Fiorenzuola d'Arda: differenze tra le versioni
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{{nd||Fiorenzuola (disambigua)|Fiorenzuola}}
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|Nome = Fiorenzuola d'Arda
|Stato = ITA
|Stemma =
|Bandiera = Fiorenzuola d'Arda-Gonfalone.png
|Voce stemma =
|Voce
|Panorama = Collegiata San Fiorenzo 10.JPG
|Didascalia = Collegiata di San Fiorenzo
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2 = Piacenza
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione
|Data
|Data istituzione =
|Altitudine = 80
|Sottodivisioni = Baselicaduce, San Protaso
|Divisioni confinanti = [[Alseno]], [[Besenzone]], [[Cadeo]], [[Carpaneto Piacentino]], [[Castell'Arquato]], [[Cortemaggiore]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2559
|Nome abitanti = fiorenzuolani
|Patrono = San Fiorenzo di Tours
|Festivo = 17 ottobre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Fiorenzuola d'Arda (province of Piacenza, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Fiorenzuola d'Arda nella provincia di Piacenza
}}
'''Fiorenzuola d'Arda''' (''Fiurinsöla'' {{IPA|[fiurĩˈsøːlɐ]}} o {{IPA|[fiurĩˈsoːlɐ]}} in [[dialetto piacentino]]) è un [[Comune (Italia)|comune
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio del comune di Fiorenzuola d'Arda è elencato tra i comuni di pianura, nella regione agraria ''Basso Arda''<ref>Ripartizione dei comuni della provincia di Piacenza in zone altimetriche e regioni agrarie</ref>; l'altitudine media è di ottantadue metri sul livello del mare. Confina con i comuni di [[Alseno]], Cadeo, Castell'Arquato, Carpaneto Piacentino, Cortemaggiore e [[Besenzone]]. Fiorenzuola d'Arda risulta essere il comune più popolato della provincia dopo Piacenza.
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Fiorenzuola d'Arda}}
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| tempmax01 = 4
| tempmax02 = 7
| tempmax03 = 13
| tempmax04 = 17
| tempmax05 = 22
Riga 119 ⟶ 96:
| umido11 = 88
| umido12 = 89
}}
* [[Classificazione sismica]]: zona soggetta a sismicità bassa.
== Storia ==
{{NN|storia|maggio 2025}}
=== Preistoria ed epoca romana ===
La Val d'
Testimonianze del [[Paleolitico inferiore
Rinvenimenti relativi al [[Neolitico]] si sono avuti in tutti i comuni della vallata a monte della [[Via Emilia]]; alla Palazzina d'
I resti di palafitte trovati a Fiorenzuola d'
L'
Nel 222 a.C. l'Emilia è ormai completamente romana e nel 218 [[Piacenza]] e [[Cremona]] diventano colonie latine.
Insieme ai reperti archeologici, la [[toponomastica]] è fonte di dati geografici e sociali in ausilio alla Storia: la presenza in Val d'
La [[Via Emilia]] e la [[centuriazione]] consolidarono l'unità e il saldo possesso della regione da parte dei romani che ne fecero una regione dalle prospere condizioni economiche. Fiorenzuola d'
[[File:Tomba3.JPG|thumb|alt=Tomba Romana|Tomba
Fiorenzuola è la ''Florentia'' segnata negli itinerari dell'ultima età imperiale: la ''[[Tavola Peutingeriana]]'', l{{'}}''[[Itinerario antonino|Itinerario di Antonino Augusto]]'' e le ''Coppe argentee'' sono tutte concordi nello stabilire in 15
Numerose sono le testimonianze dell'impronta romana di Fiorenzuola<ref>Dante Rabitti, ''Guida Storico-Artistica di Fiorenzuola d'
* Anfore Olearie rinvenute nel 1972
* [[Tomba alla cappuccina]] risalente al
* Epigrafe rinvenuta nel 1813 nel Podere Trompella e ora conservata nel [[Museo archeologico nazionale di Parma|Museo Nazionale di Parma]]
=== Medioevo ===
Piacenza nel 322, secondo un'accreditata tradizione, era già sede vescovile; nel 350 il protovescovo S. Vittore faceva erigere la prima cattedrale piacentina (Basilica Vittoriana). Fiorenzuola, favorita dalla Via Emilia, a 22 km da Piacenza dovette ricevere il messaggio evangelico in quegli anni. Le invasioni barbariche dei [[Goti]], [[Unni]] e [[Longobardi]], tra il V e VII secolo, non consentirono tregue e ricostruzioni dei centri minori saccheggiati, incendiati e semidistrutti.
Il monastero di Fiorenzuola è ancora documentato, come abbazia benedettina, sotto il titolo San Fiorenzo di Tour, nell'anno 830, in una declaratoria di giudici imperiali a favore di Cosma che ne era [[abate]]. Nel X secolo Fiorenzuola era sede di una [[Pieve]], forse la chiesa del monastero soppresso, affidata al clero secolare; da essa dipendevano numerose chiese (dette ''suffraganee'') tra le quali ricordiamo quelle di Alseno, di Baselicaduce, Lusurasco e Moronasco.
Fiorenzuola rinacque intorno al Monastero e poi alla pieve, ove si sviluppò il borgo sulla pianta di un tipico ''[[castrum]]'' romano. Il Castrum Vetus di Fiorenzuola viene citato in una pergamena del [[1248]] conservata nell'Archivio Parrocchiale e, nel [[1341]], nella zona verso Piacenza viene aggiunto ad opera dei [[Visconti]] il Castrum Novum (il tutto circondato da mura e fossati). Delle antiche torri è rimasta quella ora adibita a campanile della Collegiata. Durante il regime vescovile l'agricoltura continuò a prosperare tramite la concessione delle campagne a piccoli signori feudali locali e con le forme dell'[[enfiteusi]] già presenti nel periodo monastico.
Il 29 luglio 923 fu il giorno più nero della storia di Fiorenzuola, teatro di una tra le più sanguinose battaglie dell'epoca, combattuta tra [[Berengario del Friuli|Berengario I]], [[imperatore del Sacro Romano Impero]] e Re d'Italia e l'antagonista [[Rodolfo II di Borgogna]]<ref name=Rabitti26>{{Cita|Rabitti|p. 26|cidRabitti}}.</ref>.
[[File:Vaenius - Alexander Farnese.png|thumb|left|upright=0.5|Alessandro Farnese]]
Durante i primi decenni del XIII secolo Fiorenzuola si eresse a libero Comune; per la sua posizione geografica, sempre nel XIII secolo, fu esposta alle conseguenze delle battaglie combattute nel suo territorio tra parmigiani e cremonesi ([[Guelfi e ghibellini|ghibellini]]) alleati contro i piacentini ([[Guelfi e ghibellini|guelfi]]). È in quella arroventata atmosfera che a Piacenza si instaurò la Signoria.
Nel [[1586]] [[Alessandro Pallavicino]], erede e cugino di [[Sforza Pallavicino]] dovette cedere, dopo solo un anno di dominio, lo [[Stato Pallavicino]] (comprendente il feudo di Fiorenzuola) ad [[Alessandro Farnese]].
Alla Signoria si sostituiva il Principato ed iniziava un periodo storico più civile; nella Comunità sarebbero stati proporzionalmente rappresentati i ceti borghigiani e quelli rurali.
Fiorenzuola fece parte dello Stato farnesiano, che comprendeva i ducati di Parma e Piacenza fino al 1731, anno della morte dell'ultimo duca [[Antonio Farnese]]. Seguì la dominazione dei [[Borbone di Parma|Borboni]], eredi e discendenti dei Farnese.
Una grida del 25 ottobre 1802 annunciava ai fiorenzuolani la decisione che l'esercizio della sovranità era diventato di pieno diritto della Repubblica Francese: era quindi l'inizio della dominazione napoleonica.
=== Risorgimento ed età moderna ===
[[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia d'Austria]], vedova dell'Imperatore [[Napoleone Bonaparte]], sarà la Duchessa della Restaurazione governando il ducato dal [[1814]] al [[1847]]. Alla sua morte, come stabilito da una clausola del [[Trattato di Vienna (1731)|Trattato di Vienna]], il Ducato ritornò alla dinastia dei Borboni.
Tra gli avvenimenti importanti di questo periodo ebbe una certa risonanza lo scontro avvenuto il 25 febbraio [[1831]] tra un battaglione austriaco di 500 soldati ed una colonna di 170 insorti (in gran parte studenti) venuti da [[Parma]] a presidiare Fiorenzuola: caddero due insorti e altri 22 furono arrestati e condotti prigionieri a Piacenza<ref>Giovanni Tagliaferri, ''Fiorenzuola d'Arda: La città delle tre rose'', Edizioni Costa & Conca, 1996, pag. 18-19</ref>.
