Foro di Traiano: differenze tra le versioni
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{{Sito archeologico
|Nome = Foro di Traiano
|Immagine = IT-Rom-kaiserforen.jpg
|LarghezzaImmagine = 300px
|Didascalia = Resti del Foro e della [[Basilica Ulpia]]; sullo sfondo, la [[Colonna Traiana]]
|Civiltà = [[Civiltà romana|romana]]
|Utilizzo =
|Stile = [[Arte traianea|traianeo]]
|Epoca = [[Età traianea e adrianea|traianea e adrianea]]
|Suddivisione1 = {{IT-LAZ}}
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|Suddivisione3 = [[Roma]]
|Altitudine = <!-- Dimensioni -->
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|Inclinazione = <!-- Scavi -->
|Data_scoperta =
|Date_scavi =
|Organizzazione_scavi =
|Archeologo = <!-- Amministrazione -->
|Parte di = [[Centro storico di Roma]]
|Ente = Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
|Responsabile = Maria Vittoria Marini Clarelli
|Visitabile = In parte
|Sito_web = http://www.sovraintendenzaroma.it/content/il-foro-di-traiano
}}
Il '''Foro di Traiano''', ricordato anche come ''Forum Ulpium'' in alcune fonti<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Marci Antonini philosophi'' [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_PI.HTM XXII, 7]; {{CIL|6|1724}} e {{CIL|6|1749}}; cfr. [[Gaio Sollio Sidonio Apollinare|Sidonio Apollinare]], ''Carmina'' [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000797_00265.html?sortIndex=010%3A010%3A0008%3A010%3A00%3A00 II, 544] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160311034146/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000797_00265.html?sortIndex=010:010:0008:010:00:00 |data=11 marzo 2016 }}</ref>, è il più esteso e monumentale dei [[Fori Imperiali]] di [[Roma]], l'ultimo in ordine cronologico.
Costruito dall'imperatore [[Traiano]] con il bottino di guerra ricavato dalla [[conquista della Dacia]]<ref name="gellio13.25"/> e inaugurato, secondo i [[Fasti ostienses|Fasti ostiensi]]<ref name="FastiOstiensi">{{CIL|14|4543}} = Ladislav Vidman, ''Fasti ostienses'', Praga, Academia, 1982, 48, pl. 12.</ref>, nel [[112]], il foro si disponeva parallelamente al [[Foro di Cesare]] e perpendicolarmente a [[Foro di Augusto|quello di Augusto]]. Il progetto della struttura è attribuito all'architetto [[Apollodoro di Damasco]]<ref name="Dione69.4.1">Cassio Dione, [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/69*.html LXIX, 4, 1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200329072634/http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/69*.html |data=29 marzo 2020 }}; [[Procopio di Cesarea]], ''[[De aedificiis]]'', [[s:Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/470|IV, 6, 13]]; {{Cita|Bianchi Bandinelli 2005|p. 261}}; {{Cita|Coarelli 2008|p. 145}}.</ref>.
Il complesso, che misurava 300 m di lunghezza e 185 di larghezza<ref name=MdT>{{Cita web|url=http://www.mercatiditraiano.it/sede/area_archeologica/foro_di_traiano|titolo=Foro di Traiano|autore=|editore=Mercatiditraiano.it|accesso=13 dicembre 2011}}</ref>, comprendeva la piazza forense, la [[Basilica Ulpia]], un cortile porticato con la [[Colonna Traiana]]<ref name="Dione68.16.3">[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/68*.html#16.3 LXVIII, 16, 3].</ref> e due biblioteche. La presenza del [[tempio del Divo Traiano]] e di [[Plotina]], aggiunto da [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], sembra essere stata accertata, dopo varie proposte alternative rivelatesi infondate, al di sotto di [[Palazzo Valentini]], dove era tradizionalmente collocato<ref>{{CIL|6|966}}=31215=''[[Inscriptiones Latinae Selectae|ILS]]'' 306. Il tempio fu inserito nel complesso del foro in un periodo che si ritiene compreso fra il [[128]] e il [[135]] (Amanda Claridge [1993]. ''Hadrian's Column of Trajan''. Journal of Roman Archaeology '''6''': pp. 20-22; {{Cita|Meneghini ''et al.'' 1995|p. 11}}). Il tempio è stato ipotizzato in questa posizione anche in alcune ricostruzioni ottocentesche: {{Cita|Canina 1841}}.</ref>.
== Storia ==
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=== Edificazione ===
[[File:Fori-imperiali-big-1-.jpg|
Al ritorno dalla campagna fu tributato a Traiano un grandioso [[trionfo]], con spettacoli [[gladiatore|gladiatorii]] (''ludi'') e [[corsa dei carri|corse dei carri]] nel [[Circo Massimo]]; si dispose, quindi, la costruzione di un nuovo foro che comprendesse anche la presenza di una [[Colonna di Traiano|colonna celebrativa]].
Per realizzare il nuovo foro vennero anche demoliti l{{'}}''[[Atrium Libertatis]]''<ref>[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], ''Epistulae ad Atticum'', [https://la.wikisource.org/wiki/Epistulae_%28Marcus_Tullius_Cicero%29/Epistulae_ad_Atticum/IV IV, 17, 7].</ref>, le cui funzioni passarono a una delle [[abside|absidi]] della [[Basilica Ulpia]]<ref>Nella [[Forma Urbis Severiana]] l'abside reca l'iscrizione LIBERTATIS.</ref>, e un tratto delle [[Mura serviane]], entrambi collocati probabilmente sulla sella eliminata<ref>Romolo A. Staccioli, ''Guida di Roma antica'', Milano, Rizzoli, 1994, p. 246.</ref>.
Contemporaneamente al foro, anche per contenere il taglio delle pendici del [[Quirinale (colle)|Quirinale]], vennero innalzati i [[Mercati di Traiano]], un complesso di edifici con funzioni prevalentemente amministrative e di archivio, collegato alle attività che si svolgevano nel foro; fu inoltre rimaneggiato il [[Foro di Cesare]], dove si eresse la [[Basilica Argentaria]], e si ricostruì il [[tempio di Venere Genitrice]]<ref>{{CIL|14|4543}}; {{Cita|Coarelli 2008|p. 125}}.</ref>.
Il progetto del nuovo complesso è attribuito nelle fonti antiche ad [[Apollodoro di Damasco]]<ref name="Dione69.4.1"/>, che aveva accompagnato [[Traiano]] nelle campagne daciche mettendo a servizio dell'imperatore le sue competenze di architetto nelle attività di supporto tecnico alle operazioni militari (come il [[ponte di Traiano]] sul [[Danubio]]). I [[Fasti ostienses|Fasti ostiensi]] ci informano che il foro venne inaugurato nel [[112]] e la [[Colonna di Traiano]] nel [[113]].<ref name="FastiOstiensi"/>
=== Significato del foro nella propaganda imperiale ===
{{Foro di Traiano}}
Un'interpretazione del foro vedeva in esso una trascrizione monumentale della pianta tipica dei ''[[Principia (esercito romano)|principia]]'', ovvero la piazza principale degli [[castrum|accampamenti militari]]<ref>{{Cita|Zanker 1970|pp. 499 ss.}}; Markus Trunk (1993). ''Eine "steinernes Heerlager" in der Stadt?''. Archäologischer Anzeiger: pp. 285-291. {{ISSN|0003-8105}}; {{Cita|Meneghini ''et al.'' 1995|p. 18}}.</ref>, quale preciso segnale della politica traianea incentrata sulla componente bellica. Sebbene questa interpretazione sia stata poi superata<ref>{{Cita|Milella 1995|p. 101}}.</ref>, poiché oggi si ritiene che la pianta riproponga quella dell{{'}}''[[Atrium Libertatis]]'' di [[Gaio Asinio Pollione]]<ref name="Coarelli2008p140">{{Cita|Coarelli 2008|p. 140}}.</ref>, la decorazione del complesso è una celebrazione dell'esercito vittorioso e soprattutto delle virtù del suo comandante, lo stesso [[imperatore]], protagonista delle scene di guerra rappresentate nei rilievi scultorei e raffigurato nelle statue, quella posta in cima alla [[Colonna Traiana]] (sostituita nel [[1588]] da quella di [[Pietro apostolo|san Pietro]]) e quella equestre più grande del vero collocata al centro della piazza. Anche alcuni indizi epigrafici<ref>{{CIL|6|3493}} e {{CIL|6|3290}}.</ref> suggeriscono una glorificazione di [[Traiano]] legata al suo ruolo di vittorioso generale. Vi sono tuttavia anche elementi che sottolineano più la pacificazione ottenuta con la vittoria (''pax romana'') che la pura e semplice gloria militare (''virtus'').
Alla glorificazione e futura apoteosi dell'imperatore, determinata dalle sue virtù, alludono anche i diversi fregi figurati degli edifici del complesso, con [[Grifone (mitologia)|grifoni]], [[Sfinge|sfingi]], [[Vittoria (divinità)|vittorie]] e [[Putto|amorini]]<ref name="Coarelli2008p141">{{Cita|Coarelli 2008|p. 141}}.</ref>. La sepoltura di [[Traiano]] nel basamento della colonna onoraria rappresenta il culmine di questo intento celebrativo.
