Cagli: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua
{{NN|
{{Divisione amministrativa
|Nome = Cagli
|Panorama =
|Didascalia = Veduta panoramica di Cagli
|Bandiera = Cagli-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Marche
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Alberto Alessandri
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra]]
|Data elezione = 26-5-2014
|Data
|Mandato=3
|Data istituzione = [[XII secolo]]
|Sottodivisioni = Abbadia di Naro, [[Acquaviva (Cagli)|Acquaviva]], Ca' Bargello, Ca' Rio, Cerreto, Foci, Massa, [[Moria (Cagli)|Moria]], Paravento, [[Pianello (Cagli)|Pianello]], Pieia, Secchiano, [[Smirra]]
|Divisioni confinanti = [[Acqualagna]], [[Apecchio]], [[Cantiano]], [[Fermignano]], [[Fossombrone]], [[Frontone (Italia)|Frontone]], [[Gubbio]] ([[Provincia di Perugia|PG]]), [[Pergola (Italia)|Pergola]], [[Pietralunga]] ([[Provincia di Perugia|PG]]), [[Piobbico]], [[Urbania]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2295
|Nome abitanti = cagliesi
|Patrono = [[san Geronzio]], [[Rainerio di Cagli|san Rainerio]] compatrono
|Festivo = 9 maggio
|Motto = Callium fide et concordia sibi superstes
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cagli (province of Pesaro and Urbino, region Marche, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cagli nella provincia di Pesaro e Urbino
}}
[[File:CAGLI VEDUTA.jpg|miniatura|Veduta di Cagli dal campanile del duomo, in primo piano, la chiesa di S. Francesco ]]
'''Cagli''' (in antico Cale; ''Caj'' in [[dialetto
== Geografia fisica ==
L'ubicazione attuale della città è su
Il comune
Dal punto di vista geologico, il territorio è stato studiato sin dall'Ottocento, in particolare da [[Mariano Mariotti|don Mariano Mariotti]] (1812-1876). Qui è stato rinvenuto l'ammonite ''[[Cagliceras]]'' (etimologicamente, Corno di Cagli), un fossile appartenente ai [[cefalopodi]], proveniente dalle rocce calcaree di origine marina affioranti sui monti del circondario e risalenti al [[Giurassico inferiore]], circa 175 milioni di anni fa.
==
Il [[toponimo]] Cagli deriva dall'antico nome [[Lingua latina|latino]] di ''Cale'', attraverso le forme [[tardo latino|tardolatine]] ''Callis'' e ''Callium''. L'abitato [[altomedievale]] sorgeva però sul Colle della Banderuola a sud-ovest della città moderna.
Nel commentare i versi dell'[[Eneide]] di [[Virgilio]], [[Servio Onorato]] spiegava "''Cales civitates est Campaniae, nam in Flaminia est, quae Cale dicitur''", e aggiungeva che nella provincia di [[Galizia (provincia romana)|Galizia]] un'altra città portava il nome di ''[[
All'atto della traslazione e rifondazione della città nel sito moderno (
La città risulta di antica fondazione, come attestato dal ritrovamento di numerosi reperti tra i quali i bronzetti etruschi e italici del [[IV secolo a.C.]] scoperti in un santuario pagano nei pressi della città, e tra i quali figura la nota ''Testa di Cagli'' (testa di giovane con diadema) conservata nel [[museo archeologico nazionale delle Marche]] in [[Ancona]]. In epoca tardo-antica, era menzionata sia nell{{'}}''[[Bicchieri di Vicarello|Itinerarium Gaditanum]]'' di epoca traianea sia nel cosiddetto ''[[Itinerarium Antonini|Antonini Itinerarium]]'' che riporta gli elenchi delle città e delle stationes poste lungo le principali vie dell'impero romano. Era a 147 miglia da Roma. Più tardi, nel [[IV secolo]], Cale (tale era l'antico nome della città) figura nell'''[[Itinerarium Burdigalense]]'' o ''Hiersolymitanum'' destinato a pellegrini che da [[Bordeaux]] si dirigevano verso la [[Terra santa]] e in quell'itineraria picta che è la ''[[Tabula Peutingeriana]]''. Sempre nel IV secolo [[Servio Onorato]], commentando l'[[Eneide]] di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], chiariva il possibile equivoco affermando "''Cales civitates est Campaniae'' [l'odierna [[Calvi (Italia)|Calvi]]]'', nam in [[Via Flaminia|Flaminia]] est, quae Cale dicitur''" e precisava che nella [[Galizia (Spagna)|Galizia]] un'altra città portava, evidentemente a seguito della dominazione romana, il nome della Cale posta lungo la Flaminia.
Nel VI secolo, sotto il dominio bizantino, Cagli costituiva uno dei capisaldi della [[Pentapoli annonaria]] (insieme a [[Gubbio]], [[Urbino]], [[Fossombrone]], [[Osimo]] e [[Jesi]]). Nell'atto di donazione del territorio delle due [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]] (la [[Pentapoli marittima|marittima]] e la [[Pentapoli annonaria|annonaria]] o montana) e dell'[[Esarcato di Ravenna|Esarcato]], redatto per il re dei franchi [[Pipino il Breve]], nel 754, a favore di Santa Romana Chiesa, Cagli è indicata con l'appellativo di città.
[[File:Veduta di Cagli - Pala chiesa Cappuccini251.jpg|thumb|left|Raffigurazione della città del 1611 di [[Cosimo da Castelfranco|Paolo Piazza]].]]
[[File:Panorama di Cagli, Italia, con chiese.jpg|thumb|left|Panorama di Cagli]]
Costituito nel [[XII secolo]], il [[libero comune]] di Cagli, tra i cui podestà figurano gli [[Orsini]], i [[Colonna]], i [[Baglioni (famiglia)|Baglioni]], i [[Gabrielli]], i [[da Montefeltro|Montefeltro]] e i [[Tarlati]], aveva assoggettato oltre 52 castelli snidando la nobiltà rurale e fronteggiando gli abati, senza sottrarsi a una politica aggressiva che portarono le armi delle sue milizie fin dentro i chiostri delle potenti abbazie. La sua espansione seguì i confini della giurisdizione della [[diocesi di Cagli]], che in Greciano (IV secolo) annovera il suo primo vescovo.
Alla fine del XIII secolo, la politica territoriale comunale, che peraltro dovette sempre confrontarsi con le mire espansionistiche del limitrofo Comune di Gubbio, spesso frenate grazie alle alleanze strette con [[Perugia]], fu indebolita dalla cruenta lotta intestina fra la fazione [[guelfi|guelfa]], che godeva della protezione di [[papa Niccolò IV]] e dell'intermediazione del cardinale [[Berardo Berardi (cardinale)|Berardo Berardi]], e quella [[ghibellini|ghibellina]], appoggiata da Trasmondo [[Brancaleoni]] del feudo di Roccaleonella. Nel 1287 i ghibellini appiccarono un incendio al Palazzo del Comune e la città fu parzialmente distrutta dal fuoco. Nello stesso anno, un consistente gruppo di cagliesi di parte guelfa, fuggiti da Cagli, avrebbe trovato rifugio e accoglienza a [[Sassoferrato]] fondando il borgo di quella comunità.
