Luigi Meroni: differenze tra le versioni

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{{F|argomento=calciatori|data=agosto 2009}}
{{Sportivo
|Nome = Luigi Meroni
|Immagine = GigiLuigi meroniMeroni - AC Torino.GIFjpg
|Didascalia = Meroni al Torino nel 1965
|Sesso = M
|PaeseNascita = {{ITA}}
|CodiceNazione = {{ITA}}
|Altezza = 170
|Peso = 68
|Disciplina = Calcio
|TermineCarriera =
|Ruolo = [[Centrocampista]]
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|GiovaniliAnni = 1960-1961
|sport = calcio |pos = G
|GiovaniliSquadre = {{Calcio Como|G}}
|19??-1960 |{{simbolo|600px Bianco e Verde.svg}} Libertas San Bartolomeo |
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|1960-1961 |Como |
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}}
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|Squadre = {{Carriera sportivo
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|1960-1962 |Como |25 (3)
|1962-1964 |Genoa |42 (7)
|1964-1967 |Torino |103 (22)
}}
|SquadreNazionali = {{Carriera sportivo
|1964 |{{Naz|CA|ITA||B}} |2 (1)
|1966-1967 |{{Naz|CA|ITA|M}} |6 (2)
}}
|AnniNazionale = 1966-1967
|Nazionale = {{Naz|CA|ITA}}
|PresenzeNazionale(goal) = 6 (2)
|Aggiornato =
}}
 
{{Bio
|Nome = Luigi
|Cognome = Meroni
|PostCognomeVirgola = detto '''Gigi'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Como
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|AnnoMorte = 1967
|Attività = calciatore
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , di ruolo [[centrocampista]]
}}
 
MorìPromettente a ventiquattro anni investito da un'auto mentre attraversava un vialetalento del capoluogocalcio piemonteseitaliano (Corsodegli Re[[Anni Umberto)1960|anni insiemesessanta]], almorì suotragicamente grande amico e compagnoall'età di squadrasoli [[Fabrizio24 Poletti]]anni, poco dopo la fine di una partita tra il [[Torino CalcioFootball Club|Torino]], la squadra in cui militavagiocava, e la [[U.C.Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]]., Avevavenendo finoinvestito adda alloraun'[[automobile]] disputatomentre 145attraversava partitecorso inRe SerieUmberto, Aa realizzando 29 reti[[Torino]].
 
Disputò 145 partite in [[Serie A]], realizzando 29 reti.
==Caratteristiche tecniche==
 
Meroni è stato un'ala destra e giocava con il numero 7.
== Caratteristiche tecniche ==
Ala destra, giocava con il numero 7.<ref>{{cita web|url=http://www.gigimeroni.com/storia.html|titolo=Gigi Meroni - La storia|editore=gigimeroni.com|accesso=10 giugno 2017}}</ref> Paragonato a [[George Best]], al quale tra l'altro assomigliava fisicamente, per la fantasia e l'estro che mostrava in campo<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2003/l/sezioni/weekend/weekendarticoli/meroni/meroni.html|titolo=Calciatore, artista, poeta in mostra i quadri di Gigi Meroni|autore=Dario Olivero|data=2005-09-09|accesso=2020-01-20}}</ref>, i suoi punti di forza erano la [[velocità]]<ref>{{Cita web|url=https://www.toronews.net/interviste/toro-agroppi-vi-racconto-gigi-meroni-il-nostro-george-best/|titolo=Toro, Agroppi: “Vi racconto Gigi Meroni, il nostro George Best”|sito=Toro News|data=2017-10-12|accesso=2020-01-20|urlmorto=sì}}</ref> e il [[dribbling]] imprevedibile, con cui spiazzava i [[Difensore (calcio)|difensori]] avversari, arrivando spesso a percorrere tutto il campo con il [[Pallone da calcio|pallone]] tra i piedi fino a giungere a tu per tu con il [[Portiere (calcio)|portiere]].<ref>{{Cita web|url=http://www.reocities.com/MadisonAvenue/7449/storiameroni1.html|titolo=Gigi Meroni insegna il dribbling, "Alè Toro", 1964|accesso=6 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131112102626/http://www.reocities.com/MadisonAvenue/7449/storiameroni1.html|dataarchivio=12 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Carriera ==
=== Club ===
Cominciò a giocare a calcio in un piccolo cortile di 60 metri quadrati per poi al campo dell'Oratorio di San Bartolomeo a Como; dall'età di due anni era orfano di padre, e la madre aveva difficoltà economiche nell'allevare i tre figli. Come primo lavoro fece il disegnatore di [[cravatta|cravatte]] di [[seta]]<ref>Gian Paolo Ormezzano, articolo su ''la Stampa'' del 20/10/2002, p.27</ref>, e si dedicò anche alla [[pittura]].
[[File:Serie A 1963-64 - Genoa v Milan - Luigi Balzarini e Gigi Meroni.jpg|thumb|upright=1.2|left|Meroni in azione al Genoa nel 1964, mentre impegna il portiere del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] [[Luigi Balzarini]]]]
Secondo dei tre figli di Emilio Meroni e Giulia Rosa Tagliabue, chiamata Rosa, cominciò a giocare a [[Calcio (sport)|calcio]] in un piccolo [[cortile]], per poi passare al campo dell'Oratorio di San Bartolomeo a Como.
 
