Incisioni rupestri: differenze tra le versioni

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[[File:Palermo-Museo-Archeologico-bjs-11.jpg|miniatura|Le incisioni rupestri della [[grotta dell'Addaura]] (riproduzione)]]
Le '''incisioni rupestri''' (dette anche '''petroglifi''' o '''graffiti''') sono segni scavati nella [[roccia]] (vedi anche [[pittura rupestre]]) con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un persussore o una punta metallica (tipo [[pugnale]], di [[bronzo]] o di [[ferro]]), o usando una tecnica di raschiatura.<br />
Le '''incisioni rupestri''' (dette anche '''petroglifi''' o '''graffiti''') sono segni scavati nella [[roccia]] con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di [[scalpello]], utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore, o una punta metallica (come un [[pugnale]], di [[bronzo]] o di [[ferro]]) o per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. Le figure formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici.
Le figure formate da una fitta concentrazione di buchi, potevano essere ricoperte di sostanze coloranti.
<br />
Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'[[Homo sapiens]], fino in epoca recente. <br /> Solitamente si trovano in tutto il mondo, in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi.
 
Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l<nowiki>'</nowiki>''[[Homo sapiens|Homo Sapiens]]'', fino in epoca recente. In tutto il mondo solitamente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi. Rappresentano sia realtà della vita quotidiana [[Pastorizia|pastorale]] e [[Agricoltura|agricola]], sia figure [[Simbolo|simboliche]] e [[immaginazione|fantastiche]].
Le incisioni rupestri rappresentano sia realtà della vita quotidiana [[Pastorizia|pastorale]] e [[Agricoltura|agricola]], che figure [[Simbolo|simboliche]] prodotte della [[fantasia]]. Molti autori ne danno un'interpretazione [[Magia|magico]] [[Simbolo|simbolica]] [[Sciamanesimo|sciamanica]] [[Rito|rituale]] [[Religione|religiosa]]. Certemente non mancano figure con questi significati ma la maggior parte delle figure sembra fatta per passatempo da pastori fermi a guardia di [[Gregge|greggi]] che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano.
 
L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo [[Sciamanesimo|sciamanico]], a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di [[Pastorizia|greggi]] che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano.
Il momento migliore per vederle è l'alba, o al tramonto, quando i raggi del Sole radente creano un'ombra marcata che le rende visibili in modo immediato. <br />
È permesso [[Fotografia|fotografarle]], si sconsiglia l'uso del flash, che le fa scomparire, a meno di poterlo staccare per ottenere un lampo radente. <br />
Un tempo si poteva fare dei calchi con la [[plastilina]] o [[stucco da vetro]], mischiata ad abbondante [[borotalco]] per renderla meno adesiva, e olio per renderla più plastica, altrimenti rimane attaccata alla roccia e si stira.
 
Per l'osservazione il momento migliore è l'alba o il tramonto, a causa delle ombre marcate create dai raggi solari radenti, che le rendono più facilmente visibili.
Attualmente questi [[Sito archeologico|siti archeologici]] sono passati sotto il controllo delle varie sovraintendenze alle [[Belle Arti]], per cui qualsiasi intervento diretto, deve essere preventivamente autorizzato. Solitamente nei negozi dei paesi circostanti, se ne trova qualcuno che vende prodotti senza alcuna attinenza all'archeologia ma che per passione del commerciante tiene in mostra riproduzioni calchiformi che mette in vendita sottobanco.
{{TOClimit|3}}
== Tutela ==
[[File:Calco gesso incisione rupestre cervo Valcamonica 1965.jpg|miniatura|sinistra|Calco in gesso di una incisione rupestre rappresentante un cervo della [[Val Camonica]]]]
 
Le incisioni sono tutelate in Italia dalle Soprintendenze competenti per territorio, alle quali si chiede preventivamente l'autorizzazione per qualsiasi intervento diretto, durante le campagne di studio, organizzate in sede universitaria.
==Luoghi di ritrovamento==
 
È permesso [[Fotografia|fotografarle]], ma si sconsiglia l'uso del flash, che le fa scomparire nella foto, a meno di poterlo staccare per ottenere un lampo radente. La realizzazione di calchi di studio, quando autorizzati, prevede l'utilizzo di [[plastilina]] o [[Stucco|stucco da vetro]] ritrattati.
=== Italia ===
In [[Italia]] sono molti i siti in cui si trovano incisioni rupestri, specialmente nell'[[Alpi|arco alpino]].
 
L'utilizzo di materiali inadeguati, come i polimeri plastici che solidificano, rischia di danneggiare le incisioni ed è strettamente proibita per uso amatoriale. Un mezzo per ottenere delle copie che ne permettano lo studio è il ricalco a carboncino ([[Frottage (arte)|frottage]]).
Sono state fatte in un 'arco di tempo di circa 3.000 anni, dal 3000 a.C. Questa tradizione si è interrotta in coincidenza con la conquista romana delle Alpi.
 
== Luoghi di ritrovamento ==
=== Italia ===
In [[Italia]] sono molti i siti in cui si trovano incisioni rupestri, specialmente nell'[[Alpi|arco alpino]]. Sono state fatte durante il [[neolitico]] e la tradizione si è interrotta in coincidenza con la [[conquista di Rezia ed arco alpino sotto Augusto]].
 
==== Liguria ====
[[File:Orco-Feglino - Savona - Italia - 1965 - Ciappo conche paints.jpg|miniatura|Disegno delle incisioni rupestri al Ciappo delle Conche]]
L'[[Appennino Ligure]] occidentale è disseminato di siti dove si trovano incisioni rupestri. Sono documenti risalenti all'eta [[Neolitico|Neolitica]] e del [[Età del ferro|Ferro]].
L'[[Appennino Ligure]] occidentale è disseminato di siti dove si trovano incisioni rupestri. Precisamente si identificano le seguenti zone:
* Territorio Intemelio, nell'interno di [[Ventimiglia]]
* Territorio Ingauno, nell'interno di [[Imperia]]
* il Finalese, sulla costa e nell'interno di [[Finale Ligure]]
* la [[Val Bormida]]
* l'area del [[Monte Beigua]]
* il Genovesato, nell'interno di [[Genova]]
 
Le incisioni rupestri sono documenti risalenti all'epoca [[Neolitico|neolitica]] e all'[[età del ferro]].
[[Immagine:Orco-Feglino_-_Savona_-_Italia_-_1965_-_Ciappo_conche_paints.jpg|thumb|Disegno delle incisioni rupestri al Ciappo delle Conche]]
===== Ciappo delle conche =====
Il Ciappo (pietra) delle conche, (in genovese detta Ciappo de Cunche) é un sito archeologico preistorico, costituito su un lastrone di pietra di circa 30 metri quadrati, con incise 30 figure e scavate 7 vaschette, sulle alture di [[Finale Ligure]], in prossimità di [[Orco Feglino]].
 
===== Zona intemelia =====
[[Immagine:Finale_Ligure_-_Savona_-_Italia_-_2005_-_Ciappo_conche_approccio.jpg|thumb|Approccio al Ciappo delle Conche]]
======Accesso Monte Bego ======
Il [[Monte Bego]] è nella [[Valle delle Meraviglie]], dove si trovano circa 30.000 incisioni rupestri.
Da Finale Ligure si prende la carrozzabile per Orco Feglino, quando si arriva a Nord del [[Monte Cucco]], c’è una cava vicino alla località Castello e si lascia l’auto.
 
====== Balzi Rossi ======
Dalla strada al Ciappo delle Conche c’è una distanza di circa 600 metri che si copre a piedi in 30 minuti. Dalla cava si prosegue a piedi per breve tratto, circa 100 metri verso Sud Est, tenendo d’occhio una [[mulattiera]] (solitamente segnalata da tre bolli rossi affiancati), che si diparte sulla destra e che sale direttamente lungo la parete Nord sul Monte Cucco, per un dislivello di 80 metri. <br />
I [[Balzi Rossi]] prendono il nome da percolamenti ferrosi che hanno colorato di rossastro le rocce calcaree dei dintorni. I Balzi Rossi sono noti per otto grotte delle quali, la Grotta dei Fanciulli, la Grotta Florestano, il Riparo Mochi e la Grotta del Caviglione, presentano molte incisioni di tipo lineare.
Arrivati in cima la mulattiera finisce e si prosegue su un sentiero che va degradando verso Sud e dopo breve si incontra il Ciappo delle Conche, che si riconosce per essere un ampio spiazzo con una vasca larga circa un metro quadrato. <br />
Su questo lastrone roccioso degradante verso Sud, si trovano tutte le incisioni rupestri, che col Sole alto si vedono molto poco.
 
