Ghiacciaio: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la frazione di Ghiacciaio della [[città metropolitana di Bologna]]|Sasso Marconi}}
[[Immagine:Ghiacciaio-glockner.jpg|thumb|left|240px|Il ghiacciao del Großglockner in [[Austria]]]]
[[File:Grosser Aletschgletscher 3196.JPG|thumb|Il [[ghiacciaio dell'Aletsch]] in [[Svizzera]], il più esteso delle [[Alpi]]]]
[[Immagine:Kilimanjaro_glacier.jpg|thumb|right|180px|Il ghiacciao del [[Parco nazionale del Kilimanjaro|Kilimanjaro]] in [[Tanzania]]]]
[[Immagine:Perito_moreno_2.jpg|thumb|right|200px|Il ghiacciaio Perito Moreno nella [[Patagonia]] argentina]]
Un '''ghiacciaio''' è una grande massa di [[ghiaccio]] delle regioni montane e polari, adunata negli avvallamenti, formata dalle nevi sotto l'azione del gelo, scorrente verso il basso.
I ghiacciai occupano circa il 10% delle terre emerse.
<p>&nbsp;<p>&nbsp;<p>
 
Un '''ghiacciaio''', in [[glaciologia]], è una [[Massa (fisica)|massa]] di [[ghiaccio]], appartenente alle [[formazioni nevose perenni]], formatasi in seguito all'accumulo dalla [[neve]] in avvallamenti del territorio e alla sua graduale trasformazione in ghiaccio per l'azione del [[gelo]] e la compattazione progressiva degli strati nevosi; tale massa tipicamente scorre verso il basso per [[gravità]]. I ghiacciai sono situati in contesti ad elevata [[latitudine]] o [[altitudine]], nei quali l'apporto annuale di neve supera l'ablazione dovuta alla fusione.
==Origine==
[[Immagine:Cevedale-Martello.jpg|thumb|240px|Il ghiacciaio del [[Cevedale]] visto dalla val [[Martello (BZ)|Martello]] ]]
Perchè si cominci a formare un ghiacciaio, è necessario che la quantità di neve che cade e che si accumula nell'arco di un anno, superi la quantità di quella che si scioglie di quella che viene persa nell'atmosfera per '''sublimazione''''( passando direttamente dallo stato solido a quello areiforme ) . Questo avviene nelle zone polari e di alta montagna, dove la temperatura è fredda e nevica molto. La neve si accumula nel tempo al di sopra di una quota detta '''Limite delle nevi permanenti''; a quote più basse tutta la neve si scioglie nel corso dell'anno.
Il limite delle nevi permanenti dipende sia dalla temperatura che dall'intensità delle precipitazioni nevose. All'equatore è di circa 5.000 m., mentre verso i poli si abbassa fino al livello del mare; sulle Alpi esso varia tra i 3.100 m. della Valle d'Aosta, dove le precipitazioni sono più scarse, e i 2.500 m. del Friuli, dove nevica più spesso.
 
Si pensa che {{formatnum:20000}} anni fa i ghiacciai ricoprissero circa il 30% delle terre emerse e sotto questo punto di vista i ghiacciai attuali possono essere visti come il residuo delle precedenti [[era glaciale|ere glaciali]]; come conseguenza, attualmente più del 10% delle terre emerse è occupato da sedimenti di origine glaciale (e appena il 3% della superficie terrestre) <ref>{{cita|Bennett e Glasser (2009)|p. 3}}.</ref>. I ghiacciai, quindi, costituiscono di gran lunga il più grande serbatoio d'[[acqua]] dolce sulla [[Terra]],<ref>{{Cita web|url=https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/la-crioconite-comunita-microbiche-glaciali/
|titolo=La crioconite e le comunità microbiche glaciali|autore=Francesco Centorrino|data=2 febbraio 2022|accesso=7 dicembre 2023}}</ref> con le più grandi distese di ghiaccio rappresentate dalle [[calotta glaciale|calotte glaciali]] di [[Groenlandia]] e [[Antartide]] seguite dai ghiacci continentali.
 
