Congiarium: differenze tra le versioni
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| image = File:Nero charity.jpg
| caption_left = [[Nerone|NERO CLAVDIVS CAESAR]] [[Augusto (titolo)|AVG]] [[Germanicus|GER]] [[pontifex Maximus|P M]] [[Tribunicia potestas|TR P]] [[Imperator|IMP]] [[pater patriae|P P]], testa laureata verso destra;
| caption_right = CONG(iarium) II DAT(um) POP(uli) [[senatus consultum|S-C]], Nerone a capo scoperto con toga, seduto verso sinistra su una sedia curule sopra una bassa piattaforma, il [[Praefectus urbi|prefetto]] di fronte a lui, in basso un attendente che sta a sinistra e distribuisce monete ad ogni cittadino, Minerva in piedi davanti tempio sullo sfondo.
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| footer = coniato nel [[64]]-[[66]], dove si celebrano i ''congiaria''.
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}}
Per '''''congiarium''''' (dal [[lingua latina|latino]] ''congius'') o '''''congiaria''''' (al plurale)
Nei primi tempi della [[Repubblica romana]], il congio era una misura utilizzata per olio e vino, che in certe occasioni venivano distribuite tra il popolo di [[Roma (città antica)|Roma]]. Da ciò ne derivò il significato di ''congiarium'' (in [[Lingua italiana|italiano]] '''congiario'''), vale a dire di libera donazione ('''''liberalitas''''') al popolo ([[plebe]]), in generale, potendo riguardare sia vino, olio, grano, sale, denaro o altri beni come gli stessi [[Spettacoli nell'antica Roma|spettacoli]], mentre le donazioni fatte all'[[esercito romano|esercito]] furono chiamate ''[[donativa]]'', sebbene a volte fossero anch'esse chiamate ''congiaria''.<ref name="GRA"/>
Sempre per ''Congiaria'' si intendevano semplicemente un regalo o una pensione data da una persona di alto rango,<ref name="SvetonioCaes27">[[Svetonio]], ''Vita di Cesare'', 27.</ref> o dallo stesso ''[[principato (storia romana)|princeps]]'' ai suoi amici.
==Storia==
{{Vedi anche|Fornitura di grano per la città di Roma}}
Sappiamo che durante la [[seconda guerra punica]], agli inizi del [[212 a.C.]] i due edili, [[Scipione Africano]] e [[Marco Cornelio Cetego (console 204 a.C.)|Marco Cornelio Cetego]], organizzarono i ''[[Ludi Romani]]'' con grande dispendio, tenendo conto delle scarse possibilità del momento. Essi vennero rinnovati per un solo giorno. Ad ogni ''[[vicus]]'' di [[Roma (città antica)|Roma]] vennero concessi cento ''congi'' di olio (pari a 327 [[litri]]).<ref>{{cita|Livio|XXV, 2.8}}.</ref>
Da [[Svetonio]] sappiamo che [[Augusto]] ne concesse numerosi di ''congiaria'':
{{Citazione|Fece il censimento del popolo per quartieri e affinché i plebei non fossero allontanati dalle loro occupazioni troppo spesso a causa della distribuzione di grano, assegnò di distribuire tre volte all'anno tessere per l'approvvigionamento di quattro mesi; ma poiché essi desideravano tornare alla vecchia abitudine, concesse nuovamente che ciascuno prelevasse ogni mese ciò che gli era dovuto.|{{cita|Svetonio|''Augustus'', 40}}.|''Populi recensum vicatim egit, ac ne plebs frumentationum causa frequentius ab negotiis avocaretur, ter in annum quaternum mensium tesseras dare destinavit; sed desideranti consuetudinem veterem concessit rursus, ut sui cuiusque mensis acciperet.''.|lingua=la}}
