Lyndon B. Johnson: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Lyndon B. Johnson
|immagine = Lyndon B. Johnson, photo portrait, color (3x4 cropped).jpg
|immagine=Lbj2.jpg
|didascalia = Ritratto ufficiale, 1964
|carica = 36°º [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]
|mandatoinizio = 22 novembre 1963
|partito=[[Partito Democratico (Stati Uniti)|Democratico]]
|mandatofine = 20 gennaio 1969
|tendenza=centrista
|vicepresidente = [[Hubert Humphrey]]
|mandato=[[22 novembre]] [[1963]] - [[20 gennaio]] [[1969]]
|predecessore = [[John F.Fitzgerald Kennedy]]
|successore = [[Richard M. Nixon]]
|carica2 = 37°º [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America]]
|mandato2mandatoinizio2 = [[20 gennaio]] [[1961]] - [[22 novembre]] [[1963]]
|mandatofine2 = 22 novembre 1963
|presidente2= [[John F. Kennedy]]
|presidente2 = [[John Fitzgerald Kennedy]]
|predecessore2=[[Richard M. Nixon]]
|predecessore2 = [[Richard Nixon]]
|successore2=[[Hubert Humphrey]]
|successore2 = [[Hubert Humphrey]]
|firma=Lyndon Johnson Signatre 2.svg
|carica3 = [[Senato degli Stati Uniti|Leader della Maggioranza del Senato degli Stati Uniti d'America]]
}}
|mandatoinizio3 = 3 gennaio 1955
 
|mandatofine3 = 3 gennaio 1961
|predecessore3 = [[William F. Knowland]]
|successore3 = [[Mike Mansfield]]
|carica4 = [[Senato degli Stati Uniti|Leader della Minoranza del Senato degli Stati Uniti d'America]]
|mandatoinizio4 = 3 gennaio 1953
|mandatofine4 = 3 gennaio 1955
|predecessore4 = [[Styles Bridges]]
|successore4 = [[William F. Knowland]]
|carica5 = [[Senato degli Stati Uniti|Whip della Maggioranza del Senato degli Stati Uniti d'America]]
|mandatoinizio5 = 3 gennaio 1951
|mandatofine5 = 3 gennaio 1953
|predecessore5 = [[Francis J. Myers]]
|successore5 = [[Leverett Saltonstall]]
|carica6 = [[Senato degli Stati Uniti|Senatore degli Stati Uniti]] per il [[Texas]]
|mandatoinizio6 = 3 gennaio 1949
|mandatofine6 = 3 gennaio 1961
|predecessore6 = [[W. Lee O'Daniel]]
|successore6 = [[William A. Blakley]]
|carica7 = Membro della [[Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti|Camera dei rappresentanti]] - [[Texas]], distretto n.10
|mandatoinizio7 = 10 aprile 1937
|mandatofine7 = 3 gennaio 1949
|predecessore7 = [[James P. Buchanan]]
|successore7 = [[Homer Thornberry]]
|partito = [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Democratico]]
|alma mater = Università Statale del Texas<br/>[[Università di Georgetown]]
|professione = Imprenditore agricolo
|firma = Lyndon Johnson Signature2.svg
}}
{{Bio
|Nome = Lyndon Baines
|Cognome = Johnson
|PostCognomeVirgola = anche chiamato anchecon le iniziali '''LBJ'''
|ForzaOrdinamento = Johnson, Lyndon B.
|Sesso = M
|LuogoNascita = Johnson CityStonewall
|LuogoNascitaLink = Johnson CityStonewall (Texas)
|GiornoMeseNascita = 27 agosto
|AnnoNascita = 1908
|LuogoMorte = San AntonioStonewall
|LuogoMorteLink = Stonewall (Texas)
|GiornoMeseMorte = 22 gennaio
|AnnoMorte = 1973
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = , 36º [[presidente degli Stati Uniti d'America]] dal 1963 al 1969. In precedenza 37º vicepresidente dal 1961 al 1963, assunse la presidenza dopo l'[[assassinio di John Fitzgerald Kennedy]] a [[Dallas]] il 22 novembre [[1963]]. Democratico del Texas, nella sua carriera politica fu anche deputato e ''leader'' di maggioranza al Senato dal 1955 al 1961; fu una delle sole tre persone ad aver ricoperto tutte le quattro cariche federali
|Epoca = 1900
|PostNazionalità = ,36&ordm; [[presidente degli Stati Uniti d'America]]. Divenne presidente degli [[Stati Uniti d'America]] dopo l'improvvisa morte di [[John Fitzgerald Kennedy]], ucciso in un [[Assassinio di John F. Kennedy|attentato]] a [[Dallas]] il [[22 novembre]] [[1963]]. Johnson è noto principalmente come "il presidente dei [[diritti civili]]", oltre che per aver incrementato l'impegno del paese nella [[guerra del Vietnam]]
}}
 
Johnson fu confermato presidente alle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1964|presidenziali del 1964]], quando sconfisse il senatore dell'[[Arizona]] [[Barry Goldwater]], ottenendo un clamoroso 61,05% nel voto popolare: promosse un ampio piano di riforme sociali e di avanzamento dei [[diritti civili]] della popolazione nera, fino ad allora segregata. I programmi, nominati sommariamente [[grande società|Great Society]], migliorarono le condizioni di vita di milioni di americani poveri. Si tradussero in una nuova legislazione federale - approvata grazie a una schiacciante maggioranza democratica al Congresso e alle doti di persuasione e pressione di Johnson - che si proponeva di azzerare l'ingiustizia razziale, ampliare la radiodiffusione pubblica, estendere [[Medicare]] e [[Medicaid]], investimenti nell'istruzione, nelle arti, nello sviluppo urbano e rurale, nei servizi pubblici. In materia di immigrazione, egli promosse una più grande ondata migratoria da Paesi fuori dall'Europa.
== Nascita ==
Nacque il [[27 agosto]] [[1908]], a [[Johnson City (Texas)]]. La cittadina portava il nome di suo nonno, [[cowboy]] che aveva guidato le mandrie attraverso lo stato. Il padre era un contadino. Prima di darsi alla politica, lavorò in un cantiere, lavò i pavimenti e fece il custode.
 
In politica estera, Johnson patrocinò un'intensificazione della [[escalation (guerra del Vietnam)|guerra del Vietnam]]. Dopo la ''Risoluzione del Golfo del Tonchino'', passata al Congresso nel 1964, egli ottenne il potere di usare le forze militari nell'Asia sudorientale senza dover chiedere una dichiarazione di guerra ufficiale. Il crescente coinvolgimento nella lotta al [[Vietnam]] comunista del nord occupò e consumò la sua Amministrazione e la sua autorità politica: timoroso di un'estensione del potere comunista in Asia - la cosiddetta ''[[teoria del domino]]'' - Johnson reagì, schierando massicciamente le truppe americane. Dal dispiegamento di 16 000 consiglieri militari, in teoria senza impiego diretto, in combattimento nel 1963, si arrivò all'impiego di oltre 500 000 soldati nel 1968, impiegati costantemente nelle cruente missioni di [[Search and destroy (tattica militare)|ricerca e distruzione]]. Le perdite statunitensi crebbero, senza che si profilasse all'orizzonte una vittoria militare o una pace favorevole. Come reazione, negli USA nacque un potente ed aggressivo movimento anti-guerra, principalmente tra i giovani studenti maschi dei campus americani, allora coscritti nella leva obbligatoria.
== Università ==
La sua carriera politica iniziò quando un deputato texano, Richard M. Kleberg, gli offrì un posto come segretario. Johnson approfittò dell'occasione per studiare legge alla [[Georgetown University]]. Era un seguace di [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]], e collaborò al suo programma del ''[[New Deal]]''.
Più tardi ripudiò la matrice [[progressista]] [[liberalismo americano|liberal]] rooseveltiana, assumendo posizioni schiettamente conservatrici, in stretta correlazione coi profondi cambiamenti che avvenivano nel corpo elettorale texano, e si espresse in modo decisamente ostile nei confronti dei diritti civili delle minoranze nere. Questa fu una manovra eminentemente politica, tanto che non si può certamente stabilire quanto fosse in sintonia con gli intimi convincimenti di Johnson, che successivamente avrebbe fatto dei diritti civili uno dei suoi "cavalli di battaglia" della sua Presidenza.
 