== Descrizione ==
== La neve diventa ghiaccio ==
[[File:Glacier drainage system.png|thumb|right|verticale=2.8|Schema generale di un ghiacciaio (si tratta di un ghiacciaio vallivo di area temperata, la categoria più articolata e complessa che esemplifica bene la morfologia). Sono riportati gli elementi morfologici principali, il sistema di accumulo del ghiaccio e di drenaggio dell'acqua di fusione.]]
''Al di sopra del limite delle nevi permanenti, i fiocchi di neve soffici e leggerissimi a causa dell'intrappolamento di grandi quantità di aria ( densità 0.1-0.2 g/cm cubi ), con il tempo si accumulano e si compattano, formando aggregati via via più densi: prima la '''neve granulare ''( 0.3 g/cm cubi ) e poi, dopo una estate, il '''Firn ''( 0.5 g/cm cubi ). La completa trasformazione in '''ghiacciaio ''( 0.9 g/cm cubi ) è un processo ancora più lento, che può richiedere anche più di 100 anni e avviene per compattazione della neve sotto un accumulo di decine di metri di spessore.
[[File:Glacio-marine deposits.png|thumb|right|verticale=2.8|Schema di una fronte glaciale in un contesto marino (o lacustre), con i relativi depositi e i principali processi deposizionali. Non in scala. Quando il ghiacciaio sfocia in mare, l'acqua di fusione subglaciale (meno densa dell'acqua di mare) tende a formare uno strato superficiale con sedimento fine in sospensione, che decanta gradualmente. I ciottoli e i massi contenuti negli ''iceberg'' distaccatisi dalla fronte glaciale precipitano gradualmente sul fondale con lo scioglimento degli stessi e si trovano isolati nei sedimenti fini (''dropstone'').]]
Nei ghiacciai delle zone temperate, il processo è accelerato dal fatto che spesso sulla superficie del ghiacciaio la neve fonde durante il giorno; di notte l'acqua così originata congelerà di nuovo, trasformandosi direttamente in ghiacciaio. Occorrono comunque di media cinque anni perchè si formi ghiaccio sotto ad un accumulo di neve spesso una ventina di metri.'''''''''''''''''
=== Morfologia ===
[[Immagine:Ghiacciaio-glockner.jpg|thumb|Il ghiacciaio del [[Großglockner]] in [[Austria]]]]
[[Immagine:Alte prager huette pano.jpg|thumb|Il [[monte Großvenediger]] e il ghiacciaio [[Schlatenkees]], [[Austria]]]]
[[File:Ghiacciaio_dei_Forni_dal_Mantova.jpg|thumb|[[Ghiacciaio dei Forni]], [[Italia]]]]
[[File:Ghiacciaio-Presena-agosto-2014.jpg|thumb|[[Ghiacciaio Presena]], [[Italia]]]]
La parte superiore di un ghiacciaio è il ''bacino collettore'', separato dalla ''[[linea di equilibrio]]'' dall{{'}}''[[area di ablazione]]'', dove avviene la riduzione della massa glaciale per fusione o evaporazione. Normalmente l'area di ablazione assume una forma allungata, detta lingua glaciale. La parte più bassa della lingua glaciale prende il nome di fronte del ghiacciaio ed è spesso [[sorgente]], con le sue acque fuse, di [[torrente|torrenti]] di montagna e/o [[lago|laghi]] montani d'altura ([[lago proglaciale]]). Le caratteristiche [[geomorfologia|geomorfologiche]] dei ghiacciai sono dovute essenzialmente al loro scorrimento verso valle: la [[forza di gravità]] causa la spinta verso il basso e l'[[attrito]] delle rocce vi si oppone, generando così [[crepaccio|crepacci]], [[seracco|seracchi]] e [[morena|morene]].
 
