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{{NN|Veneto|giugno 2009}}
{{C|ci sono delle informazioni che si possono togliere|geografia|ottobre 2006|{{utente:dario_vet/Firma}} 20:55, 4 ott 2006 (CEST)}}
{{Divisione amministrativa
'''Vetrego''' è una frazione del comune di [[Mirano]] nella [[Provincia di Venezia]].
|Nome=Vetrego
 
|Nome ufficiale=
 
|Panorama=Wiki_Vetrego_23giu07_IMG_3421.JPG
==Generalità==
|Didascalia=La piazza di Vetrego
 
|Stemma=
*Il centro di Vetrego si trova a 5 km a sud di Mirano capoluogo.
|Stato=ITA
*Latitudine: 45° 27' 30'' - longitudine: 12° 6' 16''.
|Grado amministrativo=4
*Altezza sul livello del mare : 8 metri in prossimità della Chiesa, 4-6 metri nella zona sud delle Basse.
|Divisione amm grado 1=Veneto
*Indirizzo postale : Vetrego, 30030 Scaltenigo di Mirano - VE.
|Divisione amm grado 2=Venezia
*Superficie : circa 550 ettari.
|Divisione amm grado 3=Mirano
*Unità di misura agraria : campo padovano : 3862,57 mq; campo trevigiano : 5204,69 mq
|Altitudine=4<ref>circa</ref>
*È sede parrocchiale dal 1912 della [[Diocesi di Treviso]] , Vicariato di Mirano.
|Superficie=5.50
*Il patrono : San Silvestro (31 dicembre ).
|Note superficie=
*Gli abitanti : ''vetreghesi''.
|Abitanti=1350
 
|Note abitanti=In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel [http://www.chiesacattolica.it sito della CEI].
|Aggiornamento abitanti=2000
|Codice catastale=
|Nome abitanti=vetreghesi
|Patrono=[[san Silvestro]]
|Festivo=31 dicembre
}}
'''Vetrego''' è una frazione del comune di [[Mirano]] ([[città metropolitana di Venezia]]), a circa {{M|5|u=km}} a sud del capoluogo. L'omonima [[parrocchia]] di [[San Silvestro]] dipende dalla [[diocesi di Treviso]], vicariato di [[Mirano]].
 
==Il toponimo==
Oggi, dopo i ritrovamenti di reperti archeologici , si è certi che Vetrego esisteva nel [[I secolo d.C.]] Se si accredita la tesi di alcuni studiosi secondo i quali il [[graticolato romano]] arrivava fino ai margini della [[laguna di Venezia]], allora il paese esisteva in epoca [[paleoveneti|paleoveneta]]. Sembra essere valida la tesi che Vetrego derivi da ''"Vetus [[Vicus'']]" (Vecchio Villaggio).<ref>Dante IOlivieri secoli"Toponomastica successiviveneta" alleCittà di invasioniCastello- barbariche provocarono nella zona l’impaludamento e boscaglie1914, comecit. ricordanel laparagrafo località6 di '''Roncoduro'''"AA. (attualeVV. svincolo- delPiero [[Passantedon di Mestre]]) , dal verbo mediovale roncare, luogo da dove si è dovuto sterpare e diverre piante per rimettereMozzato (a coltura il terreno. Questa operazionecura di) disboscamento-Vetrego e- bonifica deve essere stata lungaStoria e faticosa, se ancora nel [[1117]], il toponimo diventa '''Vitrico''' , da ''Vetere ricuum'',Vita cioè- anticoMirano luogo paludoso2000"</ref>.
I secoli successivi alle invasioni barbariche provocarono nella zona l'impaludamento e la formazione di boscaglie, come ricorda la località di "Roncoduro" (attuale svincolo del [[Passante di Mestre]]), dal verbo medievale ''roncare'', luogo da dove si è dovuto sterpare e divellerre piante per rimettere a coltura il terreno.<ref name="ref_A">Giorgio Vecchiato - C'era una volta Vetrego (pagine per una storia del paese)- ed. Almigivec Computer Editions - Mirano, 1997</ref>
Questa operazione di disboscamento e bonifica deve essere stata lunga e faticosa, se ancora nel [[1117]], il toponimo diventa "Vitrico" o "Vitricum", da ''Vetere ricuum'', cioè antico luogo paludoso.<ref>Emilio Perizzolo, Ad immagine della nostra terra – Vetrego, i vetreghesi e la loro storia – p4 - Mirano 1986</ref>
Sembra, secondo il professor [[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]], che il toponimo Vetrego , come pochi altri con "la strana desinenza in ''–ego , - ega'' " presenti nel nord Italia (Levego (frazione di [[Belluno]]), il fiume [[Marzenego]], [[Albignasego]], Resinego (località di [[San Vito di Cadore]]), il monte Tranego -Belluno) possa essere assegnato come origine a popoli di origine preindoeuropea o paleoveneta. Visto che "è presumibile che accanto ai Liguri, ai Veneti e agli Etruschi, altri popoli [...] abbiano lasciato tracce nella toponomastica locale."<ref>Gerhard Rohlfs Studi e ricerche su lingua e dialetti d'Italia. Sansoni, Firenze, 1972 cit. in "Perizzolo Emilio - op. cit. g 5</ref>
 
== Il territorio==
Le unità di misura agrarie utilizzate a Vetrego sono il [[Campo (unità di misura)|campo]]: "campo padovano" (3862,57 m<sup>2</sup>) o il "campo trevigiano" (5204,69 m<sup>2</sup>).
Il territorio della frazione confina con le frazioni di : Marano Veneziano (Comune di [[Mira (VE)]]), Mirano capoluogo, la località Formigo di [[Scaltenigo]], [[Ballò]], la località Roncoduro di Cazzago (Comune di [[Pianiga]]), Mira Taglio, comune di Mira (VE).
 
