Il manifesto: differenze tra le versioni

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{{titoloTitolo minuscolo|il manifesto}}
{{Testata giornalistica
|nome = il manifesto
|logo = Logo Il Manifesto.png
|prezzo = 1,30 € (sabato con ''Alias'': 2,50 €)
|logostato = ITA
|codlingua = it
|paese = {{ITA}}
|lingua = [[lingua italiana|italiano]]
|periodicità = [[quotidiano]] (lunedì escluso)
|genere = generalista
|formato = [[berlineseBerlinese]] <small>a 6 colonne</small>
|fondazione = 23 giugno 1969
|tiratura = 72.863
|tiratura = {{formatnum:32298}}<ref name="adsnotizie.it">{{Cita web|url=https://www.adsnotizie.it/_dati_DMS.asp|titolo=Copia archiviata|accesso=1 marzo 2023|dataarchivio=1 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230301155807/https://www.adsnotizie.it/_dati_DMS.asp|urlmorto=sì}}</ref>
|data-tiratura= marzo 2010
|data-tiratura = dicembre 2022
|diffusione = 21.344
|diffusione = {{formatnum:5602}}<ref name="adsnotizie.it" /> (vendite individuali cartacee giornaliere)
|data-diff = marzo 2010
|data-diff = dicembre 2022
|fondazione = [[23 giugno]] [[1969]]
|inserti-allegati = Alias (sabato, domenica), ''[[Le Monde diplomatique|Le Monde Diplomatique]]'' (mensile), FuoriluogoExtraTerrestre (settimanale)
|sede = Via Bargoni, 8 - [[Roma]]
|proprietà = Cooperativa editoriale
|proprietà = Il Nuovo Manifesto Società Cooperativa Editrice
|politica = [[Comunismo|comunista]]
|direttore = [[Andrea Fabozzi]] (dir. resp.)
|sede = via Bargoni, 8 - [[Roma]]
|vicedirettore =
|direttore = [[Norma Rangeri]]<ref name="norma">{{cita web | url=http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2010/mese/05/articolo/2705/ | titolo=Nuova direzione al "manifesto" | editore= | accesso=04-05-2010}}</ref>
|sito = [https://www.ilmanifesto.it/ www.ilmanifesto.it]
|vicedirettore = [[Angelo Mastrandrea]]
|redattore capo = Marco Boccitto, Giulia Sbarigia, Massimo Giannetti
|sito = http://www.ilmanifesto.it/
|ISSN = 0025-2158
}}
'''''il manifesto''''' è un [[quotidiano]] di[[Quotidiani in Italia|italiano]] d'indirizzo [[comunismo|comunista]] fondato nel 1971 dalla trasformazione dell'omonima rivista da un gruppo di intellettuali dissidenti del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], da cui furono espulsi nel [[1969]].
 
Pur costituendo un riferimento dell'area della [[sinistra (politica)|sinistra]] [[italia]]na, non è organo di partito; in passato lo fu dell'omonimo [[movimento politico]] [[italia]]no di [[estrema sinistra]] attivo dal 1969 al 1974, quando confluì nel [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.sapere.it/enciclopedia/Manif%C3%A8sto.html|titolo=Manifèsto|accesso=18 settembre 2022}}</ref>.
Non è un quotidiano di partito, non avendo aderito a nessun partito o gruppo politico organizzato, pur appartenendo all'area della [[sinistra (politica)|sinistra]] italiana.
 
== Editore ==
Dal [[6 giugno]] [[2008]] è stata rinnovata la grafica che conserva ugualmente le particolari "prime pagine", caratteristiche di questo quotidiano.
Il quotidiano è pubblicato da una [[società cooperativa]] i cui soci sono gli stessi giornalisti e i tecnici addetti alla stampa; tutti i soci hanno lo stesso [[salario|stipendio]]. Per questo spesso non partecipa agli [[Sciopero|scioperi]] dei giornalisti contro gli editori, andando comunque in edicola, ospitando alcune pagine con le ragioni degli scioperanti.
 
== Unicità nella gestione e nel trattamento economico ==
 
Gestito da un collettivo di giornalisti si trova a non avere una proprietà davvero distinta dalla [[redazione]], con giornalisti che sono [[Editore|editori]] di sé stessi.
 
Tutti i lavoratori sono soci della cooperativa, compresi i tecnici addetti alla stampa, e hanno lo stesso [[stipendio]]. Per questo spesso non partecipa agli [[Sciopero|scioperi]] dei giornalisti contro gli editori, andando comunque in edicola, ma ospitando alcune pagine con le ragioni degli scioperanti.
 
== Storia ==
=== Origini ===
{{dx|[[File:Valentino Parlato 1983.jpg|thumb|left|[[Valentino Parlato]] con una copia del giornale, 1983]]}}
Nasce in origine come [[rivista]] politica [[periodico|mensile]], diretta da [[Lucio Magri]] e da [[Rossana Rossanda]], ed edito da [[Edizioni Dedalo]].
 
Alla redazione del primo numero<ref>{{cita web|url=http://www.nelvento.net/archivio/68/manifesto/manif.htm|titolo=primo numero del Manifesto|accesso=9 novembre 2023|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304224442/http://www.nelvento.net/archivio/68/manifesto/manif.htm|urlmorto=sì}}</ref>, uscito il 23 giugno 1969 con una tiratura di {{formatnum:75000}} copie partecipano [[Luigi Pintor]], [[Aldo Natoli]], [[Valentino Parlato]], [[Luciana Castellina]], [[Lidia Menapace]], [[Ninetta Zandegiacomi]] e [[Michele Rago]]. La veste grafica è curata da [[Giuseppe Trevisani]], il prezzo della copia era di 50 lire e vendette {{formatnum:30000}} copie<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2017/05/02/news/addio_a_valentino_parlato_fu_tra_i_fondatori_del_manifesto_-164429751/ Addio a Valentino Parlato, il comunista eretico che fondò Il Manifesto]</ref>.
=== Le origini ===
 
Il periodico nasce dalla componente maggiormente "a sinistra" del [[Partito Comunista Italiano]] che con [[Pietro Ingrao]] aveva sostenuto nel corso dell'XI congresso alcune battaglie per la democrazia interna al partito e sollevato la questione del "modello di sviluppo" in contrapposizione alla componente "moderata" del partito, capeggiata da [[Giorgio Amendola]].
Nasce in origine come [[rivista]] politica [[Periodico (stampa)|mensile]], diretta da [[Lucio Magri]] e da [[Rossana Rossanda]]. Alla redazione del [http://www.nelvento.net/archivio/68/manifesto/manif.htm primo numero], uscito il [[23 giugno]] [[1969]] con una tiratura di 75.000 copie per le ''[[Edizioni Dedalo]]'' di Raimondo Coga, con sede a [[Bari]], partecipano [[Luigi Pintor]], [[Aldo Natoli]], [[Valentino Parlato]], [[Luciana Castellina]] e [[Ninetta Zandegiacomi]]. La veste grafica è curata da [[Giuseppe Trevisani]].
 
