Ján Chryzostom Korec: differenze tra le versioni
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{{Cardinale
|nome=Ján Chryzostom Korec, [[Compagnia di Gesù|S.
|immagine=Janchryzostomkorec.jpg
|larghezza=250px
|didascalia=Il [[cardinale]] Korec durante una celebrazione liturgica
|stemma=Coat of arms of Ján Chryzostom Korec.svg
|motto=Ut omnes unum sint
|ruoliricoperti=
*[[Vescovo]] di [[Diocesi di Nitra|Nitra]] <small>(1990-2005)</small>
*Presidente della [[Chiesa cattolica in Slovacchia#Conferenza episcopale|Conferenza Episcopale della Slovacchia]] <small>(1990-1993)</small>
*[[Cardinale|Cardinale presbitero]] dei [[Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli (titolo cardinalizio)|Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli]] <small>(1991-2015)</small>
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|nomvescovo=in data sconosciuta da [[papa Pio XII]]
|consacrato=24 agosto [[1951]] dal [[vescovo]] [[Pavol Mária Hnilica]], [[Compagnia di Gesù|S.I.]]
|creato=28 giugno [[1991]] da [[papa Giovanni Paolo II]]
|deceduto={{Calcola età3|2015|10|24|1924|1|22}} a [[Nitra]]
}}
{{Bio
|Nome = Ján Chryzostom
|Cognome = Korec
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bošany
|GiornoMeseNascita = 22 gennaio
|AnnoNascita = 1924
|LuogoMorte = Nitra
|GiornoMeseMorte = 24 ottobre
|AnnoMorte = 2015
|NoteMorte = <ref>http://www.biskupstvo-nitra.sk/zomrel-kardinal-jan-ch-korec/</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = cardinale
|Attività2 = vescovo cattolico
|Nazionalità = slovacco
|PostNazionalità = , [[gesuita]]. È stato uno dei pilastri della cosiddetta chiesa clandestina in Slovacchia
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== Biografia ==
Ján Chryzostom Korec nacque a [[Bošany]] il 22 gennaio [[1924]]. Era il terzo figlio di Ján Korec, operaio conciario, e Mária Drábic.
=== Formazione e ministero sacerdotale ===
Compì gli studi primari presso la scuola pubblica di [[Bošany]] e nella scuola cittadina di [[Chynorany]], un villaggio vicino. In gioventù fu uno [[Scautismo|scout]]. Nel tempo maturò la decisione di diventare sacerdote e il 15 settembre [[1939]] entrò nella [[Compagnia di Gesù]]. Compì gli studi superiori nel centro gesuita di [[Ružomberok]]. Nel [[1944]] conseguì il diploma al liceo di [[Kláštor pod Znievom]]. Si trasferì quindi a [[Trnava]] per studiare [[filosofia]]. Un anno dopo si recò a [[Brno]] per proseguire gli studi nella stessa materia. Dopo due anni tornò a Trnava per studiare [[teologia]]. Oltre a studiare, collaborò alla pubblicazione di libri e riviste religiose "Posol" e "Katolícke misie". Lui e altri gesuiti più anziani prepararono una miscellanea intitolata ''Všeobecná Cirkev - štúdium viery, vedy a umenia'' ("La Chiesa universale - Studi in religione, scienza e arti"). Nella miscellanea, furono pubblicate due sue opere. Una di esse, "I principi filosofici del materialismo dialettico", era la sua tesi di [[Licenza (teologia)|licenza]] del [[1947]].
Dopo il [[Colpo di Stato in Cecoslovacchia del 1948|colpo di stato comunista in Cecoslovacchia del 1948]], le sue opere vennero rimosse dalla miscellanea e la sua tesi dovette essere pubblicata altrove. Il 13 aprile [[1950]], detta "notte dei barbari", si verificarono incursioni contro monasteri e case religiose che vennero chiusi. Egli dovette interrompere gli studi teologici quando gli ordini religiosi furono soppressi. Era stato esentato dalla coscrizione militare a causa di un difetto cardiaco e, di conseguenza, non fu costretto a unirsi alla divisione del lavoro "PTP" ove sarebbe stato costretto ai lavori forzati. Fu confinato a [[abbazia premostratense di Jasov|Jasov]] e più tardi a [[Pezinok]]. Dopo cinque mesi venne rilasciato.