Inoltre, a partire dall'estate 1965, iniziarono gravi tumulti urbani nelle principali città USA, aumentando il tasso dei crimini, mentre gli oppositori di Johnson invocavano politiche "legge e ordine" per contrastare i fenomeni violenti. All'inizio del 1968, la popolarità di Johnson era crollata: il pubblico era ormai frustrato e furente sia per la guerra in Indocina sia per la crescente violenza nelle strade. Le crescenti divisioni all'interno della sua Amministrazione e l'inquietante situazione di stallo della nazione avevano profondamente lacerato il Partito Democratico, all'interno del quale oramai elementi dell'ala anti-guerra denunciavano apertamente Johnson. Dopo il risultato deludente delle primarie in New Hampshire - nel quale [[Eugene McCarthy]], esponente dell'ala contro la guerra, ottenne un sorprendente 42% contro il presidente in carica - Johnson rinunciò il 31 marzo a ricandidarsi per un nuovo mandato e annunciò il proprio ritiro dalla vita politica.
== Servizio militare e ingresso in politica==
Nel [[1937]] fu eletto alla [[Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti|Camera dei Rappresentanti]]. Partecipò come ufficiale di marina alla [[seconda guerra mondiale]], e nel 1949, al suo secondo tentativo, fu eletto al [[Senato degli Stati Uniti|Senato]]. Il suo primo tentativo, nel 1941, era stato accompagnato da insistenti voci circa gli illeciti perpetrati dal senatore uscente, W. Lee "Pappy" O'Daniel, e da Johnson stesso, che non contestò il risultato che lo vedeva uscire sconfitto.</br>
Con l'elezione di [[Richard Nixon]] si ruppe la "New Deal Coalition", quel formidabile aggregato di blocchi politici e sociali che dall'elezione di [[Franklin Delano Roosevelt|F.D. Roosevelt]] aveva dominato la politica americana dal 1932 alla fine degli anni sessanta, con la parentesi della presidenza di [[Dwight D. Eisenhower]].
Non mancarono d'altronde, per tutto il corso della sua vita, allusioni anche sulla maniera poco limpida in cui si sarebbe affermato - di strettissima misura - sull'ex-Governatore del Texas, il popolarissimo Coke Stevenson, ben noto per i suoi atteggiamenti filo-segregazionisti della minoranza di colore.
 
== Biografia ==
Nel [[1953]] divenne il leader del [[Partito Democratico (Stati Uniti)|partito democratico]]. Mantenne questo incarico finché fu candidato per la vicepresidenza quando Kennedy si candidò alla [[Casa Bianca]]. Secondo molti la sua presenza fu determinante per attirare su [[John Kennedy]] molti voti del sud.
=== Gioventù ===
[[File:Lyndon B. Johnson taking the oath of office, November 1963.jpg|thumbnail|left|[[Lyndon B. Johnson]] presta giuramento nell'ufficio dell'aereo presidenziale. Accanto [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline]] con gli abiti macchiati di sangue]]
[[File:Lyndon B. Johnson - 15-13-2 - ca. 1915.jpg|thumb|upright|Un piccolo Johnson nel 1915|alt=]]
== Presidenza ==
[[File:Portrait of Sam Ealy Johnson, Jr. - B10479 - 1907.jpg|thumb|upright|Samuel Ealy Johnson Jr., padre del presidente, nel 1907|alt=]]
Fu nominato, nonostante l'avversione di [[Robert Kennedy]] nei suoi confronti, vicepresidente da John Kennedy, per poter avere i cospicui voti di Johnson, sconfitto alle primarie.
[[File:Samuel Ealy Johnson Sr.jpg|thumb|upright|Samuel Ealy Johnson Sr., nonno paterno del presidente|alt=]]
Salì alla massima carica in quel drammatico [[22 novembre]] [[1963]], subito dopo l'[[assassinio di John F. Kennedy]]. Aveva una notevole abilità nelle grandi manovre parlamentari e conosceva i meccanismi della democrazia, tanto che riuscì a superare molti problemi economici e legislativi che avevano frenato il predecessore. Johnson giurò fedeltà alla [[Costituzione degli Stati Uniti]], secondo la cerimonia prevista, cioè con la mano sinistra sulla [[Bibbia]] e la mano destra alzata, ma in maniera dimessa, sullo stesso aereo presidenziale che riportava a [[Washington]] il corpo di Kennedy, alla presenza della vedova [[Jackie Kennedy]] e del giudice distrettuale [[Sarah Hughes]].
Johnson nacque il 27 agosto [[1908]] a [[Stonewall (Texas)|Stonewall]], [[Texas]], nei pressi di [[Johnson City (Texas)|Johnson City]], piccola cittadina che portava il nome di suo nonno, Samuel Ealy Johnson Sr. (1838-1915), ''[[cowboy]]'' che aveva guidato le mandrie attraverso lo Stato. Il padre, Samuel Ealy Johnson Jr. (1877-1937), era un contadino, cugino di uno dei banditi che facevano parte della banda criminale dei "''[[Cowboys]]''", Zwing Hunt<ref>{{Cita web|url=https://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=17390726|titolo=Richard "Zwig" Hunt (1858 - 1882) - Find A Grave Memorial}}</ref>. Prima di darsi alla politica, lavorò in un cantiere, lavò i pavimenti e fece il custode<ref name="Dallek">{{cita|Dallek, 2004|}}.</ref>. Johnson ebbe un contatto diretto con la povertà e la depressione economica delle zone in cui crebbe, rendendolo estremamente sensibile circa i problemi sociali e la discriminazione, elementi che influenzeranno buona parte della sua futura azione politica<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.lbjlibrary.org/lyndon-baines-johnson/lbj-biography|titolo=LBJ: Biography|accesso=23 gennaio 2019|dataarchivio=27 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210127070846/http://www.lbjlibrary.org/lyndon-baines-johnson/lbj-biography/|urlmorto=sì}}</ref>. La madre, Rebekah Baines (1881-1958), era la nipote di George Washington Baines (1807-1882), pastore ecclesiastico, direttore di otto chiese nel Texas, nonché co-fondatore della [[Baylor University]].
Johnson compì il resto della Presidenza muovendosi con cautela.
Nel [[1964]], scaduto il mandato, si ricandidò battendo nettamente il candidato [[partito Repubblicano (Stati Uniti)|repubblicano]] [[Barry Goldwater]]. Vinse col 61,1% dei voti, conquistando 44 stati su 50. La campagna elettorale fu curata dall'agenzia pubblicitaria [[DDB]] di [[William Bernbach|Bill Bernbach]].<ref>{{en}}[http://www.livingroomcandidate.org/commercials/1964/peace-little-girl-daisy ''«Peace Little Girl (Daisy)»'', Democratic National Committee, 1964] - Museum of the Moving Image.</ref><ref>{{en}}[http://adage.com/century/campaigns.html ''«Daisy»''] - classifica delle 100 migliori campagne pubblicitarie del Novecento stilata da [[Advertising Age]] (posizione n° 100).</ref>
Legittimato dalla vittoria personale, cominciò la sua politica, varando criticate spese sociale.
 
=== Università e ingresso in politica ===
Da presidente varò una serie di riforme (la cosiddetta "Great Society"): si impegnò per completare la legge sui [[diritti civili]] (''[[Civil Rights Act of 1964]]''), che fece segnare un passo avanti sull'integrazione degli [[afroamericani|africani immigrati]] nella società statunitense, e migliorò il sistema scolastico, introducendo le borse di studio e un sistema sanitario. Sotto la sua amministrazione gli [[Stati Uniti d'America|USA]] attraversarono un periodo di prosperità economica, soprattutto dovuta al forte aumento della spesa pubblica causato dalle riforme e dalla [[guerra del Vietnam]]. Sul piano sociale fu un periodo molto turbolento, a causa dell'estremizzazione del movimento per i diritti civili e delle proteste studentesche contro la [[guerra del Vietnam]].
La sua carriera politica iniziò quando un deputato texano, Richard M. Kleberg, gli offrì un posto come segretario. Johnson approfittò dell'occasione per studiare [[giurisprudenza]] alla [[Georgetown University]]. Era un seguace di [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]] e collaborò al suo programma del ''[[New Deal]]''.<ref name="Dallek" />
 
Più tardi ripudiò la matrice [[progressista]] ''[[liberalismo americano|liberal]]'' rooseveltiana, assumendo posizioni schiettamente conservatrici, in stretta correlazione coi profondi cambiamenti che avvenivano nel corpo elettorale texano, e si espresse in modo decisamente ostile nei confronti dei diritti civili delle minoranze nere. Questa fu una manovra eminentemente politica, tanto che non si può certamente stabilire quanto fosse in sintonia con gli intimi convincimenti di Johnson, che successivamente avrebbe fatto dei diritti civili uno dei cavalli di battaglia della sua presidenza. Il 17 novembre [[1934]] Johnson sposò [[Lady Bird Johnson|Claudia Alta Taylor]], detta ''Lady Bird''.<ref name="Dallek" />
== Politica estera ==
{{quote|Io spero e prego ogni giorno che il mondo possa imparare. Quegli incendi che noi non causiamo saranno più grandi. Dobbiamo salvare la libertà ora ad ogni costo. Oppure ogni giorno della nostra libertà sarà perduto.|Lyndon Johnson comunica alla Nazione la dichiarazione di guerra al [[Vietnam del Nord]].}}
In politica estera l'amministrazione Johnson fu considerata artefice del disastro in [[Vietnam]]. Il problema era ereditato dalle amministrazioni precedenti, soprattutto da Kennedy, ma fu lui (malgrado la sua attitudine a mantenere una certa prudenza rispetto ad ulteriori coinvolgimenti, influenzato largamente dai suoi consiglieri, in buona parte già membri dello staff di JFK) a dare la spinta decisiva che nel [[1964]] avrebbe portato all'ostilità aperta contro il Vietnam del Nord.
 