L'idea di dare vita a una pubblicazione autonoma risale all'estate del [[1968]] e viene congelata in vista del XII congresso del PCI, dove, peraltro, Pintor, Natoli e Rossanda non avevano votato in [[Comitato centrale]] le tesi.
Il periodico nasce dalla componente più "a sinistra" del [[Partito Comunista Italiano]] (PCI) che con [[Pietro Ingrao]] aveva sostenuto nel corso dell'XI congresso alcune battaglie per la democrazia interna al partito e sollevato la questione del "modello di sviluppo" in contrapposizione alla componente più "moderata" del partito, capeggiata da [[Giorgio Amendola]].
 
La rivista assume posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del partito (in particolar modo rispetto all'[[invasione della Cecoslovacchia da parte del Patto di Varsavia]], con l'[[editoriale]] uscito nel secondo numero intitolato "Praga è sola") che ne chiede la sospensione delle pubblicazioni.
L'idea di dare vita a una pubblicazione autonoma risale all'estate del [[1968]], ma viene congelata in vista del XII congresso del PCI, dove, peraltro, Pintor, Natoli e Rossanda non avevano votato in [[Comitato centrale]] le tesi.
 
La rivistaCommissione assumeCentrale posizionidi inControllo contrastoe conil laComitato linea maggioritariacentrale del partitoPCI (inil particolar24 modonovembre rispetto1969, relatore all'[[Primavera di Praga|invasioneAlessandro sovieticaNatta]]<ref>"I risultati della [[Cecoslovacchia]],votazione consono l'[[editoriale]]stati uscitoi nelseguenti: secondotre numerocontrari intitolato(Natoli, "[[Praga]]Pintor, èRossanda), sola"tre astenuti (Chiarante, Lombardo Radice, Luporini), chetutti negli chiedealtri lahanno votato a sospensionefavore delle pubblicazioniconclusioni di Natta. IlSergio ComitatoGaravini, centraleassente delal PCImomento del [[24voto, novembre]]ha successivamente inviato una lettera nella quale dichiara che, se fosse stato presente, si sarebbe astenuto": [[1969]http://fondazionepintor.net/rivista/eresiacomunista/#sthash.dezVFrgy.dpuf Un'eresia comunista] delibera.</ref>, deliberano la radiazione per Rossana Rossanda, Luigi Pintor e Aldo Natoli con l'accusa di "frazionismo". Successivamente viene adottato un provvedimento amministrativo per [[Lucio Magri]] e non vengono rinnovate le iscrizioni perdi Valentino Parlato e Luciana Castellina; mentre [[Massimo Caprara]] (dalgià 1944segretario di Togliatti, ex sindaco di Portici e deputato del PCI per 20quattro anni,legislature) segretarioviene personaleanch'esso radiato a Napoli con lo scarto di [[Palmiropochi Togliatti|Togliatti]]),voti Valentinoal Parlatotermine edi Lucianaun'accesissima Castellinaseduta del Comitato cittadino.
 
=== La fondazioneFondazione ===
{{Partito politico
|nome = Manifesto
|logo = Il Manifesto.png
|leader = [[Luigi Pintor]], [[Aldo Natoli]], [[Rossana Rossanda]]
|stato = ITA
|fondazione = 1972
|dissoluzione = 1974
|confluito in = [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]]
|sede = Roma
|ideologia = [[Comunismo]]<br/>[[Marxismo]]<br/>[[Socialismo rivoluzionario]]
|collocazione = [[Sinistra radicale]]
|seggi1 = {{Seggi|5|630|P}}
|testata = ''il manifesto''
}}
 
''il manifesto'' si costituisce, quindi, come formazione politica con una piccolaun'esigua rappresentanza [[Parlamento della Repubblica Italiana|parlamentare]] (Natoli, Pintor, Rossanda ai quali si aggiungono [[Massimo Caprara]] e [[Liberato Bronzuto]]). Nel settembre del [[1970]] (la tiratura sarà di 60.000{{formatnum:60000}} copie) vengono proposte le tesi per il comunismo nelle quali viene avanzata una piattaforma politica per l'unità della [[sinistra rivoluzionaria]] e si caldeggia la costituzione di una forza politica. Si intensificano, inoltre, le relazioni con [[Potere operaioOperaio]] con il quale la formazione ''del ''manifesto'' tieneorganizza un congresso nel febbraio [[1971]]: si dovrebbe sancire l'unificazione tra le due forze, ma si chiudesfociata invece conin una rottura.
 
ConLa la trasformazionerivista in quotidianoforma di periodico esce 18 volte (avvenutatra ilcui [[28sei aprile]]numeri [[1971]]doppi), con discontinuità fino alla nascita del quotidiano «''il manifesto''», il 28 aprile 1971. Con questa trasformazione il gruppo si costituisce anche come struttura politica alle elezioni del [[VIElezioni Legislaturapolitiche dellain RepubblicaItalia Italianadel 1972|elezioni politiche del 1972]], presentando una propria lista alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] e invitando a votare il PCI al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Un risultato elettorale modesto (0,67%) ma non lontanissimo dal raggiungere il quorum nel Lazio (32.&nbsp;000 voti pari al 1,2%; il capolista, [[Pietro Valpreda]], ottenne 11.605 preferenze<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/candidati.php?tpel=C&dtel=07/05/1972&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=19&levsut1=1&ne1=19&es0=S&es1=S&ms=S&ne=19&nlg=9&ts=C&ccp=389 Archivio storico delle elezioni] sul sito del [[Ministero dell'interno]]</ref>) e quindi l'ingresso in parlamento .
[[File:Paolo Sollier - Il Manifesto.jpg|thumb|left|Il calciatore [[Paolo Sollier]], noto per la sua militanza politica in [[Avanguardia Operaia]], mentre sfoglia una copia de ''il manifesto'' nel 1975]]
Nel 1974 si unifica con il [[Partito di Unità Proletaria]] (PdUP), fondando il [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]]. Già nel gennaio 1977, però, la componente ex-PdUP esce dal partito, essendo gli ex ''manifesto'' più orientati verso il PCI che non verso altri progetti politici (come la costituente di [[Democrazia Proletaria]]). Coloro che provengono dal gruppo del ''manifesto'' mantengono comunque il nome "[[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|PdUP per il Comunismo]]", assorbendo poi la minoranza di [[Avanguardia Operaia]] e soprattutto i militanti del "[[Movimento Studentesco (organizzazione)|Movimento Studentesco]]", nato a Milano durante il [[Sessantotto]], che nel frattempo si era trasformato in [[Movimento Lavoratori per il Socialismo]].
 
Nel 1983 il PdUP per il Comunismo si presenta alle [[Elezioni politiche in Italia del 1983|elezioni]] con il PCI, nel quale confluisce nel 1984.
Nel [[1974]] si unifica con il [[Partito di Unità Proletaria]] (PdUP), fondando il [[Partito di Unità Proletaria per il comunismo]]. Già nel [[gennaio]] [[1977]], però, la componente ex-PdUP esce dal partito, essendo gli ex-''manifesto'' più orientati verso il PCI che non verso altri progetti politici (come la costituente di [[Democrazia Proletaria]]). Coloro che provengono dal gruppo ''del manifesto'' mantengono comunque il nome "[[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|PdUP per il comunismo]]", assorbendo poi la minoranza di [[Avanguardia operaia|Avanguardia Operaia]] e soprattutto i militanti del vecchio "[[Movimento Studentesco]]" del dopo [[1968]], chiamato allora [[Movimento Lavoratori per il Socialismo]].
 
