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'''Guido Modiano''' (1899–1943) è stato un tipografo e critico milanese, protagonista del dibattito sul rinnovamento delle arti grafiche italiane negli anni fra le due guerre.
{{Bio
|Nome = Guido
|Cognome = Modiano
|Sesso = M
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|AnnoNascita = 1899
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|AnnoMorte = 1943
|Epoca = 1900
|Attività = tipografo
|Attività2 = critico d'arte
|Nazionalità = italiano
}}
 
'''Guido Modiano''' (1899–1943) è stato un tipografo e critico milanese,Fu protagonista del dibattito sul rinnovamento delle arti grafiche italiane negli anni fra le due guerre.
 
== Biografia ==
La famiglia Modiano discende da Ebrei Sefarditi (il nome deriverebbe da Modigliana, presso Firenze) originari di Salonicco e stabilitisi a Milano nel corso del XIX secolo. Negli anni novanta, il padre Gustavo (Milano, 1864-1916) vi aveva avviato una fiorente attività di stampatore, sviluppando in particolare il mercato dalle cartoline illustrate.
Alla morte del padre Gustavo (avvenuta nel 1916) rilevò lo stabilimento tipografico di famiglia, G. Modiano & Co., specializzandosi nella stampa di edizioni di prestigio e di periodici culturali (come «Quadrante», «Edilizia Moderna», «Le vie d’Italia») oltre che di prodotti grafici d'avanguardia (per clienti come l'Ufficio Sviluppo e Pubblicità della Olivetti, diretto da Renato Zveteremich).
 
Alla morte del padre Gustavo (avvenuta nel 1916) rilevò, lo stabilimento tipografico di famiglia, G. Modiano & Co. venne rilevato dal giovanissimo Guido insieme alla madre Bice Marchi Modiano (morta nel 1941) con l'assistenza del proto Ludovico Rossi. Sotto la sua guida, l'officina andò specializzandosi nella stampa di edizioni di prestigio e di periodici culturali (come «Quadrante»''Le vie d'Italia'', «''Edilizia Moderna»'', «Le vie d’Italia»''Quadrante'') oltre che di prodotti grafici d'avanguardia (perfra clienticui comepubblicazioni per l'Ufficio Sviluppo e Pubblicità dellaStampa Olivetti, diretto da [[Renato Zveteremich]]).
Progettista oltre che stampatore, insieme a [[Edoardo Persico]] ebbe un ruolo determinante nell'evoluzione della veste grafica di ''[[Casabella|Casabella]]'' a partire dal 1933. Come critico, nel corso degli anni trenta Modiano pubblicò numerosi articoli sulle principali riviste di settore (da ''Campo grafico'' a ''Graphicus'', da ''Risorgimento grafico'' a ''L'industria della stampa'') in cui sostenne il positivo apporto dell’astrattismo e dell’architettura razionalista all'evoluzione in senso moderno del linguaggio grafico-pubblicitario.<ref>Una sintesi delle sue posizioni si trova rielaborata in un lungo scritto pubblicato a puntate su «L’industria della stampa» nel 1941–42.</ref>. Nel 1940, in occasione della [[Triennale_di_Milano#VII_Triennale:_1940|VII Triennale]], fu il principale curatore della Mostra dell’arte grafica, avvalendosi della collaborazione dei migliori progettisti del periodo: [[Erberto_Carboni|Carboni]], [[Carlo_Dradi|Dradi]]/[[Attilio_Rossi|Rossi]], [[Bruno_Munari|Munari]], [[Remo_Muratore|Muratore]], [[Albe_Steiner|Steiner]], [[Luigi_Veronesi|Veronesi]]. Nel 1933 realizzò il disegno del carattere ''Triennale'' commercializzato dalla fonderia tipografica milanese Reggiani.
 
