Cisterna di Latina: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ayers (discussione | contributi)
Etichette: Annulla Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
 
(909 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|centri abitati del Lazio|marzo 2021|vari paragrafi sono privi di fonti}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Cisterna di Latina
|Panorama =Comunevecchio Cisterna di Latina palazzo caetani.jpg
|Didascalia = Palazzo Caetani
|Bandiera = Cisterna di Latina-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Cisterna di Latina-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado 2 = Latina
|Amministratore locale =Antonello MerollaValentino Mantini
|Partito = [[Popolo delle Libertàcentro-sinistra]]
|Data elezione =09/06/2009 18-10-2021
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Latitudine gradi=41
|Sottodivisioni = [[Borgo Flora]], Olmobello, Prato Cesarino, [[Le Castella (Cisterna di Latina)|Le Castella]], Doganella, Sant'Ilario-Castelverde, [[Isolabella (Cisterna di Latina)|Isolabella]]
|Latitudine minuti=36
|Divisioni confinanti = [[Aprilia (Italia)|Aprilia]], [[Artena]] (RM), [[Cori]], [[Latina]], [[Norma (Italia)|Norma]], [[Sermoneta]], [[Velletri]] (RM)
|Latitudine secondi=0
|Zona sismica = 3A
|Latitudine NS=N
|Gradi giorno = 1216
|Longitudine gradi=12
|Nome abitanti = cisternesi
|Longitudine minuti=50
|Patrono = [[Rocco di Montpellier|san Rocco]]
|Longitudine secondi=0
|Festivo = 16 agosto
|Longitudine EW=E
|PIL =
|Altitudine=77
|PIL procapite = {{formatnum:9975}} €
|Superficie=142.83
|Mappa = Map of comune of Cisterna di Latina (province of Latina, region Lazio, Italy).svg
|Note superficie=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cisterna di Latina nella provincia di Latina
|Abitanti=35480
|Sito = http://www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=[[Borgo Flora]], Olmobello, Prato Cesarino, Le Castella, Doganella, Sant'Ilario-Castelverde, Isolabella
|Divisioni confinanti=[[Aprilia (Italia)|Aprilia]], [[Artena]] (RM), [[Cori]], [[Latina]], [[Norma (Italia)|Norma]], [[Sermoneta]], [[Velletri]] (RM)
|Codice postale=04012
|Prefisso=[[06]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=059005
|Codice catastale=C740
|Targa=LT
|Zona sismica=3A
|Gradi giorno=1216
|Diffusività=
|Nome abitanti=cisternesi
|Patrono=[[san Rocco]]
|Festivo=[[16 agosto]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Cisterna di Latina (province of Latina, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Cisterna di Latina nella provincia di Latina
|Sito=http://www.comune.cisterna.latina.it/
}}
 
'''Cisterna di Latina''', comunemente abbreviata in '''Cisterna''', è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 34.724{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Latina]] nel [[Lazio]].
 
Centro agricolo e industriale di origini antichissime, sorge ai margini settentrionali dell'[[Agro Pontino]], al confine fra le [[provincia|province]] di [[Roma]] e [[Latina]].
== Geografia fisica ==
Distante circa 17&nbsp;km dal [[Latina|capoluogo]], ai margini settentrionali dell'[[Agro pontino]], ha origini antichissime ma del suo passato non è rimasto quasi più nulla a causa dei bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] che la rasero al suolo. Ricostruita velocemente, ha conosciuto negli ultimi cinquant'anni un grande boom [[economia|economico]] e [[demografia|demografico]].
 
Fa parte del territorio comunale il [[giardino di Ninfa]], [[monumento naturale]] e [[oasi (area protetta)|oasi del WWF]].<ref>{{Cita web|url=http://www.castellinews.it/index.asp?id=379&act=v|titolo=The New York Times - Il giardino di Ninfa il più bello al mondo|accesso=25 maggio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20120721010849/http://www.castellinews.it/index.asp?id=379&act=v}}</ref><ref name=autogenerato3>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/gardening/gardenstovisit/9796512/The-worlds-10-best-gardens.html?frame=2454419|titolo=The world's 10 best gardens|sito=Telegraph}}</ref>
È conosciuta come la ''[[città]] dei [[buttero|butteri]].''
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Giardino di Ninfa 85.jpg|miniatura|Giardino di Ninfa]]
[[File:Giardino_di_Ninfa_85.jpg|thumb|right|300px|Visitato ogni anno da cinquantamila persone, il Giardino di Ninfa è la principale attrazione turistica della città]]
Cisterna di Latina, o più semplicemente Cisterna nell'uso comune, sorge alle porte dell'[[Agro pontinoPontino]], in un territorio in larga parte pianeggiante, ad eccezione di piccoli rilevi dei [[Monti Lepini]] e dei [[Colli Albani]] che partono dai 50 [[Livello del mare|metri sul livello del mare]], ai confini con i territori comunali di [[Cori]] e [[Velletri]].
 
Fino al [[1932]], il suo territorio era fra i più grandi e vasti d'[[Italia]], comprendendo una larga fetta delle antiche "[[Agro Pontino|paludi pontine]]", di cui era l'ingresso. Successivamente parte del suo [[territorio]] fu ceduto al neonato [[comune]] di [[Latina]].
 
=== Clima ===
Il [[clima]] è mite,di soprattuttotipo mediterraneo. dL'[[inverno]] quandoè lamolto [[temperatura]] scende raramente sotto lo 0ºmite. DL'[[estate]], invece è particolarmente [[calore|caldo]]calda e, a volte, anche [[afa (meteorologia)|afosoafosa]], nonostante venga mitigatomitigata dal vicino [[mare]].
 
[[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C 1216 GR/G.
=== Aree naturali ===
== Storia ==
Il territorio comunale ospita numerose località d'interesse naturalistico:
=== L'età antica ===
* l'oasi [[WWF]] del [[Giardino di Ninfa]]
{{Per approfondire|Caprifico di Torrecchia|Tres Tabernae}}
* la ''Riserva del Pantanello'' (località Doganella)
[[File:Strada romana cisterna.jpg|miniatura|I resti di un'antica strada romana]]
* la tenuta di ''Torrecchia Vecchia''
Le origini di Cisterna sono antichissime: nel suo territorio, sono state rinvenute tracce del passaggio di uomini preistorici in piccole cavità naturali in località ''Finocchione'' e [[Cava Muracci (Cisterna di Latina)|''Muracci'']].<ref>{{Cita web|url=http://www.controluce.it/eventi/eventi-castelli-romani/eventi-velletri/item/56711-incontri-di-speleologia-e-archeologia-veliterna.html|titolo=Incontri di speleologia e archeologia veliterna|accesso=25 maggio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413005626/http://www.controluce.it/eventi/eventi-castelli-romani/eventi-velletri/item/56711-incontri-di-speleologia-e-archeologia-veliterna.html}}</ref><ref name=autogenerato2>{{Cita web|url=http://www.latinadascoprire.it/cisterna.pdf |titolo=Gli antichi popoli e le loro tracce|formato=pdf|accesso=6 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160126074409/http://www.latinadascoprire.it/cisterna.pdf|dataarchivio=26 gennaio 2016|urlmorto=sì}}</ref>
* il ''bosco di [[San Biagio]]'' (meglio noto come bosco del Filetto)
 
I latini popolarono il suo territorio fin dall'epoca arcaica. Durante l'occupazione [[Volsci|volsca]] dell'[[Agro Pontino]] è stato ipotizzato, in seguito al ritrovamento di un tempio dedicato a [[Minerva]] che poco a nord dell'attuale Cisterna (fra le attuali località di ''Franceschetti'' e ''Torrecchia'') sorgesse la città di [[Suessa Pometia]].
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor civile
|collegamento_onorificenza=Valor civile
}}<ref>[http://test2.comune.cisterna.latina.it/?Id=2311&liv=2&pos=<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Suessa Pometia fu distrutta e sottomessa da [[Tarquinio il Superbo]], secondo quanto scrive [[Tito Livio]] nella sua opera ''[[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]].''
«Con animo fierissimo sopportava numerosi bombardamenti che causarono morti e distruzioni dando nobile esempio di strenuo coraggio e di devozione alla Patria»
— Cisterna di Latina, 1944
 
La località, ai tempi di [[Plinio il Vecchio]], risultava già scomparsa e non più identificabile sul territorio.
Concessa con [[decreto del Presidente della Repubblica]] l'[[11 luglio]] del [[1959]].
[[Immagine:Fontanabiondi.jpg|thumb|right|340px|La Fontana Biondi, con la statua della Bella Ninfa, è il monumento-simbolo della città di Cisterna]]
 
Nel [[312 a.C.]] il [[Console (storia romana)|console]] [[Appio Claudio Cieco]] avvia la costruzione della [[Via Appia Antica|Via Appia]]. Lungo la consolare sorge la città romana di Tres Tabernae, le cui tre taverne citate nel nome sono riprese nello stemma cittadino. Tres Tabernae, i cui resti sono stati individuati ormai con certezza a pochi km a sud dell'attuale centro abitato, diventò centro di discreta importanza.
==Storia==
===L'età antica===
Le origini di Cisterna sono antichissime: nel suo territorio, sono state rinvenute tracce del passaggio di uomini preistorici in piccole cavità naturali in località ''Finocchione''.
 
Tres Tabernae è quindi citata negli [[Atti degli Apostoli]],<ref>I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio" (Atti 28,15).</ref> ove si descrive il viaggio di [[Paolo di Tarso|San Paolo]] prigioniero verso [[Roma]] e si ricorda che i primi cristiani romani, appresa evidentemente notizia dell'arrivo del santo imprigionato, si portarono verso di lui incontrandolo lungo l'Appia proprio a Tres Tabernae e al Foro Appio (odierno [[Borgo Faiti]]).
In località ''Caprifico'', sono stati rinvenute tracce di un'antica città [[Latini|latina]] di [[Ecetra]], poi conquistata dai [[Volsci]] che ne fecero insieme ad [[Anzio]] la loro capitale.
[[File:Giardini cisterna.jpg|miniatura|I Giardini di Via Porta Agrippina. Secondo alcune leggende locali, la Porta (oggi scomparsa) sarebbe stata costruita e dedicata quindi a sua madre [[Giulia Agrippina Augusta|Agrippina]], dall'imperatore [[Nerone]]]]
 
Intorno al [[III secolo]] Tres Tabernae crebbe progressivamente di importanza e diventò [[diocesi di Tre Taverne|sede vescovile]]. Si sa che vi fu edificata una [[cattedrale]] [[Architettura paleocristiana|paleocristiana]], dedicata a San Paolo (in ricordo del passaggio dell'apostolo), di cui non è rimasta traccia.<ref>{{Cita web|url=http://essochissi.altervista.org/san_paolo.htm |titolo=San Paolo alle Tre Taverne |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180604063804/http://essochissi.altervista.org/san_paolo.htm }}</ref>
I [[Volsci]], fondarono nel territorio altri due centri: [[Ulubrae]] (sita molto probabilmente nei dintorni dell'attuale frazione di ''Doganella'') e [[Suessa Pometia]] (che alcune teorie vorrebbero fra le attuali [[Borgo Flora]] e [[Borgo Podgora]], ai confini con il territorio comunale di [[Latina]] ed altre invece, la collocano, poco a sud dell'attuale Cisterna di Latina), città che raggiunse una certa importanza, tanto da imporre la sua autorità su una trentina di centri, i quali costituirono l'Ager Pometinus, poi Ager Pontinus e quindi [[Agro Pontino]]. Suessa Pometia fu distrutta e sottomessa da [[Tarquinio il Superbo]], secondo quanto scrive [[Livio]] nella sua opera ''[[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]]''.
 
Nel [[307]] vi fu assassinato l'[[imperatore]] [[Flavio Severo]], ucciso dal luogotenente di [[Massenzio]], Eraclio.
Ulubrae, invece, dopo la distruzione di Suessa, ne accolse i superstiti e diventò ''[[municipium]]''. Il centro, raggiunse anche una certa importanza, grazie alla vicinanza con la [[palude]] e i [[bosco|boschi]], che costituivano una riserva di caccia per molti [[nobile (aristocrazia)|nobili]] [[roma]]ni. Molti autori hanno scritto delle ville che furono costruite qui, tra questi si ricordano [[Orazio]], [[Plinio il Vecchio]], [[Svetonio]] e [[Giovenale]]. [[Cicerone]] scrisse in una delle sue Epistole:
 
Ai tempi dell'invasione [[Longobardi|longobarda]] si conclamò l'espansione delle paludi pontine, già in atto da due secoli. Proprio a partire dal secolo 500 il tratto di Appia compreso tra Tres Tabernae e Terracina venne definitivamente abbandonato, sostituito da una deviazione pedemontana originata immediatamente a nord del villaggio. Quest'ultimo si spopolò progressivamente al punto che nel [[592]] [[papa]] [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] unì la sua diocesi a quella di [[Velletri]]. Tres Tabernae subì diverse e pesanti devastazioni da parte dei [[Saraceni]], fino a quella fatale dell'[[868]], quando fu definitivamente distrutta.
{{quote|Ti scrivo, o Attalo, dalla piana pontina, dove sono ospite di Filemone, nella sua villa di Ulubrae. Quando arrivai, fui accolto dal gracidare delle rane… |}}
 
Nel territorio comunale è stata ipotizzata anche la presenza del centro di ''Ulubrae'' su una collina nei dintorni della frazione di Doganella.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Paolo|cognome=Garofalo|data=1º gennaio 2017|titolo=Ulubrae : locus in Italia, in quo nutritus est Caesar Augustus (Porph., ad Hor. Ep. I 11, 30)|rivista=Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité|numero=129-2|accesso=17 agosto 2021|doi=10.4000/mefra.4427|url=http://journals.openedition.org/mefra/4427|issn = 0223-5102 }}</ref>
Anche [[Augusto]], secondo [[Svetonio]], avrebbe vissuto fino ai diciotto anni nella villa di famiglia a Ulubrae.
 
''Ulubrae'', viene nominato da [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] e [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]], come luogo di villeggiatura e centro rurale. Anche [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] ne parla in una delle sue Epistole:
Intanto, nel [[312]] a.C. il [[Console (storia romana)|console]] [[Appio Claudio Cieco]] avviava la costruzione della [[Via Appia]], collegando [[Roma]] alle [[città]] del [[Italia meridionale|Sud Italia]]. Lungo l'Appia si svilupprano due stazioni di sosta: ''Ad Sponeas'' e [[Tres Tabernae]], così chiamata per la presenza di tre taverne, oggi riprese nello stemma cittadino.
 
{{Citazione|Ti scrivo, o Attalo, dalla piana pontina, dove sono ospite di Filemone, nella sua villa di Ulubrae. Quando arrivai, fui accolto dal gracidare delle rane…|Cicerone, ''Epistole'', II, 10, 12,13}}
Tres Tabernae è citata negli [[Atti degli Apostoli]], quando si descrive il viaggio di [[San Paolo]] verso [[Roma]] e si ricorda che l'"apostolo delle genti", qui fu accolto e ristorato dalla locale comunità [[cristianesimo|cristiana]], la quale lo accompagnò fino a [[Roma]].
[[Immagine:Giardini cisterna.jpg|thumb|right|300px|I Giardini di Via Porta Agrippina. Secondo alcune leggende locali, la Porta (oggi scomparsa) sarebbe stata costruita e dedicata quindi a sua madre [[Giulia Agrippina Augusta|Agrippina]], dall'imperatore [[Nerone]]]]
Intorno al [[III secolo]] [[d.C.]], le paludi conobbero una nuova espansione e l'abitato di Ulubrae fu allagato. I suoi abitanti, furono, così costretti a lasciarlo per trasferirsi a Tres Tabernae. Tres Tabernae crebbe progressivamente di importanza e diventò [[vescovo|Sede Vescovile]]. Si sa che vi fu edificata una [[cattedrale]] [[paleocristiana]], dedicata a [[San Paolo]] (in ricordo del passaggio dell'apostolo), di cui non è rimasta traccia. Nel [[307]] vi fu assassinato l'[[imperatore]] [[Flavio Valerio Severo]], ucciso dal luogotenente di [[Massenzio]], Eraclio.
 
[[Augusto]], secondo Svetonio",<ref name="autogenerato2" /> avrebbe vissuto fino ai diciotto anni nella villa di famiglia a ''Ulubrae''.
Le invasioni barbariche, provocarono la distruzione delle opere di bonifica e quindi una progressiva espansione delle paludi, provocando il declino della città. Nel [[592]] [[papa]] [[Gregorio Magno]] unì la sua diocesi a quella di [[Velletri]]. Subì diverse e micidiali devastazioni da parte dei [[Saraceni]], fino a quella fatale dell'[[868]], quando fu definitivamente distrutta.
 
=== Il Medioevo e il Rinascimento ===
Gli abitanti di [[Tres Tabernae,]] decisero, costretti anche dall'dalla continua espansione implacabile della [[palude]], di trasferirsi sopra un piccolo colle. Il borgo conobbe una certa ripresa solopiù a partire dall'anno [[Mille]]nord, quandonel vienepunto citata,in percui lal'Appia prima volta,(probabilmente con iluna nomepiccola dideviazione Terradal ditracciato Cisterna.originario) Laattraversava tradizioneil vuolecorso che questo nome derivasse da und'anticaacqua cisternaoggi presentechiamato nel territorio, fatta costruire dall"'[[imperatore]] [[Nerone]] per rifornire d'acqua la sua villafosso di [[Anzio]]Cisterna''". TaleIl cisternaborgo èconosce tuttoraattestazione esistentesolo neia sotterraneipartire deldall'anno [[XVI secolo|cinquecentesco1000]] Palazzo Caetani, chequando sorseviene appuntocitato, sullaper cimala delprima colle.volta, Quindicon gliil abitanti trasferendosinome di qui, avrebbero iniziato a dichiarare''Terra di vivere "alla cisterna" e quindi "a Cisterna"''.
 
La tradizione vuole che questo nome derivasse da un'antica cisterna presente nel territorio, fatta costruire dall'[[imperatore]] [[Nerone]] per rifornire d'acqua la sua villa di ''[[Antium]]'', tradizione che avrebbe dato origine al toponimo medievale ''Cisterna Neronis'', altro nome del borgo nel [[Medioevo]].<ref name="Monumenti dello Stato pontificio: e relazione topografica di ogni paese opera">{{Cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Marocco|titolo=Monumenti dello Stato pontificio: e relazione topografica di ogni paese opera|url=https://books.google.it/books?id=ukxBAAAAYAAJ&pg=RA1-PA78&lpg=RA1-PA78&dq=cisterna+neronis&source=bl&ots=0qLV3RWkrq&sig=ACfU3U0GOYQhGH6EolXKGZWacJxVqfeqmw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwji--Pfh7nyAhXYOuwKHWuxAdQQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=cisterna%20neronis&f=false|accesso=17 agosto 2021|data=1834|editore=Tipografia Boulzaler}}</ref>
Lo scrittore [[Antonio Pennacchi]] nel libro ''Una nuvola rossa'' sostiene invece che la cisterna di Nerone rientra invece in un ambizioso progetto di [[bonifica idraulica|bonifica]] delle [[palude|paludi]] portato avanti dall'imperatore.
Un autore locale inoltre, Umberto Pichi, ha proposto una originale teoria secondo la quale il nome deriverebbe dall'espressione di chiamare le località a [[sud]] di [[Roma]], ''Terrae Cis Aeterna'' e quindi Terra di Cisterna. Secondo [[Cesare Baronio]] il nome sarebbe derivata da una contrazione del nome tardolatino "''Tristavernae''" evolutosi in "Tistaverna" e quindi "Cisterna".<ref>http://utenti.multimania.it/emme/cisterna.htm</ref>
[[Immagine:Cisterna Vecchia.jpg|thumb|right|296px|Un vicolo nel centro storico di Cisterna]]
 
Lo scrittore [[Antonio Pennacchi]] nel libro ''Una nuvola rossa'' sostiene che la cisterna di Nerone rientra invece in un ambizioso progetto di [[bonifica idraulica|bonifica]] delle [[palude|paludi]] portato avanti dall'imperatore.
Nel frattempo sul territorio, lungo l'attuale ''Via Tivera'' si sviluppò l'[[abbazia]] [[benedettini|benedettina]] di [[Sant'Eluterio]] (in altre fonti è citata come ''Abbazia del Marmosolio'') fondata da un [[eremita]]. L'espansione implacabile della [[palude]] costrinse i [[monachesimo|monaci]] ad abbandonare l'antico convento e a trasfersi a [[Abbazia di Valvisciolo|Valvisciolo]]. Ne sono rimasti pochi resti visibili lungo la strada.
 