=== Crisi, ripresa e liquidazione ===
Nel [[1983]] il [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|PdUP per il comunismo]] si presenta alle [[Elezioni politiche italiane del 1983|elezioni]] con il PCI, nel quale confluisce nel [[1984]]. Anche se i principali fondatori del giornale si allontanano col tempo dalla vita politica, ''il manifesto'' resta comunque un progetto editoriale interessante, proprio per la sua contaminazione e attenzione alla politica.
Anche se i principali fondatori del giornale si allontanano col tempo dalla vita politica, ''il manifesto'' resta comunque un quotidiano con una decisa attenzione verso la politica di sinistra.
 
{{Senza fonte|Il giornale chiede di pagare 50.000 Lire l'edizione speciale di venerdì 19 dicembre 1997.}}
=== La crisi, la ripresa e di nuovo la crisi ===
 
Verso la prima metà del [[2006]] la crisi economica che da tempo investe la testata, giunta ormai al 35º anno di pubblicazione, si fa sempre più grave e rischia di far chiudere il giornale, che attraverso il suo [[Sito web|sito]] chiede ai lettori di sostenere il quotidiano tramite sottoscrizioni, e di pagare 5 [[euro]]&nbsp;€ l'edizione del giovedì; l'iniziativa consente di raccogliere oltre 1.700.000 {{formatnum:1700000}}&nbsp;€. Da segnalare anche la donazione di [[Loredana Bertè]], per la cifra di 20.000 {{formatnum:20000}}&nbsp;€ versati al giornale.
 
Il quotidiano negli ultimi mesi del [[2008]] attraversa poi un'ennesimauna nuova crisi<ref>''il manifesto'', 24 settembre 2008</ref>. Nel [[2009]] il giornale riesce a raccogliere due milioni di euro, uscendo dallo stato di crisi.
 
Nel [[2012]] il collettivo del quotidiano annuncia che il [[Ministero per lodello Svilupposviluppo economico]] ha avviato il [[7 febbraio]] la procedura di [[liquidazione coatta amministrativa|liquidazione coatta]] della cooperativa editrice del giornale.<ref>''[[Ilil Fatto Quotidiano]]'', 8 febbraio 2012</ref><ref> In una nota il collettivo spiega che la procedura serve ad evitare il [[Fallimento (ordinamento italiano)|fallimento]]. Ed aggiunge: "La decisione di non opporsi alla procedura indicata dal ministero si è resa inevitabile dopo la riduzione drastica e retroattiva dei contributi pubblici per l’editorial'editoria [[Organizzazione non a scopo di lucro|non profit]].”</ref>. L'[[11 maggio]] i liquidatori hanno inviato un fax alla redazione del giornale per chiedere la chiusura di ogni attività editoriale.<ref>''{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilmanifesto.itinfo/attualita/notizie/mricN/7359/ Un fax arriva in redazione: i liquidatori comunicano la "cessazione di attività"] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}'', ''il manifesto'', 11 maggio 2012.</ref> La cooperativa è stata messa in liquidazione coatta amministrativa<ref>''[http://www.lenovae.it/ora-e-ufficiale-da-febbraio-addio-al-quotidiano-il-manifesto/ Le Novae - Ora è ufficiale. Da Febbraiofebbraio addio al quotidiano “Il"Il Manifesto”Manifesto"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121201113224/http://www.lenovae.it/ora-e-ufficiale-da-febbraio-addio-al-quotidiano-il-manifesto/ |data=1º dicembre 2012 }}'', Le Novae, 11 maggio 2012.</ref>.
 
{{Citazione|Fondato nel 1969 da un gruppo d'intellettuali comunisti dopo una polemica con il Partito comunista italiano, resta indipendente ancora oggi e continua per la sua strada, sempre a sinistra. Vera istituzione del giornalismo italiano, il manifesto ha rischiato di scomparire a causa di una grave crisi finanziaria. È sopravvissuto solo grazie alla generosa mobilitazione dei suoi lettori. Primo quotidiano italiano a dotarsi di un sito internet nel 1995, offre ai lettori la possibilità di consultare parte dell'edizione del giorno e i più importanti articoli di quelle precedenti.<ref>{{cita web|url=http://www.presseurop.eu/it/content/source-information/16061-il-manifesto|titolo=Il Manifesto|accesso=13 agosto 2012|dataarchivio=26 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126071147/http://www.presseurop.eu/it/content/source-information/16061-il-manifesto|urlmorto=sì}}</ref>}}
== I direttori/le direttrici ==
 
Nell'autunno 2012 abbandonano il giornale [[Vauro]], [[Marco d'Eramo]], [[Rossana Rossanda]], Joseph Halevi e [[Valentino Parlato]]. Poco dopo, con la liquidazione della cooperativa originaria e la nascita di una nuova, un altro gruppo di giornalisti ha lasciato il giornale: tra essi alcune firme storiche come Loris Campetti e [[Ida Dominijanni]] e i due ex direttori Mariuccia Ciotta e [[Gabriele Polo]]. Dal 2012 e fino al 2019 [[Mauro Biani]] è il [[vignettista]] della testata.
* Dal [[28 aprile]] [[1971]] al [[19 settembre]] [[1975]]: [[Luigi Pintor]];
* Dal [[19 settembre]] [[1975]] al [[18 febbraio]] [[1976]]: [[Valentino Parlato]];
* Dal [[18 febbraio]] [[1976]] al [[3 luglio]] [[1976]]: [[Luigi Pintor]], [[Luciana Castellina]], [[Pino Ferraris]], [[Vittorio Foa]], [[Valentino Parlato]] e [[Rossana Rossanda]];
* Dal [[3 luglio]] [[1976]] al [[2 marzo]] [[1978]]: [[Luciana Castellina]], [[Valentino Parlato]] e [[Rossana Rossanda]];
* Dal [[2 marzo]] [[1978]] al novembre [[1985]]: [[Valentino Parlato]];
* Dal novembre [[1985]] al novembre [[1986]]: [[Rina Gagliardi]] e [[Mauro Paissan]];
* Dal gennaio [[1988]] al luglio [[1990]]: [[Valentino Parlato]];
* Dal luglio [[1990]] al novembre [[1991]]: [[Sandro Medici]];
* Dal novembre [[1991]] a ottobre [[1995]]: [[Luigi Pintor]];
* Dal ottobre [[1995]] al marzo [[1998]]: [[Valentino Parlato]];
* Dal marzo [[1998]] al dicembre [[2003]]: [[Riccardo Barenghi]] e [[Roberta Carlini]] (vicedirettore);
* Dal dicembre [[2003]] al giugno [[2009]]: [[Mariuccia Ciotta]] e [[Gabriele Polo]];
* Dal giugno [[2009]] al [[4 maggio]] [[2010]]: [[Valentino Parlato]];
* Dal [[4 maggio]] [[2010]]: [[Norma Rangeri]]<ref name="norma" /> e [[Angelo Mastrandrea]] (vicedirettore)
 