======Morfologia Monte Grammondo ======
La notizia del ritrovamento di incisioni rupestri è pervenuta nel 1973 da ricercatori del Museo di Antropologia Preistorica Di Monaco; le incisioni sono di tipo lineare come quelle dei Balzi Rossi.
I graffiti sono profondi e fatti su una roccia con una superficie aspra. L'altezza delle figure varia da pochi centimetri a più di un metro e si distinguono in tre categorie:
#segni cruciformi, interpretate come immagini simboliche dell'uomo
## adunate in gruppi come se fossero gruppi famigliari, di 20-20 cm. d'altezza.
##una figura unica alta 1,30 metri, raffigurante forse un guerriero
#figure di significato ignoto, a forma di rette e curve
#sistemi di vaschette, per raccogliere acqua piovana o altri liquidi.
 
=====Ciappo deiFinalese ceci=====
====== Ciappo delle conche ======
Si trova a circa un chilometro più a Sud del Ciappo delle Conche e contiene lo stesso tipo di figure.
[[File:Finale Ligure - Savona - Italia - 2005 - Ciappo conche approccio.jpg|miniatura|sinistra|Ubicazione del Ciappo delle Conche]]
Il "Ciappo (pietra) delle conche", (in savonese detta ''Ciappo de Cunche'') è un sito archeologico preistorico, costituito da un lastrone di pietra di circa 30 m<sup>2</sup> sul quale sono incise 30 figure e scavate 7 vaschette. Il sito si trova sulle alture di [[Finale Ligure]], in prossimità di [[Orco Feglino]] e poco più in basso della cima sul pendio meridionale del [[Monte Cucco (Liguria)|Monte Cucco]].
 
[[ImmagineFile:FinaleCalco Liguregesso -incisione Savonarupestre - Italia - 2005 -umana Ciappo delConche Sale ubicazione1965.jpg|thumbminiatura|ItinerarioCalco perin ilgesso Ciappodi deluna Saleincisione arupestre Roccarappresentante degliuna figura umana al Ciappo Uccellidelle vicinoConche, apresso Finale Ligure]]
Sul lastrone roccioso digradante verso sud, si trovano le incisioni rupestri, non ben visibili se il sole è alto. I graffiti sono profondi e fatti sulla roccia con una superficie aspra. L'altezza delle figure varia da pochi centimetri a più di un metro e si distinguono in tre categorie:
# segni cruciformi, interpretati come immagini simboliche dell'uomo: alcuni di questi segni, di circa 20&nbsp;cm di altezza, sono radunati in gruppi, interpretati come "famiglie", mentre un'unica figura, alta 1,3 m, raffigura forse un guerriero;
# figure di significato ignoto, a forma di rette e curve
# sistemi di vaschette, per raccogliere acqua piovana o altri liquidi.
 
====== Ciappo deldei Salececi ======
[[File:Finale Ligure - Savona - Italia - 2005 - Ciappo del Sale ubicazione.jpg|miniatura|Itinerario per il Ciappo del Sale a Rocca degli Uccelli vicino a Finale Ligure]]
Il Ciappo del Sale (in genovese detto ("Ciappu du Sa"), è una formazione rocciosa che presenta incisioni rupestri. Si trova nell'immediato entroterra del finalese, a 320 metri sul livello del mare, vicino al paese di Portio Revelli, in località Rocca (degli Uccelli). Dei tre ''ciappi'' con incisioni rupestri nel finalese, è il più comodo e accessibile.
Il "Ciappo dei ceci", si trova a circa 1&nbsp;km più a sud del "Ciappo delle conche" e contiene lo stesso tipo di figure. Il toponimo "Ceci" potrebbe derivare da ''erxi'' ovvero [[Quercus ilex|lecci]].
 
======Accesso Ciappo del sale ======
Il "Ciappo del sale" (in savonese detto ''Ciappu du sa''), si trova nell'immediato entroterra del finalese, a 320 m s.l.m., vicino al paese di Portio Revelli, in località Rocca degli Uccelli, a metà strada su una mulattiera che conduce verso la località di Rocca di Corno. Dei tre "ciappi" con incisioni rupestri nel finalese, è il più comodo e accessibile.
Si prende la carreggiabile che da Finale Ligure porta a Vezzi Portio, che si chiama Via Calvisio e poi Via Finale e che percorre il fondovalle di fianco al Torrente Sciusa. Dopo circa 5 chilometri si prende una deviazione, sulla destra in salita, per Portio Revelli e dopo il tornante, si gira a destra in Via Rocca. La strada è senza sbocco, ma termina in due punti diversi, bisogna prendere quello sulla destra, il più vicino al pianoro. Qui si lascia l'auto e a piedi si discende lungo una mulattiera da Rocca degli Uccelli verso Rocca di Corno.
<br>
A circa metà strada fra le due rocche, sulla destra, in mezzo a rada vegetazione, si presenta il Ciappo del Sale.
 
La roccia si presenta piatta, di forma pentagonale irregolare, con il lato più lungo di 37 m e quello più corto di 7 m. Presenta incisioni rupestri simili a quelle del "Ciappo delle conche" e del "Ciappo dei ceci", con figure umane a forma di croce, vaschette, [[coppella|coppelle]] e altre figure di ignoto significato, come una figura rotondeggiante a raggiera unita ad un triangolo e una figura rotondeggiante irregolare con un punto nel centro.
======Morfologia======
La roccia si presenta piatta, di forma pentagonale irregolare, con il lato più lungo di 37 metri e quello più corto di 7 metri. Presenta incisioni rupestri simili a quelle del Ciappo delle Conche e del Ciappo dei Ceci con figure umane a forma di croce, vaschette, coppelle e altre figure di ignoto significato, come una figura rotondeggiante a raggiera unita ad un triangolo e una figura rotondeggiante irregolare con un punto nel centro.
<br>
Lungo il lato più lungo della pietra, si scorgono ancora oggi tracce sul calcare del passaggio dei mulattieri e dei buoi aggiogati ai carri, come è rappresentato in tante incisioni rupestri della Valle delle Meraviglie.
 
Lungo il lato più lungo della pietra, si scorgono ancora oggi tracce sul calcare del passaggio dei mulattieri e dei buoi aggiogati ai carri, come è rappresentato in tante incisioni rupestri della [[Valle delle Meraviglie]].
 
===== Monte Beigua =====
Attorno al [[Monte Beigua]] esistono molte iscrizioni, sebbene la patina di ossidazione superficiale della roccia non consenta delle datazioni precise. Nel territorio dei comuni di [[Urbe (Italia)|Urbe]] e di [[Sassello]], ed entro il [[Parco regionale del Beigua]], sono presenti molte incisioni con forme a [[phi (lettera)|phi]], cruciformi, stellate o vulvari. I siti sono quelli di "Grande Roccia", "Pietra Scritta", "Dolmen", "Roccia della Biscia".
 
===== Genovesato =====
====== Pietra delle coppelle ======
[[File:Acquasanta - Genova - Italia - 1965 - Pietra coppelle.jpg|miniatura|Pietra delle coppelle all'Acquasanta di Voltri, in provincia di Genova]]
La "Pietra delle coppelle", scoperta nel [[1908]] da [[Arturo Issel]], si trova sulle Giutte, sopra [[Acquasanta (città metropolitana di Genova)|Acquasanta]] di [[Voltri]] ([[provincia di Genova|GE]]), in località "Bric Caramello", a quota di 510 m s.l.m.
[[File:Giutte Acquasanta Voltri - 2005 - Pietra coppelle ubicazione.jpg|miniatura|itinerario da Giutte dell'Acquasanta di Voltri alla pietra delle coppelle]]
 
La roccia è ricoperta da qualche centinaio di cavità rotonde di varie dimensioni, da 1/2&nbsp;cm a 2&nbsp;cm, chiamate [[coppella|coppelle]], e da figure geometriche stilizzate, filiformi o a forma di croce, di significato antropomorfo. È presente inoltre un tetraedro scavato, con la punta orientata verso nord, con 35 coppelle delimitanti in un'area circolare. Si riconoscono anche affilatoi a ''polissoir''.
[[Immagine:Acquasanta - Genova - Italia - 1965 - Pietra coppelle.jpg|thumb|Pietra delle coppelle all'Acquasanta di Voltri, in provincia di Genova]]
 
Molte di queste coppelle e croci sono sicuramente [[Preistoria|preistoriche]], mentre altre sono di epoca [[Medioevo|medioevale]]: è difficile stabirne con precisione l'epoca, essendo possibile che gruppi cronologicamente diversi siano mischiati tra loro e in mancanza di un contesto archeologico.
===== Pietra delle coppelle =====
Nel [[1908]] [[Arthur Issel]] scoprì alle Giutte, sopra [[Acquasanta (Genova)|Acquasanta]] di [[Voltri]], in provincia di [[Genova]], in località Bric Caramello, a quota 510 metri sul livello del mare, una roccia di talcoscisto recante incisioni rupestri prevalentemente di epoca preistorica.
 