Il territorio della frazione confina con le frazioni di: [[Marano Veneziano]] (Comune di [[Mira (Italia)]]), Mirano capoluogo, la località Formigo di [[Scaltenigo]], [[Ballò]], la località Roncoduro di Cazzago (Comune di [[Pianiga]]), la località Molinella di Mira Taglio, comune di Mira (VE).
Nel corso della storia il territorio vetreghese è stato, letteralmente, tagliato da infrastrutture a servizio della Regina dell’Adriatico: a nord dalla ferrovia Venezia Milano, a sud dall' [[autostrada A4]], a est dal [[Canale artificiale]] Taglio Nuovo del fiume [[Muson]] che ha separato la località Cuccobello . Il 10% del percorso del [[Passante di Mestre]], (iniziato nel 2004 ) taglierà nella parte ad ovest (dalla località di Roncoduro a quella di Formigo) una ulteriore parte del territorio, restringendo ulteriormente il nucleo urbano.
 
Il governo delle acque dei fiumi [[Muson Vecchio|Muson]], [[Naviglio del Brenta|Brenta]] e [[Tergola]]Serraglio e tutti i numerosicorsi Canali artificiali (Cognaro, Comuna, Comunetto, Cesenègo, Volpin, Pionca)d'acqua che lo attraversano, realizzati dalle diverse bonifiche che si sono via via succedute (romane, benedettine, veneziane), sonoè sempre statistata fondamentalifondamentale per la sopravvivenza della frazione. AncoraI oggirii lePionca, terreVolpin dellae localitàCognaro Basse,nascono nellacome zonaderivazione dovedal lafiume Pionca[[Tergola]] sottopassanella ilzona canaletra TaglioCodiverno che(Vigonza) e raggiungonoSant' soloAndrea 6di metriCampodarsego. sulGli livelloaltri del(Comuna, mareComunetto, Cesenègo) sono oggettodei discoli inondazioni;artificiali l’ultimapresenti ègià delnelle [[30bonifiche marzo]]veneziane [[1993]]del 1650.<ref>Giorgio Orfeo Vecchiato - ''C'era una volta Vetrego -Storia e cultura popolare ''- seconda edizione Roma 2016- p 58-59</ref>
 
===I vari "''tagli''" del territorio===
==Un detto, una storia==
Nel corso della storia il territorio vetreghese è stato, letteralmente, tagliato da infrastrutture a servizio del capoluogo regionale: a nord dalla [[ferrovia Milano-Venezia]], a sud dall'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]], a est dal [[canale artificiale]] [[Taglio Nuovo]] del fiume [[Muson Vecchio]] che ha separato la località Cuccobello, creando una piccolissima enclave, una casa su circa 500 metri quadri, nel comune di Mira.
In lingua veneta parlata c’è un detto che caratterizza la frazione :
 
===Il Passante di Mestre a Vetrego===
''Vetrego, o che me bruso o che me nego'' (Vetrego, o brucio o annego).
[[File:Indicazioni a vetrego.JPG|upright=0.8|thumb|Segnaletica sulla A57]]
 
Il territorio di Vetrego subisce in questo periodo, per la ennesima volta nella sua millenaria storia, uno stravolgimento. Il percorso del [[Passante di Mestre]] (PDM) e le strade accessorie lo hanno reso irriconoscibile. Il PDM inizia a Roncoduro, tra Cazzago di Pianiga e la località “le basse”, passa sotto la ferrovia Venezia – Padova all'altezza del capitello della [[Madonna del Rosario]] con l'opera di ingegneria più importante e difficile, per via di una problematica falda d'acqua sotterranea, di tutto il percorso.<ref>Corriere del Veneto – Venezia e Mestre&nbsp;– 31 agosto 2008&nbsp;– pag.8</ref> Un gigantesco monolite di cemento armato (60 x 20 x 9 metri e con 2 metri di spessore) spinto sotto la ferrovia. Il tracciato prosegue a nord nella località “le alte” per entrare, dopo il Cecenègo, nella frazione di Scaltenigo nella località Formigo.
Sicuramente il detto lo si può far risalire alle opere idrauliche eseguite sul fiume Muson, ultimate nel 1613, dalla Serenissima Repubblica a salvaguardia della laguna e della città di Venezia.
Circa {{M|3|u=km}} sui 32,5 del totale PDM interessano Vetrego sui {{M|6|u=km}} realizzati sul territorio del comune di Mirano.
L’esecuzione del canale pensile tra il Bacino di Sotto di Mirano e il fiume Brenta a Mira tagliò letteralmente (da qui il significato nome), in senso ortogonale ben sei canali e fiumi che hanno il flusso dell’acqua diretta verso la laguna (Menegon, Lusore, Cesenego, Pionca, Serraglio) che furono fatti passare sotto il suo letto per mezzo di sifoni. Quest’opera è l’origine del dissesto idrogeologico che ha prodotto a vetrego numerose inondazioni (la più infausta fu quella del 1725) o di siccità (drammatica quella del 1790).
Come opera accessoria è stato aperto inoltre un casello autostradale della [[Autostrada A57 (Italia)|Autostrada A57]] nella località tra via Ca' Rezzonico e la frazione di Marano di Mira in prossimità dell'area dove nell'anno 1008 c'era la prima chiesa dei frati dell'Abbazia Sant'Ilario. La strada di collegamento si immette, dopo aver sottopassato la ferrovia in una grande rotonda nella via Vetrego, in prossimità della villa dove ha vissuto il poeta e giornalista [[Gino Piva]]<ref>Cavriani Carlo . Gino Piva , tra socialismo e patriottismo- Minellania-Rovigo-1999 p.302</ref>. Questa rotonda stradale raccorda anche la nuova strada costruita a nord della ferrovia che defluisce, dopo un percorso tortuoso e un grande sottopasso della ferrovia in prossimità del tunnel del PDM ad un'altra rotatoria che collega la via San Silvestro e i due tronconi della via Vetrego: quello verso la piazza e quello verso la via Ballò.
 
