Morfina: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il racconto di Bulgakov|Morfina (racconto)}}
{{Disclaimer|medico}}
{{Disclaimer|droghe}}
{{Composto chimico
| nome_IUPAC = (5α, 6α) -7,8-didehydrodideidro-4,5-epossi-17-metilmorfinan-3,6-diolo
|immagine1_nome = Morphin - Morphine.svg
4,5-epossi-17-metile morphinan -3,6-propandiolo
|immagine1_dimensioni =
| immagine1_nome = Morphin - Morphine.svg
|immagine2_nome = Morphine-from-xtal-3D-balls.png
| immagine1_dimensioni = 200px
|immagine2_dimensioni =
| immagine2_nome = Morphine-from-xtal-3D-balls.png
|prefisso_ATC = N02AA01
| immagine2_dimensioni = 200px
|suffisso_ATC =
| numero_CAS = 57-27-2
|PubChem = CID 5288826
| prefisso_ATC = N02AA01
|massa_molecolare = 285.342 g/mol
| suffisso_ATC =
|temperatura_di_fusione = 255°C<ref name="Haynes, W.M. 2015, p. 3-402">Haynes, W.M. (ed.). CRC Handbook of Chemistry and Physics. 95th Edition. CRC Press LLC, Boca Raton: FL 2014-2015, p. 3-402</ref>
| PubChem = CID 5288826
|temperatura_di_ebollizione = 190ºC<ref name="Haynes, W.M. 2015, p. 3-402">Haynes, W.M. (ed.). CRC Handbook of Chemistry and Physics. 95th Edition. CRC Press LLC, Boca Raton: FL 2014-2015, p. 3-402</ref>
| DrugBank = DB00295
|pKa = 8,2
| formula = C<sub>17</sub>H<sub>19</sub>NO<sub>3</sub>
|Ka_temperatura = 298
| massa_molecolare = 285.34 g/mol
|solubilità_acqua = 1,49 x 10+2 mg/L a 20 °C
| temperatura_di_fusione = 255 °C (solfato di morfina)
|nomi_alternativi = Dulcotin, Ospalivina, Duromorph, Moscontin, Nepenthe, Unkie, Cube juice, Roxanol, Avinza, Kadian, Infumorph, Aguettant, Dinamorf, Sevredol, Dimorf, Dolcontin, Oramorph, Dreamer, Emsel, First Line, God’s Drug, Hows, MS, Mister Blue
| temperatura_di_ebollizione =
|biodisponibilità = ~ 25% (per via orale), ~ 100% (IV);
| solubilità_acqua = 149 mg / L (60 mg / mL per il sale di solfato)
|Legame proteine = 30 - 40 %
| nomi_alternativi =
|metabolismo = 90% epatico
| biodisponibilità = ~ 25% (per via orale), 100% (IV);
|emivita = 1,5-6 ore
| Legame proteine = 30 - 40 %
|escrezione = 90% per via urinaria, 10% per via biliare
| metabolismo = 90% epatico
|simbolo1 = irritante
| emivita = 3-6-12 ore
|categoria = [[Oppioidi]] - [[Analgesico]] - [[Narcotico]]
| escrezione = 90% per via urinaria, 10% per via biliare
|simbolo2 = nocivo
|frasiH = {{FrasiH|302|317|336|361|361fd|362}}
|consigliP = {{ConsigliP|203|260|261|263|264|270|271|272|280|301+317|302+352|304+340|318|319|321|330|333+317|362+364|403+233|405|501}}
|LD50 = Ratto: 335 mg/kg (orale), 160 mg/kg (ip), 109 mg/kg (sc), 140 mg/kg (iv)<ref>Lewis, R.J. Sr. (ed) Sax's Dangerous Properties of Industrial Materials. 11th Edition. Wiley-Interscience, Wiley & Sons, Inc. Hoboken, NJ. 2004., p. 2576</ref>
|logPow = 0,8
}}
 
La '''morfina''' è un [[composto chimico]] di [[Formula chimica|formula]] C<sub>17</sub>H<sub>19</sub>NO<sub>3</sub> che in [[condizioni standard]] si presenta come un [[solido]]<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.hmdb.ca/metabolites/HMDB0014440|titolo=Human Metabolome Database: Showing metabocard for Morphine (HMDB0014440)|sito=www.hmdb.ca|accesso=2025-04-26}}</ref> [[Cristallo|cristallino]] di [[colore]] [[bianco]],<ref name=":2">{{Cita web|lingua=en|autore=PubChem|url=https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/source/hsdb/2134|titolo=Hazardous Substances Data Bank (HSDB) : 2134|sito=pubchem.ncbi.nlm.nih.gov|accesso=2025-04-26}}</ref> [[Odore|inodore]], dal [[gusto]] acido.<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|data=1984-06|titolo=Martindale: The extra pharmacopeia, 28th Ed. Edited By James E. F. Reynolds and Anne B. Prasad. The Pharmaceopeial Press, 1 Lamberth High Street, London, SE1 7JN. Distributed in the U.S. by Rittenhouse Book Distributors, Inc., King of Prussia, PA 19406. 1982. 2025pp. 21 × 25cm. Price $130.00|rivista=Journal of Pharmaceutical Sciences|volume=73|numero=6|pp=862|accesso=2025-04-26|doi=10.1002/jps.2600730653|url=https://doi.org/10.1002/jps.2600730653}}</ref>
La '''morfina''' è il più abbondante e principale alcaloide contenuto nell'[[oppio]], estratto dalla linfa essiccata dal profondo taglio delle capsule immature presenti nel ''[[papaver somniferum]]''.
La morfina è stato il primo principio attivo estratto da una fonte vegetale ed è uno degli almeno 50 alcaloidi di diversi tipi presenti nell'oppio. La morfina è generalmente contenuta in un 8-17 per cento del peso a secco dell'oppio, anche se può raggiungere il 26 per cento in alcune specie. La varietà dei papaveri come Przemko e Norman sono utilizzati per produrre due altri alcaloidi, [[tebaina]] e [[papaverina]], utilizzati nella sintesi di oppioidi come [[ossicodone]] e [[etorfina]] e altre sostanze semi sintetiche. Bracteatum Papaverum, è una specie da cui si ottiene molta tebaina. Presenza di morfina in altri papaverales e Papaveracee, così come in alcune specie di luppolo e alberi non è stata confermata. La morfina è prodotto in modo predominante nelle prime fasi del ciclo di vita della pianta. Passato il punto ottimale di estrazione, si arriva ai vari processi nello stabilimento di produzione di [[codeina]], [[tebaina]], [[ossicodone]], quantità trascurabili di [[idromorfone]], dihydromorphine, [[diidrocodeina]], tetrahydrotebaina e [[idrocodone]].
 
== Storia ==
Viene utilizzata in medicina come [[analgesico]] per il trattamento del [[dolore]] acuto e cronico.
{{Vedi anche|Friedrich Sertürner}}
Agisce rapidamente se somministrata in via endovenosa (EV) o sottocutanea (SC), per via orale (OS) invece si deve attendere un arco di 20-60 minuti prima di sentirne l'effetto analgesico. La morfina instaura rapidamente una fase di [[assuefazione]] e [[tolleranza]], ovvero la necessità di aumentarne le dosi per poter risentire l'effetto analgesico ottenuto precedentemente con minori dosaggi. Oltre a questa problematica si instaura anche una dipendenza sia fisica che psicologica da questa sostanza, fatto sgradevole che può verificarsi dopo alcune settimane di uso giornaliero standard. È necessario scalare gradatamente il dosaggio senza interrompere bruscamente la terapia per non incombere in una sindrome di astinenza.
Vi sono prove [[Archeologia|archeologiche]] che i [[Papaver somniferum|papaveri da oppio]] venivano [[Agricoltura|coltivati]] già durante il [[Neolitico]] e l'[[Età del bronzo|Età del Bronzo]], e che probabilmente hanno avuto origine nella parte [[nord]]-[[Oriente (regione geografica)|orientale]] del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], in [[Anatolia|Asia Minore]] e [[Turchia]]. L'[[oppio]] fu introdotto in [[India]], forse da [[Alessandro Magno]] nel [[IV secolo]] o da [[Esercito|eserciti]] invasori nell'[[VIII secolo]], anche se il primo caso documentato di coltivazione in India risale al [[XV secolo]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Karolina|cognome=Brook|nome2=Jessica|cognome2=Bennett|nome3=Sukumar P.|cognome3=Desai|data=2017-04|titolo=The Chemical History of Morphine: An 8000-year Journey, from Resin to de-novo Synthesis|rivista=Journal of Anesthesia History|volume=3|numero=2|pp=50–55|accesso=2025-04-26|doi=10.1016/j.janh.2017.02.001|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S2352452916301293}}</ref>
 
Le [[Tavoletta d'argilla|tavolette di argilla]] [[Sumeri|sumere]], risalenti a 8000 [[Anno|anni]] fa, rappresentano le prime prescrizioni di oppio. Gli antichi [[Greci]], [[Indiani (popolo)|Indiani]], [[Cinesi]], [[Antico Egitto|Egizi]], [[Impero romano|Romani]], [[Arabi]], le persone nel [[Medioevo]] e gli [[Europa|europei]] dal [[Rinascimento]] in avanti hanno considerato l’oppio una medicina sempre accettata, una [[panacea]] per tutti i mali.<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|nome=Sankar|cognome=Bandyopadhyay|data=2019-04-09|titolo=An 8,000-year History of Use and Abuse of Opium and Opioids: How That Matters For A Successful Control Of The Epidemic ? (P4.9-055)|rivista=Neurology|volume=92|numero=15_supplement|pp=P4.9–055|accesso=2025-04-26|doi=10.1212/WNL.92.15_supplement.P4.9-055|url=https://www.neurology.org/doi/10.1212/WNL.92.15_supplement.P4.9-055}}</ref>
==Indicazioni terapeutiche==
 
La morfina e i suoi derivati sono menzionati in opere di grande rilievo, come quelle di [[Omero]], [[Paracelso]], [[Ippocrate]], [[Teofrasto]], ecc. Chiamato "''pianta della gioia''", l'oppio veniva utilizzato per trattare una varietà di condizioni sia negli [[Adulto|adulti]] che nei [[Bambino|bambini]], tra cui [[Dolore|dolori]] di varia origine, irrequietezza, [[tosse]], [[Emorragia|sanguinamento]], diarrea e persino [[Raffreddore comune|raffreddori]]. Il ritorno dell'oppio in Europa nei primi anni del [[1500]] è associato al nome del [[medico]] [[Svizzera|svizzero]] Paracelso. Egli rese popolare l'uso del [[laudano]], una tintura alcolica di oppio, che veniva impiegata per trattare condizioni come debolezza, affaticamento, [[insonnia]], tosse, diarrea e, naturalmente, dolori di varia origine.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jefferson|cognome=Tang|nome2=Leonid|cognome2=Churilov|nome3=Chong Oon|cognome3=Tan|data=2020-12|titolo=Intrathecal morphine is associated with reduction in postoperative opioid requirements and improvement in postoperative analgesia in patients undergoing open liver resection|rivista=BMC Anesthesiology|volume=20|numero=1|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1186/s12871-020-01113-8|url=https://bmcanesthesiol.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12871-020-01113-8}}</ref>
* dolore in infarto miocardico
* dolore in crisi a cellule falciformi
* dolore dovuto da operazioni chirurgiche, pre-e post-operatorie
* dolore cronico grave
* traumi
 
Riferimenti nell’[[Odissea]] e nella [[Bibbia]], così come l’uso da parte di [[Leadership|leader]] e [[Filosofo|filosofi]] noti come [[Benjamin Franklin|Franklin]], [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]], [[Edgar Allan Poe|Poe]], [[Mary Shelley|Shelley]], [[Adolf Hitler|Hitler]] e molti altri, hanno contribuito a rimuovere l'etichetta di immoralità legata al suo impiego. I [[Soldato|soldati]] [[Ferita|feriti]] nelle [[Guerra civile americana|guerre civile americana]], [[Guerra di Crimea|crimeana britannica]] e [[Guerra franco-prussiana|franco-prussiana]] furono autorizzati ad abusare della sostanza. Entro il [[1830]], un terzo di tutte le morti per avvelenamento letale era dovuto all’oppio.<ref name=":4" />
La morfina può essere utilizzata anche:
 
