Scauri: differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati del Lazio|settembre 2010}}
 
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Scauri
|Nome ufficiale =
|Panorama = Scauri.JPG
|Didascalia =
|Stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 4
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado 1-2 = Latina
|Divisione amm grado 23 =Latina Minturno
|Altitudine =
|Divisione amm grado 2-2=
|Superficie =
|Divisione amm grado 3=Minturno
|Note superficie =
|Divisione amm grado 3-2=
|Abitanti = 7259
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|Note abitanti =
|Divisione amm grado 3-4=
|Aggiornamento abitanti =
|Divisione amm grado 3-5=
|Codice postale = 04026
|Latitudine gradi=41
|Codice catastale =
|Latitudine minuti=15
|Zona sismica = 3A
|Latitudine secondi=23
|Gradi giorno = 1334
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|Nome abitanti = scauresi
|Longitudine gradi=13
|Patrono = Maria SS. Immacolata
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|Abitanti=7259
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}}
'''Scauri''' (anticamente<small>AFI:</small> '''Pirae'''{{IPA|/ˈskauri/|it}}<ref>{{dipi|Scauri}}</ref>) è una localitàfrazione turisticadi {{m|7259}} abitanti del comune italiano di [[Minturno]], ina provincia{{M|4|u=km}} didal Latinacapoluogo comunale<ref name="treccani">{{treccani|scauri}}</ref>. Si affacciatrova sullalungo costala laziale[[Via delAppia]], a sud-est di [[Mar TirrenoFormia]]<ref name="treccani"/>.
 
== Geografia fisica ==
==Origine del nome==
Affacciata sulla costa laziale del [[Mar Tirreno]] e situata fra i due promontori di monte d’oro e monte d’argento, è una rinomata località turistica balneare dell'Italia centromeridionale. È sovrastata dalla catena dei [[monti Aurunci]]<ref name="treccani"/>. Il clima è di tipo [[clima mediterraneo|mediterraneo]].
Secondo la tesi pressoché unanime degli studiosi <ref>J. Johnson, Excavations at Minturnae, vol. II, Iscrizioni, Philadelphia, 1933, Ristampa a cura dell’Archeoclub Minturnae, ed. italiana, Formia, 1995, p.&nbsp;91, nota 1; A. De Santis, Di alcuni agionimi e gentilizi nella toponomastica minturnese, Roma, Palombi, 1949, pp.&nbsp;10 ss.; F. Coarelli, Lazio&nbsp;– Guide archeologiche, Roma-Bari, Laterza, 1982, p.&nbsp;368; G. M. De Rossi, Lazio meridionale, Roma, Newton Compton, 1980, p.&nbsp;156. Per altri riferimenti bibliografici, v. A. Lepone, Marco Emilio Scauro Princeps Senatus, Caramanica Editore, Scauri, 2005, pp.&nbsp;105 ss.</ref>, il nome della cittadina trae origine da [[Marco Emilio Scauro (console 115 a.C.)|Marco Emilio Scauro]], ''princeps senatus'', [[console (storia romana)|console romano]] nel [[115 a.C.]], proprietario nell'antico porto di Pirae (questo il nome del luogo in precedenza) di una sontuosa villa marittima.
Di una "possessio scauriana" si parla nel "Liber Pontificalis" del [[432]] d.C., attraverso il quale il [[Papa Sisto III]] donò alla [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Basilica Liberiana di Roma]] un possedimento sito in "territurio Gazitano" (v. anche A. Lepone, Marco Emilio Scauro Princeps Senatus, Caramanica Editore, Scauri, 2005). Si consideri che tutti i riferimenti letterari, tra il XVIII e il XIX sec., sull'ipotesi del toponimo tratto dal Console nascono non da storici, ma da canonici locali <ref>Cayro, Ciuffi, Riccardelli, ''Tutti di Traetto, oggi Minturno''</ref>. Gli studiosi successivi (J. Johnson, A. De Santis, G. Tommasino, F. Coarelli, G. M. De Rossi, per citarne alcuni) confermano la suddetta tesi, citando i precedenti riferimenti storico-archeologici. Possibile che la cittadina ausone di "Pirae", insieme a quella di Minturnae, facesse parte della [[Pentapoli Aurunca]], anche se esistono dubbi sulla precisa localizzazione delle città della federazione anti-romana. Taluno suppone che "Pirae" non fosse altro che un [[castrum]], un avamposto militare e commerciale della stessa Minturnae. Al di là delle certezze sulla localizzazione, l’esistenza di Pirae è attestata, in ogni caso, da quattro cippi, visibili ancora oggi presso il Museo di Minturnae. Essi, infatti, citano quattro schiavi della gens Pirana (o Peirana). Va ricordato, poi, l'enorme dolium, recipiente usato per la conservazione del vino o dell'olio, ripescato negli anni ‘80 al largo di Ventotene e custodito, tuttora, nel Museo archeologico dell’isola: la sua fabbricazione fu opera di liberti della gens dei Pirani. [[Plinio il Vecchio]] nel [[Naturalis Historia]] del [[I sec. d.C.]] la dà già in rovina ("fuit oppidum"), localizzandola tra [[Formia|Formiae]] e [[Minturno|Minturnae]].
 
