Mostro: differenze tra le versioni
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{{F|creature leggendarie|arg2=antropologia|ottobre 2011}}
[[File:The Allegory of Immortality by Giulio Romano, c. 1540.jpg|thumb|Una varietà di mostri raffigurati da [[Giulio Romano]] in ''Allegoria dell'immortalità'' (1540)]]
Un '''mostro''' è
== Etimologia e caratterizzazione ==
[[File:Colossal octopus by Pierre Denys de Montfort.jpg|thumb|Un [[mostro marino]] assale un vascello in un'illustrazione di [[Pierre Dénys de Montfort]]]]
Il termine deriva dal [[lingua latina|latino]] ''monstrum'', da ''monere'', che significa "portento", "prodigio",<ref name="etimo">{{Cita web|url=http://www.etimo.it/?term=mostro|titolo=Etimologia : mostro;|sito=www.etimo.it|accesso=2024-01-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/mostro2/,%20https://www.treccani.it/vocabolario/mostro2/|titolo=móstro² - Treccani|sito=Treccani|lingua=it|accesso=2024-01-26}}</ref> e può assumere sfumature ambivalenti.
Se inteso in senso positivo, o perlomeno ambiguo, il mostro è accostabile ai ''[[mirabilia]]''<ref name="liber">Franco Porsia, ''Liber monstrorum'', Bari, Dedalo Libri, 1976, pagg. 118-119 (compresa la nota 24 sugli ''Otia imperialia'' di [[Gervasio di Tilbury|Gervasius Tilleberiensis]]).</ref>,
Il mostro è una creatura che ha un aspetto strano, come ad esempio avere due teste, oppure con le dimensioni diverse dalla norma, come ad esempio i [[ciclopi]] o i [[giganti]]. Nelle mitologie e nelle tradizioni popolari delle diverse culture esistono innumerevoli esempi che vengono in genere associati a significati simbolici. Il termine è associato anche a persone reali, in senso figurato, sia con un'accezione negativa, riferita a una persona con un aspetto particolarmente lontano dai canoni estetici tradizionali, ma anche a una persona che si macchia di atti particolarmente biasimevoli; in questi casi, è invalso l'uso, nel linguaggio giornalistico, di riferirsi a criminali particolarmente efferati con questo appellativo, ad es. il [[mostro di Firenze]];<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/mostro/,%20https://www.treccani.it/enciclopedia/mostro/|titolo=mostro - Treccani|sito=Treccani|lingua=it|accesso=2024-01-26}}</ref> "Mostro", dunque, può essere definito sia chi presenta [[deformità]] [[Anatomia|anatomiche]]<ref name="taruffi2">Cesare Taruffi, ''Storia della teratologia'', Volume 4, 1886 ("Veramente le ragioni dei mostri (e), e quelle degli animali ''deformi'' (d) sono affini, e in certo modo simili fra di loro: imperocché anche il ''mostro'' è una ''deformità''").</ref> sia chi si comporta in un modo disumano.
il termine può avere anche un'accezione positiva quando viene impiegato per una persona dotata di qualità o abilità particolarmente superiori al normale ("mostro di bravura").<ref name=":0" /><ref name="DISC" />
A parte va poi considerata l'espressione "mostro sacro", riferita a una persona, un animale o un oggetto tenuti in tale considerazione da non poter essere criticati o attaccati, sino a diventare - talvolta - un [[tabù]].
==
{{F|creature leggendarie|arg2=antropologia|ottobre 2011|l'assenza di fonti la configura come una potenziale ricerca originale}}
Nell'[[storia antica|antichità]] e nel [[Medioevo]] il mostro rivestiva solitamente una duplice funzione: da un lato incarnava una forza dirompente e distruttrice, rappresentando un ''nemico'' o ''[[antagonista]]'' di [[divinità|Dei]] ed [[eroe|eroi]]; dall'altro possedeva una forza sovrumana in grado di proteggere luoghi o custodire persone, divenendo dunque un ''[[guardiano della soglia|guardiano]]''.
Tali aspetti talvolta si sovrapponevano come nel caso di [[Ḫumbaba]], posto da [[Šamaš|Shamash]] a guardia della Foresta dei Cedri e poi ucciso da [[Gilgamesh]] ed [[Enkidu]], di [[Pitone (mitologia)|Pitone]], che custodiva l'[[Oracolo di Delfi]] e morto per mano di [[Apollo]], di [[Cerbero]], cane da guardia a [[Tricefalia|tre teste]] degli [[Ade (regno)|Inferi]] catturato da [[Eracle]], di [[Argo Panoptes|Argo]], carceriere di [[Io (mitologia)|Io]] addormentato e poi decapitato da [[Ermes]].
Spesso, tuttavia, le due funzioni si escludevano a vicenda; un mostro dunque o andava combattuto o andava rispettato. Nel primo caso, la figura era al centro di vari [[mito|miti]], [[leggenda|leggende]] e [[fiaba|fiabe]] in cui l'eroe aveva tra i suoi compiti proprio quello di uccidere-sconfiggere-catturare il mostro. Nel secondo caso, la figura assumeva una caratterizzazione tipicamente [[sacro|sacra]] e a volte [[divinità|divina]], come per [[Ammit|Ammut]], che divorava il cuore degli ingiusti.