=== Funzioni ===
Il complesso veniva utilizzato per varie funzioni: un ''procurator Fori Divi Traiani'', ricordato in un'iscrizione rinvenuta nei [[Mercati di Traiano|Mercati]]<ref>{{CIL|6|41285a}} ([https://www.flickr.com/photos/imperial_fora_of_rome/7681621150/ qui] e [http://foto.museiincomuneroma.it/details.php?gid=100&pid=160 qui] la foto dell'iscrizione originale)]</ref>, doveva amministrare le varie attività che vi si svolgevano. Sappiamo dalla ''[[Forma Urbis Severiana]]'' che una delle [[abside|absidi]] della [[Basilica Ulpia]] aveva ereditato le funzioni dell{{'}}''[[Atrium Libertatis]]'', dove si dovevano svolgere le cerimonie di [[manomissione]] degli schiavi<ref name="Coarelli2008p141"/>
*vi furono promulgate numerose leggi, alcune delle quali datate tra il [[319]] ed il [[451|451 d.C.]]<ref>{{Cita|Platner-Ashby 1929|p. 240}}; [[Giuseppe Lugli]] ''et al.'', ''Fontes ad topographiam veteris urbis Romae pertinentes'', 8 voll., Roma 1952-1960, pp. 73-78: ''[[Codex theodosianus]]'', XIV.2.1; ''Leges Novellae Valentiniani III'' XIX.4, XXI.1.7, XXI.2.6, XXIII.9, XXVII.8, XXXXI.7 M</ref>;
*vi vennero distribuiti alcuni ''[[congiaria]]'' al popolo romano (una scena simile è rappresentata in uno dei pannelli dell'[[arco di Costantino]], dell'epoca dell'imperatore [[Marco Aurelio]])<ref>Si veda il [[:File:Arco di costantino, rilievo aureliano, 08.jpg|rilievo dell'arco di Costantino]], su cui, in origine, l'imperatore [[Marco Aurelio]] distribuiva alcuni ''[[congiaria]]'' al popolo di Roma forse davanti alla [[Basilica Ulpia]] ({{Cita|Coarelli 2008|p. 146}}).</ref>;
*vi furono pubblicamente bruciati i documenti di archivio che contenevano la registrazione dei debiti verso il [[Fiscus Caesaris|fisco]] condonati da [[Adriano]]<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Hadriani'', [https://la.wikisource.org/wiki/Historia_Augusta_-_Hadrianus VII, 6]; {{CIL|6|967}}.</ref>;
*[[Marco Aurelio]] vi tenne una vendita all'asta di beni del [[Palazzo imperiale sul Palatino|palazzo imperiale]] per finanziare le [[guerre marcomanniche|campagne militari contro Germani e Sarmati]] negli anni settanta del [[II secolo]]<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Marci Antonini philosophi'', [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_PH.HTM XVII, 4-5]; [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_PI.HTM XXI, 9]; [[Eutropio]], ''[[Breviarium ab Urbe condita]]'', VIII, 13; [[Aurelio Vittore]], ''[[De Caesaribus]]'', [http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes.html#16 XVI, 9].</ref>.
{{Citazione|Dopo aver prosciugato il tesoro per questa guerra, ormai, non potendo più richiedere alcuna nuova imposta straordinaria sui [[province romane|provinciali]], tenne una vendita pubblica nel ''Foro del divo Traiano'' di molti degli arredi imperiali, e vendette i calici d'[[oro]], [[cristallo]] e [[murrina]], caraffe fatte per i re, le vesti di sua moglie di [[seta]] ricamate in oro, e anche i gioielli che aveva trovato in numero considerevole in un armadio sacro di [[Adriano]]. Questa vendita andò avanti per due mesi, tanto che fu realizzata una grande quantità di oro, in modo tale da poter condurre a termine la guerra contro i [[Marcomanni]] in piena conformità con i suoi piani. Diede inoltre la possibilità agli acquirenti di sapere che, qualora qualcuno di loro avesse voluto restituire il suo acquisto e recuperare i suoi soldi, avrebbe potuto farlo. Né si rese poco gentile con chi preferì non restituire ciò che aveva comprato|[[Historia Augusta]], ''Vita Marci Antonini philosophi'', XVII, 4-5}}
[[Marco Aurelio]] dispose, inoltre, che nel Foro di Traiano fossero innalzate statue in ricordo dei generali che per lui combatterono durante le [[guerre marcomanniche|guerre contro le popolazioni del nord]]<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Marci Antonini philosophi'', [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_PI.HTM XXII, 7-8].</ref>, mentre [[Commodo]], che era solito farvi apparizioni in pubblico, vi distribuì almeno un ''congiarium''<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Commodi Antonini'', [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_PS.HTM II, 1]; [[Gaio Sollio Sidonio Apollinare|Sidonio Apollinare]], ''Carmina'', [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000797_00259.html?sortIndex=010%3A010%3A0008%3A010%3A00%3A00&zoom=0.75 II, 254-255] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160311040606/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000797_00259.html?sortIndex=010:010:0008:010:00:00&zoom=0.75 |data=11 marzo 2016 }}.</ref>.
Le [[
La ''[[Historia Augusta]]'' ricorda, infine, che l'imperatore [[Aureliano]], allo scopo di aumentare il senso di sicurezza dei cittadini, ordinò che i registri dei debiti dovuti allo Stato fossero bruciati, una volta per tutte, proprio nel Foro di Traiano<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Divi Aureliani'', [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_P3P.HTM XXXIX, 3]; cfr. Cassio Dione LXXI, 32, 2.</ref>.
=== Storia successiva ===
[[File:Equus Traiani et Equus Marci Aurelii Antonini.PNG|thumb|left
{{Coin image box 1 double
| header = [[Traiano]]: [[Denario]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] II, 291 var. (drappeggio); BMC III, 445; RSC II, 497a.</ref>
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| image = File:TRAIANUS RIC II 291 732081.jpg
| caption_left = [[Imperator|IMP]] [[Traiano
| caption_right = [[SPQR|S P Q R]] [[Optimus Princeps|OPTIMO PRINCIPI]], [[statua equestre di Traiano]] verso sinistra,
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}}
La piazza del foro era perfettamente conservata nel [[IV secolo]]
{{Citazione|[...] quando giunse al Foro di Traiano, che crediamo costruzione unica al mondo, stupefatto anche per il consenso degli Dei, si fermò attonito, rimirandosi tutto intorno tra le costruzioni imponenti, difficili da descrivere e non più imitabili dai mortali. E così messa da parte la speranza di impegnarsi nella costruzione di opere similari, diceva di voler e potere imitare solo il [[statua equestre di Traiano|cavallo di Traiano]], collocato in mezzo all'[[atrio (architettura)|atrio]], che portava l'imperatore|[[Ammiano Marcellino]], ''Res gestae'', XV, 10, 15}}
Ancora nel [[V secolo]] la piazza era uno spazio pubblico, nel quale si erigevano statue a personalità illustri della vita culturale del [[Tarda antichità|Tardo impero]], come quelle dei poeti [[Merobaude (poeta)|Merobaude]]<ref>[[Gaio Sollio Sidonio Apollinare|Sidonio Apollinare]], ''Carmina'' [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000797_00304.html?sortIndex=010%3A010%3A0008%3A010%3A00%3A00&zoom=0.75 IX, 301] e {{CIL|6|1724}}.</ref> e [[Gaio Sollio Sidonio Apollinare|Sidonio Apollinare]]<ref>[[Gaio Sollio Sidonio Apollinare|Sidonio Apollinare]], ''Carmina'' [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000797_00297.html?sortIndex=010%3A010%3A0008%3A010%3A00%3A00&zoom=0.75 VIII, 8] e ''Epistulae'' IX, 16, 25‑28.</ref>.
Nel [[VI secolo]] il complesso conservava tutto il suo splendore, come testimonia Cassiodoro<ref>[[Cassiodoro]], ''Variae'', [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000824_00389.html?sortIndex=010%3A010%3A0012%3A010%3A00%3A00&contextSort=sortKey&contextType=scan&contextOrder=descending&context=traiani VII, 6, 1].</ref>, ed ancora agli inizi del VII le fonti ci rendono noto di come nelle biblioteche si tenessero recite pubbliche<ref>[[Antonio Nibby]], ''Roma nell'anno 1838'', vol. II, Roma 1839, p. 210; Maria Elena Bertoldi, ''Ricerche sulla decorazione architettonica del Foro Traiano'', Roma, L'Erma di Bretschneider, 1962, p. 4.</ref>.
Nel [[663]] l'imperatore bizantino [[Costante II]] "il Barba" fece asportare dal foro alcune statue ed altri arredi<ref>Nibby 1839, pp. 211-212; [[Rodolfo Lanciani]], ''La distruzione di Roma antica'', Milano 1971, pp. 123-125.</ref>; l'iscrizione della colonna onoraria rimase, ad ogni modo, ben visibile fino alla metà dell'[[VIII secolo]]<ref>[[Carlo Cecchelli]], ''Studi e documenti sulla Roma sacra'' I, Roma 1938, p. 109; [[Christian Hülsen]] (1906-1907). ''La pianta di Roma dell'Anonimo Einsiedlense''. Dissertazioni della Pontificia Accademia romana di archeologia '''9''' (s. II): p. 10.</ref>.
Nell'[[VIII secolo]] il complesso forense suscitava ancora l'ammirazione dei contemporanei<ref>[[Bonino Mombrizio|Mombritius]], ''Sanctuarium seu Vitae sanctorum'', Paris, ed. 1910, 594, 596, 604; ''[[Itinerario di Einsiedeln]]'' 194, 195 Valentini-Zucchetti II.</ref>, ma probabilmente non sopravvisse al tremendo terremoto dell'[[801]], che ne fece crollare gran parte delle strutture segnandone la fine<ref>[[Ferdinand Gregorovius]], ''Storia della città di Roma nel Medioevo'', Roma, Aequa, 1938-1943, p. 11; Emanuela Guidoboni, ''I terremoti prima del Mille in Italia e nell'area mediterranea. Storia, archeologia, sismologia'', Bologna, ING-SGA, 1989, pp. 197, 202.</ref>.
