Azione Cattolica: differenze tra le versioni

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{{Organizzazione
[[Immagine:AzioneCattolica.png|thumb|right|250px|Logo di Azione Cattolica Italiana]]
|Nome = Azione Cattolica Italiana
|Abbreviazione = AC, ACI
|Tipo = Cattolica, laicale, no-profit
|Affiliazione = [[Chiesa cattolica]]
|Fondazione = [[1868]]
|Fondatore = [[Mario Fani]]<br/>[[Giovanni Acquaderni]]
|Scopo = religioso
|Sede = Roma
|Naz sede = ITA
|Area = [[Italia]]
|Presidente = Giuseppe Notarstefano
|Naz presidente =
|Direttore =
|Lingua = [[Lingua italiana|italiano]]
|Logo = AzioneCattolica.png
|Didascalia logo = Logo ufficiale
}}
L''''Azione Cattolica Italiana''' (in [[acronimo]] '''AC''' o '''ACI''') è un'[[Associazione laicale|associazione cattolica laicale]] finalizzata alla collaborazione con le gerarchie ecclesiastiche della [[Chiesa cattolica]]; l'origine risale al 1867.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/azione-cattolica/|titolo=Azione Cattolica nell'Enciclopedia Treccani|accesso=16 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181116173651/http://www.treccani.it/enciclopedia/azione-cattolica/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://azionecattolica.it/storia|titolo=Storia|sito=azionecattolica.it|accesso=16 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181116173450/http://azionecattolica.it/storia|urlmorto=no}}</ref>
 
Nel 1954 contava due milioni e mezzo di iscritti, dei quali un milione e settecentomila tra le sole associazioni giovanili;<ref>C. Falconi, ''La Chiesa'', cit. pag. 339; Stephen Gundlein, ''I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca'', riprende cit. Falconi a pag. 107.</ref> nel [[1959]] giunse al massimo di {{formatnum:3372000}}<ref>{{cita testo|url=http://www.azionecattolica.it/aci/chi/storia|titolo=Sito ufficiale|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081202181305/http://www.azionecattolica.it/aci/chi/storia }}</ref>. Secondo i dati del [[2019]] (pubblicati nel [[2021]]) era scesa a circa {{formatnum:270000}} soci<ref>{{Cita web|url=https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-04/papa-francesco-discorso-azione-cattolica-italiana.html |sito=Vatican News |titolo=Francesco all’Azione Cattolica: vi ispiri la vita della gente, non le idee più di moda |autore=A.Lomonaco |data=30 aprile 2021 |accesso=21 marzo 2024}}</ref> e in quelli aggiornati al [[2023]] intorno alle {{formatnum:221000}} persone, per poi risalire al numero di circa {{formatnum:270000}} soci nel 2024, ma secondo i dati emersi dalle ricerche della [[Conferenza Episcopale Italiana]], alle sue attività partecipano ogni anno complessivamente oltre un milione di cattolici italiani.<ref name="iscritti">Il dato è contenuto nelle ricerche del sociologo Luca Diotallevi condotte nell'ambito del Progetto culturale della Chiesa cattolica: "La sola Azione Cattolica ha 400 mila iscritti e oltre un milione di aderenti effettivi" {{Cita web|autore=Gian Guido Vecchi|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/20/Idea_Ripartire_una_Rete_Bianca_co_9_1109205931.shtml|titolo=l'Idea di Ripartire da una Rete Bianca|sito=[[Corriere della Sera]].it Archivio Storico|data=20 settembre 2011|p=21|accesso=23 luglio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221154836/http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/20/Idea_Ripartire_una_Rete_Bianca_co_9_1109205931.shtml|dataarchivio=21 febbraio 2014|urlmorto=sì}}</ref> L'attuale presidente nazionale è Giuseppe Notarstefano mentre l'assistente ecclesiastico è il vescovo [[Claudio Giuliodori]].
L''''Azione Cattolica Italiana''' (abbrev. '''ACI''') è la più ampia e diffusa tra le [[associazionismo|associazioni]] [[Chiesa cattolica|cattoliche]] laicali della [[Italia|Penisola]].
 
== Storia ==
=== Ottocento ===
[[File:Fondazione SGC 1868.jpg|thumb|[[Giovanni Acquaderni]] e [[Mario Fani]] riuniti in casa dei fratelli Malvezzi a [[Bologna]] mettono a punto il programma della nascente «Società della Gioventù Cattolica» ([[1868]]), poi Azione Cattolica.]]
Le origini dell'Azione Cattolica risalgono al settembre [[1867]], quando due giovani universitari, [[Mario Fani]], viterbese e [[Giovanni Acquaderni]], di [[Castel San Pietro Terme]] (già Castel San Pietro dell’Emilia), fondano a [[Bologna]] la ''Società della Gioventù Cattolica Italiana''.<ref>
{{cita testo|url=https://www.isacem.it/fondi-archivistici/gioventu-italiana-di-azione-cattolica-1868-1970-giac|titolo=G.I.A.C. gioventù italiana azione cattolica}}</ref> Il motto «Preghiera, Azione, Sacrificio» sintetizza la fedeltà a quattro principi fondamentali:
* l'obbedienza al [[Papa]] ("''sentire cum Ecclesia"'')
* un progetto educativo fondato sullo studio della [[religione]]
* vivere la vita secondo i principi del [[cristianesimo]]
* un diffuso impegno alla [[carità]] verso i più deboli e i più poveri
La costituzione dell'associazione viene approvata il 2 maggio [[1868]] da [[papa Pio IX]] con il [[Breve apostolico]] ''Dum filii Belial''.<ref>Il ''breve'' infatti comincia con queste parole: «''Mentre i figli di Belial fanno ogni sforzo per propagare, specialmente fra la gioventù, le loro tenebrose congreghe a danno della religiosa e civile società, era sommamente desiderabile che si formasse un'unione di giovani, la quale, inalberando la bandiera della religione si ponesse di fronte all'irruente empietà, e l'impeto ne refrenasse [...]''».</ref> In sintonia con le posizioni del Pontefice (dello stesso anno è, infatti, la prima formulazione del ''[[Non expedit]]''), la neonata compagine esclude l'impegno politico diretto.
 
Nel [[1872]] si tiene a [[Venezia]] il primo congresso dei cattolici italiani: l'opera di Fani e Acquaderni viene ufficialmente ribattezzata ''Società della Gioventù Cattolica Italiana''. Dopo il congresso, prenderanno vita in Italia l'[[Opera dei Congressi]] e i Comitati cattolici.
=== [[anni 1800|L'Ottocento]] ===
Le origini dell'Azione Cattolica possono essere fatte risalire al [[1867]], quando [[Mario Fani]] e [[Giovanni Acquaderni]] fondano la ''Società della Gioventù Cattolica Italiana'' che, con il motto "Preghiera, Azione, Sacrificio" sintetizza la fedeltà a quattro principi fondamentali che sono la devozione alla [[Santa Sede]], lo studio della [[religione]], la vita secondo i principi del [[cristianesimo]] e l'esercizio della [[carità]]. La costituzione dell'associazione viene approvata nel [[1868]] da [[Papa Pio IX]] con il breve pontificio ''Dum filii Belial'' e nel [[1874]] si tenne a [[Venezia]] il primo congresso dei cattolici italiani, iniziativa da cui nacque l'Opera dei Congressi e dei Comitati cattolici in Italia.
 
L'associazione cresce rapidamente e, nel giro di pochi anni, si diffonde nelle parrocchie di tutta Italia. In principio conserva una divisione in sessione maschile e femminile, che negli anni fu superata.
Nel [[1896]] durante il XIV Congresso dei cattolici italiani viene ufficializzata la ''[[Federazione Universitaria Cattolica Italiana|Federazione Universitari Cattolici Italiani]]'' ([[FUCI]]), idea nata nel [[1894]] alla fondazione del circolo universitario di [[Roma]]. Nel [[1908]] viene fondata l'''Unione fra le Donne Cattoliche Italiane'' ad opera di Maria Cristina Giustiniani Bandinim con la collaborazione di Adelaide Coari e nel [[1918]], per iniziativa di Armida Barelli con il sostegno di [[Papa Benedetto XV]] prima e di [[Papa Pio XI]] poi, nasce all'interno dell'Unione Donne la ''Gioventù Femminile di Azione Cattolica''.
 
