Universo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il romanzo di fantascienza|[[Universo (romanzo)]]}}
[[File:Componenti universo.png|thumb|upright=1.8|L'universo e i suoi componenti]]
{{T|inglese|astronomia|aprile 2012}}
L{{'}}'''universo''' è comunemente definito come l'insieme di tutto lo [[spazio (fisica)|spazio]] e di tutto ciò che contiene,<ref>{{Cita libro|url=http://www.yourdictionary.com/Universe|titolo=Universe|collana=Webster's New World College Dictionary, Wiley Publishing, Inc.|anno=2010}}
{{Universo}}
</ref><ref>
L<nowiki>'</nowiki>'''universo''' viene comunemente definito come tutto ciò che esiste, il che comprende tutta la [[Materia (fisica)|materia]] e l'[[energia]], i [[pianeta|pianeti]], le [[stella|stelle]], le [[galassia|galassie]] e il contenuto dello [[spazio intergalattico]]. L'osservazione [[scienza|scientifica]] delle fasi iniziali dello sviluppo dell'universo, che possono essere osservate sulle grandi distanze, suggerisce che l'universo sia stato governato dalle stesse [[legge fisica|leggi]] e [[Costante fisica|costanti fisiche]] durante la maggior parte della sua storia. Ci sono varie teorie del [[multiverso]], nelle quali [[cosmologia|cosmologi]] e [[fisico|fisici]] suggeriscono che il nostro universo sia solo uno tra i molti universi che possono esistere.
{{Cita web |url=https://www.britannica.com/science/universe |sito=Encyclopedia Britannica |titolo=Universe |citazione=the whole cosmic system of matter and energy of which Earth, and therefore the human race, is a part}}
</ref><ref>
{{Cita web|url=http://dictionary.reference.com/browse/Universe?s=t|titolo=Universe|sito=Dictionary.com|accesso=21 settembre 2012}}<!-- this source even includes supposed things, not JUST known things-->
</ref><ref>
{{Cita web|url=http://www.merriam-webster.com/dictionary/Universe|titolo=Universe|sito=Merriam-Webster Dictionary|accesso=21 settembre 2012}}<!-- this source even includes postulated things, not JUST known things-->
</ref> ossia la [[Materia (fisica)|materia]] e l'[[energia]], comprendenti [[pianeta|pianeti]], [[stella|stelle]], [[galassia|galassie]] e il contenuto dello [[spazio intergalattico]].<ref>{{Cita libro |url=http://dictionary.cambridge.org/dictionary/british/universe?q=universe|titolo=Cambridge Advanced Learner's Dictionary}}
</ref>
 
L'osservazione [[scienza|scientifica]] dell'universo, la cui [[Universo osservabile|parte osservabile]] ha un diametro di circa 93 miliardi di [[anno luce|anni luce]],<ref name=lineweaver>{{Cita web|autore1=Charles Lineweaver|autore2 = Tamara M. Davis|anno = 2005|url = http://www.mso.anu.edu.au/~charley/papers/LineweaverDavisSciAm.pdf|titolo = Misconceptions about the Big Bang|editore = Scientific American|accesso=15 luglio 2016}}</ref> suggerisce che esso sia stato governato dalle stesse [[legge fisica|leggi]] e [[Costante fisica|costanti fisiche]] per la maggior parte della sua storia e in tutta la sua "estensione" osservabile. La teoria del [[Big Bang]] è il più accreditato [[Cosmologia (astronomia)|modello cosmologico]] che descrive l’inizio della sua espansione; [[#Storia della sua osservazione|si calcola che tale evento sia avvenuto circa 13,8 miliardi di anni fa]].<ref name=planck2020>{{cita pubblicazione|autore=Planck Collaboration |anno=2020 |titolo=Planck 2018 results. VI.&nbsp;Cosmological parameters|rivista=Astronomy & Astrophysics |volume=641 |numero=A6 |p=15 |doi=10.1051/0004-6361/201833910 |ISSN=0004-6361}}</ref><ref name=planck>{{Cita web|titolo = Planck reveals an almost perfect universe|url=http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Planck/Planck_reveals_an_almost_perfect_Universe|sito= Planck|editore = [[Agenzia Spaziale Europea|ESA]]|data=21 marzo 2013|accesso=21 marzo 2013}}</ref>
==Trattazione semplificata dell'origine dell'universo==
Secondo la '''Legge di Hubble''', scoperta da [[Edwin Hubble]] nel [[1929]],<ref>Hubble, Edwin, "[http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-bib_query?bibcode=1929PNAS...15..168H&amp;db_key=AST&amp;data_type=HTML&amp;format=&amp;high=42ca922c9c30954 A Relation between Distance and Radial Velocity among Extra-Galactic Nebulae]" (1929) ''Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America'', Volume 15, March 15, 1929: Issue 3, pp. 168-173, communicated January 17, 1929 ([http://www.pnas.org/cgi/reprint/15/3/168 Full article], PDF)</ref> esiste una relazione lineare tra il [[redshift]] (termine anglo-sassone per designare lo "spostamento verso il rosso") della luce emessa dalle [[Galassia|galassie]] e la loro distanza: tanto maggiore è la distanza della galassia e tanto maggiore sarà il suo redshift. In forma matematica la legge di Hubble può essere espressa come
 
Osservazioni di [[supernove]] hanno dimostrato che l'Universo, almeno nella sua zona osservabile, sembra espandersi a un [[Universo in accelerazione|ritmo crescente]], e una serie di modelli sono sorti per prevederne il [[Destino ultimo dell'universo|destino finale]]. I [[fisico|fisici]] sono incerti su che cosa abbia preceduto il Big Bang; molti si rifiutano di speculare, dubitando che si potranno mai trovare informazioni relative allo stato originario. Alcuni propongono modelli di [[universo oscillante|universo ciclico]], altri descrivono uno [[stato di Hartle-Hawking|stato iniziale senza confini]], da cui è emerso e si è espanso lo [[spaziotempo]] al momento del Big Bang,<ref name=hawking>{{Cita web|cognome=Hawking|nome=Stephen|titolo=The Beginning of Time|url=http://www.hawking.org.uk/the-beginning-of-time.html|accesso=10 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006200729/http://www.hawking.org.uk/the-beginning-of-time.html|urlmorto=sì}}</ref> oppure viene teorizzata la nascita dell'universo dall'espansione [[Inflazione cosmica|inflazionaria]] di una regione di spaziotempo [[Vuoto quantistico|vuoto]].<ref>{{cita libro|autore=Gian Francesco Giudice|titolo= Prima del Big Bang|anno= 2023|editore= Rizzoli| |capitolo= cap. 9 e 10}}</ref> Esistono anche speculazioni teoriche che ipotizzano che il nostro universo sia solo uno tra i molti che possono esistere; si parla in questo caso di teoria del [[multiverso]].<ref>[http://www.astronomy.pomona.edu/Projects/moderncosmo/Sean%27s%20mutliverse.html multiverse] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110924235736/http://www.astronomy.pomona.edu/Projects/moderncosmo/Sean%27s%20mutliverse.html |data=24 settembre 2011 }}. Astronomy.pomona.edu. Retrieved 2011-11-28.</ref><ref>
:<math>z = \frac{H_0 D}{c}</math>
Palmer, Jason. (2011-08-03) [http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-14372387 BBC News – 'Multiverse' theory suggested by microwave background]. Retrieved 2011-11-28.
</ref>
 
== Etimologia e uso del termine ==
dove ''z'' è il redshift misurato della galassia, ''D'' è la sua distanza, ''c'' è la velocità della luce e ''H''<sub>0</sub> è la '''costante di Hubble''', il cui valore attualmente stimato è attorno a [[74 (numero)|74]] [[chilometro|km]]/[[secondo|s]] per [[parsec|Megaparsec]] con un margine d'errore del 4,3%.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/astrofisica/universo-veloce/universo-veloce.html|titolo=Il record dell'universo va sempre più veloce|data=22 agosto 2008|accesso=22 agosto 2008|editore=La Repubblica}}</ref>
{{Vedi anche|Cosmo|Natura|Mondo (filosofia)}}
Il termine ''universo'' deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''universus'' (tutto, intero) parola composta da ''unus'' («[[uno (filosofia)|uno]]») e ''versus'' («volto», «avvolto», part. pass. di ''vertere'').<ref>{{cita web|url=http://www.etimo.it|titolo=Dizionario etimologico online}}</ref> La parola latina fu usata spesso da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] e tardi autori latini con il senso posseduto oggi in [[lingua italiana|italiano]].<ref>Lewis and Short, A Latin Dictionary, Oxford University Press, ISBN 0-19-864201-6, pp. 1933, 1977–1978 (Traduz.).</ref>
 
La contrazione poetica ''Unvorsum'', da cui deriva ''universus'', fu usata per la prima volta da [[Tito Lucrezio Caro]] nel Libro IV (capoverso 262) del suo ''[[De rerum natura]]'' ("Sulla natura delle cose").<ref name="lewis_short">Lewis, C. T. and Short, S ''A Latin Dictionary'', Oxford University Press, ISBN 0-19-864201-6, pp. 1933, 1977–1978.</ref> Secondo una particolare interpretazione, essa significherebbe "tutto ciò che ruota come uno" o "tutto ciò che viene ruotato da uno". In questo senso, essa può essere considerata come una traduzione da un'antica parola [[Lingua greca antica|greca]] per l'universo, {{lang|grc|περιφορά}} (''periforá'', "circumambulazione", parola originariamente usata per descrivere il percorso del cibo, che veniva servito lungo la cerchia dei commensali).<ref>Liddell and Scott, p. 1392.</ref> {{lang|grc|περιφορά}} si riferiva a uno dei primi [[astronomia greca|modelli greci]] dell'universo, quello delle [[sfere celesti]], che secondo [[Aristotele]] erano messe in moto, per l'appunto, da un unico "essere", il cosiddetto "''[[Primo Motore]]''" che lo trasmetteva al "''[[Primo Mobile]]''".
La legge empirica di Hubble è un'importante conferma osservativa della soluzione delle equazioni di [[Albert Einstein]] che si ottiene ipotizzando un universo omogeneo isotropo ed in espansione; sotto queste ipotesi [[Georges Lemaître]]<ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Lemaître | nome=Georges | linkautore=Georges Lemaître | titolo=Un univers homogène de masse constante et de rayon croissant rendant compte de la vitesse radialee des nébuleuses extra-galactiques | anno=1927 | rivista=Annales de la Société Scientifique de Bruxelles | volume=A47 | pagine=49–56 | bibcode=1927ASSB...47...49L | cid=harv | postscript=<!--None--> }}. Partially translated (the translator remains unidentified) in {{Cita pubblicazione | cognome=Lemaître | nome=Georges | linkautore=Georges Lemaître | titolo=Expansion of the universe, A homogeneous universe of constant mass and increasing radius accounting for the radial velocity of extra-galactic nebulæ | anno=1931 | rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]] | volume=91 | pagine=483–490 | bibcode=1931MNRAS..91..483L | cid=harv | postscript=<!--None--> }}.</ref> aveva dedotto nel [[1927]] per via teorica una legge, strettamente lineare, che afferma che la velocità di recessione ''v'' è direttamente proporzionale alla distanza ''D'' (tanto maggiore è la distanza tra due galassie e tanto più alta è la loro velocità di allontanamento reciproco), esprimibile matematicamente con:
 
Un altro termine per "universo" nell'Antica Grecia era {{lang|grc|τὸ πᾶν}} (''tò pán'', cioè «il [[unus mundus|Tutto]]», la totalità [[macrocosmo|macrocosmica]] che dà anche il nome al dio [[Pan]], da cui derivano [[panismo]] e [[panteismo]]). Termini correlati erano [[materia (filosofia)|materia]] ({{lang|grc|τὸ ὅλον}}, ''tò hólon'') e [[luogo]] ({{lang|grc|τὸ κενόν}}, ''tò kenón'').<ref>Liddell and Scott, pp. 1345–1346.</ref><ref>{{Cita libro|autore = Yonge, Charles Duke|anno = 1870|titolo = An English-Greek lexicon|url = https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.82385|editore = American Bok Company|città = New York|p=567}}</ref> Altri sinonimi per universo tra i filosofi dell'antica Grecia includevano {{lang|grc|κόσμος}} ([[cosmo]]) e {{lang|grc|φύσις}} (significante [[Natura]], e da cui deriva la parola "[[fisica]]").<ref>Liddell and Scott, pp. 985, 1964.</ref> Si ritrovano gli stessi sinonimi tra gli autori latini (''totum'', ''mundus'', ''natura'')<ref>Lewis and Short, pp. 1881–1882, 1175, 1189–1190.</ref> e infine nel linguaggio moderno, ad esempio nelle parole [[lingua tedesca|tedesche]] ''Das All'', ''Weltall'', e ''Natur'', oltre che, naturalmente, in italiano.<ref>OED, pp. 909, 569, 3821–3822, 1900.</ref>
:<math>v = H_0 D \ </math>
 
Nel corso del tempo, il termine ha assunto connotazioni più scientifiche. A partire dalla
Questa relazione teorica coincide con la precedente legge empirica qualora il redshift z sia direttamente proporzionale alla velocità di recessione v, cioè z=v/c. Il legame tra v e z è lineare solamente per z molto più piccolo di 1 (quindi vale senza dubbio per i [[redshift]] molto bassi osservati ai tempi di [[Edwin Hubble|Hubble]] ed [[Milton Humason|Humason]]), mentre per z maggiori dipende dal particolare modello di universo in espansione scelto.
[[rivoluzione scientifica]], con figure come [[Galileo Galilei]], [[Johannes Kepler|Giovanni Keplero]] e
[[Isaac Newton]], l’universo è stato concepito come un insieme governato da leggi
universali, nel quale spazio, tempo, materia ed energia sono collegati in un quadro
quantitativo e predictive.<ref>{{Cita libro|autore=Thomas S. Kuhn|titolo=The Structure of Scientific Revolutions|url=https://archive.org/details/structureofscien0000thom|editore=University of Chicago Press|anno=1962|p=[https://archive.org/details/structureofscien0000thom/page/n47 30]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Isaac Newton|titolo=Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica|url=https://archive.org/details/philosophiae-naturalis-principia-mathematica|anno=1687}}</ref>
 
Nella cosmologia contemporanea, il termine designa non solo la totalità degli oggetti fisici osservabili (come [[pianeti]], [[stelle]], [[galassie]] e [[materia oscura]]), ma anche le entità fondamentali che lo costituiscono e lo rendono intelligibile: lo [[spazio-tempo]] stesso e le [[leggi fisiche]] che ne regolano l’evoluzione.<ref>{{Cita libro|autore=Hawking, Stephen|titolo=Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo|editore=Rizzoli|anno=2019|p=8}}</ref>
L'idea che sta alla base della cosmologia costruita sulla teoria della gravitazione di Einstein è che la distribuzione di materia fa incurvare lo spazio-tempo . Ad esempio si può verificare che lo spazio-tempo intorno al sole è curvo e la curvatura dipende dalla massa del sole.
Se si suppone l'universo omogeneo ed isotropo, in base al principio cosmologico, e quindi la densità di materia dell'universo, data dal rapporto tra la sua massa ed il suo volume è costante, fissato un determinato istante di tempo, allora lo spazio tridimensionale si incurva e la curvatura per il principio cosmologico è costante, ma in un istante di tempo successivo sia la densità che la curvatura saranno diverse, infatti la densità dipende dal volume e il volume dipende dal raggio di curvatura, per cui visto che per la legge di Hubble l'universo si espande anche il raggio di curvatura varierà nel tempo e quindi anche la densità e la curvatura.
 
== Concettualizzazioni dell’universo ==
Ad esempio una 2-sfera che si può immaginare facilmente si può ottenere facendo incurvare uno spazio bidimensionale e introducendo una terza dimensione, analogamente una 3-sfera si può ottenere facendo incurvare uno spazio tridimensionale solo che risulta più difficile immaginarla, tra l'altro in tal caso introdurre una quarta dimensione spaziale non è assolutamente necessario.
=== Definizioni filosofiche e ontologiche ===
Einstein ha dimostrato che esistono 3 tipi di spazi tridimensionali a curvatura costante contraddistinti dal parametro k:
Nel ''De divisione naturae'' (o ''Periphyseon''), il filosofo e teologo [[Giovanni Scoto Eriugena]] propone una visione radicalmente ampia dell'universo. All'inizio dell’opera, afferma: «Natura è dunque il nome generale di tutte le cose che sono e di tutte quelle che non sono».<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-scoto-eriugena_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/|titolo=Giovanni Scoto Eriugena - Enciclopedia dei ragazzi|sito=Treccani.it|accesso=10 giugno 2025}}</ref> In questa visione, l’universo comprende tutto, sia ciò che è stato creato sia ciò che non lo è. È una definizione che abbraccia tutta la realtà, senza esclusioni.
*lo spazio euclideo a curvatura nulla (k=0) a cui siamo abituati
*lo spazio sferico a curvatura positiva (k=1)
*lo spazio iperbolico a curvatura negativa (k=-1)
 
=== Universo come realtà: approcci filosofici, scientifici e teologici ===
Nell'ipotesi che lo spazio tridimensionale sia sferico a curvatura positiva, per cui noi viviamo su questa sfera, se ci troviamo in un punto P della sfera, mentre la galassia che staimo osservando si trova in Q nella sfera, la distanza l tra P e Q sarà data dalla lunghezza della geodetica, cioè dell'arco di cerchio massimo, che collega P a Q.La geodetica forma un angolo <math>\theta</math> tra i 2 raggi di curvatura R per cui usando la relazione
{{Vedi anche|Realtà}}
La definizione dell’universo come “realtà” si colloca all’incrocio tra scienza, filosofia e teologia.
 
In ambito filosofico, l’universo viene tradizionalmente considerato come la totalità di tutto ciò che esiste: spazio, tempo, materia ed energia. Fin dall’antichità, pensatori come Aristotele lo concepivano come un sistema ordinato e intelligibile, governato da principi razionali. Questo approccio si è evoluto nel tempo, fino ad arrivare alle posizioni contemporanee che discutono, ad esempio, tra [[realismo scientifico]] e [[Costruttivismo (filosofia)|costruttivismo]] riguardo alla natura ultima della realtà.<ref>{{Cita web|url=https://sisri.it/doc/201205_TracciaRelazione.pdf|titolo=Concezioni del cosmos tra scienza e filosofia|accesso=12 dicembre 2024}}</ref><ref name="disf.org">{{Cita web|url=https://disf.org/educational/percorso-tematico/visioni-e-concezioni-della-natura-fra-scienza-filosofia-e-teologia|titolo=Visioni e concezioni della natura fra scienza, filosofia e teologia|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>
:<math>\ 2\pi:\theta=2\pi R:l</math>
 
Dal punto di vista scientifico, l’universo è studiato attraverso [[Modello (scienza)|modelli fisici e matematici]] che cercano di descriverne l’origine e la struttura, come la teoria del Big Bang e la [[relatività generale]]. Tuttavia, la scienza moderna distingue chiaramente tra universo osservabile — cioè ciò che possiamo misurare e analizzare con strumenti e teorie — e una realtà più ampia che potrebbe estendersi oltre i limiti dell’osservazione attuale.<ref name="acronico.it">{{Cita web|url=https://www.acronico.it/2018/12/12/cosmologia-tra-metafisica-e-scienza/|titolo=Cosmologia: tra metafisica e scienza|accesso=12 dicembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.issrmarvelli.it/wp-content/uploads/2018/05/SCIENZA-E-FEDE-slides-Prof.-M.-Bonato.pdf|titolo=Cos’è l’universo e come lo conosciamo?|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>
si ottiene:
 
La [[teologia]], infine, propone un’interpretazione dell’universo come frutto di un atto creatore. Nelle tradizioni [[giudaico]]-[[Cristiano (religione)|cristiane]], ad esempio, l’universo viene inteso come “creato dal nulla” (*ex nihilo*) da un essere [[Trascendenza|trascendente]], dotato di [[intenzionalità]] e [[intelletto]]. Questo punto di vista introduce una dimensione [[metafisica]] che si affianca ma non si sovrappone alla descrizione scientifica, ponendo questioni sull’origine, il fine e il significato del cosmo.<ref name="disf.org" /><ref name="officinafilosofica.it">{{Cita web|url=https://www.officinafilosofica.it/filosofia-e-scienza-alla-ricerca-della-verita-assoluta/|titolo=Filosofia e scienza: alla ricerca della Verità assoluta|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>
:<math>\ l=R \theta </math>
 
Queste prospettive, pur diverse nei metodi e negli obiettivi, mostrano come il concetto di universo si arricchisca e si trasformi in base agli strumenti cognitivi e culturali con cui viene affrontato.
Durante l'espansione varia R ma non <math>\theta</math> .
 
== Universo nella scienza moderna ==
Ma per la velocità di allontanamento di P da Q e per la legge di Hubble si ha :
=== Universo come spazio-tempo ===
{{Vedi anche|Spaziotempo}}
L’Universo può essere definito come un continuo spazio-temporale, ovvero l’insieme delle dimensioni di spazio e tempo intimamente connesse, entro cui si svolgono tutti i fenomeni fisici. Questa definizione trova fondamento nella teoria della relatività generale di [[Albert Einstein]], la quale descrive lo spazio-tempo non come entità separate, ma come un’unica struttura deformabile dalla presenza di [[Massa (fisica)|massa]] ed energia. Tali deformazioni si manifestano come gli [[Gravitazione|effetti gravitazionali]] che percepiamo quotidianamente.
 
Secondo questo modello, l’Universo non è semplicemente la somma di uno spazio [[tridimensionale]] e di un tempo unidimensionale, ma una realtà unificata e interdipendente. Gli eventi non sono infatti determinati solo dalla loro posizione nello spazio (altezza, lunghezza e profondità), ma anche dalla loro collocazione nel tempo. Per descrivere accuratamente la realtà fisica, è dunque indispensabile considerare simultaneamente le quattro [[dimensioni]].
:<math>\ v=\frac{dl}{dt}=R' \theta=\frac{R'}{R} l=H l</math>
 
Questa visione dello spazio-tempo unificato ha ricevuto conferme importanti da osservazioni cosmologiche. Tra queste vi sono la [[radiazione cosmica di fondo]] e la scoperta dell’[[Universo in espansione accelerata|espansione accelerata dell’Universo]], fenomeni che risultano comprensibili soltanto se si ammette che lo spazio-tempo sia una struttura dinamica, influenzata dalla presenza di materia oscura, energia oscura e campi gravitazionali.<ref name="disf.org"/><ref name="acronico.it"/><ref name="officinafilosofica.it"/>
e quindi :
 
=== Universo come realtà osservabile ===
:<math>H=\dfrac{R'}{R}</math>
{{Vedi anche|Universo osservabile}}
L’universo osservabile rappresenta quella porzione dell’universo totale che possiamo esplorare direttamente attraverso la [[luce]] e altri [[Radiazione elettromagnetica|segnali elettromagnetici]] che hanno raggiunto la [[Terra]] in un intervallo di tempo finito. Tale regione è delimitata da due fattori fondamentali: la velocità della luce e il tempo trascorso dall’inizio dell’espansione cosmica, stimato in circa 13,8 miliardi di anni.
 
Tuttavia, a causa dell’espansione dello spazio stesso, il diametro dell’universo osservabile è oggi valutato attorno ai 93 miliardi di anni luce. Questo significa che possiamo osservare oggetti la cui luce è partita molto tempo fa, quando si trovavano molto più vicini, ma che oggi si trovano a distanze molto maggiori a causa dell’espansione dell’universo.
Pertanto la costante di Hubble è il rapporto tra la velocità di espansione dell'universo e il raggio di curvatura dell'universo. Supponendo che la velocità di espansione sia costante si ottiene un moto uniforme e quindi in un tempo pari all'inverso della costante di Hubble (circa 15 miliardi di anni) il raggio dell'universo doveva essere nullo. In realtà l'espansione dell'universo è in accellerazione per cui l'ipotesi di velocità costante è errata e quindi il risultato non è corretto ma da stime più precise risulta che l'universo esiste da 13,7 miliardi di anni.
 
Questa concezione si basa sul [[Modello Lambda-CDM|modello cosmologico standard]], secondo cui l’universo non è statico, bensì in continua espansione. Tale espansione ci consente di osservare galassie e altre strutture cosmiche in differenti fasi evolutive. Ciononostante, dobbiamo riconoscere un limite invalicabile: oltre il cosiddetto [[orizzonte cosmologico]], non è possibile ottenere informazioni dirette, anche se si ritiene plausibile che vi siano materia ed energia che esistono al di là di ciò che possiamo vedere o misurare.<ref>{{Cita web|url=https://www.geopop.it/luniverso-definizione-origine-espansione-ed-evoluzione/|titolo=L’Universo, l'insieme di tutto ciò che esiste: definizione, origine, espansione ed evoluzione|accesso=12 dicembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.passioneastronomia.it/luniverso-come-e-nato-da-cosa-e-formato-e-quanto-e-grande//|titolo=L'Universo: come è nato, da cosa è formato e quanto è grande|accesso=12 dicembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.iltascabile.com/scienze/orizzonte-universo/|titolo=L’orizzonte dell’universo|accesso=12 dicembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/che-cosa-intendiamo-per-universo|titolo=Che cosa intendiamo per Universo?|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>
Facendo un'opportuna semplificazione si può ipotizzare che lo spazio sia una 2-sfera, cioè una sfera ottenuta incurvando lo spazio bidimensionale, di cui abbiamo una netta percezione e non una 3-sfera, cioè una sfera ottenuta incurvando lo spazio tridimensionale, che rappresenta una delle tre possibili alternative di spazi a curvatura costante assieme alla spazio iperbolico e allo spazio a curvatura nulla.
 