Il 26 marzo [[1848]] l'anzianato delibera la formazione di una ''guardia civica nazionale per mantenere l'ordine pubblico''. Il 10 maggio dello stesso anno Fiorenzuola si annetteva al [[Piemonte]].
Il 18 marzo [[1860]] la provincia di Piacenza viene dichiarata parte integrante del [[Regno d'Italia]] e il 18 maggio [[1862]] viene fondata la ''Società del Mutuo Soccorso'' tra gli operai di Fiorenzuola d'Arda.
Dal 1º gennaio [[1866]] la denominazione ufficiale della città divenne ''Fiorenzuola d'Arda''. Con l'annessione al Regno e la relativa pace fiorirono, negli anni successivi, numerose opere quali, ad esempio, la ''Raffineria dei Petroli'' nel [[1892]] prima in Italia<ref name=Tagliaferri20>{{Cita|Tagliaferri|p. 20|cidTagliaferri}}.</ref>
Durante il [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] gli edifici adatti di Fiorenzuola vennero trasformati in stabilimenti sanitari per malati e feriti di guerra per una capienza totale di 800 posti. I caduti fiorenzuolani furono 210 e ad essi venne dedicato il ''Monumento in Piazza Caduti''<ref name=Tagliaferri21>{{Cita|Tagliaferri|p. 21|cidTagliaferri}}.</ref>. Tra i due conflitti mondiali la città attraversò un periodo relativamente florido nonostante la crisi economica di quegli anni. Durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] Fiorenzuola venne colpita dai bombardamenti e fu così che molti abitanti cominciarono ad essere sfollati in luoghi ritenuti più sicuri come i poderi ''La Confina'', ''La Dugara'' e ''Riomezzano''. Il contributo di vite umane fu alto soprattutto tra i civili e questo fu riconosciuto dal presidente della Repubblica con la medaglia d'oro al valore militare concessa con decreto del 12 aprile [[1996]] e consegnata dallo stesso il 9 ottobre<ref name=Tagliaferri23>{{Cita|Tagliaferri|p. 23|cidTagliaferri}}.</ref>
Qualche anno più tardi Fiorenzuola viene insignita del [[titolo di città]] (D.P.R. 18 settembre [[1956]]) e tale evento è ricordato con una targa sulla facciata del municipio. Negli anni sessanta-settanta lo sviluppo territoriale della città arrivò al suo massimo e, nel giro di pochi anni, si triplicò l'estensione dell'abitato che per secoli era rimasto immutato.
=== Simboli ===
==== Stemma ====
[[File:Fiorenzuola-Stemma.svg|thumb|upright=0.5|left|Lo stemma di Fiorenzuola d'Arda.]]
Lo stemma ufficiale di Fiorenzuola d'Arda, riconosciuto con DPCM dell'11 marzo 1955<ref name="Bozzetti">{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/68c1cebc-a89e-4692-9a9e-8db14117450a/740-fiorenzuola-darda|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Fiorenzuola d'Arda|accesso=10 ottobre 2024|data=10 ottobre 2024}}</ref> e prescritto dal modello allegato al decreto presidenziale del 18 settembre 1956 che le concede il [[Titolo di città in Italia|titolo di città]]<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?101|titolo=Fiorenzuola d'Arda|accesso=10 ottobre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref> è così composto:
{{Citazione|Di rosso a tre rose d'argento disposte 2-1. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Le tre rose sono disposte, nel campo rosso dello scudo, come i vertici di un ideale triangolo isoscele capovolto. Gli ornamenti esteriori sono la corona murale del Comune, sopra lo scudo, formata da un cerchio aperto da quattro pusterle di cui tre visibili con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta aperta a sedici porte di cui nove visibili, ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine: il tutto d'argento e murato di nero, e il serto, sotto la punta dello scudo, formato da un ramo di alloro alla destra e da uno di quercia a sinistra, serrati da un nastro tricolore.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/68c1cebc-a89e-4692-9a9e-8db14117450a/740-fiorenzuola-darda|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Fiorenzuola d'Arda|accesso=10 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
Il più antico stemma civico è affrescato nel sottoarco dell'abside della Collegiata di San Fiorenzo, nei due cerchi-scudi ovati sostenuti da putti all'inizio dei festoni, ad opera di un ignoto pittore lombardo della fine del XV secolo. Rispetto ad esso, la versione usata ufficialmente dal comune prevede che le rose siano rappresentate realisticamente con il gambo, il ricettacolo e i petali, ferma restando la blasonatura.
All'origine dello stemma sono associate alcune leggende popolari<ref>Sandro Ballerini, ''La mia terra tra storia e leggenda'', p. 143.</ref>: la prima pertiene a una battaglia combattuta presso Fiorenzuola nel [[73 a.C.]] da Marco Lucullo, il quale aveva esitato a dare inizio alle ostilità perché in inferiorità numerica (sedici plotoni contro i cinquanta del nemico); all'improvviso però si levò un forte vento dalla pianura, che portò sulla sua [[Accampamento|tendopoli]] una grande quantità di rose, che si fermarono sugli elmi e sugli scudi dei soldati luculliani, il quale interpretò il fatto come un segnale divino di buon auspicio, risolvendosi ad attaccare il nemico con grande slancio e riuscendo infine ad annientarlo.
Un'altra versione, pur mantenendo invariati i particolari delle rose cadute su un accampamento militare alla vigilia di un'importante battaglia, fa riferimento allo scontro che nel [[923]] contrappose [[Berengario del Friuli|Berengario I]], [[imperatore del Sacro Romano Impero]] e Re d'Italia e l'antagonista [[Rodolfo II di Borgogna]].
La terza ipotesi leggendaria afferma che le rose siano la rappresentazione allegorica delle tre figlie di un nobile che abitava in queste località; la fama della loro bellezza si sparse in tutto il [[contado]] ed arrivò sino alle orecchie di un guerriero che, con la sua crudeltà, faceva vivere nel terrore i residenti della zona. Costui quindi assassinò i genitori e rapì le tre fanciulle, il cui pianto però commosse una divinità dei boschi che, per salvarle, le trasformò in tre rose bianche. Il cavaliere, adirato, cercò di strappare i fiori dal terreno, ma essi erano saldamente ancorati al suolo ed egli si punse con le spine, fino a morire dissanguato.
Un'ulteriore leggenda vuole invece che un drago avesse rapito tutte le fanciulle di un villaggio della Val d'Arda e nessun abitante del posto, malgrado i diversi tentativi, fosse riuscito a salvarle. Arrivarono quindi quattro nobili cavalieri gemelli forestieri che sfidarono il drago: al tramontare del sole tre di essi furono uccisi, ma non il più giovane, che riuscì infine ad ammazzare la bestia, per poi sciogliersi in un pianto addolorato per la perdita dei suoi fratelli. La principessa Fiore, che era la ragazza più bella del villaggio, gli cucì quindi sul mantello tre rose bianche, in ricordo dei tre valorosi giovani caduti.
Al netto delle ipotesi leggendarie, lo stemma di Fiorenzuola rientra nella categoria degli [[Stemma parlante|stemmi parlanti]], che evocano nel loro disegno il significato del toponimo; peraltro in [[araldica]] il giglio e la rosa sono i fiori più comuni nei blasoni, ove spesso sono rappresentati in tre unità.
Il gonfalone, concesso con DPR del 2 agosto 1955, è un drappo [[trinciato]] di bianco e di rosso.<ref name="Bozzetti"/>
=== Ricorrenze ===
Il santo patrono di Fiorenzuola d'Arda è [[San Fiorenzo di Tours]] e lo si celebra il 17 ottobre. Compatrono della Città sull'Arda è San Bernardo, dal 1693. La sua festa è il 20 di agosto. Anticamente Fiorenzuola aveva un altro patrono: San Bonifacio.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=ACSFascCom>{{Cita web | 1 = http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/ | 2 = ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali | accesso = 7 dicembre 2016 | dataarchivio = 19 aprile 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160419233606/http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/ | urlmorto = sì }}</ref>
| data = [[18 settembre]] [[1956]]
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Fiorenzo ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Fiorenzo (Fiorenzuola d'Arda)}}
[[File:Chiesa di San Fiorenzo (Fiorenzuola d'Arda) - facciata e campanile 2022-07-18.jpg|thumb|Chiesa di San Fiorenzo]]
La chiesa parrocchiale di Fiorenzuola d'Arda è dedicata a san Fiorenzo di [[Tours]]. Ebbe una lunga e travagliata vicenda di [[edilizia]], dal [[XIII secolo]] agli ultimi restauri del [[1933]] promossi dall'[[arciprete]] mons. Luigi Ferrari, che resse la parrocchia dal [[1921]] al [[1964]].