Rimasto orfano del padre all'età di 2 anni, crebbe con la madre, di professione tessitrice, che aveva difficoltà economiche nell'allevare lui ed i suoi fratelli Celestino e Maria.
Cresciuto calcisticamente nelle formazioni giovanili del Como, giunto a giocare in prima squadra sia pure nella seconda divisione, Meroni venne ceduto al Genoa. All'ombra della [[lanterna di Genova|Lanterna]], Meroni ebbe momenti di grande notorietà. La magia rischiò di incrinarsi nell'ultima gara della stagione, quando, chiamato ad un controllo antidoping, Meroni si rifiutò di sottoporsi agli esami di rito (affermò di essersi dimenticato il test in albergo): altri tre giocatori della squadra risultarono positivi alle [[anfetamine]], e Meroni fu squalificato per le prime cinque giornate del campionato [[1963]].
 
Come primo lavoro fece il disegnatore di [[cravatta|cravatte]] di [[seta]]<ref>[[Gian Paolo Ormezzano]], articolo su ''la Stampa'' del 20/10/2002, p. 27</ref> e si dedicò anche alla [[pittura]].
Nel [[1964]] nonostante il malcontento della tifoseria genoana fu ceduto per 450 milioni di lire<ref>Gigi Garanzini, articolo su ''la Stampa'' del 24/02/2003, p.35</ref> al Torino allenato da [[Nereo Rocco]], squadra in ascesa dopo il tragico declino seguito alla [[Tragedia di Superga]] (per la cronaca, il pilota dell'aereo che si schiantò contro il terrapieno della Basilica si chiamava Pierluigi Meroni).
 
Cresciuto calcisticamente nelle formazioni giovanili del {{Calcio Como|N}}, dopo aver esordito in prima squadra, in [[Serie B]], venne ceduto al {{Calcio Genoa|N}}, i cui dirigenti erano rimasti impressionati vedendolo giocare come loro avversario.
A differenza di [[Gigi Riva|Riva]], [[Roberto Boninsegna|Boninsegna]] o anche [[Paolo Pulici|Pulici]] non gli era stato attribuito, da [[Gianni Brera]], un appellativo ben preciso. Era soprannominato talvolta "farfalla" (allusione al suo stile di gioco, ma anche ai suoi costumi anticonformisti, era notoria la sua convivenza "more uxorio" con una giovane separata) e, per i suoi interessi artistici e il suo stile da "capellone" il "[[beatnik]] del gol", o dagli ispanici "el beatnik del fútbol". I tifosi granata più anziani lo chiamavano con un pizzico di ironia "[[Calimero]]".
 
A Genova s'impose definitivamente all'attenzione nazionale: le sue serpentine e i suoi gol trascinarono la squadra, allenata da [[Benjamín Santos]], all'8º posto in classifica e alla conquista, per la 2ª volta, della [[Coppa delle Alpi]], nell'anno in cui venne stabilito anche il record di imbattibilità dal portiere genoano [[Mario Da Pozzo]].
Le voci insistenti di un suo passaggio alla [[Juventus]] scatenarono una specie di "insurrezione" popolare e il presidente [[Orfeo Pianelli]], sotto la pressione della piazza, dovette rinunciare al progetto. Insieme al sanguigno e guizzante centravanti [[Nestor Combin]] formò una coppia d'attacco, che precedette i fasti dei due celebri "gemelli del gol", ovvero
[[Paolo Pulici]] e [[Francesco Graziani]].
 