== FirmeDirettori ==
Si elencano di seguito i direttori de Il Manifesto:<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/mdm/storia/i-direttori-del-manifesto|titolo=I direttori del manifesto|editore=Il manifesto}}</ref>
=== Principali firme attuali ===
*Dal 28 aprile 1971 al 19 settembre 1975: [[Luigi Pintor]];
*Dal 19 settembre 1975 al 18 febbraio 1976: [[Valentino Parlato]];
*Dal 18 febbraio 1976 al 3 luglio 1976: [[Luigi Pintor]], [[Luciana Castellina]], [[Pino Ferraris]], [[Vittorio Foa]], Valentino Parlato e [[Rossana Rossanda]];
*Dal 3 luglio 1976 al 2 marzo 1978: Luciana Castellina, Valentino Parlato e Rossana Rossanda;
*Dal 2 marzo 1978 al novembre 1985: Valentino Parlato;
*Dal novembre 1985 al novembre 1986: [[Rina Gagliardi]] e [[Mauro Paissan]];
*Dal gennaio 1988 al luglio 1990: Valentino Parlato;
*Dal luglio 1990 al novembre 1991: [[Sandro Medici]];
*Dal novembre 1991 a ottobre 1995: Luigi Pintor;
*Dall'ottobre 1995 al marzo 1998: Valentino Parlato;
*Dal marzo 1998 al dicembre 2003: [[Riccardo Barenghi]] e Roberta Carlini (vicedirettore);
*Dal dicembre 2003 al giugno 2009: [[Mariuccia Ciotta]] e [[Gabriele Polo]];
*Dal giugno 2009 al 4 maggio 2010: Valentino Parlato;
*Dal 4 maggio 2010 al 31 dicembre 2012: [[Norma Rangeri]] e [[Angelo Mastrandrea]] (vicedirettore);
*Dal 1º gennaio 2013 al 4 giugno 2014: Norma Rangeri;
*Dal 4 giugno 2014 al 27 giugno 2023: Norma Rangeri, [[Tommaso Di Francesco]] (vicedirettore) e [[Matteo Bartocci]] (direttore del digitale);<ref>{{cita web|url=https://ilmanifesto.it/mdm/storia/i-direttori-del-manifesto|titolo=i direttori del manifesto|accesso=6 agosto 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140625141135/https://ilmanifesto.it/gerenza|dataarchivio=25 giugno 2014|urlmorto=no}}</ref>
*Dal 27 giugno 2023: Andrea Fabozzi, Micaela Bongi (vicedirettrice) e Chiara Cruciati (vicedirettrice).
 
== Giornalisti ==
=== Principali firme attuali ===
{{Div col|cols=3}}
* [[StefanoFrancesco BenniAdinolfi]]
* [[Matteo Bartocci]]
*[[Andrea Colombo (giornalista)|Andrea Colombo]]
* [[Loris Campetti]]
* [[GianfrancoTommaso Di CapittaFrancesco]]
* [[LucianaMarco CastellinaGiusti]]
* [[GiuliettoAngelo ChiesaMastrandrea]]
* [[MarcoSandro D'EramoMedici]]
* [[ManlioAlessandro DinucciPortelli]]
* [[Tommaso DiNorma FrancescoRangeri]]
* [[IdaGiuliana DominijanniSgrena]]
*Luigi Pandolfi{{Div col end}}
* [[Peter Freeman]]
* [[Daniele Luttazzi]]
* Angelo Mastrandrea
* [[Enzo Mazzi]]
* [[Sara Menafra]]
* [[Guido Moltedo]]
* [[Toni Negri]]
* [[Valentino Parlato]]
* [[Gabriele Polo]]
* [[Alessandro Portelli]]
* [[Arrigo Quattrocchi]]
* [[Norma Rangeri]]
* [[Alessandro Robecchi]]
* [[Carla Ravaioli]]
* [[Rossana Rossanda]]
* [[Vauro Senesi]]
* [[Giuliana Sgrena]]
* [[Roberto Tesi (giornalista)|Roberto Tesi alias Galapagos]]
* [[Adriana Zarri]]
{{Div col end}}
 
=== Principali collaboratori storici ===
{{Div col|cols=3}}
* [[Miro Allione]]
* [[Lucia Annunziata]]
* [[StefanoRitanna BenniArmeni]]
* [[AlbertoRiccardo BurgioBarenghi]]
* [[LucianoStefano CanforaBenni]]
* [[FrancoMauro CarliniBiani]]
* [[CesareAlberto CasesBurgio]]
* [[GraziaLoris CherchiCampetti]]
* [[StefanoLuciano ChiariniCanfora]]
* [[GianfrancoCesare CorsiniCases]]
* [[Erri DeLuciana LucaCastellina]]
* [[UmbertoGrazia EcoCherchi]]
* [[MarcelloStefano FloresChiarini]]
* [[FrancoMarcello FortiniCini]]
* [[CarmineGianfranco FotiaCorsini]]
* [[ChiaraAstrit FrugoniDakli]]
* [[MinoErri De FuccilloLuca]]
* [[EduardoIda GaleanoDominijanni]]
*[[Umberto Eco]] (Dedalus)
* [[Filippo Gentiloni]]
* [[FrancoMarcello IndovinaFlores]]
* [[K.S.Franco KarolFortini]]
* [[SergeCarmine LatoucheFotia]]
*[[Peter Freeman (giornalista)|Peter Freeman]]
* [[Lucio Magri]]
* [[GuidoChiara MoltedoFrugoni]]
* [[NicoMino PerroneFuccillo]]
* [[AlessandroRina PortelliGagliardi]]
* [[MarcoEduardo RevelliGaleano]]
* [[GianniFilippo RiottaGentiloni]]
* [[GuidoFrancesco RuotoloIndovina]]
*[[Alfonso Maurizio Iacono|Alfonso M. Iacono]]
* [[Sandro Ruotolo]]
*[[K.S. Karol]]
* [[Gianpasquale Santomassimo]]
* [[OsvaldoSerge SorianoLatouche]]
* [[GianniLucio VattimoMagri]]
*[[Tiziana Maiolo]]
{{div col end}}
*[[Luigi Manconi]]
*[[Enzo Mazzi]]
*[[Lidia Menapace]]
*[[Stefano Menichini]]
*[[Gabriella Mercadini]]
*[[Aldo Natoli]]
*[[Michelangelo Notarianni]]
*[[Mauro Paissan]]
*[[Valentino Parlato]]
*[[Nico Perrone]]
*[[Luigi Pintor]]
*[[Gabriele Polo]]
*[[Alessandro Portelli]]
*[[Marco Revelli]]
*[[Gianni Riotta]]
*[[Alessandro Robecchi]]
*[[Rossana Rossanda]]
*[[Sandro Ruotolo]]
*[[Gianpasquale Santomassimo]]
*[[Vauro]]
*[[Roberto Silvestri]]
*[[Osvaldo Soriano]]
*[[Roberto Tesi|Roberto Tesi alias Galapagos]]
*[[Gianni Vattimo]]
*[[Giampiero Mughini]]
*[[Sandro Veronesi]]
*[[Adriana Zarri]]
*[[Mario Gamba]]{{div col end}}
 
== Iniziative ==
La cooperativa editoriale del ''manifesto'' ha intrapreso varie iniziative aggiuntive all'edizione del quotidiano: dalle produzioni musicali (iniziate nel 1995 col nome «il manifesto musica», poi «il manifesto CD»), tra cui diversi [[album discografico|album]] del gruppo [[rap]] [[roma]]no [[Assalti Frontali]] e del gruppo [[Têtes de Bois]], all'edizione di libri (già dal 1972, e con il nome "[[manifestolibri]]" dal 1994), dalla traduzione e distribuzione come allegato del prestigioso mensile francese ''[[Le Monde diplomatique]]'' fino alla nascita di numerose riviste tra le quali ''Carta'', poi resasi rapidamente indipendente e ''[[la rivista del manifesto]]'', un mensile di approfondimento politico diretto da [[Lucio Magri]] uscito per 56 numeri dal novembre 1999 al dicembre 2004.
 