L'isolamento della morfina nella sua forma [[Concentrazione (chimica)|pura]] fu il risultato di [[Anno|anni]] di [[Ricerca scientifica|ricerca]] e [[Empirismo|sperimentazione]], avvenuti principalmente tra il [[1803]] e il [[1817]].<ref name=":5">{{Cita pubblicazione|nome=Chandrasekhar|cognome=Krishnamurti|nome2=SSCChakra|cognome2=Rao|data=2016|titolo=The isolation of morphine by Serturner|rivista=Indian Journal of Anaesthesia|volume=60|numero=11|pp=861|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.4103/0019-5049.193696|url=https://journals.lww.com/10.4103/0019-5049.193696}}</ref> Attraverso una ricerca diligente, [[Friedrich Sertürner|Serturner]] fu il primo a isolare ed estrarre con successo cristalli di morfina dal succo [[Resina (botanica)|resinoso]] del [[seme di papavero]] nel dicembre 1804 a Paderborn, in Germania.<ref>{{Cita libro|nome=Herrn Friedrich|cognome=Sertürner|titolo=Auszüge aus Briefen an den Herausgeber|url=https://doi.org/10.1007/978-3-642-69042-6_6|accesso=2025-04-26|data=1925|editore=Springer Berlin Heidelberg|pp=29–32|ISBN=978-3-540-12357-6}}</ref><ref name="pmid13198184">{{Cita pubblicazione|nome=H.|cognome=Coenen|coautori=AW. Sertüner|anno=1954|titolo=[On the year of morphine discovery in Paderborn by Sertürner].|rivista=Arch Pharm Ber Dtsch Pharm Ges|volume=287|numero=4|pp=165–80|pmid=13198184}}</ref>
* come un complemento di anestesia generale
* in anestesia epidurale o analgesia intratecale
* per le cure palliative
* terapia antalgica
* riduzione e la stabilizzazione della glicemia nei diabetici
 
Quando la sua scoperta rimase inosservata, Serturner continuò i suoi [[Esperimento|esperimenti]] e descrisse le proprietà della nuova sostanza, che chiamò ''Principium somniferum'', che era una [[base debole]] e solubile in soluzioni acide. Poiché la sua scoperta avvenne quasi 50 anni prima dell'[[invenzione]] della [[Siringa (medicina)|siringa ipodermica]], il farmaco doveva essere somministrato per via orale.<ref name=":5" />
Morfina e preparati dell'oppio sono stati usati per questo scopo nel 1960 in America e in Europa in maniera molto ridotta.
La morfina avrà anche un impatto [[ipertensione]], i livelli di lipidi come il [[colesterolo]] nel sangue, e di migliorare gli indici di laboratorio in alcuni tipi di [[anemia]]: i preparati a base d'oppio sono perfetti per questi scopi, se consentito. Molto spesso, pazienti affetti da dolore cronico con una o più delle cinque condizioni di cui sopra sono trattati con morfina, piuttosto che materiali sintetici come la [[petidina]] o [[meperidina]].
Ancora oggi, alcuni medici prescrivono morfina ed altri oppiacei "off label" per la depressione, ansia e altri disturbi mentali. Il dilemma è che trattamento, con dosi crescenti, è necessario in questi casi.
 
Un giorno, tormentato da un terribile [[Odontalgia|mal di denti]], Serturner ingerì una piccola quantità del suo composto e provò un sollievo straordinario. Al risveglio, si rese conto che la sostanza era sicura per il consumo umano. Attraverso tentativi ed [[Errore (filosofia)|errori]], mediante autosomministrazione e [[test]] su [[3 (numero)|tre]] [[Giovinezza|giovani]] [[Volontariato|volontari]], notò che 30&nbsp;mg del farmaco inducevano una [[sensazione]] di [[euforia]] e leggerezza mentale, la seconda dose causava [[sonnolenza]] e [[Fatica|affaticamento]] eccessivo, mentre la terza provocava [[confusione]] e [[torpore]] nei partecipanti.<ref name=":5" />
==Storia==
Un elisir a base di oppio è stato attribuito ad antichi alchimisti, ma la formula specifica è stata presumibilmente persa durante la conquista ottomana di [[Costantinopoli]]. Intorno al 1522, [[Paracelso]] fece riferimento ad un elisir a base di oppio che chiamò [[laudano]], che significa "lodare", descritto come un potente antidolorifico, ma raccomandò un uso parsimonioso. Nel diciottesimo secolo, quando la [[Compagnia delle Indie]] ottenne un interesse diretto nel commercio dell'oppio in India, un altro oppiaceo chiamato laudano divenne molto popolare tra i medici e i loro pazienti.
La morfina è stata scoperta come il primo alcaloide attivo estratto dalla pianta di papavero da oppio nel dicembre 1804 a Paderborn, in Germania, da [[Friedrich Serturner]]. Il farmaco è stato prima commercializzato al pubblico da Serturner nel 1817 come analgesico, ma anche come trattamento per la dipendenza da [[oppio]] e di [[alcol]]. La produzione commerciale iniziò a Darmstadt, in Germania nel 1827 da parte della farmacia che è diventata la casa farmaceutica Merck.
Le vendite di morfina sono una gran parte della loro crescita e sviluppo.
Poco dopo ci si è resi conto che la morfina dava più dipendenza dell'alcool o oppio, e il suo ampio uso durante la guerra civile americana si sarebbe tradotto in più di 400.000 malati "del soldato": malattia della dipendenza da morfina.
 
Suggerì quindi che la dose ottimale fosse di 15&nbsp;mg e chiamò la sostanza "''Morphium''", ispirandosi al [[Divinità della mitologia greca|dio greco]] del [[sonno]] e dei [[Sogno|sogni]].<ref name=":5" />
===Diacetilmorfina (eroina)===
 
Quando il termine "alcaloide" fu coniato nel [[1818]] da [[Walther Meissner|W. Meissner]] e il [[suffisso]] "-ina" venne applicato al gruppo, il "Morphium" divenne noto come morfina. Nel [[1831]], Serturner ricevette il [[Prix Montyon|premio Montyon]] dall'[[Institut de France|Istituto di Francia]] e il titolo di "Benefattore dell'Umanità" per il suo lavoro nell'isolamento della morfina dall'oppio.<ref name=":5" />
La Diacetilmorfina (meglio conosciuta come eroina) è stata sintetizzata dalla morfina nel 1874 e introdotta sul mercato dalla Bayer nel 1898. L'eroina è circa dalle 4 alle 12 volte più potente della morfina in base ai mg assunti di morfina. A causa della gran solubilità lipidica, la diacetilmorfina è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica più velocemente della morfina come l'[[idromorfone]] o il [[fentanyl]], per poi far aumentare la tolleranza e causare l'insorgere della dipendenza. Utilizzando una varietà di misure soggettive e obiettive, uno studio ha stimato la potenza relativa di eroina versus morfina somministrata per via endovenosa ai tossicodipendenti da 2,80-3,96&nbsp;mg di [[solfato di morfina]] a 1&nbsp;mg di cloridrato di diamorfina ([[eroina]]).
 
La morfina non fu solo il primo alcaloide estratto dall'oppio, ma anche il primo alcaloide mai isolato da una [[Plantae|pianta]]. La scoperta di Serturner permise ai [[Medico|medici]] di [[Ricetta (medicina)|prescrivere]] la morfina in [[Dose (biochimica)|dosaggi]] regolati per alleviare il dolore ed eliminò i rischi di sovradosaggio associati al succo grezzo di [[papavero]], la cui concentrazione di morfina variava imprevedibilmente da un [[Lotto economico|lotto]] all'altro. Solo nel [[1925]] [[Robert Robinson (chimico)|Sir Robert Robinson]] dedusse la [[Formula minima|formula empirica]] della morfina e, nel [[1952]], [[Marshall D. Gates Jr.]] sintetizzò il farmaco in [[laboratorio]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gillian R.|cognome=Hamilton|nome2=Thomas F.|cognome2=BAskett|data=2000-04|titolo=In the arms of morpheus: the development of morphine for postoperative pain relief|rivista=Canadian Journal of Anesthesia/Journal canadien d'anesthésie|volume=47|numero=4|pp=367–374|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1007/BF03020955|url=http://link.springer.com/10.1007/BF03020955}}</ref>
==Avvertenze==
''Particolari condizioni patologiche:'' la morfina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da [[ipotiroidismo]], insufficienza adrenocorticale, [[nefropatie]], [[epatopatie]], [[ipertrofia prostatica]], [[shock]], [[miastenia]] grave, emorragie (effetti ipotensivi), [[stenosi uretrale]], [[morbo di Addison]], coliche biliari, sindromi infiammatorie o occlusive intestinali<ref name= Pharmamedix/Morfina > Pharmamedix: Morfina http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Morfina&vo=Avvertenze</ref>.
 
La morfina e la [[codeina]], sono servite come materiali di partenza convenienti per la sintesi su scala commerciale di composti utili in campo medico, fino a quando l’[[oripavina]] e la [[tebaina]] sono diventate più ampiamente disponibili.<ref name=":6">{{Cita libro|nome=Christopher|cognome=Wicks|nome2=Tomas|cognome2=Hudlicky|nome3=Uwe|cognome3=Rinner|titolo=Chapter Two - Morphine alkaloids: History, biology, and synthesis|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S1099483121000183|accesso=2025-04-26|data=01 gennaio 2021|editore=Academic Press|pp=145–342|volume=86|DOI=10.1016/bs.alkal.2021.04.001}}</ref>
''Somministrazione sottocutanea o endovena:'' la potenza relativa fra morfina somministrata per os e per via sottocutanea o endovena è di 1:2 oppure 1:3. Questo significa che 20–30&nbsp;mg di morfina per os corrispondono a 10&nbsp;mg di morfina somministrata per via sottocutanea oppure per via endovena. Con la somministrazione sottocutanea, la biodisponibilità della morfina aumenta fino all’80%, evitando il metabolismo epatico di primo passaggio. Nel trattamento del dolore oncologico, la via di somministrazione sottocutanea rappresenta la prima alternativa alla somministrazione orale. La somministrazione intramuscolare presenta alcune criticità quali una maggiore dolorabilità e un assorbimento più variabile, dipendente dal muscolo utilizzato. La somministrazione endovena potrebbe essere indicata invece nei pazienti con sistemi endovenosi a permanenza, con [[edema]] generalizzato, con [[eritema]] o irritazioni o ascessi sterili dovuti alla somministrazione sottocutanea, con disturbi della coagulazione, con circolazione periferica compromessa<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
 
Fino al [[XX secolo]] l'utilizzo e la distribuzione degli oppioidi non era [[Normazione|regolamentata]]. La morfina e l'oppio potevano dunque essere utilizzati legalmente senza prescrizione medica. Di conseguenza, i [[Governo|governi]] di molti [[Stati del mondo|Paesi]] iniziarono a considerare regolamenti per ridurre l'uso di [[Droga|droghe]].<ref name=":7">{{Cita pubblicazione|nome=Yurii S.|cognome=Raspopin|nome2=Распопин Юрий|cognome2=Святославович|nome3=Efim M.|cognome3=Shifman|data=26 marzo 2024|titolo=History and prospects for the use of morphine in clinical practice: literature review|rivista=Regional Anesthesia and Acute Pain Management|volume=18|numero=1|pp=33–40|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.17816/RA624003|url=https://rjraap.com/1993-6508/article/view/624003}}</ref>
''Somministrazione spinale (epidurale o intratecale):'' la somministrazione spinale deve essere limitata ai pazienti che non riescono a controllare il dolore in modo ottimale oppure che sviluppano effetti collaterali non tollerabili. La somministrazione di morfina per via [[epidurale]] o intratecale è controindicata in caso di diatesi emorragica, di terapia anticoagulante contemporanea ed entro 2 settimane dalla sospensione del trattamento parenterale con corticosteroidi<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
 
Ciò portò alla [[Pure Food Act]] del [[1906]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che vietò i farmaci [[Contraffazione|contraffatti]] e impose l'[[Etichetta di identificazione|etichettatura]] di sostanze come la morfina. Nel [[1914]] fu approvato l[['Harrison Narcotics Tax Act]] per regolamentare e [[Imposta|tassare]] la [[produzione]], l'[[importazione]] e la [[Distribuzione commerciale|distribuzione]] degli oppioidi.<ref name=":7" />
''Somministrazione sublinguale:'' poiché i dati sulla biodisponibilità della morfina sublinguale sono limitati e non univoci, non è possibile prevederne gli effetti sul singolo paziente<ref>Weinberg D.S. et al., 1998, 44, 335</ref><ref>Bell M.D.D. et al., Lancet, 1985, I, 71</ref>.
 