Considerata la natura argillosa del terreno e quindi scarsamente permeabile si può ben comprendere che quando sarà terminato il costruendo Passante di Mestre il paese continuerà ad essere canzonato con l’amaro detto.
L’essere la più piccola tra le frazioni del Comune di Mirano ha prodotto nei vetreghesi un paio di simpatici detti popolari (in lingua veneta parlata) che descrivono bene come è stato vissuto il rapporto con il Centro.
 
*''Porco Miràn … can no magna can!'' (Maledetto Mirano … il cane non mangia il cane!): imprecazione nei riguardi dei Signori di Mirano, tutti solidali contro la gente delle frazioni.
 
 
*''Quei de Miràn, i passa ancuò e i sajùda domàn!'' (Quelli di Mirano, passano oggi e salutano domani!) .
 
==Alcuni dati demografici==
*[[1119]] 50 abitanti adulti e una decina di abitazioni;
*[[1371]] 160 abitanti.;
*[[1417]] 100 abitanti .;
*[[1689]] 300 abitanti adulti;
*[[1789]] 300 abitanti illetterati;
*[[1855]] 500 abitanti di cui ben 223 sono iscritti all’elencoall'elenco dei poveri;
*[[1895]] 500 abitanti adulti ;
*[[1912]] 865 abitanti;
*[[1951]] {{formatnum:1027}} abitanti;
*[[1971]] {{formatnum:1119}} abitanti con 276 famiglie;
*[[1981]] {{formatnum:1193}} abitanti con 312 famiglie;
*[[1998]] {{formatnum:1148}} abitanti;
*[[2000]] {{formatnum:1216}} abitanti con 382 famiglie;
 
==Attività==
Se per secoli e millenni i vetreghesi hanno vissuto e sopravvissuto di agricoltura ora vivono seguendo le dinamiche socio-demografiche dell’area metropolitana di [[Venezia]], [[Padova]], [[Treviso]].
La stragrande maggioranza degli abitanti lavorano nelle industrie e terziario. Sono solo poche famiglie si dedicano ancora esclusivamente all’agricoltura, certamente si ridurranno ancora con l’ultimazione del Passante di Mestre.
Il resto della campagna vetreghese, formata da piccolissime proprietà, è abitata ed utilizzata dai figli o dai nipoti di quella che era stata definita, negli anni del boom del modello del Nord-Est, la classe degli operai-contadini, ovvero operai di giorno nelle grandi fabbriche del ex polo industriale di Porto Marghera e contadini alla sera, a fine turno e nei fine settimana.
 
La cronologia demografica è una sintesi di diverse fonti.<ref>vedere prgf 67 de"AA. VV. - Piero don Mozzato (a cura di) -Vetrego - Storia e Vita - Mirano – 2000"</ref>.
 
==Storia==
La storia della frazione è legata, come la maggior parte delle piccole comunità italiane, alla storia della comunità religiosa e tutti gli avvenimenti vetreghesi ruotano attorno alla Chiesa e la sua organizzazione (monaci, curati, parroci, missionari, suore) che ne ha garantito la sopravvivenza e la conservazione della memoria storica.
 
===Dal 1008 al 1612===
La microstoria della frazione è legata , come la maggior parte delle piccole comunità italiane, alla storia della comunità religiosa (le attuali famose ''radici cristiane dell’Europa'') e tutti gli avvenimenti vetreghesi ruotano attorno alla Chiesa e la sua organizzazione (monaci, curati, parroci, missionari, suore) che ne ha garantito la sopravvivenza e la conservazione della memoria storica.
 
