Torre Eiffel: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua||[[La Tour Eiffel]]|Tour Eiffel}}{{Edificio civile
|nome edificio = Torre Eiffel
{{Infobox grattacielo
|paese = FRA
|nome_edificio = Torre Eiffel
|divamm1 = [[Île-de-France]]
|immagine = Tour Eiffel Wikimedia Commons.jpg
|didascalia =
|anno_record = 1889
|anno_fine = 1930
|preceduto = [[Monumento a Washington]]
|superato = [[Trump Building (40 Wall Street)|Trump Building]]
|nazione = FRA
|città = Parigi
|indirizzo = [[VII arrondissement di Parigi]]
|latitudine = 48.8583
|stato =
|longitudine = 2.2945
|periodo costruzione = 1887-1889
|stato = completato
|stile = torre autoportante di ferro battuto
|periodo_costruzione =
|uso = turistico, torre d'osservazione e di telecomunicazioni
|posa_delle_fondamenta =
|altezza = 312,28 m
|inaugurazione = 1890
|altezza antenna/guglia = 330
|st_completamento =
|altezza ultimo piano = 276,13
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|tetto = 324
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|architetto = [[Gustave Eiffel]]
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|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
}}
La '''torre Eiffel''' (in [[lingua francese|francese]] '''''tour Eiffel''''', pronuncia: {{IPA|[tuʁ ɛfɛl]}}) è una [[torre]] metallica completata nel 1889 in occasione dell'[[Esposizione universale di Parigi (1889)|Esposizione universale]] e poi divenuta il [[monumento]] più famoso di [[Parigi]], conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della [[Francia]].
 
== Storia ==
La '''Torre Eiffel''' (in [[lingua francese]] '''''Tour Eiffel''''') è il monumento più famoso di [[Parigi]] ed è conosciuta in tutto il mondo come simbolo della scoperta del petrolio avvenuta da poco tempo dall'inizio della costruzione e della [[Francia]]. Fu chiamata così dal nome del suo progettista, l'[[ingegnere]] [[Gustave Eiffel]], che costruì anche la struttura interna della [[Statua della libertà]]. È visitata mediamente ogni anno da oltre cinque milioni e mezzo di turisti. Nel 2006 è stata al nono posto tra i siti più visitati della Francia, ed è il monumento a pagamento più frequentato del mondo con 6.893.000 visitatori nel 2007<ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2008/02/13/01011-20080213FILWWW00413-nouveau-record-pour-la-tour-eiffel.php ''Nouveau record pour la tour Eiffel''], ''[[Le Figaro]]'', 13 febbraio 2008.</ref>. Dalla sua apertura, nel 1889, è stata visitata da circa 250 milioni di persone.<ref>''Forse non tutti sanno che...'', La settimana enigmistica, n. 4166, 2012.</ref>
[[File:Eiffel Tower Drone 4k-Qx c1X3zfEc-313-251.webm|thumb|left|Video della torre Eiffel]]
[[File:EiffelTower fixed.stl|thumb|left|Modello 3D della torre Eiffel; cliccare per interagirci]]
 
=== La progettazione: Koechlin, Nouguier, Sauvestre ===
La sua manutenzione, dal 1981 al 2005, è stata curata dalla ''Societé Nouvelle d'Exploitation de la Tour Eiffel'' (SNTE). Dal 2006 al 2015 essa è affidata alla ''Société d'exploitation de la tour Eiffel'' (SETE).
‍Il grande sviluppo industriale consentì la costruzione di edifici sempre più alti. Ciò fu possibile grazie all'entrata in produzione di nuovi materiali edilizi, come le [[ghisa|ghise]] e l'[[acciaio]] impiegati per produrre travi e altri elementi strutturali analoghi che, con le loro alte resistenze ai carichi, rivoluzionarono il modo di costruire. In questi anni, segnati dal progresso industriale, l'idea di una torre svettante che sfidasse la gravità era già nell'aria: basti pensare all'inglese [[Richard Trevithick]], che già nel 1833 aveva progettato una colonna di ghisa traforata alta mille piedi, poi mai realizzata.
 
Quando, sul finire del 1884, il governo francese annunciò di voler salutare l'[[Esposizione universale di Parigi (1889)|Esposizione universale del 1889 di Parigi]] - la decima di quelle rassegne consacrate ai fasti della produzione industriale - con un'opera di dimensioni colossali, [[Maurice Koechlin]] e [[Émile Nouguier]] aderirono entusiasticamente all'impresa. Koechlin e Nouguier erano due ingegneri alle dipendenze della Compagnie des Établissements Eiffel, una fiorente ditta gestita da [[Gustave Eiffel]], uno dei più accreditati «architetti del ferro» del periodo, e l'idea che avevano avuto era ambiziosa: si trattava di un «imponente pilastro metallico, formato da quattro travi reticolari svasate in basso che si congiungono in cima, legate tra loro mediante traverse disposte a intervalli regolari».<ref>{{cita|Harvie|p. 78|DIH}}.</ref> Il ferro era ovviamente l'unico materiale adeguato a una costruzione di una simile portata.
La struttura, che con i suoi 324 metri è la più alta di Parigi, venne costruita in meno di due anni, dal [[1887]] al [[1889]]; sarebbe dovuta servire da entrata all'[[Expo 1889|Esposizione Universale del 1889]], una ''Fiera Mondiale'' organizzata per celebrare il centenario della [[Rivoluzione francese]]. Inaugurata il [[31 marzo]] del [[1889]], fu aperta ufficialmente il [[6 maggio]] dello stesso anno dopo appena 2 anni, 2 mesi e 5 giorni di lavori.
 
Eiffel, pur consentendo a Koechlin e Nouguier di proseguire i loro studi, inizialmente riservò al progetto iniziale solo un'attenzione distratta; in un secondo momento ne intuì la genialità e, pertanto, si avvalse della collaborazione di [[Stephen Sauvestre]], ingegnere capo del dipartimento di architettura della sua società. L'apporto tecnico di Sauvestre fu fondamentale non solo sotto il profilo tecnico - egli, infatti, contribuì a correggere vari errori di fondo del progetto di Koechlin e Nouguier - bensì anche sotto quello estetico, in quanto modificò la forma della torre per renderla più accattivante agli occhi dell'opinione pubblica, con l'aggiunta di linee meno spigolose e più aggraziate, ingentilite anche con molti ornamenti.
Trecento metalmeccanici assemblarono i 18.038 pezzi di ferro forgiato, utilizzando 2 milioni e mezzo di bulloni (che furono sostituiti, durante la costruzione stessa, con rivetti incandescenti). Considerate le condizioni di sicurezza esistenti a quell'epoca, è sorprendente osservare che solo un operaio abbia perso la vita durante i lavori del cantiere (durante l'installazione degli [[Ascensore|ascensori]]).
 
==== Una «mostruosa opera» o «uno strano capolavoro di metallo»? ====
La torre è alta con la sua antenna 324 [[metro|metri]] (le antenne della televisione sulla sommità sono alte 20 metri), pesa 10.000 [[Tonnellata|tonnellate]] ma le sue fondamenta discendono di appena 15 metri al di sotto del livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più alta del mondo. Per il suo mantenimento servono anche 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre Eiffel può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo (sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.
[[File:Champ de Mars avant construction Tour Eiffel.jpg|thumb|Gli Champ de Mars prima dell'erezione della torre in una foto del 1887]]
Lo stesso Eiffel contribuì al progetto con vari ritocchi e perfezionamenti, e iniziò a esaltarne pubblicamente le lodi, a tal punto da acquistare nel settembre del 1884 il brevetto per la «nuova configurazione che permetteva la costruzione di supporti metallici e piloni in grado di superare i 300 metri d’altezza», messa a punto dai suoi dipendenti. Ciò malgrado, il progetto della torre incontrò forti resistenze, e furono in molti a pensare che la costruzione di un monumento così impattante per il panorama urbano parigino non potesse essere affidata a un semplice costruttore di ponti (Eiffel, all'epoca, doveva infatti la propria notorietà alla costruzione di viadotti ferroviari in ferro). Il più aggressivo dei critici fu [[Jules Bourdais]], costruttore del celebre [[palazzo del Trocadéro]],<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gabriel-jean-antoine-davioud/|titolo=Davioud, Gabriel-Jean-Antoine - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2024-12-29}}</ref> il quale immaginò di erigere al posto della torre Eiffel una torre di dimensioni colossali «sormontata da una fonte d'energia elettrica per l'illuminazione di Parigi», così da illuminare «facilmente il [[Bois de Boulogne]] e l'intero territorio di [[Neuilly-sur-Seine|Neuilly]] e [[Levallois-Perret|Levallois]] fino alla [[Senna]]».
 
Tale progetto, tuttavia, non venne mai messo in essere, poiché era troppo costoso e segnato da difficoltà ingegneristiche insormontabili (non avrebbe mai potuto resistere alla furia dei venti, né il basamento era in grado di sorreggere un simile peso).<ref>{{cita web|url=http://www.musee-orsay.fr/it/collezioni/opere-commentate/cerca/commentaire/commentaire_id/monumental-lighthouse-18061.html?no_cache=1&tx_commentaire_pi1%5BpidLi%5D=850&tx_commentaire_pi1%5Bfrom%5D=849&cHash=18fd8c58ad|editore=Museo d'Orsay|titolo=Jules Bourdais, Faro monumentale|città=Parigi|anno=2006|accesso=5 febbraio 2017|dataarchivio=16 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216134333/http://www.musee-orsay.fr/it/collezioni/opere-commentate/cerca/commentaire/commentaire_id/monumental-lighthouse-18061.html?no_cache=1&tx_commentaire_pi1%5BpidLi%5D=850&tx_commentaire_pi1%5Bfrom%5D=849&cHash=18fd8c58ad|urlmorto=sì}}</ref> Malgrado ciò, il progetto di Bourdais continuò a godere di grande popolarità nella scena architettonica parigina, che seguitò a osteggiare il progetto di Eiffel e, al contempo, a fare pressioni sul governo affinché si decidesse ad approvare la costruzione del monumentale faro. Particolarmente aspra fu la critica di [[Paul Planat]], direttore della rivista di architettura ''La Construction moderne'', il quale bollò la torre con clamorosi giudizi di demerito, definendola «un'impalcatura fatta di sbarre e di ferro angolare, priva di qualsiasi senso artistico», dotata di un aspetto mostruoso, «che dava la brutta sensazione di incompiutezza».<ref>{{cita|Jonnes|p. 22|JJ}}.</ref>
Per salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure due ascensori trasparenti. La struttura è divisa in tre livelli aperti al pubblico, raggiungibili sia con l'ascensore sia con le scale. A sud-est della torre si allunga una distesa erbosa da cui un tempo partivano i primi voli in mongolfiera.
[[File:Maurice koechlin pylone.jpg|thumb|Il progetto iniziale di Koechlin e Nouguier, con le dimensioni della colossale torre rapportate ad altri monumenti celebri, come la [[cattedrale di Notre-Dame]], la [[statua della Libertà]] e la [[colonna Vendôme]]]]
La ferocia di queste accuse non bastò tuttavia a far vacillare il parere di [[Édouard Lockroy]], ministro per il Commercio e presidente della commissione della fiera. Era intenzione del Lockroy scegliere un monumento destinato a diventare «unico al mondo [...] una delle curiosità più interessanti della capitale» e, per questo motivo, non si lasciò intimidire dagli osteggi contro Eiffel e invitò tutti i competitori a presentare i propri progetti entro il 18 maggio 1886. Fra i progetti proposti ve ne era uno che prevedeva la costruzione di un gigantesco irrigatore, così da fronteggiare efficacemente siccità o altre emergenze analoghe che avrebbero potuto colpire Parigi; un altro architetto, invece, concepì persino una monumentale ghigliottina da erigere all'ingresso dell'Esposizione, così da ricordare le vittime del [[Regime del Terrore|Terrore]].<ref>{{cita|Jonnes|p. 24|JJ}}.</ref> Nonostante l'assurdità di questi progetti, la campagna denigratrice contro la torre attirò nuovi adepti, tutti notevolmente concordi nel denunciare la presunta impossibilità di costruire una struttura simile. Questi detrattori, infatti, accusavano Eiffel di non essere in grado di progettare una torre capace di contrastare adeguatamente l'azione del vento, ed erano scettici sul fatto che riuscisse a trovare manodopera disposta a lavorare ad altezze talmente elevate.
 
Eiffel, tuttavia, sapeva di possedere una robusta competenza nel campo della matematica e della fisica che gli avrebbe consentito di progettare un edificio che potesse resistere alla forza dei venti, e gli operai della sua ditta erano già abituati a lavorare sospesi ad altezze vertiginose. Ciò, tuttavia, non bastò a placare il pubblico parigino, che paventò persino l'assurda ipotesi che la torre Eiffel potesse magnetizzarsi e attrarre tutti gli oggetti ferrosi della capitale. Per agitare l'opinione pubblica venne addirittura pubblicato un pamphlet denominato ''La questione ebraica'', nel quale si faceva leva sull'antisemitismo che covava nell'intimo di molti francesi e si affermava che Eiffel «null'altro era se non un ebreo tedesco»: per questo motivo, dunque, bisognava assolutamente impedire che venisse vergognosamente costruita «une tour juive». Se Eiffel non venne minimamente scalfito dai precedenti commenti, forte della propria esperienza ingegneristica, non poté certo ignorare questo scritto tracimante di disprezzo e di esterofobia e, pertanto, decise di pubblicare sulle colonne del quotidiano ''Le Temps'' il seguente commento: «Non sono né ebreo né tedesco. Sono nato a [[Digione]], in Francia, da genitori francesi e cattolici».<ref>{{cita|Jonnes|p. 25|JJ}}.</ref>
Quando fu costruita, si registrò una certa resistenza da parte del pubblico, in quanto si pensava che sarebbe stata una struttura poco valida esteticamente (ancora oggi è poco apprezzata da alcuni parigini, che la chiamano l'"asparago di ferro"). Tra l'altro, nel 1909 la Torre Eiffel rischiò di essere demolita perché contestata dall'élite artistica e letteraria della città; fu risparmiata solamente perché si rivelò una piattaforma ideale per le antenne di trasmissione necessarie alla nuova scienza della radiotelegrafia. Tuttavia è generalmente considerata uno degli esempi di arte in [[architettura]] più straordinari e costituisce indiscutibilmente uno dei simboli di Parigi più rappresentativi nel mondo ed è stata proposta per le [[sette meraviglie del mondo moderno]].
 