Nell'estate [[1964]], nonostante la mobilitazione della tifoseria genoana per trattenerlo, fu ceduto al [[Torino Football Club|Torino]], allenato da [[Nereo Rocco]], per 300 milioni di lire, all'epoca cifra record per un giocatore di soli 21 anni.
Nel [[1967]] a [[San Siro]], con un pallonetto dal limite dell'area, finito nell'angolo alto della porta nerazzurra, interruppe l'imbattibilità casalinga della "Grande Inter" di [[Helenio Herrera]], costringendo i nerazzurri alla sconfitta dopo tre anni di risultati utili.
 
Fu soprannominato "farfalla", in riferimento al suo stile di gioco e ai suoi costumi anticonformisti (era nota la sua convivenza ''[[more uxorio]]'' con una ragazza sposata), e "[[beatnik]] del gol" per i suoi interessi nel mondo delle arti figurative e la sua abitudine di portare barba e capelli lunghi. Alcuni tifosi lo chiamavano "[[Calimero]]".
Con la maglia della Nazionale azzurra partecipò alla spedizione guidata dall'allenatore [[Edmondo Fabbri]] ai [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiali di Inghilterra del 1966]]. Segnò un gol all'Argentina durante un'amichevole di preparazione disputata a Torino. La seconda convocazione in Nazionale fu in occasione della partita di qualificazione con la {{NazNB|CA|POL}} nel [[1965]].
 
Con il centravanti [[Nestor Combin]] formò una coppia d'attacco di alto livello.
== La tragedia ==
 
Le voci insistenti di un suo passaggio alla rivale cittadina [[Juventus Football Club|Juventus]], per 750 milioni di lire, scatenarono una specie di "insurrezione" popolare; il presidente granata [[Orfeo Pianelli]], sotto la pressione della piazza, rinunciò al trasferimento.
 
Nel [[1967]] a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]], giocando contro l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], dopo uno dei suoi famosi slalom, segnò tirando un pallonetto dal limite dell'area che finì sotto l'incrocio dei pali; tale rete interruppe l'imbattibilità casalinga della famosa "[[Grande Inter]]" dell'allenatore [[Helenio Herrera]], costringendo i nerazzurri alla prima sconfitta dopo 3 anni di risultati utili.
 
=== Nazionale ===
Venne convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] per la prima volta nel [[1965]] dal commissario tecnico [[Edmondo Fabbri]], in occasione della partita di qualificazione con la {{NazNB|CA|POL|M}}.
 
Mise a segno la prima rete in maglia azzurra a [[Bologna]], il 14 giugno 1966, marcando il 6º gol di Italia-[[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]] 6-1, partita amichevole di preparazione al [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiale]].
 
Segnò un gol anche nell'altra amichevole Italia-[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], disputata a Torino 8 giorni dopo e conclusasi con una vittoria azzurra per 3-0.
 
Partecipò alla sfortunata spedizione, sempre sotto la guida tecnica di Fabbri, ai [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiali di Inghilterra del 1966]], culminata con la sconfitta contro la Corea del Nord per 0-1 e l'eliminazione al 1º turno. Per le continue divergenze con il tecnico, Meroni giocò solo la seconda partita, contro l'[[Nazionale di calcio dell'Unione Sovietica|URSS]].
 