I medici prescrittori e i [[Farmacista|farmacisti]] divennero responsabili della [[Dispensazionalismo|dispensazione]] degli oppioidi. Pochi anni dopo, nel [[1924]], una nuova legge proibì qualsiasi uso di eroina. Tutte queste misure ridussero significativamente l'uso di morfina e oppiacei.<ref>{{Cita libro|titolo=International drug control under the auspices of the United Nations|url=https://doi.org/10.18356/0f44b3d2-en|accesso=2025-04-26|data=24 gennaio 2013|editore=UN|pp=81–131|ISBN=978-92-1-054754-3}}</ref> In [[Russia]], la prima [[legge]] sulle misure contro il consumo di oppio fu adottata il [[7 giugno]] [[1915]].<ref name=":7" />
''Formulazione a rilascio immediato/formulazione a rilascio modificato:'' le due formulazioni di morfina sono sovrapponibili sia come efficacia sia come tollerabilità<ref>Wiffen P.J., McQuay H.J., Cochrane Database Syst. Rev., 2007, 17 (4), CD003868)</ref>.
 
L'uso della morfina venne autorizzato per la prima volta dalla [[Food and Drug Administration|FDA]] nel [[1941]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=West-Ward Pharmaceuticals Corp.|anno=2019|mese=ottobre|titolo=HIGHLIGHTS OF PRESCRIBING INFORMATION - MORPHINE SULFATE tablets, for oral use CII|editore=FDA|lingua=en|accesso=26 aprile 2025|url=https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2019/022207s009lbl.pdf|formato=pdf}}</ref>
''Dipendenza:'' nell’uso terapeutico della morfina, la dipendenza psicologica, cioè l’impulso irrefrenabile ad assumere il farmaco, ha un’incidenza molto bassa. In uno studio che ha valutato 11882 pazienti ospedalizzati, trattati con almeno un oppioide a scopo terapeutico, la dipendenza psicologica è stata osservata solo in 4 pazienti<ref>Porter J., Jick H., NEJM, 1980, 302, 123</ref>. La dipendenza fisica, che si manifesta con la comparsa di sintomi di astinenza quando il farmaco viene sospeso, può essere attenuata con la riduzione progressiva del dosaggio della morfina (riduzione del 50% della dose ogni 2-3 giorni fino a sospensione definitiva)<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
 
== Caratteristiche strutturali e fisiche ==
''Tolleranza:'' la tolleranza agli effetti farmacologici della morfina, impiegata per uso terapeutico, si instaura lentamente ed è limitata, mentre la tolleranza agli effetti collaterali è rapida (5-10 giorni) ad eccezione della stipsi che non si riduce con il progredire del trattamento<ref>Inturrisi C.E. et al., Cancer Pain, 2003, p 111, Cambridge University Press</ref>.
Si tratta di un alcaloide [[Fenantrene|fenantrenico]] strutturalmente complesso.<ref name=":8">{{Cita pubblicazione|nome=Andrea L.|cognome=Devereaux|nome2=Susan L.|cognome2=Mercer|nome3=Christopher W.|cognome3=Cunningham|data=17 ottobre 2018|titolo=DARK Classics in Chemical Neuroscience: Morphine|rivista=ACS Chemical Neuroscience|volume=9|numero=10|pp=2395–2407|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1021/acschemneuro.8b00150|url=https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acschemneuro.8b00150}}</ref> Piccoli [[Prisma (ottica)|prismi]] [[Rombo (geometria)|rombici]] o aghi sono ottenuti da [[Alcoli|alcol]] [[Diluizione|diluito]] sotto forma di [[sale]] [[Idrato|monoidrato]].<ref name=":9">{{Cita pubblicazione|nome=Michael|cognome=Williams|data=3 luglio 2013|titolo=The Merck Index: An Encyclopedia of Chemicals, Drugs, and Biologicals, 15th Edition Edited by M.J.O'Neil, Royal Society of Chemistry, Cambridge, UK ISBN 9781849736701; 2708 pages. April 2013, $150 with 1‐year free access to The Merck Index Online.|rivista=Drug Development Research|volume=74|numero=5|pp=339–339|accesso=2025-04-26|doi=10.1002/ddr.21085|url=https://doi.org/10.1002/ddr.21085}}</ref> Dal [[metanolo]] di ottengono prismi ortorombici, prismi sfenoidali e aghi.<ref name=":10">{{Cita pubblicazione|data=6 gennaio 2007|titolo=The Merck Index: An Encyclopedia of Chemicals, Drugs, and Biologicals, 14th ed. Edited by Maryadele J. O'Neil (Editor), Patricia E. Heckelman (Senior Associate Editor), Cherie B. Koch (Associate Editor), and Kristin J. Roman (Assistant Editor). Merck and Co., Inc.: Whitehouse Station, NJ. 2006. 2564 pp. $125.00. ISBN 0-911910-00-X.|rivista=Journal of the American Chemical Society|volume=129|numero=7|pp=2197–2197|accesso=2025-04-26|doi=10.1021/ja069838y|url=https://doi.org/10.1021/ja069838y}}</ref> Il solfato di morfina all'[[aria]] tende a [[Disidratazione (chimica)|disidratarsi]] e a scurirsi se esposto alla [[luce]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mary Lea|cognome=Gora-Harper|data=2003-09|titolo=''Drug Information for Patients, 2002.'', Bethesda, Md: American Society of Health-System Pharmacists; 2002: viii +432 pp, $49.95 (spiral).|rivista=American Journal of Pharmaceutical Education|volume=67|numero=1|pp=26|accesso=2025-04-26|doi=10.5688/aj670126|url=https://doi.org/10.5688/aj670126}}</ref>
{| class="wikitable"
|+Caratteristiche strutturali<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=PubChem|url=https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/5288826|titolo=Morphine|sito=pubchem.ncbi.nlm.nih.gov|accesso=2025-04-26}}</ref>
|N. di [[Atomo|atomi]] [[Forza peso|pesanti]]
| colspan="2" |21
|-
|N. di donatori di [[Legame a idrogeno|legami a idrogeno]]
| colspan="2" |2
|-
|N. di accettori di legami a idrogeno
| colspan="2" |4
|-
|N. di [[Elemento stereogenico|elementi stereogenici]] definiti
| colspan="2" |5
|-
|[[Massa monoisotopica]]
| colspan="2" |285,13649347 [[Unità di massa atomica|u]]
|-
|[[Superficie]] [[Polarità|polare]]
| colspan="2" |52,9 Ų
|-
|[[Sezione d'urto]]
|[M+H]<sup>+</sup><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ru|cognome=Lian|nome2=Fang|cognome2=Zhang|nome3=Yurong|cognome3=Zhang|data=15 febbraio 2018|titolo=Ion mobility derived collision cross section as an additional measure to support the rapid analysis of abused drugs and toxic compounds using electrospray ion mobility time-of-flight mass spectrometry|rivista=Analytical Methods|volume=10|numero=7|pp=749–756|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1039/C7AY02808C|url=https://pubs.rsc.org/en/content/articlelanding/2018/ay/c7ay02808c}}</ref>
|164 Ų
|-
| rowspan="2" |[[Potere rotatorio]]
| colspan="2" |77[[Grado (simbolo)|°]] a 15&nbsp;°C (in acqua)<ref name=":10" />
|-
| colspan="2" | - 132° a 25&nbsp;°C (in [[metanolo]])<ref name=":9" />
|}
{| class="wikitable"
|+Caratteristiche fisiche
|[[Gravità specifica]]<ref name=":9" />
|1,32 a 20[[Grado Celsius|°C]]/4&nbsp;°C
|-
|[[Temperatura]] di [[sublimazione]]<ref name=":11">{{Cita pubblicazione|nome=Rosa|cognome=Sierra-Amor|data=01 novembre 2001|titolo=CRC Handbook of Laboratory Safety, 5th ed. A. Keith Furr, ed. Boca Raton, FL: CRC Press LCC, 2000, 774 pp., $149.99. ISBN 0-8493-2523-4.|rivista=Clinical Chemistry|volume=47|numero=11|pp=2075–2075|accesso=2025-04-26|doi=10.1093/clinchem/47.11.2075a|url=https://doi.org/10.1093/clinchem/47.11.2075a}}</ref>
|190&nbsp;°C
|-
|[[Rifrazione|Rifrattività]]
|80,12 m<sup>3</sup>/mol
|-
|[[Polarizzabilità]]<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://go.drugbank.com/drugs/DB00295|titolo=Morphine|sito=go.drugbank.com|accesso=2025-04-26}}</ref>
|29,94 Å<sup>3</sup>
|}
La morfina è liberamente [[Solubilità|solubile]] in soluzioni di [[Base (chimica)|alcali]] fissi e [[Idrossido|idrossidi]] di [[Metalli alcalino terrosi|metalli alcalino-terrosi]], così come in [[fenolo]] e [[Cresolo|cresoli]]. È moderatamente solubile nelle miscele di cloroformio con alcoli, leggermente solubile in [[ammoniaca]] e [[benzene]],<ref name=":10" /> insolubile in acqua<ref name=":11" /> e [[solfuro di carbonio]].<ref name=":10" /> Inoltre, un grammo della sostanza risulta solubile in:<ref name=":9" />
 
* 210 [[Litro|ml]] di [[Alcoli|alcol]],
''Sonnolenza:'' la morfina può provocare sonnolenza e confusione mentale soprattutto nei primi giorni di terapia. In questa fase si raccomanda cautela nello svolgimento di attività che richiedono stati di veglia e di coordinazione costanti. Nella maggior parte dei pazienti quando la dose di morfina è stabilizzata gli effetti sulla funzione cognitive sono minimi<ref>Vainio A. et al., Lancet, 1995, 346, 667</ref>.
* 98 ml di alcol bollente,
* 1.220 ml di [[cloroformio]],
* 6.250 ml di [[Etere dietilico|etere]],
* 114 mL [[1-pentanolo|alcol amilico]],
* 10 ml di metanolo bollente,
* 525 ml di [[acetato di etile]].
 
Quando viene riscaldata fino a [[Decomposizione (chimica)|decomposizione]] emette [[Fumo|fumi]] [[Veleno|tossici]] contenenti [[NOx|ossidi di azoto]].<ref>{{Cita pubblicazione|data=6 gennaio 2005|titolo=Sax's Dangerous Properties of Industrial Materials, 11th Edition By Richard J. Lewis, Sr. (Lewis Information Systems, Inc.). John Wiley &amp; Sons, Inc.: Hoboken, NJ. 2004. $595.00 print set (other pricings available for CD-ROM and online versions). ISBN 0-471-47662-5 for print set.|rivista=Journal of the American Chemical Society|volume=127|numero=8|pp=2794–2794|accesso=2025-04-26|doi=10.1021/ja041002c|url=https://doi.org/10.1021/ja041002c}}</ref>
''Stipsi:'' la [[stipsi]] è uno degli effetti collaterali più frequenti associati alla terapia con morfina e di questi è l’unico che non va incontro a tolleranza con l’uso continuato del farmaco. Le linee guida per il trattamento della stipsi prevedono: 1) impiego iniziale di lassativi di contatto e ammorbidenti delle feci; 2) se la terapia non ha esito positivo, dimezzare le dosi di questi lassativi e aggiungere un lassativo osmotico (suddividere la terapia lassativa in più somministrazioni nell’arco delle 24 ore se compaiono dolori addominali); 3) in caso di esito negativo, associare supposte o clisteri<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
[[File:Opium poppy.jpg|alt=Papavero da oppio|miniatura|Papavero da oppio]]
 
== Abbondanza e disponibilità ==
''Vomito:'' all’inizio della terapia con morfina circa i 2/3 dei pazienti accusano nausea e vomito. Con il progredire del trattamento insorge tolleranza verso questi effetti collaterali. Se necessario possono essere somministrati antiemetici quali [[ciclizina]], [[metoclopramide]] o [[aloperidolo]]. Se il paziente ha manifestato nausea e/o vomito importante con oppiacei deboli, somministrare l’antiemetico per tutta la durata della terapia con morfina<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
La morfina è uno degli [[alcaloidi]] naturali presenti nell'[[oppio]], derivato da ''[[Papaver somniferum|P. somniferum]]''.<ref>{{Cita libro|titolo=Morphine|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK548230/|accesso=2025-04-26|data=2012|editore=National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases}}</ref> La morfina, insieme ad altri alcaloidi benzilisochinolinici di rilevanza farmaceutica come la codeina e la [[noscapina]], viene accumulata nel [[lattice]], il [[citoplasma]] delle cellule specializzate chiamate [[laticiferi]], distribuiti lungo il [[floema]] della pianta.<ref name=":12">{{Cita pubblicazione|nome=Akpevwe|cognome=Onoyovwe|nome2=Jillian M.|cognome2=Hagel|nome3=Xue|cognome3=Chen|data=2013-10|titolo=Morphine Biosynthesis in Opium Poppy Involves Two Cell Types: Sieve Elements and Laticifers|rivista=The Plant Cell|volume=25|numero=10|pp=4110–4122|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1105/tpc.113.115113|url=https://academic.oup.com/plcell/article/25/10/4110-4122/6099535}}</ref>
 