== Storia ==
In assenza di un riscontro diretto, il collegamento con il console [[Marco Emilio Scauro (console 115 a.C.)|M. Emilio Scauro]] è suffragato da diversi indizi, tra cui la corrispondenza tra la cronologia della dimora e l'epoca in cui visse il politico (II-I secolo a.C.), la coincidenza tra il toponimo ed il "cognomen" del console, l'uso immemorabile degli aggettivi "scauriana" e "scauritano". Da segnalare anche il "cippo confinario" ritrovato a [[Castelforte]] (ed ora custodito a Minturnae) che cita un certo [[Metello_(nome)|Metello]]. La famiglia dei [[Cecili_Metelli|Cecili]] è attestata a [[Minturno|Minturnae]] e [[Cecilia Metella Dalmatica|Cecilia Metella]] era la moglie di [[Marco Emilio Scauro (console 115 a.C.)|M. Emilio Scauro]]. A considerare il termine "scaurus", si potrebbe, quindi, supporre anche un legame con gli Umbrici Scauri, ricchissimi produttori del celebre [[garum]] in [[Campania]] (piscine per l'allevamento ittico erano presenti in località Monte d'Oro)<ref>A. Lepone, ''Scauri'', Caramanica, 1993</ref>.
Scauri è sempre stata una frazione del comune di [[Minturno]], borgo millenario issato sulle colline dopo la distruzione di [[Comprensorio archeologico di Minturnae|Minturnae]] (città di epoca romana edificata alla foce del fiume Garigliano).
[[Immagine:Garum Mosaik Pompeji.JPG|thumb|250px|''Garum, villa Aulus Umbricius Scaurus, Pompeii''; ''G(ari) F(los) SCAM(bri) SCAURI'']]
 
Le province a cui è appartenuta invece sono state molteplici, a seconda del rimaneggiamento e rimodellamento territoriale e amministrativo. In ordine cronologico esse sono state: [[Terra di Lavoro]], [[provincia di Caserta]], [[provincia di Littoria]] e [[provincia di Latina]].
Consideriamo ancora che inoltre il termine "scaurus" richiamava ai detriti metallici derivati dalla lavorazione dei metalli (anche in questo caso abbiamo notizie certe della lavorazione di metalli nella zona della Minturnae romana<ref>J. Johnson - ''Excavationes at Minturnae''</ref>.
[[Cicerone]], che possedeva una villa a [[Formia]] e che nomina spesso le ville dei patrizi romani della zona, non nomina una villa degli Scauri nelle sue lettere familiari, eppure difese [[Marco_Emilio_Scauro_(pretore_56_a.C.)|Marco Emilio Scauro figlio]], nel [[54 a.C.]], da una accusa di corruzione (la famosa orazione "Pro Scauro") e manifestò lodi allo Scauro Princeps Senatus. [[Plinio il Vecchio]], inoltre, cita sia la villa degli Scauri al [[Celio]], sia quella al [[Tuscolo]], ma non parla di una villa nel "Formianum". Secondo un'altra tesi isolata<ref>R. Castrichino, ''Scauri da eskhàra'', Scauri, Tip. Caramanica, 1978, p.&nbsp;37.</ref>, l'origine del nome di Scauri è connessa con l'etimologia greca: il toponimo deriverebbe da "eskhara", che significa braciere ardente (relativamente al clima mite della cittadina o forse alle piccole dune di sabbia della spiaggia che - scaldandosi al sole - divenivano roventi). Esiste un'altra Scauri a [[Pantelleria]], ma in questo caso al nome del luogo si attribuisce un'etimologia di origine greca (eskarion = porto, attracco - scaro). Le due omonime cittadine condividerebbero quindi influenze greco - bizantine ([[Ducato di Gaeta|Ducato bizantino di Gaeta]] nel nostro caso) e rapporti "conflittuali" e commerciali con i [[Saraceni]].
 
