Libretto di risparmio: differenze tra le versioni
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[[File:Überbringersparbuch ATS 01.jpg|thumb|Un libretto di risparmio [[Austria|austriaco]] risalente agli [[Anni 1990|anni '90]].]]
Il '''libretto di risparmio''' (DR) è un [[titolo di credito|titolo di legittimazione]] fornito dalle banche dopo l'apertura di un [[deposito a risparmio]], nel quale sono riportate tutte le operazioni a valere sul deposito stesso.<ref name=A>Articolo 1835 del [[codice civile italiano]].</ref>
A differenza di un normale [[conto corrente]], il libretto di risparmio ha una operatività molto limitata. Alcune [[banca|banche]] offrono comunque un minimo garantito di servizi, quali l'accredito della pensione o il rilascio di una [[carta di debito]] utilizzabile in qualunque sportello [[bancomat]]. Sul libretto di risparmio non è possibile, mai ed in alcun modo, prelevare più di quanto versato e quindi avere un saldo in negativo o ''debitore'' (''andare in rosso'').▼
L'annotazione nel libretto fa piena prova nei rapporti tra banca e depositante; tuttavia, è ammesso che le operazioni non annotate siano provate in ogni altro modo.<ref name=A /> Anche le [[Poste Italiane]] rilasciano dei [[libretto di risparmio postale|libretti di deposito a risparmio]]; essi sono regolati da norme speciali.<ref>Articoli 146 e seguenti del testo unico delle disposizioni legislative in materia postale, di bancoposta e di telecomunicazioni (decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156).</ref>
== Descrizione ==
▲A differenza di un
L'ammontare del deposito iscritto sul libretto non ha limiti, generalmente; ciò nonostante, dai libretti di risparmio non è mai possibile prelevare più di quanto versato, avendo quindi un saldo a debito.
La facoltà di operare sul deposito a risparmio è connessa alla presentazione del libretto. L'operazione può condursi per mezzo di rappresentante.
Il credito portato dai libretti di risparmio nominativi può essere ceduto, in tutto o in parte, secondo le norme del codice civile in materia di cessione di credito, in quanto compatibili.
== Tipologie ==
I libretti di risparmio si distinguono tra nominativi e al portatore. I primi sono associati a soggetti ([[persona fisica|persone fisiche]] e [[persona giuridica|persone non fisiche]] e ammettono la co-intestazione a più soggetti come la concessione di deleghe, mentre i secondi non sono collegati ad alcuno, e possono quindi essere adoperati da chiunque ne detenga il possesso; questi ultimi, dal 4 luglio 2017 non sono più rilasciati in Italia, e quelli in essere vanno estinti.
I libretti al portatore potevano avere l'indicazione di un nome.<ref>Articolo 22 del regio decreto 25 aprile 1929, n. 967.</ref>
Per la normativa primaria di [[Riciclaggio_di_denaro#Il_reato_di_riciclaggio_nell'ordinamento_italiano|contrasto al riciclaggio]] i libretti al portatore non possono avere un saldo uguale o superiore a mille [[euro]].<ref>DECRETO LEGISLATIVO 21 novembre 2007, n. 231 e successive modificazioni e integrazioni.</ref> Se la cifra è già stata superata occorre estinguere il deposito, con facoltà di passare a uno nominativo; diversamente, sono applicabili delle sanzioni amministrative.
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
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{{Portale|economia}}
[[Categoria:Diritto bancario]]
[[Categoria:Titoli di credito]]
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