Nel 1289 l'abitato fu traslata dalle propaggini di monte Petrano e ricostruito nel sottostante pianoro, inglobando gli edifici religiosi e civili preesistenti che ne costituivano il borgo. Lo straordinario progetto urbanistico della rifondazioni, attribuito da Maddalena Scoccianti ad [[Arnolfo di Cambio]], era basato su ampie vie organizzate secondo una maglia ortogonale. Ben presto la città tornò ad essere un centro florido: in un registro di pagamento delle tasse alla Chiesa del 1312, sottoposto a revisione a seguito del forte calo demografico dovuto a una carestia, Cagli era composta da {{formatnum:1528}} famiglie corrispondenti a una popolazione compresa tra i {{formatnum:6328}} e i {{formatnum:7119}} abitanti. I termini di raffronto sono ricavabili in ''Fumantes Marchiae secundum antiquum Registrum Camere Romane ecclesie'', databile al 1340, dove [[Pesaro]] annotata {{formatnum:2500}} fuochi mentre [[Fano]] ne conta {{formatnum:4500}}.
Poco dopo, nelle ''[[Costituzioni egidiane|Constitutiones Aegidianae]]'' del 1357, Cagli figura tra le nove ''città magnae'' della Marca (insieme per l'odierna provincia di Pesaro, Fano e Fossombrone), che erano precedute nella classificazione da cinque ''città maiores'', e seguite dalle ventidue ''mediocres'', ventisei ''parvae'', tredici ''minores'' e dai ''castra e terrae''.
[[File:Cagli - Mappa Nova Civitas 20070410 1157.JPG|thumb|left| Mappa calcografica "Nova Civitas Calli" del 1670]]
Anche se l'originario assetto urbanistico dovette essere in parte ripensato e non fu sempre rispettato fedelmente, come rammenta il giurista [[Bartolo da Sassoferrato]] quando asserisce che talune strade interne furono ristrette per questioni di difesa, la città entrava nel [[Rinascimento]], condividendo la felice stagione urbinate, con la razionale e anticipatrice geometria del suo impianto urbanistico. Ciò, secondo la tesi di Bresciani Alvarez e Filippini, non dovette passare inosservato agli occhi di quanti animavano culturalmente la magnifica Corte del duca [[Federico da Montefeltro]]. Lo spunto a tale ipotesi nasce dall'osservazione che la celebre [[Città ideale]], attribuita a [[Luciano Laurana]] su disegno di [[Leon Battista Alberti]] (conservata nella [[Galleria Nazionale delle Marche]]), presenta sullo sfondo un elemento paesaggistico dal profilo talmente caratterizzato da non sembrare immaginario ma decisamente reale visto che combacia con l'altopiano di monte Petrano ai piedi del quale è ancor oggi Cagli con la sua piazza. A questo si aggiunge l'arretramento di parte degli edifici posti sul lato destro della tavola urbinate e che è realmente presente su di un lato della via che fiancheggia il lato destro del Palazzo Pubblico cagliese. Quest'ultima strada veniva, inoltre, a concludersi di fronte ai fabbricati che compongono il monastero di San Nicolò che sopravanzavano nella sede stradale lasciando uno stretto passaggio al posto dell'odierna ampia via del torrione allineata, solo nella seconda metà del Novecento, in larghezza a via Leopardi proveniente dalla piazza maggiore. Il grande edificio a pianta centrale che compare al centro del dipinto, secondo la tesi citata, avrebbe occupato il posto del Palazzo Pubblico che nel 1476 il Comune di Cagli (esattamente un secolo dopo il suo ingresso volontario su piede di uguaglianza insieme ad Urbino nel nascente stato dei Montefeltro) aveva donato a Federico da Montefeltro, il quale si fece carico, in quegli anni, di far eseguire profondi lavori di ristrutturazione a [[Francesco di Giorgio Martini]], l'architetto senese che negli anni ottanta del Quattrocento è in Cagli impegnato per l'erezione della Rocca e del Torrione. Il dibattito su una Cagli destinataria o semplice ispiratrice di un superbo progetto, da leggersi secondo quanto già proposto da Zorzi nel 1976 come una città progettata, rimane ovviamente aperto e quelle che potrebbero apparire come delle coincidenze meritano, per la loro eccezionalità, successivi approfondimenti<ref>A. Mazzacchera, ''Una città per la chiesa di San Francesco. Il caso della traslazione di Cagli voluta da papa Niccolò IV'' in ''Arte francescana tra Montefeltro e Papato 1234-1528''. Catalogo della mostra (Cagli, Palazzo Berardi, Mochi-Zamperoli, 24 marzo - 1º luglio 2007), a cura di A. Marchi e A. Mazzacchera, Skira, Milano 2007, pp. 41-57, ISBN 978-88-6130-350-8</ref>.
Esiste uno speciale rapporto tra Cagli i Montefeltro e la città di Urbino. Il 24 dicembre 1375 il conte [[Antonio II da Montefeltro|Antonio da Montefeltro]], con le armi della lega fiorentino-viscontea rientrava in Urbino e n'era "gridato" signore. Ma, scrive Gino Franceschini (''Documenti e Regesti'', Urbino, 1982, pp. IV-V), "non bastava essere 'gridato' signore, bisognava avere la capacità di divenirlo [...]. Nell'alleanza del febbraio 1376 le città di Urbino e di Cagli partecipavano al patto col Signore su piede di uguaglianza come compartecipi agli impegni ed agli oneri stipulati da lui, mentr'egli agiva a nome delle terre che gli ubbidivano quale 'dominus' e capo delle milizie". Era nato lo Stato di Urbino che registra una rilevante svolta politica a seguito del considerevole accrescimento territoriale generato dall'acquisizione di Gubbio avvenuta poco dopo: nel 1384.
Furono soprattutto le manifatture, consistenti in particolare nella lavorazione dei panni di lana e più tardi della seta e nella concia delle pelli, che sviluppatesi notevolmente sotto i duchi d'Urbino sostennero la forte crescita economica della città e conseguentemente costituirono la base per quello culturale, al quale presero parte anche grandi artisti attivi presso la Corte urbinate o uomini di governo a quella legati.
La devoluzione del ducato d'Urbino allo [[Stato Pontificio]], del 1631, comporta per Cagli l'inserimento in uno Stato dove le Marche dovranno votarsi principalmente all'agricoltura cerealicola, strategia economica che essendo poco remunerante per le aree appenniniche avrebbe, infine, comportato, a partire dal Settecento, un arretramento economico sempre più consistente delle stesse.
Nel 1781 il territorio di Cagli fu colpito da un terremoto che causò la morte di 300 persone<ref>{{Cita web|url=https://fondazionecarifano.it/studio-metauro/terremoto_cagli|titolo=TERREMOTO DI CAGLI DEL 3/06/1781}}</ref>
L'[[Unità d'Italia]], se da un lato accende gli animi anticlericali che vagheggiano un progresso a portata di mano trovando in loco validi spunti nella costruzione della ferrovia Fano-Fabriano-Roma (distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]] e mai più ricostruita) e del teatro comunale, dall'altro apre il capitolo delle spoliazioni dei monasteri prima e delle confraternite dopo, i cui beni demaniali servirono per l'ammodernamento del Regno. La politica della monarchia sabauda, a differenza di quella pontificia precedente che aveva lasciato ampia autonomia ai comuni, avrebbe ben presto mostrato il volto del "piemontesismo" anche nelle Marche vanificando, con il compimento dell'unificazione amministrativa del 1865, i disegni di decentramento.