== La tragica morte ==
{{NN|calciatori|agosto 2009}}
La sera del [[15 ottobre]] [[1967]], dopo l'incontro contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]], dominatovinto dai granata per 4-2<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0116_02_1967_0244_0008_6829161/|titolo=Il MeroniTorino fudi convintoslancio dall'amicosupera [[Fabriziola Poletti]],Samp: giocatore4-2|autore=Gigi nellaBoccacini|pubblicazione=Stampa stessaSera|data=16 squadraottobre 1967|p=8}}</ref>, adMeroni abbandonaresi ilrese ritiroconto post-partitadi non avere con sé le chiavi della squadrasua primaabitazione deldi termine.corso DirigendosiRe versoUmberto, ilquindi barandò cheinsieme al compagno di solitosquadra frequentavae grande amico [[Fabrizio Poletti]] al bar Zambon, attraversòdove avventatamentetelefonò ila degli amici presso i quali si trovava la sua compagna, dopodiché attraversò corso Re Umberto, sempre con Poletti, nei pressi del civico 46:. I due giocatori percorsepercorsero la prima metà della carreggiata, fermandosidopodiché, invedendo mezzo alla strada cercandosopraggiungere un'automobile, momentosi buonofermarono peral passarecentro, nell'intensoattendendo traffico.il Dallamomento suaopportuno destraper arrivòcompletare rapidamente unl'auto troppo vicina. Meroni e Polettiattraversamento, fecero un passo indietro. Polettie fuvennero urtato di striscioinvestiti da una [[Fiat 124 Sport Coupé]] Coupéche provenientesopraggiungeva dalin latodirezione opposto,opposta; e Meroni invecePoletti fu colpito indi pienostriscio, mentre Meroni venne investito alla gamba sinistra;, fu sbalzato in aria dall'impatto e, cadde a terra dallnell'altra partecorsia dellae carreggiata, per poi venirefu travolto da una [[Lancia Appia]], cheguidata neda agganciòun ilmilanese, corpoGuido trascinandolo per 50 metriZaccaria, mentreche lalo Fiatcentrò 124in Coupépieno sie fermavane atrascinò bordoil strada.corpo Meroniper morì50 poche ore dopo, alle 22metri.40, all'ospedale Mauriziano, dove venneFu portato da un passante, tal Giuseppe Messina, poiché lall'ambulanza[[Crocetta rimase(Torino)#Ospedale imbottigliataMauriziano|ospedale nelMauriziano]], traffico post-partita. Arrivò al nosocomiodove con le gambe e il [[bacino (anatomia)|bacino]] fratturati, e con un grave [[trauma cranico]]; venne dichiarato deceduto alle 22:40.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0116_02_1967_0244_0001_6827458/|titolo=È morto il calciatore Meroni travolto ieri sera da un'auto|pubblicazione=Stampa Sera|data=16 ottobre 1967|p=1}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0116_02_1967_0244_0002_6827498/|titolo=Meroni: un'ora di agonia|autore=Gigi Boccacini|pubblicazione=Stampa Sera|data=16 ottobre 1967|p=2}}</ref>
 
La Fiat 124 era invece guidata dadal diciannovenne [[Attilio Romero]], ungrande diciannovennetifoso neopatentatodel Torino, diche buonastava famigliarincasando eproprio figliodopo diaver unassistito medicoalla agiato.partita, Romeroera nelfiglio giugnodel primario di [[2000neurologia]] sarebbedell'ospedale poiMauriziano divenutoed presidenteabitava delanch'esso Torinoin corso Re Umberto, portandoloa nel13 [[2005]]numeri alcivici fallimentodi distanza dall'abitazione di Meroni. Dopo l'incidente il giovane, Romeroneopatentato, prima si fermò a bordo strada per prestare soccorso, poi si presentò spontaneamente alla [[Polizia]], doveche vennelo interrogatointerrogò fino a tarda notte. Tornòper apoi casa propria in corso Re Umbertorilasciarlo, a soli 13 numericonsentendogli di distanzatornare dallaa casa di Meroni. <ref>[[John Foot]], ''Calcio. 1898-2007 Storia dello sport che ha fatto l'Italia'', di [[John Foot]]Milano, Rizzoli Storica, 2007.</ref> In seguito Romero, assolto dall'accusa di [[Omicidio colposo (ordinamento italiano)|omicidio colposo]] per non aver avuto modo di evitare l'investimento, diventerà dirigente d'azienda e, nel giugno del 2000, per ironia della sorte, verrà chiamato a ricoprire proprio il ruolo di presidente del Torino.
Più di 20.000 persone parteciparono ai suoi funerali, e il lutto scosse la città. Dal carcere delle Nuove di Torino alcuni detenuti raccolsero soldi per mandare fiori. La stampa sembrò per un attimo perdonare la bizzarria contestata in vita (i capelli lunghi, la barba incolta), ma la [[chiesa (istituzione)|Chiesa]] si oppose al funerale e criticò aspramente don Francesco Ferraudo, cappellano del Torino calcio, per aver celebrato il funerale di un "peccatore pubblico" con riti religiosi. Meroni infatti conviveva in una mansarda di corso Re Umberto a Torino con la sua ragazza di origine polacca<ref>Fulvia Caprara, articolo su ''la Stampa'' del 20/10/2002, p.27</ref>, Cristiana Uderstadt<ref>quotidiano ''la Stampa'' del 25/02/2003, p.32</ref>, che all'epoca era ancora ufficialmente la moglie (anche se in attesa di annullamento del matrimonio) di un regista romano. Il quotidiano torinese [[La Stampa]] (di proprietà della [[famiglia Agnelli]], come la [[Juventus_Football_Club|Juventus]]) si unì alle richieste dei prelati, e si raccolse un movimento d'opinione per chiedere provvedimenti disciplinari contro il sacerdote.
 