== Classificazione ==
{{C|Da dove salta fuori che "la natura di tale essere vivente può essere classificata in base a tre parametri principali, da cui derivano tre tipi differenti di mostro"?|mitologia|gennaio 2024}}
Di là dall'interpretazione positiva o negativa che del mostro hanno dato vari popoli e scrittori (cfr. il paragrafo ''[[#Esempi]]''), {{Cn|la natura di tale essere vivente può essere classificata in base a tre parametri principali, da cui derivano tre tipi differenti di mostro.}}
Il primo parametro riguarda la presenza di caratteristiche comuni ad altri esseri viventi, ma riscontrate nel mostro in modo smisurato, vale a dire "abnorme" e/o "deforme".<ref name="taruffi">Cesare Taruffi, ''Storia della teratologia'', Volume 4, 1886 ("Veramente le ragioni dei mostri (e), e quelle degli animali ''deformi'' (d) sono affini, e in certo modo simili fra di loro: imperocché anche il ''mostro'' è una ''deformità''").</ref> Il secondo parametro riguarda la compresenza ([[ibrido]]) di caratteristiche che, in condizioni ritenute normali, dovrebbero appartenere ad esseri viventi diversi.<ref name="bellini">Manuele Bellini, ''L'orrore nelle arti. Prospettive estetiche sull'immaginazione del limite'', Napoli, CIVIS, 2007.</ref> Il terzo parametro riguarda infine caratteristiche che, andando contro le leggi [[natura]]li e della [[fisica]], dovrebbero essere assenti in qualunque essere vivente e sono invece presenti nel mostro in questione.<ref name="foucault">[[Michel Foucault]], ''Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975)'', Milano, Feltrinelli, 2000 (ed. orig. in [[lingua francese]], ''Les anormaux. Course au Collège de France (1974-1975)'', Paris, Seuil/Gallimard, 1999). L'analisi dell'autore, piuttosto articolata, è riassumibile nelle affermazioni che "il mostro contraddice la legge" ed è "la forma spontanea o primitiva (e di conseguenza naturale) della contro-natura".</ref><ref>[[Maria Luisa Gatti Perer]], in ''Etimologia e filosofia: strategie comunicative del filosofo nel «Cratilo» di Platone'', analizza la distinzione [[Platone|platonica]] tra ciò che è "secondo natura" e ciò che è "contro natura", cioè "mostruoso". Si sofferma in particolare sul rapporto tra γένος (la "generazione secondo natura") e τέρας (il "mostro") nel ''[[Cratilo (dialogo)|Cratilo]]''.</ref><br />
Tutti i tre i parametri citati possono inoltre combinarsi in vari modi.
Ulteriori classificazioni dei mostri sono possibili prendendo in esame altre importanti variabili. Tra queste, le tre principali riguardano il fatto che il mostro appartenga ad una specie in grado di riprodursi (i [[centauro|centauri]]) o sia invece un ''unicum'' (la [[Chimera (mitologia)|Chimera]]), che sia nato da un parto della [[natura]] (i [[Titano (mitologia)|titani]]) o per un esperimento umano (la "[[Creatura di
=== I tipo: abnormità e deformità ===
I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche abnormi e deformi rispetto agli esseri viventi ritenuti "normali". Un tipico esempio sono le dimensioni eccessivamente piccole o grandi, come avviene nei [[
L'abnormità, inoltre, riguarda spesso il numero di organi, in difetto o in eccesso, posseduti dal mostro: un solo occhio (il [[ciclope (mitologia)|ciclope]]), cento braccia (i [[Ecatonchiri|Centimani]]), [[Tricefalia|tre teste]] ([[Cerbero]]), con varianti pressoché infinite che includono l'assenza stessa di uno o più organi (basti pensare allo "[[Spaventapasseri (Il mago di Oz)|spaventapasseri senza cervello]]" e all'"[[uomo di latta|uomo di latta senza cuore]]" del ''[[Il meraviglioso mago di Oz|Mago di Oz]])''.
[[File:Lon chaney sr.JPG|thumb|upright=0.6|[[Lon Chaney]], nei panni del [[Il fantasma dell'Opera (romanzo)|Fantasma dell'Opera]] nell'[[Il fantasma dell'opera (film 1925)|omonimo film]] del [[1925]], è il tipico esempio di "mostro" come "creatura deforme"]]
L'incapacità di svolgere normali e semplici attività - secondo la diversa tradizione e
Un caso particolare è infine costituito dai mostri che presentano parti del proprio corpo di un materiale diverso da quello comune, spesso di origine inorganica. È il caso dell'"uomo di bronzo" [[Talo (mitologia)|Talos]], forgiato dal dio-fabbro [[Efesto]]. Si tratta, in ogni caso, di una tipologia particolarmente attestata in modo trasversale nelle varie epoche, da quella [[storia antica|antica]] alla [[storia moderna|modernità]]. Tuttavia, dopo l'avvento di [[robotica]], [[cibernetica]] e [[bionica]], alcuni mostri moderni sono da considerarsi piuttosto degli [[ibrido|ibridi]] e appartenenti dunque al [[#II tipo: l'ibrido|II tipo]].
=== II tipo: l'
La più comune è la commistione di elementi umani e animali, come nel [[minotauro
Frequente è anche la combinazione di elementi provenienti da animali diversi. L'[[unicorno]], il [[Pegaso (mitologia)|cavallo alato]], la [[Sfinge]], la [[Chimera (mitologia)|Chimera]], il [[drago]] ne sono notissimi esempi.
Più rari sono invece gli [[ibrido|ibridi]] che coinvolgono il [[regno (biologia)|regno]] [[piante|vegetale]]. Si ricordano, in particolare, la [[mandragola]], i [[baccello|baccelli]] giganti di ''[[L'invasione degli
A questo tipo, inoltre, appartengono quegli esseri viventi che presentano caratteristiche in netto contrasto tra loro, tanto che dovrebbero eludersi a vicenda nelle creature "ordinarie": la vita e la morte (gli [[zombie]], i [[vampiro|vampiri]]), maschio e femmina (l'[[ermafrodita]], uno degli [[archetipo|archetipi]] [[Carl Jung|junghiani]]).
=== III tipo: il
[[File:Khnopff Sablier.jpg|thumb|La [[Sfinge]] della mitologia greca è un tipico esempio di
I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche che, contravvenendo alle leggi [[natura]]li e della [[fisica]], dovrebbero a rigor di [[logica]] essere
Tra queste, le più comuni fin dai [[Storia antica|tempi antichi]] sono l'[[immortalità]], l'invulnerabilità e un elenco piuttosto lungo di poteri sovrannaturali, dalla [[telepatia]] all'[[invisibilità]], in vari casi legati a [[percezione extrasensoriale|percezioni extrasensoriali]]. Si tratta, solitamente, di caratteristiche interpretate al negativo: l'impossibilità di [[morte|morire]], di essere feriti, di essere visti e così via; o, al contrario, di capacità straordinarie come il saper uccidere o pietrificare con lo sguardo, [[teletrasporto|spostarsi all'istante da un luogo all'altro]], leggere nel pensiero, [[chiaroveggenza|predire il futuro]] o conoscere ciò che nessuno sa. In questo senso, anche gli [[divinazione|indovini]] sono da considerarsi mostri nell'accezione di "prodigi" e, in effetti, essi in origine avevano sovente sembianze mostruose come il [[Pitone (mitologia)|Pitone]] ucciso da [[Apollo]].