Il 1º ottobre [[1950]] fu ordinato [[presbitero]] in segreto a [[Rožňava]] da monsignor [[Robert Pobožný]]. Nella vita civile, lavorò come operaio alla Mototechna di [[Nitra]] ed esercitò il ministero pastorale in segreto. Si trasferì poi a [[Bratislava]], dove lavorò alla Priemstav e alla Tatrachema. Nel [[1951]], la maggior parte dei vescovi del paese era stata imprigionata e condannata a lunghe pene detentive. Vista la situazione, la [[Santa Sede]] decise di consacrare in segreto dei vescovi per assicurare l'esistenza della Chiesa.
=== Ministero episcopale ===
Il 24 agosto [[1951]] ricevette l'[[ordinazione episcopale]] in segreto a [[Bratislava]] da monsignor [[Pavol Mária Hnilica]], anch'egli vescovo clandestino e senza co-consacratori. Con 27 anni di età era il più giovane vescovo del mondo. Come motto episcopale scelse l'espressione "Ut omnes unum sint". Mentre svolgeva il suo ministero episcopale, lavorava in una fabbrica chimica. Più tardi, nel [[1954]], trovò lavoro come tecnico di laboratorio presso l'Istituto di igiene del lavoro, dove in seguito divenne bibliotecario. Un'ispezione lo costrinse a lasciare l'incarico, poiché le autorità lo trovarono "non abbastanza bravo" per lavorare. Gli fu permesso infine di lavorare come guardiano notturno alla Prefa. Un anno dopo venne trasferito nel complesso chimico di Dimitrovka.
Il 21 gennaio [[1960]] la [[Státní bezpečnost|polizia segreta]] perquisì la sua abitazione. Poco dopo venne licenziato e portato al quartier generale della [[Státní bezpečnost|polizia segreta]], la "Februárka". Più tardi venne arrestato. Nel maggio del [[1960]] fu condannato a dodici anni di carcere per [[Tradimento (reato)|tradimento]] con altri gesuiti. Scontò la pena nelle prigioni di [[Praga]] (Pankrác), [[Ruzyň]], [[Valdice]], [[Leopoldov]] e [[Ilava]]. Anche in cella infatti divenne per molti un punto di riferimento. Proprio per questo venne poi condannato all'isolamento. Una prova che aveva descritto così: "Sicuramente fu la punizione più terribile. Tuttavia la necessità rende l'uomo ingegnoso, cosicché avevo trovato un sistema semplice per vincere l'isolamento: immaginavo di fare gli esercizi spirituali. Mi preparavo un programma spirituale giornaliero ben dettagliato e intenso. Cominciavo al mattino con una buona ora di meditazione, quindi la messa. E dopo cominciava il programma di studio: ripassavo a memoria tesi di teologia e filosofia, discutendo ad alta voce come se mi trovassi all'università, davanti ai professori. E quando mi sentivo stanco, mi distendevo con canti religiosi". In carcere incontrò circa duecento sacerdoti e sei vescovi. Per due anni non riuscì a celebrare la messa, durante l'isolamento sopravvisse grazie a un metodo di preghiera basato sullo stile degli esercizi spirituali.
Il 28 febbraio [[1968]], durante il periodo di rinnovamento della [[Primavera di Praga]] avviato da [[Alexander Dubček]], venne liberato e riabilitato. Tornò a [[Bratislava]] dove tornò alla vita pubblica e religiosa cercando di ristabilire i legami rotti. Cercò di andare a [[Pezinok]] per operare come [[direttore spirituale]] nella locale casa della carità, ma le autorità non glielo permisero. Dovette quindi accettare un lavoro in una cooperativa dei disabili. In seguito, lavorò come operaio nei Servizi ricreativi di Bratislava, in particolare nel servizio di giardinaggio e come netturbino. A causa di una [[tubercolosi polmonare]], diagnosticata alla facoltà di medicina, dovette lasciare il lavoro. Il 15 luglio [[1968]] iniziò le cure all'ospedale di [[Podunajské Biskupice]] e nel febbraio [[1969]] negli [[Alti Tatra]]. Mentre era in ospedale, le forze del [[Patto di Varsavia]] entrarono in [[Cecoslovacchia]] e misero fine al processo di rinnovamento. Tuttavia, il 24 giugno [[1969]], il vescovo Korec fu riabilitato dal punto di vista giudiziario. Quando la sua salute migliorò, gli fu permesso di andare a [[Roma]]. Il 9 luglio [[1969]] venne ricevuto in udienza privata da [[papa Paolo VI]]. Questo costituì un'esperienza indimenticabile nella sua vita; il papa conferì l'anello episcopale, la [[croce pettorale]], il [[Pastorale (liturgia)|pastorale]] e due [[Mitra (copricapo)|mitre]], che il pontefice aveva usato come arcivescovo di [[Arcidiocesi di Milano|Milano]].
