Lluís Companys i Jover: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome =
|immagine = Lluis_Companys.jpg
|didascalia =
|carica = 2º [[Presidenti della Generalitat de Catalunya|Presidente della Generalitat de Catalunya]]<br />(in esilio dal 1939 al 1940)
|mandatoinizio = 1º gennaio [[1934]]
|mandatofine = 7 ottobre [[1934]]
|mandatoinizio2 = 1º marzo [[1936]]
|mandatofine2 = 15 ottobre [[1940]]
|mandato =
|vice di =
|capo di stato =
|presidente =
|vicepresidente =
|primoministro =
|viceprimoministro =
|vice =
|predecessore = [[Francesc Macià i Llussà]]
|successore = Francisco Jiménez Arenas (Presidente provvisorio)
|predecessore2 = Juan Moles Ormella (Governatore generale)
|successore2 = [[Josep Irla i Bosch]]
|carica3 = [[Repubblica Catalana|Presidente della Repubblica Catalana]]
|mandatoinizio3 = 6 ottobre [[1934]]
|mandatofine3 = 7 ottobre [[1934]]
|predecessore3 = [[Francesc Macià i Llussà]] (1931)
|successore3 = ''Se stesso'' come Presidente della Generalitat de Catalunya
|carica4 = [[Parlamento della Catalogna|Presidente del Parlamento della Catalogna]]
|mandatoinizio4 = 13 dicembre [[1932]]
|mandatofine4 = 12 giugno [[1933]]
|predecessore4 = ''carica istituita''
|successore4 = Joan Casanovas i Maristany
|legislatura =
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio =
|tipo nomina =
|incarichi =
|sito =
|prefisso onorifico = {{Senza fonte|[[The Right Honourable|Molt Honorable]]}}
|suffisso onorifico =
|partito = [[Sinistra Repubblicana di Catalogna]]
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Lluís
|Cognome = Companys i Jover
|PreData = <small>{{Abbr|pron.|pronuncia}} [[lingua catalana|catalana]]:</small> {{IPA|[ʎuˈis kumˈpaɲs ˈi ʒuˈβe]|ca}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = El Tarròs
|LuogoNascitaLink = Tornabous
|GiornoMeseNascita = 21 gennaiogiugno
|AnnoNascita = 1882
|LuogoMorte = Barcellona
|GiornoMeseMorte = 15 ottobre
|AnnoMorte = 1940
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Attività2 = avvocato
|Nazionalità = spagnolo
|PostNazionalità ={{sp}} , [[Catalogna|catalano]], leader della formazione politica [[Sinistra Repubblicana di Catalogna|Esquerra Republicana de Catalunya]] e presidente della [[Generalitat de Catalunya]] dalnel [[1934]] e durante la [[Guerra civile spagnola]]
}}
È l'unico presidente democratico dell'Europa ucciso e settant'anni dopo lo stato spagnolo non ha ancora annullato il [[consiglio di guerra]] che lo ha condannatoo.
 
In esilio dopo la guerra fu catturato e consegnato dalla polizia segreta nazista, la [[Gestapo]], al dittatore spagnolo [[Francisco Franco]], che lo fece fucilare nel 1940. Companys è l'unico presidente democraticamente eletto della storia europea mandato a morte da un'autorità politica<ref>{{Cita libro|cognome=Eaude |nome=Michael |data= 6 dicembre 2007 |titolo=Catalonia: A Cultural History |url=http://books.google.es/books?id=rG3AWygXxYkC&lpg=PA10&dq=Companys%20catalonia&pg=PA10#v=onepage&q&f=false |pagina=10 |città=New York |editore=Oxford University Press |isbn=978-0-19-988688-3 |accesso=17 giugno 2013 |lingua=en}}</ref> e, più di 70 anni dopo, il giudizio di condanna a morte del [[consiglio di guerra]] che lo sentenziò è ancora vigente in Spagna.<ref>{{Cita web|url=http://www.victoralexandre.cat/index.php?option=com_content&task=view&id=783&Itemid=63 |titolo="La befa al president Companys continua"|lingua=ca|accesso=17 giugno 2013.}}</ref><ref>{{Cita news|editore=Europa Press|titolo=Artur Mas reclama anular el juicio de Companys para su completa restitución|url=http://www.lavanguardia.com/politica/20101015/54024231364/artur-mas-reclama-anular-el-juicio-de-companys-para-su-completa-restitucion.html|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|accesso=25 marzo 2014|data=15 ottobre 2010|lingua=es}}</ref>
Fu uno dei martiri del [[franchismo]].
 