=== Servizio militare ed elezione al Congresso ===
In seguito ad un [[casus belli|presunto attacco]] ad una nave americana nel [[Golfo del Tonchino]], Johnson convinse il Congresso ad approvare la [[Incidente del Golfo del Tonchino|Risoluzione del Golfo del Tonchino]], con la quale si davano pieni poteri al governo per gestire il conflitto. Il pessimo andamento della guerra del Vietnam portò ad una crescente sfiducia dell'opinione pubblica nei suoi confronti, e nel [[1968]], in seguito all'[[offensiva del Têt]], l'amministrazione fu accusata di aver mentito al popolo americano sull'andamento della guerra. Johnson dichiarò nel 1965:
[[File:Franklin D. Roosevelt, Lyndon B. Johnson & James Allred, May 1937.png|thumb|Il giovane Lyndon Johnson (a destra) stringe la mano al presidente [[Franklin Delano Roosevelt]] in un incontro a [[Galveston (Texas)]] il 12 maggio 1937. Al centro il governatore dello stato Glover Allred]]
{{quote|Ho chiesto al generale [[William Westmoreland|Westmoreland]] che cosa gli servisse per far fronte a questa crescente aggressione. Me lo ha detto. E noi soddisferemo le sue richieste. Non possiamo essere sconfitti con la forza delle armi. Rimarremo in [[Guerra del Vietnam|Vietnam]].|Lyndon Johnson in un discorso televisivo alla Nazione il 28 luglio 1965<ref>S. Karnow, ''Storia della guerra del Viet Nam'', p. 276, Milano, Rizzoli 1985.</ref>.}}
Nel [[1937]] fu eletto alla [[Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti|Camera dei Rappresentanti]]. Il 30 ottobre dello stesso anno Johnson entrò nella [[Massoneria]] nella loggia n. 561, a Johnson City. Molti, compresi la maggioranza degli affiliati e delle logge, non lo annoverano tra i presidenti massoni poiché si allontanò quasi subito dall'associazione e completò solo l'iniziazione come Apprendista, non divenendo quindi mai né Muratore né Maestro.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.pagrandlodge.org/mlam/presidents/index.html|titolo=Masonic Presidents Of The United States|editore=[[Gran Loggia della Pennsylvania|The Grand Lodge of Free and Accepted Masons of Pennsylvania]]|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141012180825/http://www.pagrandlodge.org/mlam/presidents/index.html|dataarchivio=12 ottobre 2014}}</ref> Partecipò come ufficiale di marina alla [[seconda guerra mondiale]] e nel 1949, al suo secondo tentativo, fu eletto al [[Senato degli Stati Uniti|Senato]].
==Declino e ritiro==
Cercò quindi di tornare sui suoi passi e favorire delle trattative di pace con il Vietnam del Nord. Tali trattative fallirono miseramente in quanto i rappresentanti del Vietnam del Sud non furono convocati e quindi non si presentarono ai colloqui di Parigi. A sorpresa Johnson, ormai stanco, anche per i problemi di saluti che lo affliggevano da parecchi anni, decise di ritirarsi dalla corsa alle elezioni presidenziali di quell'anno:
{{quote|Sono giunto alla conclusione che non ammetterò che la presidenza si lasci coinvolgere nelle divisioni di partito che si annunciano in questa annata politica...Di conseguenza non accetterò la candidatura del mio partito per un altro mandato come vostro Presidente|Lyndon Johnson in un discorso televisivo alla Nazione il 31 marzo 1968<ref>S. Karnow, ''Storia della guerra del Vietnam'', p. 386, Milano, Rizzoli 1985.</ref>.}}
Il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti)|repubblicano]] [[Richard Nixon]], delfino di [[Eisenhower]] sconfitto da Kennedy nel [[1960]], e strenuo avversario della politica socialedi Johnson divenne nel [[1969]] il nuovo Presidente e continuò convintamente la guerra, fino alla sconfitta e al [[trattato di Parigi]], che sancì la riunificazione del Vietnam sotto il governo comunista.
Johnson si ritirò nel [[ranch]] che aveva a [[San Antonio (Stati Uniti)|San Antonio]], nel natìo [[Texas]], dove si occupò della conduzione delle sue terre e dell'amministrazione delle sue proprietà, intervenendo a però una convention democratica, e in poche altre occasioni.
 
Il suo primo tentativo, nel 1941, era stato accompagnato da insistenti voci circa gli illeciti perpetrati dal senatore uscente, W. Lee "Pappy" O'Daniel, e da Johnson stesso, che non contestò il risultato che lo vedeva uscire sconfitto. Non mancarono d'altronde, per tutto il corso della sua vita, allusioni alla maniera poco limpida con cui si sarebbe affermato - di strettissima misura - sull'ex-governatore del Texas, il popolarissimo e razzista [[Coke Stevenson]], ben noto per i suoi atteggiamenti filo-segregazionisti nei confronti della minoranza di colore.<ref name="Dallek" />
== Morte e sepoltura ==
A San Antonio, a quattro anni di distanza da quando lasciò la Casa Bianca, Johnson morì il [[22 gennaio]] [[1973]], all'età di 65 anni, per un [[attacco cardiaco]]. Onorato con [[funerali di stato]], la sua tomba è nei pressi dello stesso ranch, in una zona di sepoltura privata.
 
Al Senato Johnson puntò a tessere buoni rapporti con i senatori più potenti e influenti del tempo, cosa che gli permise di scalare rapidamente posizioni di potere. In breve temporali Johnson riuscì a ottenere la posizione di ''Majority Whip'' e ben presto, nel 1954, divenne ''leader'' della maggioranza<ref name=":0" />. Il suo successo in questa carica fu immediato, riuscendo a mantenere il suo partito compatto: ben presto divenne nota la sua tattica del "trattamento" nei confronti dei suoi colleghi di partito, rendendoli vicini alle sue posizioni e mantenendoli fedeli alla linea di partito.
[[File:Lyndon B. Johnson, photo portrait, leaning on chair, color.jpg|right|310|thumb|Foto ufficiale]]
 
=== Candidatura alla Casa Bianca e nomina alla vicepresidenza ===
{{vedi anche|Presidenza di John Fitzgerald Kennedy}}
Nel [[1960]] si candidò alle primarie democratiche, venendo però sconfitto da [[John Fitzgerald Kennedy]]. Mantenne l'incarico di ''leader'' dei Democratici al Senato finché lo stesso Kennedy lo scelse come candidato vicepresidente per le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1960|elezioni di quell'anno]]. Secondo molti, la sua presenza fu determinante per attirare su [[John Fitzgerald Kennedy]] molti voti del Sud. Nonostante l'avversione di [[Robert Kennedy]] e, in generale, i rapporti non ottimali di tutta la [[Kennedy (famiglia)|famiglia Kennedy]] nei suoi confronti, JFK decise comunque di portare Johnson nel governo per poter avere i suoi cospicui voti, soprattutto quelli del Texas.<ref name="Dallek" />
 
=== Presidenza ===
{{vedi anche|Presidenza di Lyndon B. Johnson}}
 
{{Citazione|Questo è un momento triste per ogni persona. Abbiamo sofferto una perdita che non può essere quantificata. Per me, si tratta di una profonda tragedia personale. So che il mondo condivide il dolore della signora Kennedy e della sua famiglia. Farò del mio meglio. Questo è tutto quello che posso fare. Chiedo il vostro aiuto, e quello di Dio|Lyndon Johnson, discorso televisivo del 22 novembre 1963}}
[[File:Lyndon B. Johnson taking the oath of office, November 1963.jpg|thumb|upright=1.6|Lyndon Johnson presta giuramento nell'ufficio dell'aereo presidenziale nelle mani del giudice [[Sarah T. Hughes]]. Accanto a lui [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline]], vedova di [[John Fitzgerald Kennedy]], la moglie di Johnson e vari membri dell'entourage presidenziale.]]
 
Lyndon Johnson salì inaspettatamente e improvvisamente alla massima carica in quel drammatico 22 novembre [[1963]], subito dopo l'[[assassinio di John Fitzgerald Kennedy]]. Avendo una notevole abilità nelle grandi manovre parlamentari e conoscendo i meccanismi della democrazia, ci si aspettava riuscisse a superare molti problemi economici e legislativi che avevano frenato il predecessore, e fu così. Johnson giurò fedeltà alla [[Costituzione degli Stati Uniti]], secondo la cerimonia prevista, cioè con la mano sinistra sulla [[Bibbia]] e la mano destra alzata, ma in maniera dimessa, sull'aereo presidenziale che lo avrebbe riportato a [[Washington]] con il corpo di John Kennedy, alla presenza della vedova Jackie Kennedy e del giudice federale [[Sarah T. Hughes]].
 