=== IlLa primocostituzione dopoguerradell'Azione Cattolica ===
Nel [[1904]], [[papa Pio X|Pio X]] scioglie l'Opera dei Congressi a causa dei perduranti contrasti tra "intransigenti"<ref>Uno degli esponenti principali di questa corrente fu il conte [[Vincenzo Ottorino Gentiloni]], presidente dell'Unione cattolica romana e del comitato regionale marchigiano. Gli "intransigenti" si schieravano con la monarchia e con il governo liberale per parare la minaccia socialista, marxista ed anarchica, volta non solo verso i liberali, ma anche verso tutta o buona parte del patrimonio di valori tradizionali del mondo cattolico. Gentiloni fu uno dei primi dirigenti dell'Azione Cattolica.</ref> e "innovatori".<ref>Gli "innovatori", guidati dal sacerdote [[Romolo Murri]], fondatore della Democrazia Cristiana Italiana, sostenevano la necessità di un accordo "tattico" con i socialisti piuttosto che appoggiare i liberali.</ref> L'anno seguente, lo stesso papa pubblica l'enciclica ''[[Il fermo proposito]]'' (11 giugno [[1905]]) con la quale promuove la nascita di una nuova organizzazione [[associazione laicale|laicale cattolica]] che prende il nome di ''Azione Cattolica''.
La nascita del [[Partito Popolare Italiano]] di Don [[Luigi Sturzo]] nel primo [[dopoguerra]] impone una riorganizzazione del laicato cattolico con una migliore definizione di compiti tra Azione Cattolica, [[Partito Popolare]] e [[sindacato]]. Nel [[1922]] le opere degli adulti vengono raggruppate nell'Unione Uomini Cattolici, organizzata da [[Augusto Ciriaci]] e monsignor [[Domenico Tardini]] su volontà di Pio XI, il quale nel [[1923]] promuove nuovi statuti per l'Azione Cattolica, che viene organizzata in quattro sezioni:
* Federazione Italiana Uomini Cattolici;
* Unione Femminile Cattolica Italiana;
* [[Federazione Universitaria Cattolica Italiana|Federazione Universitari Cattolici Italiani]];
* Società Gioventù Cattolica Italiana.
 
Nei primi anni di vita dell'Azione Cattolica si susseguono alcuni eventi molto significativi per il cattolicesimo tutto: la condanna contenuta nel decreto ''Lamentabili sane exitu'' (3 luglio [[1907]]) di Pio X delle 65 proposizioni moderniste e, subito dopo, la "[[scomunica]]" del [[Modernismo teologico|modernismo]] contenuta nell'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' (8 settembre 1907). In quest'ultima, il modernismo e il [[relativismo]] venivano etichettati dal Pontefice come la sintesi di tutte le [[eresie]]. L'Azione Cattolica fu, dunque, voluta dal Papa come principale strumento di contrasto al modernismo.<ref>La condanna delle tesi moderniste non è mai stata abrogata, quindi deve considerarsi tuttora operante.</ref>
Però l'attività formativa religiosa esercitata nei circoli dell'Azione Cattolica diventa motivo di scontro con il governo [[Fascismo|fascista]]. Quando [[Benito Mussolini|Mussolini]] il [[9 aprile]] del [[1928]] aveva decretato lo scioglimento di tutte le associazioni che non fossero state fasciste era stato costretto, per non compromettere la stabilità faticosa dell'edificio concordatario, a far macchina indietro e ad escludere dal divieto l'Azione Cattolica, "pupilla degli occhi" del Papa. L'Azione Cattolica, sotto la presidenza di Luigi Colombo, un milanese propenso al compromesso [[clerico-fascista]], l'aveva parzialmente ripagato contribuendo al seppellimento della [[Confederazione italiana del lavoro]] nell'ingenua illusione che il corporativismo fascista si potesse permeare di principi cristiani grazie ai quadri e agli iscritti cattolici.
 
Nel [[1908]] venne fondata l'«Unione fra le Donne Cattoliche Italiane» ad opera di Maria Cristina Giustiniani Bandini, con la collaborazione di Adelaide Coari e nel luglio del [[1909]] [[Vincenzo Ottorino Gentiloni]] ricevette da Pio X l'incarico di dirigere un'organizzazione contigua all'Azione Cattolica, l'«Unione Elettorale Cattolica Italiana» (UECI).
L'articolo 43 dei [[Concordato]] infine aveva riconosciuto ufficialmente l'Azione Cattolica a patto che essa svolgesse la propria attività fuori di ogni partito, alla dipendenza della Chiesa e per diffondere i principi cattolici.
Era un articolo che entrambe le parti avevano accettato con molte riserve e molti sospetti, ciascuno pensando al dopo: il fascismo alla sua [[Opera Nazionale Balilla]] e all'allevamento "in batteria" delle nuove leve, come succede in tutte le dittature; la [[Chiesa]] badando al suo impegno pastorale che privilegia l'aspetto spirituale e religioso, ma non esclude l'impegno e la responsabilità sociale. Entrambe, con una dichiarata visione totalitaria delle cose, ossia guardando Mussolini al totalitarismo dello Stato e il Papa al totalitarismo dell'anima.
 
L'UECI svolse un'azione di primo piano nel panorama politico italiano di allora. Nel [[1912]], nonostante non fosse ancora stato revocato il ''[[Non expedit]]'' decretato da [[Pio IX]], il conte [[Vincenzo Ottorino Gentiloni]], nella sua funzione di massimo responsabile della UECI, concluse con [[Giovanni Giolitti]] il cosiddetto «[[Patto Gentiloni]]». I tre punti cardine del Patto Gentiloni furono:
=== [[Anni 1930|Anni trenta]] ===
# il finanziamento alle scuole non statali (prevalentemente cattoliche)
I nodi vennero al pettine all'inizio del 1931. L'A.C. con cinquemila sedi sparse in tutta [[Italia]], man mano espandeva i suoi interventi al di fuori dei compiti strettamente religiosi, con iniziative sociali, attività culturali, ricreative, ecc. L'Opera Balilla dal canto suo era ormai diventata un grande apparato del regime e contava più di un milione e mezzo di iscritti divisi in balilla, avanguardisti, piccole italiane e giovani italiane. L'A.C. riuniva gli universitari nella [[FUCI]], il fascismo nei [[GUF]].
# l'impegno a non permettere l'introduzione del divorzio in Italia
Nel giuramento al fascismo, i [[balilla (fascismo)|balilla]] scandivano la formula: «Nel nome di Dio e dell'Italia, giuro di eseguire gli ordini del [[Duce]] e di servire con tutte le mie forze, e se necessario col mio sangue, la causa della rivoluzione fascista».
# la giurisdizione separata per il clero
Se dunque c'era qualcuno che aveva invaso il campo altrui, questi era forse Mussolini, mobilitando abusivamente Dio per cooptare i ragazzini alla fede del regime ed inculcargli l'idea della "bella Morte" fascista. Ciononostante Mussolini non riusciva a "fascistizzare", come avrebbe voluto, la Chiesa. Si lamentava di certi vescovi poco amichevoli e deplorava che la Santa Sede non esprimesse piena solidarietà col fascismo in campo internazionale.
Con il Patto Gentiloni venivano perciò a saldarsi il filone risorgimentale più istituzionale e il filone cattolico largamente maggioritario nel paese, sulla base di un orientamento cattolico, monarchico e tradizionalista. Nello stesso anno (1912) e in seguito a tale patto, il conte Gentiloni fondò, insieme a Giolitti, il [[Partito Liberale Italiano#Origini: il Partito Liberale precursore del PLI|Partito Liberale]], partito precursore del [[Partito Liberale Italiano|PLI]].
 
