Menare il can per l'aia: differenze tra le versioni

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'''Menare il can per l'aia''' è un modo di dire colloquiale della [[lingua italiana]].
Chi ''"mena il can per l'aia''" continua a parlare di un argomento senza mai arrivare al dunque, oppure cerca di cambiare discorso per evitare un argomento sgradito.
 
== Origine ==
Si tratta di un'espressione di origine abbastanza antica, come dimostra l'uso di due termini ormaiabbastanza scomparsidesueti nell'italiano contemporaneo: ''"menare''" nel senso di ''"condurre''" e l'''l’"aia''", il cortile interno delle fattorie; tuttavia è adoperata ancor oggi con una certa frequenza.
 
Se il senso figurato è chiaro, l'origine della locuzione rimane misteriosa. Nelle note al ''[[Malmantile riacquistato]]'' ([[1688]]), [[Paolo Minucci]] si limita a segnalare che «L'aia è un luogo troppo piccolo per un cane da caccia abituato a spazi più ampi, a boschi e luoghi scoscesi».
Essa compare già nel Dizionario della Crusca con la seguente definizione: "Mandare le cose in lungo per non venirne a conclusione. Lat. ''Tempus ducere''"<ref>[http://books.google.it/books?id=wBylsA7QbUcC&pg=RA1-PA204&lpg=RA1-PA204&dq=%22can+per+l%27aja%22&source=bl&ots=1MWDNGdSyj&sig=qcxxmbT2sXMflPezlGVpDjJIsoY&hl=it&ei=2qlmTPHSGMvqOLP68bkF&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CCsQ6AEwBg#v=onepage&q=%22can%20per%20l%27aja%22&f=false Dizionario degli Accademici della Crusca], Venezia 1724, vol. 1 p. 204</ref>.
Forse l'immagine è [[metafora|metaforica]]: come il [[Canis lupus familiaris|cane]] si aggira per l'aia senza mai trovare ciò che gli serve, così la [[Lingua (anatomia)|lingua]] di chi parla si muove a vuoto senza mai arrivare al punto.
 
Secondo un'altra interpretazione, chi mena il can per l'aia cerca di creare confusione (liberando, appunto, il cane nell'aia, in mezzo alle galline) per evitare di focalizzare l'attenzione su ciò che è sgradito.
La stessa Accademia della Crusca dà come fonte autorevole per l'inclusione della locuzione nel proprio Dizionario l’''Ercolano'' di [[Benedetto Varchi]] ([[1565]]):
 
{{Citazione|Di quelli che favellano, o piuttosto cicalano assai, si dice: egli hanno la lingua in balìa; la lingua non muore, o non si rappallozzola loro in bocca, o e' non ne saranno rimandati per mutoli: come di quelli che stanno musorni: egli hanno lasciato la lingua a casa, o al beccajo; e' guardano il morto; o egli hanno fatto come i colombi del Rimbussato, cioè perduto 'l volo. D'uno che favella, favella, e favellando, favellando con lunghi circuiti di parole aggira sé, e altrui, senza venire a capo di conclusione nessuna, si dice: e' mena 'l can per l'aja: e talvolta, e' dondola la mattea; e' non sa tutta la storia intera, perché non gli fu insegnato la fine; e a questi cotali si suol dire: egli è bene spedirla, finirla, liverarla, venirne a capo, toccare una parola della fine; e, volendo che si chetino, far punto, far pausa, soprassedere, indugiare, serbare il resto a un'altra volta, non dire ogni cosa a un tratto, serbare che dire.|Benedetto Varchi, ''Erc.'' 94<ref>[http://books.google.it/books?id=zLc9AAAAYAAJ&pg=PA325&lpg=PA325&dq=%22can+per+l%27aja%22&source=bl&ots=pGjoNp8-sr&sig=FWrlwUe9tf6VkMuFYpzA27Q7moU&hl=it&ei=2qlmTPHSGMvqOLP68bkF&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBUQ6AEwAA#v=onepage&q=%22can%20per%20l%27aja%22&f=false Dizionario della lingua italiana].</ref>}}
 
L'origine della locuzione non è però chiara. Nelle note al ''[[Malmantile racquistato]]'' ([[1688]]), [[Paolo Minucci]] si limita a parafrasare la locuzione così:
 