[[File:Cisterna Vecchia.jpg|miniatura|Un vicolo nel centro storico di Cisterna]]
Cisterna diventò un [[feudo]] dei [[Conti di Tuscolo]], potentissima [[famiglia]] [[romana]] che la cedettero ai [[Frangipane]] nel [[1146]]. I Frangipane rafforzarono il [[borgo (geografia)|borgo]] con una [[Mura (architettura)|cinta muraria]] e con l'edificazione di una [[Rocca (fortificazione)|rocca]].
 
Nel frattempo sul territorio, lungo l'attuale ''Via Tivera'' si sviluppò l'[[abbazia]] [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] di Sant'Eleuterio sorta intorno alla tomba che ospitava i resti del santo. L'abbazia declinò per via dell'espansione della palude e le spoglie del santo furono traslate a Velletri.<ref name="Monumenti dello Stato pontificio: e relazione topografica di ogni paese opera" />
Il [[5 settembre]] [[1159]] fu eletto [[papa]], il [[cardinale]] Rolando Bandinelli che assunse il nome di [[Papa Alessandro III|Alessandro III]]. Tuttavia la sua elezione, fu ostacolata dall'[[Imperatore]] [[Federico Barbarossa]] che inviò le sue truppe per far arrestare il Papa. Quest'ultimo, protetto dai Frangipane fuggì prima a Cisterna e poi a [[Ninfa (città)|Ninfa]] dove fu incoronato ufficialmente.
 
Cisterna diventò un [[feudo]] dei [[Conti di Tuscolo]], potentissima [[famiglia]] [[roma]]na che la cedettero ai [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]] nel [[1146]]. I Frangipane rafforzarono il [[borgo (geografia)|borgo]] con una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]] e con l'edificazione di una [[Rocca (fortificazione)|rocca]].
L'Imperatore quindi decise di vendicarsi assediando i due abitati e distruggendoli. In seguito i Frangipane ricostruirono Cisterna. Nel [[1328]] fu nuovamente assediata e distrutta da [[Ludovico il Bavaro]]. Gli abitanti però avvertiti da un [[Velletri|velletrano]], avevano già abbandonato da tempo il centro e vi ritornarono solo dopo due [[secolo|secoli]].
[[File:Cisterna di Latina 011.jpg|miniatura|Palazzo Caetani, la facciata più antica]]
Il 5 settembre [[1159]] fu eletto [[papa]], il [[cardinale]] Rolando Bandinelli che assunse il nome di [[Papa Alessandro III|Alessandro III]]. Tuttavia la sua elezione, fu ostacolata dall'Imperatore [[Federico Barbarossa]] che inviò le sue truppe per far arrestare il Papa. Quest'ultimo, protetto dai Frangipane, fuggì prima a Cisterna e poi a [[Giardino di Ninfa|Ninfa]] dove fu ufficialmente incoronato. L'Imperatore quindi decise di vendicarsi assediando i due abitati e distruggendoli. In seguito i Frangipane ricostruirono Cisterna. Nel [[1328]] fu nuovamente assediata e distrutta da [[Ludovico il Bavaro]]. Gli abitanti però avvertiti da un [[Velletri|velletrano]], avevano già abbandonato da tempo il centro che rimase spopolato per tre secoli.
 
Nel [[1504]] [[papa]] [[Giulio II]] affidò Cisterna in feudo ai [[Caetani]]. Fu Bonifacio Caetani, ad intraprendere diversi lavori urbanistici per ricostruire Cisterna, distruggendo le rovine del [[castello]] e sostituendole con una [[residenza]] [[Rinascimento|rinascimentale]]: ilnota come [[Palazzo Caetani, appunto.(Cisterna Indi seguitoLatina)|Palazzo Caetani]]. Poi, nella loro opera di riqualificazione, i Caetani curarono la costruzione della chiesa di [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]] e di una stazione postale lungo l'[[Via Appia Antica|Appia]]. In seguito al riordino dei feudi e delle proprietà dei Caetani effettuati da Bonifacio che istituì un [[Principato (diritto)|Principato]] e fece di Cisterna la [[capitale (città)|capitale]].
 
Il prestigio della [[famiglia Caetani]], unita alla fama delle vicine [[palude|paludi]] pontine e alle abbondanti riserve di [[caccia]], fece sostare a Cisterna numerose personalità storiche come [[papa Paolo III]], [[papa Urbano VIII]], numerosi [[vescovo|vescovi]] e [[cardinale|cardinali]] nonché diversi [[aristocrazia|aristocratici]] della [[Roma|Capitale]]. Nel [[1589]], vi sostò [[Papa Sisto V]], nel [[1596]] [[Papa Clemente VIII]], nel [[1792]] [[Papa Benedetto XIII]], nel [[1839]] [[Papa Gregorio XVI]].
[[Immagine:Palazzo Caetani veduta notturna.JPG|thumb|right|250px|La facciata di Palazzo Caetani]]
Il prestigio della [[famiglia]] Caetani, unita alla fama delle vicine [[palude|paludi]] pontine e alle abbondanti riserve di [[caccia]], fece sostare a Cisterna numerose personalità storiche come [[Papa]] [[Paolo III]], [[Papa]] [[Urbano VIII]], numerosi [[vescovo|vescovi]] e [[cardinale|cardinali]] nonché diversi [[aristocrazia|aristocratici]] della [[Roma|Capitale]]. Nei numerosi resoconti che hanno lasciato descrivono Cisterna e il suo territorio come una [[pianura]] selvaggia, ma con una [[Campagna (ambiente)|campagna]] ricca ed estesa. Nel [[1589]], vi sostò [[Sisto V]], nel [[1596]] [[Clemente VIII]], nel [[1792]] [[Benedetto XIII]], nel [[1839]] [[Gregorio XVI]].
 
=== Dalla fine del XVIII secolo alla bonifica pontina ===
[[File:Cisterna di Latina 00111.jpg|miniatura|Piazza XIX Marzo, che si apre fra il borgo antico e l'Appia, iniziò a diventare una vera e propria piazza solo nel XVIII secolo]]
[[Papa]] [[Pio VI]] avviò un massiccio progetto di [[bonifica idraulica|bonifica]], il quale però fu bruscamente interrotto dalla [[Rivoluzione Francese]] e dall'invasione del [[Lazio]] delle [[esercito|truppe]] [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]]. Quest'ultime, si dedicarono a distruggere le opere di bonifica avviate dal [[Papa]], provocando il ritorno della [[palude]], apportando a Cisterna un rovinoso declino. Inoltre la diffusione del [[brigantaggio]], i cui esponenti sfruttavano le [[foresta|foreste]] della [[palude]], per nascondersi, causò diversi morti e scontri con i [[Carabinieri]].
[[Papa Pio VI]] avviò un massiccio progetto di [[bonifica idraulica|bonifica]], il quale però fu rallentato dalla [[Rivoluzione francese]] e dall'invasione del [[Lazio]] delle [[esercito|truppe]] [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]]. Inoltre la diffusione del [[brigantaggio]], i cui esponenti sfruttavano le [[foresta|foreste]] della [[palude]], per nascondersi, causò diversi morti e scontri con i [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]].
 
Nel [[1825]] fu visitato, in una gita di piacere, dal [[marchese]] [[Massimo Dd'Azeglio]], [[politica|politico]] del [[Regno di Sardegna]] nonché collaboratore di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]]. Il marchese, inoltre descrive alcuni momenti della vita quotidiana nelle paludi, dai rodei dei butteri, le passeggiate dei briganti nel centro cittadino e la [[festa]] [[patrono|patronale]] di [[Rocco di Montpellier|San Rocco]].
 
Nel [[1840]] vi sostò per una notte lo scrittore danese [[Hans Christian Andersen]] che lasciò un bel ricordo della città nel libro "''Bazar di un poeta''".
Nel [[1863]], [[papa Pio IX]] vi si fermò in [[visita pastorale]].
 
Nel [[1863]], [[papa Pio IX]] vi si fermò in [[visita pastorale]].
Nel [[1870]], in seguito ad un [[Plebisciti del Regno d'Italia|plebiscito]] passò al [[Regno d'Italia]] e mutò il suo nome in Cisterna di Roma.
 
Nel [[1870]], in seguito alla [[Presa di Roma]], passò al [[Regno d'Italia]] e mutò il suo nome in Cisterna di Roma.
Nel [[1890]] [[Buffalo Bill]], che con il suo [[circo]] di [[cowboy]] aveva fatto tappa a [[Roma]] e aveva sfidato gli [[italia]]ni a domare il fiero [[cavallo]] [[Stati Uniti d'America|americano]] del [[West]]. Il buttero cisternese [[Augusto Imperiali]] raccolse la sfida, riuscendo a domare il cavallo ed entrando così nella leggenda. Si racconta che Buffalo Bill rimase così offeso per la sconfitta, che abbandonò l'[[Italia]] in fretta e in furia.<ref>[http://www.parvapolis.it/page.php?id=21519 Lo scrittore Antonio Pennacchi racconta lo storico evento]</ref>
 
Nel [[1890]] [[Buffalo Bill]], che con il suo [[circo]] di [[cowboy]] aveva fatto tappa a [[Roma]] e aveva sfidato gli [[italia]]ni a domare il fiero [[Equus caballus|cavallo]] [[Stati Uniti d'America|americano]] del [[West]]. Il buttero cisternese [[Augusto Imperiali]] raccolse la sfida, riuscendo a domare il cavallo ed entrando così nella leggenda. Si racconta che Buffalo Bill rimase così offeso per la sconfitta, che abbandonò l'[[Italia]] in fretta e in furia, senza neanche pagare il premio della sfida ai butteri.<ref>[http://www.parvapolis.it/page.php?id=21519 Lo scrittore Antonio Pennacchi racconta lo storico evento].</ref>
===Dall'inizio della bonifica alla seconda guerra mondiale===
Nel [[1929]], iniziò il processo di [[bonifica idraulica|bonifica]] della [[palude]] promosso dal [[regime]] [[fascismo|fascista]]. Cisterna fu dichiarato come il quartier generale dei lavori di bonifica, soprattutto dell'area settentrionale (il cosiddetto "bacino di Pescinara"), su cui sorse successivamente la [[città]] di [[Littoria]] (oggi Latina).
 
=== Dall'inizio della bonifica alla seconda guerra mondiale ===
Nel [[1934]] fu costituita la [[provincia di Latina]] e Cisterna ne entrò a far parte, assumendo il nome di Cisterna di Littoria.
{{Citazione|Qui cominciavano le paludi e i cisternesi erano tutti butteri, cow boys. Conoscevano solo il cavallo, le mandrie, le foreste e i pantani. Ancora adesso - che la bonifica è stata fatta da un pezzo e girano pure in macchina - restano nell'animo sostanzialmente butteri: onesti ed orgogliosi.|[[Antonio Pennacchi]]}}
 
Nel [[1929]], iniziò il processo di [[bonifica idraulica|bonifica]] della [[palude]] promosso dal [[regime (politica)|regime]] [[fascismo|fascista]], che comprendeva la maggior parte del suo territorio comunale. Cisterna fu dichiarato come il quartier generale dei lavori di bonifica, soprattutto dell'area settentrionale (il cosiddetto "bacino di Piscinara"), su cui sorse successivamente la [[città]] di [[Latina|Littoria]] (oggi Latina).
Il [[22 gennaio]] [[1944]], gli [[Alleati]] con lo [[Sbarco di Anzio|sbarco ad Anzio]], tentarono di cogliere alle spalle i [[Germania|tedeschi]] che si erano arroccati nei fronti sul [[Garigliano]] e a [[Cassino]] e conquistare [[Roma]]. Lo sbarco però non dette gli effetti sperati, poiché la tattica attendista scelta dal generale Lucas, comandante del corpo d'armata alleato, permise ai tedeschi di Kesselring di organizzarsi e di bloccare gli Alleati sulle posizioni iniziali. Nelle prime fasi dell'Operazione Shingle (nome in codice dello Sbarco di Anzio), una [[colonna]] di reparti scelti [[Stati Uniti d'America|statunitensi]], composto da circa cento uomini, guidata dal [[generale]] [[William Darby|William Orlando Darby]], si muoveva da [[Anzio]] verso Cisterna ma si incrociò casualmente in [[località]] Isolabella con una [[Divisione (unità militare)|divisione]] [[Germania|tedesca]], che aveva ben trecento unità al suo interno. Lo scontro fu fatale per gli americani: solo due soldati riuscirono a rientrare a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]]. La città di Cisterna riconobbe l'opera di questi soldati gemellandosi nel [[1982]] con la città americana di [[Fort Smith (Arkansas)|Fort Smith]], nell'[[Arkansas]], città nativa del [[generale]] [[William Darby|Darby]] e titolando a quest'ultimo il locale [[Istituto Tecnico Industriale]] e [[Istituto Tecnico Commerciale|Commerciale]].
Dopo lo scontro di Isolabella, gli [[Stati Uniti d'America|americani]] avevano bruciato il "fattore sorpresa", e i [[Germania|tedeschi]] avevano preparato una linea difensiva compresa, al cui centro si trovava appunto Cisterna. La [[città]] si trovò così al centro degli scontri armati, subendo pesanti [[bombardamenti]]. La [[popolazione]] civile, in preda al panico, si rifugiò nelle [[grotta|grotte]] sotterranee di Palazzo Caetani. Si nascosero qui, circa quattromila dei settemila abitanti. Il [[19 marzo]], però i tedeschi, forti delle difficoltà alleate, che si erano impantanati, decisero di sgomberare l'abitato, costringendo gli abitanti, (in quello che verrà chiamato l'Esodo Cisternese), a lasciare Cisterna.<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=zQMi7oAyixc La distruzione di Cisterna]</ref>
[[Immagine:Battle of Cisterna Plan.jpg|thumb|left|240px|La battaglia di Cisterna raffigurata su una mappa dell'Esercito degli Stati Uniti]]
 
Nel [[1934]] fu costituita la [[provincia di Latina]] ricavata da una decurtazione di quella di Roma e Cisterna ne entrò a far parte, assumendo il nome di Cisterna di Littoria.
Ad [[aprile]], gli [[Stati Uniti d'America|americani]] riuscirono finalmente a sbloccare la situazione e a conquistare [[Aprilia (Italia)|Aprilia]]. A [[maggio]], raggiunti dai rinforzi, le forze alleate sferrarono una dura offensiva (Operazione Buffalo). I [[Germania|tedeschi]] crollarono all'altezza di [[Borgo Sabotino]] e si videro costretti a cedere [[Littoria]] e si arroccarono su Cisterna. Gli [[Alleati]], concentrarono qui i loro sforzi e dopo una battaglia durissima riuscirono ad entrare a Cisterna. I tedeschi si rintanarono allora dentro Palazzo Caetani ma alle prime ore del pomeriggio del [[25 maggio]], si arresero agli Americani. Cisterna e l'intero [[Agro pontino]] erano completamente liberati ma la [[città]] era rasa al suolo con quasi il 96% degli edifici distrutti.
{{vedi anche|Battaglia di Cisterna}}
 
{{Per approfondire|Battaglia di Cisterna}}
===Dal dopoguerra ad oggi===
{{quote|Al pellegrino che domanderà della nostra vita, non dite: "Per pietà!". Non parlate dei vostri figli raminghi e dispersi che attendono ancora per darvi il bacio del ritorno, non dite: "Qui fu Cisterna" ma forte gridate: "Qui risorgerà Cisterna!"|Padre Eugenio Caldarazzo}}
La ricostruzione della [[città]] avvenne abbastanza velocemente, grazie all'impegno del [[sindaco]] [[Felice Leonardi]], anche senza un preciso [[piano regolatore]], tanto che ancora oggi, agli occhi dei forestieri, il ricostruito [[centro storico]] appare come un'accozzaglia degli [[stile|stili]] più diversi e disparati e in molti casi, gli edifici sono risultati addossati l'uno con l'altro.
 
Il 22 gennaio [[1944]], gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] con lo [[sbarco di Anzio]] tentarono di cogliere alle spalle i [[Germania|tedeschi]], che si erano arroccati nei fronti sul [[Garigliano]] e a [[Cassino]] e conquistare [[Roma]]. Lo sbarco però non dette gli effetti sperati, poiché la tattica attendista scelta dal generale Lucas, comandante del corpo d'armata alleato, permise ai tedeschi di Kesselring di organizzarsi e di bloccare gli Alleati sulle posizioni iniziali. Nelle prime fasi dell'Operazione Shingle (nome in codice delle operazioni di sbarco), un battaglione di ranger [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] del [[generale]] [[William Darby]], si mosse dal settore di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]] verso Cisterna, ma in località Isolabella dovette incontrare la resistenza dei tedeschi, superiori per numero. Lo scontro fu fatale per gli americani: solo pochi uomini riuscirono a rientrare.
In seguito, per arginare il caos edilizio, fu avviata la costruzione di un nuovo quartiere, lungo Via Primo Maggio, a est di Piazza XIX Marzo. Il nuovo quartiere sorse in condizioni disagiate e ad alta densità abitativa, tanto che i cisternesi lo ribattezzarono "[[Scianghai]]" come l'omonima città cinese, allora fra le più popolate al mondo.
 
La città di Cisterna riconobbe l'opera di questi soldati gemellandosi nel [[1982]] con la città americana di [[Fort Smith (Arkansas)|Fort Smith]], nell'[[Arkansas]], città nativa del generale Darby e titolando a quest'ultimo il locale [[Istituto tecnico|Istituto Tecnico Industriale]] e Commerciale.
A partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]], Cisterna conobbe un forte [[sviluppo economico]] e [[demografia|demografico]], dovuto prevalentemente all'insediamento della città nell'area tutelata dalla [[Cassa del Mezzogiorno]] che favorì la trasformazione della città in centro industriale e attirò un notevole flusso di [[popolazione]] da tutte le [[regioni d'Italia|regioni]] d'[[Italia]].
Dopo lo scontro di Isolabella, gli americani avevano bruciato il "fattore sorpresa", e i tedeschi avevano preparato una linea difensiva compresa, al cui centro si trovava appunto Cisterna.
[[File:San_valentino_case_popolari.jpg|thumb|left|250px|I primi complessi residenziali di San Valentino sorti negli anni '70 per compensare lo sviluppo demografico della città]]
La sua popolazione passò dalle 7.000 unità degli [[Anni 1940|anni quaranta]] a 20.000 negli [[anni 1970|anni settanta]] e ai 30.000 degli [[Anni 1980|anni ottanta]]. Un boom enorme, come tra l'altro si verificò anche nei [[Comuni limitrofi]] dell'Agro.
 
La città si trovò così al centro degli scontri armati, subendo pesanti [[bombardamento|bombardamenti]].
Negli [[anni 1990|anni novanta]], la città ha risentito della crisi [[industria]]le che ha investito l'area dell'[[Agro pontino]], dovuto soprattutto alla chiusura degli [[industria|stabilimenti industriali]] del [[territorio]], a causa dell'abolizione della [[Cassa del Mezzogiorno]] e dei [[fisco|privilegi fiscali]] che ne derivavano. La chiusura dello [[stabilimento]] [[Goodyear]], uno dei più grandi in città, nonostante il buon funzionamento dell'industria, provocò durissimi [[sciopero|scioperi]] ma nonostante tutto la [[multinazionale]] [[Stati Uniti d'America|americana]] decise di chiudere, licenziando ben cinquecento persone. Successive indagini della [[magistratura (diritto)|magistratura]], hanno rivelato che lo stabilimento non rispettava le [[legge|leggi]] in materia [[ambiente naturale|ambientale]] e ha rivelato una massiccia presenza di [[amianto]] sul sito. Inoltre i dirigenti dell'azienda sono stati condannati in primo grado, perché le scarse condizioni di sicurezza all'interno della fabbrica, avrebbero causato la morte, per [[Cancro (malattia)|cancro]], di dieci operai.
La [[popolazione]] civile, in preda al panico, si rifugiò in buona parte nelle [[grotta|grotte]] sotterranee di Palazzo Caetani, nella cripta dell'ex [[convento di Sant'Antonio Abate]] nelle cantine, nelle campagne.[[File:Battle of Cisterna Plan.jpg|miniatura|sinistra|La battaglia di Cisterna raffigurata su una mappa dell'Esercito degli Stati Uniti]] Il [[19 marzo]], però i tedeschi, forti delle difficoltà alleate, che si erano impantanati, decisero di sgomberare l'abitato, costringendo gli abitanti, (in quello che verrà chiamato l'Esodo Cisternese), a lasciare Cisterna.
 
