Niceforo I il Logoteta: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome = Niceforo I il Logoteta
|immagine = Solidus-Nicephorus_I_and_Staraucius-sb1604.jpg
|legenda = [[Solido (moneta)|Solido]] rappresentante l'imperatore Niceforo I e suo figlio [[Stauracio]]
|titolo = [[Imperatori bizantini|Basileus dei Romei]]
|inizio regno = 31 ottobre [[802]]
|fine regno = 26 luglio [[811]]
|predecessore = [[Irene d'Atene|Irene]]
|successore = [[Stauracio]]
|data di nascita = ?
|luogo di nascita = [[Seleucia Sidera]]
|luogo di morte = [[battaglia di Pliska|Pliska]]
|data di morte = 26 luglio [[811]]
|dinastia = [[Impero bizantino durante la dinastia niceforiana|Niceforiana]]
|consorte =
|figli = [[Stauracio]]<br/>[[Procopia di Bisanzio|Procopia]]
|religione = [[Cristianesimo]]
}}
{{Bio
|Cognome =
|PreData = in [[Lingua greca bizantina|greco medievale]]: {{polytonic|Νικηφόρος Α΄}}, ''Nikēphoros I''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Seleucia Sidera
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Pliska
|GiornoMeseMorte = 26 luglio
|AnnoMorte = 811
|Epoca = 800
|Attività = imperatore
|Nazionalità = bizantino
|FineIncipit = fu [[imperatore bizantino|Basileus dei Romei]] (Imperatore d'Oriente) dall'[[802]]. Dopo aver detronizzato la [[Basilissa (titolo)|basilissa]] [[Irene (imperatrice)|Irene]], della quale era sovrintendente alle finanze e da cui proviene il suo soprannome '''Logoteta''', prese il potere e mantenne il trono fino alla morte
}}
== Ascesa al potere: detronizzazione di Irene d'Atene ==
Quando Irene d'Atene prese il potere a Bisanzio, nominò un patrizio della città di [[Selaucia Sidera|Seleucia Sidera]], Niceforo, suo ministro delle finanze (''[[Logoteta|logothetēs tou genikou]]'', trasl. dal greco: {{polytonic|λογοθέτης τοῦ γενικοῦ}}); seguì la linea dell'imperatrice che, per non perdere popolarità, fece mitigare l'imposizione fiscale, abolendo la tassa cittadina a Costantinopoli (che era molto alta), riducendo i dazi che i mercanti erano tenuti a pagare nei porti di Costantinopoli. Questa politica fiscale, pur garantendo grandissimo consenso ad Irene, danneggiò il sistema erariale bizantino, e Niceforo se ne accorse.
Inoltre a Costantinopoli non piaceva la nuova politica estera avviata dall'imperatrice agli inizi dell'[[802]]. Irene era in trattative con il re dei [[franchi]] [[Carlo Magno]] per organizzare un matrimonio fra i due sovrani; ciò avrebbe permesso di riunire l'[[Impero bizantino|Impero romano d'Oriente]] con il neo-proclamato [[Impero Carolingio]].
Con l'aiuto di alcuni eunuchi di corte e di alcuni patrizi progettò la detronizzazione di Irene, che invece si fidava di lui. Salì al potere con una congiura con cui depose l'imperatrice Irene (802) e fu scelto come imperatore al suo posto il 31 ottobre dell'[[802]].
Mentre Irene si trovava per una villeggiatura nel [[palazzo di Eleuterio]], da lei fatto edificare, i congiurati approfittarono della sua assenza per presentarsi al Sacro Palazzo con ordini contraffatti dell'Imperatrice, che affermavano di nominare imperatore Niceforo affinché le fosse di aiuto nel combattere [[Ezio (eunuco)|Ezio]]<ref name="Dieh87">{{cita|Diehl|p. 87}}.</ref>. I soldati a guardia del palazzo non dubitarono dell'autenticità dell'ordine e consegnarono il palazzo ai congiurati, che sparsero la voce della proclamazione a imperatore di Niceforo I, mentre Irene veniva arrestata e segregata nel Sacro Palazzo<ref name="Dieh87" />.
