Isacco II Angelo: differenze tra le versioni

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{{Monarca
| nome = =Isacco II Angelo
|immagine = 144_-_Isaac_II_Angelos_(Mutinensis_-_color).png
| vita =[[Settembre]] [[1156]] - [[8 febbraio]] [[1204]]
|legenda = Ritratto di Isacco II dal Codex Mutinensis graecus 122
| titolo =[[Basileus]]
|titolo = [[Imperatori bizantini|Basileus dei Romei]]
| immagine =Isaac II Angelos Noviodunum.jpg
|regno = {{sp}}
| legenda = Disegno di una moneta di Isacco II Angelo che lo rappresenta.
| regno =[[*12 settembre]] [[1185]] - [[–<br>8 aprile]] [[1195]] / [[18 giugno]] [[1203]] - [[8 febbraio]] [[1204]]
|*18 predecessoregiugno =[[Andronico1203]] I–<br>8 Comnenofebbraio [[1204]]<br>(''con -il figlio [[Alessio IIIIV Angelo|Alessio IV]] '')
|predecessore successore= 1. =[[AlessioAndronico IIII AngeloComneno]] -<br>2. [[Alessio VIII DucasAngelo]]
|successore = 1. [[Alessio IV Angelo]]<br>2. [[Alessio V Ducas]]
| coniuge 1 =[[Irene Paleologa (basilissa)|Irene Paleologa]]
|nome completo = Isaakios II Angelos
| coniuge 2 =[[Margherita d'Ungheria (di Costantinopoli)|Margherita d'Ungheria]]
|data di nascita = settembre [[1156]]
| figli = Eufrosina Angela - [[Irene Angelo|Irene]] - [[Alessio IV Angelo]] - Giovanni Angelo - Manuele Angelo
|luogo di morte = [[Costantinopoli]]
| casa reale =[[Angeli (famiglia bizantina)|Angeli]]
| data di morte =[[8 febbraio]]{{Calcola [[età3|1204]]|2|8|1156|9|1}}
|dinastia = [[Angeli (famiglia)|Angeli]]
| luogo di morte =[[Costantinopoli]]
|padre = Andronico Angelo
|}}
|madre = [[Eufrosina Castamonitissa]]
|coniuge 1 = [[Irene Paleologa (basilissa)|Irene Paleologa]]
|coniuge 2 = [[Margherita d'Ungheria (1175-1223)|Margherita d'Ungheria]]
|figli = Eufrosina<br>[[Irene Angela|Irene]]<br>[[Alessio IV Angelo|Alessio IV]]<br>Giovanni<br>Manuele
|religione = [[Chiesa ortodossa|Cristianesimo ortodosso]]
}}
{{Bio
|Nome = Isacco II
|Cognome = Angelo
|PreData = in [[Lingua greca|greco]]: Ισαάκιος Β' Άγγελος , ''Isaakios II Angelos''
|ForzaOrdinamento = Isacco di Bisanzio 02
|PreData = in [[Lingua greca bizantina|greco medievale]]: {{polytonic|Ισαάκιος Β' Άγγελος}}, ''Isaakios II Angelos''
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|GiornoMeseMorte = 8 febbraio
|AnnoMorte = 1204
|Epoca = 1100
|Epoca2 = 1200
|Attività = imperatore
|Nazionalità = bizantino
|Immagine =
|Didascalia =
}}
Fu ''[[basileus]]'' dei [[romei]] due volte: I regno dal [[12 settembre]] [[1185]] al [[all'8 aprile]] [[1195]], II regno dal [[18 giugno]] [[1203]] fino alla sua morte.
 
== Le origini e l'ascesa al trono ==
Isacco II nacque nel settembre del [[1156]] da Andronico Angelo e da [[Eufrosina Castamonitissa]]; la famiglia paterna, probabilmente originaria di Angel, nei dintorni di [[Amida (città)|Amida]] in Mesopotamia, era di nobiltà recente dal momento che Andronico Angelo era frutto del matrimonio di [[Costantino Angelo]] con [[Teodora Comnena (1096)|Teodora Comnena]], figlia minore del ''Basileus'' [[Alessio I Comneno]]. Isacco in gioventù, come il nonno e il padre, partecipò alle campagne militari in Asia Minore degli imperatori Comneni e alla morte di [[Manuele I Comneno]], avvenuta il 24 settembre [[1180]], appoggiò apertamente il consiglio di reggenza della Basilissa [[Maria d'Antiochia|Maria]] e del [[Protosebastos|Protosebasto]] [[Alessio Comneno (Protosebasto)|Alessio Comneno]] i quali governavano per conto del figlio undicenne di Manuele I, [[Alessio II Comneno|Alessio]].
 
A seguito della rivolta di [[Andronico I Comneno]], cugino di Manuele I, Andronico Angelo ricevette l'ordine di bloccare l'avanzata dei ribelli ma fu sconfitto a [[Charax]], in [[Bitinia]]; la sconfitta rese la famiglia invisa al protosebasto Alessio Comneno e li convinse a passare dalla parte dei ribelli. L'appoggio ad Andronico Comneno, tuttavia, fu temporaneo e l'intera famiglia fu esiliata in Asia Minore, dopo un tentativo di congiura.
Isacco II nacque nel settembre del [[1156]] da Andronico Angelo e da Eufrosine Castamofissa; la famiglia paterna, probabilmente originaria da Angel, nei dintorni di [[Amida]] in Mesopotamia, era di nobiltà recente dal momento che Andronico Angelo era frutto del matrimonio di Costantino Angelo con Teodora Comnena, figlia minore del Basileus [[Alessio I Comneno]].
 