La pietra si trova su un antico percorso che parte dalla costa (tra [[Sestri Ponente]] e [[Voltri]]) e si dirige verso l'interno alle [[Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo|Capanne di Marcarolo]], punto di incontro a metà strada per lo scambio tra i prodotti della pastorizia della tribù [[Celti|celto]]-[[Liguri|ligure]] dei ''Dectunini'', provenienti da [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]], [[Gavi Ligure]] e [[Novi Ligure]] nell'interno, e il sale portato dai [[Liguri]] della costa. La frequente presenza di coppelle<ref>La presenza delle coppelle non è tuttavia facilmente riconoscibile: la loro semplicità le rende infatti facilmente confondibili con fenomeni naturali di erosione della pietra.</ref> lungo le "vie del sale", che dalla costa penetravano nell'interno, ne ha suggerito l'interpretazione come segnalazioni di un confine (che potrebbe essere confermato dalla presenza degli affilatoi per coltelli), ovvero come unità di misura di riferimento (sono infatti spesso presenti in numeri ricorrenti). Un'altra interpretazione è quella [[Archeoastronomia|archeoastronomica]]<ref>L'ipotesi archeoastronomica viene sostenuta da [http://www.archaeoastronomy.it/convegno_sanremo.htm Giuseppe Brunod].</ref>.
La rupe incisa, chiamata pietra delle coppelle, si trova vicino allo spartiacque del versante meridionale dell'Appennino, in prossimità del Prato d'Ermo, direttamente sotto il Bric Caramello, in direzione Nord Est dalla Cima del Bric Caramello, su un sentiero che costeggia la riva destra di un rivo, affluente del torrente Veleno, il quale assieme ad un altro torrentello forma il Rio Martino. Tutto ciò è segnato nella carta dell'Istituto Geografico Militare, 1:25.000 di Voltri.
 
Poco distante, verso Ovestovest, in località Giandotto sotto il Poggio, su di un'altra roccia sono state più di recente, riconosciute incisioni rupestri con scene di caccia, di epoca preistorica.
 
==== Lombardia ====
[[Immagine:Giutte_Acquasanta_Voltri_-_2005_-_Pietra_coppelle_ubicazione.jpg|thumb|itinerario da Giutte dell'Acquasanta di Voltri alla pietra delle coppelle]]
======Itinerario= Val Camonica =====
{{vedi anche|Incisioni rupestri della Valcamonica}}
Da Voltri, [[Mele (GE)|Mele]], all'Acquasanta e poi verso il Passo del Turchino, all'altezza di case Giutte, si lascia l'auto e si cerca un sentiero che si staccava dalla strada, dritto in direzione Nord verso il Bric Caramello, che è stato coperto nella sua parte iniziale dalla costruzione di una villetta, la quale bisogna costeggiare lasciandola sulla sinistra, finché più avanti per prati, non si trova il sentiero.
[[File:Scena di duello R6 - Foppe - Nadro (Foto Luca Giarelli).jpg|miniatura|Incisioni rupestri a Foppe di [[Nadro]]]]
<br>
La [[Val Camonica]] (il nome deriva dalla popolazione dei [[Camuni]]), è una valle lombarda delle Alpi centrali situata a nord del [[lago d'Iseo]].
Issel così ci descrive la parte terminale del cammino:
<br>
"Vi si accede per un sentiero che corre fra i castagneti, che si diparte dalla cascina Giutte, procedendo per circa 25 minuti a piedi oltre questa cascina e superando a destra del sentiero, per un piccolo tratto, la falda erbosa del Bric Caramello, fino a trovare una sporgenza rocciosa, di circa 280 x 140 cm., che si trova ad una quota di 510 m., a pochi metri al di sotto di un rilievo di serpentina nerastra, che emerge da un pendio erboso, verso il torrente".
 
È la "capitale" dell'arte rupestre alpina. Con oltre 300.000 figure incise conserva la più alta concentrazione di petroglifi e si presenta come il punto di riferimento scientifico per la ricerca nel campo dell'archeologia rupestre. La grande quantità di figure, come al [[Monte Bego]], è dovuta al particolare supporto roccioso, un'[[arenaria]] di origine [[Permiano|permiana]] (o [[verrucano lombardo]]), a grana molto fine e cemento [[Selce|siliceo]], fortemente levigata dai ghiacciai.
======Morfologia dei graffiti======
La roccia è ricoperta da qualche centinaio di rotonde cavità di varie dimensioni, da 1/2 cm. a 2 cm., chiamate coppelle e figure geometriche, stilizzate, filiformi a forma di croce, di significato antropomorfo. È presente inoltre un tetraedro scavato con 35 coppelle delimitati in un'area circolare, con la punta orientata verso Nord. Si riconoscono anche affilatoi a ''polissoir''.
<br>
 
Poche figure più antiche risalgono alla fine del [[paleolitico]] (animali di grandi dimensioni, cervi, alci), ma la massima fioritura dell'arte rupestre camuna ebbe inizio alla fine del [[neolitico]] (metà del [[IV millennio a.C.]]), con la raffigurazione schematica di campi coltivati (le cosiddette "mappe" o "incisioni topografiche"), in corrispondenza con l'introduzione di pratiche [[Agricoltura|agricole]] più evolute e con l'invenzione dell'[[aratro]]. Nella successiva [[età del rame]] ([[III millennio a.C.]]) seguì la raffigurazione di statue-stele e di composizioni monumentali (figure umane, pugnali, asce, scene di aratura a traino bovino, cervi e bovini allineati), di probabile significato e funzione rituale. Con l'[[età del bronzo]] antico e medio (figure di armi, asce, pugnali) questo primo grande ciclo termina.
======Ipotesi sul significato======
Le coppelle sono considerate una forma secondaria di incisione rupestre. Molte di queste coppelle e croci sono sicuramente preistoriche altre sono Medioevali ed essendo mischiate e non essendo inserite in un contesto archeologico è difficile stabilire l'eta dei gruppi di incisioni.
<br>
Questo sentiero, che anticamente si faceva a piedi, parte dalla costa fra Sestri Ponente e Voltri e conduce dritto alle Capanne di Marcarolo.<br>
Dalla strada costiera che univa Genova e il genovesato, che i romani allargarono e chiamarono Via Emilia Scauri, si dipartivano verso il territorio interno degli Inguani (bassa piemontese e bassa lomdarda, tutto il territorio a destra del Po fino allo spartiacque appenninico), le "vie del sale".
<br>
I mercanti Ingauni una tribù celtica, ligure, provenienti da Voltaggio, Gavi, Novi Ligure, si incontravano a metà strada, a cavallo fra Liguria e Piemonte, alle Capanne di Marcarolo, dove portavano i prodotti della pastorizia, per scambiarli con il sale, che portavano i Liguri.
<br>
Questa pietra, come altre simili che si trovano lungo l'arco dell'Appennino Ligure, una chiamata ancora oggi, Ciappo del Sale, nel finalese, sono da inquadrare in questo fenomeno di scambi mercantili e potrebbero avere innanzitutto un significato di avviso di confine. Non per niente, troviamo le impronte degli affilatoi a ''polissoir'', affilatoi dell'ultimo momento, di coltelli litici.
<br>
Le coppelle sono in un numero ricorrente in molti luoghi e potrebbero essere un'unità di misura di riferimento.<br>
Un'altra ipotesi intrigante é quella archeoastronomica oggi (2005) di moda [http://www.archaeoastronomy.it/convegno_sanremo.htm Giuseppe Brunod]
 
Il secondo ciclo ha inizio con l'età del bronzo medio-recente (metà del [[II millennio a.C.]]), con la raffigurazione di figure umane schematiche (i cosiddetti "oranti"). L'[[età del ferro]] (80% di tutte le figure, [[I millennio a.C.]]) vede un notevole incremento del numero delle figure, delle rocce e dei soggetti incisi: guerrieri (corredati di spade, lance, asce, scudi, elmi...), duellanti, cavalieri, cacciatori, pugili, cervi, cani, oche, uccelli acquatici, grani e dispense, "rose camune". Con l'arrivo dei [[Civiltà romana|Romani]] ([[16 a.C.]]) inizia il declino dell'arte rupestre che tuttavia proseguirà ancora per circa due secoli. Per più di mille anni cessa l'attività incisoria per poi riprendere, in modo inspiegabile, verso la fine del Medioevo ossia nel XIV secolo, incrementare nel XV secolo e continuare nel XVI<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gastaldi Cristina, Troletti Federico|data=2009|titolo=La fase IV. L’età storica|editore=Ed. del Centro|città=Capo di Ponte (Bs)|volume=Sansoni U., Gavaldo S. (a cura di), Lucus Rupestris. Sei millenni d’arte rupestre a Campanine di Cimbergo|pp=339-378}}</ref>. Il fenomeno è ben evidente nel sito di Campanine all'interno della Riserva delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Si tratta quindi più che di incisioni di pieno Medioevo, di manifestazioni da datarsi all'epoca Moderna. Un altro sito di interesse storico è il Monticolo di Darfo in cui vi sono incisioni databili ai secoli XIX e XX.
====Piemonte====
=====Pinerolo=====
Il prolungamento del Monte Bego (Francia), che si estende nelle Valli di Pienerolo, contiene incisioni rupestri, nello stesso stile del versante francese.
 