Sembrava quindi impossibile che Édouard Lockroy, notoriamente un «uomo di gusto», potesse approvare l'edificazione della «mostruosa opera di Eiffel» o «lasciare in eredità la sua orribile impalcatura», per usare le sprezzanti parole di Planat. Lockroy, tuttavia, scelse proprio la ''Tour en fer de trois cent mètres'', ritenendo gli altri progetti irrealizzabili o, nel caso della ghigliottina gigante, decisamente fuori luogo. Della torre, Lockroy stimava «il carattere particolare» e il fatto di essere «un originale capolavoro di metallo»: a suo giudizio, inoltre, si trattava della costruzione più idonea per ribadire la ''grandeur'' della Francia, offuscata dalla disfatta di [[Napoleone III]] nella [[guerra franco-prussiana]] e dalla cruenta rivolta della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]], e, anzi, per ribadirne la superiorità rispetto agli altri paesi rivali, come gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Già molti ingegneri americani avevano infatti tentato di costruire edifici dalle altezze vertiginose, ma non riuscirono a predisporre gli strumenti per attuare un simile progetto. Eiffel, secondo il giudizio di Lockroy, era invece riuscito a conciliare la propria esperienza nel campo della scienza delle costruzioni a un raffinatissimo gusto estetico. La torre, inoltre, sarebbe divenuta un importante sito turistico e avrebbe attratto all'Esposizione folle di visitatori impazienti di salire su un edificio alto 300 metri.<ref>{{cita|Jonnes|p. 27|JJ}}.</ref>
Il monumento ha mantenuto il record di costruzione più alta del mondo fino al 1930, anno in cui fu completato il [[Chrysler Building]] di [[New York]].
 
[[File:Convention signée sur les modalités de construction Et d’exploitation de la Tour de 300 mètres. 1 sur 8 - Archives Nationales - F-12-3770.jpg|left|thumb|Convenzione conclusa l'8 gennaio 1887 tra lo Stato, rappresentato dal ministro Édouard Lockroy, la città di Parigi, rappresentata dal prefetto della Senna [[Eugène Poubelle]], e [[Gustave Eiffel]], circa la collocazione e le modalità di costruzione e utilizzo della ''Tour de 300 mètres'']]
Al 3º livello Gustave Eiffel aveva creato un appartamento in cui riceveva gli ospiti più illustri; oggi vi si trovano le statue di Eiffel insieme a Thomas Edison ed alla figlia Claire durante l'incontro avvenuto durante la Fiera Mondiale del 1889 in cui Edison portò un esemplare di [[Fonografo]].
 
==== Tra allusioni maliziose e gentildonne attaccabrighe ====
I meccanismi degli ascensori sono quelli originali del 1889 e percorrono, all'anno, 100.000 km.
A seguito dell'avallo di Lockroy, Eiffel passò un periodo di incertezze e di turbamenti. Per costruire la torre, infatti, ci volevano ben 5 milioni di franchi, e il governo francese - inizialmente favorevole a finanziare interamente l'intervento - si dichiarò poi disposto a contribuire con soli 1,5 milioni di franchi, relegando all'ingegnere l'onere di trovare altri investitori interessati a contribuire alla causa. Per reperire i fondi necessari, Eiffel dovette prendere la decisione di mantenere la torre ''in loco'' per venti anni, così da coprire le varie spese con la bigliettazione e le concessioni dei ristoranti. Siglato l'accordo, tuttavia, non si fecero avanti investitori, a tal punto che Eiffel temette seriamente di non vedere mai avviata la costruzione della torre, né tanto meno di vederla ultimata.<ref>{{cita|Jonnes|p. 28|JJ}}.</ref>
[[File:Entwurf Eiffelturm - Stephan Sauvestre (1887).jpg|thumb|Il progetto finale di Stephen Sauvestre]]
Né meno problematica fu la ''vexata quaestio'' dell'ubicazione della torre: «Ha senso costruirla al fondo della valle della Senna? Non è meglio scegliere una posizione elevata, un'altura che, fungendo da piedistallo, la renderebbe ancora più spettacolare? Svettando sui palazzi dello Champ de Mars, la gigantesca torre non li eclisserebbe? È una buona idea collocare un monumento permanente su un'area che sicuramente servirà a future esposizioni?». Eiffel, tuttavia, era fermamente intenzionato a erigere la torre sullo [[Campo di Marte (Parigi)|Champ de Mars]], così da offrire un accesso monumentale all'Esposizione universale: ciò, tuttavia, scatenò le ire dei militari, tutt'altro che rallegrati dal fatto che un edificio così impattante sarebbe rimasto sulla piazza d'arme non per la sola durata dell'Esposizione, bensì per venti lunghi anni. Eiffel, dunque, fu costretto a traslare la torre in prossimità del fiume e, per di più, a progettare fondamenta ancora più sofisticate e, dunque, dispendiose: «queste fondamenta sono per me molto più costose di quelle che erano state progettate per lo Champ de Mars», si sarebbe poi rammaricato Eiffel.<ref name=ventinove/>
 
Intanto la torre continuò a subire fasi alterne di apprezzamento e di aperta ostilità da parte dei parigini. Il potente politico [[Pierre Tirard]], ad esempio, era fortemente contrario alla costruzione di un edificio così «anti-artistico, in stridente contrasto con la genialità dei francesi [...] , più adatto all'America (dove il gusto non è ancora molto sviluppato) che all'Europa, tanto meno alla Francia». Il repubblicano [[Georges Clemenceau]], invece, tentennò di più, e ammise che la torre Eiffel era «una creazione straordinaria, magari brutta e assurda, ma in grado di attirare folle di visitatori stranieri [...] Dovremmo dare un milione e mezzo di franchi a Eiffel solo perché tutti gli inglesi possano salire trecento metri sopra il livello della Senna».<ref name=ventinove>{{cita|Jonnes|p. 29|JJ}}.</ref> Vi furono alcuni, come la contessa di Poix, che si sentirono persino minacciati dalla prospettiva di vivere all'ombra della torre (la quale non solo sarebbe potuta crollare rovinosamente, bensì anche attrarre pericolosi fulmini), e pertanto sporsero denuncia: «la nobildonna [la contessa di Poix, ndr] sostiene che la costruzione della torre Eiffel non solo costituisce una minaccia per la sua dimora, ma per anni bloccherà la zona più incantevole dello Champ de Mars, l'unica in cui ella è solita recarsi per i suoi quotidiani esercizi fisici», riporta il ''[[New York Times]]''.<ref>{{cita|Jonnes|p. 30|JJ}}.</ref>
== Dati tecnici ==
La tabella riporta i principali dati tecnici relativi alla Torre Eiffel.
 
Non mancarono neanche i ferventi ammiratori, come monsieur Rastignac de ''L'Illustration'', il quale - accusando Tirard e Clemenceau di essere incredibilmente ottusi - difese energicamente la torre, destinata a essere universalmente apprezzata dai francesi, popolo che andava «pazzo per gli eventi sensazionali e vertiginosi, inaspettati e colossali, divertenti e fantasiosi». L'entusiastico parere di Rastignac, tuttavia, non bastò a far cambiare idea a Paul Planat, il più battagliero degli oppositori della torre, che il 18 dicembre 1886 arrivò persino a organizzare una cena, alla quale vennero invitati numerosissimi studenti della [[École des Beaux-Arts]]: l'obiettivo di questo evento mondano, ovviamente, era quello di denigrare la torre, tra un bicchiere di champagne e l'altro. Eiffel fu particolarmente dispiaciuto quando seppe che persino [[Charles Garnier]], l'ammiratissimo architetto dell'[[Opéra national de Paris|Opéra di Parigi]], si era cimentato in sperticate ''chanson'' volte a screditare «quell'imbuto piantato sul suo grasso sedere». A preoccuparlo di più, tuttavia, era la denuncia della contessa di Poix, ma anche la prospettiva di vedere andare in fumo tutti gli sforzi compiuti per preparare le 1&nbsp;700 tavole dell'intelaiatura della torre e i 3629 disegni necessari per fabbricare i 18&nbsp;000 segmenti metallici per il traliccio portante della struttura.<ref>{{cita|Jonnes|p. 31|JJ}}.</ref>
Materiale di costruzione: ferro forgiato.
 
=== La costruzione ===
[[File:Dimensions tour Eiffel.JPG|left|500px]]
==== Gli inizi ====
[[File:Lightning striking the Eiffel Tower - NOAA.jpg|right|170px|thumb|Un fulmine colpisce la torre Eiffel il 3 giugno 1902 alle 21:20. Questa è una delle più antiche fotografie di un fulmine in un ambiente urbano. Estratto da "Thunder and Lightning" di Camille Flammarion, tradotto da Walter Mostyn e pubblicato nel 1906]]
[[File:Les fondations de la Tour Eiffel, caissons.jpg|thumb|Pierre Petit, ''Le fondamenta della torre Eiffel'' (1887), fotografia, Museo d'Orsay, Parigi]]
Mentre il 1887 si profilava all'orizzonte, Eiffel era un uomo completamente disincantato. Il 22 dicembre 1886 scrisse una lettera a Édouard Lockroy per comunicargli che «i ritardi occorsi nella chiusura del contratto stanno creando una situazione davvero molto grave». Arrivò persino a scrivere un documento da indirizzare al governo dove enunciava ordinatamente, uno dopo l'altro, i vari ostacoli che si erano opposti all'edificazione della torre:
{{citazione|Nel frattempo il tempo vola e io avrei già dovuto iniziare l'opera mesi fa [...]. Se questa incresciosa situazione perdurerà, sarò costretto ad abbandonare ogni speranza di riuscita [...]. Sono comunque pronto a dare il via immediatamente [...] ma, se non dovessi iniziare i lavori nella prima metà di gennaio, non riuscirò a terminarli in tempo. Se non raggiungiamo un accordo entro il 31 dicembre [...] sarò costretto, con sommo dolore, a rinunciare ai miei impegni e a ritirare le mie proposte. Con immenso rammarico dovrò abbandonare la costruzione di quella che per molti sarebbe la principale attrazione dell'Esposizione.|Gustave Eiffel<ref name=trentadue>{{cita|Jonnes|p. 32|JJ}}.</ref>}}
Questa lettera, tuttavia, non venne mai spedita, siccome Eiffel decise di pagare di tasca propria le spese legali dovute alla denuncia della contessa di Poix e si dichiarò persino disposto a risarcire la parte lesa in caso di crollo parziale o totale della struttura, avvalendosi a tal fine anche del contributo di avvocati qualificati. In breve tempo, dunque, si sbloccò il contenzioso e il 7 gennaio 1887 Eiffel stipulò finalmente il contratto con la municipalità di Parigi e il governo francese.<ref name=trentadue/> Tre settimane dopo, il 28 gennaio, ebbe inizio la costruzione della torre. Per prima cosa si provvedette all'erezione delle fondamenta, resa possibile grazie ad alcune trivellazioni con le quali ci si era accertati che «il sottosuolo dello Champ de Mars era composto da uno spesso strato di argilla in grado di sostenere un peso che variava tra i 20 e i 25&nbsp;kg al cm<sup>2</sup>, ricoperto da uno strato di sabbia e ghiaia di vari spessori, ideale per sorreggere le fondamenta».
 