Durante la prima guerra mondiale morirono 270 soldati, nella seconda guerra mondiale caddero 120 soldati e 26 partigiani perirono nella guerra di liberazione<ref>{{Cita web|url=https://www.pietredellamemoria.it/pietre/parco-della-rimembranza-di-cagli-pu/|titolo=4308 - Memoriale ai Caduti di Cagli nelle guerre mondiali}}</ref>
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel periodo dell'occupazione tedesca e della [[Repubblica Sociale Italiana]], nel territorio del Comune di Cagli trovarono rifugio e protezione alcune famiglie di profughi ebrei, italiane e straniere. In quest'opera di solidarietà, che coinvolse molti abitanti del luogo, si distinsero in particolare la famiglia Alessandri, proprietaria di una pensione sul Monte Petrano, la famiglia Virgili nella frazione di Secchiano, e la madre superiora del Convento di san Nicolò, suor Nicolina Baldoni (con l'approvazione del vescovo mons. [[Raffaele Campelli]]). L'11 febbraio 1992, l'Istituto [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]] ha conferito l'alta onorificenza dei [[Giusti tra le nazioni]] ai coniugi Virgilio e Daria Virgili e alle loro figlie Gianna e Mercedes e, il 29 febbraio 2004, a Spartaco Alessandri e sua madre Mimma Alessandri.<ref>Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, ''I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45'' (Mondadori: Milano 2006), pp.9-10,88-89.</ref>. Qualche anno prima la stessa alta onorificenza era stata conferita al cittadino onorario card. [[Pietro Palazzini]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/cagli-non-dimentica-i-salvatori-degli-ebrei-jr77jicj|titolo=Cagli non dimentica i salvatori degli ebrei}}</ref>
Il 22 agosto 1944, durante la seconda guerra mondiale, il territorio di Cagli fu teatro di un eccidio di 38 uomini inermi da parte delle truppe Naziste<ref>{{Cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/strage-fatta-dai-nazisti-cagli-non-dimentica-mai-bc6d029b|titolo=Strage fatta dai nazisti: Cagli non dimentica mai}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Cagli,%2021.06.1944.pdf|titolo=Episodio di Cagli, 21.06.1944}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.provincia.pu.it/novita/visualizza/contenuto/a-cagli-venerdi-22-doppio-appuntamento-sulla-grande-guerra|titolo=A Cagli venerdì 22 doppio appuntamento sulla Grande Guerra}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Paravento,%20Cagli,%2019.06.1944.pdf|titolo=Episodio di Paravento, Cagli, 19.06.1944}}</ref>
Nel 2022 il territorio fu colpito dall'alluvione che devastò le Marche<ref>{{Cita web|url=https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/cronaca-meteo---alluvione-marche--cagli--la-devastazione-dal-drone--l-acqua-fino-al-primo-piano-case---video-642676|titolo=Cronaca meteo - Alluvione Marche. Cagli, la devastazione dal drone: l'acqua fino al primo piano case -video}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilducato.it/2024/02/20/alluvione-ponte-romano-cagli-cantiano-regione-in-arrivo-schede-progetto/|titolo=Alluvione, ponte romano Cagli – Cantiano, Regione: in arrivo schede progetto}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nonsoloflaminia.it/index.php/2022/09/20/cagli-alluvione-il-punto-della-situazione-aggiornato-a-ieri-sera/|titolo=Cagli, alluvione: il punto della situazione aggiornato a ieri sera}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.centropagina.it/pesaro/alluvione-2022-cagli-68-milioni-nuovo-sistema-fognario/|titolo=Alluvione 2022, a Cagli 6,8 milioni per il nuovo sistema fognario}}</ref>
=== Simboli ===
[[File:Stemma Comune di Cagli - corona marchionale -.jpg|thumb|Stemma vigente del Comune di Cagli]]
Con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] datato 20 febbraio 1935<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1161 |titolo= Cagli |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref> lo Stato italiano ha riconosciuto per Cagli l'uso del suo antico stemma così descritto:
{{citazione|Di rosso, al [[Scaglione (araldica)|capriolo]] d'argento, accompagnato da tre [[Palla (araldica)|palle]] d'oro, due in capo ed una in punta.}}
Lo stemma con il solo scaglione (nel decreto definito capriolo) d'argento su campo rosso è già ben documentato fin dai tempi dell'imperatore [[Federico II di Svevia]]. L'inserimento delle tre palle d'oro per tradizione avvenne in omaggio ai [[de Medici]] di [[Firenze]] nel tempo in cui ebbero il governo dello Stato d'Urbino sottratto ai [[Della Rovere]] per volontà del pontefice [[Leone X]].
Sempre per tradizione il motto che attornia l'arma comunale è la diretta conseguenza della distruzione della città del 1287 e della sua rifondazione del 1289. Questo spiega, in effetti, il senso di tale motto che recita ''Callium fide et concordia sibi superstes''.
[[File:Cagli - Stemma comunale antico dagli Statuti del 1589 - stemma -561.jpg|thumb|left|Stemma antico non più in uso del Comune, tratto dagli Statuti del 1589]]
Ma proprio a seguito della rifondazione avvenuta sotto l'alta protezione e guida di [[papa Niccolò IV]], la città nuova fu ribattezzata col nome di Sant'Angelo Papale ed assunse nel suo stemma a figura intera san Michele arcangelo d'oro di norma con la bilancia (sulla mano sinistra) e la spada (sulla destra) in atto di calpestrae la figura del demone alato in verde, su fondo azzurro. Il Buroni riteneva che di questo stemma vi erano alcuni esemplari su monete del XVII secolo con la sigla "S.P.Q.C" ossia ''Senatus Populusque Callensis''.