====Val= d'AostaValtellina =====
[[File:Parco Grosio Rupe Magna 5.jpg|miniatura|Grosio - "oranti saltici"]]
Il prolungamento dell'Haute Marianne (Savoia), che si estende nella Valle d'Aosta, contiene incisioni mrupestri, nello stesso stile del versante francese.
Nella [[Valtellina]], pietre incise sono presenti a [[Teglio]], dove sono diffuse su tutto il territorio esposto a mezzogiorno, con raffigurazioni di varia natura incise su rocce affioranti levigate.
 
A [[Grosio]] nel [[Parco delle Incisioni rupestri di Grosio|Parco delle Incisioni Rupestri]] si trova invece la Rupe Magna. La Rupe Magna è la più estesa roccia alpina incisa dall’uomo. Nei suoi 84 metri di lunghezza e 35 di altezza ospita più di 5.000 incisioni collocate cronologicamente tra la fine del Neolitico (III millennio a.C.) e l’Età del Ferro (V sec. a.C.).<gallery>
==== Lombardia ====
File:Parco Grosio La Rupe Magna.jpg|Grosio - La Rupe Magna
===== Val Camonica =====
File:Parco Grosio Rupe Magna 3.jpg|Grosio
si trovano soprattutto a capo di ponte
File:Parco Grosio Rupe Magna 1.jpg|Grosio
</gallery>
 
===== ValtellinaCatalogazione delle incisioni =====
'''[http://www.irweb.it/ IRWEB] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200204003315/http://irweb.it/ |date=4 febbraio 2020 }}''' è un sistema di catalogazione e archiviazione di dati relativi alle incisioni rupestri, istituito dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia nel gennaio 2003.
Teglio.
[[File:Figura che corre - R 35 - Parco di Naquane - Capo di Ponte.jpg|left|thumb|Sacerdote in una incisione rupestre sita in Valcamonica]]
Le incisioni sono molto diffuse su tutto il territorio esposto a mezzogiorno. Basta cercare presso qualche sito con rocce affioranti levigate, presumibilmente nell 'era glaciale, per imbattersi in geroglifici di varia natura. t puzza il culo
 
Nel 1980 la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, dopo cinquant'anni di tutela e conservazione delle incisioni rupestri, ha avviato un programma di interventi periodici, volti sia alla salvaguardia sia alla documentazione del materiale. Metodi e procedure sono stati messi a punto sulla base di studi approfonditi, per i quali ci si è avvalsi della collaborazione dell'[[Istituto centrale del restauro]] (ICR), dell'[[Istituto centrale per il catalogo e la documentazione]] (ICCD) e del [[Consiglio nazionale delle ricerche]] (CNR).
 
Una prima sperimentale fase di applicazione delle tecnologie informatiche alla catalogazione delle incisioni rupestri fu condotta nel 1989. Nel 1996 fu costituito un database, su base [[Microsoft Access|Access]], che, sin dalle prime versioni, prevedeva l'impiego della [[fotogrammetria]], della [[fotografia digitale]] e, successivamente, il laser-scanner.
Grosio ( al Castello).
I rilievi e la relativa catalogazione dei dati non riguardano solo le superfici incise, ma la roccia nel suo complesso e il contesto nella quale è inserita, con l'intento di prevenire l'insorgere o l'aggravarsi delle condizioni di degrado del materiale.
 
Dal gennaio 2003 la Soprintendenza ha sviluppato IRWEB.it, ovvero la versione su internet dell'archivio, con l'intento di rendere i dati fruibili anche in reti intranet e internet; il sistema garantisce inoltre la possibilità di inserire i dati anche a distanza. La struttura originaria del database IR è rimasta immutata nella sua versione web. La struttura dell'archivio può essere modificata (per esempio è possibile aggiungere nuovi campi) in funzione di nuove esigenze che dovessero emergere in futuro.
===== Lago di Garda =====
Nel luglio 2003 l'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali|Ministero per i beni e le attività culturali]] ha riconosciuto la compatibilità dell'applicazione IRWEB con il proprio sistema catalografico.
 
====Alto AdigePiemonte ====
Pietre incise sono presenti in tutte le valli della Alpi occidentali; tra esse in [[val Chisone]] ("Cro' da lairi", "Pera d'la cru'"), in [[val di Susa]] e in [[Val Sangone]] ("Roc dl'Ursi", "Coazze").
 
In [[val di Susa]], oltre a numerose rocce coppellate, tra le quali la tavola a coppelle detta Perà Crevolà<ref>[http://www.rupestre.net/archiv/ar6.htm Archivio Online - arte rupestre ed etnografia delle Alpi piemontesi (a cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> di Menolzio, la Pera 'dle Masche<ref>[http://www.rupestre.net/archiv/2/ar22.htm Archivio Online - arte rupestre ed etnografia delle Alpi piemontesi (a cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (roccia delle streghe) di S. Antronino, la roccia di Susa<ref>[http://www.rupestre.net/archiv/ar4.htm Archivio Online - arte rupestre ed etnografia delle Alpi piemontesi (a cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e quelle del Truc Monsagnasco<ref>[http://www.rupestre.net/archiv/ar1.htm Archivio Online - arte rupestre ed etnografia delle Alpi piemontesi (a cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> nella collina morenica di Rivoli, sono molto importanti i complessi figurativi di Mompantero e della Valcenischia, con spirali e meandri<ref>[http://www.rupestre.it/archiv/3/ar40.htm ARchivio Online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> della fine dell'età del Bronzo (tra la fine del II e l'inizio del I millennio a.C.), figure di armati della media età del Ferro (V-IV sec. a.C.) tra i quali armati di spada<ref>[http://www.rupestre.it/archiv/3/ar35.htm ARchivio Online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> che testimoniano l'origine protostorica della danza armata degli Spadonari, figure di asce<ref>[http://www.rupestre.it/archiv/3/ar45.htm ARchivio Online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> della tribù celtica dei Segusini (III-I sec. a.C.), probabili figure di gladiatori<ref>[http://www.rupestre.it/archiv/3/ar33.htm ARchivio Online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> dei primi secoli della romanizzazione.
====Toscana====
 
In Valle Po è notevole per numero e posizione panoramica il gruppo di rocce coppellate di Bric Lombatera<ref>[http://www.rupestre.it/archiv/3/ar32.htm ARchivio Online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, scoperto da Araldo Cavallera.
Tra le province di Pistoia e Prato sono state ritrovate molte incisioni rupestri con figure a coppelle, tipi a ogiva, tipi cruciformi anche antropomorfi (''pera dij cros''), segni a ''phi''. Anche in Garfagnana e nelle zone limitrofe sono presenti iscrizioni rupestri.
 
In [[Val Maira]], vi è una massiccia presenza di incisioni rupestri di tipo coppelliforme, altre interessanti si trovano sempre in Provincia di Cuneo, in Valle Varaita, in Valle Po e Valle Grana (Loc. Campo Fey antropomorfi sessuati preistorici).
La maggior parte delle scoperte di incisioni rupestri in queste valli sono dovute a Riccardo Baldi, del "Centro studi di arte preistorica" di [[Pinerolo]]. Da vedere quelle presenti sul colle di Valmala sul [[Monte Roccerè]] (vedi [http://www.roccere.it Coppelle e Antropomorfi in Valle Maira - Anthropomorphic Rock Art - Italy cup marks] - Comune di Roccabruna) un possibile Antropomorfo di cm 113x138, diverse altre figurazioni e circa 5000 coppelle, molte delle quali però appaiono dovute alla naturale disgregazione di nuclei di roccia meno resistenti.
 
[[File:Valchiusella pera dij crus 0201.JPG|miniatura|[[Pera dij Crus]], [[Valchiusella]]]]
Nell'alta [[Valchiusella]] vi sono due siti importanti:
* la cosiddetta [[Pera dij Crus]]<ref>[http://www.rupestre.net/archiv/2/ar17.htm Archivio Online - arte rupestre ed etnografia delle Alpi piemontesi (a cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, nella [[val Dordogna]], sopra la frazione di [[Tallorno]]: si tratta un masso isolato di circa 10 m<sup>2</sup>, con numerose incisioni di figure antropomorfe preistoriche, sia maschili che femminili, e cruciformi storici.
* [[Sentiero delle anime]], che parte dal paese di [[Traversella]], lungo il quale su numerosi massi sono presenti soprattutto incisioni cruciformi.
Secondo la leggenda ogni croce rappresenterebbe un guerriero dei [[Salassi]] ucciso dai soldati romani.
 
==== Toscana ====
Tra le province di [[Provincia di Pistoia|Pistoia]] e [[Provincia di Prato|Prato]] sono state ritrovate molte incisioni rupestri con figure a coppelle, tipi a ogiva, tipi cruciformi anche antropomorfi (''Sassi scritti delle Limentre''), segni a ''phi''.
 
Nella zona di [[Carrara]], sul [[Monte Sagro]] sono presenti incisioni rappresentanti lame pennate sulla parete nord, tra i 900 e 1000 m di altitudine.
 