Intorno alla metà del [[IX secolo]] le lastre della pavimentazione marmorea della piazza furono sistematicamente sottratte per essere riutilizzate. L'intervento, piuttosto impegnativo, fu probabilmente condotto ancora in ambito pubblico e i marmi ricavati dovettero essere utilizzati per farne [[calce]] di ottima qualità per qualche opera dell'epoca; lo spazio mantenne tuttavia una funzione pubblica e fu ripristinata una pavimentazione in [[ciottolato|acciottolato]], mentre una parte del complesso cominciò a essere occupata da vigne e orti<ref name="Archeo271"/>.
I problemi d'impantanamento di tutta l'area, causati dall'intasamento delle fognature romane, portarono a una serie di rialzamenti progressivi del terreno e, nel [[X secolo]], a una prima occupazione con abitazioni sparse tra gli elevati degli edifici del foro, che dovevano essere ancora in gran parte conservati. Nell'[[XI secolo]] il complesso fu trasformato in fortilizio dalla potente famiglia romana dei [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]].
La zona ospitò anche alcuni complessi religiosi: le chiese di [[Chiesa di San Lorenzo ai Monti|San Lorenzo ai Monti]], di [[Chiesa di Santa Maria in Campo Carleo|Santa Maria in Campo Carleo]] e di [[Chiesa di San Niccolò de Columna|San Niccolò de Columna]]. Quest'ultima, menzionata a partire dal [[1032]], fu costruita, come ricorda il nome, in addosso alla [[Colonna di Traiano]], utilizzata come campanile<ref>[[Christian Hülsen]], ''Le chiese di Roma nel Medio Evo, cataloghi e appunti'', Firenze, L. S. Olschki 1927, [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/I/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/churches/_Texts/Huelsen/HUECHI*/2/N.html p. 395].</ref>.
La [[Basilica Ulpia]] e le due biblioteche rimasero in piedi fino al [[XV secolo]], in parte scoperchiate e depredate di molte decorazioni<ref>{{Cita|Meneghini ''et al.'' 1995|p. 12}}.</ref>, mentre all'interno del foro cominciarono a insediarsi diverse abitazioni private e un mercato (''Macellum Corvorum'')<ref name="Archeo271"/>.
Il lato meridionale del foro rimase in parte integro, almeno fino alla metà del [[XVI secolo]], sebbene già dal [[1263]] si fossero ad esso addossate prima la [[Chiesa di Sant'Urbano a Campo Carleo|chiesa di Sant'Urbano]] e, dal [[1432]], [[chiesa di Santa Maria in Campo Carleo|quella di Santa Maria]], totalmente restaurata.
Fra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIV secolo]] i [[Mercati di Traiano]] furono trasformati in struttura difensiva, nota con il nome di ''Castellum Miliciae'', culminante nella [[Torre delle Milizie]] con funzione di [[mastio]] della struttura militare. A sud della colonna venne realizzato nel [[1432]] il [[Monastero dello Spirito Santo]], mentre nel [[1536]] la chiesa addossata alla colonna fu abbattuta da [[papa Paolo III]] e la colonna privata della campana.
Il complesso forense fu oggetto per decenni di un'accanita attività di spoliazione da parte dei costruttori privati allo scopo di recuperare materiale edilizio da reimpiegare, in particolare marmi e "tegolozza"<ref>[[Rodolfo Lanciani]], ''Storia degli scavi di Roma e notizie intorno alle collezioni di antichità'' I, pp. 143, 170; II, pp. 69, 122-125, 127-129, 134-135, 153; III, pp. 183, 189, 223, 228; IV, p. 189.</ref>.
==Descrizione==
{{Vedi anche|Arte traianea}}
Il
Il complesso comprendeva, nell'ordine:
*un ingresso formato da un'aula quadrata con quadriportico centrale<ref name="Archeo312">{{Cita|Archeo 312|pp. 77-81}}.</ref>;
*la piazza forense vera e propria (m 116 x 95), con il lato d'ingresso convesso, ornata dalla [[statua equestre di Traiano|grande statua equestre dell'imperatore]], spostata verso il lato di ingresso;
*due [[esedra|esedre]] semicircolari ai lati della piazza<ref name="Coarelli2008p139">{{Cita|Coarelli 2008|p. 139}}.</ref>;
*la [[Basilica Ulpia]], un cortile porticato con la famosa [[Colonna Traiana]] e le due biblioteche, greca e latina<ref name="Dione68.16.3"/><ref name="Bandinelli2005p261">{{Cita|Bianchi Bandinelli 2005|p. 261}}.</ref>.
Nelle ricostruzioni ottocentesche, poi riproposte per tutto il [[XX secolo]], chiudeva il complesso il [[tempio del Divo Traiano]] e di [[Plotina]], incorniciato da un portico ricurvo nel lato terminale, secondo le fonti<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Hadriani'', [http://www.intratext.com/IXT/LAT0229/_P7.HTM XIX, 9]; {{CIL|6|966}}=31215=''[[Inscriptiones Latinae Selectae|ILS]]'' 306.</ref> edificato da [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] dopo il [[121]]. I sondaggi archeologici del [[1998]]-[[2000]], però, non ne hanno trovato traccia e la sua reale collocazione è tornata ad essere un problema aperto; di questo tempio sappiamo veramente pochissimo poiché, a parte l'iscrizione dedicatoria, rimangono i resti di un solo [[capitello]] (alto ben 2,12 metri), che possono dare l'idea di quanto grandioso fosse l'edificio, con colonne alte probabilmente attorno ai 20 metri<ref name="Coarelli2008p146"/>. L'elemento più originale della pianta era la presenza della basilica al posto del consueto tempio a chiudere il lato principale della piazza<ref name="Coarelli2008p140"/>.
===La piazza e i portici===
{{Vedi anche|Statua equestre di Traiano}}
Il
====Lato sud-orientale====
{{Vedi anche|Arco di Traiano (Roma)}}
{{Coin image box 1 double
| header = [[Traiano]]: [[Aureo]]<ref name="RICII255">[[Roman Imperial Coinage|RIC]] II, 255
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| image = File:TRAJAN RIC II 255 - 859421.jpg
| caption_left = [[Imperator|IMP]] [[Traiano
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}}
[[File:RomaForoTraianoCortileSud.jpg|thumb
Sul lato del [[Foro di Augusto]] la piazza era chiusa da
Questo lato, rivestito internamente di marmi, era inoltre ritmato da un ordine di [[lesena|lesene]] che rispecchiavano le [[ordine corinzio|colonne corinzie]] della facciata. Il colonnato recava una [[trabeazione]] sporgente sulle colonne con il noto [[fregio]] con [[Eros|amorini]] sorgenti da cespi d'[[acanto (ornamento)|acanto]] che versano da bere a [[Grifone (mitologia)|grifoni]]<ref name="Bandinelli104">Il [[fregio]] si è conservato in due lastre ritagliate dai blocchi originari, conservate nei [[Musei Vaticani]]. [[Ranuccio Bianchi Bandinelli]] li ha definiti tra i più belli dell'arte decorativa [[arte flavia|flavio]]-[[arte traianea|traianea]], assieme a quello traianeo del [[Foro di Cesare]] ({{Cita|Bianchi Bandinelli
È possibile che questa monumentale facciata scenografica,
Manca invece ogni traccia dell'[[arco trionfale]], ipotizzato sulla base di alcune raffigurazioni monetali<ref name="RICII255"/>, che secondo Cassio Dione<ref>Cassio Dione, [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/68*.html#29.3 LXVIII, 29].</ref> fu decretato dal [[Senato romano|Senato]] come onore postumo all'imperatore per le sue vittorie in Oriente. L'arco era stato immaginato al centro di questo lato della piazza, quale ingresso monumentale al foro, e sul suo attico erano posti una [[quadriga]] trionfale (al centro), trofei e [[vittoria (divinità)|vittorie]] (ai lati)<ref>{{Cita|Meneghini ''et al.'' 1995|p. 18}}.</ref>.
Alle spalle di questa facciata colonnata sul lato meridionale della piazza, si apre inoltre una vasta sala che ne segue l'andamento trisegmentato e, nel settore centrale rettilineo, permette di accedere a un cortile, circondato almeno su tre lati da portici rialzati su podio, con fusti lisci in [[marmo cipollino]]. I portici sono pavimentati con lastre rettangolari in [[marmo cipollino]] e [[marmo portasanta]]. Qui si sono rinvenuti i frammenti di un'iscrizione con il nome dell'imperatore al [[nominativo]]<ref>{{Cita|Meneghini 2001|p. 263, fig.13}}.</ref>. La funzione di questo cortile è tuttora incerta. L'edificio occupa lo spazio che risulta a ridosso dell'[[esedra]] settentrionale del [[Foro di Augusto]]<ref name="Archeo271">{{Cita|Archeo 271|pp. 42-61}}.</ref>.
====Portici laterali ed esedre====
{{Vedi anche|Mercati di Traiano}}
[[File:RomaForoTraianoPorticoEdEsedraOrientali.jpg|left|thumb|Resti del portico orientale con la retrostante [[esedra]] del Foro di Traiano.]]
I portici laterali, rialzati da due gradini rispetto alla quota della piazza, avevano una considerevole ampiezza<ref>{{Cita web|url=
La pavimentazione era costituita da un disegno di quadrati in cui si iscrivevano alternativamente quadrati più piccoli o cerchi, in [[marmo giallo antico]] e [[marmo pavonazzetto|pavonazzetto]]. Anche nelle [[esedra|esedre]] il muro di fondo presentava delle [[lesena|lesene]], disposte su due ordini; al centro di questo si apriva una nicchia, inquadrata da colonne in [[granito]] del Foro<ref name="Archeo312"/>.