L'organizzazione cristiana a Vetrego inizierebbe, secondo alcune deduzioni e ritrovamenti, nel [[1008]], con una "[[cappella]]" (ovvero una chiesa priva della fonte battesimale, di norma una succursale di una Chiesa madre dalla quale dipendono i Vicari officianti) localizzata nell'attuale località Ca' Rezzonico, che sarebbe stata costruita dai Monaci di San Benedetto dell'[[Abbazia Sant'Ilario di Venezia]] a [[Malcontenta]]. Una sintetica descrizione del territorio di Vetrego si rintraccia per la prima volta nell'atto di vendita del 15 giugno [[1117]] con cui Ansedisio e Widoto di [[Collalto]], conti della [[Marca trevigiana]] cedevano al monastero di Sant'Ilario diverse proprietà. Successivamente esiste un lascito testamentario del [[1192]] della contessa<ref>Morgante Cristina, Testamento di Speronella 1192, in ''Vetrego, storia e vita'', Mirano 2000</ref>. [[Speronella Dalesmanni]], prima moglie di Jacopino [[da Carrara]], feudataria del Vescovo di Padova, a favore della cappella di [[San Silvestro]] di Vetrego e di [[San Bartolomeo]] di [[Ballò]]. Nel [[1260]] i frati di Sant'Ilario cedettero l'organizzazione della cappella di Vetrego, assieme con le cappelle di Ballò e [[Scaltenigo]], ai sacerdoti della "[[pieve]]" (ovvero la ''chiesa'' dell'[[Alto Medioevo]] quale chiesa battesimale, matrice di tutte le chiese minori e delle assoggettate cappelle) di Santa Maria di [[Borbiago]], frazione di [[Mira (Italia)]], al Vescovo della [[Diocesi di Treviso]]. Successivamente le cappelle di Ballò e di Vetrego si distaccaro nel [[1305]] dalla pieve di Borbiago creando una nuova parrocchia, quella di Ballò, alle dipendenze del Vescovo di Treviso. Ci sono documenti che segnalano nel [[1388]] Bartolomeo Novello, signore di Padova donò ai signori di [[Peraga (Vigonza)|Peraga]], tra altri beni della zona di [[Mirano]], anche il territorio di Vetrego. Negli anni successivi Vetrego seguì le vicissitudini dei territori di [[Mirano]] e delle comunità contermini nella sottomissione alla Repubblica di San Marco.
Per quanto riguarda Vetrego è certificata nel [[1520]] la prima visita del vescovo di [[Treviso]] che autorizzò la costituzione della prima [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] del Santissimo Sacramento. A seguito della volontà della piccola comunità nel [[1573]] venne costruita, nel sito dell'attuale chiesa, la prima Canonica di una "curazia" (ovvero per un ''curato stabile''). Nel [[1597]] fu inaugurata la seconda chiesa.
Nel [[1612]] terminò l'escavazione del Taglio Nuovo o ''Canale di Mirano'', iniziati nel [[1604]] con la completa diversione delle acque del fiume [[Musone (Veneto)|Muson]] (attuale [[Muson Vecchio]]).
 
===Dal 1647 all'alba del Novecento===
{{Vedi anche|Preti e Suore di Vetrego}}
 
Vetrego venne eretta nel [[1647]] a ''curazia stabile'', sottoposta alla parrocchia di Ballò, prevedendo così la residenza di un prete a servizio della comunità. Nel [[1719]] sono ricordate delle presunte apparizioni della Madonna presso l'omonimo [[capitello votivo]], rurale con tema sacro, posto a capo di una strada o incrocio.
==Cronologia storica==
Se nel [[1725]] ci fu un'alluvione talmente disastrosa che portò il livello dell'acqua fin quasi arrivare al soffitto del primo piano della canonica con la conseguente distruzione di tutti i documenti dell'archivio, nel [[1790]] è documentata una drammatica siccità. Le alluvioni si ripeterono con la periodica rottura degli argini del [[Naviglio del Brenta|Brenta]] e del Taglio Nuovo. Così nel [[1825]] ci fu un'alluvione che coinvolse anche i comuni di [[Stra]], [[Vigonovo]], [[Campolongo Maggiore|Campolongo]], [[Fossò]] e la frazione di Sanbruson di [[Dolo (Italia)|Dolo]], e nel [[1827]] il fiume Brenta straripò nuovamente inondando circa 60.000 campi padovani.
L'Impero d'Austria decise di collegare Venezia con la terraferma e così nel [[1842]] venne costruita la ferrovia Padova – Venezia tagliando il territorio vetreghese a nord del centro della borgata. Sempre sotto l'amministrazione austriaca si deve, nel [[1854]], la costruzione della prima strada di collegamento con il centro della frazione Mirano capoluogo, che fino ad allora era solo un viottolo privato di campagna.
Uno dei primi problemi che gli amministratori del Comune di [[Mirano]] affrontarono dopo l'annessione del Veneto ([[1866]]) al [[Regno d'Italia]] fu l'igiene cimiteriale e così nel [[1867]] Vetrego ebbe un primo cimitero provvisorio, nell'attuale sito, lontano dalla seconda chiesa. Per le mura di cinta e la cappella si dovette aspettare il [[1904]]. Dopo due anni di lavoro, nel [[1894]], s'inaugurò un campanile alto 28 metri, proporzionato con la seconda chiesa.
Nel [[1903]] lo Stato italiano istituì la prima e la seconda classe della scuola elementare. Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento la situazione socio-economica cambiò e lo spirito rivendicativo arrivò a far rompere il cerchio di sottomissione e paura dei contadini. Uno dei fatti più significativi, che si inserisce nel contesto nazionale di rivolte contadine, avvenne il 15 novembre [[1907]]: i vetreghesi assaltarono la villa di uno dei grandi proprietari. I tumulti finirono con l'arresto di decine di persone e i processi andarono particolarmente per le lunghe tanto che nel giugno del [[1908]] c'erano ancora otto contadini in carcere e solo l'aiuto (legale ed economico) di Monsignor [[Angelo Brugnoli]] riuscì a farli uscire dalla prigione.
 
