Monopoli (Italia): differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Monopoli
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Angelo Annese
|Partito = [[centro-destra]]
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2018#Monopoli|10-6-2018]]
|Data rielezione = [[Elezioni comunali in Puglia del 2023#Monopoli|15-5-2023]]
|Data istituzione = 28-1-1895
|Latitudine gradi = 40
|Latitudine minuti = 57
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 17
|Longitudine minuti =
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Sottodivisioni = [[#Contrade|contrade]]
|Divisioni confinanti = [[Alberobello]], [[Castellana Grotte]], [[Fasano]] ([[Brindisi|BR]]), [[Polignano a Mare]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 1066
|Diffusività = bassa
|
|Patrono = [[Madonna della Madia]], [[san Francesco da Paola]] (patrono secondario dal [[1647]])
|Festivo = 16 dicembre
|PIL =
|PIL procapite = 15516,4 €
|Mappa = Map of comune of Monopoli (metropolitan city of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Monopoli all'interno della città metropolitana di Bari
|Acque interne = trascurabili
}}
'''Monopoli''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/moˈnɔpoli/|it}}; ''Menòple'' in [[Dialetti della Puglia centrale|dialetto monopolitano]],<ref>[[Luigi Reho]], ''Dizionario etimologico del monopolitano'', Schena Editore, [[Fasano]] 1988, p. 1027.</ref> <small>pron.</small> {{IPA|[məˈnɔːpələ]|nap}} {{Link audio|Menòpele.ogg|<small>ascolta</small>}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA|072030}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]].
Estesa su un territorio di oltre 150 km² e affacciata sul [[Mare Adriatico|mar Adriatico]], lungo la costa sud-orientale della regione, Monopoli si configura come una delle realtà urbane di maggiore rilievo del territorio sia per ampiezza territoriale sia per consistenza demografica<ref>{{Cita web|url=https://www.comuni-italiani.it/072/030/statistiche/classifiche.html|titolo=Monopoli: Posizione nelle Classifiche|sito=www.comuni-italiani.it|accesso=2025-07-14}}</ref>. La città riveste inoltre un ruolo di primo piano nell’ambito del [[Turismo in Italia|turismo]] regionale, distinguendosi come una delle mete più apprezzate e frequentate della costa adriatica pugliese<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=r.cris|url=https://italiafreepress.it/news/destinazioni-turistiche-pugliesi-monopoli-ai-primi-posti/|titolo=Destinazioni turistiche pugliesi, Monopoli ai primi posti {{!}} Italia free press|data=2024-10-11|accesso=2025-07-14}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=OpenContent Scarl|url=https://www.comune.monopoli.ba.it/Novita/Comunicati/Crescono-i-turisti-in-citta-ma-e-boom-di-stranieri|titolo=Crescono i turisti in città ma è boom di stranieri|sito=Città di Monopoli|data=2024-09-06|accesso=2025-07-14}}</ref>. Il suo centro storico, di origine [[Medioevo|medievale]] e ricco di testimonianze archeologiche, architettoniche, religiose e culturali, convive armoniosamente con un [[Costa|litorale]] caratterizzato da spiagge sabbiose, calette rocciose e acque limpide.
Alle spalle della costa, il territorio rurale si estende verso le colline della [[Murge|Murgia]], offrendo un paesaggio punteggiato da antiche [[Masseria|masserie fortificate,]] [[Oliveto|uliveti secolari]] e [[Neoclassicismo|ville neoclassiche]], che rappresentano un ulteriore elemento di richiamo per il turismo culturale e naturalistico, contribuendo a definire l’identità storico-paesaggistica del comprensorio monopolitano<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Cosimo|url=https://www.sudestonline.it/2019/10/23/uncategorized/le-masserie-fortificate-di-monopoli-a-cura-di-walter-lagana/|titolo=Le masserie fortificate di Monopoli (a cura di Walter Laganà)|sito=SudEstOnline|data=2019-10-23|accesso=2025-07-14}}</ref>.
== Geografia fisica ==
{{Vedi anche|Geografia della Puglia}}
=== Territorio ===
[[File:Monte San Nicola (Monopoli) 2.jpg|sinistra|miniatura|Veduta del territorio di Monopoli dal [[Monte San Nicola (Puglia)|monte San Nicola]]. ]]
La città di Monopoli sorge lungo il litorale [[Mare Adriatico|adriatico]] a 40 chilometri a sud di [[Bari]], nella zona geografica della [[Terra di Bari (regione storica)|Terra di Bari]], in particolare nel settore sud-orientale della [[Conca di Bari]], il cui rilievo, man mano che ci si avvicina alla costa, presenta talora una forte inclinazione, formando un ripido gradino localmente chiamato ''Le Serre''. Tale pendenza, rilevabile a pochi chilometri dal centro, delimita due [[Paesaggio|paesaggi]] nettamente distinti: uno pianeggiante, denominato ''marina'', che si estende verso il mare, e uno sollevato, sì da formare una specie di [[tavolato]] - denominato ''selva'' - che si spinge verso l'interno fino ad un'altezza massima di 408 metri<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/072/030/clima.html|titolo=Monopoli: Clima e dati geografíci|accesso=2 febbraio 2023}}</ref>, nella zona dei monti Carbonara in contrada Aratico. Tale gradino è dovuto all'azione erosiva del mare e segna un successivo stadio del sollevamento a cui tutta la regione delle Murge andò soggetta nel [[Pliocene]], quando essa emergeva nella sua parte più elevata. Il territorio della città di Monopoli si estende complessivamente su una superficie di 157,89 km². La [[costa]], lunga quasi 15 chilometri, è bassa e frastagliata: con oltre 25 cale ed ampie distese sabbiose risulta particolarmente adatta alla [[Balneazione|balneazione e all'esplorazione della vita sottomarina]].<ref name="ReferenceA">{{Cita libro |autore = Sebastiano Lillo|titolo = Monopoli, Sintesi storico-geografica|anno = 1976|editore = Colucci|città = Monopoli|pp = 31-33}}</ref>
Secondo un recente studio del 2021, l'area urbanizzata di Monopoli risulta essere la terza della provincia di Bari per estensione dopo [[Altamura]] e [[Bari]]; decima della regione dopo [[Cerignola]].
{{Senza fonte}}Il restante territorio è diviso in unità denominate ''contrade'', alcune delle quali oramai incluse all'interno del centro abitato. Sono caratterizzate dalla presenza di antiche [[masseria|masserie]] fortificate (centri di conduzione di attività agricole), chiese e insediamenti rupestri, [[Trullo|trulli]], ville patrizie neoclassiche e [[Casa colonica|case coloniche]]. La coltivazione predominante è costituita da [[Olea europaea|ulivi]] e [[Prunus dulcis|mandorli]], ma non mancano alberi da frutta ([[agrume|agrumi]], [[Prunus avium|ciliegi]], [[ficus carica|fichi]]) e soprattutto ampie coltivazioni di [[ortaggio|ortaggi]]. La vegetazione spontanea, in prevalenza [[macchia mediterranea]], è ancora presente in diverse zone
==== Idrologia ====
[[File:Lama belvedere monopoli.png|sinistra|miniatura|Il torrente Ferraricchio in piena a causa di piogge torrenziali (2021)]]
I corsi d'acqua sono di fatto assenti in superficie: tuttavia, in occasione di [[Rovescio (meteorologia)|rovesci]] particolarmente intensi, si riattivano periodicamente [[lama (geologia)|lame]] a carattere torrentizio fra cui i ''torrenti'' ''Ferraricchio'' e ''San Donato''. Si tratta di incisioni erosive poco profonde che convogliano le acque piovane della ''selva'' verso il tratto finale del bacino idrografico cui appartengono, con [[Foce|foci]] che si aprono in alcune calette della costa monopolitana o che, in altri casi, risultano obliterate da opere di [[urbanizzazione]] della seconda metà del Novecento. Altri corsi d'acqua oggi di fatto scomparsi sono il ''Belvedere'', il ''Santa Cecilia'', il ''Lama di Maga'' e il ''Giordano,'' localmente chiamati ''mene''. La falda freatica è invece ricca di acqua dolce. L'unica [[sorgente]] nota del territorio monopolitano è la cosiddetta 'Acqua di Cristo', di natura salmastra, che sbocca a livello del mare nei pressi della 'Grotta delle Mura', lungo il litorale<ref>{{Cita libro|titolo=G. Merla, A. Ercoli, Note illustrative della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:100.000: foglio 190. Monopoli, Cava dei Tirreni 1971}}</ref>.
Nel litorale a Sud di Monopoli, in area privata, si apre inoltre un piccolo [[lago salato]], di natura artificiale, detto ''Lago di Santo Stefano'' per la sua ubicazione nei pressi dell'omonimo [[Castello di Santo Stefano|castello]]. Si tratta di un piccolo specchio d'acqua, circondato da una folta [[macchia mediterranea]], direttamente collegato all'[[Mare Adriatico|Adriatico]] tramite una galleria artificialmente scavata nella roccia<ref>{{Cita web|url=https://www.barinedita.it/reportage/n3013-monopoli-vicino-al-mare-si-nasconde-una-meraviglia--il-lago-di-santo-stefano|titolo=Monopoli, vicino al mare si nasconde una meraviglia: il lago di Santo Stefano|sito=Barinedita|accesso=5 agosto 2021}}</ref>.
==== Geologia e fenomeni carsici ====
[[File:Grotte Impalata.jpg|thumb|left|Voragine dell'Impalata, corridoio dei pozzi.]]La [[Giacitura (geologia)|giacitura]] prevalente del suolo è di tipo collinare. I terreni superficiali, di natura [[calcare]]a, risultano appartenenti al gruppo delle ''[[Terra rossa|terre rosse]]''. Le rocce sono prevalentemente risalenti all'[[Mesozoico|Era Mesozoica]], del gruppo ''calcari delle [[Murgia|Murge]]'' e ''[[tufo|tufi]] delle Murge''. Le coste sono a nord alte e frastagliate con poche cale sabbiose; a sud, alte e frastagliate con numerose cale sabbiose; infine, nella zona fino ad [[Egnazia]], le coste sono basse e sabbiose con numerosi lidi costieri<ref name=":0">{{Cita libro |autore = Stefano Carbonara|titolo = Monopoli nel Secondo Novecento|anno = 2005|editore = Schena|città = Fasano}}</ref> Nell'altopiano si aprono numerose grotte e inghiottitoi di origine [[Carsismo|carsica]]. Tra i principali:
* La ''voragine dell'Impalata''<ref>{{cita testo|url=http://www.fspuglia.it/catastogotte_elenco.html|titolo=FSP - Federazione Speleologica Pugliese<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=7 agosto 2012|dataarchivio=29 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120429193526/http://www.fspuglia.it/catastogotte_elenco.html|urlmorto=sì}}</ref>, che si apre sul fondo di una grande [[dolina carsica|dolina]] nell'omonima contrada, caratterizzata dalla presenza di un [[pozzo]] perfettamente verticale a sezione quasi circolare, del diametro di circa 2 metri, che si spinge a 97,30 metri di profondità. A circa 83 metri si incontra un breve e alto corridoio di circa 40 metri, piuttosto pericoloso a causa della presenza, forse solo stagionale, di [[anidride carbonica]]. Sul fondo del pozzo si dipana un corridoio orizzontale dove la percentuale di [[ossigeno]] torna accettabile.<ref>Questo percorso, piuttosto angusto, è ricchissimo di [[Stalattite|stalattiti]], [[Stalagmite|stalagmiti]], di rare e delicatissime concrezioni ad andamento anche orizzontale e di piccole pozze d'acqua. Sul pavimento si notano alcuni fori circolari del diametro di circa 15 cm attraverso i quali si intravede un piccolo specchio d'acqua sottostante e inaccessibile. Il ''corridoio dei pozzi'', lungo 51,5 metri, si restringe fino a rendere molto difficoltosa il proseguimento dell'esplorazione. La voragine dell'Impalata fu esplorata per la prima volta nell'agosto del 1969 dal ''Gruppo Speleologico Monopolitano''.</ref>
* ''Grotta di Santa Lucia, ''in contrada Aratico, grande e articolato complesso carsico che sarebbe caratterizzato dalla presenza della seconda caverna più grande d'Italia.<ref>La più grande caverna d'Italia è la "Grotta Gigante" in territorio di [[Trieste]].</ref> L'ingresso della Grotta di Santa Lucia è posizionato a 375 metri sul livello del mare ed è costituito da un pozzo verticale del diametro di circa 1,1 metri e della profondità di 25 metri che sbuca, dopo aver intercettato una piccola [[cengia]], sulla volta di una colossale grotta di forma vagamente ellittica, in sezione orizzontale, le cui misure risulterebbero di circa 170 per 56 metri.<ref>In sezione verticale le misure sono variabili in quanto in corrispondenza del foro centrale superiore esiste una collinetta di detriti di circa 40 metri di altezza, mentre nell'angolo nord-est, tramite un pozzo, si raggiungono i 161 metri di profondità rispetto alla quota di accesso. Da questo punto, caratterizzato da un forte restringimento del corridoio orizzontale, si accede ad un altro complesso di pozzi e brevi tratti orizzontali, fino a raggiungere la quota di 280 metri rispetto alla quota di ingresso, ossia a quota 95 metri sul livello del mare e quindi a poche decine di metri dal livello della [[falda freatica]]. <span>La grotta di Santa Lucia, sulla quale aleggiavano sinistre storie di persone gettate vive nella [[Inghiottitoio|grave]] da Giorgio Palmisani, brigante di Alberobello, fu esplorata per la prima volta il 26 dicembre del </span>[[1938]]<span> da speleologi monopolitani che effettuarono la pericolosa discesa con mezzi di fortuna (corde di canapa e lumi a petrolio).</span><span> Dopo altre tre spedizioni succedutesi nel corso dei decenni</span><span>, nel 2013 il </span>''Gruppo Ricerche Carsiche di Putignano''<span> (che dal 1995 compie studi all'interno del complesso carsico) e </span>''l'[[Università degli Studi di Bari]]''<span> hanno ripreso sistematicamente le esplorazioni del </span>''Gruppo speleologico Monopolitano''<span>, portando a compimento e perfezionando le vecchie rilevazioni degli ambienti carsici con moderni sistemi </span>''laser scanner''<span>.</span></ref> Vari indizi di natura altimetrica, morfologica e geologica fanno ipotizzare che questo imponente complesso di grotte, corridoi e voragini sia solo un tratto di un grande corso d'acqua sotterraneo, attualmente completamente asciutto ai livelli esplorati che, partendo dall'altopiano e sprofondando molto più in basso, si dirige verso il [[canale di Pirro]] per raggiungere il fondo dei grandi inghiottitoi ivi presenti.
* ''Voragine della Cavallerizza''. Da un inghiottitoio, sempre in territorio di Monopoli, presente non lontano dalla storica masseria della Cavallerizza nell'omonima contrada, si accede ad un complesso sistema di pozzi e corridoi, tuttora attivo, caratterizzato dalla presenza di acqua, in pozze e in un laghetto intermedio, fino a raggiungere, con un ultimo e più profondo pozzo di 170 metri perfettamente verticale, un lago posto a circa 300 metri di profondità rispetto alla quota d'ingresso.<ref>Questo lago, di dimensioni e profondità sconosciute, caratterizzato da acqua limpidissima, nel quale si riversa dalla parete laterale una cascata, individua forse il livello della [[falda freatica]] della zona. Probabilmente la cascata osservata è riferibile al corso d'acqua che scorre nella parte superiore della grotta e che poi scompare improvvisamente in una frattura della roccia.</ref>
=== Clima ===
[[File:Monopolineve.jpeg|thumb|Contrade di Monopoli innevate ([[2014]])|sinistra]] Il [[Clima mediterraneo|clima è mediterraneo]] (clima temperato alle medie latitudini, secondo la [[classificazione dei climi di Köppen]]), con estati secche e calde e inverni sufficientemente miti, oltre che umidi. L'azione mitigatrice del mare fa sì che le [[Escursione termica|escursioni termiche]] siano contenute e, vista la posizione della città sulla costa del basso [[Mare Adriatico|Adriatico]], i venti molto spesso sono a regime di brezza. D'inverno il territorio può essere interessato da incursioni di aria fredda di origine balcanica che, in alcune occasioni, determinano precipitazioni a carattere anche [[neve|nevoso]]. Da ricordare le nevicate del [[1956]], [[1961]], [[1987]], [[1993]], [[1999]], [[2003]], [[2010]], [[2014]], in cui caddero in media, sulla città, 15–30 cm di neve. Più frequenti sono le nevicate nella zona collinare, dove si verificano a cadenza più o meno annuale e dove possono raggiungere, straordinariamente, anche i 60 o i 70 cm di altezza, come nel 1956 o nel 2014.<ref>{{Cita web|autore = Luigi Antonio Colecchia|url = http://www.canale7.tv/news/a-monopoli-una-nevicata-che-rievoca-il-passato.html|titolo = A Monopoli una nevicata storica che rievoca il Passato|accesso = |editore = Canale7|data=31 dicembre 2014||urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150120185508/http://www.canale7.tv/news/a-monopoli-una-nevicata-che-rievoca-il-passato.html?PHPSESSID=qqa7m40v8qr6nhm23rc71mva04}}</ref>
Le precipitazioni, del resto, si concentrano nei mesi autunnali e invernali ed hanno un regime molto variabile. In estate la città è spesso interessata da ondate di caldo torrido provenienti dal [[Nordafrica]]. In contrapposizione a queste ondate vi sono giorni in cui soffiano venti di [[maestrale]] associati la maggior parte delle volte a dei nuclei di [[bassa pressione]] che possono dare luogo a temporali e a bruschi cali di temperatura. Gli estremi di temperatura si sono registrati nel gennaio del [[1993]] (-5,9 [[Celsius|°C]]) e nel luglio del [[2007]] (45 [[Celsius|°C]]).<ref>{{Cita libro |autore = Stefano Carbonara|titolo = Monopoli nel Secondo Novecento|anno = 2005|editore = Schena|città = |pp = Appendice finale}}</ref>
{{ClimaAnnuale
|nome =
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|
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|
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|
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|
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|
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|
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|
| annotempassmax07 = 2007
|
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|
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|
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|
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|
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| vento01 = N
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| intensità12 = 4.4
}}
I venti predominanti sono il [[maestrale]], il greco [[Levante (vento)|levante]], lo [[scirocco]].<ref>{{Cita web |url=http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm |titolo=Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani |accesso=7 agosto 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100127140928/http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm |urlmorto=sì }}</ref>
== Origini del nome ==
[[File:Iscrizionemessapica.jpg|thumb|left|L'iscrizione in greco che si vorrebbe posta sull'antico tempio di Maia e Mercurio: ''Maia e Mercurio presso Monopoli''.<ref>La lapide originale, già non più visibile da [[Jean-Claude Richard de Saint-Non]] nel 1783, potrebbe aver indicato, come ipotizza quest'ultimo, semplicemente un nome proprio ''Ermis.'' Da segnalare l'errata trascrizione proposta dall'autore, come altrove nell'opera.</ref>]]
Non si ha alcuna certezza né sul toponimo antico né sull'origine dell'attuale nome della città. Gli scavi archeologici più recenti mostrano che un nucleo abitato esisteva già in epoca [[messapi]]ca (V secolo a.C.) e che era munito di poderose mura. Dalla [[Tabula Peutingeriana]], di epoca tardo romana, si evince solamente che in quegli anni, approssimativamente nella zona dell'attuale Monopoli, sorgeva il centro detto ''Dertum''.
Di Monopoli sono state ipotizzate diverse etimologie<ref>{{Cita libro |autore=Sebastiano Lillo|titolo=Monopoli, Sintesi storico-geografica|anno=1976|editore=Colucci|città=Monopoli}}</ref>:
* Dal greco Μόνη Πόλις, cioè ''Città sola'': [[Dionisio II di Siracusa]] avrebbe fondato due colonie sulle coste dell'[[Apulia]]: ''Polisnea'' (Polignano) e ''Monopoli'', nata sulle rovine di ''Dertum. ''Ai Siracusani tale centro risultava il solo porto presente tra [[Siponto]] e [[Brindisi]], oppure l'unico approdo sicuro lungo una costa quasi sempre [[sottovento]], e lo avrebbero quindi denominato Μόνη Πόλις.