Nel frattempo però Andronico Comneno aveva ormai compiuto la sua scalata al potere fino a raggiungere, nel 1183, il trono dopo aver ordinato di assassinare prima il protosebasto Alessio Comneno, poi la basilissa Maria ed infine Alessio II, il legittimo imperatore. L'usurpazione di [[Andronico I Comneno]] aveva provocato un diffuso malcontento che sfociò ben presto in rivolte tra le quali quella della città di [[Nicea]] di cui Isacco Angelo fu tra i fautori. La reazione dell'usurpatore fu di richiamare Isacco Angelo a Costantinopoli e di mantenerlo sotto stretta sorveglianza nel suo palazzo.
Isacco in gioventù, come il nonno e il padre partecipò alle campagne militari in Asia Minore degli imperatori Comneni e alla morte di [[Manuele I Comneno]], avvenuta il [[24 settembre]] [[1180]], appoggiò apertamente il consiglio di reggenza della Basilissa Maria e del Protosebasto Alessio Comneno i quali governavano per conto del figlio undicenne di Manuele I, [[Alessio II di Bisanzio|Alessio]].
 
Verso la metà del [[1185]], mentre una flotta di 200 navi del [[Regno di Sicilia]] avanzava verso Costantinopoli, si diffuse la voce che Isacco Angelo stesse preparando una congiura contro Andronico I Comneno insieme a numerosi membri della nobiltà, stanchi dei massacri dell'usurpatore e indignati del suo disinteresse per le sorti di un impero in balia degli invasori. Andronico I allora decise di inviare Stefano Argicristoforita, l'assassino del ''basileus'' Alessio II, con alcuni sicari e con l'ordine di arrestare e di uccidere Isacco il quale, tuttavia, si difese uccidendo l'Argicristoforita. Rifugiatosi in [[chiesa di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]], a furor di popolo il 12 settembre venne proclamato Imperatore ed incoronato dal titubante patriarca, [[Basilio II di Costantinopoli|Basilio II Camatero]], mentre l'usurpatore cercò scampo nella fuga verso L'Asia Minore.
A seguito della rivolta di [[Andronico I di Bisanzio|Andronico Comneno]], cugino di Manuele I, Andronico Angelo ricevette l'ordine di bloccare l'avanzata dei ribelli ma fu sconfitto a Charax, in [[Bitinia]]; la sconfitta rese la famiglia invisa al protosebasto Alessio Comneno e li convinse a passare dalla parte dei ribelli.
 
L'appoggio ad Andronico Comneno, tuttavia, fu temporaneo e l'intera famiglia fu esiliata in Asia Minore, dopo un tentativo di congiura.
 
Nel frattempo però Andronico Comneno aveva ormai compiuto la sua scalata al potere fino a raggiungere, nel 1183, il trono dopo aver ordinato di assassinare prima il protosebasto Alessio Comeno, poi la basilissa Maria ed infine Alessio II, il legittimo imperatore.
L'usurpazione di [[Andronico I di Bisanzio|Andronico I]] aveva provocato un diffuso malcontento che sfociò ben presto in rivolte tra le quali quella della città di [[Nicea]] di cui Isacco Angelo fu tra i fautori.
La reazione dell'usurpatore fu di richiamare Isacco Angelo a Costantinopoli e di mantenerlo sotto stretta sorveglianza nel suo palazzo.
 
Verso la metà del [[1185]] venne diffusa la voce, mentre una flotta del [[Regno di Sicilia]] di 200 navi avanzava verso Costantinopoli, che Isacco Angelo, insieme a numerosi membri della nobiltà,stanchi dei massacri dell'usurpatore e indignati del suo disinteresse per le sorti di un impero in balia degli invasori, stesse preparando una congiura contro Andronico I .
 
Andronico I allora decise di inviare Stefano Argicristoforita, l'assassino del basileus Alessio II, con alcuni sicari con l'ordine di arrestare e di uccidere Isacco il quale, tuttavia, si difese uccidendo l'Argicristoforita. Rifugiatosi in [[Santa Sofia]], a furor di popolo il [[12 settembre]] venne proclamato Imperatore ed incoronato dal titubante patriarca, Basilio II Camatero mentre l'usurpatore cercò scampo nella fuga verso L'Asia Minore.
 
== Regno ==
[[File:Death of andronic I.png|thumb|left|L'uccisione di Andronico I.]]
 
Il nuovo sovrano, incoronato con il nome di Isacco II, si accinse immediatamente a consolidare il suo potere ancor fragile: fece catturare l'ex imperatore Andronico I e i suoi due figli, Costantino e Manuele; questi ultimi furono accecati mentre l'imperatore fu dilaniato dalla folla di [[Costantinopoli]]:
 
''«Lo picchiarono, lo lapidarono, lo colpirono con punte sotto i colpi di lui con violenza. Una donna di strada versò acqua bollente sulla testa ... Poi lo trascinarono via dal cammello, lo appesero per i piedi. Finalmente, dopo una lunga agonia, morì, portando la mano rimanente alla bocca, cosa che, secondo l'opinione di alcuni, fece per succhiare il sangue che sgorgava da una delle sue ferite''».<ref>Julius Norwich:, "''Breve Storia di Bisanzio" anno'', 1997, pagp. 294</ref>
 
 
Nonostante ciò la situazione restava fortemente precaria dal momento che i [[Normanni]], dopo aver conquistato e saccheggiato [[Tessalonica]], dominavano i mari e si preparavano a cingere d'assedio Costantinopoli stessa.
 
