Caravaggio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 52707378 di 95.246.9.216 (discussione)
m Annullata la modifica di ~2025-30593-62 (discussione), riportata alla versione precedente di Il buon ladrone
Etichetta: Rollback
 
Riga 1:
{{nota disambigua||[[Caravaggio (disambigua)]]|Caravaggio}}
{{Bio
|Nome = Michelangelo
|Cognome = Merisi
|Pseudonimo = Caravaggio
|PostCognomeVirgola = noto come '''Michelangelo Merisi da Caravaggio''' o più comunemente come il '''Caravaggio''',
|ForzaOrdinamento = Caravaggio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 29 settembre
|AnnoNascita = 1571
|NoteNascita = <ref name="treccani.it">{{DBI|volume=73|anno=2009|autore=Ferdinando Bologna|nome=MERISI, Michelangelo}}</ref>
|LuogoMorte = Porto Ercole
|GiornoMeseMorte = 18 luglio
|AnnoMorte = 1610
|Epoca = 1500
|Epoca2 = 1600
|Attività = pittore
|Epoca = 1600
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|Immagine = Bild-Ottavio Leoni, Caravaggio.jpg
|Didascalia = ''Ritratto di Caravaggio'',<br />di [[Ottavio Leoni]], [[1621]] ca.<br/>
(Carboncino nero e pastelli su carta blu, 23,4 × 16,3 cm)<br/>
[[Firenze]], [[Biblioteca Marucelliana]], inventario n. BMF DIS. VOL. H n. 4.
}}
Formatosi tra [[Milano]] e [[Venezia]] ed attivo a [[Roma]], [[Napoli]], [[Malta]] e in [[Sicilia]] fra il [[1593]] e il [[1610]], è uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi, dalla fama universale. I suoi dipinti, che combinano un'analisi dello stato umano, sia fisico che emotivo, con un drammatico uso della luce, hanno avuto una forte influenza formativa sulla [[pittura barocca]].<ref>{{cita web|url=http://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=Caravaggio&role=&nation=&prev_page=1&subjectid=500115312|titolo=Getty profile, including variant spellings of the artist's name|accesso=24 febbraio 2012|lingua=en}}</ref>
 
Acquisì grande fama internazionale in vita,<ref name="Valdinoci">{{cita libro|titolo=Vite di Caravaggio|curatore=Francesca Valdinoci|editore=CasadeiLibri|anno=2016|isbn=8806137549}}</ref> e fu prevalentemente attivo a [[Roma]], mentre trascorse gli ultimi quattro anni vivendo tra [[Napoli]], l'isola di [[Stato monastico dei Cavalieri di Malta|Malta]] e la [[regno di Sicilia|Sicilia]]; dopo la morte fu ispiratore della corrente pittorica del [[caravaggismo]] - avendo egli esercitato una forte influenza sulla [[pittura barocca]] del [[XVII secolo]]<ref name=riarte>{{cita web|url=https://www.riarte.it/artisti/caravaggio|titolo=Caravaggio|accesso = 24 gennaio 2022}}</ref> - ma venne poi dimenticato fino alla riscoperta critica nel [[XX secolo]]<ref>{{cita web|url=https://www.civita.it/Sala-stampa/Il-Caravaggio-di-Roberto-Longhi|titolo=Il Caravaggio di Roberto Longhi|sito=Civita|data=30 settembre 2016|accesso=8 febbraio 2021|dataarchivio=14 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210214143140/https://www.civita.it/Sala-stampa/Il-Caravaggio-di-Roberto-Longhi|urlmorto=sì}}</ref>, ed è oggi considerato uno dei massimi rappresentanti dell'[[arte occidentale]] di tutti i tempi, fondatore della corrente [[Naturalismo (arte)|naturalistica]] moderna, in contrapposizione al [[Manierismo]] e al [[Classicismo (arte)|Classicismo]], così come precursore della sensibilità [[barocca]]<ref>{{Cita web|url=https://www.raiscuola.rai.it/storiadellarte/articoli/2021/10/Longhi-e-Caravaggio-artista-moderno-e-popolare--cadafa4c-4a8e-457b-b012-eaa8b874c46d.html|titolo=Longhi e Caravaggio, artista moderno e "popolare" {{!}} Storia dell'Arte|sito=Rai Scuola|lingua=it|accesso=2022-04-04}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Andrea Dusio|data=13 novembre 2014|titolo=Caravaggio e le due facce del barocco|rivista=Atlante|editore=Treccani|accesso=4 aprile 2022|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/Caravaggio_e_le_due_facce_del_barocco.html}}</ref>.
Di animo particolarmente irrequieto, affrontò diverse vicissitudini durante la sua breve esistenza. Data cruciale per l'arte e la vita di Merisi fu quella del [[28 maggio]] [[1606]] quando, rendendosi responsabile di un omicidio e condannato a morte per lo stesso, dovette vivere gli anni successivi in costante fuga per scampare alla pena capitale.
 
I suoi dipinti denotano un'eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva, anche tramite la fedeltà al modello dal vivo e l'uso scenografico della luce, caratteristiche che furono considerate all'epoca rivoluzionarie, in totale contrapposizione alla prassi accademica [[Raffaello Sanzio|raffaellesca]]<ref name="Valdinoci" />. La principale componente del suo stile consiste nel realizzare la prospettiva e la tridimensionalità attraverso [[Tenebrismo|l'uso drammatico e teatrale]] della tecnica del [[chiaroscuro]].
Il suo stile influenzò direttamente o indirettamente la pittura dei secoli successivi costituendo un filone di seguaci racchiusi nella corrente del [[caravaggisti|caravaggismo]].
 
Animo particolarmente irrequieto, nel corso della sua vita affrontò gravi vicissitudini fino alla data cruciale del 28 maggio 1606 quando, commesso un [[omicidio]] durante una rissa, venne condannato a morte e si diede alla fuga dalla città di Roma per scampare alla [[pena capitale]].<ref>{{cita web|url=https://www.istantidibellezza.it/caravaggio-a-roma.html|titolo=Caravaggio a Roma}}</ref>
 
== Biografia ==
=== Giovinezza e formazione (1571-1594) ===
[[File:Caravaggio - Fanciullo con canestro di frutta.jpg|thumb|left|200px|''[[Fanciullo con canestro di frutta]]'' (1593-1594). [[Galleria Borghese]], [[Roma]].]]
[[File:Boy with a Basket of Fruit by Caravaggio.jpg|min|sinistra|verticale|''[[Fanciullo con canestro di frutta]]'', 1592 ca. Olio su tela, 70 × 67 cm. [[Roma]], [[Galleria Borghese]].]]
 
Prima del ritrovamento dell'atto di [[battesimo]] del pittore, si credeva che fosse nato nel [[1571]] nel [[Marchesato di Caravaggio]], all'epoca sotto il [[Domini spagnoli in Italia|dominio spagnolo]] e da cui il pittore avrebbe tratto lo pseudonimo. A seguito poi della scoperta archivistica nel ''Liber baptizatorum'' della parrocchia di [[Basilica di Santo Stefano Maggiore|Santo Stefano Maggiore]], è stato definitivamente accertato che Caravaggio nacque a [[Milano]], probabilmente il 29 settembre (giorno di [[san Michele Arcangelo]], dal quale deriverebbe il nome Michelangelo)<ref>{{cita libro|autore=Mina Gregori|titolo=Michelangelo Merisi da Caravaggio. Come nascono i capolavori-catalogo della mostra a cura di Mina Gregori|città= Milano!editore=Electa|anno=1991p=75}}</ref> oppure il 25 settembre<ref name="treccani.it" />, visto che l'atto di battesimo è datato 30 settembre 1571. Tale documento recita<ref>{{cita testo |url = http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/06/carminati-caravaggio.shtml?uuid=4d415878-19a4-11dc-ac19-00000e251029&DocRulesView=Libero|titolo=Caravaggio|editore=Il Sole 24 ore, inserto domenicale|data=25 febbraio 2007|accesso=16 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203064928/http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/06/carminati-caravaggio.shtml?uuid=4d415878-19a4-11dc-ac19-00000e251029&DocRulesView=Libero|urlmorto=sì}}</ref>:
{{citazione|Adi 30 ditto [in margine superiore del foglio: " + Setembre 1571"] fu Bap[tiza]to Michel Angelo f[iliol]o de D[omino] Firmo Merixio et D[omina] Lucia de Aratoribus / compar D[omino] Fran[cesc]o Sessa }} I genitori del pittore, Fermo Merisi e Lucia Aratori, erano comunque nativi di Caravaggio<ref name=jbartgallery>{{cita web|url=http://www.jb-artgallery.com/caravaggio-michelangelo-merisi|titolo=Caravaggio: Michelangelo Merisi|accesso = 23 gennaio 2022}}</ref>. Il cognome, a volte trascritto in alcuni documenti come ''Merigi'', ''Amerighi'' o ''Merighi''<ref name=jbartgallery/>, viene più spesso confermato come ''Merisi'' e, più tardivamente, anche nella variante ''Merisio''<ref name=swissinfo/>.
 
I genitori si sposarono il 14 gennaio 1571 e, con la protezione e l'aiuto del [[Marchesato di Caravaggio|marchese di Caravaggio]] e conte di [[Galliate]] [[Francesco I Sforza di Caravaggio|Francesco I Sforza]], che fece anche da loro testimone di nozze, si trasferirono a Milano<ref name=analisidellopera>{{cita web|url=https://www.analisidellopera.it/caravaggio-la-vita-e-le-opere|titolo=Caravaggio la vita e le opere|accesso = 23 gennaio 2022}}</ref>. Alcuni storici affermano che Fermo Merisi appartenesse al gruppo dei ''magister'', uno dei maestri-architetti addetti ai cantieri delle chiese milanesi<ref>{{cita|Ragozzino|p. 4|ragozzino}}, {{cita|Papa|p. 12|papa}}, {{cita|Baglione|p. 129|baglione}}</ref>. È dunque ipotizzabile che la famiglia vivesse presso gli alloggi delle maestranze della "[[Veneranda fabbrica del Duomo di Milano|Fabbrica del Duomo di Milano]]", delle quali faceva probabilmente parte anche Fermo Merisi. Altre ipotesi invece, avanzate dallo storico [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]], sosterrebbero che Fermo Merisi fosse, in realtà, un semplice ''maestro di casa'' al soldo degli stessi marchesi della città di Caravaggio residenti a Milano, e che esercitasse «''sia pure modestamente, il mestiere di architetto''»<ref>Maurizio Calvesi, ''Caravaggio'', Art dossier, 2009, Firenze, Giunti, p. 7.</ref>. È confermata anche l'esistenza di una sorella, Caterina, oltre ad altri due fratelli, Giovan Pietro e Giovan Battista, che sarà ordinato prete<ref name=analisidellopera/><ref name=baroque>{{cita web|url=https://www.baroque.it/arte-barocca/la-pittura-barocca/caravaggio-a-roma.html|titolo=Caravaggio a Roma|accesso = 23 gennaio 2022}}</ref>.
 