* Dal greco Μόνη Πόλις, nell'accezione'' città importante: ''tale infatti doveva sembrare la grande fortezza messapica agli [[egnazia|egnatini]] che l'avevano scelta come nuova patria, in seguito alla distruzione della loro città da parte di [[Totila]], re dei Goti.
* Dal greco Μόνη Πόλις, nell'accezione ''città unica,'' poiché, secondo una tradizione, Monopoli fu il primo centro a convertirsi al cristianesimo tra quelli vicini.[[File:Monopoli from the air.jpg|thumb|Monopoli vista dall'alto.|228x228px]]
* Dal greco Μίνωος Πόλις, cioè Città di Minosse, ipotesi che vedrebbe come mitico fondatore della città il re di [[Creta (Grecia)|Creta]] [[Minosse]] e che, secondo alcuni, sarebbe confermata dall'iscrizione trascritta dall'[[Jean-Claude Richard de Saint-Non|abate de Saint-Non]] nella sua opera. Una copia di quest'ultima, citata da [[Theodor Mommsen]] come grossolanamente falsificata{{Senza fonte}}, è conservata nella sagrestia della Cattedrale. D'altro canto pare accertato, come già visto sopra, che l'area del centro storico di Monopoli era occupata nel V secolo a.C. da un importante insediamento messapico.<ref>AA.VV, ''Monopoli nel suo passato'', v.3, Fasano 1987. Nel corso di questi scavi sono venute alla luce imponenti resti di mura messapiche, tombe messapiche ricche di corredi preziosi e inusuali come una rarissima (forse unica) [[trozzella]] di bronzo.</ref>
* Da un suggestivo termine ''Manopoli'', con riferimento alla forma di mano che hanno i promontori e le rientranze del litorale urbano. Tale termine viene utilizzato dal cartografo piemontese [[Giacomo Gastaldi]], oltre che in una carta dell'archivio di stato di Firenze, risalente al 1400. In altre carte nautiche del Cinquecento si trova sempre la denominazione ''Manopoli'', probabilmente per influsso veneto o fiorentino<ref>Nel Trecento era inoltre diffusa la forma ''Monopolo'', dovuta ad influenze latine. Infine in lingua dotta si continuò a lungo ad utilizzare il termine ''Monopolis'', declinandolo alla greca (''Monopoleos'' ecc.)</ref>.
* Dal termine slavo ''polje'', e quindi ''Città delle Grotte'': il nome della città ricorderebbe le primitive condizioni abitative urbane, la cui popolazione si era stabilita nelle grotte costiere.
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Monopoli|Storia della Puglia}}
=== Età antica e medioevo ===
[[File:Dolio di epoca romano, rinvenuto al largo di Monopoli -FG3.jpg|sinistra|miniatura|[[Dolium|Dolio]] di epoca romana rinvenuto al largo di Monopoli. Oggi presso il [[Egnazia|Museo archeologico di Egnazia]].]]
La città di Monopoli trarrebbe le proprie antiche origini da una poderosa fortezza [[messapi]]ca situata al confine della [[Peucezia]]. Le mura messapiche cingevano probabilmente l'intera penisola individuata dalla cala detta ''della Porta Vecchia'' e dalla cala ''del Porto Antico''; lungo via dei Mulini, all'interno del Bastione di Santa Maria, sotto il [[Castello di Monopoli|Castello]], nei pressi del Palazzo vescovile, sono ancora conservati importanti tratti delle fortificazioni del V secolo a.C.
Dell'epoca romana rimane solo la grande porta fortificata, inglobata nel Castello, e alcune tombe nella zona ipogea della [[Cattedrale di Monopoli|Cattedrale]]. Secondo una leggenda diffusa per molti centri pugliesi e riportata dallo storico locale Giuseppe Indelli<ref>Giuseppe Indelli'', Historia di Monopoli del Primicerio Giuseppe Indelli con note di D. Cosimo Tartarelli'', Schena Editore, 2000.</ref>, nell'anno [[43 d.C.|43]] [[San Pietro]] avrebbe predicato, di passaggio, ad un gruppo di cittadini monopolitani. Dal I secolo a.C. fino a tutto il III secolo d.C. Monopoli è un porto prevalentemente militare. In seguito, secondo gli storici locali settecenteschi e ottocenteschi, grazie all'arrivo degli egnatini profughi della loro [[Egnazia|città]] (distrutta da [[Totila]] re dei [[Goti]]), Monopoli sarebbe divenuta un centro di prima importanza anche commerciale.
Dal X secolo Monopoli diviene un importante porto (nonché l'unico di una certa importanza) tra [[Bari]] e [[Brindisi]], punto di incontro tra entroterra e mare.
Diviene inoltre crocevia di viaggi e contatti con l'Oriente durante le [[Crociata|Crociate]], con conseguente grande sviluppo economico e demografico. È proprio durante il Medioevo che la città di Monopoli conosce la sua massima espansione, tanto da inglobare i territori delle attuali città di [[Fasano]], [[Locorotondo]], [[Alberobello]], [[Cisternino|Cisternino e parte di Martina Franca]].
Nel [[1041]] si svolge la cosiddetta ''[[guerre bizantino-normanne|battaglia di Monopoli]]'' tra [[Impero bizantino|bizantini]] e [[normanni]]<ref>Cedreno p. 756 Guglielmo Appulo.</ref> con la prigionia di [[Exausto]]. La città si unisce all'insurrezione pugliese chiedendo l'aiuto dei [[normanni]]. Nel [[1042]] [[Bisanzio]] invia in Puglia il famoso e crudele generale [[Giorgio Maniace]] principe e Vicario dell'Imperatore di Costantinopoli, che si rivolge immediatamente contro la città ma, non riuscendo a prenderla, si accanisce sulle campagne e sui borghi rurali, con terribili stragi e crudeltà. Nel [[1045]] Monopoli viene assegnata, ma solo sulla carta, a [[Ugo Tutabovi|Ugo Toute-Bone]] nell'assemblea normanna di Melfi. Ugo però riesce a espugnarla solo nel [[1049]], ricorrendo all'interramento del porto canale che gli consente l'aggiramento delle forti difese terrestri.
Successivamente la città, fedele a [[Federico II di Svevia|Federico II]] durante la sua minore età, subisce numerosi attacchi da parte dei baroni ribelli senza essere mai espugnata. Durante questi assedi le mura vengono notevolmente danneggiate e Federico II mostra riconoscenza ricostruendole e ampliandole.
All'inizio del XIII secolo si ambienta la romanzesca ma documentata storia di [[Maio di Monopoli]] un pirata monopolitano che, avendo ucciso una persona di rango elevato, fu costretto a fuggire da Monopoli a [[Cefalonia]] con un gruppo di seguaci. Riuscì a conquistare le isole ionie ([[Cefalonia]], [[Corfù]], [[Zante]], [[Itaca]]) divenendone conte. Consolidò il proprio potere sposando nel [[1226]] Anna Angelo, figlia di Teodoro Angelo Ducas e di Zoe Ducas, potentissimi personaggi alla corte imperiale di [[Costantinopoli]]. Da lei ebbe due o forse tre figli, tra i quali il primogenito Giovanni e Riccardo, assassinato nel 1303. Sono documentati due suoi incontri con l'Imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]]. Non si conosce con certezza la data della sua morte avvenuta dopo il gennaio 1238<ref>''Megareites di Brindisi, Maio di Monopoli e la signoria sulle isole ionie'', Andreas Kiesewetter, «Archivio Storico Pugliese», 59, 2006, pp. 46-90.</ref>.
Monopoli, nella seconda metà del [[XIII secolo]], conosce la dominazione degli [[Angioini]], per poi sottomettersi a quella [[Corona d'Aragona|aragonese]], durante la quale vive un periodo di ripresa che continua anche sotto la [[Repubblica di Venezia|dominazione veneziana]] nel [[1484]].
=== Età Moderna e contemporanea ===
[[File:Monopoli, by Pacichelli.jpg|thumb|Monopoli nel 1700.]]
La città passa dopo pochi anni da [[Repubblica di Venezia|Venezia]] ai francesi. Memorabile, crudele e ben documentato è l'[[Assedio di Monopoli]] da parte della [[Marina veneziana|flotta veneziana]], che riconquista la città in pochi giorni dopo violenti e sanguinosi combattimenti, attaccandola dal mare il 29 giugno [[1495]]. Gli storici veneziani, in tale occasione, la descrivono del resto come una bellissima e ricca città. Dopo la [[Battaglia di Otranto|presa di Otranto]] del 1480 da parte della flotta ottomana, per tutto il XVI e XVIII secolo la città conosce un periodo di grande tensione e preoccupazione (come del resto tutto l'[[Mare Adriatico|Adriatico]]).
La città in realtà non è mai stata attaccata direttamente dalle flotte [[Turchi Selgiuchidi|turche]], che probabilmente la evitarono a causa delle sue poderose fortificazioni, fortemente presidiate. Sono ricorrenti tuttavia le scorrerie di singole navi di pirati algerini, che si limitano a rapire cittadini isolati fuori dalle mura per farli schiavi e quando possibile ricavarne dei riscatti. Nel [[1529]] la città, protetta dal suo efficacissimo sistema difensivo, con l'aiuto di soldati veneziani e grazie all'eroismo dei suoi cittadini, resiste vittoriosamente a tre mesi d'assedio da parte degli imperiali spagnoli al comando del marchese del Vasto [[Alfonso III d'Avalos]], che è costretto a ritirarsi a causa delle importanti perdite.
Dopo la pace con [[Repubblica di Venezia|Venezia]], la città passa pacificamente in mano a [[Carlo V d'Asburgo]].
Nel [[1566]] il vasto [[Terra della corona|demanio regio]] di Monopoli fu suddiviso tra i centri che erano sorti sul suo vastissimo territorio. Ciò avvenne per volontà del Regno di Napoli in risposta alle suppliche delle Università locali: Monopoli stessa ma anche [[Martina Franca]], [[Castellana Grotte|Castellana]] e [[Fasano]]. L'operazione, condotta dal giureconsulto spagnolo [[Bernardino de Santa Cruz]], mirava a definire con precisione i confini e le pratiche di utilizzo del territorio, che era stato oggetto di continue controversie. Questo processo portò alla fine dell'arbitrio regio e, soprattutto, alla legittimazione delle "[[Enclosures|chiusure]]" (fondi recintati), in precedenza considerate illegali. L'intera operazione, che censì e distribuì 43.000 [[Tomolo|tomoli]] di terre, fu documentata nel "Libro del Santacroce", una fonte cruciale per la conoscenza della storia delle comunità rurali monopolitano.
Nel luglio del [[1647]], durante una rivolta popolare per una nuova tassa sul macinato, l'odiato governatore spagnolo viene linciato insieme ad un povero armigero che cerca di difenderlo. Alla fine di settembre tutto termina con una durissima repressione operata dalle truppe di stanza a Bari. Ad eccezione di questo episodio, dalla metà del [[XVII secolo|Seicento]] in poi Monopoli segue le sorti del resto del Mezzogiorno, con le dominazioni dei [[Borbone di Napoli|Borbone]], e quindi l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel [[1860]]. Dopo le [[Guerra mondiale|guerre mondiali]] e la [[Storia dell'Italia fascista|dittatura fascista]], Monopoli si schiera costantemente con la [[Democrazia Cristiana]]. Negli [[Anni 1990|anni novanta]] si susseguono con alternanza governi di [[centro-destra]] e governi di [[centro-sinistra]], mentre a partire dagli anni [[2000|Duemila]] la prevalenza è per l'area di centrodestra<ref>{{Cita libro |autore = Stefano Carbonara|titolo = Monopoli nel Secondo Novecento|anno = 2005|editore = Schena|città = }}</ref><ref>{{Cita libro |autore = Stefano Carbonara|titolo = Monopoli, Viaggio tra Cronaca e Storia|anno = 2012|editore = ArtStampa|città = }}</ref>
=== Simboli ===
{{Doppia immagine|left|Monopoli (Italia)-Stemma.svg|140|Monopoli (Italia)-Stemma2.png|140|A destra lo stemma in forma [[Scudo francese moderno|sannitica]], come da concessione, a sinistra lo stemma odierno del comune.<ref name=StemmaMonopoliAC>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/informazioni/?id=4079|titolo=Informazioni su Monopoli su araldicacivica.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923173311/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/informazioni/?id=4079|accesso=10 aprile 2015}}</ref>}}
[[File:Monopoli-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Drappo palato di quindici strisce verdi e bianche<ref name="autogenerato1" /> Concesso il 9 marzo 1935.]]
{{Citazione|Di rosso a tre rose d'argento disposte 2, 1|Descrizione araldica dello stemma<ref name=autogenerato1>{{cita testo|url=http://www.comuni-italiani.it/072/030/stemma.html|titolo=Stemma Comune di Monopoli<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>}}
L'antico stemma della città di Monopoli era probabilmente a colori invertiti rispetto all'attuale: vi figuravano tre rose rosse su campo bianco. In seguito, dopo la conversione della popolazione alla fede cristiana, le tre rose sarebbero state convertite in rose bianche e il campo in rosso, come lo storico Alessandro Nardelli tramanda traendo spunto dalla Cronaca perduta di Bante Brigantino: ''Fidelium animas fuisse ealbatas in sanguine agni immaculi C.J''. (le anime dei fedeli furono imbiancate nel sangue dell'agnello immacolato Gesù Cristo).<ref>{{Cita libro |autore = Alessandro Nardelli|titolo = La Minopoli o sia la Monopoli manifestata|anno = 1773|editore = |città = }}</ref>
Altra ipotesi riguardo allo stemma è quella che lo vede concesso da [[Federico II di Svevia|Federico II]] nel [[1221]] in seguito al valore dimostrato dalla popolazione nei confronti di [[Gualtieri IV di Brienne]], suo acerrimo nemico: in questo caso le rose indicherebbero la fedeltà, mentre il campo rosso il sangue versato dai vassalli monopolitani. Di ciò testimonianza sarebbe l'iscrizione latina posta, secondo la tradizione, al lato del cosiddetto [[Castello di Monopoli|Castello Normanno,]] un castello di epoca normanna o sveva - privo in realtà di qualsiasi testimonianza nelle fonti - i cui resti sarebbero stati inglobati nella zona del vescovado, ove terminava il porto canale.
{{Citazione|Agli invitti cittadini, sicuri d'irremovibile forza, unica speranza<br />certa di salvezza fu la morte per il Re.<br />Di buon cuore subirono ferite, fame, sofferenze e morte, col rinomato valore<br />seguendo la fede, non il destino. Ricordino i venturi tali costumi;<br />l'attento futuro legga gli ammonimenti degli antenati.<br />Sono passati già [[1202]] dall'incarnazione, essendo Re Federico.|Testo originale e traduzione italiana|CIVIBUS INVICTIS, IMMOTO ROBORE TUTIS<br />UNA FUIT PRO REGE MORI, SPES CERTA SALUTIS<br />DAMNA, MAMEN, TORMENTA, LUEM SUBIRE VOLENTES<br />ASSUETA VIRTUDE, FIDEM, NON FATA SEQUENTES.<br />TALIA VENTURI SERVENT VESTIGIA MORUM;<br />POSTERITAS INTENTA LEGAT MONUMENTA PRIORUM<br />ASSUMPTAE CARNIS ANNI JAM MILLE DUCENTI,<br />ET DUE TRANSIERUNT, FEDERICO REGNA TENENTI|lingua=la}}
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Merito civile silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al merito civile
|collegamento_onorificenza = Merito civile
|motivazione = In occasione di un violentissimo incendio, sviluppatosi improvvisamente su una motonave passeggeri in prossimità della costa, la popolazione della Città di Monopoli, con altissimo spirito di civismo e di sensibile solidarietà umana, che suscitava il commosso riconoscimento di autorità italiane e straniere, si prodigava nel recar soccorso e nell'assistere, per più giorni, amorevolmente i numerosissimi naufraghi.
|data = 4 maggio 1972<ref>Il bilancio dell'incidente fu di 25 morti, 16 dispersi, 271 feriti, molti dei quali scampati alla morte grazie all'intervento dei pescherecci del luogo. L'episodio è ricordato con un altorilievo sulla facciata a mare del [[Castello di Monopoli|Castello di Carlo V]], rappresentante la nave in fiamme e i marinai monopolitani nell'atto di salvarla.</ref>
}}
In tale occasione il [[Comune]] di Monopoli ottenne anche il [[titolo di città]], e quindi il diritto di fregiarsi della [[corona muraria]] a cinque torri.
== Monumenti e luoghi
=== Architetture religiose urbane ===
{{Vedi anche|Concattedrale della Madonna della Madia}}
[[File:Monopoli Cathedral the Basilica of the Madonna della Madia Dec062021 02.jpg|alt=Basilica Cattedrale.|miniatura|Basilica Cattedrale.]]
La prima chiesa, costruita sui resti di un antico tempio pagano, fu dedicata al martire [[San Mercurio]], ma venne abbattuta nel [[1107]] per le nuove esigenze della popolazione. Il vescovo Romualdo iniziò allora la costruzione di una chiesa più grande, che venne completata dieci anni più tardi grazie - secondo la tradizione - a un intervento miracoloso della [[Vergine Maria|Madonna]]<ref>{{cita|Cammilleri|cap. 16 dicembre}}.</ref>, a cui venne dedicato il nuovo tempio sotto il titolo di [[Madonna della Madia|Maria Santissima della Madia]].
Nel [[1742]], i canonici del capitolo presero la decisione di costruire una nuova Cattedrale a causa dello stato rovinoso dell'edificio precedente.
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Prova della sua esistenza sarebbe attestata già dall'anno [[996]], ma la chiesa nel corso della storia ha subito importanti e radicali modificazioni. Completamente smantellata a causa dell'assedio spagnolo nel [[1529]], nel [[1602]] il complesso fu arricchito con la costruzione dell'adiacente monastero, destinato alle cosiddette ''zitelle civili'', poi terminato nel [[1620]]. La chiesa, oggi dismessa, è in stile barocco e conserva un pregevole pavimento in maiolica napoletana, un bell'altare marmoreo di pregio ed un organo del XVIII secolo.<ref name="ReferenceB">{{Cita libro |autore = Giacomo Campanelli|titolo = Monopoli, Guida Turistica|anno = 1989|editore = Schena|città = }}</ref>
[[File:Saint Francis of Assisi Church (Monopoli), 2024, 03.jpg|sinistra|miniatura|Chiesa di San Francesco d'Assisi, facciata]]
==== Chiesa e convento di San Francesco D'Assisi ====
La costruzione della prima chiesa e convento di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]], situati appena fuori della cinta urbana, risale al [[1275]]. Nella primavera del [[1529]], nel corso dei preparativi di difesa per l'incombente arrivo delle armate spagnole, convento e chiesa, giudicati dal doge veneziano [[Andrea Gritti]] pericolosi per la loro vicinanza alle mura, vennero abbattuti.
L'imperatore spagnolo [[Carlo V di Francia|Carlo V]], verso la fine del XVI secolo, li fece ricostruire all'interno delle mura della città nella loro posizione attuale. Nel [[1740]] la chiesa subì un totale rifacimento e Michele Colangiuli di Acquaviva ne fu l'architetto. La chiesa si presenta con una grande navata e sei cappelle laterali e custodisce un organo del Settecento, proveniente dalla locale [[chiesa di Cristo delle zolle]] e alcune opere di notevole valore artistico, fra cui alcuni dipinti di [[Domenico Carella]], di [[Vincenzo Fato]], ed un crocifisso ligneo con le statue della Vergine e di San Giovanni, opera di Antonio Brudaglio. Nel XIX secolo la chiesa è stata privata della parte conventuale, divenuta sede del Comune di Monopoli.<ref>{{Cita libro |autore = Graziano Bellifemmine|titolo = La chiesa di San Francesco d'Assisi in Monopoli|anno = |editore = Schena|città = }}</ref>
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{{Vedi anche|Chiesa e convento di San Francesco da Paola}}
Il convento, situato fuori dalle mura della città, fu fondato nel [[1530]]. La chiesa, realizzata dopo la demolizione della precedente chiesa ''di Gesù e Maria'', fu iniziata nel [[1543]] e terminata nel [[1623]].