==== Oratorio della Natività della Beata Vergine Maria ====
[[File:Oratorio della Natività della Beata Vergine Maria (Fiorenzuola d'Arda) - facciata 2022-07-18.jpg|left|thumb|Oratorio della Natività della Beata Vergine Maria]]
L'oratorio della Natività, detto della "morte", è un piccolo santuario rinascimentale. Situato a metà di via della liberazione si fa notare per la graziosa facciata cinquecentesca adorna di un bel portale marmoreo, coronata da un timpano con un finestrone semicircolare inserito.
L'interno è a croce greca con una cupola [[Ellissoide|ellissoidale]], i semipilastri sono di colore rosso e le pareti ravvivano la quieta e mistica luce.
A destra si apre la cappella dell'addolorata, decorata nel [[1878]] dal fiorenzuolano Tito Rocca; la campata centrale si prolunga ai lati con due cappelle i cui altari sono stati demoliti ma restano i policromi paliotti barocchi murati sulle pareti di fondo, ambedue dello stesso disegno, e due tele di ignoti pittori.
In quella di destra una natività di Maria " notevole dipinto cinquecentesco di carattere cremonese molto vicino al malosso e con chiari ricordi dell'ambiente correggesco, in particolare del parmigiano (a.g. Quintavalle). Le nature morte ricordano i Campi". Per Corrado Mingardi è "opera assai interessante che rivela i modi dei Fiamminghi (Gian Battista, Gian Mauro e Mauro della Rovere) attivi in Lombardia e Piacenza; il gruppo principale delle ancelle e della lavatrice è ripreso tale e quale da un quadro di Ambrogio Figino in S.Antonio a Milano.
Nella cappella di sinistra il transito di san Giuseppe, di mediocre fattura; sul presbiterio domina la statua della Madonna del Carmine.
Nelle antiche piante topografiche di Fiorenzuola questo oratorio era denominato oratorio dello Spedale dei pellegrini o di Santa Maria dei battuti o dei disciplinati
Si ha notizia che nel [[1600]], nei giorni festivi, vi si istruivano le fanciulle nella dottrina cristiana.<ref name=Rabitti93>{{Cita|Rabitti|p. 93|cidRabitti}}.</ref>
==== Chiesa e convento di San Francesco ====
[[File:Chiesa di San Francesco (Fiorenzuola d'Arda) - facciata 2022-07-18.jpg|thumb|left|Facciata della chiesa di San Francesco]]
[[File:Chiesa di San Francesco (Fiorenzuola d'Arda) - navata 2022-07-18.jpg|thumb|Navata della chiesa di San Francesco]]
La costruzione della chiesa iniziò nel [[1519]] con il permesso del Papa Leone X.
Risulta essere tripartita orizzontalmente:
* nella sezione inferiore s'apre un semplice portale
* nella centrale una piccola finestra serliana tripartita, rinascimentale
* nella superiore, al centro del timpano, campeggia lo stemma di casa Lucca alla quale si devono la conservazione, i restauri e la riapertura del tempio al culto dopo un secolare abbandono a seguito di un decreto di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]].
Successivamente la chiesa visse un periodo di splendore artistico venendo riccamente decorata e abbellita da quadri di valore e fu riaperta nel [[1898]].
Ai lati s'aprono quattro cappelle per parte; tutta la decorazione baroccheggiante della volta, del catino absidale e delle cappelle è frutto di successivi interventi del nostro secolo e così per gli altari marmorei e la pavimentazione<ref name=Rabitti101>{{Cita|Rabitti|p. 101|cidRabitti}}.</ref>.
Con le offerte della popolazione fiorenzuolana nel [[1632]] ebbe inizio la costruzione del convento il cui orto aveva una superficie di 2286 m²; una parte di esso rimase annessa al convento, e più tardi all'Asilo infantile, mentre sull'altra furono costruite le case operaie, volute nel [[1863]] da Luigi Lucca.
Il 29 giugno [[1805]] il commissario Canevali, in virtù del decreto di Napoleone, sequestrava il convento intimando lo sfratto ai religiosi francescani che furono costretti a trasferirsi in quello di San Giovanni.
Nel [[1816]] Maria Luigia aderiva alla richiesta dei fiorenzuolani e concedeva agli stessi religiosi di ritornare nel loro convento, dove rimasero fino al [[1860]].
==== Chiesa ed ex-convento di San Giovanni ====
[[File:Convento di San Giovanni (Fiorenzuola d'Arda) - facciata 2 2022-07-18.jpg|thumb|left|Facciata dell'ex-convento ora sede del Municipio]]
Sul piazzale S. Giovanni il complesso rettangolare di convento e chiesa mostra la mole di uno dei più grandi monasteri della nostra zona. Nel [[1451]] venne consacrata la chiesa dell'Ordine religioso degli [[Umiliati]]; nel [[1571]] [[Papa Pio V]] soppresse l'Ordine degli Umiliati e così venne chiusa anche la chiesa. Nel [[1605]] l'Ordine dei Riformati di S. Bernardo si stabilì a Fiorenzuola, demolì la chiesa e le case degli Umiliati e vi costruì una parte dell'attuale monastero ed il tempio ottagonale con la cupola.
Tutti gli arredi originari, i quadri, le statue, il coro di legno, che era oggetto di ammirazione, vengono venduti nel [[1892]] ad un antiquario milanese. Nel corso dei secoli il Convento andò soggetto alle più svariate destinazioni d'uso: ad esempio nel [[1691]] fu occupato dalle truppe tedesche dell'imperatore Leopoldo, nel [[1769]] il Governo parmense soppresse il convento dei Bernardini e le rendite andarono a favore dell'ospedale degli Infermi. Dal [[1806]] al [[1812]] ospitò il Tribunale imperiale di Napoleone. Nel [[1817]] venne assegnato alla duchessa Maria Luigia che concesse ai francescani di stabilirsi nel convento, poi fu di nuovo laicizzato e tutto quanto il complesso passò al comune che vi istituì l'ospedale dei Tisici.
Nel [[1871]] il comune acquistò il Convento trasformando la parte nord della chiesa in Caserma e la parte sud in prigione mandamentale. Nel [[1892]] la chiesa e parte del convento furono trasformati in locali doganali. Durante la [[seconda guerra mondiale]]le cantine vennero utilizzate dai fiorenzuolani come rifugio antiaereo. Nel [[1972]] il Comune decise di far restaurare il Convento su progetto dell'architetto Muracchini di Parma; nel [[1974]] vennero aperti i Centri Socio-Culturale, l'Auditorium e inaugurata la nuova sede della biblioteca; la bella chiesa barocca restaurata ora serve da sala manifestazioni musicali e culturali<ref name=Tagliaferri64>{{Cita|Tagliaferri|p. 64|cidTagliaferri}}.</ref>.
==== Oratorio di Caravaggio ====
[[File:Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio (Fiorenzuola d'Arda) - facciata 2022-07-18.jpg|left|thumb|Facciata della chiesa della Beata Vergine di Caravaggio]]
[[File:Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio (Fiorenzuola d'Arda) - navata 2022-07-18.jpg|thumb|Navata della chiesa della Beata Vergine di Caravaggio]]
Nel [[1621]] si costituiva la [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] degli Agonizzanti, detta di San Giuseppe; ad essa pare si debba la costruzione della chiesa comunemente detta ''[[Caravaggio]]''. La tradizione vuole che la chiesa sia stata eretta quale voto di popolo in occasione di epidemie e guerre ed è dedicata alla Beata Vergine di Caravaggio.
La pianta del tempio è ad unica navata. Nell'interno, sopra la porta e per tutta la larghezza della controfacciata, una capace cantoria in muratura, con parapetto sagomato e decorato da strumenti musicali dipinti, evoca pompose liturgie.
Il titolo di ''Oratorio Ducale'' fu concesso ai tempi di [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]] e confermato poi da [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]].
Nel [[1861]], per concessione di re [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]], fu sostituito con quello di Reale; nel [[1862]] nell'oratorio si tenne un'assemblea di centoventidue artigiani e operai fiorenzuolani per fondare la [[Società di Mutuo Soccorso]].