== GioventùBiografia ==
=== Gioventù ===
Nato da una famiglia borghese di campagna, fu il secondo di otto fratelli. Terminato il liceo, ancora molto giovane si trasferì a [[Barcellona]], dove studiò e si laureò in [[Diritto]] all'Università.
Nato da una famiglia borghese di campagna, fu il secondo di otto fratelli. Terminato il liceo, ancora molto giovane si trasferì a [[Barcellona]], dove studiò e si laureò in [[Diritto]] all'Università. Attratto fin da giovane dalla politica, nel [[1900]] fondò l{{'}}''Associació Escolar Republicana'' e fu militante della [[Unió Republicana]]. Companys fu influenzato dalle idee repubblicane, [[nazionalismo catalano|catalaniste]] e sociali, correnti politiche che si svilupparono in seno alla crisi della [[Restaurazione borbonica in Spagna]].
 
Nel [[1906]], dopo l'incendio portato dalle forze militari alla redazione dei periodici [[Catalogna|catalani]] "''¡Cu-Cut!''" e "''La Veu de Catalunya''" partecipò alla fondazione del movimento [[Solidaritat Catalana]] e quando questa si disgregò aderì all'[[Unió Federal Nacionalista Republicana]], della quale fu eletto presidente della sezione politica nel [[1910]]. Parallelamente alla sua attività professionistica di avvocato del lavoro e sindacalista, collaborò con alcuni quotidiani di matrice repubblicana come "''L'Aurora''" e, anni più tardi, "''La Barricada''".
Attratto fin da giovane dalla politica, nel [[1900]] fondò l'''Associació Escolar Republicana'' e fu militante della [[Unió Republicana]]. Companys fu influenzato dalle idee repubblicane, [[nazionalismo catalano|catalaniste]] e sociali, correnti politiche che si svilupparono in seno alla crisi della [[Restaurazione Borbonica]].
 
A causa della sua intensa attività politica giovanile fu arrestato quindici volte e fu classificato come "individuo pericoloso" dalla polizia. Successivamente si iscrisse al Partito Riformista di [[Melquiades Álvarez]] e scrisse con [[Josep Zulueta]], [[Laureà Miró i Trepat]] e [[Eusebi Corominas]] sulle colonne dell'organo ufficiale di partito, ''La Publicitat''.
Nel [[1906]], dopo l'incendio portato dalle forze militari alla redazione dei periodici [[Catalogna|catalani]] "''¡Cu-Cut!''" e "''La Veu de Catalunya''" partecipò alla fondazione del movimento [[Solidaritat Catalana]] e quando questa si disgregò aderì alla
[[Unió Federal Nacionalista Republicana]], della quale fu eletto presidente della sezione politica nel [[1910]]
 
=== Primi incarichi politici ===
Parallelamente alla sua attività professionistica di avvocato del lavoro e sindacalista, collaborò con alcuni quotidiani di matrice repubblicana come "''L'Aurora''" e, anni più tardi, "''La Barricada''".
Perdute le elezioni amministrative del [[1913]], si ebbe una crisi del riformismo e Companys lasciò "''La Publicitat''". Dopo una breve militanza nel [[Bloc Republicà Autonomista]], fondato con [[Francesc Layret]] e [[Marcel·lí Domingo i Mestres]], si iscrisse al [[Partit Republicà Català]], nell'aprile [[1917]]. Collaborò alla pubblicazione del periodico "''La Lluita''", organo ufficiale del nuovo partito. All'interno del Partit Republicà Català, Companys rappresentò la corrente di sinistra e operaia; fu eletto consigliere comunale nel 1917.
 
Lavorò duramente per un intervento positivo del governo nelle rivendicazioni operaie e fu arrestato nel novembre [[1920]] insieme ad altri sindacalisti, fra i quali [[Salvador Seguí]] e [[Martí Barrera]]. Deportato nel carcere di la Mola ([[Mahón]], [[Isole Baleari]]) assistette all'assassinio di [[Francesc Layret]] che si apprestava a prendere l'incarico di suo avvocato difensore. Nonostante l'arresto, Companys tornò in libertà grazie alla sua elezione a deputato nel collegio di [[Sabadell]] al [[Generalitat de Catalunya|Parlamento Catalano]], in rappresentanza del Partit Republicà Català.
A causa della sua intensa attività politica giovanile fu arrestato quindici volte e fu classificato come "individuo pericoloso" dalla polizia.
 
Durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera|Primo de Rivera]] fu uno dei fondatori della [[Unió de Rabassaires]], per la quale lavorò come avvocato. Nel [[1922]] passò a dirigere il settimanale "''La Terra''" e il 2 maggio fu iniziato in [[Massoneria]], nella loggia catalana ''Lealtad n. 6''<ref>Pere Sánchez, "La maçoneria a Catalunya", ''L'Avenç'', 1984, p.56.</ref>. Nel [[1929]] ricevette il secondo grado. Non si conosce la data della sua promozione a Maestro, ma figura nelle liste della loggia negli anni [[1923]], [[1924]], [[1925]], [[1927]], [[1930]] e [[1934]]<ref>{{pdf}} [https://dialnet.unirioja.es/descarga/articulo/1069273.pdf Josep Clara, ''Masones en los Gobiernos de la Generalitat de Catalunya'', Universitat autonoma de Barcelona].</ref>.
Successivamente si iscrisse al Partito Riformista di [[Melquiades Álvarez]] e scrisse con [[Josep Zulueta]], [[Laureà Miró i Trepat]] e [[Eusebi Corominas]] sulle colonne dell'organo ufficiale di partito, ''La Publicitat''.
 
Nuovamente detenuto nell'ottobre [[1930]] non poté assistere alla ''Conferenza delle Sinistre'', celebrata tra il 12 e il 19 marzo [[1931]], dalla quale nacque [[Sinistra Repubblicana di Catalogna|Esquerra Republicana de Catalunya]] (''ERC''). Fu comunque eletto membro dell'esecutivo del partito, in virtù dei suoi stretti legami con il mondo operaio e sindacale. Companys, nell'opinione pubblica di sinistra, apportò un maggiore prestigio alla Esquerra, che fino ad allora era considerato un partito progressista piccolo borghese.
== Primi incarichi politici ==
Perdute le elezioni amministrative del [[1913]], si ebbe una crisi del riformismo e Company lasciò "''La Publicitat''".
 
=== Gli anni della Repubblica ===
Dopo una breve militanza nel [[Bloc Republicà Autonomista]], fondato con [[Francesc Layret]] e [[Marcel·lí Domingo i Mestres]], si iscrisse al [[Partit Republicà Català]], nell'aprile [[1917]].
Eletto [[sindaco]] di [[Barcellona]] il 12 aprile del [[1931]] nelle file dell'Esquerra Republicana de Catalunya, il 14 aprile entrò insieme a [[Amadeu Aragay]], [[Joan Lluhí i Vallescà|Lluhí i Vallescà]] nel municipio di [[Barcellona]] e proclamò dal balcone la [[Seconda repubblica spagnola|Repubblica spagnola]] in [[Catalogna]], deponendo il sindaco uscente Antonio Martínez Domingo. Fu nominato provvisoriamente governatore civile di Barcellona.
 
Nel giugno [[1931]] venne eletto al [[Cortes Españolas|parlamento spagnolo]] nel collegio di Barcellona. Venne nominato capogruppo della [[Sinistra Repubblicana di Catalogna|Esquerra Republicana de Catalunya]]. Nel [[1931]] lavorò al progetto per la stesura della Costituzione Repubblicana e nell'ottobre [[1931]] votò a favore del [[suffragio universale]], che concedeva il diritto di voto alle donne.
Collaborò alla pubblicazione del periodico "''La Lluita''", organo ufficiale del nuovo partito.
 
Il 20 novembre [[1932]], venne eletto deputato al [[Generalitat de Catalunya|Parlamento di Catalogna]] nel collegio di [[Sabadell]], del quale occupò la carica di presidente dal 19 dicembre [[1932]].
All'interno del Partit Republicà Català, Companys rappresentò la corrente di sinistra e operaia; fu eletto consigliere comunale nel 1917.
 
Lavorò duramente per un intervento positivo del governo nelle rivendicazioni operaie e fu arrestato nel novembre [[1920]] insieme ad altri sindacalisti, fra i quali [[Salvador Seguí]] e [[Martí Barrera]]. Deportato nel carcere di la Mola ([[Mahón]], [[Isole Baleari]]) assistette all'assassinio di [[Francesc Layret]] che si apprestava a prendere l'incarico di suo avvocato difensore.
 