Ad aprile, gli [[Stati Uniti d'America|americani]] riuscirono finalmente a sbloccare la situazione e a conquistare [[Aprilia (Italia)|Aprilia]]. A maggio, raggiunti dai rinforzi, le forze alleate sferrarono una dura offensiva (Operazione Buffalo). I [[Germania|tedeschi]] crollarono all'altezza di [[Borgo Sabotino]] e si videro costretti a cedere Littoria e si arroccarono su Cisterna. Gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], concentrarono qui i loro sforzi e dopo una battaglia durissima riuscirono ad entrare a Cisterna. I tedeschi si rintanarono allora dentro Palazzo Caetani ma alle prime ore del pomeriggio del 25 maggio, si arresero agli Americani. Cisterna e l'intero [[Agro Pontino]] erano completamente liberati ma la [[città]] era rasa al suolo con quasi il 96% degli edifici distrutti.
Investimenti nell'[[agricoltura]] specializzata, con la produzione in particolare del [[Actinidia chinensis|kiwi]] (nella versione locale del kiwi latina [[Indicazione Geografica Protetta|IGP]]), di cui Cisterna è il primo produttore nazionale, hanno permesso un rilancio della sua [[economia]].
 
=== Dal dopoguerra ad oggi ===
Negli ultimi tempi, è sorto in città un comitato con l'obiettivo di riportare il nome della [[città]] da Cisterna di Latina a più semplicemente Cisterna, com'era prima dell'[[Unità d'Italia]].
{{Citazione|Al pellegrino che domanderà della nostra vita, non dite: "Per pietà!". Non parlate dei vostri figli raminghi e dispersi che attendono ancora per darvi il bacio del ritorno, non dite: "Qui fu Cisterna" ma forte gridate: "Qui risorgerà Cisterna!"|Padre Eugenio Caldarazzo<ref>{{Cita web|url=https://www.agenziacomunica.net/2020/01/29/29-gennaio-1944-la-pesante-sconfitta-americana-e-la-distruzione-di-cisterna-di-latina/|titolo=29 gennaio 1944, la pesante sconfitta americana e la distruzione di Cisterna di Latina|accesso=6 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20250206153539/https://www.agenziacomunica.net/2020/01/29/29-gennaio-1944-la-pesante-sconfitta-americana-e-la-distruzione-di-cisterna-di-latina/|dataarchivio=6 febbraio 2025|urlmorto=no}}</ref>}}
La ricostruzione della [[città]] avvenne abbastanza velocemente, seppur in maniera caotica e disordinata. In seguito, per arginare il caos edilizio, fu avviata la costruzione di un nuovo quartiere, lungo via Primo Maggio, a est di piazza XIX Marzo. Il nuovo quartiere sorse in condizioni disagiate e ad alta densità abitativa, tanto che i cisternesi lo ribattezzarono "[[Shanghai]]" (in dialetto ''Sciangai'') come l'omonima città cinese, allora fra le più popolate al mondo.
 
A partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]], Cisterna conobbe un forte [[Economia dello sviluppo|sviluppo economico]] e [[demografia|demografico]], dovuto prevalentemente all'insediamento della città nell'area tutelata dalla [[Cassa del Mezzogiorno]] che favorì la trasformazione della città in centro industriale e attirò un notevole flusso di [[popolazione]] da tutte le [[regioni d'Italia]].
== Geografia antropica ==
[[File:Quartiere San Valentino.jpg|miniatura|verticale|Via Vittime del Terrorismo, nel quartiere di San Valentino che iniziò a sorgere a partire dagli anni Settanta per contenere il boom demografico della città]]
=== Quartieri ===
La sua popolazione passò dalle 7.000 unità degli [[Anni 1940|anni quaranta]] a 20.000 negli [[anni 1970|anni settanta]] e ai 30.000 degli [[Anni 1980|anni ottanta]]. Il massiccio sviluppo demografico portò necessariamente ad una notevole espansione urbanistica dell'abitato che si allargò in tutte le direzioni, con la nascita di numerosi nuovi quartieri alla periferia della città. A partire dal [[1975]] la crescita fu finalmente regolata attraverso l'approvazione del primo [[Piano Regolatore Generale]] che regolò principalmente l'espansione con lo sviluppo e la costruzione del quartiere San Valentino a nord-est del centro.
====Sant'Antonio-La Villa====
Il quartiere comprende l'area settentrionale della città, in direzione [[Velletri]]. Comprende la primissima parte di Corso della [[Repubblica]], le vie limitrofe e il quartiere sorto lungo Via [[Roma]] e Via [[Benedetto Croce]] (località nota anche come ''La Villa'' forse per i resti di un'antica dimora di campagna dei [[Caetani]]). Il quartiere, area prevalentemente residenziale, ospita il Cimitero cittadino, il monumento ai Caduti sul Lavoro, l'antico convento abbandonato di [[Sant'Antonio Abate]] (noto anche come Il Mulino).
====Franceschetti====
La zona residenziale prende il nome dalla famiglia proprietaria del bosco che vi sorgeva fino al dopoguerra, ultimo residuo dell'antica Macchia di Cisterna (che prima della bonifica copriva buona parte dell'[[Agro Pontino]]). Dopo la costruzione delle case, sorte in gran parte abusivamente, a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]], dell'antico bosco non è rimasta quasi nessuna traccia.
 
Sempre negli [[anni 1970|anni settanta]] furono avviate in città importanti progetti di sperimentazione [[agricoltura|agricola]] con lo sviluppo di coltivazioni specializzate fra cui la più fortunata fu quella del [[kiwi (frutto)|kiwi]], produzione del quale Cisterna detiene tuttora il primato nazionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.cisterna.it/dettaglio.php?action=lista&___location=214|titolo=Cisterna è la patria del kiwi|sito=Cisterna di Latina|accesso=6 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160305052937/http://www.cisterna.it/dettaglio.php?action=lista&___location=214|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
L'area è stata recentemente oggetto di una variante del Piano Regolatore, che prevede la riqualificazione della zona e la costruzione di servizi vari (fra cui il primo asilo nido comunale).
 
Negli [[anni 1990|anni novanta]], la città ha risentito della crisi [[industria]]le che ha investito l'area dell'[[Agro Pontino]], dovuto soprattutto alla chiusura degli [[industria|stabilimenti industriali]] del [[territorio]], a causa dell'abolizione della [[Cassa del Mezzogiorno]] e dei [[fisco|privilegi fiscali]] che ne derivavano.
====Collina dei Pini====
Il quartiere che sorge lungo l'Appia (direzione Velletri) prende il nome dai secolari sempreverdi che costellano la strada.
 
====Cisterna Centro=Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del Capo del Governo del 14 aprile 1938.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?13954 |titolo=Cisterna di Littoria ora Cisterna di Latina |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 14 febbraio 2024 }}</ref> Lo stemma del comune è d'azzurro a tre torri al naturale, aperte e finestrate, terrazzate di verde. Ornamenti esteriori da Comune. Le tre torri rappresentano le ''Tres Tabernae'', ''[[Mansio|stationes]]'' che si trovavano lungo la via Appia che garantivano ristoro ai viaggiatori nel I sec a.C.
È la parte storica della città. Comprende tutto il cosiddetto tratto del Chilometro di Corso della Repubblica (dall'incrocio con Via [[Manzoni]] fino a Piazza [[Cesare Battisti]]), con Piazza XIX Marzo e il [[centro storico]] (Cisterna Vecchia). Nel quartiere rientra anche l'area di Via [[Salvatore Quasimodo]] e la zona residenziale sorta intorno a Piazza Volpi e a Piazza Martiri di Belfiore.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
 
====Sciangai= Onorificenze ===
Cisterna di Latina è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]] ed inoltre della medaglia d'argento al valor civile:
Soprannominato così per via del grande numero di abitanti (la [[metropoli]] [[Cina|cinese]] di [[Shangai]] era allora la più popolosa città del pianeta) che aveva all'epoca della fondazione, quando sorge per accogliere gli sfollati della [[seconda guerra mondiale]] colpiti dai bombardamenti. La costruzione del quartiere fu finanziato dal [[Piano Marshall]], mentre un gruppo di abitazioni (''Le casette'') furono donate dall'allora [[sindaco]] di [[New York]] [[Fiorello La Guardia]]. Oggi ''le casette'' sono state in gran parte demolite, ne sono sopravvissute cinque lungo via [[Piero Gobetti]]. Il quartiere si sviluppa essenzialmente lungo Via [[Primo Maggio]], comprendendo anche tutta l'area compresa lungo Via Po, Via [[Guido d'Arezzo]] e Via [[Benedetto Croce]], fino all'incrocio con Via Roma. Nel quartiere è presente il Monumento al Bersagliere, che ospita le reliquie di un milite ignoto caduto durante la [[prima guerra mondiale]].
{{Onorificenze
[[File:Piazza Stazione Cisterna.jpg|thumb|right|220px|Il monumento a Salvo d'Acquisto, cuore del quartiere della Stazione]]
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|data =<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliaargentovalormilitare.html |sito=Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare |titolo= Istituzioni decorate di Medaglia d'Argento al Valore Militare}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor civile
|collegamento_onorificenza=Valor civile
|motivazione= Con animo fierissimo sopportava numerosi bombardamenti che causarono morti e distruzioni dando nobile esempio di strenuo coraggio e di devozione alla Patria. Cisterna di Latina. |data= DPR dell'11 luglio del 1959<ref>{{Cita web|url=http://test2.comune.cisterna.latina.it/?Id=2311&liv=2&pos=|titolo=Celebrati i 51 anni del conferimento della medaglia d'argento al valore Civile|sito=Comune di Cisterna di Latina|data=12 luglio 2010|accesso=31 luglio 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Ftest2.comune.cisterna.latina.it%2F%3FId%3D2311%26liv%3D2%26pos%3D&date=2012-07-30|urlmorto=no}}</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
====Stazione====
=== Architetture religiose ===
Il quartiere della Stazione si sviluppa attorno alla fermata delle [[Ferrovie dello Stato]], aperta nel [[1924]], in un'area all'epoca in aperta campagna. Le prime abitazioni iniziarono a sorgere negli [[anni 1930|anni trenta]] e la zona fu rasa al suolo durante la guerra. Ricostruito per ospitare le case del [[INA Casa|Piano Fanfani]] degli [[anni 1950|anni cinquanta]], oggi comprende l'intera area fra Piazza [[Michelangelo]] (''la Murgia'') e Piazza [[Cesare Battisti]], compresa l'area ad est di Corso della Repubblica fra Piazza Battisti e l'incrocio con Via Martiri delle Ardeatine. Al suo interno è presente la chiesa di [[San Francesco d'Assisi]], risalente agli [[anni 1970|anni Settanta]]
;Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo (Cisterna di Latina)}}
[[File:Cisterna di Latina 00444.jpg|miniatura|sinistra|La chiesa di Santa Maria Assunta]]
L'attuale edificio della [[Chiesa (architettura)|Chiesa]] di [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]] è il frutto delle ricostruzioni effettuate dopo le distruzioni della [[seconda guerra mondiale]]. La nuova chiesa, ha mantenuto l'antico aspetto [[neoclassicismo|neoclassico]] in uno spazio a navata unica affiancato da due file di cappelle intercomunicanti. È sopravvissuta una [[statua]] [[marmo]]rea del [[Santo patrono|patrono]] San Rocco, della scuola del Canova e un [[crocifisso]] ligneo del [[XVIII secolo]].
 
;Ex Convento di Sant'Antonio Abate (Il Mulino)
====Villaggio Mariotti====
{{Vedi anche|Convento di Sant'Antonio Abate}}
Il quartiere è essenzialmente una zona residenziale popolare che prende il nome dal primo impresario edile che investì nell'area. Sorto per ospitare gli operai delle industrie che stavano aprendo in [[città]] durante il [[miracolo economico]]. A partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]] il villaggio ha iniziato ad ospitare una presenza sempre più crescente di immigrati stranieri, soprattutto dalla [[Romania]], dall'[[India]] e dalla [[Nigeria]]. Il quartiere comprende tutta l'area ovest di Corso della Repubblica nel tratto fra Piazza [[Cesare Battisti]] e il Ponte della Ferrovia, fino a Via Oberdan nonché il tratto iniziale di Via Monti Lepini fino all'incrocio con Viale America.
[[File:Exmulinocisterna.jpg|miniatura|sinistra|L'ex convento di Sant'Antonio Abate]]
 
L'edificio, in stato d'abbandono, contiene affreschi di interesse storico realizzati da [[Girolamo Siciolante da Sermoneta]] e dai fratelli [[Federico Zuccari|Federico]] e [[Taddeo Zuccari]]. Il complesso comprende una [[Chiesa (architettura)|chiesa]] del [[XVI secolo]] con affreschi raffigurati scene tratte dal [[Vangelo]] (in particolare la conversione degli [[Apostolo|Apostoli]]); v'è inoltre un [[chiostro]] al centro dell'edificio, ornato da [[affresco|affreschi]] coperti parzialmente da intonaco e rappresentanti, probabilmente, la [[vita]] di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]]. Sotto il complesso si stende inoltre una rete di grotte e cunicoli inesplorati simili a quelli di Palazzo Caetani e probabilmente collegati ad essi.
====L'Annunziata (o Via Cori)====
[[File:Annunziata cisterna.jpg|thumb|left|280px|La cappella dell'Annunziata. La zona un tempo aperta campagna è oggi inglobata nel centro cittadino]]
Il quartiere dell'Annunziata deve il suo nome ad un'antica [[cappella]], tuttora esistente, dedicata alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] dove era tradizione che i cisternesi trascorressero la [[Pasquetta]]. Si ritiene che la cappella sia stata fondata su un precedente luogo di culto dedicato ai Santi martiri Argeo, Narciso e Marcellino che il [[1 gennaio]] del [[316]] in questo luogo furono decapitati e sepolti fino al [[IX secolo]] quando i loro corpi furono fatti prelevare da [[Papa Leone IV]] per portarli nella [[Basilica dei Santi Quattro Coronati]] a [[Roma]]. <ref>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/36110] La Passio di San Marciano indica come luogo del martirio il XXX miglio della [[via Appia]], all'incrocio per Cori</ref>
 
[[File:San Francesco Cisterna.jpg|miniatura|verticale|Facciata della chiesa di San Francesco]]
L'Annunziata comprende il tratto di Via [[Monti Lepini]], con relative traverse, fra Viale [[America]] e Via [[Machiavelli]]. Nel quartiere è compresa anche la zona residenziale sorta nei pressi dell'Istituto Tecnico Superiore Darby e l'area di Porta Agrippina, ai confini con il [[centro storico]].
;Chiesa di San Francesco d'Assisi
 
La [[Chiesa (architettura)|chiesa]] di [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]] è un [[edificio]] moderno, dai lineamenti semplici e geometrici, fu progettata dall'architetto [[Gaetano Rapisardi]]. Era abbellita all'interno da pitture a mano sul tema dell'[[Eucaristia]] poi cancellate da un restauro del 2014.
====Ponte della Regina====
Il quartiere del Ponte della Regina comprende una vasta area mista ad uso residenziale e agricolo, sorta lungo Via Marconi ma sempre più urbanizzata negli ultimi anni. Spesso il ponte viene identificato col cavalcavia di Via Marconi sulla [[ferrovia Roma-Formia]], ma il vero e proprio "ponte della Regina" è in realtà il ponte con la quale la statale Appia scavalca il ''fosso di Cisterna'', posto nei pressi del punto in cui Via Marconi si congiunge alla statale, prenderebbe il nome dall'appellitivo latino dell'Appia ovvero ''Regina Viarum''. Fino agli [[anni 1960|anni sessanta]] la zona era chiamata anche ''Pozzo Cafone'' o ''Pizzo Cafone'' per la presenza dei numerosi immigrati [[Abruzzo|abruzzesi]], trasferitisi a Cisterna durante la bonifica prevalentemente come cavatori e tagliatori di travertino delle vicine cave della Bufalareccia, che venivano chiamati dispregiativamente ''cafoni''.
 
La chiesa fu costruita dopo la [[seconda guerra mondiale]], quando l'incremento demografico della città rese necessaria l'istituzione di una seconda parrocchia. Il 15 luglio [[1952]] il [[consiglio comunale]] donò alla curia vescovile il terreno nel quartiere della Stazione ricevendo in cambio le aree dove sorgevano tre chiese del centro storico ormai distrutte.
====Quartiere San Valentino====
Il ''quartiere San Valentino'' è il più grande e il più popolato della città. Comprende tutta l'area intorno a via [[Monti Lepini]], a partire dall'incrocio con Via Machiavelli (''Residenza del Gallo'') fino alla località ''Quattro Strade'', agli estremi confini del centro abitato. Il quartiere è sorto come zona popolare alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] su quello che era fino ad allora parte del [[latifondo]] della famiglia Sbardella. Ai primi complessi di case popolari (Via [[Aldo Moro]] - Via [[Pietro Nenni]] - Via [[Giovanni Falcone]]) si è andata affiancando una vasta zona residenziale. L'area, malgrado ospiti da sola un sesto della popolazione cisternese, soffre da sempre di una pesante carenza di servizi. Il quartiere ospita però la più vasta area verde cittadina, i ''Giardini [[Giovanni Paolo II]]'' meglio noti come il Parco, che si estendono su 10.000 m<sup>2</sup> di terreno, e l'omonima chiesa parrocchiale, inaugurata il [[12 dicembre]] [[2010]].
 
La chiesa fu consacrata il 7 novembre [[1963]].
Il nome prese spunto da un vicino complesso di villette a schiera già esistente dedicato al [[San Valentino|Patrono degli innamorati]] perché pensato per ospitare giovani coppie.
 
[[File:Chiesa san valentino interno.jpg|miniatura|sinistra|Interno della chiesa di San Valentino]]
====Via Machiavelli====
Area di recente espansione urbanistica, denominata C8-C9 sul Piano Regolatore, sorge nell'area un tempo agricola fra San Valentino e l'Annunziata. Il quartiere muta il suo nome dalla sua strada principale.
 
;Chiesa di San Valentino
====Cisterna Sud====
La [[chiesa (architettura)|chiesa]] di [[Valentino di Terni|San Valentino]] sorge al centro dell'omonimo quartiere, lungo via [[Giovanni Falcone]].
Il quartiere comprende la periferia meridionale della città. In particolare l'ultimo tratto di Corso della Repubbica, la località ''Rotonda della Croce'' (che mutua il nome da un croce in ferro posta in memoria dei missionari [[Passionisti]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]) e ''Cerciabella'' (in presenza di una antica quercia centenaria, oggi scomparsa). Inoltre del quartiere fa parte l'intera area Ex Nalco, sfruttata come zona industriale e commerciale.
 
Consacrata il 12 dicembre del [[2010]] (la parrocchia invece fu istituita il 30 ottobre [[1986]]) ha una facciata a capanna e linee essenziali. L'abside è interamente coperto da una vetrata raffigurante un [[sole]] nel [[cielo]], metafora della luce di [[Dio]] e realizzata dall'artista [[Verona|veronese]] [[Albano Poli]].
====Via Nettuno====
Il quartiere nasce e si sviluppa lungo Via [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], che unisce la città all'omonimo centro sul litorale romano, comprendendo anche la traversa di Via Aprilia e la località di ''Collemarcaccio''.
 
;Chiesa della Madonna dell'Olmo
===Frazioni===
La chiesa sorse alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] per iniziativa della comunità di Olmobello, un piccolo borgo agricolo sorto dopo la [[bonifica idraulica|bonifica]] dell'[[Agro Pontino]].
====[[Borgo Flora]]====
Borgo di fondazione sorto ai margini della provinciale per [[Latina]] e popolato da pionieri [[comunità venetopontine|venetopontini]], fu costruito durante la bonifica dell'[[Agro pontino]] e ospita il "Monumento Nazionale ai Bonificatori".
 
La chiesa ospita un dipinto donato dalla Basilica di Santa Maria dell'Olmo di [[Cava de' Tirreni]] nonché un'antica statua lignea di San Francesco d'Assisi proveniente dal convento abbandonato di Sant'Antonio.
Prende il nome da una preesistente "Tenuta Agricola Flora".
 
;Monastero Tibetano di Via Tivera
====Olmobello e Isolabella====
Inaugurato il 23 luglio [[2010]], nella campagna della città (precisamente in località ''Quattro Strade''), il [[Buddhismo tibetano|monastero tibetano]] è il secondo più grande d'[[Italia]] dopo quello di [[Cecina (Italia)|Cecina]]<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/23/Buddha_tempio_bandiere_Tibet_Cisterna_co_10_100723016.shtml |titolo=Buddha, tempio e bandiere Un po' di Tibet a Cisterna}}</ref> e vi vive stabilmente una piccola comunità di monaci [[buddhismo|buddhisti]].
Due località che si incrociano lungo la strada che unisce [[Cisterna]] a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]].
 