Nel [[1937]] fu restaurata la facciata della chiesa, grazie ad un contributo concesso da Secondo Gonzaga e alla manodopera volontaria dell'impresa edile Bagatti.<ref name="parrocchia">{{cita web|http://www.parrocchiasanfiorenzo.it/sito/le-nostre-chiese/|Le Nostre Chiese – Comunità Pastorale Fiorenzuola|9 ottobre 2022}}</ref>
==== Chiesa del Beato Giovanni Battista Scalabrini ====
[[File:Chiesa del Beato Scalabrini 03.JPG|thumb|Chiesa del Beato [[Giovanni Battista Scalabrini]]]]
Unitamente alla chiesa Collegiata, può essere pensata come uno dei due fuochi di una virtuale ellisse: quella della comunità cristiana che si riconosce nella parrocchia di San Fiorenzo. Questi due luoghi di culto esprimono infatti la volontà di favorire l'unione e la comunione fra tutti i membri di una stessa parrocchia senza distinzioni tra ''centro'' e ''periferia''.
L'esigenza di un luogo in cui la comunità potesse convenire per la liturgia, la formazione e la fraternità nasce fin dal [[1964]] a seguito della
Soltanto trent'anni più tardi si sarebbe potuto iniziare l'opera: il
L'inaugurazione ufficiale del nuovo centro pastorale avvenne il
Con il passare degli anni la chiesa e il centro pastorale sono diventati sempre più luogo di incontro per celebrazioni e momenti di preghiera della comunità cristiana oltre ad essere diventati spazio in cui si ritrovano ragazzi, giovani e adulti per diverse circostanze.<ref
===
La religiosità popolare e rurale ha portato alla costruzione di [[Cappella|cappelle]] votive principalmente poste lungo gli assi viari della Val d'Arda. Tali monumenti, pur non presentando pregi artistici particolari, sono comunque indicativi della concezione religiosa del mondo agricolo basato principalmente su un rapporto di "do ut des"
=== Cimiteri ===
==== Cimitero comunale ====
[[File:Cimitero di Fiorenzuola d'Arda.jpg|thumb|Ingresso Cimitero]]
Il cimitero più antico di cui si ha traccia risale al [[1200]] ed era situato nel luogo dove ora sorge la canonica e parte del giardino. Nel [[1804]] si autorizzava lo spurgo dei sepolcri gentilizi nella Chiesa Maggiore e del cimitero attiguo (decreto del Vescovo di Piacenza).
Il nuovo cimitero sorse in piazza Dogali (
La costruzione dell'attuale cimitero venne completata nell'anno [[1876]] su disegno del Cav. Dellacella e fino al [[1877]] si procedette al trasferimento delle ossa dal vecchio cimitero con contemporanea bonifica di piazza Dogali. Una successiva opera di ampliamento si ebbe negli anni [[1980|'80]]<ref name=
==== Cimitero ebraico ====
[[File:Cimitero Ebraico 6.jpg|left|thumb|Particolare del Cimitero Ebraico]]
Il ''Cimitero Ebraico'' è situato a
È un appezzamento di terreno a forma triangolare,
L'ultimo cittadino di religione e stirpe ebraica sepolto in questo cimitero fu il rag. Leonardo Foà nel [[1984]]; la sua scomparsa segnò di fatto l'estinzione della relativa comunità.
=== Edifici storici ===
==== Piazza Molinari ====
[[File:Collegiata San Fiorenzo 06.JPG|thumb|Porzione di Piazza Molinari]]
Piazza Fratelli Molinari è l'antica Piazza Grande al centro del paese. Nel mezzo è situata la Collegiata, sullo sfondo di levante è visibile la torre mentre a ponente, sulla sommità d'un palazzo [[settecentesco]], il belvedere, altissimo e con un ritmo di arcate.
La composizione di questo quadro urbano è di grande interesse per il contrasto fra le opere architettoniche e l'edilizia che la circonda
==== La torre campanaria ====
[[File:Chiesa di San Fiorenzo (Fiorenzuola d'Arda) - campanile 1 2022-07-18.jpg|left|thumb|Torre campanaria]]
L'importante mole della torre a pianta quadrata, detta anche rocca centrale, si eleva su un basamento tardo romano costituito dal [[Rustico (architettura)|rustico]] [[bugnato]] del paramento attorno alla porta.
Il coronamento, formato dalla [[cella campanaria]] e dalla soprastante cupoletta, è [[settecentesco]] e fu decretato dalla Comunità nel 1753. Sulla facciata, nel [[1770]], è stata dipinta una [[meridiana]], disegnata da Pietro, padre guardiano dei frati minori osservanti di San Francesco. Nel [[1774]] fu applicato un orologio.
È documentata, tuttavia, la presenza di un precedente orologio, deliberato dalla Comunità nel [[1697]], che batteva le ore sul campanone.<ref name=Rabitti190>{{Cita|Rabitti|p. 190|cidRabitti}}.</ref>.
==== Canonica ====
Il palazzo in cui ha sede la [[canonica]] è stato costruito, nelle forme attuali, nel [[1892]] per iniziativa dell'allora arciprete mons. Pietro Piacenza. La facciata è decorata da sette medaglioni con le effigi in bassorilievo di famosi ecclesiastici fiorenzuolani e piacentini. Sono, da sinistra:
* Guglielmo di S. Lorenzo, piacentino arciprete di Fiorenzuola, nel [[1257]]. [[Papa Gregorio X]] lo elesse [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|Camerlengo]] di Santa romana chiesa e vicario spirituale della Marca di Ancona.
* Mons. Alberigo Draghi, di Fiorenzuola, domenicano.
* Cardinale Vincenzo Maculani, domenicano, nato a Fiorenzuola nel [[1578]].
* Cardinale Pietro Diani, nato a Fiorenzuola verso il [[1140]].
* Cardinale Giulio Alberoni (Piacenza [[1664]]-[[1752]]).
* M. Lazzaro Pellizzari (Fiorenzuola, verso il [[1545]] - Modena [[1610]])
* Padre Zaccaria Campioni, gesuita.
Sull'orlo del cornicione spiccano tre fastigi: a sinistra lo stemma sormontato dal [[Tiara|triregno]] di [[Papa Leone XIII]], vicario di Cristo al tempo della costruzione della canonica; a destra lo stemma di [[Giovanni Battista Scalabrini]] vescovo di Piacenza; al centro del cornicione, quasi uno stemma, grandeggia l'effigie di S. Fiorenzo vescovo, in sella ad un cavallo.<ref name=Tagliaferri354>{{Cita|Tagliaferri|p. 354|cidTagliaferri}}.</ref>.
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==== Monumento ai caduti ====
Il Monumento ai caduti della guerra [[1915]] - 18, eretto in piazza dei caduti, opera dell'architetto [[Manfredo Manfredi (architetto)|Manfredo Manfredi]] in collaborazione, con lo scultore [[Giuseppe Tonnini]], fu inaugurato l'11 novembre [[1923]].
"Comporrà il monumento - si legge nella relazione del progetto stipulata da Manfredi - una grande [[Altare|ara]] votiva, sull'esempio di quelle classiche dell'architettura romana, informata a grande semplicità di linee: poserà su uno [[stilobate]] ...formeranno nella base due gradoni". La statua bronzea del fante eretto in posizione di riposo, campeggia sulla fronte del monumento. Ai lati, sul basamento, sono scolpite due [[Epigrafe|epigrafi]] dettate dal prof. Mario Casella.
I fiorenzuolani caduti nella [[prima guerra mondiale]] furono duecentodieci, dei quali novantacinque in combattimento o in seguito a ferite, trentaquattro dispersi, settantasei per malattie contrattate in servizio e cinque per cause diverse.
L'elenco di queste vittime della guerra, pubblicato in un fascicoletto dalla tipografia Malvezzi, con poetica dedica dello stesso Casella e un'illustrazione dell'architetto Mario Bacciocchi, uscì nel giorno della inaugurazione del monumento.
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==== Palazzo Bertamini Lucca ====
[[File:Palazzo Lucca 09.JPG|thumb|left|Interno del Palazzo Lucca]]
La prima metà di via Garibaldi è dominata dalla severa mole di Palazzo Bertamini Lucca del quale non si conosce l'architetto ma la cui costruzione risale agli anni che vanno dal [[1724]] al [[1734]].