Progettista oltre che stampatore, insieme a [[Edoardo Persico]]Modiano ebbe un ruolo determinante nell'evoluzione della veste grafica di ''[[Casabella|Casabella]]'' realizzata a partire dal 1933 insieme a [[Edoardo Persico]], condirettore della testata insieme a [[Giuseppe Pagano (architetto)|Giuseppe Pagano]]. Come critico, nel corso degli anni trenta Modiano pubblicò numerosi articoli sulle principali riviste di settore (da ''Campo grafico'' a ''Graphicus'', da ''Risorgimento grafico'' a ''L'industria della stampa'') in cui sostenne il positivo apporto dell’astrattismodell'astrattismo e dell’architetturadell'architettura razionalista all'evoluzione in senso moderno del linguaggio grafico-pubblicitario italiano. Benché i primi scritti risalgano al 1929<ref>Guido Modiano, 'Del nuovo stile tipografico' in ''L'Industria della stampa'' n.9, settembre 1929: 275–280</ref>, nel 1931 Modiano apriva di fatto il dibattito dando avvio a ''Tipografia'', rivista pubblicata per conto della Fonderia Reggiani (di breve durata, solo 3 numeri). Nello stesso tempo progettò e stampò artefatti grafici secondo i nuovi criteri funzionalisti (come il catalogo Compagnia Continentale Sellerie ciclistiche e affini, 1932).<ref>Una sintesi delle sue posizioni sinella trovacosiddetta rielaborata''polemica inmodernista'' unsi trova nel lungo scritto pubblicato a puntate su «L’industriaL'industria della stampa» nel 1941–42.</ref>. Nel 1940, in occasione della [[Triennale_di_MilanoTriennale di Milano#VII_TriennaleVII Triennale:_1940 1940|VII Triennale]], fu il principale curatore della Mostra dell’artedell'arte grafica, avvalendosi della collaborazione dei migliori progettisti del periodo: [[Erberto_CarboniErberto Carboni|Carboni]], [[Carlo_DradiCarlo Dradi|Dradi]]/[[Attilio_RossiAttilio Rossi|Rossi]], [[Bruno_MunariBruno Munari|Munari]], [[Remo_MuratoreRemo Muratore|Muratore]], [[Albe_SteinerAlbe Steiner|Steiner]], [[Luigi_VeronesiLuigi Veronesi|Veronesi]]. Nel 1933 realizzò il disegno del carattere sanserif ''Triennale'' commercializzato dalla fonderia tipografica milanese Reggiani.
Richiamato sotto le armi già nel 1935 e destinato ai servizi di contraerea, durante la guerra prese parte alla disastrosa campagna di Russia, perdendo la vita nell'estate del '43 durante il bombardamento di una caserma in Germania. Nell'agosto dello stesso anno a Milano veniva distrutto anche lo stabilimento tipografico, sito in via Panizza 7
 
Richiamato sotto le armi già nel 1935 e destinato ai servizi di contraerea, durante la guerra prese parte alla disastrosa campagna di Russia, perdendo la vita nell'estate del '43 durante il bombardamento di una caserma a Rostock, in Germania. Nell'agosto dello stesso anno a Milano veniva distrutto anche lo stabilimento tipografico, sito in via Panizza 7.
 
Ebbe una figlia, Franca (nata nel 1924).
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Carlo Vinti (2005). ‘Modiano e la “Mostra grafica” alla VII Triennale' in ''Progetto grafico'' no.4/5 (febbraio): 50–63.
* Carlo Vinti 2005: 50–52 e segg;
* Mauro Chiabrando (2006). ‘L'architetto della pagina. Guido Modiano e la «nuova tipografia» in Italia' in ''Charta'' no.84 (settembre): 64–69. <br/>Il testo è ripreso senza sostanziali modifiche come ‘Guido Modiano e la nuova tipografia italiana’ nel catalogo ''TDM5: Grafica italiana'' (a cura di Giorgio Camuffo, Mario Piazza, Carlo Vinti). Milano: Triennale Design Museum/Mantova: Corraini, 2012.
* Mauro Chiabrando 2006, 2012;
* Chiara Baglione (2008). ''Casabella 1928–2008''. Milano: 21nMondadori Electa.
* Giovanni Bonello (2010). ''Nostalgias of Malta: Images of Modiano from the 1900s''. Malta: Midsea Books.
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