Anche in [[Garfagnana]]<ref>Oscar Guidi, "Incisioni rupestri della Garfagnana". Maria Pacini Fazzi Ed. Lucca, 1990.</ref> e nelle zone limitrofe sono presenti iscrizioni rupestri: in
Garfagnana alcuni massi coppellati sono situati presso antichi luoghi di culto divenuti successivamente santuari alpestri [[Cristianesimo|cristiani]], come nel caso del santuario di San Viano presso Campocatino di [[Vagli Sotto]] ([[Provincia di Lucca|LU]]).
 
Anche l'Alta [[Versilia]] (comuni di [[Stazzema]] e [[Seravezza]]) è densamente ricca di incisioni rupestri di varia epoca (dal neolitico fino al primo medioevo), studiate in maniera sistematica e rigorosa tra il 1990 e il 2010 dai coniugi Giorgio Citton e Isa Pastorelli.<ref>{{Cita libro|nome=Isa|cognome=Pastorelli|nome2=Giorgio|cognome2=Citton|titolo=I monti scritti : sacralità e preistoria nelle incisioni rupestri delle Alpi Apuane e in Alta Versilia|url=https://www.worldcat.org/oclc/49195676|accesso=2023-03-07|data=2001|editore=M. Baroni|OCLC=49195676|ISBN=88-8209-185-6}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Citton|titolo=Incisioni rupestri sulle Alpi Apuane ed in Alta Versilia|anno=1995|città=Massarosa}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Renata|cognome=Grifoni Cremonesi|nome2=Anna Maria|cognome2=Tosatti|titolo=L'arte rupestre dell'età dei matalli nella penisola italiana : localizzazione dei siti in rapporto al territorio, simbologie e possibilità interpretative ; tavola rotonda, Pisa, 5 giugno 2015|url=https://www.worldcat.org/oclc/993606212|accesso=2023-03-07|data=2017|OCLC=993606212|ISBN=978-1-78491-556-8}}</ref>
 
In questi ultimi anni anche in [[Lunigiana]] si sono trovate incisioni rupestri, in particolare ricordiamo:
* La Grotta di [[Diana]] a Canossa di [[Mulazzo]]
* Nel Vallone della Nuda ([[Fivizzano]])
* Monte Grosso sopra [[Fivizzano]]
* Regnano frazione di [[Casola in Lunigiana]]
* Sito di [[Logarghena]] nel comune di [[Filattiera]]<ref>Angelina Magnotta,''Il culto della Dea Madre nella Terra di Luna'' Edizioni dell'Assemblea della Regione Toscana, Firenze 2015</ref>
* Sotto il Monte Losanna nel comune di [[Bagnone]]
 
==== Marche ====
 
In territorio del Comune di Ancona, sul [[Monte Conero]], a quota 500 m circa, è presente un notevole complesso di incisioni rupestri, in parte visibili su una notevole bancata costituita dalla parte sommitale dello strato guida calcarenitico del Marchesini. le incisioni più o meno profonde, di chiara origine antropica, sono costituite da canaletti, coppelle, vaschette circolari e rettangolari, e da un petroglifo isolato riconoscibile come "segno vulvare". La bancata, inclinata Nord-Sud, confina con una vasta area rocciosa tuttora coperta da cotica erbosa e riempimenti terrosi, che occultano chiaramente una prosecuzione delle incisioni, parzialmente affioranti verso Sud, dove si vedono tagli squadrati nella roccia e, all'estremo confine della balza rocciosa, le parti terminali di due canali a taglio squadrato.<ref>{{cita conferenza
|autore=G. Barbone, R. M. Lusardi Barbone
|coautori=Gaia Pignocchi, Mara Silvestrini
|titolo=La roccia con incisioni del Monte Conero: relazione preliminare
|conferenza=XLII Riunione Scientifica dell'I.I.P.P. - L'arte preistorica in Italia
|anno=2007
|città=Trento
|url=http://www.simbolisullaroccia.it/archivio/2008/2008-ArticoloConero.pdf
|accesso=27 gennaio 2014
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130210064434/http://www.simbolisullaroccia.it/archivio/2008/2008-ArticoloConero.pdf
|dataarchivio=10 febbraio 2013
|urlmorto=sì
}}</ref>
 
==== Valle d'Aosta ====
La [[Valle d'Aosta]], oltre a numerose rocce coppellate, ospita interessanti siti di arte rupestre preistorica dell'età del Rame (sito archeologico di [[Montjovet|Chenal]]) e dell'età del Bronzo (a [[Châtillon (Italia)|Barmasse]]). Notevole è la [[Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans|necropoli megalitica di Saint-Martin-de-Corléans]] (età del Rame e antica età del Bronzo), che ospita numerose statue stele, tra i capolavori dell'arte megalitica europea (III millennio a.C.).
 
===== Lillianes =====
A [[Lillianes]], nella località ''Plan-des-Sorcières'' (che significa, in [[lingua francese|francese]], "piana delle streghe"), nel settembre 2007 sono stati riconosciuti alcuni massi di diverse dimensioni, lavorati a coppelle. Di questi il più grande (circa&nbsp;2x1,80 m) riporta numerose [[coppelle]], alcune delle quali cerchiate, di dimensioni approssimative fra 5 e 12&nbsp;cm di diametro. L'[[Archeoastronomia|archeoastronomo]] valdostano Guido Cossard,<ref>Guido Cossard. ''La più antica mappa delle Pleiadi''. Comune di Lillianes.</ref> ha ipotizzato di collegare la disposizione delle coppelle alla costellazione delle Pleiadi così come doveva apparire 5-6.000 anni fa. Secondo lo stesso archeoastronomo, la medesima disposizione delle sette coppelle sarebbe osservabile su un masso di dimensioni minori. D'altra parte, però, non vi sono ad oggi prove archeologiche che attestino la presenza di pietre a coppelle così antiche. Al contrario, le coppelle di Plan-des-Sorcières sono assimilabili per la loro fattura a coppelle della tarda età del Ferro, seconda metà del I millennio a.C.
 
<gallery>
File:Lillianes,_pietra_con_7_coppelle.JPG|Pietra con le 7 coppelle
File:Coppelle_-_Lillianes_(AO)_004.JPG |Particolare di due coppelle
File:Pietra_con_coppella_e_canaletti.JPG |Coppella e canaletti
</gallery>
 
==== Sicilia ====
===== Grotta del Genovese =====
La grotta del Genovese si trova sull'[[isola di Levanzo]] ([[Isole Egadi|Egadi]]), a nord ovest del piccolo centro abitato. Si apre nelle rocce calcaree che costituiscono l'isola e venne abitata alla fine del [[paleolitico]] superiore (tra 10.000 e 6.000 anni a.C.). La grotta conserva immagini di animali del [[Quaternario]] (''[[Cervus elephas]]'', il ''[[Bos primigenius]]'' e l<nowiki>'</nowiki>''[[Equus hydruntinus]]''), insieme ad alcune figure umane con maschere a testa di uccello simili a quelle delle grotte dell'Addaura. Oltre a queste vi sono dipinte figure palesemente più recenti, colorate in nero e rosso (figure umane maschili e femminili insieme a mammiferi e pesci tra cui il tonno).
 
=====Grotte dell'Addaura =====
Le [[grotte dell'Addaura]], che si aprono sul fianco nord-orientale del [[Monte Pellegrino]], a sud ovest della spiaggia di [[Mondello]], furono abitate nel [[paleolitico]] e nel [[mesolitico]]: vi sono stati rinvenuti ossa e strumenti utilizzati per la caccia, e presentano sulle pareti un complesso di incisioni rupestri che costituiscono un caso unico nel panorama dell'arte rupestre preistorica.
 
In una delle grotte le incisioni rupestri fra l'[[epigravettiano]] finale e il [[mesolitico]] raffigurano uomini ed animali: in mezzo a numerosi bovidi, cavalli selvatici e cervi, viene rappresentata una scena dominata da un gruppo di personaggi, disposti in circolo, che circonda due figure centrali con il capo coperto ed il corpo fortemente inarcato all'indietro. L'interpretazione della scena è discussa: secondo alcuni studiosi si potrebbe trattare di [[acrobata|acrobati]], mentre altri ritengono venga raffigurato un [[rito]] che prevedeva il sacrificio di due persone, guidate da [[sciamanesimo|sciamani]]<ref>L'interpretazione della scena incisa come sacrificio umano sarebbe indicata dalla presenza, intorno al collo e ai fianchi dei due personaggi centrali, di corde atte a costringerne il corpo in un'innaturale e dolorosa posizione inarcata, che potrebbe essere la rappresentazione di un sacrificio tramite autostrangolamento, attestato anche in altre culture</ref>; le due figure mascherate ai lati dei personaggi centrali potrebbero essere inoltre sciamani che assistono ad una cerimonia d'iniziazione.
 
=== Algeria ===
[[File:Algerien 5 0049.jpg|miniatura|Petroglifo del [[Tassili n'Ajjer]] (Algeria)]]
L'altopiano di [[Tassili n'Ajjer]] è noto per l'[[pittura rupestre|arte rupestre]] di epoca [[preistoria|preistorica]] e per altri antichi siti [[archeologia|archeologici]] di epoca [[Neolitico|neolitica]], quando in questa regione il clima era più umido e al posto del deserto vi era la [[savana]].
 