Si è teorizzato che proprio il territorio di Scauri fosse il luogo vicino al [[Garigliano]], presso il quale i [[Saraceni]] si stanziarono (intorno all'[[881]]), per poi partire in incursioni terribili e devastanti verso l'entroterra ([[Montecassino]] stessa venna messa a ferro e a fuoco nell'[[883]]). L'insediamento saraceno sul [[Garigliano]] venne sgominato solamente intorno al [[915]], dopo un lungo assedio e una battaglia campale. Recenti campagne di scavo non hanno portato purtroppo a riscontri positivi. Tuttavia si continua a ipotizzare che potesse essere proprio Scauri il luogo dell'insediamento corsaro. Congettura piuttosto suggestiva: si tratterebbe - assieme alla roccaforte saracena di [[Fraxinetum]], l'odierna [[La Garde-Freinet]], sul Golfo di [[Saint Tropez]] - dell'unica testimonianza di un insediamento "stanziale", seppur solo per qualche decina d'anni, dei pirati saraceni in Europa. <ref>R. Tucciarone, ''I Saraceni nel Ducato di Gaeta e nell’Italia centro-meridionale''</ref><ref>G. Cossuto - D. Mascitelli, ''Gli Arabi nel Lazio nei secoli IX e X''</ref>
 
[[File:Panoramica sul parco naturale Monte d'Oro, Scauri - Parco Naturale dei Monti Aurunci.jpg|thumb|Panoramica sul parco naturale Monte d'Oro, Scauri da monte Petrella - [[Parco naturale dei Monti Aurunci]].]]
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
Dell'antica cittadina di Pirae, di origine [[ausoni|ausone]], si può ammirare, oggi, un tratto della cinta poligonale (le ''mura megalitiche'') con la porta urbana (VII-[[VI secolo a.C.]] circa). Tale insediamento era in rovina già all'epoca di [[Plinio il Vecchio]] ([[I secolo]] d.C.).
Alcuni studiosi hanno teorizzato che ''Pirae'' fosse un [[castrum]], un avamposto difensivo e commerciale della città di Minturnae. Secondo J. Johnson, però, non è dimostrabile che vi sia, a [[Minturnae#Minturnae|Minturnae]], una gens antecedente a quella dei "Pirani".
 
Un'altra teoria recita invece che ''Pirae'' (o Castrum Pirae) nacque da un gruppo ausonico che, staccatosi da quello originario montano di ''Campovivo'' ([[Spigno Saturnia]]), colonizzò il luogo sotto l'attuale Monte D'Oro. Pirae divenne allora importante borgo marittimo, assieme a [[Sinuessa#Sinuessa|Sinuessa]] e [[Minturnae#Minturnae|Minturnae]], e fu dedita ad attività marinaresche e commerciali, restando in frequente contatto con naviganti provenienti dall’oriente ([[Focesi]]), dall’[[Etruria]], dalle coste sicule e dalla [[Magna Grecia]], raggiungendo quindi il massimo splendore verso la fine del [[VI secolo a.C.]], quando si era consolidata in una vera e propria [[polis]] legata alle città della [[Pentapoli Aurunca]] per affinità etnica e ragioni supreme di vita e di indipendenza, di fronte alle eventuali piraterie dei naviganti greci e delle invasioni etrusche e sannitiche dell’età storica.
Pirae, come detto legata alla [[Pentapoli Aurunca]] (ostinata nemica di Roma), dovette cessare di essere indipendente intorno al [[314 a.C.]], anno in cui Roma si assicurò il definitivo dominio di tutto il Latium. Divenuta quindi colonia romana, la cittadina assolse l’importante funzione di nodo stradale nevralgico e di località commerciale. La colonia decadde rapidamente fino ad essere del tutto abbandonata, soprattutto dopo la devastazione subita ad opera dei [[Longobardi]] nel [[558]] d.C. (destino comune nel [[Lazio]] a tutte le località costiere, schiacciate all'interno dalle invasioni barbariche e sulla costa dalle incursioni saracene).<ref>Giuseppe Saviano, Minturno, ''Lineamenti di storia locale''</ref>
 
Nei periodi repubblicano ed imperiale a Pirae sorsero alcune ville marittime, una delle quali appartenne, secondo gli esperti, al console [[Marco Emilio Scauro]] ([[162 a.C.|162]]-[[90 a.C.|90]] o [[89 a.C.]]) e di cui restano ancora alcune rovine, visibili nel vecchio rione.
 
