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{{nota disambigua}}
{{F|generi musicali|luglio 2009}}
{{Genere musicale
|nome = BebopBe-bop
|immagine = Howard McGhee, Brick Fleagle and Miles Davis, ca September 1947 (Gottlieb).jpg
|origini_s = [[Swing]]
|didascalia = Howard McGhee, Brick Fleagle e Miles Davis, settembre 1947
|origini_c = Reazione (in particolar modo dei neri) nei confronti dei rigidi arrangiamenti e delle melodie delle big bands, principalmente espressioni della società bianca del periodo
|origini_s = Swing, Jazz
|strumenti = tromba, sax tenore, sax contralto, trombone, pianoforte, contrabbasso, batteria
|origini_c = Reazione nei confronti dei rigidi arrangiamenti e delle melodie delle big bands
|popolarità = Seconda metà degli Anni '40
|sottogenerigeneri_d = [[HardRock Bopand roll]]
|strumenti = tromba, sax tenore o sax contralto, trombone, pianoforte, contrabbasso, batteria
|popolarità = seconda metà degli anni quaranta
|sottogeneri = [[Hard bop]]
|generi_c = Jazz, Cool Jazz, Free Jazz
|scene =
}}
[[Immagine:Dizzy Gillespie playing horn 1955.jpg|thumb|160px|Uno dei padri del Be Bop: [[Dizzy Gillespie]] ]]
 
Il '''be-bop''', anche riportato con la grafia '''bebop''' e spesso abbreviato '''bop''', talvolta conosciuto come '''progressive jazz''',<ref>{{cita libro|titolo=Detroit Remains - Archaeology and Community Histories of Six Legendary Places|autore=Krysta Ryzewski|editore=University of Alabama Press|anno=2021|p=127|lingua=en}}</ref> è uno stile del [[jazz]] che si sviluppò soprattutto a [[New York]] negli [[anni 1940|anni quaranta]]. Caratterizzato da tempi molto veloci e da elaborazioni armoniche innovative, il bebop nacque in contrapposizione agli stili jazz utilizzati dalle formazioni coeve. Nei suoi primi anni di vita la parola "be-bop" indicò, oltre allo stile musicale anche lo stile di vita e l'atteggiamento ribelle di coloro (che erano in maggioranza giovani) che si indicavano come "bopper". Anche per questo motivo il bebop divenne popolare tra i letterati che si riconoscevano nella cosiddetta [[Beat Generation]] e fu citato in alcune delle loro opere più famose (ad esempio nella poesia ''[[Urlo (poema)|Urlo]]'' di [[Allen Ginsberg]]). Nel corso dei 15 anni successivi, il bebop e le sue ramificazioni si evolsero fino a diventare il principale idioma del jazz. Ancora nel [[Anni 2000|primo decennio]] del [[XXI secolo]], lo stile jazzistico indicato come "mainstream" si rifà essenzialmente alle elaborazioni stilistiche del bebop.
{{quote
|A quei tempi, nel 1947, il bop impazzava in tutta l'America. I ragazzi del Loop suonavano, ma con stanchezza, perché il bop era a metà strada fra il periodo del [[Charlie Parker]] di ''Ornithology'' e quello di [[Miles Davis]].
|[[Jack Kerouac]], ''On the Road'' 1957
 
Il termine be-bop (che nei primi tempi veniva spesso usato anche nella forma '''rebop''') nacque da un’[[onomatopea]] che voleva simboleggiare la brevissima frase di due note usata in alcuni casi come segnale per chiudere un lungo brano. Uno dei primi a utilizzarlo fu [[Dizzy Gillespie]], tra i capostipiti di questa deriva jazz, che intitolò così una delle sue composizioni più note.
}}
 
== La nascita del movimento ==
Il '''bebop''' (spesso abbreviato in '''bop''') è uno stile del [[jazz]] che si sviluppò soprattutto a [[New York]] negli anni 1940. Caratterizzato da tempi molto veloci e da elaborazioni armoniche innovative, il bebop nacque in contrapposizione agli stili jazz utilizzati dalle formazioni contemporanee. Nei suoi primi anni di vita la parola "bebop" indicò, oltre allo stile musicale anche lo stile di vita e l'atteggiamento ribelle di coloro (che erano in maggioranza giovani) che si indicavano come "bopper". Anche per questo motivo il bebop divenne popolare tra i letterati che si riconoscevano nella cosiddetta "[[beat generation]]" e fu citato in alcune delle loro opere più famose (ad esempio nella poesia ''[[Urlo (poesia)|Urlo]]'' di [[Allen Ginsberg]]). Nel corso dei 15 anni successivi, il bebop e le sue ramificazioni si evolsero fino a diventare il principale idioma del jazz. Ancora nel primo decennio del XXI secolo, lo stile jazzistico indicato come "mainstream" si rifà essenzialmente alle elaborazioni stilistiche del bebop.
[[File:Dizzy Gillespie playing horn 1955.jpg|thumb|upright|Uno dei padri del be-bop: [[Dizzy Gillespie]]]]
 