==== Dimensioni, età, contenuti, struttura e leggi ====
Considerata una galassia al bordo della 2-sfera, per il teorema di Gauss il flusso del campo gravitazionale attraverso la 2-sfera dipende soltanto dalla massa al suo interno pertanto la galassia è sottoposta alla forza gravitazionale di Newton:
{{vedi anche|Struttura a grande scala dell'universo|Età dell'universo|Abbondanza degli elementi chimici}}
[[File:Cosmological Composition - Pie Chart Italian.jpg|thumb|upright=2.4|Si crede che l'universo sia per lo più composto da energia oscura e materia oscura, entrambe al momento poco conosciute. La materia ordinaria costituisce meno del 5% dell'Universo.]]
La regione dell'Universo visibile dalla Terra (l'universo osservabile) è una sfera con un raggio di circa 46 miliardi di anni luce.<ref name=lineweaver/> Per confronto, il diametro di una galassia tipica è di 30.000 anni luce, e la distanza tipica tra due galassie vicine è invece di 3 milioni di anni-luce.<ref>Rindler (1977), p.196.</ref> Ad esempio, la Via Lattea ha un diametro di circa 100.000 anni luce,<ref>{{Cita web|cognome = Christian|nome = Eric|cognome2= Samar|nome2= Safi-Harb|titolo = How large is the Milky Way?|url=http://imagine.gsfc.nasa.gov/docs/ask_astro/answers/980317b.html|accesso=28 novembre 2007}}</ref> e la galassia più vicina a noi, [[Galassia di Andromeda|Andromeda]], si trova approssimativamente a 2,5 milioni di anni luce da noi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=I. Ribas, C. Jordi, F. Vilardell, E.L. Fitzpatrick, R.W. Hilditch, F. Edward|titolo=First Determination of the Distance and Fundamental Properties of an Eclipsing Binary in the Andromeda Galaxy|rivista=Astrophysical Journal|anno=2005|volume=635|numero=1|pp=L37–L40|doi = 10.1086/499161}}<br />{{Cita pubblicazione|autore1= A.W. McConnachie|autore2=M.J. Irwin |autore3= A.M.N. Ferguson|autore4= R.A. Ibata|autore5= G.F. Lewis|autore6=N. Tanvir|titolo=Distances and metallicities for 17 Local Group galaxies|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society|anno=2005|volume=356 |numero=4|pp=979-997|doi = 10.1111/j.1365-2966.2004.08514.x}}</ref>
 
Ci sono probabilmente più di 100 miliardi (10<sup>11</sup>) di galassie nell'universo osservabile,<ref>{{Cita web|cognome = Mackie|nome = Glen |data=1º febbraio 2002|url = http://astronomy.swin.edu.au/~gmackie/billions.html|titolo = To see the Universe in a Grain of Taranaki Sand|editore = Swinburne University|accesso=20 dicembre 2006}}</ref> Le galassie tipiche vanno dalle [[galassia nana|galassie nane]] con un minimo di dieci milioni<ref>{{Cita web|data = 3 maggio 2000|url = http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2000/pr-12-00.html|titolo = Unveiling the Secret of a Virgo Dwarf Galaxy|editore = ESO|accesso = 3 gennaio 2007|urlarchivio = https://archive.is/20120729/http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2000/pr-12-00.html|urlmorto = sì}}</ref> (10<sup>7</sup>) di stelle fino alle galassie giganti con mille miliardi (10<sup>12</sup>) di stelle,<ref name="M101">{{Cita web|data=28 febbraio 2006|url = http://www.nasa.gov/mission_pages/hubble/science/hst_spiral_m10.html|titolo = Hubble's Largest Galaxy Portrait Offers a New High-Definition View|editore = NASA|accesso=3 gennaio 2007}}</ref> le quali orbitano tutte attorno al [[centro di massa]] della loro galassia. Uno studio del 2010 stima il numero di stelle dell'universo osservabile in 300.000 [[trilione|trilioni]] (3×10<sup>23</sup>),<ref>{{Cita news |url=http://www.usatoday.com/tech/science/space/2010-12-01-dwarf-stars_N.htm |titolo=Universe holds billions more stars than previously thought |autore=Dan Vergano|data=1º dicembre 2010 |pubblicazione= [[USA Today]] |accesso=14 dicembre 2010}}</ref> mentre uno studio del 2016 ipotizza che il numero totale di galassie nell'universo osservabile, comprese quelle troppo piccole per essere rilevate dagli attuali telescopi, sia di 2000 miliardi (2x10<sup>12</sup>).<ref name="Conselice">{{Cita pubblicazione|titolo=The Evolution of Galaxy Number Density at z < 8 and its Implications|autore=Christopher J. Conselice et al|rivista=The Astrophysical Journal|volume=830|numero=2|anno=2016|doi=10.3847/0004-637X/830/2/83|p=83}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/science/2016/oct/13/hubble-telescope-universe-galaxies-astronomy|titolo=Universe has two trillion more galaxies than previously thought|editore=The Guardian|data=13 ottobre 2016|accesso=14 ottobre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.space.com/34382-universe-has-10-times-more-galaxies-hubble-reveals.html|titolo=The Universe Has 10 Times More Galaxies Than Scientists Thought|editore=space.com|data=13 ottobre 2016|accesso=14 ottobre 2016}}</ref>
:<math> F_{1}=G\dfrac{Mm}{R^{2}(t)} </math>
 
La materia osservabile è distribuita in maniera omogenea (''uniformemente'') in tutto l'universo, in media su distanze di più di 300 milioni di anni luce.<ref>{{Cita pubblicazione|autore1=N. Mandolesi | autore2= P. Calzolari | autore3= S. Cortiglioni | autore4= F. Delpino | autore5= G. Sironi|titolo=Large-scale homogeneity of the Universe measured by the microwave background|rivista=Letters to Nature|anno=1986 |volume=319|numero=6056|pp=751-753|doi= 10.1038/319751a0}}</ref> Tuttavia, su piccole scale di lunghezza, la materia si dispone in "grumi", raggruppandosi gerarchicamente: una gran quantità di [[atomo|atomi]] è presente nelle stelle, la maggior parte delle stelle si raggruppa in galassie, la maggior parte delle galassie in [[Gruppi e ammassi di galassie|ammassi, superammassi di galassie]] e, infine, si hanno strutture a larga scala come la [[Grande muraglia (astronomia)|Grande muraglia]]. La materia osservabile dell'Universo è inoltre diffusa ''[[isotropia|isotropicamente]]'', il che significa che ogni regione del cielo ha all'incirca lo stesso contenuto.<ref>{{Cita web|cognome = Hinshaw|nome = Gary |data=29 novembre 2006|url = http://map.gsfc.nasa.gov/m_mm.html|titolo = New Three Year Results on the Oldest Light in the Universe|editore = NASA WMAP|accesso=10 agosto 2006}}</ref>
con m massa della galassia, M massa complessiva dell'universo, G costante gravitazionale, R raggio di curvatura dell'universo (considerato che la galassia è al bordo della 2-sfera).
[[File:2-sfera.png|thumb|right|400px]]
Poichè l'universo è in espansione accellerata, allora nell'ipotesi di un sistema di riferimento inerziale la risultante delle forze agenti sulla galassia è diversa da 0 . La direzione della risultante è la stessa della forza gravitazionale ma con verso opposto pertanto si ha:
 
L'universo è inoltre immerso in una radiazione a [[microonde]] altamente isotropica, che corrisponde ad un [[equilibrio termico]] con spettro di [[corpo nero]] di circa 2,725 [[kelvin]].<ref>{{Cita web|cognome = Hinshaw|nome = Gary |data=15 dicembre 2005|url = http://map.gsfc.nasa.gov/m_uni/uni_101bbtest3.html|titolo = Tests of the Big Bang: The CMB|editore = NASA WMAP|accesso=9 gennaio 2007}}</ref> L'ipotesi secondo cui l'Universo sia omogeneo e isotropo su grandi scale è nota come [[principio cosmologico]],<ref>Rindler (1977), p. 202.</ref> che è supportato da osservazioni astronomiche.
:<math> F_{2}=-ma=-mR^{''}(t) </math>
 
L'attuale [[densità]] globale dell'universo è molto bassa, circa 9,9 × 10<sup>−30</sup> grammi per centimetro cubo. Questa massa-energia sembra essere formata per il 68,3% da energia oscura, il 26,8% da [[materia oscura fredda]] e il 4,9% da [[materia barionica|materia ordinaria]]. La densità in atomi è dell'ordine di un singolo atomo di idrogeno per ogni quattro metri cubi di volume.<ref name="NASA-20130321" /><ref>{{Cita web|cognome = Hinshaw|nome = Gary |data=10 febbraio 2006|url = http://map.gsfc.nasa.gov/m_uni/uni_101matter.html|titolo = What is the Universe Made Of?|editore = NASA WMAP|accesso=4 gennaio 2007}}</ref>
quindi si ottiene l'equazione differenziale :
 
L'[[energia oscura]] è una forma sconosciuta di energia che permea l'universo e che sembra essere responsabile dell'espansione accelerata dello spazio. Nonostante la sua natura rimanga misteriosa, le osservazioni indicano chiaramente che essa costituisce la forza dominante che guida l'accelerazione cosmica.<ref>{{Cita web|url=https://science.nasa.gov/astrophysics/focus-areas/what-is-dark-energy/|titolo=What is Dark Energy?|sito=NASA Science|editore=NASA|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
:<math>R''(t)=-\dfrac{GM}{R^2(t)}</math>
 
La stima più precisa dell'[[età dell'universo]] è di 13,787 ± 0,020 miliardi di anni, calcolata sulla base delle osservazioni della radiazione cosmica di fondo condotte con la sonda PLANCK.<ref name=planck2020/> Stime indipendenti (sulla base di misurazioni come la datazione radioattiva) convergono anch'esse su 13-15 miliardi di anni.<ref>{{Cita web|autore = Wright EL|titolo =Age of the Universe|editore =[[Università della California, Los Angeles|UCLA]]|anno = 2005|url = http://www.astro.ucla.edu/~wright/age.html|accesso=8 gennaio 2007}}<br />{{Cita pubblicazione|autore1 = Lawrence M. Krauss | autore2= B. Chaboyer|titolo =Age Estimates of Globular Clusters in the Milky Way: Constraints on Cosmology|rivista =[[Science]]|volume = 299|numero = 5603|pp =65-69|data=3 gennaio 2003|doi =10.1126/science.1075631|PMID =12511641}}</ref>
Posto R'(t)=z allora <math>R''(t)=z'z</math> infatti :
L'universo non è stato lo stesso in ogni momento della sua storia; ad esempio, le popolazioni relative dei [[quasar]] e delle galassie sono cambiate e lo spazio stesso si è espanso. Questa espansione spiega come sulla Terra si possa osservare la luce proveniente da una galassia lontana 30 miliardi di anni luce, anche se la luce ha viaggiato per 13 miliardi di anni: lo spazio si è ampliato. Questa espansione è coerente con l'osservazione che la luce proveniente da galassie lontane ha subito lo spostamento verso il rosso: la [[lunghezza d'onda]] dei [[fotone|fotoni]] emessi è stata "stirata" e dunque aumentata, con un conseguente abbassamento della loro [[frequenza]], durante il loro viaggio. Sulla base di studi di [[Supernova di tipo Ia|supernovae di tipo Ia]], corroborati anche da altri dati, il tasso di questa espansione spaziale è in accelerazione.
 
Le [[Abbondanza chimica|frazioni relative]] di diversi [[elemento chimico|elementi chimici]] - in particolare degli atomi più leggeri, come [[idrogeno]], [[deuterio]] e [[elio]] - sembrano identiche in tutto l'universo e in tutta la sua storia osservabile.<ref>{{Cita web|cognome = Wright|nome = Edward L. |data=12 settembre 2004|url = http://www.astro.ucla.edu/~wright/BBNS.html|titolo = Big Bang Nucleosynthesis|editore = UCLA|accesso=5 gennaio 2007}}<br />{{Cita pubblicazione|autore=M. Harwit, M. Spaans|titolo=Chemical Composition of the Early Universe|rivista=The Astrophysical Journal|anno=2003 |volume=589 |numero=1|pp=53-57|doi = 10.1086/374415}}<br />{{Cita pubblicazione|autore1=C. Kobulnicky | autore2= E. D. Skillman|titolo=Chemical Composition of the Early Universe|rivista=Bulletin of the American Astronomical Society|anno=1997 |volume=29|p=1329}}</ref>
:<math>R''=\dfrac{dz}{dt}=\dfrac{dz}{dR}\dfrac{dR}{dt}=z'z</math>
 
L'universo sembra avere molta più materia che [[antimateria]], un'asimmetria forse correlata alle osservazioni in merito alla [[violazione di CP]].<ref>{{Cita web|data = 28 ottobre 2003|url = http://www.pparc.ac.uk/ps/bbs/bbs_antimatter.asp|titolo = Antimatter|editore = Particle Physics and Astronomy Research Council|accesso = 10 agosto 2006|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20040307075727/http://www.pparc.ac.uk/Ps/bbs/bbs_antimatter.asp}}</ref> L'universo sembra non avere nessuna [[carica elettrica]] netta, e quindi la gravità sembra essere l'interazione dominante su scale di lunghezza cosmologica. L'universo sembra non avere né un [[Momento meccanico|momento]] né un [[momento angolare]] netti. L'assenza di carica e quantità di moto nette sarebbe conseguenza di accettate leggi fisiche (la [[Legge di Gauss]] e la non-divergenza dello pseudotensore stress-energia-momento) se l'universo fosse finito.<ref>Landau and Lifshitz (1975), p. 361.</ref>
Pertanto :
 
[[File:Elementary particle interactions.svg|thumb|left|upright=1.4|Le [[particella elementare|particelle elementari]] di cui è costituito l'universo. Sei [[leptone|leptoni]] e sei [[quark (particella)|quark]] fondano la maggior parte della materia; ad esempio, i [[protone|protoni]] e i [[neutroni]] dei [[nucleo atomico|nuclei atomici]] sono composti da quark, e l'onnipresente [[elettrone]] è un leptone. Queste particelle interagiscono tramite [[bosone di gauge|bosoni di Gauge]], mostrati nella fila centrale, ciascuno corrispondente ad un particolare tipo di [[simmetria di gauge]]. Si ritiene che il [[bosone di Higgs]] conferisca la massa alle particelle con cui interagisce. Il [[gravitone]], un ipotizzato bosone di gauge per la gravità, non è stato rappresentato.]]
:<math>\int zdz=-\int \dfrac{GM}{R^2}dR </math>
 
L'universo sembra avere un [[continuum spazio-temporale]] liscio costituito da tre [[dimensione|dimensioni]] spaziali e da una temporale. In media, le osservazioni sullo spazio tridimensionale suggeriscono che esso sia piatto, cioè abbia [[curvatura]] vicina a zero; ciò implica che la [[geometria euclidea]] è sperimentalmente vera con elevata precisione per la maggior parte dell'Universo.<ref name="Shape">[http://map.gsfc.nasa.gov/m_mm/mr_content.html WMAP Mission: Results – Age of the Universe]. Map.gsfc.nasa.gov. Retrieved on 2011-11-28.</ref> Lo spaziotempo sembra anche avere una [[topologia]] [[Spazio semplicemente connesso|semplicemente connessa]], almeno sulla [[scala di lunghezza]] dell'universo osservabile. Tuttavia le osservazioni attuali non possono escludere la possibilità che l'universo abbia più dimensioni, e che il suo spazio-tempo possa avere una topologia globale molteplicemente connessa, in analogia con le topologie del [[cilindro (geometria)|cilindro]] o del [[Toro (geometria)|toro]].<ref name="_spacetime_topology">{{Cita conferenza|autore1= Jean-Pierre Luminet|autore2= F. Roukema Boudewijn|titolo= Topology of the Universe: Theory and Observations|conferenza = Proceedings of Cosmology School held at Cargese, Corsica, August 1998|anno= 1999}}<br />{{Cita pubblicazione|autore1 = J. -P. Luminet | autore2= J. Weeks | autore3= A. Riazuelo | autore4= R. Lehoucq | autore5= J. -P. Uzan|titolo = Dodecahedral space topology as an explanation for weak wide-angle temperature correlations in the cosmic microwave background|url = https://archive.org/details/arxiv-astro-ph0310253|rivista = [[Nature]]|volume = 425|numero = 6958|pp = 593-595|anno=2003|pmid = 14534579|doi =10.1038/nature01944}}</ref>
:<math>\dfrac{z^2}{2}=\dfrac{GM}{R} +c</math>
 
L'universo sembra seguire regolarmente un insieme di leggi e costanti fisiche.<ref>{{Cita web|cognome = Strobel|nome = Nick |data=23 maggio 2001|url = http://www.astronomynotes.com/starprop/s7.htm|titolo = The Composition of Stars|editore = Astronomy Notes|accesso=4 gennaio 2007}}<br />{{Cita web|url=http://www.faqs.org/faqs/astronomy/faq/part4/section-4.html|titolo = Have physical constants changed with time?|editore = Astrophysics (Astronomy Frequently Asked Questions)|accesso=4 gennaio 2007}}</ref> Secondo l'attuale [[Modello standard]] della fisica, la materia è composta da tre generazioni di leptoni e quark, entrambi [[fermione|fermioni]]. Queste particelle elementari interagiscono attraverso almeno tre [[interazioni fondamentali]]: l'[[interazione elettrodebole]] che comprende l'[[elettromagnetismo]] e la [[forza nucleare debole]], la [[forza nucleare forte]] descritta dalla [[cromodinamica quantistica]] e la gravità, che, al momento, è descritta al meglio dalla relatività generale. Le prime due interazioni possono essere descritte da [[teoria quantistica|teorie quantistiche]] [[rinormalizzazione|rinormalizzate]], e sono mediate da bosoni di gauge ciascuno dei quali corrisponde a un particolare tipo di simmetria di gauge.
con c costante arbitraria e quindi:
 
Una teoria quantistica dei campi rinormalizzata della relatività generale non è ancora stata raggiunta, anche se le varie forme di [[teoria delle stringhe]] sembrano promettenti. Si ritiene che la teoria della [[relatività speciale]] valga in tutto l'universo, a condizione che le scale di lunghezza spaziali e temporali siano sufficientemente brevi, altrimenti deve essere applicata la più generale teoria della relatività generale. Non esiste una spiegazione per i valori che le costanti della fisica sembrano avere nel nostro universo, come ad esempio quello per la [[costante di Planck]] ''h'' o per la [[costante di gravitazione universale]]'' G''. Sono state identificate diverse [[legge di conservazione|leggi di conservazione]], come la [[Legge di conservazione della carica elettrica|conservazione della carica]], del [[Legge di conservazione della quantità di moto|momento]], del [[Legge di conservazione del momento angolare|momento angolare]] e dell'[[Legge di conservazione dell'energia|energia]]; in molti casi queste leggi di conservazione possono essere correlate a [[simmetria|simmetrie]] o a [[Identità di Bianchi|identità matematiche]].
:<math>\dfrac{dR}{dt}=z=+-\sqrt{\dfrac{2(GM+cR)}{R}} </math>
 
===== La "regolazione fine" =====
da cui :
{{vedi anche|Fine-tuned Universe}}
Sembra che molte delle proprietà dell'Universo abbiano valori speciali: un universo con proprietà solo leggermente differenti non sarebbe in grado di sostenere la vita intelligente.<ref>{{Cita libro|autore=Stephen Hawking|anno=1988|titolo=A Brief History of Time|url=https://archive.org/details/briefhistoryofti0000hawk_j2d2|editore=Bantam Books|p=125|wkautore=Stephen Hawking|ISBN=0-553-05340-X}}</ref><ref>{{Cita libro|anno=1999|titolo=Just Six Numbers|editore=HarperCollins Publishers|autore=Martin Rees|wkautore=Martin Rees|ISBN=0-465-03672-4}}</ref> Non tutti gli scienziati concordano sul fatto che l'Universo sia "finemente regolato" (un ''fine-tuned Universe'' in [[lingua inglese|inglese]]).<ref name="adams">{{Cita pubblicazione|cognome=Adams|nome=F.C.|anno=2008|titolo=Stars in other universes: stellar structure with different fundamental constants|url=https://archive.org/details/arxiv-0807.3697|rivista= Journal of Cosmology and Astroparticle Physics|numero=8|doi=10.1088/1475-7516/2008/08/010|volume=2008|p=[https://archive.org/details/arxiv-0807.3697/page/n9 010]}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore1=R. Harnik|autore2=G.D. Kribs|autore3=G. Perez|anno=2006|titolo=A Universe without weak interactions|url=https://archive.org/details/arxiv-hep-ph0604027|rivista=Physical Review D|volume=74|doi=10.1103/PhysRevD.74.035006|numero=3|p=035006}}</ref>
In particolare, non si sa in quali condizioni la vita intelligente si potrebbe formare e in quali forme. Un'osservazione rilevante in questa discussione è che per un osservatore che esista, e quindi in grado di osservare una regolazione fine, l'Universo deve essere in grado di sostenere la vita intelligente. Pertanto, la [[probabilità condizionata]] di osservare un universo messo a punto per sostenere la vita intelligente è sempre 1. Questa osservazione è nota come [[principio antropico]] ed è particolarmente importante se la creazione dell'Universo è probabilistica o se esistono universi multipli con proprietà variabili (vedi [[#La teoria del Multiverso|La teoria del Multiverso]]).
 
== La modellizzazione teorica dell'universo ==
:<math>\int\left[2\left(\dfrac{GM+cR}{R}\right)\right]^{-\frac{1}{2}}dR=\int dt</math>
[[File:Cassini-science-br.jpg|thumb|Test ad alta precisione della relatività generale della sonda [[Missione spaziale Cassini-Huygens|Cassini]] (elaborazione artistica): i segnali [[radio (elettronica)|radio]] inviati tra la Terra e la sonda (Onda verde) sono ritardate dalla deformazione spaziotemporale (Onde blu) dovute alla massa del Sole.]]
 
Delle quattro interazioni fondamentali, l'[[interazione gravitazionale]] è la dominante su scala cosmologica e le altre tre sono trascurabili. Dato che materia ed energia gravitano, gli effetti della gravità stessa sono cumulativi; al contrario, gli effetti di cariche positive e negative tendono ad annullarsi, rendendo l'elettromagnetismo relativamente insignificante su scala cosmologica. Le rimanenti due interazioni, la forza nucleare debole e forte si riducono molto rapidamente con la distanza cosicché i loro effetti sono confinati principalmente su scala subatomica.
Utilizzando il programma wxMaxima per risolvere l'integrale si ottiene:
 
== Struttura e componenti ==
:<math>{{G\,M\,\log \left({{\sqrt{{{c\,R+G\,M}\over{R}}}-\sqrt{c}}\over{
=== Struttura a grande scala ===
\sqrt{{{c\,R+G\,M}\over{R}}}+\sqrt{c}}}\right)+2\,\sqrt{c}\,R\,
L’universo su larga scala si organizza in una struttura definita "cosmic web", costituita da un reticolo di galassie, [[Ammasso stellare|ammassi]], superammassi, [[Filamento (astronomia)|filamenti]] e vuoti cosmici.
\sqrt{{{c\,R+G\,M}\over{R}}}}\over{2^{{{3}\over{2}}}\,c^{{{3}\over{2
}}}}}=t-b</math>
con b costante arbitraria, oppure in altra forma :
:<math>{{-\sqrt{2}\,G\,M\,\log \left(\sqrt{c\,R+G\,M}+\sqrt{c}\,\sqrt{R}
\right)+\sqrt{2}\,G\,M\,\log \left(\sqrt{c\,R+G\,M}-\sqrt{c}\,\sqrt{
R}\right)+2^{{{3}\over{2}}}\,\sqrt{c}\,\sqrt{R}\,\sqrt{c\,R+G\,M}
}\over{4\,c^{{{3}\over{2}}}}}=t-b </math>
Definita la funzione :
:<math>t = \varphi(R) = {{G\,M\,\log \left({{\sqrt{{{c\,R+G\,M}\over{R}}}-\sqrt{c}}\over{
\sqrt{{{c\,R+G\,M}\over{R}}}+\sqrt{c}}}\right)+2\,\sqrt{c}\,R\,
\sqrt{{{c\,R+G\,M}\over{R}}}}\over{2^{{{3}\over{2}}}\,c^{{{3}\over{2
}}}}}+b </math>
Essendo :
:<math>\varphi'(R)=\left[2\left(\dfrac{GM+cR}{R}\right)\right]^{-\frac{1}{2}}>0</math>
allora la funzione <math>\varphi(R)</math> è sempre crescente per cui esiste la sua funzione inversa R(t) che rappresenta il raggio di curvatura dell'universo in funzione del tempo e risulta simmetrica a <math>\varphi(R)</math> rispetto alla bisettrice del primo e terzo quadrante degli assi cartesiani per cui studiando la funzione <math>\varphi(R)</math>, si ottiene:
:<math>R(t)=\varphi^{-1}(t) </math>
 
Le galassie si raggruppano in gruppi (alcune decine di galassie) e in ammassi (centinaia o migliaia), che rappresentano i nodi più densi di tale rete gravitazionale. I superammassi sono aggregazioni di ammassi, come la [[Laniakea]], che contiene la [[Via Lattea]].
Quindi poiché risulta :
 
I filamenti cosmici sono strutture lineari che collegano gruppi e ammassi. Possono estendersi per decine o centinaia di milioni di parsec e costituiscono le connessioni principali della rete <ref>{{Cita libro|autore=Bond, Kofman, Pogosyan|titolo=How filaments of galaxies are woven into the cosmic web|editore=Nature|lingua=en|anno=1996|volume=380|p=603}}</ref>.
:<math>\lim_{R \to 0} \varphi(R)=b</math>
 
Tra i filamenti si trovano i vuoti cosmici, regioni con densità molto bassa (diametri tra 20 e 70 Mpc circa), in cui la formazione di nuove galassie è soppressa a causa della combinazione delle fluttuazioni di densità a diverse scale.<ref>{{Cita web|url=https://www.aanda.org/articles/aa/abs/2011/10/aa17248-11/aa17248-11.html|titolo=Towards understanding the structure of voids in the cosmic web|lingua=en|accesso=11 giugno 2025}}</ref>
:<math>\lim_{R \to +\infty } \varphi(R)=+\infty </math>
 
Il reticolo si regge su una impalcatura di materia oscura: le simulazioni cosmologiche indicano che la materia oscura guida la formazione delle strutture, generando le condizioni in cui materia ordinaria e gas si condensano sulle creste di filamenti e nei nodi <ref>{{Cita libro|autore=Cautun et al.|titolo=Evolution of the cosmic web|editore=MNRAS|lingua=en|anno=2014}}</ref>.
:<math>\varphi''(R)={{G\,M}\over{2^{{{3}\over{2}}}\,R^2\,\left({{c\,R+G\,M}\over{R}}
\right)^{{{3}\over{2}}}}}>0</math>
La funzione <math>\varphi(R)</math> risulta sempre crescente, convessa e divergente a <math>+\infty </math> e conseguentemente la funzione R(t) risulta per la simmetria crescente,concava e divergente a <math>+\infty </math> .
[[File:Raggio_curvatura.png|thumb|right|400px|Possibile andamento del raggio di curvatura dell'universo in funzione del tempo e relativa funzione inversa.]]
 
Le più recenti missioni astronomiche, come [[Euclid (telescopio spaziale)|Euclid]] dell’[[Agenzia spaziale europea|ESA]], hanno confermato la geometria e l’estensione di questo reticolo. Secondo il primo rilascio dati del 19 marzo 2025, Euclid ha osservato oltre 26 milioni di galassie fino a 10,5 miliardi di anni luce, fornendo dettagli senza precedenti sulla distribuzione su larga scala e l’architettura del cosmic web.<ref>{{Cita news|titolo=Ultimate discovery machine: Euclid releases first batch of data|data=19 marzo 2025|editore=UCL News|lingua=en|accesso=11 giugno 2025|url=https://www.ucl.ac.uk/astrophysics/news/2025/mar/ultimate-discovery-machine-euclid-releases-first-batch-data}}</ref>
Inoltre la funzione <math>\varphi(R)</math> incontra l'asse delle ascisse in un tempo <math> t_{*}=b </math> in cui il raggio è nullo . In particolare :
 
In sintesi, la struttura a grande scala dell’universo può essere descritta come una rete gerarchica: nodi densamente popolati (gruppi e ammassi), collegati da filamenti grovigliati e circondati da vuoti quasi vuoti, tutti supportati dalla presenza di materia oscura.
:<math>\varphi^{-1}(0)=0 \quad \Longrightarrow \quad t_{*}=b=0 </math>
 
=== Composizione ===
Ma per la simmetria delle 2 funzioni, anche R(t) si annulla in un tempo <math> t_{*}=b </math> per cui :
Secondo il modello cosmologico ΛCDM, basato sulle misure del fondo cosmico a microonde da parte dei satelliti [[WMAP]] e [[Planck Surveyor]], l’universo è composto da diverse componenti principali:
 
* [[Barione|Materia ordinaria (barionica)]]): rappresenta solo una piccola frazione dell’universo, circa il 4–5 % del suo contenuto energetico. Include [[atomi]], [[molecole]], stelle, pianeti e [[gas interstellare]].<ref name="wmap.gsfc.nasa.gov">{{Cita web|url=https://wmap.gsfc.nasa.gov/universe/uni_matter.html|titolo=WMAP – Content of the Universe – NASA|lingua=en|accesso=11 giugno 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://sci.esa.int/web/planck/-/51557-planck-new-cosmic-recipe|titolo=Planck's new cosmic recipe – ESA Science & Technology|lingua=en|accesso=11 giugno 2025}}</ref>
:<math>R(0)=0 \quad \Longrightarrow \quad t_{*}=b=0 </math>
* Materia oscura: una forma di massa invisibile che interagisce solo tramite gravità, necessaria per spiegare la formazione delle galassie e la loro stabilità. Costituisce circa il 26–27 % della [[densità energetica]] dell’universo.<ref name="wmap.gsfc.nasa.gov"/><ref name="sci.esa.int">{{Cita web|url=https://sci.esa.int/web/planck/-/51557-planck-new-cosmic-recipe|titolo=Planck's new cosmic recipe – ESA Science & Technology|accesso=11 giugno 2025}}</ref>
* Energia oscura: una forma di energia a densità uniforme che spinge l’espansione accelerata dell’universo. Rappresenta circa il 68–70 % del contenuto energetico (con stime di ~71,4 % da WMAP e ~68,3 % da Planck).<ref name="sci.esa.int"/><ref name="ReferenceA">{{Cita web|url=https://wmap.gsfc.nasa.gov/universe/uni_matter.html|titolo=WMAP – Content of the Universe – NASA|lingua=en |accesso=11 giugno 2025}}</ref>
* [[Radiazione]] ([[fotoni]], [[neutrini]] relativistici): contribuisce in modo trascurabile (< 0,01 %) al contenuto energetico attuale, ma ha avuto un ruolo cruciale nelle prime fasi dell’universo.<ref>{{Cita web|url=https://wmap.gsfc.nasa.gov/universe/uni_matter.html|titolo=WMAP – Content of the Universe – NASA| lingua=en|accesso=11 giugno 2025}}</ref>
* [[Vuoto (fisica)#Il vuoto quantistico|Vuoto quantistico]]: non una forma separata di energia, ma piuttosto la base fisica che, nella teoria, può dare origine all’energia oscura sotto forma di costante cosmologica. Questa definizione unifica i contributi dalla fisica quantistica nel modello cosmologico.<ref>{{Cita web|url=https://www.quantamagazine.org/how-ancient-light-reveals-the-universes-contents-20200128/|titolo=How Ancient Light Reveals the Universe’s Contents|lingua=en| accesso=11 giugno 2025}}</ref>
 
Le missioni WMAP (2003–2013) e Planck (2009–2013) hanno determinato che l'universo è spazialmente piatto e che la densità totale corrisponde alla "densità critica", confermando il quadro ΛCDM con una precisione dell’ordine dello 0,5 %.<ref name="ReferenceA"/><ref>{{Cita web|url=https://sci.esa.int/web/planck/-/51557-planck-new-cosmic-recipe|titolo=Planck's new cosmic recipe – ESA Science & Technology|lingua=en |accesso=11 giugno 2025}}</ref>
Ma il fatto che è esistito un tempo in cui il raggio era nullo, essendo la densità dell'universo data dal rapporto tra massa e volume dell'universo,nell'ipotesi di una 2-sfera si ha:
 
Questa ripartizione compositiva è fondamentale per comprendere l’evoluzione e la struttura dell’universo, dalla formazione delle galassie alla sua espansione accelerata, aprendo le porte a indagini più profonde sulla natura della materia e dell’energia oscura.
:<math> d=\dfrac{M}{V}=\dfrac{M}{\frac{4}{3} \pi R^{3} } </math>
 
== Cosmologia ==
Pertanto :
{{Vedi anche|Cosmologia (astronomia)}}
=== Modelli cosmologici ===
La cosmologia moderna si basa su diversi modelli teorici volti a descrivere la struttura, l’evoluzione e il destino dell’universo. Tra questi, il modello più accreditato e utilizzato è il Modello Lambda-CDM , che integra la [[costante cosmologica]] Λ, associata all’energia oscura, con la materia oscura fredda (Cold Dark Matter). Questo modello spiega con successo molte osservazioni, come la radiazione cosmica di fondo, la distribuzione su larga scala delle galassie e l’espansione accelerata dell’universo.<ref>{{Cita libro|autore=Steven Weinberg|titolo=Cosmology|url=https://archive.org/details/cosmology0000wein|editore=Oxford University Press|anno=2008|ISBN=9780198526827|pp=[https://archive.org/details/cosmology0000wein/page/n71 50]-85|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://lambda.gsfc.nasa.gov/product/map/dr5/intro.html|titolo=WMAP Mission Overview|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
 
Accanto al ΛCDM, si sono sviluppati modelli alternativi e complementari. I "modelli ciclici" propongono che l’universo attraversi infinite fasi di espansione e contrazione, evitando una [[singolarità]] iniziale; un esempio recente è il modello ciclico di [[Paul Steinhardt]] e [[Neil Turok]], che tenta di superare alcune limitazioni del Big Bang tradizionale.<ref>{{cita news|autore=Paul J. Steinhardt e Neil Turok|titolo=A Cyclic Model of the Universe|rivista=Science|anno=2002|volume=296|pp=1436-1439|url=https://science.sciencemag.org/content/296/5572/1436}}</ref>
:<math> \lim_{R \to 0} d= +\infty </math>
 
La teoria del multiverso rappresenta una prospettiva ancora più speculativa, derivata da alcune interpretazioni della [[meccanica quantistica]] e della cosmologia inflazionaria. Essa postula l’esistenza di molteplici universi, ciascuno con costanti fisiche e condizioni iniziali differenti. Questo scenario è utilizzato per spiegare, ad esempio, l’apparente [[Fine-tuned Universe|fine-tuning]] delle costanti fondamentali nell’universo osservabile.<ref>{{Cita libro|autore=Max Tegmark|titolo=Our Mathematical Universe: My Quest for the Ultimate Nature of Reality|editore=Knopf|anno=2014|ISBN=9780307908131|pp=250-280}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cambridge.org/core/journals/philosophy-of-science/article/multiverse-hypothesis/B3BFFB3D39D17AA47A8C78842A5BD85B|titolo=The Multiverse Hypothesis|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
Ma una densità infinita non può esistere . Ciò comporta l'esistenza di una singolarità cosmologica in cui il raggio dell'universo era nullo. Sotto ipotesi molto più generali , utilizzando la relatività generale i fisici Hawking e Penrose hanno dimostrato che la singolarità R=0 esiste . Per lunghezze inferiori alla lunghezza di Planck bisogna tenere conto della meccanica quantistica, ma tuttora non esiste una teoria della gravità quantistica.
 