==== Apprendistato ====
[[File:Peterzano 1589.jpg|min|verticale|Autoritratto di Simone Peterzano.]]
Nel [[1577]], per sfuggire alla peste, la famiglia Merisi lasciò Milano per tornare al paese, tuttavia il padre contrasse la malattia e morì dopo poco tempo, seguito dal nonno Bernardino e dallo zio Pietro<ref name=jbartgallery/>.
 
A soli 13 anni, terminata l'epidemia in città, il giovane Michelangelo fu mandato a lavorare a bottega a Milano presso il laboratorio di [[Simone Peterzano]]<ref>{{cita|Papa|p. 18|papa}}.</ref>, pittore del [[Arte del secondo Cinquecento a Milano|manierismo lombardo]] che si professava allievo di [[Tiziano]]<ref name=riarte/>, come documentato anche dall'iscrizione in calce al suo autoritratto. Il contratto di lavoro, datato 6 aprile 1584, venne firmato dalla madre per poco più di quaranta scudi d'oro<ref name=jbartgallery/>. Secondo i biografi Mia Cinotti e [[Gian Alberto Dell'Acqua]]<ref>Mia Cinotti e Gian Alberto Dell'Acqua, ''Michelangelo Merisi detto il Caravaggio: tutte le opere'', Bergamo, Bolis, 1983, p. 208.</ref>
 
{{citazione|il contratto di apprendistato col Peterzano, del 6 aprile 1584, sanzionava certamente un rapporto già in atto, perché Michelangelo risulta abitante nella casa del maestro.}} Le varie date dei documenti sono certe, considerando che in quel periodo era appena stato riformato il [[Calendario gregoriano|calendario]].
=== La giovinezza e la formazione (1571-1595) ===
Nacque a [[Milano]]<ref>L'attribuzione del luogo di nascita di Michelangelo Merisi è fondata sul ritrovamento del suo certificato di battesimo, riportato in altra nota. Sussistono tuttavia elementi divergenti in proposito, citati nel paragrafo ''Il soggiorno a Malta''.</ref> probabilmente il [[29 settembre]] [[1571]], dai genitori Fermo Merisi e Lucia Aratori, originari di [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]], un piccolo centro della bergamasca dove si erano sposati nel precedente [[gennaio]].<ref>{{cita|Ragozzino|p. 4|ragozzino}}.</ref><ref>{{cita|Papa|p. 12|papa}}.</ref><ref>{{cita|Baglione|p. 129|baglione}}.</ref> Fu battezzato il giorno dopo nella [[basilica di Santo Stefano Maggiore]],<ref>L'archivio parrocchiale della chiesa riporta l'atto di battesimo: "«Adi 30 fu bat[tezzato] Michel Angelo f[ilio] de D[omino] Fermo Merixio et d[omina] Lutia de Oratoribus. Compare Francesco Sessa». Cfr. [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/06/carminati-caravaggio.shtml?uuid=4d415878-19a4-11dc-ac19-00000e251029&DocRulesView=Libero ''Sole24ore, inserto domenicale, 25 febbraio 2007''].</ref> nel quartiere milanese dove alloggiavano le maestranze della [[Veneranda fabbrica del Duomo di Milano|fabbrica del duomo]] delle quali faceva probabilmente parte anche il padre di Michelangelo, di mestiere mastro muratore. Suo padrino di battesimo fu il patrizio milanese [[Francesco Sessa]].<ref>Maurizio Marini, ''Michelangelo da Caravaggio 1602: La notte di Abramo'', Viviani Editore (Roma 2007) ISBN 8879931245</ref>
[[File:Caravaggio - I Musici.jpg|thumb|200px|''[[Concerto (Caravaggio)|Concerto]]'' (1594-1595). [[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]].]]
 
L'apprendistato del giovane si protrasse per circa quattro anni, durante i quali apprese la lezione dei maestri della scuola [[Rinascimento bergamasco e bresciano|pittorica lombarda]] e [[Pittura veneta|veneta]]<ref name=finestresullarte>{{cita web|url=https://www.finestresullarte.info/arte-base/caravaggio-michelangelo-merisi-vita-opere-novita-stile|titolo=Caravaggio, vita, opere, stile e novità del grande Michelangelo Merisi|accesso = 24 gennaio 2022}}</ref>. Dalle ''Considerazioni sulla pittura'' di [[Giulio Mancini]], uno dei biografi dell'artista, abbiamo notizia del carattere del giovane Caravaggio in quegli anni<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/05/26/caravaggio-in-un-romanzo.html|titolo=Caravaggio in un romanzo|accesso = 24 gennaio 2022}}</ref>:
Nel [[1577]] a causa della [[peste del 1576|peste]], la famiglia Merisi lascia Milano e si trasferisce a Caravaggio per sfuggire all'epidemia, ma qui muoiono il padre e i nonni del pittore. Nel [[1584]] la vedova e i suoi quattro figli tornano nel capoluogo [[Lombardia|lombardo]] dove il tredicenne Michelangelo viene accolto nella bottega di [[Simone Peterzano]],<ref>{{cita|Papa|p. 18|papa}}.</ref> pittore di successo, [[tardomanierismo|tardomanierista]] di [[scuola veneta]]: «il contratto di apprendistato lo firma la madre, il 6 aprile 1584: per poco più di quaranta scudi d'oro [...] Va dietro il maestro ad affrescare, nella chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, in quella di San Barnaba».<ref>''Crapa Pelada e il Caravaggio'', Corriere della Sera, Milano, 17 agosto 2009.</ref>
 
L'apprendistato del giovane pittore si protrasse per circa quattro anni, durante i quali apprese la lezione dei maestri della [[scuola lombarda]] e veneta. [[Giulio Mancini]], uno dei suoi biografi, nelle ''"Considerazioni sulla pittura"'' del [[1621]], racconta dell'infanzia di Caravaggio, sottolineando il forte carattere dell'artista già in quei primi anni: «{{citazione|Studiò in fanciullezza per quattro o cinque anni in Milano, con diligenza ancorché di quando in quando, facesse qualche stravaganza causata da quel calore e spirito così grande».}}
 
[[File:Caravaggio - I bariMusici.jpg|thumbmin|leftsinistra|200pxverticale|''[[Concerto (Caravaggio)|I barimusici]]'', (1594-1595) ca. Olio su tela, 92,1 × 118,4 cm. [[KimbellNew Art MuseumYork]], [[FortMetropolitan WorthMuseum of Art]].]]
Gli anni dal 1588, anno di scadenza con Peterzano, fino al 1592, ultima testimonianza della sua presenza in Lombardia prima di raggiungere Roma, risultano piuttosto nebulosi. Secondo Mancini, la madre del pittore morì a Milano il 29 novembre 1591, dunque, risolta la spartizione dell'eredità (della quale è pervenuta la documentazione), il giovane Merisi lasciò definitivamente la Lombardia circa alla metà del 1592<ref name="treccani.it"/>.<br/>Tuttavia, secondo documenti emersi nel 2010 dall'Archivio di Stato di Roma (testimonianza del barbiere Pietropaolo Pellegrino), l'artista non visse stabilmente nella Città eterna almeno fino al 1596, anno nel quale è documentata la sua residenza presso la bottega del pittore siciliano [[Lorenzo Carli]]<ref>Archivio di Stato di Roma, ''Tribunale criminale del Governatore'', ''Investigazioni'', reg. 274, c.180recto. Si veda anche ''Caravaggio a Roma. Una vita dal vero'', catalogo della mostra, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2010, p. 235.</ref>. Secondo il biografo [[Bellori]], il giovane pittore, «''d'ingegno torbido, e contentioso''», fuggì da Milano per altre ragioni, definite vagamente «''discordie''», e quindi giunse «''in Venetia ove si compiacque tanto del colorito di [[Giorgione]], che se lo propose per iscorta nell'imitatione''»<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=ZZpAAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni|autore=Giovanni Pietro Bellori|editore=Roma, Per il Successore al Mascardi|anno=1672|p=202}}</ref>. Sempre secondo il Bellori infatti, il pittore si sarebbe recato a Venezia col maestro Peterzano per un soggiorno di breve durata. Tale notizia, sostenuta solo dal Bellori è ancor oggi fortemente dibattuta, giacché non ci sono altri riscontri d'archivio. Tuttavia, i legami [[tonalismo|stilistici]] con la grande scuola veneta di Giorgione, Tiziano e [[Tintoretto]] sarebbero ancor più facilmente spiegabili<ref>{{cita|Storia dell'Arte|p. 5|sa}}.</ref>, anche se occorre precisare che il suo stile avrebbe potuto risentire in ogni caso degli influssi veneti, poiché il dominio della [[Serenissima]] arrivava, all'epoca, fino a Bergamo.
 