Alle [[Elezioni politiche italiane del 1913|elezioni del 1913]], le prime della storia italiana a suffragio universale maschile, il Partito Liberale ottenne uno schiacciante successo. Favorendo l'elezione di quei candidati che si fossero impegnati a rispettare gli accordi del «Patto Gentiloni», il conte Vincenzo Ottorino Gentiloni (che rimase uno dei massimi dirigenti dell'Azione Cattolica) ribaltò la sudditanza politica del cattolicesimo in Italia che si era prodotta dopo l'unificazione nazionale.
C'era la stampa cattolica (bollettini parrocchiali compresi) che non faceva il gioco del regime, ma soprattutto c'era l'Azione Cattolica nella quale Mussolini, oltre a vedere un concorrente formidabile alla sua ambizione di mettere il "distintivo" anche sulle anime, sospettava che trovassero un ben mimetizzato rifugio transfughi del Partito Popolare e i sindacalisti cattolici. Una quinta colonna, insomma, sotto l'ombrello protettivo e connivente del papato e se vogliamo, dal suo punto di vista, un po' di ragione ce l'aveva. Anche perché l'A.C. aveva preso a distinguere la politica di partito (interdetta dal Concordato) e la politica assoluta (cioè lavorare per il bene comune). Così facendo, effettivamente estendeva l'arco degli interventi cattolici nella vita pubblica, con posizioni critiche verso il fascismo.
 
Nel [[1918]], per iniziativa di [[Armida Barelli]] e con il sostegno di [[papa Benedetto XV]] prima e di [[papa Pio XI|Pio XI]] poi, nacque all'interno dell'Unione Donne la «Gioventù Femminile di Azione Cattolica».
Già nel [[1930]], il [[3 agosto]], ''[[L'Avvenire d'Italia]]'', aveva invitato l'A.C. «ad invadere tutti i settori della vita sociale». Nascono i gruppi professionali. La [[FUCI]] rischia di far ombra ai GUF. La commemorazione del quarantesimo anniversario della ''[[Rerum novarum]]'' suona critica alle corporazioni fasciste e un informatore della polizia la definisce «una manifestazione di mai represso [[antifascismo]]».
 
=== Il primo dopoguerra ===
L'[[8 aprile]] Mussolini chiede alla Santa Sede che la stampa cattolica venga moderata, che l'A.C. la faccia finita colle provocazioni sindacali, che i caporioni popolari siano licenziati.
La nascita del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]] di don [[Luigi Sturzo]] nel primo [[dopoguerra]] impone una riorganizzazione del laicato cattolico con una migliore definizione di compiti tra Azione Cattolica, Partito Popolare Italiano e [[Sindacato]]. Nel [[1922]] le opere degli adulti vengono raggruppate nell'Unione Uomini Cattolici, organizzata da Augusto Ciriaci e monsignor [[Domenico Tardini]]. Il 30 novembre di quell'anno sono approvati i nuovi statuti dell'Azione Cattolica, che viene organizzata in quattro sezioni:<ref>{{cita web|url=http://www.isacem.it/fondi-archivistici/unione-popolare-cattolica-italiana-1906-1922|titolo=Unione popolare cattolica italiana, 1906-1922|accesso=20 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140421064544/http://www.isacem.it/fondi-archivistici/unione-popolare-cattolica-italiana-1906-1922|urlmorto=no}}</ref>
* Federazione Italiana Uomini Cattolici
* Unione Femminile Cattolica Italiana
* [[Federazione Universitaria Cattolica Italiana]]
* Società Gioventù Cattolica Italiana
 
Nello stesso periodo, però, l'attività formativa esercitata nei circoli dell'Azione Cattolica e la vicinanza di molti suoi iscritti al PPI diventarono motivo di scontro con il [[regime fascista|governo fascista]]. Già fra il [[1921]] ed il [[1924]] alcune sedi dell'AC furono attaccate e devastate dai militanti [[fascismo|fascisti]], pervasi da un odio [[anticlericalismo|anticlericale]].
Il [[21 aprile]] l'onorevole [[Mario Giuriati]], in un violento discorso a [[Milano]], rivendica l'assolutismo dello Stato, replica immediatamente il papa, con una lettera a Schuster, in cui si afferma tra l'altro che la Chiesa ha il diritto di entrare nella moralità sociale, che il fascismo erra educando i giovani alla violenza e all'aggressività e che... le gare atletiche delle ragazze sono immorali. <br/>
Il ''Lavoro fascista'' accusa l'A.C. di formare uomini «domestici e infermicci», di utilizzare i rottami del mondo sturziano, di invadere il campo delle corporazioni. Ormai la corda è tesa. Si spezza in maggio e sarà la più dura repressione fascista mai attuata nei confronti dell'Azione Cattolica. Vengono inscenate violente manifestazioni anticlericali, i giornali intransigenti del regime vomitano ingiurie, sono devastate e saccheggiate le sedi dei circoli cattolici; Il conte Dalla Torre scrive:
 
[[Benito Mussolini|Mussolini]], ormai consolidato il suo potere, il 9 aprile [[1928]] aveva decretato lo scioglimento di tutte le associazioni che non fossero state fasciste. Da qui nacque lo scontro con il Vaticano, che non accettò lo scioglimento anche dei circoli di Azione Cattolica, "pupilla degli occhi" del papa. Mussolini fu costretto, per non compromettere la stabilità dell'edificio concordatario dei [[Patti Lateranensi]], a far marcia indietro e ad escludere dal divieto l'Azione Cattolica. L'articolo 43 dei [[Patti Lateranensi|Concordato]] infatti aveva riconosciuto ufficialmente l'Azione Cattolica a patto che essa svolgesse la propria attività fuori di ogni partito, alla dipendenza della Chiesa e per diffondere i principi cattolici. Era un articolo che entrambe le parti avevano accettato con molte riserve e molti sospetti, ciascuno pensando al dopo: il fascismo alla sua [[Opera Nazionale Balilla]] e all'allevamento "in batteria" delle nuove leve, come succede in tutte le [[dittatura|dittature]]; la [[Chiesa cattolica]] badando al suo impegno pastorale che privilegia l'aspetto spirituale e religioso, ma non esclude l'impegno e la responsabilità sociale.
{{quote|Furono sopraffazioni, spesso sanguinose, devastazioni che giunsero a sacrileghe profanazioni di crocifissi spezzati, di immagini pie sfregiate, di ritratti del papa stracciati e calpestati fra grida di "abbasso" e di "morte" all'Azione Cattolica e al sommo pontefice, e canzoni blasfeme e oscene, ed offese ai sacerdoti. Studenti e giovani cattolici, anche se gravemente aggrediti da un numero superiore di dimostranti, non si piegarono alle intimidazioni di levare i distintivi, che furono strappati solo con la violenza e dopo resistenze ripetute più volte in uno stesso giorno."}}
 
=== Anni trenta ===
Per tutto il mese le violenze continuano e preoccupano persino il Duce che deve raccomandare ai prefetti un'attenta vigilanza perché non accadano incidenti che offendano il sentimento religioso popolare. Ci fu da parte vaticana un'accesa protesta e per tutta risposta Mussolini fa prudenzialmente chiudere le sedi di tutti i circoli della gioventù cattolica e tutte le federazioni universitarie. Il decreto di scioglimento è del [[29 maggio]] 1931. Gli ultimi tre giorni del mese di maggio registrano il sequestro di tutti i circoli cattolici ad opera della polizia. In questo clima di accesa tensione (si imputa persino all'Azione Cattolica di tenere adunanze cospiratrici), ai primi di luglio esce, ma è datata 29 giugno, l'enciclica ''[[Non abbiamo bisogno]]'' che resta il documento fondamentale per definire la posizione e il giudizio del papa nei confronti di quel regime, con il quale appena due anni prima aveva firmato il Concordato. Per la prima volta infatti, abbandonando i cauti distinguo degli anni precedenti, [[Pio XI]] condanna esplicitamente il fascismo come dottrina totalitaria, definendolo «una vera e propria statolatria pagana, non meno in contrasto con i diritti naturali della famiglia che con i diritti soprannaturali della Chiesa... un programma che misconosce, combatte e perseguita l'Azione Cattolica, che è dire quanto la Chiesa e il suo Capo hanno notoriamente di più caro e prezioso». L'enciclica, inoltre, dichiara illecito il giuramento di fedeltà al Duce.
I nodi vennero al pettine all'inizio del [[1931]]. L'AC, con cinquemila sedi sparse in tutta [[Italia]], man mano espandeva i suoi interventi al di fuori dei compiti strettamente religiosi, con iniziative sociali, attività culturali, ricreative ecc. L'Opera Balilla dal canto suo era ormai diventata un grande apparato del regime e contava più di un milione e mezzo di iscritti divisi in balilla, avanguardisti, piccole italiane e giovani italiane. L'AC riuniva gli universitari nella [[FUCI]], il fascismo nel [[Gruppo Universitario Fascista]] (GUF).
 
