Luigi Meroni: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
(239 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Sportivo
|Nome = Luigi Meroni
|Immagine =
|Didascalia = Meroni al Torino nel 1965
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{ITA}}
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Centrocampista]]
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|sport = calcio |pos = G
|19??-1960 |{{simbolo|600px Bianco e Verde.svg}} Libertas San Bartolomeo |
|1960-1961 |Como |
}}
|Squadre = {{Carriera sportivo
|sport = calcio |pos = G
|1960-1962 |Como |25 (3)
|1962-1964 |Genoa |42 (7)
|1964-1967 |Torino |103 (22)
}}
|SquadreNazionali = {{Carriera sportivo
|1964 |{{Naz|CA|ITA||B}} |2 (1)
|1966-1967 |{{Naz|CA|ITA|M}} |6 (2)
}}
}}
{{Bio
|Nome = Luigi
|Cognome = Meroni
|PostCognomeVirgola = detto '''Gigi'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Como
Riga 36 ⟶ 35:
|AnnoMorte = 1967
|Attività = calciatore
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano |PostNazionalità = , di ruolo [[centrocampista]]
}}
Disputò 145 partite in [[Serie A]], realizzando 29 reti.
== Caratteristiche tecniche ==
Ala destra, giocava con il numero 7.<ref>{{cita web|url=http://www.gigimeroni.com/storia.html|titolo=Gigi Meroni - La storia|editore=gigimeroni.com|accesso=10 giugno 2017}}</ref> Paragonato a [[George Best]], al quale tra l'altro assomigliava fisicamente, per la fantasia e l'estro che mostrava in campo<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2003/l/sezioni/weekend/weekendarticoli/meroni/meroni.html|titolo=Calciatore, artista, poeta in mostra i quadri di Gigi Meroni|autore=Dario Olivero|data=2005-09-09|accesso=2020-01-20}}</ref>, i suoi punti di forza erano la [[velocità]]<ref>{{Cita web|url=https://www.toronews.net/interviste/toro-agroppi-vi-racconto-gigi-meroni-il-nostro-george-best/|titolo=Toro, Agroppi: “Vi racconto Gigi Meroni, il nostro George Best”|sito=Toro News|data=2017-10-12|accesso=2020-01-20|urlmorto=sì}}</ref> e il [[dribbling]] imprevedibile, con cui spiazzava i [[Difensore (calcio)|difensori]] avversari, arrivando spesso a percorrere tutto il campo con il [[Pallone da calcio|pallone]] tra i piedi fino a giungere a tu per tu con il [[Portiere (calcio)|portiere]].<ref>{{Cita web|url=http://www.reocities.com/MadisonAvenue/7449/storiameroni1.html|titolo=Gigi Meroni insegna il dribbling, "Alè Toro", 1964|accesso=6 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131112102626/http://www.reocities.com/MadisonAvenue/7449/storiameroni1.html|dataarchivio=12 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
== Carriera ==
=== Club ===
[[File:Serie A 1963-64 - Genoa v Milan - Luigi Balzarini e Gigi Meroni.jpg|thumb|upright=1.2|left|Meroni in azione al Genoa nel 1964, mentre impegna il portiere del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] [[Luigi Balzarini]]]]
Secondo dei tre figli di Emilio Meroni e Giulia Rosa Tagliabue, chiamata Rosa, cominciò a giocare a [[Calcio (sport)|calcio]] in un piccolo [[cortile]], per poi passare al campo dell'Oratorio di San Bartolomeo a Como.
Rimasto orfano del padre all'età di 2 anni, crebbe con la madre, di professione tessitrice, che aveva difficoltà economiche nell'allevare lui ed i suoi fratelli Celestino e Maria.
Come primo lavoro fece il disegnatore di [[cravatta|cravatte]] di [[seta]]<ref>[[Gian Paolo Ormezzano]], articolo su ''la Stampa'' del 20/10/2002, p. 27</ref> e si dedicò anche alla [[pittura]].
Cresciuto calcisticamente nelle formazioni giovanili del {{Calcio Como|N}}, dopo aver esordito in prima squadra, in [[Serie B]], venne ceduto al {{Calcio Genoa|N}}, i cui dirigenti erano rimasti impressionati vedendolo giocare come loro avversario.
A Genova s'impose definitivamente all'attenzione nazionale: le sue serpentine e i suoi gol trascinarono la squadra, allenata da [[Benjamín Santos]], all'8º posto in classifica e alla conquista, per la 2ª volta, della [[Coppa delle Alpi]], nell'anno in cui venne stabilito anche il record di imbattibilità dal portiere genoano [[Mario Da Pozzo]].