Anni dopo si scoprì poi che Johnson non aveva utilizzato un la Bibbia, ma un [[Messale Romano|messale cattolico]], unico libro disponibile ritenuto adatto alla circostanza, trovato nella scrivania di Kennedy.<ref name="Dallek" /> La cerimonia avvenne all'interno dell'ufficio di bordo dell'aereo due ore e otto minuti dopo la morte del presidente Kennedy. Il giudice federale Sarah Hughes fu scelta come ufficiale civile, in quanto vicina a Dallas e amica di famiglia di Johnson, facendo di lui il primo presidente che giurò nelle mani di una donna. Egli è anche l'unico presidente ad aver giurato sul suolo del Texas, il suo stato natale.<ref name="Dallek" />
 
Johnson tenne il discorso al Congresso ricordando il Presidente scomparso: "Nessuna orazione commemorativa o più eloquente elogio potrebbe onorare la memoria del presidente Kennedy che il passaggio, prima possibile, della proposta di legge per i diritti civili per i quali ha combattuto così a lungo". L'ondata di lutto nazionale dopo l'assassinio dette un enorme impulso alla promessa di Johnson di portare a compimento i programmi di Kennedy.<ref name="Dallek" />
 
Volendo approfondire i risultati dell'inchiesta dell'[[FBI]] sull'assassinio Kennedy e a causa dell'impossibilità di celebrare un processo contro il presunto omicida, ucciso due giorni dopo da [[Jack Ruby]], nella settimana successiva all'assassinio del p⁰residente Johnson creò un gruppo guidato dal presidente della Corte Suprema [[Earl Warren]], conosciuto per questo come la [[Commissione Warren]], per indagare sul delitto. La Commissione concluse che l'unico sospettato, l'ex ''[[United States Marine Corps|marine]]'' [[Lee Harvey Oswald]], [[attivismo politico|attivista]] filo-[[castrista]] e squilibrato, aveva assassinato il Kennedy da solo.
 
Non tutti erano d'accordo con la Commissione Warren e numerose indagini sulla vicenda, pubbliche e private, sono continuate per decenni. Il fratello del presidente defunto, il procuratore generale [[Robert F. Kennedy]], con il quale Johnson aveva un rapporto notoriamente difficile, rimase in carica per pochi mesi, fino a lasciare nel [[1964]], partecipando alle elezioni per il Senato.
Johnson era ritenuto dagli analisti e dai giornalisti politici un semplice funzionario di transizione, anche se avrebbe presto smentito queste voci.
 
==== La politica interna: i diritti civili e la ''Great Society'' ====
{{vedi anche|Civil Rights Act of 1964|Grande Società|Sistema sanitario degli Stati Uniti d'America}}
{{Citazione|Non c'è alcun problema sui diritti degli Stati membri o sui diritti federali. C'è solo la lotta per i diritti umani.|Johnson al Congresso, prima del voto finale sui diritti civili.}}
Johnson compì il resto del mandato presidenziale di Kennedy muovendosi con cautela. Nel [[1964]], scaduto il mandato, si ricandidò, battendo nettamente il candidato [[partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[Barry Goldwater]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1964|elezioni di quell'anno]]. Vinse col 61,1% dei voti, conquistando 44 stati su 50, una delle vittorie più schiaccianti della storia americana. La campagna elettorale a effetto – raffigurante una bambina che sfoglia una margherita per decidere, contrapposta al pericolo di una guerra nucleare nel caso di vittoria repubblicana – fu curata dall'agenzia pubblicitaria [[DDB]] di [[William Bernbach|Bill Bernbach]].<ref>{{Cita video|lingua=en|url=http://www.livingroomcandidate.org/commercials/1964/peace-little-girl-daisy|titolo=«Peace Little Girl (Daisy)»|opera=The Living Room Candidate - Presidential Campaign Commercials 1952-2012|editore=[[Museum of the Moving Image]]|accesso=21 aprile 2014}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Bob Garfield|url=http://adage.com/century/campaigns.html|titolo=Ad Age Advertising Century: The Top 100 Campaigns|editore=[[Advertising Age]]|data=29 marzo 1999|accesso=21 aprile 2014|dataarchivio=11 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110511185517/http://adage.com/century/campaigns.html|urlmorto=sì}}</ref> Legittimato dall'ampia vittoria personale, Johnson cominciò la sua politica, varando ambiziose spese sociali, in parte completando e superando quello che Kennedy aveva cominciato.
[[File:Lyndon Johnson signing Civil Rights Act, July 2, 1964.jpg|thumb|left|Johnson firma il ''Civil Rights Act''. Alle sue spalle è visibile [[Martin Luther King]]|309x309px]]
Molte tra le numerose misure varate da Johnson durante la sua presidenza sono ispirate dal concetto da lui coniato di ''[[Grande società|Great Society]]'', un insieme di riforme per eliminare alcuni tra i più radicati problemi negli Stati Uniti del tempo, come la povertà e la segregazione razziale. Per eliminare quest'ultima, Johnson si impegnò per completare e poi emanare la legge sui diritti civili già delineata da Kennedy, il ''[[Civil Rights Act (1964)|Civil Rights Act of 1964]]'', che di fatto pose fine al sistema della segregazione, implementando misure per arginare la discriminazione razziale in campo lavorativo e garantendo agli afroamericani la possibilità di esercitare il loro diritto di voto: ulteriore passo avanti in questo senso fu poi compiuto dal ''[[Voting Rights Act of 1965]]''.
 
La "guerra alla povertà" fu un punto fermo nell'orientare le politiche johnsoniane:
 
{{Citazione|La presente amministrazione, qui e adesso, dichiara guerra incondizionata alla povertà in America. Invito il Congresso e tutti gli americani a unirsi a me in questo sforzo.|Johnson al Congresso, durante il discorso sullo stato dell'Unione del 1964.}}
 
Le più importanti misure per arginare le difficoltà economiche negli Stati Uniti e portare avanti la "guerra alla povertà" inclusero piani di formazione per i più poveri e per i giovani (''Economic Opportunity Act of 1964''), programmi di lavoro per le comunità più povere della nazione, sussidi a madri sole con figli a carico e un ampio programma di buoni-pasto (''Food Stamp Act of 1964'')<ref name="Dallek" />. Grazie a queste misure il livello di povertà nel paese scese dal 22,4% del 1960 al 12,6% del 1970<ref>{{Cita libro|autore=Ferdinando Fasce|titolo=I presidenti Usa. Due secoli di storia|edizione=1|anno=2008|editore=Carocci editore}}</ref>, anche se in alcuni casi i programmi non riuscirono a essere implementati con piena efficienza a causa di pesantezze burocratiche.
 
Inoltre, nel 1965, Johnson diede vita, a partire da un'idea già espressa da Kennedy, a una struttura denominata [[AmeriCorps VISTA|VISTA]], acronimo di ''Volunteers In Service To America'', con finalità di assistenza sociale e operante sulle questioni della povertà e dell'emarginazione sociale, basata essenzialmente sul volontariato. Sotto la sua amministrazione gli [[Stati Uniti d'America|USA]] attraversarono un periodo di prosperità economica, soprattutto dovuta al forte aumento della spesa pubblica causato dalle riforme e dalla [[guerra del Vietnam]]. Sul piano sociale fu un periodo molto turbolento, a causa dell'estremizzazione del movimento per i diritti civili e delle proteste studentesche contro la guerra del Vietnam.
[[File:Lyndon_Johnson_signing_Medicare_bill,_with_Harry_Truman,_July_30,_1965.jpg|thumb|upright=1.4|Johnson (a sinistra), con l'ex presidente [[Harry S. Truman|Truman]], al momento della firma della legge sull'assistenza sanitaria]]
 
Cruciali per il passaggio del ''Civil Rights Act'' non erano solo le manovre congressuali, ma anche la pressione dell'opinione pubblica, che era stata alimentata da una campagna guidata dal dott. Robert Hayling<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.augustine.com/history/black_history/dr_robert_hayling/index.php|titolo=Dr. Robert B. Hayling|sito=augustine.com|accesso=21 aprile 2014|dataarchivio=2 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140702003950/http://augustine.com/history/black_history/dr_robert_hayling/index.php|urlmorto=sì}}</ref> e da [[Martin Luther King]] a [[St. Augustine (Florida)]] - "la più antica città della nazione"<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://tps.cr.nps.gov/nhl/detail.cfm?ResourceId=1028&ResourceType=District|titolo=St. Augustine Town Plan Historic District|editore=National Historic Landmark|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090502192215/http://tps.cr.nps.gov/nhl/detail.cfm?ResourceId=1028&ResourceType=District|dataarchivio=2 maggio 2009}}</ref> - nella primavera ed estate del 1964. I gravi incidenti a St. Augustine, tra cui l'arresto di Martin Luther King in un ristorante segregazionista, l'arresto di massa più grande della storia americana, l'arresto della madre settantaduenne del governatore del [[Massachusetts]],<ref>Si trattava della madre di Endicott Peabody, Mary Parkman Peabody. Vedi: {{cita news|lingua=en|autore=Irvin Molotsky|url=https://www.nytimes.com/1997/12/04/us/endicott-peabody-77-dies-governor-of-massachusetts-in-60-s.html|titolo=Endicott Peabody, 77, Dies; Governor of Massachusetts in 60's|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=4 dicembre 1997|accesso=21 aprile 2014}}</ref> gli interventi energici a St. Augustine Beach, molti pestaggi brutali e il versamento di acido nella piscina di un motel quando un gruppo di bianchi e neri stava nuotando dimostravano al popolo americano la necessità di approvare la legge.<ref>{{Cita|Branch, ''Pillar of Fire''|p. 354|Branch}}.</ref>
 