Già nel [[1930]], il 3 agosto, ''[[L'Avvenire d'Italia]]'', aveva invitato l'AC «ad invadere tutti i settori della vita sociale». Nascono i gruppi professionali. La FUCI rischia di far ombra ai GUF. La commemorazione del quarantesimo anniversario della ''[[Rerum novarum]]'' suona critica alle corporazioni fasciste e un informatore della polizia la definisce «una manifestazione di mai represso [[antifascismo]]».
Le repliche fasciste furono immediate e ancor più dure dell'enciclica. Ma le violenze cessarono e si vide che il papa aveva colto nel segno, anche perché dopo la requisitoria iniziale l'enciclica chiudeva con un finale da mano tesa pieno di fiduciose speranze.
Queste speranze furono alimentate, in campo fascista, da [[Arnaldo Mussolini]], mentre per la Chiesa tornò in scena padre Tacchi-Venturi, l'uomo dei momenti difficili (ed anche Gasparri con un biglietto personale e, non autorizzato a Mussolini).
 
L'8 aprile Benito Mussolini chiede alla Santa Sede che la stampa cattolica venga moderata, che l'AC la faccia finita con le provocazioni sindacali, che i caporioni popolari siano licenziati.
È di questo periodo, il messaggio che, proprio per il tramite di padre Tacchi, Pio XI inviò a Mussolini e nel quale il papa asseriva senza mezzi termini di aver ormai acquisito la certezza che i programmi, affermazioni e principi fascisti erano in urto con la coscienza cattolica e dichiarava testualmente di dover «addivenire all'esplicita riprovazione di principi che sono in contrasto con la dottrina e con i diritti della Chiesa». Questa dichiarazione è tanto più rilevante in quanto è del [[24 luglio]], cioè successiva alla enciclica ''Non abbiamo bisogno''. Quindi Pio XI era (sia pur lentamente) giunto alla convinzione che tra fascismo e Chiesa il matrimonio era impossibile. È di questo periodo un incontro burrascoso che l'ambasciatore ebbe con Pio XI. Interrompendo il colloquio il Papa disse: «Gli vada a dire al signor Mussolini, allora, che con i sistemi che usa e i fini che si propone mi fa schifo». Il diplomatico dichiarò che non se la sentiva di riferire un'espressione così spinta. Il [[Papa|pontefice]] si aggiustò lo zucchetto in testa (era il segnale premonitore dell'esplosione) e riprese:
 
Il 21 aprile l'onorevole Mario Giuriati, in un discorso a [[Milano]], rivendica l'assolutismo dello Stato; replica immediatamente il papa, con una lettera all'[[arcivescovo di Milano]] cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster]], in cui si afferma tra l'altro che la Chiesa ha il diritto di entrare nella moralità sociale, che il fascismo erra educando i giovani alla [[violenza]] e all'[[aggressività]].
{{quote|Ah, non le piace? Questa poi è curiosa... Allora gli dica: nausea, vomito"}}
 
Il ''Lavoro fascista'' accusa l'AC di formare uomini «domestici e infermicci», di utilizzare i rottami del mondo sturziano, di invadere il campo delle corporazioni. Ormai la corda è tesa. Si spezza in maggio e sarà la più dura repressione fascista mai attuata nei confronti dell'Azione Cattolica. Vengono messe in pratica violente manifestazioni anticlericali, i giornali intransigenti del regime vomitano ingiurie, sono devastate e saccheggiate le sedi dei circoli cattolici; il conte Dalla Torre scrive:
Con queste premesse, pareva proprio che il Concordato dovesse andare all'aria. Viceversa, dopo undici giorni di pazienti ricuciture da parte di Tacchi-Venturi, si delineò improvvisamente un compromesso, al quale nonostante tutto entrambe le parti aspiravano. Non fu certo una soluzione eroica. Fu una soluzione realistica.
 
{{Citazione|Furono sopraffazioni, spesso sanguinose, devastazioni che giunsero a sacrileghe profanazioni di crocifissi spezzati, di immagini pie sfregiate, di ritratti del papa stracciati e calpestati fra grida di "abbasso" e di "morte" all'Azione Cattolica e al sommo pontefice, e canzoni blasfeme e oscene, ed offese ai sacerdoti. Studenti e giovani cattolici, anche se gravemente aggrediti da un numero superiore di dimostranti, non si piegarono alle intimidazioni di levare i distintivi, che furono strappati solo con la violenza e dopo resistenze ripetute più volte in uno stesso giorno."}}
L'accordo del 2 settembre stabilì che:
#l'A.C. è diocesana, dipende dai vescovi che scelgono i dirigenti e mai politici ostili al regime;
#non ha gruppi professionali e sindacali perché si propone solo obbiettivi religiosi e forma i giovani alla spiritualità;
#i circoli giovanili si chiameranno "Associazioni di A.C." e si asterranno da attività atletiche e sportive.
La crisi del 1931 fece crollare per sempre l'illusione di coloro che volevano cattolicizzare il fascismo. La soluzione indebolì l'Azione Cattolica e confermò che il rapporto Chiesa-fascismo era veramente un matrimonio d'interesse in cui ciascuno guarda alla situazione patrimoniale, cercando di trarre il massimo vantaggio dall'eventuale divorzio.
 
Per tutto il mese le violenze continuano e preoccupano persino Mussolini che deve raccomandare ai prefetti un'attenta vigilanza perché non accadano incidenti che offendano il sentimento religioso popolare. Ci fu da parte vaticana un'accesa protesta e per tutta risposta Mussolini fa prudenzialmente chiudere le sedi di tutti i circoli della gioventù cattolica e tutte le federazioni universitarie. Il decreto di scioglimento è del 29 maggio [[1931]]. Gli ultimi tre giorni del mese di maggio registrano il sequestro di tutti i circoli cattolici ad opera della polizia. In questo clima di accesa tensione (si imputa all'Azione Cattolica di tenere anche adunanze cospiratrici), ai primi di luglio esce, ma è datata 29 giugno, l'[[enciclica]] ''[[Non Abbiamo Bisogno]]'' che resta il documento fondamentale per definire la posizione e il giudizio del papa nei confronti di quel regime. Pio XI con questo testo condanna esplicitamente il fascismo come dottrina totalitaria, definendolo «una vera e propria statolatria pagana, non meno in contrasto con i diritti naturali della famiglia che con i diritti soprannaturali della Chiesa... un programma che misconosce, combatte e perseguita l'Azione Cattolica, che è dire quanto la Chiesa e il suo Capo hanno notoriamente di più caro e prezioso». L'enciclica, inoltre, dichiara illecito il giuramento di fedeltà al [[duce]].
Più complesso è invece il discorso su quei cattolici (e furono molti anche i preti) che non riuscirono a rendersi conto (o non vollero rendersi conto) della inconciliabilità del regime con l'insegnamento del [[Vangelo]].
Il risultato complessivo fu che, fino al 1938, l'armonia fu pressoché completa e scarse furono anche le opposizioni, limitate per lo più ai pochi guelfi, a qualche antifascista non democratico, alle fronde e ai fermenti di libertà che animavano quasi ugualmente la FUCI, e lo stesso GUF.
 
È di questo periodo, il messaggio che, per il tramite di padre Pietro Tacchi Venturi, il gesuita che teneva i contatti tra il Vaticano e il Duce, Pio XI inviò a Mussolini e nel quale il papa asseriva senza mezzi termini di aver ormai acquisito la certezza che i programmi, affermazioni e principi fascisti erano in urto con la coscienza cattolica e dichiarava testualmente di dover «addivenire all'esplicita riprovazione di principi che sono in contrasto con la dottrina e con i diritti della Chiesa». Questa dichiarazione è tanto più rilevante in quanto è del 24 luglio, cioè successiva alla enciclica ''Non abbiamo bisogno''. Quindi Pio XI era giunto alla convinzione che tra fascismo e Chiesa il matrimonio era impossibile.
Indubbiamente Pio XI venne meno a sé stesso quando, l'[[11 febbraio]] [[1932]], nell'anniversario dei Concordato, ricevette Mussolini ed oltre a conferirgli lo "speron d'oro" si lasciò sfuggire il detto che non vedeva contrasto tra il totalitarismo fascista e quello cattolico. Il successo di Mussolini, anche nel 1931, è innegabile. Riuscì infatti a bloccare l'espansione sociale dell'A.C. a tutto vantaggio dell'Opera Balilla. Ma l'A.C., pur costretta ad una vita grama e repressa, sopravvisse, si rinforzò e poté preparare i quadri della futura [[Democrazia Cristiana|DC]].
 