Il seguito dell’apprendistato di Caravaggio e, in particolare, gli anni che vanno dal [[1588]], anno di scadenza del contratto con Peterzano, al [[1592]], anno del trasferimento a Roma, resta piuttosto nebuloso. Da qui la difficile individuazione delle fonti che hanno influenzato la sua pittura. Secondo talunilo ilstorico giovane pittore abbandonò in quegli anni Milano per trasferirsi a [[Venezia]] e conoscere da vicino ldell'opera dei grandi maestri del colore:arte [[Giorgione]],Roberto [[Tiziano]]Longhi e [[Tintoretto]].<ref>{{cita|Storia(storico dell'Artearte)|p. 5|sa}}.</ref>. Secondo il [[Roberto Longhi|Longhi]] – in alternativa alla tesi “veneta” – di capitale importanza, per lo sviluppo del futurodello stile didel Caravaggiopittore sarebbe stata significativa la riflessione giovanile sull’opera disu alcuni maestri lombardi, soprattutto di area bresciana, quali [[Vincenzo Foppa|Foppa]], [[Bergognone]], [[Giovanni Gerolamo Savoldo|Savoldo]], [[Il Moretto|Moretto]] e [[Il Romanino]], e di area cremonese, come [[Vincenzo Campi]] (chein Longhiparticolare definisceil suo capolavoro, ''precaravaggeschiSan Matteo e l'angelo')'<ref>{{Cita web|url=http://www.spaziodi.it/magazine/n0703/vdb.asp?tag=MOSTRA&id=2205|titolo=“Gli Questiocchi maestridi avrebberoCaravaggio quindi- postoGli leanni basidella diformazione quellitra cheVenezia sarannoe iMilano” capisaldi- dell’arteSpaziodi delMagazine Merisi.- Ablog questaEVENTI|accesso=21 scuolamarzo 2019}}</ref>), ilartisti cuiche capostipiteLonghi èdefinisce individuato''pre-caravaggeschi''. dalA Longhitale in Foppa,scuola si dovrebbero infatti l’avviol'avvio della [[luminismo|rivoluzione luministica]] e la caratterizzazione naturalistica dei dipinti (contrapposta a certa aulicità rinascimentale), dei soggetti dipinti. Elementielementi centrali della pittura di Caravaggio.<ref name=autogenerated1Longhi>{{cita|Longhi||longhi}}.</ref>.
[[File:Caravaggio - Il riposo durante la fuga in Egitto.jpg|thumb|200px|''[[Riposo durante la fuga in Egitto (Caravaggio)|Riposo durante la fuga in Egitto]]'' (1596-1597). [[Galleria Doria Pamphilj]], [[Roma]].]]
 
=== Il periodo romano (1594-1606) ===
Nel [[1592]] Caravaggio si trasferisce a [[Roma]] e ha rapporti, più o meno fugaci, con diversi pittori locali. Prima presso la bottega di un pittore siciliano, Lorenzo Carli , autore di opere destinate alle fasce più modeste del mercato, poi ha un breve sodalizio con [[Antiveduto Gramatica]] e, infine, frequenta per alcuni mesi la bottega di Giuseppe Cesari detto il [[Cavalier d'Arpino]].<ref>{{cita|Papa|pp. 41-43|papa}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.arte-argomenti.org/saggi/arpino/cavaliearpino.htm|titolo=Il cavalier d'Arpino (1568-1640)|accesso=18 febbraio 2012}}</ref> Successivamente per una malattia viene ricoverato presso l'[[Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Roma)|ospedale della Consolazione]] e a causa di questo evento interrompe il rapporto con il Cesari.<ref>{{cita|Papa|p. 44|papa}}.</ref> Durante queste esperienze probabilmente Caravaggio venne impiegato come esecutore di nature morte e come realizzatore di parti decorative di opere più complesse, ma in merito non si ha nessuna testimonianza certa. Un'ipotesi, priva in ogni caso di riscontro documentale, è che Caravaggio possa aver realizzato i festoni decorativi della cappella Olgiati, nella [[basilica di Santa Prassede]] a [[Roma]], cappella affrescata dal cavalier d’Arpino.
La sua presenza a Roma dal 1592 al 1593 non è sostenuta da fonti storiche certe, tuttavia sappiamo che nel 1594 fu sicuramente ospite di monsignor Pandolfo Pucci da [[Recanati]], da lui soprannominato ''monsignor Insalata'' per via dell'unico alimento che gli forniva. Dopo pochi mesi il Merisi, insoddisfatto del rapporto con Pucci, per il quale realizzava delle "copie di devozione", abbandonò la dimora procuratagli nel rione Borgo<ref>{{cita|D'Orazio|cap I|cidDorazio}}.</ref> e provò a guadagnarsi da vivere dipingendo ritratti, canestri di frutta e immagini sacre, non riuscendo tuttavia ad affrancarsi da una condizione indigente<ref name=baroque/>. Nel periodo 1595-1596 cominciò a entrare nell'ambiente artistico romano, dove conobbe il già noto pittore messinese Lorenzo Carli, all'epoca con una bottega in ''via della Scrofa'', e dove il giovane Merisi trovò lavoro e soggiorno. Grazie a lui, conobbe a sua volta il giovane siciliano [[Mario Minniti]], che diventerà uno dei suoi più cari amici e suo modello<ref name=jbartgallery/>. Lasciata la bottega del Carli, dedicata a fasce più modeste di mercato, ebbe un breve sodalizio con [[Antiveduto Gramatica]], quindi frequentò, per alcuni mesi, la bottega del pittore [[Giuseppe Cesari]], detto il Cavalier d'Arpino<ref>{{cita web|url=http://www.arte-argomenti.org/saggi/arpino/cavaliearpino.htm|titolo=Il cavalier d'Arpino (1568-1640)|accesso=18 febbraio 2012|dataarchivio=23 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200123054203/http://www.arte-argomenti.org/saggi/arpino/cavaliearpino.htm|urlmorto=sì}}</ref>, uno dei maggiori esponenti del tardo [[manierismo]]<ref name=analisidellopera/><ref>{{cita|Papa|pp. 41-43|papa}}.</ref>.
<gallery widths="200" heights="200" mode="packed" perrow="5" caption="Roma 1593- 1596, dettagli">
Michelangelo Caravaggio 064.jpg|''[[Maddalena penitente (Caravaggio)|Maddalena penitente]]'', Roma, 1593. Roma, [[Galleria Doria Pamphilj]].
Michelangelo Merisi da Caravaggio - Boy Bitten by a Lizard (detail) - WGA04077.jpg|''[[Ragazzo morso da un ramarro]]'', Roma 1593/4. Londra, [[National Gallery (Londra)|National Gallery]].
Caravaggio - Il riposo durante la fuga in Egitto.jpg|''[[Riposo durante la fuga in Egitto (Caravaggio)|Riposo durante la fuga in Egitto]]'', 1594-1595 ca. Roma, [[Galleria Doria Pamphilj]].
The Lute Player (detail) (c. 1596) (1253784393).jpg|''[[Suonatore di liuto]]'', Roma 1596. Manhattan, [[Metropolitan Museum of Art]].
</gallery>
 
Per una breve malattia, Merisi fu ricoverato all'[[Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Roma)|ospedale della Consolazione]], interrompendo così il rapporto con il Cesari<ref>{{cita|Papa|p. 44|papa}}.</ref>. In questo periodo probabilmente, Caravaggio fu impiegato come esecutore di nature morte e di parti decorative di opere più complesse, ma non se ne ha testimonianza certa<ref name=analisidellopera/>. Un'ipotesi, priva di riscontri, è che Caravaggio possa aver realizzato i festoni decorativi della cappella Olgiati, nella [[basilica di Santa Prassede]] a Roma, cappella poi affrescata dallo stesso Cavalier d'Arpino<ref>{{cita web|url=http://www.romainteractive.com/ita/caravaggio.html|titolo=Caravaggio|accesso = 27 gennaio 2022}}</ref>. Appartengono a questo periodo i primi dipinti di un certo rilievo: ''[[Ragazzo che monda un frutto]]'', ''[[Fanciullo con canestro di frutta]]'' e il ''[[Bacchino malato]]'', un suo autoritratto<ref name=riarte/>.
[[File:Caravaggio - Giuditta che taglia la testa a Oloferne (1598-1599).jpg|thumb|left|200px|''[[Giuditta e Oloferne (Caravaggio)|Giuditta che taglia la testa a Oloferne]]'' (1598-1599). [[Galleria Nazionale d'Arte Antica]], [[Roma]].]]
 
=== I successi degli anni romani (1595-1606) ===
==== L'amicizia con il cardinal Del Monte ====
[[File:Judith Beheading Holofernes - Caravaggio.jpg|min|verticale|sinistra|''[[Giuditta e Oloferne (Caravaggio)|Giuditta e Oloferne]]'', 1602 ca. [[Pittura a olio|Olio]] su tela, 145 × 195 cm. [[Roma]], [[Palazzo Barberini]], [[Gallerie nazionali d'arte antica]].]]
Grazie a [[Prospero Orsi]] (meglio noto come Prosperino delle Grottesche), pittore con il quale strinse una forte amicizia, Merisi nel [[1595]] conobbe il suo primo protettore: il cardinal [[Francesco Maria Del Monte]], grandissimo uomo di cultura ed appassionato d'arte che, incantato dalla sua pittura, acquistò alcuni dei suoi quadri; il giovane lombardo entrò così al suo servizio rimanendovi per circa tre anni. Del Monte secondo Bellori: «ridusse in buono stato Michele e lo sollevò dandogli luogo onorato in casa fra i gentiluomini».<ref>{{cita|Bellori|p. 210|bellori}}.</ref>
 