== Reattività e caratteristiche chimiche ==
''Pazienti con insufficienza renale:'' poiché i [[metaboliti]] della morfina sono escreti per via renale, in caso di ridotta funzionalità renale o disidratazione con riduzione della filtrazione glomerulare si può avere accumulo che può potenziare la tossicità della morfina. Pertanto nei pazienti con insufficienza renale deve essere monitorata la [[clearance]] della [[creatinina]] ed eventualmente ridotta la dose dell’oppioide<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
{| class="wikitable"
|+Caratteristiche chimiche
|[[pH]] della [[Soluzione (chimica)|soluzione]] [[Saturazione (chimica generale)|satura]]<ref name=":9" />
|8,5
|-
|[[Costante di dissociazione acida|pKa]]<ref name=":11" />
|8,21 a 25&nbsp;°C
9,85 a 20&nbsp;°C
|-
|[[Costante di dissociazione|pKa]] (basica)<ref>{{Cita web|url=https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/source/ChEMBL|titolo=ChEMBL - PubChem Data Source|sito=pubchem.ncbi.nlm.nih.gov|accesso=2025-04-26}}</ref>
|8,18
|-
|pKaH1
|8,07 a 15&nbsp;°C<ref>{{Cita pubblicazione|nome=I. M.|cognome=Kolthoff|data=1925-09|titolo=Zur Mikrotitration von Jodid|rivista=Mikrochemie|volume=3|numero=5-10|pp=75–79|accesso=2025-04-26|doi=10.1007/bf02919223|url=https://doi.org/10.1007/bf02919223}}</ref>
8,03 a 20&nbsp;°C<ref>Y. M. Perel’man. Sb. Nauchn. Tr. Leningr. Khim.-Farmatsevt. Inst. 2, 38 (1957); CA 54, 11382b.</ref>
8,21 a 25&nbsp;°C<ref>{{Cita pubblicazione|nome=FRED W.|cognome=OBERST|nome2=HOWARD L.|cognome2=ANDREWS|data=1941-01|titolo=THE ELECTROLYTIC DISSOCIATION OF MORPHINE DERIVATIVES AND CERTAIN SYNTHETIC ANALGETIC COMPOUNDS|rivista=The Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics|volume=71|numero=1|pp=38–41|accesso=2025-04-26|doi=10.1016/s0022-3565(25)10069-4|url=https://doi.org/10.1016/s0022-3565(25)10069-4}}</ref>
|-
|[[Costante di dissociazione basica|pKb]]<ref name=":9" />
|6,13 a 20&nbsp;°C
|}
I sali di morfina sono incompatibili con [[Base (chimica)|alcali]], [[Bromuro|bromuri]], [[Ioduro|ioduri]], [[permanganato di potassio]], [[acido tannico]] e [[Astringenza|astringenti]] [[Plantae|vegetali]], così come con i sali di [[ferro]], [[piombo]], [[manganese]], [[argento]], [[rame]] e [[zinco]]. L'alcalinità delle [[Bottiglia|bottiglie]] di [[vetro]] può precipitare parte della morfina da una [[Soluzione fisiologica|soluzione salina]].<ref name=":3" />
 
=== Spettri analitici ===
''Pazienti con tossicodipendenza:'' la somministrazione di narcotici, in pazienti tossicodipendenti, può provocare l’insorgenza di sintomi astinenziali<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
* [[Gascromatografia-spettrometria di massa|GC-MS]]
* [[Spettrometria di massa tandem|MS-MS]]<ref name=":1" />
* [[Cromatografia liquida-spettrometria di massa|LC-MS]]
* [[MALDI]]<ref>{{Cita web|url=https://massbank.eu/MassBank/Result.jsp?inchikey=BQJCRHHNABKAKU-KBQPJGBKSA-N|titolo=MassBank {{!}} Database {{!}} InChIKey Search Results|sito=massbank.eu|accesso=2025-04-26}}</ref>
* [[Spettroscopia ultravioletta/visibile|UV]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=R. W.|cognome=Munn|data=1994-11|titolo=Molecular Electronics and Molecular Electronic Devices. Kristof Sienicki (ed.). Volume 1, CRC Press, Boca Raton, FL, 1993, ISBN 0‐8493‐8061‐9, 249 pp., £70.00 hardback. Volume 2, CRC Press, Boca Raton, FL, 1993, ISBN 0‐8493‐8062‐6, 274 pp., £113.50 hardback. Volume 3, CRC Press, Boca Raton, FL, 1994, ISBN 0‐8493‐8063‐4, 260 pp., £82.00 hardback|rivista=Advanced Materials for Optics and Electronics|volume=4|numero=6|pp=431–432|accesso=2025-04-26|doi=10.1002/amo.860040608|url=https://doi.org/10.1002/amo.860040608}}</ref>
* [[Spettroscopia infrarossa|IR]]<ref name=":2" />
* ATR-IR<ref>{{Cita web|url=https://spectrabase.com/spectrum/5DOaIh0UfoD|titolo=Morphine - Optional[ATR-IR] - Spectrum - SpectraBase|sito=spectrabase.com|accesso=2025-04-26}}</ref>
* [[Spettroscopia Raman|Raman]]<ref>{{Cita web|url=https://spectrabase.com/spectrum/4CAImuUVhrV|titolo=Morphine - Optional[Raman] - Spectrum - SpectraBase|sito=spectrabase.com|accesso=2025-04-26}}</ref>
 
== Biochimica ==
''Pazienti oncologici intolleranti a morfina:'' se gli effetti collaterali indotti dalla morfina orale non sono sostenibili, valide alternative terapeutiche sono rappresentate da [[idromorfone]], [[ossicodone]], [[metadone]] e [[fentanil trasdermico]]. Il metadone richiede esperienza nell’uso perché presenta elevata variabilità interindividuale per emivita plasmatica, potenza analgesica relativa e durata d’azione. Il fentanil trasdermico dovrebbe essere riservato ai pazienti con esigenze oppiacee stabili; può rappresentare una valida alternativa alla morfina sottocutanea nei pazienti che non possono assumere morfina per os (Raccomandazioni Associazione Europea Cure Palliative)<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
=== Biosintesi ===
La morfina rappresenta generalmente l'8–14% del peso secco dell'oppio, sebbene i [[cultivar]] appositi raggiungano il 26% o producano poca morfina (meno dell'1%). Queste ultime varietà, tra cui "Przemko" e "Norman", vengono utilizzate per produrre altri due alcaloidi, la [[tebaina]] e l'oripavina utilizzate nella fabbricazione di oppioidi semisintetici e sintetici come l'[[ossicodone]] e altri tipi di molecole.<ref>{{Cita libro|cognome=Kapoor, L. D.|titolo=Opium poppy : botany, chemistry, and pharmacology|url=https://www.worldcat.org/oclc/30544395|accesso=2020-04-01|data=1995|editore=Food Products Press|OCLC=30544395|ISBN=1-56024-923-4}}</ref>
 
Essa rappresenta uno dei diversi tipi di alcaloidi presenti nell'oppio.<ref name=":12" /> La biosintesi della morfina è un complesso processo biochimico che coinvolge una serie di reazioni enzimatiche altamente specifiche, le cui fasi principali sono:
''Ranitidina, benzodiazepine, ciprofloxacina più FANS:'' l’associazione di morfina a questi farmaci richiede cautela. Monitorare eventuali sintomi di tossicità a carico del SNC<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
 
# '''sintesi dell'(S)-norcoclaurina''': [[Reazione di condensazione|condensazione]] di due derivati della [[tirosina]], [[dopamina]] e [[4-idrossifenilacetaldeide]], catalizzata dall'enzima [[norcoclaurina sintasi]] (NCS), che porta alla formazione di [[Norcoclaurina|(S)-norcoclaurina]];<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nailish|cognome=Samanani|nome2=David K.|cognome2=Liscombe|nome3=Peter J.|cognome3=Facchini|data=14 settembre 2004|titolo=Molecular cloning and characterization of norcoclaurine synthase, an enzyme catalyzing the first committed step in benzylisoquinoline alkaloid biosynthesis|rivista=The Plant Journal|volume=40|numero=2|pp=302–313|accesso=2025-04-26|doi=10.1111/j.1365-313x.2004.02210.x|url=https://doi.org/10.1111/j.1365-313x.2004.02210.x}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=David K.|cognome=Liscombe|nome2=Benjamin P.|cognome2=MacLeod|nome3=Natalia|cognome3=Loukanina|data=2005-10|titolo=Erratum to “Evidence for the monophyletic evolution of benzylisoquinoline alkaloid biosynthesis in angiosperms” [Phytochemistry 66 (2005) 1374–1393]|rivista=Phytochemistry|volume=66|numero=20|pp=2500–2520|accesso=2025-04-26|doi=10.1016/j.phytochem.2005.04.044|url=https://doi.org/10.1016/j.phytochem.2005.04.044}}</ref>
''Test di laboratorio:'' la somministrazione di morfina può determinare un innalzamento dei valori ematici di [[transaminasi]], [[amilasi]], [[bilirubina]]; interferisce con il test di determinazione della [[glicosuria]] (aumento dei livelli urinari di glucosio)<ref name= Pharmamedix/Morfina />.
# '''conversione dell'(S)-norcoclaurina in (S)-reticulina''': l'(S)-norcoclaurina viene trasformata in [[Reticulina|(S)-reticulina]] attraverso una serie di reazioni enzimatiche successive catalizzate da diverse [[metiltransferasi]] e [[idrossilasi]];<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anan|cognome=Ounaroon|nome2=Gabriele|cognome2=Decker|nome3=Jürgen|cognome3=Schmidt|data=6 novembre 2003|titolo=(''R,S'')‐Reticuline 7‐''O''‐methyltransferase and (''R,S'')‐norcoclaurine 6‐''O''‐methyltransferase of ''Papaver somniferum –'' cDNA cloning and characterization of methyl transfer enzymes of alkaloid biosynthesis in opium poppy|rivista=The Plant Journal|volume=36|numero=6|pp=808–819|accesso=2025-04-26|doi=10.1046/j.1365-313x.2003.01928.x|url=https://doi.org/10.1046/j.1365-313x.2003.01928.x}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Peter J.|cognome=Facchini|nome2=Sang-Un|cognome2=Park|data=2003-09|titolo=Developmental and inducible accumulation of gene transcripts involved in alkaloid biosynthesis in opium poppy|rivista=Phytochemistry|volume=64|numero=1|pp=177–186|accesso=2025-04-26|doi=10.1016/s0031-9422(03)00292-9|url=https://doi.org/10.1016/s0031-9422(03)00292-9}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jörg|cognome=Ziegler|nome2=María Luisa|cognome2=Diaz-Chávez|nome3=Robert|cognome3=Kramell|data=21 luglio 2005|titolo=Comparative macroarray analysis of morphine containing Papaver somniferum and eight morphine free Papaver species identifies an O-methyltransferase involved in benzylisoquinoline biosynthesis|rivista=Planta|volume=222|numero=3|pp=458–471|accesso=2025-04-26|doi=10.1007/s00425-005-1550-4|url=https://doi.org/10.1007/s00425-005-1550-4}}</ref>
# '''epimerizzazione della (S)-reticulina in (R)-reticulina'''<ref>Gesell A., Rolf M., Ziegler J., Díaz Chávez M.L., Huang F.C., Kutchan T.M. (2009). CYP719B1 is salutaridine synthase, the C–C phenol-coupling enzyme of morphine biosynthesis in opium poppy. J. Biol. Chem. 284: 24432–24442</ref>
# '''formazione della salutaridina e suo ulteriore metabolismo''': l'(R)-reticulina subisce una reazione di accoppiamento catalizzata dalla [[salutaridina sintasi]] (SalSyn), portando alla formazione della [[salutaridina]] che viene quindi [[Riduzione (chimica)|ridotta]] a [[salutaridinol]] dalla[[Salutaridina reduttasi (NADPH)|salutaridina reduttasi]] (SalR) e [[Acetilazione|acetilata]] dalla [[Salutaridinolo 7-O-acetiltransferasi|salutaridinol 7-O-acetiltransferasi]] (SalAT), dando origine al [[salutaridinol 7-O-acetato]] da cui, per perdita spontanea dell'[[acetile]], si forma la [[tebaina]];<ref>Lenz R., Zenk M.H. (1995). Acetyl coenzyme A:salutaridinol-7-''O''-acetyltransferase from ''Papaver somniferum'' plant cell cultures. The enzyme catalyzing the formation of thebaine in morphine biosynthesis. J. Biol. Chem. 270: 31091–31096</ref>
# '''conversione della tebaina in morfina''': la tebaina subisce un processo di [[Metilazione|O-demetilazione]] catalizzato dalla [[tebaina 6-O-demetilasi]] (T6ODM), formando il [[neopinone]], che si converte spontaneamente in [[codeinone]]. La [[Codeinone reduttasi (NADPH)|codeinone reduttasi]] (COR) riduce il codeinone a [[codeina]], la quale viene ulteriormente O-demetilata dalla [[codeina-O-demetilasi]] (CODM) per ottenere morfina.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jillian M|cognome=Hagel|nome2=Peter J|cognome2=Facchini|data=14 marzo 2010|titolo=Dioxygenases catalyze the O-demethylation steps of morphine biosynthesis in opium poppy|rivista=Nature Chemical Biology|volume=6|numero=4|pp=273–275|accesso=2025-04-26|doi=10.1038/nchembio.317|url=https://doi.org/10.1038/nchembio.317}}</ref> In alternativa, la tebaina può essere direttamente convertita in [[morfinone]], successivamente ridotto a morfina.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E.|cognome=Brochmann-Hanssen|data=1984-08|titolo=A Second Pathway for the Terminal Steps in the Biosynthesis of Morphine|rivista=Planta Medica|volume=50|numero=04|pp=343–345|accesso=2025-04-26|doi=10.1055/s-2007-969727|url=https://doi.org/10.1055/s-2007-969727}}</ref>
 