Nella lettura popolare le tre palle sono reinterpretate come i tre monti (Catria, Petrano e Nerone) che delimitano parte del territorio del comune di Cagli mentre lo scaglione diventa la confluenza dei fiumi Bosso e Burano che stringe il pianoro su cui la città è stata rifondata nel 1289.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di giallo che sono i colori della città, nell'abbinamento che figura anche nelle bolle di [[papa Niccolò IV]] riguardanti la traslazione e rifondazione di Cagli.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Cagli - Basilica Cattedrale - maggio 2011.jpg|thumb|Basilica Cattedrale. Facciata e campanile]]
[[File:Cagli - Chiesa di San Francesco - Campanile ed abside - 2009.jpg|thumb|Chiesa di San Francesco]]
[[File:Cagli - Chiesa di San Filippo - luglio 2010 -.jpg|thumb|Chiesa di San Filippo]]
[[File:Cagli - Chiesa di Sant'Angelo Minore - 2009.jpg|thumb|Chiesa di Sant'Angelo minore, l'Altar maggiore]]
[[File:Cagli - Chiesa di Santa Chiara - anno 2008 - 025.jpg|thumb|Chiesa di Santa Chiara]]
==== Architetture religiose urbane ====
* [[Concattedrale di Cagli|Basilica Concattedrale di Cagli]]
* [[
* [[Chiesa di San Domenico (Cagli)|Chiesa di San Domenico]], con, all'interno, la [[Cappella Tiranni]]
* [[Chiesa di San Filippo (Cagli)|Chiesa di San Filippo]]
* [[Chiesa di San Francesco (Cagli)|Chiesa di San Francesco]]
* [[Chiesa di San Nicolò (Cagli)|Chiesa di San Nicolò]], e convento
* Chiesa di San Pier Damiani
* Chiesa di San Pietro, e monastero
* Chiesa di Sant'Andrea
* [[Chiesa di Santa Chiara (Cagli)|Chiesa di Santa Chiara]]
* Chiesa di Santa Croce
* [[Chiesa di Santa Maria della Misericordia (Cagli)|Chiesa di Santa Maria della Misericordia]]
* Oratorio di San Geronzio a Campo ventoso
* [[Chiesa di San Giuseppe (Cagli)|Oratorio di San Giuseppe]]
* [[Chiesa di Sant'Angelo Minore|Oratorio di San'Angelo Minore]]
* Oratorio di Sant'Antonio da Padova
* Oratorio di Sant'Emidio
==== Architetture religiose ''extra muros'' ====
* [[Abbazia di San Pietro di Massa]]
* [[Abbazia di Santa Maria Nuova]]
* Chiesa di San Cristoforo di Montegherardo
* Chiesa di San Cristoforo in Isola
* Chiesa di San Geronzio del convento dei Cappuccini
* Chiesa di
* Chiesa di San Martino di Castellonesto
* Chiesa di San Martino di Montepaganuccio
* Chiesa di San Michele Arcangelo di Cerreto
* Chiesa di San Michele Arcangelo di Paravento o Sortecchio
* Chiesa di San Severo di Smirra
* Chiesa di San Silvestro di Montescatto
* Chiesa di San Vitale di Castiglione dei Siccardi
* Chiesa di San'Angelo in Maiano
* Chiesa di Santa Barbara in Venzano
* Chiesa di Santa Maria ad Nives di Tarugo
* Chiesa di Santa Maria in Val d'Abisso
* Chiesa Sacro Cuore di Gesù di Pianello
* Chiesa San Donato dei Pecorari
* Chiesa
* Chiesa San Giovanni in Offaga
* Chiesa San Lorenzo di Carda o della Colombaia
* Chiesa Santi Gervasio e Protasio di sanguineto
* Chiesa Santi Nicolò e Cristoforo di Secchiano
* Chiesa Santi Quirico e Giulietta di Pievarella
* Pieve dei Santi Simone e Giuda di Acinelli
* Pieve di San Bartolomeo di Drogo
* Pieve di San Fiorano di Pietrafitta
* Pieve di San Paterniano in Maltaro
* Pieve di Sant'Apollinare di Molleone
* Pieve di Santo Stefano di Acquaviva de Figarola
* Pieve Santi Vincenzo e Anastasio di Montepaganuccio
* [[Santuario di Santa Maria delle Stelle]] di Montemartello
=== Architetture civili ===
==== Palazzi ====
[[File:Palazzo Berardi Mochi Zamperoli -Part della facciata principale - 2007.jpg|thumb|Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli - Particolare della facciata principale]]
* Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli. Nel secondo decennio del Seicento il monumentale edificio gentilizio era già indicato come il palazzo di [[Anton Francesco Berardi]]. I [[Berardi (famiglia)|Berardi]], discendenti degli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]], nel XIII secolo con il cardinal [[Berardo Berardi (cardinale)|Berardo Berardi]] avevano svolto un ruolo determinante nella rifondazione della città. Papa Niccolò IV, il francescano [[Girolamo Masci d'Ascoli Piceno]], in virtù dello stretto legame di amicizia con il cardinal Berardi prese a cuore la ricostruzione della nuova città semidistrutta dall'incendio appiccato dai ghibellini. Estinto il casato dei Berardi, il nuovo assetto proprietario è rilevabile anche dalla narrativa della controversia sulla sostituzione della rampa con i due gradini dell'ingresso del Palazzo su piazza San Francesco a causa delle nuove quote. Infatti, nella delibera consiliare comunale del 18 giugno [[1827]] è fatto riferimento a “la Ratta [rampa] che esisteva avanti il Portone del palazzo una volta Berardi ora de' Nobili Signori Fratelli [[Agostini Zamperoli]]”. Successivamente la figlia di Luciano Agostini Zamperoli, di nome Amelia, il 24 settembre [[1849]] contrae matrimonio col nobile Liborio di Sante Mochi. Da quest'ultima unione coniugale discendono i [[Mochi Zamperoli]] i quali nel 1997 hanno ceduto l'intero edificio alla [[Provincia di Pesaro e Urbino]]. Si tratta di uno dei più vasti e preziosi palazzi gentilizi di Cagli eretto su preesistenze medioevali dal ramo più facoltoso dei Berardi. Il livello culturale ed economico dei membri del casato committente spiega la monumentalità di tale fabbricato che costituisce a tutti gli effetti il maggiore e più compiuto esempio di architettura civile seicentesca nella città di Cagli. La parte medievale di notevoli proporzioni inglobata nell'attuale fabbricato era ben visibile sul fronte di via Lapis. Di Anton Francesco Berardi, committente del Palazzo, nel 1639 il [[Bricchi]] scriveva che "con la peritia di belle lettere, e di quasi tutte l'Arti liberali, istitutore, e conservatore d'una nobile e dotta Accademia, quale d'ogni mese tiensi nel suo adorno Palagio di sua architettura fatto". Ma il Palazzo dovette positivamente risentire anche del fatto che nel Settecento fu abitato dall'architetto Anton Francesco junior al quale vanno ricondotte nel Settecento numerose e importanti fabbriche spesso in collaborazione col Murena che opera a stretto contatto con il [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]]. Nella prima metà dell'Ottocento, sotto gli Agostini-Zamperoli, furono realizzati ulteriori lavori diretti da [[Michelangelo Boni]], allievo del [[Giuseppe Valadier|Valadier]], e dei quali da nota il Maestrini quando assegna proprio al Boni "Ristauri interni ed esterni del Palazzo Agostini Zamperoli". L'ampio fronte principale del palazzo è articolato dalla presenza di un grande portale in pietra corniola sormontato da un balcone, che colpisce per le sue dimensioni. Le finestre della facciata principale sono riccamente ornate con grandi mascheroni e ghirlande. Tutte le sale del piano nobile hanno volte in buona parte a padiglione. La più interessante è quella lunettata con stucchi ed affreschi secenteschi da tema muliebre nei quali è riscontrabile un'eco baroccesca. I numerosi affreschi, in particolare quelli seicenteschi tanto del piano nobile quanto del pianterreno (mai studiati nel corso del Novecento per l'impossibilità di accedere al Palazzo), i portali, i camini marmorei e la felice architettura dell'intero complesso fanno di tale edificio uno straordinario fabbricato monumentale. Il Palazzo, il cui restauro è pressoché concluso, sarà sede del Polo Bibliotecario e Archivistico della città di Cagli.