==== La «protesta degli artisti» ====
{{cassetto|titolo= Principali misure | testo =
[[File:Caricature Gustave Eiffel.png|thumb|Caricatura pubblicata il 14 febbraio 1887 sul giornale ''Le Temps'' raffigurante [[Gustave Eiffel]] mentre sfiora con la mano destra la sommità della sua torre]]
Fondazioni
* Altezza del suolo (sul livello del mare) → 37,50 metri
* Lunghezza interna dello scarto tra 2 pilastri → 74,24 metri
* Lunghezza esterna dello scarto tra 2 pilastri → 124,90 metri
 
Non tutti, tuttavia, erano così soddisfatti. Il settimanale ''L'illustration'', quando la torre iniziò a dotarsi di una propria fisionomia, tuonò sul progetto di Eiffel, ritenendolo «un faro, un chiodo, un candelabro [...] la cui costruzione non avrebbe mai dovuto essere permessa, ma che per i politici che ne hanno concepito l'idea rappresenta "il simbolo della civiltà industriale"». Gli eventi presero una piega ancora meno piacevole quando quarantasette tra gli artisti e intellettuali più prestigiosi del tempo, inquietati da quel colosso di ferro forgiato che cresceva giorno dopo giorno, decisero di mobilitarsi ''in extremis'' per bloccarne la costruzione. Fu così che il 14 febbraio venne sottoscritta una lettera traboccante d'ira, pubblicata sul giornale ''Les Temps'' e indirizzata al funzionario della municipalità di Parigi [[Adolphe Alphand]], nella quale si chiedeva di bloccare immediatamente la costruzione di quella «torre ridicola e vertiginosa che sovrasta Parigi come la gigantesca ciminiera di una qualsiasi fabbrica, schiacciando ogni cosa con la sua massa barbara e sinistra».<ref>{{cita|Jonnes|p. 34|JJ}}.</ref> Nella lettera, firmata dai pittori [[Ernest Meissionier]] e [[William-Adolphe Bouguereau]], l'architetto Garnier, gli scrittori [[Guy de Maupassant]] e [[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas ''fils'']] e decine di altri nomi altrettanto importanti, si leggeva:
1º livello
* Altezza del pavimento rispetto al suolo → 57,63 metri
* Altezza del pavimento rispetto al livello del mare → 91,13 metri
* Lato esterno (al livello del pavimento) → 70,69 metri
* Superficie (al livello del pavimento) → 4200 m<sup>2</sup>
 
{{citazione|Noi scrittori, pittori, scultori e architetti, a nome del buon gusto e di questa minaccia alla storia francese, veniamo a esprimere la nostra profonda indignazione perché nel cuore della nostra capitale si debba innalzare questa superflua e mostruosa Torre Eiffel, che lo spirito ironico dell'anima popolare, ispirata da un sano buon senso e da un principio di giustizia, ha già battezzato la [[Torre di Babele]]. La città di Parigi si assocerà veramente alle esaltate affaristiche fantasticherie di una costruzione meccanica - o di un costruttore - disonorandosi e degradandosi per sempre? [...] La Torre Eiffel, che neppure l'America, con la sua anima commerciale, ha l'audacia di immaginare, senz'alcun dubbio è il disonore di Parigi. Tutti lo sentono, tutti lo dicono, tutti ne sono profondamente rattristati, e noi non siamo che la debole eco di un'opinione pubblica profondamente e giustamente costernata. Quando gli stranieri visiteranno la nostra Esposizione protesteranno energicamente: "È dunque questo l'orrore che hanno creato i francesi per darci un'idea del loro gusto tanto magnificato?". [...] E per i prossimi vent'anni vedremo stagliarsi sulla città, ancora vibrante dell'ingegno dei secoli passati, vedremo stagliarsi come una macchia d'inchiostro l'odiosa ombra dell'odiosa colonna di metallo imbullonato.}}
2º livello
* Altezza del pavimento rispetto al suolo → 115,73 metri
* Altezza del pavimento rispetto al livello del mare → 149,23 metri
* Lato esterno (al livello del pavimento) → 40,96 metri
* Superficie (al livello del pavimento) → 1650 m<sup>2</sup>
 
La costruzione della torre, tuttavia, era già iniziata, e pertanto quest'iniziativa di protesta non riuscì a raggiungere i propri scopi.<ref name="trentacinque" /> Di seguito si riporta la risposta di Lockroy:
3º livello
* Altezza del pavimento rispetto al suolo → 276,13 metri
* Altezza del pavimento rispetto al livello del mare → 309,63 metri
* Lato esterno (al livello del pavimento) → 18,65 metri
* Superficie (al livello del pavimento) → 350 m<sup>2</sup>
 
{{citazione|[Mi chiedo] se [queste diatribe] non possano essere prese a pretesto da alcune nazioni per non partecipare alle nostre celebrazioni. [Avete scritto un capolavoro] degno di essere esibito all'Esposizione. Una prosa tanto nobile e raffinata non può che interessare le folle e forse persino stupirle.|Édouard Lockroy<ref name=trentacinque>{{cita|Jonnes|p. 35|JJ}}.</ref>}}
Pinnacolo
* Altezza totale con antenna (misure 2 aprile 2005) → 325 metri
* Altezza totale con antenna (misure 2000) → 324 metri
* Altezza totale con antenna (misure 1994) → 318,70 metri
* Altezza totale con antenna (misure 1991) → 317,96 metri
* Altezza totale con bandiera (misure 1889) → 312,27 metri
* Altezza totale senza bandiera (misure 1889) → 300 metri
 
La risposta di Eiffel fu invece:
<br />
 
* Peso totale → 7224 t
{{citazione|Sono convinto che la torre possegga una sua intrinseca bellezza. Il principio primo dell'estetica architettonica è che le linee essenziali della costruzione coincidano perfettamente con la sua utilità. Qual è stato il principale ostacolo che ho dovuto superare nel progettare la torre? La resistenza ai venti. Io penso davvero che le curve dei suoi quattro piloni, così come sono stati creati grazie ai nostri calcoli e che si innalzano da una base colossale per restringersi gradatamente verso la cima, produrranno una meravigliosa sensazione di forza e bellezza [... Si tratterà del] più alto edificio mai costruito a memoria d'uomo [...]; una costruzione colossale possiede un fascino intrinseco [...]. A me sembra che la Torre Eiffel sia degna di rispetto, non foss'altro perché dimostrerà che non siamo solo un popolo di persone divertenti, ma siamo anche un paese di ingegneri e costruttori, richiesti nel mondo intero per costruire ponti, viadotti, stazioni ferroviarie e i più grandi monumenti dell'industria moderna [...]. Cominciano a dire che la mia torre non è francese. È abbastanza grossa e sgraziata per adattarsi agli inglesi e agli americani, ma non è il nostro stile, insistono. Noi siamo abituati ai ninnoli artistici [...]. Ma perché non possiamo dimostrare al mondo che siamo in grado di realizzare i più eccelsi progetti ingegneristici? [...] Parigi sta per avere la più grande torre del mondo, dopotutto [...]. Anzi, la torre sarà l'attrazione più spettacolare di tutta l'Esposizione.|Gustave Eiffel<ref name=trentacinque/>}}
 
==== La torre Eiffel prende forma ====
Nel 1887 Eiffel ingaggiò il fotografo [[Edouard Durandelle]] per documentare i lavori in corso della torre. Egli, tuttavia, non fu l'unico a interessarsi al brulicante cantiere, che fu sin da subito oggetto di numerosissimi scatti.<ref name="trentasette">{{cita|Jonnes|p. 37|JJ}}.</ref> Molto interessante è la serie proposta di seguito, la quale testimonia fedelmente l'ascesa della torre:
<gallery mode="packed" heights="120px">
File:Construction tour eiffel.JPG|Inizio della costruzione dell'apparato metallico
File:Construction tour eiffel2.JPG|7 dicembre 1887: costruzione dei quattro piloni con la relativa impalcatura metallica
File:Construction tour eiffel3.JPG|20 marzo 1888: il primo livello è completato
File:Construction tour eiffel4.JPG|15 maggio 1888: inizio della costruzione del secondo livello
File:Construction tour eiffel5.JPG|21 agosto 1888: il secondo livello è completato
File:Construction tour eiffel6.JPG|26 dicembre 1888: costruzione del livello superiore
File:Construction tour eiffel7.JPG|15 marzo 1889: costruzione della cupola
</gallery>
Le fondamenta vennero completate molto rapidamente. Per usare le parole di [[Joseph Hariss]], alla fine «ogni pilastro era poggiato su un basamento massiccio di pietra e cemento sistemato in senso obliquo rispetto al terreno, in modo che le colonne ricurve, che dovevano sopportare il peso della torre, potessero esercitare la loro spinta ad angolo retto rispetto alla massa. All'interno di ogni buca veniva versato un letto di [[cemento]] a presa rapida dello spessore di sei metri circa che sarebbe servito come base provvisoria per la muratura. Sul cemento, Eiffel fece sistemare enormi blocchi di [[calcare]] estratto a [[Souppes-sur-Loing]], nel centro della Francia [...]. Al centro di ogni massa furono incastrati due grandi bulloni di ancoraggio lunghi quasi otto metri e con un diametro di circa dieci centimetri, a cui venne fissata una puntazza cilindrica di ferro, munita di flangia; la colonna era assicurata alla puntazza, fissandosi così saldamente nella massa lapidea». Le fondamenta, completate alla fine di giugno 1887, erano dotate anche di sedici martinetti idraulici, grazie ai quali «ogni pilastro può essere spostato e alzato quanto basta con l'inserimento di un cuneo di acciaio», in modo da livellare opportunamente la prima piattaforma, che doveva essere perfettamente piana.<ref name=trentasette/>
 
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 390px
|titolo = Tutti contro la Tour Eiffel
|dim-testo = 90%
|contenuto =
[[File:Eiftower21.JPG|border|129px|right]]
 
La torre Eiffel si può considerare il caso più celebre ed esemplare di monumento che, oggi universalmente apprezzato, al momento della sua costruzione fu oggetto di infinite polemiche e vilipendi. Di seguito riportiamo le varie critiche che interessarono la struttura: nel caso siano già state menzionate nel corpo del testo, si riporta anche il codice identificativo del paragrafo relativo.
* «È un'impalcatura fatta di sbarre e di ferro angolare, priva di qualsiasi senso artistico», Paul Planat ([[#Una «mostruosa opera» o «un originale capolavoro di metallo»?|§ 1.1.2]]);
* «[Si tratta di] un faro, un chiodo, un candelabro [...] la cui costruzione non avrebbe mai dovuto essere permessa, ma che per i politici che ne hanno concepito l'idea rappresenta "il simbolo della civiltà industriale"», ''L'illustration'' ([[#La «protesta degli artisti»|§ 1.2.2]]);
* «[Fermiamo la costruzione di questa] torre ridicola e vertiginosa che sovrasta Parigi come la gigantesca ciminiera di una qualsiasi fabbrica, schiacciando ogni cosa con la sua massa barbara e sinistra», protesta degli artisti ([[#La «protesta degli artisti»|§ 1.2.2]]);
* «Questo lampione veramente tragico», [[Léon Bloy]];
* «L'albero in ferro di rigido sartiame. / Incompiuto, confuso, deforme / [...] Senza né bellezza né stile», [[François Coppée]];
* «Questa piramide allampanata e stecchita di scale di ferro, questo scheletro gigantesco e sgraziato, la cui base sembra esser fatta per sostenere un colossale monumento di Ciclopi e poi finisce con il profilo scarno e ridicolo della ciminiera di una fabbrica», [[Guy de Maupassant]];
* «Questo orrido pilastro tralicciato, questa rete infundibuliforme», [[Joris-Karl Huysmans]].
}}
 
Il 1º luglio ebbe inizio la costruzione dei quattro enormi piloni a struttura reticolare, caratterizzati da un'inclinazione interna di cinquantaquattro gradi a causa della quale sembravano inesorabilmente destinati ad abbattersi: questa peculiarità destò la curiosità di [[Eugène-Melchior de Vogüé]], il quale deviava ogni giorno la sua passeggiata per assistere alle «quattro zampe megalitiche di questo immenso elefante [che] poggiano sul terreno; dai basamenti di pietra si proiettano in alto gli elementi portanti, audaci travi a sbalzo che sconvolgono completamente tutte le nostre idee sulla stabilità di una costruzione».<ref name=trentasette/> I vari segmenti metallici, preparati dai «ragazzi addetti ai lavori a terra» alle acciaierie Dupont e Fould di Pompey, erano calcolati, perforati e tagliati con grandissima precisione, e se anche uno solo dei pezzi giunti in cantiere non avesse rispettato gli standard, Eiffel lo avrebbe immediatamente rinviato in fabbrica.<ref>{{cita|Lemoine|p. 37|BL}}.</ref>
== Utilizzi ==
[[File:Paris - Eiffelturm - Spitze.jpg|right|thumb|L'aspetto della cima della torre è assai cambiato rispetto a quello iniziale (visibile nelle vecchie immagini in basso) per la presenza di stazioni meteorologiche, ripetitori radio e televisivi.]]
 
Anche grazie a quest'efficienza i pilastri della torre, costruiti inizialmente a sbalzo e poi sostenuti da impalcature provvisorie di legno, continuarono inesorabilmente ad alzarsi sino a raggiungere un'altezza pari a trenta metri nell'ottobre del 1887. I lavori vennero rallentati solo da un'ulteriore denuncia, sporta da un altro cittadino risentito, e vi fu persino un professore francese di matematica che «predisse che se mai la struttura avesse raggiunto l'altezza di 227 metri, sarebbe inesorabilmente crollata». Altre polemiche interessarono ancora una volta le qualità estetiche della torre e, per di più, anche la sua presunta capacità di perturbare il clima di Parigi, generando una strana calura e persistenti temporali. Il seguente commento è di James Gordon Bennet junior: «Coloro che hanno avuto l'occasione di osservare da vicino la torre si sono accorti che nelle vicinanze cadono spesso forti piogge e nel cielo si formano nubi temporalesche che, private di parte della loro elettricità a causa dei parafulmini, si dirigono oltre e si sciolgono in pesanti rovesci in altre zone della città».<ref>{{cita|Jonnes|p. 51|JJ}}.</ref> Il poeta [[François Coppée]] arrivò persino a pubblicare i seguenti versi:
Inizialmente ad Eiffel era stato concesso di lasciare in piedi la Torre per 20 anni, ma, vista la grande utilità di questa struttura sia a causa del grande sviluppo che in quegli anni ebbero le comunicazioni via etere sia come laboratorio per studi scientifici, le fu permesso di restare anche per le generazioni future.
 