A partire dall’anno [[830]], varie sono le citazioni della località nel [[Codex diplomaticus cajetanus]]. Ad esempio, in un atto del [[993]] è riportata la Chiesa di San Pietro Apostolo, sita in "porto scauritano".
 
In seguito fu un centro produttivo, ma ancora soggetto a razzie. A scopo difensivo sorsero la [[Torre Quadrata]] (sul Monte d'Oro) e quella dei Molini (nel vecchio rione): furono erette rispettivamente nel [[XVI secolo|XVI]] e nel [[XIV secolo]] a difesa del litorale. Il [[21 luglio]] [[1552]], il corsaro turco [[Dragut]] sbarcò sul lido di Scauri e trasse in schiavitù 200 persone nei territori circostanti.
 
Tutte le menzionate testimonianze archeologiche (tranne la Torre Quadrata) sono racchiuse in proprietà private, ma ricadono nell'Area Protetta di Gianola-Monte di Scauri, che fa parte del [[Parco Regionale Riviera di Ulisse]]. La Torre Quadrata fu costruita sul Monte d’Oro, riconvertendo una fabbrica medioevale, di forma circolare. Acquisita di recente dal Comune di Minturno, è stata restaurata per favorire la creazione di un osservatorio ornitologico.
 
===Architetture religiose===
[[File:Scauri, chiesa di Maria Santissima Immacolata - Esterno.jpg|miniatura|destra|Chiesa di Maria Santissima Immacolata]]
[[Papa Pio IX]] nel [[1850]] attraversò la [[via Appia]], dopo l'esilio di [[Gaeta]]. Nella cappella ducale della famiglia [[Caracciolo]]-[[Carafa]], fin da quel momento, si diffuse il [[Maria, madre di Gesù|culto mariano]], culminante nella festa patronale della Natività di Maria (8 settembre). Nel [[1931]] la cappella ducale fu elevata a dignità parrocchiale e dedicata a Maria Santissima Immacolata, su iniziativa del primo parroco della cittadina, don Antonio Pecorini ([[1878]]-[[1950]]).
 
Nel [[1954]], in occasione del centenario di proclamazione del Dogma dell'[[Immacolata Concezione]], fu realizzata una statua della Vergine dallo scultore altoatesino Giuseppe Obletter, benedetta in Vaticano dal [[papa Pio XII]] ed incoronata nel 2003 da Pierluigi Mazzoni, [[Arcidiocesi di Gaeta|arcivescovo di Gaeta]].<ref>{{cita libro|autore=Antonio Lepone|titolo=Il culto mariano a Scauri: dalla cappella alla parrocchia|altri=prefazione di Gianfranco Grieco|città=Marina di Minturno|editore=Caramanica|anno=2000|isbn=88-86261-85-3}}</ref>
[[Papa Pio IX]] nel [[1850]] attraversò la [[via Appia]], dopo l'esilio di [[Gaeta]]. Nella Cappella Ducale della famiglia [[Caracciolo]]-[[Carafa_(famiglia)|Carafa]], fin da quel momento, si diffuse il [[Maria, madre di Gesù|culto mariano]], culminante nella Festa Patronale della Natività di Maria ([[8 settembre]]). Nel [[1931]] la Cappella Ducale venne elevata a dignità parrocchiale e dedicata a Maria SS. Immacolata, su iniziativa del primo Parroco della cittadina, Don Antonio Pecorini ([[1878]]-[[1950]]).
 