Il Basileus non si perse d'animo e grazie ad un forte appoggio popolare e all'arrivo di rinforzi dai [[temi]] dell'Asia Minore, riorganizzò [[l'esercito bizantino]] che sconfisse ripetutamente i Normanni prima a Mosinopoli, Anfipoli e poi a Siderocastro; la flotta normanna, ancorata nel [[Mar di Marmara]], a seguito di tali sconfitte si ritirò e nella primavera del 1186 la marina bizantina riprese [[Durazzo]] e [[Corfù]].
 
Nonostante ciò la situazione restava fortemente precaria dal momento che i [[Normanni]], dopo aver conquistato e [[Sacco di Tessalonica (1185)|saccheggiato Tessalonica]], dominavano i mari e si preparavano a cingere d'assedio Costantinopoli stessa.
=== Politica Estera ===
 
Il ''Basileus'' non si perse d'animo e grazie ad un forte appoggio popolare e all'arrivo di rinforzi dai [[temi]] dell'Asia Minore, riorganizzò l'[[esercito bizantino]], che sconfisse ripetutamente i Normanni prima a Mosinopoli, Anfipoli e poi a Siderocastro; la flotta normanna, ancorata nel [[Mar di Marmara]], a seguito di tali sconfitte si ritirò e nella primavera del 1186 la marina bizantina riprese [[Durazzo]] e [[Corfù]].
Una volta vinti i Normanni il Basileus cercò di ristabilire i rapporti con le potenze estere; rapporti che Andronico I aveva poco saggiamente interrotto.
=== Politica estera ===
Nel [[1186]] fu stipulato un trattato con il [[Sultanato di Rum]] grazie al quale furono chiuse le questioni pendenti ai confini orientali.
Una volta vinti i Normanni il ''Basileus'' cercò di ristabilire i rapporti con le potenze estere; rapporti che Andronico I aveva poco saggiamente interrotto.
Nel [[1186]] fu stipulato un trattato con il [[Sultanato di Rum]], grazie al quale furono chiuse le questioni pendenti ai confini orientali.
 
L'anno seguente Isacco II emanò tre crisobolle al fine di chiudere le ostilità con la [[Repubblica di Venezia]] che confermarono i diritti ormai acquisiti dai mercanti veneziani presso l'impero.
Nello stesso tempo fu stipulato un trattato con il [[Regnoregno d'Ungheria (1000-1538)|regno d'Ungheria]] che permise di porre fine allo stato di guerra che si trascinava dalla morte di Manuele I; tale trattato fu consolidato dalle nozze del Basilus''Basileus'' con Margherita Arpad, la figlia di [[Bela III d'Ungheria]].
 
=== La rivolta della Bulgaria ===
{{Vedi anche|Rivolta di Asen e Pietro}}[[File:Second Bulgarian Empire (1185-1196).png|250pxthumb|Campagne di Isacco II durante la Rivolta della Bulgaria]]
 
Il matrimonio di Isacco II con Margherita d'Ungheria lasciò strascichi negativi per l'impero dal momento che le ingenti spese furono sostenute dalla corte con un forte incremento della pressione fiscale che generò ampi malcontenti nelle provincie bulgare, conquistate da [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] oltre 150 anni prima. Lo storico [[Niceta Coniata]] fece risalire la causa della rivolta dei Bulgari alla mancata concessione di una [[pronoia]] a due fratelli: [[Pietro IV di Bulgaria|Pietro]] e [[Ivan Asen I di Bulgaria|Ivan Ansen]], i quali sollevarono il loro popolo inasprito dal peso del fisco imperiale. Sebbene descritto dagli storici, soprattutto da Niceta Coniata, come un regnante debole, incostante e amante dei piaceri, Isacco II organizzò celermente una [[Guerre bulgaro-bizantine|spedizione militare]] per schiacciare la rivolta riuscendo ad avanzare fino a [[Tarnovo]], capitale degli insorti, e costringendoli a darsi alla macchia.
 
L'esito della prima spedizione non fu risolutivo e così tra il [[1186]] e il [[1187]] il ''basileus'' intraprese altre campagne militari, ma non ottenne maggior fortuna dal momento che il generale [[Alessio Brana]], che aveva combattuto anche contro i Normanni, si autoproclamò imperatore e marciò sulla capitale, vanificando i successi di Isacco II. Pochi mesi dopo l'usurpatore fu ucciso grazie all'aiuto di [[Corrado del Monferrato]] e l'imperatore riprese la lotta contro i Bulgari ottenendo numerosi successi, ma lo scoppio di rivolte in [[Asia Minore]] lo costrinse a firmare una tregua con Pietro e Ansen. Repressa la rivolta Isacco provò ancora a riconquistare la Bulgaria ma questa volta i ribelli ebbero la meglio, costituirono il [[Secondo impero bulgaro]] e costrinsero l'imperatore a firmare un trattato di pace. A tale insuccesso si era aggiunta la perdita di [[Cipro]] per mano di [[Isacco Comneno di Cipro|Isacco Comneno]] il quale si era dichiarato nel 1185 autonomo dall'impero e aveva sconfitto, nel 1187, grazie all'aiuto dei Normanni, una flotta bizantina composta da 70 navi, inviata alla riconquista dell'isola.
Lo storico [[Niceta Coniata]] fece risalire la causa della rivolta dei Bulgari alla mancata concessione di una [[pronoia]] a due fratelli: Pietro e [[Ivan Asen I di Bulgaria|Ivan Ansen]] i quali sollevarono il loro popolo inasprito dal peso del fisco imperiale.
=== La terza crociata ===
{{Vedi anche|Terza crociata}}
[[File:Ayyubid.png|thumb|left|upright=1.4|Vicino Oriente, c. 1190. L'impero di Saladino e i suoi vassalli in rosso; territorio preso agli Stati crociati tra il 1187 e il 1189 in rosa. Il verde chiaro indica i territori crociati sopravvissuti alla morte di Saladino. In viola scuro L'impero di Bisanzio]]
 