=== Architetture civili ===
====Doganella di Ninfa====
;Palazzo Caetani
Altro borgo di fondazione degli anni 20 e 30, risulta oggi diviso a metà con il comune di [[Sermoneta]], mutua il suo nome da un antico toponimo legato al vicino [[Giardino di Ninfa]]. Popolato da pionieri della bonifica e loro discendenti venetopontini, umbro-marchigiani e lepini.
{{Vedi anche|Palazzo Caetani (Cisterna di Latina)}}
[[File:Palazzo Caetani cisterna.jpg|miniatura|La facciata di Palazzo Caetani su Piazza XIX Marzo]]
 
[[Palazzo Caetani (Cisterna di Latina)|Palazzo Caetani]] fu costruito nel [[1560]], per volontà di [[Bonifazio Caetani]], e venne ultimato nel [[1574]]. Il palazzo, i cui lavori furono diretti dall'architetto [[Francesco Capriani|Francesco da Volterra]] fu fatto erigere sulle rovine dell'antica rocca dei [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]], di cui ha inglobato una torre quadrata in pietra, l'unico edificio sfuggito alle devastazioni precedenti.
====Le Castella====
Frazione lungo l'[[Appia]] verso [[Velletri]]: ospitava in epoca romana una stazione di sosta detta "Ad Sponsas" e si trova in un punto in cui l'attuale tracciato dell'Appia interseca quello rettilineo dell'Appia antica.
 
Danneggiato dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]], conserva affreschi dei [[Taddeo Zuccari|fratelli Zuccari]] e di [[Girolamo Siciolante da Sermoneta]]. Nei suoi sotterranei si snodano le misteriose ''Grotte di Palazzo Caetani'', di cui non si conosce l'esatta estensione e lo scopo per cui furono create ma che diedero rifugio alla popolazione durante la guerra.
====Castel Ginnetti====
Sorto sul confine col comune di [[Velletri]], prende i nomi dall'antica famiglia dei "Ginnetti" antichi latifondisti del luogo.
====Prato Cesarino-Sant'Ilario-Castelverde====
Il primo minuscolo villaggio, i secondi due lottizzazioni semiabusive degli anni 60' e 70', si trovano in un'area marginale al confine col comune di Latina in una zona di appoderamento ONC in cui il confine comunale (derivato dall'assetto del territorio pre-bonifica) non coincide con alcun elemento geografico: per questo motivo sono da sempre di fatto storicamente legati, col loro territorio circostante, a tre borghi siti nel territorio di [[Latina]]: [[Borgo Podgora]] e [[Borgo Montello]] per (Prato Cesarino), e [[Borgo Bainsizza]] per gli altri due.
Tale legame "di fatto" coi centri oltre-confine è supportato sia dall'estensione dei confini parrocchiali, sia dall'iniziale appartenenza dei poderi ONC circostanti alle aziende agrarie dei borghi citati localizzate nel comune di Latina.
 
;Palazzo del Comune
==Monumenti e luoghi d'interesse==
Il Palazzo del Comune (che i cisternesi chiamano più familiarmente "comune vecchio") è un edificio risalente alla metà del [[XIX secolo]] e sede del [[Comune|Municipio]] fino al 2001, quando fu inaugurata la nuova sede del Palazzo dei Servizi, a pochi [[metro|metri]] di distanza e più idoneo alle esigenze della [[città]].
===Palazzo Caetani===
[[Immagine:Scale palazzo caetani cisterna.JPG|thumb|left|300px|La scalinata interna di Palazzo Caetani]]
Palazzo Caetani fu costruito nel [[1560]], per volontà di [[Onorato Caetani (1542-1592)|Onorato Caetani]], e venne ultimato nel [[1574]]. Il palazzo fu fatto erigere sulle rovine della antica rocca dei Frangipane, di cui ha inglobato una torre quadrata in [[pietra]], l'unico edificio sfuggito alle devastazioni precedenti.
 
Il Palazzo oggi ospita la sede centrale della [[Polizia municipale]], del [[Corpo forestale dello Stato]] e di alcuni associazioni [[organizzazione non lucrativa di utilità sociale|onlus]].
Non ha una [[Pianta (architettura)|pianta]] completamente regolare, in quanto ha inglobato l'antica [[torre]] e ha dovuto seguire la conformazione ondulata del [[terreno]]. Comprende due torri e un [[Corte (architettura)|cortile]] quadrato interno, pavimentato a [[selci]].
Buona parte del [[palazzo]] è crollato sotto le [[Bomba (aeronautica)|bombe]] della [[seconda guerra mondiale]] e in molti tratti, è stato irrimediabilmente danneggiato.
 
;Palazzo Calabresi
Sottoposto ad un delicato [[restauro]] negli [[anni 1990|anni novanta]], il palazzo ha recuperato in parte l'antica bellezza, rivelando interessanti affreschi tardo-rinascimentali.
[[File:palazzo calabresi.PNG|miniatura|sinistra|verticale|Palazzo Calabresi: facciata su via Garibaldi]]
Nel [[2008]] è iniziato un intervento al piano nobile per eliminare ulteriori superfetazioni e incongruenze architettoniche, restituendo, tra l'altro, al cortile parte della sua antica eleganza.
Appartenuto alla famiglia Calabresi nel [[XVIII secolo|XVIII]]-[[XIX secolo]], è oggi uno dei pochi palazzi gentilizi rimasti a Cisterna dopo gli ultimi eventi bellici. Presente in via Garibaldi, angolo via Paliani, si presenta con una struttura di fondazione risalente al [[XVI secolo]] con successivi interventi.
 
;Palazzo Renzi
Palazzo Caetani ospita ogni anno, numerosi eventi e [[cultura|manifestazioni culturali]] (mostre, presentazioni, convegni, concerti, esibizioni teatrali) soprattutto nella suggestiva cornice della sua caratteristica [[corte (architettura)|corte]]. È sede permanente della [[Biblioteca]] Comunale e di un laboratorio della Facoltà d'[[Ingegneria]] dell'[[Università]] "[[La Sapienza]]" di [[Roma]].
[[File:palazzo renzi.PNG|miniatura|sinistra|verticale|Palazzo Renzi: facciata Sud]]Sempre in Via Garibaldi, angolo via dei Fiori, si trova Palazzo Renzi, apparentemente in [[Neoclassicismo|stile classicheggiante]] [[XVIII secolo|settecentesco]] ma di fondazione almeno [[XVI secolo|cinquecentesca]], come risulta essere l'intero borgo di Cisterna. Appartenne alla facoltosa famiglia Renzi, imparentata con le altre famiglie notabili locali.
 
;Palazzo della Confraternita delle Anime del Purgatorio
Nel Palazzo è allestita una modesta [[Pinacoteca]] Civica d'arte moderna e contemporanea, una selezione non rappresentativa di opere di artisti locali e nazionali.
[[File:palazzo suffragio.PNG|miniatura|verticale|Palazzo della Confraternita del Suffragio]]È un edificio di cui poco rimane. Si trova in via dell'Anello, angolo via Garibaldi, ed è in stile classico con cornicione [[XVIII secolo|tardo-settecentesco]]. Dai fregi che riporta è un esempio di [[architettura]] piuttosto rara nel tessuto urbano di Cisterna, considerando che poche erano le famiglie nobili della città. Appartenne alla Confraternita delle Anime del Purgatorio.
 
;Casa Sciara
In due sale è stato allestito il [[Museo]] dei [[buttero|Butteri]] e del [[Cavallo]], dove sono conservati documenti e materiali sulla vita nelle [[paludi pontine]] e sull'allevamento dei butteri; nonché opere d'arte dedicate al [[cavallo]] ([[Aligi Sassu]], [[Mirella Bentivoglio]] fra gli autori).
Presente su via Ugo Bassi, è una casa del tardo [[XVI secolo|Cinquecento]] rifacentesi allo stile classico campestre di Palazzo Caetani, dal quale diverse abitazioni traggono ispirazione. Presenta un grande arco in [[travertino]] al centro, che permette l'accesso agli appartamenti sovrastanti. Le finestre recano architravi in [[travertino]] piuttosto semplici ma ben inseriti nel complesso. Purtroppo l'edificio presenta un avanzato stato di deperimento.
 
;Casa Montani
====Sala Zuccari====
È una casa cinquecentesca con arco lavorato e cortile interno con pozzo, piuttosto rimaneggiata, presente su via Lauretana.
Nota anche come "Sala del Vescovo" era una delle sale di rappresentanza dei Caetani e gli affreschi sulle sue pareti sono stati attribuiti ai fratelli marchigiani Federico e Taddeo Zuccari. Gli affreschi rappresentano i possedimenti dei Caetani ([[Ninfa (città)|Ninfa]], [[Sermoneta]], [[Circeo]], il [[mare]], la [[Campagna (ambiente)|campagna]]) nonché uno spaccato delle [[paludi pontine]] nel [[XVIII secolo]].Probabilmente questa non è la vera "sala Zuccari" che andò verosimilmente distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale; infatti i personaggi che popolano i paesaggi rappresentanti i possedimenti caetani sono vestiti con abiti del Settecento, maneggiano archibugi o armi a fuoco improbabili nel XVI secolo, fonti natiche ricordano affreschi con paesaggi realizzate da un pittore francese. Oggi la sala ospita convegni e incontri, nonché i [[matrimonio|matrimoni civili]].
 
====Grotte diAltro Palazzo Caetani====
;Piazza XIX Marzo
Le Grotte di Palazzo Caetani, costituiscono un complesso di grotte, cave e cunicoli sotterranei che si snodano sotto Palazzo Caetani. La più antica è la [[cisterna]] di [[Nerone]], che avrebbe dato nome all'intero abitato. Le altre sono una serie di antiche [[miniera|cave]] di [[Tufo (roccia)|tufo]] e [[pozzolana]], scavate per ricavare il materiale necessario per costruire Palazzo Caetani e numerose case di Cisterna. Molte di queste grotte sono ancora inesplorate e si ritiene che in passato, furono impiegate, anche come passaggio segreto da parte della [[famiglia]] [[Caetani]] o degli altri proprietari del palazzo. Le Grotte diventarono durante la [[seconda guerra mondiale]], un rifugio sicuro per i Cisternesi. Vi scamparono ai [[bombardamento|bombardamenti]] [[alleati]], circa 4.000 persone. Oggi, una parte delle Grotte sono state restaurate e aperte al pubblico mentre nel mese di [[marzo]], ospitano le manifestazioni in memoria dell'"Esodo Cisternese" e della distruzione totale della [[città]].
[[File:Comunevecchio.jpg|miniatura|Piazza XIX Marzo]]
Piazza XIX Marzo è il cuore di Cisterna. Vi si affaccia il Palazzo Caetani, la chiesa di Santa Maria Assunta ed è attraversata dal Corso della Repubblica. Al centro si trova un piccolo giardino con la statua della ''Fontana Biondi'', simbolo cittadino.
 
L'attuale piazza iniziò ad emergere nel [[XIV secolo]] durante i lavori di riqualificazione urbanistica promossi dalla famiglia Caetani. L'area che congiungeva l'Appia al borgo fu trasformata in una zona di sosta per i cavalli; intorno fu costruita la [[Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo (Cisterna di Latina)|chiesa di Santa Maria Assunta]] e una stazione postale (l'edificio ampliato a inizio Novecento corrisponde con numerosi rimaneggiamenti al vecchio palazzo comunale). La zona diventò una vera e propria piazza nel [[XVIII secolo]], quando sul lato sud sorse un deposito di grano (trasformato in Consorzio Agrario, fu demolito nel [[1993]]).
===Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo===
[[File:SantaMariaAssunta.jpg|thumb|left|320px|La chiesa di Santa Maria Assunta]]
L'attuale edificio della [[Chiesa (architettura)|Chiesa]] di [[Santa Maria Assunta]] è il frutto delle ricostruzioni effettuate dopo le distruzioni della [[seconda guerra mondiale]]. La nuova chiesa, ha mantenuto l'antico aspetto [[neoclassicismo|neoclassico]] e la divisione in tre [[navata|navate]], separate da un colonnato. È sopravvissuta (si dice [[miracolo]]samente) una [[statua]] [[marmo]]rea del [[patrono]] [[San Rocco]], della scuola del Canova..
 
Nel [[XIX secolo]] la piazza conobbe nuove sistemazioni in occasione della visita di [[papa Pio IX]]. Nel [[1883]] furono realizzati il giardino centrale e la ''Fontana Biondi''. La fontana fu fatta edificare da [[Menotti Garibaldi]], al quale fu dedicata la piazza fino al [[1946]].
L'antica chiesa, invece è stata fatta costruire dai [[Caetani]] e nel [[1582]], fu elevata al titolo di [[collegiata]] e il suo [[clero]] fu unito a quello di [[Ninfa (città)|Ninfa]]. Aveva due portali d'ingresso, ornate con due stipiti in [[travertino]] e un Coro in [[Juglans|noce]], opera di [[Francesco Giangiacomo]], autore fra gli altri di alcuni [[stucco|stucchi]] e [[dipinto|dipinti]] insieme al [[pittore]] [[Velletri|velletrano]] [[Vincenzo Vilà]]. Si trovava, dietro l'altare, un dipinto cinquecentesco dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]]. La chiesa, aveva inoltre sei cappelle, dedicate a: [[Santissimo Sacramento|S.S. Sacramento]], [[San Rocco]], [[Crocefisso|S.S. Crocefisso]], [[Santissimo Salvatore|S.S. Salvatore]], [[San Paolo]] e [[Santa Teresa]].
Oggi, numerose opere di [[Angelo Biancini]] arredano l'elegante interno.
 
In anni recenti la piazza è stata mattonata in selci e chiusa al traffico. Gli interventi hanno però suscitato aspre polemiche per l'apparente snaturamento dell'originale impianto ottocentesco, già segnato dalla costruzione a lato della chiesa del Palazzo dei Servizi, edificio moderno che contrasterebbe con il contesto. [[File:PiazzaXIXMarzo.jpg|miniatura|Piazza XIX Marzo, vista dal Corso dopo la recente sistemazione urbanistica]] Fra le voci che si sono alzate, vi è stata anche quella del noto critico d'arte [[Vittorio Sgarbi]], all'epoca sottosegretario ai Beni Culturali che dichiarò: {{Citazione|Cisterna è stata rovinata dalla sua amministrazione. Grazie a questi politici Cisterna è diventata l'inferno rispetto a quel paradiso che è Ninfa.|}}
Il portale in [[bronzo]], fuso nel [[1981]] da [[Angelo Biancini]] a [[Faenza]], raffigura attraverso un ciclo di [[bassorilievo|bassorilievi]], tutti gli eventi principali della [[storia]] di Cisterna ed è circondato da una serie di formelle in terracotta lavori del Biancini (fatiche di Ercole e altri episodi) che riutilizzò in questa occasione stampi e formelle realizzati in precedenza.
 
La piazza, prende il nome dal 19 marzo [[1944]], giorno in cui la [[popolazione]] [[civile (status)|civile]] fu costretta dai [[Germania|tedeschi]] ad abbandonare le proprie case, dopo che fu dato l'ordine di "sfollare la città".
===Piazza XIX Marzo===
Piazza XIX Marzo è il cuore di Cisterna. Vi si affaccia il Palazzo Caetani, la chiesa di Santa Maria Assunta è ed attraversata dal Corso della Repubblica. Al centro si trova un piccolo giardino con la statua della ''Fontana Biondi'', simbolo cittadino.
 
;Fontana Biondi
L'attuale piazza iniziò ad emergere nel [[XIV secolo]] durante i lavori di riqualificazione urbanistica promossi dalla famiglia Caetani. L'area che congiungeva l'Appia al borgo fu trasformata in una zona di sosta per i cavalli; intorno fu costruita la chiesa di [[Santa Maria Assunta]] e una stazione postale (l'edificio ampliato a inizio Novecento corrisponde con numerosi rimaneggiamenti al vecchio palazzo comunale). La zona diventò una vera e propria piazza nel [[XVIII secolo]], quando sul lato sud sorse un deposito di grano (trasformato in Corsozio Agrario, fu demolito nel [[1993]]).
La Fontana Biondi fu realizzata nel [[1885]] dallo [[scultura|scultore]] [[Ernesto Biondi]], su una precedente costruzione, eretta in tutta fretta, in occasione della visita di [[papa Pio IX]] nel [[1863]]. La statua, raffigura una [[Religione romana|divinità romana]] (la [[dio|dea]] [[Feronia]]), che impugna nel braccio destro un [[ramo]] d'[[Olea europaea|ulivo]] ed ha, incatenato ai suoi piedi, un [[demone]], simbolo della [[malaria]]. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], la statua fu posta su una base [[granito|granitica]], che simula una piccola [[montagna]] con [[grotta|grotte]] e anfratti. È considerata in un certo senso, il monumento-simbolo della città.
[[File:Fontana Biondi Cisterna.jpg|miniatura|La Fontana Biondi]]
La fontana era però precedente alla statua: [[Menotti Garibaldi]], figlio di [[Giuseppe Garibaldi|Giuseppe]] eletto deputato per il collegio di [[Velletri]]-Cisterna, era rimasto stupefatto nello scoprire che la gente di Cisterna beveva direttamente dalla [[palude]] e perciò fece costruire nel [[1872]] la fontana, facendovi arrivare l'[[acqua]] di una sorgente nei pressi di [[Giardino di Ninfa|Ninfa]].
 
;Corso della Repubblica
Nel [[XIX secolo]] la piazza conobbe nuove sistemazioni in occasione della visita di [[Papa]] [[Pio IX]]. Nel [[1883]] furono realizzati il giardino centrale e la ''Fontana Biondi''. La fontana fu fatta edificare da [[Menotti Garibaldi]], al quale fu dedicata la piazza fino al [[1946]].
Corso della [[Repubblica]], già corso [[Umberto I d'Italia|Umberto I]], è l'arteria principale di Cisterna, ricalcando il percorso della [[Via Appia Antica]], che attraversa l'abitato. Il [[corso (viabilità)|corso]], già da prima della limitazione al [[traffico]] attivata negli ultimi anni, è [[luogo]] di ritrovo e incontri per molti cisternesi.
 
'''Centrale Idroelettrica'''
In anni recenti la piazza è stata mattonata in selci e chiusa al traffico. Gli interventi hanno però suscitato aspre polemiche per l'apparente snaturamento dell'originale impianto ottocentesco, già segnato dalla costruzione a lato della chiesa del Palazzo dei Servizi, edificio moderno che contrasterebbe con il contesto. [[Immagine:PiazzaXIXMarzo.jpg|thumb|right|250px|Piazza XIX marzo, vista dal Corso dopo la recente sistemazione urbanistica]] Fra le voci che si sono alzate, vi è stata anche quella del noto critico d'arte [[Vittorio Sgarbi]], all'epoca sottosegretario ai Beni Culturali che dichiarò: {{quote|Cisterna è stata rovinata dalla sua amministrazione. Grazie a questi politici Cisterna è diventata l'inferno rispetto a quel paradiso che è Ninfa.|}}
 
Situata all'interno dei Giardini di Ninfa<ref>{{Cita web|url=https://ilcaffe.tv/articolo/232295/in-pensione-dopo-116-anni-la-turbina-che-da-energia-al-giardino-di-ninfa|titolo=In pensione dopo 116 anni la turbina che dà energia al Giardino di Ninfa}}</ref>
Nuovi interventi urbanistici sono stati previsti con la costruzione di un palazzo residenziale in luogo dell'ex Consorzio e di un teatro. I progetti partiti nel [[2005]] si sono poi interrotti suscitando accese proteste per i due vasti crateri che interessano il lato sud e nord della centralissima piazza. I lavori risultano tuttora incompiuti. Diverse proteste si sono levate dalle associazioni culturali cittadine anche per lo stile moderno ed "eccentrico" dei due nuovi edifici (il nuovo teatro ha la forma di un cubo, il palazzo ha una facciata di colore verde).
 
'''Antico Mulino Luiselli'''
La piazza, prende il nome dal [[19 marzo]] [[1944]], giorno in cui la [[popolazione]] [[civile (status)|civile]] fu costretta dai [[Germania|tedeschi]] ad abbandonare le proprie case, dopo che fu dato l'ordine di "sfollare la città", e si scrive XIX Marzo (e non 19 Marzo), per ricordare proprio il diciannovesimo giorno di marzo del 1944.
====Fontana Biondi====
La Fontana Biondi fu realizzata nel [[1885]] dallo [[scultura|scultore]] [[Ernesto Biondi]], su una precedente costruzione, eretta in tutta fretta, in occasione della visita di [[Pio IX]] nel [[1863]]. La statua, raffigura una [[divinità]] romana (la [[dio|dea]] [[Feronia]]), che impugna nel braccio destro un [[ramo]] d'[[Olea europaea|ulivo]] ed ha, incatenato ai suoi piedi, un [[demone]], simbolo della [[malaria]]. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], la statua fu posta su una base [[granito|granitica]], che simula una piccola [[montagna]] con [[grotta|grotte]] e anfratti. È considerata in un certo senso, il monumento-simbolo della città.
[[Immagine:Fontana Biondi Cisterna.jpg|300px|thumb|La Fontana Biondi]]
La fontana era però precedente alla statua: [[Menotti Garibaldi]], figlio di [[Giuseppe Garibaldi|Giuseppe]] eletto deputato per il collegio di [[Velletri]]-Cisterna, era rimasto stupefatto nello scoprire che la gente di Cisterna beveva direttamente dalla [[palude]] e perciò fece costruire nel [[1872]] la fontana, facendovi arrivare l'[[acqua]] di una sorgente nei pressi di [[Ninfa (città)|Ninfa]].
 