=== Tipi di ghiacciai ===
==Geomorfologia==
[[File:Austral-Ice.jpg|thumb|right|Ghiacci australi]]
[[Immagine:Crepaccio.jpg|thumb|120px|Un [[crepaccio]] nel ghiacciao del Großglockner in [[Austria]] ]]
Si possono distinguere due tipi di ghiacciai:
La parte superiore di un ghiacciaio è il bacino collettore, separato dalla [[linea di equilibrio]] dal [[bacino di ablazione]] dove avviene la riduzione della massa glaciale per fusione o evaporazione, mentre il suo limite inferiore è il ''limite delle nevi persistenti'' la cui quota varia a seconda del clima e della latitudine (vicino ai [[circolo polare|poli]] è a livello del mare, all'[[equatore]] è intorno ai 4.500 m.s.l.m.). Nei ghiacciai alpini, il limite delle nevi persistenti coincide con la [[linea di equilibrio]]<br>
* [[Calotta di ghiaccio|calotte glaciali]] continentali o regionali (definite anche con il termine [[lingua norvegese|norvegese]] ''inlandsis'');
Le caratteristiche [[geomorfologia|geomorfologiche]] dei ghiacciai sono dovute essenzialmente al loro scorrimento verso valle: la [[forza di gravità]] causa la spinta verso il basso e l'[[attrito]] delle roccie vi si oppone. Si formano così [[morene]] e [[crepaccio|crepacci]].
* ghiacciai montani o locali.
 
I ghiacciai montani, a loro volta, si possono sommariamente distinguere in:
===Tipi di ghiacciaio===
* [[alpi]]ni: formati da un solo bacino collettore (zona di accumulo) e da una sola lingua glaciale;
Si possono distinguere due tipi di ghiacciaio:
* [[Pirenei|pirenaici]]: di forma circolare o semicircolare, senza una lingua glaciale evidente;
* calotte glaciali continentali o regionali (definiti anche con il termine [[lingua norvegese|norvegese]] [[inlandis]])
* [[Scandinavia|scandinavi]]: formati da un solo bacino collettore, dal quale defluiscono più lingue glaciali, sui versanti opposti del rilievo su cui sono posti;
* ghiacciai montani
* [[himalaya]]ni: formati da due o più bacini collettori, che danno luogo a lingue glaciali distinte, le quali confluiscono in una sola lingua, generalmente di notevole estensione;
* [[Ande|andini]]: simili a quelli pirenaici ed a calotta, ma di estensione e spessori maggiori;
* [[alaska]]ni: derivano dalla confluenza di più lingue glaciali, che percorrono valli più o meno parallele e che si saldano fra loro allo sbocco vallivo, sino a formare un unico grande corpo glaciale;
* [[Patagonia|patagonici]]: scendono spesso fino al livello del mare/oceano;
* [[Equatore|equatoriali]]: presenti su alcune cime delle Ande equatoriali, in [[Africa]] sui monti [[Kilimangiaro]], [[Monte Kenya|Kenya]] e [[Catena del Ruwenzori|Ruwenzory]] e in Indonesia sul [[Puncak Jaya]];
* [[Poli geografici|polari]], si estendono a latitudini polari lungo le isole polari, la [[Groenlandia]] e la [[calotta polare antartica]].
 
=== Moto ===
I ghiacciai montani a loro volta si possono sommariamente distinguere in:
[[File:Plateau Rosà 001.JPG|thumb|[[Plateau Rosà]]]]
*pireanici: di forma circolare o semicircolare senza una lingua glaciale evidente
I ghiacciai tendono dunque a muoversi verso valle: mentre il nucleo del ghiacciaio scorre verso altitudini inferiori, ogni punto del ghiacciaio può spostarsi in misura e direzione diverse. Il moto complessivo è dovuto alla [[forza di gravità]] e la velocità di scorrimento in ogni parte del ghiacciaio è condizionata da fattori molteplici. Il ghiaccio, in generale, si comporta come un solido fragile se il suo spessore non raggiunge i 50 metri, altrimenti è assimilabile ad un [[fluido]] ad elevata [[viscosità]], specie su pendenze sensibili. La [[pressione]] sul ghiaccio è responsabile del flusso plastico in misura maggiore rispetto alla profondità. Il ghiaccio è costituito da strati di molecole sovrapposti, con legami relativamente deboli tra di essi. Quando la [[forza peso]] esercitata dallo strato superiore controbilancia la forza di legame tra uno strato e l'altro, quest'ultimo si muove più velocemente dello strato inferiore.
*alpini: formati da un solo bacino collettore (zona di accumulo) e da una sola lingua glaciale
 