Nel [[1187]] [[Saladino]], dopo aver distrutto l'esercito crociato nella [[battaglia di Hattin]], conquistava Gerusalemme. I vari signori europei iniziarono ad armare una nuova crociata, la [[terza crociata]], per riprendere la città santa. I bizantini avevano dissidi e rancori profondi con i regni crociati (nominalmente sotto tutela bizantina finché vissero i primi tre imperatori Comneni) e pare perfino che Isacco Angelo si fosse congratulato con Saladino per la sua netta vittoria. A differenza degli altri regnanti europei, l'imperatore [[Federico I Barbarossa]] si mosse via terra e nel [[1189]] varcò le frontiere bizantine. L'attraversamento dei territori bizantini da parte di eserciti crociati provocava sempre grandi preoccupazioni agli imperatori, ma in quest'occasione, data l'assenza dell'imperatore impegnato contro i ribelli, i ritardi, le incomprensioni, e la scarsa presenza dell'esercito bizantino, impegnato su più fronti, i disordini e gli scontri scoppiati quasi subito, promettevano davvero molto male.
Sebbene descritto dagli storici, soprattutto da Niceta Coniata, come un regnante debole, incostante e amante dei piaceri, Isacco II organizzò celermente una [[Guerre bulgaro-bizantine|spedizione militare]] per schiacciare la rivolta riuscendo ad avanzare fino a [[Tarnovo]], capitale degli insorti, e costringendoli a darsi alla macchia.
 
Il trattato di Isacco II con il Saladino peggiorò i rapporti così come la decisione di Isacco II di arrestare gli ambasciatori di Federico I, il quale avanzava sempre di più fino ad occupare [[Filippopoli (Tracia)|Filippopoli]] dopo aver sconfitto le deboli truppe bizantine parateglisi di fronte. Tale minaccia costrinse Isacco II a scendere a patti con lui e quindi inviò [[Niceta Coniata]] come ambasciatore presso Federico, cui consentì di traghettare l'esercito con l'ausilio della marina bizantina; il resto della spedizione proseguì tranquillamente e il Barbarossa lasciò presto i territori dell'Impero.<ref>{{en}} Jonathan Harris, ''Byzantium and the Crusades'', Hambledon and London, 2003</ref>
L'esito della prima spedizione non fu risolutivo e così tra il [[1186]] e il [[1187]] il basileus intraprese altre campagne militari ma non ottenne maggior fortuna dal momento che il generale Alessio Branas, che aveva combattuto anche contro i Normanni, si autoproclamò imperatore e marciò sulla capitale, vanificando i successi di Isacco II.
 
=== Politica interna ===
Pochi mesi dopo l'usurpatore fu ucciso grazie all'aiuto di [[Corrado del Monferrato]] e l'imperatore riprese la lotta contro i Bulgari ottenendo numerosi successi ma lo scoppio di rivolte in [[Asia Minore]] lo costrinse a firmare una tregua con Pietro e Ansen.
Il regno di Isacco II fu minato da gravi problemi di natura sociale ed economica. La crisi economica, iniziata durante il regno di Alessio II, si aggravò ancor di più dal momento che la concorrenza commerciale delle [[Repubbliche Marinare]], esentate dai tributi più gravosi, sottraeva spazio ai mercanti bizantini, mentre la produzione agricola declinava a causa delle frequenti rivolte. Altro problema era la precaria situazione finanziaria: le campagne militari di [[Manuele I Comneno|Manuele I]]<ref>J.W. Birkenmeier, ''The Development of the Komnenian Army 1081–1180''</ref>, le lotte politiche, le rivolte avevano svuotato le casse dello Stato. Isacco II aumentò la pressione fiscale e svalutò la moneta ma queste misure non diedero alcun beneficio, dal momento che vaste risorse venivano drenate dalle spese di corte, dalla prodigalità del sovrano verso la Chiesa e i più poveri e dalla forte corruzione della burocrazia. Questi problemi vennero ulteriormente aggravati dalla debole gestione di Isacco II dal momento che il sovrano, come sottolinea [[Niceta Coniata]], succube di funzionari e burocrati incompetenti, lasciava loro vasti poteri mentre l'immissione nella nobiltà di elementi provinciali e civili e l'influenza di eunuchi e di membri delle potenze straniere, indebolirono ancor di più il governo imperiale.
 
Naturale conseguenza di tutto ciò furono le frequenti rivolte e tentativi di usurpazione tra i quali si segnalarono quelle degli Pseudoalessi, ovvero di coloro che asserivano di essere il defunto Alessio II Comneno: uno di costoro, ottenuto l'appoggio del sultano di Iconio, tenne in scacco l'armata imperiale per oltre 3 anni fino a quando fu ucciso nel [[1192]]. La coesione dell'esercito cominciò a venire meno: le truppe professionali mercenarie, a causa delle difficoltà finanziarie, vennero ridotte drasticamente, mentre quelle delle [[thema]]te provinciali, che comunque rappresentavano la parte meno mobile e potente, divennero sempre meno affidabili, a causa dei torbidi e degli intrighi di nobili e burocrati, tanto che, durante il regno del successore di Isacco, si rifiutarono di intervenire in soccorso della capitale. Né Isacco seppe fare molto per rimediare allo sfascio della marina: da secoli gli italiani che costituivano un'aliquota notevole della flotta bizantina, e la loro diserzione in massa, a causa dei dissidi con Venezia e le altre repubbliche marinare, che riottennero i loro privilegi senza più obblighi di fornire navigli o equipaggi, non venne mai ripianata per mancanza di fondi. Per un Impero che traeva profitti soprattutto dai commerci tra oriente e occidente e che necessitava della flotta anche per i collegamenti interni, fu una mancanza disastrosa.
Repressa la rivolta Isacco provò ancora a riconquistare la Bulgaria ma questa volta i ribelli ebbero la meglio, costituirono il [[Secondo impero bulgaro]] e costrinsero l'imperatore a firmare un trattato di pace.
 