Nell'estate [[1964]], nonostante la mobilitazione della tifoseria genoana per trattenerlo, fu ceduto al [[Torino Football Club|Torino]], allenato da [[Nereo Rocco]], per 300 milioni di lire, all'epoca cifra record per un giocatore di soli 21 anni.
Fu soprannominato "farfalla", in riferimento al suo stile di gioco e ai suoi costumi anticonformisti (era nota la sua convivenza ''[[more uxorio]]'' con una ragazza sposata), e "[[beatnik]] del gol" per i suoi interessi nel mondo delle arti figurative e la sua abitudine di portare barba e capelli lunghi. Alcuni tifosi lo chiamavano "[[Calimero]]".
Con il centravanti [[Nestor Combin]] formò una coppia d'attacco di alto livello.
Le voci insistenti di un suo passaggio alla rivale cittadina [[Juventus Football Club|Juventus]], per 750 milioni di lire, scatenarono una specie di "insurrezione" popolare; il presidente granata [[Orfeo Pianelli]], sotto la pressione della piazza, rinunciò al trasferimento.
Nel [[1967]] a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]], giocando contro l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], dopo uno dei suoi famosi slalom, segnò tirando un pallonetto dal limite dell'area che finì sotto l'incrocio dei pali; tale rete interruppe l'imbattibilità casalinga della famosa "[[Grande Inter]]" dell'allenatore [[Helenio Herrera]], costringendo i nerazzurri alla prima sconfitta dopo 3 anni di risultati utili.
=== Nazionale ===
Venne convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] per la prima volta nel [[1965]] dal commissario tecnico [[Edmondo Fabbri]], in occasione della partita di qualificazione con la {{NazNB|CA|POL|M}}.
Mise a segno la prima rete in maglia azzurra a [[Bologna]], il 14 giugno 1966, marcando il 6º gol di Italia-[[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]] 6-1, partita amichevole di preparazione al [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiale]].
Segnò un gol anche nell'altra amichevole Italia-[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], disputata a Torino 8 giorni dopo e conclusasi con una vittoria azzurra per 3-0.
Partecipò alla sfortunata spedizione, sempre sotto la guida tecnica di Fabbri, ai [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiali di Inghilterra del 1966]], culminata con la sconfitta contro la Corea del Nord per 0-1 e l'eliminazione al 1º turno. Per le continue divergenze con il tecnico, Meroni giocò solo la seconda partita, contro l'[[Nazionale di calcio dell'Unione Sovietica|URSS]].
== La tragica morte ==
{{NN|calciatori|agosto 2009}}
La sera del
La Fiat 124 era invece guidata
{{cn|Più di 20.000 persone parteciparono ai funerali di Meroni e il lutto scosse la città; anche alcuni detenuti nel carcere [[Le Nuove]] di Torino fecero una colletta per mandare fiori. La stampa sembrò perdonare i suoi modi bizzarri di apparire in pubblico, per i quali era solita attaccarlo fino a poco prima, ma l'[[arcidiocesi di Torino]] si oppose allo svolgimento di un funerale religioso per lui, definendolo un "peccatore pubblico", e criticò aspramente don Francesco Ferraudo, sacerdote del club granata, che lo celebrò comunque.}}
La compagna di Meroni era Cristiana Uderstadt, figlia di giostrai<ref>Fulvia Caprara, articolo su ''La Stampa'' del 20 ottobre 2002, p. 27 e ''La Stampa'' del 25 febbraio 2003, p. 32.</ref>, {{cn|che si era sposata con un regista [[roma]]no ed era in attesa di annullamento del matrimonio da parte della [[Tribunale della Rota Romana|Sacra Rota]]}} (all'epoca in Italia non era stato ancora introdotto il [[divorzio]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.ildubbio.news/cultura/il-ricordo-di-agroppi-mai-piu-nessuno-al-mondo-e-stato-come-gigi-meroni-a50fv0w7|titolo=La Diocesi di Torino si oppose poi al funerale religioso perché Gigi conviveva come ' peccatore pubblico' con Cristina}}</ref>
Meroni ricevette sepoltura nel Cimitero Monumentale di [[Como]], sua città natale.
=== Dopo la morte ===
[[File:Monumento Meroni corso Umberto.JPG|thumb|right|Monumento in granito rosso eretto dal comune di Torino nel [[2007]], quarantennale della morte di Meroni, nel luogo dove venne investito]]
La settimana dopo il funerale, il Torino affrontò la Juventus.
Nel silenzio di entrambe le tifoserie, un elicottero inondò il campo di fiori, che furono raccolti sulla fascia destra, dove giocava Gigi Meroni.