La morfina è inoltre un noto prodotto di trasformazione epatica della codeina.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jennifer|cognome=Schollee|nome2=Emma|cognome2=Schymanski|nome3=Michael|cognome3=Stravs|data=7 febbraio 2024|titolo=S66 {{!}} EAWAGTPS {{!}} Parent-Transformation Product Pairs from Eawag|accesso=2025-04-26|doi=10.5281/zenodo.10628455|url=https://zenodo.org/records/10628455}}</ref> Il composto è anche prodotto dal [[corpo umano]] in varie [[Cellula|cellule]], tra cui i [[Leucocita|globuli bianchi]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=George B.|cognome=Stefano|nome2=R.|cognome2=Ptáček|nome3=H.|cognome3=Kuželová|data=2012|titolo=Endogenous Morphine: Up-to-Date Review 2011|rivista=Folia Biologica|volume=58|numero=2|pp=49–56|lingua=en|accesso=8 marzo 2025|doi=10.14712/fb2012058020049|url=https://foliabiologica.lf1.cuni.cz/58/2/0049/}}</ref>
==Meccanismo d'azione==
{{Citazione necessaria|È stato dimostrato negli [[anni 1960|anni sessanta]] che l'azione della morfina e degli [[oppioidi]] in generale è dovuta alla loro capacità di superare la [[barriera emato-encefalica]] e legarsi ai [[recettori oppioidi]] delle cellule cerebrali, specialmente nel [[talamo]] e nel [[sistema limbico]]}}. In particolare mimano l'azione delle endorfine, manifestando un'azione agonista nei confronti dei recettori oppioidi di tipo μ e agonista parziale nei confronti dei recettori δ, provocando, così, svariati effetti:
 
== Farmacologia e tossicologia ==
* bloccano il rilascio dei [[neurotrasmettitori]] a livello presinaptico;
Attualmente vengono prodotte diverse forme di morfina, tra cui [[Supposta|supposte]], [[Compressa|compresse]], [[Capsula (forma farmaceutica)|capsule]] (incluse capsule a rilascio prolungato), soluzioni iniettabili e [[Sciroppo|sciroppi]]. Le vie di [[Somministrazione (farmacologia)|somministrazione]] [[Colonna vertebrale|spinale]] ed [[Anestesia peridurale|epidurale]] sono state ampiamente utilizzate, riducendo così la dose totale del farmaco e, di conseguenza, il numero di [[Effetto collaterale|effetti collaterali]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alan|cognome=Chalil|nome2=Michael D.|cognome2=Staudt|nome3=Tessa A.|cognome3=Harland|data=2021-04-03|titolo=A safety review of approved intrathecal analgesics for chronic pain management|rivista=Expert Opinion on Drug Safety|volume=20|numero=4|pp=439–451|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1080/14740338.2021.1889513|url=https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14740338.2021.1889513}}</ref>
* si legano sulla membrana postsinaptica al recettore μ, del tipo GPCR (accoppiato a proteina G), attivando la subunità alfa la quale, essendo di tipo Gi-inibitorio-, andrà ad inattivare l'adenilatociclasi; l'enzima inibito non catalizzerà più la reazione di ciclizzazione dell'ATP ad cAMP e in questo modo la concentrazione dell'AMP ciclico diminuirà notevolmente;
* provocano l'efflusso di ioni potassio dal neurone post-sinaptico: in questo modo la cellula si iperpolarizzerà e risulterà refrattaria all'eccitazione.
Tutto questo provoca l'inibizione della trasmissione nocicettiva periferica al sistema nervoso centrale e influenza l'emotività e il comportamento: in assenza di morfina tali recettori sono bersaglio naturale degli oppioidi endogeni, in particolare [[endorfina|endorfine]] e [[encefalina|encefaline]], due classi di sostanze sintetizzate dall'organismo per attenuare il dolore. L'effetto è una potentissima azione analgesica unita alla depressione del centro cerebrale preposto al controllo della respirazione.
 
Attualmente, la morfina viene prodotta in due forme (sali idrosolubili), come il solfato di morfina e il [[cloridrato di morfina]], che penetrano lentamente nella [[barriera emato-encefalica]], nella [[dura madre]] e nella sostanza del cervello e del [[midollo spinale]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mahdi|cognome=Rezaei|nome2=Mohammad Reza|cognome2=Naghavi|nome3=Abdolhadi|cognome3=Hosseinzadeh|data=2018-04-30|titolo=Spatiotemporal oscillations of morphinan alkaloids in opium poppy|rivista=Journal of Biosciences|volume=43|numero=2|pp=391–405|accesso=2025-04-26|doi=10.1007/s12038-018-9758-1|url=https://doi.org/10.1007/s12038-018-9758-1}}</ref>
Due farmaci, il [[naloxone]] e il [[naltrexone]], sono in grado di spostare le molecole di morfina e analoghi dai recettori cerebrali, interrompendone l'azione: in particolare l'azione del naloxone è estremamente rapida, cosa che lo rende un farmaco salvavita in caso di intossicazione acuta da oppiacei (''overdose''). Il naltrexone invece si lega in modo più duraturo a tali recettori e inibisce l'azione di oppio e derivati per un periodo prolungato nel tempo, e si usa nella disintossicazione per impedire l'effetto eccitatorio della droga.
 
=== Farmacocinetica ===
==Effetti indotti==
La morfina viene [[Assorbimento (chimica)|assorbita]] rapidamente e completamente attraverso qualsiasi via di somministrazione. In questo caso, a causa della sua idrofilia, l'effetto inizia dopo [[30 (numero)|30]]-[[40 (numero)|40]] [[Minuto|minuti]] e dura fino a [[5 (numero)|5]]-[[6 (numero)|6]] ore. Più recentemente, con la disponibilità di forme a rilascio prolungato, i farmaci orali sono diventati sempre più popolari. Il loro effetto può durare fino a 12 ore, riducendo la necessità di dosaggi più frequenti.<ref name=":7" /> L'effetto analgesico della morfina somministrata per via endovenosa dipende dal [[Sesso (biologia)|sesso]]. L'[[EC50]] negli [[Maschio|uomini]] è di 76&nbsp;ng/mL, mentre nelle [[Donna|donne]] è di 22&nbsp;ng/mL.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jörn|cognome=Lötsch|data=2005-05|titolo=Pharmacokinetic–Pharmacodynamic Modeling of Opioids|rivista=Journal of Pain and Symptom Management|volume=29|numero=5|pp=90–103|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1016/j.jpainsymman.2005.01.012|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0885392405000382}}</ref>
Le prime sperimentazioni di morfina sono spesso prive di effetti definiti piacevoli, nausea, sonno e confusione mentale sono frequenti legati all'azione degli oppioidi su una zona del cervello nota come area postrema, al di fuori della barriera ematoencefalica e non ad una specifica tossicità.
L'effetto è comunque in parte soggettivo e dipende dalla modalità di assunzione e dalla tolleranza individuale. La morfina produce una sensazione di euforia e forte sensazione di benessere fisica generalizzata; vi è uno stato di abbassata reattività psico-fisica associata a brevi momenti di confusione e ottundimento dei sensi, provoca sedazione.
Si avverte un'acuta sensazione di calore (orgasmo sessuale) e ci si sente trasportati in una dimensione estremamente diversa e piacevole. Il pensiero diventa vivace e fluido, i problemi "svaniscono" e ci si sente rilassati, isolati e fortemente sollevati dal dolore.
Con il tempo e il ripetersi delle assunzioni, l'organismo sviluppa sia dipendenza sia assuefazione (fisica e mentale) agli effetti; le sensazioni piacevoli durano sempre meno e sono sempre meno intense e il tossicomane deve aumentare gradualmente la dose per ottenere gli stessi effetti. All'inizio del consumo abituale di morfina è relativamente facile mantenere una vita normale, ma poco a poco, oltre a quella psicologica, si instaura la dipendenza fisica, perciò diventa sempre più difficile staccarsi dalla sostanza e inizia a svilupparsi il bisogno di assumerne in continuazione, a qualsiasi costo, con effetti devastanti sulla socialità e sulla salute mentale.
 
Quando la morfina viene somministrata per via enterale, passa prima attraverso il [[fegato]], dove viene altamente [[Metabolismo|metabolizzata]]. Di conseguenza, solo circa il 30% del farmaco raggiunge la [[Grande circolazione|circolazione sistemica]] e sono necessarie dosi più elevate rispetto alla somministrazione parenterale. Viene inoltre metabolizzata attivamente in altri organi, come il [[cervello]] e i [[Rene|reni]], dove viene scomposta in [[Metabolita|metaboliti]] che vengono [[Escrezione|escreti]] nelle [[Urina|urine]] e nella [[bile]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=A.|cognome=Laux-Biehlmann|nome2=J.|cognome2=Mouheiche|nome3=J.|cognome3=Vérièpe|data=2013-03|titolo=Endogenous morphine and its metabolites in mammals: History, synthesis, localization and perspectives|rivista=Neuroscience|volume=233|pp=95–117|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1016/j.neuroscience.2012.12.013|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0306452212011943}}</ref>
==Sindrome d'astinenza==
 
I livelli plasmatici risultanti dopo iniezione [[Sottocutanei|sottocutanea]], intramuscolare ed endovenosa sono del tutto comparabili. Dopo iniezione i livelli plasmatici di morfina raggiungono il picco in circa 20 minuti mentre dopo somministrazione orale si raggiunge il picco in circa 30 minuti.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Andrea M.|cognome=Trescot|nome2=Sukdeb|cognome2=Datta|nome3=Marion|cognome3=Lee|data=2008-03|titolo=Opioid pharmacology|rivista=Pain Physician|volume=11|numero=2 Suppl|pp=S133–153|accesso=2020-04-09|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18443637}}</ref> È un farmaco [[Idrofilia|idrofilo]] che si lega solo al 20-35% alle [[Legame dei farmaci alle proteine plasmatiche|proteine]], principalmente all'[[albumina]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://esraeurope.org/pain-management/|titolo=Prospect|sito=ESRA|accesso=2025-04-26}}</ref> Il [[volume di distribuzione]] è pari a 1-6 l/kg.<ref name=":13">{{Cita pubblicazione|nome=P. A.|cognome=Glare|nome2=T. D.|cognome2=Walsh|data=1991-01|titolo=Clinical Pharmacokinetics of Morphine|rivista=Therapeutic Drug Monitoring|volume=13|numero=1|p=1|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1097/00007691-199101000-00001|url=https://journals.lww.com/drug-monitoring/abstract/1991/01000/clinical_pharmacokinetics_of_morphine.1.aspx}}</ref>
I sintomi della crisi da astinenza da morfina sono progressivi e vanno aumentando fino a raggiungere il culmine dopo circa tre giorni; oltre questo tempo regrediscono nell'arco di tre-sette giorni, anche se ancora per alcuni mesi il soggetto può avvertire dolenzia diffusa, ansia, leggeri tremori, insonnia e sensazione di freddo.
 