Edifico del 1568, in seguito divenne il Convento di San Antonio dei frati francescani, dal 1936 al 1970 adibito a Mulino di grano<ref>{{Cita web|url=https://www.lepinimagazine.it/articoli/cultura/il-mulino-luiselli-anima-e-cuore-di-cisterna/|titolo=Il Mulino Luiselli anima e cuore di Cisterna}}</ref>.
===Palazzo del Comune===
Il Palazzo del Comune (che i cisternesi chiamano più familiarmente "comune vecchio") è un edificio risalente alla metà del [[XIX secolo]] e sede del [[Municipio]] fino al [[2001]], quando fu inaugurata la nuova sede del Palazzo dei Servizi, a pochi [[metro|metri]] di distanza e più idoneo alle esigenze della [[città]].
 
'''Mulino ad Acqua'''
Il Palazzo oggi è soprattutto sede di mostre e incontri. L'ex aula consiliare, la Sala delle Statue, conserva due statue di [[Peppino Impastato]] del [[1981]] e un'opera artistica di [[Duilio Cambellotti]]. Ospita inoltre la sede centrale della [[Polizia Municipale]], del [[Corpo Forestale dello Stato]] e di alcuni associazioni [[onlus]].
 
Situato all'interno dei Giardini di Ninfa<ref>{{Cita web|url=https://www.latinaoggi.eu/news/attualita/211528/i-giardini-di-ninfa-svelano-l-antico-mulino-restaurato.html|titolo=Giardini di Ninfa svelano l'antico mulino restaurato}}</ref>
===Cisterna Vecchia===
''Cisterna Vecchia'' è il nome con cui è tradizionalmente denominato il [[centro storico]] della [[città]]; raso al suolo nel corso della [[seconda guerra mondiale]], ha conservato comunque alcuni edifici d'interesse [[storia|storico]], oggi utilizzati prevalentemente come sedi di abitazioni private:
====Palazzo Calabresi====
[[Immagine:palazzo calabresi.PNG|thumb|left|170px|Palazzo Calabresi: facciata su Via Garibaldi]]
Appartenuto alla famiglia Calabresi nel [[XVIII secolo|XVIII]]-[[XIX secolo]], è oggi uno dei pochi palazzi gentilizi rimasti a Cisterna dopo gli ultimi eventi bellici. Presente in Via Garibaldi, angolo Via Paliani, si presenta con una struttura di fondazione risalente al [[XVI secolo]] con successivi interventi.
 
; Monumenti e luoghi d'interesse
====Palazzo Renzi====
* ''Monumento ai caduti di tutte le guerre''. Il monumento sorge nell'omonima [[piazza]], sul lato destro del Palazzo del Comune. Il primo stabile, fu realizzato in [[bronzo]] nel [[1925]], per onorare i caduti della [[prima guerra mondiale]] e rappresentava un [[soldato]] ferito, sorretto da un [[angelo]]. In seguito all'[[Autarchia in Italia|autarchia]], decisa dal [[fascismo]], il monumento fu fuso e al suo posto vi fu elevata una semplice stele [[marmo]]rea. Distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], vi fu eretto un nuovo monumento negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], sempre in [[marmo]].
[[Immagine:palazzo renzi.PNG|thumb|left|200px|Palazzo Renzi: facciata Sud]]Sempre in Via Garibaldi, angolo Via dei Fiori, si trova Palazzo Renzi, apparentemente in [[Neoclassico|stile classicheggiante]] [[XVIII secolo|settecentesco]] ma di fondazione almeno [[XVI secolo|cinquecentesca]], come risulta essere l'intero borgo di Cisterna. Appartenne alla facoltosa famiglia Renzi, imparentata con le altre famiglie notabili locali.
* ''Monumento alle vittime civili della seconda guerra mondiale'' ("Lo scrigno della memoria"), in granito e pietre colorate, opera dello scultore [[Giuseppe (Peppino) Quinto]]. Rappresenta uno scrigno di forma cubica posto in sottile equilibrio su un vertice; in esso è conservata la memoria del passato; è stato inaugurato nel [[1995]].
* ''Monumento in memoria dell'esodo cisternese''. Il monumento ricorda tutti i cisternesi costretti a lasciare le loro case dai tedeschi dopo il 19 marzo [[1944]]. È una lastra in [[bronzo]] ed è posta in Piazza Caetani.
* ''Monumento ai marinai d'Italia''. Costruito nel quartiere Mariotti, il Monumento è dedicato ai tanti marinai cisternesi che morirono durante la [[seconda guerra mondiale]].
* ''Monumento ai bersaglieri d'Italia''. Costruito nel quartiere di via I Maggio, il monumento raffigura un [[bersaglieri|bersagliere]] in [[bronzo]] ed è stato inaugurato nel [[2002]], in occasione delle cerimonie del 25 aprile.
* ''Monumento agli aviatori d'Italia''. Inaugurato a San Valentino nel 2010 è costituito da un piccolo aereo donato dalla base dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] di [[Latina Scalo]].
* ''Monumento a Salvo D'Acquisto e ai Caduti di Nassiriya''. Il monumento a [[Salvo D'Acquisto]], opera dello scultore veliterno Giancarlo Soprano, è stato inaugurato nel settembre [[2003]], in occasione del sessantesimo anniversario dell'eroica morte del [[carabiniere]]. In seguito alla [[Attentati di Nasiriyya|strage dei militari italiani a Nasiriyya]], nel novembre del [[2003]], il monumento è stato dedicato anche a questi ultimi.
* ''Monumento ai Bonificatori''. Inaugurato nel settembre 2007, il [[monumento]] ricorda le migliaia di persone cadute sul [[lavoro]], durante le opere di bonifica.
* ''Monumento ai Caduti sul Lavoro''. Inaugurato nel [[2009]] su iniziativa degli ex dipendenti della [[Goodyear Tire & Rubber Company|Goodyear]] dove diversi operai si ammalarono e morirono a causa delle scarse condizioni di sicurezza dello stabilimento,<ref>{{Cita web|url=http://www.linkiesta.it/goodyear-tumori |titolo=Il processo alla Goodyear per le morti sospette degli operai |sito=Linkiesta.it |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130320024732/http://www.linkiesta.it/goodyear-tumori }}</ref> si trova all'entrata della città.
 
=== Siti archeologici ===
====Palazzo della Confraternita delle Anime del Purgatorio====
==== Area archeologica di Tres Tabernae ====
[[Immagine:palazzo suffragio.PNG|thumb|right|200px|Palazzo della Confraternita del Suffragio]]È un edificio di cui poco rimane. Si trova in Via dell'Anello, angolo Via Garibaldi, ed è in stile classico con cornicione [[XVIII secolo|tardo-settecentesco]]. Dai fregi che riporta è un esempio di [[architettura]] piuttosto rara nel tessuto urbano di Cisterna, considerando che poche erano le famiglie nobili della città. Appartenne alla Confraternita delle Anime del Purgatorio.
Situata lungo la statale [[Strada statale 7 Via Appia|Appia]], costituisce il luogo dove era ubicata l'antica città [[romana]].
 
==== Aree archeologiche di San Valentino-Via Machiavelli ====
====Casa Sciara====
Altri resti risalenti probabilmente all'epoca [[Civiltà romana|romana]] sono stati rinvenuti negli attuali quartieri di San Valentino (in particolare nell'area nord del ''Parco Giovanni Paolo II'' dove sono emersi i resti di una strada e di una necropoli) e lungo l'attuale via [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] (strada e mosaici).
[[Immagine:Cisterna Vecchia con Palazzo Caetani.jpg|thumb|right|250px|Palazzo Caetani visto da un vicolo di Cisterna Vecchia]]Presente su Via Ugo Bassi, è una casa del tardo [[XVI secolo|Cinquecento]] rifacentesi allo stile classico campestre di Palazzo Caetani, dal quale diverse abitazioni traggono ispirazione. Presenta un grande arco in [[travertino]] al centro, che permette l'accesso agli appartamenti sovrastanti. Le finestre recano architravi in [[travertino]] piuttosto semplici ma ben inseriti nel complesso. Purtroppo l'edificio presenta un avanzato stato di deperimento.
 
==== Area archeologica di Caprifico di Torrecchia ====
====Casa Montani====
Di grande valore l'area archeologica di ''Caprifico di Torrecchia'', dove sono stati ritrovati resti riferibili a un [[tempio]] d'origine [[volsci|volsca]] dedicato alla dea [[Minerva]]. I resti di questo tempio, sono oggi conservati nel Museo della Città e del Territorio di [[Cori]] e in altri musei esteri. Il ritrovamento e la localizzazione di questo tempio, tra la via Apiia e l'antica [[via Setina]], ha spinto in molti ad ipotizzare che quest'area, fra l'attuale Cisterna e i [[Monti Lepini]], fosse la sede della mitica città di [[Suessa Pometia]].
È una casa cinquecentesca con arco lavorato e cortile interno con pozzo, piuttosto rimaneggiata, presente su Via Lauretana.
 
==== Area archeologica di Cava Muracci ====
===Chiesa della Madonna dell'Olmo (contrada Olmobello)===
All'interno di una cava di travertino nei dintorni del quartiere San Valentino sono stati rinvenuti resti di animali risalenti all'epoca preistorica.
La chiesa sorse alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] per iniziativa della comunità di Olmobello, un piccolo borgo agricolo sorto dopo la [[bonifica idraulica|bonifica]] dell'[[Agro pontino]].
 
=== Aree naturali ===
La chiesa ospita un dipinto donato dalla Basilica di Santa Maria dell'Olmo di [[Cava de' Tirreni]] nonché un'antica statua lignea di [[San Francesco d'Assisi]] proveniente dal convento abbandonato di Sant'Antonio.
;Giardini di Ninfa
{{vedi anche|Giardino di Ninfa}}
Il [[Giardino di Ninfa]], si trova interamente compreso nel suo [[territorio]] comunale, è stato creato sulle rovine della [[città]] [[Medioevo|medievale]] di Ninfa agli inizi del [[XX secolo]] da [[Gelasio Caetani]]. In seguito, grazie all'opera dei suoi eredi e oggi della [[Fondazione (ente)|Fondazione]] [[Roffredo Caetani]], il giardino si è arricchito di numerose [[plantæ|piante]] e [[albero|alberi]] provenienti da ogni parte del [[mondo]], creando un'[[atmosfera]] idilliaca e richiamando ogni anno, migliaia di [[turismo|turisti]]. Il quotidiano statunitense ''[[The New York Times]]'', lo ha definito il "primo [[giardino]] [[Romanticismo|romantico]] del mondo" mentre l'inglese ''[[The Daily Telegraph]]'' lo ha inserito nella lista dei dieci giardini più belli del mondo.<ref name=autogenerato3 />
 
Nei pressi dell'oasi è stato ricreato artificialmente l'ambiente delle Paludi Pontine prima delle bonifica, l'area gestita sempre dalla Fondazione Caetani è nota come Riserva del Pantanello e consiste in sei stagni di variabili dimensioni.
===Ex Convento di S. Antonio Abate (Il Mulino)===
;Tenuta di Torrecchia Vecchia
[[Immagine:Exmulinocisterna.jpg|thumb|left|250px|L'ex convento di Sant'Antonio Abate]]
Torrecchia Vecchia altrimenti noto in passato come ''Torricula'', a nord della città, fu un castello edificato intorno al [[1100]], passato nel secolo XIV ai [[Conti (famiglia)|Conti]], apparteneva a fine secolo XVIII ai [[Borghese (famiglia)|Borghese]] e venne progressivamente abbandonato. Negli [[anni 1980|anni ottanta]] l'area passò nelle mani dell'[[imprenditore]] [[Carlo Caracciolo]] che trasformò le rovine del castello e del borgo agricolo seicentesco in un giardino privato valorizzato da giochi d'acqua, creazioni floreali, piante particolari e opere d'arte. Ai lavori per la valorizzazione della tenuta, Caracciolo chiamò a lavorare alcuni fra i maggiori artisti del [[XX secolo]] come l'architetto [[Gae Aulenti]], il designer del verde [[Dan Pearson]] e il pittore [[Tullio Pericoli]]. La villa viene aperta in pubblico solo in occasioni particolari. È stata dichiarata "monumento naturale".
;Bosco di San Biagio (o del Filetto)
Il Bosco del Filetto è quanto rimane di una riserva di caccia dei Caetani che si estendeva lungo la vasta area oggi compresa fra via Tivera, il quartiere San Valentino e la località Torrecchia.
 
Nell'ottobre del [[1589]] vi fu organizzata una sontuosa battuta di [[caccia]] in onore di [[papa Sisto V]] durante la quale, Onorato Caetani, fece sgorgare il [[vino]] dalle [[quercus|querce]] come fossero fontane.
L'edificio, in stato d'abbandono, contiene affreschi di interesse storico realizzati da [[Girolamo Siciolante da Sermoneta]] e dai [[Zuccari|fratelli Zuccari]]. Il complesso comprende una [[Chiesa (architettura)|chiesa]] del [[XVI secolo]] con affreschi raffigurati scene tratte dal [[Vangelo]] (in particolare la conversione degli [[Apostoli]]); v'è inoltre un [[chiostro]] al centro dell'edificio, ornato da [[affreschi]] coperti parzialmente da intonaco e rappresentanti, probabilmente, la [[vita]] di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]]. Sotto il complesso si stende inoltre una rete di grotte e cunicoli inesplorati simili a quelli di Palazzo Caetani e probabilmente collegati ad essi.
 
Il bosco ospita al suo interno una base dell'[[Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani|AGESCI]] e conserva diverse rovine romane e medievali, probabilmente appartenenti all'antica città di ''Tiberia'' scomparsa nel [[XII secolo]]. Ospita anche una [[grotta]] di [[travertino]].
L'antico convento fu voluto da Bonifacio Caetani nel [[1568]], fuori dalle mure della città (che allora terminava lungo l'attuale Via San Pasquale) e venne affidato a undici [[Frati Minori]]. L'ordine dei Francescani abbandonò il [[convento]] tre secoli dopo, quando i frati entrarono in disaccordo con i [[Caetani]] per questioni fiscali. Il complesso fu abbandonato, la chiesa sconsacrata (l'antico altare maggiore fu spostato nella chiesa di [[San Paolo]] a [[Latina|Tor Tre Ponti]], le sue campane prima a [[Sermoneta]] poi vi si sono perse le tracce).
 
== Società ==
In seguito, i Caetani trasformarono il convento in un magazzino di grano, quindi in un [[mulino]] e tale è rimasto fino agli [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo]], quando dopo il fallimento dei proprietari, il Mulino fu abbandonato.
=== Evoluzione demografica ===
Nel corso degli anni si è discusso sulla sua destinazione d'uso, giacché potrebbe costituire un esempio di [[archeologia industriale]], oltre al suo importante prestigio culturale dato che è di fatto l'unica chiesa di Cisterna ad essere sfuggita ai bombardamenti alleati della [[seconda guerra mondiale]]. Alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] è stato proposto di trasformare il plesso in un centro commerciale, ma questa idea ha sollevato forti polemiche con tanto di interrogazione al [[Parlamento Europeo]].<ref>[http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2000:219E:0086:0087:IT:PDF Testo dell'interrogazione]</ref>
{{Demografia/Cisterna di Latina}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Il [[WWF]] di Cisterna ha richiesto e ottenuto il vincolo di tutela nel [[1994]] al fine di salvare il monumento prossimo all'abbattimento. Recentemente, malgrado i vincoli, una nuova speculazione edilizia è stata proposta: quest'ultimo progetto pur salvando il Mulino e cedendolo al Comune, favorirà la cementificazione dell'area circostante. Anche questo progetto ha sollevato forti critiche in città<ref>[http://www.strane-storie.blogspot.com/2011/12/nel-nome-del-cemento-lex-mulino-sotto.html ''Nel nome del cemento, l'ex Mulino sotto assedio'']</ref>.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2012 i cittadini stranieri residenti a Cisterna di Latina erano {{formatnum:2662}}. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2012/index.html |titolo=ISTAT 31 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170331033817/http://demo.istat.it/str2012/index.html }}</ref>
 
{{div col}}
Il Convento occupa un ruolo importante nel folklore locale, è protagonista di numerose leggende tramandate oralmente all'interno delle famiglie della zona.
# [[Romania]], {{formatnum:1003}}
# [[Filippine]], 603
# [[India]], 187
# [[Tunisia]], 145
# [[Moldavia]], 100
# [[Nigeria]], 100
# [[Bangladesh]], 79
# [[Polonia]], 60
# [[Ucraina]], 58
# [[Perù]], 53
{{div col end}}
 
=== Lingue e dialetti ===
[[Immagine:Corsocisterna1.jpg|thumb|left|160px|Corso della Repubblica]]
Il moderno dialetto cisternese si differenzia dal romanesco per poche caratteristiche, di cui le principali sono la sostituzione dell'articolo italiano il o lo con o (ad es. ''o camio'' = "il camion") e per l'utilizzo generalizzato del verbo ausiliario essere in luogo di avere.
===Corso della Repubblica===
Corso della [[Repubblica (forma statuale)|Repubblica]], già Corso [[Umberto I]], è l'arteria principale di [[Cisterna]], ricalcando il percorso della [[Via Appia]], che attraversa l'abitato. Il [[corso (viabilità)|corso]], già da prima della limitazione al [[traffico]] attivata negli ultimi anni, è [[luogo]] di ritrovo e incontri per molti cisternesi.
[[File:San Francesco Cisterna.jpg|thumb|right|280px|Facciata della chiesa di San Francesco]]
 
===Chiesa diTradizioni Sane folclore Francesco===
La [[Chiesa (architettura)|chiesa]] di [[San Francesco d'Assisi]] è un [[edificio]] moderno, dai lineamenti semplici e geometrici, abbellita all'interno da pitture a mano sul tema dell'[[Eucarestia]]. La chiesa fu consacrata nel [[1975]] e dedicata al Santo d'[[Assisi]] perché la nuova [[parrocchia]], che comprende l'area dei quartieri sud della [[città]], fu costituita su ispirazione di un [[sacerdote]] francescano, padre Luigi Zangrilli.
 
* Corsa all'Anello, si tiene tradizionalmente ad [[agosto]], dove i butteri più bravi si sfidano correndo a cavallo lungo corso della Repubblica, cercando di centrare con una lancia, un anello sospeso<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.cisterna.latina.it/it/news/tradizione-equestre-torna-il-palio-dell-anello|titolo=Palio dell'anello Cisterna}}</ref>.
===Chiesa di San Valentino===
* Festa patronale di San Rocco, la ricorrenza cade il 16 agosto, la tradizionale processione c'è la sera precedente<ref>{{Cita web|url=https://www.periodicocontatto.it/cisterna-tradizionale-processione-dellassunta-e-s-rocco/|titolo=Festa patronale di San Rocco}}</ref>.
La [[chiesa (architettura)|chiesa]] di [[San Valentino]] sorge al centro dell'omonimo quartiere, lungo via [[Giovanni Falcone]]. Consacrata il [[12 dicembre]] del [[2010]] (la parrocchia invece fu istituita il [[30 ottobre]] [[1986]]) ha una facciata a capanna e linee essenziali. L'abside è interamente coperto da una vetrata raffigurante un [[sole]] nel [[cielo]], metafora della luce di [[Dio]] e realizzata dall'artista [[Albano Poli]].
 
===Giardini diCultura Ninfa===
'''Musei'''
{{vedi anche|Giardino di Ninfa}}
Il [[Giardino di Ninfa]], si trova interamente compreso nel suo [[territorio]] comunale, è stato creato sulle rovine della [[città]] [[Medioevo|medievale]] di [[Ninfa (città)|Ninfa]] agli inizi del [[XX secolo]] da [[Gelasio Caetani]]. In seguito, grazie all'opera dei suoi eredi e oggi della [[Fondazione (ente)|Fondazione]] [[Roffredo Caetani]], il giardino si è arricchito di numerose [[Plantae|piante]] e [[albero|alberi]] provenienti da ogni parte del [[mondo]], creando un'[[atmosfera]] idilliaca e richiamando ogni anno, migliaia di [[turismo|turisti]]. Il [[New York Times]], lo ha definito il "primo [[giardino]] [[Romanticismo|romantico]] del mondo".
 