Dimesso dall'ospedale, grazie al suo amico pittore [[Costantino Spata]]<ref>{{Cita web|url=http://www.appasseggio.it/index.php?it/103/catalogo-poi/CatalogoPOI/470|titolo=Catalogo POI|data=10 novembre 2016|accesso=20 gennaio 2017}}</ref>, nel 1597 Merisi conobbe il cardinal [[Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria|Francesco Maria del Monte]], grandissimo uomo di cultura e appassionato d'arte che, incantato dalla sua pittura, acquistò alcuni dei suoi quadri, tra i quali il famosissimo ''[[I bari]]''<ref>''I bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del cardinale Francesco Maria Dal Monte'', di P. Carofano (a cura di), Bandecchi & Vivaldi, 2012.</ref>. Il giovane lombardo entrò quindi al suo servizio<ref>Grazie ai verbali di interrogatorio sul caso del ''furto del [[Mantello (indumento)|ferraiuolo]]'', reperiti all'[[Archivio di Stato di Roma]] nel 2010, sappiamo che già nel 1597 Caravaggio risiedeva a [[Palazzo Madama (Roma)|palazzo Madama]] ospite del Cardinale: [https://books.google.it/books?id=cbFC8chk1asC&pg=PT219&dq=caravaggio+ferraiuolo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT6az9yrHZAhVNzaQKHa9ZBNQQ6AEIJzAA#v=onepage&q=caravaggio%20ferraiuolo&f=false Andrew Graham-Dixon, ''Caravaggio'', Edizioni Mondadori, 2012].</ref>, rimanendovi per circa tre anni. Del Monte, secondo Bellori<ref>{{cita|Bellori|p. 210|bellori}}.</ref>:
La fama dell'artista grazie al suo importante committente cominciò a decollare all'interno dei più importanti salotti dell'alta nobiltà romana. L'ambiente fu scosso dalla sua rivoluzionaria pittura che si pose immediatamente al centro di forti discussioni ed accese polemiche. Grazie alle commissioni e ai consigli dell'influente ed illuminato prelato, Caravaggio mutò il suo [[stile]] abbandonando le tele di piccole dimensioni ed i singoli ritratti e cominciando a dedicarsi alla realizzazione di opere complesse con gruppi di più personaggi che interagiscono tra loro, descrivendo all'interno di un'ambientazione un episodio specifico. Uno dei primi lavori di questo periodo è il ''[[Riposo durante la fuga in Egitto (Caravaggio)|Riposo durante la fuga in Egitto]]''.
{{citazione|ridusse in buono stato Michele e lo sollevò dandogli luogo onorato in casa fra i gentiluomini.}}
La fama dell'artista cominciò a crescere all'interno dei più importanti salotti dell'alta nobiltà romana. L'ambiente fu scosso dalla sua pittura rivoluzionaria, immediatamente al centro di discussioni e accese polemiche. Grazie alle commissioni del suo influente e illuminato prelato, Caravaggio mutò il proprio stile, abbandonando le tele di piccole dimensioni e i singoli ritratti e cominciando a dedicarsi alla realizzazione di opere complesse, con gruppi di più personaggi descritti in episodi specifici<ref name=finestresullarte/>. Uno dei primi lavori di questo periodo è il ''[[Riposo durante la fuga in Egitto (Caravaggio)|Riposo durante la fuga in Egitto]]''<ref name=riarte/>.
 
Nel giro di pochi anni la sua fama crebbe inmoltissimo maniera esponenziale,e Caravaggio divennesi unfece mitoapprezzare viventetra peri un'interanobili generazioneromani, diconseguendo pittoriuno che ne esaltavano lo stile espiccato lesuccesso<ref tematichename=finestresullarte/>.
 
==== Le primeopere commissioniromane importantidal 1599 in poi ====
Nel [[1599]] Caravaggio, grazie all'aiuto del cardinalcardinale [[Francesco Maria Deldel Monte]], ricevette la prima commissione pubblica per tredue grandi tele da collocare all'interno della [[cappella Contarelli]] nella [[Chiesa di San Luigi dei Francesi]], a Roma.<ref>{{cita|Papa|p. 73|papa}}.</ref>. I dipinti che Caravaggio doveva realizzare riguardavano episodi tratti dalla vita di [[san Matteo]]: la ''[[Vocazione di san Matteo|Vocazione]]'' e il ''[[Martirio di san Matteo|Martirio]]''<ref>{{cita news|pubblicazione=Repubblica.it|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/04/05/news/caravaggio_piazza_san_luigi_dei_francesi-14532279/|titolo=Le grandi opere: Piazza San Luigi dei Francesi|accesso=22 febbraio 2012|data=5 aprile 2011}}</ref> I dipinti che Caravaggio doveva realizzare riguardavano degli episodi tratti dalla vita di [[Matteo apostolo ed evangelista|san Matteo]]: la ''[[Vocazione di san Matteo (Caravaggio)|Vocazione]]'' ed il ''[[Martirio di san Matteo|Martirio]]''.<ref name=contarelli/>
 
[[File:Michelangelo Merisi da Caravaggio - LaNativity conversionewith diSt SanFrancis and St Lawrence - PaoloWGA04193.jpg|thumbmin|200pxverticale|''[[ConversioneNatività dicon sani Paolosanti (Caravaggio)|ConversioneLorenzo die sanFrancesco Paolod'Assisi]]'', (1600-1601). [[BasilicaOlio disu Santatela, Maria268 del× Popolo197 cm. Già [[Palermo]], [[RomaOratorio di San Lorenzo (Palermo)|Oratorio di San Lorenzo]].]]
In meno di un anno il pittore concluse le due opere eche talegli fuaprirono il successo, dicosì questiche dueebbe dipintiimmediatamente chealtri Caravaggioimportanti ebbeincarichi. immediatamenteDapprima unda altroparte importantedel incaricocommerciante Fabio Nuti, per laun quadro identificato nella ''[[basilicaNatività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi]]'' di SantaPalermo, Mariaa dellungo Popoloritenuta dipinta in Sicilia nel 1609<ref>M. Cuppone, ''[https://caravaggionews.com/cuppone-libro-nativita-palermo/ "Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro"]'', 2023 (per un precedente articolo del medesimo autore, vedi M. Cuppone, ''[https://caravaggio400.blogspot.com/2018/12/disponibile-online-larticolo-la.html "La Natività di Palermo: prima pala d'altare per Caravaggio?"]'', in "Valori Tattili", 9, 2017, pp. Per61-83.</ref>. Quindi, per ordine del monsignor [[Tiberio Cerasi]], che aveva acquistato unala [[cappella dellaCerasi]] chiesanella romana[[basilica di Santa Maria del Popolo]], gli vennerofurono commissionati due dipinti: la ''[[Crocifissione di san Pietro (Caravaggio)|Crocefissione di san Pietro]]'' e la ''[[Conversione di san Paolo (Caravaggio)|Conversione di san Paolo]]''. Contemporaneamente gliFrancesco fuContarelli, nipote o figlio illegittimo del cardinale [[Matteo Contarelli]], nel 1602 gli chiestachiese la realizzazione di una terza tela per la chiesa di San Luigi dei Francesi: ''[[San Matteo e l'angelo (Caravaggio Roma)|San Matteo e l'angelo]]''<ref name=italiani>{{cita web|url=https://www.italiani.it/caravaggio-pittore-italiano|titolo=29 settembre 1571: nasce Caravaggio, il “pittore maledetto” che ha rivoluzionato l’arte|accesso = 27 gennaio 2022}}</ref>. Il pittore, nonostante conoscesse bene il gusto estetico dei suoi committenti, scelse dei soggetti popolari, che esprimessero in una dimensione reale e drammatica lo svolgersi degli eventi, rappresentando così i valori spirituali della corrente [[pauperismo|pauperista]] all'interno della chiesaChiesa cattolica.<ref name=contarelli/><ref>{{cita|Papa|p. 101|papa}}.</ref>.
[[File:Conversion on the Way to Damascus-Caravaggio (c.1600-1).jpg|min|sinistra|verticale|''[[Conversione di san Paolo (Caravaggio)|Conversione di san Paolo]]'', 1601. Olio su tela, 230 × 175 cm. [[Roma]], [[Basilica di Santa Maria del Popolo]].]]
Secondo il pittore e biografo [[Giovanni Baglione]] la [[San Matteo e l'angelo (Caravaggio opera d'arte perduta)|prima versione]] del ''San Matteo e l'angelo'' fu rifiutata dalla congregazione perché il santo era raffigurato come un rozzo popolano<ref>{{Cita libro |autore=Giovanni Baglione |titolo=Le vite de pittori, scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII fino a tutto quello d'Urbano VIII |città=Roma |editore=Andrea Fei |anno=1642 |p=137}}</ref>. La notizia, ritenuta attendibile fino a tutto il XX secolo, fu smentita da [[Luigi Spezzaferro]] nel 2000. L'insigne studioso ha dimostrato che la prima versione del ''San Matteo e l'angelo'' era una pala d'altare provvisoria, da collocare temporaneamente nella Cappella Contarelli in attesa che vi terminassero i lavori. La tela provvisoria non solo dava la possibilità ai religiosi di officiare la messa in un ambiente più decoroso, ma permise a Caravaggio di mettere in mostra le sue capacità, con la speranza di ricevere, come poi avvenne, la commissione delle tele, oggi note come ''Il Ciclo di San Matteo''<ref>Luigi Spezzaferro, "Caravaggio accettato", in ''Caravaggio nel IV centenario della Cappella Contarelli: convegno internazionale di studi'', Roma 24-26 maggio 2001, Città di Castello, Petruzzi Stampa, 2002, pp. 23-50.</ref>. Quando a Caravaggio fu affidata la decorazione definitiva della Cappella, la prima versione del dipinto, distrutta in Germania durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref name=analisidellopera/>, fu rimpiazzata da [[San Matteo e l'angelo (Caravaggio Roma)|quella attuale]], tuttora in loco. Nel caso del ''San Matteo e l'angelo'', dunque, non si trattò di un rifiuto ma di una sostituzione già prevista. L'informazione fornita da Giovanni Baglione è quindi una "malignità" dovuta alla nota rivalità esistente tra Merisi e Baglione<ref>Per la rivalità tra Caravaggio e Giovanni Baglione si vedano Michele Di Sivo, "Uomini valenti: il processo di Giovanni Baglione contro Caravaggio", in ''Caravaggio a Roma: una vita dal vero'', catalogo della mostra, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2011, pp. 90-108; ma anche Federica Papi, "Ombre e luci nel processo a Caravaggio: ipotesi sulla Resurrezione di Baglione, novità su Filippo Trisegni e una proposta per Francesco Scarpellino", in ''Caravaggio a Roma: una vita dal vero'', catalogo della mostra, pp. 109-116; e infine Herwarth Röttgen, "Quel diavolo è Caravaggio: Giovanni Baglione e la sua denuncia satirica dell'Amore terreno", in ''Storia dell'arte'', 79.1993, pp. 326-340.</ref>. L'episodio del presunto rifiuto del ''San Matteo e l'angelo'', narrato anche da Bellori, coinvolge anche un altro importante protettore di Caravaggio, il marchese [[Vincenzo Giustiniani (marchese)|Vincenzo Giustiniani]]. Queste le parole di Bellori<ref>{{cita|Bellori, op. cit.|1672, pp. 205-206|bellori}}.</ref>:
 