==== Chiesa e convento di San Felice, detta ''Dei Cappuccini'' ====
La chiesa di San Felice, detta ''dei Cappuccini'', annessa all'ex convento, fu edificata nel [[1577]] con il contributo dell'[[Università]] di Monopoli e di alcuni benefattori; ristrutturata nel XVIII secolo, ricca di decorazioni a stucco e pittoriche, conserva numerose opere d'arte. Attualmente l'ex convento, caratterizzato da un bel cortile e da graziose celle ben conservate, ospita la [[Casa di riposo|Casa di Riposo]] ''Vitantonio Romanelli'' ed è gestita dall{{'}}''Associazione per i Servizi alla Persona'' (ASP) ''Romanelli Palmieri'' di Monopoli.<ref name="ReferenceB"/> Dal gennaio [[2015]] entra a far parte del [[Fondo Edifici di Culto]] del [[Ministero dell'interno]] insieme alla chiesa di San Domenico e a quella di San Martino (vedi sotto).<ref>{{Cita web |nome = Present|cognome = services|url = http://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/old_ministero/patrimonio_fec/chiese/scheda_16995.html|titolo = Ministero Dell'Interno - Scheda Editoriale|accesso = 27 giugno 2015}}</ref>
[[File:Monopoli - Chiesa di San Domenico - 2023-09-21 00-21-58 001.jpeg|miniatura|Chiesa di San Domenico, facciata]]
==== Chiesa e convento di San Domenico ====
Una prima chiesa di san Domenico fu edificata per sostituire l'antica chiesa, denominata ''[[Santa Maria La Nova|Santa Maria la Nova]]'', che era stata costruita nel [[1296]] annessa al convento dei [[Domenicani]] nella zona detta ''Fontanelle'', a nord della città, fuori le mura. Chiesa e convento vennero demoliti nel [[1528]], in preparazione all'attacco spagnolo del [[1529]], allo scopo di fare al nemico terra bruciata, togliendogli ogni possibilità di riparo dai colpi dell'artiglieria monopolitana.
La chiesa fu ricostruita insieme al convento nella seconda metà del Cinquecento, lì dove sorgeva la chiesa medioevale di San Silvestro, ed è attribuita all'architetto monopolitano Filippo Mitricchio, allievo di [[Costantino da Monopoli]], morto nel [[1547]]. La chiesa fu consacrata nel [[1681]] dal Cardinale [[Pietro Francesco Orsini|Orsini]] divenuto poi Papa con il nome di [[Papa Benedetto XIII|Benedetto XIII]].<ref>Il Cardinale Orsini, divenuto [[Papa Benedetto XIII]] spesso, per motivi di salute, soggiornava a Monopoli nella masseria Belvedere situata sulla Lama Belvedere, alla periferia ovest della città.</ref> La facciata, di un classico stile rinascimentale, è abbellita da un grande rosone lapideo. Pregevole è inoltre il gruppo scultoreo di [[Stefano da Putignano]], collocato sulla sommità della facciata. Anche l'architetto salentino [[Mauro Manieri]], nella prima metà del XVIII secolo, intervenne su San Domenico.
Alla costruzione contribuirono le più importanti e ricche famiglie di Monopoli: i Rendella, De Falcuni, Della Guida, Bellopede, Palmieri, Indelli e i De Patritiis, che ottennero il privilegio delle rispettive cappelle.<ref name="ReferenceC">{{Cita libro |autore = Michele Pirrelli|titolo = Tra Conventi e Monasteri, le case religiose a Monopoli|anno = |editore = Schena|città = }}</ref>
==== Chiesa e convento di Santa Teresa o Conservatorio della Casa Santa (sec. XVII) ====
[[File:Monopoli - Chiesa di Santa Teresa - 2023-09-21 01-52-35 001.jpeg|miniatura|Chiesa di Santa Teresa, con la sua cupola, in piazza Palmieri]]
Nel [[1585]] alcuni fedeli acquistarono varie case nel vecchio abitato e trasformarono il tutto in un'istituzione religiosa denominata "Conservatorio della Casa Santa". Successivamente, sotto il vescovado di Antonio Porzio, nel secolo XVII, si costruì l'attuale edificio destinato a convento di clausura, con concessione dell'uso dell'abito regolare della Beata Vergine della [[Presentazione]] a tutte le povere fanciulle orfane che avessero manifestato la volontà di farsi religiose.
Nel [[1715]], su disegno dell'ingegnere Vito Valentino, si pose la prima pietra della chiesa attuale, sotto il provincialato di Padre Ilarione di San Giuseppe, napoletano. L'edificazione fu iniziata effettivamente nel [[1716]] dai [[Carmelitani Scalzi|Padri Carmelitani Scalzi]], sotto il Regno di [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI d'Austria]] e il Papato di [[Clemente XI]]. La sua costruzione si protrasse fino al [[1735]], sotto il Regno di Carlo, Infante di Spagna, figlio di Filippo, e il Papato di [[Clemente XII]]; finalmente, l'8 novembre [[1735]] la Chiesa fu consacrata dal Vescovo di Monopoli [[Giulio Sacchi]] col titolo di ''San Giovanni Battista ed Anna''.
I padri [[Carmelitani Scalzi]] abitarono in Santa Teresa per circa un secolo, poi succedettero loro i [[Signori della Missione]] e infine le [[serve di Maria|Suore di Clausura Vescovile di Casa Santa]] col "conservatorio". Il convento attualmente appartiene all'A.S.P. (già I.P.R.A.B) ''Romanelli Palmieri'' di Monopoli mentre la chiesa è rimasta di proprietà della [[Diocesi di Conversano-Monopoli|curia di Conversano Monopoli]] ed è sede della Parrocchia di San Pietro.<ref name="ReferenceC"/>
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La chiesa, chiamata anche delle ''Monacelle'', è stata edificata insieme al contiguo monastero delle [[Monache clarisse|Clarisse]] nel XVII secolo; estremamente raffinata ed elegante, è in un certo senso inusuale per la ricca architettura dell'epoca. Lo spazio interno è essenziale e giocato su rapporti rigorosi e quasi classici; l'esterno tende a fare corpo unico con le mura del convento e l'effetto visivo complessivo è quello di un vero e proprio fortilizio. Il pavimento in ceramica policroma, dei primi del Settecento, è forse il solo in tutta Monopoli interamente conservato, anche nella zona del coro e dei matronei. È da segnalare anche la presenza di un sepolcreto sotterraneo, al centro della chiesa, localizzato in corrispondenza della cupola.<ref name="ReferenceC"/>
[[File:Monopoli - Chiesa di San Leonardo - 2023-09-21 01-33-54 002.jpeg|sinistra|miniatura|Chiesa di San Leonardo, facciata]]
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La chiesa di San Leonardo fu edificata nella prima metà del Settecento, contemporaneamente al campanile ed al monastero contiguo; i lavori furono diretti da [[Mauro Manieri]], artista salentino, che lavorò anche alla chiesa di San Domenico. La chiesa di san Leonardo, architettonicamente, rivela evidenti influssi leccesi, in uno stile tardo barocco. Sempre il Manieri scolpì le statue di San Benedetto e di Santa Scolastica che adornano il campanile; sulla facciata superiore, che guarda il mare, sono scolpite la [[tiara]] papale e le chiavi apostoliche, simbolo dell'autorità pontificia.<ref name="ReferenceC"/>
==== Chiesa e convento di Sant'Antonio da Padova ====
Complesso monastico realizzato nel XVII secolo, fino alla metà del XVIII secolo era dedicato a santa Maria delle Grazie, successivamente intitolato a [[Sant'Antonio di Padova]]. Attualmente è situato nel centro urbano ma al momento della realizzazione si trovava fuori le mura, sulla strada regia per [[Napoli]], in corrispondenza della prima (da nord-ovest) [[stazione di posta]] e [[locanda]] pubblica, ancora oggi esistente. La chiesa è a navata unica con ricche cappelle sul lato destro, in stile tardo rinascimentale. Divenne lazzaretto durante la peste di Monopoli del [[1690]] – [[1692]].<ref name="ReferenceC" />
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Posta in piazza Palmieri, contigua alla chiesa di Santa Teresa, la chiesa di San Pietro, che attualmente presenta una struttura in gran parte romanica, risalirebbe addirittura all'anno [[329]], secondo la cronaca del semi-leggendario storico locale - oggi perduta - Bante Brigantino. La chiesa del [[XII secolo]] risulta quasi integralmente conservata in tutto il lato sinistro e parzialmente per la zona delle navate centrali e laterali, compreso le colonne, almeno fino al livello delle chiavi degli archi, mentre tutta la muratura e le volte della navata destra furono certamente coinvolte nel parziale crollo del XIII secolo.
Il campanile romanico, conservato fino alla quota dei [[beccatelli]], risulta sovrapposto alla torre civica che segnava il centro della città alto medievale (riconoscibile dalla inconsueta muratura a fasce alternate di tufi e calcare). Nel [[XVIII secolo]] il campanile fu sopraelevato con l'aggiunta della [[cella campanaria]] in stile [[barocco]]. L'esterno della chiesa è ricco di resti [[stile romanico|romanici]], tra cui avanzi di murature, di archi, oltre ad una piccola scultura romanica ([[capitello]] ''a stampella'') inserita nel fianco sinistro della chiesa, verso piazza Palmieri, recentemente rimossa e conservata nella sagrestia della contigua chiesa di Santa Teresa.<ref name="ReferenceB"/>
[[File:Monopoli - Chiesa di Santa Maria Amalfitana - 2023-09-24 16-28-59 001.jpg|miniatura|Cripta della chiesa di Santa Maria Amalfitana]]
==== Chiesa di Santa Maria Amalfitana ====
Nel [[1059]], secondo tradizione, alcuni marinai di [[Amalfi]], scampati ad una tempesta, scesero a pregare in una grotta di
[[File:Monopoli - Chiesa Rettoria del Gesù Salvatore - 2023-09-21 02-07-54 001.jpeg|sinistra|miniatura|Chiesa di San Salvatore sul lungomare]]
==== Chiesa di
Il luogo in cui sorge la chiesa di San Salvatore in ''Pittaggio Pinnae'', avrebbe una storia che va dal periodo paleocristiano (secoli III-IV) fino al [[1921]], epoca in cui fu quasi abbandonata per il trasferimento della sede parrocchiale nella summenzionata chiesa di Sant'Antonio da Padova.
Secondo il Nardelli la chiesa sarebbe stata addirittura costruita con l'aiuto dell'imperatore [[Costantino I|Costantino il Grande]] nel [[313]], e adduce come prova il ritrovamento, nel [[1711]], di alcune monete con la sua effigie nelle fondamenta dell'edificio.
Nel corso dei secoli la chiesa ha subito vari e sostanziali ritocchi, ma nel [[1707]], per opera del parroco Francesco Pittore, furono iniziati i lavori più importanti di ampliamento e restauro tanto che fu ricostruita buona parte della chiesa e del campanile.
L'opera di ristrutturazione fu affidata all'ingegnere Pietro Magarelli di Molfetta (che lavorò in seguito anche alla costruzione della [[Basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia|Cattedrale di Monopoli]]); fu consacrata dal vescovo [[Antonio Sacchi]] i primi di maggio del [[1729]], come ricorda una lapide posta al di sopra di una porta interna della navata sinistra.<ref name="ReferenceB"/>
[[File:Monopoli - Chiesa di Santa Maria del Suffragio - 2023-09-29 16-57-24 001.JPG|miniatura|Chiesa di Santa Maria del Suffragio, Altare maggiore]]
==== Chiesa di Santa Maria del Suffragio o Della Natività di Maria ====
Chiamata comunemente ''Chiesa del Purgatorio'', fu costruita fra il [[1600]] ed il [[1700]], a pochi metri dalla Cattedrale. Ha forma di [[croce latina]], con cinque altari. Quello maggiore è in stile [[barocco]] classico, ed è lavorato in [[pietra leccese]]. Fra i vari dipinti custoditi, spiccano quelli del Fato ([[1756]]), del Tatulli ([[1819]]) ed una ''Madonna con Bambino in trono'', probabilmente di [[Cesare Fracanzano]], da altri attribuita al Finoglio.<ref name="ReferenceB"/>
La chiesa è particolarmente nota per la presenza di un [[putridarium]] utilizzato fino al [[XVIII secolo]] dai membri della confraternita che qui aveva sede; in un'apposita cappella sono tuttora visibili alcune [[mummia|mummie]] ottenute con tale processo.
==== Chiesa rupestre di San Matteo dell'Arena ====
La Chiesa rupestre di San Matteo dell’Arena, situata nel fossato delle mura e parzialmente lambita dal mare, è un edificio ipogeo scavato nella calcarenite a circa sei metri di profondità, con pianta irregolare a quadrilatero, con due navate separate da pilastri e concluse da un’unica [[abside]]; l’altare è costituito da un parallelepipedo litico elevato su due gradini. Al suo interno resistono affreschi medievali, tra cui un Cristo in croce (XIV secolo), una Madonna col Bambino e una ''[[Deesis]]'' nella conca absidale (XII–XIII secolo), sebbene fortemente sbiaditi<ref>{{Cita web|url=http://www.iccdold.beniculturali.it/medioevopugliese/index.php?it/82/catalogo-iccd/223/monopoli-chiesa-di-s-matteo-allarena|titolo=Catalogo ICCD|sito=www.iccdold.beniculturali.it|data=2008-11-03|accesso=2025-07-12}}</ref>
=== Architetture religiose rurali ===
Nelle contrade dell’agro monopolitano, le chiese rurali non rappresentano solo luoghi di culto, ma anche centri vitali della comunità locale. Ogni anno, in occasione delle rispettive festività patronali, vi si svolgono le tradizionali feste rurali, caratterizzate da processioni, luminarie, messe all’aperto, bande musicali e momenti conviviali. Questi eventi, profondamente sentiti dalla popolazione, costituiscono una viva testimonianza della devozione popolare e del legame tra fede, territorio e identità contadina<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.comuniedintorni.com/monopoli/le-feste-di-monopoli/|titolo=Le Feste di Monopoli - Monopoli|sito=ComunieDintorni|accesso=2025-07-12}}</ref>.[[File:Monopoli - Chiesa di San Michele in Frangesto.jpg|miniatura|Chiesa di Sant'Angelo in Frangesto, facciata|sinistra]]
==== Chiesa di Sant'Angelo in Francisto o Frangestro ====
{{Vedi anche|Chiesa di Sant'Angelo in Francisto}}
La [[Chiesa di Sant'Angelo in Francisto]] o in Frangestro o Frangesto è l'unica chiesa romanica dell'agro di Monopoli. Costituisce quanto rimane dell'omonimo Monastero Benedettino (femminile) e dello scomparso ma popoloso [[casale (architettura)|casale]], abitato senza interruzioni sin dal [[neolitico]], passando per tutto il periodo classico ed il [[medioevo]], fino ai primi dell'anno Mille: nel giugno del [[1042]] fu quasi completamente distrutto dal generale bizantino [[Giorgio Maniace]] e abbandonato.
==== Chiesa di Cristo delle Zolle ====
{{Vedi anche|Chiesa di Cristo delle zolle}}La [[Chiesa di Cristo delle zolle]], grande e monumentale edificio realizzato in un severo stile tardo rinascimentale nel [[1651]], è situata al centro della pianura, tra mare ed [[Murgia|altopiano delle Murge]]. All'interno, sotto l'abside, è inglobata la cripta di ''Sant'Angelo del pagliarolo''. Il complesso monumentale, soprattutto in passato, è stato utilizzato dall'Amministrazione Comunale di Monopoli come suggestivo "spazio teatrale".[[File:San Gerardo monopoli.jpg|miniatura|Processione in onore di San Gerardo a Monopoli, nell'omonima contrada]]
==== Altre chiese rurali ====
* Chiesa della Madonna del Rosario, contrada Balice
* Chiesa della Sacra Famiglia, contrada Sicarico
* Chiesa di Cristo Re, contrada Cristo Re
* Chiesa di Maria Addolorata, contrada Impalata
* Chiesa di Maria Assunta, contrada L’Assunta
* Chiesa di Maria Madre del Salvatore, contrada Sorba
* Chiesa di Maria Immacolata, contrada [[Gorgofreddo]]
* Chiesa di Maria Santissima del Rosario, contrada [[Cozzana]]
* Chiesa di San Francesco d’Assisi, contrada Laghezza
* Chiesa di San Gerardo, contrada San Gerardo
* Chiesa di San Marco, contrada Zingarello
* Chiesa di San Michele, contrada Virbo
* Chiesa di Santa Lucia, contrada Santa Lucia
* Chiesa [[Santuario di Maria Santissima Regina del Mondo|Santuario di Maria Santissima Regina]], contrada Antonelli
* Chiesa di Santa Chiara, località Capitolo (Contrada Lamandia).
==== Chiese rupestri medievali ====
Nel territorio rurale si aprono numerose cripto-grotte scavate nel tufo, attive fin dall’alto Medioevo tra cui Lamalunga (con affreschi del X–XII secolo), San Nicola, Cristo Campanarello, Iacovella, San Giorgio, Santa Cecilia, San Giovanni in Staveta, Santi Andrea e Procopio, Spirito Santo, e la cripta di Sant’Angelo del Pagliarolo, ora parte della Chiesa di Cristo delle Zolle<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://monopolitourism.com/chiese-rupestri/|titolo=Civiltà rupestre|sito=Monopoli City Tourism|accesso=2025-07-12}}</ref>.
=== Architetture civili ===
==== Torre Civica ====
[[
==== Collegio dei Gesuiti (secolo XVII) ====
Grande edificio monumentale con portale manieristico, sorge nei pressi del porto antico, su via Amalfitana (antica "Via Pubblica"). Iniziato nel [[1616]], ebbe anche una chiesa e un'importante biblioteca. Il palazzo venne realizzato con il patrimonio di Giovanni Antonio Guida che donò in vita l'intera sua parte eredità per l'attuazione di opere educative, con atto notarile redatto dal Notaio Caiassi il 13 agosto [[1611]].
In realtà i Gesuiti erano presenti in Monopoli sin dall'inizio del [[1611]] in una più modesta residenza, come appare dai ''Cataloghi triennali'' della Compagnia<ref>{{Cita libro |autore = G. Barrella|titolo = La Compagnia di Gesù nelle Puglie, 1574-1767|anno = 1941|editore = |città = Lecce}}</ref>. Dopo la loro drammatica espulsione della fine del XVIII secolo dal regno di Napoli, il palazzo fu confiscato, smembrato, venduto ai privati e la chiesa divenne un magazzino al servizio delle attività portuali. Successivamente subì molte modifiche interne che ne hanno snaturato la struttura distributiva.<ref name="ReferenceB" />
==== Piazza e Palazzo Palmieri (secolo XVIII) ====
Il palazzo, dotato di oltre 100 stanze, sorge isolato sul lato est della omonima piazza, la più antica della città. La costruzione, in stile [[barocco leccese]], è imponente nel disegno generale e nel contempo raffinatissima nelle decorazioni e nel colore dorato del tufo. Splendido da un punto di vista architettonico il grande portale, che è impreziosito da due colonne che sostengono il balcone centrale e lo stemma della famiglia. Dalla stessa piazza si accede alle summenzionate chiese di Santa Teresa e di San Pietro. Il Palazzo fu costruito negli ultimi decenni del Settecento su iniziativa di Francesco Paolo Palmieri.