=== La deposizione ===
A tale insuccesso si era aggiunta la perdita di [[Cipro]] per mano di [[Isacco Comneno di Cipro|Isacco Comneno]] il quale si era dichiarato nel 1185 autonomo dall'impero e aveva sconfitto, nel 1187, grazie all'aiuto dei Normanni, una flotta bizantina composta da 70 navi, inviata alla riconquista dell'isola.
[[File:IsaacIIAnge.jpg|thumb|Moneta in [[Elettro]], coniata durante il regno di Isacco II rappresentante la vergine Maria con in braccio Gesù]]
 
=== La Terza Crociata ===
 
[[File:Ayyubid.png|thumb|left|300px|Vicino Oriente, c. 1190. L'impero di Saladino e i suoi vassalli in rosso; territorio preso agli Stati crociati tra il 1187 e il 1189 in rosa. Il verde chiaro indica i territori crociati sopravvissuti alla morte di Saladino. In viola scuro L'impero di Bisanzio]]
 
Nel [[1187]] [[Saladino]], dopo aver vinto i Crociati ad [[Battaglia di Hattin|Hattin]], conquistava Gerusalemme e i vari principi europei iniziarono ad armare una nuova crociata, la [[III crociata|III]], per riprendere la città santa.
 
L'imperatore [[Federico I Barbarossa]] si mosse via terra e nel [[1189]] varcò le frontiere bizantine: l'assenza dell'imperatore, i ritardi e le incomprensioni, fecero scoppiare gravi scontri tra crociati e bizantini.
 
Il trattato di Isacco II con il Saladino peggiorò i rapporti così come la decisione di Isacco II di arrestare gli Ambasciatori di Federico I il quale avanzava sempre di più fino ad occupare [[Filippopoli]] dopo aver sconfitto le deboli truppe bizantine.
 
Tale minaccia costrinse Isacco II a scendere a patti ed inviò [[Niceta Coniata]] come ambasciatore presso Federico I cui consentì di traghettare l'armata con l'ausilio della marina bizantina; il resto della spedizione proseguì tranquillo per l'impero.<ref>Harris, Jonathan (2003). Byzantium and the Crusades. Hambledon and London.</ref>
 
=== Politica Interna ===
 
 
Il regno di Isacco II fu minato da gravi problemi di natura sociale ed economica.
 
La crisi economica, iniziata durante il regno di Alessio II si aggravò ancor di più dal momento che la concorrenza commerciale delle [[Repubbliche Marinare]], esentate da i tributi più gravosi, sottraeva spazio ai mercanti bizantini mentre la produzione agricola declinava a causa delle frequenti rivolte.
 
Altro problema era la precaria situazione finanziaria: le campagne militari di [[Manuele I di Bisanzio|Manuele I ]]<ref>J.W. Birkenmeier, The Development of the Komnenian Army 1081–1180</ref>, le lotte politiche, le rivolte avevano svuotato le casse dello stato.
Isacco II aumentò la pressione fiscale e svalutò la moneta ma queste misure non diedero alcun beneficio dal momento che vaste risorse venivano drenate dalle spese di corte, dalla prodigalità del sovrano verso la chiesa e i più poveri e dalla forte corruzione della burocrazia.
 
Questi problemi vennero ulteriormente aggravati dalla debole gestione di Isacco II dal momento che il sovrano, come sottolinea [[Niceta Coniata]], succube di funzionari e burocrati incompetenti, lasciava loro vasti poteri mentre l'immissione nella nobiltà di elementi provinciali e civili e l'influenza di eunuchi e di membri delle potenze straniere, indebolirono ancor di più il governo imperiale.
 
Naturale conseguenza di tutto ciò furono le frequenti rivolte e tentativi di usurpazione tra i quali si segnalarono quelle degli Pseudoalessi, ovvero di coloro che asserivano di essere il defunto Alessio II Comneno: uno di costoro, ottenuto l'appoggio del sultano di Iconio, tenne in scacco l'armata imperiale per oltre 3 anni fino a quando fu ucciso nel [[1192]].
 
=== La Deposizione ===
Nel [[1191]] ripresero gli scontri con la Bulgaria e l'Imperatore, che guidava personalmente le truppe fu sconfitto a Beroe e nel 1194 un'altra armata fu distrutta ad [[Arcadiopoli]].
Tale sconfitta spinse l'imperatore ad armare personalmente una nuova campagna ma l'[[8 marzo]] del 1185 il fratello dell'imperatore, il Sebostocratore [[Alessio III di Bisanzio|Alessio Angelo]], si ribellò, accecò e depose Isacco II relegandolo in una torre.
 