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=== Altre classificazioni ===
[[File:Barye - Thésée Minotaure-green.png|thumb|left|Il [[Minotauro]], qui ritratto in un [[statua|bronzo]] di [[Antoine Louis Barye|Barye]] poco prima di essere ucciso da [[Teseo]], è un tipico esempio di
Il primo fa riferimento alla cosiddetta "appartenenza di [[specie]]". Il mostro, infatti, può essere o meno in grado di riprodursi, presentandosi - secondo i casi - o come un esemplare unico o come una specie vera e propria, diffusa su un territorio nel quale prende più o meno parte alle dinamiche della [[catena alimentare]], di [[generazione]] in generazione.
Se è vero che la maggior parte dei mostri appartiene a un gruppo più ampio di suoi simili (i [[centauro|centauri]], i [[satiro|satiri]], gli [[orco (folclore)|orchi]], i [[drago|draghi]], etc.), sono altresì attestati diversi casi di creature che costituiscono un ''unicum'' nel loro genere. Si tratta, solitamente, di esseri generati per una punizione divina ([[Scilla (
Questa, tuttavia, è una regola che conosce varie eccezioni. La [[Fenice]], per esempio, è un essere vivente [[soprannaturale|sovrannaturale]] che rinasce dalle sue stesse ceneri, secondo un particolare fenomeno di [[palingenesi]] che lo rende unico oltre che [[immortalità|immortale]] (lo stesso esemplare torna in vita, infatti, ogni 500 anni).
[[File:Pallasetlecentaure.jpg
Un secondo parametro fa invece riferimento al modo [[natura]]le o artificiale con cui il mostro ha avuto origine. La maggior parte dei ''mostri'' risponde alla prima tipologia, ma esistono vari casi in cui è l'uomo, con le sue conoscenza, a dare vita a un nuovo essere. Ricordiamo, in particolare, la già citata [[Creatura di
La sperimentazione, inoltre, può essere condotta dall'[[homo sapiens|uomo]] anche su sé stesso, giungendo a risultati inquietanti come raccontato da [[Robert Louis Stevenson|Stevenson]] nel [[romanzo]] ''[[Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor
Un terzo possibile parametro è il modo stesso in cui il mostro viene percepito e recepito da chi ne parla o scrive. Normalmente, infatti, il mostro è avvertito come una presenza negativa, in quanto orribile alla vista e crudele nel [[comportamento]]. Non sempre, tuttavia, ciò corrisponde a verità; in vari casi, anzi, la deformità o - più in generale - la "straordinarietà" di tale essere è motivo di timore reverenziale, rispetto, compassione. Ad esso, infatti, si attribuiscono spesso poteri sovrannaturali, oppure in lui si riconosce qualcosa di [[Homo sapiens sapiens|umano]] verso cui provare [[empatia]], solidarietà, fratellanza, in nome del "genere umano" nel senso più ampio del termine.<br />
In tali casi, però, il concetto di mostro si sovrappone e stratifica con quello di
[[File:Spider Mastermind model.jpg|thumb|
* Per le varie interpretazioni del concetto di ''mostro'', cfr. il [[#Percezione e ricezione del mostro|paragrafo successivo]].
== Percezione e ricezione del mostro ==
{{Citazione|Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà come me?|[[Jorge Luis Borges]], ''[[La casa di Asterione]]''}}
Il concetto o ''categoria mentale'' di ''<nowiki>"mostro"</nowiki>'' è strettamente legato alla sensibilità di un dato popolo o di una data epoca; risponde quindi a fattori [[cultura]]li, [[ambiente sociale|ambientali]], [[geografia|geografici]], [[tempo]]rali. La prospettiva con cui si interpreta di volta in volta il [[significato]] (implicito o esplicito) del mostro, dipende inoltre dal modo in cui si intende indagare gli elementi caratteristici del mostro stesso. Il punto di vista [[religione|religioso]], ad esempio, nel mette in luce la connessione col sacro; quello [[biologia|biologico]], al contrario, studia i fattori che determinano o influenzano il presentarsi di abnormità e deformità. [[Antropologia]] e [[psicologia]], invece, pongono l'accento sul ''mostro'' come categoria, più o meno contrapposta a quella di ''essere umano'' o all{{'}}''individuo''. Infine, [[arti visive]], [[satira]] e [[parodia]] si fanno spesso interpreti personali e originali di aspetti meno appariscenti di tali creature, anche forzandone l'immagine socialmente condivisa.
Per una trattazione più sistematica di tali singoli aspetti e prospettive, si vedano i paragrafi ''infra''.
=== Il mostro nella
In religione il ''mostro'' viene percepito diversamente secondo l'epoca di riferimento. Due sono quelle principali: la prima è quella [[Storia antica|antica]], in cui la religione sfumava nella [[mitologia]]; la seconda è quella [[Cristianesimo|cristiana]] e post-cristiana.
==== Religioni antiche e
[[File:Jakob Jordaens 009.jpg|thumb|
Nelle religioni antiche, così come nella mitologia, il mostro è una creatura dai caratteri ambigui, associata tanto al [[Bene (
Oltre ai già citati [[centauro|centauri]] e [[
Particolarmente bizzarri sono gli esseri viventi descritti da [[Luciano di Samosata]] nelle ''[[La storia vera|Storie vere]]'' con intenti [[parodia|parodici]] verso il mito; tra questi ricordiamo i ''Nefelocetauri'' ([[centauro|centauri]]-[[nuvola]]), le ''Onoschelee'' ([[donna|donne]]-[[Equus asinus|asino]]) e gli ''Psettòpodi'' (dai-[[piede
In altre culture antiche, troviamo invece i mostri dei [[tomba|sepolcri]] [[Storia dell'antico Egitto|egizi]], gli dei [[antropomorfismo|antropomorfi]] e i [[faraone|faraoni]] stessi tornati in vita. Anche gli dei orientali talvolta vengono raffigurati con sembianze mostruose, si pensi alla dea [[
==== Dopo l'avvento del
{{S sezione|mitologia|cristianesimo}}
In epoca cristiana abbiamo la comparsa del mostro percepito in chiave più negativa, come una creatura che, in generale, incarna il male.<br />
La Grande Bestia, mostro sotto ogni punto di vista, viene rappresentata spesso con aspetto straordinario: corna e zoccoli, deformità [[anatomia|anatomiche]], denti aguzzi, attributi sessuali vergognosi e insieme seni femminili ad indicare la perversione (mentre, nelle religioni antiche, l'[[androgino]] è un [[archetipo]] più sfumato). [[Dante]] la dipinge come un demonio gigante, intrappolato per sempre nella sua ira, che riversa con veemenza su chi ha tradito [[Dio]].