{{Citazione|L'aia è un luogo troppo piccolo per un cane da caccia|Paolo Minucci ''sub voce'' "E co' suoi punti mena il can per l'aja"<ref>''[http://books.google.it/books?id=F9UFAAAAQAAJ&pg=RA1-PA100&lpg=RA1-PA100&dq=Malmantile+racquistato+Minucci&source=bl&ots=anpC4o1Wlb&sig=DBUF_7do-mVZ8fzRS0FkZpVK3F4&hl=it&ei=za5mTPTDA5GVOIyc3LkF&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBUQ6AEwAA#v=snippet&q=CAN%20PER%20L%27AIA&f=false Il Malmantile racquistato]'', colle note di Puccio Lamoni e d'altri, Prato 1815, Tomo III, p. 88</ref>}}
 
La parafrasi a sua volta fa intuire che il cane da caccia, abituato a spazi più ampi, a boschi e luoghi scoscesi, non vada utilmente condotto in spazi ristretti.
 
{{Citazione necessaria|Forse l'immagine è [[metafora|metaforica]] dell'atto locutorio}}: come il [[Canis lupus familiaris|cane]] si aggira per l'aia senza mai trovare ciò che gli serve, così la [[Lingua (anatomia)|lingua]] di chi parla si muove a vuoto senza mai arrivare al punto.
 
{{Citazione necessaria|Secondo un'altra interpretazione|quale?}}, chi mena il can per l'aia cerca di creare confusione (liberando, appunto, il cane nell'aia, in mezzo alle galline) per evitare di focalizzare l'attenzione su ciò che è sgradito.
 
== Esempi ==
:''{{Citazione|Non '''meno il can per l'aia'''; parlar soglio laconico.|[[Carlo Goldoni]], ''Torquato Tasso'', atto primo, scena nona}}
:''{{Citazione|La baronessa cercava di scavar terreno anch'essa, in aria disinvolta, facendosi vento e '''menando il can per l'aia.|[[Giovanni Verga]], '''.[[Mastro-don Gesualdo]]'', capitolo V}}
[[Carlo Goldoni]], ''Torquato Tasso'', atto primo, scena nona
:''La baronessa cercava di scavar terreno anch'essa, in aria disinvolta, facendosi vento e '''menando il can per l'aia'''.''
[[Giovanni Verga]], ''[[Mastro Don Gesualdo]]'', capitolo V
 
== Equivalenti in altre lingue ==
* [[Lingua inglese|inglese]]: ''beat around the bush''
* [[Lingua francese|francese]]: ''tourner autour du pot''
* [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''um den heißen Brei herumdrehenherumreden''
* [[Lingua latinaolandese|latinoolandese]]: ''erronemom esse''de [dalhete vocabolariobrij degliheen Accademici della Crusca]draaien''
* [[Lingua catalana|catalano]]: ''fer la puta i la ramoneta''
* [[Lingua spagnola|spagnolo]]: ''marear la perdiz''
* [[Lingua russa|russo]]: ''тянуть кота за хво́ст''<ref>{{Cita libro|autore=Vladimir Kovalev|titolo=il Kovalev|anno=2014|editore=Zanichelli|città=|p=|pp=|ISBN=9788808637277}}</ref>, ''тащить кота́ за хво́ст''<ref>{{Cita libro|autore=Claudia Cevese, [[Julia Dobrovolskaja]]|titolo=Grammatica russa|anno=1908|url=https://archive.org/details/storiadellagramm00trab|editore=Hoepli|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
* [[Lingua latina|latino]]: ''erronem esse'' {{collegamento interrotto|1=[http://vocabolario.biblio.signum.sns.it/cgi-bin/Vocabolario/search_context?rimando=1&pattern=AIA&tag_n=ENTRY&attr_n=ID&attr_v=A894 dal vocabolario degli Accademici della Crusca]|data=marzo 2018|bot=InternetArchiveBot}}
 
==Note==
<references />
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|nome=Salvatore|cognome=Di Rosa|titolo=Perché si dice: origine e significato dei modi di dire e dei detti più famosi|anno=1980|editore=Club degli Editori|città=Milano|p=65}}
 
{{Portale|Italia|linguistica}}
 
[[Categoria:Modi di dire italiani]]