=== Giordania ===
[[File:WadiRumPetroglyphFamily.jpg|miniatura|Petroglifo del [[Wadi Rum]] ([[Giordania]])]]
[[Wadi Rum]]
 
=== Francia ===
==== Provenza ====
===== Valle delle Meraviglie =====
{{Vedi anche|Valle delle Meraviglie}}
La ''Val des Merveilles'' si trova sul confine italo-francese, nelle Alpi Marittime, vicino a San Dalmazzo di Tenda.
[[File:Val Merveilles - France - petrogliphs paint.jpg|miniatura|disegni di incisioni rupestri nella Val Merveilles]]
<br>
ContieneLa una"Valle delle piùMeraviglie" importanti(''Vallée raccoltedes diMerveilles'') incisionisi rupestritrova sul confine italo-francese, dellanelle [[Alpi Marittime]], vicino a [[San Dalmazzo di FranciaTenda]] e delcontiene mondo,un'importante cheraccolta chiamamodi incisioni (graver)rupestri, costituita da circa 40.000 immagini, incise principalmente sul [[Monte Bego]] e dintorni, tra la Valle del [[Roia]], che collega la [[riviera ligure di ponente]] al [[Piemonte]], per mezzo del [[Colle di Tenda]], e la [[val Gordolasca]], che serve la zona di [[Nizza]].
<br>
====== Storia dei ritrovamenti ======
Fu da tempo immemorabile la meta della [[transumanza]] estiva proveniente dalla costa, dalla pianura del cuneense e dalle valli interne entro un raggio di circa 30 chilometri.
<br>
Le impronte podaliche lasciate dall'uomo di [[Neanderthal]], indicano che la valle fu frequentata a partire da almeno da 50.000 a 300.000 anni addietro. Mentre le figure incise sulla roccia risalgono al [[Cro-Magnon]] a partire da circa 46.000 anni addietro.
<br>
Nel [[1460]] abbiamo notizia di questa valle da parte del viaggiatore Pierre de Monfort che la descrive come un luogo infernale, con figure di diavoli e mille demoni scolpiti dappertutto sulle rocce.
<br>
Nel [[1650]] Pietro Gioffredo, uno storico di Nizza, descriveva le figure dicendo che erano state incise per passatempo dai pastori preistorici.
<br>
Nel [[1877]] Emile Riviére, uno studioso, rileva e descrive 408 figure attribuendole per la prima volta ad animali, armi e strumenti.
<br>
Nel [[1885]] Clarence Bicknell, un ricco pastore inglese residente a Bordighera, dedica trent'anni alla ricerca e allo studio di queste figure e ne segnala almeno 20.000.
<br>
Dopo di lui, negli Annali Liguri di Storia Patria, troviamo lavori originali sulle incisioni rupestri del Monte Bego e delle valli limitrofe, Val Fontanalba e altre valli, di Baroncelli, Conti, Louis, Isetti e altri.
 
Le incisioni rupestri si trovano ad una altitudine da 1.900 a 2.600 m s.l.m., oltre che nella "Valle delle Meraviglie" e nella val Fontanalba, anche nella [[Valauretta]] e nella [[Valmasca]]. Un piccolo gruppo di figure dello stesso tipo ma fuori da quest'area, si trovano al [[Colle del Sabbione]], lungo i sentieri che discendono verso [[Cuneo]], fino al [[Lago Vej del Bouc]]<ref>Lago del Vei del Bouc.Entraque [http://www.entracque.org/sport/lagodelvei.aspx Sito Turistico Comune di Entracque]</ref>, sopra ad [[Entracque]].
====== Situazione geografica ======
Monte Bego costituisce il punto centrale montano fra la Valle del Roia, che collega la Riviera ligure di ponente al Piemonte, per mezzo del Colle di Tenda e la Val Gordolasca che serve la zona di Nizza.
<br>
Le incisioni rupestri si trovano ad una altezza da 1.900 a 2.600 metri, oltre che nella Valle delle Meraviglie e nella Val Fontanalba, anche nella Valauretta e Valmasca. Un piccolo gruppo di figure dello stesso tipo ma fuori da quest'area, si trovano al Colle del Sabbione, lungo i sentieri che discendono verso Cuneo, fino al Lac del Vei del Buc, sopra ad Entraque.
<br>
La regione alpestre di severa e pura bellezza ci viene descritta dal Bicknell nel 1913, con le seguenti parole:
<br>
"Dopo aver trascorso pochi giorni a Casterino, la solitudine di quelle altezza e le meraviglie affascinanti delle rupi ci chiamavano a farvi ritorno; e talora abbiamo avuto la sensazione che le voci dei nostri amici preistorici fossero mescolate al fischio delle marmmotte e alla musica delle cascate e avevamo quasi l'illusione di poterne sorprendere qualcuno intento ad incidere le figure e i segni e di potergli chi fosse, da dove venisse e che significato avesse il lavoro che stava eseguendo".
 
La valle era stata da epoche antichissime meta della [[transumanza]] estiva proveniente dalla costa, dalla pianura del [[Provincia di Cuneo|Cuneese]] e dalle valli interne, entro un raggio di circa 30&nbsp;km. Le impronte podaliche lasciate dall'[[Homo neanderthalensis|uomo di Neanderthal]], indicano che la valle era frequentata già a partire da 300.000-50.000 anni fa, mentre le figure incise sulla roccia risalgono all'[[uomo di Cro-Magnon]], a partire da circa 46.000 anni fa.
[[Image:Val_Merveilles_-_France_-_petrogliphs_paint.jpg|thumb|disegni di incisioni rupestri nella Val Merveilles]]
====== Morfologia delle figure ======
Le incisioni rupresti appaiono scolpite in "posa" statica, senza ordine e senza proprorzioni fra di loro e con la realtà. Le loro dimensioni sono da pochi centimetri a qualche metro, essendo in media circa 20 cm d'altezza e 10 cm. di larghezza.
<br>
Talvolta sono concentrate in gruppi che globalmente assumono un significato monumentale complesso, come se fosse una processione.
<br>
Molti segni appaiono modificati e sovrapposti nelo tempo, altri sono appena percettibili alla luce radente dell'alba.
====== Tipologia ======
Esistono 3 grandi gruppi di figure:
# incisioni fatte con punta metallica o punta litica dura, per picchettamento, che ha prodotto sulla roccia una fitta punteggiatura in numero di 37.000. Queste figure rappresentano animali cornuti, aratri, armi e strumenti, figure umane, capanne e poderi, che sembrano planimetrie per delimitare i confini di zone agricole e di pascolo, con sentieri e fonti, recinti d'animali, pelli, paramenti, trappole per animali, segni geometrici, quadrati, cerchi, rettangoli, punti, croci, stelle e altri segni di significato da determinare e loro variazioni, per ipotesi segni di significato astronomico, che ci sfugge per essere variata per ben due volte la posizione relativa della volta stellata nell'arco di 40.000 anni.
<br>
Poche ma molto significative le figure umane come il volto del ''Sourcier'' (rabdomante) o il ''Chief tribù'' raffigurato mentre viene colpito alla testa con un pugnale. Il volto del ''Cristo'', probabile ritratto moderno. Personaggi sciamanici e mitologici.
# incisioni sottili e piccoli segni graffiti per strisciamento di con punte metalliche, in numero di circa 3.000. Sono fasci di linee a forma d'albero, figure antropomorfe, segni a pettine, a meandro, a zig-zag, a reticolo, animali come uccelli, ma anche ricci di mare e meduse, oltre a persone in abbigliamento medioevale e scritte, che si ritrovano sui portali dei paesi, Tenda, Briga in Val di Roia, Triora, Corte e in villaggi vicini alla Valle Argentina, Pigna, Dolceacqua e altri paesi della [[Val Nervia]], da cui provenivano i pastori.
# pitture rupestri in ocra rossa, probabilmente neolitiche, che descrive una caccia con l'arco allo stambecco.
<br>
Sono state eseguite in un arco temporale continuo di 3.000 anni, dal [[3.000 a.C]] al [[14 a.C]], anno della vittoria delle legioni di [[Augusto]], sulle popolazioni liguri montane del ponente, essenzialmente [[Celti|celtiche]] come gli [[Intemeli]].
 