Nonostante l'arresto, Companys tornò in libertà grazie alla sua elezione a deputato nel collegio di [[Sabadell]] al [[Generalitat de Catalunya|Parlamento Catalano]], in rappresentanza del Partit Republicà Català.
 
Durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera|Primo de Rivera]] fu uno dei fondatori della [[Unió de Rabassaires]], per la quale lavorò come avvocato. Nel [[1922]] passò a dirigere il settimanale "''La Terra''".
 
Nuovamente detenuto nell'[[ottobre]] [[1930]] non potette assistere alla ''Conferenza delle Sinistre'', celebrata tra il [[12 marzo|12]] e il [[19 marzo]] [[1931]], dalla quale nacque [[Sinistra Repubblicana di Catalogna|Esquerra Republicana de Catalunya]] (''ERC''). Fu comunque eletto membro dell'esecutivo del partito, in virtù dei suoi stretti legami con il mondo operaio e sindacale. Companys, nell'opinione pubblica di sinistra, apportò un maggiore prestigio alla Esquerra, che fino ad allora era considerato un partito progressista piccolo borghese.
 
== Gli anni della Repubblica ==
Eletto [[sindaco]] di [[Barcellona]] il [[12 aprile]] del [[1931]] nelle file della Esquerra Republicana de Catalunya, il [[14 aprile]] entrò insieme a [[Amadeu Aragay]], [[Joan Lluhí i Vallescà|Lluhí i Vallescà]] nel municipio di [[Barcellona]] e proclamò dal balcone la [[Repubblica Spagnola]] in [[Catalogna]], deponendo il sindaco uscente Antonio Martínez Domingo. Fu nominato provvisoriamente governatore civile di Barcellona.
 
Nel giugno [[1931]] venne eletto al parlamento spagnolo ([[Cortes españolas]]) nel collegio di Barcellona. Venne nominato capogruppo della ERC (Esquerra Republicana de Catalunya). Nel [[1931]] lavorò al progetto per la stesura della Costituzione Repubblicana e nell'ottobre [[1931]] votò a favore del [[suffragio universale]], che concedeva il diritto di voto alle donne.
 
Il [[20 novembre]] [[1932]], venne eletto deputato al [[Generalitat de Catalunya|Parlamento di Catalogna]] nel collegio di [[Sabadell]], del quale occupò la carica di presidente dal [[19 dicembre]] [[1932]].
 
Nel giugno [[1933]] si dimise dall'incarico di Presidente del Parlamento di Catalogna e fu eletto Ministro della Marina sotto il governo di [[Manuel Azaña Díaz]].
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Alle elezioni politiche del novembre [[1933]] venne di nuovo eletto deputato al Parlamento Spagnolo nel collegio di Barcellona.
 
Dopo la morte improvvisa di [[Francesc Macià i Llussà]], venne candidato alla presidenza della Generalitat de Catalunya. Con una votazione straordinaria venne eletto Presidente con 56 voti a favore e 6 astenuti.
 
=== I fatti d'Ottobreottobre ===
Nel [[1934]] scoppiò la polemica intorno ai Contratti di lavoro agricolo, che lo vide opposto ai grandi proprietari terrieri e al governo centrale.
 