Oltre a questi, esistono numerosi altri modelli e teorie in fase di sviluppo o dibattito, tra cui le cosmologie quantistiche, i modelli basati sulla gravità modificata e altre estensioni della relatività generale, che cercano di spiegare fenomeni non ancora completamente compresi come la natura dell’energia oscura e della materia oscura.
== Etimologia, sinonimi e definizioni ==
{{Vedi anche|Cosmo|Natura|Mondo (filosofia){{!}}Mondo nella filosofia}}
Il termine ''universo'' deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''universus'' (tutto, intero) parola composta da ''unus'' (uno) e ''versus'' (volto, avvolto. Part. pass. di ''vertere'').<ref>[http://www.etimo.it Dizionario etimologico online]</ref> La parola latina fu usata spesso da [[Cicerone]] e tardi autori latini con il senso posseduto oggi in [[lingua italiana|italiano]].<ref>Lewis and Short, A Latin Dictionary, Oxford University Press, ISBN 0-19-864201-6, pp. 1933, 1977–1978 (Traduz.).</ref>
 
=== Evoluzione cosmica: dal Big Bang all’espansione accelerata ===
La contrazione poetica ''Unvorsum'', di cui ''universus'' è una variante, fu usata per la prima volta da [[Tito Lucrezio Caro]] nel Libro IV (capoverso 262) del suo ''[[De rerum natura]]'' ("Sulla natura delle cose").<ref name="lewis_short">Lewis, C. T. and Short, S ''A Latin Dictionary'', Oxford University Press, ISBN 0-19-864201-6, pp. 1933, 1977–1978.</ref> Secondo una particolare interpretazione, essa significherebbe "tutto ciò che ruota come uno" o "tutto ciò che viene ruotato da uno". In questo senso, essa può essere considerata come una traduzione da un'antica parola [[Lingua greca antica|greca]] per l'universo, {{lang|grc|περιφορά}}, (''periforá'', "circumambulazione"), originariamente usata per descrivere il percorso del cibo, che veniva servito lungo la "cerchia" dei commensali.<ref>Liddell and Scott, p. 1392.</ref> {{lang|grc|περιφορά}} si riferiva a uno dei primi modelli greci dell'universo, quello delle [[Aristotele#Astronomia|sfere celesti]], che secondo [[Aristotele]] erano messe in moto, per l'appunto, da un unico "essere", il cosiddetto "''Primo Mobile''" o "''Primo Motore''".
L'evoluzione dell'universo inizia con il Big Bang, un evento di estrema densità e temperatura avvenuto circa 13,8 miliardi di anni fa, che ha dato origine allo spazio, al tempo, alla materia e all'energia.<ref>{{Cita libro|autore=Steven Weinberg|titolo=Cosmology|url=https://archive.org/details/cosmology0000wein|editore=Oxford University Press|anno=2008|lingua=en|ISBN=9780198526827|pp=[https://archive.org/details/cosmology0000wein/page/n69 48]-56}}</ref> Subito dopo il Big Bang, l'universo attraversò una fase di rapida espansione chiamata inflazione cosmica, durante la quale le dimensioni dello spazio crebbero esponenzialmente in frazioni di secondo.<ref>{{cita news|autore=Alan Guth|titolo=Inflationary universe: A possible solution to the horizon and flatness problems|editore=Physical Review D|anno=1981|lingua=en|volume=23|pp=347–356|doi=10.1103/PhysRevD.23.347}}</ref>
 
Successivamente, l'universo entrò in un'epoca dominata dalla "radiazione", durante la quale la densità di energia era principalmente sotto forma di fotoni e neutrini. Questo periodo durò fino a circa 47.000 anni dopo il Big Bang, quando la materia cominciò a predominare.<ref>{{Cita libro|autore=Sean Carroll|titolo=Spacetime and Geometry: An Introduction to General Relativity|editore=Addison-Wesley|anno=2004|ISBN=9780201380279|lingua=en|pp=505-510}}</ref>
Un altro termine per "universo" nell'Antica Grecia era {{lang|grc|τὸ πᾶν}} (''tò pán'', vedi [[Il Tutto]], [[Pan (mitologia)]]). Termini correlati erano materia ({{lang|grc|τὸ ὅλον}}, ''tò ólon'', let. "legna") e luogo ({{lang|grc|τὸ κενόν}}, ''tò kenón'').<ref>Liddell and Scott, pp. 1345–1346.</ref><ref>{{Cita libro|autore = Yonge, Charles Duke|anno = 1870|titolo = An English-Greek lexicon|editore = American Bok Company|città = New York|pagine = 567}}</ref> Altri sinonimi per universo tra i filosofi dell'antica Grecia includevano {{lang|grc|κόσμος}} ([[cosmo]]) e {{lang|grc|φύσις}} (significante [[Natura]], e da cui deriva la parola "[[fisica]]").<ref>Liddell and Scott, pp. 985, 1964.</ref> Si ritrovano gli stessi sinonimi tra gli autori latini (''totum'', ''mundus'', ''natura'')<ref>Lewis and Short, pp. 1881–1882, 1175, 1189–1190.</ref> e infine nel linguaggio moderno, ad esempio nelle parole [[lingua tedesca|tedesche]] ''Das All'', ''Weltall'', e ''Natur'', oltre che, naturalmente, in italiano.<ref>OED, pp. 909, 569, 3821–3822, 1900.</ref>
 
Con la "dominanza della materia", si formarono le prime strutture cosmiche, quali galassie e ammassi, grazie all'azione della gravità che aggregò la materia ordinaria e la materia oscura. L'energia oscura iniziò a dominare solo molto più tardi, circa 5 miliardi di anni fa, causando un'accelerazione nell'espansione dell'universo.<ref>{{cita news|autore=Adam Riess et al.|titolo=Observational evidence from supernovae for an accelerating universe and a cosmological constant|rivista=The Astronomical Journal|anno=1998|lingua=en|volume=116|pp=1009–1038|doi=10.1086/300499}}</ref><ref>{{cita news|autore=Perlmutter et al.|titolo=Measurements of Omega and Lambda from 42 High-Redshift Supernovae|rivista=The Astrophysical Journal|anno=1999|lingua=en|volume=517|pp=565–586|doi=10.1086/307221}}</ref>
=== La definizione più ampia: realtà e probabilità ===
La più ampia definizione di universo la si ritrova nel ''[[De divisione naturae]]'' del [[filosofo]] e [[teologia|teologo]] [[Medioevo|medioevale]] [[Giovanni Scoto Eriugena]], che lo definì semplicemente come il tutto: tutto ciò che è creato e tutto ciò che non è creato.
 
Questi quattro principali periodi evolutivi – inflazione, radiazione, materia ed energia oscura – costituiscono la cornice entro cui si inserisce la storia cosmica moderna, modellata dal Modello Cosmologico Standard (ΛCDM).<ref>{{Cita libro|autore=Edward Kolb e Michael Turner|titolo=The Early Universe|editore=Addison-Wesley|anno=1990|lingua=en|pp=100-135}}</ref>
=== Definizione come "Realtà" ===
{{See also|Realtà|Fisica}}
Più comunemente, l'universo viene definito come tutto ciò che esiste. Secondo le nostre attuali conoscenze, esso consiste allora di tre elementi fondamentali: [[spaziotempo]], [[energia]] (che comprende [[quantità di moto]] e [[materia (fisica)|materia]]) e [[legge fisica|leggi fisiche]].
 
L'espansione accelerata osservata è stata confermata da missioni come Planck e WMAP, che hanno misurato con grande precisione la radiazione cosmica di fondo e le fluttuazioni di densità, fondamentali per comprendere l'evoluzione dell'universo e la sua composizione.<ref>{{cita news|autore=Planck Collaboration|titolo=Planck 2018 results. VI. Cosmological parameters|rivista=Astronomy & Astrophysics|anno=2020|volume=641|articolo=A6|doi=10.1051/0004-6361/201833910|lingua=en}}</ref><ref>{{cita news|autore=WMAP Collaboration|titolo=Nine-year Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP) Observations: Final Maps and Results|rivista=Astrophysical Journal Supplement Series|anno=2013|volume=208|articolo=20|doi=10.1088/0067-0049/208/2/20|lingua=en}}</ref>
=== Definizione dell'universo come spazio-tempo [[spazio connesso|connesso]] ===
{{See also|Multiverso#Teoria delle "bolle"{{!}}Teoria delle "bolle"}}
È possibile concepire degli spazio-tempi disconnessi, esistenti ma incapaci di interagire l'uno con l'altro. Una metafora facilmente visualizzabile di ciò è un gruppo di bolle di sapone separate. Gli osservatori vivono su una "bolla" e non possono interagire con quelli eventualmente presenti sulle altre bolle di sapone, nemmeno in linea di principio. Secondo una terminologia comune, ciascuna "bolla" di spaziotempo è un universo, mentre il nostro particolare [[spaziotempo]] viene indicato come l'"Universo", allo stesso modo del fatto che indichiamo la nostra [[satellite naturale|luna]] come ''la'' "[[Luna]]". L'insieme di tutti gli spaziotempi viene chiamato [[multiverso]]<ref name="EllisKS03">{{Cita pubblicazione
|cognome = Ellis|nome = George F.R.
|linkautore = George Francis Rayner Ellis
|coautori = U. Kirchner, W.R. Stoeger
|titolo = Multiverses and physical cosmology
|rivista = Monthly Notices of the Royal Astronomical Society
|volume = 347|numero = 3|pagine = 921–936
|anno = 2004
|arxiv = astro-ph/0305292
|doi =10.1111/j.1365-2966.2004.07261.x
| bibcode=2004MNRAS.347..921E
}}</ref>. In linea di principio, gli altri universi disconnessi dal nostro possono avere differenti [[dimensione|dimensionalità]] e [[topologia|topologie]] [[spaziotempo|spazio-temporali]], forme differenti di [[materia (fisica)|materia]] ed [[energia]], oltreché diverse [[legge fisica|leggi]] e [[Costante fisica|costanti fisiche]], sebbene queste siano attualmente solo delle speculazioni.
 
==== Big Bang ====
=== La definizione più ristretta: l'universo come realtà osservabile ===
[[File:HubbleUltraDeepFieldwithScaleComparison.jpg|thumb|upright=1.3|Quest'immagine ad alta risoluzione del [[Campo ultra profondo di Hubble]] mostra una gamma diversificata di galassie, ciascuna composta da miliardi di stelle. L'area equivalente di cielo che l'immagine occupa è visualizzata come una casella rossa nell'angolo in basso a sinistra. Le galassie più piccole, le più rosse, circa 100, sono alcune delle galassie più distanti che siano mai state riprese da un telescopio ottico.]]
{{See also|Universo osservabile}}
Secondo una definizione ancora più restrittiva, l'universo è tutto ciò che si trova nel nostro spazio-tempo connesso che può avere una ''chance'' di interagire con noi e viceversa. Secondo la teoria della [[Relatività generale]], alcune regioni dello [[spazio (fisica)|spazio]] non interagiranno mai con noi in tutta la durata dell'universo, a causa della sua [[Big_bang#La_legge_di_Hubble_e_l.27espansione_dello_spazio|espansione]] e della finitezza della [[velocità della luce]]. Per esempio, i radio messaggi emessi dalla Terra non raggiungeranno mai alcune regioni dello spazio nemmeno se l'universo durasse in eterno; infatti {{citazione necessaria|lo spazio si espande a velocità maggiori di quella della luce}}. Vale la pena di sottolineare che quelle regioni remote dello spazio vengono prese come esistenti ed essere parte della realtà tanto quanto noi; eppure, non saremo mai in grado di interagire con loro. La regione spaziale nella quale possiamo influire ed essere influenzati viene denotata come [[universo osservabile]]. Strettamente parlando, l'universo osservabile dipende dalla posizione dell'osservatore. Viaggiando, un osservatore può entrare in contatto con una regione di spazio-tempo più grande che se rimanesse fermo, dunque il suo universo osservabile sarà più grande se viaggia. Tuttavia, nemmeno il più rapido dei viaggiatori potrebbe essere capace di interagire con tutto lo spazio. In genere, per universo osservabile si intende l'universo osservabile dal nostro punto di vista nella Via Lattea.
 
Secondo il modello scientifico prevalente dell'universo, il modello del Big Bang, l'universo si è espanso da una fase estremamente calda e densa chiamata [[era di Planck]], in cui era concentrata tutta la materia e l'energia dell'universo osservabile. Dall'epoca di Planck, l'universo si è [[espansione metrica dello spazio|espanso]] fino alla sua forma attuale, forse con un breve periodo (meno di [[notazione scientifica|10<sup>-32</sup>]] secondi) di [[inflazione (cosmologia)|inflazione cosmica]].
== Storia della sua osservazione ==
{{vedi anche|Cosmologia (astronomia){{!}}Cosmologia}}
Nel corso della storia registrata, diverse [[cosmologia|cosmologie]] e [[cosmogonia|cosmogonie]] sono state proposte per spiegare le osservazioni sull'universo. I primi modelli quantitativi, [[geocentrismo|geocentrici]], sono stati sviluppati dai filosofi dell'Antica [[Grecia]]. Nel corso dei secoli, osservazioni più precise e teorie migliori sulla [[gravità]] hanno portato al [[sistema eliocentrico|modello eliocentrico]] di [[Niccolò Copernico]] e al modello del [[sistema solare]] di [[Isaac Newton]], rispettivamente. Ulteriori miglioramenti nel campo dell'astronomia hanno portato a comprendere come il Sistema Solare sia incorporato in una [[galassia]] composta da miliardi di stelle, la [[Via Lattea]], e che esistono altre galassie al di fuori di essa. Attenti studi sulla distribuzione di queste galassie e sulla loro [[spettro atomico|riga spettrale]] hanno portato a gran parte della [[cosmologia|cosmologia moderna]]. La scoperta dello [[spostamento verso il rosso]] e della [[radiazione cosmica di fondo]] hanno rivelato che l'universo si sta espandendo e che apparentemente ha avuto un inizio.
 
Diverse misurazioni sperimentali indipendenti supportano questa teoria di espansione metrica dello spazio e, più in generale, la teoria del Big Bang. Osservazioni recenti indicano come questa espansione stia accelerando a causa dell'energia oscura, e come la maggior parte della materia nell'universo potrebbe essere in una forma non rilevabile dagli strumenti attuali, e quindi non conteggiata nei modelli dell'universo, ostacolando le nostre previsioni sul destino ultimo dell'universo.<ref>''Universe'', ed. [[Martin Rees]], pp. 54–55, [[Dorling Kindersley]] Publishing, New York 2005, ISBN 978-0-7566-1364-8</ref> Questa forma di materia è stata denominata materia oscura.<ref>In contrasto con l'[[energia oscura]], che crea espansione (in termini tecnici è dotata di "pressione negativa"), la [[materia oscura]] conduce all'"aggregazione" attraverso la gravitazione.</ref>
[[File:HubbleUltraDeepFieldwithScaleComparison.jpg|thumb|right|290px|Questa immagine ad alta risoluzione del [[Campo ultra profondo di Hubble]] mostra una gamma diversificata di [[Galassia|galassie]], ciascuna composta da miliardi di [[stella|stelle]]. L'area equivalente di cielo che l'immagine occupa viene visualizzata come una casella rossa nell'angolo in basso a sinistra. Le galassie più piccole, le più rosse, circa 100, sono alcune delle galassie più distanti che siano mai state riprese da un telescopio ottico.]]
 
Il 21 marzo 2013 la guida dei team europei di ricerca riguardanti la sonda Planck ha pubblicato la più recente mappa della radiazione cosmica di fondo del cielo.<ref name=planck /><ref name="NASA-20130321">{{Cita web|cognome=Clavin |nome=Whitney |cognome2=Harrington |nome2=J.D. |titolo=Planck Mission Brings Universe Into Sharp Focus |url=http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2013-109&rn=news.xml&rst=3739 |data=21 marzo 2013|sito=[[NASA]] |accesso=21 marzo 2013}}</ref><ref name="NYT-20130321">{{Cita news |cognome=Overbye|nome=Dennis |titolo=An Infant Universe, Born Before We Knew|url=http://www.nytimes.com/2013/03/22/science/space/planck-satellite-shows-image-of-infant-universe.html|data=21 marzo 2013 |pubblicazione=[[The New York Times]] |accesso=21 marzo 2013}}</ref><ref name="NYT-20130321g">{{Cita web |titolo=Mapping the Early Universe |url=http://www.nytimes.com/interactive/2013/03/21/science/space/0321-universe.html |data=21 marzo 2013 |sito=[[The New York Times]] |accesso=23 marzo 2013}}</ref><ref name="NBC-20130321">{{Cita web |cognome=Boyle |nome=Alan |titolo=Planck probe's cosmic 'baby picture' revises universe's vital statistics |url=http://cosmiclog.nbcnews.com/_news/2013/03/21/17397298-planck-probes-cosmic-baby-picture-revises-universes-vital-statistics |data=21 marzo 2013 |sito=[[NBC News]] |accesso=21 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130323235242/http://cosmiclog.nbcnews.com/_news/2013/03/21/17397298-planck-probes-cosmic-baby-picture-revises-universes-vital-statistics |urlmorto=sì }}</ref> La mappa suggerisce che l'universo sia un po' più vecchio di quanto si credesse. Secondo la mappa, sottili fluttuazioni di temperatura sono state impresse sul cielo profondo quando il cosmo aveva circa 370.000 anni. Tali fluttuazioni riflettono increspature sorte già nei primi 10<sup>−30</sup> secondi. A quanto pare, queste increspature hanno dato luogo alla presente vasta [[struttura a grande scala dell'universo|struttura]] di [[superammasso di galassie|superammassi di galassie]] e materia oscura. Secondo il team di Planck, l'universo ha circa 13,798 [[Incertezza di misura|±]] 0,037 miliardi di anni di età,<ref name="planck_overview">{{Cita pubblicazione|titolo=Planck 2013 results. I. Overview of products and scientific results |url=https://archive.org/details/arxiv-1303.5062 |rivista=Astronomy & Astrophysics ''(submitted)'' http://arxiv.org/abs/1303.5062|nome=P. A. R. |cognome=Ade |nome2=N. |cognome2=Aghanim |nome3=C. |cognome3=Armitage-Caplan |cognome4=''et al''. (Planck Collaboration) |data=20 marzo 2013}}</ref> ed è costituito per il 4,9% di materia ordinaria, per il 26,8% di materia oscura e per il 68,3% da energia oscura. Inoltre, la [[costante di Hubble]] è stata misurata in 67,80 ± 0,77 (km/s)/Mpc.<ref name=planck /><ref name="NASA-20130321" /><ref name="NYT-20130321" /><ref name="NBC-20130321" /><ref name="planck_overview" />
Secondo il modello scientifico prevalente dell'universo, conosciuto come modello del [[Big Bang]], l'universo si è espanso da una fase estremamente calda e densa chiamata [[epoca di Planck]], in cui era concentrata tutta la materia e l'energia dell'[[universo osservabile]]. Dall'epoca di Planck, l'universo si è [[espansione metrica dello spazio|espanso]] fino alla sua forma attuale, forse con un breve periodo (meno di [[notazione scientifica|10 <sup>-32</sup>]] secondi) di [[inflazione cosmica]].
 
Le interpretazioni precedenti delle osservazioni astronomiche avevano indicato come l'età dell'universo fosse di 13,772 ± 0,059 miliardi di anni,<ref name="arXiv-20121220">{{Cita pubblicazione |cognome=Bennett |nome=C.L. |cognome2=Larson |nome2=L.|cognome3=Weiland |nome3=J.L. |cognome4=Jarosk |nome4= N. |cognome5=Hinshaw |nome5=N. |cognome6=Odegard|nome6=N. |cognome7=Smith |nome7=K.M. |cognome8=Hill |nome8=R.S. |cognome9=Gold |nome9=B. |cognome114 = Spergel |nome14 = D.N. |cognome15 = Wollack |nome15 = E.|cognome16 = Dunkley |nome16 = J. |cognome17 = Kogut |nome17 = A. |cognome18 = Limon |nome18 = M. |cognome19 = Meyer|nome19 = S.S. |cognome20 = Tucker |nome20 = G.S. |cognome21 = Wright |nome21 = E.L. |titolo=Nine-Year Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP) Observations: Final Maps and Results|url=http://arxiv.org/abs/1212.5225 |data=20 dicembre 2012|accesso=1º gennaio 2013}}</ref> (mentre il disaccoppiamento della luce e della materia, si veda [[CMBR]], avvenne 380.000 anni dopo il Big Bang), e che il diametro dell'universo osservabile è di minimo 93 miliardi di anni luce.<ref name=ly93>{{Cita web|autore1 = Charles Lineweaver|autore2 = Davis, Tamara M. |anno = 2005|url = http://www.sciam.com/article.cfm?id=misconceptions-about-the-2005-03&page=5|titolo = Misconceptions about the Big Bang|editore = Scientific American|accesso=6 novembre 2008}}</ref> Secondo la relatività generale, lo spazio può espandersi con velocità maggiore di quella della luce, ma possiamo vederne solo una piccola porzione a causa delle limitazioni imposte dalla velocità della luce stessa. Dato che non è possibile effettuare osservazioni oltrepassando i limiti imposti dalla velocità della luce (e, in generale, di ogni radiazione elettromagnetica), non è possibile stabilire se le dimensioni dell'universo siano finite o infinite.
Diverse misurazioni sperimentali indipendenti supportano questa teoria di [[espansione metrica dello spazio]] e, più in generale, la teoria del Big Bang. Osservazioni recenti indicano che questa espansione sta accelerando a causa della [[energia oscura]], e che la maggior parte della materia nell'universo potrebbe essere in una forma che non può essere rilevata dagli strumenti attuali, e che quindi non viene conteggiata nei modelli attuali dell'universo. Questa forma di materia è stata denominato [[materia oscura]]<ref>In contrasto con l'[[energia oscura]], che crea espansione (in termini tecnici è dotata di "pressione negativa"), la [[materia oscura]] conduce all'"aggregazione" attraverso la gravitazione.</ref>. L'imprecisione delle osservazioni attuali ha ostacolato le previsioni sul [[destino ultimo dell'universo]].
 
===== L'uso della teoria della Relatività generale =====
Le interpretazioni attuali delle [[universo osservabile|osservazioni astronomiche]] indicano che l'[[età dell'universo]] è di 13,75 ± 0,17 miliardi di anni<ref name="marshallaugerhilbertblandford">{{Cita pubblicazione|cognome=Suyu|nome=S. H.|last2=Marshall|first2=P. J.|last3=Auger|first3=M. W.|last4=Hilbert|first4=S.|last5=Blandford|first5=R. D.|last6=Koopmans|first6=L. V. E.|last7=Fassnacht|first7=C. D.|last8=Treu|first8=T.|titolo=Dissecting the gravitational lens B1608+656. II. Misure di precisione della costante di Hubble, curvatura spaziale, e l'equazione di stato dell'energia oscura|rivista=The Astrophysical Journal|volume=711|pagine=201–221|anno=2010|doi=10.1088/0004-637X/711/1/201|bibcode=2010ApJ...711..201S}}</ref> (mentre il disaccoppiamento della luce e della materia, si veda [[CMBR]], avvenne già 380.000 anni dopo il Big Bang), e che il diametro dell'[[universo osservabile]] è di minimo 93 miliardi di [[anno luce|anni luce]]<ref name=ly93>{{Cita web|cognome = Lineweaver|nome = Charles|coautori = Davis, Tamara M. |anno = 2005|url = http://www.sciam.com/article.cfm?id=misconceptions-about-the-2005-03&page=5|titolo = Misconceptions about the Big Bang|editore = Scientific American|accesso = 2008-11-06}}</ref>. Secondo la [[relatività generale]], lo spazio può espandersi con velocità maggiore di quella della luce, anche se possiamo vedere solamente una piccola porzione dell'universo a causa delle limitazione imposte dalla velocità della luce stessa. Finché non potremmo osservare oltre i limiti imposti dalla luce (o, in generale, da ogni radiazione elettromagnetica), non si può stabilire se le dimensioni dell'universo siano finite o infinite.
 
== Modelli storici ==
Storicamente, diverse cosmologie e cosmogonie si sono basate su narrazioni degli eventi fra antiche divinità ma le prime teorie di un universo impersonale governato da leggi fisiche risalgono agli antichi greci e indiani. Nei secoli, nuove invenzioni di strumenti per l'osservazione e scoperte nel campo dei moti dei corpi e della gravitazione portarono ad una sempre più accurata descrizione dell'universo. L'era moderna della cosmologia ebbe inizio nel [[1915]] con la [[Relatività generale|teoria della relatività generale]] di [[Albert Einstein|Einstein]], che rese possibile fare ipotesi quantitative sull'origine, l'evoluzione e la conclusione dell'intero universo. La più moderna ed accettata teoria sulla cosmologia si basa sulla relatività generale e, più nello specifico, sull'ipotesi del [[Big Bang]]; tuttavia, misurazione ancora più attente sono necessarie per determinare quale ipotesi è corretta.
 
=== Creazione ===
{{Vedi anche|Creazione (teologia){{!}}Creazione}}
Molte culture hanno storie che descrivono l'origine del mondo, le quali possono essere raggruppate sommariamente in una tipologia comune. In una di queste storie, il mondo è nato da un [[uovo cosmico]]; tra queste storie vi sono il poema epico [[Finlandia|finlandese]] ''[[Kalevala]]'', la storia [[Cina|cinese]] di [[Pangu]] e l'indiano [[Brahmanda Purana]]. La creazione viene provocata da una singola entità la quale emanava o produceva qualcosa da essa stessa, come nel [[Buddhismo tibetano]] ([[Adi-Buddha]]) o come narrato per [[Gaia]] (Madre Terra), per il mito [[Mitologia azteca|azteco]] di [[Coatlicue]], per la divinità [[Religione egizia|egiziana]] [[Atum]] e nella [[Genesi]]. In altri tipi di storie, il mondo viene creato dall'unione di una divinità maschile e di una femminile, come nella narrazione mitologica [[Māori]] di [[Rangi e Papa]]. In altre storie ancora, l'universo è creato dalla lavorazione di "materiale" preesistente, come per la narrazione epica [[Babilonia|babilonese]] [[Enûma Eliš]], per quella [[Mitologia norrena|norrena]] del gigante [[Ymir]] e per [[Izanagi]] e [[Izanami]] nella [[mitologia giapponese]], o da dei principi fondamentali, come [[Brahman]] e [[Prakṛti]] o come lo [[Yin e yang|yin e lo yang]] del [[Tao]].
 