[[Nestor Combin]], compagno di Meroni nel reparto d'attacco granata e suo grande amico, insistette per giocare nonostante la febbre che lo aveva colpito pochi giorni prima; durante la partita segnò su punizione al 3º minuto, raddoppiò al 7º e firmò una tripletta al 15º della ripresa.
In seguito venne segnato un quarto gol da [[Alberto Carelli]], che aveva ereditato da Meroni la maglia numero 7. Questo resta ancora oggi il miglior risultato ottenuto dal Torino in un derby dal "dopo [[Tragedia di Superga|Superga]]" e vendicò, in senso sportivo, i 7 derby senza vittorie giocati da Meroni.
Il Torino chiese all'assicurazione di Romero un risarcimento per i danni causati dalla perdita del giocatore. All'epoca era un fatto quasi inedito e i precedenti tentativi (sempre del Torino dopo Superga) erano stati respinti dai giudici, che non riconoscevano il plusvalore rappresentato dall'investimento di una società sportiva in un giocatore di classe. La sentenza del [[1971]] dispose il risarcimento e marcò uno storico cambiamento di giurisprudenza in tema di risarcimenti per responsabilità civile nei sinistri stradali.
Due mesi dopo la morte del giocatore, il successivo 27 dicembre, la sua tomba a [[Como]] fu profanata, in orario notturno, da Gianni Viti, un uomo di trentaquattro anni di [[Oleggio]] con problemi psichiatrici che non riusciva a superare il dolore della perdita. L'uomo aprì la bara, asportò il fegato del giocatore e lo consegnò di persona, alcuni giorni dopo, agli allibiti poliziotti della Questura locale.<ref>Gian Paolo Ormezzano, articolo su ''La Stampa'' dell'11 novembre 1995, p. 17.</ref><ref>Luca Mattioli, articolo su ''Corriere di Novara'' del 19 ottobre 2015, p. 23</ref> Viti fu immediatamente rinchiuso in [[Ospedale psichiatrico|manicomio]].
Nel marzo [[1989]] ignoti vandali profanarono nuovamente la tomba di Meroni, ritrovata aperta e con una scala lasciata all'interno<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/03/profanata-di-nuovo-la-tomba-di-meroni.html|titolo=PROFANATA DI NUOVO LA TOMBA DI MERONI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-12-03}}</ref>.
Nel 2007, 40º anniversario della morte, il Comune di [[Torino]] collocò un monumento commemorativo sul luogo dell'incidente.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/ottobre/07/ultima_partita_Gigi_Meroni_ga_10_071007007.shtml|titolo=L'ultima partita di Gigi Meroni|autore=Sebastiano Vernazza|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=7 ottobre 2007}}</ref>
== Nella cultura di massa ==
A Meroni sono stati dedicati vari libri, tra cui ''[[la farfalla granata (romanzo)|La farfalla granata]]'' di [[Nando dalla Chiesa]], diverse canzoni, come ''Chi si ricorda di Gigi Meroni?'' degli [[Yo Yo Mundi]] e ''Gigi Meroni'' di [[Filippo Andreani]], la poesia ''Omaggio a Gigi Meroni'' di [[Franco Trincale]] di Ermanno Eandi.<ref>{{cita web|autore=Ermanno Eandi|url=http://www.eandiermanno.it/gigi-meroni.html|titolo=Dedicato a... Gigi Meroni|accesso=29 aprile 2012|dataarchivio=9 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150209073349/http://www.eandiermanno.it/gigi-meroni.html|urlmorto=sì}}</ref> A suo nome sono intitolati diversi ''club'' sportivi, uno dei quali era attivo a [[Siracusa]] e denominato Libertas Meroni<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadelmediterraneo.it/amarcord-calcio-quei-derby-degli-anni-80-garofano-rosso-portopalo/|titolo=Amarcord calcio, quei derby degli anni 80 tra Garofano Rosso e Portopalo}}</ref>.