Esso venne edificato dai tre fratelli Bertamini - canonico Francesco, abate Antonio e Giuseppe - di famiglia
Il palazzo di Fiorenzuola è costruito secondo
==== Palazzo Grossi ====
[[File:Palazzo Grossi 1.JPG|thumb|Vista del Palazzo Grossi]]
Sull'angolo tra via Garibaldi e il vicolo dei Templari, incastonato nel cuore del centro storico, Palazzo Grossi è la preziosa testimonianza dell'architettura civile rinascimentale a Fiorenzuola. La facciata principale sulla via, il lato est nel vicolo, e il camino del salone del piano terreno sono le sole parti originarie dopo gli inconsulti ammodernamenti subiti dell'edificio nel [[1961]].
La facciata in laterizio è illeggiadrita da formelle in terracotta, secondo il tipico stile tardogotico emiliano-lombardo, che decorano la cornice marcapiano orizzontale. La cornice è in forma di trabeazione e racchiude un fregio composto di coppie di chimere alate fronteggiantesi e sostenenti con una zampa il tondo, alternate a composizioni simmetriche di vasi tra cornucopie e volute. La fascia delle finestre richiama motivi tipici della tradizione decorativa plastica quattrocentesca. I putti che si aggrappano ai meandri gotici si riscontrano di frequente nelle costruzioni lombarde. Un medaglione tra le finestre racchiude in una ghirlanda uno stemma gentilizio, sul quale spicca un leone rampante, sormontato da un elmo con cimiero. Sul cammino, nel salone al piano terra, è scolpito lo stemma della famiglia Maculani - Bagarotti, imparentatasi nel secolo XVII coi Grossi.
Le mensole sulla sommità della facciata, secondo un'ipotesi ed una ricostruzione di [[Luigi Dodi (architetto)|Luigi Dodi]], avrebbero dovuto reggere '' la grande guscia a lunetta del cornicione ''. La cornice segnapiano, sulla quale poggiano i davanzali delle due finestre, rende visibilmente, dall'esterno, l'altezza del piano terreno, assai superiore a quella del primo piano.
Gli elementi stilistici delle terrecotte e il raffronto con analoghe ornamentazioni consentono di datare il palazzo agli ultimi decenni del Quattrocento. Luigi Dodi nel suo saggio sull'architettura quattrocentesca in Val d'Arda, rileva le somiglianze con la decorazione di Palazzo Varesi di Lodi e con quella di Palazzo Landi di Piacenza, ove operarono Giovanni Battagio e Agostino de Fondutis l'uno per la parte architettonica, l'altro per la decorazione.<ref name=Rabitti43>{{Cita|Rabitti|p. 43|cidRabitti}}.</ref>.
==== Porta Piacenza ====
[[File:Porta Piacenza 1.JPG|thumb|Porta Piacenza]]
Il breve vicolo della Madonna dell'Aiuto, che unisce la piazzetta della Rocca a viale Matteotti (via della Emilia), dà accesso all'antica Porta Piacenza, l'unica, tra le quattro che si aprivano nella cinta murata, a essersi conservata fino ai giorni nostri come unica testimonianza del tempo in cui Fiorenzuola, aveva l'aspetto di una grande fortezza militare. Porta Piacenza immetteva direttamente sul ponte dell'Arda che allora era riservato solo ai pedoni ed era anche nominata Porta Nuova perché venne aperta nelle mura dopo la costruzione della Rocca (dove ora giace la Piazza).
L'arco posto sopra Porta Piacenza risale al [[1814]] e ne sostituisce uno più antico; l'iscrizione che vi fu incisa ricorda la pace ottenuta nel 1814 dopo i drammatici anni di bufera napoleonica. Il progetto della Porta fu realizzato dal perito Ermenegildo Gradali e sotto l'arco vi è rappresentata l'immagine della Madonna dell'Aiuto, affresco che raffigura la Vergine col Bambino.
Le altre tre porte erano: Porta Parma, le cui ultime parti restanti vennero portate via nel [[1890]]; Porta Chiusa, che incominciava all'inizio di via Liberazione davanti al sottopassaggio delle scuole e fu demolita nel 1890; infine Porta del Pretorio, che si trovava
====
Ubicata al civico 17 di corso Garibaldi, la [[sinagoga]] di Fiorenzuola è attestata per la prima volta nel 1832 e fu aperta con regolarità al culto fino al 1932. Con la progressiva scomparsa della comunità ebraica locale, essa cadde in disuso e nel 1982 venne definitivamente chiusa e sgomberata: gli arredi furono presi in carico dalla comunità ebraica di Parma, che li destinò in parte alla sinagoga centrale di Milano (che collocò l'[[Aron haQodesh]], la [[Bimah|tebah]], i banchi in legno di noce e i lampadari nei locali della Schola Carlo e Gianna Schapira) e in parte al museo ebraico di [[Soragna]].
==== Ponte Maria Luigia ====
[[File:Ponte Maria Luigia e Vascone 03.JPG|left|thumb|Ponte di Maria Luigia]]
L'inaugurazione del ponte sull'Arda, la cui costruzione era stata sancita da [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]] sin dal
L'opera era particolarmente urgente in quanto il ponte vecchio, troppo stretto e destinato ai soli pedoni, rischiava di cadere nonostante le riparazioni del [[1734]] e si trovava all'imboccatura della porta di Piacenza.
Il nuovo fu ubicato all'altezza della strada Maestra (ora Corso Garibaldi) dopo aver demolito i resti dell'antica rocca viscontea che ostacolava la strada stessa. I progetti di costruzione furono elaborati dal capo Ingegnere Cav. Antonio Cocconcelli, autore dei due ponti sul Taro e sul Trebbia, ed eseguiti sotto la guida dell'Ingegnere Antonio Montecchino e dell'Ingegnere Fiorenzuolano Teofilo Rossi.
Le dimensioni del ponte dovevano essere di una lunghezza, testate comprese, di 69.70 metri, una larghezza tra i parapetti di 8.00 metri, ed un'altezza del piano dell'[[Fiume|alveo]] di 5.30 metri. Sul lato sinistro del ponte fu posata la pietra inaugurale con il deposito, cioè un vaso di metallo contenente varie monete preziose e tre copie, in oro, in argento e in bronzo, della medaglia fatta valutare per la circostanza dalla Sovrana. La medaglia, del diametro di 55 millimetri, è esposta al [[Museo archeologico nazionale di Parma|Museo di Parma]]. Negli anni venti il ponte fu ampliato e il parapetto in mattoni fu demolito e sostituito con uno metallico<ref name=Tagliaferri109>{{Cita|Tagliaferri|p. 109|cidTagliaferri}}.</ref>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Fiorenzuola d'Arda}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023, gli stranieri residenti nel comune sono 2469,<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref> ovvero il 16,34% della popolazione.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{Approfondimento
|titolo=Gli Ospedali Militari di Riserva
|contenuto=Durante il periodo della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]], Fiorenzuola trasformò i suoi edifici in stabilimenti sanitari per malati e feriti di guerra. Oltre all'Ospedale Civile (ristrutturato e organizzato in base a criteri di tipo sanitario e militare con una capienza di 150 posti letto) furono preposti a questo scopo il Palazzo Lucca (capienza di 300 posti letto), le Scuole Elementari (capienza di 200 posti letto) e l'Asilo Infantile Lucca (trasformato in ospedale nel 1917 con una capienza di 100 posti letto). La trasformazione di questi edifici in stabilimenti sanitari si deve al Direttore della Divisione di Piacenza con il sostegno del Genio Militare, del Sindaco in carica e dell'intero Consiglio Comunale.
}}
[[File:Ospedale3.JPG|thumb|upright=0.5|left|Pronto Soccorso del Vecchio Ospedale]]
[[File:Ospedale2.JPG|thumb|upright=0.5|left|Ingresso del Nuovo Ospedale]]
Il 7 dicembre [[1760]] Gaetana Moruzzi, spinta dalla condizione di miseria in cui versava parte della popolazione cittadina, coltivò l'idea di fondare in Fiorenzuola un nuovo Ospedale. Il 2 giugno [[1761]] acquistò una casa posta in Strada Maestra (poi Corso Garibaldi); nacque così l{{'}}''Ospedale degli Infermi'' che iniziò a funzionare nel marzo [[1762]].
Le soppressioni napoleoniche del [[1805]] recarono notevoli difficoltà all'Ospedale: l'Oratorio di San Gaetano fu chiuso e il Monastero delle Domenicane fu occupato prima dalla [[Gendarmerie nationale|Gendarmeria Francese]] e più tardi dagli Ussari tedeschi e dai [[Dragone|Dragoni]].
Solo con la salita al potere di [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]] si ebbe la restituzione dei locali.