{{Citazione
== Etimologia ==
|A quei tempi, nel 1947, il bop impazzava in tutta l'America. I ragazzi del Loop suonavano, ma con stanchezza, perché il bop era a metà strada fra il periodo del [[Charlie Parker]] di ''Ornithology'' e quello di [[Miles Davis]].
Il termine bebop (che nei primi tempi veniva spesso usato anche nella forma '''rebop''') è un'[[onomatopea]] che imita una brevissima frase di due note usata talvolta come "segnale" per terminare un brano. Per questo uno dei padri del movimento, [[Dizzy Gillespie]], intitolò "Bebop" uno dei suoi brani, brano che fu anche uno dei primi brani bop a raggiungere una certa notorietà.
|[[Jack Kerouac]], ''[[Sulla strada|On the Road]]'' 1957}}
 
== La nascita del movimento ==
=== Premesse ===
In pieno periodo bellico, i locali e le case discografiche si sforzano di far dimenticare la guerra ed i problemi sociali (in primis l'[[apartheid]] nei confronti dei neri): le orchestre [[swing]], come quelle celebri di [[Benny Goodman]] e [[Glenn Miller]], sono le più adatte a questo scopo e vengono promosse attivamente. Nelle loro file militano soprattutto musicisti bianchi, che hanno assimilato perfettamente il linguaggio swing e si accaparrano le sempre più scarse occasioni di lavoro.
 
Per i musicisti neri si pongono due obiettivi: liberarsi dai rigidi arrangiamenti delle [[big band]] per esprimersi più liberamente e manifestare tangibilmente la loro ribellione a quel mondo ipocritamente sorridente.<br/>
 
=== La rivoluzione ===
[[File:Howard McGhee, Brick Fleagle and Miles Davis, ca September 1947 (Gottlieb).jpg|thumb|left|upright=1.2|Howard McGhee, Brick Fleagle e Miles Davis, settembre 1947]]
Quella del Bebop è una rivoluzione che va al di là dell'aspetto strettamente musicale. È un movimento elitario, nero, tutto sommato di nicchia. Tra i locali di [[New York]] che ospitano i primi after hours Be Bop i più celebri sono il [[Monroe's]] e il [[Minton's]]. Qui, di notte, dopo che i musicisti hanno suonato per far ballare i clienti e per guadagnarsi da vivere, si riuniscono [[Charlie Christian]], il pianista [[Thelonious Monk]] e [[Dizzy Gillespie]], il batterista [[Kenny Clarke]] e [[Charlie Parker]], un giovane altosassofonista di [[Kansas City]] arrivato a New York da poco e destinato ad identificarsi con il nascente stile musicale, di cui sarà uno dei fondatori (per alcuni, il vero e proprio padre) e uno dei più importanti esponenti.
 
Quella del Bebop è una rivoluzione che va al di là dell'aspetto strettamente musicale. È un movimento elitario, nero, tutto sommato di nicchia. Tra i locali di [[New York]] che ospitano i primi after hours Be bop i più celebri sono il Monroe's e il [[Minton's]]. Qui, di notte, dopo che i musicisti hanno suonato per far ballare i clienti e per guadagnarsi da vivere, si riuniscono [[Charlie Christian]], il pianista [[Thelonious Monk]] e [[Dizzy Gillespie]], il batterista [[Kenny Clarke]] e [[Charlie Parker]], un giovane altosassofonista di [[Kansas City (Kansas)|Kansas City]] arrivato a New York da poco e destinato ad identificarsi con il nascente stile musicale, di cui sarà uno dei fondatori (per alcuni, il vero e proprio padre) e uno dei più importanti esponenti.
Molti dei musicisti del Minton's (Gillespie, [[Benny Harris]], [[Benny Green]] e Parker per es.) suonavano nella big band di [[Earl Hines]], ma ci rimangono per pochi mesi. Con l'uscita dall'orchestra del cantante [[Billy Eckstine]] e la sua volontà di dare vita a una band squisitamente bop, i suddetti più altre decine di musicisti vi si daranno il cambio tra il 1943 e il 1947: chi vi rimarrà per tutto il periodo ([[Art Blakey]]), chi per alcuni mesi o settimane (Parker, Gillespie come direttore musicale, [[Dexter Gordon]], [[Sarah Vaughan]], [[Miles Davis]]...). Questa band che in tre anni e rotti girò in lungo e in largo gli USA, riuscendo pure a incidere due album, nonostante il lunghissimo braccio di ferro tra musicisti e discografici, ebbe un merito enorme: quello di far uscire il be-bop dai claustrofobici localini newyorkesi; il tutto, grazie alla fama - all'epoca superiore a qualsiasi altro cantante, bianco o nero che fosse - del bandleader Billy Eckstine.
 