{{citazione|Ho visitato l'enorme Torre Eiffel, / L'albero in ferro di rigido sartiame. / Incompiuto, confuso, deforme, / Il mostro visto da vicino è orrendo. / Gigante, senza bellezza né stile / È un idolo di metallo, / Simbolo di inutile forza / E trionfo di brutalità. / [...] Ecco il pensiero grandioso / Il vero scopo, la profondità: / questa piramide insensata / Si salirà per quattro soldi. }}
[[File:Gustave eiffel-monument.JPG|thumb|left|170px|Monumento in onore a [[Gustave Eiffel]]]]
 
Eiffel, come da consuetudine, ignorò le critiche e ben prestò arrivo a poggiare la prima piattaforma della torre, che era già diventata più alta della cattedrale di Notre-Dame (69 metri), del Pantheon (83 metri) e della cupola degli Invalides, la quale con i suoi 104 metri era stata sino ad allora l'edificio più alto della città. Per celebrare il traguardo nel marzo 1888 Eiffel allestì sulla prima piattaforma un banchetto e vi invitò ottanta giornalisti, tutti impazienti di guardare il panorama parigino da una simile altezza: in quest'occasione, bicchiere di champagne alla mano, l'ingegnere brindò alla propria torre e dichiarò: «Gli inizi sono stati difficili e mi sono state mosse critiche aspre quanto premature. Sono rimasto saldo nella tempesta, soprattutto grazie al costante sostegno di monsieur Lockroy [...] e, grazie al continuo progresso della mia opera, ho fatto il possibile per guadagnare, se non l'opinione degli artisti, almeno quella degli ingegneri e degli scienziati. Desidero dimostrare che, per quanto io sia ben poca cosa, la Francia continua ad avere un posto insigne nell'arte delle costruzioni in ferro».<ref>{{cita|Jonnes|p. 53|JJ}}.</ref>
Eiffel,che all'inizio non aveva altra ambizione che celebrare con questa costruzione i progressi della tecnica, si sentì presto obbligato a trovare delle utilità scientifiche alla sua Torre, come misurazioni meteorologiche, analisi dell'aria, esperienze come quella del [[pendolo di Foucault]], e così via. Egli stesso contribuì da allora a tali ricerche che portarono all'installazione di un [[barometro]], di un [[parafulmine|parafulmini]] e di un apparecchio per la [[telegrafo|radiotelegrafia]].
 
[[File:Revista de la Exposición Universal de París, 1889 Subida de los trabajadores a la Torre Eiffel. (3784007749).jpg|thumb|left|Il cantiere della torre Eiffel, con i vari operai che salgono sulla cima della costruzione]]
Non sarebbe stato solo un oggetto di curiosità per il pubblico, sia durante l'esposizione che dopo, ma avrebbe reso ancora servigi alla scienza e alla difesa nazionale. Proprio la difesa nazionale, infatti, salvò la torre dalla distruzione cui era stata destinata dopo solo un ventennio di vita.
==== L'ascesa della torre continua ====
La costruzione della torre era ormai divenuta una corsa contro il tempo. Ogni pilastro contava sei squadre di rivettatori e ogni squadra era composta di quattro elementi: uno alla fucina per portare i rivetti al calore bianco; due per battere, uno per ribattere. Sulle rotaie del futuro ascensore scorreva una gru del peso di 12 tonnellate in grado di sollevare elementi prefabbricati anche da 3&nbsp;000 chili.<ref>{{cita|Bianchi}}.</ref>
 
Nel luglio 1888 venne completata la seconda piattaforma, a 117 metri di altezza: per celebrare l'avvenimento, e anche la ricorrenza della presa della Bastiglia (che cadeva il 14 luglio) Eiffel decise di far esplodere da tale livello diversi fuochi d'artificio, così da rendere omaggio alla capitale con un variopinto spettacolo pirotecnico. Gli operai, nel frattempo, lavoravano nove ore al giorno, e dovettero resistere sia alle vertigini sia al freddo glaciale dell'inverno 1888-1889. Convinti di essere pagati meno del dovuto, essi in questo periodo misero in essere molti scioperi, esigendo un aumento del 4% della paga base oraria. Per evitare ritardi la loro richiesta venne soddisfatta (anche se tale aumento venne dilazionato su un periodo di quattro mesi), e alle varie squadre vennero persino concessi indumenti di pelle di montone, una mensa, tute impermeabili e vino caldo.<ref name=cinquantasette>{{cita|Jonnes|p. 57|JJ}}.</ref>
Dal [[1898]] Eiffel aveva consentito a [[Eugène Ducretet]] di realizzare esperimenti di [[Telegrafo|telegrafia senza fili]] fra la Torre ed il [[Panthéon]], e offerto alla direzione dello scienziato di finanziarli egli stesso. Il generale Ferrié, che divenne poi amico di Eiffel, riuscì nelle prime comunicazioni di questo tipo sostenendo la causa della torre contro la demolizione.
 
Ciò malgrado le agitazioni continuarono ed Eiffel temeva che, se avesse continuato ad assecondare le loro richieste, avrebbe aperto la strada a ulteriori scioperi: per questo motivo decise di mostrar loro che il suo obiettivo «non era tanto d'ordine finanziario quanto dettato dal desiderio di veder coronato il successo dell'opera: promisi un premio di 100 franchi a tutti gli operai che avessero continuato a lavorare finché fosse stata issata la bandiera in cima alla torre», e dichiarò che «tutti coloro che non si fossero presentati a mezzogiorno del giorno seguente sarebbero stati licenziati e sostituiti da altri lavoratori». Gli operai che non si presentarono all'appello il giorno successivo furono solo due, e vennero prontamente sostituiti da due uomini che - come constatato da Eiffel - «salirono subito fino all'altezza dei 200 metri e in mezza giornata furono in grado di eseguire gli stessi compiti degli altri. Era stato quindi dimostrato che, con l'equipaggiamento adatto, un buon operaio può lavorare a qualsiasi altezza senza problemi».
Fu così che la ''Tour Eiffel'' permise di comunicare con le navi da guerra e con i dirigibili, oltre che di intercettare i messaggi del nemico. In questo modo fu possibile, poi, l'arresto di Gertrude Zelle, detta [[Mata Hari]], e mobilitare in tempo i [[taxi]] parigini per inviarli sul [[Prima battaglia della Marna|fronte della Marna]], dove divennero per sempre i "taxi della Marna", grazie all'antenna radio installata sulla sommità della torre.
 
Quanti si lamentavano di lavorare ad altezze troppo elevate vennero incaricati di installare gli archi decorativi merlettati al primo livello, anche se «i loro compagni li prendevano in giro, chiamandoli gli ''indispensables'', e ben presto ci rinunciarono».<ref>{{cita|Jonnes|p. 58|JJ}}.</ref> Eiffel, d'altronde, studiò la modalità di lavoro in modo che gli operai difficilmente potessero cadere nel vuoto, soprattutto nelle fasi più avanzate dei lavori. Sotto alle postazioni di lavoro fece installare delle reti che resero il cantiere il più sicuro fino ad allora, considerando quelli di edifici particolarmente alti. Il suo sforzo produsse degli ottimi risultati: il cantiere, nella sua globalità, conobbe una sola morte, quella di un operaio italiano malauguratamente caduto dai ponteggi (non durante il suo turno lavorativo).<ref name=trentotto>{{cita|Lemoine|p. 38|BL}}.</ref>
Dal Capodanno del [[2000]] sulla torre sono installati quattro potenti fari ruotanti che, coprendo ciascuno un arco di 180°, illuminano tutta la città ogni sera.
 
Anche grazie a queste iniziative la costruzione della torre proseguiva con rapidità e concitazione. A testimoniarcelo è ancora questa volta Eugène-Melchior de Vogüé, il quale visitava quotidianamente il cantiere, registrandone in questo modo i progressi:
== Eventi ==
[[File:Tour Eiffel 3c02660.jpg|thumb|left|170px|In questa immagine del [[1889]] si nota come non soltanto la cima ma anche la balconata del primo piano fosse diversa dall'attuale per la presenza di decorazioni ad arco, successivamente smontate.]]
*Il [[21 gennaio]] [[1908]] fu mandato dalla torre il primo [[Radio (elettronica)|messaggio radio]] a lunga distanza.
 
{{citazione|Dopo la seconda piattaforma, la slanciata colonna si innalzava rapidamente nello spazio. Certo, non era possibile vedere con precisione il lavoro di costruzione vero e proprio. Spesso le nebbie autunnali nascondevano le aree sopraelevate in cui erano all'opera i lavoratori; eppure, nella luce crepuscolare dei pomeriggi invernali, si potevano intravedere i fuochi rossastri delle fucine brillare nel cielo e sentire i martelli che percuotevano le travi in ferro. Era questo che impressionava: gli operai sulla torre non si vedevano quasi mai; essa sembrava salire e svilupparsi da sola, grazie all'incantesimo di un mago. Le grandi opere dell'antichità, le piramidi per esempio, nella nostra mente sono associate a una folla brulicante di uomini al lavoro, che abbassavano leve e armeggiavano con funi mastodontiche; la nostra piramide moderna veniva innalzata in virtù del potere dei calcoli, grazie ai quali la manodopera veniva ridotta: oggi la forza indispensabile alla costruzione si basa sul pensiero.|Eugène-Melchior de Vogüé<ref name=cinquantasette/>}}
*Padre [[Theodor Wulf]], nel [[1910]] decise di prendere alcune misure di radiazioni sia alla sommità che ai piedi della torre, scoprendone sulla sommità più di quanto previsto. Scoprì in questo modo i [[Raggio cosmico|raggi cosmici]].
 
[[File:Deux ouvriers de la Tour Eiffel.jpg|thumb|Due operai ritratti mentre si inerpicano tra le travi della torre in costruzione]]
*Il [[4 febbraio]] [[1912]] un sarto francese di origini austriache, [[Franz Reichelt]], volendo collaudare uno speciale paracadute di sua invenzione, si gettò dal primo piano della torre: l'autopsia confermò che morì di [[crisi cardiaca]] prima di toccar terra, e che l'impatto con il terreno formò un cratere di quasi mezzo metro di profondità.
Nel frattempo, la torre aveva registrato un importante primato, quello di edificio più alto del globo: prima di allora questo record era detenuto dal monumento di Washington, un obelisco di 169 metri eretto nel 1884 nella capitale americana, dopo quasi quarant'anni di lavori. Eiffel non esitò a ribadire la superiorità dei francesi sugli «americani, [che] malgrado il loro spirito imprenditoriale e l'entusiasmo nazionale pungolato» mai riuscirono a erigere una struttura ancora più alta del monumento di Washington. Gli americani, feriti nell'orgoglio, subito attaccarono la torre Eiffel ritenendola «una struttura senza la minima utilità» e la paragonarono, in senso negativo, «alla stele di Washington, a Washington D.C., che in ogni caso è più artistica della torre Eiffel [...] . Se la vertiginosa altezza [della torre Eiffel] non la farà sembrare troppo acuminata e se la cima è stata progettata con un certo gusto, potrebbe non essere spaventoso come è stato previsto». Ciò, in realtà, non era vero, siccome più la torre diveniva alta, più guadagnava in slanciatezza ed eleganza.<ref>{{cita|Jonnes|p. 60|JJ}}.</ref>
 
Un ultimo problema era ancora senza soluzione: quello degli ascensori. Eiffel, infatti, sapeva che i visitatori della torre sarebbero dovuti giungere sulla sommità della struttura in modo ragionevolmente rapido e in assoluta sicurezza: egli, tuttavia, rifiutò di adottare ascensori in verticale e li volle obliqui, con raggio di curvatura di 48 metri su una distanza di 15 metri. La loro costruzione, affidata alla ditta Otis, fu in effetti molto problematica, anche se fortunatamente non compromise sensibilmente la costruzione della torre, che riuscì comunque a essere portata a termine la domenica 31 marzo 1889.<ref>{{cita|Jonnes|p. 96|JJ}}.</ref>
*Nel [[1925]] la Torre viene illuminata sulle quattro facciate con una colossale scritta pubblicitaria luminosa per conto di [[André Citroën]] e della sua fabbrica di automobili.
 
=== L'inaugurazione ===
*Nel [[1925]] l'artista dell'inganno [[Victor Lustig]] "vendette" per ben due volte la Torre Eiffel come ferro vecchio.
[[File:Vue aérienne, depuis un ballon, de l'exposition universelle de 1889 par Alphonse Liébert 3b40741.jpg|thumb|Fotografia aerea scattata da un pallone aerostatico da [[Alphonse Liébert]] che riprende la torre e i vari padiglioni dell'Esposizione del 1889]]
==== «Gloire à Mr. Eiffel et à ses collaborateurs!» ====
Erano passati ben cinque anni da quando Eiffel iniziò a interessarsi della monumentale ''Tour en fer de trois cent mètres'' e, pur tra infinite critiche e difficoltà, era ormai riuscito a portare a termine la sua costruzione appena in tempo per l'Esposizione universale. Il 1º aprile 1889 la tour fu aperta a un gruppo di giornalisti, politici e curiosi: fra di loro vi erano Édouard Lockroy, Pierre Tirard e vari inviati di diverse riviste, come ''Le Figaro'' e l{{'}}''Herald''. Insieme a questo gruppo - anche se alcuni, intimoriti dalle vertigini, si fermarono alle piattaforme inferiori - Eiffel giunse sulla sommità della torre. Come riporta Jill Jonnes, dalla torre «i parigini ammirarono estasiati l'inconsueto panorama della loro amata città. La Senna era come un nastro d'argento increspato che si srotolava in un paesaggio in miniatura. La gran parte di loro non aveva mai visto Parigi da una simile altezza. Era uno spettacolo entusiasmante, che destava tuttavia una certa inquietudine».<ref name=novantasette>{{cita|Jonnes|p. 97|JJ}}.</ref> Ancora più vivide sono le parole del giornalista di ''Le Figaro'', il quale contemplando la città dalla torre si rese conto della piccolezza materiale dell'uomo:
 
{{citazione|Il mont Valérin, Montmartre, le alture di Sannois, sembrano macchioline grigie; il bosco di Saint-Germain si dilegua nella foschia azzurrina, la Senna diventa un inoffensivo ruscelletto, attraversato da chiatte lillipuziane, e Parigi sembra un piccolo palcoscenico con strade dritte, tetti quadrati e linde facciate. I puntini neri rappresentano la folla. Ovunque tutto sembra privo di vita, tranne la massa verdeggiante del Bois; in questa immensità non vi è un movimento percepibile; nessun rumore che possa far pensare alla vita della gente "là sotto". Si direbbe che, in pieno giorno, un improvviso torpore abbia reso la città inerte e silenziosa.|''Le Figaro''<ref name=novantasette/>}}
*Nel [[1930]] la Torre perse il titolo di struttura più alta del mondo, quando a [[New York]] fu completato il [[Chrysler Building]].
 