Nel [[1191]] ripresero gli scontri con la Bulgaria e l'Imperatore, che guidava personalmente le truppe fu sconfitto a Beroe. Nel 1194 un'altra armata fu dispersa ad [[Arcadiopoli]]. Conscio dell'importanza e dell'instabilità dilagante dei suoi domini balcanici, l'imperatore non si arrese e decise di organizzare personalmente una nuova campagna per l'anno successivo; ma l'8 marzo del 1195 il fratello di Isacco, il Sebostocratore [[Alessio III Angelo|Alessio Angelo]], si ribellò, [[Mutilazioni politiche nella cultura bizantina|lo accecò e lo depose]], relegandolo in una torre.
== La IV Crociata ==
{{Vedi anche|Quarta crociata}}
Mentre Isacco rimaneva prigioniero a Bisanzio, il di lui figlio Alessio riparò in occidente dove prese accordi con i [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] e i [[Quarta crociata|crociati]] che si apprestavano ad attaccare l'[[Egitto]]; promettendo aiuti finanziari consistenti di cui i crociati avevano disperatamente bisogno, riuscì a far approvare questa "deviazione" al percorso della crociata, allo scopo di scalzare dal trono lo zio usurpatore.
 
Quando l'armata latina apparve sotto le mura di Costantinopoli nel giugno del [[1203]], l'imperatore Alessio III tentò invano di respingere l'[[Assedio di Costantinopoli (1203)|assedio]] e quando nella notte tra il 17 e il 18 giugno un manipolo d'uomini guidati dall'ottuagenario [[doge (Venezia)|doge di Venezia]] [[Enrico Dandolo]] riuscì a scavalcare le mura, preferì fuggire in [[Tracia]], nonostante i crociati non fossero ancora riusciti ad espugnare la città. A quel punto il popolo rifiutò di riconoscere Alessio imperatore e rimise Isacco II sul trono, liberato e rivestito dei paramenti imperiali.
Mentre Isacco rimaneva prigioniero a Bisanzio, il di lui figlio Alessio riparò in occidente dove prese accordi con i [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] e i [[Quarta Crociata|crociati]] che si apprestavano ad attaccare l'[[Egitto]] affinché lo sostenessero nella conquista del trono.
 
Solo ad agosto Isacco associò al trono il figlio con il nome di [[Alessio IV Angelo|Alessio IV]], regnando congiuntamente, con l'incombente presenza dei crociati alle porte, trattenutisi su richiesta del figlio Alessio. Egli, conscio del fatto che i costantinopolitani l'avevano accettato solo per placare gli invasori, temeva che sarebbe stato subito messo da parte senza la loro protezione. La situazione parve tuttavia sfuggire velocemente di mano ai nuovi regnanti, dato che le tasse straordinarie imposte per pagare i forti debiti accumulati e la presenza minacciosa e arrogante delle truppe che li sostenevano, avevano indispettito enormemente la popolazione.
Quando l'armata latina apparve sotto le mura di Costantinopoli nel [[giugno]] del [[1203]], l'imperatore Alessio III tentò invano di respingere l'[[Assedio di Costantinopoli (1203)|assedio]] e quando nella notte tra il [[17 giugno|17]] e il [[18 giugno]] un manipolo d'uomini guidati dall'ottuagenario [[doge (Venezia)|doge di Venezia]] [[Enrico Dandolo]] riuscì a scavalcare le mura, preferì fuggire in [[Tracia]]. A quel punto il popolo rifiutò di riconoscere Alessio imperatore e rimise Isacco II sul trono, liberato e rivestito dei paramenti imperiali.
 
Nella notte tra il 7 e l'8 febbraio del 1204, il [[protovestiario]] Alessio Ducas irruppe nel [[Palazzo delle Blacherne|Palazzo Imperiale]] avvisando Alessio IV del divampare di una rivolta e convincendolo ad uscire dal palazzo, dove suoi sicari lo attendevano per assassinarlo. Nella stessa notte morì anche l'anziano Isacco, ufficialmente per morte naturale e sepolto con tutti gli onori, lasciando campo libero al Ducas per farsi incoronare come [[Alessio V Ducas|Alessio V]].
Solo ad [[agosto]] Isacco associò al trono il figlio con il nome di [[Alessio IV di Bisanzio|Alessio IV]], regnando con lui sino al, con l'incombente presenza dei crociati alle porte, trattenutisi su richiesta del figlio Alessio, che sperava così di rafforzare il proprio potere.
 
Nella notte tra il [[7 febbraio]] e il [[8 febbraio|8]] del [[1204]], il [[protovestiario]] Alessio V Ducas irruppe nel [[Palazzo delle Blacherne|palazzo imperiale]] avvisando Alessio IV del divampare di una rivolta e convincendolo ad uscire dal palazzo, dove suoi sicari lo attendevano per assassinarlo. Nella stessa notte morì anche Isacco, lasciando campo libero al Ducas per farsi incoronare come [[Alessio V di Bisanzio|Alessio V]].
 
== Giudizi degli storici ==
Generalmente il governo della dinastia degli Angeli viene considerato come negativo: già [[Niceta Coniata]] sottolineava quanto il debole governo di Isacco II, nonostante il considerevole successo contro i Normanni, portasse l'impero bizantino verso la strada di un inarrestabile declino.<ref>Paul Magdalino, ''The empire of Manuel I Komnenos 1143–1180''</ref>
 
La corruzione della burocrazia, le lotte tra le varie fazioni di corte, l'influenza degli eunuchi ben presto deteriorarono l'apparato amministrativo e fiscale dell'impero provocando forti rivolte tra le quali soprattutto bisogna ricordare la secessione della Bulgaria.
Generalmente il governo della dinastia degli Angeli viene considerato come negativo: già [[Niceta Coniata]] sottolineava quanto il debole governo di Isacco II, nonostante il considerevole successo contro i Normanni, portasse l'impero bizantino verso la strada di un inarrestabile declino.<ref>Magdalino, Paul, The empire of Manuel I Komnenos 1143–1180</ref>
 