Molti dei musicisti del Minton's (Gillespie, Benny Harris, Benny Green e Parker per esempio) suonavano nella big band di [[Earl Hines]], ma ci rimangono per pochi mesi. Con l'uscita dall'orchestra del cantante [[Billy Eckstine]] e la sua volontà di dare vita a una band bop, i suddetti più altre decine di musicisti vi si daranno il cambio tra il 1943 e il 1947: chi vi rimarrà per tutto il periodo ([[Art Blakey]]), chi per alcuni mesi o settimane (tra questi Parker, Gillespie come direttore musicale, [[Dexter Gordon]], [[Sarah Vaughan]], [[Miles Davis]]). Questa band che in tre anni e rotti girò in lungo e in largo gli USA, riuscendo pure a incidere due album, nonostante il lunghissimo braccio di ferro tra musicisti e discografici, ebbe un merito enorme: quello di far uscire il be-bop dai claustrofobici localini newyorkesi; il tutto, grazie alla fama - all'epoca superiore a qualsiasi altro cantante, bianco o nero che fosse - del bandleader Billy Eckstine.
Liberi dai vincoli del leader d'orchestra e del pubblico da compiacere, questi musicisti sperimentano nuove soluzioni musicali fino a codificare il bop. Cambia il jazz e cambia la musica. Il jazz diventa maturo, intellettuale, impegnato e deliberatamente rivoluzionario.
 
Liberi dai vincoli del leader d'orchestra e del pubblico da compiacere, questi musicisti sperimentano nuove soluzioni musicali fino a codificare il bop. Cambia il jazz e cambia la musica. Il jazz matura, con scelte armoniche rivoluzionarie: nelle mani dei boppers c'è l'impegno a renderlo deliberatamente progressivo.{{Citazione|Si deve a [[Charlie Parker|Bird]] più che a chiunque altro il modo in cui fu suonata quella musica; ma è merito di Dizzy se fu messa per iscritto|J.E. Berendt, Il libro del jazz}}
Essendo un movimento volutamente di nicchia (a volte quasi privato, sempre dopolavoristico), molte delle idee musicali scaturite a quel tempo non furono mai registrate né messe per iscritto.
{{quote|Si deve a [[Charlie Parker|Bird]] più che a chiunque altro il modo in cui fu suonata quella musica; ma è merito di Dizzy se fu messa per iscritto|J.E. Berendt, Il libro del jazz}}
 
== Caratteristiche musicali ==
[[File:Charlie Parker, Tommy Potter, Miles Davis, Max Roach (Gottlieb 06941).jpg|thumb|upright=1.2|[[Charlie Parker]] (in primo piano, sassofono alto) insieme a [[Tommy Potter]] (contrabbasso), [[Max Roach]] (percussioni) e [[Miles Davis]] (tromba), al Three Deuces, sulla [[cinquantaduesima strada]], a [[New York]] nel 1947]]
Nel bop, tutto quello che è banale, scontato, ballabile o gradito al pubblico medio dell'epoca è sistematicamente bandito.
 
=== La forma e lo sviluppo melodicoForma ===
Nel bebop vengono utilizzate le stesse forme ''song'' e ''blues'' già appartenenti al linguaggio jazzistico, secondo la logica del ''chorus'' ricorrente. Tuttavia vengono abbandonati gli arrangiamenti complessi delle orchestre swing, per lasciare più spazio all'improvvisazione, momento centrale della performance. Tendenzialmente, l'esecuzione di un brano prevede: l'esposizione della melodia (suonata all'unisono, se sono presenti più fiati), le improvvisazioni dei solisti e la riproposizione finale del tema. Solo talvolta sono presenti brevi introduzioni, code e interludi. Molti boppers scrivono [[contrafact]], ovvero nuove melodie composte su strutture armoniche di brani già esistenti. Nel bebop sono frequenti le esecuzioni sia estremamente veloci, sia estremamente lente (nel caso delle ''ballad'').<ref>{{cita|Gioia|pp.241/245}}.</ref>
La forma dei brani prevede l'esposizione di un tema (generalmente all'unisono), numerose improvvisazioni e la riproposizione del tema come finale. Le improvvisazioni sono però il fulcro dell'esibizione tanto che le melodie vengono spesso appena accennate mentre le improvvisazioni sono sempre molto estese; addirittura in alcune performance dal vivo il tema non viene nemmeno eseguito.
Questa pratica permetteva di risparmiare sui diritti d'autore (che non si applicano alle progressioni armoniche ma alle melodie ed ai testi). Elaborare giri armonici preesistenti permetteva inoltre di semplificare il lavoro di composizione e di improvvisazione, fornendo ai musicisti un substrato a loro ben noto e familiare su cui creare.
 