Nel [[1460]] le prime notizie sulle figure della valle vennero riportate in una lettera alla moglie scritta da Pierre de Monfort, un viaggiatore che la attraversò, descrivendola come un luogo infernale, con figure di diavoli e mille demoni scolpiti dappertutto sulle rocce. Nel [[1650]] Pietro Gioffredo, uno [[storico]] di [[Nizza]], descrisse le figure, interpretandole come incise per passatempo da pastori preistorici. Nel [[1877]] lo studioso [[Émile Riviere]] rilevò e descrisse 408 figure identificandole, per la prima volta, con animali, armi e strumenti. Nel [[1885]] Clarence Bicknell, un ricco [[Pastore (religione)|pastore]] [[Inghilterra|inglese]] residente a [[Bordighera]], dedicò trent'anni alla ricerca e allo studio delle incisioni, segnalandone circa 20.000. Il materiale raccolto si trova al [[Museo e biblioteca Clarence Bicknell|museo e biblioteca Clarence Bicknell di Bordighera]]. In seguito si susseguirono le pubblicazioni di studiosi sulle figure incise del [[Monte Bego]] e delle valli limitrofe, in particolare sulla rivista "''Annali liguri di storia patria''".
====== Strumenti usati ======
Le incisioni sono state fatte con punte di minerali duri e in seguito di metallo.
====== Roccia ======
La roccia sulla quale sono state eseguite è tenera, spesso fatte su sottili patine di alterazione che ricoprono lo strato scistoso.
======Logistica======
In Val Merveilles l'ideale è fare un campo base, dove c'è l'acqua.<br>Andare al mattino presto e segnare i contorni col gesso tutte le figure da calcare. Quando il Sole è alto e non si vede più nulla, calcare le figure contrassegnate e ritornare per il mezzogiorno.
 
Le incisioni rupestri appaiono scolpite in "posa" statica, senza ordine e senza proporzioni fra di loro e con la realtà. Le loro dimensioni variano da pochi centimetri a qualche metro, essendo in media di circa 20&nbsp;cm d'altezza e 10&nbsp;cm di larghezza. Talvolta sono concentrate in gruppi, che globalmente assumono un significato monumentale complesso, come se fosse una processione. Molti segni appaiono modificati e sovrapposti nel tempo, altri sono appena percettibili alla luce radente dell'alba.
 
Esistono 3 grandi gruppi di figure, suddivise secondo il modo di esecuzione, che sono state eseguite tra il 3000 a.C. ca. e il [[14 a.C.]], epoca della conquista romana.
# Un primo gruppo comprende figure realizzate con una fitta punteggiatura, eseguita per picchettamento con punta metallica o punta litica dura. Si tratta di circa 37.000 figure, che rappresentano animali cornuti, aratri, armi e strumenti, figure umane, capanne e poderi (che sembrano planimetrie per delimitare i confini di zone agricole e di pascolo, con sentieri e fonti), recinti d'animali, pelli, paramenti, trappole per animali. Alle figure si aggiungono segni geometrici, come quadrati, cerchi, rettangoli, punti, croci, stelle e altri segni di incerto significato. Alcune figure umane sono particolarmente significative (il volto del ''sourcier'', o "rabdomante", il ''chief tribù'', o capotribù, colpito alla testa da un pugnale e altri personaggi di tipo [[Sciamanesimo|sciamanico]] o [[Mitologia|mitologico]]). Il cosiddetto "volto del Cristo" è invece probabilmente una realizzazione moderna.
# Il secondo gruppo è costituito da incisioni sottili, accompagnate da piccoli segni graffiti per strisciamento con punte metalliche. Si tratta di circa 3.000 figure, con fasci di linee a forma d'albero, figure antropomorfe, segni a pettine, a meandro, a zig-zag, a reticolo, animali come uccelli, ma anche ricci di mare e meduse. Esistono anche figure in abbigliamento medioevale e scritte con i nomi dei paesi dei dintorni ([[Tenda (Francia)|Tenda]], [[Briga (Alpi Marittime)|Briga]] in val Roia, [[Triora]], corte e in villaggi vicini alla [[valle Argentina]], [[Pigna (Italia)|Pigna]], [[Dolceacqua]] e altri paesi della val [[Nervia]], da cui provenivano i pastori).
# Un terzo gruppo comprende pitture rupestri in [[ocra]] rossa, probabilmente di epoca [[Neolitico|neolitica]], che raffigurano una caccia con l'arco allo stambecco.
 
Le incisioni furono realizzate con punte in minerali duri e in seguito con punte in metallo, sulla tenera roccia locale, spesso approfittando delle sottili patine di alterazione che ricoprono lo strato scistoso della roccia.
 
=== Norvegia ===
Notevoli sono i [[Graffiti rupestri di Alta]] che vanno dal 4200 a.C. al 500 a.C.
<!--
===Svizzera===
====Vallese e Grigioni====
 
===Austria=== -->
 
=== Libia ===
[[File:Tadrart Acacus 1.jpg|miniatura|Petroglifo nel [[Tadrart Acacus]]]]
Nel sito di [[Tadrart Acacus]] numerose incisioni sono state ritrovate in diversi luoghi all'interno di caverne e ripari sotto le rocce.
 
Quest'area è stata iscritta come [[Patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]] nel [[1985]] per l'importanza delle pitture rupestri e incisioni che visi trovano. Le pitture sono state datate dal 12.000 a.C. al [[100]] d.C. e riflettono i cambiamenti [[cultura]]li e [[natura]]li nell'area. Le pitture e le incisioni rappresentano animali come [[giraffa|giraffe]], [[elefante africano|elefanti]], [[struzzo|struzzi]] e [[cammello|cammelli]], ma anche di uomini e [[cavallo|cavalli]]. Gli uomini sono riprodotti in varie situazioni di vita quotidiana come nell'atto di danzare e di suonare.
 
=== Marocco ===
[[File:Oukaimeden graffiti 200109.jpg|miniatura|Incisioni rupestri, [[Oukaimden]], Marocco]]
Ad [[Oukaimden]], località di montagna nell'[[Atlante (catena montuosa)|Alto Atlante]], a 74&nbsp;km da [[Marrakech]], sono frequenti incisioni rupestri raffiguranti pugnali, alabarde, animali e dischi (probabili scudi), il più grande dei quali ha un diametro di 20–30&nbsp;cm.
 
=== Mongolia ===
Complessi petroglifici sono stati rinvenuti nel Altai <ref>https://whc.unesco.org/en/list/1382/</ref> e nel deserto del Gobi<ref>I petroglifi preistorici trovati in quest'area di Bayan-Ovoo (circa 42.2379 N, 105.5360 E), descritti e pubblicati da De Salazar Serantes nel 1998 ("''Discovery of Prehistoric Ruins in Gobi Desert''", di Gonzalo de Salazar Serantes, ''Adoranten'' 1998. Tanum: Scandinavian Society for Prehistoric Art, 1998, pp. 66-69).</ref>.
 
=== Stati Uniti ===
==== California ====
 
===== Valle della Morte =====
[[File:Petroglyph in Arizona 2007-01-20.jpg|miniatura|Incisioni rupestri, [[Arizona]]]]
Nella [[Valle della Morte]] sono state trovate incisioni rupestri, che chiamano petroglifi (petrogliphs), in tre luoghi
Nella [[Valle della Morte]] sono state trovate incisioni rupestri in tre luoghi: [[Titus Canyon]], "Marble Canyon" e "Mesquite Flats".
# Titus Canyon
==== Utah ====
# Marble Canyon
[[File:Indian petroglyphs on Navajo Sandstone talus block (Kane Springs Canyon, eastern Utah, USA) (22196113134).jpg|miniatura|Incisioni rupestri nel [[Parco nazionale degli Arches]]]]
# Mesquite Flats
All'interno del [[Parco nazionale degli Arches]] non sono mai stati trovati resti di insediamenti umani preistorici ma solo iscrizioni rupestri risalenti agli antichi abitanti dei Pueblo; da questa popolazione discendono gli attuali abitanti dei Pueblo di Acoma, Cochiti, Santa Clara, Taos e Hopi Mesa.
 