La perdita della Bulgaria fu particolarmente dolorosa in quanto non solo l'impero veniva privato di una ricca e fertile provincia, ma anche perché venivano fortemente minacciati i possedimenti europei di Bisanzio, che dopo la [[battaglia di Manzikert]] costituivano la parte più preziosa dei domini imperiali. La città, ormai presa tra due fuochi, avrebbe patito molto questa secessione nel secolo successivo; tutta la politica dei Comneni, tesa alla protezione ad ogni costo delle province balcaniche, era così compromessa.<ref>R.J.Lilie, ''Bisanzio la seconda Roma''</ref>
La corruzione della burocrazia, le lotte tra le varie fazioni di corte, l'influenza degli eunuchi ben presto deteriorarono l'apparato amministrativo e fiscale dell'impero provocando forti rivolte tra le quali soprattutto bisogna ricordare la secessione della Bulgaria.
 
L'imperatore, infine, causò un danno ancor più grave al momento del passaggio di [[Federico I Barbarossa]]: la sterile opposizione della debole armata imperiale, l'arresto degli ambasciatori, gli accordi con il [[Saladino]], infatti, minarono alla base il fragile rapporto tra Costantinopoli e l'Occidente, lasciando uno strascico di odi che portò poi al disastro della [[IV Crociata]].<ref>A. Vasiliev, ''Foreign policy of the Angeloi''</ref>
La perdita della Bulgaria fu particolarmente dolorosa in quanto non solo l'impero veniva privato di una ricca e fertile provincia ma ora venivano fortemente minacciati i possedimenti balcanici di Bisanzio, città ormai presa tra due fuochi, e tale danno si sarebbe fatto particolarmente sentire nel secolo successivo.
 
La situazione dell'impero alla fine del suo regno era quindi grave, ma nonostante non fosse dotato dell'abilità diplomatica e degli appoggi interni necessari a invertire le sorti dello stato, dimostrò almeno l'energia sufficiente per tappare molte delle falle che continuamente dilaniavano Bisanzio. Furono soprattutto i suoi immediati successori, come il fratello [[Alessio III Angelo|Alessio III]] e il figlio [[Alessio IV Angelo|Alessio IV]], a prendere alcune dissennate decisioni, che portarono a un rapido deterioramento della situazione e all'improvviso sgretolamento di un impero ormai quasi millenario.
L'imperatore, infine, causò un danno ancor più grave al momento del passaggio di [[Federico I Barbarossa]]: la sterile opposizione della debole armata imperiale, l'arresto degli ambasciatori, gli accordi con il [[Saladino]], infatti, minarono alla base il fragile rapporto tra Costantinopoli e l'Occidente, lasciando uno strascico di odi che portò poi al disastro della [[IV Crociata]].<ref>^ A. Vasiliev, Foreign policy of the Angeloi</ref>
 
== Famiglia ==
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* [[Alessio IV Angelo]], coimperatore dal [[1203]] al [[1204]].
 
Nel [[1186]], in seconde nozze, Isacco sposò [[Margherita d'Ungheria (1175-1223)|Margherita d'Ungheria]] (ribattezzata Maria), figlia del [[re d'[[Ungheria]] [[Bela III d'Ungheria|Bela III]]; da questa unione nacquero due figli maschi:
* [[Giovanni Angelo (1193-1259)|Giovanni Angelo]] ([[1193]]-[[1259]]), che dopo la morte del padre e del fratellastro migrò con la famiglia in Ungheria, dove poi divenne signore di [[Sirmia]] e [[Comitato di Bács-Bodrog|Bacs]] ([[1227]]-[[1242]]), [[vassallo]] del [[re]] ungherese [[Bela IV d'Ungheria|Bela IV]];
* [[Manuele Angelo]] (nato dopo il [[1195]] - morto nel [[1212]]).
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Isacco II Angelo
|2 = [[Andronico Ducas Angelo]]
|3 = [[Eufrosina Castamonitissa]]
|4 = [[Costantino Angelo]]
|5 = [[Teodora Comnena (1096)|Teodora Comnena]]
|8 = Manuele Angelo
|10 = [[Alessio I Comneno]]
|11 = [[Irene Ducaena]]
|20 = [[Giovanni Comneno (XI secolo)|Giovanni Comneno]]
|21 = [[Anna Dalassena]]
|22 = [[Andronico Ducas]]
|23 = [[Maria di Bulgaria]]
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Fonti ==
[[File:L'impero bizantino nel 1190.JPG|thumb|right|281 × 188 pixel|L'[[impero bizantino]] nel [[1190]].]]
* {{cita libro| Niceta |Coniata| Grandezza e catastrofe di Bisanzio | 1994|Mondadori | Milano| id= ISBN 88-04-37948-0}}
* {{cita libro| Goffredo |de Villehardouin| La conquista di Costantinopoli | 2008|Testi e documenti | Milano| id= ISBN
978-88-7710-729-9}}
 