A questo punto Eiffel issò il tricolore francese - 4,5 metri per 1,5, con le iniziali R.F. (''République Française'') ricamate in oro - e, dopo aver intonato ''La Marseillaise'', fece tuonare ventuno colpi di cannone dalla seconda piattaforma.<ref>{{cita|Jonnes|p. 98|JJ}}.</ref>
*Quando [[Adolf Hitler]] visitò [[Parigi]] durante la [[seconda guerra mondiale]], i francesi disattivarono gli ascensori, in tal modo sarebbe stato costretto a salire i 1665 gradini fino alla sommità. I francesi dissero che per causa della guerra era impossibile trovare il pezzo di ricambio, anche se poche ore dopo la partenza dei [[Nazismo|nazisti]] gli ascensori funzionarono di nuovo. Hitler rimase ai piedi della Torre Eiffel.
 
[[File:Georges Garen embrasement tour Eiffel.jpg|left|thumb|[[Georges Garen]], ''Embrasement de la Tour Eiffel pendant l’Exposition universelle de 1889'']]
*Il [[3 gennaio]] [[1956]] un incendio danneggiò la sommità della torre.
==== L'apertura al pubblico ====
La torre venne ufficialmente aperta al pubblico alle ore 11:50 del 15 maggio 1889, nove giorni dopo l'inizio dell'Esposizione: erano passati esattamente due anni, quattro mesi e sette giorni da quando vennero inizialmente posate le fondamenta. Era naturalmente presente anche un registro degli ospiti, e il primo ad apporvi la propria firma fu lo stesso Eiffel, che scrisse: «Mezzogiorno meno dieci, 15 maggio 1889. La torre è aperta al pubblico. Finalmente!». Seguì prontamente Sauvestre, che lasciò un commento inebriante: «''Midi moins neuf, ouf''!» (si tratta di un gioco di parole basato sull'assonanza tra ''neuf'' e ''ouf'' e che letteralmente significa «Mezzogiorno meno nove, per un pelo!»).<ref>{{cita|Jonnes|p. 122|JJ}}.</ref> Erano presenti anche folle di giornalisti, che scrissero:
 
{{citazione|Abbiamo composto questo numero in condizioni particolari: all'interno di una cabina che a mala pena ci ripara, tra carpentieri, operai del gas, fabbri e imbianchini, in preda al capogiro per quest'aria frizzante, per la polvere e per il rumore a cui non siamo abituati, e stanchi dopo aver salito 730 scalini (36 piani, se preferite) perché gli ascensori della torre non funzionano ancora.}}
*Nel [[1959]] l'attuale antenna radio fu aggiunta sulla sommità.
 
La torre, in effetti, presentava diverse imperfezioni, come il mancato funzionamento degli ascensori, anche se ciò non preoccupò minimamente i visitatori dell'Esposizione, disposti anche a salire a piedi pur di ammirare Parigi dall'alto. Anche quando le condizioni meteorologiche erano sfavorevoli circa undicimila-dodicimila persone visitavano la struttura, che divenne sin da subito oggetto indiscusso di ammirazione. Anche i vituperatori più incalliti riconobbero pienamente i loro torti, con la sola eccezione di Guy de Maupassant, il quale scrisse: «Ho lasciato Parigi e anche la Francia perché la torre Eiffel aveva finito per annoiarmi troppo. Non solamente la si vedeva dappertutto, ma la si trovava dappertutto, fatta di tutti i materiali conosciuti, esposta in tutte le vetrine, incubo inevitabile e straziante».<ref>{{cita|Jonnes|p. 173|JJ}}.</ref> L'aneddotica del tempo riporta persino che il Maupassant, pur di non vedere la torre, si ritrovò costretto a pranzare e cenare sui suoi ristoranti, ovvero gli unici luoghi dai quali, ovviamente, la struttura non era visibile.
[[File:Tour eiffel from champs de mars.jpg|200px|thumb|right|Lato sud della torre vista da [[Champ de Mars]]]]
[[File:Paris expo 1937.jpg|thumb|La torre Eiffel durante l'[[Expo 1937|Esposizione universale del 1937 a Parigi]], Agfacolor.]]
 
I detrattori della torre, tuttavia, si erano ormai ridotti a un'esigua minoranza, tanto che la torre iniziò a godere a Parigi di una grande popolarità: la pâtisserie, la ''brasserie'' fiamminga, il bar anglo-americano e i vari ristoranti erano costantemente affollati di intellettuali e personaggi illustri, come [[Sarah Bernhardt]], una delle più acclamate interpreti teatrali del tempo, o [[Auguste Bartholdi]] che, in visita alla torre, scrisse sul registro degli ospiti: «Omaggio a Eiffel, in ricordo della Statua della Libertà, di cui egli costruì l'ossatura in ferro». La torre fu particolarmente apprezzata anche dall'americano [[Thomas Edison]], il quale - oltre a regalare a Eiffel un [[fonografo]] - gli lasciò la seguente dedica: «A Monsieur Eiffel l'Ingegnere, il coraggioso costruttore di questo esemplare originale e gigantesco d'ingegneria moderna, da parte di un uomo che nutre il massimo rispetto e ammirazione per tutti gli ingegneri, compreso il Grande Ingegnere, le Bon Dieu, Thomas Edison».<ref>{{cita|Jonnes|p. 247|JJ}}.</ref> Particolarmente emblematico fu anche il giudizio di [[Edmond de Goncourt]], l'astro letterario del momento, il quale cenò in cima alla torre la sera di martedì 2 luglio in compagnia di [[Émile Zola]] e di altri scrittori e disse che «la torre Eiffel sembrava un faro abbandonato sulla terra da una generazione scomparsa, da una generazione di giganti». Si trattava, in effetti, della struttura più alta del mondo, primato che sarebbe stato superato solo nel 1930 dal [[Chrysler Building]] di [[Manhattan]].<ref>{{cita web|url=http://www.focus.it/cultura/storia/inaugurazione-della-torre-eiffel-il-simbolo-di-parigi-compie-126-anni|titolo=126 anni fa l'inaugurazione della Torre Eiffel|editore=Focus|accesso=3 febbraio 2017}}</ref>
*Negli [[anni 1980|anni ottanta]] un vecchio ristorante, che si trovava a metà altezza, fu smantellato con tutta la struttura che lo sorreggeva. Questo ristorante fu acquistato e ricostruito a [[New Orleans]], [[Louisiana]] sotto il nome di "Tour Eiffel Restaurant" e più recentemente conosciuto come "Red Room".
*Dall'anno [[2000]] la torre è illuminata da 352 fari e la sera scintilla ogni ora (dalle ore 22:00 alle ore 01:00 per 10 minuti) grazie a 20.000 lampadine e 800 luci di festa; quest'illuminazione era stata realizzata per festeggiare il passaggio nel nuovo millennio, ma l’effetto suscitato nei parigini da questa meraviglia fu tale che non vollero più rinunciare e la torre è rimasta scintillante come allora. Le luci normalmente giallo-bianche possono cambiare colore a seconda degli eventi o commemorazioni varie, la torre "clignotta" come dicono i parigini, ovvero scintilla a intermittenza con un effetto molto scenografico e suggestivo.
 
L'infatuazione per la torre, tuttavia, fu tutt'altro che passeggera, a tal punto che si decise all'unanimità di non abbatterla, andando quindi oltre i venti anni inizialmente pattuiti. A salvarla dalla distruzione vi fu anche l'installazione di una stazione radiofonica permanente sulla sua sommità, attuata nel 1906, la quale raggiungeva una notevole facilità di trasmissione radio. Si trattò, in effetti, di una decisione assai lungimirante: la torre, infatti, giocò un ruolo chiave nei primi collegamenti telefonici transoceanici e nelle comunicazioni militari della [[prima guerra mondiale]], e nel 1921 si meritò il primato di trasmettere la prima trasmissione radiofonica pubblica d'Europa.<ref name="trentotto" />
*La torre ha ricevuto il 200.000.000° ospite il [[28 novembre]] del [[2002]].
 
== Descrizione ==
*Il [[22 luglio]] del [[2003]] alle ore 19.20 scoppiò un incendio nella sala degli strumenti di trasmissione. L'intera torre fu evacuata e l'incendio fu domato in 40 minuti. Non ci furono vittime.
{{Immagine grande|Pano Paris.jpg|2000px|Vista dalla seconda piattaforma della torre Eiffel sulla città}}
=== Posizione ===
[[File:Paris - Eiffelturm und Marsfeld2.jpg|thumb|Vista a volo d'uccello della torre e dello [[Campo di Marte (Parigi)|Champ de Mars]]]]
La torre Eiffel si trova nella parte occidentale del [[VII arrondissement di Parigi|VII arrondissement]], nel pieno centro di Parigi, all'estremità nord-occidentale degli [[Campo di Marte (Parigi)|Champ de Mars]]. La struttura è eretta su un piano a 33,50 metri sul livello del mare, non lontano dalle rive della Senna, dove sono dislocati pontili destinati all'ormeggio di imbarcazioni da diporto. Tutt'intorno alla torre si ergono edifici di grande interesse storico e architettonico, come l'[[École militaire]], il [[Pont d'Iéna]], il [[Palais de Chaillot]] con [[Trocadéro]] e la sede dell'[[UNESCO]].
 
La torre si trova in uno dei punti nevralgici della viabilità parigina, essendo a poca distanza da assi rotabili di primaria importanza come avenue Gustave Eiffel, avenue de la Bourdonnais, avenue de Suffren e infine la trafficata Quai Branly (che sfocia nel Pont d'Iéna, sulla Senna). Queste quattro direttrici, intersecandosi, descrivono un rettangolo all'interno del quale si inserisce la torre, circondata da un fitto boschetto e da alcuni laghetti, con le strade interne completamente pedonalizzate.
*Nel [[2005]], in occasione della candidatura di Parigi per ospitare le [[Giochi olimpici|Olimpiadi]] del 2012 sulla torre fu issata un'insegna raffigurante il logo per la candidatura della città.
 
La zona è servita da numerose stazioni della [[metropolitana di Parigi]], prime tra tutte [[Bir-Hakeim (metropolitana di Parigi)|Bir-Hakeim]] (sulla linea 6), [[Trocadéro (metropolitana di Parigi)|Trocadéro]] (linee 6, 9) ed [[École Militaire (metropolitana di Parigi)|École Militaire]] (linea 8). Nella zona, inoltre, corre la linea ferroviaria suburbana RER C, la quale presta servizio alla stazione di Champ de Mars, ubicata a poca distanza dalla struttura. Oltre ai vari mezzi su rotaia, la torre Eiffel è servita anche da numerosissime linee di autobus.
*All'inizio del turno di presidenza francese dell'Unione Europea nella seconda metà del 2008, dodici stelle dorate, simbolo dell'Unione, furono montate alla base e fu adottata per l'intera torre un'illuminazione blu.
 
=== Primo piano ===
[[File:Paris - Eiffelturm - Erste Plattform.jpg|thumb|Foto della prima piattaforma]]
Il primo piano, ubicato a 57,63 metri dal livello del suolo ed esteso per 4&nbsp;250 metri quadrati, è in grado di accogliere tremila visitatori alla volta. Presso questa piattaforma si trova il ristorante minimalista 58 Tour Eiffel e il cinema a otto schermi Cineiffel che, oltre a narrare la storia della struttura, può essere anche impiegato come spazio espositivo per finalità didattiche. Il belvedere su Parigi è corredato di adeguati pannelli informativi, così da consentire ai visitatori di localizzare più agevolmente le varie attrazioni della città. Questa piattaforma, oltre a sfruttare una facciata in vetro a doppia curvatura, presenta anche un pavimento in cristallo trasparente, con il quale i visitatori sperimentano la sensazione di camminare sul vuoto. Qui, un tempo, erano inoltre ubicati la ''brasserie'' fiamminga e il bar anglo-americano, attività che hanno cessato di operare nel 1937.
 
Lungo il fregio che corre al di sotto di questa piattaforma, lungo i quattro lati della struttura, Eiffel fece incidere i [[Nomi sulla Torre Eiffel|nomi dei 72 cittadini illustri]], tra scienziati, matematici e ingegneri, i cui studi hanno consentito la costruzione della torre stessa.
 