Palazzo Caetani, <ref>{{Cita web|url=https://www.comune.cisterna.latina.it/it/vivere/748695|titolo=Palazzo Caetani}}</ref>al suo interno si trovano la mostra permanente del Buttero e del cavallo<ref>{{Cita web|url=https://cisterna-di-latina.halleyweb.it/c059005/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/5|titolo=Comune di Cisterna di Latina}}</ref>,Pinacoteca<ref>{{Cita web|url=https://www.hi-storia.it/cisterna-di-latina-ramadu/|titolo=Pinacoteca di Cisterna di Latina}}</ref>, raccolta archeologica e la biblioteca comunale.
Nei pressi dell'oasi è stato ricreato artificialmente l'ambiente delle Paludi Pontine prima delle bonifica, l'area gestita sempre dalla Fondazione Caetani è nota come ''Riserva del Pantanello'' e consiste in sei stagni di variabili dimensioni.
 
===Tenuta di TorrecchiaIstruzione===
L'offerta scolastica di Cisterna arriva fino alla secondaria di secondo grado, con istituti intitolati a personaggi legati alla storia della cittadina: come il già citato ITIC Darby, o l'istituto comprensivo “Monda-Volpi”, in memoria di Dante Monda (1930-1975), quarto sindaco dalla Liberazione, e [[Alfonso Volpi]] (1909-1943), capitano e partigiano, medaglia d'oro al valore militare, cisternese d'adozione in quanto vi si trasferì dopo il matrimonio con Antonietta De Fazio.<ref>[https://www.icmonda-volpi.edu.it/intitolazione-istituto-monda-volpi/ sul sito dell'Istituto Monda-Volpi]</ref> Le [[scuole medie superiori]] sono raggruppate all'interno del Campus dei Licei Ramadù (intitolato ad un militare di Cisterna caduto in [[Afghanistan]]<ref>{{Cita web|url=https://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_17/soldato-ucciso-velletri-massimiliano-ramadu-1703030592062.shtml|titolo=Sergente Massimiliano Ramadù}}</ref>), suddiviso a sua volta in Polo tecnico, Polo liceale e Polo economico<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lazio/20-cisterna-di-latina/60-scuole/|titolo=Scuole superiori di Cisterna di Latina}}</ref>.
Sita in località Torrecchia Vecchia costituisce un giardino privato, dotato di resti di una cinta muraria medievale ed arricchito dalla presenza di un ruscello, alla cui valorizzazione hanno contribuito l'architetto [[Gae Aulenti]] ed il designer del verde [[Dan Pearson]], per volere del proprietario l'[[editore]] [[Carlo Caracciolo]].
===Bosco di San Biagio (o del Filetto)===
Il Bosco del Filetto è quanto rimane di una riserva di caccia dei Caetani che si estendeva lungo la vasta area oggi compresa fra via Tivera, il quartiere San Valentino e la località Torrecchia. Il bosco ospita al suo interno una base dell'[[AGESCI]] e conserva diverse rovine romane e medievali, probabilmente appartenenti all'antica città di ''Tiberia'' scomparsa nel [[XII secolo]]. Ospita anche una [[grotta]] di [[travertino]].
 
===Monumenti cittadiniMedia ===
Radio Antenne Erreci fm 97.3
====Monumento ai caduti di tutte le guerre====
In onda dal 1978,si occupa di musica, cronaca, spettacolo, sport,con programmi di varietà e finestre sulla quotidianità.
Il monumento sorge nell'omonima [[piazza]], sul lato destro del Palazzo del Comune. Il primo stabile, fu realizzato in [[bronzo]] nel [[1925]], per onorare i caduti della [[prima guerra mondiale]] e rappresentava un [[soldato]] ferito, sorretto da un [[angelo]]. In seguito all'[[autarchia]], decisa dal [[fascismo]], il monumento fu fuso e al suo posto vi fu elevata una semplice stele [[marmo]]rea. Distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], vi fu eretto un nuovo monumento negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], sempre in [[marmo]].
{{CN|ed è tra le più longeve emittenti locali su tutto il territorio italiano}}.
====Monumento alle vittime civili della seconda guerra mondiale====
[[File:Corso della Repubblica.jpg|miniatura|Il tratto centrale di Corso della Repubblica, all'altezza di Largo Silvio Pellico]]
Il monumento, un semplice cubo con diversi dipinti, è stato inaugurato nel [[1995]].
 
=== Eventi ===
====Monumento in memoria dell'esodo cisternese====
* Fiere dell'Ascensione e della Ricalata, si tengono rispettivamente la [[domenica]] dell'Ascensione e la penultima domenica di ottobre. Le due fiere, ricalcano due antiche manifestazioni che si tenevano quando i butteri e i pastori, lasciavano (o vi ritornavano) la palude, vendendo i prodotti ricavati o acquistando gli oggetti di cui avevano bisogno. L'Associazione Butteri Cisternesi, rievoca in occasione delle Fiere i tradizionali rodei, con l'addomesticamento di [[Equus caballus|cavalli]] selvatici e la mercatura del [[bestiame]].
Il monumento ricorda tutti i cisternesi costretti a lasciare le loro case dai tedeschi dopo il [[19 marzo]] [[1944]]. È una lastra in [[bronzo]] ed è posta in Piazza Caetani.
 
== Geografia antropica ==
====Monumento ai marinai d'Italia====
=== Quartieri ===
Costruito nel quartiere Mariotti, il Monumento è dedicato ai tanti marinai cisternesi che morirono durante la [[seconda guerra mondiale]].
;Sant'Antonio-La Villa
[[File:Sant'Antonio Cisterna.jpg|miniatura|sinistra|L'ex chiesa di Sant'Antonio, i resti del campanile]]
 
Il quartiere comprende l'area settentrionale della città, in direzione [[Velletri]]. Comprende la primissima parte di corso della Repubblica, le vie limitrofe e il quartiere sorto lungo via [[Roma]] e via [[Benedetto Croce]] (località nota anche come ''La Villa'' forse per i resti di un'antica dimora di campagna dei [[Caetani]]). Il quartiere, area prevalentemente residenziale, ospita il Cimitero cittadino, il monumento ai Caduti sul Lavoro, l'antico convento abbandonato di [[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]] (noto anche come "Il Mulino").
====Monumento ai bersaglieri d'Italia====
Costruito nel quartiere di via I Maggio, il monumento raffigura un [[bersagliere]] in [[bronzo]] ed è stato inaugurato nel [[2002]], in occasione delle cerimonie del [[25 aprile]].
====Monumento agli aviatori d'Italia====
Inaugurato a [[San Valentino]] nel [[2010]] è costituito da un piccolo aereo donato dalla base dell'[[Aeronautica Militare]] di [[Latina Scalo]].
 
;Franceschetti
====Monumento a Salvo D'Acquisto e ai Caduti di Nassiriya====
La zona residenziale prende il nome dalla famiglia proprietaria del bosco che vi sorgeva fino al dopoguerra. Dopo la costruzione delle case, sorte in gran parte abusivamente, a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]], dell'antico bosco non è rimasta quasi nessuna traccia. Anticamente era noto come'' Colle delle Cese''.
Il monumento a [[Salvo D'Acquisto]], è stato inaugurato nel [[settembre]] [[2003]], in occasione del sessantesimo anniversario dell'eroica morte del [[carabiniere]] [[Salvo D'Acquisto]]. In seguito alla strage dei [[Esercito|militari]] [[italia]]ni a [[Nassiriya]], nel [[novembre]] del [[2003]], il monumento è stato dedicato anche a quest'ultimi.
 
Le vie riportano, in gran parte, nomi di scrittori e poeti della [[Storia della letteratura italiana|letteratura italiana]] o di battaglie della [[prima guerra mondiale]].
====Monumento ai Bonificatori====
Inauguarato nel [[settembre]] 2007, il [[monumento]] ricorda le migliaia di persone cadute sul [[lavoro]], durante le opere di bonifica.
 
;Collina dei Pini
====Monumento ai Caduti sul Lavoro====
Il quartiere che sorge lungo l'[[Strada statale 7 Via Appia|Appia]] (direzione [[Velletri]]) prende il nome dai sempreverdi che costeggiano la strada.
Inaugurato nel [[2009]] su iniziativa degli ex dipendenti della [[Goodyear]] dove diversi operai si ammalarono e morirono a causa delle scarse condizioni di sicurezza dello stabilimento, si trova all'entrata della città.
 
;Cisterna Vecchia
===Musei e Teatri===
''Cisterna Vecchia'' è il nome con cui è tradizionalmente denominato il [[centro storico]] della [[città]] (recentemente si stanno diffondendo, soprattutto in ambito culturale, definizioni alternative come ''Borgo Antico''); quasi raso al suolo nel corso della [[seconda guerra mondiale]], ha conservato comunque alcuni edifici d'interesse [[storia|storico]], oggi utilizzati prevalentemente come sedi di abitazioni private.
====Teatro "Tres Tabernae"====
Nel [[2003]] è stato inaugurato, presso i locali della [[parrocchia]] di [[Santa Maria Assunta]], il [[Teatro]] "Tres Tabernae". Il teatro s'è trasformato negli anni, in un centro per ospitare incontri ed eventi [[Teatro|teatrali]].
[[Immagine:Corso della Repubblica.jpg|thumb|right|320px|Il tratto centrale di Corso della Repubblica, all'altezza di Largo Silvio Pellico]]
 
;Corso
====Teatro SpazioZeroNove====
Si chiama ''quartiere del Corso'' l'area che si sviluppa lungo Corso della Repubblica (in particolare nel tratto centrale del corso) e le vie e piazze limitrofe. Quartiere già esistente in epoca ottocentesca, quando l'abitato iniziò ad espandersi fuori dalle antiche mura dell'attuale ''Cisterna Vecchia'', fu demolito durante la guerra e ricostruito con edifici moderni.
Il teatro, gestito da privati, è stato aperto nell'[[estate]] del [[2009]] nella zona commerciale della città ed è riuscito ad avviare col tempo una vera e propria stagione teatrale, con la partecipazione di artisti e compagnie provenienti da tutta [[Italia]].
 
;Sciangai
====Cinema-Teatro Luiselli====
Soprannominato così per via del grande numero di abitanti (la [[metropoli]] [[Cina|cinese]] di [[Shanghai]] era allora la più popolosa città del pianeta) che aveva all'epoca della fondazione, quando sorse per accogliere gli sfollati della [[seconda guerra mondiale]] colpiti dai bombardamenti. La costruzione del quartiere fu finanziata dal [[Piano Marshall]], mentre un gruppo di abitazioni (''Le casette'') furono donate dall'allora [[sindaco]] di [[New York]] [[Fiorello La Guardia]]. Oggi ''le casette'' sono state in gran parte demolite, ne sono sopravvissute cinque lungo via [[Piero Gobetti]]. Il quartiere si sviluppa essenzialmente lungo Via [[Festa del lavoro|Primo Maggio]], comprendendo anche tutta l'area compresa lungo Via Po, Via [[Guido Monaco|Guido d'Arezzo]] e Via [[Benedetto Croce]], fino all'incrocio con Via Roma. Nel quartiere è presente il Monumento al Bersagliere, che ospita le reliquie di un milite ignoto caduto durante la [[prima guerra mondiale]].
Il [[Cinema]] [[Teatro]] Luiselli, si trovava nel [[centro storico]] di Cisterna negli anni del [[dopoguerra]] ed è stato chiuso negli [[Anni 1970|anni settanta]], a causa di problemi [[finanza|finanziari]] dei proprietari.
[[File:Piazza Stazione Cisterna.jpg|miniatura|Il monumento a Salvo d'Acquisto, cuore del quartiere della Stazione]]
Lo stabile, dopo anni di abbandono, è stato acquistato dal Comune, in seguito completamente demolito per la costruzione del nuovo e più moderno teatro cittadino. I lavori sono ancora in corso, rallentati da disguidi e scontri fra l'amministrazione comunale e la ditta che ha preso in appalto il cantiere. L'interruzione della costruzione del cinema-teatro ha suscitato polemiche, anche dal punto di vista estetico, per il grande cratere che interessa un intero lato della centalissima Piazza XIX Marzo.
 
Le vie del quartiere sono state dedicate in gran parte ai [[musica classica|musicisti classici]]
===Area archeologica di Tres Tabernae===
Situata lungo la statale [[Appia]], costituisce il luogo dove era ubicata l'antica città [[romana]]. Nonostante il valore storico e la presenza di [[mosaici]] non è stato mai sviluppato un [[archeologia|sito archeologico]] di interesse turistico: per impedire che gli [[agenti atmosferici]] danneggiassero i resti rinvenuti si è deciso, in attesa di poter avviare un reale recupero, di interrarli nuovamente.
===Aree archeologiche di San Valentino-Caprifico-Via Machiavelli===
Altri resti risalenti probabilmente all'epoca [[Civiltà romana|romana]] sono stati rinvenuti negli attuali quartieri di San Valentino (in particolare nell'area nord del ''Parco Giovanni Paolo II'' dove sono emersi i resti di una strada e di una necropoli), lungo l'attuale via [[Machiavelli]] (strada e mosaici) e in località Caprifico-Franceschetti. Anche questi resti, in attesa di poter avviare un reale recupero, sono stati interrati mentre le parti più preziose, nel timore di atti [[vandalismo|vandalici]] e delle azioni dei tombaroli, sono stati trasportate a [[Roma]].
 
;Stazione
==Istruzione==
Il quartiere della Stazione si sviluppa attorno alla fermata delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], aperta nel [[1924]], in un'area all'epoca in aperta campagna. Le prime abitazioni iniziarono a sorgere negli [[anni 1930|anni trenta]] e la zona fu rasa al suolo durante la guerra. Ricostruito per ospitare le case del [[INA-Casa|Piano Fanfani]] degli [[anni 1950|anni cinquanta]], oggi comprende l'intera area fra piazza [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] (la Murgia) e Piazza [[Cesare Battisti]], compresa l'area ad est di corso della Repubblica fra Piazza Battisti e l'incrocio con via Martiri delle Ardeatine. Al suo interno è presente la chiesa di [[San Francesco d'Assisi]], risalente agli [[anni 1970|anni settanta]]
===Scuola primaria===
*[[Giovanni Cena]] (''Sciangai'')
*Dante Monda (''L'Annunziata'')
*[[Leone Caetani]] (''San Valentino'')
*17 Rubbia
*Augusto Imperiali (''Le Castella'')
*Antonio Bellardini (''Collina dei Pini'')
*Borgo Flora
*Cerciabella
*Doganella
*Isolabella
*Prato Cesarino
===Scuola media===
*[[Plinio il Vecchio]] (''Sciangai'')
*Alfonso Volpi (''Mariotti'')
*[[Leone Caetani]] (''San Valentino'')
===Scuola secondaria===
*Liceo Scientifico e Classico ''[[Giordano Bruno]]'' / ''Massimiliano Ramadù''
*Istituto Tecnico Superiore ''[[William Orlando Darby]]''
 
I nomi delle vie sono quasi tutte dedicati alla memoria di [[Resistenza italiana|partigiani]] e alle vittime di eccidi della [[seconda guerra mondiale]].
<!-- Il Liceo Scientifico e Classico, da poco inaugurato, è stato intitolato anche a Massimiliano Ramadù, soldato cisternese morto in un attentato terroristico in Afghanistan il 17 maggio 2010 -->
 
;Villaggio Mariotti
== Cultura ==
Il quartiere è essenzialmente una zona residenziale popolare che prende il nome dal primo impresario edile che investì nell'area. Sorto per ospitare gli operai delle industrie che stavano aprendo in città durante il [[miracolo economico italiano]]. A partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]] il villaggio ha iniziato ad ospitare una presenza sempre più consistente di immigrati stranieri, soprattutto dalla [[Romania]], dall'[[India]] e dalla [[Nigeria]]. Il quartiere comprende tutta l'area ovest di Corso della Repubblica nel tratto fra Piazza [[Cesare Battisti]] e il Ponte della Ferrovia, fino a Via Oberdan nonché il tratto iniziale di Via Monti Lepini fino all'incrocio con Viale America.
*Nella [[città]] di Cisterna, sono state ambientate alcuni racconti della raccolta ''Shaw 150 - Storie di fabbrica e dintorni'' dell'autore [[Antonio Pennacchi]]. Cisterna, inoltre, è stata descritta col nome di Cupìdo, in un altro libro di Pennacchi, ''Una nuvola rossa''.
*Ai [[butteri]] ed alla sfida di [[Augusto Imperiali]] è dedicato il libro "I butteri di Cisterna e dell'Agro Pontino. Augusto Imperiali, l'eroe di tutti i butteri" di [[Mauro Nasi]] e un racconto di [[Leonardo Colombati]].
*In un circo momentaneamente di tappa nella cittadina pontina, sono state girate alcune scene del film di [[Roberto Benigni]], ''[[La tigre e la neve]]''.
*Secondo un articolo de [[La Repubblica]] del [[13 luglio]] [[1995]], i parlamentari [[Lega Nord|leghisti]] avevano pensato di trasferirsi in massa a Cisterna.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/07/13/che-fatica-sposare-diavolo-acqua-santa.html ' CHE FATICA SPOSARE DIAVOLO E ACQUA SANTA' - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
;L'Annunziata
===Manifestazioni===
[[File:Annunziata cisterna.jpg|miniatura|sinistra|Cappella dell'Annunziata]]
* Il '''[[Carnevale|Carnevale Cisternese]]''' è una manifestazione recente, che vede sfilare le ultime due [[domenica|domeniche]] di [[Carnevale]] e il [[Martedì Grasso]], i [[Carro allegorico|carri allegorici]], realizzati dai [[quartiere|quartieri]] e dalle [[scuola|scuole]] della [[città]] e che raffigurano i temi più disparati, dalla [[politica]] alla [[cronaca]], passando per le più classiche raffigurazioni di grandi [[film]] e [[libri|opere letterarie]].
Il quartiere dell'Annunziata deve il suo nome ad un'antica [[cappella]], tuttora esistente, collocata sul tracciato romano della via Appia e dedicata alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] dove era tradizione che i cisternesi trascorressero la [[Lunedì dell'Angelo|Pasquetta]]. La cappella potrebbe avere un'origine antica: nel catasto del 1818, esattamente al suo posto, vi è una casa (particella 687) appartenente a Luiselli Filippo fu Pietro e classificata come "casa di proprio uso". Il catasto precisa che la denominazione del terreno era, già allora, "Annunciata". Si ritiene dunque che la cappella sia stata fondata su un precedente luogo di culto dedicato ai Santi martiri Argeo, Narciso e Marcellino che il 1º gennaio del [[316]] in questo luogo furono decapitati e sepolti fino al [[IX secolo]] quando i loro corpi furono fatti prelevare da [[Papa Leone IV]] per portarli nella [[Basilica dei Santi Quattro Coronati]] a [[Roma]].<ref>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/36110 Santi Argeo, Narciso e Marcellino]. La Passio di San Marciano indica come luogo del martirio il XXX miglio della via Appia, all'incrocio per Cori. L'antico tracciato dell'Appia scorreva a 500 m di distanza rispetto a quello attuale e il luogo dell'incrocio coincide pressappoco con la cappella dell'Annunziata.</ref>
* '''Fiere dell'Ascensione e della Ricalata''' si tengono rispettivamente la [[domenica]] dell'[[Ascensione di Gesù Cristo|Ascensione]] e la penultima domenica di [[ottobre]]. Le due fiere, oggi sono prevalentemente eventi commerciali, che richiamano persone e turisti da tutta la provincia, ricalcano due antiche manifestazioni che si tenevano quando i butteri e i pastori, lasciavano (o vi ritornavano) la palude, vendendo i prodotti ricavati o acquistando gli oggetti di cui avevano bisogno. Da qualche anno, l'Associazione Butteri Cisternesi, rievoca in occasione delle Fiere i tradizionali rodei, con l'addomesticamento di [[cavallo|cavalli]] selvatici e la mercatura del [[bestiame]].
*'''Cisterna Estate''' è il cartello, sotto cui si riuniscono le centinaia di manifestazioni, con [[concerto (evento musicale)|concerti]], esibizioni, [[arte|mostre artistiche]] che si susseguono nei mesi di [[luglio]] e [[agosto]] e tocca l'apice nei giorni fra il [[15 agosto|15]] e il [[16 agosto]], in occasione della festa di [[San Rocco]]. Negli anni "Cisterna Estate", organizzato con la collaborazione fra la [[Pro Loco]] cittadina e il [[Comune]], ha richiamato a Cisterna artisti di fama nazionale e internazionale come [[Ray Charles]], [[Lucio Dalla]], [[Pooh]], [[Nek]], [[Antonello Venditti]].
*'''Processione di San Rocco''', si tiene tradizionalmente la [[sera]] del [[15 agosto]]. Il sacro corteo attraversa tutte le vie principali del centro della [[città]] con la partecipazione della locale "Confraternita di San Rocco" i cui membri sfilano ovviamente indossando l'[[abito confraternale]] composto da "sacco" bianco e mozzetta rossa, e provvedono al trasporto a spalla delle [[statue]] del [[patrono]] e della Madonna, dell'icona del Cristo, e del [[reliquiario]] contenente parte di un [[dito]] di [[San Rocco]], conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, da dove fu tratto rocambolescamente in salvo durante i bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]].
*'''Processione di San Francesco''', è celebrata tradizionalmente la sera della prima domenica successiva al 4 ottobre (data di ricorrenza del Santo) e si sviluppa lungo le strade cittadine dei quartieri facenti parte dell'omonima parrocchia.
*'''Natale Cisternese''', concerti ed eventi in vista delle feste [[Natale|natalizie]]. Caratteristico è il [[presepe]], realizzato nelle grotte di Palazzo Caetani.
*'''Festa della [[Divino Amore|Madonna del Divino Amore]]''', è una delle più tradizionali della cittadina e si sviluppa a Cisterna Vecchia. Ad essa sono associate una corsa ciclistica ultratrentennale, una Santa Messa presso la cappellina in via dell'Anello e giochi quali la gara di spaghettata e corsa ai sacchi cui si possono aggiungere, ormai sempre più di rado, eventualmente altri spettacoli.
===Personalità legate a Cisterna===
*[[Onorato Caetani]], politico fu sindaco di Roma e Ministro degli Esteri
*[[Leone Caetani]], islamista
*[[Sabrina de Lellis]], prima donna pilota dell'[[Aeronautica Militare]]
*[[Duilio Cambellotti]], scultore
*[[Giovanni Cena]], scrittore
*[[Augusto Imperiali]], buttero
*[[Roffredo Caetani]], creò i Giardini di Ninfa
*[[Mario Pisanti]], campione italiano di Pesi Gallo
*[[Agostino Pierro]], chiurgo e professore ordinario a [[Oxford]]
*[[Carlo Caracciolo]], proprietario e restauratore della Tenuta di Torrecchia Vecchia
*[[Antonio Pennacchi]], scrittore
*[[Riccardo Perpetuini]], calciatore
*[[Cristian Eleuteri]], campione del mondo di Tiro al Volo
 