== Bibliografia ==
[[File:Europe mediterranean 1190 (cropped).jpg|thumb|L'[[impero bizantino]] nel [[1190]].]]
* {{cita libro| Georg |Ostrogorsky | Storia dell'Impero bizantino| 1968| Einaudi| Milano| | id= ISBN 88-06-17362-6}}
* {{cita libro| Niceta |Coniata| Grandezza e catastrofe di Bisanzio | 1994|Mondadori | Milano|isbn=88-04-37948-0}}
* {{cita libro| Goffredo |de Villehardouin| La conquista di Costantinopoli | 2008|Testi e documenti | Milano|isbn=978-88-7710-729-9}}
* {{cita libro| Georg |Ostrogorsky | Storia dell'Impero bizantino| 1968| Einaudi| Milano|isbn= 88-06-17362-6}}
* {{cita libro| Gerhard |Herm | I bizantini| 1985| Garzanti| Milano }}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani|wkautore=Giorgio Ravegnani|I trattati con Bisanzio 992-1198 | 1992| Il Cardo| Venezia }}
* {{cita libro| John Julius | Norwich | Bisanzio | 2000|[[Arnoldo Mondadori Editore]]| Milano|wkautore=John idJulius Norwich|isbn= ISBN 88-04-48185-4 |wkautore=John Julius Norwich}}
* {{cita libro| [[Silvia Ronchey]]|| Lo stato bizantino |2002| Einaudi| Torino| idisbn= ISBN 88-06-16255-1}}
* {{cita libro| [[Aleksandr Petrovič Každan]]|| Bisanzio e la sua civiltà | 2004| Laterza| Bari|edizione=2<sup>a</sup>ª ed .| idisbn= ISBN 88-420-4691-4}}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| La storia di Bisanzio |2004| Jouvence | Roma| idisbn= ISBN 88-7801-353-6}}
* {{cita libro| Marco |Meschini| 1204 L'Incompiuta |2004| Ancora | Milano}}
* {{cita libro| Ralph-Johannes |Lilie|wkautore=Ralph-Johannes Lilie| Bisanzio la seconda Roma |2005| Newton & Compton| Roma| idisbn= ISBN 88-541-0286-5}}
* {{cita libro| Alain|Ducellier | Bisanzio (IV-XV secolo) | 2005| San Paolo| Milano|coauthorscoautori= Michel Kapla | idisbn= ISBN 88-215-5366-3}}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Bisanzio e Venezia | 2006|Il Mulino | Milano| idisbn= ISBN 88-15-10926-9}}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Introduzione alla storia bizantina |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Paolo|Cesaretti| L' impero perduto. Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente |2006| Mondadori| Milano| idisbn= ISBN 88-04-52672-6}}
* Charles Diehl, ''Figure bizantine'', introduzione di [[Silvia Ronchey]], 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
* {{cita libro| Giorgio|Ravegnani | Imperatori di Bisanzio | 2008| Il Mulino | Bologna| idisbn= ISBN 978-88-15-12174-5}}
== Collegamenti esterni ==
 
* {{En}} [http://www.wildwinds.com/coins/byz/isaac_II/i.html Monete emesse da Isacco II]
 
== Voci correlate ==
Riga 184 ⟶ 163:
* [[Niceta Coniata]]
* [[Isacco Comneno di Cipro]]
* [[Alessio III di BisanzioAngelo]]
 
== Altri progetti ==
{{Box successione 2-1-2|precedente1=[[Andronico I di Bisanzio|Andronico I Comneno]]|precedente2=[[Alessio III di Bisanzio|Alessio III Angelo]]|successivo1=[[Alessio III di Bisanzio|Alessio III Angelo]]|carica1=[[Imperatori bizantini|Imperatore bizantino]]<br /> con <br />[[Alessio IV di Bisanzio|Alessio IV Angelo]]|periodo1=1185-1195 e 1203-1204
{{interprogetto}}
|successivo2=[[Alessio V di Bisanzio|Alessio V Murzulfo]]}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Imperatori bizantini II}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|biografie|Bisanzio}}
* {{cita web|http://www.wildwinds.com/coins/byz/isaac_II/i.html|Monete emesse da Isacco II|lingua=En}}
[[Categoria:Angelo|Isacco 02]]
{{Link VdQ|ru}}
 
{{Box successione
[[an:Isac II Ánchel]]
|tipologia =
[[ar:إسحاق الثاني]]
|carica = [[Imperatori bizantini|Imperatore bizantino]]
[[bg:Исаак II]]
|periodo = 1185-1195 e 1203-1204
[[ca:Isaac II Àngel]]
|precedente = [[Andronico I Comneno]]<br />[[Alessio III Angelo]]
[[cs:Izák II. Angelos]]
|successivo = [[Alessio III Angelo]]<br />[[Alessio V Ducas|Alessio V Murzulfo]]
[[de:Isaak II.]]
|coimperatore = [[Alessio IV Angelo]]
[[el:Ισαάκιος Β΄ Άγγελος]]
}}
[[en:Isaac II Angelos]]
{{imperatori bizantini}}
[[es:Isaac II Ángelo]]
{{controllo di autorità}}
[[fa:ایزاک دوم]]
{{portale|biografie|Bisanzio}}
[[fi:Isaak II Angelos]]
 
[[fr:Isaac II Ange]]
[[Categoria:Angelo|Isacco 02]]
[[gl:Isaac II Anxo]]
[[Categoria:Cristiani della terza crociata]]
[[hu:II. Iszaakiosz bizánci császár]]
[[Categoria:Cristiani della quarta crociata]]
[[id:Isaakius II Angelus]]
[[ja:イサキオス2世アンゲロス]]
[[ko:이사키오스 2세]]
[[la:Isaacius II Angelus]]
[[lt:Izaokas II Angelas]]
[[nl:Isaäk II Angelos]]
[[no:Isak II Angelos]]
[[pl:Izaak II Angelos]]
[[pt:Isaac II Ângelo]]
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[[ru:Исаак II Ангел]]
[[sl:Izak II. Angel]]
[[sr:Исак II Анђео]]
[[sv:Isaac II Angelos]]
[[th:จักรพรรดิไอแซ็คที่ 2 อันเจลอส]]
[[tr:II. İsaakios Angelos]]
[[uk:Ісаак II Ангел]]
[[zh:伊萨克二世]]