Gilberto Squizzato: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Gilberto
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|GiornoMeseNascita = 12 novembre
|AnnoNascita = 1949
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|AttivitàAltre = docente
|Attività = giornalista
|Attività2 = regista
|Attività3 = autore televisivo
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = giornalista
|Attività2 = regista
|Attività3 = autore televisivosaggista
|Nazionalità = italiano
}}
 
== VitaBiografia ==
Nel 1968 entra all'Università Statale di Milano per frequentare Lettere Moderne e contemporaneamente comincia il suo apprendistato sul set cinematografico, la prima volta come assistente del regista [[Mario Amendola]] nel film ''[[Il terribile ispettore]]''. Successivamente, in [[Spagna]], è assistente di [[José Luis Merino]] nel film ''L'arciere invincibile''. Per tre volte è alla scuola di [[Alberto Lattuada]], nei film ''[[L'amica (film 1969)|L'amica]]'' (1969), ''[[Bianco rosso e...]]'' (1972) e ''[[Sono stato io! (film 1973)|Sono stato io!]]'' (1973).
Dal [[1972]] al [[1976]] dirige il periodico di politica e cultura Foglio 5, organo del dissenso cattolico della provincia di Varese. Dal [[1969]] fa il suo primo apprendistato sul set cinematografico, come assistente di [[Mario Amendola]] nel primo film interpretato da [[Paolo Villaggio]] ''Il terribile ispettore''. Successivamente è, in [[Spagna]], assistente di [[José Luis Merino]] nel film ''L'arciere invincibile'' e per tre volte di [[Alberto Lattuada]], nei film ''L'amica'' ([[1969]]), ''Bianco rosso e...'' ([[1972]]), ''Sono stato io'' ([[1973]]). Sempre nel 1973 collabora al casting del film ''Le cinque giornate di Milano'' di [[Dario Argento]]. Di [[Carlo Lizzani]] è prima assistente in ''Mussolini, ultimo atto'' ([[1974]]) , poi aiutoregista in ''Storie di vita e malavita'' ([[1975]]) e in ''San Babila ore 20'' (dove è anche fra gli attori protagonisti interpretando il ruolo di Alberto Brasili, studente ucciso dai giovani fascisti milanesi). È aiutoregista anche di [[Serge Gobbi]] nel film ''Enphantasme'' ([[1977]]). Durante questo apprendistato sul set lavora accanto ad attori come [[Sophia Loren]], [[Rod Steiger]], [[Franco Nero]], [[Lino Capolicchio]], [[Giancarlo Giannini]], [[Henry Fonda]], [[Lisa Gastoni]], [[Adriano Celentano]], [[Janet Agren]], [[Agostina Belli]]. Contemporaneamente all'esperienza cinematografica è studente di lettere della [[Università Statale di Milano]] e segue da vicino le vicende del [[Movimento Studentesco]]. Si laurea nel [[1973]] con una tesi sul Surrealismo nell'opera di Bunuel. Nel [[1975]] viene eletto consigliere comunale a Busto Arsizio come indipendente nelle liste del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Nel [[1976]] ottiene la cattedra di lettere e storia presso l'Istituto Tecnico [[Enrico dell'Acqua]] di Busto Arsizio, dove insegna fino al [[1979]], prima di entrare in Rai come giornalista, dopo aver vinto concorso pubblico per il ruolo di regista.
 
Di [[Carlo Lizzani]] è prima assistente in ''[[Mussolini, ultimo atto]]'' (1974) , poi aiutoregista in ''[[Storie di vita e malavita]]'' (1975) e in ''[[San Babila ore 20]]'' (dove è anche attore protagonista nel ruolo di Alberto Brasili, studente ucciso dai giovani fascisti milanesi). Durante questo apprendistato sul set lavora accanto ad attori come [[Paolo Villaggio]], [[Sophia Loren]], [[Rod Steiger]], [[Franco Nero]], [[Lino Capolicchio]], [[Giancarlo Giannini]], [[Henry Fonda]], [[Lisa Gastoni]], [[Adriano Celentano]], [[Janet Agren]], [[Agostina Belli]].
 
Dal 1972 al 1976, dirige il periodico di politica e cultura ''Foglio 5'', organo del dissenso cattolico della provincia di Varese. Si laurea nel 1973 con una tesi su “[[Luis Buñuel|Bunuel]] e il Surrealismo”. Nel 1975 viene eletto consigliere comunale a Busto Arsizio come indipendente nelle liste del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Nel 1976 ottiene la cattedra di lettere e storia presso l'Istituto Tecnico [[Enrico dell'Acqua]] di Busto Arsizio, dove insegna fino al 1979,
 
=== Giornalismo ===
Dopo aver vinto un concorso pubblico della [[Rai|RAI]] per il ruolo di regista, è assunto invece come giornalista nel 1979, diventando redattore del Tg3 Lombardia e collaborando ai TG nazionali fino al 1990, anche come autore di inchieste che gli valgono il Premio Donna, città di Roma. Nel 1986 è curatore dell'edizione milanese di ''[[Di tasca nostra]]'' con [[Bruno Ambrosi]] e [[Marco Volpati]] e dal 1992 al 1995 è curatore per [[RAI 1|Rai 1]] del [[rotocalco televisivo]] ''Europa'' realizzato in sinergia con le Tv pubbliche europee.
 