Nel [[1921]] il marchese Francesco Saverio Palmieri nomina erede universale la "Congregazione di Carità" e dispone che nel suo Palazzo siano ospitati un Asilo e una Scuola d'Arti e Mestieri. Ultimamente ha ospitato l'Istituto Statale d'Arte ([[1965]]-[[1990]]) mentre oggi lo stabile appartiene all'A.S.P. Romanelli Palmieri di Monopoli.
Nel 2010 è stato set cinematografico per la [[Fiction televisiva|fiction]] di Rai Uno ''[[Tutta la musica del cuore]], ''per la regia di [[Ambrogio Lo Giudice]].<ref name="ReferenceB" />
[[File:Monopoli - Comune di Monopoli - 2023-09-24 14-51-45 016.jpg|sinistra|miniatura|Veduta del porto e di Palazzo Martinelli, col caratteristico loggiato.]]
==== Palazzo Martinelli (secolo XVIII) ====
Il Porto Antico è dominato dal Palazzo Martinelli, un palazzo del XVIII secolo, di cui spicca un elegante loggiato con otto arcate ogivali in stile neogotico, eretto su tre arconi, ed una balconata con balaustrini.
Il palazzo fu posseduto prima dalla famiglia Bandino, poi dalla famiglia Carbonelli e dai Lentini e infine dalla famiglia Martinelli, che lo acquistarono a fine Settecento. I Martinelli erano giunti da [[Mola di Bari|Mola]] per motivi commerciali, e lo abitarono dai primi anni dell’Ottocento, dopo averne probabilmente ristrutturato la facciata in stile neo-gotico.
=== Architetture militari ===
==== Castello di Carlo V e il sistema di fortificazioni urbane ====
{{Vedi anche|Castello di Monopoli}}
[[File:Monopoli - Castello di Monopoli - 2024-09-20 16-38-58 002.jpg|sinistra|miniatura|Ingresso principale al Castello.]]
[[File:Monopoli - Comune di Monopoli - 2023-09-24 14-51-45 004.jpg|miniatura|Caratteristici archi di sostegno tra le abitazioni nel centro storico monopolitano.]]
Il castello di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] è un fortilizio edificato in riva al mare durante la [[Dominazione spagnola in Italia|dominazione spagnola]] a protezione dell'ingresso del porto antico, sull'angolo nord-est della cinta muraria di Monopoli. Costituisce l'elemento chiave del sistema di fortificazioni urbane. Attualmente sono visibili e in gran parte restaurati i tratti di mura cittadine a sud del castello fino alla Cattedrale, compreso i bastioni di Santa Maria, di Pappacenere e della Cattedrale.
==== La caserma spagnola (attuale biblioteca) ====
Nata come caserma o "casa erema" [[Spagna|spagnola]], fu edificata a spese della cittadinanza al prezzo di circa 40.000 ducati, nella seconda metà del [[XVI secolo]], per alloggiarvi gli ufficiali e i soldati spagnoli di stanza in città con lo scopo di evitare il disagio delle famiglie costrette ad ospitarli nelle proprie abitazioni. Minuzioso, molto burocratico ma anche ricco di aneddoti è il regolamento che prevedeva ogni particolare della vita dei soldati e degli ufficiali (distinti tra quelli di nobile origine ricchi e quelli, parimenti nobili, ma senza mezzi di sussistenza). Questo prezioso documento è giunto intatto fino a noi ed è conservato nell'archivio storico del Comune.
La caserma fu trasformata poi in palazzo civico e successivamente, nel XIX secolo, in teatro comunale. Al piano terra, fino alla fine del XX secolo, fu alloggiato il mercato del pesce. Attualmente è sede della Biblioteca Comunale per opera del senatore Luigi Russo.
È intitolata al famoso ed illustre giurista monopolitano [[Prospero Rendella]] (1553 - 1630), esemplare e nobile figura del [[Rinascimento]] meridionale.
La facciata, a due logge sovrapposte (quella superiore è però frutto di un rifacimento ottocentesco), è la scena maggiore della piazza [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], caratterizzata da colore veneziano. La biblioteca, posta al piano primo dopo il restauro, è inserita in una struttura moderna, dotata di sale informatiche e aule studio, volte a creare una vera e propria ''piazza del sapere'' e un polo culturale all'interno della città.<ref name="ReferenceB" /><ref>{{Cita web|url=https://www.barinedita.it/storie-e-curiosita/n3426-monopoli-nel-centro-storico-c-e-un-gioiello-|titolo=Monopoli, nel centro storico c'è un gioiello "moderno": è la nuova biblioteca civica|sito=BariReport|accesso=12 marzo 2019}}</ref>
[[File:Oh! Che bel castello!.jpg|sinistra|miniatura|Castello di Santo Stefano, nel territorio a sud di Monopoli]]
==== Castello di Santo Stefano ====
{{Vedi anche|Castello di Santo Stefano}}
Il [[Castello di Santo Stefano]], posto sul mare, all'esterno delle mura cittadine, costituì per tutto il [[Medioevo]] fino alla fine del XVII secolo parte essenziale del complesso e articolato sistema difensivo costiero della città.<ref>{{Cita libro |autore = Giacomo Campanelli|titolo = Monopoli, Guida Turistica|anno = 1989|editore = Schena|città = Fasano}}</ref>
==== Torre Cintola, Torre San Giorgio e il sistema di fortificazioni costiere ====
Il sistema difensivo costiero monopolitano venne completato alla fine del XVI secolo, tra il [[1569]] e il [[1573]], con l'edificazione di torri sulla riva del mare. Sull'attuale territorio comunale si possono individuare, a sud della città, solo Torre Cintola (semidistrutta alla fine della seconda guerra mondiale dalle artiglierie inglesi che la utilizzavano come bersaglio per le esercitazioni) e i resti di Torre San Giorgio, mentre Torre D'Orta (che sorgeva a nord di Monopoli, prima di Torre Incina), ristrutturata e utilizzata dal proprietario.
=== Altro ===
==== Piazza Vittorio Emanuele ====
[[File:Monopoli - Comune di Monopoli - 2023-09-24 16-52-56 001.jpg|miniatura|Piazza Vittorio Emanuele, comunemente detta ''Borgo'', con la sua fontana.]]
Tra le più grandi di [[Puglia]] e d'Italia<ref>La piazza Vittorio Emanuele, chiamata anche ''borgo'' dai monopolitani, è il punto d'incontro e di riferimento per i cittadini da secoli. Si assiste tuttavia periodicamente al curioso fenomeno dello spostamento dei giovani dal ''borgo'' alla vicina Villa Comunale. Altrettanto periodicamente il luogo di incontro ritorna ad essere la Piazza Vittorio Emanuele.{{Cita libro |autore = Giacomo Campanelli|titolo = Monopoli, guida turistica|anno = 1989|editore = Schena|città = Fasano}}</ref>, nata nel [[1796]] grazie all'approvazione del Re di Napoli, fu costruita seguendo il progetto del regio architetto De Simone: il disegno, a maglie ortogonali, strade rettilinee e traverse perpendicolari è funzionale e trascura alquanto la [[Classicismo (arte)|regola classica]], in voga in quegli anni, sperimentando schemi urbanistici innovativi e che si imporranno successivamente in molte altre piazze italiane.<ref>{{Cita web|url=https://www.travel365.it/classifica-piazze-piu-grandi-italia.htm|titolo=Classifica Piazze più Grandi d'Italia|lingua=it|accesso=17 dicembre 2021}}</ref>
Nel [[1848]] la Piazza divenne centro di una cospirazione anti [[Borbone|borbonica]]: i liberali di Monopoli si fecero promotori di un convegno di ''amici della libertà''. La mattina del 18 maggio il borgo accolse i congressisti cospiratori: poiché le due correnti attendiste e reazionarie non si misero d'accordo, la cospirazione fallì e i cospiratori furono condannati a durissimi anni di carcere. Una lapide ricorda il luogo in cui si riunirono, posta all'angolo di via Giuseppe Polignani.
Nel [[1872]] la piazza fu risistemata dall'architetto Losavio che, modificando in parte l'idea originale del De Simone, optò per lo schema della ''Piazza Giardino''. La divise in due rettangoli alberati e l'arricchì di nuovi valori urbanistici. Se per gli alberi si dovette aspettare il [[1893]], fu invece possibile aprire subito, nel mezzo dei due rettangoli, lo ''stradone'', che da est sbocca in Largo Plebiscito, mentre dal lato opposto si allunga a formare una sorta di [[decumano]] dell'intero impianto a scacchiera della città.
Il monumento ai caduti sorge nel rettangolo sud, opera dello scultore Edoardo Simone di Brindisi, che lo eresse nel [[1928]], fedele alla statuaria ottocentesca e allo stile oratorio del [[Leonardo Bistolfi|Bistolfi]], del [[Giuseppe Sartorio|Sartorio]] o degli altri artisti di moda all'epoca. Il monumento è l'unico in Italia ad essere innalzato non per gli eroi, ma per il dolore straziante dei parenti, rappresentato con rara efficacia sul monumento. In epoca fascista venne realizzata una fontana di buon livello formale, poi distrutta dopo la fine del regime. Nell'estate del [[2012]] è stata terminata la ricostruzione della fontana in forme moderne e all'inizio del [[2014]] si sono conclusi i lavori di rifacimento della pavimentazione dell'intera piazza, il restauro del monumento ai caduti e l'accesso e l'illuminazione delle gallerie sotterranee realizzate e utilizzate durante il secondo conflitto mondiale come rifugi anti-aerei, oggi visitabili.<ref name="ReferenceB"/>
[[File:Monopoli - Comune di Monopoli - 2024-09-02 16-46-24 001.jpg|sinistra|miniatura|Piazza XX Settembre]]
==== Piazza XX Settembre ====
È intitolata al ''[[Breccia di Porta Pia|20 settembre 1870]]'', data della [[Presa di Roma|breccia di Porta Pia]], ed era sede dello storico mercato giornaliero di frutta, verdura e pesce. Realizzata nel [[XIX secolo]] come cerniera urbanistica tra il cosiddetto "borgo murattiano" e il centro storico medievale, sotto di sé conserva i resti del lato ovest del sistema di fortificazioni urbano della città. La piazza si apre verso i volumi del convento e chiesa di San Domenico e della vicina Cattedrale. È stata completamente ristrutturata nel [[2013]] e il [[2014]] e nel corso dei lavori, come già previsto, è venuto alla luce il poderoso bastione di San Domenico e tutto il complesso di mura ad esso connesso: il progetto di variante ha quindi previsto la valorizzazione di questi reperti archeologici, oggi visibili.<ref name="ReferenceB"/>[[File:Paesaggio rurale.jpg|miniatura|Paesaggio dell'agro monopolitano.]]
==== Le masserie dell'agro ====
Le [[masseria|masserie]] fortificate dell'agro di Monopoli, come si evince dalle lapidi ritrovate nei luoghi di fondazione, sorsero in molti tra XVI e XVII secolo, in concomitanza con un aumento della coltivazione arborea nella zona. Cresce l'antropizzazione dei luoghi e nasce l'esigenza di creare strutture autonome, in grado di adattarsi al territorio e di difendersi dai pericoli della vicina costa. Il regime, non rigidamente [[feudalesimo|feudale]], favorisce questa tendenza. La presenza di una torre come nucleo centrale della masseria è un'evoluzione delle prime torri di vedetta che furono erette da [[Carlo V]] a partire dalla prima metà del [[XVI secolo]] lungo la costa marina: di solito la [[torre]] ha pianta quadrata a tre superfici, con un piccolo [[ponte levatoio]] e una scala esterna. Presenti spesso caditoie per gettare olio bollente sui probabili nemici e invasori. Esiste quindi un diretto legame strutturale e in parte funzionale tra le torri di avvistamento lungo la costa (della prima metà del Cinquecento) e i nuclei fortificati (dei primi del Seicento) delle masserie della "marina". Nemico comune dal quale difendersi erano i [[Ottomani|turchi]] che dalla fine del XV secolo a tutto il XVIII secolo battevano tutte le coste adriatiche. Attorno alla fine del Seicento, dopo l'attenuarsi del pericolo turco a seguito del disastroso esito dell'[[assedio di Vienna]], la maggior parte delle masserie passarono nelle mani di enti ecclesiastici, trasformandosi da elementi difensivi a strutture ricche di ogni decoro: scalinate monumentali, balaustre, finestre timpanate, cappelle [[barocco|baroccheggianti]]. Attorno agli inizi dell'Ottocento il sistema della masseria subì un duro colpo, a causa dei sistemi ancora antiquati dell'agricoltura rispetto alla industrializzazione veloce in tutti gli altri settori. La crisi agraria del [[1820]] provocò inoltre molti problemi al mercato interno di olio e vino, e dal quel momento la masseria conobbe un declino inarrestabile, decretato anche dal richiamo della città che in quel secolo e nel Novecento fu superiore al fascino della masseria stessa.<ref name="Francesco Pepe 1999">Francesco Pepe. ''Alla corte della masseria'', ''complessi fortificati in agro di Monopoli'' - Zaccaria Editore, Monopoli 1999.</ref>
===== Masseria Caramanna =====
[[File:Masseria caramanna.jpg|miniatura|Masseria Caramanna, facciata e scalinata monumentale]]
L'edificio è costituito da un poderoso corpo fortificato al quale è stata addossata successivamente una più bassa ed elegante struttura barocca, caratterizzata da una bella scala esterna, a pianta circolare, addossata al prospetto orientale. Una palma secolare è stata fatta crescere nel centro geometrico delle rampe curve e contrapposte, con un effetto particolarmente suggestivo. È tra le più famose masserie fortificate di Monopoli. Risale al [[1659]] e ancora oggi conserva inalterato l'antico nucleo costituito dalla grande torre quadrangolare con ponte levatoio, campanile, feritoie e caditoie. Successivamente, fino al [[1754]] furono aggiunte una cappella, una rimessa e altre strutture commerciali e abitative. Fino al [[1820]] fu proprietà della casata monopolitana degli Affaitati e attualmente della famiglia Capece Minutolo.
La masseria Caramanna è in realtà molto più antica di quanto può far pensare la sua architettura. Infatti il toponimo Caramanna apparirebbe di origine [[Longobardi (Italia)|longobarda]] ed è riferito al nome dell'antico proprietario (forse Karamann), da ''cara'' (lancia) e ''man'' (uomo); ossia Uomo-Lancia o Lanciere.<ref name="Francesco Pepe 1999"/>
===== Masseria Spina Grande e Spina Piccola =====
[[File:Monopoli - Masseria Spina - 2023-09-24 14-31-05 013.jpg|miniatura|Masseria Spina Grande.]]
Masseria caratterizzata dal forte contrasto fra colori rosso e bianco con cui è dipinta: oggi è di proprietà della nobile famiglia dei Meo Evoli. Sviluppata su tre piani, fu radicalmente trasformata nel [[1762]] quando venne sovrapposto un porticato alla struttura originale. Singolare la posizione del complesso, che pur essendo vicino al mare, presenta il prospetto rivolto ai monti. Molto diverse le stanze padronali e quelle del colono: le prime caratterizzate da volte a botte, grandi stanze e ricche decorazioni. Materiale di costruzione è il [[carparo]], di colore rosaceo, con le decorazioni in pietra naturale. Oggi sono stati allestiti alcuni spazi di ''vetrina'', dove sono in mostra oggetti ed utensili della civiltà contadina. La chiesetta risale al [[1700]] ed è dedicata alla Madonna, la cui statua spicca sul frontale con in mano la masseria in miniatura.<ref name="Francesco Pepe 1999"/>
Nelle stesse proprietà sorge Masseria Spina Piccola, una semplice torre di fortificazione a due piani e a base quadrangolare, risalente alla fine del Quattrocento. Riprende lo schema delle semplici torri costiere, con una caditoia per ogni facciata. Nel Seicento venne costruito il muro di cinta, interrotto da un piccolo arco di ingresso, con una piccola [[caditoia]]. Presente anche un primitivo insediamento rupestre con i resti di una croce e l'affresco di una Vergine con i Santi, molto rovinato. Poco lontano sorge un tratto della [[Via Traiana]].<ref name="Francesco Pepe 1999"/>
=====
È costituita da un originario edificio a torre, risalente al XVI secolo, poi ampliata e arricchita. La zona inferiore presenta decorazioni a stucco sul tema della Fuga in Egitto, di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]] in preghiera e di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]]. Sulla grande caditoia dell'ingresso appare il cristogramma [[IHS]]. Vari archi con motivi floreali conferiscono dinamicità alle forme della struttura. Nel timpano della chiesetta annessa è presente una Vergine in trono. Attorno alla masseria è presente un vasto agrumeto con ipogei, alcuni adibiti a frantoi. Oggi è adibita a struttura turistica.<ref name="Francesco Pepe 1999"/>
===== Masseria
La costruzione risale al XVII secolo, ed è dal [[1931]] di proprietà della famiglia Palmieri. Il doppio campanile e la scala imponente danno l'idea della ricchezza e della magnificenza degli antichi proprietari, così come la presenza di quattro garitte pensili, di feritoie, di caditoie in gran numero che segnalano i diversi assalti a cui la masseria era soggetta a causa delle sue risorse economiche. L'area padronale e quella colonica hanno in comune solo un pozzo, per il resto sono invece nettamente separate. Attorno alla masseria è presente un grande ovile lastricato a [[chiancarelle|chianche]], oltre a molti ipogei adibiti a ricovero di ovini e a frantoio. Al centro della corte sorge un'antica edicola votiva dedicata alla [[Madonna della Madia]].<ref name="Francesco Pepe 1999"/>
[[File:Masseria Cavallerizza di Monopoli.jpg|miniatura|Masseria Cavallerizza]]
===== Masseria
Sorge su una collinetta in ottima posizione strategica e fu costruita per ordine di Alfonso di Aragona in un periodo compreso fra il [[1495]] e il [[1530]]. Qui venivano allevati i cavalli di [[Venezia]], e proprio nei possedimenti di questa masseria sarebbe nato, da un incrocio tra cavalli locali e arabi, il [[morello (cavallo)|morello]] pugliese, razza ottima per la battaglia. L'addestramento avveniva nel vicinissimo [[Fasano#Canale di Pirro|Canale di Pirro]]. La probabile presenza veneziana è celebrata dal bassorilievo raffigurante [[San Marco]] posto sull'entrata in tempi recenti. Priva di torre, la masseria comprende alcuni terrazzi strategici e una chiesa con decorazioni settecentesche, forse opera di Giovanni Sgobba.<ref name="Francesco Pepe 1999"/>
===== Masseria
Caratterizzata da un grande accesso verso la corte, ricoperta di [[Chiancarelle|chianche]], comprende stalle le cui mangiatoie sono decorate ad arco. Presenti nicchie sul muro come colombaie e un vasto agrumeto a cui si giunge tramite una stretta porta. Priva di torre, è circondata da [[Punica granatum|melagrane]], pianta caratteristica e tipica anche della contrada omonima, insieme a fichi e piccole vigne. La chiesetta annessa risale al [[1698]] ed è dedicata a Maria Santissima delle Grazie, con una tela del XVIII secolo a cui gli abitanti del luogo riservano altissima devozione.<ref name="Francesco Pepe 1999" />
==== Ville nobiliari ====
[[File:Villa Meo Evoli 2.jpg|miniatura|Villa Meo Evoli, in contrada Lama di Macina]]
Nel territorio rurale di Monopoli, in particolare a partire dal XVIII e XIX secolo, le campagne videro la fioritura di numerose ville nobiliari e casine, che servivano spesso come residenze estive per le famiglie aristocratiche della città. Questa evoluzione si inserisce in un più ampio contesto di diversificazione del paesaggio agrario e sociale, dove proprietà di diversi ceti sociali, inclusi orti e uliveti del ceto medio-alto urbano, si diffondevano fuori dalle mura cittadine. Queste dimore non erano solo residenze, ma spesso complessi articolati con funzioni agricole e produttive, che nel corso dei secoli hanno contribuito a definire il paesaggio rurale monopolitano.