Il successivo accordo del 2 settembre stabilì che:
# l'AC è diocesana, dipende dai vescovi che scelgono i dirigenti
# non ha gruppi professionali e sindacali perché si propone solo obbiettivi religiosi e forma i giovani alla spiritualità
# i circoli giovanili si chiameranno "Associazioni di AC" e si asterranno da attività atletiche e sportive
 
Ma l'AC, pur costretta a una vita grama e repressa, sopravvisse, si rinforzò e poté preparare i quadri della futura [[Democrazia Cristiana]].
 
Nel 1931 la Società della Gioventù Cattolica Italiana (SGCI) diventa Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC). Al presidente [[Angelo Jervolino]] succederà nel [[1934]] [[Luigi Gedda]] che guiderà l'associazione dei giovani fino al [[1946]].
 
Nel [[1935]] nasce, come editrice della GIAC, l'[[AVE (casa editrice)|AVE]] (Anonima Veritas Editrice) con l'obiettivo di fornire sussidi per la formazione religioso-morale di adulti, giovani e ragazzi.
 
Nel luglio del [[1943]] una folta schiera di aderenti all'AC prese parte ai lavori che portarono alla redazione del [[Codice di Camaldoli]].
 
=== Il secondo dopoguerra ===
L'Azione Cattolica conosce un momento di grande espansione nel secondo dopoguerra grazie all'impegno di [[papa Pio XII]]. Le prime scadenze elettorali successive alla proclamazione della [[Repubblica Italiana]], poi, aumentano l'impegno dell'associazione. In occasione delle [[Elezioni politiche in Italia del 1948|elezioni del 1948]] vengono fondati, su mandato di Pio XII, i "[[Comitati Civici]]". Organizzati da [[Luigi Gedda]] allo scopo di mobilitare le forze cattoliche per il delicato impegno elettorale, i Comitati risultano decisivi per evitare la vittoria elettorale della [[sinistra (politica)|sinistra]]. L'AC conta due milioni e mezzo di iscritti. Un altro appuntamento elettorale decisivo si verifica nel [[1951]] con le elezioni comunali di [[Roma]]. Socialisti e comunisti si presentano alleati, con forti probabilità di vittoria. Il Papa lancia un nuovo appello alle forze cristiane affinché si presentino unite alle urne. Luigi Gedda, ancora in prima linea, lancia un'alleanza politica tra DC, [[Movimento Sociale Italiano|MSI]] e [[Partito Nazionale Monarchico]]. Il progetto di coalizione fallisce per l'opposizione di [[Alcide De Gasperi]] e per il dissenso di molti aderenti dell'AC. [[Mario Rossi (medico)|Mario Rossi]], presidente centrale della GIAC (Gioventù italiana d'Azione Cattolica) dal [[1952]] al [[1954]], si oppone alla linea di Gedda, sia sul piano pastorale, sia sul piano politico e, nonostante fosse appoggiato da mons. [[Giovanni Battista Montini]], sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, viene costretto alle dimissioni. A livello organizzativo, si rende autonoma la [[Coldiretti]]. Nel dicembre del [[1958]] il mandato a Gedda non viene rinnovato da [[Giovanni XXIII]].<ref>B. Lai, ''Il Papa non eletto, Giuseppe siri, cardinale di santa romana Chiesa'', Laterza, Roma-Bari 1993, p. 146.</ref> Lo spirito di rinnovamento seguito al [[Concilio Vaticano II]] del [[1962]] porta nel [[1964]] alla nomina di [[Vittorio Bachelet]] a Presidente della Giunta Centrale di AC. In questo contesto, l'Azione Cattolica compie la "scelta religiosa" e decide di non essere più collaterale a nessun partito politico. Pur rimanendo immersa nel sociale, torna a riscoprire le proprie origini religiose nell'impegno all'annuncio del Vangelo e all'educazione alla fede. Sulla base di queste nuove prospettive, nel [[1969]] viene emanato un nuovo Statuto secondo il quale l'Associazione viene organizzata in due Settori, uno per i Giovani e uno per gli Adulti, al posto dei precedenti quattro Rami (Gioventù Maschile, Gioventù Femminile, Unione Donne, Unione Uomini), mentre le Sezioni minori (Fiamme Bianche, Fiamme Rosse, Fiamme Verdi per i Ragazzi e Angioletti, Piccolissime, Beniamine per le Ragazze) sono sostituite con l'unica struttura dell'[[Azione Cattolica dei Ragazzi]] (ACR) che compare per la prima volta nel marzo del 1971.
L'Azione Cattolica conosce un momento di grande espansione nel secondo dopoguerra grazie all'impegno di [[Papa Pio XII]]. I primi impegni elettorali successivi alla proclamazione della [[Repubblica Italiana]], poi, aumentano l'impegno nel sociale dell'associazione, fino alla nascita nel [[1948]] dei ''Comitati Civici'', organizzazioni collaterali all'associazione finalizzata a mobilitare le forze cattoliche per l'impegno elettorale.
 
Negli anni post-conciliari l'AC si fa pienamente portavoce del cosiddetto "spirito" del [[Concilio Vaticano II]]; pur mantenendo una struttura legata alle parrocchie, comincia a perdere consensi in diversi strati sociali. Risultato: tra il 1964 e il [[1974]] l'associazione passa da 3,5 milioni di iscritti a {{formatnum:600000}}.<br />Ma il calo ha anche altri motivi:
Lo spirito di rinnovamento seguito al [[Concilio Vaticano II]] del [[1962]] porta nel [[1964]] alla nomina di [[Vittorio Bachelet]] a Presidente della Giunta Centrale di Azione Cattolica. In questo contesto l'Associazione, pur rimando impegnata nel sociale, torna a riscoprire le proprie origini religiose e l'impegno all'annuncio della Parola come strumento di trasformazione sociale. Sulla base di queste nuove prospettive, nel [[1969]] viene emanato un nuovo statuto secondo il quale l'Associazione viene organizzata in due Settori, uno per i giovani e uno per gli adulti, al posto dei precedenti quattro Rami (Gioventù Maschile, Gioventù Femminile, Unione Donne, Unione Uomini), mentre le Sezioni minori sono sostituite con l'unica struttura dell'Azione Cattolica dei Ragazzi ([[ACR]]).
 
* L'AC degli [[Anni 1970|anni settanta]] (e [[Anni 1980|ottanta]]) non era più l'unica Associazione dei laici cattolici. Dopo il Concilio erano nate nuove realtà, alcune delle quali fondate anche da appartenenti all'associazione. Il [[Movimento dei focolari|Movimento dei Focolari]], la [[Comunità di Sant'Egidio]], [[Comunione e Liberazione]]<ref>Francesco Rositano, «Le classi dirigenti italiane sono nate tutte qui», ''Liberal'', 27 maggio 2008.</ref>, il [[Rinnovamento nello Spirito Santo|Rinnovamento nello Spirito]], il [[Cammino neocatecumenale|Cammino Neocatecumenale]] cominciano proprio dagli anni sessanta la loro diffusione e crescita. Nel complesso il numero di laici cattolici impegnati non è andato diminuendo, ma si è distribuito in realtà diverse. L'AC è un'associazione vicina ai [[Vescovo|vescovi]] ed ai [[Sacerdote|sacerdoti]], dedita principalmente all'impegno parrocchiale ed alla "formazione cristiana delle coscienze". I movimenti cattolici invece hanno fatto proprie scelte più specifiche: la comunione e l'unità i Focolari e Sant'Egidio, la preghiera ispirata il Rinnovamento, l'impegno nelle università e nel mondo economico-lavorativo CL.
== Settori dell'Azione Cattolica ==
* La fuga di molti giovani nei movimenti giovanili originati dal [[Il Sessantotto|Sessantotto]].
*[[Settore Giovani di Azione Cattolica|Settore Giovani]] (ACG)
* Infine, il distacco dall'Azione Cattolica della [[FUCI]] e del [[Centro Sportivo Italiano]] (CSI), oltre che la totale separazione con le [[ACLI]] e la [[CISL]].
*[[Settore Adulti di Azione Cattolica|Settore Adulti]]
 
Nel [[1976]] Vittorio Bachelet viene eletto vicepresidente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]]. Gli anni settanta si concludono tragicamente con l'assassinio di [[Aldo Moro]] (presidente della FUCI dal [[1939]] al [[1942]]) e di Bachelet da parte delle [[Brigate Rosse]].
*L'[[Azione Cattolica dei Ragazzi]] (ACR) è un'articolazione dell'Azione Cattolica che raggruppa i ragazzi dai 6 ai 14 anni.
 