Probabilmente, come nel vicino [[Foro di Augusto]], anche nelle esedre traianee erano collocate opere d'arte, come testimonia il rinvenimento di tre statue acefale nel pregiato [[marmo
[[File:Colonnacce1.jpg|thumb|upright|Le Colonnacce]]
Sulla facciata verso la piazza, sopraelevata con due gradini, le colonne del portico erano in [[ordine corinzio]], con fusti [[rudentatatura|rudentati]] in [[marmo pavonazzetto]]. Al di sopra dell'ordine colonnato si innalzava un [[fregio]] con sculture di prigionieri [[daci]] (su due differenti livelli)<ref name="Coarelli2008p140"/>, probabilmente in [[Marmo pavonazzetto|pavonazzetto]] della [[Frigia]], alte circa 2,5-3 metri, alternate a [[clipei]] ornati da teste [[ritratto]]. Tra queste ci sono giunte quella di [[Agrippina Minore]]<ref>[[:File:Head of Agrippina Minor - Curia Iulia.jpg|Foto della testa femminile]], tradizionalmente identificata come Agrippina.</ref> e quella di [[Marco Cocceio Nerva|Nerva]] (o del padre naturale di Traiano, anch'egli con lo stesso nome del figlio)<ref>[http://foto.museiincomuneroma.it/details.php?gid=100&pid=1455 Foto della testa maschile].</ref> Ai ritratti dei clipei appartiene anche un busto con corazza ornata da una testa di Gorgone<ref>[http://foto.museiincomuneroma.it/details.php?gid=100&pid=1173 Fotografia del busto con corazza pertinente ai clipei)]</ref>: il motivo riprendeva abbastanza da vicino il modello del [[fregio]] dei portici del [[Foro di Augusto]] e la galleria di ritratti probabilmente proseguiva idealmente la serie degli uomini illustri della storia romana rappresentati nelle statue dei portici di quel complesso<ref name="Archeo312"/><ref>{{Cita|Cecamore 1999|p. 360}}.</ref>.
Negli intercolumni dei portici, e forse qua e là nella piazza, [[Traiano]] ed i suoi successori sistemarono numerose statue di uomini di stato e generali che si erano particolarmente distinti nella vita pubblica o militare<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Marci Antonini philosophi'' [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Marcus_Aurelius/2*.html#22.7 XX, 7]; ''Vita Alexandri Severi'' XXVI, 4: ''statuas summorum virorum in foro Traiani conlocavit undique translatas''.</ref>, tra le quali sono ricordate dagli autori antichi quelle di [[Gaio Mario Vittorino]]<ref>[[San Girolamo]], ''Eusebii Chronicon ad a. Abr.'' p195 (Sch.) e [[Agostino d'Ippona]], ''[[Confessiones]]'' [http://www.augustinus.it/latino/confessioni/index2.htm VIII, 2].</ref> e dell'imperatore [[Aureliano]]<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Taciti'' [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Tacitus*.html#9.2 IX, 2].</ref>. Un gran numero di iscrizioni delle statue sono state ritrovate all'interno del recinto del foro, e molte di esse recano l'indicazione del loro posizionamento ''in foro Traiani'', come ad esempio quelle di [[Marco Claudio Frontone]]<ref>{{CIL|6|31640}}.</ref>, [[Marco Basseo Rufo]]<ref>{{CIL|6|1599}}.</ref>, del poeta [[Claudiano]]<ref>{{CIL|6|1710}}.</ref>, di [[Flavio Eugenio]]<ref>{{CIL|6|1721}}.</ref> e [[Flavio Peregrino Saturnino]]<ref>{{CIL|6|1727}}.</ref>, mentre le altre omettono questa specificazione<ref>{{CIL|6|959}}, {{CIL|6|967}}, {{CIL|6|996}}, {{CIL|6|1497}}, {{CIL|6|1540}}, {{CIL|6|1549}}, {{CIL|6|1566}}, {{CIL|6|1653}}, {{CIL|6|p2401683}}, {{CIL|6|1725}}, {{CIL|6|1729}}, {{CIL|6|1736}}, {{CIL|6|1764}}, {{CIL|6|1783}}, {{CIL|6|1789}}, {{CIL|6|3559}}=32989, probabilmente anche {{CIL|6|997}}.</ref>.
Una parte del Foro era denominata ''Porticus porphyretica'', probabilmente perché vi erano state collocate colonne o statue di [[porfido rosso antico|porfido]]<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita Probi'' [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/L/Roman/Texts/Historia_Augusta/Probus*.html 2]; {{CIL|15|7191}}; ''contra'' vedi SHA 1916, 7.A, 9; 1918, 13.A, 46. Vedi anche Emanuele Papi, ''s.v. Forum Traiani: Porticus Porphyretica'' in ''LTUR'' II, p. 356, ove il portico è ipotizzato presso le biblioteche.</ref>.
<gallery widths="130" heights="145">
File:RomaForoTraianoPorticoEst.jpg|I resti del portico orientale, visti da nord-ovest.
File:
File:Mercati di Traiano - Roma.jpg|I [[Mercati di Traiano]] dietro la grande [[esedra]] orientale del Foro di Traiano.
File:Colonna Traiana e Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano - Roma.jpg|[[Colonna Traiana]] e [[Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano|Chiesa del Santissimo Nome di Maria]]
File:MarmiForoTraianoRoma.jpg|Pavimento originale dell'[[esedra]] orientale del Foro di Traiano, con disegno di cerchi e quadrati in [[marmo giallo antico]] e [[marmo pavonazzetto]].
File:Mercati Traianei.jpg|Complesso dei Mercati Traianei
File:Foro di Traiano 2018.jpg|Visione notturna
</gallery>
===La Basilica Ulpia===
{{vedi anche|Basilica Ulpia}}
{{Coin image box 1 double
| header = [[Traiano]]: [[Aureo]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] II, 247; Strack 202b; BMC III, 492; Calicó I, 988; cfr. Cohen II, 42-43.</ref>
| hbkg = #abcdef
| image = File:TRAIANUS RIC II 247-681131.jpg
| caption_left = [[Imperator|IMP]] [[Traiano
| caption_right = La facciata della [[Basilica Ulpia]] con tre corpi separati "in avanti", ognuno con base a due colonne; sopra l'[[epistilio]] centrale, una [[quadriga]] [[trionfo|trionfale]]; sopra gli [[epistilio|epistili]] laterali, due [[biga|bighe]]; un paio di [[aquila (storia romana)|aquile]] [[legione romana|legionarie]] nella parte più esterna; BASILICA VLPIA in [[esergo]].
| width = 225
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}}
[[File:Basilica Ulpia J Guadet 1867.jpg|thumb|Disegno ricostruttivo della [[Basilica Ulpia]] di J. Guadet.]]
La [[Basilica Ulpia]], il cui nome deriva dal [[gentilizio]] dell'imperatore, chiudeva il lato nord-occidentale della piazza con il suo lato lungo, rialzato per mezzo di tre gradini. Si trattava della più grande [[Basilica (architettura civile)|basilica]] mai costruita a [[Roma (città antica)|Roma]]. Misurava 170 metri lungo l'asse maggiore e quasi 60 lungo quello minore<ref name="Coarelli2008p141"/>. La facciata era articolata da tre avancorpi
Il coronamento sporgente sopra i [[Daci]] recava iscrizioni in onore delle [[legione romana|legioni]] dell'esercito che avevano preso parte, anche solo con ''[[vexillationes]]'', alla [[conquista della Dacia]]<ref name="Coarelli2008p141"/>. Si tratterebbe quindi delle seguenti legioni coinvolte:
* [[legio I Adiutrix|I ''Adiutrix'']], [[legio I Italica|I ''Italica'']], [[Legio I Minervia|I ''Minervia'']], [[legio II Adiutrix|II ''Adiutrix'']], [[Legio IIII Flavia Felix|IIII ''Flavia'']], [[legio V Macedonica|V ''Macedonica'']], [[legio VII Claudia|VII ''Claudia'']], [[Legio X Gemina|X ''Gemina'']], [[Legio XI Claudia|XI ''Claudia Pia Fidelis'']], [[legio XIII Gemina|XIII ''Gemina'']], [[Legio XIIII Gemina|Legio XIIII ''Gemina Martia Victrix'']], [[legio XV Apollinaris|XV ''Apollinaris'']], [[Legio XXI Rapax|XXI ''Rapax'']] e [[Legio XXX Ulpia Victrix|XXX ''Ulpia Victrix'']];
* e le ''vexillationes'' legionarie della [[legio II Augusta|II ''Augusta'']], [[Legio III Augusta|III ''Augusta'']], [[Legio III Gallica|III ''Gallica'']], [[legio IV Scythica|IV ''Scythica'']]
All'interno la
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File:RomaForoTraianoDaBasilicaUlpia.jpg|Le colonne in [[marmi colorati antichi|granito grigio]] della navata centrale della [[Basilica Ulpia]], rialzate negli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]].
File:RomaForoTraianoBasilicaUlpia.jpg|Colonne in [[marmi colorati antichi|granito grigio]] della navata centrale.
File:Foro, area di Traiano.JPG|La [[Basilica Ulpia]] e la [[Colonna di Traiano]] visti da sud.
File:La Basilica Ulpia e la Colonna di Traiano.jpg|La [[Basilica Ulpia]] e la [[Colonna di Traiano]] nel complesso del Foro di Traiano
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File:Basilica 3.png|Frammenti della [[Forma Urbis Severiana]] con la rappresentazione della [[Basilica Ulpia]].
File:Basilica Ulpia Rome plan.jpg|Pianta della [[Basilica Ulpia]] nel Foro di Traiano a [[Roma (città antica)|Roma]].
File:Basilica 4.png|Disegno ricostruttivo dell'interno della [[Basilica Ulpia]].