Negli anni il giornale si è fatto, peraltro, primo promotore di diverse manifestazioni fra cui, il 25 aprile 1994, la manifestazione nazionale a [[Milano]] per la celebrazione dell'[[anniversario della liberazione d'Italia]].
La [[Società cooperativa|cooperativa]] editoriale ''del manifesto'' ha intrapreso varie iniziative ulteriori alla pubblicazione del quotidiano: dalle produzioni musicali (iniziate nel [[1995]] col nome «il manifesto musica», poi «il manifesto CD»), tra cui diversi [[album discografico|album]] del gruppo [[musica rap|rap]] [[roma]]no [[Assalti Frontali]] e del gruppo [[Têtes de Bois]], all'edizione di libri (già dal [[1972]] e con il nome "Manifestolibri" dal [[1994]]), dalla traduzione e distribuzione come allegato del prestigioso mensile francese ''[[Le Monde diplomatique]]'' fino alla nascita di numerose riviste tra le quali ''[[Carta (rivista)|Carta]]'', poi resasi rapidamente indipendente e ''[[La Rivista del Manifesto]]'', un mensile di approfondimento politico che ha cessato le pubblicazioni nel [[2004]].
 
Negli anni il giornale si è fatto, peraltro, primo promotore di diverse [[manifestazione|manifestazioni]] fra cui, il [[25 aprile]] [[1994]], la manifestazione nazionale a [[Milano]] per la celebrazione della [[Resistenza italiana|Liberazione italiana]].
 
Da sempre schierato contro ogni [[guerra]], è stato tra gli organizzatori di alcune iniziative e manifestazioni di critica al modello militare di gestione dei conflitti, soprattutto quando l'Italia vi era coinvolta direttamente.
 
''il manifesto'', insieme a ''[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]'' e ''[[Carta (rivista)|Carta]]'', ha lanciato la manifestazione nazionale a Roma del [[20 ottobre]] [[2007]]. La vasta piattaforma politica che si è arricchita nel corso del tempo che ha preceduto la manifestazione, ha criticato la mancata applicazione del programma del[[l'Unione]] durante il primo anno e mezzo di governo. Il corteo ha visto una vasta partecipazione dei militanti del [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] e del [[Partito dei Comunisti Italiani|PdCI]] e nel complesso quasi un milione di persone. Vaste le polemiche di coloro che temevano che diventasse una manifestazione contro il governo; timori e strumentalizzazioni sono cessati dopo la manifestazione stessa che li ha smentiti.
 
Sempre nel 2007, per festeggiare i 90 anni dalla [[Rivoluzione d'ottobre|Rivoluzione Russarussa del 1917]], ''il manifesto'' ha prodotto un [[Figurina|album di figurine]] dedicato a tutti i [[Comunismo|comunisti]], [[Socialismo|socialisti]], [[Anticapitalismo|anticapitalisti]] e [[Rivoluzione (politica)rivoluzione|rivoluzionari]] che hanno contribuito fortemente agli sviluppi della [[Storia]]. Le figurine erano, in tutto, 220.
 
== Episodi salienti ==
=== Pubblicità a Massimo Morsello ===
Nel 1998 il cantautore di [[estrema destra]] [[Massimo Morsello]] (all'epoca latitante all'estero) riuscì a giocare uno scherzo al quotidiano, facendo pubblicare la [[Pubblicità|reclame]] del suo disco ''La direzione del vento''<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/28/Latitante_destra_beffa_manifesto_con_co_0_98022810893.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/28/Latitante_destra_beffa_manifesto_con_co_0_98022810893.shtml|dataarchivio=1º gennaio 2016|titolo=Latitante di destra beffa "il manifesto" con un'inserzione|pubblicazione=Corriere della Sera'|data=28 febbraio 1998|accesso=16 settembre 2013|p=13}}</ref>. Sponsorizzato come "veramente rivoluzionario", e con la messa in risalto delle posizioni di solidarietà per la causa dei [[palestinesi]] ed anti-Maastricht, il quotidiano comunista lo pubblicò inconsciamente in una mezza pagina interna. Solo il giorno seguente, in seguito alla segnalazione di alcuni lettori, il giornale si rese conto di quanto accaduto, pubblicando un articolo di scuse nei confronti dei lettori.
 
=== L'attentatoAttentato del 22 dicembre 2000 ===
Il 22 dicembre 2000, alle 12:05, il quotidiano fu obiettivo di un [[attentato]]: un [[petardo]] artigianale, preparato dal militante di [[estrema destra]] Andrea Insabato, esplose di fronte agli uffici della redazione, ferendo seriamente alle gambe e alla mano l'attentatore.
 
=== Elezioni presidenziali statunitensi del 2004 ===
Il [[22 dicembre]] [[2000]], alle 12:05, il quotidiano fu obiettivo di un [[attentato]]: un [[petardo]] artigianale, preparato dal militante di [[estrema destra]] Andrea Insabato, esplose di fronte agli uffici della redazione, ferendo seriamente alle gambe e alla mano l'attentatore.
Sull'onda dell'entusiasmo degli ''[[exit poll]]'' favorevoli al candidato [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratico]] [[John Kerry]] all'indomani delle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2004|elezioni statunitensi]] il 3 novembre 2004 il giornale pubblicò a tutta pagina la notizia della vittoria del candidato democratico alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidenza]] con il titolo: «Good morning America. Con una valanga di voti gli americani cacciano Bush dalla Casa bianca. Venti milioni di elettori in più rispetto al 2000 portano Kerry alla presidenza. Nella notte gli exit-poll decretano la sconfitta dell'uomo della guerra preventiva».
 
Il risultato delle elezioni fu però deludente per la redazione del giornale: [[George W. Bush|Bush]] vinse con oltre 3 milioni e mezzo di voti in più del suo avversario. Il giorno dopo, la redazione titolò a tutta pagina «Good night America» e si scusò con queste parole per l'errata previsione: «La nostra copertina, già definita cult dagli amici, è un errore giornalistico grave ma anche il segno di una passione e di un'emozione politica - che ha sorpreso chi non ci conosce - per quella moltitudine d'oltreoceano scesa in piazza contro il più pericoloso e criminale dei presidenti, e che condivide con noi rabbia e sogni. Ci scusiamo con i nostri lettori per questo ''falso'', che li ha illusi di avere un futuro senza George W. Bush».<ref>{{Cita news|url=https://ilmanifesto.it/archivio/2003059238|titolo=Manifesto fuori orario|pubblicazione=Il manifesto|data=3 novembre 2004}}</ref>
=== L'errore "americano" ===
 
=== Sequestro Sgrena ===
Sull'onda dell'entusiasmo degli ''[[exit poll]]'' favorevoli al candidato [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratico]] [[John Kerry]] all'indomani delle [[Elezioni presidenziali statunitensi del 2004|elezioni americane]] il [[3 novembre]] [[2004]] il giornale pubblicò a tutta pagina la notizia della vittoria del candidato democratico alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidenza]] con il titolo: «Good morning America. Con una valanga di voti gli americani cacciano Bush dalla Casa bianca. Venti milioni di elettori in più rispetto al 2000 portano Kerry alla presidenza. Nella notte gli exit-poll decretano la sconfitta dell'uomo della guerra preventiva».
Durante l'[[guerra in Iraq#L'occupazione (maggio 2003-giugno 2004)|occupazione militare in Iraq]] la giornalista [[Giuliana Sgrena]], viene rapita a [[Baghdad|Bagdad]] mentre raccoglieva interviste per un'inchiesta sulle stragi di [[Falluja]]; è il 4 febbraio 2005. Gli altri giornalisti e collaboratori del quotidiano si danno da fare per intessere buone relazioni e iniziative allo scopo di favorire la liberazione della giornalista rapita; tra queste una grande manifestazione a [[Roma]] con più di mezzo milione di partecipanti e il coinvolgimento di molte personalità.
 