=== Dal 1998 in poi ===
Nel [[1998]] viene eletta la prima donna alla guida dell'Azione Cattolica: Paola Bignardi. Appoggiata dalla [[Conferenza Episcopale Italiana]], ha guidato l'associazione in un forte processo di rinnovamento, conclusosi con l'aggiornamento dello Statuto avvenuto nel settembre del [[2003]]. Le revisioni statutarie hanno suscitato un grande dibattito interno e alcuni ex-dirigenti nazionali e locali pubblicarono, all'apertura dei lavori dell'assemblea straordinaria dell'associazione, una lettera aperta in cui si esponevano alcuni dubbi su quale ruolo i laici e l'associazione avrebbero dovuto avere in futuro. Nonostante le accese discussioni, il nuovo Statuto associativo fu approvato dall'assemblea dei responsabili diocesani con oltre l'80% dei consensi. Durante la presidenza Bignardi gli iscritti all'associazione si stabilizzarono in circa {{formatnum:400000}}.<ref name="iscritti" />
 
La ratifica del nuovo Statuto dell'Associazione avviene lo stesso anno durante l'Assemblea generale della CEI (Assisi, 17-20 novembre). Il 13 e 14 marzo [[2004]] viene poi approvato dal Consiglio Nazionale il Regolamento Nazionale.
 
L'azione di rinnovamento guidata dalla Bignardi e culminata nell'approvazione del nuovo Progetto formativo dell'Associazione ha dato nuova vitalità e visibilità pubblica ed ecclesiale all'associazione, che ha portato nel [[2006]], sotto la presidenza di [[Luigi Alici]], a un aumento delle adesioni, il primo dopo molti anni segnati da una generalizzata difficoltà dell'associazionismo.
 
Nel [[2008]], in occasione del suo 140º anniversario, l'Azione Cattolica ha presentato il ''Manifesto al Paese'', un documento in cui sono affermati i valori non negoziabili dell'AC, che si fa sentinella di quell'[[ethos]] condiviso in cui afferma si possono riconoscere tutti gli italiani. Il ''Manifesto'' è stato consegnato il 2 aprile 2008 al presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]] nel corso di un'udienza concessa dal Capo dello Stato al presidente nazionale dell'associazione. Le celebrazioni per i 140 anni dell'associazione sono poi culminate, il 4 maggio seguente, in un incontro dell'associazione con [[papa Benedetto XVI]] in piazza San Pietro a [[Roma]], al quale hanno partecipato 150.000 soci dell'Ac. Il 30 ottobre [[2010]] ha avuto luogo un incontro fra papa Benedetto XVI, i ragazzi dell'ACR e i giovanissimi dell'AC; "C'è di +" è stato il tema della giornata svoltasi a Roma dove si sono riuniti più di {{formatnum:150000}} soci.
 
Il 30 aprile [[2017]] i festeggiamenti per i 150 anni dell'associazione sono iniziati con un incontro con [[papa Francesco]] in piazza San Pietro a [[Roma]], al quale hanno partecipato {{formatnum:100000}} persone.
 
Il 1 novembre [[2019]] (a Roma e in contemporanea in tutte le piazze d’Italia) si sono festeggiati i cinquant’anni dell’Acr. Il titolo dell'evento è stato: ''Light UP - Ragazzi in sinodo''.
 
Il 25 aprile [[2021]] ha preso avvio la XVII Assemblea Nazionale dell'Azione Cattolica con un anno di ritardo a causa della pandemia da [[COVID-19|Covid-19]] e realizzata interamente online con più di 700 delegati collegati da tutta Italia.
 
Il 25 aprile [[2024]], in occasione dell'evento ''A braccia aperte'', che segna l'inizio della XVIII Assemblea nazionale, oltre ottantamila<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/papa/pagine/il-papa-all-azione-cattolica|titolo=La festa. Il Papa all'Azione Cattolica: «Cultura dell'abbraccio via di pace»|data=25 aprile 2024|accesso=29 aprile 2024}}</ref> soci e simpatizzanti dell'associazione hanno incontrato papa Francesco in piazza San Pietro a Roma.<ref>{{Cita web|url=https://azionecattolica.it/incontri/a-braccia-aperte/|titolo=A braccia aperte|sito=Azione Cattolica Italiana|accesso=25 aprile 2024}}</ref>
 
== Ordinamento associativo ==
L'Azione Cattolica Italiana, per corrispondere a specifiche esigenze formative e pastorali, propone itinerari differenziati secondo le età e le condizioni di vita. Riunisce, infatti, i bambini ed i ragazzi nell'Azione Cattolica dei Ragazzi, i Giovani in due Settori e gli Adulti.
 
'''[[Azione Cattolica dei Ragazzi]]''' ('''ACR'''): è un'articolazione dell'Azione Cattolica Italiana che traduce l'attenzione dell'Associazione verso i ragazzi dai 3/4 ai 14 anni, aiutandoli ad essere pieni protagonisti del loro cammino di fede. È definita nell'articolo 16<ref>Articolo 16. L'Azione cattolica dei ragazzi.<br />
1. L'Azione Cattolica Italiana, ad ogni livello, è aperta ai bambini ed ai ragazzi.<br />
2. L'Azione Cattolica Italiana attraverso l'Azione cattolica dei ragazzi:<br />
a) offre ad essi una organica esperienza di vita ecclesiale e di impegno missionario realizzata a misura delle varie età;<br />
b) attua il suo compito formativo e missionario attraverso la vita di gruppi differenziati secondo le esigenze;<br />
c) condivide con le famiglie e con la comunità ecclesiale l'impegno alla formazione umana e cristiana dei bambini e dei ragazzi, attraverso educatori, giovani e adulti di Azione Cattolica, specificamente preparati.</ref> dello statuto dell'Azione Cattolica Italiana. La proposta dell'ACR è strutturata in gruppi che seguono itinerari e proposte diversificate secondo quattro archi di età:
 
* 3/4-5 (denominato Piccolissimi)
* 6-8
* 9-11
* 12-14
 
'''Settore Giovani:''' coinvolge i ragazzi dai 15 ai 30 anni. La proposta formativa è articolata secondo due archi d'età:
 
* Giovanissimi, dai 15 ai 18 anni
* Giovani, dai 19 ai 30 anni
 
Il settore giovani fa riferimento alla seguente struttura organizzativa:
 
* livello [[nazione|nazionale]]: i massimi responsabili sono i due vicepresidenti nazionali dell'Azione Cattolica per i giovani, un [[assistente ecclesiastico|assistente]] (coadiuvati da un segretario e un'équipe di lavoro)
* livello [[regione ecclesiastica|regionale]]: due incaricati e un assistente
* livello [[diocesi|diocesano]]: due vicepresidenti, un assistente (con équipe diocesana)
* livello zonale: due responsabili e un assistente vicariale o decanale
* livello parrocchiale: due (o uno nei gruppi poco numerosi) responsabili parrocchiali
 
'''Settore Adulti''': riunisce i soci sopra i 30 anni.
 
'''Responsabili'''
 
* Il responsabile associativo: è il vicepresidente del Settore Giovani, che viene eletto dall'[[assemblea]] dell'[[associazione (diritto)|associazione]] [[parrocchia]]le ed è responsabile di tutti i gruppi del Settore. Talvolta il responsabile associativo è anche Educatore.
* L'educatore: è il responsabile educativo, cioè la persona a cui l'associazione affida un gruppo di giovani perché curi le relazioni tra le persone, l'elaborazione di un programma e il suo svolgimento.
* Il [[presbitero]] assistente: è il [[parroco]] o il suo [[vicario parrocchiale|vicario]] nelle [[parrocchia|parrocchie]], mentre l'assistente diocesano è solitamente nominato dal [[Vescovo]]: il servizio dell'assistente è diretto all'educazione religiosa, ricoprendo un ruolo complementare a quello dell'educatore.
 