{{cn|Più di 20.000 persone parteciparono ai funerali di Meroni e il lutto scosse la città; anche alcuni detenuti nel carcere [[Le Nuove]] di Torino fecero una colletta per mandare fiori. La stampa sembrò perdonare i suoi modi bizzarri di apparire in pubblico, per i quali era solita attaccarlo fino a poco prima, ma l'[[arcidiocesi di Torino]] si oppose allo svolgimento di un funerale religioso per lui, definendolo un "peccatore pubblico", e criticò aspramente don Francesco Ferraudo, sacerdote del club granata, che lo celebrò comunque.}}
=== Dopo il lutto ===
[[File:Monumento Meroni corso Umberto.JPG|thumb|left|Monumento in granito rosso eretto nel [[2007]] dal Comune di Torino (quarantennale della morte) nel luogo dove venne investito Gigi Meroni]]
La settimana dopo il funerale, la squadra del Torino avrebbe affrontato la Juventus nel derby torinese. Tra il silenzio funereo delle tifoserie di entrambi gli schieramenti, il campo fu inondato di fiori da un elicottero, che furono raccolti poi sulla fascia destra, quella di competenza del giocatore deceduto.
 
La compagna di Meroni era Cristiana Uderstadt, figlia di giostrai<ref>Fulvia Caprara, articolo su ''La Stampa'' del 20 ottobre 2002, p. 27 e ''La Stampa'' del 25 febbraio 2003, p. 32.</ref>, {{cn|che si era sposata con un regista [[roma]]no ed era in attesa di annullamento del matrimonio da parte della [[Tribunale della Rota Romana|Sacra Rota]]}} (all'epoca in Italia non era stato ancora introdotto il [[divorzio]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.ildubbio.news/cultura/il-ricordo-di-agroppi-mai-piu-nessuno-al-mondo-e-stato-come-gigi-meroni-a50fv0w7|titolo=La Diocesi di Torino si oppose poi al funerale religioso perché Gigi conviveva come ' peccatore pubblico' con Cristina}}</ref>
[[Nestor Combin]], un attaccante argentino molto amico di Meroni, insistette per giocare nonostante la febbre che lo aveva colpito pochi giorni prima. In memoria dell'amico, lottando con furia, al terzo minuto segnò un gol, e raddoppiò al settimo, per poi firmare una tripletta al 15° della ripresa. Il quarto gol fu segnato dal successore di Meroni, il nuovo numero 7, [[Alberto Carelli]]. Dal "Dopo Superga" è il miglior risultato ottenuto ad oggi in un derby, e ha metaforicamente vendicato i sette derby senza vittorie giocati da Meroni.
 
Meroni ricevette sepoltura nel Cimitero Monumentale di [[Como]], sua città natale.
Il Torino chiese all'assicurazione di Romero un rimborso per i danni patrimoniali causati dalla perdita del giocatore. All'epoca era un fatto quasi inedito, e i precedenti tentativi (sempre del Torino, dopo Superga), erano stati respinti dai giudici che non avevano riconosciuto il plusvalore rappresentato dall'investimento della squadra in un giocatore di classe.
 
=== Dopo la morte ===
Nel [[1971]] la sentenza stabilì che si sarebbe dovuto erogare un risarcimento: la decisione, storica, marcò un netto cambiamento di posizione nel tema dei rimborsi per sinistri. L'arrivo alla presidenza di Romero, nel 2000, espose la società ad aspre critiche da parte dei tifosi che in parte attribuivano ancora al neopresidente la responsabilità dell'accaduto. Secondo la compagna di Meroni, con l'arrivo di Romero il Torino smise di mandare fiori sulla tomba del giocatore nel giorno del suo compleanno, una tradizione che resisteva da oltre 30 anni.
[[File:Monumento Meroni corso Umberto.JPG|thumb|right|Monumento in granito rosso eretto dal comune di Torino nel [[2007]], quarantennale della morte di Meroni, nel luogo dove venne investito]]
 
La settimana dopo il funerale, il Torino affrontò la Juventus.
Due mesi dopo la morte, la tomba di Meroni fu profanata al cimitero di [[Como]] da uno squilibrato che non riusciva a comporre il dolore per la perdita. L'uomo aprì la bara, asportò il fegato dal cadavere del giocatore consegnandolo giorni dopo alla polizia.<ref>Gian Paolo Ormezzano, articolo su ''la Stampa'' del 11/11/1995, Torino, p.17</ref> Ancora oggi in occasione di vittorie della squadra, è usanza di una parte della tifoseria andare a porgere omaggio nel punto dove Meroni fu investito. In occasione del quarantesimo anniversario della morte è stato collocato un monumento nel luogo in cui è avvenuto l'incidente.
Nel silenzio di entrambe le tifoserie, un elicottero inondò il campo di fiori, che furono raccolti sulla fascia destra, dove giocava Gigi Meroni.
 