Dopo un mese, il 4 marzo la giornalista viene rilasciata, ma il clima festoso con cui la redazione accoglie la liberazione viene subito guastato dalla notizia dell'uccisione di [[Nicola Calipari]] e del ferimento della stessa Sgrena da parte di una pattuglia statunitense sulla strada verso l'aeroporto. Notevole il cambiamento della vignetta di [[Vauro]] che disegna una colomba sanguinante col ramo d'ulivo e il suo personaggio che dice "Ce l'hai riportata!".
Il risultato delle elezioni fu però deludente per la redazione del giornale: [[George W. Bush|Bush]] vinse con oltre 3 milioni e mezzo di voti in più del suo avversario. Il giorno dopo, la redazione titolò a tutta pagina «Good night America» e si scusò con queste parole per l'errata previsione: «La nostra copertina, già definita cult dagli amici, è un errore giornalistico grave ma anche il segno di una passione e di un'emozione politica - che ha sorpreso chi non ci conosce - per quella moltitudine d'oltreoceano scesa in piazza contro il più pericoloso e criminale dei presidenti, e che condivide con noi rabbia e sogni. Ci scusiamo con i nostri lettori per questo ''falso'', che li ha illusi di avere un futuro senza George W. Bush».
 
Tra il 1990 e il 1992 ha collaborato con ''il manifesto'' [[Antonio Bello|Don Tonino Bello]].
=== Il sequestro Sgrena ===
 
Durante l'[[guerra in Iraq#L'occupazione (maggio 2003-giugno 2004)|occupazione militare in Iraq]] la giornalista [[Giuliana Sgrena]], viene rapita a [[Baghdad|Bagdad]] mentre raccoglieva interviste per un'inchiesta sulle stragi di [[Falluja]]; è il [[4 febbraio]] [[2005]]. Gli altri giornalisti e collaboratori del quotidiano si danno da fare per intessere buone relazioni e iniziative allo scopo di favorire la liberazione della giornalista rapita; tra queste una grande manifestazione a [[Roma]] con più di mezzo milione di partecipanti e il coinvolgimento di molte personalità.
 
Dopo un mese, il [[4 marzo]] la giornalista viene rilasciata, ma il clima festoso con cui la redazione accoglie la liberazione viene subito guastato dalla notizia dell'uccisione di [[Nicola Calipari]] e del ferimento della stessa Sgrena da parte di una pattuglia statunitense sulla strada verso l'aeroporto. Notevole il cambiamento della vignetta di [[Vauro Senesi|Vauro]] che disegna una colomba sanguinante col ramo d'ulivo e il suo personaggio che dice "Ce l'hai riportata!".
{{vedi anche|Giuliana Sgrena}}
 
Tra il 1990 e il 1992 ha collaborato per ''il manifesto'' [[Antonio Bello|Don Tonino Bello]]
 
== Evoluzione grafica ==
=== Anni settanta ===
Il 21 aprile 1971, ''il manifesto'' quotidiano esce in 4 pagine con un'impaginazione, ideata da [[Giuseppe Trevisani]], a 6 colonne che richiama ''[[L'Ordine Nuovo]]'' di [[Antonio Gramsci]] e nel settembre 1977 passa da 4 a 6 pagine. Il 28 aprile 1978 avviene la prima riforma grafica ed editoriale.
 
=== GliAnni anni settantaottanta ===
Il 10 dicembre 1980 le pagine aumentano passando a 10. Il 27 aprile 1982, [[Piergiorgio Maoloni]] progetta la nuova veste grafica del giornale. Il 9 febbraio 1985 le pagine divengono 12 (16 nei giorni in cui escono la talpa del giovedì e il domenicale). Nel 1989 le pagine passano a 16/18 (44 nella versione domenicale). Nel 1992 si ha una nuova riforma grafica.
 
=== Anni novanta ===
Il [[21 aprile]] [[1971]], ''il manifesto'' quotidiano esce in 4 pagine con un'impaginazione, ideata da [[Giuseppe Trevisani]], a 6 colonne che richiama ''[[L'Ordine Nuovo]]'' di [[Antonio Gramsci]] e nel settembre [[1977]] passa da 4 a 6 pagine. Il 28 aprile 1978 avviene la prima riforma grafica ed editoriale.
Dal 1994 si opta per il formato [[tabloid]] con una grande foto in prima pagina. Dal 1997 avviene una nuova riforma grafica progettata dall'ufficio del ''manifesto''. Dal 31 marzo 1998 la testata viene sottolineata da uno sbaffo arancione.
 
=== GliDal anni ottanta2000 ===
Dal 4 aprile 2000 il formato diviene più grande, le pagine divengono 18/20 e la vignetta di [[Vauro]] viene posta in prima pagina. Dal 2004 avviene un ''restyling'' mantenendo inalterato il formato. Nel 2006 si opta per un altro cambiamento grafico, peraltro molto criticato dai lettori: il formato diviene più stretto e più alto. Nuovo ''restyling'' il 6 giugno 2008 con l'introduzione del colore nella foto di prima pagina.
 
Nel 2008, in relazione ai tagli del [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]] riguardanti i fondi ai quotidiani di partito, ''il manifesto'' ha cominciato una campagna di raccolta fondi chiamata "Fateci uscire", iniziata il 23 settembre e conclusasi il 31 dicembre. Le stime di incassi giornalieri affinché l'operazione riesca, sono stimati dal giornale in {{formatnum:40000}}&nbsp;€. La media giornaliera si attesta a inizio dicembre a {{formatnum:18000}}&nbsp;€ al giorno.
Il [[10 dicembre]] [[1980]] le pagine aumentano passando a 10. Il [[27 aprile]] [[1982]], [[Piergiorgio Maoloni]] progetta la nuova veste grafica del giornale. Il [[9 febbraio]] [[1985]] le pagine divengono 12 (16 nei giorni in cui escono la talpa del giovedì e il domenicale). Nel [[1989]] le pagine passano a 16/18 (44 nella versione domenicale). Nel [[1992]] si ha una nuova riforma grafica.
 
=== Gli anni novanta ===
 
Dal [[1994]] si opta per il formato [[tabloid]] con una grande foto in prima pagina. Dal [[1997]] avviene una nuova riforma grafica progettata dall'ufficio ''del manifesto''. Dal [[31 marzo]] [[1998]] la testata viene sottolineata da uno sbaffo arancione.
 