Per il suo paese si prospettavano nuovamente dei tempi duri, iniziati con l'occupazione sovietica. La situazione volgeva a suo sfavore in quanto era un vescovo clandestino. Non gli fu permesso di svolgere il suo ministero episcopale e dovette soggiornare all'ospedale pediatrico di [[Bratislava]], gestito dalle Sorelle del Santissimo Salvatore. Era costantemente sotto la vigilanza [[Státní bezpečnost|polizia segreta]]. Il 5 novembre [[1974]] lo Stato non riconobbe l'assistenza spiritualmente alle suore e dovette tornare di nuovo a lavorare alla fabbrica chimica Tatrachema. La sua riabilitazione venne annullata nello stesso anno e dovette quindi scontare gli ultimi quattro anni di pena. Venne liberato per problemi di salute, perse il lavoro che aveva ricoperto prima come spazzino, si iscrisse nelle liste di disoccupazione e ottenne un posto alla Tatrachema come magazziniere. Svolgeva la mansione di scaricatore di barili. Il 1º luglio [[1979]], a causa di gravi problemi di salute, lasciò la fabbrica chimica e trovò lavoro come tecnico addetto agli ascensori. Dal maggio del [[1980]] fu costretto a lavorare nel laboratorio di un falegname e tenuto sotto stretto controllo. Due anni dopo, nel [[1982]], a 58 anni, si ritirò a causa delle sue condizioni di salute.
Ebbe un ruolo di primissimo piano nella Chiesa clandestina cecoslovacca. Come spiegò in un'intervista rilasciata nel [[2000]], fu contrario all'[[Ostpolitik]] condotta dal cardinale [[Agostino Casaroli]], che richiese la liquidazione della Chiesa clandestina, "che silenziosamente collaborava con i preti nelle parrocchie e che formava dei giovani pronti al sacrificio: professori, ingegneri, medici pronti a diventare preti". Ordinò clandestinamente circa 120 sacerdoti. Secondo lui "l'Ostpolitik vendette" la Chiesa clandestina "in cambio delle promesse vaghe e incerte dei comunisti". Descrisse questo "abbandono" come "il dolore più grande della sua vita"».<ref>''Il Giornale'', 18 luglio 2000, cit. da [[Roberto de Mattei]], ''Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta'', p. 566</ref>
[[File:Jezuiti s jezuitskym kardinalom janom chryzostomom korcom.jpg|thumb|Il [[cardinale]] Korec insieme ad un gruppo di gesuiti.]]
La [[Státní bezpečnost|polizia segreta]] seguì ogni sua mossa e irruppe persino nel suo appartamento. Poiché era un vescovo clandestino, la sua popolarità e il seguito aumentarono considerevolmente, il che fece accrescere la vigilanza della macchina della polizia. Essa lo intercettò e cercò di diffamarlo ma continuò a operare nel suo ministero e nella scrittura. Il 18 maggio [[1986]] ricevette una [[Laurea honoris causa|laurea ''honoris causa'']] in [[medicina]] dall'[[Università di Notre Dame]]. Durante l'anno mariano del [[1987]] ebbero luogo dei pellegrinaggi di migliaia di fedeli in tutta la [[Slovacchia]]. Al Calvario di Nitra, si radunarono {{formatnum:150000}} pellegrini e monsignor Korec rimase con loro fino a quando non venne convocato per un interrogatorio dalla polizia segreta. Il 25 marzo [[1988]], durante il "[[Venerdì santo|Venerdì Santo]] di Bratislava", un gruppo di fedeli che pregavano per la libertà religiosa e per i diritti umani venne attaccato dalle forze di sicurezza che ferirono e imprigionarono i dimostranti. Monsignor Korec era sotto interrogatorio e quindi non prese parte all'incontro. Il 17 settembre successivo gli fu impedito di partecipare a un pellegrinaggio alla [[basilica dei Sette Dolori della Vergine Maria]] di [[Šaštín-Stráže|Šaštín]]. Il 27 aprile [[1989]] monsignor Korec rispose per iscritto a una serie di film antireligiosi presentata alla televisione nazionale. La polizia segreta lo convocò per un interrogatorio e cercò di entrare nel suo appartamento.