[[Nestor Combin]], compagno di Meroni nel reparto d'attacco granata e suo grande amico, insistette per giocare nonostante la febbre che lo aveva colpito pochi giorni prima; durante la partita segnò su punizione al 3º minuto, raddoppiò al 7º e firmò una tripletta al 15º della ripresa.
A Meroni sono stati dedicati vari libri - tra cui quello di [[Nando Dalla Chiesa]], ''La farfalla granata'', una canzone: ''"Chi si ricorda di Gigi Meroni?"'' degli [[Yo Yo Mundi]] e una poesia di Ermanno Eandi inserita nella sala dedicata a Gigi Meroni nel Museo del Grande Torino. A suo nome sono stati intitolati diversi ''club'' sportivi e il ricordo di un calciatore che avrebbe potuto dar molto al calcio italiano rimane immutato.
In seguito venne segnato un quarto gol da [[Alberto Carelli]], che aveva ereditato da Meroni la maglia numero 7. Questo resta ancora oggi il miglior risultato ottenuto dal Torino in un derby dal "dopo [[Tragedia di Superga|Superga]]" e vendicò, in senso sportivo, i 7 derby senza vittorie giocati da Meroni.
 
Il Torino chiese all'assicurazione di Romero un risarcimento per i danni causati dalla perdita del giocatore. All'epoca era un fatto quasi inedito e i precedenti tentativi (sempre del Torino dopo Superga) erano stati respinti dai giudici, che non riconoscevano il plusvalore rappresentato dall'investimento di una società sportiva in un giocatore di classe. La sentenza del [[1971]] dispose il risarcimento e marcò uno storico cambiamento di giurisprudenza in tema di risarcimenti per responsabilità civile nei sinistri stradali.
==Statistiche==
 
Due mesi dopo la morte del giocatore, il successivo 27 dicembre, la sua tomba a [[Como]] fu profanata, in orario notturno, da Gianni Viti, un uomo di trentaquattro anni di [[Oleggio]] con problemi psichiatrici che non riusciva a superare il dolore della perdita. L'uomo aprì la bara, asportò il fegato del giocatore e lo consegnò di persona, alcuni giorni dopo, agli allibiti poliziotti della Questura locale.<ref>Gian Paolo Ormezzano, articolo su ''La Stampa'' dell'11 novembre 1995, p. 17.</ref><ref>Luca Mattioli, articolo su ''Corriere di Novara'' del 19 ottobre 2015, p. 23</ref> Viti fu immediatamente rinchiuso in [[Ospedale psichiatrico|manicomio]].
 
Nel marzo [[1989]] ignoti vandali profanarono nuovamente la tomba di Meroni, ritrovata aperta e con una scala lasciata all'interno<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/03/profanata-di-nuovo-la-tomba-di-meroni.html|titolo=PROFANATA DI NUOVO LA TOMBA DI MERONI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-12-03}}</ref>.
 
Nel 2007, 40º anniversario della morte, il Comune di [[Torino]] collocò un monumento commemorativo sul luogo dell'incidente.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/ottobre/07/ultima_partita_Gigi_Meroni_ga_10_071007007.shtml|titolo=L'ultima partita di Gigi Meroni|autore=Sebastiano Vernazza|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=7 ottobre 2007}}</ref>
 
== Nella cultura di massa ==
A Meroni sono stati dedicati vari libri, tra cui ''[[la farfalla granata (romanzo)|La farfalla granata]]'' di [[Nando dalla Chiesa]], diverse canzoni, come ''Chi si ricorda di Gigi Meroni?'' degli [[Yo Yo Mundi]] e ''Gigi Meroni'' di [[Filippo Andreani]], la poesia ''Omaggio a Gigi Meroni'' di [[Franco Trincale]] di Ermanno Eandi.<ref>{{cita web|autore=Ermanno Eandi|url=http://www.eandiermanno.it/gigi-meroni.html|titolo=Dedicato a... Gigi Meroni|accesso=29 aprile 2012|dataarchivio=9 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150209073349/http://www.eandiermanno.it/gigi-meroni.html|urlmorto=sì}}</ref> A suo nome sono intitolati diversi ''club'' sportivi, uno dei quali era attivo a [[Siracusa]] e denominato Libertas Meroni<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadelmediterraneo.it/amarcord-calcio-quei-derby-degli-anni-80-garofano-rosso-portopalo/|titolo=Amarcord calcio, quei derby degli anni 80 tra Garofano Rosso e Portopalo}}</ref>.
 