* Ad esempio la contrada [[Cozzana]] era storicamente un luogo prediletto per le residenze estive delle famiglie nobiliari monopolitane, con l'edificazione di numerose ville [[Neoclassicismo|neoclassiche]]. Tra queste spiccano Villa Palmieri, Villa Brescia-Simone Veneziani, Villa Palmieri detta ‘Il Visciglio’, Villa Siciliani, la casina Trevisani, la casina Piepoli.
* In contrada Lama di Macina si trova la celebre Villa Meo-Evoli, fatta edificare tra il 1772 e il 1792 dal nobile patrizio salernitano Vito Giuseppe Martinelli. Questa villa, situata ai margini di un bosco, era dotata di un "Parco Caccia Reale", una chiesa dedicata alla [[Madonna della Madia|Vergine della Madia]] e ospitava una notevole collezione archeologica, inclusi reperti romani.
* In contrada Due Torri Villa Carenza, un edificio in stile neoclassico costruito nel 1892 dal commerciante francese Paul François e successivamente abbellito con un giardino all'italiana da Michele Carenza nel 1932.
Queste ville e casine, molte delle quali ancora presenti, testimoniano la ricchezza e l'importanza della vita rurale per le famiglie nobiliari e l'élite di Monopoli, che non solo investivano in terreni agricoli ma vi costruivano anche dimore significative.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
La popolazione residente a Monopoli al 1º gennaio 2023 era di {{Formatnum:48004}} abitanti, di cui {{Formatnum:23363}} maschi e {{Formatnum:24494}} femmine.<ref>{{Cita web |autore = Istat, 2023|url = https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/dati-sintesi/monopoli/72030/4|titolo = Dati Istat aggiornati al 1º gennaio 2023|accesso = |data = }}</ref> Di seguito l'andamento della popolazione nel corso degli anni.
{{Demografia/Monopoli}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[ISTAT]] al 1º gennaio [[2023]] la popolazione straniera residente era di 1048 persone, pari al 2,19%.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano<ref>{{Cita web|url=https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/stranieri/monopoli/72030/4|titolo=Comune di MONOPOLI : popolazione straniera per sesso, bilancio demografico stranieri, tasso di crescita stranieri, cittadinanza|sito=ugeo.urbistat.com|accesso=2025-07-07}}</ref>:
* [[Albania]] - 348
* [[Georgia]] - 147
* [[Romania]] - 103
* [[Repubblica Popolare Cinese]] - 96
*[[Ucraina]] - 31
=== Lingua e dialetti ===
Il dialetto monopolitano è ascrivibile alla fascia dei [[Dialetti della Puglia|dialetti pugliesi centrali]], derivante come altri dal latino, dal francese, dallo slavo, dall'arabo e dalla lunga dominazione spagnola a cui la città adriatica è stata sottoposta. Notevoli sono inoltre le influenze longobarde nei toponimi, negli antroponimi e soprattutto nel campo del diritto. Un esempio per tutti: in molti documenti del ''Codice Diplomatico Brindisino'', quasi tutti posteriori al [[1076]], viene riportato - in atti di compravendita, il termine ''pizzulo'' o latinizzato in ''pizulus'', riferibile a ''angolo di un muretto o di una parte sporgente di un edificio''.<ref>Vedi ''La Terra di Bari al tempo dei Longobardi'', Romano Colizzi, Editrice Tipografica, Bari 2009, pag. 65. Altri termini longobardi, recepiti direttamente nel dialetto monopolitano sono ad esempio ''zinna'' o ''zizza'' (seno), ''piscina'' (piccolo deposito d'acqua o d'olio), ''zippo'' (bastoncino), ''zeppa'' (cuneo).</ref> Attualmente nel dialetto monopolitano ''pizzulo'' ha esattamente lo stesso significato.
Tuttavia, ad oggi, il dialetto monopolitano originario è parlato prevalentemente nel centro storico della città e in alcune aree dell'agro monopolitano, dove tra l'altro il dialetto presenta delle notevoli varianti rispetto al centro cittadino, con variazioni anche a seconda della contrada in cui esso viene parlato. Un esempio per tutti: il termine originario per indicare le [[Vicia faba|fave novelle]], nel nucleo cittadino, è ''vongole''. Nel dialetto parlato nell'agro invece esse sono indicate come ''cuzzele, ''termine oggi utilizzato anche nel nucleo cittadino ma in misura minore.<ref name="ref_A">{{Cita libro |autore = Sebastiano Lillo|titolo = Monopoli, sintesi storico-geografica|anno = 1976|editore = Colucci|città = Monopoli|p = 249}}</ref>
Nel resto della città Monopoli si assiste ad un progressivo processo di italianizzazione dello stesso. Si registrano molte produzioni poetiche in vernacolo, tra le quali ricordiamo in particolare quelle di [[Luigi Reho]], autore anche del monumentale ''Dizionario Etimologico del Monopolitano'', e di Tonio d'Arienzo.
===
[[File:La forza della fede.jpg|miniatura|Manifestazioni di devozione popolare nel centro storico di Monopoli]]
La religione di gran lunga più diffusa è il [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]<ref>{{Cita web|url=https://annuariocattolico.it/enti/1308/?kec=dioces-conversano-monopoli|titolo=Diocesi di Conversano - Monopoli - Conversanen[sis]-Monopolitan[us]|sito=annuariocattolico.it|accesso=2025-07-14}}</ref>. La città è stata per secoli sede di una diocesi di [[rito romano]], unita nel [[1986]] a quella di [[Conversano]], a formare la [[diocesi di Conversano-Monopoli]]. Monopoli conta sette parrocchie urbane: l'[[Unità pastorale|Unità Pastorale]] della ''Cattedrale, Amalfitana in San Francesco d'Assisi e Santi Pietro e Paolo in Santa Teresa''; Regina Pacis, Sant'Antonio, Sacro Cuore, [[Santa Maria del Carmine]], Santissima Trinità in San Francesco da Paola e infine Sant'Anna; quattro rurali: [[cozzana|Santa Maria del Rosario a Cozzana]], [[Santuario di Maria Santissima Regina del Mondo|Santuario di Maria Regina]] ad Antonelli, Sacra Famiglia a Sicarico e Santa Lucia ai Monti nella contrada omonima<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://canale7.tv/news/14567/diocesi-conversano-monopoli-ufficializzate-le-nuove-nomine.html|titolo=Diocesi Conversano - Monopoli: ufficializzate le nuove nomine|sito=canale7.tv|data=2025-07-12|accesso=2025-07-14}}</ref>.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==== [[Opera pia|Opere Pie]] ====
Monopoli ha sempre avuto una grande attenzione per le persone in difficoltà e ricchissimi sono sempre stati i lasciti della comunità alle ''[[Opera pia|Opere Pie]]'' cittadine.
Alla fine del [[XIX secolo]] erano presenti sei importanti organizzazioni il cui scopo era il sollievo dei diseredati: ''Ospedale Civile'', ''Orfanotrofio di Carità'', ''Maritaggi ed opere elemosiniere'', ''Asilo d'Infanzia'', ''Asilo di mendicità'', ''Banco di pegnorazione''.
Nel [[1886]] La ''Congregazione di Carità'' amministrava l'Ospedale Civile, il legato Rendella, l'[[Orfanotrofio]] di Carità, i monti di carità ''Ysplues''<ref>Fondato da Bernardo Ysplues nel 1579 per l'attribuzione delle "doti di maritaggio": il conferimento di detto beneficio avveniva con la semplice decisione degli amministratori, indipendentemente dal censo dei beneficiari.</ref>, ''Quirismino'', ''Bove'', ''Rendella'', ''Scalera'', ''Sant<nowiki>'</nowiki>Anna'', ''Calefati'', ''Mazzarella'', ''Porcina'', ''Antonucci'', ''Manfredi'', ''Siena'', ''Romeo'', ''Tiberio Secondo'', ''Laquosta'', ''Romanelli'', l{{'}}''Asilo d'Infanzia'' e il ''Ricovero di mendicità''.
Particolarmente rilevante fu il lascito, alla ''[[Congregazione di carità|Congregazione di Carità]]'', del [[marchese]] Saverio Palmieri all'inizio del secolo scorso.
Nel [[XX secolo]] le Opere pie gestite si sono aggregate nell'ente pubblico IPRAB. dal quale si è poi distaccato l'Ospedale San Giacomo. Infine nel [[2011]], adeguandosi alla normativa, l'I.P.R.A.B. si è trasformata nella ''Associazione per i Servizi alla Persona'' ''Romanelli Palmieri'' e attualmente gestisce, oltre al patrimonio ereditato, la ''Casa di Riposo Vito Antonio Romanelli''.<ref name=":0" />
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
[[File:Monopoli - Biblioteca civica Prospero Rendella - 2024-09-08 19-37-10 001.jpg|miniatura|Biblioteca Civica ''Prospero Rendella'']]
A Monopoli è attiva la Biblioteca civica "[[Prospero Rendella]]", situata nell'omonimo edificio storico affacciato su Piazza Garibaldi. Riaperta al pubblico nel 2017 dopo un importante intervento di restauro e rifunzionalizzazione, la Rendella è oggi un moderno centro culturale polifunzionale che ospita una ricca collezione libraria, spazi per la lettura e lo studio, eventi culturali, mostre e incontri con autori<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=OpenContent Scarl|url=https://www.comune.monopoli.ba.it/Vivere-il-comune/Luoghi/Biblioteca-civica-Prospero-Rendella|titolo=Biblioteca civica "Prospero Rendella"|sito=Città di Monopoli|data=2025-04-02|accesso=2025-07-07}}</ref>.
Nel centro storico è inoltre attiva la Biblioteca dell'Archivio Diocesano di Monopoli, di competenza della Curia vescovile. Essa conserva fondi librari e documentari di interesse storico e religioso, con particolare riferimento alla storia ecclesiastica del territorio monopolitano e della [[Diocesi di Conversano-Monopoli|diocesi]].
=== Ricerca ===
L’Archivio Storico del Comune di Monopoli, situato presso la sede dell'ex tribunale (via Gregorio Munno), conserva documentazione a partire dal [[XVI secolo]], comprendente atti amministrativi, catastali, deliberazioni consiliari e altri fondi utili per lo studio della storia cittadina. Di particolare rilevanza anche l’Archivio Diocesano di Monopoli, che custodisce registri, documenti e pergamene risalenti ad un periodo compreso tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XX secolo|XX]] secolo e relativi all’attività della [[Curia diocesana|Curia]] e alla vita ecclesiastica del territorio, delle parrocchie cittadine e dell'antica [[diocesi di Monopoli]]<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesiconversanomonopoli.it/site/wd-annuario-enti/archivio-storico-diocesano-di-monopoli-957/|titolo=ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI MONOPOLI » Diocesi di Conversano Monopoli|sito=www.diocesiconversanomonopoli.it|accesso=2025-07-07}}</ref>.
===
[[File:Pololiceale.JPG|thumb|Edificio del polo liceale (Classico, Linguistico, Scienze Umane, Scientifico e Scienze Applicate).|sinistra]]
[[File:Lazzaro bastiani, san girolamo nello studio col committente saladino ferro, medico, 1475-80 ca. (monopoli, museo diocesano) 01.jpg|miniatura|[[Lazzaro Bastiani]], ''San Girolamo nello studio'',1475-80 ca. (Monopoli, Museo Diocesano).]]
Monopoli è sede di numerosi istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Il Polo Liceale "Galileo Galilei" comprende i licei Classico, Linguistico, delle Scienze Umane, Scientifico e Scientifico opzione Scienze Applicate. L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Luigi Russo" offre i corsi di Liceo Artistico, Liceo Musicale, Istituto Professionale per la Manutenzione e l’Assistenza Tecnica e per i Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale. Sono presenti inoltre l’Istituto Tecnico Economico "Aldo Moro", l’Istituto Tecnico Tecnologico "Leonardo da Vinci", l’Istituto Tecnico Industriale "Vito Sante Longo" e il [[Conservatorio Nino Rota|Conservatorio di Musica]] "Nino Rota", sede di alta formazione musicale.
=== Musei ===
Tra le realtà museali del territorio si segnalano il [[Museo diocesano|Museo Diocesano]] di Monopoli, con opere d’arte sacra e arredi liturgici<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=OpenContent Scarl|url=https://www.comune.monopoli.ba.it/Vivere-il-comune/Luoghi/Museo-diocesano|titolo=Museo diocesano|sito=Città di Monopoli|data=2024-05-17|accesso=2025-07-12}}</ref>; il Museo della [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] di San Giuseppe, dedicato alla devozione confraternale; e il Museo e sito archeologico della [[Basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia|Basilica Cattedrale]] di Romualdo, che conserva reperti di epoca classica e medievale. Monopoli fa parte dell’[[Ecomuseo della Valle d'Itria|Ecomuseo della Valle d’Itria]], museo diffuso istituito nel [[2010]] insieme ad altri comuni della zona.
=== Media ===
A Monopoli è attivo un variegato panorama di mezzi di informazione locali. La città ha visto nascere, soprattutto a partire dalla seconda metà del Novecento, numerose testate giornalistiche, emittenti radiofoniche e televisive, alcune delle quali tuttora operative. Questi media svolgono un ruolo fondamentale nell'informazione territoriale, nella promozione della cultura locale e nella cronaca cittadina.
==== Stampa ====
* ''La Campana del Collegio ''(con supplementi e variazioni di titolo) (1903-1915), settimanale.
* ''L'Eco del Popolo'', (1913-?) periodico.
* ''Il Filippetto'' (con supplementi e variazioni di titolo) (1944-1957), periodico satirico dell'Associazione Universitaria ''G. Vasco''.
* ''Portanuova'' (1982-2006), trimestrale.
* ''L'Informatore'' (1982-2020), settimanale.
* ''Il Borgo'' (1994-2024), mensile.
* ''Fax - ediz. Monopoli'' (2000-oggi), settimanale.
* ''Il Biancoverde news'' (2003-2013), periodico sportivo.
* ''Cuore Biancoverde'' (2004-oggi), periodico sportivo.
* ''Sette News'' (2009-2020), settimanale.
==== Radio ====
* Radio Antenna Monopoli (1976-1984)
* Radio Dyria (1976-1982)
* Radio San Francesco (1977-1983)
* Radio Delta (1978-1982)
* Radio l'Assunta (1978-1982)
* Radio Emme 5 (1979-2001)
* Radio In (1979-1981)
* Radio Luna (1979-1981)
* Radio Panda (1979-1980)
* Radio Duna (1979-1980)
* Radio Sabbia (1980-1985)
* Radio L'Una Sud Levante (1981-1985)
* Radio Elle 2ª rete (1981-1984)
* Radio City (1981-1985)
* Radio Centro (1982-1986)
* Radio Studio 54 (1984-1989)
* Reti Unificate Meridionali (1985-1986)
* Radio Mafalda (1989-1990)
* Radio Elle (1978-oggi)
* Radio Argento (1983-oggi)
* Radio Blu (1988-oggi)<ref name=":0" />
==== Televisione ====
* Telespazio (1978/79).
* Teleram (1979-1997).
* Telebip Video 5 (1987-1989).
* Telenova (1989-1990).
* [[Canale 7 (Monopoli)|Canale 7]] (1988-oggi)
=== Arte ===
[[File:The Altarpiece.png|sinistra|miniatura|Polittico da S. Stefano di Monopoli, Boston, Museum of Fine Art.]]
[[File:Dipinto-La-Primavera-di-Ignazio-Perricci-scaled.jpg|miniatura|Ignazio Perricci, ''La Primavera'' (1880)]]
Il patrimonio artistico di Monopoli riflette la stratificazione culturale e storica della città, posta per secoli al crocevia tra Oriente e Occidente. La [[Repubblica di Venezia|dominazione veneziana]] ha lasciato tracce significative nella produzione pittorica e devozionale della città, soprattutto tra la fine del Medioevo e l’età moderna. Un esempio emblematico è il polittico quattrocentesco della chiesa di Santo Stefano, oggi conservato e restaurato dal [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts di Boston]]: si tratta di un’opera attribuita a un autore anonimo di scuola veneziana o cretese-veneziana, dove l’influsso bizantino si fonde con le suggestioni della pittura lagunare dell’epoca<ref>{{Cita web|url=https://www.cassiciaco.it/navigazione/iconografia/pittori/quattrocento/monopoli/monopoli.html|titolo=Maestro cretese|sito=www.cassiciaco.it|accesso=2025-07-12}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://collections.mfa.org/objects/594674/virgin-and-child-with-saints-christopher-augustine-stephen;jsessionid=AD7865B4F6C229F106CB1D5A25312ACA|titolo=Virgin and Child with Saints Christopher, Augustine, Stephen, John the Baptist, Nicholas, and Sebastian|sito=collections.mfa.org|accesso=2025-07-12}}</ref>.
Nel corso del Seicento e Settecento, Monopoli accoglie opere di grandi maestri legati alla scuola veneta e napoletana: nella chiesa di Santa Maria del Suffragio è presente una Madonna con Santi in Gloria attribuita a [[Jacopo Palma il Giovane]] (1621), figura centrale del tardo [[manierismo]] veneziano. A lui si affiancano altri artisti come [[Francesco De Mura]], allievo di [[Solimena]], autore della celebre Ultima Cena (1755) della Basilica Cattedrale. Queste opere testimoniano l'apertura della committenza monopolitana alle correnti artistiche dominanti dell’Italia centro-meridionale.
Nel XIX e XX secolo, emerge una scuola artistica locale con personalità come [[Ignazio Perricci]], pittore e scenografo neoclassico autore di numerose decorazioni teatrali e storiche (“La Primavera”, 1880). Artisti come Agostino Di Munno, scultore e pittore italo-venezuelano, e Enrico Accatino, noto per le sue composizioni astratte e sociali (“Mattanza”, 1951), confermano la vivacità del tessuto artistico anche in epoca moderna<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=OpenContent Scarl|url=https://www.comune.monopoli.ba.it/Novita/Comunicati/Arte-in-Comune-censite-335-opere|titolo=“Arte in Comune”, censite 335 opere|sito=Città di Monopoli|data=2023-03-16|accesso=2025-07-12}}</ref>.[[File:Monopoli - Comune di Monopoli - 2024-09-11 22-15-19 002.jpg|miniatura|PhEST a Monopoli|sinistra]]In epoca contemporanea Monopoli ha vissuto una crescita significativa nell’ambito della [[street art]], soprattutto grazie al PhEST – Festival internazionale di fotografia e arte (lanciato nel 2018), che ha trasformato il centro urbano in una vera e propria galleria a cielo aperto<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.regione.puglia.it/-/a-monopoli-la-nona-edizione-di-phest-festival-internazionale-di-fotografia-e-arte|titolo=A Monopoli, la nona edizione di PhEST - Festival internazionale di fotografia e arte - Regione Puglia|sito=www.regione.puglia.it|accesso=2025-07-07|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20240918184127/https://www.regione.puglia.it/-/a-monopoli-la-nona-edizione-di-phest-festival-internazionale-di-fotografia-e-arte|dataarchivio=2024-09-18}}</ref>. Tra le opere più rilevanti, spicca il murale “Beyond the Sea” (9×12 m), realizzato nel 2020 dallo street artist Millo (Francesco Camillo Giorgino). L’opera, visibile vicino alla Cala Portavecchia, esplora il tema della [[tropicalizzazione del Mediterraneo]] e dell’impatto umano sugli [[Ecosistema|ecosistemi marini]], con lo stile distintivo di Millo fatto di linee nere essenziali e monocolore con tocchi cromatici.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.phest.info/|titolo=HOME|sito=phest|accesso=2025-07-07}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://streetartnews.net/2020/08/beyond-the-sea-by-millo-in-monopoli-italy.html|titolo=“Beyond the Sea” by Millo in Monopoli, Italy|sito=StreetArtNews|data=2020-08-04|accesso=2025-07-07}}</ref> Dal [[2023]], lo street artist Moneyless (vero nome Marco Grassi) ha plasmato nuove installazioni urbane: un intervento murale presso lo [[Skateboard|skating park]] cittadino e la mostra personale “Caveman” al [[Castello di Monopoli|Castello Carlo V]], curate dalla galleria [[Doppelgänger (disambigua)|Doppelgaenger]] con il patrocinio comunale. Lo stile post-graffiti di Moneyless si caratterizza per motivi geometrici astratti e per il dialogo fra natura e architettura urbana.