{{Citazione|Qui avvenne cosa, che pose in grandissimo disturbo, e quasi fece disperare Caravaggio in riguardo della riputazione; poiché avendo egli terminato il quadro di mezzo di San Matteo e postolo sù l'altare, fu tolto via dai Preti, con dire che quella figura non aveva decoro, né aspetto di santo, stando à sedere con le gambe incavalcate, e co' piedi rozzamente esposti al popolo. Si disperava il Caravaggio per tale affronto nella prima opera da esso pubblicata in chiesa, quando il Marchese Vincenzo Giustiniani si mosse à favorirlo, e liberollo da questa pena; poiché interpostosi con quei Sacerdoti, si prese per sé il quadro, e glie ne fece fare un altro diverso, che è quello che si vede ora sull'altare.}}
La prima versione del ''San Matteo e l'angelo'', distrutta in [[Germania]] durante la [[seconda guerra mondiale]], fu però rifiutata e poi sostituita con quella ancora in loco dipinta nel [[1602]].<ref name=contarelli>{{cita web|url=http://www.francescomorante.it/pag_2/210bd.htm|titolo=San Matteo nella Cappella Contarelli|accesso=19 febbraio 2012}}</ref> La stessa sorte toccò ai due quadri per la cappella Cerasi di [[basilica di Santa Maria del Popolo]], che dopo esser stati rifiutati vennero comprati dal cardinal [[Sannesio|Giacomo Sannesio]].<ref>{{cita web|url=http://www.tesoridiroma.net/pittori_scultori/roma_caravaggio.html|titolo=Vita e opere di Caravaggio|accesso=22 febbraio 2012}}</ref>
 
Il marchese Giustiniani, ricco banchiere genovese nel giro della corte pontificia (oltre che vicino di casa del cardinal Del Monte, visto che a Roma abitava in [[Palazzo Giustiniani (Roma)|palazzo Giustiniani]] con il fratello cardinal [[Benedetto Giustiniani]]), fu protettore di Caravaggio per molti anni; collezionò moltissime sue opere e contribuì grandemente alla formazione culturale del pittore. In più di un'occasione, grazie alle sue ramificate influenze, riuscì a salvarlo dalle gravi questioni legali nelle quali era spesso implicato per colpa di un'indole aggressiva<ref>{{cita|Papa|pp. 111-114|papa}}.</ref>.
La descrizione da parte di Bellori dell'episodio del rifiuto della pala di ''San Matteo e l'angelo'', fa da introduzione ad un altro importante protettore di Caravaggio:
[[File:Caravaggio - Martirio di San Pietro.jpg|min|verticale|''[[Crocifissione di san Pietro (Caravaggio)|Crocifissione di san Pietro]]'', 1601. Olio su tela, 230 × 175 cm. Roma, [[Basilica di Santa Maria del Popolo]]]]
 
Un'altra opera comunemente ed erroneamente ritenuta rifiutata è la prima versione della ''Conversione di San Paolo'', dipinta su legno di cipresso per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo. Come dimostrato da Luigi Spezzaferro, la pala non fu rifiutata ma sostituita con l'attuale in seguito a nuovi accordi intervenuti tra l'artista e gli eredi del committente Tiberio Cerasi<ref>Luigi Spezzaferro, "La Cappella Cerasi e il Caravaggio", in ''Caravaggio, Carracci, Maderno. La Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo a Roma'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2001, pp. 9-34.</ref>.
{{quote|Qui avvenne cosa, che pose in grandissimo disturbo, e quasi fece disperare Caravaggio in riguardo della riputazione; poiché avendo egli terminato il quadro di mezzo di San Matteo e postolo sù l'altare, fu tolto via dai Preti, con dire che quella figura non aveva decoro, né aspetto di santo, stando à sedere con le gambe incavalcate, e co' piedi rozzamente esposti al popolo. Si disperava il Caravaggio per tale affronto nella prima opera da esso pubblicata in chiesa, quando il Marchese Vincenzo Giustiniani si mosse à favorirlo, e liberollo da questa pena; poiché interpostosi con quei Sacerdoti, si prese per sé il quadro, e glie ne fece fare un altro diverso, che è quello che si vede ora sul'altare.<ref>{{cita|Bellori|p. 212|bellori}}.</ref>}}
 
Nel caso invece della ''[[Morte della Vergine (Caravaggio)|Morte della Vergine]]'', commissionata per la [[Chiesa di Santa Maria della Scala (Roma)|chiesa di Santa Maria della Scala]] a Roma, si trattò senza dubbio di un rifiuto<ref>Per ulteriori letture su questo dipinto, si rimanda alla scheda del Louvre: {{cita web|url=http://www.louvre.fr/en/oeuvre-notices/death-virgin|titolo="The Death of the Virgin" of Caravaggio|editore=Musée du Louvre|lingua=fr|accesso=9 ottobre 2013|dataarchivio=13 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230213112932/https://www.louvre.fr/en/oeuvre-notices/death-virgin|urlmorto=sì}}</ref>. La figura della Vergine, rappresentata con il ventre gonfio e con i piedi in vista, fu ritenuta indecente dai Carmelitani Scalzi che rifiutarono il dipinto. Oltre alla posa indecorosa, Baglione e Bellori scrivono che la Vergine era stata raffigurata addirittura come "morta gonfia". Scrive Spezzaferro<ref>Luigi Spezzaferro, ''Caravaggio'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010, p. 202.</ref>:
[[Vincenzo Giustiniani|marchese Giustiniani]] era un ricco banchiere genovese nell'orbita della corte pontificia (oltre che vicino di casa del cardinal Del Monte, visto che aveva sede in [[palazzo Giustiniani]] a Roma con il fratello cardinal [[Benedetto Giustiniani]]) e fu protettore di Caravaggio per molti anni; collezionò moltissime delle sue opere e contribuì moltissimo alla formazione culturale del pittore. In più di un'occasione, grazie alle sue ramificate influenze, riuscì a salvare l'artista dalle gravose questioni legali nelle quali era spesso implicato per colpa della sua indole aggressiva.<ref>{{cita|Papa|pp. 111-114|papa}}.</ref>
[[File:Caravaggio - Martirio di San Pietro.jpg|thumb|200px|''[[Crocifissione di san Pietro (Caravaggio)|Crocifissione di san Pietro]]'' (1600-1601). [[Basilica di Santa Maria del Popolo]], [[Roma]].]]
 
{{Citazione|[…] per chi è romano e in modi più o meno simili parli ancora la lingua in cui scriveva il Baglione, ["morta gonfia"] significa semplicemente che la Vergine era un'umanissima donna gravida, morta di parto. Con buona pace dei tanti esegeti che su questo quadro si sono esercitati, forse si possono comprendere meglio le sacrosante ragioni [all'origine del rifiuto] dei Carmelitani scalzi […]}}
==== I guai con la legge ====
Durante il suo soggiorno presso [[Palazzo Madama (Roma)|palazzo Madama]], dimora del [[Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria|cardinal Del Monte]], Merisi si rese protagonista di un episodio spiacevole il [[28 novembre]] del [[1600]]: malmenò e percosse con un bastone [[Girolamo Stampa da Montepulciano]], un nobile che si trovava come ospite del prelato: ne conseguì una denuncia. In seguito gli episodi di risse, violenze e schiamazzi andarono via via aumentando; spesso il pittore venne arrestato e condotto presso le carceri di [[Tor di Nona]].<ref>{{cita|Calvesi 1986|pp. 8-9|calvesi1986}}.</ref><ref>{{cita|Papa|p. 94|papa}}.</ref>
 
Dunque, piuttosto che una morte per annegamento, il ventre gonfio suggeriva una gravidanza che rendeva questa raffigurazione ancora più scandalosa. Di questa grande pala esiste un abbozzo eseguito dal Merisi, della sola figura della Maddalena piangente collocata in basso ai piedi della Vergine. Il ritaglio di questa sola figura, delle stesse dimensioni, è noto come ''Maddalena addolorata''. L'opera di Caravaggio fu rimossa e sostituita da un dipinto eseguito da [[Carlo Saraceni]], raffigurante lo stesso soggetto. Nonostante il rifiuto, la tela di Merisi fu immediatamente notata (e apprezzata) da [[Peter Paul Rubens]], celebre pittore fiammingo che all'epoca si trovava in Italia, pittore di corte al servizio di [[Vincenzo I Gonzaga]]. Rubens, che aveva anche l'incarico di arricchire la collezione del Duca di Mantova, suggerì a Vincenzo I di acquistare la ''Morte della Vergine'' per la considerevole cifra di 300 [[Scudo (moneta)|scudi]]<ref>Carmen Scano, ''Michel Angelo io pittore da Caravaggio: la sua vita, i suoi tempi, il Seicento'', Milano, Edizioni Virgilio, 1977, p. 68.</ref>. Il dipinto, acquistato tra il febbraio e l'aprile del 1607, entrò così a far parte della ricchissima [[Collezioni Gonzaga|quadreria dei Gonzaga]]<ref>Germano Mulazzani, "Introduzione", in ''Rubens a Mantova, catalogo della mostra'' (Mantova, palazzo Ducale 25 settembre-20 novembre 1977), Milano, Electa, 1977, p. 13.</ref>. In seguito ai dissesti finanziari del casato, il duca [[Vincenzo II Gonzaga|Vincenzo II]] (quartogenito di Vincenzo I ed erede del titolo ducale per la morte degli altri fratelli) svendette l'eccezionale collezione di famiglia. Parte di essa fu acquistata da [[Carlo I d'Inghilterra]] e la ''Morte della Vergine'' di Caravaggio lasciò l'Italia. In seguito alla decapitazione di Carlo I, i dipinti della collezione Gonzaga furono acquistati dal finanziere e collezionista [[Everhard Jabach]] e successivamente da [[Luigi XIV]]<ref>Ian Chilvers, ''Dizionario dell'arte'', Milano: Baldini Castoldi Dalai, 2008, p. 455.</ref>. Il dipinto di Caravaggio arrivò così a Parigi, dove si trova tuttora al [[museo del Louvre]] (Galerie des Italiens)<ref>Per ulteriori letture sulla Collezione Gonzaga e sul suo smembramento, si veda ''Gonzaga: la Celeste galeria''. Catalogo della mostra a cura di Raffaella Morselli (Mantova, Palazzo Te - Palazzo Ducale, 2 settembre - 8 dicembre 2002), Milano, Skira, 2002; Stefania Lapenta e Raffaella Morselli, ''Le collezioni Gonzaga: la quadreria nell'elenco dei beni del 1626-1627'', Milano, Silvana Editoriale, 2006.</ref>.
Non sarebbe comunque stato il primo guaio con la legge per il turbolento artista. [[Giovanni Pietro Bellori]] (uno dei suoi primi [[biografia|biografi]]) sostiene che, intorno al [[1590]]-[[1592]], Caravaggio, già distintosi per risse tra bande di giovinastri, avrebbe commesso un [[omicidio]] a causa del quale era fuggito da [[Milano]] prima per [[Venezia]] (dove studiò la pittura locale, in particolar modo [[Giorgione]]) e poi per [[Roma]]. Il suo trasferimento nella città papale non sarebbe stato, dunque, una meta prefissata, ma la conseguenza di una fuga.<ref>{{cita|Bellori|p. 215|bellori}}.</ref>
 