Nel [[1826]] fu demolito il convento per ampliare l'ospedale ed i lavori terminarono nel [[1834]]. Con l'Amministrazione presieduta dall'ing. Prospero Guarini, iniziarono le riforme atte a migliorare le attrezzature e creare un centro ospedaliero di riferimento per tutta la Val d'Arda. Durante il periodo bellico [[1943]]-[[1945]] l'ospedale fu trasferito nelle scuole di [[Castell'Arquato]].
Agli inizi degli anni sessanta iniziò a stralci la costruzione del nuovo ospedale, che comportò la soppressione del giardino interno<ref name=Tagliaferri100>{{Cita|Tagliaferri|p. 100|cidTagliaferri}}.</ref>.
Nel giugno [[2007]] inizia la costruzione di quello che il 2 novembre [[2009]] viene inaugurato come ''Ospedale Unico della Val d'Arda''. Oltre ai servizi di base (Chirurgia, Medicina) è punto di riferimento provinciale (Hub) per chirurgia flebologica, chirurgia plastica, endocrino chirurgia e cardiologia pediatrica<ref>{{cita web | 1 = http://www.comune.fiorenzuola.pc.it/index.asp | 2 = Fiorenzuola news del 2 novembre 2009 | 3 = | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120217200832/http://www.comune.fiorenzuola.pc.it/index.asp | dataarchivio = 17 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref>
== Cultura ==
=== Istruzione ===
In merito alle scuole pubbliche della città di Fiorenzuola d'Arda non si hanno notizie anteriormente al [[XIV secolo]]. Tra il [[1650]] e il [[1737]] la comunità stipendiava un solo maestro che provvedeva da solo all'insegnamento in sei classi. Nel [[1750]] fu decisa l'apertura di una seconda scuola che assunse il nome di ''Scuola grande'' per distinguerla dalla prima (''Scoletta''). Negli ultimi anni del dominio borbonico, il Comune stipendiava due soli maestri: uno per l'insegnamento della cosiddetta ''porta-grammatica'' e l'altro ''dal principio della grammatica a tutta la retorica''.
[[File:IstCompr2.JPG|left|thumb|upright|Istituto Comprensivo "G. Gatti"]]
[[File:Esterno Polo Scolastico Mattei Fiorenzuola d' Arda.jpg|thumb|Esterno del Polo Scolastico Mattei]]
Un ordinamento regolare, articolato in quattro classi, venne istituito dal Comune nel [[1823]] che, dal [[1825]], ebbe la sua sede presso il fabbricato corrispondente all'attuale Pretura. A seguito degli avvenimenti del [[1831]] rimasero solo le prime due classi (''Infima'' e ''Media Suprema''). Un contributo particolare fu dato dal dott. Giuseppe Gatti che lasciò in eredità ai cittadini di Fiorenzuola la sua proprietà affinché la rendita da essa derivante fosse destinata all'istituzione di scuole speciali; tali scuole furono approvate da Maria Luigia il
Nel [[1848]]-[[1849]] furono istituite le Scuole femminili (in precedenza le donne non andavano a scuola) che si componevano di due classi; nel [[1868]] si completò l'insegnamento con l'apertura di una classe terza e una classe quarta. Nel [[1863]] l'antico Ginnasio venne sostituito da una ''Scuola Tecnica'' inferiore in tre corsi mentre nell'
Con la riforma Bottai del [[1943]] le prime tre classi dell'Istituto Tecnico inferiore furono tramutate in Scuola media inferiore<ref>{{cita web | 1 = http://www.istitutocomprensivofiorenzuola.it/default.asp | 2 = Istituto Comprensivo di Fiorenzuola d'
Nel [[1957]] nasce l'Istituto Professionale Statale per l'Industria e l'Artigianato
Nel [[1972]] a Fiorenzuola iniziano a funzionare la scuola di Ragioneria e i corsi della scuola di Formazione Professionale Regionale.
Attualmente sia gli Istituti Superiori che il Centro di Formazione Professionale sono all'interno di una stessa area (Polo Scolastico "E. Mattei")<ref>{{cita web|http://www.istitutomattei.com|Storia dell'Istituto Mattei|
=== Teatro Giuseppe Verdi ===
{{vedi anche|Teatro Giuseppe Verdi (Fiorenzuola d'Arda)}}
[[File:Teatro Giuseppe Verdi (Fiorenzuola d'Arda) - facciata e lato sud 2022-07-18.jpg|thumb|Teatro Giuseppe Verdi]]
La [[duchessa]] [[Maria
La sera dell'8 ottobre [[1853]], il [[teatro]], illuminato a giorno, fu inaugurato con l'opera [[Attila (opera)|Attila]] di [[Giuseppe Verdi]], davanti ad un pubblico che gremiva la platea e i tre ordini di palchi. Dirigeva l'orchestra, formata dai migliori professori del [[teatro Ducale di Parma]] e da orchestrali del Municipale di Piacenza, il primo violino Ferdinando Squassoni curatore anche dell'allestimento dello spettacolo in qualità di impresario.
Il teatro fu intitolato al duca consorte [[Charles-René de Bombelles|Carlo III]] fino al [[1859]], quando diventò Municipale e dal [[1901]] prese il nome di Giuseppe Verdi.
Nel [[1914]]-[[1916]] venne ristrutturato sul progetto dell'
Dal [[1890]] agli anni [[1940]] il teatro allestì stagioni [[liriche]] e di [[prosa]]
Nel 2013 è stato allestito al suo interno il museo del teatro, visitabile su prenotazione, rivolgendosi all'ufficio cultura del Comune. Numerosi sono i riferimenti al maestro Giuseppe Verdi, che per i suoi viaggi era solito partire dalla [[stazione di Fiorenzuola|stazione ferroviaria di Fiorenzuola d'Arda]].
=== Eventi ===
==== La Zobia ====
[[Giubiana|Zobia]] (termine derivante dal [[Lingua latina|latino]] ''iovia'' cioè "[[giovedì]]" che allude al giovedì grasso, collegando il [[Carnevale]] ai [[saturnali]])<ref>{{Cita web|url=http://www.zobiafiorenzuola.com/|titolo=zobia|sito=zobia|accesso=8 agosto 2016}}</ref> è la maschera della vecchia o della strega che, con nomi diversi, è nota in vari comuni dell'[[Italia settentrionale]] come la controfigura al femminile del Re del Carnevale, il protagonista dei cortei cavallereschi del [[Medioevo]]. Solo a Fiorenzuola però la maschera allude alla figura dell'ebreo. È difficile dire quando e come la Zobia divenne a Fiorenzuola maschera dell'ebreo o se anche solo come vecchia strega esisteva già prima dell'arrivo degli ebrei a Fiorenzuola.
[[File:Zobia 06.JPG|thumb|Carri nella Piazza della Collegiata|right]]
[[File:Zobia 08.JPG|thumb|Sfilata di Carri|left]]
Certo era connessa con le presenze ebraiche nella città. La prova è nella sua caratterizzazione gestuale nei riti carnevaleschi: la vecchia (ed è già significativo che non porti maschera ma abbia il viso tinto di nero) combina scherzi ai ladri e ai malfattori; li mette in ridicolo rubando lei stessa, tratta un affare con un'altra persona imitando la compravendita di stracci, incassa o prende a prestito soldi e se ne va lasciando discordie.
Erano forse solo scenette esilaranti sul commercio di stoffe o si dava sfogo a una becera intolleranza? Non si sa che cosa venisse detto dalla Zobia per deridere il commerciante di stoffe ebreo in quanto non esistono forme letterarie che l'attestano. Certamente gli ebrei del carnevale fiorenzuolano erano canzonati per il loro modo di parlare l'italiano lentamente e il loro linguaggio veniva storpiato e cantilenato fino all'inverosimile e al grottesco. La Zobia inoltre mimava uno scambio di stracci.
L'aggressione carnevalesca al mercante di stoffa ebreo va vista come rivalsa del ceto povero sui ricchi mercanti ebrei che all'inizio del [[XVIII secolo]] avevano ottenuto il controllo sulla fiorente industria tessile, a discapito dei tradizionali contadini-tessitori. Nel Settecento però le autorità locali non tollerarono più questa violenza antigiudaica e lo punirono duramente; infatti nel [[1704]] il duca Franco Maria Farnese confiscò i beni di quei contadini che avevano preso parte alle violenze del carnevale del [[1703]].
Successivamente nel [[1738]] il podestà Gandolfi proibì le violenze ai danni degli ebrei durante il carnevale. Nello stesso anno il conte Wagsel del presidio austriaco concede ai deputati Moruzzi e Longhi l'uso della maschera dell'ebreo nel carnevale ma non la licenziosità e l'insulto diretto all'ebreo. La giudiata carnevalesca si protrasse a lungo a Fiorenzuola per poi perdere col tempo ogni riferimento offensivo all'elemento ebraico.