File:Basilica Ulpia
File:Basilica Ulpia J Guadet 1867-
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=== Le biblioteche e la
{{Vedi anche|Colonna di Traiano|rilievi della colonna Traiana|conquista della Dacia}}
{{Coin image box 1 double
| header = [[Traiano]]: [[denario]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] II, 292; Bauten 50; BMC III, 452; BN 746; Cohen II, 558; Hill 618.</ref>
| hbkg = #abcdef
| image = File:Traianus Denarius 114 90020186.jpg
| caption_left = [[Imperator|IMP]] [[Traiano
| caption_right = [[SPQR|S P Q R]] [[Optimus Princeps|OPTIMO PRINCIPI]] S C, la [[Colonna di Traiano]] al centro, sulla cima la statua dell'[[imperatore]], alla base due aquile e la porta d'accesso al monumento.
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}}
Alle spalle della [[Basilica Ulpia]] si trovavano due ambienti disposti simmetricamente ai lati del cortile in cui sorge la [[Colonna Traiana]]
La presenza delle nicchie sulle pareti ha fatto interpretare gli ambienti come [[biblioteca|biblioteche]]<ref>{{Cita web|url=
Nello stretto cortile tra le due biblioteche, chiuso dal muro di fondo della
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File:
File:Relief_Kolumna_Trajana.jpg|Particolare dei rilievi della [[Colonna di Traiano]].
File:072 Conrad Cichorius, Die Reliefs der Traianssäule, Tafel LXXII (Ausschnitt 01).jpg|Dettaglio della [[Colonna di Traiano|
File:Bibliotheca Ulpia 03.jpg|Modellino ricostruttivo della biblioteca Ulpia del foro di Traiano (interno)
File:Bibliotheca Ulpia 02.jpg|Modellino ricostruttivo della biblioteca Ulpia del foro di Traiano (esterno)
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== Resti archeologici ==
[[File:
[[File:RomaForoTraianoAreaPiazza2000.jpg|thumb|
[[File:Interior of St. Peter's Basilica 2.jpg|thumb|
L'area del ''Forum Traiani'' fu scavata per la prima volta in maniera sistematica nel [[1811]] durante il periodo dell'[[campagna d'Italia (1796-1797)|occupazione napoleonica]]<ref>{{Cita|Fea 1813}} e {{Cita|Fea 1829|p. 36}}.</ref>. I lavori, affidati a [[Pietro Bianchi (architetto)|Pietro Bianchi]], comportarono la demolizione del [[Monastero dello Spirito Santo]] e del [[Convento di Santa Eufemia]] che insistevano sulle rovine del foro, giudicati "senza interesse per le arti"<ref>[[Camille de Tournon-Simiane]], ''Études Statistiques sur Rome et la partie occidentale des Etats Romains'', vol. II, Paris, Treuttel et Würtz, 1831, p. 253; Attilio La Padula, ''Roma, 1809-1814: contributo alla storia dell'urbanistica'', Roma, Palombi, 1958, p. 66.</ref>. In questa occasione furono riportati alla luce il settore centrale della [[Basilica Ulpia]], il [[peristilio]] attorno alla [[Colonna di Traiano]], una parte dell'area forense e numerosi elementi architettonici finemente lavorati<ref>[[Antonio Nibby]] e [[Famiano Nardini]], ''Roma antica riscontrata, ed accresciuta delle ultime scoperte, con note ed osservazioni critico antiquarie'', Roma 1818, pp. 348-358; [[Carlo Fea]], ''Frammenti di Fasti consolari e trionfali ultimamente scoperti nel Foro Romano e altrove'', Roma 1820, XLV; ''Appendice alla ristampa della Colonna Traiana disegnata et intagliata da Pietro Santi Bartoli'', Roma 1825 (?), pp. 3-6; [[Angelo Uggeri]], ''Edifices de Rome antique deblayés et reparés par S.S. le pape Pie 7 depuis l'an 1804 jusqu' au 1816'', Roma 1817 (''Journées pittoresques des édifices de Rome ancienne'' 23), pp. 30-43; C. Bunsen (1829). ''Specchio cronologico''. Bullettino dell'Istituto di corrispondenza archeologica: pp. 32-33; Nibby 1839, pp. 183-221; De Tournon 1831, pp. 253-254, 258, pls. 28-29; [[Angelo Uggeri]], ''Della Basilica Ulpia nel Foro Trajano: istoria e ristaurazione agli amanti delle antichità romane'', Roma 1840, pp. 12-16; [[Jean Baptiste Cicéron Lesueur]], ''La basilique Ulpienne (Rome) Restauration exécutée en 1823'', Paris, Firmin-Didot, 1877, tav. 1; Bertoldi 1962, pp. 7-8; La Padula 1958, pp. 5-10, 65-69; Giorgio Simoncini, ''Gli scavi del Foro e della piazza Traiana'' in ''La Colonna Traiana e gli artisti francesi da Luigi XIV a Napoleone I'', catalogo della mostra (Villa Medici, 12 aprile-12 giugno 1988), Roma, Carte Segrete, 1988; [[Catherine Virlouvet]], ''Il Foro di Traiano'' in AA.VV. ''Roma Antiqua. L'area archeologica centrale: "envois" degli architetti francesi (1788-1924)'', catalogo della mostra (Villa Medici, 29 marzo-27 maggio 1985), Roma, Académie de France à Rome, École franc̜aise de Rome & École nationale supérieure des Beaux-Arts, 1985, pp. 152-207. ISBN 02-7283-010-0.</ref>.
Scavi successivi verificarono alcuni particolari dell'articolazione planimetrica del complesso e portarono alla luce altri frammenti di decorazione architettonica<ref>[[Ferdinando Albertolli]], ''Fregi trovati negli scavi Foro Trajano con altri esistenti in Roma ed in diverse altre città'', Milano, Bettoni, 1824, tav. 4; [[Luigi Cardinali]], ''Memorie romane di antichità e di belle arti'', Roma, Tip. Ceracchi, 1825, p. 24; [[Carlo Fea]] (1829). BdI: pp. 36-37; Uggeri 1817, tav. 7; Carlo Fea (1830). BdI: pp. 121-122; G. Hensen (1849). BdI: p. 131, [[Luigi Canina]] (1849). BdI: pp. 177-178; Id. (1851). AdI: pp. 131-135; Id., ''Gli edifizi di Roma antica'', vol. II, Roma 1848, tavv. 120, 120A; [[Rodolfo Lanciani]] (1869). BdI: p. 237; A. Pellegrini (1870). BdI: pp. 170-171; Lesueur 1877, tavv. 4-5; [[Rodolfo Lanciani]] (1886). Notizie degli Scavi di Antichità, pp. 158-159.</ref>.
Nel [[1906]] [[Giacomo Boni]] effettuò dei saggi di scavo nel peristilio attorno alla [[Colonna di Traiano|Colonna traiana]], sulle fondazioni della [[Basilica Ulpia]], presso l'angolo settentrionale del cortile tra le due biblioteche e nei [[Mercati di Traiano|Mercati]]<ref>{{Cita|Boni 1907|pp. 361-427}}.</ref>.
A partire dal [[1928]] [[Benito Mussolini|Mussolini]] autorizzò, in connessione con l'apertura di [[via dei Fori Imperiali]], scavi su larga scala presso il Foro ed i Mercati di Traiano, che furono completati nel biennio [[1930]]-[[1931]] sotto la direzione di [[Corrado Ricci]] e [[Antonio Muñoz]]<ref>[[Antonio Muñoz]] (1933). Emporium '''78''': p. 244; [[Antonio Maria Colini]] (1933). Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma: pp. 265-266; Albert W. Van Buren (1937). American Journal of Archaeology '''37''': p. 499; [[Giuseppe Lugli]] (1929-1930). ''I Mercati Traianei''. Dedalo '''10''': pp. 527-551; [[Corrado Ricci]], ''Il Mercato di Traiano'', Roma, E. Calzone, 1929; Id. (1931). BCAR: pp. 118-221; [[Henri-Irénée Marrou]] (1933). REL '''10''': pp. 469-472; [[Werner Technau]] (1932). ''Archaologische Funden in Italien''. Archäologischer Anzeiger '''47''': pp. 484-486; Rudolf Horn (1932). ''Die neuesten. Grabungen zur Freilegung der Kaiserfora und der Curia Julia''. Gnomon '''8''': pp. 283-285.</ref>. Venne, dunque, indagato il settore centrale della basilica, i cui fusti in [[marmi colorati antichi|granito grigio]] della [[navata]] centrale furono rialzati ''in loco'', e ancora l'area circostante la [[Colonna di Traiano]] (unico elemento architettonico giunto fino ai nostri giorni pressoché intatto), con il cortile e le fondazioni dei portici laterali antistanti le due biblioteche. Tre fusti di colonna in [[marmo cipollino]], rialzati fuori posto lungo il perimetro del moderno recinto, devono essere attribuiti al secondo ordine della [[navata]] centrale della basilica. Sempre nello stesso periodo si scavò anche il settore del portico e dell'[[esedra]] orientali, ai piedi dei [[Mercati di Traiano]], da cui il foro è separato per mezzo di una via [[Basolo|basolata]]: sono visibili, in parte ricostruiti, i gradini della facciata del portico, con alcuni fusti rialzati in posto, alcuni filari in blocchi di [[peperino]] del muro di fondo dei portici e delle esedre e ampi lacerti della loro pavimentazione, con lastre originali oppure di restauro e traccia dell'impronta delle lastre mancanti sullo strato di preparazione.