=== Armonia e melodia ===
Le melodie bop sono scattanti, spezzettate, nervose, spesso dissonanti. La velocità di esecuzione è molto elevata.
Le strutture armoniche di song e blues vengono arricchite armonicamente: sia con l'aggiunta di accordi di passaggio, sia con la sostituzione e l'alterazione di accordi, sia con l'uso di estensioni. Contestualmente, anche il linguaggio melodico aumenta di complessità. Ai riff sincopati tipici dello swing vengono sostituite lunghe successioni di ottavi, posizionate asimmetricamente rispetto alla struttura.
 
=== L'armoniaOrganico ===
La formazione tipica del bebop è ridotta: da tre a sei/sette elementi (il cosiddetto [[combo (gruppo musicale)|combo]]). Gli strumenti tipici sono: [[tromba]], [[sassofono|sax]] tenore o contralto, poi [[pianoforte]], [[contrabbasso]] e [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]. Meno frequentemente sono presenti [[trombone]] e [[chitarra elettrica]]. Questa riduzione di organico permette di suonare senza arrangiamenti scritti, basandosi solo sul chorus e sviluppando l'interplay, ovvero la capacità di interazione estemporanea tra musicisti.
Il Be Bop si caratterizza armonicamente per: utilizzo di giri armonici preesistenti con frequenti sostituzioni armoniche, utilizzo di [[accordo diminuito|accordi diminuiti]] o [[accordo aumentato|aumentati]], frequente ricorso alle [[dissonanza|dissonanze]], nuove scale su cui improvvisare ([[scala bebop]]).
 
=== GliNote strumenti ===
<references />
La formazione tipica del bop è ridotta: da tre a sei/sette elementi (il cosiddetto [[combo]]). Gli strumenti tipici sono: [[tromba]], [[sassofono|sax]] tenore o contralto, a volte il [[trombone]], e poi [[pianoforte]], [[contrabbasso]] e [[batteria (musica)|batteria]]. Questa riduzione di organico permette di suonare senza arrangiamenti scritti, basandosi solo su un canovaccio armonico e sviluppando l'interplay, ovvero la capacità di interazione estemporanea tra musicisti. Inoltre, la scelta di una formazione piccola era dettata da motivi ideologici (in opposizione alle big bands dei bianchi) e pratici (la possibilità di suonare in locali piccoli e con cachet ridotti).<br/>
La figura carismatica di [[Charlie Parker]] contribuisce enormemente alla fortuna del [[sassofono contralto]], spingendo sempre più appassionati verso questo strumento.
 
== Musicisti principali ==
* [[Art Blakey]], batteria
* [[Charlie Christian]], chitarra
* [[Kenny Clarke]], batteria
* [[Tadd Dameron]] pianista arrangiatore compositore
* [[Miles Davis]], tromba
* [[Billy Eckstine]], cantante, bandleader, compositore, tromba, trombone a pistoni
* [[Dizzy Gillespie]], tromba-flicorno
* [[Dexter Gordon]], sax tenore
* [[J. J. Johnson]], trombone
* [[Thelonious Monk]], pianoforte
* [[Fats Navarro]], tromba
* [[Charlie Parker]], sax alto
* [[Bud Powell]], pianoforte
* [[Max Roach]], batteria
* [[Buddy Rich]], batterista
* [[Sonny Stitt]], sax tenore
 
== Bibliografia ==
* [[Gildo De Stefano]], '''''[[Jazz]] moderno: 1940-1960''''', Kaos Edizioni, [[Milano]] 1990.
* {{Cita libro|titolo = Storia del Jazz|autore = Ted Gioia|traduttore = Francesco Martinelli|editore = EDT|città = Torino|anno = 2013|annooriginale = 2011|ISBN = 978-88-6639-995-7|cid = Gioia}}
 
==Altri progetti==
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