Il colpo di Stato tuttavia rischiò di fallire: il popolo e il clero erano favorevoli ad Irene e, alla notizia della sua deposizione, insorsero, presentandosi alle porte del Palazzo e pretendendo che Irene fosse restaurata al trono. Ella preferì tuttavia ritirarsi dal governo per evitare ulteriore spargimento di sangue, fidandosi forse pure delle promesse di Niceforo, che prima le avrebbe concesso di stabilirsi nel Palazzo dell'Eleuterio a Costantinopoli, ma poi, anche per paura che l'imperatrice potesse riprendersi il trono come già successo in precedenza, la esiliò prima sulle [[Isole dei Principi]] e poi a [[Lesbo]], dove morì in povertà nell'[[803]].
== Regno ==
=== Politica interna ===
Nei primi momenti del suo regno si trovò a dover combattere con una resistenza interna piuttosto forte, comandata da alcuni generali dell'esercito tra cui i futuri imperatori [[Leone V l'Armeno|Leone V]] e [[Michele II l'Amoriano|Michele II]], ma ne uscì vincitore.
I provvedimenti fiscali intrapresi da Niceforo furono criticati da Teofane che li chiama i "dieci misfatti di Niceforo":<ref>Teofane, AM 6302.</ref>
# costrinse gli abitanti dei
# costrinse gli abitanti dei villaggi a pagare una tassa di 18,5
# l'imposizione di una tassa di due keratia per l'iscrizione nell'elenco dei contribuenti;
# annullò tutti gli sgravi fiscali stabiliti da Irene;
# costrinse i monasteri e
# gli uomini diventati ricchi all'improvviso venivano esaminati dagli ufficiali e oppressi;
# tutti coloro che nei precedenti 20 anni avevano scoperto
# tasse sull'eredità e l'imposizione agli schiavi di una tassa di due nomismata;
# l'imposizione da parte dei soldati dei temi marittimi di comprare della terra "per tassarli";
# costrinse gli armatori di Costantinopoli a contrarre prestiti con lo stato di 12 libbre d'oro con un tasso di interesse di 4 keratia per nomisma (16,66
Analisi critiche moderne dei dieci misfatti hanno portato storici moderni come Ostrogorsky a una rivalutazione di Niceforo.<ref>{{cita|Ostrogorsky|pp. 169-172
Inoltre, anche se l'aumento delle tasse fu gravoso per il popolo, nei fatti l'Imperatore non introdusse nessuna nuova imposta, ma semplicemente annullò gli sgravi fiscali di Irene, che avevano reso la basilissa popolare, ma avevano danneggiato il sistema fiscale bizantino.<ref>{{cita|Ostrogorsky|pp. 165 e 170.}}</ref>
Gli storici moderni infine sottolineano che le deportazioni di abitanti in zone da popolare di coloni romei non avevano nulla di nuovo ma erano già state adottate da Giustiniano II mentre l'imposta sui villaggi, per quanto severa, andava a vantaggio dei ceti bassi e in particolare dei nullatenenti permettendo a un maggior numero di sudditi di entrare, senza costi, nell'esercito ottenendo comunque uno stipendio e al termine del servizio dei poderi.<ref>{{cita|Ostrogorsky|pp. 171-172}}.</ref>
Per questi motivi la sua figura è stata in parte rivalutata dagli storici moderni che sottolinearono la necessità di migliorare l'efficienza dell'apparato fiscale, deteriorato dalla politica di Irene.
Sotto il punto di vista religioso egli seguì le orme dell'imperatrice Irene, restando fedele al culto delle immagini e contrario all'[[iconoclastia]]. Tuttavia la sua politica suscitò sia il risentimento dei monaci (danneggiati dalla sua politica fiscale) sia degli Zeloti, che non avevano approvato la nomina da parte dell'Imperatore del letterato laico Niceforo a patriarca volendo come patriarca il loro capo Teodoro Stilita. La decisione imperiale di riconoscere legittimo il matrimonio tra Costantino VI e Teodota non fece altro che peggiorare i già aspri rapporti tra Imperatore e Zeloti, e questi ultimi finirono per essere perseguitati.