Nel complesso, queste iniziative – affiancate da altri artisti in occasione dei festival – hanno consolidato Monopoli come hub regionale dell’[[Arte urbana|urban art]], includendo anche una grande mostra intitolata “IN MY NAME” (2024) presso l’ex Deposito Carburanti, curata da Unlike Unconventional Events e dedicata all’evoluzione storica dell’urban art.
===
In città sono attivi due poli teatrali. Il teatro ''Radar'', già cinema-teatro, riaperto nel marzo [[2018]] dopo 33 anni di inattività e concesso in gestione al Conservatorio di Musica <nowiki>''Nino Rota''</nowiki> di Monopoli, ospita rassegne teatrali di poesia, prosa, musical, balletto<ref>{{Cita news|lingua=it|cognome=http://www.norbaonline.it|url=http://www.norbaonline.it/od.asp?i=44906&puntata=A-Monopoli-riapre-Radar&pr=SERVIZI%20TG#!/|titolo=A Monopoli riapre Radar|accesso=13 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180314042634/http://www.norbaonline.it/od.asp?i=44906&puntata=A-Monopoli-riapre-Radar&pr=SERVIZI%20TG#!/|dataarchivio=14 marzo 2018|urlmorto=sì}}</ref>. Il secondo teatro cittadino è il teatro auditorium ''Mariella'', già ''Bianco Manghisi'', adibito al teatro di prosa e a rappresentazioni dedicate soprattutto alle scuole e alle associazioni<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Città di Monopoli|url=http://www.comune.monopoli.ba.it/News/tabid/130/articleType/ArticleView/articleId/8350/language/it-IT/La-stagione-teatrale-allAuditorium-Bianco-Manghisi--Slot-Machine.aspx|titolo=La stagione teatrale all'Auditorium Bianco Manghisi - «Vasillissa e la Babaracca» > Città di Monopoli > News|accesso=13 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180314042455/http://www.comune.monopoli.ba.it/News/tabid/130/articleType/ArticleView/articleId/8350/language/it-IT/La-stagione-teatrale-allAuditorium-Bianco-Manghisi--Slot-Machine.aspx|dataarchivio=14 marzo 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Cinema ===
La città di Monopoli è sede del ''[[Sudestival]]'', festival cinematografico nazionale dedicato alla filmografia indipendente italiana, a cura dell'Associazione Sguardi. Il festival è stato insignito di una medaglia dal Presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]] e ha goduto del patrocinio, fra gli altri, del [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]] e della [[Regione Puglia]].<ref>{{Cita news |autore = Anna Puricella|titolo = Sudestival, il cinema indipendente invade il grande schermo|pubblicazione = La Repubblica|data = 15 gennaio 2014|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/08/sguardi-di-cinema-monopoli.html}}</ref><ref>{{Cita news |autore = Giulia Falzea|titolo = Sguardi di Cinema a Monopoli|pubblicazione = La Repubblica|data = 8 gennaio 2010|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/08/sguardi-di-cinema-monopoli.html}}</ref> Nel [[2016]] il festival è stato insignito di un'altra medaglia dal Presidente della Repubblica [[Sergio Mattarella]] e gode del patrocinio dell'assessorato all'Industria Turistica e Culturale -Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Puglia.
* nel [[1990]] viene girato il [[cortometraggio]] ''La Madia'', con [[Leo Gullotta]], [[Enzo Cannavale]], [[Imma Piro]], diretto da Giambattista Ansanti. Tutte le scene sono state girate in abitazioni e luoghi del centro storico di Monopoli. Molto spazio è dedicato alla rievocazione dell'approdo della [[Madonna della Madia]].<ref>{{Cita web |url=https://www.youtube.com/watch?v=zI4s4RrEOdc&t=17s|titolo=La Madia, Cortometraggio|autore=|data=|accesso=}}</ref>
* nel [[1999]] il regista [[Franco Salvia]], originario di Monopoli, ha diretto ''[[Vento di primavera - Innamorarsi a Monopoli]]'', ambientato e girato nella città con il duo comico pugliese Manuel & Kikka<ref name="cinemaitaliano.info">{{Cita web |url = http://www.cinemaitaliano.info/ventodiprimaverainnamorarsiamonopoli|titolo = Vento di Primavera - Innamorarsi a Monopoli (2000)|accesso = 8 settembre 2015|sito = CinemaItaliano.info}}</ref>;
* nel [[2009]] il regista esordiente Alessio Giannone gira e produce il lungometraggio dal titolo ''La Loggia di Pilato'', ambientato in contrada Impalata<ref>{{Cita web|url=http://www.lsdmagazine.com/la-loggia-di-pilato-il-primo-film-di-alessio-giannone/1227/|titolo=LSDmagazine – “La Loggia di Pilato” il primo film di Alessio Giannone|lingua=it|accesso=21 aprile 2018}}</ref>.
* nel [[2005]] in alcune contrade sono state effettuate le riprese del film ''[[La seconda notte di nozze]]'', diretto da [[Pupi Avati]].<ref>Alfonso Marrese, Apulia Film Commission.</ref>
* nel [[2011]] la città ospita molte scene del film ''[[Buona giornata]]'', diretto da [[Carlo Vanzina]], e di ''[[Operazione vacanze]]'', diretto da [[Claudio Fragasso]].
* nel [[2012]] la città è stata il set del film ''[[Amiche da morire]]'', di [[Giorgia Farina]], con [[Cristiana Capotondi]], [[Claudia Gerini]] e [[Sabrina Impacciatore]]. Il film è uscito nelle sale il 7 marzo [[2013]].<ref name="cinemaitaliano.info"/>
* nel [[2014]] viene girato quasi interamente a Monopoli il film ''Noi siamo Francesco'', per la regia di Guendalina Zampagni, con [[Elena Sofia Ricci]], Mauro Recanati e Gabriele Granito. Con il contributo del [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]].<ref>{{Cita web |autore = Apulian Film Commission|url = http://www.apuliafilmcommission.it/wp-content/uploads/Io-sono-Francesco-Domani-ciak-nel-Barese.pdf|titolo = La Gazzetta del Nord Barese|accesso = |data = 26 gennaio 2014}}</ref><ref>{{Cita web |url = http://www.cinemaitaliano.info/noisiamofrancesco|titolo = Scheda del film|sito=Cinemaitaliano.info|accesso = |data = }}</ref>
* nel [[2016]] vengono girate a Monopoli alcune scene del film [[La cena di Natale]], per la regia di [[Marco Ponti]], in particolare nelle stanze di Palazzo Palmieri.
La città ha ospitato inoltre i set di due [[Fiction televisiva|fiction]] e ha offerto alcuni propri scorci per altre serie TV:
* ''[[Professione vacanze]]'', [[Fiction televisiva|miniserie televisiva]] ([[1987]]) di [[Vittorio De Sisti]], con [[Jerry Calà]] e [[Mara Venier]], prodotta da [[RTI Rete Televisiva Italiana|Rti]] e girata al Villaggio ''Cala Corvino'' in luglio / settembre [[1986]]; in onda su [[Italia 1]].<ref>{{Cita web|data = 21 luglio 2017|titolo = 'Professione vacanze' 30 anni dopo, Jerry Calà sul set a Monopoli|accesso = 5 aprile 2024|url = https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/professione-vacanze-30-anni-dopo-jerry-cala-sul-set-a-monopoli/281412/282008|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}</ref>
* ''[[Tutta la musica del cuore]]'' ([[2010]]), che inizialmente doveva chiamarsi ''Una musica silenziosa'', prodotta da [[Rai Fiction]] e diretta da [[Ambrogio Lo Giudice]]. La fiction si svolge in un paese del sud Italia chiamato "Montorso di Puglia", nome puramente fantasioso, ma il set della fiction è la città di Monopoli. La fiction va in onda per la prima puntata il 4 febbraio 2013, riuscendo a raggiungere dati d'ascolto da 5.777.000 telespettatori, nella seconda puntata andata in onda il 5 febbraio, si conferma a 5.778.000 spettatori.<ref>{{Cita web |url = http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/01/07/foto/monopoli_in_prima_serata_su_raiuno-50067720/1/|titolo = Monopoli in prima serata su Raiuno con "Tutta la musica del cuore" - Bari - Repubblica.it|accesso = 8 settembre 2015}}</ref>
* ''[[Braccialetti rossi]]'' prima, seconda e terza serie (versione italiana di ''[[Polseres vermelles]]'') ([[2014]], [[2015]], [[2016]]). La maggior parte della fiction è stata girata nella città di [[Fasano]] con alcune scene a Monopoli, in particolare una serie di panoramiche presso largo Portavecchia e delle riprese all'interno della chiesa di Santa Maria Amalfitana.<ref>{{Cita web|url = http://www.braccialettifanzine.it/news/luoghi-braccialetti-rossi/|titolo = Dove è stato girato Braccialetti Rossi?|accesso = 8 settembre 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160915122456/http://www.braccialettifanzine.it/news/luoghi-braccialetti-rossi/|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web |url = http://www.apuliafilmcommission.it/news/inizio-riprese-per-un-medico-in-famiglia-la-guerra-dei-cafoni-e-braccialetti-rossi-3|titolo = Inizio riprese per “Un medico in famiglia”, “La guerra dei cafoni” e “Braccialetti rossi 3″ « Apulia Film Commission|accesso = 8 settembre 2015}}</ref>
* ''[[Un medico in famiglia|Un Medico in Famiglia]]'' (10ª serie), buona parte della prima puntata è stata girata tra Monopoli, [[Cisternino]] e [[Locorotondo]].<ref>{{Cita web |url = http://www.baritoday.it/cronaca/un-medico-in-famiglia-lino-banfi-riprese-a-monopoli.html|titolo = Ciak in Puglia per 'Nonno Libero', a Monopoli le riprese di 'Un medico in famiglia'|accesso = 8 settembre 2015}}</ref>
*''[[Storia di una famiglia perbene]]'', girato prevalentemente nel centro storico di Monopoli e nella città di Bari.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.monopoli.ba.it/Novita/Comunicati-stampa/Cresce-l-ascolto-della-fiction-Storia-di-una-famiglia-perbene|titolo=Cresce l’ascolto della fiction “Storia di una famiglia perbene”|autore=OpenContent Scarl|sito=Città di Monopoli|data=11 novembre 2021|lingua=it|accesso=15 novembre 2021}}</ref>
*[[Le indagini di Lolita Lobosco]], girato prevalentemente in Piazza Palmieri, precisamente Palazzo Palmieri (esterno della Questura) e Masseria Spina (abitazione della famiglia Morelli).
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[[File:Franca-Raimondi-Walt-Disney-1957.jpg|miniatura|Franca Raimondi con Walt Disney]]
[[File:Giacomo Insanguine.jpg|sinistra|miniatura|Giacomo Insanguine]]
Monopoli vanta una tradizione musicale antica: è nota la figura di [[Giacomo Insanguine]] (1728–1795), conosciuto anche come “Monopoli”, compositore e didatta di spicco della scuola napoletana. Formatosi e attivo a Napoli, fu l’ultimo direttore del [[Conservatorio di Sant'Onofrio a Porta Capuana|Conservatorio di Sant’Onofrio]], dove contribuì alla formazione di intere generazioni di musicisti. La sua produzione include opere teatrali, composizioni sacre e partimenti didattici. Ancora oggi la città ne celebra la memoria con studi, esecuzioni e iniziative culturali<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/insanguine-giacomo-detto-monopoli_(Dizionario-Biografico)/|titolo=INSANGUINE, Giacomo, detto Monopoli - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-07-12}}</ref>.
In epoca contemporanea tra i gruppi e gli artisti monopolitani insigni nell'ambito musicale si segnalano in particolare [[Franca Raimondi]] ([[1932]]-[[1988]]), vincitrice del [[Festival di Sanremo 1956]], e il gruppo musicale degli "Iohosemprevoglia", vincitore di ''Sanremo Social'' per l'anno [[2011]] e quindi partecipante alla fase finale del [[Festival di Sanremo 2012]] dove si è classificato al terzo posto nella sezione ''giovani''.<ref>{{Cita web|url = http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-e94bbb99-f2c7-4e05-a3a8-b202a5ce7a75.html|titolo = Rai Uno Iohosemprevoglia|accesso = 15 giugno 2015|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304223248/http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-e94bbb99-f2c7-4e05-a3a8-b202a5ce7a75.html}}</ref> Dal [[1995]] si tiene inoltre in città il ''Dirockato Rock Festival'', con esibizione di artisti [[rock]] soprattutto emergenti.<ref>{{Cita web |url = http://www.rockit.it/dirockatomonopoli|titolo = http://www.rockit.it/dirockatomonopoli|accesso = 15 giugno 2015}}</ref>
La banda cittadina prende il nome di ''Banda del Giubileo'', in quanto fondata nell'[[Giubileo del 2000|anno giubilare 2000]], ed è formata soprattutto da giovani. La città tuttavia conosce un'antica tradizione bandistica, risalente almeno all'anno [[1813]].<ref>{{Cita libro |autore = Daniela Cavallo|titolo = In marcia da Due Secoli, La tradizione bandistica di Monopoli dal 1813|anno = 2008|editore = Gelsorosso|città = Bari}}</ref>
=== Cucina ===
Oltre ai [[Cucina pugliese|piatti tipici pugliesi]] ([[taralli]], [[focaccia|focacce]], [[patate riso e cozze]], [[panzerotto|panzerotti]], [[Tagli di carne suina|braciole]], olive fritte, timballi, [[pesce]] e crostacei fritti e così via) vi sono alcuni piatti tipicamente monopolitani<ref>{{Cita web|autore = Comune di Monopoli|url = http://www.monopoliturismo.it/Home/ScoprireMonopoli/Gastronomia/Ricettariomonopolitano/Tuttelericette/tabid/662/language/it-IT/Default.aspx|titolo = Ricettario Monopolitano|accesso = |data = |urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150120191151/http://www.monopoliturismo.it/Home/ScoprireMonopoli/Gastronomia/Ricettariomonopolitano/Tuttelericette/tabid/662/language/it-IT/Default.aspx}}</ref>, cioè:
[[File:Cartellate alla Locanda! (6892391351).jpg|miniatura|Cartellate con vin cotto.|sinistra]]
* Le [[orecchiette]] preparate con semola di grano duro o con il "grossetto", condito con cime di rape, pomodoro, basilico e cacio ricotta, o con il sugo del fungo che nasce ai piedi o sul tronco del Carrubo, il rarissimo [[Laetiporus sulphureus]].
* Il ''cjambotto'', zuppa di pesce assortito con pomodori, aglio, prezzemolo, olio, sale, pepe, e fette di pane casereccio raffermo.
* ''L'ingrapiata, ''di fatto un [[Macco di fave|macco]] con fave e cicorie, il cui nome deriva forse da un antico modo di condirla con i capperi (''incapperata'').
* Polpo in pignatta.
* Alici marinate, una marinatura di alici in olio extravergine di oliva, aceto, succo di limone e sale
* ''Cialledda, ''zuppa fredda di pane raffermo o taralloni immersi in acqua, con olio, sale, pomodori e origano.
* le cartellate (''n'cartddet''): dolce natalizio di origine greca, a base di sfoglie di pasta a forma di nastro tagliato con tagliapasta dentellato, fritti e ricoperti di vincotto.
* Le [[pettole]]: pallottole di pasta lievitata molto morbida (farina, patata, lievito di birra, acqua e sale) fritte nell'olio bollente. Vengono servite calde, con zucchero o con vino cotto o miele. Tipicamente vengono preparate il 7 dicembre in occasione della Vigilia dell'Immacolata, il 16 dicembre, il 24 dicembre, e in alcune delle feste nelle contrade.
* I ''purcidde'': piccoli dolci di pasta con miele o vincotto.
* I [[bocconotto|boconotti]]: dolci di pasta ripieni di marmellata e pasta di mandorle.
* Le [[zeppola]] di [[San Giuseppe]], ciambelle fritte o al forno, decorate esternamente con crema, amarena e un po' di cannella; vengono fatte in occasione della festività di San Giuseppe.
* I ''cherrocl'', grandi frollini di forma umana con le braccia che stringono un uovo sodo. Tipico delle festività di Pasqua, preparato da nonne e mamme, per nipoti e figli, raffigurando le sembianze di maschi o femmine a seconda del sesso degli stessi.
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[[File:Approdo agosto 2015.jpg|miniatura|Rievocazione dell'approdo della [[Madonna della Madia]], protettrice di Monopoli.]]
Monopoli è animata da un calendario ricco di eventi che scandiscono l'anno, tra celebrazioni religiose profondamente radicate e manifestazioni di carattere storico e culturale<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.comuniedintorni.com/monopoli/le-feste-di-monopoli/|titolo=Le Feste di Monopoli - Monopoli|sito=ComunieDintorni|accesso=2025-07-07}}</ref>. La loro rilevanza è attestata dalla partecipazione della comunità e dalla risonanza che assumono nel panorama locale. Tra le più rilevanti:
* '''Rievocazione del miracoloso approdo della [[Madonna della Madia]]''': Evento centrale nella vita cittadina, si celebra con due appuntamenti annuali che ricordano l'arrivo prodigioso dell'icona della protettrice di Monopoli. Il 16 dicembre, all'alba, una zattera con l'icona della Madonna giunge al porto, rievocando il primo approdo, seguita da una solenne processione in Cattedrale. Il 14 e 15 agosto, nella celebrazione estiva, si ripropone l'evento del 16 dicembre, affiancando al programma religioso un nutrito programma civile.
* '''Via Crucis vivente''': A cura del [[Corteo storico (rievocazione)|Corteo Storico]] della città, questa rappresentazione si snoda per le vie del centro storico, ricreando i momenti della [[Passione di Gesù|Passione di Cristo]] nella sera della [[Domenica delle palme|Domenica delle Palme]].
* '''Processione dei Misteri''': La sera del [[Venerdì santo|Venerdì Santo]] vede la partecipazione di tutte le confraternite cittadine, che accompagnano la reliquia della Croce di Gesù in una solenne processione.
* '''Presepi viventi''': Nel periodo natalizio, la città e le sue contrade ospitano numerosi presepi viventi, tra i quali spiccano quelli presso la chiesa di San Francesco da Paola e in contrada Cozzana.
* '''Cavalcata dei Magi''': Nella contrada Antonelli si svolge una caratteristica rappresentazione teatrale che rievoca l'arrivo dei Re Magi.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
L'attuale conformazione urbanistica della città di Monopoli si deve all'architetto De Simone che nel [[1795]] vide approvato il proprio progetto dalle autorità napoletane. Il piano prevedeva l'abbattimento delle mura cittadine, che per secoli avevano garantito la sicurezza della città, ritenute allora obsolete e inutili e un'espansione urbana caratterizzata da uno schema a scacchiera, in evidente contrasto con la zona medievale formata da vie strette e tortuose.
Il limite tra la città vecchia e la zona nuova è determinato dal circuito delle scomparse fortificazioni e i punti di accesso più evidenti sono in corrispondenza delle antiche porte.