===Dall'autonomia ecclesiastica al 1946===
Nel:
 
*[[1008]] L’organizzazione cristiana a Vetrego inizierebbe, secondo alcune deduzioni e ritrovamenti, nel 1008, con una ''cappella'' (ovvero una chiesa priva della fonte battesimale, di norma una succursale di una Chiesa madre dalla quale dipendono i Vicari officianti) localizzata nell’attuale località Ca’ Rezzonico, che sarebbe stata costruita dai Monaci di San Benedetto dell’abbazia di Sant’Ilario di [[Malcontenta]], [[Venezia]].
*[[1192]] Esiste un lascito testamentario della contessa Dalesmanini , feudataria del Vescovo di Padova, a favore della cappella di san Silvestro di Vetrego e di san Bartolomeo di [[Ballò]].
*[[1260]] I frati di Sant'Ilario cedettero l’organizzazione della cappella di Vetrego, assieme con le cappelle di Ballò e Scaltenigo, ai sacerdoti della ''pieve'' (ovvero la chiesa dell’alto [[Medio Evo]] quale chiesa battesimale, matrice di tutte le chiese minori e delle assoggettate cappelle) di Santa Maria di [[Borbiago]] , frazione di Mira VE , al Vescovo della [[Diocesi di Treviso]].
*[[1305]] Le cappelle di Ballò e di Vetrego si distaccaro dalla pieve di Borbiago creando la nuova parrocchia Ballò alle dipendenze del Vescovo di Treviso.
*[[1388]] Bartolomeo Novello, signore di Padova donò ai signori di [[Peraga]], tra altri beni della zona di Mirano, anche il territorio di Vetrego.
*[[1388]] Il paese seguì le vicende dei territori di [[Mirano]] e delle comunità miranesi nella sottomissione alla Repubblica di San Marco.
*[[1520]] La prima visita del vescovo di Treviso che autorizzò la costituzione della prima Confraternita del Santissimo Sacramento.
*[[1573]] Venne costruita, nel sito dell’attuale chiesa, la prima Canonica della ''curazia'' (ovvero per un curato stabile).
*[[1597]] Fu innaugurata la costruzione della seconda chiesa, ora trasformata nell’attuale oratorio.
*[[1612]] Terminò l’escavazione del '''Taglio Nuovo''' o Canale di Mirano, iniziati nel 1604 con la completa diversione delle acque del fiume [[Muson]].
*[[1647]] Vetrego venne eretta a curazia stabile, comunità con un Curato, (sotto parrocchia di Ballò), prevedendo così la residenza di un prete a servizio della comunità.
*[[1719]]Vengono segnalate delle presunte apparizioni della Madonna presso l’attuale capitello (un’edicola rurale con tema sacro, posta a capo di una strada o incrocio).
*[[1725]] Un’alluvione portò il livello dell’acqua fin quasi arrivare al soffitto del primo piano della canonica con la conseguente distruzione di tutti i documenti dell’archivio.
*[[1790]] Viene docomentata una drammatica siccità.
*[[1825]] Ci fu un’alluvione, con rottura degli argini del [[Brenta]] e del Taglio, coinvolgendo anche i comuni [[Strà]], [[Vigonovo]], [[Campolongo]], [[Fossò]], Sanbruson di [[Dolo]].
*[[1827]] Il fiume Brenta straripa inondando circa 60000 campi padovani;
*[[1842]] Viene costruita la [[ferrovia Padova – Mestre]], a nord del centro abitato.
*[[1854]] Fu costruita la prima strada di collegamento con il centro della frazione Mirano capoluogo, fino ad allora era solo un viottolo di campagna.
*[[1867]] Costruzione del primo cimitero provvisorio, nell’attuale sito, lontano dalla seconda chiesa
*[[1894]] Inaugurazione del campanile, alto 28 metri , iniziato due anni prima;
*[[1903]] Istituzione della prima e seconda classe della scuola elementare statale;
*[[1904]] Inaugurazione delle cinta e della cappella del cimitero.
*[[1907]] Rivolta contadina con decine di arresti.
*[[1912]] Vetrego diventa parrocchia autonoma della Diocesi di Treviso
*[[1929]] Circa 50 abitanti vengono incarcerati perché sospettati della uccisione di un fascista.
*[[1932]] Viene costruita a sud del centro abitato l’ [[autostrada Padova – Mestre]] e la località le ''Basse'' sono tagliate in due.
*[[1936]] Solenne cerimonia per l’assegnazione della [[Medalia d’Argento al Valor Militare]] al carabiniere Giuseppe Comin, caduto in guerra d’Etipia .
*[[1938]] Inaugurazione della nuova chiesa, costruita in solo 8 mesi da una comunità di circa mille abitanti.
*[[1944]] Bombardamento della linea ferroviaria e delle case adiacenti.
*[[1946]] Muore [[Gino Piva]] e arrivano le Suore Fracescane di Cristo Re
*[[1957]] Inaugurazione della nuova scuola materna, progetto dell’architetto Antonio Venezian, e creazione dell’attuale piazza .
*[[1957]] Drammatico incidente al vecchio passaggio a livello (attuale sottopasso) verso Mirano. Il 22 dicembre, in una giornata di nebbia fitta, un fraintendimento tra il casellante Baiardo e il responsabile della stazione di Mira-Mirano, provocò la morte di tre persone : l’assessore comunale Ferruccio De Prà, il segretario comunale Primo Sartori e l’autista Silvano Pistellato.
*[[1962]] Raddoppio dell’Autostrada Venezia – Padova.
*[[1993]] Costruzione della terza corsia dell’Autostrada e la località "le Basse" ritorna per l’ennesiva volta sott’acqua.
*[[1996]] Lasciano l’attività la comunità ddelle Suore.
*[[1997]] Chiusura delle scuole elementari e i bambini devono andare a Ballò o Scaltenigo.
*[[1999]] Costruzione del sottopasso in sostituzione del passaggi a livello verso Mirano e chiusura definitiva del passaggi a livello verso Scaltenigo
 
 
 