=== Il mostro nelle
[[File:Caravaggio - Medusa Uffizi - High quality.jpg|thumb|upright=1.3|[[Medusa (mitologia)|Testa di Medusa]], mostro della [[mitologia greca]] dallo sguardo pietrificatore, con serpenti come capelli.<ref>''[[Scudo con testa di Medusa]]'', opera di [[Caravaggio]] (1598).</ref>]]
==== Antropologia ====
Dal punto di vista [[antropologia|antropologico]], la categoria di ''mostro'' definisce, per contrapposizione o rispecchiamento, quella di ''essere umano''; investe cioè i confini, talora netti talora sfumati, fra ''[[Homo sapiens|umano]]'' e ''[[animale|bestiale]]''.<br />
Presso i popoli primitivi, le due categorie non appaiono mai del tutto distinte, bensì sovrapposte o comunque abbastanza fluide. L'uomo, difatti, non si vede ancora come un vero e proprio ''unicum'' della [[natura]], come ''altro'' rispetto al mondo animale. il mostro, su tali basi ([[religione|religiose]], [[società (sociologia)|sociali]] e [[psicologia|psicologiche]]) diviene quindi un elemento di contatto, un ponte fra l'uomo stesso e ciò che lo circonda, spesso con caratterizzazioni [[magia|magiche]], [[sovrannaturale|sovrannaturali]] e [[propiziazione|propiziatorie]].
Mano a mano che l
Fin dall'antichità, comunque, il tema dell'[[Homo sapiens]] tramutato in [[animale]], di solito per una maledizione, è tipico – oltre che dei racconti [[mito]]logici – anche delle [[fiaba|fiabe]] e del [[folklore]] in generale. Tra i casi più significativi vi sono ''[[La bella e la bestia (fiaba)|La bella e la bestia]]'', [[Melusina]] e il [[topos]] del [[principe]] trasformato in [[Anura|ranocchio]]. Una rivisitazione moderna, che capovolge tuttavia la prospettiva, è nel [[film
L'[[storia moderna|età moderna]], tuttavia, ha conosciuto e conosce tuttora numerose eccezioni a tale tendenza, ormai - tra l'altro - da considerarsi non più come "pensiero dominante" presso la comunità scientifica e, meno, la
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{{Vedi anche|#Zoologia e criptozoologia|teratogenesi}}
[[File:Monstre-img 0573.jpg|thumb|left|
In [[biologia]] ed [[embriologia]], è definito mostro un individuo che presenta una struttura profondamente diversa (per abnormità o deformità) rispetto a quella degli altri individui della sua stessa [[specie]].
I ''mostri biologici'' sono noti fin dall'[[storia antica|antichità]], epoca in cui si pensava che fossero il risultato di accoppiamenti innaturali accompagnati o meno da una punizione divina (quello del [[minotauro]] è, in questo senso, un [[mito]] esemplare dal punto di vista [[morale|etico]] dell'uomo dell'[[antica Grecia]]).
[[Plinio il Vecchio]], nella sua ''Naturalis Historia'' descrive spesso ciò che di "mostruoso ed eccezionale"<ref name="MDS">Mostri, draghi e serpenti nelle silografie dell'opera di Ulisse Aldrovandi e dei suoi contemporanei'', a cura di Ermanno Carpotti, Mazzotta, 2004. ISBN 88-202-0448-7''</ref> la natura offriva ai suoi occhi di storico e naturalista: [[ciclopi]], [[Androgino|Androgini]] "che hanno l'uno e l'altro sesso, e usano insieme come torna lor bene"<ref name="NH">[[Plinio il Vecchio]], ''Naturalis Historia'', Libro VII, traduzione di [[Lodovico Domenichi]], Venezia, G. Vidali, 1573.</ref>, "huomini co' piedi volti al contrario, avendo otto dita in ciascun piede, e in molti monti sono huomini con capi di cane"<ref name="NH"/>, assieme anche ad ''[[anfisbena|anfisbene]]'', [[drago|draghi]], [[Lynx (zoologia)|lupi cervieri]], [[gatto mammone|gatti mammoni]], la [[sfinge]] e il [[basilisco (mitologia)|basilisco]]<ref name="MDS"/>. Molti di questi cosiddetti mostri si riveleranno inesistenti. Plinio stesso ha sempre raccontato di questi esseri fantastici poiché credeva nella loro realtà, e ne narrava per divulgare e informare (quando non era sicuro dell'esistenza di qualcosa, inseriva un ''dicitur''<ref>Ermanno Caprotti, ''Animali fantastici, fantasie zoologiche e loro realtà in Plinio'', Como, 1979.</ref>).
L'opera di Plinio è fondamentale poiché su di essa si baseranno tutti gli studi dei naturalisti dei secoli successivi, e soprattutto nel Cinquecento.
Nei primi secoli d.C., il mostruoso venne trattato anche da [[Claudio Eliano]], nel ''De natura animalium'', da [[Oppiano di Apamea]] nel ''Cynegetica'', [[Solino]] nel ''De mirabilis mundi''.
Nell'ambiente alessandrino venne redatto in [[Lingua greca|greco]] le ''Cyranidi'', uno dei testi ripresi dai naturalisti rinascimentali: è un'opera a carattere [[ermetismo (filosofia)|ermetico]], magico e medico, dove vengono menzionati e descritti serpenti e draghi.