L'inclusione di tre ministri della [[Confederación Española de Derechas Autónomas]] (CEDA) nel governo guidato da [[Ricardo Samper]], avvenuta il 1º ottobre [[1934]], innescò il 5 ottobre lo [[sciopero generale]] voluto dai sindacati di sinistra. A Madrid vi fu il tentativo di occupare il ministero dell'Interno<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, p. 80</ref>, il Parlamento e la Banca di stato<ref name="Bernard Michal 1971, p. 69">A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, p. 69</ref> ma furono tutti arrestati dalle forze di sicurezza. Tra gli arrestati anche [[Francisco Largo Caballero]]<ref name="Bernard Michal 1971, p. 69"/>.
Con l'entrata nel governo della [[Confederación Española de Derechas Autónomas]] (CEDA) e in seguito alla convocazione dello [[sciopero]] rivoluzionario di ottobre in tutto il paese, il [[6 ottobre]] [[1934]] proclamò anch'egli dal balcone del palazzo della Generalitat de Catalunya, come aveva già fatto [[Francesc Macià]], la nascita dello Stato Catalano (Estat Català), all'interno della [[Seconda Repubblica Spagnola]].
In Catalogna lo sciopero ebbe maggior successo, nonostante l'assenza dei sindacati anarchici della [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]]<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, p. 85</ref>. Lluís Companys che era succeduto a [[Francesc Macià]] ne approfittò per proclamare l'[[Indipendentismo catalano|indipendenza dello Stato Catalano]] il 6 ottobre [[1934]] dal balcone del palazzo della Generalitat de Catalunya.
{{citazione|Gli ambienti monarchici e fascisti che hanno da qualche tempo tentato di tradire la repubblica sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo. In quest'ora solenne, in nome del popolo e del parlamento, il governo che presiedo si assume tutte le cariche del potere e proclama lo stato catalano della repubblica federale spagnola e, serrando i ranghi di coloro che sono uniti nella comune protesta contro il fascismo, li invita a sostenere il governo provvisorio della repubblica catalana.|Lluís Companys i Jover, all'epoca presidente della [[Generalitat de Catalunya]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, p. 68</ref>}}
Ci fu qualche scontro tra le milizie catalane e le forze dell'esercito che provocò una ventina di morti<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 81</ref>, poi il nuovo primo ministro [[Alejandro Lerroux]] ordinò lo stato di guerra e diede disposizioni al generale [[Domingo Batet]] e di far terminare la sommossa. Batet fece schierare alcuni cannoni caricati a salve e, quando il mattino del 7 ottobre Lluís Companys gli propose di schierarsi dalla parte dei ribelli, rispose "''Io sono per la Spagna''"<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, p. 81</ref> e procedette all'arresto<ref name="Antony Beevor 2006, p. 43">Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, p. 43</ref>. Furono arrestati Lluís Companys e diversi membri del governo. Tra gli arrestati vi fu anche [[Manuel Azaña]] che si trovava a Barcellona casualmente, come fu poi appurato<ref name="Antony Beevor 2006, p. 43"/>.
 
Lo sciopero, capeggiato dai sindacati [[Unione Generale dei Lavoratori|Unión General de Trabajadores]] (UGT) e [[Confederación Nacional del Trabajo]] (CNT) si trasformò nelle [[Asturie]] in un [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|sollevamento armato]], soffocato dall'esercito spagnolo che intervenne anche in Catalogna. Companys venne arrestato insieme agli altri membri del governo catalano e incarcerato nellaa bordo della nave ''Uruguay'', ancorata nel porto di Barcellona.
 
Sospeso d'autorità lo Statuto di Autonomia della Catalogna, Companys fu trasferito a [[Madrid]], dove fu giudicato e condannato, insieme a tutti gli altri membri del Governo Catalano, a trenta anni di reclusione.
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Fu trasferito quindi al carcere di [[El Puerto de Santa María]] ([[Cadice]]).
 
=== Gli anni dell'anarchia e la [[Guerra Civilecivile Spagnola]]spagnola ===
Liberato nel [[1936]] dopo la vittoria del [[Frente Popular]], Companys nominò il capitano [[Frederic Escofet]] Commissario Generale in Catalogna dell'Ordine Pubblico, in previsione di un possibile sollevamento popolare.
 
In effetti il [[golpe]] ci fu [[il 18 luglio]] [[1936]] ma, mentre altrove gli insorti prendevano il sopravvento, dando inizio alla [[guerra civile spagnola]], in Catalogna il sollevamento non ebbe successo. Companys fece imbarcare su navi straniere 5.000 persone sospettesospettate di osteggiare il governo repubblicano, la sicurezza e l'incolumità dei quali non poteva garantire, alla luce dei numerosi omicidi che si produssero in quel periodo.
 
Durante tutto il trascorrere della [[guerra civile spagnola]] Companys fu a capo del Governo di Catalogna tentando di mantenere l'unione dei partiti politici e dei sindacati che lo appoggiavano. Questo compito fu molto arduo, a causa delle tensioni fra i [[comunismo|comunisti]] e i [[socialismo|socialisti]] riuniti nel [[Partito Socialista Unificato della Catalogna|Partit Socialista Unificat de Catalunya]] (PSUC) e gli [[anarchismo|anarchici]] della [[Confederación Nacional del Trabajo|Confederació Nacional del Treball]] (CNT), appoggiati questi ultimi dal [[PartidoPartito ObreroOperaio dedi UnificaciónUnificazione Marxista|Partit Obrer d'Unificació Marxista]] ([[POUM]]).
 
Nel [[1937]] Companys si scontrò duramente con il capo del governo repubblicano [[Juan Negrín]], che fu una delle figure politiche più discusse della [[guerra civile spagnola]], e nel [[1938]], in seguito alla presa di [[Lleida]], gli scrisse una dura lettera, lamentando le arbitrarietà che il Governo centrale stava commettendo e l'isolamento che soffriva il Governo catalano.
 