{{Citazione|Fece frequenti distribuzioni di denaro al popolo, ma ogni volta per somme differenti: una volta 400, un'alta 300, qualche volta anche per 250 sesterzi a testa. E non escluse neppure i bambini più piccoli, sebbene non fosse consuetudine che ricevessero alcunché prima degli 11 anni. Spesso, nelle difficoltà [[annona (economia)|annonarie]], fece distribuire a ciascuno il frumento a bassissimo prezzo, talvolta a prezzo nullo (gratuitamente), e duplicò il valore delle tessere monetizzabili.|{{cita|Svetonio|''Augustus'', 41}}.|''Congiaria populo frequenter dedit, sed diversae fere summae: modo quadringenos, modo trecenos, nonnumquam ducenos quinquagenosque nummos; ac ne minores quidem pueros praeteriit, quamvis non nisi ab undecimo aetatis anno accipere consuessent. Frumentum quoque in annonae difficultatibus saepe levissimo, interdum nullo pretio viritim admensus est tesserasque nummarias duplicavit''.|lingua=la}}
{{Citazione|Celebrava i [[festività romane|giorni di festa e le solennità]] riccamente e qualche volta con semplici divertimenti. Per i [[Saturnali]] e quando gli faceva piacere, distribuiva doni, vestiti, oro e argento, ora monete di ogni conio, anche antiche dell’epoca dei re o straniere, a volte nulla oltre a delle coperte o spugne, mestoli, pinze e altri oggetti di questo genere accompagnati da cartelli oscuri e ambigui. Era solito, durante i banchetti, vendere una serie di oggetti di valore diverso e di pitture su tavole voltati per alimentare o frustrare nell'incertezza del caso la speranza dei compratori; e così presso ogni letto si organizzava un’offerta all'incanto e ciascuno dichiarava i suoi guadagni e le sue perdite.|{{cita|Svetonio|''Augustus'', 75}}.|''Festos et sollemnes dies profusissime, nonnumquam tantum ioculariter celebrabat. Saturnalibus, et si quando alias libuisset, modo munera dividebat, vestem et aurum et argentum, modo nummos omnis notae, etiam veteres regios ac peregrinos, interdum nihil praeter cilicia et spongias et rutabula et forpices atque alia id genus titulis obscuris et ambiguis. Solebat et inaequalissimarum rerum sortes et aversas tabularum picturas in convivio venditare incertoque casu spem mercantium vel frustrari vel explere, ita ut per singulos lectos licitatio fieret et seu iactura seu lucrum communicaretur''.|lingua=la}}
Ecco nel dettaglio come ci vengono raccontate dallo stesso Augusto nelle sue ''[[Res
{{
Quando poi il popolo gli richiese un ''congiarium'' che aveva promesso, rispose che era un uomo di parola. Quando invece ne sollecitò uno che non
{{Citazione|Durante una terribile carestia, difficile da rimediare, [Augusto] aveva espulso dalla città [di Roma] tutti coloro che dovevano essere venduti, le famiglie dei gladiatori, gli stranieri, ad eccezione dei medici, dei precettori e di una parte dei servi e finalmente migliorarono i [[annona (economia)|vettovagliamenti]], egli stesso scrive di aver pensato di sopprimere definitivamente la distribuzione pubblica di frumento (''frumentationes publicas''), perché la fiducia di loro [popolo] portava ad abbandonare la cultura della coltivazione dei campi; ma non insistette perché era certo di poterla ripristinare un giorno per ambizione [verso il popolo]. E così da allora in poi regolò le distribuzioni in modo da difendere gli interessi degli agricoltori e dei commercianti tanto quanto quelli del popolo.|{{cita|Svetonio|''Augustus'', 42}}.|''Magno vero quondam sterilitate ac difficili remedio cum venalicias et lanistarum familias peregrinosque omnes exceptis medicis et praeceptoribus partimque servitiorum urbe expulisset, ut tandem annona convaluit, impetum se cepisse scribit frumentationes publicas in perpetuum abolendi, quod earum fiducia cultura agrorum cessaret; neque tamen perseverasse, quia certum haberet posse per ambitionem quandoque restitui. Atque ita posthac rem temperavit, ut non minorem aratorum ac negotiantium quam populi rationem deduceret''.|lingua=la}}