Nel novembre del [[1989]] il regime comunista fu finalmente rovesciato in [[Cecoslovacchia]]. Dal 2 gennaio al 6 febbraio [[1990]] fu rettore del seminario presso la Facoltà teologica "[[Cirillo e Metodio]]" dell'[[Università Comenio di Bratislava]].
Il 6 febbraio [[1990]] [[papa Giovanni Paolo II]] lo nominò [[vescovo]] di [[Diocesi di Nitra|Nitra]]. Dal 23 aprile [[1990]] al 4 maggio [[1993]] presiedette la [[Chiesa cattolica in Slovacchia#Conferenza episcopale|Conferenza episcopale della Slovacchia]].
Il 28 giugno [[1991]] papa Giovanni Paolo II lo creò [[cardinale]] e gli assegnò il titolo di [[Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli (titolo cardinalizio)|Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli]].
Il 9 giugno [[2005]] [[papa Benedetto XVI]] accettò la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età.
Il 13 giugno [[2012]] venne ricoverato d'urgenza per la perforazione e il distaccamento dell'[[Appendice vermiforme|appendice]]. Dopo l'operazione entrò in stato comatoso dal quale si svegliò il 20 giugno successivo.
Una parte del pubblico lo criticò per l'aver mostrato un atteggiamento positivo nei confronti di [[Jozef Tiso]] e della [[Repubblica Slovacca (1939-1945)|Prima Repubblica Slovacca]]. Essa sottolineò ad esempio che nel 1990 monsignor Korec svelò una targa a ricordo di Tiso a [[Bánovce nad Bebravou]] e che il 18 aprile [[1997]] celebrò il 50º anniversario della sua esecuzione con una messa in suffragio. Korec era noto per dire che Jozef Tiso per tutta la sua presidenza non firmò una sola condanna a morte e che non era a conoscenza di alcuna prova della colpevolezza di Tiso. Nel mese di agosto del [[1997]] venne pubblicamente difeso dallo storico [[Milan Stanislav Ďurica]] che con il suo controverso libro "Storia della Slovacchia e degli slovacchi" cercò di riabilitare un certo numero di politici del periodo della [[Repubblica Slovacca (1939-1945)|Prima Repubblica Slovacca]].
Morì a Nitra alle 13:30 del 24 ottobre [[2015]] all'età di 91 anni. Le esequie si tennero il 31 ottobre alle ore 11 nella [[cattedrale di Sant'Emmerano]] a Nitra. La liturgia esequiale venne presieduta dal cardinale [[Stanisław Dziwisz]], arcivescovo di [[Arcidiocesi di Cracovia|Cracovia]]. Il suo successore [[Viliam Judák]] pronunciò invece l'[[omelia]]. Concelebrarono altri prelati, tra i quali i cardinali [[Jozef Tomko]] e [[Joachim Meisner]] e gli arcivescovi Mario Giordana e [[Stanislav Zvolenský]]. La salma venne poi tumulata nella [[cripta]] della stessa cattedrale.<ref>{{Find a Grave}}</ref>
== Opere ==
* Ján Chryzostom Korec, ''Gesù Cristo ora e sempre'',
* Ján Chryzostom Korec, ''La notte dei barbari'',
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Cardinale [[Scipione Rebiba]]
* Cardinale [[Giulio Antonio Santori]]
* Cardinale [[Girolamo Bernerio]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
* Arcivescovo [[Galeazzo Sanvitale (arcivescovo)|Galeazzo Sanvitale]]
* Cardinale [[Ludovico Ludovisi]]
* Cardinale [[Luigi Caetani]]
* Cardinale [[Ulderico Carpegna]]
* Cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni]]
* [[Papa Benedetto XIII]]
* [[Papa Benedetto XIV]]
* [[Papa Clemente XIII]]
* Cardinale [[Marcantonio Colonna (cardinale XVIII secolo)|Marcantonio Colonna]]
* Cardinale [[Giacinto Sigismondo Gerdil]], [[Chierici regolari di San Paolo|B.]]
