Josef Noldin: differenze tra le versioni

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|Nome = Josef
|Cognome = Noldin
|PostCognomeVirgola =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Salorno
|LuogoNascitaLink = Salorno sulla Strada del Vino
|GiornoMeseNascita = 25 novembre
|AnnoNascita = 1888
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|GiornoMeseMorte = 14 dicembre
|AnnoMorte = 1929
|Attività = avvocato
|Epoca = 1900
|Attività = avvocato
|Attività2 =
|Nazionalità = austriaco
|PostNazionalità = , promotore delle ''[[Katakombenschule]]n'' durante il [[fascismo|periodo fascista]]
|PostNazionalità = -italiano
|Immagine = Josef-noldin.jpg
|Didascalia = Josef Noldin (1888-1929)
}}
Fu avvocato e organizzatore di scuole private durante il [[fascismo|periodo fascista]].
Nel 1906 maturò con lode presso il ginnasio dei Francescani a Bolzano, dopodiché studiò giurisprudenza all'[[Università di Innsbruck]] dove ottenne il titolo di avvocato nel 1912. Nei primi anni lavorò come avvocato a [[Mezzolombardo]] (allora ''Deutschmetz''). Partecipò alla [[prima guerra mondiale]] come ''Kaiserjägeroffizier'', dove fu gravemente ferito e catturato il 16 febbraio 1915 dai russi, che lo deportatarono in [[Siberia]] (il trasporto durò quasi 8 mesi) quale prigioniero fino al 1920.<ref>"Südtiroler Gestalten" di Karl Wieninger, pag. 357, Athesia 1977 (libro con biografie di personaggi sudtirolesi)</ref>
 
== Biografia ==
Tornato a [[Salorno]] nel 1921, si rifiutò di dichiararsi italiano. Dopo il divieto delle scuole tedesche, organizzò assieme a [[Michael Gamper]] scuole private per permettere l'insegnamento del tedesco in case private, le cosiddette ''[[Katakombenschule]]n''. Nonostante un ulteriore divieto di queste scuole private, continuò con l'insegnamento, dato che nel resto d'Italia le scuole private tedesche non erano proibite. Nel 1925 fu arrestato per aver organizzato una festa natalizia con i bambini di Salorno. Nel 1927, grazie ad una nuova legge, fu condannato all'esilio a [[Lipari]] in quanto antifascista. Tornato da Lipari, dove fu infetto da una febbre malarica, verso la fine del 1928, gli venne proibito di recarsi all'estero (a [[Karlsbad]]) per cure.<ref>Eduard Widmoser, ''Südtirol A-Z'', vol. III, p. 428, ISBN 3878030071</ref> Anche la richiesta di essere reinserito nell'ordine degli avvocati gli fu negato dal prefetto di Trento il 29 marzo 1929<ref>"Südtiroler Gestalten" di Karl Wieninger, pag. 367, Athesia 1977 (libro con biografie di personaggi sudtirolesi)</ref>. Morì all'età di 41 anni a seguito della malattia.
Nel [[1906]] maturò con lode presso il ginnasio dei [[Francescani]] a [[Bolzano]], dopodiché studiò [[giurisprudenza]] all'[[Università di Innsbruck]] dove ottenne il titolo di avvocato nel [[1912]]. Nei primi anni lavorò come avvocato a [[Mezzolombardo]] (allora ''Deutschmetz''). Partecipò alla [[prima guerra mondiale]] come ''Kaiserjägeroffizier[[Kaiserjäger]]offizier'', dove fu gravemente ferito e catturato il 16 febbraio [[1915]] dai [[Impero russo|russi]], che lo deportataronodeportarono in [[Siberia]]. (ilIl trasporto durò quasi 8otto mesi) qualee rimase prigioniero fino al [[1920]].<ref>"Südtiroler Gestalten" di Karl Wieninger, pag. 357, Athesia 1977 (libro con biografie di personaggi sudtirolesi)</ref>
 
Tornato a [[Salorno]] nel [[1921]], si rifiutò di dichiararsi italiano. Dopo che il divietoregime dellefascista ebbe vietato le scuole tedeschein lingua tedesca, Josef Noldin organizzò assieme aal canonico [[Michael Gamper]] scuole private per permettere l'insegnamento del tedesco in case private, le cosiddette ''[[Katakombenschule]]nKatakombenschulen''. Nonostante un ulteriore divieto di queste scuole private, continuò con l'insegnamento, dato che nel resto d'Italia le scuole private tedesche non erano proibite. Nel [[1925]] fu arrestato per aver organizzato una festa natalizia con i bambini di Salorno. Nel [[1927]], grazie ad una nuova legge, fu condannato all'esilio a [[Isola di Lipari|Lipari]] in quanto [[antifascista]]. Tornato da Lipari, dove fu infetto da una febbre malarica, verso la fine del [[1928]], gli venne proibito di recarsi all'estero (a [[Karlovy Vary|Karlsbad]]) per cure.<ref>Eduard Widmoser, ''Südtirol A-Z'', vol. III, p. 428, ISBN 38780300713-87803-005-3</ref> Anche la richiesta di essere reinserito nell'ordine degli avvocati gli fu negato dal prefetto di Trento il 29 marzo [[1929]]<ref>"Südtiroler Gestalten" di Karl Wieninger, pag. 367, Athesia 1977 (libro con biografie di personaggi sudtirolesi)</ref>. Morì all'età di 41quarantuno anni a seguito della malattia.
Noldin oggi viene considerato un martire per la scuola tedesca.
 
Noldin oggi viene considerato un martire per la scuola tedesca sudtirolese.
==Note==
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{de}} Thomas Benedikter (a cura di), ''„Ich will nicht Gnade, sondern Recht“ - Josef Noldin 1888-1929: Vorkämpfer für die deutsche Schule Südtirols. Sein Leben, seine Zeit, sein Tagebuch auf Lipari'', Bolzano, 2000., ISBN 88-8266-086-9.
* {{de}} Christoph von Hartungen, Alois Sparber (a cura di), ''Josef Noldin: sein Einsatz - sein Opfermut - sein Nachwirken'', Bolzano, Athesia, 2009., ISBN 978-88-8266-619-4.
* {{de}} [[Hans Karl Peterlini]], ''Dissidentenberichte aus Tirol. Biographische Fragmente politischer Fremdheit zwischen Prag, Brixen, Trient, Salurn'', in [[Hannes Obermair]] ''et al.'' (a cura di), ''Regionale Zivilgesellschaft in Bewegung / Cittadini innanzi tutto. Festschrift für / scritti in onore di Hans Heiss'', Vienna-Bolzano, Folio, 2012, ISBN 978-3-85256-618-4, pp. 424–442.
 
== Altri progetti ==
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{{Controllo di autorità}}
[[de:Josef Noldin]]
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