Nel 2013 la [[Rai]] ha trasmesso il film TV ''[[La farfalla granata (film)|La farfalla granata]]'', per la regia di [[Paolo Poeti]], con [[Alessandro Roja]] nel ruolo di Meroni.<ref>[http://velvetcinema.it/2013/09/28/anticipazioni-la-farfalla-granata-fiction-su-gigi-meroni/ ''“La Farfalla Granata”: il film tv su Gigi Meroni arriva a ottobre'', velvetcinema.it, 28 settembre 2013]</ref>
 
== Statistiche ==
=== Presenze e reti nei club ===
 
{|class="wikitable" style="font-size: 95%; text-align: center;"
{| class="wikitable center" style="text-align:center; font-size:90%"
|-
!rowspan="2"|Stagione
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|-
!Comp!
!Pres!
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
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!Reti
!Pres
!Reti
|-
|| [[Associazione Calcio Como 1960-1961|1960-1961]] || rowspan="2"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Como|N}} || [[Serie B 1960-1961|B]] || 1 || 0 || [[Coppa Italia 1960-1961|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || - || - || - || 2 || 0
|1960-1961
|rowspan="2" valign=center align=left|{{Calcio Como}}
|[[Serie B 1960-1961|B]]||1||0
|-
|| [[Associazione Calcio Como 1961-1962|1961-1962]] || [[Serie B 1961-1962|B]] || 24 || 3 || [[Coppa Italia 1960-1961|CI]] || 0 || 0 || - || - || - || - || - || - || 24 || 3
|1961-1962
|[[Serie B 1961-1962|B]]||24||3
|-
!colspan="3"|Totale Como || 25 || 3 || || 1 || 0 || || - || - || || - || - || 26 || 3
|1962-1963
|rowspan="2" valign=center align=left|{{Calcio Genoa}}
|[[Serie A 1962-1963|A]]||15||1
|-
|| [[Genoa Cricket and Football Club 1962-1963|1962-1963]] || rowspan="2"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Genoa|N}} || [[Serie A 1962-1963|A]] || 15 || 1 || [[Coppa Italia 1962-1963|CI]] || 3 || 1 || - || - || - || - || - || - || 18 || 2
|1963-1964
|[[Serie A 1963-1964|A]]||27||6
|-
|| [[Genoa Cricket and Football Club 1963-1964|1963-1964]] || [[Serie A 1963-1964|A]] || 27 || 6 || [[Coppa Italia 1963-1964|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || - || - || - || 28 || 6
|1964-1965
|rowspan="4" valign=center align=left|{{Calcio Torino}}
|[[Serie A 1964-1965|A]]||34||5
|-
!colspan="3"|Totale Genoa || 42 || 7 || || 4 || 1 || || - || - || || - || - || 46 || 8
|1965-1966
|[[Serie A 1965-1966|A]]||34||7
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1964-1965|1964-1965]] || rowspan="4"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Torino|N}} || [[Serie A 1964-1965|A]] || 34 || 5 || [[Coppa Italia 1964-1965|CI]] || 3 || 0 || [[Coppa delle Coppe 1964-1965|CdC]] || 9 || 3 || - || - || - || 46 || 8
|1966-1967
|[[Serie A 1966-1967|A]]||31||9
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1965-1966|1965-1966]] || [[Serie A 1965-1966|A]] || 34 || 7 || [[Coppa Italia 1965-1966|CI]] || 0 || 0 || [[Coppa delle Fiere 1965-1966|CdF]] || 1 || 0 || - || - || - || 35 || 7
|1967-1968<ref>Fino al 15-10-1967.</ref>
|[[Serie A 1967-1968|A]]||4||1
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1966-1967|1966-1967]] || [[Serie A 1966-1967|A]] || 31 || 9 || [[Coppa Italia 1966-1967|CI]] || 3 || 0 || - || - || - || [[Coppa delle Alpi 1967|CdA]] || 2 || 0 || 36 || 9
! colspan="3"|Totale!!170 !! 32
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1967-1968|1967-1968]] || [[Serie A 1967-1968|A]] || 4 || 1 || [[Coppa Italia 1967-1968|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || [[Coppa Intertoto 1968|Int.]] || 0 || 0 || 5 || 1
|-
!colspan="3"|Totale Torino || 103 || 22 || || 7 || 0 || || 10 || 3 || || 2 || 0 || 122 || 25
|-
!colspan="3"|Totale carriera || 170 || 32 || || 12 || 1 || || 10 || 3 || || 2 || 0 || 194 || 36
|}
 