Sono soprattutto questi esseri mitologici a venire delineati meglio nel corso del Medioevo, come creature mostruose e simboli del male. [[Isidoro di Siviglia]] se ne occupa nel libro XII dell{{'}}''Etymologiarum'', dal titolo ''De animalibus''. Ricorda il [[basilisco (mitologia)|basilisco]] "rex serpentium", l'[[anfisbena]] "quod duo capita habeat, unum in loco suo, alterum in cauda".
Nel 1642, [[Ulisse Aldrovandi]] affrontò la questione con lo spirito del naturalista, nel classico ''Monstrorum historia cum Paralipomenis historiae omnium animalium''.<ref>''Monstrorum historia cum Paralipomenis historiae omnium animalium'', Bononiae, Nicolò Tebaldini, 1642 - [http://amshistorica.unibo.it/diglib.php?inv=127 Versione digitale]</ref>
Oggi il mondo [[scienza|scientifico]] è invece concorde nel ritenere che tali mostri derivino da turbe dello sviluppo [[embrione|embrionale]], causate da fattori [[genetica|genetici]] e/o [[habitat|ambientali]]. Tra le deformità più note, vi sono quelle dei [[Gemelli siamesi|siamesi]] e dei [[focomelia|focomelici]].
La branca che si occupa dei mostri embrionali prende il nome di [[Teratogenesi|teratologia]] o [[teratogenesi]], dal [[lingua greca|greco]] τέρας (tèras; "prodigio", "portento", "essere mostruoso"). Lo studioso [[
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[[File:The Nightmare (1790-1791) - Johann Heinrich Füssli
Letto in chiave [[psicologia|psicologica]], il ''mostro'' diviene lo [[
La dimensione onirica, dal suo canto, tende a operare delle trasformazioni su come il sognatore percepisce la realtà, comprese persone, oggetti, ambienti ed episodi a lui ben noti e familiari. Per il fenomeno della [[transfert|traslazione]], il soggetto, ad esempio, trasferisce (trasla) nel mostro le proprie paure verso un evento poco rassicurante, una conoscenza ambigua, ecc.
Non sempre, tuttavia, il processo messo in atto dall'attività onirica o durante la veglia ha connotazioni negative. Se il soggetto ha un buon rapporto con sé stesso e, di conseguenza, con il mondo esterno, la sua rappresentazione del mostro sarà in realtà uno specchiarsi per vedere in esso la propria identità nascosta. Si tratta, in questo caso, della [[ricognizione (psicologia)|ricognizione]], con la quale l'individuo riconosce sé stesso nell'altro, senza avvertire una cesura netta fra mondo interiore e mondo esteriore. La [[proiezione (psicologia)|proiezione]], al contrario, proietta nel mostro (cioè l'altro), tutto ciò che il soggetto non accetta in sé stesso, frapponendo una soluzione di continuità fra l'Io e il mondo: il primo viene vissuto come un baluardo, dimora del ''giusto'' e del ''bello'', assediato dal secondo, ricettacolo dell
Visto in questa chiave, il mostro è quindi un indice o una [[cartina al tornasole]] di come viene interpretata l{{'}}''alterità''.
Spesso i soggetti più propensi a operare una ricognizione piuttosto che una proiezione sono quelli in età [[adolescenza|adolescenziale]], che tendono a simpatizzare con la condizione di reietto, goffo e incompreso del mostro. Gli adulti, invece, s'identificano generalmente con creature il più possibile ordinarie ed armoniche, viste, in quanto tali, come portatrici di ordine fisico e morale.
Un caso significativo che mette in luce tale inclinazione, è dato dal [[racconto]] [[fantascienza|fantascientifico]] ''[[Sentinella (Brown)|Sentinella]]'' di [[Fredric Brown]], nel quale il lettore è portato a solidarizzare totalmente col protagonista, dando per scontato che si tratti di un [[Homo sapiens|umano]] in guerra con orribili alieni su un altro [[pianeta]]; salvo scoprire, nel finale, che il protagonista è l'alieno, mentre i nemici che combatte sono mostri “''con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame”''. L'[[empatia]] fra il soggetto (che ritiene sé stesso la norma) ed il mostro si fonda, dunque, su un [[equivoco]] che, una volta risolto, spiazza le convinzioni e proiezioni iniziali del soggetto.
Un caso particolare di percezione psicologica del mostro (nello specifico dell'ibrido) è nella sensibilità di [[Eugenio Montale]]. Nel racconto ''Reliquie'' (da ''[[Farfalla di Dinard]]''), l'[[okapi]] è descritto come "un esemplare unico al mondo" perché "mezzo [[Equus asinus|asino]], mezzo [[zebra]], mezzo [[Gazella|gazzella]], mezzo [[angelo]]". Una sorta, dunque, di animale custode - oltre che ''[[senhal]]'' di [[Irma Brandeis|Clizia]] - del quale lo scrittore, tuttavia, mette a nudo tutta la fragilità. Come lui, l'okapi "trema di terrore se vede gli uomini: è troppo delicato per stare tra belve come noi".
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Alcune specie viventi, soprattutto animali, sono state ritenute a lungo dei ''mostri'' per via delle loro caratteristiche, interpretate di volta in volta come ibride o deformi. Tra queste spiccano l'[[Ornithorhynchus anatinus|ornitorinco]] e l'[[Okapia johnstoni|okapi]].
Il primo, secondo un [[mito]] [[
* la nascita del primo [[Ornithorhynchus anatinus|ornitorinco]] è percepita come innaturale (l'incrocio di due specie);
* il concepimento stesso è dovuto a un atto violento, circostanza che rimanda a interventi divini legati a ira, vendetta e ingiustizia.
Il secondo è invece "definibile solo per approssimazione, quasi ''[[via negationis]]''"<ref>Francesco Zambon, ''L'iride nel fango. L'anguilla di Eugenio Montale'', Parma, Pratiche, 1994.</ref>. Esso, infatti, come prova a descriverlo [[Eugenio Montale|Montale]] in ''Reliquie'' (da ''[[Farfalla di Dinard]]''), è "mezzo [[Equus asinus|asino]], mezzo [[zebra]], mezzo [[Gazella|gazzella]], mezzo [[angelo]]".