==La terra e la vita==
 
==Padroni e contadini ==
 
All’inizio dell’ottocento il censimento napoleonico c’erano solo 5 famiglie che possedevano il terreno che lavoravano; la stragrande maggioranza dei campi erano in mano ai latifondisti. Oltre ai nobili Costantino [[Morosini]], Giovanni [[Grimani]], Abbondio [[Rezzonico]], Giovanni [[Venuti]] e ai Conti [[Costa]] di Venezia, erano padroni di Vetrego anche Andrea Bellini, Bernardo Monferdini ed Alessandro Bonvecchiato, il quale da solo ne possedeva ben il 41% del totale
Con il passar degli anni e la sostituzione della borghesia ai nobili veneziani fra i proprietari dei campi vetreghesi si ritrovano i Dalla Pozza di Marano di Mira, i Beati da [[Spinea]] e i [[Cantelàn]] da Santa Maria di Sala. Oltre che i capi possedevano anche una buona parte delle abitazioni. Ad esempio i Bonvecchiato possedevano una trentina di case e una delle due osterie; i Rezzonico ne avevano una quindicina compresa la seconda osteria.
Tra il 1895 e il 1912 ci fu un aumento di 365 abitanti merito sia del miglioramento igienico - sanitario e la riduzione del tasso di mortalità che dell’importante fenomeno di migrazione di nuovi nuclei famigliari che acquistarono piccoli appezzamenti di terreno. Tra di loro ci furono diverse famiglie che ritornavano da un periodo emigrazione oltreoceano, altre arrivano dai paesi vicini.
 
==La rivolta contadina del 1907==
 
Oltre ai nuovi arrivati anche alcuni vecchi abitanti di Vetrego erano riusciti a diventare proprietari del podere che avevano lavorato per secoli come fittavoli. La situazione socio-economica era cambiata e lo spirito rivendicativo era arrivato a far rompere il cerchio di sottomissione e paura che dai tempi dei monaci di Sant’Ilario, passando per i nobili veneziani e gli ultimi borghesi li aveva tenuti legati alla terra altrui.
Uno dei fatti più significativi avvenne il 15 novembre [[1907]], quando tre famiglie, fittavoli del latifondista Guido Della Pozza, si ribellarono. Il proprietario voleva che le tre famiglie che lavoravano i terreni che aveva da poco acquistato se ne dovevano andare per lasciar posto a tre nuove famiglie provenienti da fuori paese. Avuta la notizia i componenti delle tre famiglie, con l’aiuto dei vicini di casa che solidarizzarono con loro, marciarono all’assalto della villa del Pozza a Marano, poco lontano dal paese, facendo volare le tegole.
Per sedare i tumulti dovettero intervenire i Carabinieri a cavallo, i quali arrestarono diversi dimostranti, compresa una donna in avanzato stato di gravidanza tanto che partorì il figlio durante il periodo dell’arresto.
Della rivolta si dovette interessare il Sindaco di Mirano Paolo Errera, il Curato di Vetrego, l’ex proprietario Saviane Bassiner da Belluno in quanto non aveva provveduto a sgombrare le persone e gli effetti come indicato nel contratto, il Commissario di Pubblica Sicurezza e il Capitano comandante dell’80° Reggimento di Fanteria.
Venne trovato un accomodamento e le tre famiglie poterono continuare l’affittanza per un altro anno agricolo, fino al successivo San Martino ma diversi rivoltosi rimasero in prigione per diversi mesi in attesa processo. Ancora nel giugno del [[1908]] c’erano ancora ben otto contadini in carcere. Subirono un’istruttoria particolarmente lenta e complessa e ben due processi e solo l’aiuto (legale e ed economico) del Monsignor [[Angelo Brugnoli ]] riuscì a farli uscire dalla prigione.
 
Dopo anni di malumori, grazie anche alla ''dignità'' demografica, la [[Diocesi di Treviso]] promosse nel [[1912]] Vetrego a [[parrocchia]] autonoma.
Nel [[1932]] il paese fu tagliato un'altra volta con la costruzione (nelle località Ca' Rezzonico e le Basse) dell'attuale [[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]] (Tratto [[Padova]] - [[Mestre|Mestre Venezia]]).
Nel [[1936]] conobbe un momento di popolarità con la visita di un gran numero di autorità per l'assegnazione della [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] al carabiniere Giuseppe Comin, caduto nella [[guerra d'Etiopia]].
A Vetrego soggiornò dal [[1935]] al [[1946]] [[Gino Piva]].
Nel [[1938]], in otto mesi, fu costruita una nuova [[Chiesa (architettura)|chiesa]], pagata dai cittadini.
Durante gli anni della [[seconda guerra mondiale]] Vetrego subì bombardamenti aerei e fu attraversato da varie formazioni militari in virtù della sua ubicazione sita tra l'asse ferroviario e quello autostradale Padova - Venezia.
 
===Dal 1946 ai giorni nostri===
Nel dopoguerra ci fu l'insediamento nel [[1946]] delle [[Suore Francescane di Cristo Re]].<ref>AA. VV. – Suore Francescane di Cristo Re – 50 anni di apostolato a Vetrego – 23 giugno 1996</ref> Tale presenza rimarrà per 50 anni (fino al [[1996]]) educando intere generazioni. La prima sede dell'Asilo (ora scuola materna) era il riadattamento dell'ex-chiesa, ora oratorio. Nel [[1957]], venne inaugurata la nuova scuola materna parrocchiale (progetto dell'architetto Antonio Venezian) e la creazione dell'attuale piazza.
Il 22 dicembre dello stesso anno morirono due amministratori comunali e l'autista in un incidente ferroviario ad un passaggio a livello, incidente dovuto alla fitta nebbia.<ref>vedere Delibera CC Mirano n.1-11 febbraio 1958</ref>
Nel ([[1962]]) ci fu il raddoppio (e successivamente la terza corsia nel [[1993]]) dell'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]], opere che coincisero con l'ennesima inondazione della località le Basse.
La riduzione della natalità e la razionalizzazione del sistema scolastico provocano nel [[1997]] la chiusura delle scuole statali. Le scuole più vicine sono, come prima del [[1903]], nelle frazioni di [[Ballò]] e [[Scaltenigo]].
 