=== Secondo piano ===
[[File:Paris - Eiffelturm - Zweite Plattform.jpg|thumb|Foto della seconda piattaforma]]
Il secondo piano, ubicato a 115 metri dal livello del suolo ed esteso per 1&nbsp;650 metri quadrati, è in grado di accogliere milleseicento visitatori alla volta. I visitatori possono arrivare alla seconda piattaforma in modo selettivo, scegliendo tra gli ascensori, più rapidi e costosi, o le scale, per un totale di 704 gradini. Per arrivare al terzo livello, invece, bisogna obbligatoriamente utilizzare gli ascensori.<ref>{{cita web|url=http://www.toureiffel.paris/en/exploring-the-eiffel-tower/going-up.html|accesso=3 febbraio 2017|titolo=Going up|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170331043310/http://www.toureiffel.paris/en/exploring-the-eiffel-tower/going-up.html|dataarchivio=31 marzo 2017}}</ref>
 
Anche questo livello, come il primo, presenta ampie zone panoramiche che consentono ai visitatori di godere del panorama di Parigi. Peculiarità di questa piattaforma è il ristorante Jules Verne, molto ricercato e formale, che propone piatti ispirati alla tradizione gastronomica francese ma reinterpretati in chiave contemporanea: è servito persino da un ascensore dedicato ed è presente nella guida Michelin. Oltre alla consueta area ristoro, il secondo livello presenta anche un percorso corredato da un buon apparato cartografico, iconografico e testuale.<ref>{{cita web|url=http://www.eiffel-tower.com/exploring-the-eiffel-tower/the-floors.html|lingua=en|accesso=3 febbraio 2017|titolo=The floors : what you must see at the Eiffel Tower}}</ref>
 
=== Terzo piano ===
Il terzo piano, ubicato a 276 metri dal suolo, è raggiungibile solo attraverso l'ascensore, per il semplice motivo che le scale sono vietate ai visitatori.
 
=== Resistenza al carico gravitazionale, al sovraccarico di esercizio e al vento ===
La sagoma della torre non è stata determinata da ragioni estetiche, o dall'estro artistico di Eiffel e dei suoi dipendenti, bensì da considerazioni di fisica e di matematica, legate all'esigenza di contrastare adeguatamente la forza del vento che esercita, sull'intera struttura, una spinta orizzontale, e che potrebbe potenzialmente comprometterne l'equilibrio. La curvatura degli spigoli della torre è dovuta proprio a questi calcoli, e il suo profilo sinuoso e dinamico converte le sollecitazioni di flessione e taglio in sollecitazioni di compressione alla base, scaricando così a terra non solo il proprio peso, bensì anche la spinta del vento. Altra escogitazione di Eiffel per ridurre le sollecitazioni del vento fu l'adozione di una struttura reticolare: la torre è formata da una robusta travatura metallica a maglie triangolari, la quale riduce l'area esposta al vento che, dunque, non ha a disposizione molto spazio per esercitare la sua pressione. Si tratta, dunque, di un'intuizione vincente per ottenere la minima resistenza possibile al vento.<ref name=trentaseis/>
[[File:Sous la Tour Eiffel 1.jpg|thumb|La torre vista da sotto]]
Lo stesso Eiffel affrontò il problema del controventamento della torre il 30 settembre 1885 in una conferenza alla Società degli Ingegneri Civili:
 
{{citazione|[Si tratta di] eliminare dalle superfici verticali le grandi sbarre dei tralicci destinate a resistere all'azione del vento. Ecco perché il pilone è disposto in modo che lo sforzo di taglio dovuto al vento passi all'interno dei montanti degli spigoli [...] Le tangenti ai montanti in punti situati alla medesima altezza finiscono sempre per incontrarsi nel punto di passaggio della risultante delle azioni che il vento esercita sulla parte di pilone sovrastante i punti considerati [...] Prima di riunirsi in vetta a un'altezza così elevata, i montanti sembrano scaturire dalla terra e, in qualche maniera, fondersi sotto l'azione stessa del vento.|Gustave Eiffel<ref name=trentaseis>{{cita|Lemoine|p. 36|BL}}.</ref>}}
 
Due studiosi statunitensi, Patrick Weidman e Iosif Pinelis, hanno persino ricavato un'equazione in grado di descrivere fedelmente il profilo della torre Eiffel. Lo studio, intitolato ''Model Equations for the Eiffel Tower Profile: Historical Perspective and a New Equation''<ref>{{Cita web|url=http://imechanica.org/files/Eiffel_Equation_Weidman_2004.pdf|titolo=Model Equations for the Eiffel Tower Profile: Historical Perspective and a New Equation|lingua=en|accesso=14 febbraio 2019}}</ref> e pubblicato sulla rivista francese ''Comptes Rendus Mécanique'', giunge comunque a formulare un'equazione integrale non lineare abbastanza complessa. Eiffel non poté certo usufruire di questi calcoli così avanzati, ma concepì la sagoma della torre basandosi sulla progressiva diminuzione dei momenti flettenti con l'altezza: la forma così ottenuta, in questo modo, trasforma gli sforzi di taglio in sforzi di compressione, ideali per una struttura reticolare, e minimizza le oscillazioni.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Cari W. Condit|titolo=Il controventamento dei fabbricati|url=http://download.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze/1974_069_8.pdf|accesso=3 febbraio 2017}}</ref> Per quanto concerne l'angolazione dei quattro pilastri alla base, infine, rimandiamo alle osservazioni di Cari W. Condit riportate nello scritto ''Il controventamento dei fabbricati'':
 
{{citazione|Eiffel aveva posto a base del calcolo due ipotesi di sollecitazione prodotta dal vento; una costituita da un carico uniforme dalla cima alla base di 300 chilogrammi per metro quadrato, l'altra da un carico variabile linearmente fra 400 chilogrammi per metro quadrato alla cima e 200 chilogrammi per metro quadrato al suolo. Il carico equivalente nell'ipotesi di vento uniforme (cioè il vettore che rappresenta la risultante delle forze agenti per effetto del vento) risultava applicato circa a metà altezza della costruzione, con un momento flettente massimo alla base della torre di 50&nbsp;923&nbsp;218 chilogrammetri e uno sforzo di taglio massimo di 66&nbsp;960 chilogrammi. Nella ipotesi di vento variabile con linearità il momento flettente raggiungeva il valore di 59&nbsp;745&nbsp;250 chilogrammetri e lo sforzo di taglio i 73&nbsp;050 chilogrammi. Se i supporti della torre fossero stati perpendicolari al terreno, il momento flettente al suolo sarebbe stato di 225 milioni di chilogrammetri. Eiffel ridusse in modo drastico questa enorme forza di rovesciamento, trasferendola al vincolo tramite i quattro tralicci portanti fortemente incurvati che compongono la struttura di base.|Cari W. Condit, ''Il controventamento dei fabbricati''}}
 
=== Caratterizzazione sperimentale dinamica della torre ===
Uno studio sperimentale ha mostrato che il primo modo di vibrare flessionale della torre avviene alla frequenza di 0,3&nbsp;Hz<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Silvia|cognome=Castellaro|nome2=Luigi|cognome2=Perricone|nome3=Marco|cognome3=Bartolomei|data=2016-11-01|titolo=Dynamic characterization of the Eiffel tower|rivista=Engineering Structures|volume=126|pp=628-640|lingua=en|accesso=2022-06-25|doi=10.1016/j.engstruct.2016.08.023|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0141029616304242 |issn = 0141-0296}}</ref> e che essa insiste su un terreno che ha un modo di vibrare a 2&nbsp;Hz. Gli studi della risposta dinamica delle strutture e dei terreni sono particolarmente rilevanti nelle zone sismiche. Parigi non è una città a elevata pericolosità sismica ma la caratterizzazione modale dinamica è ugualmente significativa in relazione al vento. Lo stesso studio ha portato alla costruzione di un modello agli elementi finiti della torre che ne riproduce il comportamento dinamico, calibrandolo sulla base dei dati sperimentali.
 
=== La torre in cifre ===
[[File:Tour Eiffel 7.jpg|thumb|Veduta della torre di notte, con il faro alla sommità]]
I dati qui riportati sono tratti integralmente dal libro ''The Eiffel tower''<ref>{{cita|Lemoine|p. 39|BL}}.</ref>.
{{Colonne}}
;Panoramica
* Disegni: 700 viste d'insieme e 3&nbsp;600 disegni dettagliati per i manufatti prefabbricati
* Composizione: 18&nbsp;038 elementi metallici e 2&nbsp;500&nbsp;000 rivetti
* Peso totale: 10&nbsp;000 tonnellate
* Peso della carpenteria in metallo: 7&nbsp;300 tonnellate
* Costo totale: 7&nbsp;800&nbsp;000 franchi-oro
* Numero di visitatori: oltre 200 milioni dal 1889.
* Nuovo impianto d'illuminazione: 352 proiettori
* Potenza: 320&nbsp;kW
* Dispendio annuo di elettricità: 680&nbsp;000 kWh
* Durata delle lampadine: 6&nbsp;000 ore
* Numero di gradini: 1&nbsp;665 a partire dal suolo
* Verniciatura: i 200&nbsp;000 metri quadri di superficie della torre vengono riverniciati ogni sette anni, per un totale di 60 tonnellate di vernice applicate in un intervento di durata 16 mesi per un costo totale di 3 milioni di euro
* Passo tra i pilastri alla base: 124,90 metri
* Distanza tra i pilastri: 72,25 metri
* Larghezza dei pilastri: 26,08 metri
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;Primo piano
* Altezza della piattaforma: 57,63 metri
* Facciata esterna: 70,69 metri
* Superficie della piattaforma: 4&nbsp;200 metri quadrati
* Portata massima della piattaforma: 3&nbsp;000 persone
;Secondo piano
* Altezza della piattaforma: 115,88 metri
* Facciata esterna: 40,96 metri
* Superficie della piattaforma: 1&nbsp;650 metri quadrati
* Portata massima della piattaforma: 1&nbsp;600 persone
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;Terzo piano
* Altezza complessiva nel 1889 (dal suolo alla bandiera): 312,27 metri
* Altezza complessiva odierna: 324 metri
* Altezza sopra il livello del mare: 352,20 metri
* Altezza della piattaforma: 276,13 metri
* Facciata esterna: 18,65 metri
* Superficie della piattaforma: 350 metri quadrati
* Portata massima della piattaforma: 400 persone
;Spostamento della vetta
* Sotto l'azione del calore: fino a 18 centimetri
* Sotto l'azione del vento: fino a 7 centimetri
{{colonne fine}}
 
== Accoglienza ==
[[File:Guillaume Apollinaire Calligramme.JPG|thumb|left|[[Calligramma]] di [[Guillaume Apollinaire]] con le varie parole disposte in modo da riprodurre la sagoma della torre: {{citazione|Salut monde dont je suis la langue éloquente que sa bouche Ô Paris tire et tirera toujours aux allemands}}]]
 
Sterminata è stata l'eco riscossa dalla torre Eiffel nel corso dei decenni. Dal punto di vista architettonico, la torre ha rappresentato il trionfo del [[Funzionalismo (architettura)|funzionalismo]], in ragione a quanto abbiamo già detto nel paragrafo ''[[#Resistenza al carico gravitazionale, al sovraccarico di esercizio ed al vento|Resistenza al carico gravitazionale, al sovraccarico di esercizio e al vento]]''. Sulla scia della torre Eiffel vennero progettate la [[Blackpool Tower|torre di Blackpool]], struttura fortemente debitrice alla costruzione parigina, e il progetto della [[Watkin's Tower]], ardita struttura in metallo da erigersi sul sito dell'attuale [[stadio di Wembley (2007)|stadio di Wembley]], a Londra, ma mai portata a compimento. Della torre Eiffel, inoltre, si contano varie repliche, come quella del parco divertimenti ''Window of the World'' di [[Shenzhen]], in [[Cina]], quella di [[Paris (Texas)|Paris]] (in [[Texas]]) e quella celebre in scala 1:2 del [[Paris Las Vegas]]. Si indicano altre copie della torre Eiffel, con la data di costruzione e l’altezza: la [[torre di Tokyo]], Giappone (1958, 333&nbsp;m); Eiffel Tower di Tianducheng, Hangzou, Cina (2007, 108&nbsp;m); [[torre metallica di Fourvière]], Lione, Francia (1892-1894, 101&nbsp;m); la [[torre panoramica di Petřín]], Praga, Repubblica Ceca (1891, 63,5&nbsp;m); Eiffel Tower, Slobozia, Romania (1996, 54&nbsp;m); Eiffel Tower, Parizh, Chelayabinsk Oblast, Russia (2005, 50&nbsp;m).
 