[[File:Sirena dopo il restauro, Museo Civico di Modena, foto R. Bernadet.jpg|thumb|La [[Sirena di Modena]], esemplare di ibrido artificiale del tipo "sirena delle Figi", [[Museo civico di Modena]]]]
Tuttavia, in seguito alle nuove scoperte (a partire dalla [[classificazione scientifica]] di [[Carl von Linné|Linneo]]), la [[zoologia]] ha interpretato diversamente tali esemplari assieme a molti altri, rinunciando all'utilizzo in tal senso del concetto di ''mostro''. Quest'ultimo, difatti, è passato ad indicare, più propriamente in ambito [[biologia|biologico]], gli individui che si discostano in modo accentuato rispetto alla norma della propria stessa specie.
Ancora oggi, però, alcuni fautori della [[pseudoscienza|pseudoscientifica]] [[criptozoologia]], si avvalgono del termine ''mostro'' con intenti sensazionalistici. Così possono proporre come veritiere ricostruzioni di specie ibride inesistenti in natura, il cui corpo (imbalsamato tramite la [[tassidermia]]) o [[scheletro (anatomia)|scheletro]] è in realtà un collage ottenuto con parti di vari animali. Ne sono un esempio la "trota impellicciata"
Il caso più celebre è però, probabilmente, il cucciolo di [[drago]] conservato in [[formaldeide]], ritrovato nel
* Vedi anche il paragrafo [[#Biologia]].
=== Il mostro nelle arti ===
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In linea generale, l'[[arte]] si fa interprete visiva dei presupposti [[religione|religiosi]], [[società (sociologia)|sociali]] e [[psicologia|psicologici]] da cui prende forma l'immagine stessa del mostro rappresentato di volta in volta. L'[[iconografia]], quindi, rispecchia o perlomeno risente di una visione esterna che non le è propria, componendo in un'unica opera elementi spesso variegati, sfaccettati e trasversali, tipici della [[cultura]] di riferimento.
L'arte tuttavia, in particolare [[pittura]] e [[scultura]], interpreta anche un ulteriore parametro, quello [[estetica|estetico]], difficilmente attribuibile o riducibile a un discorso religioso, sociale e psicologico. La differente sensibilità con cui i popoli, in epoche diverse, hanno percepito le sembianze dei mostri testimonia, infatti, un approccio altrettanto distinto a categorie come "bello/brutto", "giusto/sbagliato", "bene/male", "armonia/disarmonia" (dove il discorso estetico sconfina dunque in una valenza [[etica]]).
Figure mostruose venivano dipinte nei [[Incisioni rupestri|graffiti]] già dai popoli primitivi, spesso in connessione con il sacro. Si tratta di espressioni figurative molto diffuse, destinate a suscitare stupore e orrore, forse – come ritengono alcuni studiosi – con un senso di compiacimento.
In [[India]] e nel [[Vicino Oriente]], la mostruosità è un elemento che quasi mai si accompagna in modo netto e puro ad un'espressione del male. Le forme fantastiche presentano una varietà tale, quanto a deformità e abnormità, da essere piuttosto indice della fantasia dell'autore (e del contesto culturale in cui agisce) e di una simbologia assai complessa. Divinità senza testa e quadrupedi privi delle zampe anteriori, come nei [[Bronzi del Luristan|bronzi del Lūristān]], sono esempi estremi di un approccio molto libero nei confronti della [[natura]] nel suo aspetto terrifico ma non necessariamente inquietante. Il "mostruoso", anzi, è letto come una forma d'arte originale e raffinata. Frequenti inoltre, nel vicino Oriente, sono le raffigurazioni di tori alati, [[Grifone (mitologia)|grifoni]] e [[drago|draghi]].
Meno "straordinari" mostri dell'[[antico Egitto]], nella cui religione sono frequenti divinità con [[corpo umano]] e [[testa]] [[animale]] (di [[ibis (animale)|ibis]], di [[Bos taurus|vacca]], di [[Panthera leo|leonessa]], di [[falco]], etc.) o viceversa, come la [[Sfinge]] che ha testa di donna e corpo di leonessa.
In contrasto con quella [[asia]]tica ed [[antico Egitto|egizia]] è invece la sensibilità dell'[[Europa occidentale]], che molto deve alla contrapposizione piuttosto accentuata fra "armonia" e "disarmonia", tipica della mentalità della [[Grecia antica|Grecia classica]]. Ad [[Atene]] e nelle altre ''póleis'', infatti, le concezioni estetiche non permisero una rappresentazione del terrificante paragonabile a quelle orientali. Pittori e scultori, anzi, tentarono spesso di rendere armoniose le proporzioni dei mostri, anche quando questi (come i centauri e le sirene) erano il risultato ibrido di parti [[anatomia|anatomiche]] provenienti da esseri viventi fra loro non congruenti (uomo/cavallo, uomo/pesce, uomo/uccello). In generale, inoltre, la mostruosità fisica tende ad accompagnarsi ad una mostruosità morale, secondo il principio opposto al ''kalós kaí agathós''. Il mostro, come nell'arte [[simbolo|simbolica]] e [[allegoria|allegorica]] medievale, incarna quindi una potenza malefica. Con la differenza che, a partire dal [[Medioevo]], la rappresentazione acquista una maggiore valenza ornamentale (ad es. i [[doccione|doccioni]]) accanto a quella di monito, anche [[satira|satirico]], contro le tentazioni del [[Diavolo]] e la violenza in generale.
La sensibilità verso ibridi e affini diviene più sfaccettata tra [[XIX secolo|Ottocento]] e [[XX secolo|Novecento]]. Un caso particolare è rappresentato dall'opera di [[René Magritte]], in cui il mostro diviene simbolo di mistero, bellezza ancestrale e incomprensione dell'[[uomo]] verso se stesso e la [[natura]].
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* Vedi anche le voci: [[Incubo]] e [[#Satira e parodia|Il mostro nella satira e nella parodia]].