In conseguenza dell'ulteriore sviluppo della cittadina, nel [[1958]] fu creata un'altra parrocchia, dedicata alla [[Albina di Cesarea|Vergine e Martire Albina]], alla quale era intitolata, in passato, una Chiesa, menzionata nel ''[[Codex diplomaticus cajetanus]]'' sin dal [[981]] e in una bolla di [[papa Adriano IV]] del [[1158]].
Nel [[1954]], in occasione del Centenario di proclamazione del Dogma dell’[[Immacolata Concezione]], fu realizzata una statua della Vergine dallo scultore altoatesino [[Giuseppe Obletter]], benedetta in Vaticano dal [[Papa Pio XII]] ed incoronata nel [[2003]] da Mons. Pierluigi Mazzoni, Arcivescovo di [[Gaeta]].<ref>Per approfondimenti, v. A. Lepone, Il culto mariano a Scauri, Caramanica Editore, Scauri, 2000.</ref>
 
==Cultura==
In conseguenza dell’ulteriore sviluppo della cittadina, nel [[1958]] fu creata un'altra Parrocchia, dedicata alla [[Albina_di_Cesarea|Vergine e Martire Albina]], alla quale era intitolata, in passato, una Chiesa, menzionata nel ''[[Codex diplomaticus cajetanus]]'' sin dal [[981]] ed in una bolla di [[Papa Adriano IV]] del [[1158]].
=== Cinema ===
 
La spiaggia dei Sassolini, situata presso Monte d'Oro e ricadente nell'area del [[parco regionale Riviera di Ulisse]], è immortalata nel film ''[[Per grazia ricevuta (film)|Per grazia ricevuta]]'' <!--(interpretato da [[Nino Manfredi]] e premiato al [[Festival di Cannes]] nel [[1971]])--> e nello sceneggiato ''[[Il conte di Montecristo (miniserie televisiva 1998)|Il Conte di Montecristo]]'' del [[1998]]<!--(interpretato da [[Gérard Depardieu]] e da [[Ornella Muti]])-->. Altre scene dello stesso film furono girate in una villa di via del Golfo di Gaeta, nella zona di Scauri vecchia. Nel 2017 la spiaggia dei Sassolini fu scelta come ___location per alcune sequenze della terza stagione di ''[[Gomorra - La serie|Gomorra]]''. Ancora presso il Monte d'Oro danzarono delle ballerine nello ''Zibaldone'' (2008), film diretto e interpretato da Umberto Del Prete.
==Cinema==
Da segnalare due luoghi caratteristici presso il Monte d’Oro: la '''Grotta Azzurra''' e la '''Spiaggia dei Sassolini''', che ricadono nell'area del [[Parco Regionale Riviera di Ulisse]]. La Spiaggia dei Sassolini è immortalata nel film “[[Per grazia ricevuta (film)|Per grazia ricevuta]]”, interpretato da [[Nino Manfredi]] (vincitore del [[Festival di Cannes]] nel [[1971]]), e nello sceneggiato “[[Il_conte_di_Montecristo_(miniserie_televisiva)|Il Conte di Montecristo]]” del [[1998]], interpretato da [[Gerard Depardieu]] e da [[Ornella Muti]]. Altre scene dello stesso film vennero girate in una bellissima villa di Via del Golfo, nella zona di "Scauri vecchia". Ancora presso il Monte d'Oro danzano delle ballerine nello "[[Zibaldone]]" ([[2008]]), film diretto e interpretato da [[Umberto Del Prete]].
 
== Economia ==
Fin dall'antichità Scauri basò la propria economia sull'[[agricoltura]], sulla [[pesca (attività)|pesca]] e sul [[turismo]]. Con l'avvento dell'[[rivoluzione industriale|era industriale]], sorsero fabbriche di [[laterizi]], ceramiche ed una cartiera, menzionata dallo scrittore tedesco [[Johann Wolfgang von Goethe]] nel libro ''La biografia di Hackert'' del [[1811]].
====La cartiera, le fabbriche di laterizi, il turismo balneare====
[[File:La biografia di Hackert.jpg|thumb|Cartello sulla via Appia al km 150 in località Scauri di Minturno che ricorda come lì sorgesse la cartiera citata nella "Biografia di Hackert" di [[Johann Wolfgang von Goethe]]]]
Fornitrice del [[regno di Napoli]], la cartiera di Scauri della famiglia Merola produsse fogli pregiati per la calcografia e la stamperia reale. I resti del muro perimetrale della fabbrica sono ancora visibili sull'[[Strada statale 7 Via Appia#Da Terracina a Sessa Aurunca .2871 km.29|Appia]], nei pressi della chiesa parrocchiale dell'Immacolata.
 