L'Annunziata comprende il tratto di Via [[Monti Lepini]], con relative traverse, fra Viale [[America]] e Via Machiavelli, la zona residenziale sorta nei pressi dell'Istituto Tecnico Superiore Darby, l'area di Porta Agrippina, ai confini con il [[centro storico]] e le abitazioni di recente costruzione lungo via [[Enrico Fermi]] e via [[Lazzaro Spallanzani]], intorno al centro commerciale La Grangia.
==Economia==
[[Immagine:Cisterna Veduta Panoramica.jpg|thumb|left|350px|Panorama di Cisterna]]
L'[[economia]] della città ruota soprattutto intorno ai settori trainanti dell'[[industria]] e dell'[[agricoltura]]. Il [[terziario (economia)|terziario]] è invece ancora irrilevante (a Cisterna si lamenta da sempre una forte carenza dei [[servizi]]), mentre una parte non indifferente della sua [[popolazione]] si reca a lavorare ogni giorno fuori Cisterna, soprattutto a [[Roma]], sfruttando la comodità della vicina linea [[Ferrovie|ferroviaria]], che rappresenta tuttora il più veloce mezzo per raggiungere la Capitale.
 
Le vie del quartiere sono dedicate a personaggi dell'[[antifascismo]] (alla sinistra di via Monti Lepini) e a scienziati (sulla destra di via Monti Lepini).
Il peso dell'[[industria]], che aveva insediato in [[città]] numerosi stabilimenti, ora è in forte calo. In questi termini clamoroso è stato nel 1999 il disimpegno della Goodyear che ha chiuso dopo quasi trentacinque anni lo storico stabilimento in zona Olmobello. Nel [[settembre]] del [[2008]] al termine del [[processo (diritto)|processo]] di primo grado presso il [[Tribunale]] di [[Latina]] sono stati condannati diversi dirigenti dell'azienda per la scarsa [[sicurezza]] all'interno della fabbrica che sarebbe la causa del [[Cancro (malattia)|cancro]] che ha ucciso alcuni operai.
 
;Ponte della Regina
Una delle più grandi fabbriche presenti sul territorio è la multinazionale inglese [[Birdy Age]] che produce a Cisterna i prodotti del marchio [[Findus]]. Lo stabilimento, sito lungo la [[Via Appia|Strada Statale Appia]], da lavoro a circa quattrocento dipendenti.
Il quartiere del Ponte della Regina comprende una vasta area mista ad uso residenziale e agricolo, sorta lungo Via [[Guglielmo Marconi]], una lunga arteria che congiunge la statale Appia al quartiere dell'Annunziata, ma sempre più urbanizzata negli ultimi anni.
 
Il ponte della Regina è il ponte dell'Appia sul ''fosso di Cisterna'', posto nei pressi del termine dell'attuale via Marconi, tuttavia viene talvolta erroneamente indicato con questo nome il cavalcavia di via Marconi sulla [[ferrovia]].
Altro stabilimento storico è quello della norvegese [[Hydro]] Alluminium sito sulla provinciale per Nettuno, in località Olmobello, già appartenuto alla tedesca [[VAW]] Alluminium e prima ancora alla statunitense SLIM, che da lavoro a febbraio 2009 a circa cinquecentocinquanta dipendenti.
 
Fino agli [[anni 1960|anni sessanta]] la zona era chiamata anche Pozzo Cafone o Pizzo Cafone per la presenza dei numerosi immigrati [[Abruzzo|abruzzesi]], trasferitisi a Cisterna durante la bonifica prevalentemente come cavatori e tagliatori di travertino delle vicine cave della Bufalareccia, che venivano chiamati dispregiativamente ''cafoni''.
Vi sono poi [[azienda|aziende]] di media e piccola dimensione, che si sono sviluppate proprio a Cisterna e si stanno espandendo in tutta [[Europa]]; tra queste ricordiamo la [[Icom]] che ha sviluppato una nuova tipologia di sfruttamento del [[metano]], più [[ecologia|ecologica]] ed [[economia|economica]] e battezzando il risultato "metano Cisterna".
D'importanza prettamente locale sono invece la [[Centrale del Latte]] di Cisterna-[[Cooperativa]] Cisternino e Olivieri, che producono [[latte]] e derivati.
 
[[File:San Valentino Cisterna 1.jpg|miniatura|sinistra|Una zona residenziale del quartiere San Valentino]]
Nel settore primario il fiore all'occhiello è senz'altro la produzione del [[Kiwi Latina]], che proprio nei territori cisternesi vede la produzione d'eccellenza e che ha visto riconosciuto il marchio europeo di qualità IGP nel settembre 2007.
;Quartiere San Valentino
Il quartiere San Valentino è il più grande e il più popolato della città. Comprende tutta l'area intorno a via [[Monti Lepini]], a partire dall'incrocio con via Machiavelli (Residenza del Gallo) fino alla località Quattro Strade, agli estremi confini del centro abitato. Il quartiere è sorto come zona popolare alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] su quello che era fino ad allora parte del [[latifondo]] della famiglia Sbardella, noto come il Tiro a Segno.
[[File:Parco San Valentino.jpg|miniatura|I Giardini Giovanni Paolo II, noti anche "Il Parco" inaugurati alla fine degli anni novanta]]
Ai primi complessi di case popolari (via [[Aldo Moro]] - via [[Pietro Nenni]] - via [[Giovanni Falcone]]) si è andata affiancando sin dalle origini una vasta zona residenziale. L'area, malgrado ospiti da sola cinquemila persone, un sesto della popolazione cisternese, soffre da sempre di una pesante carenza di servizi. Il quartiere ospita però la più vasta area verde cittadina, i Giardini [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] meglio noti come il Parco, che si estendono su 10.000&nbsp;m² di terreno, e l'omonima chiesa parrocchiale, inaugurata il 12 dicembre [[2010]].
 
Il nome prese spunto da un vicino complesso di villette a schiera già esistente dedicato al [[Valentino di Terni|Patrono degli innamorati]] perché pensato per ospitare giovani coppie.
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
Cisterna è attraversata dalla [[Strada statale 7 Via Appia|Strada Statale 7 Appia]] che fino agli anni 2000 tagliava in due parti l'abitato, coincidendo all'interno della città, con il Corso della Repubblica. Negli anni duemila è stata aperta, in due traches, la [[Tangenziale]] Cittadina che sostituisce il tracciato urbano dell'Appia congiungendone la zona nord (in prossimità della zona Le Castella) a quella sud (all'altezza dell'incrocio con la SP Cisterna - Borgo Piave) aggirando il centro cittadino. A seguito di tale modifica il centrale Corso della Repubblica è stato convertito a senso unico.
 
Le vie del quartiere sono state dedicate nell'area delle zone popolari ai politici della [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]] e alle vittime del [[terrorismo]] o della [[mafia]]. Le aree residenziali degli [[anni 1980|anni ottanta]] portano invece il nome dei cisternesi illustri, quelle sorte a partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] portano il nome delle [[isola|isole]] del [[Lazio]].
Diverse strade provinciali uniscono il territorio di Cisterna ai confinanti comuni di [[Latina]] (Via Latina) [[Cori]] (Via Monti Lepini), [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] (Via Aprilia), Nettuno (Via Nettuno) e [[Sermoneta]] (Via Tivera).
 
;Via Machiavelli
Sono presenti a Cisterna una serie di linee interne di [[autobus]], che collegano il centro con le [[frazione comunale|frazioni]] e con i [[quartiere|quartieri]] periferici, gestiti da diverse [[azienda|aziende]] private.
Area di recente espansione urbanistica, denominata C8-C9 sul piano regolatore, sorge nell'area un tempo agricola fra San Valentino e l'Annunziata. Il quartiere mutua il suo nome dalla sua strada principale, dedicata allo [[scrittore]] [[Niccolò Machiavelli]].
 
;Cerciabella
È prevista la costruzione di una [[bretella autostradale]] che unisca Cisterna e [[Latina]] al casello [[Autostrada del Sole|autostradale]] sull'A1 di [[Valmontone]].
Il quartiere, zona residenziale costituita da villette a schiera e piccole palazzine, comprende la periferia meridionale della città e si sviluppa fra l'Appia e la provinciale per [[Latina]], a partire dalla località ''Rotonda della Croce'' (che mutua il nome da un croce in ferro posta in memoria dei missionari [[Congregazione della passione di Gesù Cristo|Passionisti]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]). Prende il nome da un'antica quercia centenaria, oggi scomparsa. Recentemente è stata oggetto di un piano di risistemazione urbanistica con la costruzione di una piazza (intitolata ai ''[[Attentati di Nasiriyya|Caduti di Nassiriya]]''), di un centro sociale e della [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[parrocchia]]le della [[Trasfigurazione di Gesù|Trasfigurazione]].
 
;Via Nettuno (''L'Alberone'')
===Ferrovie===
Il quartiere nasce e si sviluppa lungo via [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], che unisce la città all'omonimo centro sul litorale romano, comprendendo anche la traversa di via Aprilia e la località di Collemarcaccio.
[[Immagine:Cisterna di Latina train station.jpg|thumb|right|210px|La stazione di Cisterna di Latina]]
La città è attraversata, proprio all'interno del centro abitato, dalla trafficata [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli]] ed è sede di una [[Stazione di Cisterna di Latina|stazione ferroviaria]], frequentata ogni giorno dai numerosi pendolari che devono raggiungere [[Roma]] per lavoro, ma anche da residenti dei comuni vicini come [[Cori]] o [[Latina]], i quali sono o sprovvisti di una stazione propria o troppo distante dai luoghi di residenza.
 
Le strade portano i nomi delle [[regioni d'Italia]].
== Amministrazione ==
 
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Antonello Merolla
=== Frazioni ===
|DataElezione=09/06/2009
==== Borgo Flora ====
|mandato=1
{{vedi anche|Borgo Flora}}
|partito=[[Popolo delle Libertà]]
[[File:monumento del bonificatore borgo flora.jpg|miniatura|Il Monumento ai bonificatori a Borgo Flora]]
}}
Borgo di fondazione sorto ai margini della provinciale per [[Latina]] e popolato da pionieri [[comunità venetopontine|venetopontini]], fu costruito durante la bonifica dell'[[Agro Pontino]] e ospita il Monumento Nazionale ai Bonificatori.
 
Prende il nome da una preesistente Tenuta Agricola Flora.
 
==== Olmobello e Isolabella ====
Due località che si incrociano lungo la strada che unisce [[Cisterna]] a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], luogo di feroci scontri durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
==== Doganella di Ninfa ====
Altro borgo di fondazione degli anni venti e trenta, risulta oggi diviso a metà con il comune di [[Sermoneta]], mutua il suo nome da un antico toponimo legato al vicino [[Giardino di Ninfa]]. Popolato da pionieri della bonifica e loro discendenti venetopontini, umbro-marchigiani e lepini.
 
==== Le Castella ====
{{vedi anche|Le Castella (Cisterna di Latina)}}
Frazione lungo l'Appia verso [[Velletri]], del cui territorio ha fatto parte fino agli [[anni 1920|anni venti]]: ospitava in epoca romana una stazione di sosta detta ''Ad Sponsas''. Nel suo territorio sono stati rinvenuti importati resti archeologici di [[Storia romana|epoca romana]], fra cui l'antico abside della chiesa paleocristiana di [[Andrea apostolo|Sant'Andrea]].
 
==== 17 Rubbie ====
È una piccola frazione a sud delle Castella e al confine con [[Velletri]] e a sud con via Aprilia
 
==== Castel Ginnetti ====
Nota anche come Torrecchiola, sorge sul confine col comune di [[Velletri]], prende i nomi dall'antica famiglia dei Ginnetti, antichi latifondisti del luogo dai quali il latifondo passò alla [[Lancellotti (famiglia)|famiglia Lancellotti]].<ref>Nicola M. Nicolai, Catasto annonario della tenute della campagna romana..., Roma 1803, p.224.</ref>
 
==== Prato Cesarino, Sant'Ilario e Castelverde ====
Queste tre località si trovano lungo il confine con il comune di [[Latina]]. Aree un tempo paludose, dopo la bonifica furono divise nei poderi dell'[[Opera Nazionale Combattenti]] e affidate ai coloni venuti dal [[Veneto]] e dal [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
Per motivi storici, sociali e logistici, queste tre frazioni sono da sempre più legate al territorio di Latina (specialmente ai Borghi con cui confinano: [[Borgo Montello]], [[Borgo Podgora]] e [[Borgo Bainsizza]]), più che al Comune di Cisterna.
 
== Economia ==
[[File:Cisterna Veduta Panoramica.jpg|miniatura|sinistra|Panorama di Cisterna]]
 
La città è il principale produttore italiano di [[kiwi (frutto)|kiwi]],<ref>{{Cita web|url=http://www.mondodelgusto.it/prodotti/4069/oro-verde-dell-agro-pontino |titolo=Il Kiwi di Latina Igp: l'oro verde dell'agro pontino |sito=mondodelgusto.org}}</ref> la cui coltivazione è iniziata in forme sperimentali negli [[anni 1970|anni settanta]] nella frazione di [[Borgo Flora]] ed ha ottenuto il marchio [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]] con il nome di ''[[Kiwi Latina]]'' il 19 maggio del [[2003]].<ref>{{Cita web|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/d%252Fd%252F4%252FD.3b9533b03afcb09741b0/P/BLOB%3AID%3D3343/E/pdf |titolo=Disciplinare dell'Indicazione Geografica Protetta - Kiwi Latina |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160126024634/https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/d%252Fd%252F4%252FD.3b9533b03afcb09741b0/P/BLOB%3AID%3D3343/E/pdf |formato=PDF}}</ref>
 
{{Senza fonte|Altre coltivazioni intensive presenti nel territorio riguardano la coltivazione dei prodotti destinati al mercato [[ortofrutticolo]].
 
Il settore industriale, dopo il boom degli anni sessanta-Settanta, è in fase di assestamento e trasformazione e si avvia gradualmente a perdere il grande peso che aveva nell'economia cittadina.
[[Classificazione climatica]]: zona C 1216 GR/G
 
L'abolizione della [[Cassa del Mezzogiorno]] e la [[delocalizzazione (economia)|delocalizzazione]] hanno causato la chiusura di numerosi stabilimenti, fra cui la più clamorosa fu quella della [[Goodyear Tire & Rubber Company|Goodyear]] nel [[1999]].<ref>{{Cita web|url=https://latinatu.it/cisterna-racconti-di-goodyear-2-parte/|titolo=Cisterna: racconti di Goodyear (2° parte)|autore=Emanuele Coletti|sito=Latina Tu|data= 21 dicembre 2019|accesso=6 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200928042737/https://latinatu.it/cisterna-racconti-di-goodyear-2-parte/|dataarchivio=28 settembre 2020|urlmorto=no}}</ref>}}
=== Amministrazioni precedenti ===
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
Fra le multinazionali che producono attualmente a Cisterna si ricorda lo stabilimento metallurgico della norvegese [[Hydro Aluminium Slim S.p.A]] a Olmobello<ref>{{Cita web|url=https://www.slimalu.com/english-home/|titolo=Slim Aluminium|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230612132214/https://www.slimalu.com/english-home/}}</ref> {{Senza fonte|che dà lavoro a circa cinquecentocinquanta persone}}, e incorporato nel 2015 dalla [[Rolling Mills International GmbH]]<ref>{{Cita web|url=http://finance.yahoo.com/news/norsk-hydro-hydro-agrees-sell-060101644.html|titolo=Norsk Hydro: Hydro agrees to sell aluminium rolling mill in Italy|sito=Yahoo Finance|data=19 ottobre 2015|lingua=en|accesso=12 ottobre 2023}}</ref>. Altro sito di rilievo è la Nomad foods dove vengono realizzati tutti i prodotti del marchio [[Findus]] destinato al mercato italiano,<ref>{{Cita web|url=https://www.latinatoday.it/economia/findus-cisterna-60-anni.html|titolo=Findus compie 60 anni: la storia dell’azienda legata al sito produttivo di Cisterna|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220521072159/https://www.latinatoday.it/economia/findus-cisterna-60-anni.html}}</ref> sito lungo la Strada Statale Appia, {{Senza fonte|dà lavoro a circa quattrocento dipendenti.}} {{Senza fonte|Il sito ospita anche un centro per la ricerca agro-alimentare e qui sono nati molti dei prodotti storici del marchio.}}
{{ComuniAmminPrec
 
Si registra inoltre la presenza di numerose piccole e medie imprese nel lavorazione del [[Gas di petrolio liquefatto|GPL]], nella [[metallurgia]], nell'[[arredamento]], nella [[grafica]], nella meccanica di precisione. D'importanza prettamente locale era la [[Centrale del Latte]] di Cisterna-[[Società cooperativa|Cooperativa]] Cisternino e Olivieri, che producevano [[latte]] e derivati.
 
In aumento negli ultimi anni, il fenomeno del [[pendolarismo]] verso [[Roma]] che dista dalla città appena trenta minuti di [[treno]], integrando sempre più la città nell'hinterland della Capitale, trasformandone la sua economia.
 