==Monumenti==
===La chiesa e il campanile===
Progettata dall'architetto [[Luigi Candiani (architetto)|Luigi Candiani]] nel [[1937]] ed inaugurata nel [[1938]]. È alta {{M|15|u=m}}, larga {{M|13|u=m}}, profonda {{M|24|u=m}}. Nel [[1951]] viene affrescata dal pittore Gino Borsato.
La chiesa contiene un frammento, recuperato dalla prima chiesetta, di una scultura quattrocentesca con raffigurazione a bassorilievo della Madonna col Bambino e San Giovannino, probabile opera dello scultore padovano Nicolò Pizzolo ([[Padova]] [[1420]]-[[1453]].)
 
Il campanile è alto 28 metri ed è stato realizzato, dopo due anni di lavoro, nel [[1894]] per la vecchia chiesa, ora oratorio. Possiede 4 campane in Lab3 accordate secondo la scala diatonica maggiore, fuse dalla [[fonderia Colbachini]] di Padova nel 1959.
===La Chiesa===
Progettata dall’architetto Luigi Candiani nel [[1937]] ed inaugurata nel 1938. E’ alta 15 m , larga 13 m, profonda 24 m . nel 1951 viene affrescata dal pittore Gino Borsato.
La chiesa contiene di pregevole il frammento, recuperato dalla prima chiesetta, di una scultura quattrocentesca con la raffigurazione a bassorilievo della Madonna col Bambino e San Giovannino, probabile opera dello scultore padovano Nicolò Pizzolo ([[Padova]] [[1420]]-[[1453]].)
 
===Il Campanile ===
Ultimato in due anni di lavoro nel 1894 per la vecchia chiesa, ora oratorio. E’ alto 28 metri.
 
===Monumento ai caduti===
 
Il monumento è stato eretto nel aprile [[1922]] per onorare i 28 caduti nelle guerre, opera dello scultore Giovanni Manfren.
Il monumento è stato inaugurato il 6 aprile [[1922]] per onorare i 17 caduti nella [[prima guerra mondiale]] e successivamente venne usato per i 10 caduti della [[seconda guerra mondiale]]. L'opera è dello scultore Giovanni Manfren di Venezia.
 
===Case padronali===
Nel catasto napoleonico esistevano a Vetrego quattro case patrizie e padronali, due di queste sono state demolite tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Tra parentesi il numero del catasto.
*Ca’ Rezzonico (n°494), demolita all’inizio del Novecento, era collocata alla fine dell’attuale via Ca’ Rezzonico. Questa villa fu frequentata d’estate (dal [[1712]] al [[1714]]) dallo studente di diritto dell’Università di Padova, Carlo Rezzonico di Venezia, futuro papa [[Clemente XIII]] .
*Ca’ Costa (N° 432), demolita nell’Ottocento, in prossimità del canale Cognaro .
*Ca’ Bellini, in via Basse. Fu costruita nel 1620.
*Ca’ Monferini (N°113), in via Vetrego, verso Mirano. In questa casa abitò [[Gino Piva]] dal 1935 al 1946.
 
Nel catasto napoleonico esistevano a Vetrego quattro case patrizie e padronali, due di queste sono state demolite tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Tra parentesi il numero del catasto.
==Attività e sportive==
*Ca' Rezzonico (n°494), demolita all'inizio del Novecento, era collocata alla fine dell'attuale via Ca' Rezzonico. Questa villa fu frequentata d'estate (dal [[1712]] al [[1714]]) dallo studente di diritto dell'Università di Padova, Carlo Rezzonico di Venezia, futuro [[papa Clemente XIII]].
*La squadra di calcio A.C. Vetrego, nasce nel 1971 con i colori sociali giallo-blù. Nel 1985 viene promossa in 2° categoria dilettanti.
*Ca' Costa (N° 432), demolita nell'Ottocento, in prossimità del canale Cognaro.
*Ca' Bellani, in via Basse. Fu costruita nel 1620.
*Ca' Monferini (N°113), in via Vetrego, verso Mirano. In questa casa abitò [[Gino Piva]] dal 1935 al 1946.
 
==Attività sportive==
La squadra di calcio A.C.D. Vetrego, nasce nel 1971 con i colori sociali giallo-blu. Nel 1985 viene promossa in 2ª categoria dilettanti, serie in cui milita tuttora nel campionato provinciale di Venezia 2016/17.
 