In seguito, verso la fine dell'[[Ottocento]], sorsero due stabilimenti di laterizi: Sieci e Capolino. Entrambi gli opifici furono eredi di un'antica attività: quella della lavorazione della creta, praticata già dalla gens Pirana. L'ex complesso Sieci rappresenta un esempio di [[archeologia industriale]], con il suo tipico [[forno Hoffmann]]. Il comune di [[Minturno]], proprietario dell'immobile, è impegnato a trasformare la vecchia fornace in polo culturale. Nel 1996 fu presentato un progetto di ristrutturazione e recupero dell'area dall'architetto Ersilia Russo, che fu presentato con un convegno e una mostra a Minturno.
Fin dall'antichità Scauri basò la propria economia sull'[[agricoltura]], sulla [[pesca (attività)|pesca]] e sul [[turismo]]. Con l'avvento dell'[[rivoluzione industriale|era industriale]], sorsero fabbriche di [[laterizi]], ceramiche ed una cartiera, menzionata dallo scrittore tedesco [[Johann Wolfgang von Goethe]] nel libro ''[[La biografia di Hackert]]'' del [[1811]].
[[File:La biografia di Hackert.jpg|thumb|Cartello sulla via Appia al km 150 in località Scauri di Minturno che ricorda come lì sorgesse la cartiera citata nella Biografia di Hackert di Goethe]]
Fornitrice del [[Regno di Napoli]], la cartiera di Scauri della famiglia Merola, produsse fogli pregiati per la calcografia e la stamperia reale. I resti del muro perimetrale della fabbrica sono ancora visibili sull’[[Strada_statale_7_Via_Appia#Da_Terracina_a_Sessa_Aurunca_.2871_km.29|Appia]], nei pressi della Chiesa Parrocchiale dell’Immacolata.
 
La principale fonte di reddito è il turismo che attrae numerosi villeggianti nel periodo estivo grazie alla qualità del mare e delle coste.{{cn}}
In seguito, verso la fine dell’[[Ottocento]], sorsero due stabilimenti di laterizi: Sieci e Capolino. Entrambi gli opifici furono eredi di un’antica attività: quella della lavorazione della creta, praticata già dalla "Gens Pirana". L’ex complesso “Sieci” rappresenta oggi un esempio di archeologia industriale, con il suo tipico [[forno Hoffmann]]. Il Comune di [[Minturno]], proprietario dell’immobile, è impegnato a trasformare la vecchia fornace in polo culturale.
Nel [[1996]] fu presentato un grande progetto di ristutturazione e recupero dell'area dall'architetto Ersilia Russo, che fu presentato con un importantissimo convegno e mostra a [[Minturno]]. Sino ad oggi tale progetto rappresenta ancora la più grande ed organica proposta fattibile, non solo per il recupero della intera area, ma anche per la ripresa turistica ed economica di Scauri e dintorni.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
====Personalità legate a Scauri====
=== Ferrovie ===
 
{{FRroma|linea=7|Minturno-Scauri}}
Scauri è una località turistica e commerciale, riprendendo i fasti dell'epoca romana che l'avevano consacrata quale centro di villeggiatura dei patrizi. La conferma giunge dal ritrovamento, sulla fascia litoranea, di rovine di ville romane. Durante il periodo repubblicano, il console [[Marco Emilio Scauro]] la scelse per sbrigare i suoi affari e per concedersi qualche giorno di relax. I segni di queste "vacanze tirreniche" del famoso politico si trovano oggi in via Mura Megalitiche, dove sorgono le rovine della sua villa residenziale. Allora ebbe inizio la tradizione turistica di Scauri. Tra gli ospiti illustri della cittadina laziale, la pedagogista [[Maria Montessori]], l'esploratore [[Umberto Nobile]], l'attore-regista [[Nino Manfredi]] ed Papa [[Karol Wojtyla]].
 
Oggi è una delle località balneari più frequentate del [[Sud pontino]]. Nei periodi di alta stagione si registrano circa 60-70&nbsp;000 presenze in alloggi privati, in strutture alberghiere ed in campings.
Fiori all'occhiello della cittadina del Lazio meridionale sono la spiaggia, lunga circa 4 chilometri ed oggetto di una recente opera di ripascimento, ed il Lungomare.
 