=== Regia televisiva ===
Già nel [[1989]]Successivamente [[Angelo Guglielmi]] gli propone di collaborare come autore e regista con [[Rai 3]], chiedendogliper fondere le due esperienze, giornalistica e cinematografica, per sperimentaresperimentando un nuovo tipo di linguaggio televisivo: creandonascono così i film/cronaca di Gilberto Squizzato, girati in diretta. Ècon cosìpersone cheprese nasconodalla vita nel corso di situazioni reali. Ecco le dodici puntate de ''I Raccontiracconti del 113'' (1989/90) che rappresentano la Rai alla Mostra della Tv di Bruxelles e ''La guerra dell'acqua rossa'' (1991), con cui partecipa al Film Festival di [[Helsinki]] e vince Il Premio Filmselezione a [[Venezia]] (presidente della giuria è [[Giuliano Montaldo]]). Nel [[1995]] torna a collaborare con Rai Tre,l'autore realizzandorealizza in Russia le cinque puntate del docufilm Pianeta Est che gli valevalgono il Premio internazionale della Giuria al Festival delle Tv di Montecarlo. Del [[1996]] sono le otto puntate di Interset, con cui Squizzato indaga il mondo virtuale di Internet introducendo in Italia la formula della docuficiondocufiction, che applica successivamente (1997) alle cinque parti della serie ''La frontiera nascosta (un viaggio ai confini della vita e della morte)'' e alle cinque di ''Così vicino così lontano'' (1998). Dal [[1999]] lavora a una trilogia milanese, con la quale lancia la categoria filmica e il modello produttivo del real-movie, prima con le quattro puntate de ''I Racconti di Quarto Oggiar''o, che gli valgono il Premio Internazionale Flaiano per la fiction. Nel [[2000]] crea le quattro parti di Atlantis e nel [[2002]] la miniserie ''La Città Infinita'', in quattro puntate, che chiude la trilogia. Con questi lavori viene invitato al Prix Futura [[Berlino]], alla Mostra del cinema per la Tv di Venezia e a Cinema Tout Ecran di [[Ginevra]]
 
Dal 1999 Squizzato lavora a una trilogia milanese, con la quale lancia la categoria filmica e il modello produttivo del real-movie, prima con le quattro puntate de ''I racconti di Quarto Oggiaro'', che gli meritano il Premio Internazionale Flaiano per la fiction. Nel 2000 crea le quattro parti di ''Atlantis'' e nel 2002 la miniserie ''La città infinita'', in quattro parti, che chiude la trilogia. Con questi lavori viene invitato al Prix Futura [[Berlino]], alla Mostra del cinema per la Tv di Venezia e a Cinema Tout Ecran di [[Ginevra]].
 
Da una coproduzione RaiRAI-RSI (Televisione svizzera) nasce nel [[2003]] ''Il Tunneltunnel'', fiction in tre puntate sulla tragedia del rogo del Gottardo. Nel 2004 Squizzato scrive e gira per Rai Tre3 ''L'Uomouomo dell'argine'', un film di quattro ore sulla vita di [[don Primo Mazzolari]], che fonde fiction e immagini di archivio storico in un'inedita forma di “history-fiction”. Nel [[2005]] realizza ''Suor Jo'', un giallo “dal vero” per Rai Tre3, scritto con [[Giuseppe Genna]], che entra nella terna finalista del Premio Saint Vincent per la Fiction.
 
=== Insegnamento universitario ===
Dal 2007 al 2011 Gilberto Squizzato insegna linguaggio audiovisivo al Master di Giornalismo dell'Università Statale di Milano. Dal 2008 al 2017 insegna prima sceneggiatura della [[fiction]] e poi regia del documentario al [[Centro sperimentale di cinematografia]], sezione di Milano.
 
