legislativo, esecutivo e consultivo. Nei primi anni era lo stesso Conte a designare il Minor Consiglio, assieme al quale avrebbe poi nominato i membri degli altri organi di governo, fra i quali il ''Maggior Consiglio'' e il ''Consiglio dei Pregadi'', che più tardi, sulle orme del suo equivalente veneziano, sarebbe stato chiamato ''Senato''. L'erosione del potere del Conte da parte del Minor Consiglio fu un lungo percorso: a partire dal 1293 vennero limitati i poteri di nomina dei suoi componenti da parte del Conte, ma parallelamente aumentarono l'indipendenza ed i poteri del Maggior Consiglio. In senso generale, il Minor Consiglio fu uno degli organi detentori del potere esecutivo della Repubblica. I suoi membri cambiarono nel tempo: 11 dal 1238, 7 dal 1667.
* ''Maggior Consiglio'' ([[lingua latina|lat.]] ''Consilium majus''). Sorto - come visto - come organo di minore importanza rispetto al
* ''Senato'' o ''Consiglio dei Pregadi'' ([[lingua latina|lat.]] ''Consilium rogatorum''). Da organo di nomina rettorale, il Senato nel XV secolo divenne l'istituzione più importante della Repubblica, andandosi ampliando sia come competenze che come numero dei propri componenti: all'inizio del XVII secolo ne facevano parte anche il Rettore, gli undici componenti del Minor Consiglio, cinque ''provveditori'' (un'altra magistratura della Repubblica), i dodici giudici dei tribunali penale e civile, i tre ''sovrintendenti della Corporazione della Lana'' e i membri del ''Collegio dei Ventinove''. Teoricamente, a quell'epoca il Senato doveva essere eletto dal Maggior Consiglio ogni anno, ma poiché i senatori di più provata esperienza venivano spesso rieletti, la sua compagine risultò molto più stabile rispetto alle logiche attese. Per esser senatori bisognava aver compiuto 40 anni, e il loro numero aumentò nel tempo: nel XV secolo i senatori erano 45.
* ''Provveditori dello Stato'' ([[lingua latina|lat.]] ''Proveditores terrae'') fu la suprema magistratura di supervisione e tutela della legalità, composta da cinque (dal 1667 - tre) membri eletti annualmente dal Maggior Consiglio. Controllava le decisioni dei consigli e delle altre magistrature con il potere di sospendere i regolamenti e le leggi (i ''provvedimenti'') "incostituzionali". Nella [[Repubblica di Venezia]] funzionava una magistratura simile nota come [[Avogadoria de Comun]].
* ''Corte dei giudici delle cause civili'' ([[lingua latina|lat.]] ''Curia consulum causarum civilium'') e ''Giudici delle cause criminali'' ([[lingua latina|lat.]] ''Sex iudices de criminalii'') furono gli organi giudiziari - la corte civile (dal 1416) e la corte penale/criminale (dal 1459). Tutti i giudici erano eletti dal ''Maggior Consiglio'' per un anno. Il supremo organo giudiziario dello Stato raguseo fu il Senato (Consiglio dei Pregadi).
== Suddivisione amministrativa ==
[[File:Dubrovnik Republic in Croatia.png|thumb|upright=1.4|I confini della Repubblica di Ragusa all'interno dell'odierna [[Croazia]].]]
Il territorio della città-stato si estendeva su circa {{M|1375|u=km²}} ed era suddiviso in 12 unità amministrative:<ref>Carter, p. 41</ref>
* [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]]
* capitanato di [[Ragusavecchia]]
* capitanato di [[Iagnina]]
* capitanato di [[Sabbioncello (comune)|Sabbioncello]]
* contea di [[Čilipi|Canali]]
* contea di [[Breno (Croazia)|Breno]]
* contea di [[
* contea di [[Ston|Stagno]]
* contea di [[Lagosta (comune)|Lagosta]]
* contea di [[Meleda]]
* contea di [[Giuppana]]
* contea dell'[[
[[Lagosta (comune)|Lagosta]] e [[Meleda]] furono unità amministrative con l'autonomia locale (le ''università'') e con i propri statuti (''Libro delli ordinamenti e delle usanze della Universitade et dello Commun della isola de Lagusta'' e ''Liber de ordinamenti e delle usance della universitade del comun de Melida'').