=== Modelli filosofici ===
{{Vedi anche|Presocratici|Fisica (Aristotele){{!}}Fisica aristotelica|Cosmologia induista|Tempo}}
Dal VI secolo prima di Cristo, i [[Presocratici]] svilupparono il primo modello filosofico conosciuto dell'universo. Gli antichi filosofi greci notarono che l'apparenza poteva ingannare e che doveva essere compresa per delineare la realtà dietro l'apparenza stessa. In particolare, notarono che l'abilità delle cose di mutare forme (come il ghiaccio, in acqua e poi in vapore) e diversi filosofi proposero che tutti gli apparentemente differenti materiali del mondo sono forme diverse di un singolo materiale primordiale, chiamato [[Arché]]. Il primo a pensare ciò fu [[Talete]], il quale affermò che questo materiale era l'[[Acqua (elemento)|acqua]]. Uno studente di Talete, [[Anassimandro]], propose che ogni cosa provenisse dall'illimitato [[Ápeiron]]. [[Anassimene di Mileto]], invece, propose l'[[Aria (elemento)|aria]] come Arché, a causa delle sue qualità percepite attrattive e repulsive che le permetteva di condensarsi e dissociarsi in forme differenti. [[Anassagora]], propose il principio dell'[[intelletto cosmico]] mentre [[Eraclito]] affermò che l'Arché fosse il [[Fuoco (elemento)|fuoco]] (e parlò anche di [[Logos]]). [[Empedocle]] propose quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco, dando vita così ad una credenza molto popolare. Come [[Pitagora]], [[Platone]] credeva che tutte le cose erano composte da [[Numero|numeri]], trasformando gli elementi di Empedocle in "[[Solido platonico|solidi]]". [[Democrito]], e altri filosofi successivi - tra cui [[Leucippo (filosofo)|Leucippo]] -, propose che l'universo fosse composto da elementi invisibili, gli [[Atomo|atomi]], i quali si muovono all'interno del [[Vuoto (astronomia)|vuoto]]. [[Aristotele]] invece non credeva che fosse possibile perché l'aria, come l'acqua, generava una [[Resistenza fluidodinamica|resistenza al moto]]. L'aria infatti si precipita a riempire un vuoto e, facendo ciò, il suo moto è indefinitivamente veloce e privo di resistenze.
Anche se Eraclito parla di cambiamenti eterni, [[Parmenide]], suo quasi contemporaneo, dà un radicale suggerimento, affermando che tutti i cambiamenti sono un'illusione e che la vera realtà è eternamente immutata e di una natura singola. Parmenide chiama questa realtà "[[Parmenide#L'Essere|Essere]]". La teoria di Parmenide sembrò implausibile a molti Greci ma un suo studente, [[Zenone di Elea]] sostenne questa teoria con diversi e famosi paradossi, i [[Paradossi di Zenone]]. [[Aristotele]] rispose a questi paradossi, sviluppando la nozione di una potenziale infinità numerabile, come l'infinitamente divisibile continuum. Diversamente dall'eterno e immutabile ciclo del tempo, egli credeva che il mondo fosse delimitato da sfere celesti e che questa magnitudine fosse solo finitamente moltiplicativa.
 
Il [[Filosofia indiana|filosofi indiana]] Kanada, fondatore della scuola [[Vaisheshika]], sviluppò una teoria di [[atomismo]] e propose la [[luce]] e il [[calore]] come varietà della stessa sostanza.<ref>{{en}} [[Will Durant]], ''Our Oriental Heritage'':
{{quote|"Two systems of Hindu thought propound physical theories suggestively similar to those of [[Ancient Greece|Greece]]. Kanada, founder of the Vaisheshika philosophy, held that the world was composed of atoms as many in kind as the various elements. The [[Jainism|Jains]] more nearly approximated to [[Democritus]] by teaching that all atoms were of the same kind, producing different effects by diverse modes of combinations. Kanada believed light and heat to be varieties of the same substance; [[Udayana]] taught that all heat comes from the sun; and [[Vācaspati Miśra|Vachaspati]], like Newton, interpreted light as composed of minute particles emitted by substances and striking the eye."}}</ref>
 
Nel V secolo dopo Cristo, il filosofo buddhista [[Dignāga]] affermò che l'atomo è un punto adimensionale fatto di energia. Negò quindi l'esistenza di una sostanza materiale e affermò che il movimento consisteva in flash momentanei di un flusso di energia.<ref>Stcherbatsky, F. Th. (1930, 1962), ''Buddhist Logic'', Volume 1, p. 19, Dover, New York:
{{quote|"The Buddhists denied the existence of substantial matter altogether. Movement consists for them of moments, it is a staccato movement, momentary flashes of a stream of energy... "Everything is evanescent“,... says the Buddhist, because there is no stuff... Both systems <nowiki>[</nowiki>[[Samkhya|Sānkhya]], and later Indian Buddhism] share in common a tendency to push the analysis of Existence up to its minutest, last elements which are imagined as absolute qualities, or things possessing only one unique quality. They are called “qualities” (guna-dharma) in both systems in the sense of absolute qualities, a kind of atomic, or intra-atomic, energies of which the empirical things are composed. Both systems, therefore, agree in denying the objective reality of the categories of Substance and Quality,... and of the relation of Inference uniting them. There is in Sānkhya philosophy no separate existence of qualities. What we call quality is but a particular manifestation of a subtle entity. To every new unit of quality corresponds a subtle quantum of matter which is called guna “quality”, but represents a subtle substantive entity. The same applies to early Buddhism where all qualities are substantive... or, more precisely, dynamic entities, although they are also called dharmas ('qualities')."}}</ref>
 
La teoria del [[finitismo temporale]] si ispirò alla dottrina della Creazione tipica delle tre [[religioni abramitiche]]: [[giudaismo]], [[cristianesimo]] e [[islamismo]]. Il [[Filosofia cristiana|filosofo cristiano]] [[Giovanni Filopono]] presentò un'argomentazione filosofica contro la nozione greca di un infinito passato ed un infinito futuro. L'argomentazione contro il passato fu usata dal [[Filosofia islamica|filosofo islamico]] [[al-Kindi]], dal [[Filosofia ebraica|filosofo ebraico]] [[Saadya Gaon]] e il [[Kalam|teologo islamico]] [[Al-Ghazali]]. Facendosi prestare la "fisica" e la "metafisica" aristoteliche, idearono due argomentazioni logiche contro l'infinitezza del passato, la prima delle quali "argomenta dell'impossibilità dell'esistenza di un infinito attuale", che afferma:<ref name=Craig>{{Cita pubblicazione|titolo=Whitrow and Popper on the Impossibility of an Infinite Past|nome=William Lane|cognome=Craig|rivista=The British Journal for the Philosophy of Science|volume=30|numero=2|data=June 1979|pagine=165–170 (165–6)|doi=10.1093/bjps/30.2.165}}</ref>
 
:"Un infinito attuale non può esistere."
:"Un infinito regresso temporale di eventi è un infinito attuale."
:<math>\Rightarrow</math> "Un infinito regresso temporale di eventi non può esistere."
 
La seconda argomentazione era che "argomenta dell'impossibilità di completare un infinito attuale con un'adduzione successiva":<ref name=Craig/>
 
:"Un infinito attuale non può essere completato da una successiva aggiunta."
:"Le serie temporali dei passati esempi è stata completata da aggiunte successive."
:<math>\Rightarrow</math> "Le serie temporali dei passati eventi non può essere un infinito attuale."
 
Entrambi le argomentazioni furono adottate dai filosofi e teologi cristiani e la seconda argomentazione, in particolare, divenne molto famosa dopo che essa fu adottata da [[Immanuel Kant]] nelle sue famose tesi della prima [[antinomia]] sul [[tempo]].<ref name=Craig/>
 
=== Modelli astronomici ===
{{vedi anche|Storia dell'astronomia}}
[[File:Aristarchus working.jpg|thumb|right|Calcoli di [[Aristarco]] su relativamente da sinistra Sole, Terra e Luna, da una copia greca del X secolo d.C.]]
Modelli astronomici dell'universo furono proposti, poco dopo che l'[[astronomia]] si sviluppasse, dagli [[Astronomia babilonese|astronomi babilonesi]] che vedevano l'universo come un [[Terra piatta|disco piatto]] posato su un oceano; tale idea fu la premessa per le mappe di [[Anassimandro]] ed [[Ecateo di Mileto]].
 
In seguito, i filosofi greci, osservando i moti dei corpi celesti, si concentrarono su modelli di universo sviluppati molto più profondamente su prove empiriche. Il primo modello coerente fu proposto da [[Eudosso di Cnido]]. Secondo l'interpretazione fisica di Aristotele del modello, le sfere celesti ruotano con moto uniforme eternamente attorno ad una Terra immobile mentre gli [[Elementi (filosofia)|elementi classici]] sono contenuti interamente nella sfera terrestre. Questo modello fu rifinito da [[Callippo di Cizico]] e il modello delle sfere concentriche fu abbandonato, raggiungendo la quasi totale adesione degli astronomi dopo le osservazioni astronomiche di [[Claudio Tolomeo]]. Il successo di questo modello è largamente dovuto alla matematica: ogni funzione (come la posizione di un pianeta) può essere decomposta in una serie di di funzioni circolari (le [[serie di Fourier]]). Altri filosofi greci, come il [[Scuola pitagorica|pitagorico]] [[Filolao]] affermò che al centro dell'universo vi era un "fuoco centrale" attorno cui la Terra, il Sole, la Luna e gli altri pianeti rivoluzionano in un moto uniforme circolare.<ref>Boyer, C. ''A History of Mathematics.'' Wiley, p. 54.</ref> L'[[Astronomia greca|astronomo greco]] [[Aristarco di Samo]] fu il primo a proporre un modello [[Sistema eliocentrico|eliocentrico]]. Anche se il testo originale è stato perso, un riferimento in un testo di Archimede descrive la teoria eliocentrica di Aristarco. [[Archimede]] scrive:
 
{{q|Tu Re Gelone sei consapevole che l<nowiki>'</nowiki>'universo' è il nome dato dalla maggior parte degli astronomi alla sfera al cui centro è la Terra, mentre il suo raggio è uguale alla linea che congiunge il centro del Sole dal centro della Terra. Questo è il punto in comune come hai potuto udire dagli astronomi. Tuttavia Aristarco ha messo in evidenza un testo che consiste in certe ipotesi, in cui appare, come una conseguenza delle ipotesi fatte, che l'universo è molte volte più grande dell<nowiki>'</nowiki>'universo' appena menzionato. Le sue ipotesi dicono che le stelle fisse e il Sole rimangono immobili, che la Terra rivoluziona attorno al Sole sulla circonferenza di un cerchio, il Sole disteso nel mezzo dell'orbita, e che la sfera delle stelle fisse, situate circa nello stesso centro come il Sole, è così grande che il cerchio, nel quale lui suppone sia la Terra per ruotare, supporti una specie di proporzione rispetto alla distanza delle stelle fisse, come il centro delle sfere di supporto rispetto alla sua superficie.}}
 
Aristarco quindi credeva che le stelle fossero molto distanti e vedeva questa lontananza come la ragione per cui non vi era un errore di parallasse visibile, il quale è un movimento osservato delle stelle relativo ad ognuna lungo il movimento della Terra attorno al Sole. Le stelle sono infatti molto più distanti rispetto a quanto presunto nei tempi antichi ed è ciò la causa dell fatto che l'errore di parallasse era visibile solo con il telescopio. Il modello geocentrico, consistente anche del parallasse planetario, fu ritenuto essere una spiegazione della non osservabilità del fenomeno del parallasse stellare. Il rifiuto di una visione eliocentrica fu apparentemente abbastanza forte, come il seguente passaggio di Plutarco suggerisce:
{{q|[[Cleante]] [un contemporaneo di Aristarco e capo degli Stoici] pensava fosse dovere dei greci accusare Aristarco di Samo di empietà per aver messo in moto la Salute dell'universo, [...] supponendo che il cielo rimanga immobile e che la Terra rivoluzioni in un circolo obliquo, mentre ruotava, allo stesso tempo, attorno al suo stesso asse.}}
 
L'unico astronomo conosciuto dell'antichità che abbia supportato il modello eliocentrico di Aristarco fu [[Seleuco di Seleucia]], un [[Astronomia greca|astronomo greco]] che visse un secolo dopo Aristarco stesso.<ref>{{Cita pubblicazione|linkautore=Otto E. Neugebauer|autore=Neugebauer, Otto E. |anno=1945|titolo=The History of Ancient Astronomy Problems and Methods|rivista=Journal of Near Eastern Studies|volume=4|numero=1|pagine= 1–38|quote=the [[Chaldaea]]n Seleucus from Seleucia|jstor=595168|doi=10.1086/370729}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|linkautore=George Sarton|anno=1955|autore=Sarton, George |titolo=Chaldaean Astronomy of the Last Three Centuries B. C|jstor=595168|rivista=Journal of the American Oriental Society|volume=75|numero=3|pagine= 166–173 (169)|quote=the heliocentrical astronomy invented by Aristarchos of Samos and still defended a century later by Seleucos the [[Babylonia]]n|doi=10.2307/595168}}</ref><ref>William P. D. Wightman (1951, 1953), ''The Growth of Scientific Ideas'', Yale University Press p. 38, where Wightman calls him [[Seleucus of Seleucia|Seleukos]] the [[Chaldea]]n.</ref> Secondo [[Plutarco]], Seleuco fu il primo a dare prova della correttezza del sistema eliocentrico attraverso il [[Ragione|ragionamento]] ma non si ha conoscenza di quali argomentazioni abbia usato. Tali argomenti a favore della teoria eliocentrica furono probabilmente legati al fenomeno delle [[Marea|maree]].<ref>[[Lucio Russo]], ''Flussi e riflussi'', Feltrinelli, Milano, 2003, ISBN 88-07-10349-4.</ref> Secondo [[Strabone]], Seleuco fu il primo ad affermare che le maree sono dovute all'attrazione della Luna e che la loro altezza dipende dalla posizione della Luna rispetto al Sole.<ref>Bartel, p. 527</ref> In alternativa, avrebbe potuto provare la teoria eliocentrica determinando la costante di un modello [[Geometria|geometrico]] della teoria eliocentrica e sviluppando metodi per determinare le posizioni planetarie usando questo modello, come ciò che avrebbe fatto in seguito Corpernico nel XVI secolo.<ref>Bartel, pp. 527–9</ref> Durante il [[Medioevo]], il modello eliocentrico poteva essere proposto solo dall'[[Astronomia indiana|astronomo indiano]] [[Aryabhata]]<ref>Bartel, pp. 529–34</ref> e dai [[Astronomia islamica|persiani]] [[Abu Ma'shar al-Balkhi]]<ref>Bartel, pp. 534–7</ref> e [[Al-Sijzi]].<ref name=Nasr>{{Cita libro |cognome=Nasr |nome=Seyyed H. |wkautore=Hossein Nasr |data=1st edition in 1964, 2nd edition in 1993 |titolo=An Introduction to Islamic Cosmological Doctrines |edizione=2nd |editore=1st edition by [[Harvard University Press]], 2nd edition by [[State University of New York Press]] |id=ISBN 0-7914-1515-5 |pagine=135–6}}</ref>
 
[[File:ThomasDiggesmap.JPG|thumb|left|[[Teoria copernicana|Modello dell'universo copernicano]] di [[Thomas Digges]], disegnato nel 1576, con un miglioramento ovvero le stelle non sono confinate in sfere ma disseminate uniformemente per tutto lo spazio circostante i pianeti.]]
 
Il modello aristotelico fu accettato nel [[Civiltà occidentale|mondo occidentale]] per circa due millenni, finché Copernico non ravvivò la teoria di Aristarco che i dati astronomici potevano essere spiegati più plausibilmente se la [[Terra]] ruotava attorno al proprio asse e se il [[Sole]] fosse posizionato al centro dell'universo.
 
{{quote|Nel centro vi è il Sole. Per chi avrebbe posto questa lampada di un bellissimo tempio in un altro o migliore posto di questo dal quale può illuminare tutto allo stesso tempo?|Nicola Copernico Capitolo 10, Libro 1, ''De Revolutionibus Orbium Coelestrum'' (1543)}}
 
Come fa notare Copernico stesso, l'idea che la Terra ruoti era molto antica, databile almeno fin da [[Filolao]] (ca. [[450 a.C.]]), [[Eraclide Pontico]] (ca. [[350 a.C.]]) ed [[Ecfanto di Siracusa]]. Circa un secolo prima di Copernico, uno studioso cristiano, [[Nicola Cusano]], aveva anch'esso proposto che la Terra ruotava attorno al proprio asse nel suo stesso testo, ''La Dotta Ignoranza'' ([[1440]]).<ref>Misner, Thorne and Wheeler (1973), p. 754.</ref> Anche Aryabhata ([[476]] - [[550]]), [[Brahmagupta]] ([[598]] - [[668]]), [[Abu Ma'shar al-Balkhi]] e [[Al-Sijzi]] avevano presunto che la Terra ruotasse attorno al proprio asse.{{Citazione necessaria}} La prima [[Ricerca empirica|prova empirica]] della rotazione della Terra, ottenuta osservando le [[Cometa|comete]], fu data da [[Nasīr al-Dīn al-Tūsī]] ([[1201]] - [[1274]]) e da [[Ali Qushji]] ([[1403]] - [[1474]]).{{Citazione necessaria}}
 
[[File:Libr0309.jpg|thumb|[[Giovanni Keplero]] pubblicò le ''[[Tavole rudolfine]]'' contenente un catalogo di stelle e tavole planetarie realizzate usando le misurazioni di [[Tycho Brahe]].]]
 
Questa cosmologia era accettata da [[Isaac Newton]], [[Christiaan Huygens]] e altri scienziati.<ref name = "Misner-p755">Misner, Thorne, and Wheeler (1973), p. 755–756.</ref> Edmund Halley ([[1720]])<ref>Misner, Thorne, and Wheeler (1973), p. 756.</ref> e [[Jean-Philippe de Cheseaux]] ([[1744]])<ref>{{en}}{{Cita libro|autore = de Cheseaux JPL|anno = 1744|titolo = Traité de la Comète|editore = Lausanne|pagine = 223ff|wkautore = Jean-Philippe de Cheseaux}}. Riportato come nell'Appendice II ne {{en}}{{Cita libro|autore = Dickson FP|anno = 1969|titolo = The Bowl of Night: The Physical Universe and Scientific Thought|editore = M.I.T. Press|città = Cambridge, MA|id=ISBN 978-0-262-54003-2}}</ref> notarono, indipendentemente, che il presupposto di uno spazio infinito e saturo, uniforme con le stelle, avrebbe portato alla conclusione che il cielo notturno sarebbe dovuto essere luminoso come quello durante il dì; questa analisi divenne nota, nel [[XIX secolo]] come il [[Paradosso di Olbers]].<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|autore = Olbers HWM|anno = 1826|titolo = Unknown title|rivista = Bode's Jahrbuch|volume = 111|linkautore = Heinrich Wilhelm Matthäus Olbers}}. Riportato nell'Appendice I ne {{en}}{{Cita libro|autore = Dickson FP|anno = 1969|titolo = The Bowl of Night: The Physical Universe and Scientific Thought|editore = M.I.T. Press|città = Cambridge, MA|id=ISBN 978-0-262-54003-2}}</ref> Newton credeva che uno spazio infinito uniformemente saturo con la materia avrebbe causato infinite forze ed infinita stabilità che avrebbe portato la materia a condensarsi verso l'interno a causa della sua stessa gravità.<ref name = "Misner-p755"/> Questa instabilità fu chiarita nel [[1902]] dal criterio dell'[[instabilità di Jeans]].<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Jeans |nome= J. H. |anno=1902| titolo = The Stability of a Spherical Nebula|rivista= Philosophical Transactions Royal Society of London, Series A| volume=199| pagine= 1–53 |numero=312–320|doi = 10.1098/rsta.1902.0012|bibcode = 1902RSPTA.199....1J|jstor=90845|url=http://maeresearch.ucsd.edu/~cgibson/Documents2007/PapersAList%20copy/MiscellaneousPapers/Jeans1902.pdf|format=PDF|accesso=2011-March-17}}</ref> Una soluzione a questo paradosso è l'[[Carl Charlier|universo di Charlier]], in cui la materia è organizzata gerarchicamente (sistemi di corpi orbitanti che sono loro stessi in orbita in sistemi più grandi, ''ad infinitum'') in un [[frattale]] come ad esempio quello in cui l'universo ha una densità complessiva trascurabile; un modello cosmologico simile fu proposto precedentemente, nel [[1761]], da [[Johann Heinrich Lambert]].<ref>Rindler, p. 196; Misner, Thorne, and Wheeler (1973), p. 757.</ref> Un avanzamento astronomico significativo del [[XVIII secolo]] si ebbe con le [[Nebulosa|nebulose]], su cui discussero anche [[Thomas Wright (astronomo)|Thomas Wright]] e [[Immanuel Kant]].<ref>Misner, Thorne and Wheeler, p. 756.</ref>
 
La cosmologia fisica dell'era moderna cominciò nel [[1917]], quando [[Albert Einstein]] per primo applicò la sua teoria generale della relatività per modellare strutture e dinamiche dell'universo.<ref name="einstein_1917">{{de}}{{Cita pubblicazione|cognome = Einstein|nome = A|linkautore = Albert Einstein|anno = 1917|titolo = Kosmologische Betrachtungen zur allgemeinen Relativitätstheorie|series = 1917|rivista = Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte|volume = (part 1)|pagine = 142–152}}</ref>
 
== Modelli teorici ==
[[File:Cassini-science-br.jpg|thumb|Test ad alta precisione della relatività generale della sonda [[Missione spaziale Cassini-Huygens|Cassini]] (elaborazione artistica): i segnali [[radio]] inviati tra la Terra e la sonda (Onda verde) sono ritardate dalla deformazione spaziotemporale (Onde blu) dovute alla massa del Sole.]]
 
Delle quattro [[interazioni fondamentali]], la [[gravitazione]] è la dominante su scala cosmologica dove infatti le altre tre forze sono trascurabili. Dato che tutta la materia e l'energia gravitano, gli effetti della gravità stessa sono cumulativi; al contrario, gli effetti di cariche positive e negative tendono ad annullarsi l'una con l'altra, rendendo l'elettromagnetismo relativamente insignificante su scala cosmologica. Le rimanenti due interazioni, la [[forza nucleare debole]] e [[Forza nucleare forte|forte]] si riducono molto rapidamente con l'aumentare della distanza cosicché i loro effettivi sono confinati principalmente su scala subatomica.
 
==== Teoria della relatività generale ====
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Una volta stabilita la predominanza della gravitazione nelle strutture cosmiche, per avere modelli accurati del passato e del futuro dell'universo bisognavabisogna avere una teoria anch'essa accurata della gravitazione dei corpi. La miglior teoria fuin merito è la teoria della relatività generale di [[Albert Einstein]], la quale passòfinora ha superato con successo ogni test sperimentale eseguito. Tuttavia, dato che nessun esperimento rigoroso su scala cosmologica poteva essere effettuato, la relatività generale poteva essere ritenuta plausibilmente inadeguata. Nonostante ciò, leLe previsioni cosmologiche effettuate con essa apparironoappaiono, con l'osservazione astronomica, corrette, così non vi furonosono ragioni per adottare una teoria differente.
 
La relatività generale richiede dieci [[Equazione differenziale|equazioni differenziali]] parziali non lineari per la metrica spaziotemporale ([[EquazioniEquazione di campo di Einstein|Equazioni di campo]]) che, applicate al "sistema Universo", dovevanodevono essere risolte con la distribuzione della [[Massa (fisica)#Corrispondenza massa - energia|massa - energia]] e della [[Massa (fisica)#L'equazione Energia-quantità di moto|quantità di moto]] su tutto l'universo. Dato che queste non sono note in dettaglio, i modelli cosmologici si sono finora basati sul [[principio cosmologico]], che afferma che l'universo è omogeneo e isotropico.isotropo; In effetti, questo principio affermaovvero che gli effetti della gravitazione delle svariate galassie, che formano l'universo, sono equivalenti a quelli dovuti alla soluzione delle equazioni di Einstein, secondo cui le galassie sonosiano distribuite uniformemente su tutto l'universo, con la stessa densità media. Presumendo una ''polvere uniforme'' per tutto l'universo, si hale una facile soluzione dell'equazioni di campo di Einstein si riducono alle più semplici [[Equazioni di Friedmann]] e si può quindi prevedere facilmente il futuro dell'universo e conoscere anche con buona precisione il suo passato, sempre su scala cosmologica.
Le equazioni di campo di Einstein includono una [[costante cosmologica]] (''Λ''),<ref name="einstein_1917" /><ref>Rindler (1977), pp. 226–229.</ref> che corrisponde ad una densità di energia dello spazio vuoto.<ref>Landau and Lifshitz (1975), pp. 358–359.</ref> In base al suo segno, la costante può ridurre (''Λ'' negativo) o accelerare (''Λ'' positivo) l'[[Espansione metrica dello spazio|espansione dell'universo]]. Anche se molti scienziati, incluso Einstein, parlarono di ''Λ'' uguale a zero,<ref>{{de}}{{Cita pubblicazione|cognome = Einstein|nome = A|linkautore = Albert Einstein|anno = 1931|titolo = Zum kosmologischen Problem der allgemeinen Relativitätstheorie|rivista = Sitzungsberichte der Preussischen Akademie der Wissenschaften, Physikalisch-mathematische Klasse|volume = 1931|pagine = 235–237}}<br />{{en}}{{Cita pubblicazione|autore = [[Albert Einstein|Einstein A.]], [[Willem de Sitter|de Sitter W.]]|anno = 1932|titolo = On the relation between the expansion and the mean density of the universe|rivista = Proceedings of the National Academy of Sciences|volume = 18|pagine = 213–214|doi = 10.1073/pnas.18.3.213|id=PMID 16587663|numero = 3|pmc = 1076193|bibcode = 1932PNAS...18..213E}}</ref> recenti osservazioni astronomiche di una [[supernova di tipo Ia]] hanno individuato una buona quantità di [[energia oscura]] che sta accelerando l'espansione dell'universo.<ref>{{en}} [http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2004/12/text/ Hubble Telescope news release]. Hubblesite.org (2004-02-20). Retrieved on 2011-11-28.</ref> Studi preliminari suggeriscono che l'energia oscura corrisponde ad un ''Λ'' positivo, anche se teorie alternative non si possono ancora escludere.<ref>{{en}}{{Cita news|url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/6156110.stm|pubblicazione=BBC News|titolo=Mysterious force's long presence|data=2006-11-16}}</ref> Il [[fisico]] russo [[Jakov Borisovič Zel'dovič]] suggerì che ''Λ'' sia una misura di [[energia di punto zero]] associata con [[Particella virtuale|particelle virtuali]] della [[teoria quantistica dei campi]], una diffusa [[energia del vuoto]] che esiste ovunque, anche nello spazio vuoto.<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|autore = Zel'dovich YB|anno = 1967|titolo = Cosmological constant and elementary particles|rivista = Zh. Eksp. & Teor. Fiz. Pis'ma|volume = 6|pagine = 883–884|linkautore = Yakov Borisovich Zel'dovich}} English translation in ''Sov. Phys.&nbsp;— JTEP Lett.'', '''6''', pp. 316–317 (1967).</ref> Prova di questa energia di punto zero è osservabile nell'[[effetto Casimir]].
 