=== GiornalismoPubblicazioni ===
Durante la sua multiforme attività professionale Gilberto Squizzato si dedica anche alla scrittura come autore di poesia e come saggista.
Assunto come giornalista, è redattore del Tg3 Lombardia e collabora a i TG nazionali
* ''La mania di non morire'', poesie, edizioni Freeman, 1970, premio San Benedetto
fino al [[1990]], anche come autore di inchieste e speciali che gli valgono il Premio Donna, città di Roma e il Premio Perini, Milano. Nel [[1986]] è curatore dell'edizione milanese di ''Di tasca nostra'' con [[Bruno Ambrosi]] e [[Marco Volpati]]. Caposervizio e poi caporedattore per gli speciali del TG Rai di Milano, è curatore del rotocalco Europa (per il quale vince il premio europeo Federico Motta Editore) dal [[1992]] al [[1995]].
* ''I linguaggi dell'uomo'', antologia scolastica (3 volumi), Le Stelle, 1976 (con Gianni Paganini e Carlo Magni)
* ''Il cantiere della storia'', corso di storia per la scuola media (3 volumi), Fabbri Bompiani, 1980 (con Gianni Paganini e Carlo Magni)
* ''La TV che non c'è (come e perché riformare la RAI)'', saggio, Minimum Fax, 2010
* ''Il miracolo superfluo (perché possiamo essere cristiani)'', Gabrielli Editori, 2010
*''Libera Chiesa (storie di cristiani che non hanno mai amato il potere)'', Minimum Fax, 2012
*''Il dio che non è "Dio"'', Gabrielli editori, 2013
*''Se il cielo adesso è vuoto'', Gabrielli editori, 2018
*''Sussurri e grida. Salmi laici e cristiani per il nostro tempo'', Gabrielli editori, 2021
*''Il sovversvo di Nazareth,'' Gabrielli editori, 2025
 
=== Regia televisivaBibliografia ===
* Aldo Grasso, ''Enciclopedia della televisione'', Garzanti, 2008
Già nel [[1989]] [[Angelo Guglielmi]] gli propone di collaborare come autore e regista con [[Rai 3]], chiedendogli fondere le due esperienze, giornalistica e cinematografica, per sperimentare un nuovo tipo di linguaggio televisivo creando film/cronaca girati in diretta. È così che nascono le dodici puntate de ''I Racconti del 113'' (1989/90) che rappresentano la Rai alla Mostra della Tv di Bruxelles e ''La guerra dell'acqua rossa'' (1991), con cui partecipa al Film Festival di [[Helsinki]] e vince Il Premio Filmselezione a [[Venezia]] (presidente della giuria è [[Giuliano Montaldo]]). Nel [[1995]] torna a collaborare con Rai Tre, realizzando in Russia le cinque puntate del docufilm Pianeta Est che gli vale il Premio internazionale della Giuria al Festival delle Tv di Montecarlo. Del [[1996]] sono le otto puntate di Interset, con cui Squizzato indaga il mondo virtuale di Internet introducendo in Italia la formula della docuficion, che applica successivamente (1997) alle cinque parti della serie La frontiera nascosta (un viaggio ai confini della vita e della morte) e alle cinque di ''Così vicino così lontano'' (1998). Dal [[1999]] lavora a una trilogia milanese, con la quale lancia la categoria filmica e il modello produttivo del real-movie, prima con le quattro puntate de ''I Racconti di Quarto Oggiar''o, che gli valgono il Premio Internazionale Flaiano per la fiction. Nel [[2000]] crea le quattro parti di Atlantis e nel [[2002]] la miniserie ''La Città Infinita'', in quattro puntate, che chiude la trilogia. Con questi lavori viene invitato al Prix Futura [[Berlino]], alla Mostra del cinema per la Tv di Venezia e a Cinema Tout Ecran di [[Ginevra]]
Da una coproduzione Rai-Televisione svizzera nasce nel [[2003]] ''Il Tunnel'', fiction in tre puntate sulla tragedia del rogo del Gottardo. Nel 2004 Squizzato scrive e gira per Rai Tre L'Uomo dell'argine, un film di quattro ore sulla vita di [[don Primo Mazzolari]], che fonde fiction e immagini di archivio storico in un'inedita forma di “history-fiction”. Nel [[2005]] realizza ''Suor Jo'', un giallo “dal vero” per Rai Tre, scritto con [[Giuseppe Genna]], che entra nella terna finalista del Premio Saint Vincent per la Fiction.
 
=== UniversitàCollegamenti esterni ===
* {{Collegamenti esterni}}
Dal [[2007]] Gilberto Squizzato insegna linguaggio audiovisivo al Master di Giornalismo dell’Università Statale di Milano.<br />
Dal [[2008]] segue il modulo "sceneggiare la cronaca" all'interno del corso di creazione e produzione [[fiction]] al Centro Sperimentale di Cinematografia, sezione di Milano.
 
{{Controllo di autorità}}
== Pubblicazioni ==
{{Portale|biografie|televisione}}
* La mania di non morire, poesie, edizioni Freeman, 1970, premio San Benedetto
* I linguaggi dell'uomo, antologia scolastica (3 volumi), Le Stelle, 1976 (con Gianni Paganini e Carlo Magni)
* Il cantiere della storia, corso di storia per la scuola media (3 volumi), Fabbri Bompiani, 1980 (con Gianni Paganini e Carlo Magni)
* La TV che non c'è (come e perché riformare la RAI), saggio, Minimum Fax, 2010
* Il miracolo superfluo (perché possiamo essere cristiani), Gabrielli Editori, 2010
 
[[Categoria:Professori dell'Università degli Studi di Milano]]
== Bibliografia ==
[[Categoria:Registi televisivi italiani]]
Aldo Grasso, Enciclopedia della televisione, Garzanti, 2008
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Milano]]
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Vincitori del Premio Flaiano di televisione e radio]]