* Palazzo Felici. I Felici, che discendono dai [[Bandini (famiglia)|Bandini]] originari di [[Lucca]], si erano stanziati a [[Piobbico]] con Corrado intorno al 1330. A fare tale affermazione è il celebre medico e naturalista [[Costanzo Felici]], che chiudeva i suoi giorni a Pesaro il 15 febbraio 1585 senza lasciare alcuna discendenza maschile in quel castello. Delle figlie sposate, nate dal matrimonio con Virginia [[Brancorsi]] di [[Rimini]], Emilia si era unita al medico [[Fabrizio Simoncelli]] di Cagli. Nonostante le varie unioni matrimoniali che vi erano state fin dal XV secolo tra i Felici e nobili cagliesi, il primo ramo che prende residenza stabile in Cagli è tuttavia quello di Fabrizio II Felici. Di tale famiglia, composta di giuristi e uomini d'arme di spicco, se ne ha una descrizione da un atto comunale cagliese del 6 giugno 1640, con il quale si attesta "che le famiglie de Signori Felici e Berardi di questa Città sono antichissime, e nobilissime per le quali qualità hanno sempre goduti tutti gli honori, et essercitate quelle cariche solite à darsi à maggiori, in riguardo delle loro nascite". Il palazzo, stando alla'' Mappa della Città di Cagli'' del 1858, era passato in proprietà ai Romiti dai Felici Giunchi. Solo in seguito parte di tale edificio divenne proprietà dei [[Balloni (famiglia)|Balloni]]. L'altra parte del palazzo venne acquisita dal nobiluomo Lorenzo Mochi figlio di Onesto di Sante, con atto notarile del 1926. L'edificio gentilizio si presenta imponente con un ampio giardino posizionato nella parte retrostante. Nel timpano di uno dei più elaborati portali della città è lo stemma dei Felici. Nel grande salone galleria sono in particolare due grandi stemmi che testimoniano l'unione matrimoniale di un Felici con una nobildonna discendente dei Berardi e dei [[Giunchi di Urbino]] e dei Marcelli. Nel piano di rappresentanza del palazzo le sale che si susseguono sono sormontate da ampie volte a padiglione decorate.
* Palazzo pubblico. Piazza Matteotti, l'antica piazza Maggiore, risulta dominata dalla severa mole medioevale del Palazzo pubblico da sempre sede della magistratura cittadina. L'edificio, al quale fu accorpato il palazzo del Podestà, fu donato nel 1476 dal comune di Cagli al duca Federico da Montefeltro il quale ebbe a commissionare, a Francesco di Giorgio Martini i lavori di trasformazione che, mai completati, gli conferirono l'aspetto attuale. Di questo periodo è lo spostamento al livello di calpestio dell'antico ingresso fortemente rialzato, l'abbattimento della merlatura e l'erezione di un'ampia loggia della quale restano solo i peducci nonché la partizione interna degli spazi del pianterreno. Il fronte principale è dominato dal campo dell'orologio datato 1575, opera dei lapicidi cagliese Scipione e Giambattista Finale. A lato dell'odierno disadorno ingresso sono delle unità di misura (canna, braccio e piede) alle quali si affianca il tronco scavato di colonna all'interno del vestibolo, datato 1548. Nella lunetta della parete di fondo è l'affresco, databile 1536, della ''Madonna col Bambino, San Michele Arcangelo e San Geronzio'' attribuito al pittore cagliese [[Giovanni Dionigi]]. Verso l'esterno, il passaggio ricavato al di sotto dell'affresco, è impreziosito da un prezioso portale quattrocentesco con, a bassorilievo, i simboli federiciani. Da qui si accede al cortile, al centro del quale è la scultura contemporanea Ordine cosmico di [[Eliseo Mattiacci]], che consente, tramite lo scalone incompiuto, di salire alle carceri oppure di accedere al [[Museo Archeologico e della Flaminia]] sistemato negli spazi del duecentesco palazzo del Podestà. Al centro di Piazza Matteotti è la fontana eseguita nel 1736 da Giovanni Fabbri su disegno del cagliese Anton Francesco Berardi collaboratore di quel [[Carlo Murena]], che subentrò al Vanvitelli nelle fabbriche della città dorica.
* Palazzo Preziosi Brancaleoni. Il palazzo fu commissionato dal giureconsulto [[Luca Preziosi]] che oltre ad operare nell'università degli studi di [[Siena]] e [[Padova]] è nel 1471 in [[Firenze]] a servizio della Repubblica. Amico di [[Bernardino da Siena|San Bernardino]], fu ritratto con il Santo in un affresco andato perduto. Sul finire del Settecento il palazzo era di proprietà dei Loreti dei quali Giuseppe sposava nel 1810 Virginia sorella di [[Pio IX]], il quale nel viaggio per partecipare al conclave, che lo avrebbe elevato al trono di Pietro, ebbe a soggiornare in Cagli. Congedandosi dal cognato che formulava espressioni augurali, il cardinale [[Mastai Ferretti]], scettico rispondeva, “di questo legno si fanno i fusi”. La facciata del palazzo richiama il bugnato rustico del piano terreno del palazzo dello Strozzino a Firenze che [[Palla Strozzi]] fa realizzare negli anni 1425-34 su disegno di [[Michelozzo]]. Il bozzato è qui realizzato a filari di pietra bianca alternati a quelli rosati. La facciata che è corsa da due marcapiani è stranamente priva del coronamento che doveva essere un robusto cornicione. Stando alla descrizione seicentesca del Bricchi il fronte principale recava due sedili il che spiegherebbe la mancanza di un'elaborata fascia di raccordo tra il piano di calpestio e il bozzato.
* Palazzo Tiranni-Castracane. Il fronte principale del cinquecentesco Palazzo Tiranni - Castracane è rimarcato da un robusto cornicione a cassettoni e da un portale rusticato nel cui timpano è lo stemma della [[Santa Casa]] di [[Loreto]] che lo ricevette quale lascito ereditario nel 1590. Fu la Santa Casa, che assolto fino al 1631 l'onere di tenere il palazzo aperto ai duchi d'Urbino, lo cedette nel 1642 ai [[Felici]] ai quali, nel 1646, subentrarono i [[Castracane]]. Al primo piano, oltrepassato il grande portale lapideo con stucchi del Brandani e stemma lapideo posteriore dei Castracane, si accede nel salone d'onore con monumentale camino per la cui alzata in stucco, datata 1571, [[Federico Brandani]] raffigurò, entro il grande riquadro centrale, la Fucina di Vulcano. Alla felice mano del Brandani si deve nel 1555 l'elaborato ornato in stucco di una delle volte del piano nobile con scene tratte dal repertorio antiquariale, come nel caso dei lunghi bassorilievi con Trionfi di Condottieri. Vi sono anche cammei d'intonazione classicheggiante che rappresentano le quattro stagioni, scene mitologiche e complesse allegorie come nell'ovale centrale ove compare la Vittoria alata. Nei due portali Brandani pone le lettere "F E V" che alludono al committente poiché attengono a [[Felice Tiranni]] episcopo urbinate. Del Brandani è pure l'alzata del camino della stanza accanto, privato della caminiera marmorea. Il palazzo è destinato a sede del Museo Civico e del Museo della Diocesi di Cagli.
* Palazzo Luzi Rigi Ruperti<ref>{{Cita web|url=https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-rigi-luperti-e-la-piazza-del-seminario|titolo=PALAZZO RIGI LUPERTI E LA PIAZZA DEL SEMINARIO}}</ref>
* Palazzo Druda <ref>{{Cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=61450|titolo=Druda}}</ref>, è un edificio del 1500 con all'interno un Bed and Breakfast<ref>{{Cita web|url=https://druda.bedsandhotels.com/|titolo=B&B Relais Druda}}</ref>
* Palazzo Boni, è un edificio del 1800<ref>{{Cita web|url=https://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/beni-storici-artistici/scheda/5362.html|titolo=Cagli: Palazzo Boni}}</ref>
=== Architetture militari ===
[[File:Torrok.jpg|thumb|Torrione]]
* [[Castello di Naro in Cagli|Castello di Naro]] sito frazione di Abbadia di Naro, angolo remoto del comune di Cagli. Recentemente ristrutturato e riportato agli antichi splendori dopo secoli di abbandono.