=== Politica estera ===
{{vedi anche|Pax Nicephori|Invasione franca della Venezia|Battaglia di Pliska}}
[[File:50-manasses-chronicle.jpg|miniatura|Sotto: La cattura di Niceforo I dalle forze di Krum. Sopra: Stauracio si ritira coll' esercito.]]
Durante il suo regno riconquistò militarmente vari territori [[Penisola balcanica|balcanici]] occupati precedentemente dagli [[Slavi]] (per lo più il Peloponneso) e condusse una lunga lotta diplomatica con [[Carlo Magno]] per la definizione dei confini tra l'[[Impero bizantino]] e quello [[Impero carolingio|carolingio]], che si concluse con trattati nell'[[803]] e nell'[[812]], decretanti l'assegnazione a [[Costantinopoli]] del [[Ducato di Venezia]] e del littorale della [[Dalmazia]], oltreché d'alcune regioni dell'[[Italia meridionale]] (nella fattispecie la [[Calabria]], il [[Salento]], il tratto costiero della [[Campania]] che dal napoletano va fino all'[[Agro nocerino-sarnese]] e l'area del [[Gargano]] nella [[Puglia]] settentrionale) e le isole maggiori ([[Sicilia]], [[Sardegna]] e [[Corsica]]), mentre a [[Carlo Magno]] rimasero invece [[Roma]], [[Ravenna]], la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]], l'Italia settentrionale e l'Istria, oltre all'interno della Dalmazia.
Sull'altro fronte
Con la morte del califfo nell'[[809]] si ritenne sollevato dal continuare a pagare e poté iniziare una nuova campagna militare contro i Bulgari, che inizialmente si svolse con successo (cattura della capitale bulgara di Pliska), ma che poi si trasformò in una tremenda disfatta: il 26 luglio [[811]] nella [[battaglia di Pliska]] l'esercito bizantino venne massacrato dai Bulgari e Niceforo venne catturato e decapitato. Le cronache narrano che dal teschio di Niceforo I fu tratta una coppa per il re bulgaro [[Krum]].
[[File:51-manasses-chronicle.jpg|miniatura|[[Krum]] festeggia la sua vittoria su Niceforo I.]]
Gli succedette alla guida dell'impero il figlio [[Stauracio]].
== Discendenza ==
Da una consorte il cui nome non è noto, Niceforo I ebbe almeno due figli:
* [[
* [[Procopia di Bisanzio|Procopia]] (circa 770 - dopo l'813), che sposò [[Michele I
==
Niceforo I è citato da Teofilatto dei Leonzi, personaggio interpretato da [[Gian Maria Volonté]], quale antenato della nobile famiglia immaginaria dei Leonzi nel film [[L'armata Brancaleone]] di [[Mario Monicelli]] ([[1966]])
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
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'''Fonti secondarie'''
* {{cita libro|
* {{
* {{cita libro| John Julius | Norwich | Bisanzio | 2000|Mondadori| Milano|
* {{cita libro| Silvia |Ronchey| Lo stato bizantino |2002| Einaudi| Torino|isbn=88-06-16255-1}}
* {{cita libro|Alexander
* {{cita libro|
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| I bizantini in Italia |2004| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro|
* {{cita libro| Alain|Ducellier | Bisanzio (IV-XV secolo) | 2005| San Paolo| Milano|
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Bisanzio e Venezia |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Introduzione alla storia bizantina |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{Cita libro|autore=[[Charles Diehl
* {{cita libro| Giorgio|Ravegnani | Imperatori di Bisanzio | 2008| Il Mulino | Bologna|
== Voci correlate ==
* [[Pax Nicephori]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.wildwinds.com/coins/byz/nicephorus_I-stauracius/i.html|Monete emesse da Niceforo I insieme al figlio Stautacio|lingua=en}}
{{Box successione|carica=[[Imperatori bizantini|Imperatore bizantino]]|immagine=Double-headed_eagle_of_the_Greek_Orthodox_Church.svg|periodo=[[802]]-[[811]]| precedente=[[Irene (imperatrice)|Irene]] | successivo=[[Stauracio]]}}
{{Imperatori bizantini}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Bisanzio|storia}}
[[Categoria:Dinastia niceforiana]]
[[Categoria:Logothetai tou genikou]]
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