Abu Muslim: differenze tra le versioni

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{{militare
{{avvisounicode}}
|Data_di_nascita = [[700]] circa
|Nato_a =
|Data_di_morte = [[755]]
|Morto_a =
|Guerre = Guerra contro il Califfato omayyade
|Grado = Comandante in capo
|Religione =[[Islam]]
|Battaglie=[[Battaglia del Grande Zab]]
|Nazione_servita =[[Abbasidi]]
}}
{{Bio
|Nome = Abū
|Cognome = Muslim
|PostCognomeVirgola = nome completo ʿAbd al-RahmānRaḥmān ibn Muslim al-KhorāsānīKhurāsānī
|PreData = {{Arabo|أبو مسلم عبد الرحمن بن مسلم الخراساني| Abū Muslim ʿAbd al-RahmānRaḥmān ibnb. Muslim al-Khorāsānī Khurāsānī}}
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 755
|Epoca =0700 700
|Attività =generale generale
|Nazionalità =arabo arabo
|PostNazionalità =  o [[persia]]no
}}
 
Abū Muslim nacque forse nella città di [[Balkh]] del lontano [[Khorasan]] (moderno [[Afghanistan]]), ma crebbe in [[Iraq]], a [[Kufa]]. Fu il primo generale [[Abbasidi|abbaside]], forse di origine [[Persiani|persiana]], di etnia [[Tagichi|tagica]], che avviò e condusse a termine la cosiddetta "rivoluzione abbaside" che portò al crollo della dinastia [[Omayyadi|omayyade]] nel [[750]]. Un'altra ipotesi lo vuole invece [[Arabi|arabo]] della [[tribù]] dei [[BanuBanū 'Ijl]]ʿIjl.
 
== Descrizione ==
Il suo sostegno alla causa abbaside fu dovuto prima all'incontro con l'[[Imam]] [[abbaside]] [[Ibrahim ibn Muhammad]], avvenuto durante la sua prigionia per attività anti-omayyadi nel 741, e più tardi all'amicizia personale con [[Abu l-Abbas al-Saffah]], futuro [[Califfo]].
 
Con la morte del Califfo omayyade [[Hisham ibn 'Abd al-Malik]] nel [[743]], il mondo [[islam]]ico si avviò a una guerra dinastica che divenne subito una guerra civile. Abū Muslim fu inviato dagli Abbasidi, prima a scopo propagandistico e poi come organizzatore a loro nome della macchina propagandistica (''daʿwa'') in favore del legittimismo dell'''[[Ahl aal-Bayt]] ''.
 
Il suo sostegno alla causa abbaside fu dovuto prima all'incontro con l'[[Imam]] abbaside [[Ibrahim ibn Muhammad]], avvenuto durante la sua prigionia per attività anti-omayyadi nel 741, e più tardi all'amicizia personale con [[Abu l-Abbas al-Saffah]], futuro [[Califfo]].
Con la morte del Califfo omayyade [[Hisham ibn 'Abd al-Malik]] nel [[743]], il mondo [[islam]]ico si avviò a una guerra dinastica che divenne subito una guerra civile. Abū Muslim fu inviato dagli Abbasidi, prima a scopo propagandistico e poi come organizzatore a loro nome della macchina propagandistica (''daʿwa'') in favore del legittimismo dell'''[[Ahl a-Bayt]] ''.
Nel dicembre del 747 (o gennaio 748) conquistò [[Merv]], sconfiggendo il governatore omayyade [[Nasr ibn Sayyar]] e Shaybān al-Kharijī, un [[Kharigismo|kharigita]] aspirante anch'egli al califfato.
Abū Muslim divenne governatore di fatto del Khurāsān e acquisì fama come generale nel tardo 740, sconfiggendo la ribellione dei contadini del Bihafarid e ricevendo il sostegno per questa impresa sia da [[musulmani]] sia da [[zoroastriani]]. </br>
Nel 750 Abū Muslim divenne comandante dell'esercito abbaside che, sotto la guida di Qahtaba, sconfisse gli Omayyadi nella [[battaglia dello Zab]], occupando [[Damasco]] (capitale del Califfato) e sconfiggendo l'ultimo califfo [[Marwan II ibn Muhammad ibn Marwan|Marwan II]] che cadde a [[Busir]] nel 750. </br>
 