Nello Stato del [[Mississippi (stato)|Mississippi]] iniziò una campagna per la registrazione delle persone di colore nelle liste elettorali, guidata da SNCC, NAACP, CORE e SCLC. Il locale governo, forze dell'ordine, White Citizens' Council e [[Ku Klux Klan]] si opposero in ogni modo, ricorrendo a intimidazioni, arresti, pestaggi, torture e omicidi. In definitiva, il 19 giugno, il disegno di legge sostitutivo (di compromesso) fu approvato al Senato con un voto di 73-27 e rapidamente passò attraverso il ''Congressional conference committee'' di Camera e Senato, che ne adottò la versione del Senato. La legge, nella versione di compromesso, fu approvata dalle due assemblee del Congresso e venne firmata dal presidente Johnson il 2 luglio 1964. La leggenda vuole che, quando appoggiò la penna, Johnson abbia detto a un aiutante, riferendosi al Partito Democratico: "Abbiamo perso il Sud per una generazione."<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Clay Risen|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060328040622/http://www.boston.com/news/globe/ideas/articles/2006/03/05/how_the_south_was_won/|dataarchivio=28 marzo 2006|url=https://www.boston.com/news/globe/ideas/articles/2006/03/05/how_the_south_was_won/|titolo=How the South was won|pubblicazione=The Boston Globe|giorno=5|mese=3|anno=2006|urlmorto=sì}}</ref>
 
Johnson era quindi consapevole che queste leggi, soprattutto quella sui diritti civili, avrebbero fatto perdere consensi al suo partito al Sud. Dopo alcuni omicidi politici Johnson attaccò pubblicamente il Ku Klux Klan definendolo come "un'associazione di incappucciati fanatici". Nominò poi [[Thurgood Marshall]], avvocato, come primo giudice afroamericano della [[Corte Suprema]].<ref name="Dallek" /> Fece inoltre varare una legge per il controllo delle armi e incrementò il programma spaziale che avrebbe portato allo [[sbarco sulla Luna]] del 1969. Intanto il Mississippi Freedom Democratic Party, nato per riunire gli elettori democratici antisegregazionisti, designò propri delegati alla ''Convention'' democratica e sfidò il tradizionale partito formato da soli bianchi. Johnson, però, arrestò l'operazione, per paura di perdere consensi in campagna elettorale.
 
Dovette però successivamente affrontare le proteste nelle periferie, sia da parte di estremisti neri che volevano una politica più radicale, soprattutto dopo gli omicidi, opera di militanti segregazionisti, di [[Malcolm X]] ([[1965]]) e [[Martin Luther King]] ([[1968]]), sia da parte dei razzisti bianchi, che non accettavano le nuove leggi e la mescolanza razziale, che secondo loro ne sarebbe derivata. Johnson inviò l'esercito per sedare le rivolte, ma anche per proteggere la popolazione di colore dalle rappresaglie negli Stati del Sud. Dal 7 al 16 marzo 1965, in [[Alabama]], alcune marce di attivisti per i diritti civili partiti da [[Selma (Alabama)|Selma]] e diretti a [[Montgomery (Alabama)|Montgomery]] vennero bloccate da un largo spiegamento di forze dell'ordine che attaccò i manifestanti, provocando diversi feriti e un morto, nel cosiddetto ''[[Bloody Sunday (1965)|Bloody Sunday]]'' (Domenica di Sangue).
 
L'11 agosto a [[Los Angeles]], nel quartiere di Watts, scoppiò una sommossa a sfondo razziale che durò per 6 giorni e causò 34 morti e 1 032 feriti ([[Fatti di Watts]]). Johnson firmò, sempre nel 1965, la sopracitata legge sul voto, che proibisce agli Stati pratiche e procedure che inquinino il diritto di voto e che specificamente bandisce i test di alfabetizzazione come requisito per le liste elettorali, uno dei metodi principali introdotti negli Stati del Sud per impedire il voto agli afroamericani. Successivamente si giunse a numerose altre leggi, come il ''[[Civil Rights Act (1968)|Civil Rights Act del 1968]]''<ref>American Civil Liberties Union, ''Humans Rights Violations in the United States. Human Rights Watch.'' United States Library of Congress, 1993.</ref>. Vennero quindi completamente proibite le discriminazioni razziali sulla scelta dei candidati ai posti di lavoro, nelle scuole e negli affitti delle case e in qualunque altro luogo, incrementando anche la presenza delle persone di colore in politica.
 
==== Politica estera: la guerra del Vietnam ====
{{vedi anche|Dottrina Johnson|Guerra del Vietnam}}
{{Citazione|Io spero e prego ogni giorno che il mondo possa imparare. Quegli incendi che noi non causiamo saranno più grandi. Dobbiamo salvare la libertà ora ad ogni costo. Oppure ogni giorno della nostra libertà sarà perduto.|Lyndon Johnson comunica alla Nazione la dichiarazione di guerra al [[Vietnam del Nord]].}}
[[File:Lbj2.jpg|miniatura|Johnson in una fotografia scattata nel gennaio 1969, a pochi giorni dall'insediamento ufficiale del suo successore [[Richard Nixon]]]]
In politica estera l'amministrazione Johnson fu considerata artefice del disastro in [[Vietnam]]. Il problema era stato ereditato dalle amministrazioni precedenti, soprattutto da quella di Kennedy, ma fu lui (malgrado la sua attitudine a mantenere una certa prudenza rispetto a ulteriori coinvolgimenti, influenzato largamente dai suoi consiglieri, in buona parte già membri dello ''staff'' di JFK) a dare la spinta decisiva che nel [[1964]] avrebbe portato all'ostilità aperta contro il Vietnam del Nord.
 
In seguito a un [[casus belli|presunto attacco]] a una nave americana nel [[golfo del Tonchino]], Johnson convinse il Congresso ad approvare la [[Incidente del Golfo del Tonchino|Risoluzione del Golfo del Tonchino]], con la quale si davano pieni poteri al governo per gestire il conflitto. Nell'estate 1965 decise infine, dopo molti dubbi e ripensamenti, di approvare i piani del generale [[William Westmoreland]] che diedero inizio all{{'}}''[[Escalation (guerra del Vietnam)|Escalation]]'', la fase di crescente impegno di truppe americane e di continue operazioni di [[ricerca e distruzione]] per cercare di ottenere una vittoria militare in Vietnam. Il pessimo andamento della guerra del Vietnam portò a una crescente sfiducia dell'opinione pubblica nei suoi confronti e nel [[1968]], in seguito all'[[offensiva del Têt]], l'amministrazione fu accusata di aver mentito al popolo americano sull'andamento della guerra. Johnson dichiarò nel 1965:
{{Citazione|Ho chiesto al generale Westmoreland che cosa gli servisse per far fronte a questa crescente aggressione. Me lo ha detto. E noi soddisferemo le sue richieste. Non possiamo essere sconfitti con la forza delle armi. Rimarremo in Vietnam.|Lyndon Johnson in un discorso televisivo alla Nazione il 28 luglio 1965<ref>{{Cita libro|lingua=en|cognome=Karnow|nome=Stanley|titolo=Storia della guerra del Viet Nam|p=276|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1985|isbn=978-88-17-33463-1}}</ref>.}}
 
==== Le fallite trattative di pace ====
{{Citazione|Mi sento come un autostoppista colto da una grandinata su un'autostrada del Texas. Non posso scappare. Non posso nascondermi. E non posso farla cessare.|Johnson sulla guerra in Vietnam<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Timothy Kast|url=http://nationalprivateer.com/p10veni.html|titolo=Veni, Vidi, Vici, I Came, I Saw...|accesso=21 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310022240/http://nationalprivateer.com/p10veni.html|dataarchivio=10 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>}}
Johnson cercò quindi di tornare sui suoi passi e favorire delle trattative di pace con il Vietnam del Nord. Tali trattative fallirono miseramente in quanto i rappresentanti del Vietnam del Sud non furono convocati e quindi non si presentarono ai colloqui di Parigi. Secondo il giornalista [[Christopher Hitchens]] furono le manovre politiche del futuro presidente [[Richard Nixon]] e di [[Henry Kissinger]] a far fallire le trattative di pace di Johnson, che avrebbero potuto porre fine al conflitto con anni di anticipo.<ref>{{Cita libro|lingua=en|cognome=Hitchens|nome=Christopher|url=http://books.google.it/books/about/?id=vBSni7lhdrMC|titolo=Processo a Henry Kissinger|editore=Fazi Editore|anno=2005|isbn=978-88-8112-613-2}}</ref>
 