==Attività socio economiche==
===Fine Ottocento===
 
All'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] il censimento napoleonico c'erano solo 5 famiglie che possedevano il terreno che lavoravano; la stragrande maggioranza dei campi erano in mano ai latifondisti. Oltre ai nobili veneziani Costantino [[Morosini (famiglia)|Morosini]], Giovanni [[Grimani]], Abbondio [[Rezzonico (famiglia)|Rezzonico]], Giovanni Venuti e ai Conti Costa, erano padroni di Vetrego anche Andrea Bellini, Bernardo Monferdini ed Alessandro Bonvecchiato, il quale da solo ne possedeva ben il 41% del totale.
Con il passar degli anni e la sostituzione della borghesia ai nobili fra i proprietari dei campi vetreghesi si ritrovano i Dalla Pozza di [[Marano Veneziano]], i Beati da [[Spinea]] e i Cantelàn da [[Santa Maria di Sala]]. Oltre che i campi possedevano anche una buona parte delle abitazioni. Ad esempio i Bonvecchiato possedevano una trentina di case e una delle due osterie; i Rezzonico ne avevano una quindicina compresa la seconda osteria.
Alla visita pastorale del vescovo di Treviso del 1883, fu verbalizzato che vi erano ''"abitanti 500, inconfessi 5: tutti contadini. Un terzo di parrocchia è in posizione che, specialmente d'inverno, è assolutamente impraticabile [...] Quei di Vetrego sono poverissimi ed emigrano" ''<ref>Gabriele De Rosa in Tempo religioso e tempo storico- vol. 2 pg 60 - Ediz. di Storia e letteratura - anno 1987</ref>.
Tra il [[1895]] e il [[1912]] ci fu un notevole incremento di abitanti, merito sia del miglioramento igienico - sanitario che della riduzione del [[tasso di mortalità]] e dell'importante fenomeno di [[migrazione]] di nuovi nuclei famigliari che acquistarono piccoli appezzamenti di terreno. Tra di loro ci furono diverse famiglie che ritornavano da un periodo [[emigrazione]] oltreoceano ([[Brasile]], [[Stati Uniti d'America|USA]]), altre arrivano dai paesi vicini.
 
===Fine Novecento===
Se per secoli e millenni i vetreghesi hanno vissuto e sopravvissuto di agricoltura ora vivono seguendo le dinamiche socio-demografiche dell'area metropolitana compresa tra le città di [[Venezia]], [[Padova]], [[Treviso]]. La stragrande maggioranza degli abitanti lavora nelle industrie e nel terziario. Solo poche famiglie si dedicano ancora esclusivamente all'[[agricoltura]]. Il resto della campagna vetreghese, formata da piccolissime proprietà, è abitata ed utilizzata dai figli e dai nipoti di quella che era stata definita, negli anni del boom economico del Nord-Est, la cosiddetta ''classe degli operai-contadini''', ovvero operai di giorno nelle grandi fabbriche del ex polo industriale di [[Porto Marghera]] e contadini alla sera, a fine turno e nei fine settimana.
 
==Tradizioni e folclore==
L'essere la più piccola tra le frazioni del Comune di [[Mirano]] ha prodotto nei vetreghesi alcuni detti popolari<ref name="ref_A" />.(in lingua veneta parlata).
* "''Porco Miràn … can no magna can!''" (Maledetto Mirano … cane non mangia cane!): imprecazione nei riguardi dei Signori di Mirano, tutti solidali contro la gente delle frazioni.
* "''Quei de Miràn, i passa ancuò e i sajùda domàn!''" (Quelli di Mirano, passano oggi e salutano domani!).
 
===Un detto , un paese===
==Cittadini illustri di Vetrego==
* '''"''Vetrego, o che me bruso o che me nego''"''' (Vetrego, o mi brucio o mi annego).
 
Sicuramente il detto va fatto risalire alla realizzazione delle opere idrauliche relative all'esecuzione del canale artificiale "[[Taglio Nuovo]]" del fiume [[Muson Vecchio]]. Questo canale è ancora oggi l'origine del dissesto idrogeologico che ha prodotto a Vetrego numerose inondazioni (la più infausta fu quella del [[1725]]) o, considerata la natura argillosa del terreno e quindi scarsamente permeabile, di siccità (drammatica quella del [[1790]]).
*[[Angelo Brugnoli ]], sacerdote, sindacalista, dirigente della diocesi di Treviso, Canonico Di Asolo
*[[Milan Renzo]] , Sindaco del Comune di Mirano;
*[[Gino Piva]] , sindacalista, socialista, giornalista e poeta e uomo politico italiano
*[[Papa Clemente XIII]], Carlo Rezzonico, figlio dei proprietari terrieri di via Ca’Rezzonico.
 
== Note ==
==Bibliografia==
<references/>
* AAVV - Piero don Mozzato (a cura di) -Vetrego - Storia e Vita - Mirano – 2000
 
* AAVV – Vetrego – domenica 4 ottobre 1987 – 50° della Chiesa , 75° della Parrocchia
==Bibliografia==
* AAVV – Suore Francescane di Cristo Re – 50 anni di apostolato a Vetrego – 23 giugno 1996
* AA. VV. - Piero don Mozzato (a cura di) -Vetrego - Storia e Vita - Mirano – 2000
*Emilio Bonamico , Mirano - Monografia - Mirano 1874
* AA. VV. – Vetrego – domenica 4 ottobre 1987 – 50º della Chiesa, 75º della Parrocchia
* AA. VV. – Suore Francescane di Cristo Re – 50 anni di apostolato a Vetrego – 23 giugno 1996
*Emilio Bonamico, Mirano - Monografia - Mirano 1874
*Emilio Perizzolo, Ad immagine della nostra terra – Vetrego, i vetreghesi e la loro storia – Mirano 1986
*Giorgio Orfeo Vecchiato - ''C'era una volta Vetrego (pagine-Storia pere unacultura storiapopolare del paese)''- ed. Almigivec Computer Editions -seconda Miranoedizione ,Roma 19972016
* (*) Corriere del Veneto – Venezia e Mestre&nbsp;– 31 agosto 2008&nbsp;– pag.8
 
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