=== Cronologia presenze e reti in Nazionalenazionale ===
{{cronoiniCronoini|ITA||M}}
{{Cronopar|19-3-1966|Firenze|ITA|0|0|FRA||Amichevole|13={{sostin||||46}}}}
{{Cronopar|14-6-1966|FirenzeBologna|ITA|6|1|BULBGR|1|Amichevole|13={{sostin||||46}}}}
{{Cronopar|18-6-1966|FirenzeMilano|ITA|1|0|AUSAUT||Amichevole|||||}}
{{Cronopar|22-6-1966|FirenzeTorino|ITA|3|0|ARG|1|Amichevole|13={{sostin||||46}}}}
{{Cronopar|29-6-1966|Firenze|ITA|5|0|MEX||Amichevole|||||}}
{{Cronopar|16-7-1966|Sunderland|URS 1955-1980|1|0|ITA||[[Campionato mondiale di calcio Mondiali|1966|Campionato mondiale 1966]]|||||turno}}
{{Cronofin|6|2||}}
 
== Palmarès ==
===Club===
====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm|Coppa Italia|1}}
:Torino: [[Coppa Italia 1967-1968|1967-1968]]
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* [[Nando Dalladalla Chiesa]], ''La farfalla granata. La meravigliosa e malinconica storia di Gigi Meroni il calciatore artista'', Limina, 1995. ISBN 888671300288-86713-00-2
* Peroni-Cecchetti, ''"Non vedo l'ora di tornare bambino. Gigi Meroni, il ribelle Granata"'', BeccogialloPadova, PadovaBeccogiallo, 2011
* Pierluigi Comerio, ''Gigi Meroni, una vita a tutto campo'', Carlo Pozzoni Fotoeditore, 2013, ISBN 978-88-905849-8-5
 
=== Videografia ===
* {{cita TV|url=http://www.sfide.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-646c32f0-1868-49f9-80e9-664aeff5cf88.html|titolo=Gigi Meroni: quando un dribbling è più bello di un gol|trasmissione=Sfide|canale=Rai 3|data=14 ottobre 2013}}
*La storia siamo noi: Gigi Meroni [https://www.raiplay.it/programmi/gigimeroni-lastoriasiamonoi/il-ragazzo-che-giocava-un-altro-gioco/il-ragazzo-che-giocava-un-altro-gioco il ragazzo che giocava un altro gioco/] Rai 2008
*Scuola RAI [http://www.scuola.rai.it/articoli-programma-puntate/costellazione-68-luigi-meroni/5438/default.aspx costellazione-68-luigi-meroni] Rai
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.gigimeroni.com GigiMeroni.com - /|Sito dedicato]ufficiale}}
* {{collegamenti esterni}}
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=398 Gigi Meroni - Rai Educational La Storia Siamo Noi]
* {{FIGC|682}}
* {{Enciclopediadelcalcio|MeroniLuigi}}
* [http://www.eandiermanno.it/gigi-meroni.html - Poesia di Ermanno Eandi dedicata a Gigi Meroni]
* [http://www.emozionecalcio.it/leggi_commento/Luigi-Meroni/1827.aspx Statistiche su Emozionecalcio.it]
* [http://www.emozionecalcio.it/scheda_persona/Luigi-Meroni/13917.aspx Statistiche su Emozionecalcio.it]
 
{{NazionaleItalia italianamaschile mondialicalcio mondiale 1966}}
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[[Categoria:Calciatori della Nazionalenazionale italiana]]
[[Categoria:CalciatoriMorti decedutiper nelincidente periodo di attivitàstradale]]
 
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[[nl:Luigi Meroni]]
[[pt:Gigi Meroni]]
[[simple:Gigi Meroni]]
[[uk:Луїджі Мероні]]