== Lingua e cultura ==
{{vedi anche|Questione della lingua a Ragusa|Letteratura dalmata rinascimentale}}
[[File:Rudjer Boskovic.jpg|upright=0.9|thumb|sinistra|[[Ruggiero Giuseppe Boscovich]], famoso scienziato]]
Per tutta la sua storia Ragusa costituì un ponte tra Oriente ed Occidente, tra mondo [[lingue slave|slavo]] e [[lingue romanze|romanzo]].
La città fu fondata da popolazioni latine, di [[lingua dalmatica]], e il latino e [[lingua italiana|l'italiano]] furono per secoli le lingue utilizzate nella grande maggioranza dei documenti ufficiali della Repubblica.
Grazie a [[Giovanni Conversini]] da Ravenna ([[1343]]-[[1408]]), che si lamentò di non poter parlare con gli abitanti, sappiamo che alla fine del [[XIV secolo]] la lingua più comunemente parlata a Ragusa non era il latino, ma assai probabilmente il dalmatico. Le classi più elevate erano comunque bilingui o trilingui, parlando esse il dalmatico, il volgare italiano e la lingua slava locale. [[Filippo de Diversis]] riporta che negli anni [[1434]]-[[1440]], quando insegnava la grammatica latina a Ragusa, nei tribunali si parlava ancora in dalmatico, ma gli stessi giudici parlavano con lui in italiano e la lingua slava era già comune. Il dalmatico si estinse a Ragusa verso la fine del Quattrocento. Per il grande umanista raguseo [[Elio Lampridio Cerva]] (1460 circa - [[1520]]) il dalmatico era già una lingua dimenticata, un ricordo dell'infanzia. Così tra le lingue usate a Ragusa rimasero un dialetto [[štokavo]] con qualche caratteristica [[čakavo|čakava]]<ref>Questa lingua fu poi la base del moderno [[lingua croata|croato]].</ref>, il latino e l'italiano nella forma toscana, con parecchie influenze sia del nord come del sud Italia, in modo particolare dal veneziano. In epoca più recente, a Ragusa si sviluppò anche un dialetto particolare, con base slava (croata) e parecchie influenze italiane.
A Ragusa si sviluppò una ricchissima letteratura: spesso gli stessi autori scrivevano in croato, in latino e in italiano.
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Ragusa viene oggi considerata il maggiore centro di propagazione della letteratura croata: alcuni fra i principali autori rinascimentali di questa lingua sono ragusei; molti rappresentarono saghe e tradizioni dei popoli slavi anche in lingua italiana. Fu proprio grazie a questa pacifica commistione che per vari secoli Ragusa poté rifulgere nelle scienze e nelle arti.
==
{{vedi anche|Questione della lingua a Ragusa}}
I ragusei non conobbero il concetto di [[lingua ufficiale]]. Negli atti pubblici e negli arenghi essi usarono sino al 1472 il [[lingua latina|latino]]. In seguito, il Senato della Repubblica decise che l'idioma parlato negli organi di stato della Repubblica sarebbe stata la variante locale della [[lingua dalmatica]] e proibì l'uso della lingua slava nei dibattiti senatoriali. I ''gospari'' (l'aristocrazia) mantennero il dalmatico per alcuni decenni, ma il suo uso decrebbe fino a sparire.
Alla fine del [[XIV secolo]] la maggioranza degli abitanti della repubblica parlava [[lingua croata|croato]], e il suo uso aumentò via via fino a divenire comune a tutti gli strati sociali cittadini.<ref name=Lodge/><ref name = MarilynCvitanic112>{{Cita libro|autore=Marilyn Cvitanic |p=112 |titolo=Culture and Customs of Croatia |anno=2010 |editore=ABC-CLIO | isbn= 978-0-313-35117-4}}</ref> L'[[lingua italiana|italiano]] ebbe comunque sempre ampio uso nei consessi pubblici ed ufficiali: la variante parlata nella repubblica era pesantemente influenzata dal [[lingua veneta|veneto]] e dal [[dialetto toscano]].