Contemporaneamente il vecchio scavo ottocentesco venne allargato verso sud-ovest e si rimisero in luce una parte più consistente dell'estremità della basilica, con tracce di pavimentazione, e i resti della cosiddetta biblioteca occidentale<ref>Si tratta di un ambiente rettangolare munito di nicchie, ove si ritiene fossero posti gli armadi che contenevano i ''rotuli''.</ref>, lasciati visibili al di sotto di una soletta in [[calcestruzzo armato|cemento armato]] che attualmente sostiene i giardini lungo [[via dei Fori Imperiali]]<ref name="Coarelli2008p141"/>. La biblioteca occidentale è oggi utilizzata quale deposito dei frammenti architettonici del foro<ref name="Coarelli2008p143">{{Cita|Coarelli 2008|p. 143}}.</ref>.
Infine, il grande scavo [[Giubileo del 2000|giubilare]] condotto nel [[1998]]-[[2000]] ed i successivi degli anni [[2004]]-[[2007]] hanno permesso di riportare alla luce un settore consistente della piazza, in parte coperto dagli edifici che s'impiantarono in epoche successive sui resti del complesso monumentale. Tra questi resta visibile la fossa di fondazione per la grande [[statua equestre di Traiano|statua equestre]] dell'imperatore, che è risultata spostata verso sud rispetto al centro della piazza, in corrispondenza del centro delle esedre dei portici<ref name="Archeo271"/>.
Le indagini, condotte dalla Sovraintendenza capitolina, hanno rivoluzionato la tradizionale ricostruzione del complesso monumentale, in particolare per quanto riguarda le due estremità: verso il [[Foro di Augusto]] il muro di recinzione meridionale del complesso traianeo mostra una pianta trisegmentata, con un settore rettilineo centrale affiancato da due settori obliqui, invece che curvilinea e leggermente concava dal lato interno. Si ignorava, inoltre, l'esistenza del cortile meridionale<ref name="Archeo271"/>.
Sul lato opposto settentrionale, in direzione del [[Campo Marzio (antichità)|Campo Marzio]], le indagini condotte nei sotterranei di [[Palazzo Valentini]] (sede della [[città metropolitana di Roma Capitale]]) e della contigua [[Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano|chiesa del Santissimo Nome di Maria]], non avrebbero rivelato traccia in questa zona del tempio dedicato da [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] a [[Traiano]] e all'imperatrice [[Plotina]], suoi genitori adottivi, divinizzati dopo la morte<ref name="Coarelli2008p146"/><ref name="Archeo271"/>. Le fonti ricordano che si tratta dell'unico edificio eretto da [[Publio Elio Adriano|Adriano]] sul quale volle iscritto il proprio nome come dedicante, ma non ne precisano la collocazione o l'aspetto. Sotto il palazzo e la chiesa sono invece presenti resti di strutture in [[laterizio]], ancora da indagare, ma che non sembrano pertinenti al complesso forense<ref name="Coarelli2008p146"/>. I colossali fusti in [[marmi colorati antichi|granito grigio]] che tradizionalmente si attribuivano alla facciata del tempio sono stati quindi interpretati come facenti tradizionalmente parte di un monumentale [[propileo]] di accesso al Foro di Traiano per chi proveniva dal [[Campo Marzio (antichità)|Campo Marzio]] e la questione della collocazione del tempio è rimasta insoluta. Nel [[2011]] altre indagini hanno nuovamente riproposto l'esistenza del tempio nella sua collocazione tradizionale<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cultura/11_settembre_02/carandini-tempio-traiano-plotina_9460a742-d569-11e0-b96a-5869f8404a57.shtml|titolo=Identificato il tempio di Traiano e Plotina|autore=Andrea Carandini|data=2 settembre 2011|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=14 dicembre 2011}}</ref>.
Nel luglio [[2005]] è stata rinvenuta nella parte meridionale del foro una testa in [[marmo]] dell'imperatore [[Costantino I|Costantino]], che doveva appartenere a una statua colossale eretta nel foro a circa due secoli dalla sua inaugurazione. La testa fu riadattata da una scultura precedente, riscolpendo i tratti di Costantino al posto del personaggio precedentemente raffigurato. Dopo la scavo la testa è stata prima temporaneamente esposta nei [[Musei Capitolini]] e in seguito collocata nel [[Museo dei Fori Imperiali]] dopo la sua inaugurazione.
Nel [[2009]], durante gli scavi preliminari condotti per la realizzazione della [[Linea C (metropolitana di Roma)|linea C della Metropolitana]] nell'area adiacente alla [[Chiesa di Santa Maria di Loreto (Roma)|chiesa di Santa Maria di Loreto]], sono stati rinvenuti resti interpretati come l'[[Athenaeum di Adriano|Ateneo]], un complesso edificato dall'imperatore [[Adriano]] nel [[135]] per ospitare conferenze e letture<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/spettacoli_e_cultura/ateneo-adriano/ateneo-adriano/ateneo-adriano.html|titolo=Roma, riaffiora l'ateneo di Adriano. Ritrovata la scuola dei filosofi|autore=Carlo Alberto Bucci|data=9 ottobre 2009|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|accesso=14 dicembre 2011}}</ref>.
Nel luglio 2019, durante gli scavi a [[via Alessandrina]], è stato rinvenuto un busto, probabilmente appartenente alle circa 70 statue di guerrieri daci che decoravano l'attico del foro.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/07/19/news/fori_imperiali_ancor_una_sorpresa_dagli_scavi_un_busto_riemerge_in_via_alessandrina-231555727/|titolo=Fori Imperiali, nuova sorpresa dagli scavi: riemerge busto di guerriero in via Alessandrina|pubblicazione=''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''|data=19 luglio 2019|accesso=9 dicembre 2019}}</ref>
<gallery>
File:Konstantinbågen detalj 04.jpg|Due delle otto statue di daci presenti sull'attico dell'[[arco di Costantino]], ove furono trasportate dalla loro collocazione originaria nel foro di Traiano.
File:
File:DacePavInfArcoCost.jpg|Scultura frammentaria di dace in [[marmo pavonazzetto]] nei [[Musei Capitolini]] (proveniente dall'arco di Costantino e reimpiegato dal foro di Traiano, sopra il portico colonnato della grande piazza).
File:Boboli, prigionieri parti 05.JPG|Scultura di dace in [[porfido rosso antico|porfido]] (presso il [[Giardino di Boboli]]), tradizionalmente considerata proveniente dal foro.
File:GiulioCesare.jpg|Busto di [[Cesare]] rinvenuto nel corso degli scavi del [[1546]] nei pressi della [[chiesa di Santa Maria in Campo Carleo]] (oggi scomparsa), ora al [[Museo Nazionale di Napoli]]<ref name="Meneneghini1995p36">{{Cita|Meneghini ''et al.'' 1995|p. 36}}.</ref>.
</gallery>
==
{{Vedi anche|Grande fregio di Traiano|Arco di Costantino|Museo della Civiltà Romana}}
La decorazione del complesso forense era incentrata sulla celebrazione della vittoria ottenuta in [[Dacia (storia)|Dacia]]. Di essa facevano parte le numerose statue di [[Daci]], i rilievi con armi, le iscrizioni in onore delle [[legione romana|legioni]] sul coronamento dell'[[attico (architettura)|attico]] della [[Basilica Ulpia]] e i basamenti che dovevano sorreggere insegne, di incerta collocazione, con iscrizione in onore di altri corpi militari, lo stesso fregio della [[Colonna Traiana]] e,
Il "grande fregio" era formato dai quattro grandi pannelli reimpiegati sull'Arco di Costantino, due nel passaggio del [[fornice]] centrale e due in alto sull'[[attico (architettura)|attico]], che combaciano perfettamente per un'altezza di 3 metri sviluppandosi per circa 18 di lunghezza<ref name="BandinelliMaestro48">{{Cita|Bianchi Bandinelli 2003|p. 48}}; {{Cita|Bianchi Bandinelli 2005|p. 259, fig. 201}}.</ref>. Il fregio raffigurava le gesta dell'imperatore [[Traiano]] al termine della [[conquista della Dacia]] ([[101]]-[[107]]), che culminava con un [[trionfo]], quale continuazione del [[colonna traiana|fregio coclide]]<ref name="Bandinelli2005p258">{{Cita|Bianchi Bandinelli 2005|p. 258}}.</ref>.
Il fregio storico, dove i [[Daci]] sono ben riconoscibili nei loro costumi, è stato confrontato coi rilievi della [[Colonna Traiana]], ipotizzando la presenza della stessa mano d'artista nelle due opere, a causa della forte similitudine di alcune scene (scena LI: ''Traiano riceve le teste di due capi daci'' e le scene di [[cavalleria (storia romana)|cavalleria]] alla carica), sebbene nel fregio manchino gli intenti di fedele ricostruzione storica degli avvenimenti e della sequenza temporale propri della colonna. L'artista, denominato "Maestro delle imprese di Traiano", è stato congetturalmente identificato con l'architetto stesso del foro, [[Apollodoro di Damasco]]<ref name="Coarelli2008p145">{{Cita|Coarelli 2008|p. 145}}; {{Cita|Bianchi Bandinelli 2005|p. 261}}.</ref>. Se si tratta della stessa mano, almeno nei disegni e nella concezione dell'opera, siamo comunque di fronte a due contenuti sensibilmente diversi, narrativo-cronistico l'uno e celebrativo-simbolico l'altro, espressi con linguaggi differenti, nonostante alcuni inconfondibili tratti comuni come il solco di contorno per le figure, alcuni schemi compositivi e il ritratto dei [[barbaro|barbari]] vinti quali onorevoli avversari. La presenza della scena dell{{'}}''[[adventus]]'' ("ritorno"), non presente nella colonna, forma una sorta di prosecuzione del racconto delle imprese di [[Traiano]], anche se con intenti più glorificatorii.