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).<ref name=imprese>{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat |accesso=31 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!
!2015
!
!
!
!
!
!2014
!
!2013
!
|-
|
|Numero imprese attive
|% Provinciale Imprese attive
|% Regionale Imprese attive
|Numero addetti
|% Provinciale Addetti
|% Regionale Addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|-
|Cisterna
|{{formatnum:2410}}
|6,13%
|0,52%
|{{formatnum:8518}}
|6,97%
|0,54%
|{{formatnum:2416}}
|{{formatnum:8353}}
|{{formatnum:2413}}
|{{formatnum:8884}}
|-
|Latina
|{{formatnum:39304}}
|
|8,43%
|Felice Leonardi
|{{formatnum:122198}}
|[[PRI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|7,75%
}}
|{{formatnum:39446}}
{{ComuniAmminPrec
|{{formatnum:120897}}
|{{formatnum:39915}}
|{{formatnum:123310}}
|-
|Lazio
|{{formatnum:455591}}
|
|
|{{formatnum:1539359}}
|Armando De Santis
|[[PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1954]]
|
|{{formatnum:457686}}
|Filippo Salvatori
|{{formatnum:1510459}}
|[[DC]]
|{{formatnum:464094}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|{{formatnum:1525471}}
|
}|}
Nel 2015 le {{formatnum:2410}} imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 6,13% del totale provinciale ({{formatnum:39304}} imprese attive), hanno occupato {{formatnum:8518}} addetti, il 6,97% del dato provinciale (122.198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato tre persone (3,53).
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Dante Monda
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1962]]/[[1966]]
|[[1969]]/[[1972]]
|Felice Paliani
|[[DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Ermanno Vittucci
|[[PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Epifanio Cera
|[[DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Amedeo Leone
|[[DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Adolfo Montellanico
|[[DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Gianni Salis
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1981]]
|[[1983]]
|Ezio Comparini
|[[PRI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1983]]
|[[1985]]
|Eugenio Comandini
|[[PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1988]]
|Giulio Porcelli
|[[PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1988]]
|[[1990]]
|Udino Caselli
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|[[1992]]
|Valerio Montellanico
|[[DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1992]]
|[[1994]]
|Giovanni Cirilli
|[[DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[1995]]
|Tonino Del Giovine
|[[PPI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1999]]
|Umberto Salvatori
|[[Forza Italia]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>sfiduciato dal [[consiglio comunale]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[marzo]] [[1999]]
|[[giugno]] [[1999]]
|Bruno Serra
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1999]]
|[[2009]]
|Mauro Carturan
|[[PPI]]/[[La Margherita]] ''poi'' [[UDC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Rieletto nel [[2004]] sostenuto da [[UDC]] e liste civiche</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2009]]
|in carica
|Antonello Merolla
|[[PdL]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{-}}{{-}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
==Gemellaggi==
=== Strade ===
Cisterna è gemellata con:
*{{Bandiera|Stati Uniti d'America}} [[Fort Smith (Arkansas)|Fort Smith]] ([[Stati Uniti d'America]]), dal [[1984]]
*{{Bandiera|Tunisia}} [[Grombalia]] ([[Tunisia]]), dal [[2003]]
 
[[File:Corsocisterna1.jpg|miniatura|sinistra|Corso della Repubblica all'altezza di Piazza XIX Marzo]]
==Sport==
===Calcio===
La principale istituzione sportiva cisternese è lo Stadio Comunale "Domenico Bartolani", costruito nel [[1960]], in seguito ad una collaborazione fra il [[Comune]] e i tifosi della locale squadra [[Calcio (sport)|calcistica]], la [[Pro Cisterna]], i quali si offrirono gratuitamente come operai e contribuendo alla costruzione dello stadio. È dedicato al figlio dell'imprenditore cisternese, Luigi Bartolani, che fu ucciso dai [[fascisti]] nel [[1938]] per ritorsione contro il padre, oppositore di [[Mussolini]] confinato in [[Sardegna]].
 
Cisterna è attraversata dalla [[Strada statale 7 Via Appia|Strada Statale 7 Appia]] che fino agli anni 2000 tagliava in due parti l'abitato, coincidendo all'interno della città, con il Corso della Repubblica. Negli anni duemila è stata aperta, in due tranche, la [[Tangenziale]] Cittadina che sostituisce il tracciato urbano dell'Appia congiungendone la zona nord (in prossimità della zona Le Castella) a quella sud (all'altezza dell'incrocio con la SP Cisterna - Borgo Piave) aggirando il centro cittadino. A seguito di tale modifica il centrale Corso della Repubblica è stato convertito a senso unico.
In seguito al fallimento della Pro Cisterna, avvenuta nel [[2000]], dopo una lunga sequela di trionfi e ottimi successi con la classificazione per la [[Serie D]], avvenuta nel [[1976]], lo Stadio Bartolani è caduto in uno stato di abbandono. Nel [[2003]] è iniziato l'iter per il recupero dello stadio, inaugurato definitavamente il [[28 novembre]] del [[2010]]. L'impianto può contenere fino a 1.700 persone, con 1.300 posti coperti. Il manto erboso è sintetico.
 
Diverse strade provinciali uniscono il territorio di Cisterna ai confinanti comuni di [[Latina]] (Via Latina) [[Cori]] (Via Monti Lepini), [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] (Via Aprilia), Nettuno (Via Nettuno) e [[Sermoneta]] (Via Tivera).
La formazione che avrebbe dovuto prendere il posto della Pro Cisterna, la [[Viribus Cisterna Montello]], era stata costituita nel [[2003]], successivamente nel [[2006]] la Viribus Cisterna Montello si è trasferita a Latina in seguito all'esclusione dell'A.S. Latina da tutti i campionati, l'anno successivo nella stagione 2007-08 la Viribus Cisterna Montello è stata denominata F.C. Latina questo ha scatenato roventi polemiche, soprattutto da parte dei tifosi cisternesi, che vi vedevano uno scavalcamento ai loro danni per favorire il [[capoluogo]].
 
Sono presenti a Cisterna una serie di linee interne di [[autobus]], che collegano il centro con le [[Frazione (geografia)|frazioni]] e con i [[quartiere|quartieri]] periferici, gestiti da diverse [[azienda|aziende]] private.
Nel [[2007]] è stata fondata, la Virtus Cisterna, l'attuale formazione calcistica cittadina. La Virtus ha modificato il suo nome in ''Vigor Cisterna'' e partecipa al campionato di eccellenza [[2009]]-[[2010]] esordiendo il [[9 settembre]]. Il [[5 gennaio]] [[2010]] vince il suo primo trofeo, la Coppa Italia dilettanti.
 
È prevista la costruzione di una [[bretella autostradale]] che unisca Cisterna e [[Latina]] al casello [[autostrada A1 (Italia)|autostradale]] sull'A1 di [[Valmontone]].
Un altro impianto calcistico comunale si trova a [[San Valentino]] che comprende anche una pista d''''atletica''' e dove si allena e milita le sue partite l'Atletico Cisterna-San Valentino, che partecipa alla [[Prima Categoria]].
 
===Altri sportFerrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Cisterna di Latina|Stazione di Doganella|Stazione di Torretta Corana}}
Altri impianti sportivi nel comune di Cisterna sono perlopiù in mano ai privati. È presente un campo di [[tennis]], con una relativa scuola che ha partecipato ai Campionati Regionali, una [[piscina]] regolamentare, una pista di [[atletica leggera|atletica]], un campo di [[basket]] e [[pallavolo]], sfruttato da alcune [[Società sportiva|società]] giovanili.
[[File:Cisterna di Latina train station.jpg|miniatura|La stazione di Cisterna di Latina]]
La città è attraversata, proprio all'interno del centro abitato, dalla trafficata [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli]] ed è sede di una frequentata [[Stazione di Cisterna di Latina|stazione ferroviaria]] che dista solo trenta minuti da [[Stazione di Roma Termini|Roma Termini]].<br/>
Prima della costruzione della ferrovia attuale, Cisterna di Latina era servita dalle stazioni di Cisterna (in seguito rinominata [[Stazione di Torretta Corana|Torretta Corana]]) e di [[Stazione di Doganella|Doganella]], entrambe sulla [[Ferrovia Velletri-Terracina]].
 
== Amministrazione ==
Presso il quartiere di San Valentino è stata inaugurato da poco il nuovo [[arena coperta|Palazzetto dello sport]] che ospita le partire della ''Fortitudo Cisterna'', la formazione cittadina del [[basket]].
Nel [[1934]] Cisterna di Roma passa dalla [[provincia di Roma]], alla nuova [[provincia di Latina|provincia di Littoria]], costituita dal governo fascista dell'epoca, e nel [[1935]] cambia denominazione in Cisterna di Littoria. Nel [[1946]] cambia ancora denominazione in Cisterna di Latina.
 
=== Regno d'Italia ===
L'''Atletico Rugby Cisterna'' invece partecipa ai campionati regionali di [[rugby]].
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|1926|1943|Filippo Salvatori|[[PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|<ref>Stefano Mangullo "Dal fascio allo scudo crociato" ed. Franco Angeli</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Repubblica Italiana ===
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Cisterna di Latina}}
 
==== Sindaci eletti dal consiglio comunale ====
==Voci correlate==
*[[Battaglia di Cisterna]]
*[[Agro pontino]]
*[[Giardino di Ninfa]]
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
==Note==
{{ComuniAmminPrec|1946|1951|Felice Leonardi|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1946|Elezioni del 1946]]}}
{{ComuniAmminPrec|1951|1956|Armando De Santis|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1951|Elezioni del 1951]]
<ref> sostenuto anche dal Partito Socialista Italiano </ref>}}
{{ComuniAmminPrec|[[1956]]|[[1958]]|Filippo Salvatori|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1956|Elezioni del 1956]]}}
{{ComuniAmminPrec|[[1958]]|[[1962]]|Dante Monda|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1960|Elezioni del 1960]]}}
{{ComuniAmminPrec|[[1962]]|[[1966]]|Felice Paliani|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1964|Elezioni del 1964]]}}
{{ComuniAmminPrec|1966|1969|Ermanno Vittucci|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1969]]|[[1972]]|Felice Paliani|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1970|Elezioni del 1970]]}}
{{ComuniAmminPrec|1972|1972|Epifanio Cera|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1972|1975|Amedeo Leone|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://www.latinatoday.it/politica/morto-amedeo-leone-ex-sidnaco-cisterna-finerali.html|titolo=Addio all’ex sindaco Amedeo Leone -- È morto l'ex sidnaco Amedeo Leone, i funerali a Cisterna|sito=LatinaToday|data=1º febbraio 2024|accesso=6 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240201090706/https://www.latinatoday.it/politica/morto-amedeo-leone-ex-sidnaco-cisterna-finerali.html|dataarchivio=1º febbraio 2024|urlmorto=no}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1975|1980|Adolfo Montellanico <ref>https://www.latina24ore.it/latina/111587/morto-adolfo-montellanico-ex-sindaco-di-cisterna/</ref>|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1975|Elezioni del 1975]]}}
{{ComuniAmminPrec|[[1980]]|[[1983]]|Gianni Salis|[[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1980|Elezioni del 1980]]}}
{{ComuniAmminPrec|[[1983]]|[[1984]]|Eugenio Comandini|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1984]]|[[1985]]|Ezio Comparini|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1988]]|Giulio Porcelli|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1985|Elezioni del 1985]]}}
{{ComuniAmminPrec|[[1988]]|[[1989]]|Udino Caselli|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|19 maggio [[1989]]|6 maggio [[1990]]|Alfio Cicchitti|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|6 maggio [[1990]]|7 luglio [[1992]]|Valerio Montellanico|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni amministrative in Italia del 1990|Elezioni del 1990]]}}
{{ComuniAmminPrec|14 luglio [[1992]]|18 novembre [[1993]]|Giovanni Cirilli|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|18 novembre [[1993]]|23 aprile [[1995]]|Tonino Del Giovine|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Sindaci eletti direttamente ===
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|23 aprile [[1995]]|25 febbraio [[1999]]<ref>dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali</ref>|Umberto Salvatori|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] <ref>sostenuto anche da Alleanza Nazionale</ref>|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_1995#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 1995]]}}
{{ComuniAmminPrec|25 febbraio [[1999]]|13 giugno [[1999]]|Maria Maglione||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[1999]]|12 giugno [[2004]]|Mauro Carturan|[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]] <ref> sostenuto anche da I Democratici, Unione Democratici per l'Europa, Rinnovamento Italiano, lista civica "Cattolici Socialisti Democratici Ecologisti per Cisterna e dal Partito dei Comunisti Italiani </ref>|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_1999#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 1999]]}}
{{ComuniAmminPrec|12 giugno [[2004]]|7 giugno [[2009]]|Mauro Carturan|[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]] <ref>sostenuto anche da liste civiche di centro</ref>|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_2004#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 2004]]}}
{{ComuniAmminPrec|7 giugno [[2009]]|25 maggio [[2014]]|Antonello Merolla|[[Il Popolo della Libertà]] <ref>sostenuto anche da liste civiche di centrodestra</ref>|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_2009#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 2009]]}}
{{ComuniAmminPrec|25 maggio [[2014]]|3 gennaio [[2018]]<ref>dimissioni del sindaco</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/contents/media/allegati/5587/3631_Dimissioni%20Sindaco.pdf|titolo=Dimissioni del Sindaco Eleonora Della Penna|editore=comune.cisterna-di-latina.latina.it|accesso=13 dicembre 2017|dataarchivio=13 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171213210529/http://www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/contents/media/allegati/5587/3631_Dimissioni%20Sindaco.pdf|urlmorto=sì}}</ref>|Eleonora Della Penna|[[centrodestra|Indipendente di centro destra]] <ref>sostenuto anche da liste civiche, dal Nuovo Centrodestra e dall'Unione di Centro</ref>|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_2014#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 2014]]}}
{{ComuniAmminPrec|3 gennaio [[2018]]|11 giugno [[2018]]|Monica Ferrara Minolfi||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|11 giugno [[2018]]|12 novembre [[2018]]|Mauro Carturan|[[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]-[[Lega per Salvini Premier|Lega]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_2018#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 2018]]}}
{{ComuniAmminPrec|12 novembre [[2018]]|5 gennaio [[2019]]|Monica Ferrara Minolfi||[[Commissario prefettizio]]|<ref>A seguito di una sentenza del TAR che ha dichiarato irregolari le elezioni amministrative del 10 giugno 2018</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|6 gennaio [[2019]]|1º febbraio [[2021]]<ref>sfiduciato dal consiglio comunale</ref>|Mauro Carturan|[[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]-[[Lega Nord|Lega]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1º febbraio [[2021]]|17 febbraio [[2021]]|Enza Caporale||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|17 febbraio [[2021]]|23 febbraio [[2021]]<ref>Tornato in carica in forza di un decreto del [[TAR]] che ha sospeso l'efficacia del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale. Dopo pochi giorni il consiglio comunale è definitivamente sciolto per dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.latinatoday.it/politica/cisterna-carturan-torna-sindaco.html|titolo=Cisterna, Mauro Carturan torna sindaco. Revocate le deleghe a quattro assessori|sito=LatinaToday|accesso=11 luglio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.latinatoday.it/politica/cisterna-sospeso-consiglio-enza-caporale-commissario.html|titolo=Cisterna, sospeso il Consiglio comunale. Enza Caporale nominata di nuovo commissario|sito=LatinaToday|accesso=11 luglio 2023}}</ref>|Mauro Carturan|[[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]-[[Lega Nord|Lega]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|23 febbraio [[2021]]|18 ottobre [[2021]]|Enza Caporale||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|18 ottobre [[2021]]|''in carica''|Valentino Mantini|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]-[[Movimento 5 Stelle]]-[[Partito Socialista Italiano|PSI]]-[[Liste Civiche]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|[[Elezioni_comunali_nel_Lazio_del_2021#Cisterna_di_Latina|Elezioni del 2021]]}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Cisterna di Latina è gemellata con:
* {{gemellaggio|Stati Uniti d'America|Fort Smith (Arkansas)|1984}} il gemellaggio fu ideato e voluto fin dal 1982 dall'allora Sindaco Gianni Salis a seguito di una visita a Cisterna di una folta delegazione dei Rangers guidati dal Presidente Jamis Altieri nel corso di un discorso ufficiale in via dei Rangers in località Olmobello luogo dove avvennero i maggiori scontri tra gli eserciti Americani e Tedeschi nel 1944 a seguito dello sbarco di Anzio Nettuno.
* {{gemellaggio|Tunisia|Grombalia|2003}}
 
== Sport ==
 
=== Calcio ===
La squadra storica del calcio cisternese era il [[Associazione Sportiva Pro Cisterna 1926|Pro Cisterna]], che arrivò a disputare tre campionati consecutivi in [[serie C2]], dalla stagione [[Serie C2 1985-1986|1985-86]] alla stagione [[Serie C2 1987-1988|1987-88]]. Le partite erano disputate presso lo stadio comunale "''Domenico Bartolani''". La società ha subìto diversi scioglimenti, quello definitivo nel 2021.
 
Attualmente il calcio è rappresentato da:
*'' ASD Cisterna Calcio'' fondata nel 2022 e militante nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione ]] 2025-26 girone C. Disputa le proprie partite presso lo stadio comunale "''Domenico Bartolani''".
*'' ASD Pro Cisterna'' (da non confondersi con la già citata Pro Cisterna) fondata nel 2024 e militante nel campionato di [[Seconda Categoria]] 2025-26 girone H. Disputa le proprie partite presso lo stadio "''Pietro Galamini''" nella frazione di [[Doganella di Ninfa]].
 
=== Calcio a 5 ===
* ''Conit Cisterna'', militante nel campionato di [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2]] 2024-25
* ''Ecocity Cisterna'', militante nel campionato di [[Serie D (calcio a 5)|Serie D]] 2024-25
* ''Città di Cisterna, militante nel campionato di [[Serie D (calcio a 5)|Serie D]] 2024-25''
* ''Cisterna Lady'', militante nel campionato di serie C2 femminile 2024-25
 
=== Pallavolo ===
* [[Cisterna Volley]] che milita nel campionato maschile di [[Superlega 2025-2026]]<ref>{{Cita web|url=https://www.legavolley.it/team/6705 |titolo=La squadra sul sito della Lega Pallavolo Serie A}}</ref>
* [[Pallavolo Cisterna 88]] che nella stagione 2016-17 ha disputato la [[Serie A2 (pallavolo femminile)|Serie A2 di pallavolo femminile]].
 
=== Pallacanestro ===
* ''Sporteam Cisterna'' che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di [[Serie D regionale|Serie D]].<ref>{{Cita web|url=http://www.fip.it/risultati.aspx?com=RLA&IDRegione=LA&IDProvincia=RM |titolo=Il campionato regionale sul sito della FIP}}</ref>
 
=== Sollevamento Pesi ===
 
* S.S. Lazio New Body Evolution Sollevamento Pesi è una sezione della Polisportiva S.S. Lazio con sede a Cisterna di Latina
 
=== Rugby ===
L'Atletico Rugby Cisterna invece partecipa ai campionati regionali di [[rugby]].
 
=== Impianti sportivi ===
Il principale impianto sportivo cisternese è lo Stadio comunale "''Domenico Bartolani''", costruito nel [[1960]]. È dedicato al figlio dell'imprenditore cisternese Luigi Bartolani, che fu ucciso dai [[fascismo|fascisti]] nel [[1938]] per ritorsione contro il padre, oppositore di [[Benito Mussolini]] confinato in [[Sardegna]]. Ospita le gare interne del ''Cisterna Calcio'' e dell'''[[Anzio Calcio 1924|Anzio Calcio]]''<ref>{{Cita web|url= https://ilgranchio.it/2024/08/06/calcio-lanzio-giochera-a-cisterna-in-attesa-della-disponibilita-del-massimo-bruschini/|titolo=L’Anzio giocherà a Cisterna in attesa della disponibilità del “Massimo Bruschini”}}</ref>.
 
Nel 2018 è stato inaugurato il moderno [[Palazzetto dello Sport (Cisterna di Latina)|Palazzetto dello Sport]] che ospita le partite del ''[[Cisterna Volley]]'', del ''Conit Cisterna'' calcio a 5 e della ''[[Latina Basket|Benacquista Latina]]'' pallacanestro maschile.
 
Nel quartiere San Valentino è presente un palazzetto dello sport che ospita le gare interne dell{{'}}''Ecocity Cisterna'' di calcio a5 e del ''Cisterna Lady'' sempre di calcio a5.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Battaglia di Cisterna]]
* [[Agro Pontino]]
* [[Cava Muracci (Cisterna di Latina)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Cisterna di Latina}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Provincia di Latina}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|Lazio}}
* {{Cita web|url=https://www.hi-storia.it/cisterna-di-latina-ramadu/|titolo=Pinacoteca di Cisterna di Latina|sito=hi-Storia|accesso=6 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200806063817/https://www.hi-storia.it/cisterna-di-latina-ramadu/|dataarchivio=6 agosto 2020|urlmorto=no}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Latina]]}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lazio}}
 
[[Categoria:Cisterna di Latina| ]]
[[ar:تشيستيرنا دي لاتينا]]
[[bcl:Cisterna di Latina]]
[[ca:Cisterna di Latina]]
[[de:Cisterna di Latina]]
[[en:Cisterna di Latina]]
[[eo:Cisterna di Latina]]
[[es:Cisterna di Latina]]
[[fr:Cisterna di Latina]]
[[ia:Cisterna di Latina]]
[[ja:チステルナ・ディ・ラティーナ]]
[[la:Cisterna (Italia)]]
[[lmo:Cisterna di Latina]]
[[nap:Cisterna di Latina]]
[[nl:Cisterna di Latina]]
[[pl:Cisterna di Latina]]
[[pms:Cisterna di Latina]]
[[pt:Cisterna di Latina]]
[[ru:Чистерна-Ди-Латина]]
[[scn:Cisterna di Latina]]
[[sv:Cisterna di Latina]]
[[uk:Чистерна-ді-Латіна]]
[[vi:Cisterna di Latina]]
[[vo:Cisterna di Latina]]
[[war:Cisterna di Latina]]