*himalayani: formati da due o più bacini collettori che danno luogo a lingue glaciali distinte che confluiscono in una sola lingua generalmente di notevole estensione
Un altro tipo di movimento, tipico dei ghiacciai temperati, è lo slittamento basale: in questo processo, l'intero ghiacciaio si sposta sul terreno su cui poggia, lubrificato dall'acqua di disgelo. Dal momento che la pressione cresce verso la base del ghiacciaio, il punto di fusione dell'acqua si abbassa e il ghiaccio si fonde. Anche l'[[attrito]] tra il ghiaccio e la roccia e il calore [[geotermia|geotermico]] proveniente dall'interno della [[Terra]] contribuiscono alla fusione del ghiaccio. Il flusso di calore geotermico aumenta al crescere dello spessore del ghiacciaio. Il moto verso il basso e l'azione di attrito del ghiaccio sul substrato roccioso sottostante sono causa di [[erosione]] ([[esarazione]]), che tende a scavare la roccia in [[valle|valli]] tipiche, a forma di U [[circo glaciale|circhi glaciali]] e a formare [[morena|detriti morenici]] e [[masso erratico|massi erratici]] ai bordi e nel fondo del ghiacciaio stesso.
 
==== Legge di Somigliana ====
[[File:Kilimanjaro_glacier.jpg|thumb|Il ghiacciaio del [[Parco nazionale del Kilimanjaro|Kilimanjaro]] in [[Tanzania]]]]
Per calcolare la velocità superficiale di un ghiacciaio può essere utilizzata la legge di Somigliana<ref>Cristina Zerbi, ''La legge di Somigliana'', ''Meridiani Montagne'' N°39 (pag. 30), Domus Editore, Rozzano (MI), luglio 2009</ref> introdotta dal [[fisico]] italiano [[Carlo Somigliana]] ([[Como]], [[1860]] - [[Valmorea|Casanova Lanza]], [[1955]]). La velocità, infatti, dipende in modo diretto dallo spessore del ghiacciaio considerato, dalla presenza di acqua tra il ghiaccio e il letto roccioso, oltre che dall'inclinazione, dalla morfologia e dall'asperità del fondo.
Partendo da questa legge, si è giunti a una nuova formula, che contempla anche lo sforzo di ''taglio basale'', cioè la componente dello sforzo parallela alla superficie del letto roccioso. Inoltre la velocità dipende anche dalla densità del ghiaccio, dal suo spessore e dall'accelerazione di gravità:
 
<math> v = \frac {\rho g \sin \alpha L^2 M^2}{2 \mu (L^2 + M^2)}</math>
 
dove ''ρ'' rappresenta la [[densità]] del ghiaccio, ''μ'' il coefficiente di [[viscosità]] del ghiacciaio, ''α'' l'angolo di inclinazione del fondo roccioso, mentre ''L'' e ''M'' sono, rispettivamente, il semiasse orizzontale e il semiasse verticale della [[ellisse|semiellisse]] che forma la sezione trasversa del ghiacciaio (semilarghezza e spessore).
 
Questa legge può essere inoltre impiegata per calcolare lo spessore del ghiacciaio conoscendone la velocità di spostamento o la pendenza della parete rocciosa sottostante. La misura dello spessore viene oggi misurata in modo diretto, attraverso [[Carotaggio|perforazioni]] (con costi elevati), oppure indirettamente attraverso sondaggi geofisici che utilizzano la propagazione di [[onde elettromagnetiche]] ([[prospezione geofisica]]).
 