=== Dal 2000 ===
 
Sul sito del giornale una pagina annuncia: "Quello che ci assumiamo e a cui vi chiediamo di partecipare è un compito tutto politico. I tagli ai finanziamenti per l'editoria cooperativa e politica non sono misurabili «solo» in euro, in bilanci che precipitano nel rosso, in giornalisti e poligrafici che rischiano la disoccupazione. Sono lo specchio fedele di una «cultura» politica che, dall'alto di un oligopolio informativo, trasforma i diritti in concessioni, i cittadini in sudditi. Non sarà più lo stato (con le sue leggi) a sostenere giornali, radio, tv che non hanno un padrone né scopi di lucro. Sarà il governo (con i suoi regolamenti) a elargire qualcosa, se qualcosa ci sarà al fondo del bilancio annuale." Al termine della campagna di sottoscrizione, la raccolta è arrivata a {{formatnum:1800000}}&nbsp;€. A integrazione della quale, il giornale è uscito in [[edizione straordinaria]] al prezzo di 50&nbsp;€.
Dal [[4 aprile]] [[2000]] il formato diviene più grande, le pagine divengono 18/20 e la vignetta di [[Vauro Senesi|Vauro]] viene posta in prima pagina. Dal [[2004]] avviene un ''restyling'' mantenendo inalterato il formato. Nel [[2006]] si opta per un altro cambiamento grafico, peraltro molto criticato dai lettori: il formato diviene più stretto e più alto. Nuovo ''restyling'' il [[6 giugno]] [[2008]] con l'introduzione del colore nella foto di prima pagina.
 
Caso probabilmente unico fra i quotidiani in lingua italiana, al 2019 tutti gli articoli, ad eccezione delle fotografie, vengono rilasciati con licenza ''[[Creative Commons]]'' Attribuzione&nbsp;– Non commerciale&nbsp;– Non opere derivate 4.0 Internazionale.<ref>{{cita web | url = https://ilmanifesto.it/termini-e-condizioni/ | titolo = Termini e condizioni del sito | sito = Il Manifesto | accesso = 25 novembre 2019 | urlarchivio = https://archive.is/20190416224254/https://ilmanifesto.it/termini-e-condizioni/ | dataarchivio = 16 aprile 2019 | urlmorto = no }}</ref>
Nel 2008, in relazione ai tagli del [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]] riguardanti i fondi ai quotidiani di partito, ''il manifesto'' ha cominciato una campagna di raccolta fondi chiamata "Fateci uscire", iniziata il [[23 settembre]] e si concluderà il [[31 dicembre]]. Le stime di incassi giornalieri affinché l'operazione riesca, sono stimati dal giornale in 40.000 €. La media giornaliera si attesta a inizio dicembre a 18.000 € al giorno.
 
== Simboli ==
Sul sito del giornale una pagina annuncia: "Quello che ci assumiamo e a cui vi chiediamo di partecipare è un compito tutto politico. I tagli ai finanziamenti per l'editoria cooperativa e politica non sono misurabili «solo» in euro, in bilanci che precipitano nel rosso, in giornalisti e poligrafici che rischiano la disoccupazione. Sono lo specchio fedele di una «cultura» politica che, dall'alto di un oligopolio informativo, trasforma i diritti in concessioni, i cittadini in sudditi. Non sarà più lo stato (con le sue leggi) a sostenere giornali, radio, tv che non hanno un padrone né scopi di lucro. Sarà il governo (con i suoi regolamenti) a elargire qualcosa, se qualcosa ci sarà al fondo del bilancio annuale." Al termine della campagna di sottoscrizione, la raccolta è arrivata a 1.800.000 €. A integrazione della quale, il giornale è uscito in [[edizione straordinaria]] al prezzo di 50 €.
{{C|Chiarire periodo effettivo utilizzo loghi|editoria|dicembre 2023}}<gallery>
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File:Logo Il Manifesto.png|Logo attualmente in uso
</gallery>
 
== Supplementi ==
*''[[Boxer (periodico)|Boxer]]'' (dal 1997 al 1998), supplemento satirico;
 
*''Alias]'', supplemento del sabato: cinema, video, musica, videogame, libri, dischi;<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/sezioni/alias|titolo=Alias}}</ref>
* '''[[Boxer (periodico)|Boxer]]''' (dal 1997 al 1998).
*''Alias D,'' supplemento culturale della domenica;<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/sezioni/alias-domenica|titolo=Alias domenica}}</ref>
* '''Alias''', supplemento del sabato: cinema, video, musica, videogame, libri, dischi.
* '''Fuoriluogo''', supplemento mensile ogni ultima domenica del mese, su "droghe e diritti" edito dall'"[[Forum droghe|Associazione Forum Droghe]]", direttore responsabile [[Maurizio Baruffi]]. Diventato poi rubrica del mercoledì in terzultima pagina;
*''Sbilanciamo l'Europa'', supplemento del venerdì in collaborazione con Sbilanciamoci.info;
*''in movimento'' (dal 2016 al 2018), la rivista dell'outdoor;<ref>{{Cita web|url=https://store.ilmanifesto.it/collections/magazine/in-movimento|titolo=in movimento}}</ref>
*''[https://ilmanifesto.it/sezioni/extra-terrestre l'ExtraTerrestre],'' supplemento ecologista del giovedì;
*''[[Le Monde diplomatique]]''.
 
== Diffusione ==
Di seguito i dati sulla diffusione:<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/mdm/cooperativa/diffusione|titolo=Diffusione}}</ref>
 
{| {{Prettytable|class="wikitable" style="text-align=:right}};"
|-style="background:lightblue"
! Anno
! Copie vendute
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| 1996 || 34.356{{formatnum:34356}}
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| 1997 || 30.059{{formatnum:30059}}
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| 1998 || 28.725{{formatnum:28725}}
|-
| 1999 || 28.357{{formatnum:28357}}
|-
| 2000 || 28.543{{formatnum:28543}}
|-
| 2001 || 35.230{{formatnum:35230}}
|-
| 2002 || 34.135{{formatnum:34135}}
|-
| 2003 || 32.311{{formatnum:32311}}
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| 2004 || 31.289{{formatnum:31289}}
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| 2006 || 29.008{{formatnum:29008}}
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| 2007 || 25.437{{formatnum:25437}}
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| 2008 || 23.466{{formatnum:23466}}
|-
| 2009 || 21.344{{formatnum:21344}}<ref>{{cita web | url=http://www.affaritaliani.it/mediatech/quotidiani240610.html | titolo=Editoria/ Il Corsera perde 90mila90 mila copie in un anno, Il Sole -52mila e Repubblica -53mila. I dati Ads | editore=affaritaliani.it | accesso=05-07-5 luglio 2010 | dataarchivio=30 giugno 2010 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100630234421/http://www.affaritaliani.it/mediatech/quotidiani240610.html | urlmorto=sì }}</ref>
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| 2010 || 19.280{{formatnum:19280}}
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| 2011 || {{formatnum:18047}}
|}
Dati [[Accertamenti Diffusionediffusione Stampastampa|Ads]] - Accertamenti Diffusione Stampa
 