[[File:Trajan frieze (reconst).jpg|upright=3.6|thumb|center|Ricostruzione fotografica del [[grande fregio di Traiano]]. Un miglior assemblaggio dei quattro fregi contenuti nell'[[arco di Costantino]] si può osservare presso il [[Museo della Civiltà Romana]].]]
== Curiosità ==
All'interno dell'area del foro si trova una colonia isolata di granchi d'acqua dolce della specie ''[[Potamon fluviatile]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.wwfroma11.it/documenti/granchi/granchio%20TM.htm|autore=G. Mattias|titolo=Il granchio di acqua dolce|sito=WWF Roma XI web site|accesso=30 maggio 2007}}</ref> Tale specie è oggetto di studi di [[Sequenziamento|mappaggio genetico]] da parte della comunità scientifica. Si tratta di una comunità isolata, che manifesta caratteristiche di [[gigantismo]] e sembra ambientata da lungo tempo nel sistema fognario del complesso monumentale. Probabilmente la sua presenza risale al tempo nel quale, nei mercati traianei, si vendevano pesci e crostacei e si allevavano gamberi e granchi. Forse questi animali sono sopravvissuti adattandosi alla vita "cittadina" fino in età contemporanea. I ''Potamon'' romani sono circa un migliaio.<ref name="Focus72">''[[Focus (periodico 1992)]] Extra'' n. 35, autunno 2008, "Roma", p. 72.</ref>
== Note ==
== Bibliografia ==
<!-- Testi elencati secondo l'ordine alfabetico del COGNOME dell'autore -->
;Fonti antiche
*
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*
* [[Wikisource:la:Historia Augusta|''Historia Augusta'' (testo latino)]]
;''Corpora'' e florilegi epigrafici
*''CIL'' = ''[[Corpus Inscriptionum Latinarum]]'', XVII voll., Berolini, 1863- [http://cil.bbaw.de/ Das Corpus Inscriptionum Latinarum - Homepage].
*''ILS'' = ''[[Inscriptiones Latinae Selectae]]'' di [[Hermann Dessau]], 3 voll., 1892-1916. [https://openlibrary.org/books/OL23306529M/Inscriptiones_latinae_selectae Scheda] in [[Open Library]].
;Monografie, opere collettive e dizionari
* {{cita libro|cognome=Amici|nome=Carla Maria|wkautore=Carla Maria Amici|titolo=Foro di Traiano: Basilica Ulpia e Biblioteche|editore=Spoleto, [[Arti grafiche Panetto & Petrelli|Panetto & Petrelli]]|anno=1982|città=Roma}}
* {{cita libro|cognome=Bianchi Bandinelli|nome=Ranuccio|wkautore=Ranuccio Bianchi Bandinelli|coautori=
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro
* {{cita libro|coautori=Giuliana Calcani, Maamoun Abdulkarim|titolo=Apollodorus of Damascus and Trajan's Column: From Tradition to Project|città=Roma|anno=2003|editore=L'Erma di Bretschneider|isbn=88-8265-233-5|cid=Calcani e Abdulkarim 2003}}
* {{cita libro|cognome=Canina|nome=Luigi|wkautore=Luigi Canina|titolo=Indicazione topografica di Roma antica|anno=1841|editore=Dai Tipi dello Stesso Canina|città=Roma|url=http://avirel.unitus.it/bd/autori/canina/indicazione_topografica_roma_antica/regione_ottava.html#foro_trajano|cid=Canina 1841|urlmorto=sì|accesso=18 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304094623/http://avirel.unitus.it/bd/autori/canina/indicazione_topografica_roma_antica/regione_ottava.html#foro_trajano|dataarchivio=4 marzo 2016}}
*
* {{cita libro|cognome=Cichorius|nome=Conrad|titolo=Die Reliefs der Trajanssäule|url=https://archive.org/details/bub_gb_-Z4aAAAAYAAJ|città=Berlin|anno=1896-1900|cid=Cichorius 1896-1900}}
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=Coarelli|nome=Filippo|wkautore=Filippo Coarelli|titolo=Roma (guida archeologica)|città=Bari-Roma|anno=2008|editore=Laterza|isbn=978-88-420-8589-8|cid=Coarelli 2008}}
*Giuseppe De Spirito, ''s.v. Forum Traiani (Età tarda)'' in [[Eva Margareta Steinby]] (a cura di), ''Lexicon Topographicum Urbis Romae'' (''LTUR''), vol. II, Roma, Quasar, 1995, p. 356. ISBN 88-7140-073-9
* {{cita libro |autore= [[Carlo Fea]]|titolo=Notizie degli scavi nell'Anfiteatro Flavio e nel Foro Traiano|anno=1813|città=Roma|cid=Fea 1813}}
* Christoph F. Leon, ''Die Bauornamentik des Trajansforums und ihre Stellung in der früh-und mittelkaiserzeitlichen Architekturdekoraion Roms'', Wien-Köln-Graz, H. Bohlaus, 1971.
* {{cita libro|cognome=
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* Marina Milella, ''La decorazione architettonica del Foro Traiano a Roma'' in Sebastian Ramallo Asensio (a cura di), ''La decoración arquitectónica en las ciudades romanas de occidente'', atti del convegno internazionale, Cartagena (8-10 ottobre 2003), Murcia 2004, pp. 55–71. ISBN 84-8371-498-1
* Marina Milella, ''Il Foro di Traiano'' in Lucrezia Ungaro (a cura di), ''Il Museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano'', Milano, Mondadori Electa, 2007, pp. 192–211. ISBN 88-3705-158-1
* [[James E. Packer]], ''s.v. Forum Traiani'' in ''LTUR'', vol. II, Roma 1995, pp. 341–356, figg. 116, 170-177.
* James E. Packer, [http://books.google.it/books?id=X4aAmU8rFtEC&printsec=frontcover&as_pt=BOOKS&cd=1&source=gbs_api#v=onepage&q&f=false ''The Forum of Trajan in Rome: A Study of the Monuments''], 3 voll., Berkeley, University of California Press, 1997. ISBN 05-2007-493-9
* {{cita libro|cognome=Packer|nome=James E.|wkautore=James E. Packer|titolo=Il Foro di Traiano a Roma. Breve studio dei monumenti|url=http://books.google.it/books/about/Il_Foro_di_Traiano_a_Roma.html?id=LSgeAgAACAAJ&redir_esc=y|anno=2001|editore=Quasar|città=Roma|isbn=0-520-07493-9|cid=Packer 2001}}
* [[Samuel Ball Platner]], [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/_Texts/PLATOP*/Forum_Trajani.html ''s.v. Forum Traiani''] in S.B. Platner e [[Thomas Ashby]], [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/_Texts/PLATOP*/home*.html ''A Topographical Dictionary of Ancient Rome''], London, Oxford University Press, 1929, pp. 237–245.
* Riccardo Santangeli Valenzani, ''Il Foro di Traiano'' in Maria Stella Arena, Paolo Delogu, Lidia Paroli, Marco Ricci, Lucia Saguì e Laura Vendittelli (a cura di), ''Roma. Dall'antichità al medioevo. Archeologia e storia nel Museo nazionale romano, Crypta Balbi'', Milano, Electa, 2001, pp. 606–607. ISBN 88-4357-930-4
* Lucrezia Ungaro, ''Il Foro di Traiano: decorazione architettonico-scultorea e programma decorativo'' in AA.VV., ''La ciudad en el mundo romano'' 2, Actes du XIVe Congrés International d'Arqueologia Classica (Tarragona, 5-11 sett. 1993), Tarragona, Institut d'estudis catalans, 1994, pp. 410–413. ISBN 84-8888-208-4.
* {{cita libro|cognome=Ungaro|nome=Lucrezia|curatore=Luisa Cardilli|titolo=Gli anni del Governatorato (1926-1944). Interventi urbanistici, scoperte archeologiche, arredo urbano, restauri|edizione=Collana ''Quaderni dei monumenti''|capitolo=Scoprimento dell'emiciclo del Foro di Traiano (1926-1934)|anno=1995|editore=Edizioni Kappa|città=|isbn=88-7890-181-4|pp=39-46|cid=Ungaro 1995}}
* {{cita libro|cognome=Vannelli|nome=Valter|titolo=Roma, Architettura. La città tra memoria e progetto|anno=1998|editore=Edizioni Kappa|città=Roma|isbn=88-7890-299-3|pp=227-266|cid=Vannelli 1998}}
;Cataloghi di mostra
* Antonella Corsaro, ''L'architettura e la topografia del Foro di Traiano alla luce dei recenti scavi archeologici (1998-2006)'' in Paul Damian (a cura di), ''Dacia Augusti provincia'', catalogo della mostra, Muzeul National de Istorie a Romaniei, Bucuresti, Editura Cetatea de Scaun, 2006, pp. 35–50. ISBN 97-3792-595-5
* Marina Milella, ''Il Foro di Traiano'' in {{cita libro|cognome=La Rocca|nome=Eugenio|wkautore=Eugenio La Rocca|curatore=Lucrezia Ungaro, Roberto Meneghini|titolo=I luoghi del consenso imperiale. Foro di Augusto. Foro di Traiano. Introduzione storico topografica|edizione=catalogo della mostra|anno=1995|editore=Progetti museali|città=Roma|isbn=88-86512-02-3|pp=91-101|cid=Milella 1995}}
;Cataloghi e raccolte numismatiche (abbreviazioni)
* Banti = [[Alberto Banti]], ''I Grandi Bronzi Imperiali'', vol. II.1 (Nerva, Traianvs), Firenze, 1983.
* Bauten = Harald Küthmann ''et al.'', ''Bauten Roms auf Münzen und Medaillen: Ausstellung der Staatlichen Münzsammlung München vom 16. Okt. bis 2. Dez. 1973 in den Ausstellungsräumen des Bayerischen Hauptstaatsarchivs München'', München, E. Beckenbauer, 1973.