== Sport ==
=== Basket ===
* Fortitudo Scauri che, nel campionato 2022-2023, milita nel campionato maschile di Serie C Silver.<ref>{{cita web|url=https://www.playbasket.it/lazio/club.php?obj=9162&action=view&eid=4|titolo=A.S.D. Fortitudo Scauri|accesso=15 gennaio 2024}}</ref>
Tra il [[1948]] ed il [[1949|‘49]] un gruppo di appassionati, guidato dal dottor Massimo Mancini e dal professor Franco Carcone, diede vita alla [[Libertas Scauri]], che disputò i suoi primi incontri su un campo in terra battuta, a due passi dalmare: l’Arena “Il Pinguino”. Nel [[1961]], su iniziativa del professor Mimmo Ianniello, nacque lo '''Sporting Club''', che puntò sul vivaio. Negli anni ’60-’70 la località ospitò un torneo internazionale di pallacanestro, ripreso dalle telecamere della [[Rai]]. Tra i vincitori della competizione estiva, disputata all'Arena Mallozzi, i team dell'[[Unione Sovietica]] e della [[Forst Cantù]].
 
=== Calcio ===
Nel [[1973]] sorse l'attuale società, il [[Basket Scauri]]. Tra il [[1978]] ed il [[1988]] la squadra biancazzurra, allenata dal professor Enzo Falso, visse una memorabile parentesi in [[Serie_B_(pallacanestro_maschile)|Serie B]] (allora divisa in 2 gironi). Dopo 20 anni, nel [[2008]], il club tirrenico è riapprodato in B (a 4 gironi) e ora vanta un vivaio di circa 150 bambini. Nel novembre [[2009]], nella località turistica del [[Sud pontino]] è stato allestito il Forum nazionale "Scauri 2010-Il basket nel futuro", che ha registrato la partecipazione dei Presidenti del [[Coni]] [[Giovanni Petrucci]] e della [[Fip]] [[Dino Meneghin]]. Quest'ultimo ha incontrato la squadra e lo staff biancazzurri presso la storica Arena Mallozzi ed il Palasport Borrelli.
* Lo Scauri Calcio è una società dilettantistica provinciale.
 
== Note ==
Nel Campionato 2009-2010 la squadra scaurese, allenata da Enrico Fabbri, ha occupato per tre volte la prima posizione in classifica ed ha terminato la fase "ad orologio" al terzo posto. Da segnalare i due memorabili successi ottenuti al [[PalaSojourner]] di [[Rieti]] contro la quotata [[Sebastiani_Basket_Club_Rieti|Ircop]] (83-84; 68-76). I dati statistici parlano di 21 vittorie, 9 sconfitte, di 2052 punti subìti, della seconda difesa del torneo nazionale (girone C). Dopo aver battuto nei quarti e nelle semifinali dei play off la [[Stella Azzurra Roma]] ed il [[Consorzio Etruria Empoli]], l'Autosoft Scauri è approdata alla prestigiosa e meritata finale primo turno, ma è stato fermato dalla corazzata [[Ambrosia Bisceglie]] (73-48; 65-67). Nella gara-2, disputata in casa, il quintetto tirrenico è uscito dal parquet a testa alta, incitato dai cori dei sostenitori e dagli applausi dei circa 1.300 spettatori presenti nell'impianto di via Colombo.
<references/>
 
== Altri progetti ==
Nel torneo di serie B 2010-2011 la formazione pontina ha chiuso la regular season al secondo posto ed ha battuto nei quarti dei play off la [[Remet Fossombrone]]. Nella gara-3 della semifinale, giocata in un gremito Palasport Borrelli, è stata eliminata, a sorpresa, dalla [[Spider Fabriano]] (73-80).
{{interprogetto}}
La conduzione tecnica della squadra laziale è stata affidata, nella prima parte della [[Divisione_Nazionale_B_FIP_2011-2012#Girone_C_2|stagione 2011-2012]], a [[Federico Pieri]] (ex guardia della [[Nazionale_di_pallacanestro_dell'Italia|Nazionale]], della [[Scavolini Pesaro]] e dello [[Basket Scauri]]). A fine gennaio 2012 la dirigenza biancazzurra ha richiamato in panchina il coach Enrico Fabbri. Alla fine della regular season l'Autosoft Scauri è giunta sesta in classifica (scalando 5 posizioni in tre mesi). Nei quarti di finale dei play-off della [[Divisione_Nazionale_B|DNB]], gli scauresi sono stati eliminati dalla blasonata [[Viola Reggio Calabria]] (66-58; 64-59 per i pontini; 74-59).
 
== NoteCollegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.minturnoscauri.it|Portale turistico di Minturno Scauri}}
{{references|2}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.minturnoscauri.it Portale turistico di Minturno Scauri]
{{Portale|Lazio}}
 
[[Categoria:Frazioni della provincia di LatinaMinturno]]
[[Categoria:Minturno]]
 
[[nl:Scauri]]