==== Declino e ritiro ====
[[File:LBJ-Ranch-1972.jpg|thumb|upright=1.1|Johnson fotografato nel suo ranch nel 1972]]
Dopo questi fatti, a sorpresa, Johnson, ormai stanco, anche per i problemi di salute che lo affliggevano da parecchi anni, decise di ritirarsi dalla corsa alle elezioni presidenziali di quell'anno (complice la nascita del [[movimento Dump Johnson]]<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Sam|cognome=Tanenhaus|url=https://www.newyorker.com/magazine/2015/01/19/power-congress|titolo=The Power of Congress|pubblicazione=The New Yorker|data=2015-01-12|accesso=2024-10-20}}</ref>) e non candidarsi per un terzo mandato, nonostante costituzionalmente lo potesse, in quanto il primo (seguito alla morte di Kennedy) era durato meno di due anni (22 novembre 1963 - 20 gennaio 1965). Dichiarò:
{{Citazione|Sono giunto alla conclusione che non ammetterò che la presidenza si lasci coinvolgere nelle divisioni di partito che si annunciano in questa annata politica... Di conseguenza non accetterò la candidatura del mio partito per un altro mandato come vostro presidente|Lyndon Johnson in un discorso televisivo alla Nazione il 31 marzo 1968<ref>{{Cita libro|lingua=en|cognome=Karnow|nome=Stanley|titolo=Storia della guerra del Viet Nam|p=387|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1985|isbn=978-88-17-33463-1}}</ref>.}}
 
I Democratici candidarono, tra gli altri, alle primarie, il vecchio rivale di Johnson, Robert Kennedy, il quale fu però assassinato lo stesso anno di Martin Luther King, nel difficile 1968. Alle elezioni di novembre il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] Richard Nixon, ex delfino di [[Eisenhower]], sconfitto da Kennedy nel [[1960]] e strenuo avversario della politica sociale di Johnson, divenne nel [[1969]] il nuovo presidente; Nixon continuò convintamente la guerra fino al [[accordi di pace di Parigi|trattato di Parigi]] del [[1973]] e alla sconfitta, che sancì la riunificazione del Vietnam sotto il governo comunista nel [[1975]], decretando il fallimento bellico della politica estera di Johnson.
 
[[File:Lyndon Baines Johnson grave cropped.jpeg|thumb|upright|La tomba di Johnson]]
Dopo il passaggio delle consegne il 20 gennaio [[1969]], Lyndon Johnson si ritirò nel ''[[Lyndon B. Johnson National Historical Park|ranch]]'' che aveva nella natia [[Stonewall (Texas)|Stonewall]], dove si occupò della conduzione delle sue terre e dell'amministrazione delle sue proprietà, intervenendo però a una ''convention'' democratica e in poche altre occasioni.
L'ormai ex presidente non avrebbe visto, per pochi giorni, nemmeno la stipula del trattato con i vietnamiti, che avrebbe messo fine ufficialmente alla guerra in Vietnam degli Stati Uniti.<ref name="Dallek" />
Dopo la fine della presidenza, Johnson riprese a fumare, cosa che aveva smesso di fare nel 1955, dopo il primo infarto. Le sue condizioni cardiache peggioravano sempre di più e anche un'operazione di ''bypass'' coronarico sarebbe stata inutile, se non dannosa e pericolosa.<ref>{{Cita TV|lingua=en|autore=Gerald Rafshoon|trasmissione=Decisions That Shook the World|canale=Camera Planet/Discovery Productions|data=2004}}, vol. 1, 38:18–47.</ref>
 
=== Morte e sepoltura ===
A Stonewall, a quattro anni di distanza da quando aveva lasciato la Casa Bianca, Johnson morì il 22 gennaio [[1973]], all'età di 64 anni, per un [[attacco cardiaco]]. Onorato con [[funerali di Stato]], la sua tomba è nei pressi dello stesso ''ranch'' (donato poi allo stato del [[Texas]] e musealizzato con la denominazione ''[[Lyndon B. Johnson National Historical Park]]''), in una zona di sepoltura privata, il Johnson Family Cemetery, ove riposano anche la moglie [[Lady Bird Johnson]] (morta nel 2007) e molti suoi antenati e congiunti<ref name="Dallek" />.
 
== Immagine pubblica di Johnson ==
{{Citazione|Non c'è spazio per le ingiustizie nella dimora degli americani. Ma c'è sempre spazio per la comprensione di chi guarda il crollo delle antiche usanze. E a loro, oggi dico semplicemente questo: deve succedere. È giusto che debba succedere. E quando accadrà, vi accorgerete che un peso è stato tolto anche dalle vostre spalle|Discorso di Johnson sui diritti civili, 6 agosto 1965<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.lbjlib.utexas.edu/johnson/archives.hom/speeches.hom/650806.asp|titolo=President Lyndon B. Johnson's Remarks in the Capitol Rotunda at the Signing of the Voting Rights Act August 6, 1965|editore=[[Lyndon Baines Johnson Library and Museum|LBJ Presidential Library]]|data=6 giugno 2007|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140422233402/http://www.lbjlib.utexas.edu/johnson/archives.hom/speeches.hom/650806.asp|dataarchivio=22 aprile 2014}}</ref>}}
Johnson è stato spesso descritto come un uomo sfrenatamente ambizioso, instancabile e imponente (con i suoi 193&nbsp;cm è stato il presidente degli Stati Uniti più alto della storia, insieme ad [[Abraham Lincoln]]<ref>Joseph Kane, ''Facts about the Presidents: A Compilation of Biographical and Historical Information'', New York: H. W. Wilson, pp. 344–45. ISBN 0-8242-0845-5.</ref>), efficace nel far passare le sue proposte legislative. Lavorava 18-20 ore al giorno senza interruzione e, apparentemente, evitava qualsiasi attività nel tempo libero. "Non c'è stato nessun leader politico più potente nella storia americana" scrisse il suo biografo Robert Dallek. Dallek ha dichiarato che Johnson aveva informazioni biografiche su tutti i senatori, conosceva le loro ambizioni, speranze e inclinazioni, utilizzando ciò a suo vantaggio nel garantire voti.<ref name="Dallek" /> Altri biografi di Johnson scrivono: "Avrebbe potuto alzarsi ogni giorno e imparare quali sono le loro paure, i loro desideri, e poteva quindi manipolare, dominare, convincere e persuaderli".
 
Johnson ha assunto anche un'immagine da tipico allevatore texano di bestiame nel ''[[ranch]]'', dopo aver comprato la proprietà a [[Stonewall (Texas)|Stonewall]].<ref>Jardine, Lisa (January 21, 2009). "Lyndon B Johnson: The uncivil rights reformer – US Presidents' Lives, News". The Independent (London). Retrieved September 5, 2010</ref> Anche se personalmente Johnson era contrario alle guerre, si trovò nella situazione di non poter lasciare il Vietnam e dovette anzi incrementare lo sforzo bellico, sinceramente convinto del pericolo sovietico. In questo modo la sua immagine pubblica fu associata a quella della guerra, danneggiandolo anche sul versante della politica interna. Benché non fosse ritenuto un grande oratore<ref name="Greene">{{Cita libro|lingua=en|curatore=J. Elffers|cognome=Greene|nome=Robert|titolo=Le trentatré strategie della guerra|editore=Dalai Editore|anno=2006|isbn=978-88-8490-989-3}}</ref>, inferiore a Kennedy, dimostrò invece di saper parlare con efficacia e sincerità, usando parole atte a suscitare i giusti sentimenti negli uditori<ref name="Greene" />: tale immagine di parlatore mediocre e di ''leader'' non abbastanza carismatico, evidentemente falsa, era probabilmente derivata, almeno nel periodo della vicepresidenza e della presidenza (come accadde in parte anche a Nixon), dal contrasto tra la sua figura meno appariscente e quella dell'elegante, affascinante e giovane JFK, la cui popolarità fu accresciuta dalla tragica fine.<ref>{{Cita web|autore=[[Massimo Fini]]|url=http://www.massimofini.it/1988/delitto-di-immagine|titolo=Delitto di immagine|sito=massimofini.it|accesso=21 aprile 2014|dataarchivio=22 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140422232253/http://www.massimofini.it/1988/delitto-di-immagine|urlmorto=sì}}</ref>
 