===
[[File:Pont e Cul 03.JPG|thumb|left|Uova pronte a essere vendute]]
[[File:Pont e Cul 07.JPG|thumb|Giocatori del Ponta e Cül]]
''Ponta e cül'' (punta e fondo) è un'originale prova di abilità, che si svolge ogni anno a Fiorenzuola d'Arda nella giornata di [[Pasqua]]. La singolare manifestazione ha come protagonista l'uovo, unico strumento impiegato nelle gare ed utilizzato quindi in grandi quantità. Fin dai tempi antichi, l'uovo è stato uno dei simboli per eccellenza della Pasqua, in quanto, quest'ultima rappresenta la festa della vita e della Resurrezione. La festa, che prende il nome dalle due estremità dell'uovo, coinvolge moltissime persone di ogni età impegnate a sfidarsi in una divertente battaglia per le strade e le piazze. I giocatori si sfidano a due a due, muniti di un uovo sodo. Si inizia facendo punta contro punta e, se questa si rompe, si fa fondo contro fondo. Se l'uovo si rompe da entrambe le parti, lo si cede al vincitore che passa a sfidare un altro. Il vincitore alla fine vince un premio che varia ogni anno.{{clear|both}}
==== Festival ''Dal Mississippi al Po'' ====
Fiorenzuola è una delle sedi principali del festival di musica blues ''Dal Mississippi al Po'' che nei mesi di giugno e luglio offre molti eventi e concerti dedicati alla musica blues tra le provincie di Parma e Piacenza.<ref>[https://spettacolo.emiliaromagnacultura.it/it/rassegna/dal-mississippi-al-po-2022/ emiliaromagnacultura.it DAL MISSISSIPPI AL PO 2022]</ref>
== Economia ==
Il territorio è caratterizzato da una realtà civile e socio-economica paragonabile a quelle dell'area padano - lombarda: l'agricoltura intensiva e specializzata si alterna a piccole-medie industrie. Sono presenti numerose imprese sia commerciali che manifatturiere edili e agricole.
In località Cerè è presente un Istituto Sperimentale di Cerealicoltura (sezione staccata del Ministero dell'Agricoltura), che rappresenta il centro di riferimento in Italia per la sperimentazione relativa all'orzotecnia ed alla coltivazione del mais<ref>{{cita web|http://www.cerealicoltura.it/sezioni/FIORENZUOLA.htm|Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura|26 marzo [[2012]]}}</ref>.
Fiorenzuola d'Arda si colloca al 617º posto per indice di reddito, al 134º posto per indice di consumo e 2470º posto per tasso di occupazione su un totale di 8094 comuni<ref>{{cita web|http://www.urbistat.it/it/economia/dati-sintesi/fiorenzuola-d-arda/33021/4|Statistiche Economiche anno 2010|3 aprile [[2012]]}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Da Fiorenzuola d'Arda passa l'[[Autostrada A1 (Italia)|autostrada del Sole]] e la [[Autostrada A21 (Italia)#A21 dir Diramazione Fiorenzuola d'Arda|diramazione dell'A21]] che raggiunge il tracciato principale a [[Castelvetro Piacentino]].
La città è toccata anche dalla [[Strada statale 9 Via Emilia]] e dalla [[Strada statale 462 della Val d'Arda|SS 462]].
Tra il [[1900]] e il [[1923]] Fiorenzuola d'Arda fu servita dalla [[tranvia Cremona-Lugagnano]].
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Fiorenzuola}}
La città è servita da una stazione lungo la tratta ordinaria della [[ferrovia Milano-Bologna]]; nella parte nord-orientale del territorio comunale transita altresì l'omologa [[Ferrovia Milano-Bologna (alta velocità)|linea ad alta velocità]].
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|25 aprile [[1945]]|17 luglio [[1945]]|Antonio Molinari||[[Sindaco]]|<ref name="ReferenceA">Nomina del Comitato di Liberazione.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|18 luglio [[1945]]|24 marzo [[1946]]|Silvio Cerlesi||[[Sindaco]]|<ref name="ReferenceA"/>}}
{{ComuniAmminPrec|25 marzo [[1946]]|13 marzo [[1947]]|Antonio Molinari||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|17 marzo [[1947]]|9 giugno [[1951]]|Casimiro Rossi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[1951]]|14 novembre [[1952]]|Silvio Cerlesi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|15 novembre [[1952]]|11 luglio [[1956]]|Ernesto Orsi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|12 luglio [[1956]]|2 febbraio [[1957]]|Ugo Lusardi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|3 febbraio [[1957]]|15 ottobre [[1959]]|Ettore Dosi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|16 ottobre [[1959]]|10 novembre [[1959]]|Ugo Capelli||[[Assessore anziano]]|}}
{{ComuniAmminPrec|11 novembre [[1959]]|5 marzo [[1961]]|Ettore Dosi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|6 marzo [[1961]]|23 aprile [[1965]]|Luigi Tassi||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile [[1965]]|23 dicembre [[1965]]|Alessandro Cremonesi|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|24 dicembre [[1965]]|23 febbraio [[1966]]|Santina Evangelista||[[Assessore anziano]]|}}
{{ComuniAmminPrec|24 febbraio [[1966]]|17 dicembre [[1968]]|Napoleone Bruni||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|18 dicembre [[1968]]|28 gennaio [[1974]]|Pier Giorgio Bottarelli||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 gennaio [[1974]]|17 ottobre [[1983]]|Pasquale Bertoni|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|18 ottobre [[1983]]|15 luglio [[1985]]|Adriana Bertoni|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|16 luglio [[1985]]|6 giugno [[1993]]|Gianfranco Pighi|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 giugno [[1993]]|27 aprile [[1997]]|Roberto Martini|[[Lega Nord]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|28 aprile [[1997]]|29 maggio [[2006]]|Flavio Antelmi|[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|30 maggio [[2006]]|4 giugno [[2016]]|Giovanni Compiani|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 giugno [[2016]]|''in carica''|Romeo Gandolfi|[[Centro-destra in Italia|Centro-destra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Cuba|Camagüey}}{{Cn}}
* {{Gemellaggio|Bosnia ed Erzegovina|Zenica}}{{Cn}}
* {{Gemellaggio|Francia|Laussonne}}{{Cn}}
* {{Gemellaggio|Israele|Beit Sahour}}{{Cn}}
== Sport ==
=== Ciclismo ===
{{Vedi anche|6 giorni delle Rose}}
[[File:Velodromo Attilio Pavesi 07.JPG|thumb|Corridori in gara alla 6 giorni delle rose]]
Istituita nel [[1998]], la "[[6 giorni delle Rose]]" è un evento di [[ciclismo su pista]] per dilettanti e professionisti inserita nel calendario dell'[[Unione Ciclistica Internazionale]], approvata dalla [[Federazione Ciclistica Italiana]] e facente parte del circuito delle sei giorni mondiali nell'Unione Internazionale Velodromi. Le gare si disputano al velodromo intitolato ad [[Attilio Pavesi]] presso lo [[Stadio Comunale di Fiorenzuola]].
[[File:Velodromo Attilio Pavesi 02.jpg|left|thumb|Veduta del Velodromo Attilio Pavesi, maggiore impianto sportivo cittadino]]
In oltre vent'anni di storia vi hanno preso parte oltre 200 corridori da circa 26 nazioni; tra i partecipanti più assidui, lo slovacco Joseph Zabka ne ha disputate 11, mentre lo svizzero Franco Marvulli è il corridore più vincente, con quattro successi. Tra gli altri, il danese [[Michael Mørkøv|Mørkøv]], lo svizzero Aeschbach e gli italiani [[Elia Viviani|Viviani]] e [[Mario Cipollini|Cipollini]] hanno vinto alla loro unica partecipazione, mentre [[Andrea Collinelli|Collinelli]] ne ha disputate due, vincendole entrambe.
Il comitato organizzatore, organizzato in associazione sportiva, è presieduto dal Comune di Fiorenzuola, in collaborazione, tra gli altri, con soci del Consorzio Velodromo e la rete dei volontari permettono lo svolgimento tecnico della manifestazione.<ref>{{cita web | 1 = http://www.6giornidellerose.com/ | 2 = Sito ufficiale della 6 giorni delle Rose di Fiorenzuola d'Arda | 3 = | dataarchivio = 10 giugno 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120610004946/http://www.6giornidellerose.com/ | urlmorto = sì }}</ref>
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=== Calcio ===
{{Vedi anche|Unione Sportiva Fiorenzuola 1922}}
Primo club calcistico cittadino fu il Gruppo Sportivo Fiorente, fondato nel 1904 sotto l'egida di Olimpio Gambini, "padre nobile" dello sport a Fiorenzuola, insignito della [[Stella d'oro al Merito Sportivo]].