Dispose, infine, nel suo testamento che venissero distribuiti quaranta milioni di [[sesterzi]] al popolo romano, tre milioni e mezzo di sesterzi alle [[tribù (storia romana)|tribù]]. Invece all'esercito, come ''[[donativa]]'' fece distribuire ai [[pretoriani]] mille sesterzi ciascuno, cinquecento a ciascun soldato delle [[urbaniciani|coorti urbane]] e trecento ai [[legionario romano|legionari]]. Dispose che questa somma venisse pagata senza ritardo, avendola tenuta come sua riserva personale.<ref name="SvetonioAugusto100">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 100}}.</ref>
▲Ecco nel dettaglio come ci vengono raccontate dallo stesso Augusto nelle sue ''[[Res Gestae Divi Augusti|Res Gestae]]'':
▲{{quote|Alla plebe di Roma<ref>La plebe urbana erano i cittadini residenti a Roma, appartenenti non soltanto alle quattro [[tribù]] urbane (Esquilina, Palatina, Collina, Suburbana) , ma anche ai cittadini iscritti alle [[tribù]] rustiche e residenti a [[Roma]] da più generazioni.</ref> pagai in contanti a testa trecento [[Sesterzio|sesterzi]] in conformità alle disposizioni testamentarie di [[Gaio Giulio Cesare|mio padre]]<ref> 44 a.C.</ref>, e a mio nome diedi quattrocento sesterzi a ciascun provenienti dalla vendita del bottino delle guerre, quando ero console per la quinta volta <ref>Nel 30 a.C.; il bottino è in gran parte il tesoro dei [[Dinastia tolemaica|Tolomei]] acquisito per diritto di conquista nella compagna contro [[Cleopatra]] (e [[Marco Antonio|Antonio]]) dello stesso anno.</ref>; nuovamente poi, durante il mio decimo consolato<ref>Al ritorno dalle [[Guerre cantabriche]] nel 24 a.C. </ref>, con i miei beni pagai quattrocento sesterzi di congiario a testa, e console per l'undicesima volta<ref>Nel 23 a.C.</ref> calcolai e assegnai [[Fornitura di grano per la città di Roma|dodici distribuzioni di grano]], avendo acquistato a mie spese il grano in grande quantità e, quando rivestivo la potestà tribunizia per la dodicesima volta<ref> In occasione dell'elezione di Augusto a pontefice massimo nel 12 a.C. </ref>, diedi per la terza volta quattrocento [[nummo|nummi]] a testa. Questi miei congiari non pervennero mai a meno di duecentocinquantamila uomini. Quando rivestivo la potestà tribunizia per la diciottesima volta ed ero console per la dodicesima volta <ref> 5 a.C. in occasione della ''deductio in Forum'' di [[Gaio Cesare]] </ref>diedi sessanta [[denario|denari]] a testa a trecentoventimila appartenenti alla plebe urbana. E ai coloni che erano stati miei soldati, quando ero console per la quinta volta, distribuii a testa mille nummi dalla vendita del bottino di guerra; nelle colonie ricevettero questo congiario del trionfo circa centoventimila uomini. Console per la tredicesima volta diedi sessanta denari alla plebe che allora riceveva frumento pubblico; furono poco più di duecentomila uomini<ref>In occasione della ''deductio in Forum'' di [[Lucio Cesare]] nel 2 a.C. </ref>.|[[Augusto]], ''[[Res Gestae Divi Augusti]]'', 15.}}
Sappiamo che l'Imperatore [[Tiberio]] distribuì nel 17 d.C. (sotto il consolato di C. Celio e L. Pomponio) un ''congiarium'' pari a 300 [[sesterzio|sesterzi]] a testa alla plebe della [[Roma (città antica)|capitale]] in nome di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]] (tornato vittorioso da una lunga campagna militare in Germania), allestendo inoltre 1.000 mense per la città.<ref name="SvetonioTib20">{{cita|Svetonio|''Tiberius'', 20}}.