=== Esilio e mortefucilazione da parte dei franchisti ===
Il [[23 gennaio]] [[1939]], quando le forze [[FranciscoBando Franconacional|forze franchiste]] erano sul punto di entrare a [[Barcellona]], insieme all'amico e [[lehendakari]] (Presidente della Comunitàregione autonoma dei [[Paesi Baschi]]) [[José Antonio Aguirre]] attraversò il confine con la [[Francia]] e fuggì in esilio a [[Perpignano]].
 
In seguito si trasferì a [[Parigi]] per lavorare nel Governo in esilio della Generalitat (''Consell Nacional de Catalunya'').
 
Il [[13 agosto]] [[1940]] venne individuato e catturato dalla [[Gestapo]], su ordine delle autorità spagnole e con la collaborazione dell'ambasciata spagnola in Francia. Estradato a [[Madrid]], fu quindi trasferito al carcere di [[Montjuïc]] a Barcellona, dove fu processato sommariamente e condannato a morte.
 
Alle 6.45 della mattina del [[15 ottobre]] [[1940]], nel fossato di Santa Eulàlia del [[castello di Montjuïc]], Companys fu fucilato dai militari franchisti.
 
{{quotecitazione|''Assassineu un home honrat. Per Catalunya!!!'' (State assassinando un uomo onesto. Viva la Catalogna)| Ultime parole di Lluís Companys}}
 
== CuriositàRiconoscimenti ==
Lo L'[[Stadio Olimpicoolimpico Lluís Companys|Estadi Olímpic]] dedi Barcellona]] è stato dedicato inalla sua memoria e porta il suo nome. In questo stadio si sono disputate le prove di atletica, oltre alle cerimonie protocollari di apertura e chiusura dei [[giochi della XXV Olimpiade]].
 
In questo stadio si sono disputate le prove di atletica, oltre alle cerimonie protocollari di apertura e chiusura dei giochi della [[Giochi della XXV Olimpiade|XXV Olimpiade]].
==Note==
Attualmente in questo stadio il [[Reial Club Deportiu Espanyol]] gioca le proprie partite casalinghe.
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Alquézar, Ramón. ''Esquerra Republicana de Catalunya: 70 anys d'història (1931-2001)''. Barcellona: Columna, 2002. 408 p. ISBN 978-84-664-0172-2.
* Benet, Josep. ''Lluís Companys, presidente de Catalunya fusilado''. Barcellona: Península, 2005. 220 p. ISBN 978-84-8307-707-8.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ca}} [https://www.irla.cat/expocompanys/index.html Esposizione itinerante su Lluís Companys]
 
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = Presidente della ''[[Generalitat de Catalunya]]''
|immagine = SenyalSeal deof lathe Generalitat deof CatalunyaCatalonia.svg
|periodo = [[1934]] - [[1939]]
|precedente = [[Francesc Macià]]
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|tipologia =
|carica = Presidente della ''[[Generalitat de Catalunya]]'' in esilio
|immagine = SenyalSeal deof lathe Generalitat deof CatalunyaCatalonia.svg
|periodo = [[1939]] - [[1940]]
|precedente = nessuno
|successivo = [[Josep Irla i Bosch|Josep Irla]]
}}
{{Presidenti della Generalitat de Catalunya}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
 
[[Categoria:Presidenti della Generalitat de Catalunya]]
== Bibliografia ==
[[Categoria:Deputati al Parlamento della Catalogna]]
* Alquézar, Ramón. ''Esquerra Republicana de Catalunya: 70 anys d'història (1931-2001)''. Barcellona: Columna, 2002. 408 p. ISBN 978-84-664-0172-2.
* Benet, Josep. ''Lluís Companys, presidente de Catalunya fusilado''. Barcellona: Península, 2005. 220 p. ISBN 978-84-8307-707-8.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Lluís Companys}}
 
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Politici catalani|Companys]]
[[Categoria:Politici spagnoli|Companys]]
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[[Categoria:Politici di Sinistra Repubblicana di Catalogna]]
 
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[[pl:Lluís Companys i Jover]]
[[pms:Lluís Companys i Jover]]
[[pt:Lluís Companys]]
[[ru:Компанис, Льюис]]
[[sk:Lluís Companys i Jover]]
[[uk:Люїс Кумпаньш і Ховер]]