Molto più interessante il precedente progetto (non approvato dalle autorità napoletane) redatto dell'ingegnere Francesco Sorino nel [[1794]], che prevedeva la conservazione delle mura e uno schema d'espansione urbana a raggiera, a partire da una grande piazza rotonda. Si trattava di una soluzione moderna e rispettosa delle memorie storiche e architettoniche dell'antica città e delle sue molteplici direttrici di collegamento col territorio circostante. La Monopoli del Sorino avrebbe avuto molti riferimenti formali con l'attuale città di [[Lucca]], che ha conservato integralmente il sistema di fortificazioni cinquecentesco ben distinto dal moderno tessuto urbano di accrescimento.<ref name=":0" />
=== Suddivisioni storiche ===
==== Quartieri ====
La Città di Monopoli era divisa in quattro quartieri: '''Egnathia, Japigia, Apulia e Peucezia''', divisione caduta successivamente in disuso e oggi del tutto abbandonata. Di essa rimangono testimonianza le indicazioni poste in alcuni importanti snodi viari della città.
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Contrademonopoli.jpg|miniatura|Mappa del territorio di Monopoli con la suddivisione delle 91 contrade, alcune di esse ormai inurbate.]]
==== Contrade ====
[[File:Contrada ciminiera.jpg|miniatura|Scorcio dell'agro, in contrada Ciminiera.]]
Il territorio della campagna monopolitana è molto vasto, estendendosi per oltre 140 km²: anche la popolazione delle contrade è numerosa, e cioè di 10.902 abitanti al gennaio 2024. La maggior parte di essi è localizzata in contrada Impalata, a 366 metri sul livello del mare. Per numero di abitanti seguono contrada Santa Lucia, contrada [[Gorgofreddo]], [[Cozzana]], Antonelli, Virbo, San Bartolomeo, Sant'Antonio d'Ascula, Losciale, con un'estrema polverizzazione dei nuclei abitativi sul territorio. Il tipo di insediamento prevalente è quello a nucleo sparso, caratterizzato dalla presenza di una chiesa o di una masseria o ancora di un casale, e dalle case che si sviluppano in maniera disordinata in strade attorno al punto di riferimento più o meno centrale. Notevole nell'agro, soprattutto verso [[Castellana Grotte]], è la presenza di [[trullo|trulli]], privi però delle tradizionali decorazioni pittoriche sul cono come ad [[Alberobello]], indizio di costruzione in epoca più recente.<ref>Stefano Carbonara, ''Monopoli nel Secondo Novecent''o, Schena, Fasano, p. 369. Dati aggiornati al 2004.</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Giovanni Brescia, Oltre le Mura. Storia e atlante delle contrade di Monopoli, Quorum ed., 2025}}</ref>
Il territorio cittadino posto un tempo al di fuori delle mura delle città è diviso in 91 contrade<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni Brescia|anno=2018|titolo=Note storiche e documentali su alcune contrade di Monopoli|rivista=Umanesimo della Pietra|numero=41|pp=3-36}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Brescia|titolo=Oltre le Mura. Storia e atlante delle contrade di Monopoli|anno=2025|editore=Quorum|ISBN=1281199400}}</ref>, alcune delle quali di fatto soppresse poiché completamente inurbate<ref name="comune.monopoli.ba.it">{{Cita web|url=http://www.comune.monopoli.ba.it/News/tabid/130/articleType/ArticleView/articleId/10385/language/it-IT/Nuova-segnaletica-di-identificazione-nelle-contrade.aspx|titolo=Nuova segnaletica di identificazione nelle contrade > Città di Monopoli > News|accesso=29 gennaio 2020|dataarchivio=29 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200129160945/http://www.comune.monopoli.ba.it/News/tabid/130/articleType/ArticleView/articleId/10385/language/it-IT/Nuova-segnaletica-di-identificazione-nelle-contrade.aspx|urlmorto=sì}}</ref>. Da segnalare la presenza di due [[Enclave|exclavi]] situate nel territorio di [[Castellana Grotte]], cioè le contrade di ''Nispole'' e ''Cardillo'', fra loro confinanti.
* Antonelli, Aratico, Arenazza, (l') Assunta
* Baione, Balice, Barcato, Bellocchio, Belvedere
* Cacaveccia, Cardillo, Caramanna, Carluccio, Carrassa, Casale, Cavallerizza, Cervarulo, Chianchizza, Chiesa dei Morti, Ciminiera, Ciporelli, Conchia, Corvino, [[Cozzana]], Cristo della Cozzana, Cristo delle Zolle, Cristo Re, Due Torri
* [[Gorgofreddo]], Gravina, Grotta dell'Acqua, Guadiano, Guidano
* Impalata
* Laghezza, Lama di Macina, Lamalunga, Lamammolilla, Lamandia, Lamarossa, Lamascrasciola, Losciale
* Macchia di Casa, Macchia di Monte, Marzone, Monte Scopa, Moredifame, Mozzo
* Nispole
* Padresergio, Pagliericci, Pantano (inurbata), Parco di Tucci, Paretano, Passarello, Passionisti (inurbata), Peroscia, Petrarolo, Piangevino, Pilone
* Romanelli
* Samato, Sant' Andrea, Sant' Antonio d'Ascula, San Bartolomeo, San Francesco da Paola (inurbata), San Gerardo, San Luca, Santa Lucia, San Nicola, Sant' Oceano, Sant' Oronzo, Santo Stefano, Santa Teresa, San Vincenzo, Scarciglia, Sicarico, Sorba, Spina, Stomazzelli
* Tavarello, Terranova, Turchiano, Torre d'Orta, Torricella, Tortorella
* Vagone, Virbo
* Zecca, Zingarello.
==== Altre località del territorio ====
Alcuni toponimi d'uso comune nell'agro ma non corrispondenti a contrade: si tratta di antichi nomi caduti in disuso, strade comunali, comprensori di masserie: ''Spagosottile, Gradone, More di Fame, Strasciddone, Putta, Americano, Faccia di Trippa, Cacaveccia, Ebreo, Cardillo, Parmaiorca, Ronzapane, Rizzitello, Tormento, Catalluccio, Spadacciuddo, Montenetto, Donnarosa, Mandorla Amara, Finorio, Nico, Li Pizzi, Casotto, Termine Luongo, Codaderito, Gronco, Coda di Rete, Carbonaro''.<ref name="ReferenceA" />
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
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[[File:Ulivo Monopoli.jpg|miniatura|Uliveto nella ''marina'' di Monopoli]]
L'agricoltura rappresenta da secoli un settore trainante per l'economia di Monopoli, grazie alla fertilità del territorio e alla sua posizione geografica. Il paesaggio rurale è caratterizzato da ampie distese di [[Oliveto|uliveti]] secolari, in particolare nella zona della 'marina', che fanno della produzione di [[Olio di oliva|olio d'oliva]] un'eccellenza riconosciuta e un pilastro dell'economia agricola locale. Accanto all'olivicoltura, un ruolo di primo piano è rivestito dalla coltivazione di [[Ciliegia|ciliegi]], in particolare della rinomata varietà "[[Ciliegia Ferrovia|Ferrovia]]", che a Monopoli e nel suo entroterra trova uno dei suoi areali produttivi più importanti, contribuendo significativamente al reddito degli agricoltori. Significativa è anche la produzione di ortaggi, che beneficiano del clima mite e dei terreni vocati, rifornendo i mercati locali e non solo. La modernizzazione delle tecniche agricole si affianca alla conservazione delle pratiche tradizionali, garantendo prodotti di alta qualità e sostenendo un'identità territoriale fortemente legata alla terra.
Monopoli rientra nell’area del riconoscimento [[Denominazione di origine protetta|DOP]] “'''Terra di Bari – sottozona Murgia dei Trulli e delle Grotte'''” per l’olio extravergine d’oliva<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.puglia.it/web/produzioni-di-qualita/-/terra-di-bari-dop|titolo=}}</ref>. Numerose [[Masseria|masserie]] storiche, in parte ristrutturate, continuano l’attività agricola e olearia, spesso integrandola con l’agriturismo. Sono presenti cooperative agricole e frantoi che valorizzano le produzioni locali attraverso la filiera corta e la trasformazione artigianale. Negli ultimi anni si è registrata una crescente attenzione all’agricoltura biologica e alla sostenibilità ambientale, con l’adesione di alcune aziende a certificazioni di qualità e a progetti di tutela del paesaggio agrario<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://pugliaevoworld.it/itinerari/d-o-p-terra-di-bari-murgia-dei-trulli-e-delle-grotte/|titolo=D.O.P. Terra di Bari Murgia dei trulli e delle grotte dalle colline al mare|sito=Puglia Evo World|accesso=2025-07-08}}</ref>.
=== Artigianato ===
La produzione e l'attività artigianale nella città di Monopoli e nell'agro soprattutto è stata una delle attività di punta fino alla metà del Novecento. Successivamente lo sviluppo del terziario e del turismo ha soppiantato molte delle antiche attività tipiche non solo di Monopoli ma dell'intera zona del sud-est barese. L'attività della [[falegname]]ria, per esempio, con la produzione di carri, carretti, ''sciaraballi'' da parte dei carradori, di botti, tini, tinozze da parte dei bottai (la piana di Monopoli è ancora una delle poche zone dove si continuavano a produrre, almeno fino ai primi anni 2000, tini e carri),<ref name="Aci">{{Cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=11}}</ref> mobili realizzati dagli ebanisti e anche, a tutt'oggi, di strumenti musicali come [[chitarra|chitarre]], soprattutto nell'agro.
La lavorazione del ferro battuto, ancora presente nel centro cittadino, è di pregio ma ormai di nicchia a causa della diffusione dell'[[acciaio inossidabile]] e dei materiali più facilmente gestibili. La cestineria era un'altra attività tipica della zona monopolitana, con la produzione di panieri, setacci, canestri, fuscelli e [[Fiscolo|fiscoli]] per la spremitura delle olive, oggi purtroppo quasi scomparsa. Una delle attività più diffuse, ancora oggi, è quella della lavorazione della pietra: la maggior parte delle abitazioni presenti in campagna sono nate dalle sapienti mani di muratori che svolgevano e svolgono quell'occupazione trasmettendo i segreti di padre in figlio. In particolare il cosiddetto ''maestro di parete'' era l'artigiano addetto alla costruzione e alla riparazione dei [[muro a secco|muretti a secco]] nell'agro, attività ormai in via di estinzione, come buona parte delle attività artigianali sopra ricordate.<ref name="ReferenceB" />
=== Industria ===
[[File:Monopoli-ItalyiDec052021.jpg 08.jpg|thumb|Veduta di Monopoli dal mare.]]Monopoli ha una tradizionale vocazione industriale che, pur avendo visto la dismissione di importanti stabilimenti storici come il [[cementificio]] [[Italcementi]], operativo dagli inizi del Novecento, e lo stabilimento Tognana, costruito negli anni Sessanta, ha saputo rinnovarsi. Negli ultimi anni, in particolare, si è sviluppata un'area industriale di significativo valore produttivo a nord della città, nei pressi della tangenziale, che ospita realtà all'avanguardia.
Punta di eccellenza del comparto industriale monopolitano è MerMec, azienda leader mondiale nella costruzione di [[Treno|treni]] ad alta tecnologia e sistemi speciali per la diagnostica delle reti ferroviarie. L'azienda, parte del Gruppo [[Angel Holding|AngelHolding]], continua a investire in ricerca e sviluppo per la digitalizzazione del settore ferroviario ed è attivamente coinvolta in progetti innovativi, inclusa la realizzazione del primo treno diagnostico a [[idrogeno]] e la partecipazione alla ricostruzione di linee ferroviarie internazionali, consolidando la sua posizione di leadership anche attraverso acquisizioni strategiche come quella di [[Ferrosud]] a [[Matera]]. Dal suo successo è nata nel 2011 [[Blackshape]], un'altra eccellenza del Gruppo AngelHolding, che ha progettato e produce il [[Blackshape Prime]], un aereo ultraleggero interamente in [[fibra di carbonio]]. L'azienda sta espandendo la sua presenza globale con nuovi modelli come il "Prime Xplorer", mirando a diventare un punto di riferimento nell'aeronautica sportiva privata.
Il tessuto industriale locale è ulteriormente arricchito da diverse realtà attive in svariati settori. Tra le industrie tessili, olearie, meccaniche e chimiche si annoverano la conceria [[Ecoleather|Eco Leather]], sebbene stia affrontando un periodo di ristrutturazione per rilanciare la produzione e salvaguardare l'occupazione. L'Oleificio Italiano, parte del Gruppo Marseglia, è specializzato nella produzione di oli industriali e vanta notevoli capacità di stoccaggio e raffinazione, grazie a impianti all'avanguardia e ampie capacità di stoccaggio. Un'altra azienda rilevante è Plastic Puglia, leader mondiale nel settore dell'irrigazione di precisione e produttrice di tubi in [[polietilene]].
=== Turismo ===
[[File:Cala Diavolo, Monopoli Puglia (Italia).jpg|miniatura|Cala Diavolo, una delle calette del litorale monopolitano.]]
La presenza di musei, di numerosi luoghi di culto, di chiese rupestri e di masserie ha reso la città oltre che centro di turismo balneare, anche importante centro culturale. Dal [[2016]] il comune ha adottato un nuovo [[Logo|brand]] turistico ufficiale che identifica la città come "Heart of Apulia".<ref>{{Cita web|url=http://www.monopolipress.it/content/ecco-il-nuovo-logo-con-cui-monopoli-si-presenta-al-mondo-il-6-maggio-arriva-il-portale-del|titolo=ECCO IL NUOVO LOGO CON CUI MONOPOLI SI PRESENTA AL MONDO. IL 6 MAGGIO ARRIVA IL PORTALE DEL TURISMO {{!}} Monopolipress - Il giornale online di Monopoli|accesso=30 aprile 2016|dataarchivio=1 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160601082359/http://www.monopolipress.it/content/ecco-il-nuovo-logo-con-cui-monopoli-si-presenta-al-mondo-il-6-maggio-arriva-il-portale-del|urlmorto=sì}}</ref> Monopoli è anche detta, erroneamente, ''la città delle 99 [[contrada (geografia)|contrade]];'' tale dicitura rappresenta un'[[Iperbole (figura retorica)|iperbole]] turistica, dal momento che da delibera comunale del [[1971]] e come è evidente dalle attuali mappe turistiche cittadine, la città comprende 91 contrade<ref name="comune.monopoli.ba.it" />: si tratta di suddivisioni amministrative dell'area anticamente posta fuori dalle [[Mura (fortificazione)|mura di cinta]], i cui toponimi rievocano antichi casali scomparsi, la presenza di una [[masseria]], di una chiesa o altri riferimenti storico-geografici.<ref>{{Cita libro|titolo=Note storiche e documentali su alcune contrade di Monopoli, Giovanni Brescia, «Umanesimo della Pietra» 41 (2018), pp. 4–36}}</ref>
Monopoli si è affermata negli ultimi anni come una delle principali mete turistiche della [[Puglia]] e dell’Italia meridionale, grazie alla combinazione tra patrimonio storico, paesaggio costiero e crescente visibilità mediatica<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=OpenContent Scarl|url=https://www.comune.monopoli.ba.it/Novita/Comunicati/Monopoli-tra-le-destinazioni-turistiche-top-del-2024|titolo=Monopoli tra le destinazioni turistiche top del 2024|sito=Città di Monopoli|data=2024-10-11|accesso=2025-07-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Angela D’Aprile|url=https://monopolitourism.com/2025/02/25/monopoli-guarda-al-mondo-successo-per-il-fam-trip-2025/|titolo=Monopoli guarda al mondo: successo per il Fam Trip 2025|sito=Monopoli City Tourism|data=2025-02-25|accesso=2025-07-08}}</ref>. Il centro storico, in particolare l’area attorno alla [[Basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia|Cattedrale]] e al [[Castello di Carlo V (Monopoli)|Castello Carlo V]], è tra le zone maggiormente visitate, apprezzato per l’integrità del tessuto urbano e l’atmosfera suggestiva. Il litorale, che si estende per circa 15 chilometri, offre numerose spiagge e cale, dalle più attrezzate a quelle più appartate, richiamando un afflusso significativo soprattutto nei mesi estivi<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Vincenzo Carrieri|url=https://monopolitourism.com/2022/10/13/monopoli-e-la-decima-destinazione-estiva-della-puglia/|titolo=Monopoli è la decima destinazione estiva della Puglia|sito=Monopoli City Tourism|data=2022-10-13|accesso=2025-07-08}}</ref>. Negli ultimi anni si è registrata anche una vivace crescita dell’offerta legata al tempo libero, con l’apertura di ristoranti, locali e bar, in particolare nel centro storico e sul lungomare, contribuendo allo sviluppo della cosiddetta movida serale e notturna.
L’intensificazione del fenomeno turistico ha portato all’emergere di alcune criticità, oggetto di dibattito a livello locale: tra queste, l’aumento della pressione sulle infrastrutture e sui servizi urbani, la trasformazione del centro storico con processi di [[gentrificazione]], l’aumento dei costi abitativi e l’impatto sulla qualità della vita dei residenti<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2025/06/06/puglia-the-passenger-turismo/|titolo=I danni della Puglia di Borgo Egnazia|sito=Il Post|data=2025-06-06|accesso=2025-07-08}}</ref>. Le amministrazioni locali stanno promuovendo interventi orientati alla gestione sostenibile dei flussi turistici e alla tutela dell’identità culturale e ambientale della città.
== Infrastrutture e trasporti ==
{{Vedi anche|Strade provinciali della città metropolitana di Bari|Stazione di Monopoli}}
=== Strade ===
[[File:Monopoli train station.01.jpg|miniatura|La stazione ferroviaria di Monopoli.]]
Monopoli è situata lungo la [[strada statale 16 Adriatica]] che collega Bari con Lecce, svolgendo anche la funzione di [[tangenziale]] esterna per la città. Il territorio è attraversato inoltre dalla Strada Provinciale Monopoli - Conversano, dalla strada Provinciale Monopoli - Castellana e dalla strada provinciale Monopoli - Alberobello.
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Monopoli|stazione ferroviaria]] fa parte della [[Ferrovia Adriatica]] sul tratto [[Bari]]-[[Lecce]]. Molti dei [[Città metropolitana di Bari|siti limitrofi]] di richiamo turistico sono raggiungibili anche mediante servizi di autolinee regionali.
=== Porti ===
{{Vedi anche|porto di Monopoli}}
[[File:Monopoli-ItalyiDec052021.jpg 13.jpg|thumb|Il Porto antico di Monopoli.]]
Nel contesto urbanistico della città, il porto rappresenta un elemento primario. Il bacino portuale comprende quattro insenature o cale:
* Porto Vecchio
* Cala Batteria o delle Batterie
* Cala Fontanelle
* Cala Curatori
Il [[molo|sopraflutto]], radicato a punta Curatori, si protende in direzione nord-est, sud-est; il [[molo|sottoflutto]], chiamato ''molo Margherita'', radicato a punta Castello, si prolunga in direzione nord, nord-ovest per 200 metri. Ambedue i moli servono a riparare lo specchio del porto dalle forti mareggiate che periodicamente si abbattono dal quadrante nord-est.<ref name="ref_A" />
===
La mobilità urbana a Monopoli è strutturata su una rete viaria che collega il centro cittadino, i quartieri periferici e le contrade dell’entroterra. Il centro storico, caratterizzato da strade strette e a prevalente uso pedonale, è oggetto di interventi volti alla limitazione del traffico veicolare e alla valorizzazione della mobilità dolce. Sono presenti zone a traffico limitato ([[Zona a traffico limitato|ZTL]]), aree pedonali e una rete di parcheggi pubblici a ridosso del centro urbano, attivi soprattutto nel periodo estivo<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://monopolitourism.com/tag/parcheggi/|titolo=parcheggi Archivi|sito=Monopoli City Tourism|accesso=2025-07-07}}</ref>. Il trasporto pubblico locale è gestito da un servizio di autobus urbani che collega i principali punti di interesse della città, inclusi ospedali, istituti scolastici e aree residenziali. Negli ultimi anni sono state promosse iniziative per incentivare forme di mobilità sostenibile, come la realizzazione di piste ciclabili e progetti di mobilità integrata, anche in collaborazione con enti regionali e agenzie di trasporto<ref>{{Cita web|url=https://www.fiabbari.it/pista-ciclabile-mola-polignano-e-monopoli|titolo=PISTA CICLABILE TRA MOLA, POLIGNANO E MONOPOLI {{!}} Fiab Bari Ruotalibera - Associazione di ciclisti urbani|sito=www.fiabbari.it|accesso=2025-07-07}}</ref>.