== Movimenti legati all'Azione Cattolica ==
;Movimenti "interni" (facenti parte dell'associazione)
*[[Movimento Studenti di Azione Cattolica]] (MSAC)
* [[Movimento LavoratoriStudenti di Azione Cattolica]] (MLACMSAC): riunisce i giovani soci impegnati nella scuola secondaria superiore
* Movimento di impegno educativoLavoratori di Azione Cattolica (MLAC): riunisce i soci impegnati nella pastorale del mondo del lavoro
* Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica (MIEAC): si rivolge a quanti, a vario titolo, sono coinvolti nel processo educativo
*Movimento ecclesiale di impegno culturale (MEIC)
;Associazioni esterne, legate per storia e cultura all'AC
*[[Federazione Universitaria Cattolica Italiana]] (FUCI)
* [[Federazione Universitaria Cattolica Italiana]] (FUCI)
*Centro Sportivo Italiano (CSI)
* [[Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale]] (MEIC)
 
== Personalità legate all'associazione ==
== Collegamenti esterni ==
=== Elenco dei presidenti nazionali ===
* [http://www.azionecattolica.it/ Sito ufficiale dell'Azione Cattolica Italiana]
Giunta centrale dal 1922
* Luigi Colombo (1922-1929)
* Augusto Ciriaci (1929-1936)
* Lamberto Vignoli (1936-1940)
* ''Commissione per l'alta direzione dell'AC'' (1940-1946)
* [[Vittorino Veronese]] (1946-1952)
* [[Luigi Gedda]] (1952-1959)
* Agostino Maltarello (1959-1964)
* [[Vittorio Bachelet]] (1964-1969)
 
Presidenza nazionale (dal nuovo statuto del 1969)
{{cattolicesimo}}
* [[Vittorio Bachelet]] (1970-1973)
* [[Mario Agnes]] (1973-1980)
* [[Alberto Monticone]] (1980-1986)
* [[Raffaele Cananzi]] (1986-1992)
* Giuseppe Gervasio (1992-1998)
* Paola Bignardi (1998-2005)
* [[Luigi Alici]] (2005-2008)
* Franco Miano (2008-2014)
* [[Matteo Truffelli]] (2014-2021)
* Giuseppe Notarstefano (dal 2021)
 
=== Elenco degli assistenti ecclesiastici generali dell'Azione Cattolica ===
 
* [[Cardinale]] [[Giuseppe Pizzardo]] ([[1922]] - [[1938]] dimesso)
* [[Vescovo]] [[Evasio Colli]] ([[1939]] - [[1943]] dimesso)
* [[Presbitero]] Giuseppe Borghino ([[1943]] dimesso)
* Vescovo [[Gilla Vincenzo Gremigni]], [[Missionari del Sacro Cuore di Gesù|M.S.C.]] ([[1944]] - [[1946]] dimesso)
* [[Arcivescovo]] [[Giovanni Urbani (cardinale)|Giovanni Urbani]] (26 ottobre [[1946]] - 14 aprile [[1955]] nominato arcivescovo-vescovo di [[Diocesi di Verona|Verona]])
* Arcivescovo [[Mario Jsmaele Castellano]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] (3 agosto [[1956]] - 6 giugno [[1961]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|Siena]])
* Vescovo [[Carlo Maccari]] (10 giugno [[1961]] - 31 ottobre [[1963]] nominato arcivescovo-vescovo di [[Diocesi di Mondovì|Mondovì]])
* Arcivescovo [[Franco Costa]] (18 dicembre [[1963]] - [[1972]] dimesso)
* Vescovo [[Luigi Maverna]] (ottobre [[1972]] - 19 marzo [[1976]] nominato segretario generale della [[Conferenza Episcopale Italiana]])
* Vescovo [[Marco Cé]] (21 maggio [[1976]] - 1º gennaio [[1979]] nominato patriarca di [[Patriarcato di Venezia|Venezia]])
* Vescovo [[Giuseppe Costanzo]] (22 gennaio [[1979]] - 6 agosto [[1982]] nominato vescovo di [[Diocesi di Nola|Nola]])
* Vescovo [[Fiorino Tagliaferri]] (16 novembre [[1982]] - 14 marzo [[1987]] nominato vescovo di [[Diocesi di Viterbo|Viterbo, Acquapendente, Bagnoregio, Montefiascone, Tuscania e San Martino al Monte Cimino]])
* Vescovo [[Antonio Bianchin]] (10 marzo [[1987]] - [[1989]] dimesso)
** Vescovo [[Camillo Ruini]] ([[1989]] - [[1990]] dimesso) (''pro tempore'')
* Arcivescovo [[Salvatore De Giorgi]] (25 gennaio [[1990]] - 4 aprile [[1996]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Palermo|Palermo]])
* Vescovo [[Agostino Superbo]] (18 maggio [[1996]] - 9 gennaio [[2001]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo|Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo]])
* Vescovo [[Francesco Lambiasi]] (15 febbraio [[2001]] - 3 luglio [[2007]] nominato vescovo di [[Diocesi di Rimini|Rimini]])
* Vescovo [[Domenico Sigalini]] (3 novembre [[2007]] - 5 aprile [[2014]] dimesso)
* Vescovo [[Mansueto Bianchi]] (5 aprile [[2014]] - 3 agosto [[2016]] deceduto)
* Vescovo [[Gualtiero Sigismondi]] (4 marzo [[2017]] - 4 marzo [[2023]] cessato)
* Vescovo [[Claudio Giuliodori]], dal 4 marzo [[2023]]
 
=== Santi e beati===
* Beata [[Armida Barelli]], fondatrice della Gioventù Femminile di Ac e dell'Università Cattolica
* Beato [[Francesco Giovanni Bonifacio]], sacerdote, assistente, assassinato e [[Massacri delle foibe|infoibato]] nel [[1946]]
* Beato [[Rosario Livatino]], magistrato “giudice ragazzino”, assassinato dalla [[Stidda]] agrigentina nel 1990<ref>{{cita web|url=https://azionecattolica.it/rosario-livatino-testimone-di-speranza/|titolo=Rosario Livatino, testimone di speranza|accesso=13 febbraio 2023}}</ref>
* Beato [[Alberto Marvelli]], socio e dirigente
* Beato [[Josef Mayr-Nusser]], dirigente diocesano, imprigionato per non aver giurato fedeltà a Hitler e morto durante il viaggio per il [[campo di concentramento di Dachau]]
* Beata [[Antonia Mesina]], socia della Gioventù Femminile
* Beata [[Pierina Morosini]], socia della Gioventù Femminile
* San [[Riccardo Pampuri]], assistente
* Beato [[Teresio Olivelli]], partigiano «difensore dei deboli»
* Beato [[Odoardo Focherini]], presidente diocesano dell'AC di [[Carpi]], [[Giusti tra le nazioni|Giusto tra le nazioni]] e medaglia d'oro al merito civile, morto in un [[lager]] in Germania
* San [[Pier Giorgio Frassati]], socio e dirigente
 