==== I guai con la legge, l'omicidio Tomassoni e la fuga da Roma ====
[[File:Caravaggio - Amor vincit omnia.jpg|thumb|left|200px|''[[Amor vincit omnia (Caravaggio)|Amor vincit omnia]]'' (1601-1602). [[Staatliche Museen]], [[Berlino]].]]
Durante il soggiorno presso [[Palazzo Madama (Roma)|palazzo Madama]], dimora del cardinal Del Monte, il 28 novembre del 1600 Merisi malmenò e percosse con un bastone [[Girolamo Stampa]] da Montepulciano, un nobile ospite del prelato: ne seguì una denuncia. Gli episodi di risse, violenze e schiamazzi andarono via via aumentando<ref>Mariano Luigi Patrizi, ''Il Caravaggio e la nova critica d'arte: un pittore criminale. Ricostruzione psicologica'', R. Simboli, 1921, p. 158.</ref>; spesso il pittore fu arrestato e condotto nelle carceri di [[Lungotevere Tor di Nona|Tor di Nona]]<ref>{{cita|Calvesi 1986|pp. 8-9|calvesi1986}}.</ref><ref>{{cita|Papa|p. 94|papa}}.</ref>.
Nel [[1602]] dipinge la ''[[Cattura di Cristo]]'' e ''[[Amor vincit omnia (Caravaggio)|Amor vincit omnia]]''. Nel [[1603]] fu processato per la diffamazione di un altro pittore, [[Giovanni Baglione]], che querelò sia Caravaggio sia i suoi seguaci [[Orazio Gentileschi]] e [[Onorio Longhi]], colpevoli di aver scritto rime offensive nei suoi confronti. Grazie all'intervento dell'ambasciatore francese, Merisi, condannato al processo, venne liberato e trasferito agli arresti domiciliari, seppur per poco (in precedenza, aveva scontato già un mese di carcere a Tor di Nona).<ref>{{cita|Papa|p. 125|papa}}.</ref>
 
Non sarebbe comunque stato quello il primo guaio con la legge per il turbolento artista. Il Bellori sostenne che, intorno al 1590-1592, Caravaggio, già distintosi per risse tra bande di giovinastri, commise un omicidio a causa del quale fuggì da Milano prima per Venezia, poi per Roma. Il suo arrivo nella città papale sarebbe stato dunque la conseguenza di una fuga<ref>{{cita|Bellori|p. 215|bellori}}.</ref>.
Tra il maggio e l'ottobre del [[1604]] il pittore fu arrestato varie volte per possesso d'armi abusivo e ingiurie alle guardie cittadine; inoltre, fu querelato da un garzone d'osteria per avergli tirato in faccia un piatto di carciofi.<ref>{{cita|Calvesi 1986|p. 8|calvesi1986}}.</ref>
 
[[File:Caravaggio - Amor vincit omnia.jpg|min|verticale|sinistra|''[[Amor vincit omnia (Caravaggio)|Amor vincit omnia]]'', 1601-1602. Olio su tela, 156,5 × 113,3 cm. [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]].]]
Nel [[1605]] fu costretto a scappare a [[Genova]] per circa tre settimane, dopo aver ferito gravemente un notaio, [[Mariano Pasqualone da Accumuli]], a causa di una donna: Lena, l'amante di Caravaggio.<ref name=papa24/> L'intervento dei protettori dell'artista riuscì ad insabbiare l'accaduto anche se, al ritorno a Roma, il pittore venne querelato da [[Prudenzia Bruni]], sua padrona di casa, per non aver pagato l'affitto; per ripicca, Merisi prese nottetempo a sassate la sua finestra, finendo nuovamente querelato. Nel novembre dello stesso anno, il pittore risulta degente per una ferita, che dice di essersi procurato da solo, cadendo sulla propria spada.<ref name=papa24>{{cita|Papa|p. 124|papa}}.</ref>
Nel 1601 fu rilasciato dal carcere, tornando a dipingere dapprima la ''[[Cattura di Cristo]]'' e poi ''[[Amor vincit omnia (Caravaggio)|Amor vincit omnia]]''. Nel 1603 fu nuovamente processato, questa volta per la diffamazione di un altro pittore [[Giovanni Baglione]], che querelò sia Caravaggio sia i suoi seguaci [[Orazio Gentileschi]] e [[Onorio Longhi]], colpevoli di aver scritto rime offensive nei suoi confronti. Grazie all'intervento dell'ambasciatore francese, Merisi, condannato al processo, fu liberato e trasferito agli arresti domiciliari, seppur per poco (aveva scontato già un mese di carcere a Tor di Nona)<ref>{{cita|Papa|p. 125|papa}}.</ref>.
 
Tra il maggio e l'ottobre del 1604 il pittore fu arrestato varie volte per possesso d'armi e ingiurie alle guardie cittadine; inoltre, fu querelato da un garzone d'osteria per avergli tirato in faccia un piatto di carciofi<ref>{{cita|Calvesi 1986|p. 8|calvesi1986}}.</ref>.
Il fatto più grave però si svolse a [[Campo Marzio]], la sera del [[28 maggio]] [[1606]]: a causa di una discussione causata da un ''fallo'' nel gioco della [[pallacorda]] (una sorta di tennis) il pittore venne ferito e, a sua volta, ferì mortalmente il rivale, [[Ranuccio Tomassoni]] da [[Terni]], con il quale aveva avuto già in precedenza delle discussioni spesso sfociate in risse. Anche questa volta c'era di mezzo una donna, [[Fillide Melandroni]], le cui grazie erano contese da entrambi. Probabilmente dietro l'assassinio di Ranuccio c'erano anche questioni economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal pittore o addirittura politiche: la famiglia Tomassoni infatti era notoriamente filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto dell'ambasciatore di Francia.<ref>{{cita|Papa|pp. 127-128|papa}}.</ref>
 
Nel 1605 fu costretto a scappare a Genova per circa tre settimane, dopo aver ferito gravemente un notaio, Mariano Pasqualone di [[Accumoli]],<ref>o Pasqualini notaio presso il Tribunale</ref> a causa di Lena, amante e modella di Caravaggio<ref name=papa24/>. L'intervento dei protettori dell'artista riuscì a insabbiare l'accaduto anche se, al ritorno a Roma, il pittore fu querelato da Prudenzia Bruni, sua padrona di casa, per non aver pagato l'affitto; per ripicca, Merisi prese nottetempo a sassate la sua finestra, finendo nuovamente querelato. Nel novembre dello stesso anno il pittore fu degente per una ferita, che egli sostenne essersi procurato cadendo sulla propria spada<ref name="papa24">{{cita|Papa|p. 124|papa}}.</ref>.
Il verdetto del processo per il delitto di Campo Marzio fu severissimo: Caravaggio venne condannato alla [[decapitazione]], che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per la strada. In seguito alla condanna, nei dipinti dell'artista lombardo cominciarono ossessivamente a comparire personaggi giustiziati con la testa mozzata, dove il suo macabro autoritratto prendeva spesso il posto del condannato.<ref name="p130">{{cita|Papa|p. 130|papa}}.</ref>
 
Il fatto più grave però si svolse a [[Campo Marzio]], la sera del 28 maggio 1606 (anno successivo all'elezione di papa Paolo V, zio di Scipione Borghese, grande estimatore di Caravaggio): a causa di una discussione causata da un ''fallo'' nel gioco della [[pallacorda]] (una sorta di tennis) il pittore fu ferito e, a sua volta, ferì mortalmente il rivale, tal [[Ranuccio Tomassoni]] da [[Terni]], con il quale aveva avuto già in precedenza discussioni spesso sfociate in risse. Anche questa volta c'era di mezzo una donna, [[Fillide Melandroni]], le cui grazie erano contese da entrambi. Probabilmente, dietro l'assassinio di Ranuccio c'erano anche questioni economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal pittore, o addirittura questioni politiche: la famiglia Tommasoni infatti, era notoriamente filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto dell'ambasciatore di Francia<ref>{{cita|Papa|pp. 127-128|papa}}.</ref>.
==== La fuga da Roma ====
La permanenza in città non era più possibile: ad aiutare Caravaggio a fuggire da Roma fu dunque il principe [[Filippo I Colonna]] che gli offrì asilo all'interno di uno dei suoi feudi [[Lazio|laziali]] di [[Marino (Italia)|Marino]], [[Palestrina]], [[Zagarolo]] e [[Paliano]].<ref name="p130"/>
Il nobile romano mise in atto una serie di depistaggi, grazie anche agli altri componenti della sua famiglia che testimoniarono la presenza del pittore in altre città italiane, facendo così perdere le tracce del famoso artista.
 