Il [[Emivita (farmacologia)|tempo di dimezzamento]] della morfina nel [[sangue]] e nel [[Plasma (biologia)|plasma]] è di 2,7 ore (1,2-4,9 ore) e di 2,95 ore(1,8-5 ore) rispettivamente. La [[clearance]] media è di 1,16 l/min (0,32-1,7 l/min) nel sangue e di 1,09 l/min (0,77-1,1 l/min) nel plasma.<ref name=":14">{{Cita pubblicazione|autore=Monico spa|data=17 dicembre 2007|titolo=RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO - Morfina Cloridrato MONICO 10 mg/1 ml Soluzione iniettabile|editore=AIFA|accesso=26 aprile 2025|url=https://medicinali.aifa.gov.it/it/#/it/dettaglio/0000026756|formato=pdf}}</ref>
Il decorso acuto si può dividere in quattro fasi:
* '''I grado''': da sei a dodici ore dall'ultima assunzione cominciano a manifestarsi sudorazione, rinorrea, sbadigli e salivazione; il sonno è profondo ma agitato.
* '''II grado''': dopo 24 ore i sintomi si accentuano, e gli sbadigli possono essere tanto forti da arrivare a lussare la mandibola; compare una forte lacrimazione e le pupille si dilatano ([[pupille midriatiche]]); compaiono tremori e scosse muscolari, e la pelle diventa fredda e sudata con peli rizzati (sindrome del "tacchino freddo") poi caldane, febbre con brividi e totale anoressia.
* '''III grado''': tra 24 e 48 ore i sintomi si accentuano ancora e si aggiungono innalzamento della temperatura corporea, insonnia, irrequietezza, inappetenza con grave depressione respiratoria e vasomotoria, si ha nausea e forti contrazioni intestinali con vomito e diarrea.
* '''IV grado''': tra 48 e 72 ore la crisi raggiunge il suo massimo: tremiti e brividi squassano tutto il corpo e la sensazione di freddo è molto intensa. Gli spasmi e le scosse muscolari fanno scalciare e compaiono crampi muscolari seguiti da dolori forti e diffusi a carico delle ossa.
 
La morfina viene metabolizzata principalmente nel fegato e circa l'87% della dose viene [[Escrezione|escreta]] nelle urine entro 72 ore dalla somministrazione. La morfina viene metabolizzata principalmente in [[morfina-3-glucuronide]] (M3G) e [[morfina-6-glucuronide]] (M6G) via [[glucuronidazione]] da parte dell'enzima [[UDP-glucuronosil transferasi-2B7]] (UGT2B7).<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gavin J.|cognome=Kilpatrick|nome2=Terry W.|cognome2=Smith|data=2005-09|titolo=Morphine-6-glucuronide: actions and mechanisms|rivista=Medicinal Research Reviews|volume=25|numero=5|pp=521–544|accesso=2020-04-09|doi=10.1002/med.20035|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15952175}}</ref> Circa il 60% della morfina viene convertito in M3G, mentre il 6% - 10% viene convertito in M6G.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Eveline L. A.|cognome=van Dorp|nome2=Raymonda|cognome2=Romberg|nome3=Elise|cognome3=Sarton|data=2006-06|titolo=Morphine-6-glucuronide: morphine's successor for postoperative pain relief?|rivista=Anesthesia and Analgesia|volume=102|numero=6|pp=1789–1797|accesso=2020-04-09|doi=10.1213/01.ane.0000217197.96784.c3|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16717327}}</ref> L'M3G è inattivo, mentre l' M6G si lega ai recettori μ ed ha effetto analgesico molte volte più potente della morfina.<ref name=":13" />
Come già detto, oltre le 72 ore tutti i sintomi regrediscono lentamente. La crisi nell'adulto non è letale, nei neonati di madre eroinomane o morfinomane invece la crisi da astinenza che si verifica subito dopo il parto è mortale se non viene trattata con somministrazione via via decrescente di morfina per alcuni giorni.
 
La quantità di farmaco che si ritrova nel [[latte materno]] è inferiore all’1% della dose, pertanto la [[sindrome d'astinenza]] che si manifesta nei neonati di [[Madre|madri]] [[Tossicodipendenza|tossicodipendenti]] è causata, con ogni probabilità dall’esposizione [[Utero|intrauterina]] all’oppioide.<ref name=":14" />
===Effetti collaterali===
Effetti collaterali indesiderati sono:
* Aumento della secrezione dell'[[ormone adrenocorticotropo]], che stimola quella di [[cortisolo]], [[ormone della crescita]] e [[prolattina]];
* Inibizione degli ormoni sessuali ipofisari e periferici, mancanza di desiderio sessuale e di mestruazioni nelle donne e impotenza negli uomini
* Stipsi, per riduzione della motilità intestinale
* Morte per avvelenamento, infarto o altro (vedi [[#Intossicazione acuta (overdose)|paragrafo relativo]]).
L'uso prolungato può provocare [[tolleranza (fisiologia)|tolleranza]] inversa e dipendenza fisica e psichica, cioè:
* può indurre una riduzione della produzione degli oppioidi endogeni (in presenza di un prodotto esterno, il nostro organismo, per risparmiare energia, riduce una propria funzione fisiologica), dando luogo a dipendenza fisica;
* può provocare l'insorgere di atteggiamenti ansiosi, tipici di una dipendenza fisica.
 
=== Farmacodinamica ===
===Intossicazione acuta (overdose)===
La morfina è l'oppioide prototipico ed è lo standard in base al quale vengono testati gli altri oppioidi.<ref>{{Cita libro|cognome=Hemmings, Hugh C.,|cognome2=Egan, Talmage D.,|titolo=Pharmacology and physiology for anesthesia : foundations and clinical application|url=https://www.worldcat.org/oclc/830039318|accesso=30 marzo 2020|OCLC=830039318|ISBN=978-1-4377-1679-5}}</ref> Interagisce prevalentemente con l'eteromero dei [[Recettori oppioidi|recettori oppioidi μ – δ]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ajay S.|cognome=Yekkirala|nome2=Alexander E.|cognome2=Kalyuzhny|nome3=Philip S.|cognome3=Portoghese|data=17 febbraio 2010|titolo=Standard opioid agonists activate heteromeric opioid receptors: evidence for morphine and [d-Ala(2)-MePhe(4)-Glyol(5)]enkephalin as selective μ-δ agonists|rivista=ACS chemical neuroscience|volume=1|numero=2|pp=146–154|accesso=30 marzo 2020|doi=10.1021/cn9000236|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22816017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ajay S.|cognome=Yekkirala|nome2=Matthew L.|cognome2=Banks|nome3=Mary M.|cognome3=Lunzer|data=5 luglio 2012|titolo=Clinically Employed Opioid
Anche se l'organismo si abitua gradualmente alla morfina e derivati, può accadere che la dose assunta (incidentalmente o intenzionalmente, o ancora per nuova assunzione dopo un periodo di astinenza prolungata, in cui l'organismo ha ridotto la tolleranza) sia troppo elevata, inducendo uno stato di intossicazione acuta che è letale se non viene curato immediatamente. La sindrome da overdose è specifica e inconfondibile, diagnosticabile dalla presenza di tre sintomi: [[miosi]], respirazione ridotta o assente e [[coma]].
Analgesics Produce Antinociception via μ-δ Opioid
Receptor Heteromers in Rhesus Monkeys|rivista=ACS Chemical Neuroscience|volume=3|numero=9|pp=720–727|accesso=30 marzo 2020|doi=10.1021/cn300049m|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3447399/}}</ref> I siti di legame μ sono distribuiti nel cervello, e sono concentrati prevalentemente nell'[[amigdala]] posteriore, [[ipotalamo]], [[talamo]], [[nucleo caudato]], [[putamen]] e alcune aree corticali. Si trovano anche sugli [[Assone|assoni]] terminali degli afferenti primari all'interno delle lamine I e II del midollo spinale e nel nucleo spinale del [[nervo trigemino]].<ref>{{Cita web|url=http://www.rxlist.com/cgi/generic/ms_cp.htm|titolo=MS-Contin (Morphine) clinical pharmacology - prescription drugs and medications at RxList|data=|accesso=30 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070515141904/http://www.rxlist.com/cgi/generic/ms_cp.htm|dataarchivio=15 maggio 2007|urlmorto=sì}}</ref>
 
È stato dimostrato che la morfina si lega e [[Inibitore enzimatico|inibisce]] gli [[Interneurone|interneuroni]] inibitori del [[Acido γ-amminobutirrico|GABA]]. Normalmente, questi interneuroni bloccano la via di inibizione discendente del dolore. Senza i segnali inibitori, la modulazione del dolore può procedere a livello inferiore.<ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.t3db.ca/toxins/T3D2740|titolo=T3DB: Morphine|sito=www.t3db.ca|accesso=2025-04-26|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20240701095930/http://www.t3db.ca/toxins/T3D2740|dataarchivio=01 luglio 2024}}</ref>
In questo caso occorre somministrare immediatamente [[naloxone]] o un qualsiasi antagonista dei recettori oppioidi e sottoporre il paziente a rianimazione, cercando di ripristinare la funzione respiratoria. Complicanze letali che possono sopraggiungere, specie se il soggetto è affetto da cardiopatie o tossicodipendente, sono [[edema polmonare]], insufficienza cardiaca destra ([[cuore polmonare|cuore polmonare acuto]]), infarto, e paralisi intestinale, che vanno trattate con terapia rianimativa e sintomatica.
 
Due farmaci, il [[naloxone]] e il [[naltrexone]], sono in grado di spostare le molecole di morfina e analoghi dai recettori cerebrali, interrompendone l'azione: in particolare l'azione del naloxone è estremamente rapida, cosa che lo rende un farmaco salvavita in caso di intossicazione acuta da oppiacei (''overdose'').<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Rachael|cognome=Rzasa Lynn|nome2=Jl|cognome2=Galinkin|data=2018-01|titolo=Naloxone dosage for opioid reversal: current evidence and clinical implications|rivista=Therapeutic Advances in Drug Safety|volume=9|numero=1|pp=63–88|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1177/2042098617744161|url=https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/2042098617744161}}</ref> Il naltrexone invece si lega in modo più duraturo a tali recettori e inibisce l'azione di oppio e derivati per un periodo prolungato nel tempo, e si usa nella disintossicazione per impedire l'effetto eccitatorio della droga.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Robert|cognome=Taylor|nome2=Robert B.|cognome2=Raffa|nome3=Joseph V.|cognome3=Pergolizzi|data=2014-06|titolo=Opioid formulations with sequestered naltrexone: a perspective review|rivista=Therapeutic Advances in Drug Safety|volume=5|numero=3|pp=129–137|lingua=en|accesso=2025-04-26|doi=10.1177/2042098614526769|url=https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/2042098614526769}}</ref>
==Intossicazione cronica==
=== Effetti del composto e usi clinici ===
L'uso cronico conduce a uno stato di intossicazione la cui gravità dipende molto dal dosaggio medio assunto, dal tipo di droga, dalla sua purezza e dal modo in cui viene assunta; se tratta di droghe "da strada", a questi fattori si aggiungono altre patologie dovute alla scarsa o inesistente igiene e alle sostanze mescolate alla morfina base per diluirla {{Citazione necessaria|(in genere [[lattosio]] o mannite, ma a volte anche polvere di marmo o sostanze tossiche come [[stricnina]], [[piombo]] o [[chinino]])}}, per cui può essere difficile separare gli effetti diretti dell'intossicazione da morfina da quelli secondari dello stile di vita del tossicomane.
Viene utilizzato, spesso sotto forma di [[solfato]], per alleviare il [[dolore]] acuto e grave o il dolore cronico da moderato a grave. Il [[farmaco]] viene anche somministrato per [[Somministrazione parenterale|via parenterale]] come supplemento per l'[[analgesia]] durante il [[parto]]. La morfina è il farmaco di scelta per alleviare il dolore da [[Infarto miocardico acuto|infarto miocardico]]. Può essere utilizzata in ambito [[Medicina veterinaria|veterinario]] come analgesico ([[narcotico]]), [[Anestetico|preanestetico]], [[Antitussivi|antitussivo]] e [[Peristalsi|antiperistaltico]].<ref name=":2" />
 