Le equazioni di campo di Einstein includono una costante cosmologica (''Λ''),<ref name="einstein_1917" /><ref>Rindler (1977), pp. 226–229.</ref> che corrisponde ad una densità di energia dello spazio vuoto.<ref>Landau and Lifshitz (1975), pp. 358–359.</ref> In base al suo segno, la costante può ridurre (''Λ'' negativo) o accelerare (''Λ'' positivo) l'espansione dell'universo. Anche se molti scienziati, incluso Einstein, hanno sostenuto che ''Λ'' fosse uguale a zero,<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=de|cognome = Einstein|nome = A|linkautore = Albert Einstein|anno = 1931|titolo = Zum kosmologischen Problem der allgemeinen Relativitätstheorie|rivista = Sitzungsberichte der Preussischen Akademie der Wissenschaften, Physikalisch-mathematische Klasse|volume = 1931|pp = 235-237}}<br />{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore = [[Albert Einstein|Einstein A.]], [[Willem de Sitter|de Sitter W.]]|anno = 1932|titolo = On the relation between the expansion and the mean density of the universe|rivista = Proceedings of the National Academy of Sciences|volume = 18|pp = 213-214|doi = 10.1073/pnas.18.3.213|pmid = 16587663|numero = 3}}</ref> recenti osservazioni astronomiche di una supernova di tipo Ia hanno fatto individuare una buona quantità di energia oscura, la quale funziona da catalizzatrice per l'espansione dell'universo.<ref>{{en}} [http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2004/12/text/ Hubble Telescope news release]. Hubblesite.org (2004-02-20). Retrieved on 2011-11-28.</ref> Studi preliminari suggeriscono che l'energia oscura corrisponde ad un ''Λ'' positivo, anche se teorie alternative non si possono ancora escludere.<ref>{{en}}{{Cita news|url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/6156110.stm|pubblicazione=BBC News|titolo=Mysterious force's long presence|data=16 novembre 2006}}</ref> Il fisico russo [[Jakov Borisovič Zel'dovič]] ha suggerito che ''Λ'' sia una misura di [[energia di punto zero]] associata con [[Particella virtuale|particelle virtuali]] della [[teoria quantistica dei campi]], una diffusa [[energia del vuoto]] che esiste ovunque, anche nello spazio vuoto.<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|autore = Zel'dovich YB|anno = 1967|titolo = Cosmological constant and elementary particles|rivista = Zh. Eksp. & Teor. Fiz. Pis'ma|volume = 6|pp = 883-884|linkautore = Yakov Borisovich Zel'dovich}} English translation in ''Sov. Phys.&nbsp;— JTEP Lett.'', '''6''', pp. 316–317 (1967).</ref> Prova di questa energia di punto zero sarebbe osservabile nell'[[effetto Casimir]].
==== Relatività speciale e spaziotempo ====
{{Torna a|Relatività speciale|Spaziotempo}}
[[File:Only distance is real.svg|thumb|300px|Solo la lunghezza ''L'' è intrinseca all'asta (in nero); coordinate differenti tra i suoi punti (come Δx, Δy or Δξ, Δη) dipendono dal suo sistema di riferimento (rispettivamente, in blu e rosso).]]
L'universo ha almeno tre dimensioni [[Spazio|spaziali]] e una [[Tempo|temporale]]. Fu a lungo pensato che le dimensioni spaziotemporali erano diverse in natura e indipendenti l'una dalle altre (il tempo dallo spazio). Tuttavia, secondo la teoria della [[relatività speciale]], le separazioni spaziotemporali sono interconvertibili (con dei limiti) cambiando il moto proprio del corpo.
 
===== La risoluzione dell'equazione di campo di Einstein =====
Per capire questa interconversione, è utile considerare l'interconversione analoga delle separazioni spaziali lungo le tre dimensioni spaziali. Considerando i due punti estremi di un'asta di lunghezza ''L'', quest'ultima può essere determinata con la differenza delle tre coordinate Δx, Δy e Δz dei due estremi in un dato sistema di riferimento
{{Vedi anche|Equazioni di Friedmann|Big Bang|Destino ultimo dell'universo}}
[[File:Closed Friedmann universe zero Lambda.ogg|thumb|Animazione rappresentante l'espansione metrica dell'universo]]
Le distanze fra le galassie aumentano con il passare del tempo ([[legge di Hubble]]).<ref>Hubble, Edwin, "[http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-bib_query?bibcode=1929PNAS...15..168H&amp;db_key=AST&amp;data_type=HTML&amp;format=&amp;high=42ca922c9c30954 A Relation between Distance and Radial Velocity among Extra-Galactic Nebulae]" (1929) ''Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America'', Volume 15, March 15, 1929: Issue 3, pp. 168-173, communicated January 17, 1929 ({{Cita testo|url=http://www.pnas.org/cgi/reprint/15/3/168|titolo= Full article|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080630010328/http://www.pnas.org/cgi/reprint/15/3/168}}, PDF)</ref> L'animazione a fianco illustra un [[universo chiuso]] di Friedman con costante cosmologica Λ uguale a zero.
 
Le equazioni di campo di Einstein legano la geometria ed in particolare la curvatura dello spaziotempo alla presenza di materia o energia. La ''curvatura'' dello spaziotempo è un parametro che può essere positivo, negativo o nullo. Semplificando lo spaziotempo (che è a quattro dimensioni) in una superficie bidimensionale (che è a due dimensioni) per ovvia comodità di rappresentazione, la curvatura si manifesta, su una superficie bidimensionale, nella somma degli angoli interni di un triangolo. In uno spazio piatto, ovvero "a curvatura nulla" ([[spazio euclideo]], [[spaziotempo di Minkowski]]), la somma degli angoli interni di un triangolo è esattamente uguale a 180 gradi. In uno spazio curvo invece la somma degli angoli interni di un triangolo è maggiore o minore di 180 gradi secondo che la curvatura sia positiva o negativa (la differenza da questo ultimo valore è chiamato [[Difetto (geometria)|angolo di deficit]]). Una curvatura non nulla dello spaziotempo implica che questo debba essere studiato con le regole di una [[geometria non euclidea]] opportuna.
:<math>
Le geometrie non euclidee devono essere quindi considerate nelle soluzioni generali dell'equazione di campo di Einstein.
L^{2} = \Delta x^{2} + \Delta y^{2} + \Delta z^{2}
</math>
 
In esse, il [[teorema di Pitagora]] per il calcolo delle distanze vale solamente su lunghezze infinitesime e deve essere "sostituito" con un più generale [[tensore metrico]] ''g''<sub>μν</sub>, che può variare da luogo a luogo. Presumendo il principio cosmologico, secondo cui l'universo è [[omogeneità (fisica)|omogeneo]] e isotropo, la densità di materia in ogni punto nello spazio è uguale ad ogni altro e quindi possono essere ricercate soluzioni simmetriche in cui il tensore metrico sarà costante ovunque nello spazio tridimensionale. Ciò porta a considerare un possibile tensore metrico chiamato [[Metrica di Friedmann - Lemaître - Robertson - Walker]]:<ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Lemaître | nome=Georges | linkautore=Georges Lemaître | titolo=Un univers homogène de masse constante et de rayon croissant rendant compte de la vitesse radialee des nébuleuses extra-galactiques | anno=1927 | rivista=Annales de la Société Scientifique de Bruxelles | volume=A47 | pp=49-56}}. Parzialmente tradotto in {{Cita pubblicazione | cognome=Lemaître | nome=Georges | linkautore=Georges Lemaître | titolo=Expansion of the universe, A homogeneous universe of constant mass and increasing radius accounting for the radial velocity of extra-galactic nebulæ | anno=1931 | rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]] | volume=91 | pp=483-490}}</ref>
usando il [[teorema di Pitagora]]. In un sistema di riferimento differente, le differenze tra le coordinate sono diverse ma danno sempre lo stesso risultato
 
:<math>
L^{2} = \Delta \xi^{2} + \Delta \eta^{2} + \Delta \zeta^{2}.
</math>
 
In questo modo, le differenze tra le coordinate (Δx, Δy, Δz) e (Δξ, Δη, Δζ) non sono intrinseche all'asta ma riflettono i sistemi di riferimento usati per descriverli; al contrario, la lunghezza ''L'' è una proprietà intrinseca dell'asta. Le differenze tra le coordinate possono essere cambiate senza influenzare l'asta, ruotando semplicemente il sistema di riferimento usato.
 
L'analogo nello [[spaziotempo]] è chiamato "intervallo tra due eventi;" un evento è definito come un punto in nello spaziotempo, una posizione specifica nello spazio e un momento specifico nel tempo. L'intervallo spaziotemporale tra due eventi è dato da
 
:<math>
s^{2} = L_{1}^{2} - c^{2} \Delta t_{1}^{2} = L_{2}^{2} - c^{2} \Delta t_{2}^{2}
</math>
 
dove ''c'' è la velocità della luce. Secondo la [[relatività speciale]], si può cambiare una separazione spaziotemporale (''L''<sub>1</sub>, Δ''t''<sub>1</sub>) in un'altra (''L''<sub>2</sub>, Δ''t''<sub>2</sub>) cambiando il sistema di riferimento, quanto possibile il cambiamento mantenga l'intervallo spaziotemporale ''s''. Come un cambiamento nel sistema di riferimento corrisponde ad un cambiamento di moto; in un sistema in movimento, lunghezze e tempi sono differenti dalle loro controparti in un sistema di riferimento stazionario. Il modo preciso in cui le coordinate e le differenze temporali cambiano con un moto è descritto dalle [[Trasformazione di Lorentz|trasformazioni di Lorentz]].
 
==== Soluzione dell'equazione di campo ====
{{Vedi anche|Big Bang|Destino ultimo dell'universo}}
[[File:Closed Friedmann universe zero Lambda.ogg|thumb|right|Animazione rappresentante l'[[Espansione metrica dello spazio|espansione metrica dell'universo]]]]
Le distanze fra le galassie aumenta con il passare del tempo, mentre le distanze tra le stelle nella stessa galassia rimangono circa le stesse a causa delle loro interazioni gravitazionali reciproche. L'animazione a fianco illustra un universo chiuso di Fridman con [[costante cosmologica]] Λ uguale a zero; questo è un tipo di universo che oscilla tra un [[Big Bang]] e un [[Big Crunch]].
 
Nei sistemi di riferimento non Cartesiani, il teorema di Pitagora vale solamente su lunghezze infinitesime e deve essere "accresciuto" con un più generale [[tensore metrico]] ''g''<sub>μν</sub>, il quale può variare da luogo a luogo e descrivere la geometria locale in un particolare sistema di coordinate. Tuttavia, presumendo il [[principio cosmologico]] che l'universo è omogeneo e isotropico ovunque, ogni punto nello spazio è uguale ad ogni altro; quindi il tensore metrico deve essere lo stesso ovunque. Ciò porta a considerare una singola forma di tensore metrico, chiamata [[Metrica di Friedmann - Lemaître - Robertson - Walker]]
 
:<math>
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</math>
 
dove (''r'', θ, φ) corrispondono ad un [[Sistema di riferimento#Il sistema sferico|sistema di coordinate sferico]]. Questa [[Distanza (matematica)|metrica]] ha solo due parametri indeterminati: una scala di lunghezza complessiva ''R'' che può variare con il tempo (che infatti compare come ''R(t)'', dove ''t'' indica il tempo) e un indice di curvatura ''k'' che può assumere solo ili valorevalori 0, 1 o -1, corrispondentecorrispondenti al piano della [[geometria euclidea]] o a spazi di [[curvatura]] positiva o negativa. InTramite cosmologiaquesti due parametri, la soluzionemetrica perinfluenza la storia dell'universo, èla quale verrà quindi fattadedotta calcolando ''R'' come unain funzione del tempo, datoassegnati i valori di ''k'' e ildella valore[[#L.27uso della teoria della Relativit.C3.A0 generale|costante cosmologica ''Λ'']], la qualeche è un parametro nell'equazionedelle equazioni di campo di Einstein. L'equazione che descrive come varia ''R'' nel tempo ( ''R(t)'' ) quando si assume il principio cosmologico, è più propriamente conosciuta come [[equazioniequazione di Friedmann]], che è una forma particolare dell'Equazione di campo di Einstein.<ref>{{de}}{{Cita pubblicazione|autore = FridmanFriedman A.|anno = 1922|titolo = Über die Krümmung des Raumes|rivista = Zeitschrift für Physik|volume = 10|numero = 1|paginepp = 377–386377-386|doi = 10.1007/BF01332580|bibcode = 1922ZPhy...10..377F|linkautorewkautore = Aleksandr Aleksandrovič FridmanFriedman}}</ref>
 
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Le soluzioni per ''R(t)'' dipendono da '' k'' e da ''Λ'', ma alcune caratteristiche qualitative di tali soluzioni sono generali. Prima e più importante, la lunghezza della scala ''R'' dell'Universo può rimanere costante ''solo'' se l'Universo è perfettamente isotropo, con curvatura positiva (''k'' = 1), e con un preciso valore di densità uguale dappertutto; quest'osservazione fu fatta da Einstein. Anche questo equilibrio è tuttavia instabile, e d'altra parte l'Universo è noto per essere disomogeneo sulle scale più piccole; pertanto, in accordo con la relatività generale, '' R'' deve cambiare. Quando ''R'' cambia, tutte le distanze spaziali nell'Universo cambiano in tandem: si registra un aumento globale o una contrazione dello spazio stesso. Questo spiega l'osservazione iniziale che le galassie si stanno allontanando tra di loro: lo spazio tra di loro si sta "stirando". Lo stiramento dello spazio spiega anche l'apparente paradosso per cui due galassie possono essere separate da 40 miliardi di anni luce anche se hanno iniziato la loro storia nello stesso punto 13&nbsp;798&nbsp;000&nbsp;000 di anni fa e non si sono mai mosse [[velocità superluminale|più velocemente della luce]].
The solutions for ''R(t)'' depend on ''k'' and ''Λ'', but some qualitative features of such solutions are general. First and most importantly, the length scale ''R'' of the universe can remain constant ''only'' if the universe is perfectly isotropic with positive curvature (''k''=1) and has one precise value of density everywhere, as first noted by [[Albert Einstein]]. However, this equilibrium is unstable and since the universe is known to be inhomogeneous on smaller scales, ''R'' must change, according to [[general relativity]]. When ''R'' changes, all the spatial distances in the universe change in tandem; there is an overall expansion or contraction of space itself. This accounts for the observation that galaxies appear to be flying apart; the space between them is stretching. The stretching of space also accounts for the apparent paradox that two galaxies can be 40 billion light years apart, although they started from the same point 13.7 billion years ago and never moved faster than the [[speed of light]].
 
La seconda caratteristica è che tutte le soluzioni suggeriscono la presenza nel passato di una [[singolarità gravitazionale]]: quando ''R'' [[limite (matematica)|va a]] [[0 (numero)|0]], la materia e l'energia presenti nell'Universo divengono infinitamente dense. Può sembrare che questa conclusione sia dubbia, in quanto si basa su ipotesi discutibili di perfetta omogeneità e isotropia (principio cosmologico) e sull'idea che solo l'interazione gravitazionale sia significativa. Tuttavia, i [[Teoremi sulla singolarità di Penrose-Hawking]] indicano che una singolarità dovrebbe esistere anche sotto condizioni molto più generali. Pertanto, in base alle equazioni di campo di Einstein, '' R'' è cresciuto rapidamente da uno stato di densità e calore inimmaginabili, esistente immediatamente dopo la singolarità. Questa è l'essenza del modello del Big Bang. Un comune errore che si fa pensando al Big Bang è che il modello preveda che la materia e l'energia siano esplose da un singolo punto nello spazio e nel tempo; in realtà, lo spazio stesso è stato creato nel Big Bang, intriso di una quantità fissa di energia e di materia distribuite inizialmente in modo uniforme; con l'espansione dello spazio (vale a dire, con l'aumento di '' R (t)''), la densità di materia e di energia diminuisce.
Second, all solutions suggest that there was a [[gravitational singularity]] in the past, when ''R'' goes to zero and matter and energy became infinitely dense. It may seem that this conclusion is uncertain since it is based on the questionable assumptions of perfect homogeneity and isotropy (the cosmological principle) and that only the gravitational interaction is significant. However, the [[Penrose–Hawking singularity theorems]] show that a singularity should exist for very general conditions. Hence, according to Einstein's field equations, ''R'' grew rapidly from an unimaginably hot, dense state that existed immediately following this singularity (when ''R'' had a small, finite value); this is the essence of the [[Big Bang]] model of the universe. A common misconception is that the Big Bang model predicts that matter and energy exploded from a single point in space and time; that is false. Rather, space itself was created in the Big Bang and imbued with a fixed amount of energy and matter distributed uniformly throughout; as space expands (i.e., as ''R(t)'' increases), the density of that matter and energy decreases.
 
{| class="toccolours" style="float: left; margin-left: 1em; margin-right: 2em; font-size: 85%; background:#FFFDD0; color:black; width:30em; max-width: 35%;" cellspacing="5"
| style="text-align: left;"|
Lo spazio non ha confini&nbsp;– questo è empiricamente più sicuro di qualsiasi osservazione esterna. Tuttavia, ciò non significa che lo spazio sia infinito... (dal tedesco)
Space has no boundary&nbsp;– that is empirically more certain than any external observation. However, that does not imply that space is infinite...(translated, original German)
|-
| style="text-align: left;"|[[Bernhard Riemann]] (Habilitationsvortrag, 1854)
|}
 
La terza caratteristica è che l'indice di curvatura ''k'' determina il segno della curvatura spaziale media dello spaziotempo su scale di lunghezza superiore al miliardo di anni luce. Se ''k'' = 1, la curvatura è positiva e l'Universo ha un volume finito. Questo tipo di Universo è spesso visualizzato come una [[3-sfera|sfera tridimensionale ''S''<sup>3</sup>]] incorporata in uno spazio quadridimensionale. Se '' k'' è invece pari a zero o negativo, l'Universo ''può'', in base alla sua topologia complessiva, avere un volume infinito. Può sembrare contro-intuitivo il fatto che un universo infinito e infinitamente denso possa essere stato creato in un solo istante con il Big Bang, quando ''R'' = 0, tuttavia ciò è ricavabile matematicamente ponendo ''k'' diverso da 1. Analogamente, un piano infinito ha curvatura nulla ma area infinita, un cilindro infinito è finito in una direzione, mentre un toro è finito in entrambe le direzioni. Un Universo toroidale potrebbe comportarsi come un universo con [[condizioni al contorno periodiche]]: un viaggiatore che attraversi un "confine" dello spazio riapparirebbe in un altro punto dello stesso Universo.
Third, the curvature index ''k'' determines the sign of the mean spatial curvature of [[spacetime]] averaged over length scales greater than a billion [[light year]]s. If ''k''=1, the curvature is positive and the universe has a finite volume. Such universes are often visualized as a [[3-sphere|three-dimensional sphere ''S''<sup>3</sup> embedded in a four-dimensional space]]. Conversely, if ''k'' is zero or negative, the universe ''may'' have infinite volume, depending on its overall [[topology]]. It may seem counter-intuitive that an infinite and yet infinitely dense universe could be created in a single instant at the Big Bang when ''R''=0, but exactly that is predicted mathematically when ''k'' does not equal 1. For comparison, an infinite plane has zero curvature but infinite area, whereas an infinite cylinder is finite in one direction and a [[torus]] is finite in both. A toroidal universe could behave like a normal universe with [[periodic boundary conditions]], as seen in [[wraparound (video games)|"wrap-around" video games]] such as ''[[Asteroids (arcade game)|Asteroids]]''; a traveler crossing an outer "boundary" of space going ''outwards'' would reappear instantly at another point on the boundary moving ''inwards''.
 
[[File:Linea temporale della radiazione di fondo.png|thumb|upright=2.7|center|Modello (non in scala) di origine e espansione dello spaziotempo e della materia in esso contenuta. In questo diagramma il tempo aumenta da sinistra a destra, vengono rappresentate due dimensioni spaziali (una dimensione di spazio è stata soppressa); in tal modo, l'Universo ad un certo istante è rappresentato da una sezione circolare del diagramma.]]
[[File:CMB Timeline300 no WMAP.jpg|thumb|600px|center|Prevailing model of the origin and expansion of [[spacetime]] and all that it contains.]]
 
Il [[destino ultimo dell'Universo]] è attualmente sconosciuto, in quanto dipende strettamente dall'indice di curvatura ''k'' e dalla costante cosmologica ''Λ'', entrambi ancora non noti sperimentalmente con sufficiente precisione. Se l'Universo è abbastanza denso, ''k'' è uguale a 1, la sua curvatura media sarebbe positiva e l'Universo finirebbe per collassare in un [[Big Crunch]], per poi eventualmente dar vita ad un nuovo Universo in un [[Big Bounce]]. Se invece l'Universo non è sufficientemente denso, ''k'' è uguale a 0 o a -1, l'Universo si espanderebbe all'infinito ([[Morte termica dell'universo|Big Freeze]]), raffreddandosi fino a diventare inospitale per tutte le forme di vita, le stelle si spegnerebbero e la materia finirebbe in [[buco nero|buchi neri]] (secondo alcuni, come [[Lee Smolin]], ogni buco nero potrebbe generare a sua volta un nuovo universo). Come osservato in precedenza, dati recenti suggeriscono che la velocità di espansione dell'Universo non è in calo come originariamente previsto, ma in aumento. Se la velocità di espansione continuasse ad aumentare indefinitamente, l'Universo si espanderebbe in modo tale da "fare a brandelli" tutta la materia: ([[Big Rip]]). Sulla base delle recenti osservazioni, l'Universo sembra avere una densità vicina al valore critico che separa il collasso (Big Crunch) dall'espansione eterna (Big Freeze); per comprendere quindi l'effettivo destino dell'universo sono necessarie osservazioni astronomiche più precise.
The [[ultimate fate of the universe]] is still unknown, because it depends critically on the curvature index ''k'' and the cosmological constant ''Λ''. If the universe is sufficiently dense, ''k'' equals +1, meaning that its average curvature throughout is positive and the universe will eventually recollapse in a [[Big Crunch]], possibly starting a new universe in a [[Big Bounce]]. Conversely, if the universe is insufficiently dense, ''k'' equals 0 or −1 and the universe will expand forever, cooling off and eventually becoming inhospitable for all life, as the stars die and all matter coalesces into black holes (the [[Future of an expanding universe|Big Freeze]] and the [[heat death of the universe]]). As noted above, recent data suggests that the expansion speed of the universe is not decreasing as originally expected, but increasing; if this continues indefinitely, the universe will eventually rip itself to shreds (the [[Big Rip]]). Experimentally, the universe has an overall density that is very close to the critical value between recollapse and eternal expansion; more careful astronomical observations are needed to resolve the question.
 
===== Il modello =====
{{Vedi anche|Big Bang|Cronologia del Big Bang|Nucleosintesi primordiale|Modello Lambda-CDM}}
Il modello prevalente del Big Bang tiene conto di molte delle [[#Dimensioni.2C et.C3.A0.2C contenuti.2C struttura.2C e leggi|osservazioni sperimentali sopra descritte]], come ad esempio la correlazione tra distanza e redshift delle galassie, il rapporto universale tra il numero di atomi di idrogeno e quello di atomi di elio, e la presenza dell'isotropica radiazione cosmica di fondo. Come notato sopra, il redshift deriva dall'espansione metrica dello spazio: con l'espansione dello spazio, la lunghezza d'onda di un fotone viaggiante attraverso lo spazio aumenta in maniera analoga, e il fotone diminuisce la sua energia. Più a lungo un fotone ha viaggiato, più è grande l'espansione che ha subito; di conseguenza, i fotoni delle galassie più distanti vengono spostati verso le lunghezze d'onda più basse; si dice "spostati verso il rosso", ovvero, con un [[anglicismo]], sono "red-shiftati". Determinare la correlazione tra distanza e spostamento verso il rosso è un importante problema sperimentale di [[cosmologia fisica]].
 
[[File:Primordial nucleosynthesis.svg|thumb|upright=1.8|Principali reazioni nucleari responsabili delle abbondanze relative dei nuclei atomici visibili osservati in tutto l'Universo.]]
 
Le altre due osservazioni sperimentali possono essere spiegate combinando l'espansione globale dello spazio con la [[fisica nucleare]] e la [[fisica atomica]]. Con l'espansione dell'Universo, la densità di energia della radiazione elettromagnetica diminuisce più velocemente rispetto a quella della materia, in quanto l'energia di un fotone diminuisce con la sua lunghezza d'onda. Quindi, anche se la densità di energia dell'Universo è ora dominata dalla materia, un tempo era dominata dalla radiazione; poeticamente parlando, tutto era luce. Durante l'espansione dell'universo, la sua densità di energia è diminuita ed è diventato più freddo; in tal modo, le particelle elementari della materia si sono potute associare stabilmente in combinazioni sempre più grandi. Pertanto, nella prima parte dell'epoca dominata dalla materia, si sono formati protoni e neutroni stabili, che si sono poi associati in [[nuclei atomici]]. In questa fase, la materia dell'Universo era principalmente un caldo, denso [[Plasma (fisica)|plasma]] di elettroni negativi, neutrini neutri e nuclei positivi. Le [[Reazione nucleare|reazioni nucleari]] tra i nuclei hanno portato alle abbondanze presenti dei nuclei più leggeri, in particolare dell'idrogeno, del deuterio e dell'elio. Elettroni e nuclei si sono infine combinati per formare atomi stabili, che sono trasparenti alla maggior parte delle lunghezze d'onda della radiazione; a questo punto, la radiazione si disaccoppiò quindi dalla materia, formando l'onnipresente, isotropico sfondo di radiazione a microonde osservato oggi.
== Espansione, età e Big Bang ==
{{vedi anche|Espansione metrica dello spazio|Universo in accelerazione}}
Il risultato più importante della cosmologia, che l'universo è in [[Espansione metrica dello spazio|espansione]], è derivato dalle osservazioni degli [[spostamento verso il rosso|spostamenti verso il rosso]] delle [[galassia|galassie]] ed è quantificato dalla [[Legge di Hubble]]. Estrapolando questa espansione all'indietro nel tempo, si incontra una [[singolarità gravitazionale]], un concetto matematico piuttosto astratto, che può o meno corrispondere ad un oggetto reale. Questa estrapolazione diede vita alla teoria del [[Big Bang]], il modello dominante della cosmologia moderna. Il tempo zero, che nella teoria segna letteralmente l'inizio del [[tempo]] come noi lo conosciamo, è stimato a 13,7 miliardi di anni fa, con un'incertezza di soli 200 milioni di anni, secondo la sonda [[WMAP]] della [[NASA]].
 
Altre osservazioni non hanno ancora una risposta definitiva dalla fisica conosciuta. Secondo la teoria prevalente, un leggero squilibrio della materia sull'antimateria era presente alla creazione dell'Universo, o si sviluppò poco dopo, probabilmente a causa della violazione di CP osservata dai [[fisica delle particelle|fisici delle particelle]]. Anche se materia e antimateria si sono in gran parte annientate l'una con l'altra, producendo fotoni, una piccola quantità di materia è così sopravvissuta, dando l'attuale Universo dominato dalla materia. Molte evidenze sperimentali suggeriscono che una rapida inflazione cosmica dell'Universo avvenne molto presto nella sua storia (circa 10<sup>−35</sup> secondi dopo la sua creazione). Recenti osservazioni suggeriscono anche che la costante cosmologica (''Λ'') non è pari a zero e che il contenuto netto di massa-energia dell'Universo sia dominato da una energia oscura e da una materia oscura che non sono state ancora caratterizzate scientificamente. Esse differiscono nei loro effetti gravitazionali. La materia oscura gravita come la materia ordinaria e rallenta quindi l'espansione dell'Universo; al contrario, l'energia oscura accelera l'espansione dell'Universo.
Un aspetto fondamentale del Big Bang può essere osservato oggi nel fatto che la velocità alla quale le [[galassia|galassie]] si allontanano è proporzionale alla loro distanza. Un'altra prova a sostegno della teoria è la [[radiazione cosmica di fondo]], la quale è un residuo attenuato della radiazione che ebbe origine poco dopo il Big Bang. Questa radiazione di fondo è estremamente uniforme in tutte le direzioni, cosa che i cosmologi hanno cercato di spiegare con un periodo di espansione rapida (detta [[inflazione cosmica|inflazione]]) che è immediatamente seguita al Big Bang.
 