== Dinamica nel tempo ==
=== Formazione ===
[[File:Cevedale-Martello.jpg|thumb|Il [[Monte Cevedale|ghiacciaio del Cevedale]] visto dalla [[val Martello]]]]
Perché si cominci a formare un ghiacciaio, è necessario che la quantità di [[neve]] che cade e che si accumula nell'arco di un anno, superi la quantità di quella che viene persa per [[Fusione (fisica)|fusione]] o [[sublimazione]] cioè vi sia un effettivo accumulo perenne nell'intero anno. Questo avviene nelle zone polari e di alta montagna, dove la temperatura rimane bassa tutto l'anno e le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] nevose sono abbondanti. La neve si accumula nel tempo al di sopra di una quota detta [[limite delle nevi perenni|Limite delle nevi permanenti]]; a quote più basse generalmente tutta la neve fonde nel corso dell'anno.
 
Il limite delle nevi perenni dipende sia dalla temperatura che dall'intensità delle precipitazioni nevose. All'[[equatore]] è di circa 4.500&nbsp;m, mentre verso i [[Regioni polari|poli]] si abbassa fino al [[livello del mare]]; sulle [[Alpi]] esso varia tra i 3.100&nbsp;m della [[Valle d'Aosta]], dove le precipitazioni sono più scarse, e i 2.500&nbsp;m del [[Friuli-Venezia Giulia|Friuli]], dove invece sono più abbondanti.
 
==== Dalla neve al ghiaccio ====
Al di sopra del limite delle nevi perenni, i fiocchi di neve, soffici e leggerissimi a causa dell'inclusione di grandi quantità di aria (densità {{m|0,18937246 |u=g/cm³}}), col tempo si accumulano e si compattano sotto l'azione combinata del proprio [[peso proprio|peso]] e del processo di [[metamorfismo dei cristalli di ghiaccio]], che porta ad espellere l'aria contenuta negli interstizi ed a formare aggregati via via più densi: prima la ''neve granulare'' ({{m|0,3 |u=g/cm³}}) e poi, dopo una estate, il ''[[Firn]]'' ({{m|0,5 |u=g/cm³}}). La completa trasformazione in ghiaccio ({{m|0,9 |u=g/cm³}}) è un processo ancora più lento, che può richiedere anche più di 100 anni e avviene per compattazione della neve sotto accumuli, il cui spessore è di decine di metri. Nei ghiacciai delle zone temperate il processo è accelerato dall'eventuale fusione della neve durante il giorno e dalla successiva trasformazione durante la notte, per congelamento, direttamente in ghiaccio dell'acqua formatasi. Occorrono, comunque, in media cinque anni perché si formi ghiaccio sotto un accumulo di neve spesso una ventina di metri.
 
=== Fusione dei ghiacciai ===
{{vedi anche|Bilancio di massa del ghiacciaio|Ritiro dei ghiacciai dal 1850|}}
[[File:Crepaccio.jpg|thumb|Un [[crepaccio]] nel ghiacciaio del [[Großglockner]] in [[Austria]]]]
Negli ultimi decenni, con lo sviluppo degli studi sul [[riscaldamento globale]], è stato sollevato il problema del rischio di estinzione dei ghiacciai della Terra: l'aumento della temperatura globale può, infatti, aumentare sensibilmente la quota delle nevi perenni e anche determinare una fusione più rapida del manto nevoso. Ad essere più a rischio sono i piccoli ghiacciai, soprattutto nelle Alpi o nelle catene montuose moderatamente elevate e poste a medie e basse latitudini, dal momento che essi hanno un equilibrio decisamente più fragile rispetto a quelli [[himalaya]]ni o del [[Polo Sud]]. Un arretramento dei ghiacciai a tali latitudini, unito anche ad una diminuzione del loro spessore, è stato più volte rilevato (vedi [[ritiro dei ghiacciai dal 1850]] dalla fine della [[piccola era glaciale]]).
 