Johnson, oltre che di abile e spregiudicato politico, ebbe però anche fama di uomo schietto e diretto: quando fu operato per l'asportazione della [[cistifellea]], i giornalisti, credendo che avesse invece una grave malattia, gli fecero domande insistenti durante un incontro sul prato della [[Casa Bianca]]. Dopo avere dato qualche risposta, Johnson si sbottonò la camicia e mostrò pubblicamente la cicatrice dell'intervento sull'addome, un fatto insolitamente informale per un presidente.<ref>{{Cita libro|cognome1=Accoce|nome1=Pierre|cognome2=Rentchnick|nome2=Pierre|traduttore=A. Favuzzi|url=http://books.google.it/books?id=IMxhkcS2TzgC|titolo=I malati che ci governano|anno=1983|editore=Dedalo|isbn=978-88-220-6022-8}}</ref>
Nonostante la prosecuzione della precedente guerra nel Vietnam e la fama di politico "senza carisma", per le sue riforme e il suo ruolo in un periodo difficile, il [[giudizio storico]] su Johnson tende a essere sostanzialmente positivo.<ref>{{Cita news|autore=Sergio Romano|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/26/Lyndon_Johnson_dal_New_Deal_co_9_050926035.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004222941/http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/26/Lyndon_Johnson_dal_New_Deal_co_9_050926035.shtml|titolo=Lyndon Johnson, dal New Deal alla guerra in Vietnam|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=26 settembre 2005|p=27|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=4 ottobre 2013}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Paolo Tritto|url=http://www.f052.it/articoli/494/il-paradosso-del-presidente-johnson|titolo=Il paradosso del presidente Johnson|data=14 dicembre 2011|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140423040855/http://www.f052.it/articoli/494/il-paradosso-del-presidente-johnson|dataarchivio=23 aprile 2014}}</ref>
 
==Galleria d'immagini==
<gallery hights=180 widths=180>
File:LBJ HHH.jpg|Johnson e il vice presidente [[Hubert Humphrey]]
File:Portrait of Lyndon B. Johnson in Navy Uniform - 42-3-7 - 03-1942.jpg|Johnson in uniforme della [[Marina degli Stati Uniti|Marina]] (1942)
File:Senator Lyndon Johnson.jpg|Ritratto come [[Senato degli Stati Uniti|senatore]]
File:Lyndon B. Johnson's family Xmas Eve 1968.jpg|Il presidente con la famiglia nello [[Studio Ovale]]
File:President Lyndon B. Johnson campaigning in Illinois.jpg|Johnson con un anziano elettore afroamericano in [[Illinois]]
File:Visit of President Johnson in Vietnam.jpg|Visita ai soldati nel [[Vietnam del Sud]]
File:Martin Luther King, Jr. and Lyndon Johnson 2.jpg|A colloquio con [[Martin Luther King]]
File:President Lyndon B. Johnson with Pope Paul VI.jpg|LBJ e [[papa Paolo VI]] in [[Vaticano]]
File:Oval Office LBJ 6.jpg|Il presidente al lavoro nello Studio Ovale
</gallery>
 
== Riconoscimenti ==
* A lui è stato intitolato il [[Lyndon B. Johnson Space Center]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Presidential Medal of Freedom (ribbon).png
|nome_onorificenza=PresidentialMedaglia MedalPresidenziale ofdella FreedomLibertà
|collegamento_onorificenza=PresidentialMedaglia Medalpresidenziale ofdella Freedomlibertà
|motivazione=
|data=9 giugno 1980, postumo<ref>[https://www.presidency.ucsb.edu/documents/presidential-medal-freedom-announcement-the-recipients-the-ward-for-1980 Presidency]</ref>
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Silver Star ribbon.svg
|nome_onorificenza=Silver Star
|collegamento_onorificenza=Silver Star
|motivazione
|data =9 giugno 1942<ref>[https://www.history.navy.mil/research/histories/biographies-list/bios-j/johnson-lyndon-b/lyndon-b-johnsons-armysilver-star-citation.html History]</ref>
}}
 
== Riferimenti in opere e mass media ==
=== Racconti ===
[[David Foster Wallace]] ha scritto un racconto intitolato Lyndon, che narra le vicende di uno stretto collaboratore di Lyndon B. Johnson. Il racconto è pubblicato all'interno de [[La ragazza dai capelli strani]], edito in Italia da [[Minimum Fax]]. È inoltre presente nel videogioco [[Metal Gear Solid 3: Snake Eater]], edito da [[Konami]] nel [[2004]] per [[Playstation 2]].
[[David Foster Wallace]] ha scritto un racconto, intitolato ''Lyndon'', che narra le vicende di uno stretto collaboratore di Lyndon B. Johnson. Il racconto è pubblicato all'interno de ''[[La ragazza con i capelli strani]]'', edito in Italia da [[Minimum Fax]].
 
==Bibliografia= Film ===
*"[[Path to War]]" ([[2002]]), di [[John Frankenheimer]] film Tv
* Robert A. Caro, ''The Years of Lyndon Johnson: The path to power'', New York, Knopf, 1982
* ''[[JFK - Un caso ancora aperto]]'' ([[1991]]), di [[Oliver Stone]]
* ''[[The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca|The Butler]]'', regia di [[Lee Daniels]] ([[2013]]), interpretato da [[Liev Schreiber]]
* ''[[All the Way (film 2016)|All the Way]]'', regia di [[Jay Roach]] ([[2016]]), interpretato da [[Bryan Cranston]]
*[[LBJ (film)|LBJ]], regia di [[Rob Reiner]] ([[2016]]), interpretato da [[Woody Harrelson]]
 
=== TestimonianzeTelevisione ===
* ''[[The Kennedys]]'' ([[2011]]), interpretato da [[Don Allison]]
* [[E. Howard Hunt]], indica in LBJ il responsabile politico<ref>[http://www.saintjohnhunt.com/testament.html Howard Hunt Testament]</ref>;<ref>[http://video.google.com/videoplay?docid=-1163813082962939914&vt=lf&hl=it Deathbed Confession of E. Howard Hunt]</ref>
* '' [[The Crown (serie televisiva)|The Crown]] '' ([[2019]]), interpretato da [[Clancy Brown]]
* [[Madeleine Duncan Brown]], indica in LBJ il responsabile politico<ref>[http://video.google.com/videoplay?docid=-1163813082962939914&vt=lf&hl=it LBJ's Mistress Blows Whistle On JFK Assassination]</ref>
 
=== NoteMusica ===
* [[Tom Paxton]], ''Lyndon Johnson Told the Nation''
{{references|2}}
* [[Hair (gruppo musicale)|Hair]], ''L.B.J.''
=== Documentari ===
* ''LBJ: un Presidente per caso'' - documentario [[italia]]no di [[Rai Storia]], a cura di [[Giovanni Minoli]]
=== Videogiochi ===
* ''[[Metal Gear Solid 3: Snake Eater]]'', edito da [[Konami]] nel [[2004]] per [[PlayStation 2]].
== Controversie su Johnson e la morte di Kennedy ==
[[File:Ljohnson.jpeg|thumb|upright=0.9|Ritratto a olio di Lyndon B. Johnson]]
{{Senza fonte|Nel corso degli anni sono emerse molte tesi secondo le quali Johnson sarebbe stato coinvolto in più attività illegali. Si va da presunti brogli elettorali (nelle elezioni che lo portarono in Senato), a ripetuti casi di corruzione, fino a svariati omicidi nei quali LBJ sarebbe stato coinvolto o addirittura mandante.}}
 
Barr McClellan, ex-avvocato di Johnson, nel suo libro ''Blood, Money, & Power: How LBJ Killed JFK''<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=Barr McClellan|titolo=Blood, Money, & Power: How LBJ Killed JFK|url=https://archive.org/details/bloodmoneypowerh0000mccl_q5m2|editore=Skyhorse Publishing|anno=2011|isbn=978-1-61608-197-3}}</ref> (Sangue, soldi, e potere: come LBJ ha ucciso JFK), descrive i presunti legami di Johnson con [[Malcolm (Mac) Wallace]]<ref name="wallace">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKwallaceM.htm|titolo=Malcolm (Mac) Wallace|editore=Spartacus Educational|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140406174824/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKwallaceM.htm|dataarchivio=6 aprile 2014}}</ref>, un assassino texano<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GSln=WALL&GSfn=M&GSpartial=1&GSbyrel=all&GSst=46&GScntry=4&GSsr=321&GRid=10404|titolo=Malcolm E. Wallace (1921-1971)|editore=[[Find a Grave]]|accesso=21 aprile 2014}}</ref>. Sempre nel libro di Barr McClean ''Blood, Money, & Power: How LBJ Killed JFK'' è riportato che il 9 agosto 1984 Douglas Caddy, avvocato di [[Billie Sol Estes]], miliardario fallito, amico e socio in affari di LBJ, scrisse a Stephen S. Trott al dipartimento di giustizia che Wallace, Billie Sol Estes, Lyndon B. Johnson e Cliff Carter erano coinvolti negli assassini di Henry Marshall, George Krutilek, Harold Orr, Ike Rogers, Coleman Wade, Josefa Johnson, John Kinser e John F. Kennedy. Naturalmente McClean include copia del documento originale.
== Galleria fotografica ==
 