=== Metodi di osservazione e misurazione ===
La dimostrazione che l'universo sia in espansione è data dalle onde elettromagnetiche che giungono fino a noi. Tali onde, in conseguenza dell'[[effetto Doppler]] dovuto all'allontanamento degli astri gli uni dagli altri, risultano avere una frequenza diversa da quella originaria. In particolare le righe di emissione dello spettro delle stelle più lontane, sono spostate verso il rosso. A questo spostamento è stato dato il nome di [[Red shift]].
Lo studio dell’universo si basa su una vasta gamma di strumenti e tecniche osservazionali che permettono di raccogliere dati su fenomeni a scale e distanze estremamente grandi. I [[telescopi ottici]] sono tra i principali strumenti impiegati per osservare la luce visibile emessa da stelle, galassie e altri corpi celesti. Essi sono spesso integrati da telescopi che operano in altre bande dello [[spettro elettromagnetico]], come i [[raggi X]], i [[raggi gamma]], l’[[infrarosso]] e le [[onde radio]], per ottenere una visione più completa e dettagliata dell’universo.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/hubble/story/index.html|titolo=Hubble Space Telescope Overview|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
 
La [[spettroscopia]] è una tecnica fondamentale che consente di analizzare la composizione chimica, la velocità, la temperatura e altre proprietà degli oggetti celesti attraverso lo studio delle linee spettrali emesse o assorbite dalla materia. Attraverso il [[redshift]], la spettroscopia permette anche di misurare l’espansione dell’universo e di determinare le distanze cosmiche.<ref>{{Cita libro|autore=Michael A. Seeds|titolo=Foundations of Astronomy|editore=Cengage Learning|anno=2013|lingua=en|pp=400-425}}</ref>.
<!-- ==Size, age, contents, structure, and laws==
{{Main|Observable universe|Age of the universe|Large-scale structure of the universe|Abundance of the chemical elements}}
 
Un avanzamento cruciale nella misurazione dell’universo è stato l’uso delle [[onde gravitazionali]], increspature nello spazio-tempo previste dalla [[teoria della relatività generale]] di [[Einstein]] e rilevate per la prima volta nel 2015 dagli [[interferometro]] [[LIGO]]. Queste onde forniscono informazioni dirette su eventi catastrofici come la fusione di [[buchi neri]] e [[stelle di neutroni]], aprendo una nuova finestra osservativa sull’universo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ligo.caltech.edu/page/ligo-scientific-collaboration|titolo=LIGO Scientific Collaboration Overview|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
The universe is immensely large and possibly infinite in volume. The region visible from Earth (the [[observable universe]]) is a sphere with a radius of about 46 billion [[light years]],<ref>{{Cita web|cognome = Lineweaver|nome = Charles|coautori = Tamara M. Davis|anno = 2005|url = http://space.mit.edu/~kcooksey/teaching/AY5/MisconceptionsabouttheBigBang_ScientificAmerican.pdf|titolo = Misconceptions about the Big Bang|editore = Scientific American|accesso = 2007-03-05}}</ref> based on where the [[metric expansion of space|expansion of space]] has [[comoving distance|taken]] the most distant objects observed. For comparison, the diameter of a typical [[galaxy]] is only 30,000 light-years, and the typical distance between two neighboring galaxies is only 3 million [[light-years]].<ref>Rindler (1977), p.196.</ref> As an example, our [[Milky Way]] Galaxy is roughly 100,000 light years in diameter,<ref>{{Cita web
|cognome = Christian|nome = Eric
|last2 = Samar|first2 = Safi-Harb
|titolo = How large is the Milky Way?
|url=http://imagine.gsfc.nasa.gov/docs/ask_astro/answers/980317b.html
|accesso = 2007-11-28}}</ref> and our nearest sister galaxy, the [[Andromeda Galaxy]], is located roughly 2.5 million light years away.<ref>{{Cita pubblicazione
|autore=I. Ribas, C. Jordi, F. Vilardell, E.L. Fitzpatrick, R.W. Hilditch, F. Edward
|titolo=First Determination of the Distance and Fundamental Properties of an Eclipsing Binary in the Andromeda Galaxy
|rivista=Astrophysical Journal
|anno=2005
|volume=635|numero=1|pagine=L37–L40
|bibcode=2005ApJ...635L..37R
|doi = 10.1086/499161
|arxiv = astro-ph/0511045}}<br />{{Cita pubblicazione
|autore=McConnachie, A. W.; Irwin, M. J.; Ferguson, A. M. N.; Ibata, R. A.; Lewis, G. F.; Tanvir, N.
|titolo=Distances and metallicities for 17 Local Group galaxies
|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society
|anno=2005
|volume=356 |numero=4|pagine=979–997
|bibcode=2005MNRAS.356..979M
|doi = 10.1111/j.1365-2966.2004.08514.x
|arxiv = astro-ph/0410489}}</ref> There are probably more than 100 billion (10<sup>11</sup>) [[Galaxy|galaxies]] in the observable universe.<ref>{{Cita web|cognome = Mackie|nome = Glen |data=2002-February-1|url = http://astronomy.swin.edu.au/~gmackie/billions.html|titolo = To see the Universe in a Grain of Taranaki Sand|editore = Swinburne University|accesso = 2006-12-20}}</ref> Typical galaxies range from [[dwarf galaxy|dwarfs]] with as few as ten million<ref>{{Cita web|data=2000-05-03|url = http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2000/pr-12-00.html|titolo = Unveiling the Secret of a Virgo Dwarf Galaxy|editore = ESO|accesso = 2007-01-03}}</ref> (10<sup>7</sup>) [[star]]s up to giants with one [[10^12|trillion]]<ref name="M101">{{Cita web|data=2006-02-28|url = http://www.nasa.gov/mission_pages/hubble/science/hst_spiral_m10.html|titolo = Hubble's Largest Galaxy Portrait Offers a New High-Definition View|editore = NASA|accesso = 2007-01-03}}</ref> (10<sup>12</sup>) stars, all orbiting the galaxy's center of mass. A 2010 study by astronomers estimated that the observable universe contains 300 sextillion (3{{e|23}}) stars.<ref>{{Cita news |url=http://www.usatoday.com/tech/science/space/2010-12-01-dwarf-stars_N.htm |titolo=Universe holds billions more stars than previously thought |autore=Vergano, Dan |data=2010-December-1 |pubblicazione= [[USA Today]] |accesso=2010-December-14}}</ref>
 
Infine, la radiazione cosmica di fondo a microonde (CMB) rappresenta una delle fonti di dati più importanti per la cosmologia moderna. Questa radiazione residua del Big Bang fornisce una mappa dettagliata dell’universo primordiale e consente di testare modelli cosmologici con elevata precisione. Missioni come WMAP e Planck hanno prodotto mappe di altissima risoluzione della CMB, contribuendo in modo decisivo alla nostra comprensione della composizione e dell’evoluzione dell’universo.<ref>{{Cita web|url=https://map.gsfc.nasa.gov/|titolo=Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP) Mission|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cosmos.esa.int/web/planck|titolo=Planck Mission Overview|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
[[File:Cosmological Composition - Pie Chart.png|thumb|450px|The universe is believed to be mostly composed of [[dark energy]] and [[dark matter]], both of which are poorly understood at present. Less than 5% of the universe is ordinary matter, a relatively small contribution.]]
 
Questi metodi, combinati tra loro, permettono di studiare l’universo in modo sempre più dettagliato e preciso, ampliando la nostra conoscenza sia delle sue strutture a larga scala sia dei processi fondamentali che ne regolano la dinamica.
The observable matter is spread homogeneously (''uniformly'') throughout the universe, when averaged over distances longer than 300 million light-years.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=N. Mandolesi, P. Calzolari, S. Cortiglioni, F. Delpino, G. Sironi|titolo=Large-scale homogeneity of the Universe measured by the microwave background|rivista=Letters to Nature|anno=1986 |volume=319|numero=6056|pagine=751–753|doi= 10.1038/319751a0 |bibcode = 1986Natur.319..751M}}</ref> However, on smaller length-scales, matter is observed to form "clumps", i.e., to cluster hierarchically; many [[atoms]] are condensed into [[star]]s, most stars into galaxies, most galaxies into [[galaxy groups and clusters|clusters, superclusters]] and, finally, the [[large-scale structure of the universe|largest-scale structures]] such as the [[Great Wall (astronomy)|Great Wall of galaxies]]. The observable matter of the universe is also spread ''isotropically'', meaning that no direction of observation seems different from any other; each region of the sky has roughly the same content.<ref>{{Cita web|cognome = Hinshaw|nome = Gary |data=2006-November-29|url = http://map.gsfc.nasa.gov/m_mm.html|titolo = New Three Year Results on the Oldest Light in the Universe|editore = NASA WMAP|accesso = 2006-08-10}}</ref> The universe is also bathed in a highly [[isotropic]] [[microwave]] [[electromagnetic radiation|radiation]] that corresponds to a [[thermal equilibrium]] [[blackbody spectrum]] of roughly 2.725-[[kelvin]]s.<ref>{{Cita web|cognome = Hinshaw|nome = Gary |data=2005-December-15|url = http://map.gsfc.nasa.gov/m_uni/uni_101bbtest3.html|titolo = Tests of the Big Bang: The CMB|editore = NASA WMAP|accesso = 2007-01-09}}</ref> The hypothesis that the large-scale universe is homogeneous and isotropic is known as the [[cosmological principle]],<ref>Rindler (1977), p. 202.</ref> which is [[End of Greatness|supported by astronomical observations]].
 
== Storia delle concezioni cosmologiche ==
The present overall [[density]] of the universe is very low, roughly 9.9 × 10<sup>−30</sup> grams per cubic centimetre. This mass-energy appears to consist of 73% [[dark energy]], 23% [[cold dark matter]] and 4% [[baryonic matter|ordinary matter]]. Thus the density of atoms is on the order of a single hydrogen atom for every four cubic meters of volume.<ref>{{Cita web|cognome = Hinshaw|nome = Gary |data=2006-February-10|url = http://map.gsfc.nasa.gov/m_uni/uni_101matter.html|titolo = What is the Universe Made Of?|editore = NASA WMAP|accesso = 2007-01-04}}</ref> The properties of dark energy and dark matter are largely unknown. Dark matter [[gravity|gravitates]] as ordinary matter, and thus works to slow the [[metric expansion of space|expansion of the universe]]; by contrast, dark energy [[accelerating universe|accelerates its expansion]].
{{vedi anche|Cosmogonia|Cosmologia (astronomia)}}
Nel corso della storia, il termine universo ha assunto significati diversi a seconda delle epoche. Prima del [[XVII secolo]] era identificato con il [[sistema solare]], comprendente i cinque pianeti conosciuti, la [[Luna]], il [[Sole]] e le stelle fisse visibili sulla [[sfera celeste]], la cui distanza era ignota. Una svolta nella comprensione dell’Universo si ebbe nel 1610, quando [[Galileo]], osservando la Via Lattea con il suo [[cannocchiale]], scoprì che quella tenue luminosità lattiginosa era costituita da un’immensa quantità di stelle.<ref>{{Treccani|universo|Universo}}</ref>
 
=== La Creazione ===
The [[Wilkinson Microwave Anisotropy Probe|most precise estimate]] of the [[age of the universe|universe's age]] is 13.72±0.12 billion years old, based on observations of the [[cosmic microwave background radiation]].<ref name="NASA_age">{{Cita web|titolo = Five-Year Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP) Observations: Data Processing, Sky Maps, and Basic Results|url=http://lambda.gsfc.nasa.gov/product/map/dr3/pub_papers/fiveyear/basic_results/wmap5basic.pdf|formato=PDF|editore=nasa.gov|accesso=2008-03-06}}</ref> Independent estimates (based on measurements such as [[radioactive dating]]) agree at 13–15 billion years.<ref>{{Cita web
{{Vedi anche|Creazione (teologia)}}
|autore = Wright EL
Molte culture hanno storie che descrivono l'origine del mondo, le quali possono essere raggruppate sommariamente in tipologie comuni. Una di queste è la nascita del mondo da un [[uovo cosmico]]; esempi di storie relative a questa tipologia sono il poema epico finlandese ''[[Kalevala]]'', la storia cinese di [[Pangu]] e l'indiano Brahmanda Purana. La Creazione può venire provocata da una singola entità, la quale emana o produce qualcosa da essa stessa, come nel caso del [[Buddhismo tibetano]] ([[Adi-Buddha]]) o di [[Gea|Gaia]], del [[Mitologia azteca|mito azteco]] di [[Coatlicue]], della divinità [[Religione egizia|egiziana]] [[Atum]] o della [[Genesi]] [[ebraismo|ebraico]]-[[cristianesimo|cristiana]]. In altri tipi di storie, il mondo viene creato dall'unione di una divinità maschile e di una femminile, come nella narrazione mitologica Maori di [[Rangi e Papa]]. In altre storie ancora, l'universo è creato dalla lavorazione di "materiale" preesistente, come nella narrazione [[Mitologia babilonese|epica babilonese]] ''[[Enūma eliš]]'', in quella [[Mitologia norrena|norrena]] del gigante [[Ymir]] e nella storia di [[Izanagi]] e [[Izanami]] della [[mitologia giapponese]]; altre volte l'universo ha origine da principi fondamentali: si vedano ad esempio [[Brahman]] e [[Prakṛti]], o lo [[Yin e yang|yin e lo yang]] del [[Tao]].
|titolo =Age of the Universe
|editore =[[UCLA]]
|anno = 2005
|url = http://www.astro.ucla.edu/~wright/age.html
|accesso = 2007-01-08
}}<br />{{Cita pubblicazione
|autore = Krauss LM, Chaboyer B
|titolo =Age Estimates of Globular Clusters in the Milky Way: Constraints on Cosmology
|rivista =[[Science (journal)|Science]]
|volume = 299
|numero = 5603
|pagine = 65–69
|data=2003-January-3
|doi =10.1126/science.1075631
|id=PMID =12511641|bibcode = 2003Sci...299...65K}}</ref> The universe has not been the same at all times in its history; for example, the relative populations of [[quasar]]s and galaxies have changed and [[space]] itself appears to have [[metric expansion of space|expanded]]. This expansion accounts for how Earth-bound scientists can observe the light from a galaxy 30 billion light years away, even if that light has traveled for only 13 billion years; the very space between them has expanded. This expansion is consistent with the observation that the light from distant galaxies has been [[redshift]]ed; the [[photon]]s emitted have been stretched to longer [[wavelength]]s and lower [[frequency]] during their journey. The rate of this spatial expansion is [[accelerating universe|accelerating]], based on studies of [[Type Ia supernova]]e and corroborated by other data.
 
=== Modelli filosofici ===
The [[abundance of the chemical elements|relative fractions]] of different [[chemical element]]s&nbsp;— particularly the lightest atoms such as [[hydrogen]], [[deuterium]] and [[helium]]&nbsp;— seem to be identical throughout the universe and throughout its observable history.<ref>{{Cita web|cognome = Wright|nome = Edward L. |data=2004-September-12|url = http://www.astro.ucla.edu/~wright/BBNS.html|titolo = Big Bang Nucleosynthesis|editore = UCLA|accesso = 2007-01-05}}<br />{{Cita pubblicazione|autore=M. Harwit, M. Spaans|titolo=Chemical Composition of the Early Universe|rivista=The Astrophysical Journal|anno=2003 |volume=589 |numero=1|pagine=53–57|bibcode=2003ApJ...589...53H|doi = 10.1086/374415|arxiv = astro-ph/0302259}}<br />{{Cita pubblicazione|autore=C. Kobulnicky, E. D. Skillman|titolo=Chemical Composition of the Early Universe|rivista=Bulletin of the American Astronomical Society|anno=1997 |volume=29|page=1329|bibcode=1997AAS...191.7603K|last2=Skillman}}</ref> The universe seems to have much more [[matter]] than [[antimatter]], an asymmetry possibly related to the observations of [[CP violation]].<ref>{{Cita web |data=2003-October-28|url = http://www.pparc.ac.uk/ps/bbs/bbs_antimatter.asp|titolo = Antimatter|editore = Particle Physics and Astronomy Research Council|accesso = 2006-08-10}}</ref> The universe appears to have no net [[electric charge]], and therefore [[gravity]] appears to be the dominant interaction on cosmological length scales. The universe also appears to have neither net [[momentum]] nor [[angular momentum]]. The absence of net charge and momentum would follow from accepted physical laws ([[Gauss's law]] and the non-divergence of the [[stress-energy-momentum pseudotensor]], respectively), if the universe were finite.<ref>Landau and Lifshitz (1975), p. 361.</ref>
{{Vedi anche|Presocratici|Fisica (Aristotele)|Cosmologia induista|Tempo}}
Dal VI secolo a.C., i [[Presocratici]] svilupparono il primo modello filosofico conosciuto dell'universo. Gli antichi filosofi greci notarono che l'apparenza poteva ingannare e che doveva essere compresa per delineare la realtà dietro l'apparenza stessa. In particolare, notarono l'abilità delle cose di mutare forma (come il ghiaccio, in acqua e poi in vapore) e diversi filosofi proposero che tutti gli apparentemente differenti materiali del mondo fossero forme diverse di un singolo materiale primordiale, chiamato [[Archè]]. Il primo a pensare ciò fu [[Talete]], il quale affermò che questo materiale era l'[[Acqua (elemento)|acqua]]. Uno studente di Talete, [[Anassimandro]], propose che ogni cosa provenisse dall'illimitato [[Ápeiron]]. [[Anassimene di Mileto]], invece, propose l'[[Aria (elemento)|aria]] come Arché, a causa delle sue qualità percepite attrattive e repulsive che le permetteva di condensarsi e dissociarsi in forme differenti.
 
[[Anassagora]] propose il principio dell'[[intelletto cosmico]] mentre [[Eraclito]] affermò che l'Arché fosse il [[Fuoco (elemento)|fuoco]] (e parlò anche di [[Logos]]). [[Empedocle]] propose quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco, dando così vita ad una credenza molto popolare. Come [[Pitagora]], [[Platone]] credeva che tutte le cose erano composte da numeri, trasformando gli elementi di Empedocle in "[[Solido platonico|solidi]]". [[Leucippo]], [[Democrito]], e altri filosofi successivi - tra cui [[Epicuro]] -, proposero che l'universo fosse composto da elementi invisibili, gli atomi, i quali si muovono all'interno del [[Vuoto (astronomia)|vuoto]]. Aristotele invece non credeva che fosse possibile in quanto l'aria, come l'acqua, generava una [[Resistenza fluidodinamica|resistenza al moto]]. L'aria infatti si precipita a riempire un vuoto e, facendo ciò, il suo moto è indefinitivamente veloce e privo di resistenze.
[[File:Elementary particle interactions.svg|thumb|left|300px|The [[elementary particle]]s from which the universe is constructed. Six [[lepton]]s and six [[quark]]s comprise most of the [[matter]]; for example, the [[proton]]s and [[neutron]]s of [[atomic nucleus|atomic nuclei]] are composed of quarks, and the ubiquitous [[electron]] is a lepton. These particles interact via the [[gauge boson]]s shown in the middle row, each corresponding to a particular type of [[gauge symmetry]]. The [[Higgs boson]] (as yet unobserved) is believed to confer [[mass]] on the particles with which it is connected. The [[graviton]], a supposed gauge boson for [[gravity]], is not shown.]]
 
Anche se Eraclito parla di cambiamenti eterni, [[Parmenide]], suo quasi contemporaneo, dà un radicale suggerimento, affermando che tutti i cambiamenti sono un'illusione e che la vera realtà è eternamente immutata e di una natura singola. Parmenide chiama questa realtà "[[Parmenide#L'Essere|Essere]]". La teoria di Parmenide sembrò implausibile a molti Greci ma un suo studente, [[Zenone di Elea]] sostenne questa teoria con diversi e famosi paradossi, i [[Paradossi di Zenone]]. Aristotele rispose a questi paradossi sviluppando la nozione di una potenziale infinità numerabile, un esempio della quale è il concetto di continuo infinitamente divisibile. Diversamente dall'eterno e immutabile ciclo del tempo, egli credeva che il mondo fosse delimitato da sfere celesti.
The universe appears to have a smooth [[space-time continuum]] consisting of three [[space|spatial]] [[dimension]]s and one temporal ([[time]]) dimension. On the average, [[3-space|space]] is observed to be very nearly flat (close to zero [[curvature]]), meaning that [[Euclidean geometry]] is experimentally true with high accuracy throughout most of the Universe.<ref name="Shape">[http://map.gsfc.nasa.gov/m_mm/mr_content.html WMAP Mission: Results – Age of the Universe]. Map.gsfc.nasa.gov. Retrieved on 2011-11-28.</ref> Spacetime also appears to have a [[simply connected space|simply connected]] [[topology]], at least on the length-scale of the observable universe. However, present observations cannot exclude the possibilities that the universe has more dimensions and that its spacetime may have a multiply connected global topology, in analogy with the cylindrical or [[toroid]]al topologies of two-dimensional [[space]]s.<ref name="_spacetime_topology">{{cite conference
|first = Jean-Pierre
|last = Luminet
|coauthors = Boudewijn F. Roukema
|title = Topology of the Universe: Theory and Observations
|booktitle = Proceedings of Cosmology School held at Cargese, Corsica, August 1998
|year = 1999
|arxiv = astro-ph/9901364
}}<br />{{Cita pubblicazione
|cognome = Luminet|nome = Jean-Pierre
|coautori = J. Weeks, A. Riazuelo, R. Lehoucq, J.-P. Uzan
|titolo = Dodecahedral space topology as an explanation for weak wide-angle temperature correlations in the cosmic microwave background
|rivista = [[Nature (journal)|Nature]]
|volume = 425|numero = 6958|pagine = 593–595
|anno=2003
|id=PMID 14534579
|arxiv = astro-ph/0310253
|doi =10.1038/nature01944
|bibcode = 2003Natur.425..593L}}</ref>
 
Il [[Filosofia indiana|filosofo indiano]] Kanada, fondatore della scuola [[Vaiśeṣika]], sviluppò una teoria di [[atomismo]] e propose la luce e il [[calore]] come varietà della stessa sostanza.<ref>{{en}} [[Will Durant]], ''Our Oriental Heritage'':
The universe appears to behave in a manner that regularly follows a set of [[physical law]]s and [[physical constant]]s.<ref>{{Cita web|cognome = Strobel|nome = Nick |data=2001-May-23|url = http://www.astronomynotes.com/starprop/s7.htm|titolo = The Composition of Stars|editore = Astronomy Notes|accesso = 2007-01-04}}<br />{{Cita web|url=http://www.faqs.org/faqs/astronomy/faq/part4/section-4.html|titolo = Have physical constants changed with time?|editore = Astrophysics (Astronomy Frequently Asked Questions)|accesso = 2007-01-04}}</ref> According to the prevailing [[Standard Model]] of physics, all matter is composed of three generations of [[lepton]]s and [[quark]]s, both of which are [[fermion]]s. These [[elementary particle]]s interact via at most three [[fundamental interaction]]s: the [[electroweak]] interaction which includes [[electromagnetism]] and the [[weak nuclear force]]; the [[strong nuclear force]] described by [[quantum chromodynamics]]; and [[gravity]], which is best described at present by [[general relativity]]. The first two interactions can be described by [[renormalization|renormalized]] [[quantum field theory]], and are mediated by [[gauge boson]]s that correspond to a particular type of [[gauge symmetry]]. A renormalized quantum field theory of general relativity has not yet been achieved, although various forms of [[string theory]] seem promising. The theory of [[special relativity]] is believed to hold throughout the universe, provided that the spatial and temporal length scales are sufficiently short; otherwise, the more general theory of general relativity must be applied. There is no explanation for the particular values that [[physical constant]]s appear to have throughout our universe, such as [[Planck's constant]] ''h'' or the [[gravitational constant]] ''G''. Several [[conservation law]]s have been identified, such as the [[conservation of charge]], [[conservation of momentum|momentum]], [[conservation of angular momentum|angular momentum]] and [[conservation of energy|energy]]; in many cases, these conservation laws can be related to [[symmetry|symmetries]] or [[Bianchi identity|mathematical identities]].
{{Citazione|Due sistemi di pensiero indù propongono teorie fisiche suggestivamente simili a quelle della [[Antica Grecia|Grecia]]. Kanada, fondatore della filosofia Vaisheshika, dichiarò che il mondo è composto di atomi di tanti tipi in natura quanti sono i vari elementi. I [[Giainismo|giainisti]] si avvicinavano di più al pensiero di [[Democrito]], insegnando che tutti gli atomi sono dello stesso tipo e producono effetti diversi quando combinati in modo diverso. Kanada credeva che luce e calore fossero diversi aspetti della stessa sostanza; [[Udayana]] insegnava che tutto il calore viene dal sole, e [[Vàcaspati Misra|Vachaspati]], come Newton, interpretò la luce come composta da minuscole particelle emesse dalle sostanze a colpire l'occhio.||Two systems of Hindu thought propound physical theories suggestively similar to those of Greece. Kanada, founder of the Vaisheshika philosophy, held that the world was composed of atoms as many in kind as the various elements. The Jains more nearly approximated to Democritus by teaching that all atoms were of the same kind, producing different effects by diverse modes of combinations. Kanada believed light and heat to be varieties of the same substance; Udayana taught that all heat comes from the sun; and Vachaspati, like Newton, interpreted light as composed of minute particles emitted by substances and striking the eye.|lingua=en}}</ref> Nel V secolo d.C., il filosofo buddhista [[Dignaga]] affermò che l'atomo è un punto adimensionale fatto di energia. Negò quindi l'esistenza di una sostanza materiale e affermò che il movimento consisteva in flash momentanei di un flusso di energia.<ref>Stcherbatsky, F. Th. (1930, 1962), ''Buddhist Logic'', Volume 1, p. 19, Dover, New York:
{{Citazione|I buddisti negano l'esistenza della materia sostanziale del tutto. Il movimento è costituito per loro di momenti, è un movimento staccato, di momentanei lampi di un flusso di energia... "Tutto è evanescente",... dice il buddista, perché non c'è sostanza... Entrambi i sistemi <nowiki>[</nowiki>[[Sāṃkhya]], e successivamente il buddhismo indiano<nowiki>]</nowiki> hanno in comune la tendenza a spingere l'analisi dell'Esistenza fino ai suoi minimi, ultimi elementi, che sono immaginati come qualità assolute, o come cose in possesso di una sola qualità unica. [Questi elementi] sono chiamati "qualità" (''guna''-''dharma'') in entrambi i sistemi, nel senso di qualità assolute, una sorta di atomiche, o intra-atomiche, energie di cui sono composte le cose empiriche. Entrambi i sistemi, quindi, sono d'accordo nel negare la realtà oggettiva delle categorie di sostanza e qualità,... e delle relazioni di inferenza che le uniscono. Nella filosofia Sankhya non c'è l'esistenza separata delle qualità. Ciò che noi chiamiamo la qualità non è che una particolare manifestazione di un'entità sottile. Ad ogni nuova unità di qualità corrisponde un quanto sottile di materia chiamato ''guna'', "qualità", ma rappresenta un'entità sottile sostanziale. Lo stesso vale per il primitivo Buddismo, dove tutte le qualità sono sostanziali... o, più precisamente, entità dinamiche, anche se sono chiamati ''dharma'' («qualità»).||The Buddhists denied the existence of substantial matter altogether. Movement consists for them of moments, it is a staccato movement, momentary flashes of a stream of energy... "Everything is evanescent“,... says the Buddhist, because there is no stuff... Both systems [Sānkhya, and later Indian Buddhism] share in common a tendency to push the analysis of existence up to its minutest, last elements which are imagined as absolute qualities, or things possessing only one unique quality. They are called “qualities” (guna-dharma) in both systems in the sense of absolute qualities, a kind of atomic, or intra-atomic, energies of which the empirical things are composed. Both systems, therefore, agree in denying the objective reality of the categories of Substance and Quality,... and of the relation of Inference uniting them. There is in Sānkhya philosophy no separate existence of qualities. What we call quality is but a particular manifestation of a subtle entity. To every new unit of quality corresponds a subtle quantum of matter which is called guna “quality”, but represents a subtle substantive entity. The same applies to early Buddhism where all qualities are substantive... or, more precisely, dynamic entities, although they are also called dharmas ('qualities').|lingua=en}}</ref>
 
La teoria del finitismo temporale si ispirò alla dottrina della Creazione tipica delle tre [[religioni abramitiche]]: [[giudaismo]], cristianesimo e [[islamismo]]. Il [[Filosofia cristiana|filosofo cristiano]] [[Giovanni Filopono]] presentò un'argomentazione filosofica contro la nozione greca di un infinito passato ed un infinito futuro. L'argomentazione contro il passato fu creata dal [[Filosofia islamica|filosofo islamico]] [[al-Kindi]], dal [[Filosofia ebraica|filosofo ebraico]] [[Saadya Gaon]] e dal [[Kalām|teologo islamico]] [[Al-Ghazali]]. Facendosi prestare la "fisica" e la "metafisica" aristoteliche, idearono due argomentazioni logiche contro l'infinitezza del passato, la prima delle quali "argomenta dell'impossibilità dell'esistenza di un infinito attuale", che afferma:<ref name=Craig>{{Cita pubblicazione|titolo=Whitrow and Popper on the Impossibility of an Infinite Past|nome=William Lane|cognome=Craig|rivista=The British Journal for the Philosophy of Science|volume=30|numero=2|data=giugno 1979|pp=165–170 (165–6)|doi=10.1093/bjps/30.2.165}}</ref>
===Fine tuning===
{{main|Fine-tuned Universe}}
 
:"Un infinito attuale non può esistere."
It appears that many of the properties of the universe have special values in the sense that a universe where these properties only differ slightly would not be able to support intelligent life.<ref>{{Cita libro|autore=Stephen Hawking|anno=1988|titolo=A Brief History of Time|editore=Bantam Books|id=ISBN 0-553-05340-X|pagine=125|wkautore=Stephen Hawking}}</ref><ref>{{Cita libro|anno=1999|titolo=Just Six Numbers|editore=HarperCollins Publishers|id=ISBN 0-465-03672-4|autore=Martin Rees|wkautore=Martin Rees}}</ref> Not all scientists agree that this [[fine-tuned universe|fine-tuning]] exists.<ref name="adams">{{Cita pubblicazione|cognome=Adams|nome=F.C.|anno=2008|titolo=Stars in other universes: stellar structure with different fundamental constants|rivista= Journal of Cosmology and Astroparticle Physics|numero=8|doi=10.1088/1475-7516/2008/08/010|arxiv=0807.3697|volume=2008|page=010|bibcode = 2008JCAP...08..010A}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Harnik|nome=R.|coautori=Kribs, G.D. and Perez, G.|anno=2006|titolo=A universe without weak interactions|rivista=Physical Review D|volume=74|doi=10.1103/PhysRevD.74.035006|numero=3|arxiv=hep-ph/0604027|page=035006 |bibcode = 2006PhRvD..74c5006H}}</ref> In particular, it is not known under what conditions intelligent life could form and what form or shape that would take. A relevant observation in this discussion is that for an observer to exist to observe fine-tuning, the universe must be able to support intelligent life. As such the [[conditional probability]] of observing a universe that is fine-tuned to support intelligent life is 1. This observation is known as the [[anthropic principle]] and is particularly relevant if the creation of the universe was probabilistic or if multiple universes with a variety of properties exist (see [[#Multiverse theory|below]]).
:"Un infinito regresso temporale di eventi è un infinito attuale."
:<math>\Rightarrow</math> "Un infinito regresso temporale di eventi non può esistere."
 