Conclusa la suddetta esperienza, si affermò quale maggior squadra di calcio della città il {{Calcio Fiorenzuola|NB}}, fondato nel [[1922]] e attivo in campionati ufficiali dal [[1923]]; dopo settant'anni trascorsi nelle divisioni dilettantistiche sia lombarde che emiliane (con anche un periodo di inattività negli anni 1950), nel [[1989]] accedette per la prima volta al professionismo e nel [[1993]] esordì in [[Serie C|terza serie]], che sotto le varie denominazioni adottate (Serie C1, Serie C) costituisce il massimo livello raggiunto dal club nella propria storia. I colori sociali sono il rosso e il nero, la sede delle gare interne è lo [[Stadio Comunale di Fiorenzuola|stadio comunale - velodromo Attilio Pavesi]].
Le altre squadre di calcio della città sono lo Sporting Fiorenzuola e la Fulgor Fiorenzuola, mai spintesi oltre le divisioni dilettantistiche a carattere regionale.
=== Pallavolo ===
[[File:VBF Promozione B2.JPG|thumb|Squadra del VB Fiorenzuola nella stagione sportiva 2006-2007]]
La squadra di volley maschile cittadina è il Volley Ball Fiorenzuola, nato nel [[1981]] e che vanta quale maggior successo il raggiungimento della [[Serie B2 (pallavolo maschile)|Serie B2]] nella stagione [[2006]]/[[2007]]. Il club gestisce anche la Scuola Pallavolo Arda Volley, tramite la quale coordina le attività di settore giovanile anche nei comuni limitrofi.
La realtà pallavolistica femminile è la PavideaSelta, il cui maggior successo è la partecipazione alla [[Serie B2 (pallavolo femminile)|Serie B2]]<ref>{{cita web|https://pallavolofiorenzuola.blogspot.it/|Pavidea Selta-ASD Pallavolo Fiorenzuola|5 aprile [[2012]]}}</ref>.
=== Pallacanestro ===
Il basket maschile a Fiorenzuola è stato rappresentato dalla U.S. Pallacanestro Fiorenzuola, nata negli anni 1960; nel 1969 una squadra cittadina arriva a disputare le finali dei Giochi della gioventù a Roma. Nel 2003 la società si unisce alla squadra di Piacenza e dà luogo all'UCP, Unione Cestistica Piacentina, che arriva a vincere una Coppa Italia di serie C1 e ottiene quale massimo risultato la partecipazione a una stagione di [[Legadue]].
=== Atletica leggera ===
L'atletica leggera a Fiorenzuola ha origini molto antiche, iniziate nel 1909 con la fondazione della Società Polisportiva Garibaldi. Tra i primi a disputare gare di una certa importanza troviamo Vittorio Gorra (fondista, 1909), Luigi Scarsella (1936), Olga Guidotti (1939).
Dal 1967 la società comunale di riferimento è la Libertas Fiorenzuola. I maggiori risultati si ottengono negli anni settanta quando, nella squadra di Fiorenzuola militano ben quattro nazionali giovanili. Sono Angelo Cino nei 100 m, Augusto Bottioni nei 110 ostacoli, Ettore Colla nel salto con l'asta e Graziano Chiusa nel salto in lungo, i quali stabiliscono numerosi record provinciali destinati a resistere nei decenni. Tra gli altri si può ricordare anche il record della staffetta 4X100,41"9, ottenuto nel 1995 da Angelo Cino, Augusto Bottioni, M. Marchionni, Graziano Chiusa. Numerosi i titoli regionali e provinciali conquistati, oltre che dai già citati, da Giancarlo Negri nella marcia, da Giorgio Cigala, da Riccarda Rebecchi, da Roberto Gavazzi, da Lorenzo Fagnoni, da Danilo Peveri, da Alberto Cantarelli, dalle sorelle Del Bue, dalla Valenti e dalla Fanzini.
=== Impianti sportivi ===
La struttura sportiva più capiente della città è lo [[Stadio Comunale di Fiorenzuola|stadio-velodromo comunale]], intitolato alla memoria del campione olimpico di ciclismo [[Attilio Pavesi]].
== Galleria d'immagini ==
{{organizzare|Galleria esagerata fuori standard, non prevista dal modello di voce, da ristrutturare e ridimensionare.|geografia|giugno 2014}}
<gallery widths="80" heights="80" perrow="10" caption="Galleria Fotografica Chiese e Monumenti">
File:Collegiata Fiorenzuola d' Arda.jpg| Collegiata: Vista Frontale
File:Campanile Fiorenzuola.JPG|Campanile
File:Collegiata San Fiorenzo 10.JPG |Vista notturna della Collegiata
File:Chiesa di San Francesco 03.JPG |La Chiesa di San Francesco
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File:Monumento stazione FFSS 02.JPG|Il Monumento della Stazione FFSS
File:Palazzo Lucca 03.JPG|Interno di Palazzo Lucca
File:Ponte Maria Luigia e Vascone 07.JPG|Il "Vascone" di Fiorenzuola d'
File:Palazzo Lucca 07.JPG|Interno di Palazzo Lucca
File:Collegiata San Fiorenzo 16.JPG|Interno della Collegiata di San Fiorenzo
File:Asilo Lucca 02.JPG|Ingresso dell'
File:Asilo Lucca 04.JPG|Interno dell'
File:Asilo Lucca 13.JPG|Particolare dell'
File:Porta Piacenza 2.JPG|Particolare di Porta Piacenza
File:San Giovanni - Municipio 01.JPG|Interno dell'
File:Teatro Verdi 1.JPG|Ingresso del Teatro Verdi
</gallery>
<gallery widths=
File:Piazza Marsala 02.JPG|Piazza Marsala
File:Piazza Marsala Corso Garibaldi 3.JPG|Incrocio Piazza Marsala-Corso Garibaldi
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== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|L.|Molossi|Vocabolario Topografico dei Ducati di Parma e Piacenza e Guastalla|1832-34||Parma}}
* {{cita libro|G.|Monaco|La Val d'
* Felice Da Mareto ''Fiorenzuola d'
* {{cita libro|Dante|Rabitti|Guida Storico-Artistica di Fiorenzuola d'
* {{cita libro|Rino|Bertoni|Andiamo in Zobia. Tradizione e estetica del carnevale fiorenzuolano|2001|Casa Editrice Vicolo del Pavone|Piacenza}}
* Carmen Artocchini ''La Zobia deriva dall'antica maschera ebrea?'',"Libertà", 23 febbraio 1968
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* {{cita libro|Giancarlo|Cremonesi|Fiorenzuola ai tempi di Maria Luigia|2007|TEP Edizioni d'Arte|}}
* {{cita libro|V.|Pancotti|I Monumenti di Fiorenzuola d'Arda|1934||}}
* A. Bergamaschi, ''La Collegiata di Fiorenzuola d'Arda'', "L'
* G. Bassi, ''Origini e Attività del Teatro Verdi'', "Fiorenzuola e la Valle dell'Arda", 1933.
* E. Nasalli Rocca, ''Le strutture amministrative della comunità di Fiorenzuola'', "Pagine Storiche di Fiorenzuola", Fiorenzuola, 1969.
* A. Bottioni, ''Fiorenzola'', Tipleco, 1990.
== Voci correlate ==
* [[
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=http://www.piacenzainternet.it/piacenza-comunita.php?sitolocalita=Fiorenzuola|titolo=Fiorenzuola d'Arda|sito=Piacenzainternet|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110116100956/http://www.piacenzainternet.it/piacenza-comunita.php?sitolocalita=Fiorenzuola|urlmorto=sì}}
{{box successione
|tipologia = oggetto
|carica = Tappa dell'[[itinerario di Sigerico]]
|immagine =
|precedente = ''Mansio XXXVI – Sce Domnine'' ([[Fidenza]])
|periodo = ''Mansio XXXVII – Floricum''
|successivo = ''Mansio XXXVIII – Placentia'' ([[Piacenza]])
}}
{{Città romane della Regio VIII Aemilia}}
{{Via Emilia}}
{{Via Francigena}}
{{Comuni della provincia di Piacenza}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Emilia}}
[[Categoria:Fiorenzuola d'Arda| ]]
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