▲Quando poi il popolo gli richiese un ''congiarium'' che aveva promesso, rispose che era un uomo di parola. Quando invece ne sollecitò uno che non aveva promesso, denunciò con un editto la menzogna, dichiarando che, sebbene avesse avuto in animo di farlo, non l'avrebbe fatto.<ref name="SvetonioAug42">[[Svetonio]], ''Vita di Augusto'', 42.</ref> In un'altra circostanza, accortosi che all'annuncio di un nuovo ''congiarium'' molti avevano affrancato i loro schiavi, dichiarò che lo avrebbero ricevuto solo quelli ai quali era stato promesso, e diede meno di quanto aveva stabilito, affinché la somma stanziata risultasse sufficiente.<ref name="SvetonioAug42"/>
{{
[[
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|- style= "background: #ABCDEF; text-align:center; "
! colspan = 7 |Congiaria sotto i Giulio-Claudii
Riga 51 ⟶ 63:
|[[congiaria|CONG(iaria) II]] DAT(a) POP(ulo) [[Senatus consultum|S-C]], [[Nerone]], con la toga siede verso sinistra su una sedia curule su un podio, un prefetto alle sue spalle, in basso un assistente in piedi sulla sinistra distribuisce monete ai cittadini che indossano una toga, Minerva in piedi davanti al tempio sullo sfondo.
|[[64]]/[[66]]
| 32
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] I 162; WCN 93; BMCRE 141; BN 282; BMC 139.
|- style= " vertical-align: top;"
|[[File:Nero Lugdunum sestertius 691535.jpg|225px]]
|[[sesterzio]]
|[[Imperator|IMP]] [[Nerone|NERO]] [[Cesare (titolo)|CAESAR]] [[Augusto (titolo)|AVG]] [[pontifex maximus|PONT MAX]] [[tribunicia potestas|TR P]] [[pater Patriae|P P]], testa laureata di [[Nerone]] verso sinistra; sul collo la scritta X ed una barra più sotto (probabilmente contromarcata durante la [[guerra civile romana (68-69)|guerra civile]] nel [[68]] dalla [[legio X Gemina]], di stanza a ''[[Carnuntum]]'');
|[[Annona (mitologia)|ANNONA]] AUGUSTI CERES, l'Annona in piedi verso destra tiene una [[cornucopia]], di fronte [[Cerere]] seduta sulla destra, tiene del grano ed una torcia; un modio sull'altare con una ghirlanda tra di loro; sullo sfondo la poppa di una nave.
|[[66]]
| 27.02 gr, 7 h ([[zecca di Lugdunum]]);
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] ''Nero, I 494.''
|}
[[Vespasiano]] fece invece numerosi ''congiaria'' a poeti insigni o ai migliori artigiani, come a quello che restaurò la Venere di Coo o il [[Colosso di Nerone]].<ref name="SvetonioVespasiano18">
{{
[[Traiano]] invece, che aveva risanato le finanze romane, grazie alla [[conquista della Dacia]], condannò l'utilizzo dei ''congiaria'', distribuiti in modo stravagante. Il primo ''congiarium'' (nel [[99]]) fu probabilmente pari a quello del padre adottivo [[Nerva]] (75 denari a persona),<ref>{{CIL|14|4539}}.</ref> il secondo ed il terzo invece, dopo ogni campagna dacica (nel [[103]] e [[107]]), furono invece pari a 650 denari a persona. Il successore [[
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|- style= "background: #ABCDEF; text-align:center; "
! colspan = 7 |Congiaria sotto Traiano
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|[[File:TRAIANUS RIC II 461-84001016.jpg|225px]]
|[[Æ]] [[Sesterzio]]
|[[Imperator|IMP]] [[Cesare (titolo)|CAES]] [[Nerva|NERVAE]] [[Traiano
|[[SPQR|S P Q R]] [[Optimus Princeps|OPTIMO PRINCIPI]], l'Abundantia (o l'[[Annona (economia)|Annona]]) in piedi verso destra, pone la sua mano su un bambino alla sua destra mentre presenta un altro bambino a [[Traiano]], seduto verso sinistra su una sedia curule, tiene uno [[scettro]]; ai lati la scritta [[Senatus consultum|S C]], [[Institutio Alimentaria|ALIM]] [[Italia romana|ITAL]] in [[esergo]].
|[[103]]
|30
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] ''Traianus'', II 461; Banti 12.