Abū Muslim divenne governatore di fatto del Khurāsān e acquisì fama come generale nel tardo 740, sconfiggendo la ribellione dei contadini del Bihafarid e ricevendo il sostegno per questa impresa sia da [[musulmani]] sia da [[zoroastriani]]. </br>
Il ruolo eroico nella “rivoluzione” e la sua abilità militare lo resero straordinariamente molto popolare.</br>
 
[[Al-Mansur]] (754-775), fratello di Abū l-ʿAbbās e suo successore come Califfo, temendone la crescente popolarità, lo fece uccidere.</br>
Nel 750 Abū Muslim divenne comandante dell'esercito abbaside che, sotto la guida di Qahtaba, sconfisse gli Omayyadi nella [[battaglia dello Zab]], occupando [[Damasco]] (capitale del Califfato) e sconfiggendo l'ultimo califfo [[Marwan II ibn Muhammad ibn Marwan|Marwan II]] che cadde a [[Busir]] nel 750. </br>Il ruolo eroico nella "rivoluzione" e la sua abilità militare lo resero straordinariamente molto popolare.
Quando lo zio del nuovo califfo, ʿAbd Allāh [[ibn|b.]] ʿAlī si ribellò, ad Abū Muslim fu assegnato il compito di contrastarlo ed egli, ancora una volta, si dimostrò il miglior sostegno della dinastia, sconfiggendo ʿAbd Allāh e consegnandolo a suo nipote che lo fece giustiziare.
 
Abū Muslim, signore di fatto del Khurāsān, fu convocato nel 755 a corte ed egli, pur sospettando un complotto ai suoi danni, ubbidì. </br>
Il [[califfo]] [[abbaside]] [[al-Mansur]] (754-775), fratello di Abū l-ʿAbbās e suo successore, temendone la crescente popolarità, lo fece uccidere. Quando lo zio del nuovo califfo, ʿAbd Allāh [[ibn|b.]] ʿAlī si ribellò, ad Abū Muslim fu assegnato il compito di contrastarlo ed egli, ancora una volta, si dimostrò il miglior sostegno della dinastia, sconfiggendo ʿAbd Allāh e consegnandolo a suo nipote che lo fece giustiziare. Abū Muslim, signore di fatto del Khurāsān, fu convocato nel 755 a corte ed egli, pur sospettando un complotto ai suoi danni, ubbidì.
Nell'incontro con al-Mansūr il califfo gli rinfacciò tutto ciò che Abū Muslim aveva fatto, accusandolo di tradimento. Abū Muslim, catturato da cinque guardie del Califfo, fu subito ucciso e il suo corpo, mutilato, fu gettato nel fiume Tigri.</br>
 
Nell'incontro con al-Mansūr il califfo gli rinfacciò tutto ciò che Abū Muslim aveva fatto, accusandolo di tradimento. Abū Muslim, catturato da cinque guardie del Califfo, fu subito ucciso e il suo corpo, mutilato, fu gettato nel fiume Tigri.</br>
 
Abū Muslim dopo la sua morte divenne una figura leggendaria in Khurāsān e nelle aree vicine per molti in Persia, e in suo nome sorse la confraternita della ''Abū Muslimiyya'' che lo idealizzò facendogli assumere tratti sovrumani di difensore degli oppressi.
 
== Bibliografia ==
* [[R. N. Frye]], “The role of Abu Muslim in the ‘AbbasidʿAbbasid revolt”, in: ''Muslim World'', 1947, pp. 28-32&nbsp;28–32.
* [[Sabatino Moscati]], “Studi su Abu Muslim” I-III, in ''Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei'', Roma, 1949, pp. 323-335&nbsp;323–335 e 474-495; 1950, pp. 89-105&nbsp;89–105.
* Irène Mélikoff, ''Abu Muslim, le «porte-hache» du Khorassan'', Parigi, A.Adrien Maisonneuve, 1962.
* Lemma «AbuAbū Muslim», su: ''Encyclopédie de l'Islam'' ([[Sabatino Moscati|S. Moscati]]), 1975.
* Azim Malikov. "The Cult of Abu Muslim and His Companions in Central Asia: Variants of Mythologization", in: ''Etnograficheskoe obozrenie'' №3, 2020, pp. 141-160.
 
== Voci correlate ==
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* [[al-Mansur]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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