Nel 2013 la [[Rai]] ha trasmesso il film TV ''[[La farfalla granata (film)|La farfalla granata]]'', per la regia di [[Paolo Poeti]], con [[Alessandro Roja]] nel ruolo di Meroni.<ref>[http://velvetcinema.it/2013/09/28/anticipazioni-la-farfalla-granata-fiction-su-gigi-meroni/ ''“La Farfalla Granata”: il film tv su Gigi Meroni arriva a ottobre'', velvetcinema.it, 28 settembre 2013]</ref>
== Statistiche ==
=== Presenze e reti nei club ===
{| class="wikitable center" style="text-align:center; font-size:90%"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|
!colspan="3"|Campionato
!colspan="3"|Coppe nazionali
!colspan="3"|Coppe continentali
!colspan="3"|Altre coppe
!colspan="2"|Totale
|-
!Comp
!Pres !Reti !Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Pres
!Reti
|-
|| [[Associazione Calcio Como 1960-1961|1960-1961]] || rowspan="2"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Como|N}} || [[Serie B 1960-1961|B]] || 1 || 0 || [[Coppa Italia 1960-1961|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || - || - || - || 2 || 0
|-
|| [[Associazione Calcio Como 1961-1962|1961-1962]] || [[Serie B 1961-1962|B]] || 24 || 3 || [[Coppa Italia 1960-1961|CI]] || 0 || 0 || - || - || - || - || - || - || 24 || 3
|-
!colspan="3"|Totale Como || 25 || 3 || || 1 || 0 || || - || - || || - || - || 26 || 3
|-
|| [[Genoa Cricket and Football Club 1962-1963|1962-1963]] || rowspan="2"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Genoa|N}} || [[Serie A 1962-1963|A]] || 15 || 1 || [[Coppa Italia 1962-1963|CI]] || 3 || 1 || - || - || - || - || - || - || 18 || 2
|-
|| [[Genoa Cricket and Football Club 1963-1964|1963-1964]] || [[Serie A 1963-1964|A]] || 27 || 6 || [[Coppa Italia 1963-1964|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || - || - || - || 28 || 6
|-
!colspan="3"|Totale Genoa || 42 || 7 || || 4 || 1 || || - || - || || - || - || 46 || 8
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1964-1965|1964-1965]] || rowspan="4"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Torino|N}} || [[Serie A 1964-1965|A]] || 34 || 5 || [[Coppa Italia 1964-1965|CI]] || 3 || 0 || [[Coppa delle Coppe 1964-1965|CdC]] || 9 || 3 || - || - || - || 46 || 8
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1965-1966|1965-1966]] || [[Serie A 1965-1966|A]] || 34 || 7 || [[Coppa Italia 1965-1966|CI]] || 0 || 0 || [[Coppa delle Fiere 1965-1966|CdF]] || 1 || 0 || - || - || - || 35 || 7
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1966-1967|1966-1967]] || [[Serie A 1966-1967|A]] || 31 || 9 || [[Coppa Italia 1966-1967|CI]] || 3 || 0 || - || - || - || [[Coppa delle Alpi 1967|CdA]] || 2 || 0 || 36 || 9
|-
|| [[Associazione Calcio Torino 1967-1968|1967-1968]] || [[Serie A 1967-1968|A]] || 4 || 1 || [[Coppa Italia 1967-1968|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || [[Coppa Intertoto 1968|Int.]] || 0 || 0 || 5 || 1
|-
!colspan="3"|Totale Torino || 103 || 22 || || 7 || 0 || || 10 || 3 || || 2 || 0 || 122 || 25
|-
!colspan="3"|Totale carriera || 170 || 32 || || 12 || 1 || || 10 || 3 || || 2 || 0 || 194 || 36
|}
=== Cronologia presenze e reti in
{{
{{Cronopar|19-3-1966|Firenze|ITA|0|0|FRA||Amichevole|13={{sostin|
{{Cronopar|14-6-1966|
{{Cronopar|18-6-1966|
{{Cronopar|22-6-1966|
{{Cronopar|29-6-1966|Firenze|ITA|5|0|MEX||Amichevole
{{Cronopar|16-7-1966|Sunderland|URS 1955-1980|1|0|ITA||
{{Cronofin|6|2
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* [[Nando
* Peroni-Cecchetti, ''
* Pierluigi Comerio, ''Gigi Meroni, una vita a tutto campo'', Carlo Pozzoni Fotoeditore, 2013, ISBN 978-88-905849-8-5
=== Videografia ===
* {{cita TV|url=http://www.sfide.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-646c32f0-1868-49f9-80e9-664aeff5cf88.html|titolo=Gigi Meroni: quando un dribbling è più bello di un gol|trasmissione=Sfide|canale=Rai 3|data=14 ottobre 2013}}
*La storia siamo noi: Gigi Meroni [https://www.raiplay.it/programmi/gigimeroni-lastoriasiamonoi/il-ragazzo-che-giocava-un-altro-gioco/il-ragazzo-che-giocava-un-altro-gioco il ragazzo che giocava un altro gioco/] Rai 2008
*Scuola RAI [http://www.scuola.rai.it/articoli-programma-puntate/costellazione-68-luigi-meroni/5438/default.aspx costellazione-68-luigi-meroni] Rai
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*
* {{collegamenti esterni}}
* {{FIGC|682}}
* {{Enciclopediadelcalcio|MeroniLuigi}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|calcio}}
[[Categoria:Calciatori della
[[Categoria:
|