== Amministrazione ==
Fino al 2010 il comune di Monopoli è stato membro del [[Consorzio Trulli Grotte Mare]] assieme ad altri 8 comuni della [[provincia di Bari]] e della [[provincia di Brindisi]] con affinità culturali, economiche e sociali e comune patrimonio ambientale, artistico e monumentale.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|9 giugno [[1996]]
|27 giugno [[1999]]
|Antonio Guccione
|[[L'Ulivo]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 giugno [[1999]]
|6 agosto [[2002]]
|Walter Laganà
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 agosto [[2002]]
|26 maggio [[2003]]
|Mario Tafaro<br/>Donato di Gioia<br/>Francesco Coppetta
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[2003]]
|14 aprile [[2008]]
|Paolo Antonio Leoci
|[[Lista civica]] di [[centro-sinistra]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 aprile [[2008]]
|10 giugno [[2018]]
|Emilio Romani
|[[Il Popolo della Libertà]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 giugno [[2018]]
|''in carica''
|Angelo Annese
|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
*{{Gemellaggio|stato=ALB|città=Valona}}{{Senza fonte}}
*{{Gemellaggio|Svizzera|Lyss}}
* {{Gemellaggio|Romania|Lugoj}}<ref>{{Cita web|autore = Comune di Monopoli|url = http://www.comune.monopoli.ba.it/ViverelaCittagrave/Learee/ArteeCultura/Monopoligemellata/tabid/477/language/it-IT/Default.aspx|titolo = Gemellaggi|accesso = |data = |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171223220002/http://www.comune.monopoli.ba.it/ViverelaCittagrave/Learee/ArteeCultura/Monopoligemellata/tabid/477/language/it-IT/Default.aspx|urlmorto = sì}}</ref>
=== Altre informazioni amministrative ===
[[File:Chiesa di S. Maria del Rosario - Coreggia.jpg|miniatura|Chiesa di Santa Maria del Rosario in Coreggia ([[Alberobello]]), territorio di Monopoli fino al 1895.]]
Nel corso della sua storia, il territorio comunale di Monopoli ha subìto varie modifiche amministrative legate a cessioni e ridefinizioni dei confini comunali. Una prima significativa riduzione del territorio è attestata nel [[1895]], quando la contrada di [[Coreggia]], insieme alle "case sparse" delle limitrofe Pantanello, Monte del Sale, Malvisco, Chiusuola, Orbo e San Leonardo, fu annessa ad [[Alberobello]] per regio decreto di [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], datato 13 gennaio. Questa cessione, avvenuta a seguito di numerose petizioni e rimostranze della popolazione locale e con l'appoggio del Consiglio Provinciale, comportò la perdita di 2.231 ettari per Monopoli, nonostante l'amministrazione monopolitana fosse colta di sorpresa dal decreto reale e tentasse invano un ricorso al Consiglio di Stato. La gioia degli abitanti della Coreggia per l'annessione traspare ancora oggi nell'iscrizione posta sulla chiesetta rurale della Madonna del Rosario<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.baritoday.it/attualita/anniversario-coreggia-2025-frazione-alberobello-storia.html|titolo=Alberobello celebra la frazione Coreggia: "Separati da tre chilometri, ma con una sua identità, anche linguistica"|sito=BariToday|accesso=2025-07-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corrieredelleconomia.it/2025/01/16/scoprite-la-storia-di-coreggia-130-anni-di-appartenenza-ad-alberobello/|titolo=Scoprite la storia di Coreggia: 130 anni di appartenenza ad Alberobello - Corriere dell'Economia|sito=https://www.corrieredelleconomia.it/|accesso=2025-07-08}}</ref>.
Un momento particolarmente rilevante si verificò nel [[1927]], con l’istituzione della [[provincia di Brindisi]]. In tale occasione, il [[Regio decreto|Regio Decreto]] n. 1301 del 14 luglio 1927 dispose l'inclusione di 2.752 ettari nel territorio comunale di [[Fasano]]. Queste aree comprendevano contrade come [[Egnazia]] (con le sottolocalità Don Paolo, Iurelle, Ricci e Sovereto), la borgata [[Savelletri]], i centri pescherecci di Cala Palmieri, Cala Mascione e Cala Frascina, oltre a lembi di territorio nei pressi della strada provinciale Monopoli-[[Torre Canne]] fino a [[Pezze di Greco]]. La cessione generò numerose rimostranze da parte delle circa novanta famiglie che si trovarono a essere registrate in un doppio registro contributivo, e nel dopoguerra, gli amministratori monopolitani tentarono più volte, senza successo, di recuperare il territorio ceduto a Fasano.
Nel secondo dopoguerra, il territorio subì ulteriori ridefinizioni toponomastiche e amministrative, che portarono a una razionalizzazione e, in alcuni casi, alla soppressione di contrade. Ad esempio, la contrada Zampogna, che figurava nell'elenco del [[1954]] come novantaduesima contrade, fu soppressa prima del [[1971]] e accorpata alla vicina Cardillo, riducendo il numero complessivo a novantuno. Le attuali liste e i confini ufficiali della Città di Monopoli, aggiornati al 2024, riportano un totale di novantuno contrade, sebbene alcune di esse siano state eliminate dall'Anagrafe a partire dal [[2004]] in quanto non più abitate<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Brescia|titolo=Oltre le Mura. Storia e atlante delle contrade di Monopoli|ed=Quorum Edizioni|annooriginale=2025}}</ref>.
== Sport ==
La città è sede delle seguenti società e attività sportive
=== Calcio ===
* [[Società Sportiva Monopoli 1966|Società Sportiva ''Monopoli 1966'']]<ref>{{cita web|url=http://www.monopolicalcio.it/1966/|titolo=Monopoli 1966 Sito ufficiale|editore=|accesso=14 luglio 2018}}</ref> - [[Serie C]], girone C.
* ''Monospolis, nel campionato di terza categoria.''
==== Società Settori Giovanili (Calcio) ====
* Esperia Monopoli, regionale, fino alla Juniores.
* Accademia Calcio Monopoli, associata alla [[Società Sportiva Calcio Bari|Società Sportiva Calcio Bari S.p.A.]]
*ASD Monospolis,fino agli Allievi.
=== Calcio a 5 ===
* ASD ''Audace Calcio a 5 Monopoli''<ref>{{cita web|url=http://www.audacemonopoli.it/|titolo=Audace Monopoli – Campionato Pugliese calcio a 5|editore=|accesso=14 luglio 2018}}</ref> milita nella serie A2, dotata di settore giovanile.
* ASD ''MP Futsal Club'' milita nella serie C-1.
===
* ''Amatori Rugby Monopoli''<ref>{{cita web|url=http://www.amatorirugbymonopoli.it/|titolo=Amatori Rugby Monopoli - Sito ufficiale|editore=|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714111126/http://www.amatorirugbymonopoli.it/|urlmorto=sì}}</ref> milita in [[Serie C (rugby a 15)|Serie C1]]
==
* ''Action Now Monopoli''<ref>{{cita web|url=https://www.mobasket.com/|titolo=Home page - Action Now Monopoli|editore=|accesso=13 dicembre 2020}}</ref> ([[Basket]] maschile) milita in [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]].
* Basket ''AP Monopoli''<ref>{{cita web|url=http://www.apmonopolibasket.com/|titolo=Ap Monopoli Basket - Sito Ufficiale|editore=|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714111218/http://www.apmonopolibasket.com/|urlmorto=sì}}</ref> ([[Basket]] maschile) milita in Serie C Silver.
*''[[Associazione sportiva dilettantistica|ASD]] Seagulls Monopoli'' ([[Pallacanestro|Basket]] maschile) milita in Prima divisione.
*''I Delfini Monopoli'' ([[Basket]] femminile) milita nel Campionato di Serie C Femminile.
=== Canottaggio ===
* Circolo Canottieri ''Pro-Monopoli''<ref>{{cita web|url=http://www.promonopoli.eu/1905/|titolo=Pro Monopoli - Canottaggio|editore=|accesso=14 luglio 2018}}</ref>.
* Canottieri ''Monopoli 2005''.
==
* ''Apulia Volley'' Monopoli (Pallavolo maschile)<ref>{{cita web|url=http://www.pallavoloapulia.it/|titolo=A.S.D. Pallavolo Apulia Monopoli|editore=|accesso=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180717124818/http://www.pallavoloapulia.it/|urlmorto=sì}}</ref> milita in [[Serie D (pallavolo maschile)|Serie D]].
* ''Apulia Volley'' Monopoli (Pallavolo femminile) milita in [[Prima divisione femminile (pallavolo)|Prima divisione femminile]].
* Fenix Monopoli (pallavolo femminile). Milita in B/2 e ha diverse squadre nel settore giovanile.
=== Altri sport ===
* ASD Tennis Tavolo ''Maurizio Lembo ''milita in serie C/2, D/1, D/2<ref>{{cita web|url=http://www.ttmauriziolembomonopoli.com/ml/|titolo=TT M.LEMBO MONOPOLI - “Maurizio Lembo” Monopoli|editore=|accesso=14 luglio 2018}}</ref>.
* ''Libertas Monopoli'' atletica leggera.
* Associazione Dilettantistica Scacchi ''Botvinnik'' di Monopoli milita in serie A2.
* Attiva la disciplina del [[K-1]] con il campione mondiale Gianpiero Sportelli.
* ASD Centro Taekwondo Monopoli
* ASD Ginnastica Adriatica Monopoli<ref>{{cita web|url=http://www.ginnasticadriatica.it/|titolo=A.S.D. Ginnastica Adriatica ... la tua palestra a Monopoli|editore=|accesso=14 luglio 2018}}</ref>
Nel febbraio [[2003]] a Monopoli si svolsero le gare del [[Campionati del mondo di ciclocross 2003|campionato mondiale di ciclocross]].
=== Impianti sportivi ===
La città di Monopoli è sede dello [[stadio Vito Simone Veneziani]]. Nella zona sud dell'abitato cittadino sorge inoltre il centro sportivo ''Tommaso Carrieri'' utilizzato dall'Amatori Rugby Monopoli,dalle società calcistiche giovanili Esperia Monopoli, Accademia Calcio Monopoli e Monospolis per le proprie partite casalinghe. La città ha un palazzetto dello sport e due tendostrutture adibite al basket e al calcio a 5. Le due società di pallacanestro disputano i propri incontri presso le palestre delle scuole Melvin Jones (Serie B) e IPSIAM (Serie C Silver).
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*{{Cita libro |autore=Alessandro Nardelli |titolo=La Minopoli o sia Monopoli manifestata |anno=1773 |editore=Vincenzo Orsino |città=Napoli |SBN=BRIE000133}}
*{{Cita libro |autore=Jean-Claude Richard de Saint-Non |titolo=Troisieme volume, contenant le voyage ou circuit de la partie meridionale de l'Italie, anciennement appellee Grande-Grece |lingua=fr|anno=1783 |editore=de l'imprimerie de Clousier |città=Parigi |pp=49-50 |volume=3 |opera=Voyage pittoresque ou Description des royaumes de Naples et de Sicile |SBN=RMSE002179}}
*{{Cita libro |autore=Luigi Finamore Pepe |curatore=Nicola Ghezzi |titolo=Monopoli e la monarchia delle Puglie: racconto storico |anno=1897 |editore=Nicola Ghezzi |città=Monopoli |SBN=BRI0256809}}
*{{Cita libro|autore=Domenico Cofano|titolo=Monopoli nell'età del Rinascimento|anno=1988|volume=Vol. 1-2-3|editore=Schena Editore|città=Fasano|lingua=it, es|SBN=CFI0129594}}
*{{Cita libro |autore=Francesco Antonio Glianes |autore2=Rosario Jurlaro |titolo=Monopoli: Medioevo e Rinascimento |url=https://www.worldcat.org/oclc/955696014 |accesso=27 ottobre 2019 |anno=1994 |editore=Schena Editore |città=Fasano |oclc=955696014 |ISBN=887514639X |SBN=CFI0282679}}
*{{Cita libro |autore=Cosimo Tartarelli |titolo=Istoria di Monopoli del primicerio Giuseppe Indelli |url=https://www.worldcat.org/oclc/50676431 |accesso=27 ottobre 2019 |anno=2000 |editore=Schena Editore |città=Fasano |oclc=50676431 |ISBN=8882291464}}
*{{Cita libro |autore=Francesco Muciaccia |titolo=Il Libro Rosso della città di Monopoli |anno=1906 |editore=s.n. – Tip. Vecchi e C. |città=Bari – Trani |SBN=CUB0371905}}
*{{Cita libro |curatore=Biblioteca comunale Prospero Rendella |titolo=Monopoli nel suo passato: quaderni di storia locale |anno=1984 |editore=[[Schena Editore|Grafischena]] |città=Fasano}}
*{{Cita libro |autore=Giacomo Campanelli |titolo=Monopoli: guida turistica |anno=1989 |editore=Schena Editore |città=Fasano |SBN=CFI0187712}}
*{{Cita libro |autore=Francesco Pepe |altri=con Lettera aperta al turista – Orazio Petrosillo |titolo=Monopoli, città unica: guida turistica e culturale |anno=1996 |editore=Zaccaria Editore |città=Monopoli |SBN=RMS0186294}}
*{{Cita libro |autore=Giuseppe Andreassi |titolo=Mare d'Egnazia: dalla preistoria ad oggi, ricerche e problemi |edizione=2 |anno=1983 |editore=Schena Editore |città=Fasano |SBN=VEA0042526}}
*{{Cita libro |autore=Michele Pirrelli |titolo=Monopoli illustre: casate e cognomi monopolitani |anno=1989 |editore=Schena Editore |città=Fasano |volume=Volumi 2 |SBN=NAP0089486}}
*{{Cita libro |autore=Mimmo Muolo |titolo=Monopoli nel '900: un secolo di occasioni perdute? – società, economia, arte, letteratura e musica raccontate in breve |url=https://www.worldcat.org/oclc/55198998 |accesso=27 ottobre 2019 |anno=2001 |editore=Vivere in |città=Roma |oclc=55198998 |ISBN=8872631890}}
*{{Cita libro |autore=Vincenzo Saponaro |titolo=Frammenti di storia monopolitana |anno=2012 |editore=C&C Arti grafiche |città=Monopoli |SBN=BA10127126}}
*{{Cita libro |autore=Luca Sorino |titolo=Bella Monopolis, quidem invidenda... |anno=2000 |editore=Zaccaria Editore |città=Monopoli |lingua=it, la |SBN=BA10053838}}
*{{Cita libro |autore=Stefano Carbonara |titolo=Monopoli nel secondo Novecento: 1944-2004 |anno=2005 |editore=Schena Editore |città=Fasano |SBN=BA10008275}}
*{{Cita libro |autore=Stefano Carbonara |titolo=Monopoli: viaggio tra cronaca e storia |anno=2008 |città=Fasano|editore=Schena Editore |SBN=BA10077804}}
*{{Cita libro |autore=Francesco Pepe |autore2=Giuseppe Di Palma |titolo=Santi, Cristi e crestjène: cronache di religiosità popolare a Monopoli |anno=2005 |editore=Zaccaria Editore |SBN=BA10019291}}
*{{Cita libro |autore=Francesco Pepe |autore2=Giuseppe di Palma |titolo=Alla corte della masseria: complessi fortificati in agro di Monopoli |anno=1999 |editore=Zaccaria Editore |città=Monopoli |SBN=BA10032002}}
*{{Cita libro |autore=Sebastiano Lillo |titolo=Monopoli, sintesi storico geografica |anno=1976 |editore=Grafiche Colucci |città=Monopoli |SBN=SBL0019783}}
*{{Cita libro |autore=Alfredo Maiullari |titolo=Libro Terre di Puglia |url=http://www.lafeltrinelli.it/libri/alfredo-maiullari/terre-puglia/9788887806069,%20https://www.lafeltrinelli.it/libri/alfredo-maiullari/terre-puglia/9788887806069 |accesso=27 ottobre 2019 |anno=2017 |editore=Aliante |lingua=it, en}}
*{{Cita libro |autore=Roberto Campanelli |titolo=Puglia insolita: la stranaguida |anno=2007 |editore=Roberto Campanelli Editore |SBN=FOG0484945}}
*{{Cita libro |autore=Giovanni Barrella |titolo=La Compagnia di Gesù nelle Puglie: 1574-1767, 1835-1940 |editore=Tipografia Salentina |città=Lecce |SBN=BRI0012760}}
*{{Cita libro |autore=Romano Colizzi |titolo=La Terra di Bari al tempo dei longobardi nelle pergamene del Codice diplomatico barese |anno=2009 |editore=Editrice Tipografica |città=Bari |p=65 |SBN=BA10051711}}
*{{Cita libro |autore=Alfred Morel-Fatio |altri=Chronique de Morée aux 13.e et 14.e siècles |titolo=Libro de los fechos et conquistas del Principado de la Morea |collana=Publications de la Société de l'Orient latin. Sér. historique |anno=1885 |editore=J. G. Fick |città=Ginevra |lingua=es, fr |p=53 |SBN=RML0060897}}
*{{Cita libro |autore=Wolfgang Stürner |lingua=la, de|titolo=Breve chronicon de rebus Siculis |p=82|url=https://www.worldcat.org/oclc/56967040 |accesso=27 ottobre 2019 |data=2004 |editore=Hahnsche |oclc=56967040 |ISBN=3775254773}}
*{{Cita libro |autore=Andreas Kiesewetter |titolo=Megareites di Brindisi, Maio di Monopoli e la signoria sulle isole ionie (1185-1250) |edizione=59 |anno=2006 |editore=Tip. A. Cressati |città=Bari |pp=45-90 |opera=Archivio storico pugliese: organo della Società di Storia Patria per la Puglia |SBN=BA10122847}}
*{{Cita libro|autore=Giovanni Brescia|titolo=Note storiche e documentali su alcune contrade di Monopoli|edizione=41|anno=2018|città=Martina Franca|pp=4-36|opera=Umanesimo della Pietra|SBN=CFI0217265}}
*Giovanni Brescia, ''Oltre le mura. Storia e atlante delle contrade di Monopoli'', Quorum, Bari 2025, ISBN 1281199400.
*{{Cita libro|cognome=Cammilleri|nome=Rino|titolo=Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni|editore=Edizioni Ares|città=Milano|anno=2020|ISBN=978-88-815-59-367|cid=Cammilleri}}
== Voci correlate ==
* [[Storia di Monopoli]]
* [[Porto di Monopoli]]
* [[
* [[Castello di Monopoli]]
* [[
* [[
* [[Chiesa di
* [[Chiesa
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[Società Sportiva Monopoli 1966]]
* [[Stadio Vito Simone Veneziani]]
* [[Monte San Nicola (Puglia)]]
* [[Canale 7 (Monopoli)|Canale 7]]
* [[Prospero Rendella]]
* [[Terra di Bari (regione storica)]]
* [[Mare Adriatico]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web |url=http://www.monopolitourism.com/|titolo=Sito Turistico Ufficiale della città di Monopoli}}
* {{Cita web|url=http://www.comune.monopoli.ba.it/LinkClick.aspx?fileticket=UDWhLLgdDw4%3d&tabid=353&mid=1023&language=it-IT|titolo=Cerimoniale ufficiale della città di Monopoli|accesso=12 marzo 2015|dataarchivio=2 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402094640/http://www.comune.monopoli.ba.it/LinkClick.aspx?fileticket=UDWhLLgdDw4%3d&tabid=353&mid=1023&language=it-IT|urlmorto=sì}}
{{Monopoli}}
{{Comuni della città metropolitana di Bari}}
{{Città romane della Regio II Apulia et Calabria}}
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[[Categoria:Monopoli| ]]
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