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Caddy aggiunse: "Mr. Estes è disposto a testimoniare che LBJ ha ordinato questi omicidi e che ha trasmesso i suoi ordini tramite Cliff Carter a Mac Wallace, che ha eseguito gli omicidi"<ref name="wallace"/>. Queste dichiarazioni furono riprese in un altro libro del giornalista francese [[William Reymond]], ''JFK, le dernier témoin''<ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=William Reymond|autore2=Billie Sol Estes|titolo=JFK, le dernier témoin|url=https://archive.org/details/jfklederniertemo0000reym|editore=Flammarion|anno=2003|isbn=978-2-08-067940-6}}</ref> (JFK, l'ultimo testimone), che descrive i supposti segreti di LBJ. Anche [[E. Howard Hunt]], ex agente della [[CIA]] (coinvolto nello [[Scandalo Watergate]]), ha indicato in LBJ il mandante politico dell'omicidio Kennedy<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Erik Hedegaard|titolo=The Last Confessions of E. Howard Hunt|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070406053334/http://www.rollingstone.com/politics/story/13893143/the_last_confessions_of_e_howard_hunt|url=https://www.rollingstone.com/politics/story/13893143/the_last_confessions_of_e_howard_hunt|dataarchivio=6 aprile 2007|pubblicazione=[[Rolling Stone]]|urlmorto=sì}}</ref>.
File:Lyndon_Johnson_signing_Medicare_bill,_with_Harry_Truman,_July_30,_1965.jpg|Johnson (sinistra) con l'ex Presidente [[Harry S. Truman|Truman]].
 
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{{Senza fonte|Convinzione nutrita anche privatamente}} da [[Jim Garrison]], il procuratore che accusò l'uomo d'affari di New Orleans [[Clay Shaw]] di cospirazione. La confessione dell'amante texana di Johnson [[Madeleine Duncan Brown]]<ref>{{Cita video|lingua=en|url=https://www.youtube.com/watch?v=79lOKs0Kr_Y|titolo=LBJ's Mistress Blows Whistle On JFK Assassination|editore=[[You Tube]]}}</ref> è risultata secondo alcuni priva di fondamento, perché la sera precedente all'assassinio di Kennedy Johnson non era a una cena con i petrolieri del Texas ma era in albergo con Kennedy; Johnson avrebbe però comunque potuto raggiungere i suoi amici in tarda serata.
 
Inoltre LBJ aveva perso molto della sua influenza nel Texas a causa del suo legame con "Camelot"<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.ask.com/question/why-were-the-kennedy-years-called-camelot|titolo=Why were the Kennedy years called Camelot?|sito=[[Ask.com]]|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140717221206/http://www.ask.com/question/why-were-the-kennedy-years-called-camelot|dataarchivio=17 luglio 2014}}</ref>, gli uomini della [[Nuova Frontiera]]. [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jackie Kennedy]] accusò Johnson e una ''lobby'' texana, in un'intervista rilasciata allo storico [[Arthur Schlesinger Jr.]]<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Liz Thomas|url=https://www.dailymail.co.uk/news/article-2023418/Jackie-O-tapes-reveal-JFKs-affairs-believed-death.html|titolo=Explosive Jackie O tapes reveal how she believed LBJ killed JFK and had affair with movie star|pubblicazione=[[Daily Mail]]|data=8 agosto 2011|accesso=21 aprile 2014}}</ref> e dei quali il ''New York Times'' ha pubblicato degli estratti<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Janny Scott|url=https://www.nytimes.com/2011/09/12/us/12jackie.html|titolo=In Tapes, Candid Talk by Young Kennedy Widow|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=11 settembre 2011|accesso=21 aprile 2014}}</ref>.
 
Nel libro di Penn Jones ''Jr. Forgive My Grief''<ref>{{en}} Penn Jones, ''Jr. Forgive My Grief''. Volume 1. Midlothian, TX: The Midlothian Mirror, 1966, p. 65</ref> è riportata una lettera fatta uscire dal carcere, nella quale è scritta l'opinione di [[Jack Ruby]], secondo il quale LBJ sarebbe il principale responsabile dell'assassinio di John Kennedy. Questa non solo è un'opinione, ma per di più è l'opinione di una persona che è stata dichiarata ammalata di mente da uno psichiatra, non è una prova né una confessione<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://mcadams.posc.mu.edu/opinions.htm#_ftnref35|titolo=Opinions are Not Evidence|editore=Kennedy Assassination Home Page|accesso=21 aprile 2014}}</ref>. {{Chiarire|Il libro di James Hepburn, ''Farewell America''<ref>{{Cita libro|lingua=en|url=http://www.voxfux.com/kennedy/farewell/farewell00.html|autore=James Hepburn|titolo=Farewell America: The Plot to Kill JFK|editore=Penmarin Books|anno=2002|isbn=978-1-883955-32-8}}</ref> (America Addio), in italiano ''Il complotto: controinchiesta segreta dei Kennedy sull'omicidio di JFK'', presentato da [[Walter Veltroni]], in cui viene descritta la dinamica della sparatoria, le lacune nelle indagini, i poteri coinvolti, spinsero i Kennedy a cercare un'altra verità.
 
Per questo vollero una loro controinchiesta}} che, incredibilmente, fu sostenuta dal generale [[Charles De Gaulle|De Gaulle]] e dai servizi segreti sovietici: ne nacque un dossier in forma di libro, intitolato ''The Plot'', da cui emergeva, con nomi e cognomi, il quadro di una cospirazione ai danni del presidente statunitense. In questo libro si legge che il 7 ottobre 1963 Bobby Baker, segretario del Senate Democratic Caucus e conosciuto come il 101° senatore, si dimise dal suo incarico in seguito alle accuse di manipolazioni finanziarie irregolari e traffico d'influenza. Baker, un ex del Senato che aveva servito come "una sorta di valletto ad alcuni dei più potenti uomini in America", era stato raccomandato per il suo lavoro da Lyndon Johnson. In pochi anni aveva accumulato una piccola fortuna.
 
L'autore afferma che Kennedy è stato eliminato perché aveva osato sfidare l{{'}}''establishment'' finanziario-bancario: la Federal Reserve, che è una corporazione privata, e le banche della FED, che sono anch'esse private. Nel libro di Mathias Broeckers ''Colpo di Stato in America''<ref>{{Cita web|autore=Lars Schall|url=http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12244|titolo=Intervista: Colpo di Stato in America|data=28 agosto 2013|accesso=21 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203024455/http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12244|dataarchivio=3 dicembre 2013}}</ref>, l'autore accusa l'amministrazione Johnson di avere utilizzato mezzi e opportunità per la copertura, per le indagini non compiute, per avere messo due nemici di Kennedy, [[John Edgar Hoover]] e [[Allen Welsh Dulles]], nella Commissione Warren d'inchiesta sull'assassinio di Kennedy.
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Robert Dallek|titolo=Lyndon B. Johnson: Portrait of a President|url=http://books.google.it/books?id=0TFhqWP886YC|editore=Oxford University Press|p=406|anno=2004|isbn=978-0-19-515920-2|cid=Dallek, 2004|lingua=en}}{{en}} {{Collegamento interrotto|1=https://www.questia.com/read/103184871/lyndon-b-johnson-portrait-of-a-president }}
* Robert A. Caro, ''The Years of Lyndon Johnson: The path to power'', New York, Knopf, 1982
 
== Voci correlate ==
* [[Assassinio di John F. Kennedy]]
* [[Delitto politico]]
* [[Cronologia della segregazione razziale negli Stati Uniti]]
* [[Dottrina Johnson]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
{{PresidentiUSA|predecessore=[[John Fitzgerald Kennedy]]|periodo=[[1963]]-[[1969]]|successore=[[Richard Nixon]]}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{VicePresidentiUSA|predecessore=[[Richard Nixon]]|periodo=[[1961]]-[[1963]]|successore=[[Hubert Humphrey|Hubert Horatio Humphrey]]}}
* {{cita web|http://www.lbjfoundation.org/|Sito ufficiale della Fondazione Lyndon Baines Johnson|lingua=en}}
 
{{PresidentiUSA|predecessore=[[John Fitzgerald Kennedy]]|periodo=22 novembre [[1963]] - 20 gennaio [[1969]]|successore=[[Richard Nixon]]}}
{{Presidenza di Lyndon B. Johnson}}
{{VicePresidentiUSA|predecessore=[[Richard Nixon]]|periodo=20 gennaio [[1961]] - 22 novembre [[1963]]|successore=[[Hubert Humphrey]]}}
{{Presidenza di John Fitzgerald Kennedy}}
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