* BMC = [[Harold Mattingly]] ''et al.'', ''Coins of the Roman Empire in the British Museum'', London, British Museum, 1923-1963, 6 voll. (vol. III: [[Harold Mattingly]], Robert Andrew Glendinning Carson & Philip V. Hill, ''Nerva to Hadrian'', London, 1936).
* BN = [http://www.bnf.fr/fr/collections_et_services/dpts/s.departement_monnaies_medailles.html?first_Art=non Département des Monnaies, Médailles et Antiques de la Bibliothèque Nationale de France] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120608175734/http://www.bnf.fr/fr/collections_et_services/dpts/s.departement_monnaies_medailles.html?first_Art=non |date=8 giugno 2012 }}.
* Calicó = Xavier F. Calicó, ''The Roman Aurei'', Barcellona, 2003, 2 voll. (vol. I: ''From the Republic to Pertinax, 196 B.C.-193 A.D'').
* Cohen = [[Henry Cohen]], ''Description historique des Monnaies frappées sous l'Empire romain, communément appelées Médailles impériales'', Paris, 1880-1892<sup>2</sup>, 8 voll. ([https://web.archive.org/web/20171016171603/http://www.inumis.com/ressources/rome/books/cohen/vol_ii/ vol. II: ''De Nerva à Antonin, 96 à 161 après J.-C.'']).
* Hill = [[George Francis Hill]], ''Historical Roman coins'', Chicago, Ares, 1976.
* MIR = ''Moneta Imperii Romani'', Wien, OAW, 1984-, 14 voll. (vol. XIV: Bernhard Woytek, ''Die Reichsprägung des Kaisers Traianus, 98-117'', Wien, 2010).
* RIC = [[Harold Mattingly]] ''et al.'', ''Roman Imperial Coinage'', London, 1923-1994, 10 voll. (vol. II: [[Harold Mattingly]], [[Edward Allen Sydenham]], ''Vespasian to Hadrian'', London, Spink & Son, 1926).
* RSC = ''Roman Silver Coins'', 5 voll., London 1978-1987 (vol. II: Herbert A. Seaby, ''Tiberius to Commodus'', London 1979<sup>3</sup>).
* Strack = [[Paul L. Strack]], ''Die Reichspragungen Zeit des Hadrian'', Stuttgart, 1933.
;Periodici e riviste
* Lorenz E. Baumer, Tonio Hölscher, Lorenz Winkler (1991). ''Narrative Systematik und politisches Konzept in den Reliefs der Traianssäule, Drei Fallstudien''. Jahrbuch des Deutschen Archäologischen Instituts '''106''': pp. 261–295.
* Elisabetta Bianchi e Roberto Meneghini (2002). [https://sovraintendenzaroma.academia.edu/ElisabettaBianchi/Papers/830884/Il_cantiere_costruttivo_del_Foro_di_Traiano ''Il cantiere costruttivo del Foro di Traiano'']. Römische Mitteilungen '''109''': pp. 395–417.
* {{cita pubblicazione|autore=[[Giacomo Boni]]|titolo=Esplorazioni del Forum Ulpium|anno=1907|rivista=[[Notizie degli Scavi di Antichità]]|volume=7|url=http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1907&ID_testata=31&ID_periodico=13045|pp=361-427|cid=Boni 1907|accesso=13 agosto 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131224092723/http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1907&ID_testata=31&ID_periodico=13045|dataarchivio=24 dicembre 2013|urlmorto=sì}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Luigi Canina]]|titolo=Scavi del Foro di Traiano|volume=12|rivista=Bullettino dell'Istituto di corrispondenza archeologica|anno=1849|pp=177-179|cid=Canina 1849}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Luigi Canina]]|titolo=Sulle recenti scoperte del Foro Traiano e della Basilica Ulpia|volume=23|rivista=Annali dell'Istituto di corrispondenza archeologica|anno=1851|pp=131-135|cid=Canina 1851}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Carlo Fea]]|titolo=Scavi nel Foro Traiano|anno=1829|rivista=Bullettino dell'Istituto archeologico germanico in Roma|p=36|cid=Fea 1829}}
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* Cairoli Fulvio Giuliani (1983-87). {{collegamento interrotto|1=[http://www.pdfdownload.org/pdf2html/view_online.php?url=http%3A%2F%2Fwww.rilievoarcheologico.it%2Fhome-articoli-li_g000012.pdf ''“Mercati” e Foro di Traiano: un fatto di attribuzione''] |data=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}. Quaderni della Facoltà di Architettura '''1-10''': pp. 25–28.
* Pierre Gros (2005). [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/crai_0065-0536_2005_num_149_1_22845 ''Les enjeux historiques du débat sur l'ordonnance du Forum de Trajan'']. Comptes-rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres '''149''' (1): pp. 173–197. {{ISSN|0065-0536}}
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* [[Giuseppe Lugli]] (1965). [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/crai_0065-0536_1965_num_109_1_11852 ''La date de la fondation du Forum de Trajan'']. Comptes-rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres '''109''': pp. 233–238.
* Roberto Meneghini (1989). ''Ricerche nel Foro di Traiano. Basilica Ulpia: un esempio di sopravvivenza di strutture antiche in età medievale''. Archeologia medievale '''16''': pp. 553 e ss.
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* Roberto Meneghini (1998). ''L'architettura del Foro di Traiano attraverso i ritrovamenti archeologici più recenti''. Römische Mitteilungen '''105''': pp. 127–148.
* Roberto Meneghini (1998). ''Roma. Nuovi dati sul medioevo al Foro e ai Mercati di Traiano''. Archeologia medievale '''25''': pp. 127–141.
* Roberto Meneghini (2001). ''Il Foro di Traiano. Ricostruzione architettonica e analisi strutturale''. Römische Mitteilungen '''108''': pp. 245–266.
* Roberto Meneghini (2002). ''Nuovi dati sulla funzione e le fasi costruttive delle “biblioteche” del Foro di Traiano''. Mélanges de l'École française de Rome: antiquité '''114''' (2): pp. 655–692. {{ISSN|1724-2134}}
* Roberto Meneghini (2006). ''I Fori Imperiali: ipotesi ricostruttive ed evidenza archeologica'' in Lothar Haselberger, John Humphrey, D. Abernathy (a cura di), ''Imaging Ancient Rome: Documentation-Visualization-Imagination. Proceedings of the Third Williams Symposium on Classical Architecture, held at the American Academy in Rome, the British School at Rome, and the Deutsches Archäologisches Institut, Rome, on May 20-23, 2004''. Journal of Roman Archaeology Suppl. Series '''61''': pp. 145–161. ISBN 18-8782-961-X
* {{Cita pubblicazione|autore=Roberto Meneghini|autore2=Riccardo Santangeli Valenziani|titolo=Fori Imperiali|anno=2007|mese=settembre|rivista=Archeo. Attualità del passato|pp=42-61|volume=271|issn=1120-4559|cid=Archeo 271}}
* {{Cita pubblicazione|autore = Magdi A.M. Nassar |titolo=Il Foro e la Basilica: l’architettura nella moneta. Un'analisi iconografica alla ricerca del Foro di Traiano |editore = Bollettino della Società Numismatica Italiana |data = 2017 (anno XXX)|volume=70 |pp=13-21 |url = https://www.academia.edu/35102554/Il_Foro_e_la_Basilica_l_architettura_nella_moneta._Unanalisi_iconografica_alla_ricerca_del_Foro_di_Traiano |cid = |accesso=11 novembre 2017}}
* [[James E. Packer]], Kevin Lee Sarring e Rose Mary Sheldon (april 1983). [https://www.jstor.org/discover/10.2307/504933?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=47699071704697 ''A New Excavation in Trajan's Forum'']. American Journal of Archaeology '''87''' (2): pp. 165–172.
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* {{Cita pubblicazione|autore=Lucrezia Ungaro|titolo =In onore dell'optimus princeps|anno=2011|mese=febbraio|rivista= Archeo. Attualità del passato|pp=77-81|volume=312|issn=1120-4559|cid =Archeo 312}}
* [[Mark Waelkens]] (1985). [https://www.jstor.org/discover/10.2307/504205?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=47699074694237 ''From a Phrygian quarry. The provenance of the statues of the Dacian prisoners in Trajan's forum at Rome'']. American Journal of Archaeology '''89''' (4): pp. 641–653. {{ISSN|0002-9114}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Paul Zanker]]|titolo=Das Trajansforum als Monument imperialer Selbstdarstellung|volume=85 |anno=1970|rivista=Archäologischer Anzeiger|pp=499-544|cid=Zanker 1970}}
== Voci correlate ==
* [[Arte traianea]]
*[[Museo dei Fori Imperiali]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=http://www.sovraintendenzaroma.it/content/il-foro-di-traiano|titolo=Il Foro di Traiano|sito=Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali|accesso=11 dicembre 2019}}
* [http://www.mercatiditraiano.it/sede/area_archeologica/foro_di_traiano Foro di Traiano] sul sito del Museo dei Fori Imperiali.
* [http://www.cervantesvirtual.com/portal/simulacraromae/roma/fimperial/ftraiano.htm Foro di Traiano] sul sito SimulacraRomae.
* [http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=17814 La colonia dei granchi di fiume] sul sito PatrimonioSOS.
* [http://www.classe75.it/virtual_tours/foro_traiano/foro_traiano.html Panorama 360°] sul sito VirtualTours.
* [http://blog.archeologia.com/53/foro-di-traiano-fori-imperiali-roma/ Il Foro di Traiano in Roma di Marina Milella] sul sito AI Blog.
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