La seconda argomentazione "argomenta dell'impossibilità di completare un infinito attuale con un'adduzione successiva":<ref name=Craig/>
===Big Bang model===
{{Main|Big Bang|Timeline of the Big Bang|Nucleosynthesis|Lambda-CDM model}}
 
:"Un infinito attuale non può essere completato da una successiva aggiunta."
The prevailing Big Bang model accounts for many of the experimental observations described above, such as the correlation of distance and [[redshift]] of galaxies, the universal ratio of hydrogen:helium atoms, and the ubiquitous, isotropic microwave radiation background. As noted above, the redshift arises from the [[metric expansion of space]]; as the space itself expands, the wavelength of a [[photon]] traveling through space likewise increases, decreasing its energy. The longer a photon has been traveling, the more expansion it has undergone; hence, older photons from more distant galaxies are the most red-shifted. Determining the correlation between distance and redshift is an important problem in experimental [[physical cosmology]].
:"Le serie temporali dei passati esempi è stata completata da aggiunte successive."
:<math>\Rightarrow</math> "Le serie temporali dei passati eventi non può essere un infinito attuale."
 
Entrambe le argomentazioni furono adottate dai filosofi e teologi cristiani e la seconda argomentazione, in particolare, divenne molto famosa dopo che essa fu adottata da [[Immanuel Kant]] nelle sue famose tesi sulla prima [[antinomia]] sul tempo.<ref name=Craig/>
[[File:Primordial nucleosynthesis.svg|thumb|400px|Chief nuclear reactions responsible for the [[abundance of the chemical elements|relative abundances]] of light [[atomic nucleus|atomic nuclei]] observed throughout the universe.]]
 
=== Modelli astronomici ===
Other experimental observations can be explained by combining the overall expansion of space with [[nuclear physics|nuclear]] and [[atomic physics]]. As the universe expands, the energy density of the [[electromagnetic radiation]] decreases more quickly than does that of [[matter]], since the energy of a photon decreases with its wavelength. Thus, although the energy density of the universe is now dominated by matter, it was once dominated by radiation; poetically speaking, all was [[light]]. As the universe expanded, its energy density decreased and it became cooler; as it did so, the [[elementary particle]]s of matter could associate stably into ever larger combinations. Thus, in the early part of the matter-dominated era, stable [[proton]]s and [[neutron]]s formed, which then associated into [[atomic nuclei]]. At this stage, the matter in the universe was mainly a hot, dense [[Plasma (physics)|plasma]] of negative [[electron]]s, neutral [[neutrino]]s and positive nuclei. [[Nuclear reaction]]s among the nuclei led to the present abundances of the lighter nuclei, particularly [[hydrogen]], [[deuterium]], and [[helium]]. Eventually, the electrons and nuclei combined to form stable atoms, which are transparent to most wavelengths of radiation; at this point, the radiation decoupled from the matter, forming the ubiquitous, isotropic background of microwave radiation observed today.
{{vedi anche|Storia dell'astronomia}}
[[File:Aristarchus working.jpg|thumb|Calcoli di [[Aristarco di Samo|Aristarco]] su Sole, Terra e Luna, da una copia greca del X secolo d.C.]]
Dei primi modelli astronomici dell'universo furono proposti dagli [[Astronomia babilonese|astronomi babilonesi]] che vedevano l'universo come un [[Terra piatta|disco piatto]] posato su un oceano; tale idea fu la premessa per le mappe di Anassimandro ed [[Ecateo di Mileto]].
 
In seguito, i filosofi greci, osservando i moti dei corpi celesti, si concentrarono su modelli di universo sviluppati molto più profondamente su prove empiriche. Il primo modello coerente fu proposto da [[Eudosso di Cnido]]. Secondo l'interpretazione fisica di Aristotele del modello, delle sfere celesti ruotano eternamente con moto uniforme attorno ad una Terra immobile, mentre gli [[Elementi (filosofia)|elementi classici]] sono contenuti interamente nella sfera terrestre. Questo modello fu rifinito da [[Callippo di Cizico]] e dopo che le sfere concentriche furono abbandonate, fu portato al quasi perfetto accordo con le osservazioni astronomiche da [[Claudio Tolomeo]]. Il successo di questo modello è largamente dovuto alla matematica: ogni funzione (come la posizione di un pianeta) può essere decomposta in una [[serie di funzioni]] circolari ([[serie di Fourier]]). Altri filosofi greci, come il [[Scuola pitagorica|pitagorico]] [[Filolao]] affermarono che al centro dell'universo vi era un "fuoco centrale" attorno cui la Terra, il Sole, la Luna e gli altri pianeti [[moto di rivoluzione|rivoluzionano]] in un moto uniforme circolare.<ref>Boyer, C. ''A History of Mathematics.'' Wiley, p. 54.</ref> L'astronomo greco Aristarco di Samo fu il primo a proporre un modello eliocentrico. Anche se il testo originale è stato perso, un riferimento in un testo di Archimede descrive la teoria eliocentrica di Aristarco. [[Archimede]] scrive:
Other observations are not answered definitively by known physics. According to the prevailing theory, a slight imbalance of [[matter]] over [[antimatter]] was present in the universe's creation, or developed very shortly thereafter, possibly due to the [[CP violation]] that has been observed by [[particle physics|particle physicists]]. Although the matter and antimatter mostly annihilated one another, producing [[photon]]s, a small residue of matter survived, giving the present matter-dominated universe. Several lines of evidence also suggest that a rapid [[cosmic inflation]] of the universe occurred very early in its history (roughly 10<sup>−35</sup> seconds after its creation). Recent observations also suggest that the [[cosmological constant]] (''Λ'') is not zero and that the net [[mass-energy]] content of the universe is dominated by a [[dark energy]] and [[dark matter]] that have not been characterized scientifically. They differ in their gravitational effects. Dark matter gravitates as ordinary matter does, and thus slows the expansion of the universe; by contrast, dark energy serves to accelerate the universe's expansion.
 
{{Citazione|Tu Re Gelone sei consapevole che l{{'}}'universo' è il nome dato dalla maggior parte degli astronomi alla sfera al cui centro è la Terra, mentre il suo raggio è uguale alla linea che congiunge il centro del Sole dal centro della Terra. Questo è il punto in comune come hai potuto udire dagli astronomi. Tuttavia Aristarco ha messo in evidenza un testo che consiste in certe ipotesi, in cui appare, come una conseguenza delle ipotesi fatte, che l'universo è molte volte più grande dell{{'}}'universo' appena menzionato. Le sue ipotesi dicono che le stelle fisse e il Sole rimangono immobili, che la Terra rivoluziona attorno al Sole sulla circonferenza di un cerchio, il Sole disteso nel mezzo dell'orbita, e che la sfera delle stelle fisse, situate circa nello stesso centro come il Sole, è così grande che il cerchio, nel quale lui suppone sia la Terra per ruotare, supporti una specie di proporzione rispetto alla distanza delle stelle fisse, come il centro delle sfere di supporto rispetto alla sua superficie.}}
===Multiverse theory===
{{Main|Multiverse|Many-worlds interpretation|Bubble universe theory|Parallel universe (fiction)}}
[[File:Multiverse - level II.svg|thumb|Depiction of a [[multiverse]] of seven [[bubble universe theory|"bubble" universes]], which are separate [[spacetime]] continua, each having different [[physical law]]s, [[physical constant]]s, and perhaps even different numbers of [[dimension]]s or [[topology|topologies]].]]
 
Aristarco quindi credeva che le stelle fossero molto distanti e attribuiva a questa lontananza il fatto che non si riuscisse a misurare alcun moto stellare di [[parallasse]], il quale è un movimento apparente delle stelle determinato dal movimento della Terra attorno al Sole. Le stelle sono infatti molto più distanti rispetto a quanto si potesse immaginare nei tempi antichi e la loro parallasse è così piccola che poté essere misurata solo nel XVIII secolo. Il [[modello geocentrico]], invece, forniva una valida spiegazione della non osservabilità del fenomeno della parallasse stellare. Il rifiuto della concezione eliocentrica fu apparentemente abbastanza forte, come il seguente passaggio di Plutarco suggerisce:
Some speculative theories have proposed that this universe is but one of a [[set (mathematics)|set]] of disconnected universes, collectively denoted as the [[multiverse]], challenging or enhancing more limited definitions of the universe.<ref name="EllisKS03" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore = Munitz MK|anno = 1959|titolo = One Universe or Many?|rivista = Journal of the History of Ideas|volume = 12|pagine = 231–255|doi = 10.2307/2707516|numero = 2|jstor = 2707516}}</ref> Scientific multiverse theories are distinct from concepts such as [[plane (esotericism)|alternate planes of consciousness]] and [[simulated reality]], although the idea of a larger universe is not new; for example, Bishop [[Étienne Tempier]] of Paris ruled in 1277 that God could create as many universes as he saw fit, a question that was being hotly debated by the French theologians.<ref>Misner, Thorne and Wheeler (1973), p.753.</ref>
{{Citazione|[[Cleante]] [un contemporaneo di Aristarco e capo degli Stoici] pensava fosse dovere dei greci accusare Aristarco di Samo di empietà per aver messo in moto la Salute dell'universo, [...] supponendo che il cielo rimanga immobile e che la Terra rivoluzioni in un circolo obliquo, mentre ruotava, allo stesso tempo, attorno al suo stesso asse.}}
 
L'unico astronomo conosciuto dell'antichità che abbia supportato il modello eliocentrico di Aristarco fu [[Seleuco di Seleucia]], un astronomo greco che visse un secolo dopo Aristarco stesso.<ref>{{Cita pubblicazione|linkautore=Otto E. Neugebauer|autore=Neugebauer, Otto E. |anno=1945|titolo=The History of Ancient Astronomy Problems and Methods|rivista=Journal of Near Eastern Studies|volume=4|numero=1|pp=1-38|citazione=the [[Chaldaea]]n Seleucus from Seleucia|jstor=595168|doi=10.1086/370729}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|linkautore=George Sarton|anno=1955|autore=Sarton, George |titolo=Chaldaean Astronomy of the Last Three Centuries B. C|jstor=595168|rivista=Journal of the American Oriental Society|volume=75|numero=3|pp=166–173 (169)|citazione=the heliocentrical astronomy invented by Aristarchos of Samos and still defended a century later by Seleucos the Babylonian|doi=10.2307/595168}}</ref><ref>William P. D. Wightman (1951, 1953), ''The Growth of Scientific Ideas'', Yale University Press p. 38, dove Wightman lo chiama [[Seleuco di Seleucia|Seleuco]] il [[Caldea]]no.</ref> Secondo [[Plutarco]], Seleuco fu il primo a dare prova della correttezza del [[sistema eliocentrico]] attraverso il [[Ragione|ragionamento]] ma non si ha conoscenza di quali argomentazioni abbia usato. Tali argomenti a favore della teoria eliocentrica furono probabilmente legati al fenomeno delle [[Marea|maree]].<ref>[[Lucio Russo]], ''Flussi e riflussi'', Feltrinelli, Milano, 2003, ISBN 88-07-10349-4.</ref> Secondo [[Strabone]], Seleuco fu il primo ad affermare che le maree sono dovute all'attrazione della Luna e che la loro altezza dipende dalla posizione della Luna rispetto al Sole.<ref>Bartel, p. 527</ref> In alternativa, avrebbe potuto provare la teoria eliocentrica determinando la costante di un modello [[Geometria|geometrico]] della teoria eliocentrica e sviluppando metodi per determinare le posizioni planetarie usando questo modello, come ciò che avrebbe fatto in seguito Corpernico nel XVI secolo.<ref>Bartel, pp. 527–9</ref> Durante il [[Medioevo]], il modello eliocentrico poteva essere proposto solo dall'[[Astronomia indiana|astronomo indiano]] [[Aryabhata]]<ref>Bartel, pp. 529–34</ref> e dai [[Astronomia islamica|persiani]] [[Abu Ma'shar al-Balkhi]]<ref>Bartel, pp. 534–7</ref> e [[Al-Sijzi]].<ref name=Nasr>{{Cita libro |cognome=Nasr |nome=Seyyed H. |wkautore=Hossein Nasr |data=1st edition in 1964, 2nd edition in 1993 |titolo=An Introduction to Islamic Cosmological Doctrines |edizione=2nd |editore=1st edition by [[Harvard University Press]], 2nd edition by [[State University of New York Press]] |pp=135-6|ISBN=0-7914-1515-5 }}</ref>
[[Max Tegmark]] developed a four part [[multiverse#Tegmark's classification|classification scheme]] for the different types of multiverses that scientists have suggested in various problem domains. An example of such a theory is the [[bubble universe theory|chaotic inflation]] model of the early universe.<ref name="chaotic_inflation">{{Cita pubblicazione|autore = Linde A.|anno = 1986|titolo = Eternal chaotic inflation|rivista = Mod. Phys. Lett.|volume = A1|numero = 2|pagine = 81–85|bibcode = 1986MPLA....1...81L |doi=10.1142/S0217732386000129|linkautore = Andrei Linde}}<br />{{Cita pubblicazione|autore = Linde A.|anno = 1986|titolo = Eternally existing self-reproducing chaotic inflationary universe|rivista = Phys. Lett.|volume = B175|numero=4|pagine = 395–400|url=http://www.stanford.edu/~alinde/Eternal86.pdf |format=PDF|accesso=2011-March-17|doi = 10.1016/0370-2693(86)90611-8 |bibcode = 1986PhLB..175..395L|linkautore = Andrei Linde}}</ref> Another is the [[many-worlds interpretation]] of quantum mechanics. Parallel worlds are generated in a manner similar to [[quantum superposition]] and [[decoherence]], with all states of the [[wave function]] being realized in separate worlds. Effectively, the multiverse evolves as a [[universal wavefunction]]. If the big bang that created our multiverse created an ensemble of multiverses, the wave function of the ensemble would be entangled in this sense.
 
[[File:ThomasDiggesmap.JPG|thumb|left|[[Teoria copernicana|Modello dell'universo copernicano]] di [[Thomas Digges]], disegnato nel 1576, con un miglioramento ovvero le stelle non sono confinate in sfere ma disseminate uniformemente per tutto lo spazio circostante i pianeti.]]
The least controversial category of multiverse in Tegmark's scheme is [[multiverse#Level I: Beyond our cosmological horizon|Level I]], which describes distant space-time events "in our own universe". If space is infinite, or sufficiently large and uniform, identical instances of the history of Earth's entire [[Hubble volume]] occur every so often, simply by chance. Tegmark calculated our nearest so-called [[doppelgänger]], is 10<sup>10<sup>115</sup></sup> meters away from us (a [[double exponential function]] larger than a [[googolplex]]).<ref name="TegmarkPUstaple">{{Cita pubblicazione|id=PMID 12701329|titolo=Parallel universes. Not just a staple of science fiction, other universes are a direct implication of cosmological observations|autore=Tegmark M.|rivista= Scientific American|anno= 2003|volume=288|numero=5|pagine=40–51|url=http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=parallel-universes|doi=10.1038/scientificamerican0503-40}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |author1=Max Tegmark |rivista=In "Science and Ultimate Reality: from Quantum to Cosmos", honoring John Wheeler's 90th birthday. J. D. Barrow, P.C.W. Davies, & C.L. Harper eds. Cambridge University Press (2003) |titolo=Parallel Universes |anno=2003 |arxiv=astro-ph/0302131|bibcode = 2003astro.ph..2131T |pagine=2131 }}</ref> In principle, it would be impossible to scientifically verify an identical Hubble volume. However, it does follow as a fairly straightforward consequence from otherwise unrelated scientific observations and theories. Tegmark suggests that statistical analysis exploiting the [[anthropic principle]] provides an opportunity to test multiverse theories in some cases. Generally, science would consider a multiverse theory that posits neither a common point of causation, nor the possibility of interaction between universes, to be an idle speculation.
 
Il modello aristotelico fu accettato nel [[Civiltà occidentale|mondo occidentale]] per circa due millenni, finché Copernico non ravvivò la teoria di Aristarco che i dati astronomici potevano essere spiegati più plausibilmente se la Terra ruotava attorno al proprio asse e se il Sole fosse posizionato al centro dell'universo.
 
{{Citazione|Nel centro vi è il Sole. Per chi avrebbe posto questa lampada di un bellissimo tempio in un altro o migliore posto di questo dal quale può illuminare tutto allo stesso tempo?|Nicola Copernico Capitolo 10, Libro 1, ''De Revolutionibus Orbium Coelestrum'' (1543)}}
 
Come fa notare Copernico stesso, l'idea che la Terra ruoti era molto antica, databile almeno fin da Filolao (circa [[450 a.C.]]), [[Eraclide Pontico]] (circa [[350 a.C.]]) ed [[Ecfanto di Siracusa]]. Circa un secolo prima di Copernico, uno studioso cristiano, [[Nicola Cusano]], aveva anch'esso proposto che la Terra ruotasse attorno al proprio asse nel suo stesso testo, ''La Dotta Ignoranza'' ([[1440]]).<ref>Misner, Thorne and Wheeler (1973), p. 754.</ref> Anche Aryabhata ([[476]] - [[550]]), [[Brahmagupta]] ([[598]] - [[668]]), Abu Ma'shar al-Balkhi e Al-Sijzi avevano presunto che la Terra ruotasse attorno al proprio asse.{{Senza fonte}} La prima [[Ricerca empirica|prova empirica]] della rotazione della Terra, ottenuta osservando le [[Cometa|comete]], fu data da [[Nasir al-Din al-Tusi]] ([[1201]] - [[1274]]) e da [[Ali Qushji]] ([[1403]] - [[1474]]).{{Senza fonte}}
 
[[File:Libr0309.jpg|thumb|[[Giovanni Keplero]] pubblicò le ''[[Tavole rudolfine]]'' contenente un catalogo di stelle e tavole planetarie realizzate usando le misurazioni di [[Tycho Brahe]].]]
 
Questa cosmologia era accettata da Isaac Newton, [[Christiaan Huygens]] e altri scienziati.<ref name = "Misner-p755">Misner, Thorne, and Wheeler (1973), p. 755–756.</ref> Edmund Halley ([[1720]])<ref>Misner, Thorne, and Wheeler (1973), p. 756.</ref> e [[Jean-Philippe Loys de Chéseaux]] ([[1744]])<ref>{{en}}{{Cita libro|autore = de Cheseaux JPL|anno = 1744|titolo = Traité de la Comète|editore = Lausanne|pp=223ff|wkautore = Jean-Philippe de Cheseaux}}. Riportato come nell'Appendice II ne {{en}}{{Cita libro|autore = Dickson FP|anno = 1969|titolo = The Bowl of Night: The Physical Universe and Scientific Thought|editore = M.I.T. Press|città = Cambridge, MA|ISBN = 978-0-262-54003-2}}</ref> notarono, indipendentemente, che il presupposto di uno spazio infinito e saturo, uniforme con le stelle, avrebbe portato alla conclusione che il cielo notturno avrebbe dovuto essere luminoso come quello durante il dì; questa analisi divenne nota, nel [[XIX secolo]] come il [[Paradosso di Olbers]].<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|autore = Olbers HWM|anno = 1826|titolo = Unknown title|rivista = Bode's Jahrbuch|volume = 111|linkautore = Heinrich Wilhelm Matthäus Olbers}}. Riportato nell'Appendice I ne {{en}}{{Cita libro|autore = Dickson FP|anno = 1969|titolo = The Bowl of Night: The Physical Universe and Scientific Thought|editore = M.I.T. Press|città = Cambridge, MA|ISBN = 978-0-262-54003-2}}</ref> Newton credeva che uno spazio infinito uniformemente saturo con la materia avrebbe causato infinite forze ed infinita stabilità che avrebbe portato la materia a condensarsi verso l'interno a causa della sua stessa gravità.<ref name = "Misner-p755"/> Questa instabilità fu chiarita nel [[1902]] dal criterio dell'[[instabilità di Jeans]].<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Jeans|nome=J. H.|anno=1902|titolo=The Stability of a Spherical Nebula|rivista=Philosophical Transactions Royal Society of London, Series A|volume=199|pp=1-53|numero=312–320|doi=10.1098/rsta.1902.0012|url=http://maeresearch.ucsd.edu/~cgibson/Documents2007/PapersAList%20copy/MiscellaneousPapers/Jeans1902.pdf|formato=PDF|accesso=17 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110720075626/http://maeresearch.ucsd.edu/~cgibson/Documents2007/PapersAList%20copy/MiscellaneousPapers/Jeans1902.pdf}}</ref> Una soluzione a questo paradosso è l'[[Carl Charlier|universo di Charlier]], in cui la materia è organizzata gerarchicamente (sistemi di corpi orbitanti che sono loro stessi in orbita in sistemi più grandi, ''ad infinitum'') in un [[frattale]] come ad esempio quello in cui l'universo ha una densità complessiva trascurabile; un modello cosmologico simile fu proposto precedentemente, nel [[1761]], da [[Johann Heinrich Lambert]].<ref>Rindler, p. 196; Misner, Thorne, and Wheeler (1973), p. 757.</ref> Un avanzamento astronomico significativo del [[XVIII secolo]] si ebbe con le [[Nebulosa|nebulose]], su cui discussero anche [[Thomas Wright (astronomo)|Thomas Wright]] e Immanuel Kant.<ref>Misner, Thorne and Wheeler, p. 756.</ref>
-->
 
La cosmologia fisica dell'era moderna cominciò nel [[1917]], quando Albert Einstein per primo applicò la sua teoria generale della relatività per modellare strutture e dinamiche dell'universo.<ref name="einstein_1917">{{de}}{{Cita pubblicazione|cognome = Einstein|nome = Albert|linkautore = Albert Einstein|anno = 1917|titolo = Kosmologische Betrachtungen zur allgemeinen Relativitätstheorie|serie= 1917|rivista = Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte|volume = (part 1)|pp = 142-152}}</ref>
== Dimensioni dell'universo e dell'universo osservabile ==
{{vedi anche|Universo osservabile}}
 
== Multiverso e speculazioni ==
Ad oggi non è stata data una risposta definitiva sulla dimensione dell'universo, nè sul fatto che sia finito o infinito. Le conoscenze ad oggi disponibili, derivate da osservazioni e analisi scientifica, postulano un universo finito ed in espansione.
Al confine tra fisica teorica, cosmologia e filosofia emergono teorie speculative come il multiverso, che postulano l’esistenza di più universi con caratteristiche differenti:
 
* La "multiplazione inflazionaria", derivata dai modelli di [[inflazione eterna]] proposti da [[Alan Guth]] e [[Andrei Linde]], suggerisce che il nostro universo sia solo una “bolla” nata da una regione in cui l’inflazione si è interrotta. Nel frattempo, l’inflazione continua altrove, dando origine a bolle separate con costanti fisiche e storie diverse, formando un multiverso. Quest’idea risponde a questioni di “fine-tuning” delle costanti fisiche, ma solleva problemi epistemologici sulla capacità di conferma o confutazione empirica.<ref>{{Cita news|titolo=Scientists Search for Evidence of the Multiverse in the Big Bang's Afterglow|data=18 novembre 2014|editore=Wired|lingua=en|accesso=12 giugno 2025|url=https://www.wired.com/2014/11/multiverse-big-bang/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://link.springer.com/article/10.1007/s11229-021-03137-0|titolo=The landscape and the multiverse: What’s the problem?|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
Se l'universo non fosse in continua espansione progressiva, il suo raggio misurerebbe esattamente la sua età, cioè 13,7 miliardi di [[anno luce|anni luce]]; dato che però il nostro universo ha una espansione ben definita, osservabile e misurabile, proporzionale alla distanza dell'osservazione (ad es. doppio della distanza equivale al doppio della velocità di recessione), si potrebbe erroneamente calcolare che l'[[orizzonte cosmico]] si trovi a circa 46 miliardi di anni luce, poiché nel tempo trascorso l'espansione è continuata progressivamente, e per le zone più distanti dall'osservazione questa [[recessione]] avviene a velocità superluminali; ma la velocità di espansione, poiché in costante [[accelerazione]], non permette alla luce degli oggetti che si trovino oltre la [[distanza di Hubble]] di raggiungerci, poiché lo spazio si dilata più velocemente della luce, che non potrà mai raggiungere l'osservatore, creando un [[orizzonte degli eventi]] di un [[buco nero]]; se si aggiunge la relazione tra [[spazio]] e [[tempo]] ad oggi considerata valida e la fenomenologia dei buchi neri, in tale orizzonte dell'universo, una [[stella]], [[particella]] o [[informazione]] avvicinandosi al limite, apparirà all'osservatore rallentare, fino ad arrestarsi completamente in un tempo infinito sull'orizzonte dove il tempo è zero. Oltre l'orizzonte dell'universo, posto a 16 miliardi di anni luce dall'osservazione<ref>http://space.mit.edu/~kcooksey/teaching/AY5/MisconceptionsabouttheBigBang_ScientificAmerican.pdf</ref>, leggi fisiche, spazio e tempo perdono significato e ''contatto causale'', cioè non esisterà mai la possibilità di osservare o scambiare alcun segnale, interazione o informazione. In pratica ''esce'' dalla realtà dell'osservatore (e quindi, di fatto, "al di fuori" del suo Universo).
* Il "paesaggio delle stringhe" (string theory landscape) nasce dalla grande molteplicità di soluzioni possibili nella teoria delle stringhe, ognuna corrispondente a un universo con leggi fisiche diverse. Tale scenario è stato promosso come spiegazione selettiva (antropica) della nostra esistenza in un universo "ospitale", ma critici come Lee Smolin e [[David Gross]] evidenziano come esso rischi di compromettere la predittività scientifica.<ref>{{Cita web|url=https://news.stanford.edu/2018/09/landscape-theory/|titolo=String Theory Landscape|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Nobel Laureate Says Physics Is in Need of a Revolution|data=4 giugno 2013|pubblicazione=Wired|lingua=en|url=https://www.wired.com/2013/06/qa-david-gross-physics/|accesso=12 giugno 2025}}</ref><ref name="link.springer.com">{{Cita web|url=https://link.springer.com/article/10.1007/s11229-021-03137-0|titolo=The landscape and the multiverse: What’s the problem?|lingua=en|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
 
Queste teorie, pur generando un vivace dibattito, condividono sfide epistemologiche comuni: la mancanza di test empirici diretti al momento, l’eccessiva complessità potenziale, e la difficoltà di delimitare confini scientifici tra fisica e metafisica<ref name="link.springer.com"/><ref>{{Cita news|titolo=How to Check if Your Universe Should Exist|data=7 novembre 2014|editore=Wired|lingua=en|url=https://www.wired.com/2014/11/check-universe-exist/|accesso=12 giugno 2025}}</ref>.
Un paradosso recita che se l'universo fosse infinito, questo sarebbe di conseguenza composto da infinite stelle: una simile conclusione porterebbe al risultato logico secondo cui, al tramonto del sole, non giungerebbe la notte<ref>[http://scuola.repubblica.it/articolo/luniverso-e-finito/4200/?id_articolo=1139 L'universo è finito]</ref>; è, comunque, da notare che questo [[Paradosso di Olbers|paradosso]] può essere risolto con semplicità basandosi sulla costante della velocità della luce e sull'età dell'universo.
 
== Forma dell'universo ==
{{vedi anche|Forma dell'universo}}
Un'importante domanda della cosmologia per ora senza risposta è quella della ''forma dell'universo'', ovvero di quale sia la combinazione di curvatura e topologia che lo domina. Intuitivamente, ci si chiede quanto le relazioni tra i suoi punti rispecchino le regole della geometria euclidea o piuttosto quelle di altre geometrie, e, per quanto riguarda la topologia, ci si può chiedere ad esempio se l'universo è fatto di un solo "blocco", oppure se invece presenta "strappi" di qualche genere.
 
La forma o geometria dell'Universo include sia la [[Forma dell'universo#La geometria locale|geometria locale]] dell'Universo osservabile sia la [[Forma dell'universo#La geometria globale|geometria globale]], che possiamo essere o non essere in grado di misurare. Formalmente, lo scienziato indaga quale [[3-varietà]] corrisponde alla sezione spaziale in [[coordinate comoventi]] dello spaziotempo quadridimensionale dell'Universo. I cosmologi normalmente lavorano con una data fetta di spazio-tempo [[Spaziotempo di Minkowski#Vettori di tipo spazio.2C di tipo tempo e cono di luce|di tipo spazio]] chiamata coordinata comovente. In termini osservativi, la sezione dello spazio-tempo che si può osservare è il [[cono di luce]] passato (i punti all'interno dell'orizzonte cosmologico, dato un certo tempo per raggiungere l'osservatore). Se l'universo osservabile è più piccolo dell'intero Universo (in alcuni modelli è di molti ordini di grandezza inferiore), non si può determinare la struttura globale mediante l'osservazione: ci si deve limitare a una piccola regione.
Per prima cosa, occorrerebbe stabilire se l'universo è ''piatto'', ossia rispetta le regole della [[geometria euclidea]] su grande scala. Al momento, la maggior parte dei cosmologi pensa che l'universo osservabile sia (quasi) piatto, esattamente come la superficie della [[Terra]] è (quasi) piatta.
 