La torre Eiffel si impose rapidamente anche come un imprescindibile riferimento iconografico per decine di artisti: si trattava infatti di un monumento che, per usare le parole della critica d'arte Emanuela Pulvirenti, «non era caratteristico come la torre di Pisa, non era leggendario come la torre di Babele, ma emanava il fascino del progresso e la bellezza dell’essenzialità». Tra i primi a subire il fascino della torre vi fu certamente [[Georges Seurat]], padre del ''pointillisme'', il quale realizzò un dipinto che prende l'esatto nome di ''[[La Tour Eiffel (Seurat)|La Tour Eiffel]]''. Troviamo la struttura, in ogni caso, anche nei dipinti di [[Robert Delaunay]], che la raffigura attraverso i canoni propri del [[cubismo orfico]], scomponendola su più piani in composizioni dal dinamismo elettrizzante e giocoso; il Delaunay riprese il soggetto della torre anche nella tarda maturità, rispettandone la forma e le proporzioni ma utilizzando prospettive estremamente scorciate o riprese dall'alto. [[Marc Chagall]] la descrisse con un linguaggio onirico e fiabesco, tipico della sua produzione, mentre [[Raoul Dufy]] preferì esaltarne il ruolo fondamentale all'interno dello scenario urbano parigino. Ancora più peculiare è il [[calligramma]] di [[Guillaume Apollinaire]], caratterizzato da un'estrosa disposizione tipografica delle parole, disposte in modo da formare proprio il profilo della torre.<ref>{{cita web|url=http://www.didatticarte.it/Blog/?p=3804|autore=Emanuela Pulvirenti|titolo=Vi racconto la Torre Eiffel|accesso=15 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Georges Seurat 043.jpg|thumb|[[Georges Seurat]], ''La Tour Eiffel'' (1889); olio su tela, 24×15,2 cm, [[Fine Arts Museum]], [[San Francisco]]]]
 
La valenza iconografica della torre Eiffel fu valorizzata anche da vari fotografi e, soprattutto, cinematografi. I [[Auguste e Louis Lumière|fratelli Lumière]] vi realizzarono un cortometraggio denominato ''Panorama pendant l'ascension de la tour Eiffel'' [Panorama durante l'ascesa della torre Eiffel], e [[Georges Méliès]] non esitò a includerla nella propria pellicola sull'Esposizione universale del 1900, tenutasi sempre a Parigi. Molto spesso la torre Eiffel viene inclusa nei film per suggerire la collocazione geografica degli eventi narrati, ambientati totalmente o in parte a [[Parigi]]: è questo il caso di ''[[Parigi che dorme]]'' - Albert, uno dei protagonisti, è proprio il guardiano della torre - ma anche dei film ''[[Casablanca (film)|Casablanca]]'', ''[[Il ponte sul fiume Kwai (film)|Il ponte sul fiume Kwai]]'', ''[[I 400 colpi]]'' e ''[[L'incredibile avventura di Mr. Holland]]''.
 
La torre Eiffel, struttura alla quale sono stati dedicati numerosi omaggi filatelici, è stata inoltre interessata da una massiccia campagna di marketing. La sua immagine viene riprodotta in miriadi di portachiavi, souvenir, spille, cartoline, e nel 2013 è stato stimato che il suo ''brand'' sia equiparabile a una cifra dell'ordine di quattrocento miliardi di euro.<ref>{{cita web|url=http://www.ppan.it/stories/tour-eiffel-lesempio-del-marketing-dei-monumenti-diventera-ancora-piu-redditizio/|data=3 aprile 2013|autore=Paola Pierotti|titolo=Tour Eiffel, l’esempio del marketing dei monumenti diventerà ancora più redditizio}}</ref> Sono state molte, d'altronde, le aziende che si sono servite della torre Eiffel per pubblicizzare i propri prodotti: basti pensare alla [[Citroën]], che nel 1923 iscrisse il proprio nome sul traliccio della torre Eiffel, impiegando {{formatnum:250000}} lampadine e seicento chilometri di filo elettrico,<ref>{{cita web|url=http://www.citroen.it/mondo-citroen/storia-citroen.html|titolo=STORIA CITROËN|editore=Citroën|accesso=3 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170114153529/http://www.citroen.it/mondo-citroen/storia-citroen.html|dataarchivio=14 gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref> o agli spot di [[Air France]], [[Yves Saint Laurent]], [[Jean-Paul Gaultier]], e [[Campari]].
 
{| class="wikitable" style="font-size: 90%; text-align: center;"
|+Visitatori della torre Eiffel dal 1889 al 2017<ref>{{cita web|url=http://www.eiffel-tower.com/everything-about-the-tower/the-eiffel-tower-at-a-glance.html|urlarchivio=https://archive.is/20130122053612/http://www.eiffel-tower.com/everything-about-the-tower/the-eiffel-tower-at-a-glance.html|titolo=The Eiffel Tower at a glance|lingua=en|accesso=15 febbraio 2017|dataarchivio=22 gennaio 2013}}</ref>
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! Anno
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| [[Esposizione universale di Parigi (1889)|'''1889''']]
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| [[Expo 1931|'''1931''']]
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!1944
!1965
|style="text-align:right;"| {{formatnum:2295193}}
!1986
|style="text-align:right;"| {{formatnum:4386291}}
!2007
|style="text-align:right;"| {{formatnum:6959186}}
|-
!1903
|style="text-align:right;"| {{formatnum:122979}}
!1924
|style="text-align:right;"| {{formatnum:585730}}
!1945
!1966
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!1987
|style="text-align:right;"| {{formatnum:4293187}}
!2008
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|-
!1904
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!1946
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!1967
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!1988
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!2009
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|-
!1905
|style="text-align:right;"| {{formatnum:169770}}
!1926
|style="text-align:right;"| {{formatnum:657004}}
!1947
|style="text-align:right;"| {{formatnum:1009161}}
!1968
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!1989
|style="text-align:right;"| {{formatnum:5580363}}
!2010
|style="text-align:right;"| {{formatnum:6709634}}
|-
!1906
|style="text-align:right;"| {{formatnum:182399}}
!1927
|style="text-align:right;"| {{formatnum:555087}}
!1948
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!1969
|style="text-align:right;"| {{formatnum:2561157}}
!1990
|style="text-align:right;"| {{formatnum:5698613}}
!2011
|style="text-align:right;"| {{formatnum:7086273}}
|-
!1907
|style="text-align:right;"| {{formatnum:190026}}
!1928
|style="text-align:right;"| {{formatnum:634819}}
!1949
|style="text-align:right;"| {{formatnum:1143046}}
!1970
|style="text-align:right;"| {{formatnum:2757768}}
!1991
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!2012
|style="text-align:right;"| {{formatnum:6270000}}
|-
!1908
|style="text-align:right;"| {{formatnum:189338}}
!1929
|style="text-align:right;"| {{formatnum:577624}}
!1950
|style="text-align:right;"| {{formatnum:1026631}}
!1971
|style="text-align:right;"| {{formatnum:2899070}}
!1992
|style="text-align:right;"| {{formatnum:5747357}}
!2013
|style="text-align:right;"| {{formatnum:6740000}}
|-
!1909
|style="text-align:right;"| {{formatnum:181574}}
!1930
|style="text-align:right;"| {{formatnum:580075}}
!1951
|style="text-align:right;"| {{formatnum:1129637}}
!1972
|style="text-align:right;"| {{formatnum:3003659}}
!1993
|style="text-align:right;"| {{formatnum:5537155}}
!2014
|style="text-align:right;"| {{formatnum:7097302}}
|}
 
== Incisioni ==
L'ingegnere Gustave Eiffel decise di far incidere, sotto la balconata del primo piano della torre, i nomi di 72 cittadini francesi - soprattutto scienziati e ingegneri - in segno di riconoscimento per i loro studi.<ref name="72savants">[http://www.tour-eiffel.fr/teiffel/fr/documentation/dossiers/page/savants.html Home Page<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. I nomi, ben visibili dal suolo, si trovano su tutti i quattro lati della torre (18 per ciascun lato); erano stati ricoperti di vernice all'inizio del XX secolo, ma vennero recuperati e restaurati tra il 1986 ede il 1987.<ref name="72savants"/>. Curiosamente, dell'elenco non fa parte nessuna donna: critiche furono in particolare mosse per l'esclusione della matematica [[Sophie Germain]], le cui ricerche sulla teoria dell'elasticità furono cruciali per la costruzione della torre stessa.
 
Qui di seguito si riporta la lista completa, facciata per facciata, dei nomi dei 72 cittadini incisi sulla Torretorre Eiffel.:
 
=== La facciata Trocadéro ===
{{Immagine grande|Tour eiffel nord ouest.jpg|1800px|Incisioni sulla facciata Trocadéro}}
 
{| class="wikitable" style="width:70%;margin:auto;clear:both;"
{| {{prettytable|align=center|width=70%}}
!N.
!Nome inciso
Riga 165 ⟶ 555:
|-
|1
|'''SEGUIN'''
|[[Marc Seguin]]
|1786-1875
Riga 171 ⟶ 561:
|-
|2
|'''LALANDE'''
|[[Jérôme Lalande]]
|1732-1807
Riga 177 ⟶ 567:
|-
|3
|'''TRESCA'''
|[[Henri Tresca]]
|1814-1885
Riga 183 ⟶ 573:
|-
|4
|'''PONCELET'''
|[[Jean-Victor Poncelet]]
|1788-1867
|matematico ede ingnegnereingegnere
|-
|5
|'''BRESSE'''
|[[Jacques Antoine Charles Bresse]]
|1822-1883
Riga 195 ⟶ 585:
|-
|6
|'''LAGRANGE'''
|[[Joseph-Louis Lagrange]]
|1736-1813
Riga 201 ⟶ 591:
|-
|7
|'''BELANGER'''
|[[Jean-Baptiste Charles Bélanger]]
|1790-1874
Riga 207 ⟶ 597:
|-
|8
|'''CUVIER'''
|[[Georges Cuvier]]
|1769-1832
Riga 213 ⟶ 603:
|-
|9
|'''LAPLACE'''
|[[Pierre-Simon Laplace]]
|1749-1827
Riga 219 ⟶ 609:
|-
|10
|'''DULONG'''
|[[Pierre Louis Dulong]]
|1785-1838
Riga 225 ⟶ 615:
|-
|11
|'''CHASLES'''
|[[Michel Chasles]]
|1793-1880
Riga 231 ⟶ 621:
|-
|12
|'''LAVOISIER'''
|[[Antoine Lavoisier]]
|1743-1794
Riga 237 ⟶ 627:
|-
|13
|'''AMPERE'''
|[[André-Marie Ampère]]
|1775-1836
Riga 243 ⟶ 633:
|-
|14
|'''CHEVREUL'''
|[[Michel Eugène Chevreul]]
|1786-1889
Riga 249 ⟶ 639:
|-
|15
|'''FLACHAT'''
|[[Eugène Flachat]]
|1802-1873
Riga 255 ⟶ 645:
|-
|16
|'''NAVIER'''
|[[Claude-Louis Navier]]
|1785-1835
Riga 261 ⟶ 651:
|-
|17
|'''LEGENDRE'''
|[[Adrien-Marie Legendre]]
|1752-1833
Riga 267 ⟶ 657:
|-
|18
|'''CHAPTAL'''
|[[Jean-Antoine Chaptal]]
|1756-1832
Riga 277 ⟶ 667:
{{Immagine grande|Savants tour eiffel grenelle.jpg|1400px|Incisioni sulla facciata Grenelle}}
 
{| class="wikitable" style="width:70%;margin:auto;clear:both;"
{| {{prettytable|align=center|width=70%}}
!N.
!Nome inciso
Riga 285 ⟶ 675:
|-
|19
|'''JAMIN'''
|[[Jules Jamin]]
|1818-1886
Riga 291 ⟶ 681:
|-
|20
|'''GAY-LUSSAC'''
|[[Louis Joseph Louis Gay-Lussac]]
|1778-1850
|chimico
|-
|21
|'''FIZEAU'''
|[[Hippolyte Fizeau]]
|1819-1896
Riga 303 ⟶ 693:
|-
|22
|'''SCHNEIDER'''
|[[Eugène Schneider]]
|1805-1875
Riga 309 ⟶ 699:
|-
|23
|'''LE CHATELIER'''
|[[Louis Le Chatelier]]
|1815-1873
Riga 315 ⟶ 705:
|-
|24
|'''BERTHIER '''
|[[Pierre Berthier]]
|1782-1861
Riga 321 ⟶ 711:
|-
|25
|'''BARRAL'''
|[[Jean-Augustin Barral]]
|1819-1884
Riga 327 ⟶ 717:
|-
|26
|'''DE DION'''
|[[Henri de Dion]]
|1828-1878
Riga 333 ⟶ 723:
|-
|27
|'''GOUIN'''
|[[Ernest GouinGoüin]]
|1815-1885
|ingegnere ede industriale
|-
|28
|'''JOUSSELIN'''
|[[Louis Didier Jousselin]]
|1776-1858
Riga 345 ⟶ 735:
|-
|29
|'''BROCA'''
|[[Paul Broca]]
|1824-1880
|medico ede antropologo
|-
|30
|'''BECQUEREL'''
|[[Antoine César Becquerel]]
|1788-1878
Riga 357 ⟶ 747:
|-
|31
|'''CORIOLIS'''
|[[Gaspard-Gustave Coriolis]]
|1792-1843
Riga 363 ⟶ 753:
|-
|32
|'''CAIL'''
|[[Jean-François Cail]]
|1804-1871
Riga 369 ⟶ 759:
|-
|33
|'''TRIGER'''
|[[Jacques Triger]]
|1801-1867
Riga 375 ⟶ 765:
|-
|34
|'''GIFFARD'''
|[[Henri Giffard]]
|1825-1882
Riga 381 ⟶ 771:
|-
|35
|'''PERRIER'''
|[[François Perrier]]
|1833-1888
Riga 387 ⟶ 777:
|-
|36
|'''STURM'''
|[[Jacques Charles François Sturm]]
|1803-1855
|matematico
|}
 
{|
|-
|}
Riga 397 ⟶ 790:
{{Immagine grande|Savants tour eiffel face champ mars.jpg|1800px|Incisioni sulla facciata École Militaire}}
 