* [[Rocca Torrione]]. Opera autografa del senese [[Francesco di Giorgio Martini]] il [[Rocca Torrione|Torrione]], che si stava costruendo nel [[1481]] insieme con la Rocca romboidale, appartiene al fecondo [[Rocche di transizione|periodo di transizione]], ossia quello nel quale si sperimentavano nuove soluzioni di architettura militare per fronteggiare l'impiego sempre più frequente delle armi da fuoco. Il Torrione si salvò dallo smantellamento della Rocca operato nel [[1502]], prima della seconda invasione del Ducato di Urbino da parte del [[Cesare Borgia|Valentino]]. Ancor oggi è collegato con il suggestivo "soccorso coverto" (lungo camminamento segreto sotterraneo) ai ruderi della Rocca sui quali sorge, dal [[1568]], il convento dei Padri [[Cappuccini]]. Dal Torrione si intravedono la duecentesca porta urbica turrita detta porta Massara, e il vasto monastero di clausura delle domenicane con la chiesa di San Nicolò, profondamente modificata nella prima metà del Settecento e ricca di opere di [[Gaetano Lapis]].
* Memoriale ai caduti delle Guerre Mondiali<ref>{{Cita web|url=https://www.pietredellamemoria.it/pietre/parco-della-rimembranza-di-cagli-pu/|titolo=Memoriale ai Caduti di Cagli nelle guerre mondiali}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/A-Cagli-le-Medaglie-del-1%C2%B0-Conflitto-191129.aspx|titolo=Al Sindaco della città il compito di custodirne la memoria}}</ref>
=== Siti archeologici ===
[[File:Cagli, Ponte Mallio (Via Flaminia) - Marche, Italia - 01.jpg|thumb|Ponte Mallio]]
* Ponte Mallio. Il nome a questo ponte deriva da un'iscrizione ove era citato il personaggio M. Allius. Il manufatto, costruito originariamente in epoca repubblicana, si presenta come una delle opere romane più imponenti di quelle esistenti lungo il tracciato della consolare Flaminia. Il grande fornice centrale ({{M|11,66|u=m}}) è composto da 21 cunei e sormontato da un cordolo aggettante. Risulta in parte ancora interrato come l'altro più piccolo posto dopo la serie dei possenti contrafforti. Tecnicamente il ponte è stato costruito mediante la sovrapposizione a secco di grandi blocchi (superiori anche al metro cubo) in “breccione”, localmente noto come pietra “grigna”, di cui un'antica cava si trova lungo la Flaminia, poco dopo la località [[Foci]]. La parte in conci di pietra corniola, disposti a filari regolari, risale ad un successivo intervento di restauro che si ipotizza sia avvenuto all'inizio dell'epoca imperiale. Il ponte, uno dei più importanti di quelli che si trovano sulla via consolare Flaminia, fu costruito vicino Cagli durante il periodo repubblicano e, sebbene in parte interrato, è quasi completamente intatto, nonostante i secoli e il terremoto del 3 giugno del 1781 che distrusse gran parte della città di Cagli.
== Società ==
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{{Demografia/Cagli}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[ISTAT]] al 1º gennaio 2023 la popolazione straniera residente era di 538<ref>[https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2023&i=STR Dato Istat al 1º gennaio 2023]</ref> persone e rappresentava il 6,8% della popolazione residente. Le comunità straniere più numerose sono:<ref>[https://www.tuttitalia.it/marche/15-cagli/statistiche/cittadini-stranieri-2023/ Dati Istat su tuttitalia.it]</ref>
# [[Romania]], 98 (18,22%)
# [[Marocco]], 96 (17,84%)
# [[Albania]], 73 (13,57%)
# [[Cina]], 70 (13,01%)
# [[Moldavia]], 39 (7,25%)
# [[Ucraina]], 31 (5,76%)
# [[Germania]], 16 (2,97%)
La religione [[Chiesa cattolica|cristiano cattolica]] è maggioritaria tra la popolazione del Comune, ma negli ultimi decenni sono aumentate le altre minoranze, come quelle [[Islam|islamica]] e [[Chiesa ortodossa|cristiano ortodossa]].
In merito alla chiesa cattolica, la città fu sede vescovile a partire dal [[secolo VIII]]. Verso il [[1819]] fu unita ''[[aeque principaliter]]'' con la diocesi di Pergola. Poi dal [[1977]] la diocesi di Cagli-Pergola fu unita ''[[in persona episcopi]]'' con le diocesi di Fano e Fossombrone; che dal [[1986]] si costituì in una [[Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola|diocesi unica]].
===
* Il Palio storico - Giuoco dell'Oca, è una manifestazione d'ispirazione storica e carattere goliardico che si tiene ogni seconda domenica di agosto dedicata al patrono del comune.
* Festa della Pipa, è una manifestazione organizzata dal [[Pipa Club Italia]] che vede all'interno del paese una fiera dedicata al mondo della [[pipa]] con esposizione diretta da parte dei produttori nonché di commercianti. Vengono organizzate conferenze e mostre dedicate all'arte della fabbricazione delle pipe. Si tiene in un weekend solitamente a tarda primavera/inizio estate. Durante il resto dell'anno sono organizzati altri eventi dedicati ai fumatori di pipa. <ref>https://www.festadellapipacagli.it</ref>
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
L'edificio dell'Ospedale "Angelo Celli" è occupato in parte dall'Ospedale di Comunità dell'A.S.T. (Azienda Sanitaria Territoriale) Pesaro - Urbino e in parte è stato dato in concessione al Gruppo Santo Stefano, che vi ha insediato un centro specializzato per la riabilitazione.
== Cultura ==
=== Biblioteche e archivi ===
* Polo Culturale: comprende la Biblioteca, gli Archivi, la Mediateca e la Fototeca<ref>{{Cita web|url=https://www.visitcagli.it/arte-e-cultura/polo-culturale-eccellenza|titolo=Polo Culturale}}</ref>
* Nelle sale Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli, dal 2009 è attivo il CESCO, "Centro di Documentazione del Disegno e Maquette della Scultura Contemporanea".<ref>{{Cita web|url=https://www.visitcagli.it/arte-e-cultura/musei/centro-scultura-contemporanea/|titolo=Centro di Scultura Contemporanea}}</ref>
===
* Museo archeologico e della Flaminia, è situato all'interno del Palazzo Comunale<ref>{{Cita web|url=https://www.visitcagli.it/2019/05/15/presentazione-del-volume-cagli-nel-seicento-anton-francesco-berardi-suo-palazzo/|titolo=Museo Archeologico e della via Flaminia}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Ricerca-Musei/Id/193/CAGLI-Museo-Archeologico-e-della-Via-Flaminia|titolo=Museo Archeologico e della Via Flaminia}}</ref> in cui sono esposti i materiali rinvenuti in varie località della zona di Cagli e databili dalla protostoria all'età romana; una sezione a parte è relativa alla storia delle collezioni di antichità a Cagli (tra le quali è la “Collezione Amatori” costituita da quaranta vasi etruschi e magno-greci). All'interno è custodito anche un frammento di affresco con la testa di ''San Sebastiano'' attribuito a [[Giovanni Santi]] proveniente tradizionalmente dalla [[Chiesa di San Domenico (Cagli)|Chiesa di San Domenico]].<ref>Giulia Spina, ''Giovanni Santi, San Sebastiano,'' in ''Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento'', a cura di Alessandro Delpriori, catalogo di mostra, Perugia, 2016, pagg. 86 - 87.</ref>
* All'interno del Torrione Martiniano del 1481 è attivo il Centro per la Scultura Contemporanea "Torre martiniana", inserito nella più vasta rete dello SPAC (Sistema Provinciale Arte in Rete).