Quando Ragusa entrò a far parte del [[Regno d'Italia napoleonico]], tra il [[1808]] e il [[1810]], la [[lingua italiana]] era ancora ampiamente utilizzata dagli uomini delle classi più colte ed agiate, mentre le donne e il popolo parlavano quasi esclusivamente la parlata slava locale.
== Poeti e scrittori ==
Fra i maggiori scrittori di Ragusa svettano il commediografo e poeta [[Marino Darsa]] (1508 – 1567) e il grande poeta barocco [[Giovanni Francesco Gondola|Giovanni Gondola]] (1589 - 1638), scrittore del grande poema epico ''[[Giovanni Francesco Gondola#Il poema epico|Osmanide]]'' (stampato per la prima volta da Anton Antonio Martecchini nel 1826 a Ragusa). I versi del suo [[dramma pastorale|dramma o favola pastorale]] ''Dubravka'' sono tuttora considerati come l'inno di Ragusa e fra i più importanti di tutta la storia della letteratura croata:
{{Citazione|O meravigliosa, o cara, o dolce libertà,<br />dono del quale l'eterno Dio ci fece pieni,<br />vera fonte di ogni nostra gloria,<br />unico ornamento della nostra Dubrava<ref>Poetico per "Dubrovnik".</ref>,<br />tutto l'argento, tutto l'oro, tutte le vite umane,<br />non son compenso per la tua pura bellezza.|[[Giovanni Gondola]], ''Dubravka''|O lijepa, o draga, o slatka slobodo,<br />dar u kom sva blaga višnji nam bog je dô,<br />uzroče istini od naše sve slave,<br />uresu jedini od ove Dubrave,<br />sva srebra, sva zlata, svi ljudcki životi,<br />ne mogu bit plata tvôj čistoj lipoti.|lingua=hr}}
[[File:Gundulicxivo.jpg|thumb|[[Giovanni Gondola]], ''Suze Sina Razmetnoga'' (''Le lagrime del figliol prodigo'')]]
Un'altra opera molto famosa di Gondola fu il poema religioso "Suze sina razmetnoga (''Le lagrime del figliol prodigo'') stampato a Venezia nel 1703.
==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Francis F. Carter
* {{cita libro|autore=Giorgio Gozzi|titolo=La libera e sovrana Repubblica di Ragusa. 634-1814|editore=Volpe Editore|città=Roma|anno=1981}}
* {{cita libro|autore=Robin Harris|titolo=Storia e vita di Ragusa. Dubrovnik, la piccola Repubblica adriatica|editore=Santi Quaranta|città=Treviso|anno=2008}}
* {{cita libro|autore=Giacomo Scotti|titolo=Ragusa, la quinta repubblica marinara|editore=LINT Editoriale|città=Trieste|anno=2006|ISBN=88-8190-231-1}}
* {{cita libro|autore=Luigi Tomaz|titolo=Il confine d'Italia in Istria e Dalmazia. Duemila anni di storia|editore=Think ADV|città=Conselve|anno=2007}}
== Voci correlate ==
* [[Repubbliche marinare]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Famiglie nobili di Ragusa}}
{{Repubbliche marinare}}
{{Divisioni amministrative dell'Impero ottomano}}
{{Stati italiani dal 1156 al 1454}}
{{Stati italiani alla Pace di Lodi}}
{{Stati italiani alla Pace di Cateau-Cambrésis}}
{{Stati italiani ai Trattati di Utrecht e Rastadt}}
{{Stati italiani alla Pace di Aquisgrana}}
{{Stati italiani nell'epoca napoleonica}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|storia|Venezia Giulia e Dalmazia}}
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