Tra i modelli di Friedmann–Lemaître–Robertson–Walker (FLRW), la forma di universo attualmente più popolare tra quelle trovate per contenere i dati osservativi, tra i cosmologi, è il modello piatto infinito,<ref name="nasa_popular_uni_curv">[http://map.gsfc.nasa.gov/Universe/uni_shape.html Shape of the Universe], WMAP website at NASA.</ref> mentre altri modelli FLRW includono lo [[spazio di Poincaré dodecaedrico]]<ref name="Nat03">{{Cita pubblicazione|autore1 = Jean-Pierre Luminet|wkautore1 = Jean-Pierre Luminet|autore2 = Jeff Weeks |autore3= Alain Riazuelo |autore4= Roland Lehoucq|autore5= Jean-Phillipe Uzan|titolo = Dodecahedral space topology as an explanation for weak wide-angle temperature correlations in the cosmic microwave background|rivista = Nature|volume = 425|numero =6958|pp = 593-5|data=9 ottobre 2003|doi = 10.1038/nature01944|pmid = 14534579}}</ref><ref name="RBSG08">{{Cita pubblicazione|autore1 =Boudewijn Roukema|autore2 = Zbigniew Buliński|autore3= Agnieszka Szaniewska|autore4= Nicolas E. Gaudin|titolo =A test of the Poincare dodecahedral space topology hypothesis with the WMAP CMB data|url =https://archive.org/details/arxiv-0801.1358|rivista = Astronomy and Astrophysics|volume =482|numero = 3|p =747|anno = 2008|doi =10.1051/0004-6361:20078777}}</ref> e il [[Corno di Picard]].<ref name="Aurich0403597">{{Cita pubblicazione|autore1 = Ralf Aurich|autore2 =S. Lustig | autore3= F. Steiner | autore4=H. Then|titolo =Hyperbolic Universes with a Horned Topology and the CMB Anisotropy|url =https://archive.org/details/arxiv-astro-ph0403597|rivista =Classical and Quantum Gravity|volume =21|numero = 21|pp =4901-4926|anno =2004 |doi = 10.1088/0264-9381/21/21/010}}</ref> I dati che si adattano a questi modelli FLRW di spazio includono in particolare le mappe della radiazione cosmica di fondo della sonda Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP). La NASA ha pubblicato i primi dati del WMAP relativi alle radiazioni cosmiche di fondo nel febbraio 2003. Nel 2009 è stato lanciato l'osservatorio Planck per osservare il fondo a microonde a una più alta risoluzione di WMAP, possibilmente fornendo maggiori informazioni sulla forma dell'Universo. I dati sono stati poi pubblicati a marzo del 2013 - si veda il paragrafo Storia della sua osservazione.
In secondo luogo, occorre stabilire se l'universo sia [[toro (geometria)|topologicamente connesso]] oppure no. Secondo il modello del Big Bang, l'universo non ha un confine spaziale, ma potrebbe comunque essere spazialmente finito. Ciò può essere compreso mediante un'analogia con le due dimensioni: la superficie della Terra non ha confini, ma ha comunque un'area finita. Si può pensare anche ad un cilindro, e poi immaginare di liberarsi dalle costrizioni imposte dalla geometria ordinaria e immaginare di unire le due estremità del cilindro, ma senza piegarlo. Anche questo è uno spazio a due dimensioni con un'area finita, ma a differenza della superficie terrestre è piatto, ed è quindi un modello migliore.
 
== Destino dell'universo ==
Ne segue che, strettamente parlando, dovremmo chiamare le sopra menzionate stelle e galassie "immagini" di stelle e galassie, poiché è possibile che l'universo sia finito e così piccolo che possiamo vedere una o più volte "attorno" ad esso, ed il numero reale di stelle e galassie fisicamente distinte potrebbe essere più piccolo. Alcune osservazioni sono in corso per cercare di confermare o escludere questa possibilità.
{{vedi anche|Universo#La risoluzione dell'equazione di campo di Einstein|Destino ultimo dell'universo}}
 
== Universo nella cultura ==
Un esempio potrebbe chiarire la duplice coesistenza di Universo finito ed infinito. Pensiamo di essere su una pista di ghiaccio e lanciare un corpo che senza attrito incominci a rotolare sulla pista e noi dietro per seguire dove si fermerà. Ammettiamo che la pista di ghiaccio continui diritta per tutta la superficie del globo e noi continueremmo a percorrerla all'infinito. Se ci troviamo sulla pista di ghiaccio dedurremmo dalle nostre osservazioni che essa è infinita, ma se ci astraessimo da essa, magari osservando lo stesso fenomeno dallo spazio, ci apparirebbe finita. Allo stesso modo, poiché noi siamo osservatori dell'universo dal suo interno, esso ci appare come infinito. Per comprenderne la sua finitezza dovremmo posizionarci nel non-universo, fuori dalle leggi della fisica spaziotemporale. Ma così come la pista di ghiaccio è oggettivamente finita, si potrebbe dedurre che lo sia anche l'universo.
L’universo ha stimolato per secoli l’[[immaginazione]] e la creatività umana, diventando un tema ricorrente nella letteratura, nell’arte, nella musica, nella [[fantascienza]] e nella cultura popolare. Le sue rappresentazioni variano dal misterioso al metafisico, dal scientifico al simbolico.
 
=== Letteratura ===
<!-- ==Shape of the universe==
Nella [[Divina Commedia]], [[Dante]] raffigura un universo ordinato e finemente strutturato, dove ogni corpo celeste ha un ruolo preciso nell’ascensione morale e spirituale dell’anima. Il cosmo è modellato secondo la visione tolemaica e riflette l’armonia dell’ordine divino.<ref>{{cita libro|autore=Dante Alighieri|titolo=Divina Commedia|anno=1321}}</ref>
{{Main|Shape of the universe}}
 
Lo scrittore e poeta argentino [[Jorge Luis Borges]], in racconti come [[La biblioteca di Babele]] immagina un universo infinito sotto forma di biblioteca, una metafora dell’inesauribilità del sapere e del caos dell’informazione.<ref>{{cita libro|autore=Jorge Luis Borges|titolo=Finzioni|editore=Einaudi|anno=1955}}</ref>.
The shape or [[geometry]] of the universe includes both [[Shape of the universe#Local geometry (spatial curvature)|local geometry]] in the [[observable universe]] and [[Shape of the universe#Global geometry|global geometry]], which we may or may not be able to measure. Shape can refer to curvature and [[topology]]. More formally, the subject in practice investigates which [[3-manifold]] corresponds to the spatial section in [[comoving coordinates]] of the four-dimensional [[spacetime|space-time]] of the universe. Cosmologists normally work with a given [[space-like]] slice of spacetime called the [[Comoving distance|comoving coordinates]]. In terms of observation, the section of spacetime that can be observed is the backward [[light cone]] (points within the [[cosmic light horizon]], given time to reach a given observer). If the observable universe is smaller than the entire universe (in some models it is many orders of magnitude smaller), one cannot determine the global structure by observation: one is limited to a small patch.
 
In epoca contemporanea, [[Italo Calvino]] nella raccolta ''[[Le cosmicomiche]]'' costruisce racconti paradossali e poetici partendo da ipotesi scientifiche sull’origine e l’evoluzione dell’universo, giocando con le leggi cosmiche per esplorare i limiti del linguaggio e della percezione.<ref>{{cita libro|autore=Italo Calvino|titolo=Le cosmicomiche|editore=Einaudi|anno=1965}}</ref>
Among the [[Friedmann–Lemaître–Robertson–Walker metric|Friedmann–Lemaître–Robertson–Walker]] (FLRW) models, the presently most popular shape of the Universe found to fit observational data according to cosmologists is the infinite flat model,<ref name="nasa_popular_uni_curv">[http://map.gsfc.nasa.gov/universe/uni_shape.html Shape of the Universe], WMAP website at NASA.</ref> while other FLRW models include the [[Homology sphere#Cosmology|Poincaré dodecahedral space]]<ref name="Nat03">{{Cita pubblicazione|cognome = Luminet|nome = Jean-Pierre|linkautore = Jean-Pierre Luminet|coautori = Jeff Weeks, Alain Riazuelo, Roland Lehoucq, Jean-Phillipe Uzan|titolo = Dodecahedral space topology as an explanation for weak wide-angle temperature correlations in the cosmic microwave background|rivista = Nature|volume = 425|numero =6958|pagine = 593–5 |data = 2003-10-09|arxiv = astro-ph/0310253|doi = 10.1038/nature01944|id=PMID 14534579 |bibcode = 2003Natur.425..593L}}</ref><ref name="RBSG08">{{Cita pubblicazione|cognome =Roukema|nome =Boudewijn|coautori = Zbigniew Buliński, Agnieszka Szaniewska, Nicolas E. Gaudin|titolo =A test of the Poincare dodecahedral space topology hypothesis with the WMAP CMB data|rivista = Astronomy and Astrophysics|volume =482|numero = 3| page =747|anno = 2008|arxiv =0801.0006|doi =10.1051/0004-6361:20078777|bibcode=2008A&A...482..747L}}</ref> and the [[Picard horn]].<ref name="Aurich0403597">{{Cita pubblicazione|cognome =Aurich|nome =Ralf|coautori =Lustig, S., Steiner, F., Then, H.|titolo =Hyperbolic Universes with a Horned Topology and the CMB Anisotropy|rivista =Classical and Quantum Gravity|volume =21|numero = 21| pagine =4901–4926|anno =2004 |doi = 10.1088/0264-9381/21/21/010 |arxiv=astro-ph/0403597|bibcode=2004CQGra..21.4901A}}</ref> The data fit by these FLRW models of space especially include the [[Wilkinson Microwave Anisotropy Probe]] (WMAP) maps of cosmic background radiation. NASA released the first WMAP cosmic background radiation data in February 2003. In 2009 the [[Planck (spacecraft)|Planck observatory]] was launched to observe the microwave background at higher resolution than WMAP, possibly providing more information on the shape of the Universe. The data should be released in late 2012. -->
 
=== Destino dell'universoArte ===
[[File:Uomo_Vitruviano.jpg|thumb|''Uomo vitruviano'' (Leonardo da Vinci, 1490), Gallerie dell'Accademia, Venezia.]]
{{vedi anche|Destino ultimo dell'universo}}
Durante il [[Rinascimento]], opere come l’[[Uomo vitruviano]] di [[Leonardo da Vinci]] cercano di stabilire un parallelismo tra microcosmo (uomo) e macrocosmo (universo), rappresentando l’armonia delle proporzioni come riflesso dell’ordine cosmico.<ref>{{cita libro|autore=Martin Kemp|titolo=Leonardo da Vinci. The Marvellous Works of Nature and Man|editore=Oxford University Press|anno=2006|lingua=en}}</ref>
Il modello del Big Bang prevede che, a seconda del valore della densità media di materia ed energia, l'universo continuerà ad espandersi per sempre oppure che sarà frenato dalla sua stessa gravitazione e collasserà su sé stesso in quello che è stato chiamato un [[Big Crunch]]. Al momento le osservazioni suggeriscono che non solo la densità di massa/energia è troppo piccola per causare un collasso, ma che l'espansione dell'universo è addirittura in accelerazione, e che questa accelerazione debba verosimilmente continuare per un tempo indefinito (vedi [[universo in accelerazione]]). Alcuni scienziati, proprio da quest'ultimo fenomeno di accelerazione, hanno dedotto un'altra ipotesi di fine dell'universo, ossia il [[Big Freeze]], il grande freddo. In questa "fine", l'universo si espanderà talmente tanto, che la distanza tra una stella e l'altra lo renderà un luogo freddo e desolato.
 
Nel [[Novecento]], artisti come [[M.C. Escher]] hanno esplorato temi come l’infinito e la curvatura dello spazio attraverso [[litografie]] e incisioni che evocano strutture impossibili e universi alternativi.<ref>{{cita libro|autore=J.L. Locher|titolo=The Magic of M.C. Escher|editore=Harry N. Abrams|anno=2000|lingua=en}}</ref>
== Universi multipli ==
{{vedi anche|Multiverso}}
Vi sono alcune speculazioni sul fatto che universi multipli possano esistere in un [[multiverso]] di livello più alto. Per esempio, la materia che cade in un [[buco nero]] di questo universo potrebbe emergere come un [[Big Bang]] che fa iniziare un nuovo universo. Oppure, l'universo potrebbe essersi sviluppato a "raggiera" rispetto al big bang, unico punto in comune per una rosa infinita di universi paralleli che differiscono per una qualche costante universale. Tutte queste idee non sono testabili, e devono essere quindi considerate per adesso pura speculazione.
 
Il pittore spagnolo [[Salvador Dalí]] ha invece rielaborato suggestioni dalla relatività e dalla fisica quantistica nelle sue tele, come nel dipinto ''Galatea con sfere'' del 1952.<ref>{{cita libro|autore=Robert Descharnes|titolo=Dalí|editore=Taschen|anno=1994|lingua=en}}</ref>
== Note ==
{{references|2}}
 
<!-- ==See= alsoMusica ===
Nel primo Novecento, [[Gustav Holst]] compose la suite orchestrale [[I pianeti|I pianeti (The Planets)]], dove ogni movimento è ispirato alle qualità astrologiche (più che astronomiche) dei pianeti del sistema solare, creando un’opera che unisce misticismo e maestosità cosmica.<ref>{{cita libro|autore=Gustav Holst|titolo=The Planets, Op. 32|editore=EMI Classics (registrazione London Philharmonic Orchestra, dir. A.Boult)|anno=1917|lingua=en}}</ref>
{{Portal box|Astronomy|Space}}
 
In epoca contemporanea, progetti come ''Symphonies of the Planets'' della [[NASA]] hanno trasformato le onde radio raccolte da sonde spaziali in suoni udibili, dando vita a un’inedita forma di "musica cosmica".<ref>{{cita libro|autore=NASA|titolo=Symphonies of the Planets|editore=Laserlight Digital|anno=1990|lingua=en}}</ref>
{{colbegin|4}}
* [[Cosmic latte]]
* [[Cosmology]]
* [[Dyson's eternal intelligence]]
* [[Esoteric cosmology]]
* [[False vacuum]]
* [[Final anthropic principle]]
* [[Fine-tuned Universe]]
* [[Hindu cycle of the universe]]
* [[Jain cosmology]]
* [[Kardashev scale]]
* ''[[The Mysterious Universe]]'' (book)
* [[Nucleocosmochronology]]
* [[Non-standard cosmology]]
* [[Observable universe]]
* [[Omega Point]]
* [[Omniverse]]
* [[Rare Earth hypothesis]]
* [[Vacuum genesis]]
* [[World view]]
* [[Zero-energy universe]]
{{colend}}
 
=== Fantascienza ===
==Notes and references==
La fantascienza ha offerto scenari alternativi e spesso visionari dell’universo, affrontando temi come l’[[origine della vita]], i viaggi interstellari e i paradossi temporali. Nel romanzo ''[[2001: Odissea nello spazio (romanzo)|2001: Odissea nello spazio]]'' del 1968, da cui è stato tratto l'[[2001: Odissea nello spazio|omonimo film]], l'autore [[Arthur C. Clarke]] esplora l’evoluzione della coscienza e l’intervento di intelligenze extraterrestri, in una narrazione che fonde rigore scientifico e simbolismo mistico.<ref>{{cita libro|autore=Arthur C. Clarke|titolo=2001: A Space Odyssey|url=https://archive.org/details/2001spaceodyssey0000clar_k6d4|editore=New American Library|anno=1968|lingua=en}}</ref>
{{Reflist|35em}}
 
Universi complessi e stratificati come quello di ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]'' del 1977 o ''[[Dune (film 1984)|Dune]]'' del 1984 offrono invece una riflessione socio-politica e mitologica proiettata nello spazio profondo.<ref>{{cita libro|autore=Frank Herbert|titolo=Dune|editore=Chilton Books|anno=1965|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro|autore=George Lucas|titolo=Star Wars: A New Hope (film)|editore=Lucasfilm Ltd.|anno=1977|lingua=en}}</ref>.
==Bibliography==
{{Commons category|Universe}}
{{wikiquote}}
*{{Cita pubblicazione|autore = Bartel |linkautore = Bartel Leendert van der Waerden|anno = 1987|titolo = The Heliocentric System in Greek, Persian and Hindu Astronomy|doi = 10.1111/j.1749-6632.1987.tb37224.x|bibcode = 1987NYASA.500..525V|rivista = Annals of the New York Academy of Sciences|volume = 500|numero = 1| pagine = 525–545}}
* {{Cita libro|autore = [[Lev Landau|Landau, Lev]], [[Evgeny Lifshitz|Lifshitz, E.M.]]|anno = 1975|titolo= The Classical Theory of Fields ([[Course of Theoretical Physics]], Vol. 2)|edizione = revised 4th English|editore=Pergamon Press|città=New York|id=ISBN 978-0-08-018176-9|pagine=358–397}}
*Liddell, H. G. and Scott, R. ''A Greek-English Lexicon'', Oxford University Press, ISBN 0-19-864214-8
* {{Cita libro|autore = [[Charles W. Misner|Misner, C.W.]], [[Kip Thorne|Thorne, Kip]], [[John Archibald Wheeler|Wheeler, J.A.]]|titolo = [[Gravitation (book)|Gravitation]]|città = San Francisco|editore = W. H. Freeman|anno = 1973|id=ISBN 978-0-7167-0344-0|pagine = 703–816}}
* {{Cita libro|autore = Rindler, W.|anno = 1977|titolo = Essential Relativity: Special, General, and Cosmological|editore = Springer Verlag|città = New York|id=ISBN 0-387-10090-3|pagine = 193–244|wkautore = Wolfgang Rindler}}
 
Il film ''[[Interstellar]]'' del 2014 propone un’interpretazione visuale e narrativa del tempo, della gravità e dei buchi neri ispirata alla relatività generale, avvalendosi anche della consulenza scientifica del fisico statunitense [[Kip Thorne]].<ref>{{cita libro|autore=Kip Thorne|titolo=The Science of Interstellar|url=https://archive.org/details/scienceofinterst0000thor|editore=W. W. Norton & Company|anno=2014|lingua=en}}</ref>
==Further reading==
 
* {{Cita libro|autore = Weinberg, S.|anno = 1993|titolo = The First Three Minutes: A Modern View of the Origin of the Universe|edizione = 2nd updated|editore = Basic Books|città = New York|id=ISBN 978-0-465-02437-7|oclc = 28746057|wkautore = Steven Weinberg}} For lay readers.
=== Cultura popolare ===
* {{Cita libro|nome=Harry|cognome=Nussbaumer|first2=Lydia|last2=Bieri|first3=Allan|last3=Sandage|anno = 2009|titolo= Discovering the Expanding Universe|editore=Cambridge University Press|id=ISBN 978-0-521-51484-2|url=http://books.google.com/books?id=RaNOJkQ4l14C}}
Nella cultura pop, l’universo è spesso trattato con ironia o stupore: la serie animata statunitense '[[Rick and Morty]]'' utilizza il concetto di multiverso per esplorare paradossi scientifici e morali in chiave satirica.
<ref>{{cita libro|autore=Justin Roiland, Dan Harmon|titolo=Rick and Morty (serie animata)|editore=Adult Swim|anno=2013|lingua=en}}</ref>
 
Anche nei [[social media]], il linguaggio cosmico è stato adottato per veicolare concetti esistenziali o umoristici, come nei [[meme]] ispirati al "galaxy brain" o nei contenuti divulgativi virali sulla fisica quantistica e l’universo osservabile.<ref>{{cita libro|autore=Danah Boyd|titolo=It's Complicated: The Social Lives of Networked Teens|url=https://archive.org/details/itscomplicatedso0000boyd_p5m0|editore=Yale University Press|anno=2014|lingua=en}}</ref>
 
== Note ==
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
==External links==
* {{Cita pubblicazione|autore = Bartel |linkautore = Bartel Leendert van der Waerden|anno = 1987|titolo = The Heliocentric System in Greek, Persian and Hindu Astronomy|doi = 10.1111/j.1749-6632.1987.tb37224.x|rivista = Annals of the New York Academy of Sciences|volume = 500|numero = 1|pp = 525-545}}
{{Spoken Wikipedia|WIKIPEDIA - Universe 1hr 18min.ogg|2012-01-03}}
* {{Cita libro|autore = [[Lev Davidovič Landau|Landau, Lev]], [[Evgeny Lifshitz|Lifshitz, E.M.]]|anno = 1975|titolo= The Classical Theory of Fields ([[Course of Theoretical Physics]], Vol. 2)|edizione = revised 4th English|editore=Pergamon Press|città=New York|pp=[https://archive.org/details/classicaltheoryo0000land_k6k2/page/358 358]–397|ISBN=978-0-08-018176-9}}
* {{HSW|hole-in-universe|Is there a hole in the universe?}}
* Liddell, H. G. and Scott, R. ''A Greek-English Lexicon'', Oxford University Press, ISBN 0-19-864214-8.
* [http://www.pbs.org/wnet/hawking/html/home.html ''Stephen Hawking's Universe'']&nbsp;– Why is the universe the way it is?
* {{Cita libro|autore = [[Charles W. Misner|Misner, C.W.]], [[Kip Thorne|Thorne, Kip]], [[John Archibald Wheeler|Wheeler, J.A.]]|titolo = Gravitation|url = https://archive.org/details/gravitationphysi00misn|città = San Francisco|editore = W. H. Freeman|anno = 1973|pp=[https://archive.org/details/gravitationphysi00misn/page/n722 703]–816|ISBN = 978-0-7167-0344-0}}
* [http://www.astro.ucla.edu/~wright/cosmology_faq.html Cosmology FAQ]
* {{Cita libro|autore = Rindler, W.|anno = 1977|titolo = Essential Relativity: Special, General, and Cosmological|url = https://archive.org/details/essentialrelativ00rind_279|editore = Springer Verlag|città = New York|pp=[https://archive.org/details/essentialrelativ00rind_279/page/n205 193]–244|wkautore = Wolfgang Rindler|ISBN = 0-387-10090-3}}
* [http://www.shekpvar.net/~dna/Publications/Cosmos/cosmos.html Cosmos&nbsp;– An "illustrated dimensional journey from microcosmos to macrocosmos"]
* {{Cita libro|autore=Paul Murdin|titolo=The Universe: A Biography|url=https://www.google.it/books/edition/The_Universe_A_Biography/VphnEAAAQBAJ?hl=it|accesso=19 luglio 2024|anno=2022|editore=Thames & Hudson|lingua=en|ISBN=978-88-06-25981-5}}
* [http://www.co-intelligence.org/newsletter/comparisons.html Illustration comparing the sizes of the planets, the sun, and other stars]
* [http://www.astro.princeton.edu/~mjuric/universe/ Logarithmic Maps of the Universe]
* [http://web.archive.org/web/20101225211703/http://www.slate.com/id/2087206/nav/navoa/ My So-Called Universe]&nbsp;– Arguments for and against an infinite and parallel universes
* [http://cosmology.lbl.gov/talks/Ho_07.pdf The Dark Side and the Bright Side of the Universe] Princeton University, Shirley Ho
* [http://www.atlasoftheuniverse.com/ Richard Powell: ''An Atlas of the Universe'']&nbsp;– Images at various scales, with explanations
* [http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=1142346 Multiple Big Bangs]
* [http://www.exploreuniverse.com/ic/ Universe&nbsp;– Space Information Centre]
* [http://www.nasa.gov/topics/universe/index.html Exploring the Universe] at Nasa.gov
 
===Videos Altre letture ===
* {{Cita libro|autore = Steven Weinberg|anno = 1993|titolo = The First Three Minutes: A Modern View of the Origin of the Universe|edizione = 2 aggiornata|editore = Basic Books|città = New York|oclc=28746057|wkautore = Steven Weinberg|ISBN = 978-0-465-02437-7}}.
* [http://www.youtube.com/embed/17jymDn0W6U The Known Universe] created by the [[American Museum of Natural History]]
* {{Cita libro|nome=Harry|cognome=Nussbaumer|nome2=Lydia|cognome2=Bieri|nome3=Allan|cognome3=Sandage|anno = 2009|titolo= Discovering the Expanding Universe|editore=Cambridge University Press|url=http://books.google.com/books?id=RaNOJkQ4l14C|ISBN=978-0-521-51484-2}}
* [http://www.youtube.com/embed/0fKBhvDjuy0 Understand The Size Of The Universe] – by [[Powers of Ten]] -->
 
== Voci correlate ==
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* [[Big Bang]]
* [[Big Crunch]]
* [[Big Bounce]]
* [[Big Rip]]
* [[Cosmo]]
* [[Cosmologia (astronomia)]]
* [[Cronologia del Big Bang]]
* [[Destino ultimo dell'universo]]
* [[PrincipioDimensione di conservazioneparallela]]
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* [[Forma dell'universo]]
* [[Macrocosmo]]
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* [[Storia dell'universo]]
* [[Struttura a grande scala dell'universo]]
* [[Universo parallelosenza debolezza]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [http://www.space.com/scienceastronomy/age_universe_030103.html Pagina sull'età dell'universo]
* {{cita web|http://www.space.com/scienceastronomy/age_universe_030103.html|Pagina sull'età dell'universo|lingua=en}}
* [http://www.disf.org/Voci/120.asp Universo] una voce del [http://www.disf.org/default.asp dizionario DISF] che affronta il tema sotto diversi punti di vista
* [http://www.disf.org/Voci/120.asp Universo] una voce del [https://web.archive.org/web/20131013231445/http://www.disf.org/default.asp dizionario DISF] che affronta il tema sotto diversi punti di vista
*[http://www.daringtodo.com/lang/it/2010/07/06/la-prima-immagine-delluniverso-scattata-dal-telescopio-planch/ La prima immagine dell’Universo “scattata” dal telescopio Planck]
* {{cita web | url = http://www.daringtodo.com/lang/it/2010/07/06/la-prima-immagine-delluniverso-scattata-dal-telescopio-planch/ | titolo = La prima immagine dell'Universo “scattata” dal telescopio Planck | accesso = 25 marzo 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110619010526/http://www.daringtodo.com/lang/it/2010/07/06/la-prima-immagine-delluniverso-scattata-dal-telescopio-planch/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|autore=Cary and Michael Huang|url=http://htwins.net/scale2/|titolo="Scale of Universe|10 febbraio 2012|formato=Scala/mappa interattiva dell'Universo}}
* {{cita web|autore=Cary and Michael Huang|url=http://htwins.net/scale2/|titolo=Scale of Universe|10 febbraio 2012|lingua=en}} Mappa interattiva dell'Universo.
* {{cita web|lingua=en|url=http://www.pbs.org/wnet/hawking/html/home.html |titolo=Stephen Hawking's Universe|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120623201507/http://www.pbs.org/wnet/hawking/html/home.html}}&nbsp;– Why is the Universe the way it is?
* {{cita web|http://www.astro.ucla.edu/~wright/cosmology_faq.html|Cosmology FAQ|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.shekpvar.net/~dna/Publications/Cosmos/cosmos.html|titolo=Cosmos&nbsp;– An "illustrated dimensional journey from microcosmos to macrocosmos"|lingua=en|accesso=1º aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080412094332/http://www.shekpvar.net/~dna/Publications/Cosmos/cosmos.html#|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.co-intelligence.org/newsletter/comparisons.html|Illustration comparing the sizes of the planets, the sun, and other stars|lingua=en}}
* {{en}}[https://web.archive.org/web/20101225211703/http://www.slate.com/id/2087206/nav/navoa/ My So-Called Universe]&nbsp;– Arguments for and against an infinite and parallel universes
* {{en}}[http://cosmology.lbl.gov/talks/Ho_07.pdf The Dark Side and the Bright Side of the Universe] Princeton University, Shirley Ho
* {{en}}[https://web.archive.org/web/20150718054637/http://www.atlasoftheuniverse.com/ Richard Powell: ''An Atlas of the Universe'']&nbsp;– Images at various scales, with explanations
* {{cita web|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=1142346|titolo=Multiple Big Bangs|lingua=en|accesso=1º aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303192654/http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=1142346|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.exploreuniverse.com/ic/|2=Universe&nbsp;– Space Information Centre|lingua=en|accesso=1 aprile 2012|dataarchivio=21 aprile 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060421094451/http://www.exploreuniverse.com/ic/|urlmorto=sì}}
* {{en}}[https://web.archive.org/web/20130417083030/http://www.nasa.gov/topics/universe/index.html Exploring the Universe] at NASA.gov
* {{Treccani|universo}}
* (IT) [http://video.corriere.it/ecco-quanto-siamo-piccoli-rispetto-all-universo/92fa7e58-5a9a-11e6-bfed-33aa6b5e1635 Quanto piccoli siamo rispetto all'universo]
 
=== Video ===
{{portale|astronomia|fisica|Oggetti del profondo cielo}}
* {{en}}[http://www.youtube.com/embed/17jymDn0W6U The Known Universe] dall'[[American Museum of Natural History]]
* {{en}}[http://www.youtube.com/embed/0fKBhvDjuy0 Understand The Size Of The Universe] – dal documentario ''[[Powers of Ten]]''
* {{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=08LBltePDZw|titolo=3-D Video (01:46) – Over a Million Galaxies of Billions of Stars each – BerkeleyLab/animated|lingua=en}}
 
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{{Controllo di autorità}}
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