=== Perú ===
==Metodologia di riproduzione delle incisioni rupestri==
Nel [[Parco nazionale di Manu]] (regione [[Regione di Madre de Dios|Madre de Dios]]), vi sono i [[petroglifi di Pusharo]], enigmatici intagli dall'origine incerta.
===Disegno a mano libera===
I primi studiosi di petroglifi, riproducevano le figure più interessanti disegnandole a vista e senza nessuna proporzione fra loro. Questo è un metodo veloce, poco costoso e che non procura danni, consigliabile, portandosi dietro un metro e riportando per ogni figura le dimensioni reali, altezza e larghezza del parallelepipedo nel quale si possono inscrivere.
===Ricalco a carboncino===
Un modo pratico, veloce e non lesivo per avere una riproduzione diretta a grandezza naturale è portarsi un foglio di carta da disegno, acquistabile dal cartolaio, tenera, sottile, simile a quella dei fazzolettini di carta e un carboncino fra i più teneri. Si stende il foglio di carta e si passa leggermente il carboncino sulla carta tenendo fermo il foglio, ottenendo una riproduzione a matita in grandezza naturale.
===Fotografia===
Le foto pur essendo pratiche non sono facili. Bisognerebbe prenderle sempre tutte dalla stessa distanza, sulla verticale, a luce radente e dispiegando a terra un metro, per avere delle foto con figure proporzionate fra loro e conoscere a vista le dimensioni.<br>
Dato che anche così sono difficili da riconoscere, si usa prima di fotografarle colorarle in bianco coi gessetti, però si impiega molto tempo e quindi alcuni le cospargono di farina, altri le pitturano con calce spenta che poi si dilavano con la pioggia.
===Calco in gesso===
====Negativo in stucco====
Il metodo classico è il calco in gesso da negativo fatto con lo stucco da finestra, pretrattato aggiungendo olio e borotalco per renderlo più tenero e meno adesivo, in strato sottile di circa 1/2 cm e pressato a mano sulla figura. È necessaria manualità e attrezzatura come telai in ferro nei quali fare la colata e materiali vari come gesso e acqua.
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La plastilina non è trasportabile e quindi bisogna fare subito la riproduzione in gesso. Dal negativo in plastilina, si passa alla riproduzione utilizzando telaietti di ferro, con barrette trasversali di sostegno e di misura opportuna, manufatti precedentemente. Si calcano leggermente nella plastilina e poi si fa una colata in gesso. La plastilina ripulita si recupera ad uso futuro.
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Si capisce che questo metodo pur essendo comodo e semplice, prevede dei carichi notevoli da portare a spalla sui luoghi di alta e media montagna. Per fare un calco ci vuole almeno un chilo di plastilina, preventivamente tirata in strato sottile, di circa da mezzo a un centimentro, col mattarello. Ci vuole un chilo o due di gesso per ogni calco, a seconda delle dimensioni. Il peso dei telai di ferro. Quando manca l'acqua corrente si aggiunge anche il peso di taniche d'acqua da venti chili, che fatica a portare una persona. Più la normale attrezzatura sopravvivenza, materiali e cibo. In tre persone al minimo, si riesce a portare circa sei calchi, in quanto due portano i materiali per tre calchi a testa e al ritorno i calchi e una persona porta le scorte.
====Negativo in resina siliconica====
Altri sistemi usati per fare calchi prevedono l'uso di resine siliconiche, simili allo stucco dette ''putty'', tipo quelle usate in odontoiatria, a costi elevati ma con materiali leggeri, che durano nel tempo e che non sono più riutilizzabili.
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Il putty è come la plastilina ma ha tempi di indurimento molto stretti e quindi bisogna fare presto e bene, prima di usare il putty è meglio fare esperienza con la plastilina, eventualmente in casa, prima di passare sul campo, per capire bene tutte le fasi, i problemi e quello che è necessario fare. Il putty mantiene la forma originale per 48 ore, poi ha una deformazione talmente minima che in questo campo non ha rilevanza. Dunque non è necessario portare nè acqua, nè gesso, nè telai, in compenso ci vuole un ripiano e un mattarello per spianare la pasta siliconica. Si prende l'impronta con putty si inserisce in una scatola piatta di cartone e una persona, con uno zaino grosso, ne può portare dieci. Ogni putty costa da 25 a 50 euro (2005) e per un calco medio ci vuole almeno due tre putty. Si può mettere un po' meno catalizzatore in modo da allungare un pochino i tempi di indurimento e dar tempo alla lavorazione.<br>
Facendo attenzione a riempire i sottosquadri di stucco sui bordi, in modo da non dovere poi strappare la forma, da un negativo in putty si possono fare più calchi in gesso, sia subito che nel tempo.
 
Nella regione di [[Puno]], vi sono i [[Petroglifi di Quiaca]], mentre nella [[provincia di Castilla]], nella regione [[Arequipa]], vi sono petroglifi risalenti alla cultura [[Huari]], come quelli del [[Toro Muerto]].
==Bibliografia==
==== Giappone ====
*Issel, Arturo (1892). ''Liguria Preistorica'', parte III, pag.457. Acquasanta: Società Ligure di Storia Patria (Atti XL).
 
* De Marchi, Leonardo (2000). "I sassi scritti delle Limentre: Appennino pistoeise e pratese". Gruppo Studi Alta Val del Reno, Porretta Terme (Bologna) 2000
* tempio [[Awashima]] ([[Kitakyūshū|città Kitakyūshū]] )
* Hikoshima (città [[Shimonoseki]])
* Miyajima
* cave [[Temiya]] (città [[Otaru]])
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Issel, Arturo (1892). ''Liguria Preistorica'', parte III, pag.457. Acquasanta: Società Ligure di Storia Patria (Atti XL).
* De Marchi, Leonardo (2000). ''I sassi scritti delle Limentre: Appennino pistoiese e pratese''. Gruppo Studi Alta Val del Reno, Porretta Terme (Bologna)
* Graziosi P., "L'arte preistorica in Italia", Sansoni Ed. Milano, 1973.
* Mannino G., "I graffiti parietali preistorici della Grotta dell'Addaura: la scoperta e nuove acquisizioni", Atti della XLI Riunione Scientifica dell'Istotuto Italiano di Preistoria e Protostgoria, San Cipirello (PA, 16-19 novembre 2006).
* Sansoni U., Marretta A. e Lentini S. (2001). ''Il segno minore. Arte rupestre e tradizione nella Bassa Valcamonica (Pisogne e Piancamuno)''. Edizioni del Centro. Centro Camuno di Studi Preistorici. Capo di Ponte (BS). 239 p.
* Priuli, Ausilio e Pucci, Italo (1994). ''Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria''. Priuli e Verlucca, editori. Ivrea (Torino). pag. 102. ISBN 88-8068-006-4
* Arcà, Andrea e Fossati, Angelo (1998) "Il complesso petroglifico e pittografico di Mompantero, valle di Susa (TO)" in Atti della XXXII Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Preistoria e Protostoria del Piemonte. Dedicata a Giuliano Cremonesi, Alba, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 29 settembre/1º ottobre 1995, Firenze, pp.&nbsp;327–341.
* Arcà, Andrea (2013), "[https://www.academia.edu/22715150/Arc%C3%A0_Andrea_2013_Le_Meraviglie_del_Bego_e_le_coppelle_delle_Alpi_nel_quadro_della_scoperta_scientifica_ottocentesca_delle_incisioni_rupestri_alpine Le ''Meraviglie'' del Bego e le coppelle delle Alpi nel quadro della “scoperta” scientifica ottocentesca delle incisioni rupestri alpine]" in Rivista di Scienze Preistoriche, LXIII, pp.&nbsp;217–253.
* Arcà, Andrea (2009), "Monte Bego e Valcamonica, confronto fra le più antiche fasi istoriative. Dal Neolitico al Bronzo Antico, parallelismi e differenze tra marvegie e pitoti dei due poli dell’arte rupestre alpina" in Rivista di Scienze Preistoriche, LIX, pp.&nbsp;265–306.
 
== Voci correlate ==
* [[Pittura rupestre]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.archeoge.arti.beniculturali.it/ Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria]
* [https://web.archive.org/web/20081228185344/http://www.voli.bs.it/ir-incisionirupestri/ Progetto europeo di catalogazione informatizzata delle incisioni rupestri].
*[http://www.iisl.it/ Istituto Internazionale di Studi Liguri]
* [http://www.europreart.net/ EuroPreArt, database europeo di arte preistorica].
*[http://www.archaeoastronomy.it/ Archeoastronomia Ligustica]
* [https://web.archive.org/web/20081025033735/http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/Page/t03/view_html?idp=143 Scheda sul parco delle incisioni rupestri con Rupe Magna di Grosio (SO)] (sul sito della Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia).
* [http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/Page/t03/view_html?idp=129 Scheda sul parco nazionale delle incisioni rupestri di Capo di Ponte (BS)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025033710/http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/Page/t03/view_html?idp=129 |data=25 ottobre 2008 }} [[sul sito della Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia.]]
* [http://www.rupestre.net/alps/index.html Introduzione all'arte rupestre delle Alpi, a cura di Orme dell'Uomo].
* [https://web.archive.org/web/20190304235227/http://simbolisullaroccia.it/ Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro camuno di studi preistorici].
* [http://www.intercam.it/valcam/assoc/incrup/incrup.htm Riserva incisioni rupestri Ceto-Cimbergo-Paspardo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080616190043/http://www.intercam.it/valcam/assoc/incrup/incrup.htm |data=16 giugno 2008 }}.
* [http://www.rupestre.net/items/sentieri_arterupestre.html Sui Sentieri dell'Arte Rupestre, guida e itinerari sull'arte rupestre alpina].
* {{cita web | 1 = http://www.parco-orsiera.it/parco/IncisioniRupestri.html | 2 = Incisioni rupestri nel Parco naturale Orsiera Rocciavré - Riserva di Chianocco - Orrido di Foresto | accesso = 18 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080521064211/http://www.parco-orsiera.it/parco/IncisioniRupestri.html | dataarchivio = 21 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.parcovalgrande.it/it/incisioni-rupestri.html | 2 = Incisioni rupestri nel Parco nazionale Val Grande | accesso = 18 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080530074110/http://www.parcovalgrande.it/it/incisioni-rupestri.html | dataarchivio = 30 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.in-valgrande.it/Incisioni-rupestri.html|Incisioni rupestri in Valgrande e dintorni}}
* [http://www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/siti_archeologici/bard_preistoria/default_i.aspx Incisioni rupestri di Bard] sul sito della regione Valle d'Aosta.
 
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