{| class="wikitable" style="width:70%;margin:auto;clear:both;"
{| {{prettytable|align=center|width=70%}}
!N.
!Nome inciso
Riga 405 ⟶ 798:
|-
|37
|'''CAUCHY'''
|[[Augustin Louis Cauchy]]
|1789-1857
|matematico
|-
|38
|'''BELGRAND'''
|[[Eugène Belgrand]]
|1810-1878
Riga 417 ⟶ 810:
|-
|39
|'''REGNAULT'''
|[[Henri Victor Regnault]]
|1810-1878
|chimico e fisico
|-
|40
|'''FRESNEL'''
|[[Augustin Fresnel]]
|1788-1827
Riga 429 ⟶ 822:
|-
|41
|'''DE PRONY'''
|[[Gaspard de Prony]]
|1755-1839
Riga 435 ⟶ 828:
|-
|42
|'''VICAT'''
|[[Louis Vicat]]
|1786-1861
Riga 441 ⟶ 834:
|-
|43
|'''EBELMEN'''
|[[Jacques-Joseph Ebelmen]]
|1814-1852
Riga 447 ⟶ 840:
|-
|44
|'''COULOMB'''
|[[Charles de Coulomb]]
|1736-1806
Riga 453 ⟶ 846:
|-
|45
|'''POINSOT'''
|[[Louis Poinsot]]
|1777-1859
Riga 459 ⟶ 852:
|-
|46
|'''FOUCAULT'''
|[[Jean Bernard Léon Foucault]]
|1819-1868
Riga 465 ⟶ 858:
|-
|47
|'''DELAUNAY'''
|[[Charles-Eugène Delaunay]]
|1816-1872
Riga 471 ⟶ 864:
|-
|48
|'''MORIN'''
|[[Arthur Morin]]
|1795-1880
Riga 477 ⟶ 870:
|-
|49
|'''HAUY'''
|[[René Just Haüy]]
|1743-1822
Riga 483 ⟶ 876:
|-
|50
|'''COMBES'''
|[[Charles Combes]]
|1801-1872
|ingegnere
|-
|51
|'''THENARD'''
|[[Louis Jacques Thénard]]
|1777-1857
Riga 495 ⟶ 888:
|-
|52
|'''ARAGO'''
|[[François Arago]]
|1786-1853
Riga 501 ⟶ 894:
|-
|53
|'''POISSON'''
|[[Siméon Denis Poisson]]
|1781-1840
|matematico.
|-
|54
|'''MONGE'''
|[[Gaspard Monge]]
|1746-1818
Riga 517 ⟶ 910:
{{Immagine grande|Tour eiffel savants nord est.jpg|1800px|Incisioni sulla facciata La Bourdonnais}}
 
{| class="wikitable" style="width:70%;margin:auto;clear:both;"
{| {{prettytable|align=center|width=70%}}
!N.
!Nome inciso
Riga 525 ⟶ 918:
|-
|55
|'''PETIET'''
|[[Jules Petiet]]
|1813-1871
Riga 531 ⟶ 924:
|-
|56
|'''DAGUERRE'''
|[[Louis Daguerre]]
|1787-1851
Riga 537 ⟶ 930:
|-
|57
|'''WURTZ'''
|[[Charles -Adolphe WürtzWurtz]]
|1817-1884
|chimico
|-
|58
|'''LE VERRIER'''
|[[Urbain Le Verrier]]
|1811-1877
Riga 549 ⟶ 942:
|-
|59
|'''PERDONNET'''
|[[Auguste Perdonnet]]
|1808-1867
Riga 555 ⟶ 948:
|-
|60
|'''DELAMBRE'''
|[[Jean-Baptiste Joseph Delambre]]
|1749-1822
Riga 561 ⟶ 954:
|-
|61
|'''MALUS'''
|[[Étienne -Louis Malus]]
|[[1775]]-[[1812]]
|ingegnere, fisico e matematico
|-
|62
|'''BREGUET'''
|[[Louis Breguet]]
|1804-1883
Riga 573 ⟶ 966:
|-
|63
|'''POLONCEAU'''
|[[Camille Polonceau]]
|1813-1859
|1778-1847
|ingegnere
|-
|64
|'''DUMAS'''
|[[Jean Baptiste Dumas]]
|1800-1884
Riga 585 ⟶ 978:
|-
|65
|'''CLAPEYRON'''
|[[Benoît Paul Émile Clapeyron]]
|1799-1864
Riga 591 ⟶ 984:
|-
|66
|'''BORDA'''
|[[Jean-Charles de Borda]]
|1733-1799
Riga 597 ⟶ 990:
|-
|67
|'''FOURIER'''
|[[Joseph Fourier]]
|1768-1830
Riga 603 ⟶ 996:
|-
|68
|'''BICHAT'''
|[[Marie François Xavier Bichat]]
|1771-1802
Riga 609 ⟶ 1 002:
|-
|69
|'''SAUVAGE'''
|[[François Clément Sauvage]]
|1814-1872
Riga 615 ⟶ 1 008:
|-
|70
|'''PELOUZE'''
|[[Théophile-Jules Pelouze]]
|1807-1867
Riga 621 ⟶ 1 014:
|-
|71
|'''CARNOT'''
|[[Lazare Nicolas Marguerite Carnot]]
|1753-1823
|matematico e fisico
|-
|72
|'''LAME'''
|[[Gabriel Lamé]]
|1795-1870
Riga 634 ⟶ 1 027:
|}
 
==Trasmissioni Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
La Torre Eiffel è il trasmettitore principale di radiodiffusione terrestre nella regione di Parigi, in particolare per i programmi radio FM e televisione analogica, digitale.
* {{Cita libro |autore=Jill Jonnes |titolo=Storia della Tour Eiffel |collana=Saggi. Storia e scienze sociali |anno=2011 |editore=Donzelli Editore |cid=JJ |ISBN=88-6036-560-0}}
 
* {{Cita libro |autore=Bertrand Lemoine |titolo=The Eiffel Tower |anno=2016 |editore=Taschen |lingua=en, it, fr, de |cid=BL |ISBN=978-3-8365-2703-3}}
===Radio FM===
* {{Cita libro |nome=David I. |cognome=Harvie |titolo=Eiffel: The Genius Who Reinvented Himself |url=https://archive.org/details/eiffelgeniuswhor0000harv |anno=2006 |editore=Sutton |città=Stroud, Gloucestershire |lingua=en |cid=DIH |ISBN=0-7509-3309-7}}
 
* {{Cita libro |autore=Giulio Carlo Argan |titolo=L'arte moderna: 1770-1970 |annooriginale=1970 |data=2002 |editore=Sansoni |capitolo=L'architettura in ferro |OCLC=801290239 |ISBN=88-383-1892-1}}
Trenta programmmi radio vengono trasmessi dalla torre, tra cui:
* {{Cita pubblicazione |autore=Bianchi Paolo |data=maggio 1996 |titolo=La Tour Eiffel |rivista=Bell'Europa |editore=Editoriale Giorgio Mondadori |numero=37}}
 
* Castellaro S., Perricone L., Bartolomei M., Isani S., 2016. Dynamic characterization of the Eiffel tower, Engineering Structures, 126, 628-640, http://dx.doi.org/10.1016/j.engstruct.2016.08.023.
{| class="wikitable"
|-
! Radio !! Frequenza !! PER (kW)
|-
| France Inter || 87,8 || 10
|-
| Le Mouv' || 92,1 || 10
|-
| France Culture || 93,5 ||10
|-
| France Musique || 91,7 || 10
|-
| France Info || 105,5 || 10
|-
| FIP || 105,1 || 10
|}
 
==Canali televisivi==
 
===TV analogica, fine trasmissione 8 marzo 2011===
 
{| class="wikitable"
|-
! Programma !! Canale !! Frequenza (MHz) !! PAR (kW)
|-
| Canal Plus || 6 || 182,25 || 104
|-
| France 2 || 22 || 479,25 || 215
|-
| TF1 || 25 || 503,25 || 215
|-
| France 3 || 28 || 527,25 || 215
|-
| France 5/Arte || 30 || 543,25 || 100
|-
| M6 || 33 || 567,25 || 100
|}
 
===TV Digitale, dal 31 marzo 2005===
 
{| class="wikitable"
|-
! Programma !! Canale
|-
| R1 (chaînes publiques) || 35
|-
| R2 || 21
|-
| R3 || 27
|-
| R4 || 24
|-
| R5 || 29
|-
| R6 || 32
|-
| M7 (TMP - Mobile) || 37
|-
| L8 (local) || 23 DemainTv, IDF/Cineaps, IDF1, NRJparis, CAP24
|-
| R9 (HD) || 26 TF1HD, France2HD, ArteHD, M6HD
|}
 
== Riproduzioni e imitazioni ==
Sono state realizzate diverse riproduzioni della Torre Eiffel, tutte in scala minore eccetto una:
* [[Tokyo]], [[Giappone]]: la [[Tokyo Tower]] è una torre di trasmissione radio e televisiva alta 333 metri (9 metri più della torre Eiffel) dipinta in [[arancione internazionale]].
* [[Blackpool]], [[Inghilterra]]: la [[Blackpool Tower]] non è una struttura a sé stante, è situata sopra il complesso della "Tower Ballroom" e non ha le quattro "gambe" dell'originale.
* [[Guatemala City]], [[Guatemala]]: Torre del Reformador, alta 75 metri.
* [[Paradise, Nevada]], vicino a [[Las Vegas]], [[Stati Uniti d'America|USA]]: (scala 1:2).
* [[Praga]], [[Repubblica Ceca]]: Petrinska rozhledna (scala 1:5), costruita nel [[1891]].
* [[Window of the World]], [[Shenzhen]], [[Cina]] (scala 1:3).
* King's Island theme park, [[Ohio]] (scala 1:3).
* Una imitazione davanti al Paris Hotel, [[Las Vegas]], alta 540 piedi (164 m, scala 1:2).
* [[Wembley Park]], [[Londra]]: [[Watkins' Tower]].
* Lione.
* [[Epcot Center]] (France pavillon), Walt Disney World, Orlando, Florida.
* [[Dalat]], (Radio Antenne), Vietnam.
* [[Paris (Texas)|Paris]], [[Texas]].
* [[Filiatra]], [[Grecia]].
 
== Informazioni utili ==
=== Accesso ===
* [[Paris Metro|Metro]]: Trocadéro (Linea 6 o 9) o Bir-Hakeim (Linea 6)
* [[Réseau express régional|RER]]: Champs-de-Mars - Tour-Eiffel (Linea C)
 
== Galleria ==
{{Immagine grande|Paris 360.jpg|1300px|[[Fotografia panoramica]] dalla sommità della torre}}
<center>
<gallery>
Immagine:Paris - Eiffelturm - frontal vom Marsfeld.jpg|La Torre Eiffel
Immagine:Torre sera.jpg|La Torre di sera
File:Eiffel.tower.cdmars.arp.jpg|Vista dalla Torre sul [[Champ de Mars]]
Immagine:Eiffel primo piano.jpg|La vista dal primo piano.
Immagine:Eiffel_out.JPG|La vista dal terzo piano.
Immagine:Eiffel Tower 1965.jpg|La Torre nel 1965
Immagine:Paris - Eiffelturm - Blick von unten.jpg|Il primo piano.
Immagine:TopTourEiffel.JPG| La punta della Torre Eiffel.
Immagine:TourEiffelBottom.JPG| La Torre vista da sotto.
File:Visualebasso torreEiffel.jpg| Visuale dal basso.
Immagine:Torre Eiffel dal secondo piano in su.JPG|La sommità della Torre vista dal secondo piano. Sono visibili i [[Flash fotografico|flash]] che lampeggiano allo scoccare delle ore serali.
Immagine:Pulegge Eiffel.JPG|Le grandi [[Puleggia|pulegge]] per il movimento degli ascensori.
Immagine:Tour Eiffel - Champ De Mars - Night - BN.png|Vista di sera da Champ-de-Mars.
File:Eiffel tower-Paris.jpg|Vista da Champ-de-Mars.
</gallery>
</center>
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Nomi sulla Torre Eiffel]]
* [[Gustave Eiffel]]
* [[Architettura del ferro]]
* [[Parigi]]
* [[Franz Reichelt]]
 
=== Torri ispirate alla Eiffel ===
* [[Watkin's Tower]]
* [[Blackpool Tower]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonspreposizione=Category:Eiffel Towersulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.paris-live.com Webcams della Torre Eiffel]
* [http://firmitas.org/eiffel.html Informazioni sulla Torre Eiffel (english)]
* [http://www.panoramio.com/photo/4881933 Foto Torre Eiffel a Cagnano, Vicenza - Energreen]
 
{{Box successione
|carica = Costruzione più alta del mondo
|immagine =
|periodo = [[1889]]-[[1930]]
|precedente = [[Monumento a Washington]]
|successivo = [[TrumpChrysler Building (40 Wall Street)]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|ingegneria|Parigi}}
 
[[Categoria:Torre Eiffel| ]]
{{portale|Architettura|Parigi}}
[[Categoria:Architetture di Gustave Eiffel]]
 
[[Categoria:ArchitettureVII arrondissement di Parigi]]
[[Categoria:TorriEdifici dellacostruiti Francia|Eiffelnel 1889]]
[[Categoria:Torri panoramiche]]
 
{{Link AdQ|fr}}
{{Link AdQ|mk}}
{{Link AdQ|vi}}
 
[[af:Eiffel-toring]]
[[als:Eiffelturm]]
[[an:Torre Eiffel]]
[[ar:برج إيفل]]
[[arz:برج ايفيل]]
[[as:আইফেল টাৱাৰ]]
[[ast:Torre Eiffel]]
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