Proprio per questa loro sensibilità, i ghiacciai sono spesso considerati dai [[climatologo|climatologi]] come i termometri della temperatura media globale. In particolare, i ghiacciai delle medie latitudini si dimostrano particolarmente sensibili alle [[ondata di caldo|ondate di calore]] durante la stagione estiva, pur in un eventuale contesto di [[media (statistica)|media]] termica nella norma sul lungo periodo: il ghiaccio fuso, infatti, non ridiviene neve se il successivo ripristino delle medie termiche, attraverso la [[legge della compensazione|compensazione]], avviene con un periodo freddo ma secco, ovvero senza precipitazioni nevose. Per ridurre il processo di fusione sono stati effettuati, con esito favorevole, degli esperimenti di copertura di alcuni ghiacciai alpini con teli bianchi, attraverso opere di [[geoingegneria]]<ref>{{cita web|url=http://www.adnkronos.com/mobile/Economia/news/Teli-bianchi-salva-ghiacciai-anche-in-versione-bio-per-tenerli-al-fresco_3.1.3625780126.php|titolo=Teli bianchi 'salva' ghiacciai anche in versione bio, per tenerli al 'fresco'|editore=adnkronos.com|accesso=8 settembre 2020|urlarchivio=https://archive.is/20130306134221/http://www.adnkronos.com/mobile/Economia/news/Teli-bianchi-salva-ghiacciai-anche-in-versione-bio-per-tenerli-al-fresco_3.1.3625780126.php|dataarchivio=6 marzo 2013}}</ref>.
 
== Sfruttamento turistico ==
Alle medie latitudini alcuni ghiacciai, dalle caratteristiche geomorfologiche opportune, sono utilizzati a scopo turistico per la pratica dello [[sci|sci estivo]]. In [[Europa]], [[Meije|ghiacciaio della Lauze]] a [[Les Deux Alpes]] e [[Grande Motte|ghiacciaio della Grande Motte]] a [[Tignes]] in [[Francia]], [[Plateau Rosà]] sopra [[Zermatt]] e [[Breuil Cervinia]], [[Vorab|ghiacciaio del Vorab]] sopra [[Laax]] e [[Glarona Sud]] e [[ghiacciaio di Fee]] sopra [[Saas-Fee]] in [[Svizzera]], [[Siedel Rothorn|ghiacciaio del Siedel]] in alta [[Val Formazza]], [[gruppo Ortles-Cevedale|ghiacciaio del Livrio]] sopra il [[Passo dello Stelvio]], [[ghiacciaio Presena]] sopra il [[Passo del Tonale]], in [[Italia]] (un tempo anche il [[Punta Sommeiller|ghiacciaio del Sommeiller]] sopra [[Bardonecchia]], il [[ghiacciaio di Indren]] sopra [[Alagna Valsesia]], il [[Monte Moro|ghiacciaio del Monte Moro]] sopra [[Macugnaga]] e il [[ghiacciaio della Marmolada]] sopra [[Malga Ciapela]]), [[ghiacciaio Rettenbach]] a [[Sölden (Austria)|Sölden]] in [[Austria]].
Tale utilizzo si è, di fatto, ridotto ad un ristretto numero di ghiacciai, proprio a causa della fusione di questi in concomitanza con i [[mutamento climatico|mutamenti climatici]] in atto.
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Ледник на западном побережье Земли Грейама.jpg|Ghiacci in [[Groenlandia]]
File:20171012-FS-Tongass-AD-001 (44831586714).jpg|Caverna in un ghiacciaio ([[Alaska]])
File:Marmolada-Ghiacciaio.jpg|[[Ghiacciaio della Marmolada]], [[Italia]]
File:Cambiamento climatico.jpg|Blocchi di ghiaccio e mutamento climatico. ''([[Arte digitale|Computer art]])''
</gallery>
 