* Cardinale [[Giulio Maria della Somaglia]]
* Cardinale [[Carlo Odescalchi]], [[Compagnia di Gesù|S.I.]]
* Cardinale [[Costantino Patrizi Naro]]
* Cardinale [[Lucido Maria Parocchi]]
* [[Papa Pio X]]
* [[Papa Benedetto XV]]
* [[Papa Pio XII]]
* Arcivescovo [[Saverio Ritter]]
* Cardinale [[Josef Beran]]
* Arcivescovo [[Josef Karel Matocha]]
* Vescovo [[Robert Pobožný]]
* Vescovo [[Pavol Hnilica]], [[Compagnia di Gesù|S.I.]]
* Cardinale Ján Chryzostom Korec, [[Compagnia di Gesù|S.I.]]
La [[successione apostolica]] è:
* Vescovo [[Dominik Kaľata]], [[Compagnia di Gesù|S.I.]] (1955)
* Vescovo [[František Rábek]] (1991)
* Vescovo [[Štefan Vrablec]] (1998)
* Vescovo [[Marián Chovanec]] (1999)
* Vescovo [[Viliam Judák]] (2005)
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Ordine di Ľudovít Štúr
|motivazione=
|
}}
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza=Ordine di Andrej Hlinka
|motivazione=
|
}}
==
<references/>
==
* Viliam Judák, in: ''Lexikón katolíckych kňazských osobností Slovenska'', 2000, pp. 720 – 723.
* Félix Jozef Litva, K. Ďurček, ''Kardinál Ján Chryzostom Korec'', in: ''Viera a život'', [[2002]], č. 1, pp. 74 – 77.
* Rajmund Ondruš, ''K životnému jubileu 8O. kardinála Korca'', in: ''Viera a život'', [[2005]], č. 5, pp. 88 – 89.
* František Sočufka, ''Kardinál Ján Chryzostom Korec 85 ročný'', in: ''Viera a život'', [[2009]], č. 1, pp. 33 – 36.
* ''Svedok. Vyznavač. Mysliteľ. Zborník štúdií, príspevkov, esejí, spomienok''. Nitra, [[2009]].
* Ján Letz, ''Ján Chryzostom Korec'', in: ''Slovenská kresťanská filozofia 20. storočia a jej perspektívy'', [[2010]], pp. 113 – 121, 326.
* Marián Gavenda, ''Nekonečné horizonty kardinála Korca'', [[2011]], ISBN 978-80-8046-564-3, traduzione italiana ''Il vescovo clandestino in tuta da operaio'', Bologna, [[2015]] ISBN 978-88-10-10499-6
== Voci correlate ==
*[[Chiesa cattolica in Slovacchia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Miranda|id=bios1991.htm#Korec|titolo=KOREC, S.I., Ján Chryzostom}}
{{Box successione
|tipologia=episcopale
|carica=[[Diocesi di Nitra|Vescovo di Nitra]]
|periodo=6 febbraio [[1990]] - 9 giugno [[2005]]
|precedente=[[Jan Pasztor]]
|successivo=[[Viliam Judák]]
|immagine=BishopCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Chiesa cattolica in Slovacchia#Conferenza episcopale|Presidente della Conferenza Episcopale della Slovacchia]]
|periodo=23 aprile [[1990]] - 4 maggio [[1993]]
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|successivo=[[František Tondra]]
|immagine=Mitra heráldica.svg
}}
{{
|tipologia=cardinale
|carica=[[Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero dei Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli]]
|periodo=28 giugno [[1991]] - 24 ottobre [[2015]]
|precedente=[[Hermann Volk]]
|successivo=
|immagine=CardinalCoA PioM.svg
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
{{Gesuiti}}
[[Categoria:Cardinali nominati da Giovanni Paolo II|Korec, Ján Chryzostom]]
[[Categoria:Gesuiti slovacchi]]
[[Categoria:Nati a Bošany]]
[[Categoria:Cardinali gesuiti del XX secolo]]
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