Riga 85 ⟶ 106:
|[[File:TRAIANUS RIC II 93-86000702.jpg|225px]]
|[[Aureo]]
|[[Imperator|IMP]] [[Traiano
|[[console romano|COS]] V [[Pater patriae|P P]] [[SPQR|S P Q R]] [[Optimus Princeps|OPTIMO PRINCIPI]], [[Traiano]] con la toga in piedi verso sinistra, tiene un rotolo nella sua mano sinistra, la mano destra è tesa verso un ragazzo ed una ragazza verso sinistra, i quali gli stanno di fronte, il ragazzo tende all'imperatore la sua mano sinistra, la ragazza entrambe le mani; [[Institutio Alimentaria|ALIM]] [[Italia romana|ITAL]] in [[esergo]].
|[[111]]
|18
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] ''Traianus'', II 93 var. (senza corazza); MIR 14, 345f; Strack 155; Calicó 984; BMCRE 380; BN 427.
|}
Nel 128 d.C. [[
L'Imperatore [[Marco Aurelio]] donò un ''congiarium'' al popolo, quando diede al figlio [[Commodo]] la ''[[toga virile]]'' nel [[175]].<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita di Marco Aurelio'', 22.12; ''Vita di Commodo'', 2.1.</ref> Due anni più tardi nel [[177]], quando associò al trono il figlio, attribunedogli la ''[[tribunicia potestas]]'', organizzò un nuovo ''congiarium'' con spettacoli gladiatori.<ref name="HAM.Aurelio27.4-8">[[Historia Augusta]], ''Vita di Marco Aurelio'', 27.4-8.</ref> Il figlio Commodo distribuì un nuovo ''congiarium'' al popolo di ben 725 denarii durante il suo regno ([[180]]-[[192]]).<ref name="HACommodo16.8">[[Historia Augusta]], ''Vita di Commodo'', 16.8.</ref>
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! colspan = 7 |Congiaria sotto gli Antonini
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|23.52 gr;
|[[Roman Imperial Coinage]], ''Antoninus Pius'', III 774; BMCRE 1690A; Cohen 498.
|- style= " vertical-align: top;"
|[[File:Marcus Aurelius denarius RIC 142 RIC 0142.2.jpg|225px]]
|[[denario]]
|[[Marco Aurelio|M ANTONINVS]] [[Augusto (titolo)|AVG]] [[Armeniacus]], testa laureata di [[Marco Aurelio]] verso destra;
|[[Pontifex Maximus|PM]] [[Tribunicia potestas|TR P XIX]] [[Imperator|IMP III]] [[Console romano|COS III]], l'[[Annona (mitologia)|Annona]] in piedi verso sinistra, tiene una [[cornucopia]] e due spighe di grano sopra un [[modio (copricapo)|modio]]; una prua ai piedi sulla destra.
|coniato nel [[165]];
|3.43 gr;
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] ''Marcus Aurelius'', 142; BMCRE 371; RSC 484.
|- style= " vertical-align: top;"
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|[[Imperator|IMP VIII]] [[Console romano|COS III]] [...], Marco Aurelio e [[Commodo]] seduti sulla sinistra su una piattaforma, ognuno tende la mano destra, la ''Liberalitas'' in piedi davanti a loro tiene un [[abaco]] ed una [[cornucopia]], un ufficiale alle spalle dei due Imperatori; un cittadino in piedi che sale le scale con la toga; LIBERALITAS AUG VII in esergo.
|coniato nel [[177]];
|32
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] ''Marcus Aurelius'', 1208; MIR 18, 380-6/30; BMCRE 1606; Cohen 424.