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{{S sezione|letteratura}}
[[File:Punch Anti-Irish propaganda (1882) Irish Frankenstein.jpg|thumb|''The Irish Frankenstein'', illustrazione di [[propaganda]] anti-[[Irlanda|irlandese]] pubblicata sulla [[periodico
Il mostro compare in opere satiriche e parodistiche, nelle quali la sua diversità rispetto a ciò che è ''normale'' (ovvero ''nella norma'') evidenzia, esasperandoli, gli aspetti [[grottesca#Significato metaforico|grotteschi]] della realtà spesso, ma non sempre, con un chiaro intento di denuncia. Si ricordano, tra i vari esempi, le [[caricatura|caricature]] [[XIX secolo|ottocentesche]] di [[Jean-Ignace-Isidore Gérard|J.J. Grandville]] e ''[[Ubu re]]'' di [[Alfred Jarry]].
Un intento non propriamente [[satira|satiresco]], ma indice comunque del ''[[j'accuse]]'' ai costumi, è nel [[racconto]] ''Come l'Uomo Ragno'' di
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{{S sezione|mitologia}}
''' Nella [[mitologia egizia]] '''
* [[Apopi]]
* [[
* [[Mummia]]
* [[Seth]]
''' Nella [[mitologia greca]] '''
[[File:Antonio del Pollaiolo - Ercole e l'Idra e Ercole e Anteo - Google Art Project.jpg|thumb|''[[Ercole e l'idra]]'' (dipinto di [[Antonio Pollaiolo]])]]
* [[Argo Panoptes]]
* [[Arpie]]
* [[Anfesibena]]
* [[Cavalle di Diomede]]
* [[Cerbero]]
* [[Ceto (mitologia)|Ceto]]
* [[Ciclopi|Ciclope]]
* [[Cinghiale di Erimanto]]
* [[Chimera (mitologia)|Chimera]]
* [[Forco]]
* [[Gorgoni]]
* [[Gerione (mitologia)|Gerione]]
* [[Idra di Lerna]]
* [[Leone nemeo]]
* [[Medusa (mitologia)|Medusa]]
* [[Minotauro]]
* [[Ortro]]
* [[Polifemo]]
* [[Pitone (mitologia)|Pitone]]
* [[Scilla (
* [[Tifone (mitologia)|Tifone]]
* [[Uccelli del lago Stinfalo]]
* [[Ladone (
* [[Lestrigoni]]
* [[Echidna (mitologia)|Echidna]]
* [[Ecatonchiri]]
* [[Troll (mitologia)|Troll]]
* [[
* [[Kraken]]
* [[Orco (mitologia norrena)|Orchi]]
* [[
* [[Garm]]
* [[Kappa (mitologia)]]
* [[Kitsune]]
* [[Oni (folclore)|Oni]]
* [[Tengu]]
* [[Tsuchinoko]]
* [[Isonade]]
* [[Yamata no Orochi]]
* [[Bunyip]]
* [[Yowie]]
''' Nella [[Bibbia]] '''
* [[Behemoth]]
* Il [[Leviatano]]
* [[Bestia del mare]]
* [[Locuste dell'Abisso]]
* [[Satana]]
* [[Baba Jaga]]
* [[Kelpie]]
* [[Mandragora#Storia e leggenda|Mandragola]]
* [[Golem]]
* [[Jack il saltatore]]
* [[Bestia (La bella e la bestia)|La bestia]] de ''[[La bella e la bestia]]''
*[[Gatto Mammone]]
*''' Diavoli '''
{{vedi anche|diavolo}}
[[File:Ambrogio Lorenzetti 008.jpg|thumb|left|Un tiranno con sembianze demoniache in un particolare del ciclo di [[affresco|affreschi]] sugli ''[[Le allegorie e gli effetti del buono e del cattivo governo|Effetti del cattivo governo]]'' di [[Ambrogio Lorenzetti]]]]
I
Frequente, specie nel [[Medioevo]], è la rappresentazione di comuni mortali (re, giudici, etc.) sotto forma di demoni, per sottolinearne la natura abietta e crudele nascosta da sembianze umane.
Una trattazione sistematica delle [[gerarchia infernale|gerarchie infernali]] è nella ''[[Pseudomonarchia Daemonum]]'' (del [[1577]], in appendice al [[grimorio]] ''[[De prestigiis daemonum]]'' di [[Johann Weyer]]) e nel [[saggio]]-[[manuale]] ''[[Le livre rouge]]'' di [[Jacque Dourcet-Valmore|Dourcet-Valmore]]
* Per il demone avente connotazioni positive vedi le voci: [[Jinn]] e [[Socrate#Il Dáimon (Δαίμων) socratico|Il Δαίμον socratico]]
{{vedi anche|Drago}}
I ''draghi'' sono [[
{{vedi anche|Folletto}}
I ''folletti'', detti anche ''piccolo popolo'' e ''spiritelli'', sono minuscole [[
{{vedi anche|Gnomo}}
Gli ''gnomi'', spesso confusi con i [[folletto|folletti]], sono nel [[folclore]] [[Europa|europeo]] delle [[
Pur non avendo un aspetto spaventoso, sono ugualmente da considerarsi dei "mostri" per via delle dimensioni: l'altezza abnorme, infatti, li classifica come [[#I tipo: abnormità e deformità|mostri del I tipo]].
{{vedi anche|Licantropo}}
I ''lupi mannari'', detti anche ''licantropi'' o ''uomini-lupo'', sono [[
Si tratta di normali [[Homo sapiens sapiens|esseri umani]], la cui
Descritti per la prima volta nel [[Mitologia greca|mito greco]] di [[Licaone (figlio di Pelasgo)|Licaone]], compaiono in numerosi [[Racconto|racconti]] [[Folclore|folclorici]] [[Medioevo|medievali]] e [[Storia moderna|moderni]], dove è attestata la notizia secondo la quale possono essere uccisi solo con pallottole d'[[argento]].