Il verdetto per il delitto di Campo Marzio fu severissimo: Caravaggio fu condannato alla [[decapitazione]], che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per strada. Nei suoi dipinti cominciarono ossessivamente a comparire teste mozzate (esemplare il [[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Roma)|David con la testa di Golia]]), e il suo macabro autoritratto prendeva spesso il posto del condannato<ref name="p130">{{cita|Papa|p. 130|papa}}.</ref>.
Per i Colonna Caravaggio eseguì in quel periodo diversi dipinti, su tutti la ''[[Cena in Emmaus (Caravaggio Milano)|Cena in Emmaus]]'', nella scarna versione che oggi è a [[Pinacoteca di Brera|Brera]].<ref>{{cita|Papa|pp. 130-132|papa}}.</ref>
[[File:Caravaggio - La Flagellazione di Cristo.jpg|thumb|200px|left|''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio)|Flagellazione di Cristo]]'' (1607-1608). [[Galleria nazionale di Capodimonte]], [[Napoli]].]]
 
Degli autoritratti di come fosse effettivamente il reale volto del pittore, forse uno dei più verosimili resta quello rappresentato nella scena del ''Martirio di san Matteo''<ref>{{cita web|url=https://www.arteworld.it/martirio-di-san-matteo-caravaggio-analisi|titolo=Martirio di San Matteo di Caravaggio: analisi completa dell’opera|accesso=1 febbraio 2022}}</ref>. Tuttavia il ritratto più noto del Merisi rimane quello opera di [[Ottavio Leoni]], che lo conobbe personalmente ma lo eseguì almeno undici anni dopo la morte<ref>{{cita web|url=https://www.viv-it.org/index.php?q=immagini/ottavio-leoni-ritratto-di-caravaggio-1621|titolo=Ottavio Leoni, "Ritratto di Caravaggio", 1621|accesso=1 febbraio 2022}}</ref>. Il Leoni ritrasse anche [[Galileo Galilei]], contemporaneo del Merisi, nel 1624.
=== Gli ultimi anni della sua vita (1606-1610) ===
==== Il periodo napoletano ====
Alla fine del [[1606]] Caravaggio giunse a [[Napoli]], nei [[quartieri spagnoli]], dove rimase per circa un anno.
 
La permanenza in città non era praticamente più possibile: ad aiutare Caravaggio a fuggire fu il principe [[Filippo I Colonna]] che gli offrì asilo all'interno di uno dei suoi feudi laziali di [[Marino (Italia)|Marino]], [[Palestrina]], [[Zagarolo]] e [[Paliano]]<ref name="p130"/>. Il nobile romano mise in atto una serie di depistaggi, con l'aiuto di altri componenti della sua famiglia, che testimoniarono la presenza del pittore in altre città, facendone così perdere le tracce<ref name=baroque/>.
La fama del pittore era ben nota a tutti nella città partenopea. I Colonna lo raccomandarono ad un ramo collaterale della famiglia: i Carafa-Colonna, importanti membri dell'aristocrazia napoletana. Qui i Merisi visse un periodo felice e prolifico per quanto riguarda le commissioni. Furono infatti eseguiti: la ''[[Giuditta che decapita Oloferne (Caravaggio)|Giuditta che decapita Oloferne]]'' ([[1607]]), scomparsa e pervenuta ai tempi moderni tramite copia acquistata dal banco di Napoli; la ''[[Sacra famiglia con San Giovanni Battista|Sacra famiglia con san Giovanni Battista]]'' ([[1607]]), appartenente alla collezione privata Clara-Otello Silva a [[Caracas]]; una prima versione della ''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio Rouen)|Flagellazione di Cristo]]'' ([[1607]]), conservata presso il [[Musée des Beaux-Arts (Rouen)|musée des beaux arts]] di [[Rouen]]; il ''[[Salomè con la testa del Battista (Caravaggio Londra)|Salomè con la testa del Battista]]'' ([[1607]]), al [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]]; la prima versione di ''[[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Vienna)|Davide con la testa di Golia]]'' ([[1607]]), al [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]]; la ''[[Crocifissione di sant'Andrea (Caravaggio)|Crocifissione di sant'Andrea]]'' ([[1607]]), presso il [[Cleveland Museum of Art]] ed infine, la più importante, ad opera della famiglia Carafa-Colonna, la ''[[Madonna del Rosario (Caravaggio)|Madonna del Rosario]]'' ([[1606]]-[[1607]]), la cui composizione avvenne per essere ospitata probabilmente nella cappella di famiglia della [[chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]]. Un anno e mezzo dopo la sua esecuzione, il dipinto fu venduto a dei mercanti e portato in Belgio prima ed a Vienna poi, dove si trova tuttora.
[[File:Caravaggio - Sette opere di Misericordia.jpg|thumb|200px|''[[Sette opere di Misericordia|Sette opere di misericordia]]'' (1606-1607). [[Pio Monte della Misericordia]], [[Napoli]].]]
 
In quel periodo, Caravaggio eseguì per i Colonna diversi dipinti, su tutti la ''[[Cena in Emmaus (Caravaggio Milano)|Cena in Emmaus]]'', nella versione conservata nella [[Pinacoteca di Brera]]<ref>{{cita|Papa|pp. 130-132|papa}}.</ref>.
Dei molti dipinti eseguiti durante l'anno napoletano, solo due di questi però trovarono sede definitiva in città.
 
=== Gli ultimi anni (1606-1610) ===
Uno fu il suggestivo, ed uno dei suoi lavori più importanti, ''[[Sette opere di Misericordia|Sette opere di misericordia]]'' ([[1606]]-[[1607]]). La tela si rivelerà cardine per la pittura in [[Italia Meridionale]] e per la pittura italiana in generale, la cui composizione, rispetto alle pitture romane, è più drammatica e concitata non vedendo più esistere un fulcro centrale dell'azione. Questo aspetto sarà di grande stimolo per la pittura barocca partenopea successiva ed il passaggio di Merisi in città darà luogo alla nascita di molti esponenti [[caravaggismo|caravaggeschi]] e di pittori locali.
==== Il primo soggiorno a Napoli ====
[[File:Caravaggio - Sette opere di Misericordia.jpg|min|verticale|''[[Sette opere di Misericordia]]'', 1606-1607. Olio su tela, 390 × 260 cm. [[Napoli]], [[Pio Monte della Misericordia]].]]
[[File:Caravaggio - La Flagellazione di Cristo.jpg|min|sinistra|verticale|''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio)|Flagellazione di Cristo]]'', 1607 ca. Olio su tela, 134,5 × 175,5 cm. [[Napoli]], [[Museo di Capodimonte]].]]
Alla fine del 1606, Caravaggio giunse a Napoli, nei [[Quartieri Spagnoli]], dove rimase circa un anno. La fama del pittore era ben nota. I Colonna lo raccomandarono a un ramo collaterale della famiglia residente a Napoli: i Carafa-Colonna. Qui il Merisi visse un periodo felice e prolifico. Furono infatti eseguiti: la ''Giuditta che decapita Oloferne'' (1607), scomparsa, della quale forse esiste una copia coeva nelle collezioni del banco di Napoli; una prima versione della ''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio Rouen)|Flagellazione di Cristo]]'' (1607), conservata presso il [[Musée des Beaux-Arts (Rouen)|Musée des Beaux-Arts]] di [[Rouen]]; la ''[[Salomè con la testa del Battista (Caravaggio Londra)|Salomè con la testa del Battista]]'' (1607), alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]]; la prima versione di ''[[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Vienna)|Davide con la testa di Golia]]'' (1607), al [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]]; la ''[[Crocifissione di sant'Andrea (Caravaggio)|Crocifissione di sant'Andrea]]'' (1607), presso il [[Cleveland Museum of Art]] e infine, la più importante, che si ipotizza sia stata commissionata dai Carafa-Colonna, forse per collocarla nella cappella di famiglia nella [[basilica di San Domenico Maggiore]], la ''[[Madonna del Rosario (Caravaggio)|Madonna del Rosario]]'' (1606-1607), anch'essa conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna<ref name=jbartgallery/>.
 
Dei molti dipinti eseguiti durante il primo periodo napoletano, solo due sono ancora in città.
L'altro dipinto rimasto a Napoli fu quello eseguito tra il [[1607]] ed [[1608]], direttamente per la [[chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]], poi spostato al [[museo di Capodimonte]], ovvero una seconda versione della ''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio)|Flagellazione di Cristo]]''.
 
Il primo è il suggestivo ''[[Sette opere di Misericordia]]'' (1606-1607), uno dei lavori più importanti del Caravaggio. Le "sette opere di Misericordia corporali" sono condensate in un'unica scena. Sulla parte superiore del dipinto, a supervisionare l'intera scena che si svolge nella parte bassa, vi è la [[Madonna col Bambino]] accompagnata da due angeli<ref>{{cita web|url=https://www.analisidellopera.it/sette-opere-di-misericordia-di-caravaggio|titolo=Sette opere di misericordia di Caravaggio|accesso = 30 gennaio 2022}}</ref>. Riguardo ai forti contrasti del chiaroscuro, si potrebbe interpretare la luce luminosa come metafora della misericordia che "aiuta il pubblico a cercarla nella propria vita"<ref>Ralf van Bühren, ''[http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/23753234.2017.1287283 Caravaggio’s ‘Seven Works of Mercy’ in Naples]'' 2017, pp. 79-80.</ref>. La tela, cardine per la pittura in Italia meridionale e per la pittura italiana in generale, presenta una composizione più drammatica e concitata rispetto alle pitture romane, rinunciando a un fulcro centrale dell'azione. Questo aspetto fu di grande stimolo per la pittura barocca partenopea successiva e il passaggio del Merisi a Napoli, infatti, diede luogo alla nascita di molti esponenti [[caravaggismo|caravaggeschi]] tra i pittori locali<ref>{{cita web|url=https://www.raiscuola.rai.it/storiadellarte/articoli/2021/11/Caravaggio-e-i-caravaggeschi-a-Napoli-c93b5ed3-1575-4973-b2d6-e76537013fb2.html|titolo=Caravaggio e i caravaggeschi a Napoli|accesso = 30 gennaio 2022}}</ref>.
[[File:Caravaggio - Decollazione di San Giovanni Battista.jpg|thumb|left|200px|''[[Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio)|Decollazione di san Giovanni Battista]]'' (1608). [[Concattedrale di San Giovanni]], [[La Valletta]].]]
==== Il soggiorno a Malta ====
Nel [[1607]] Michelangelo Merisi parte per [[Malta]], sempre per intercessione dei Colonna, e qui entra in contatto con il gran maestro dell'[[Cavalieri Ospitalieri|ordine dei cavalieri di san Giovanni]], [[Alof de Wignacourt]], a cui il pittore fece anche un [[Ritratto di Alof de Wignacourt|ritratto]]. Il suo obiettivo era diventare cavaliere per ottenere l'immunità, in quanto su di lui pendeva ancora la condanna alla decapitazione. In questo contesto il Caravaggio firma un documento che metterà in discussione il suo reale luogo di nascita. Infatti il pittore dichiara che la sua città natale è proprio Caravaggio, in provincia di Bergamo: "''Carraca oppido vulgo de Caravagio in Longobardis natus''".<ref>{{cita|Vinceti, Gruppioni|pp. 41-42|vincetigruppioni}}.</ref> A rimettere in discussione il suo luogo d'origine vi è poi un'ulteriore attestazione presentata recentemente, proveniente dalla scoperta di un documento nuovo; in esso si legge la dichiarazione resa a Roma da un garzone ''mediolanensis'', [[Pietro Paolo Pellegrino]], nel corso di un interrogatorio: «questo pittore Michelangelo... al parlare tengo sia milanese», ma poi specifica «mettete lombardo, per che lui parla alla lombarda». Pellegrino non riconobbe nella cadenza del pittore l'accento che gli era familiare, essendo lui stesso milanese per nascita.<ref>{{cita news|autore=Marco Carminati|pubblicazione=Il Sole 24 ore|data=25 aprile 2010|accesso=21 febbraio 2012|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/06/carminati-caravaggio.shtml?uuid=4d415878-19a4-11dc-ac19-00000e251029|titolo=Caravaggio da Milano}}</ref>
 