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[[Cassio Dione Cocceiano]] parla di un ''congiarium'' (600 sesterzi cad.) distribuito dall'Imperatore [[Eliogabalo]] in occasione del suo matrimonio con [[Giulia Cornelia Paula]] (nel [[219]]).<ref name="Dio79.9.1-2">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', LXXIX, 9.1-2.</ref> Una volta scoppiata la ribellione in Africa contro [[Massimino Trace]], [[Gordiano I]], si affrettò ad inviare numerosi messaggi, a tutti coloro che egli considerava fra i più facoltosi cittadini di Roma, oltre allo stesso Senato e Popolo di Roma,<ref>[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', VII, 6.3.</ref> promettendo grande clemenza per coloro che avessero collaborato; ai soldati ([[guardia pretoriana]] e [[legio II Parthica]]), un ''[[donativum]]'', come mai prima di allora era stato distribuito; al popolo di Roma una nuova distribuzione di denaro.<ref>[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', VII, 6.4.</ref> Numerosi furono, quindi, i ''congiaria'' donati al popolo romano dall'Imperatore [[Gallieno]] durante il suo regno ([[253]]-[[268]]).<ref name="HAGallieno">[[Historia Augusta]], ''Vita dei due Gallieni'', 16.5.</ref>
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! colspan = 7 |Congiaria nel III secolo
Riga 149 ⟶ 180:
|[[aureo]]
|[[Imperator|IMP]] [[Macrino|C M OPEL SEV MACRINVS]] [[Augusto (titolo)|AVG]], testa laureata di [[Macrino]] verso destra, busto con corazza;
|[[liberalitas|LIB-ERALITAS]] AVG, [[Diadumeniano]], a capo scoperto in toga, insieme a Macrino, laureato e togato che siede a sinistra sulla sedia curule, ognuno tende la mano destra verso una figura che si avvicina e riceve una tessera; la ''Liberalitas'' in piedi a sinistra tiene un
|[[217]]-[[218]]
| 7.51 gr, 6 h ([[zecca di Roma antica]]);
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|[[File:MAXIMINUS I-RIC IV 48-2670464.jpg|225px]]
|[[sesterzio]]
|[[Imperator|IMP]] [[Massimino Trace|MAXIMINUS]] [[Pio|PIUS]] [[Augusto (titolo)|AVG]], testa laureata di [[
|[[liberalitas|LIB-ERALITAS]] AVG, [[Massimino Trace]], in seduto su una piattaforma al centro, rivolto verso sinistra; due soldati con delle lance alle
|[[236]]
|27
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] IV 48.
|- style= " vertical-align: top;"
|[[File:CLAUDIUS II GOTHICUS-RIC V 57-804260.jpg|225px]]
|[[antoniniano]]
|[[Imperator|IMP]] C [[Claudio il Gotico|CLAVDIVS]] [[Augusto (titolo)|AVG]], testa radiata e busto con drappeggio e corazza di Claudio.
|LIBER-ALITAS AVG, la ''[[Liberalitas]]'' in piedi di fronte, la testa verso sinistra, tiene una ''[[cornucopia]]'' nella mano sinistra ed una ''tessera'' nella destra (vengono distribuiti ''congiaria'' alla plebe di [[Roma (città antica)|Roma]]).
||settembre [[268]]/gennaio [[269]] (l'imperatore giunto a Roma, omaggia il Senato e il popolo romano con gratuite distribuzioni di grano)
|19 mm, 3.18 g, 12 h, [[zecca di Roma antica]], seconda emissione, prima fase;
|[[Roman Imperial Coinage|RIC]] V 57; Venèra 5936-5994.
|}
==Note==
==Bibliografia==
;Fonti primarie:
*{{cita libro | autore=[[Cassio Dione Cocceiano
*[[Erodiano]], ''Storia dell'Impero dopo Marco Aurelio''.
*[[Historia Augusta]], [[Wikisource:la:Historia Augusta|da ''Adriano'' a ''Caro, Carino e Numeriano'' (testo latino)]]
*{{cita libro | autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo]]
*{{cita libro | autore=[[Publio Cornelio Tacito]]|titolo=Annales|pagine=libro I|url= https://la.wikisource.org/wiki/Ab_excessu_divi_Augusti_%28Annales%29|cid= Tacito}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} Versione in inglese [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Tac.+Ann.+1.1 qui]
*{{cita libro | autore=[[Velleio Patercolo]]|titolo=Historiae Romanae|pagine=libro I|url=https://la.wikisource.org/wiki/Historiae_Romanae_Ad_M._Vinicium_Libri_Duo |cid= Velleio Patercolo}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}. Versione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Velleius_Paterculus/home.html qui]
==Voci correlate==
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*[[Comes]]
*[[Donativa]]
{{Economia e finanza nell'Antica Roma}}
Riga 186 ⟶ 226:
[[Categoria:Economia dell'antica Roma]]
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