* Museo della pipa<ref>{{Cita web|url=https://www.google.com/search?q=CAGLI+museo+della+pipa&sca_esv=36c71796e17fe0f6&rlz=1C1CHBD_itIT926IT926&biw=1600&bih=773&ei=0-itZv7bB9aJ9u8Pjcvo0Q4&ved=0ahUKEwi-kf6ustiHAxXWhP0HHY0lOuo4FBDh1QMIEA&uact=5&oq=CAGLI+museo+della+pipa&gs_lp=Egxnd3Mtd2l6LXNlcnAiFkNBR0xJIG11c2VvIGRlbGxhIHBpcGEyBRAhGJ8FMgUQIRifBUjkPFCWDFiEOHADeAGQAQCYAXigAfQKqgEEMTEuNLgBA8gBAPgBAZgCEqACsQvCAgoQABiwAxjWBBhHwgINEC4YgAQYxwEYDRivAcICCBAAGAgYDRgewgIIEAAYgAQYogTCAhwQLhiABBjHARgNGK8BGJcFGNwEGN4EGOAE2AEBwgILEC4YgAQYxwEYrwHCAhoQLhiABBjHARivARiXBRjcBBjeBBjgBNgBAcICBhAAGBYYHsICBRAhGKABmAMAiAYBkAYIugYGCAEQARgUkgcEMTQuNKAH7T0&sclient=gws-wiz-serp|titolo=Museo della Pipa}}</ref>
* Museo diocesano<ref>{{Cita web|url=https://www.fanodiocesi.it/museo/|titolo=diocesi di fano fossombrone cagli pergola}}</ref>
=== Teatri ===
[[File:Cagli -
* [[Teatro comunale di Cagli|Teatro comunale]], fu edificato tra il [[1871]] e il [[1876]]<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/marche-musei-monumenti/cagli|titolo=TEATRO COMUNALE DI CAGLI}}</ref>, costruito nel 1871 su progetto di [[Giovanni Santini (architetto XIX secolo)|Giovanni Santini]] da Perugia (cui si devono anche il Teatro Civico di [[Orvieto]] e quello di [[Narni]]) parzialmente modificato dal perugino attivo a Bologna [[Coriolano Monti]].
=== Cinema e Televisione ===
'''Film girati a Cagli'''
* [[Rossini! Rossini!]] (1991), varie scene all'interno del Teatro comunale.
* [[Tutti per uno (miniserie televisiva)|Tutti per uno]] (1999), miniserie televisiva.
* ''[[La banda Grossi - Una storia vera quasi dimenticata]]''<ref>{{cita web|https://www.ilcittadinodirecanati.it/notizie-territorio-marche/42295-prima-assoluta-del-film-realizzato-nelle-marche-la-banda-grossi-ad-urbino-presso-il-cinema-ducale-sabato-15-settembre|titolo=“Prima assoluta” del film realizzato nelle Marche, LA BANDA GROSSI ad Urbino presso il Cinema Ducale, sabato 15 settembre|editore=ilcittadinodirecanati.it|data=14 Settembre 2018|accesso=18 febbraio 2019}}</ref><ref>{{cita web|1=https://cine-studio.it/labandagrossi/|titolo=La Banda Grossi|editore=cine-studio.it|data=|accesso=18 febbraio 2019|dataarchivio=19 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190319091328/https://cine-studio.it/labandagrossi/|urlmorto=sì}}</ref> ([[2018]]).
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune era servito dalla [[stazione di Cagli]], posta lungo la linea ferroviaria [[Ferrovia Urbino-Fabriano|Urbino–Fabriano]], dismessa nel 1944 a causa dei bombardamenti della [[Seconda guerra mondiale]].
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|6 aprile 1946|26 giugno 1949|Giuseppe Pieretti|[[Partito Comunista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|20 giugno 1949|19 novembre 1949|Domenico di Cuonzo||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|4 dicembre 1949|27 maggio 1951|Otello Cini|[[Partito Comunista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno 1951|6 novembre 1960|Luigi Arduini|[[Partito Comunista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|18 dicembre 1960|3 agosto 1968|Lorenzo Paganucci|[[Democrazia Cristiana]]||}}
{{ComuniAmminPrec|3 agosto 1968|7 giugno 1970|Augusto Marzani|[[Democrazia Cristiana]]||}}
{{ComuniAmminPrec|20 luglio 1970|8 maggio 1971|Francesco Lupatelli|[[Partito Comunista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|15 maggio 1971|27 luglio 1982|Mario Calagreti|[[Partito Comunista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|3 settembre 1982|30 dicembre 1983|Maurizio Mancinelli|[[Partito Comunista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|5 marzo 1984|11 maggio 1988|Gabriele Marchetti|[[Partito Socialista Italiano]]||}}
{{ComuniAmminPrec|23 maggio 1988|13 luglio 1990|Vincenzo Mei|[[Democrazia Cristiana]]||<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|13 luglio 1990|8 gennaio 1991|Alessandro Biscaccianti|[[Partito Socialista Italiano]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|9 gennaio 1991|19 agosto 1993|Luigi Minardi|[[Partito Comunista Italiano]] poi [[Partito Democratico della Sinistra]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|19 agosto 1993|23 aprile 1995|Stefano Cordella|[[Partito Democratico della Sinistra]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile 1995|13 giugno 1999|Stefano Cordella|[[Partito Democratico della Sinistra]] poi [[Democratici di Sinistra]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno 1999|12 giugno 2004|Domenico Papi|[[Democratici di Sinistra]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno 2004|7 giugno 2009|Domenico Papi|[[Democratici di Sinistra]] poi [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|8 giugno 2009|25 maggio 2014|Patrizio Catena|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio 2014|26 maggio 2019|Alberto Alessandri|[[Lista civica|Insieme per cambiare]] ([[Centro-destra]])||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|27 maggio 2019|10 giugno 2024|Alberto Alessandri|[[Lista civica|Cagli futura]] ([[Centro-destra]])||<ref>{{cita web|https://elezioni.repubblica.it/2019/elezioni-comunali/marche/cagli|titolo=Risultati – Elezioni comune di Cagli|editore=repubblica.it|data=27 maggio 2019|accesso=28 maggio 2019}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2024]]|''in carica''|Alberto Alessandri|Cagli futura ([[Centro-destra]])|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
*{{Gemellaggio|stato=Stati Uniti|città=Spokane, Washington|anno=2017}}.
*{{Gemellaggio|stato=Cina|città=Longquan|anno=2024}}<ref>{{cita news|autore=L. Diotalevi|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/cagli-stringe-la-mano-alla-citta-gemellata-di-longquan-244e2669|titolo=Cagli stringe la mano alla città gemellata di Longquan|pubblicazione=Il Resto del Carlino|data=2024-04-10|accesso=2024-04-11}}</ref>.
==Sport==
La squadra di calcio cittadina è la Cagliese, fondata nel 1922 e che nei primi anni del XXI secolo ha militato in Serie D. Per la stagione 2025-2026 la squadra, che adotta colori sociali giallo e rosso, milita in Seconda Categoria.
e una squadra di calcio a 5:
*''Pol. C.S.A. Atletic Cagli Calcio A5'' (Serie C2)
C'è poi la Polisportiva Cagli Sport Associati (Pallacanestro, pallavolo, calcio A5, calcio giovanile).