{{Immagine grande|155 - Glacier Perito Moreno - Panorama de la partie nord - Janvier 2010.jpg|1000px|[[Ghiacciaio Perito Moreno]], [[Argentina]]}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore1=Bennett M.R.|autore2=Glasser N.F.|titolo=Glacial Geology – Ice sheets and landforms. Second Edition |anno=2009 |editore=Wiley-Blackwell |città= Chichester (UK) |cid= Bennett e Glasser (2009)|lingua=en }}
* {{cita libro|autore= Nichols G.|titolo= Sedimentology and stratigraphy - 2nd ed. | pp= 102-113 |anno= 2009 |editore= Wiley-Blackwell|città= Oxford, UK|lingua=en|cid=Nichols (2009)}}
* {{cita libro|autore= Ricci Lucchi F. |titolo= Sedimentologia. Parte 1 - Materiali e tessiture dei sedimenti | pp= 25-36; pp. 125-144 |anno= 1980 |editore=CLUEB |città= Bologna|cid= Ricci Lucchi (1980)}}
 
== Voci correlate ==
{{div col|cols=3}}
*[[Circo glaciale]]
* [[CrepaccioAblazione]]
* [[EsarazioneCirco glaciale]]
* [[Esarazione]]
*[[Ghiacciai d'Islanda]]
* [[Estrazione (geologia)|Estrazione]]
*[[Mari antartici]]
* [[Formazioni nevose perenni]]
*[[Morena]]
* [[NevaioGhiacciaio nero]]
* [[Ghiaccio]]
*[[Piccola era glaciale]]
* [[Glacio nevato]]
* [[Glacieret]]
* [[Morena]]
* [[Mari antartici]]
* [[Nevaio]]
* [[Pianalto]]
* [[Piccola era glaciale]]
* [[Seracco]]
* [[Ritiro dei ghiacciai dal 1850]]
* [[Torrenti epiglaciali]]
* [[Ghiacciai delle Alpi]]
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonswikt=Category:Glaciersghiacciaio|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.disat.unimib.it/comiglacio/comitatoglaciologico.htm Comitato Glaciologico Italiano (CGI)]
* {{Collegamenti esterni}}
 
* {{cita web|url=http://www.glaciologia.it/?lang=it|titolo=Comitato Glaciologico Italiano (CGI)|lingua=en, it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120310204611/http://www.glaciologia.it/?lang=it|dataarchivio=10 marzo 2012}}
[[categoria:Morfologia degli ambienti montani]]
* {{cita web | 1 = http://sgl.cluster.it/ | 2 = Servizio Glaciologico Lombardo (SGL) | accesso = 20 luglio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090122083239/http://sgl.cluster.it/ | dataarchivio = 22 gennaio 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|1=http://danbbs.dk/~stst/glaciologi/|2=Glacial structures - photo atlas|lingua=en|accesso=11 novembre 2012|dataarchivio=6 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121006041109/http://danbbs.dk/~stst/glaciologi/|urlmorto=sì}}
* {{cita web | 1 = http://www.discoveryalps.it/it-it/home/scienza_e_ricerca/meteo | 2 = DiscoveryAlps, portale delle Alpi, sezione dedicata a meteo e ghiacciai delle Alpi | accesso = 9 novembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070206141451/http://www.discoveryalps.it/it-it/home/scienza_e_ricerca/meteo | dataarchivio = 6 febbraio 2007 | urlmorto = sì }}
 
{{AlpinismoGhiacciai}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Ghiacciai]]
{{portale|alpinismo|geografia|geologia|montagna}}
[[Categoria:Glaciologia]]
[[categoria:Montagna]]
 
[[Categoria:Morfologia degli ambienti montani]]
[[da:Gletsjer]]
[[deCategoria:GletscherGhiaccio]]
[[Categoria:Ghiacciai|!]]
[[en:Glacier]]
[[Categoria:Forme glaciali del suolo]]
[[eo:Glaciejo]]
[[es:Glaciar]]
[[fr:Glacier]]
[[he:קרחון]]
[[nl:Gletsjer]]
[[pl:Lodowiec]]
[[sv:Glaciär]]