=== Persone legate all'Azione Cattolica ===
 
* [[Giovanni Acquaderni]], fondatore
* [[Mario Fani]], fondatore
* [[Mario Agnes]], presidente nazionale ([[1973]]-[[1981]]), direttore de [[L'Osservatore Romano]] ([[1982]]-[[2007]])
* [[Giulio Andreotti]], presidente del consiglio dei ministri ([[1972]]-[[1992]])
* [[Achille Ardigò]], sociologo e amministratore locale
* [[Vittorio Bachelet]], presidente nazionale ([[1970]]-[[1973]]), vicepresidente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] ([[1976]]-[[1980]]), assassinato dalle [[Brigate Rosse]] nel 1980
* [[Gino Bartali]], campione di ciclismo e ''Giusto tra le nazioni''
* Serva di Dio [[Pierina Belli]], fondatrice della Gioventù Femminile a [[Fidenza]], presidente diocesana dell'U.D.A.C.I. e dell'A.C.I. di [[Fidenza]]
* [[Gianna Beretta Molla|Santa Gianna Beretta Molla]], socia e dirigente
* [[Rosy Bindi]], vicepresidente nazionale ([[1984]]-[[1989]]), deputata e ministra, presidente del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] ([[2009]]-[[2013]])
* Venerabile Maria Chiara Magro, insegnante a [[Palermo]]<ref>{{santiebeati|97747|Venerabile Maria Chiara Magro}}</ref>
* Giambattista Caironi, giornalista, direttore de «[[L'Eco di Bergamo]]»
* [[Sandro Calvani]], membro del Consiglio scientifico dell'Istituto per il Diritto Internazionale della Pace Giuseppe Toniolo, dell'A.C.I.
* [[Stefano Ceccanti]], presidente della FUCI ([[1984]]-[[1987]]), costituzionalista
* [[Antonio Ceron]], [[Resistenza italiana|partigiano]], medaglia d'oro al valor militare
* [[Gianfredo Comazzi]], imprenditore, presidente dell'UUACI di [[Novara]] (1967-1970)
* [[Elisabetta Conci]], politica della [[Democrazia Cristiana]], membro dell'[[Assemblea Costituente (Italia)]]
* [[Franco Costa (vescovo)|Franco Costa]], assistente ([[1963]]-[[1972]]), vescovo di [[Diocesi di Crema|Crema]] ([[1963]]) e poi vescovo titolare di [[Emmaus]] ([[1963]]-[[1977]])
* [[Carlo Carretto]], presidente nazionale della GIAC ([[1946]]-[[1952]]), religioso
* [[Bruno Paparella]], Segretario Generale (1952-1972), partigiano cattolico
* [[Beatrice Draghetti]], responsabile nazionale dell'Azione Cattolica dei Ragazzi ([[1986]]-[[1992]]), presidente della [[Provincia di Bologna]] ([[2004]]-[[2014]])
* [[Giovanni Falcone]], magistrato ucciso da [[Cosa nostra]] nella [[Strage di Capaci]] nel 1992
* [[Amintore Fanfani]] ([[1908]]-[[1999]]), economista e storico dell'economia, sei volte presidente del Consiglio dei Ministri, presidente del Senato della Repubblica e unico italiano ad avere presieduto l'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]]
* [[Luigi Gedda]], presidente nazionale ([[1952]]-[[1959]]), curatore della campagna elettorale del [[1948]] per conto di [[Alcide De Gasperi]]
* [[Vittorina Gementi]], fondatrice nel 1966 a [[San Silvestro (Curtatone)|San Silvestro]] di [[Curtatone]] (Mn) della "Casa del Sole"
*[[Giovanni Guzzetta]], presidente della FUCI ([[1987]]-[[1990]]), presidente del comitato promotore dei [[referendum]] sulla [[legge elettorale]] del giugno [[2009]]
* Servo di Dio [[Giorgio La Pira]], [[sindaco]] di [[Firenze]] ([[1951]]-[[1958]] e [[1961]]-[[1965]]) e politico della [[Democrazia Cristiana]]
* Servo di Dio [[Giuseppe Lazzati]], politico e intellettuale italiano, rettore dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] ([[1968]]-[[1983]]), direttore del giornale cattolico [[L'Italia (1912)|L'Italia]] ([[1961]]-[[1964]]) e deputato all'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]]
* [[Franco Marini]], dirigente della Giac, sindacalista, politico, segretario del [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]] ([[1997]]-[[1999]]), presidente del [[Senato della Repubblica|Senato]] durante la [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV legislatura]] ([[2006]]-[[2008]])
* [[Piersanti Mattarella]], responsabile del ''MSAC'' di Roma e del Lazio, presidente della Regione Siciliana, [[Omicidio di Piersanti Mattarella|ucciso]] dalla mafia il 6 gennaio 1980
* [[Sergio Mattarella]], delegato del ''MSAC'' di Roma e del Lazio, della FUCI, Giudice Costituzionale, Presidente della Repubblica dal 2015
* Enzo Boschetti, presbitero
* Venerabile [[Antonio Seghezzi]], presbitero e partigiano
* [[Aldo Moro]], presidente della FUCI ([[1939]]-[[1942]]), [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] e [[Ministro della Repubblica Italiana|ministro]], segretario ([[1959]]-[[1964]]) e presidente della [[Democrazia Cristiana]], rapito e assassinato dalle [[Brigate Rosse]] nel 1978
* [[Michela Murgia]], scrittrice e incaricata regionale giovani di AC
* [[Filippo Maria Pandolfi]], politico, ministro e commissario europeo
* [[Arturo Paoli]], religioso e missionario italiano, vice-assistente della Gioventù di Azione Cattolica ([[1949]]-[[1954]])
* [[Arturo Parisi]], vicepresidente nazionale della Giac, ministro
* [[Flaminio Piccoli]], politico, segretario della Democrazia Cristiana ([[1969]] e [[1980]]-[[1982]])
* Servo di Dio [[Gino Pistoni]], partigiano, socio di AC
* [[Giacomo Prandina]], partigiano medaglia d'oro al valore militare, morto nel [[campo di concentramento di Gusen]]
* [[Nicolò Rezzara]], un "campione" dell'Azione Cattolica Bergamasca
* [[Ezio Riondato]], vicepresidente nazionale
* Pierino Savorana, giovane dell'Azione Cattolica ed avanguardista, morto in concetto di santità
* [[Oscar Luigi Scalfaro]], presidente diocesano dell'AC di [[Novara]], [[Presidente della Repubblica Italiana]] ([[1992]]-[[1999]]), ministro
* Venerabile [[Gioacchino Stevan]], sacerdote assistente
* [[Fiorino Tagliaferri]], assistente ecclesiastico generale dell'AC Italiana ([[1982]]-[[1987]]), vescovo di [[Diocesi di Cremona|Cremona]] ([[1978]]-[[1983]]) e poi di [[Diocesi di Viterbo|Viterbo]] ([[1987]]-[[1997]])
* [[Giorgio Tonini]], presidente della FUCI ([[1978]]-[[1982]]), senatore
* [[Marcello Torre]], avvocato e politico italiano assassinato dalla [[camorra]] nel 1980
* [[Fabio Zavattaro]], giornalista vaticanista di [[Avvenire]] e del [[TG1]]
* [[Remo Vigorelli]], consigliere AC
* Bruno Pizzul, giornalista e telecronista sportivo italiano (1938-2025)
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* F. Olgiati, ''La storia dell'azione cattolica in Italia (1865-1904)'', [[Vita e Pensiero (casa editrice)|Vita e Pensiero]], Milano 1920.
* E. Vercesi, '' Il movimento cattolico in Italia (1870-1922)'', [[La Voce (periodico)|La Voce]], Firenze 1923.
* [[Giuseppe Dalla Torre (giornalista)|G. Dalla Torre]], ''I cattolici e la vita pubblica italiana (1886-1920)'', Città del Vaticano, 1944.
* [[Fausto Fonzi|F. Fonzi]], ''I cattolici e la società italiana dopo l'Unità'', [[Edizioni Studium|Studium]], Roma, 1953; 1978.
* [[Giovanni Spadolini|G. Spadolini]], ''L'opposizione cattolica da Porta Pia al 1898'', [[Vallecchi]], Firenze 1954; 1966.
* [[Pietro Scoppola|P. Scoppola]], ''Dal neoguelfismo alla Democrazia cristiana'', Studium, Roma, 1957.
* A. Gambasin, ''Il movimento sociale nell'Opera dei Congressi (1874-1904)'', [[Università Gregoriana]], Roma 1958.
* [[Gabriele De Rosa|G. De Rosa]], ''Storia del movimento cattolico in Italia'', I: ''Dalla Restaurazione all'età giolittiana'', Laterza, Bari 1966.
* [[Vittorio Bachelet]],
**''Rinnovare l'Azione cattolica per attuare il Concilio'', [[AVE (casa editrice)|AVE]], Roma 1966.
**''Spiritualità e azione del laicato cattolico italiano'', [[Editrice Antenore|Antenore]], Padova 1969.
**''Il nuovo cammino dell'Azione cattolica'', AVE, Roma 1973.
* [[Giovanni Acquaderni]], ''Ricordi ai suoi amici'', a cura e con prefazione di [[Mario Agnes]], AVE, Roma 1977.
* G. Martina, ''La Chiesa in Italia negli ultimi trent'anni'', Roma 1977.
* G. Campanini e F. Traniello (a cura di), ''Dizionario del Movimento cattolico in Italia'', Marietti, Torino 1981-1984.
 
== Voci correlate ==
* [[Forum delle associazioni familiari]]
* [[Azione Cattolica nel mondo]]
* [[Azione Cattolica dei Ragazzi]]
* [[FUCI]]
* [[MSAC]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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