==== Trattamento del dolore ====
In ambito terapeutico un'intossicazione cronica incombe solo se la terapia supera le 3 settimane per almeno 30&nbsp;mg di morfina orale al giorno pari a 5–10&nbsp;mg per uso endovenoso.
La morfina viene utilizzata principalmente per il trattamento del [[dolore]] grave, sia acuto che cronico. Viene utilizzata anche per gestire il dolore causato dall'[[infarto del miocardio]] e per i dolori del [[parto]].<ref name="AHFS">{{Cita web|titolo=Morphine Sulfate |url= https://www.drugs.com/monograph/morphine-sulfate.html |editore= The American Society of Health-System Pharmacists |accesso=3 aprile 2011}}</ref> La durata del suo effetto [[analgesia|analgesico]] è tra circa tre e sette ore.<ref name="AHFS" /><ref name="Rockwood2009">{{Cita libro|cognome1=Rockwood|nome1=Charles A.|titolo=Rockwood and Wilkins' fractures in children.|data=2009|editore=Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia, Pa.|isbn=978-1-58255-784-7|p=54|edizione=7th|url=https://books.google.ca/books?id=QVIdXV_F8M4C&pg=PA54}}</ref>
 
Tuttavia, esistono preoccupazioni circa il fatto che la morfina possa aumentare la mortalità in un quadro di infarto miocardico senza elevazione del tratto ST.<ref name="pmid15976786">{{Cita pubblicazione|autore=Meine TJ, Roe MT, Chen AY, Patel MR, Washam JB, Ohman EM, Peacock WF, Pollack CV, Gibler WB, Peterson ED |titolo= Association of intravenous morphine use and outcomes in acute coronary syndromes: results from the CRUSADE Quality Improvement Initiative |rivista= Am. Heart J. |volume= 149 |numero= 6 |pp= 1043–9 |data=June 2005 | pmid = 15976786 | doi = 10.1016/j.ahj.2005.02.010 }}</ref> La morfina viene tradizionalmente utilizzata nel trattamento dell'[[edema polmonare acuto]],<ref name="AHFS" /> anche se una revisione del 2006 ha riscontrato poche prove a sostegno di tale pratica.<ref>{{Cita web|url= http://www.bestbets.org/bets/bet.php?id=376 |titolo= BestBets: Does the application of opiates, during an attack of Acute Cardiogenic Pulmonary Oedma, reduce patients' mortality and morbidity? |autore= Sosnowski MA |sito= BestBets |editore= Best Evidence Topics |accesso=6 dicembre 2008 }}</ref> Un revisione della ''[[Cochrane Collaboration]]'' del 2016 ha concluso che la morfina è efficace nell'alleviare il [[dolore oncologico]]. Gli [[effetto collaterale (medicina)|effetti collaterali]], come [[nausea]] e [[stipsi]], sono raramente abbastanza gravi tanto da giustificare l'interruzione del trattamento.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Wiffen|nome1=Philip J|cognome2=Wee|nome2=Bee|cognome3=Moore|nome3=R Andrew|titolo=Oral morphine for cancer pain|rivista=Cochrane Database of Systematic Reviews|data=22 aprile 2016|volume=4|doi=10.1002/14651858.cd003868.pub4|url=http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD003868.pub4/full|accesso=26 aprile 2016|editore=John Wiley & Sons, Ltd|lingua=en}}</ref>
{{Citazione necessaria|Fisicamente, i sintomi sono pelle secca e sudorazione facile, stitichezza, alterazioni dentarie, dimagrimento progressivo, problemi epatici, cuore polmonare cronico (polmone da narcotici), una serie di malattie renali, immunitarie ed allergiche. Si possono riscontrare lesioni al cervello e al sistema nervoso centrale e periferico; compaiono alterazioni della vista (miosi estrema, nistagmo, atrofia del nervo ottico fino alla cecità) e dell'udito.
 
==== Dispnea ====
Dal punto di vista comportamentale e psichico il soggetto è ansioso, irrequieto, ha scarso appetito. L'attività sessuale è ridotta o assente. Il carattere si modifica profondamente: il consumatore abituale diventa apatico, indifferente, privo di iniziativa: è interessato principalmente alla droga. Tutti gli impegni, di qualunque genere, finiscono per essere trascurati, come anche l'affettività. Vengono colpite anche le funzioni intellettive: la memoria e l'attenzione si indeboliscono.}}
La morfina a rilascio immediato è utile nel ridurre il sintomo della [[dispnea]] dovuta sia da un tumore che da altre cause non oncologiche.<ref name="Pal2010">{{Cita pubblicazione|autore=Schrijvers D, van Fraeyenhove F |titolo=Emergencies in palliative care |rivista=Cancer J |volume=16 |numero=5 |pp=514–20 |anno=2010 |pmid=20890149 |doi=10.1097/PPO.0b013e3181f28a8d }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Naqvi F, Cervo F, Fields S |titolo=Evidence-based review of interventions to improve palliation of pain, dyspnea, depression |rivista=Geriatrics |volume=64 |numero=8 |pp=8–10, 12–4 |data=August 2009 |pmid=20722311 }}</ref> In un quadro di dispnea a riposo o da sforzo minimo dovuta a condizioni di cancro avanzato o allo stadio terminale di una malattia cardiorespiratoria, un regolare e a basso dosaggio rilascio prolungato di morfina può ridurre in modo significativo la dispnea in modo sicuro, con vantaggi che si mantengono nel tempo.<ref name="pmid22336677">{{Cita pubblicazione|autore=Parshall MB, Schwartzstein RM, Adams L, Banzett RB, Manning HL, Bourbeau J, Calverley PM, Gift AG, Harver A, Lareau SC, Mahler DA, Meek PM, O'Donnell DE |titolo= An official American Thoracic Society statement: update on the mechanisms, assessment, and management of dyspnea |rivista= [[American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine]] |volume= 185 |numero= 4 |pp= 435–52 |data=February 2012 | pmid = 22336677 | doi = 10.1164/rccm.201111-2042ST }}</ref><ref name="pmid20202949">{{Cita pubblicazione|autore=Mahler DA, Selecky PA, Harrod CG, Benditt JO, Carrieri-Kohlman V, Curtis JR, Manning HL, Mularski RA, Varkey B, Campbell M, Carter ER, Chiong JR, Ely EW, Hansen-Flaschen J, O'Donnell DE, Waller A |titolo= American College of Chest Physicians consensus statement on the management of dyspnea in patients with advanced lung or heart disease |rivista= Chest |volume= 137 |numero= 3 |pp= 674–91 |data=March 2010 | pmid = 20202949 | doi = 10.1378/chest.09-1543 }}</ref>
 
==== Disturbi associati all'assunzione di oppiacei ====
==Terapia delle intossicazioni acute e croniche ==
La morfina è disponibile come formulazione a lento rilascio, per la terapia sostitutiva degli [[oppiacei]] in [[Austria]], la [[Bulgaria]], la [[Slovenia]] e anche, per i [[tossicodipendenti]] che non possono tollerare né il [[metadone]] o la [[buprenorfina]].<ref name="NEPOD Report">{{Cita libro |url=http://www.health.gov.au/internet/drugstrategy/publishing.nsf/Content/8BA50209EE22B9C6CA2575B40013539D/$File/mono52.pdf+ |titolo=National Evaluation of Pharmacotherapies for Opioid Dependence (NEPOD): Report of Results and Recommendation |autore1=Mattick RP |autore2=Digiusto E |autore3=Doran C |autore4=O’Brien S |autore5=Kimber J |autore6=Henderson N |autore7=Breen B |autore8=Shearer J |autore9=Gates J |autore10=Shakeshaft A |autore11=NEPOD Trial Investigators |anno=2004 |formato=PDF |collana=Monograph Series No. 52 |editore=Australian Government |isbn=0-642-82459-2 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121010081409/http://www.health.gov.au/internet/drugstrategy/publishing.nsf/Content/8BA50209EE22B9C6CA2575B40013539D/$File/mono52.pdf |dataarchivio=10 ottobre 2012 }}</ref>
 
=== Controindicazioni ed effetti collaterali ===
L'intossicazione acuta è di esclusiva competenza medica e va trattata in [[rianimazione]], come anche le complicanze eventuali; quella cronica richiede assolutamente, per avere successo, la ferma e costante volontà del tossicomane a collaborare, e inizia con lo "svezzamento", o graduale con sostitutivi ([[metadone]] e altri agonisti o antagonisti della morfina) o brusco con sedativi e [[Psicofarmaco#Benzodiazepine|benzodiazepine]], [[clonidina]], [[doxepina]], antidolorifici e [[Psicofarmaco#Antidepressivi|antidepressivi]]. A questa segue una [[psicoterapia]] della durata di almeno due anni, individuale o di gruppo, coadiuvata dalla somministrazione di [[naltrexone]] che evita ricadute casuali bloccando l'effetto piacevole della droga. Sembra che tali terapie siano più efficaci se svolte in particolari comunità residenziali. Si inizia contemporaneamente a preparare il ritorno del paziente nella vita sociale e lavorativa, con corsi professionali, apprendistato o altri metodi di inserimento.
Il principale [[Reazione avversa a farmaco|effetto avverso]] della morfina è la [[Respirazione (fisiologia umana)|depressione respiratoria]]. La [[Stitichezza|costipazione]] è un effetto collaterale comune. Nei [[Paziente|pazienti]] con infarto miocardico, la morfina provoca una diminuzione della [[resistenza vascolare sistemica]] che può causare una temporanea riduzione della [[pressione arteriosa sistemica]], portando a una grave [[ipotensione]].<ref name=":2" />
 
La morfina deve essere usata con cautela nei pazienti con [[Psicosi tossica|psicosi tossiche]]. Diversi [[Imprenditore|produttori]] raccomandano che il [[solfato di morfina]] non venga utilizzato nei pazienti con [[ileo paralitico]] noto o sospetto. Tutti gli analgesici oppioidi vengono metabolizzati dal [[fegato]] e devono essere usati con cautela nei pazienti con [[Epatopatia|malattie epatiche]], poiché può verificarsi un aumento della [[biodisponibilità]] dopo [[somministrazione orale]] con effetti cumulativi.<ref name=":2" />
==Note==
 
La morfina può potenzialmente scatenare o aggravare gli [[Asma|attacchi d'asma]] e deve essere evitata nei pazienti con storia di asma. Un aumento del [[rischio]] di [[Frattura (medicina)|fratture]] è stato osservato nei pazienti trattati con morfina e oppiacei, probabilmente legato al rischio di cadute a causa degli effetti sul [[sistema nervoso centrale]], come le [[Vertigine|vertigini]]. L'analgesia a basso dosaggio di morfina somministrata durante le cure [[Neonato|neonatali]] intensive è stata associata ad alterazioni precoci della struttura cerebrale e a [[problemi neuro-comportamentali]] a breve termine, che tuttavia non persistono nell'[[infanzia]].<ref name=":2" />
 
==== Effetti ormonali ====
La morfina riduce l’[[increzione]] del [[fattore di rilascio]] della [[Ormone adrenocorticotropo|corticotropina]] (CRF) conseguente a [[stress]] e di [[gonadoreline]]. Di conseguenza si ha una diminuzione di produzione di [[Ormone adrenocorticotropo|ACTH]] e di [[Glucocorticoide|glucocorticoidi]], così come di [[Ormone luteinizzante|LH]], [[Ormone follicolo-stimolante|FSH]] e di steroidi sessuali. La morfina aumenta inoltre l’increzione di [[prolattina]], che può accentuare le conseguenze della ridotta produzione di [[testosterone]] nel maschio.<ref name=":14" />
 
L'uso di morfina, come altri oppioidi, provoca [[ipogonadismo]] e squilibri ormonali nei consumatori cronici di entrambi i sessi. Questo effetto è dose-dipendente e si verifica sia nei consumatori con intenti terapeutici che ricreativi. La morfina può interferire con le [[Mestruazione|mestruazioni]] perché sopprime l'[[ormone luteinizzante]]. Molti studi suggeriscono che la maggior parte dei consumatori cronici di oppioidi soffra di ipogonadismo. Questo effetto aumenta l'incidenza dell'[[osteoporosi]] e delle fratture ossee degli utilizzatori cronici. Gli studi suggeriscono che l'effetto è temporaneo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael J.|cognome=Brennan|data=2013-03|titolo=The effect of opioid therapy on endocrine function|rivista=The American Journal of Medicine|volume=126|numero=3 Suppl 1|pp=S12–18|accesso=28 marzo 2020|doi=10.1016/j.amjmed.2012.12.001|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23414717}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Stephen|cognome=Colameco|nome2=Joshua S.|cognome2=Coren|data=2009-01|titolo=Opioid-induced endocrinopathy|rivista=The Journal of the American Osteopathic Association|volume=109|numero=1|pp=20–25|accesso=28 marzo 2020|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19193821}}</ref>
 