== Curiosità ==
Il 16 novembre 2018 è stato dedicato a Cagli un [[Cratere meteoritico|cratere]] di 28 [[Chilometro|km]] di diametro sul [[pianeta]] [[Marte (astronomia)|Marte]]<ref>{{en}} [https://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/15778 Cagli]</ref>.
== Note ==
<references
== Bibliografia ==
* Antonio Tarducci, ''De' vescovi di Cagli'', Cagli, 1896.
* Antonio Tarducci, ''Dizionarietto biografico cagliese. Cenni storici su 360 cittadini cagliesi'', Cagli, 1909.
* Gottardo Buroni, ''La Diocesi di Cagli (Marche)'', Urbania, 1943.
* [[Pietro Palazzini]], ''Sussidi alla storia del diritto dei secc. XV-XVI. Il testamento di un giureconsulto cagliese Luca de Pretiosis'' in ''Studia Picena''. Fano, 1949.
* Giuseppe Palazzini, ''Le chiese di Cagli'', Roma, 1968.
* Giuseppe Palazzini, ''Pievi e parrocchie del cagliese'', Roma, 1968.
* [[Luigi Michelini Tocci]], ''Eremi e cenobi del Catria'', Cinisello Balsamo, 1972.
* Giovanni Scatena, ''Il torrione di Francesco di Giorgio Martini in Cagli'', Urbania, 1986.
* Alberto Mazzacchera, ''
* Carlo Arseni, ''Immagine di Cagli. Storia raccontata della città dalle origini all'avvento della Repubblica'', Cortona, 1989.
* Gabriele Petromilli, ''Casus 167'' (dal "Decisiones Prudentiales" di frà Prospero Domenico Maroni da Cagli), Edizioni Il Veliero, Pesaro 1993
* Mirco Palmieri, Ermes Maidani, ''Di questo legno si fanno i fusi'', Urbania 1994.
* Austen Henry Layard, ''[[Giovanni Santi]] e l'affresco di Cagli'', a cura di Ranieri Varese, Firenze, 1994.
* {{Cita libro|cognome=Mazzacchera|nome=Alberto|coautori=Benedetta Montevecchi|titolo=[[Gaetano Lapis]]: i dipinti di Cagli|città= Urbania|anno=1994}}
* Alberto Mazzacchera
* {{cita libro|cognome=Mazzacchera|nome=Alberto|altri=Prefazione di [[Vittorio Sgarbi]]|titolo=Il forestiere in Cagli. Palazzi, chiese e pitture di una antica città e terre tra Catria e Nerone|città=Urbania|anno=1997}}
* {{Cita libro|cognome=Paleani|nome=Ernesto|titolo=I bronzi di Coltona|editore=Ernesto Paleani Editore|anno=1998}}
* {{Cita libro|cognome=Paleani|nome=Ernesto|titolo=Il museo civico di Cagli. Storia, ubicazione, inventario|editore=Ernesto Paleani Editore|anno=1998}}
* Alberto Mazzacchera, ''Soppressione degli ordini religiosi e confische dei beni ecclesiastici nella diocesi di Cagli dopo l'Annessione'', in ''Marche e Umbria nell'età di Pio IX e di Leone XIII'', Urbania, 1998.
* Alberto Mazzacchera, ''Cagli'' in ''Palazzi e dimore storiche del Catria e Nerone'', Bari 1998.
* Alberto Mazzacchera, ''Portali gentilizi a Cagli'', Urbania, 1999.
* {{Cita libro|cognome=Paleani|nome=Ernesto|titolo=
* {{Cita libro|cognome=Paleani|nome=Ernesto|titolo=Secchiano di Cagli.
* {{Cita libro|cognome=Paleani|nome=Ernesto|titolo=
* Ulrico Agnati, ''Per la storia romana della provincia di Pesaro e Urbino'', Roma 1999
* Alberto Mazzacchera, ''Origine e soppressione del Monte di Pietà di Cagli'' in ''Monti di Pietà, finanza locale e prestito ebraico nelle Marche in età moderna'', Urbania, 2000.
* Louis Rulleau, Serge Elmi et Bruno Thévenard, ''Geologie et paleontologie des dépots ferrugineux du Toarcien et de l'Aalénien aux environs de Lyon ''. Documents des Laboratoires de Géologie Lyon, Université Claude Bernard, n. 154, 2001.
* Alberto Mazzacchera, ''Immagine del Cristo Morto. Foto del Venerdì Santo di Cagli di Alessandro Adami'' 2004.
* Ettore Baldetti, ''Documenti del Comune di Cagli. Regesti I 1. La città antica (1115-1287)'', Urbania, 2006. ISBN 88-7663-371-5.
* Alberto Mazzacchera, ''La Rocca e il Palazzo Pubblico del duca Federico da Montefeltro. Nuovi documenti e riflessioni sulle fabbriche di Francesco di Giorgio a Cagli'' in ''Contributi e ricerche su [[Francesco di Giorgio Martini]] nell'Italia centrale'', Urbania 2006.
* Alberto Mazzacchera, ''Una città per la chiesa di San Francesco. Il caso della traslazione di Cagli voluta da [[papa Niccolò IV]]'' in ''Arte francescana tra Montefeltro e papato 1234-1528'', Ginevra-Milano, Skira, 2007. ISBN 978-88-6130-350-8.
* Ernesto Paleani, Giuseppe Palazzini, Pietro Palazzini. ''Pievi, parrocchie, chiese, oratori nella Diocesi di Cagli dalle origini ai nostri giorni. (Apecchio, Cagli, Frontone, Pergola, Piobbico)'', Tomo I, Apecchio, 2008.
* Gabriele Presciutti, Maurizio Presciutti, Giuseppe Dromedari, ''Pianello di Cagli Viaggio nella storia di una vallata'', Urbino 2010. ISBN 9788891138170 (Ebook ISBN 9788891142542)
* [[Eliseo Mattiacci]], Alberto Mazzacchera, Luigi Sansone, a cura di, ''Il Centro per la Scultura Contemporanea Torre Martiniana nel Torrione della Rocca di Cagli'', Fusignano, Danilo Montanari Editore, 2012. ISBN 978-88-87440-93-5.
* Gabriele Presciutti, Maurizio Presciutti, Dromedari Giuseppe, ''Il corridoio bizantino al confine tra Marche e Umbria'', Pesaro 2014, ISBN 9788891141491 (Ebook ISBN 9788891146373)
* Gabriele Presciutti, Maurizio Presciutti, Dromedari Giuseppe, ''Il terremoto di Cagli del 3 giugno 1781 - Cronache dagli archivi'', Pesaro 2016, Ebook ISBN 9788892615359
==Voci correlate==
*[[Acquaviva (Cagli)]]
*[[Arnolfo di Cambio]]
*[[
*[[Corrado Cagli]]
*[[Francesco di Giorgio Martini]]
*[[Giovanni Santi]]
*[[Italo de Feo]]
*[[Provincia di Pesaro e Urbino]]
*[[Niccolò IV]]
*[[Pianello (Cagli)]]
*[[
*[[Timoteo Viti]]
*[[Vittorio Sgarbi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Pesaro e Urbino}}
{{Stati italiani dal 1156 al 1454}}
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