{{vedi anche|mutaforma}}
I mutaforma sono esseri che hanno la capacità di mutare il proprio corpo in quello che vogliono tranne che in esseri umani se già lo sono. Possono però liberamente trasformarsi a piacere in qualsiasi cosa loro vogliano (ad esempio [[animali]], [[Extraterrestri nella fantascienza|alieni]], [[oggetti]])
Esistono vari tipi di mutaforma: completi, semicompleti e normali: completi sono quelli che riescono a mutare ogni parte del corpo
semicompleti invece riescono a mutare tutto il corpo con difficoltà normali si trasformano gli arti. I mutaforma possono essere umanoidi e sovrannaturali
{{vedi anche|Orco (folclore)}}
Gli ''orchi'' (''ogres'' in [[lingua inglese|inglese]]), nel [[folclore]] e nelle [[fiaba|fiabe]] dei paesi [[Europa|europei]], specialmente in [[
L'orco del folclore è correlato a [[Orco (mitologia norrena)|quello]] della [[mitologia norrena]] (''orc'' in [[lingua inglese|inglese]]), da cui non sempre è chiaramente distinguibile.
* Vedi anche le voci: [[Orchi
{{vedi anche|Strega}}
Con il termini ''strega'' s'intende tradizionalmente una persona che esercita la [[stregoneria]] e si ritiene dotata di poteri [[occulto|occulti]], attribuiti in genere a rapporti con il [[Diavolo]] ([[#III tipo: il sovrannaturale|III tipo]]).
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Secondo i casi, la strega è raffigurata come "straordinariamente bella" o "straordinariamente brutta". Nella [[fiaba]] ''[[Biancaneve e i sette nani]]'', ad esempio, [[Grimilde]] è all'inizio la donna "più bella del reame", poi divenuta seconda alla figliastra e infine resa per sempre deforme da un suo stesso filtro (dettaglio che implica la [[morale]] della punizione divina).
Anche il carattere della strega è soggetto a interpretazioni e percezioni diverse, che vanno da un'efferata crudeltà a una disinteressata generosità (con varie sfumature intermedie). In varie [[fiaba|fiabe]], ad esempio, è questa
{{vedi anche|Vampiro}}
I
{{vedi anche|zombie}}
Sono esseri cadaverici presentanti evidenti segni di decomposizione e di degrado, si cibano prevalentemente di umani mangiandone l'intero corpo o semplicemente divorandone il cervello. Sono spesso legati a fenomeni di mutazioni genetiche o da evocazioni spirituali, essendo morti viventi non hanno né meta né scopo e vivono soltanto per mangiare.
* [[Agrippiani]]
* [[Basilisco (mitologia)|Basilisco]]
* [[Coccatrice]]
* [[Glatisant la Bestia]]
''' Nella [[letteratura]], al [[cinema]] e nella [[televisione]] '''
* [[Freddy Krueger]]
* [[Conte Dracula|Dracula]]
* Il [[mostro di Frankenstein]]
* [[Jabberwocky]]
* [[Extraterrestre|Alieni]]
* [[Mutante (finzione)|Mutanti]]
* [[King Kong (personaggio)|King Kong]]
* [[Godzilla]]
* [[Dr. Jekyll e Mr. Hyde (personaggio)|Dr. Jekyll alias Mr. Hyde]]
* [[La mosca]]
* [[Gossamer (personaggio)|Gossamer]]
* I mostri di ''[[Monster Allergy]]''
* [[Mike Wazowski|Mike]] e [[James Sullivan|Sulley]], i protagonisti di ''[[Monsters & Co.]]'' e ''[[Monsters University]]''.
* L'Appresto, dal film ''[[Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri]]''
* [[Chernabog (personaggio)|Chernabog]]
* Mulgharat
* [[Mostro della laguna nera]]
* [[Uomo lupo (Universal)|Uomo lupo]]
* [[Kharis]]
* [[Re dalle lunghe corna]]
* [[Abominio]]
* [[Venom (Marvel Comics)|Venom]]
* [[Carnage (personaggio)|Carnage]]
* [[Lizard (personaggio)|Lizard]]
* [[John Jameson]]
* [[Davy Jones (leggenda)|Davy Jones]]
* [[Pennywise (personaggio)|Pennywise]]
* [[Imhotep (La mummia)|Imhotep]]
*[[Mork (La storia infinita)|Mork]]
* [[Jurassic World|Indominus rex]]
* [[MUTO (personaggio)|MUTO]]
''' Nei [[manga]], negli [[anime]] e nei [[videogiochi]] '''
* ''[[Digimon]]''
* ''[[Pokémon]]''
* Mostri della Nightmare Enterprises in ''[[Kirby (serie animata)|Kirby]]''
* Mostri di ''[[Yu-Gi-Oh!]]''
* Mostri di ''[[Miitopia]]''
* ''[[Monster Hunter (serie)|Monster Hunter]]''
* ''[[Monster Musume]]''
* ''[[Monster Rancher (serie)|Monster Rancher]]''
* [[Bem (serie animata)|Bem il mostro umano]]
''' Altri '''
* [[Mostro di Loch Ness]]
* [[Mostro di Fouke]]
* [[Mostro di Montauk]]
* [[Mostro di Mogollon]]
* [[Mostro di Crawfordsville]]
* [[Bestia del Gévaudan]]
* [[Bestia di Busco]]
* [[Bisso Galeto]]
* [[Serpente marino (mitologia)|Serpente marino]]
* [[Bigfoot]]
* [[Yeti]]
* [[Champ (criptide)|Champ]]
* [[Ogopogo]]
* [[Albero mangia-uomini]]
* [[Chupacabra]]
* [[Isnashi]]
* [[Tarasca]]
* [[Diavolo del Jersey]]
* [[Grendel]]
* [[Wendigo]]
* [[Uomo falena]]
* [[Slenderman]]
* Siren Head
* [[Verme di Lambton]]
== Note ==
Riga 297 ⟶ 416:
* [[Bestiario]]
* [[Criptozoologia]]
* [[Creatura leggendaria]]
* [[Extraterrestri nella fantascienza]]
* [[Ibrido]]
* [[Immaginario]]
Riga 309 ⟶ 427:
* [[Scienziato pazzo]]
* [[Soprannaturale]]
* [[Teratofobia]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sul|wikt}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.fantasyeydor.com/it/articoli/urla-nellabisso-9-livelli-di-profondita-per-creare-un-mostro|Urla nell'abisso: 9 livelli di profondità per creare un mostro}}
{{Horror}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|mitologia}}
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[[Categoria:Creature leggendarie]]
[[Categoria:Mitologia]]
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