== NoteFinanziamenti pubblici ==
''il manifesto'' beneficia dei contributi pubblici all'editoria per i ''quotidiani e periodici editi da cooperative di giornalisti'' (Legge 250/1990<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1990;250|titolo=LEGGE 7 agosto 1990, n. 250 - Normattiva|sito=www.normattiva.it|accesso=2023-05-06}}</ref>).<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/mdm/cooperativa/bilanci-e-conti|titolo=Bilanci e conti}}</ref>
{| class="wikitable" style="text-align:right;"
|-style="background:lightblue"
! Anno
! Finanziamento
|-
| 2003 ||{{formatnum:4441529.33}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_2003/pdf/02_comma%2010.pdf Finanziamento pubblico 2003] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131224102246/http://www.governo.it/die/dossier/contributi_2003/pdf/02_comma%2010.pdf |date=24 dicembre 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
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| 2004 ||{{formatnum:4131655.20}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi2004/stampa_politici.pdf Finanziamento pubblico 2004] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131224113309/http://www.governo.it/die/dossier/contributi2004/stampa_politici.pdf |date=24 dicembre 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2005 ||{{formatnum:4441529.33}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2005/stampa_politici_05.pdf Finanziamento pubblico 2005] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131224111543/http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2005/stampa_politici_05.pdf |date=24 dicembre 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2006 ||{{formatnum:4441529.00}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2006/allegati/1_%20politici%202006.pdf Finanziamento pubblico 2006] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130818040214/http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2006/allegati/1_%20politici%202006.pdf |date=18 agosto 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2007 ||{{formatnum:4352698.75}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2007/2_5contr2007.pdf Finanziamento pubblico 2007] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130818084508/http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2007/2_5contr2007.pdf |date=18 agosto 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2008 ||{{formatnum:4049022.10}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2008/co10.pdf Finanziamento pubblico 2008] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121224070637/http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2008/co10.pdf |date=24 dicembre 2012 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2009 ||{{formatnum:3745345.44}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2009/contributi6.pdf Finanziamento pubblico 2009] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130818090158/http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2009/contributi6.pdf |date=18 agosto 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2010 ||{{formatnum:3248513.90}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2010/contributi_stampa_2010/6_contributi_testate_organi_partiti_movimenti_politici.pdf Finanziamento pubblico 2010] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130319053048/http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2010/contributi_stampa_2010/6_contributi_testate_organi_partiti_movimenti_politici.pdf |date=19 marzo 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2011 ||{{formatnum:2598362.85}} €<ref>[http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2011/contributi_stampa_2011/politici.pdf Finanziamento pubblico 2011] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131224104527/http://www.governo.it/die/dossier/contributi_editoria_2011/contributi_stampa_2011/politici.pdf |date=24 dicembre 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
| 2012 ||{{formatnum:2712406.23}} €<ref>[http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma2.pdf Finanziamento pubblico 2012] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131220224511/http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma2.pdf |date=20 dicembre 2013 }} dal sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]</ref>
|-
|2013||{{formatnum:1956090.97}} €<ref>{{Cita news|url=http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2013/|titolo=Anno 2013|pubblicazione=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714193312/http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2013/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2014||{{formatnum:2041537.78}} €<ref>{{Cita news|url=http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2014/|titolo=Anno 2014|pubblicazione=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714193314/http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2014/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2015||{{formatnum:2359876.21}} €<ref>{{Cita news|url=http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2015/|titolo=Anno 2015|pubblicazione=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714193357/http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2015/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2016||{{formatnum:3064803.66}} €<ref>{{Cita news|url=http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2016/|titolo=Anno 2016|pubblicazione=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=12 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612140925/http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2016/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2017||{{formatnum:3014187.76}} €<ref>{{Cita news|url=http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2017/|titolo=Anno 2017|pubblicazione=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714193219/http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2017/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2018||{{formatnum:3057482.25}} €<ref>{{Cita news|url=http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2018/|titolo=Anno 2018|pubblicazione=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|accesso=31 agosto 2020|dataarchivio=14 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201114101356/https://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2018/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2019||{{formatnum:3075251.53}} €<ref>{{Cita web|url=http://www.informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2019/|titolo=Anno 2019|sito=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|lingua=it|accesso=2022-02-12|dataarchivio=12 febbraio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220212201024/https://www.informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2019/|urlmorto=sì}}</ref>
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|2020||{{formatnum:3105166.35}} €<ref>{{Cita web|url=http://www.informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2020/|titolo=Anno 2020|sito=Dipartimento per l'informazione e l'editoria|lingua=it|accesso=2022-02-12|dataarchivio=12 febbraio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220212201410/https://www.informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2020/|urlmorto=sì}}</ref>
|}
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[RossanaAldo RossandaNatoli]]
* [[LuigiGabriele PintorPolo]]
* [[LucioLe Monde Magridiplomatique]]
* [[GiulianaLuciana SgrenaCastellina]]
* [[VauroLucio SenesiMagri]]
* [[ComunismoLuigi Pintor]]
*[[manifestolibri]]
*[[Norma Rangeri]]
*[[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]]
*[[Riccardo Barenghi]]
*[[Rossana Rossanda]]
*[[Valentino Parlato]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
;Quotidiano
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.nelvento.net/archivio/68/manifesto/manifesto.htm|Raccolta di articoli del manifesto}}
*{{Cita web|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/esce-il-primo-numero-de-il-manifesto/13412/default.aspx|titolo=Esce il primo numero de "Il Manifesto"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170701084847/http://www.raistoria.rai.it/articoli/esce-il-primo-numero-de-il-manifesto/13412/default.aspx|urlmorto=sì}}
*Raccolta digitalizzata del mensile presso la [http://www.bibliotecaginobianco.it/?e=flip&id=44&t=elenco-flipping-il+manifesto Biblioteca Gino Bianco] (16 fascicoli sfogliabili dal 1969 al 1971)
;Partito politico
*{{Collegamenti esterni|from=Q120012743}}
*{{cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/imgContrassegno.php?tpel=C&dtel=07/05/1972&tpa=I&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=9&ccp=389|titolo=Logo del partito del Manifesto}}
 
{{Stampa italiana}}
* [http://www.ilmanifesto.it/ Sito web]
{{Partiti politici italiani del passato}}{{Partiti comunisti italiani}}{{Controllo di autorità}}
* [http://musica.ilmanifesto.it Il manifesto musica: produzioni musicali]
{{Portale|comunismo|editoria|Italia}}
* [http://elezionistorico.interno.it/imgContrassegno.php?tpel=C&dtel=07/05/1972&tpa=I&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=9&ccp=389 Logo del partito del manifesto]
* [http://www.vauro.net/ Archivio delle vignette del giornalista Vauro Senesi]
* [http://www.nelvento.net/archivio/68/manifesto/manifesto.htm Raccolta di articoli del manifesto]
* [http://www.fuoriluogo.it Supplemento "Fuoriluogo"]
* [http://www.youtube.com/watch?v=Gd1nfIMYvCI Video] da ''Il manifesto come Nessuno lo racconta'', speciale curato da Nessuno.tv
* [http://www.raistoria.rai.it/articoli/esce-il-primo-numero-de-il-manifesto/13412/default.aspx Esce il primo numero de "Il Manifesto", sul portale RAI Storia]
{{Stampa Italiana}}
 
{{portale|comunismo|editoria}}
 
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