==== Effetti sulla circolazione ====
La somministrazione acuta di morfina produce [[vasodilatazione]] periferica, riduce le resistenze periferiche ed attenua i [[Riflesso vasomotorio|riflessi vasomotori]]. Questi effetti non sono avvertiti dal paziente in posizione [[Supino|supina]] ma possono dar luogo ad episodi di [[ipotensione ortostatica]] e [[Sincope (medicina)|sincope]] se il paziente assume la posizione eretta. A questi effetti insorge tolleranza dopo poche somministrazioni ripetute a breve distanza di tempo.<ref name=":14" />
 
==== Effetti sull'apparato gastro-intestinale ====
La somministrazione acuta di morfina può produrre bocca secca, nausea e conati di vomito, sia per [[Stimolo|stimolazione]] della [[Chemoreceptor Trigger Zone|CTZ]] che per una sensibilizzazione alla stimolazione labirintica. La morfina riduce la [[Succo gastrico|secrezione gastrica]] e [[Duodeno|duodenale]], aumenta il tono della [[Tessuto muscolare liscio|muscolatura liscia]] [[Intestino|intestinale]] e rallenta la progressione dell’[[onda peristaltica]]. Produce [[Stitichezza|stipsi]] di tipo spastico.<ref name=":14" />
 
Come la [[loperamide]] e altri oppioidi, la morfina agisce sul [[Plesso di Auerbach|plesso mioenterico]] nel tratto intestinale, riducendo la motilità intestinale e causando costipazione. Gli effetti gastrointestinali della morfina sono mediati dai recettori μ-oppioidi nell'intestino. Inibendo lo svuotamento gastrico e riducendo la [[peristalsi]] dell'intestino, la morfina riduce la velocità di transito intestinale. La riduzione della secrezione intestinale e il maggiore assorbimento di liquidi intestinali contribuiscono all'effetto costipante. Gli oppioidi possono agire indirettamente sull'intestino generando spasmi intestinali tonici dovuti all'inibizione della produzione di [[Monossido di azoto|ossido nitrico]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=G. B.|cognome=Stefano|nome2=W.|cognome2=Zhu|nome3=P.|cognome3=Cadet|data=2004-03|titolo=Morphine enhances nitric oxide release in the mammalian gastrointestinal tract via the micro(3) opiate receptor subtype: a hormonal role for endogenous morphine|rivista=Journal of Physiology and Pharmacology: An Official Journal of the Polish Physiological Society|volume=55|numero=1 Pt 2|pp=279–288|accesso=28 marzo 2020|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15082884}}</ref>
 
==== Effetti su fegato e sul sistema biliare ====
La somministrazione acuta di morfina produce costrizione dello [[sfintere di Oddi]] e conseguente aumento della pressione delle [[Sistema biliare|vie biliari]] che può accentuare il senso di nausea e fastidio epigastrico e accentuare o scatenare il dolore da [[colica biliare]].<ref name=":14" />
 
==== Effetti su reni e vie urinarie ====
La morfina aumenta il tono muscolare degli [[Uretere|ureteri]] ma l’effetto è bilanciato dall’[[oliguria]] di origine ormonale. Prolunga i tempi di svuotamento della vescica ma a questo effetto compare rapida tolleranza.<ref name=":14" />
 
==== Effetti cutanei e sottocutanei ====
La somministrazione acuta di morfina può produrre [[arrossamento]] del [[Viso|volto]], del [[collo]] e delle regioni superiori del [[torace]], [[sudorazione]], [[prurito]], [[orticaria]] ed altre [[Lesioni elementari della cute|eruzioni cutanee]].<ref name=":14" />
 
==== Effetti sulle capacità sensoriali e motorie ====
La maggior parte delle pubblicazioni riporta che gli oppioidi compromettono in minima parte le capacità sensoriali, motorie o di attenzione. La morfina compromette l'eccitazione complessiva del [[Sistema nervoso centrale|SNC]] e riduce la velocità di risposta al [[test dell'ala Maddox]]. Sono presenti pochi studi riguardo agli effetti della morfina sulle capacità motorie; un'elevata dose di morfina può compromettere il [[Moto (fisica)|movimento]] delle [[Dito|dita]] e la [[contrazione isometrica]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=B.|cognome=Kerr|data=1991-11|titolo=Concentration-related effects of morphine on cognition and motor control in human subjects|rivista=Neuropsychopharmacology: Official Publication of the American College of Neuropsychopharmacology|volume=5|numero=3|pp=157–166|accesso=29 marzo 2020|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1755931|nome2=H.|cognome2=Hill|nome3=B.|cognome3=Coda}}</ref>
 
La morfina può avere un impatto negativo sulla [[memoria]], ma questi effetti sono minimi e transitori. Nel complesso, sembra che alte dosi di oppioidi in soggetti non tolleranti producano minori effetti sulle capacità sensoriali e motorie, e probabilmente anche sull'attenzione e cognizione.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=James|cognome=Friswell|data=2008-06|titolo=Acute effects of opioids on memory functions of healthy men and women|rivista=Psychopharmacology|volume=198|numero=2|pp=243–250|accesso=29 marzo 2020|doi=10.1007/s00213-008-1123-x|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18379759|nome2=Caroline|cognome2=Phillips|nome3=James|cognome3=Holding}}</ref>
 
=== Tossicologia ===
La LD <sub>50</sub> di morfina solfato per l'uomo non è nota con esattezza. In caso di grave [[Dipendenza|dipendenza da farmaci]], possono essere tollerati 2.000–3.000&nbsp;mg al [[giorno]].<ref>{{Cita libro|cognome=Macchiarelli, Luigi.|titolo=Medicina legale : compendio|url=https://www.worldcat.org/oclc/50300731|accesso=30 marzo 2020|edizione=2. ed|data=2002|editore=Minerva medica|OCLC=50300731|ISBN=88-7711-409-6}}</ref>
{| class="wikitable"
|+Valori di tossicità della morfina (concentrazione nel sangue)<ref>{{Cita pubblicazione|data=1991-02|titolo=T. A. Gossel and J. D. Bricker. Principles of clinical toxicology, 2nd Edn. Raven Press, New York, 1990; 413 + xii pp., $81.50|rivista=Journal of Applied Toxicology|volume=11|numero=1|pp=77–77|accesso=2025-04-26|doi=10.1002/jat.2550110115|url=https://doi.org/10.1002/jat.2550110115}}</ref>
|Valori terapeutici
|1-7&nbsp;ug/dL
|-
|Valori tossici
|10-100&nbsp;ug/dL
|-
|Valori letali
|> 400&nbsp;ug/dL
|}
 
==== Assuefazione ====
La [[tolleranza]] all’effetto analgesico della morfina si presenta come riduzione progressiva dell’efficacia e della durata dell’analgesia e comporta, come conseguenza, un aumento del dosaggio. La tolleranza all’inibizione dei centri del respiro si sviluppa parallelamente per cui l’aggiustamento del dosaggio non comporta il rischio di una depressione respiratoria.<ref name=":14" />
 
==== Sindrome d'astinenza ====
I [[Sintomo|sintomi]] da [[astinenza]] si manifestano di solito entro poche ore dall’assunzione dell’ultima dose, raggiungono l’intensità massima entro 36-72 ore, quindi regrediscono gradualmente. Questi sintomi includono nelle prime 24 ore irrequietezza, [[Sbadiglio|sbadigli]], [[midriasi]], [[lacrima]]zione, [[rinorrea]], [[sudorazione]] ed [[Piloerezione|orripilazione]].<ref name=":14" />
 
Successivamente i sintomi progrediscono e sono aggravati dalla comparsa di [[Fascicolazione|fascicolazioni]] e [[Spasmo|spasmi muscolari]], [[Dolore addominale|dolori addominali]] e alle [[Gamba|gambe]], [[lombalgia]], talora severa, [[cefalea]], [[Starnuto|starnuti]], debolezza, [[ansia]], irritabilità, alterazioni del sonno o [[insonnia]], agitazione, [[anoressia]], [[nausea]], vomito, diarrea, [[disidratazione]], [[perdita di peso]], tachicardia, [[tachipnea]], [[Ipertensione arteriosa|ipertensione]], [[febbre]] e disturbi vasomotori. In assenza di trattamento i sintomi di astinenza più evidenti scompaiono in 5-14 giorni.<ref name=":14" />
 
==== Overdose ====
Il sovradosaggio può causare [[asfissia]] e morte per depressione respiratoria se il paziente non riceve assistenza [[Medico|medica]] immediata.<ref name=":0">{{Cita web|lingua=en|url=https://medlineplus.gov/ency/article/002502.htm|titolo=Morphine overdose: MedlinePlus Medical Encyclopedia|sito=medlineplus.gov|accesso=30 marzo 2020}}</ref> I sintomi da [[Sovradosaggio|overdose]] da morfina includono:<ref name=":15" />
 
* [[pelle]] fredda e umida,
* [[Muscolo|muscoli]] flaccidi
* accumulo di [[liquido]] nei [[Polmone|polmoni]]
* abbassamento della [[Pressione del sangue|pressione sanguigna]]
* [[Pupilla|pupille]] a "punta di spillo" o dilatate
* [[sonnolenza]] che può evolvere in [[stupor]] e [[coma]]
* [[Respirazione (fisiologia umana)|respirazione]] rallentata
* [[Frequenza cardiaca|battito cardiaco]] lento
 
=== Interazioni ===
La contemporanea somministrazione di altri agenti che deprimono il sistema nervoso centrale, quali [[Alcolismo|alcool]] o farmaci quali anestetici generali, [[Farmaci sedativo-ipnotici|ipnotici]], [[Sedazione|sedativi]], [[Ansiolitico|ansiolitici]], [[Neurolettico|neurolettici]], [[antidepressivi triciclici]], ed [[Antistaminico|antistaminici]], può potenziare gli effetti della morfina, particolarmente quello di inibizione sulla funzione respiratoria. La morfina, inoltre, può ridurre l’azione dei [[diuretici]] e potenziare gli effetti degli agenti di blocco neuromuscolare e dei [[Miorilassante|miorilassanti]] in genere, del [[dicumarolo]] e degli altri [[Anticoagulante|anticoagulanti]] orali.<ref name=":14" />
 
I pazienti al risveglio dall’anestesia sono particolarmente vulnerabili alla depressione respiratoria causata dalla morfina. L’[[acidosi respiratoria secondaria]] all’[[ipercapnia]] acuta, può causare una riattivazione dei miorilassanti a lunga durata al termine dell’anestesia, cui consegue una ulteriore depressione della respirazione. Quanto detto sopra, insieme agli effetti intrinseci della morfina sull’innervazione motoria efferente dei muscoli respiratori, può sfociare in breve tempo in una [[crisi respiratoria]].<ref name=":14" />
 
Nei pazienti [[Emodialisi|emodializzati]] in terapia con [[cimetidina]] e morfina sono stati riportati casi di confusione e grave depressione respiratoria. La morfina, inducendo la liberazione di [[vasopressina]], riduce l’efficacia dei diuretici; inoltre, causando spasmo dello [[sfintere]] della [[Vescica urinaria|vescica]], può provocare [[ritenzione urinaria]], in particolare in soggetti con [[prostatismo]] precoce.<ref name=":14" />
 
Interazioni potenzialmente utili sono invece quelle con antidepressivi triciclici, [[Acido acetilsalicilico|aspirina]] e altri farmaci [[FANS|antiinfiammatori non steroidei]], per i quali si ha un potenziamento degli effetti analgesici che consente una riduzione del dosaggio di morfina. Gli [[Anticonvulsivante|anticonvulsivanti]] del tipo della [[carbamazepina]] possono incrementare l’analgesia e la sedazione indotte dall’oppiaceo nei pazienti in cui il dolore ha una componente [[Nervo|neurologica]]. Nelle [[Nevralgia|nevralgie]] pure la morfina può risultare inattiva, così come in alcuni stati dolorosi come la [[sindrome talamica]] e le lesioni del midollo spinale.<ref name=":14" />
 
== Applicazioni ==
La morfina viene inoltre utilizzata nella produzione di [[ossicodone]]<ref name=":6" /> ed [[eroina]].<ref name=":8" />
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Karl Hiller, Matthias F. Melzig. ''Lexikon der Arzneipflanzen und Drogen''. Spektrum akademischer Verlag, 2009. ISBN 978-3-8274-2053-4
 
== Voci correlate ==
* [[Eroina]]
* [[Oppiacei]]
* [[Racemorfano]]
* [[Stupefacente]]
* [[Analgesico]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Treccani|morfina}}
 
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[[Categoria:Droghe]]
[[Categoria:Analgesici]]
[[Categoria:Medicinali essenziali secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità]]
 
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