L'altro dipinto rimasto a Napoli, ovvero una seconda versione della ''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio)|Flagellazione di Cristo]]'', fu eseguito tra il 1607 e il 1608 per la basilica di San Domenico Maggiore e venne successivamente spostato al [[museo di Capodimonte]].
Intanto l'attività di pittore del Merisi prosegue, dipingendo nel [[1608]] la ''[[Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio)|Decollazione di san Giovanni Battista]]'', il suo quadro più grande per dimensioni, tuttora conservato nella cattedrale di [[La Valletta]].
 
==== Il soggiorno a Malta e in Sicilia ====
Dopo un anno di noviziato, il [[14 luglio]] [[1608]] Caravaggio fu investito della carica di ''cavaliere di grazia'', di rango inferiore rispetto ai ''cavalieri di giustizia'' di origine aristocratica. Anche qui ebbe dei problemi: fu arrestato per un duro litigio con un cavaliere del rango superiore e perché si venne a sapere che su di lui pendeva la condanna a morte. Venne rinchiuso nel carcere di Sant'Angelo a [[La Valletta]], il [[6 ottobre]]: riuscì incredibilmente ad evadere e a rifugiarsi in [[Sicilia]] a [[Siracusa]]. Il [[6 dicembre]] i cavalieri espulsero Caravaggio dall'ordine con disonore: «Come membro fetido e putrido».<ref>{{cita|Capecelatro|p. 232|capecelatro}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.romainteractive.com/ita/visite_guidate/galleria_palazzo_barberini/caravaggio.html|titolo=Caravaggio|editore=Roma Interactive|accesso=20 febbraio 2012}}</ref>
Nel luglio 1607 Michelangelo Merisi partì per [[Stato monastico dei Cavalieri di Malta|Malta]], sempre per intercessione di Costanza Colonna, su una galea del figlio, [[Fabrizio Sforza di Caravaggio]] e qui entrò in contatto con il Gran Maestro dell'[[Cavalieri Ospitalieri|ordine dei cavalieri di san Giovanni]], [[Alof de Wignacourt]], cui il pittore fece anche un [[Ritratto di Alof de Wignacourt|ritratto]]. Il suo obiettivo era diventare cavaliere di Malta, per ottenere l'immunità dalla condanna papale, poiché su di lui pendeva ancora la condanna alla decapitazione<ref name=riarte/>. In questo contesto il Caravaggio firmò un documento che mise in discussione il suo reale luogo di nascita: il pittore vi dichiara che sua città natale è Caravaggio, in provincia di Bergamo: "''Carraca oppido vulgo de Caravagio in Longobardis natus''"<ref>{{cita|Vinceti, Gruppioni|pp. 41-42|vincetigruppioni}}.</ref>. A rimettere in discussione il suo luogo d'origine vi è poi un'ulteriore attestazione, proveniente dalla scoperta di un documento nuovo; in esso si legge la dichiarazione resa a Roma da un garzone ''mediolanensis'', Pietro Paolo Pellegrino, nel corso di un interrogatorio<ref>{{cita news|autore=Marco Carminati|pubblicazione=Il Sole 24 ore|data=25 aprile 2010|accesso=21 febbraio 2012|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/06/carminati-caravaggio.shtml?uuid=4d415878-19a4-11dc-ac19-00000e251029|titolo=Caravaggio da Milano}}</ref>:
 
{{citazione|questo pittore Michelangelo… al parlare tengo sia milanese.}}
[[File:Nativita con i santi Francesco e Lorenzo.jpg|thumb|200px|''[[Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi|Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi]]'' (1609). Trafugato nel 1969.]]
==== Caravaggio in Sicilia ====
A [[Siracusa]], Caravaggio fu ospite di [[Mario Minniti]], suo amico di vecchia data, conosciuto durante gli ultimi anni romani. Nella città siciliana si interessò molto all'archeologia studiando i reperti ellenistici e romani della città siciliana: durante una visita assieme allo storico [[Vincenzo Mirabella]] coniò il nome "[[Orecchio di Dionisio|orecchio di Dionigi]]" per descrivere la ''Grotta delle Latomie''.
 
ma poi specifica
Durante questo soggiorno dipinse per la [[Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro]] una pala d'altare del ''[[Seppellimento di Santa Lucia (Caravaggio)|Seppellimento di santa Lucia]]'' (la patrona della città siciliana) la cui ambientazione sembra proprio quella delle vicine grotte da lui tanto ammirate.
{{citazione|mettete lombardo, per che lui parla alla lombarda.}}
Pellegrino non riconobbe nella cadenza del pittore l'accento che gli era familiare, essendo lui stesso milanese per nascita.
[[File:Caravaggio - Decollazione di San Giovanni Battista.jpg|min|verticale|sinistra|''[[Decollazione di San Giovanni Battista (Caravaggio)|Decollazione di San Giovanni Battista]]'', 1608. Olio su tela, 361 × 520 cm. [[La Valletta]], [[Concattedrale di San Giovanni]].]]
L'attività di pittore del Merisi proseguì, dipingendo nel 1608 la ''[[Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio)|Decollazione di san Giovanni Battista]]'', il suo quadro più grande per dimensioni, conservato nella [[Concattedrale di San Giovanni]] di [[La Valletta]]. Nella stessa chiesa si trova un'altra opera del pittore, il ''[[San Girolamo scrivente]]''<ref name=riarte/>.
 
Dopo un anno di noviziato, il 14 luglio 1608 Caravaggio fu investito della carica di "cavaliere di grazia" dell'[[Ordine di Malta]], rango inferiore rispetto ai "cavalieri di giustizia", di origine aristocratica. Anche qui ebbe dei problemi: fu arrestato per un duro litigio con un cavaliere del rango superiore e perché si venne a sapere che su di lui pendeva una condanna a morte. Fu rinchiuso nel carcere di Sant'Angelo a [[Birgu]]<ref>{{cita web|url=https://www.finestresullarte.info/viaggi/malta-itinerario-sulle-tracce-di-caravaggio-e-dell-ordine-dei-cavalieri|titolo=Malta: itinerario sulle tracce di Caravaggio|accesso=27 novembre 2024}}</ref>, il 6 ottobre: riuscì a evadere grazie all'aiuto dei Colonna e a rifugiarsi in Sicilia, a [[Siracusa]]<ref name=huff>{{cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/entry/il-seppellimento-di-santa-lucia-appunti-su-storia-e-conservazione_it_5ef06d43c5b6532b5097483c|titolo=Il Seppellimento di Santa Lucia, appunti su storia e conservazione|accesso = 30 gennaio 2022}}</ref>. Il 6 dicembre i cavalieri espulsero con disonore Caravaggio dall'ordine: «Come membro fetido e putrido»<ref>{{cita|Capecelatro|p. 232|capecelatro}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/caravaggio-decollazione-di-san-giovanni-battista-valletta-malta|titolo=Il capolavoro di Caravaggio a Malta: la “Decollazione di san Giovanni Battista”|accesso=1 febbraio 2022}}</ref>.
Durante il suo tragitto, secondo molti critici e secondo lo scrittore [[Andrea Camilleri]], si sarebbe fermato a [[Licata]], dipingendo il ''[[San Girolamo nella fossa dei leoni]]'', dipinto che avrebbe creato il culto della festa del venerdì santo nella località dell'agrigentino e il ''[[San Giacomo della misericordia]]'' presente nella omonima chiesa.<ref>{{cita web|url=http://www.licataweb.it/cultura/articoli/caravaggio_a_licata.html|titolo=Caravaggio a Licata|accesso=22 febbraio 2012|autore=Pierina Augusto La Paglia}}</ref>
 
A Siracusa, Caravaggio fu ospite di Mario Minniti, l'amico conosciuto durante gli ultimi anni romani. Nella città siciliana s'interessò molto all'archeologia, studiandone i reperti ellenistici e romani: durante una visita assieme allo storico [[Vincenzo Mirabella]] coniò il nome "[[orecchio di Dionigi]]" per descrivere la "[[Grotta delle Latomie]]"[senza fonte]. Durante questo soggiorno dipinse, per la [[Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro]], una pala d'altare raffigurante il ''[[Seppellimento di santa Lucia]]'', la patrona della città siciliana, la cui ambientazione sembra proprio quella delle grotte da lui ammirate<ref name=huff/>.
A [[Messina]] dipinse la ''[[Resurrezione di Lazzaro (Caravaggio)|Resurrezione di Lazzaro]]'', tetra incompiuta e cimiteriale rappresentazione, la cui parte centrale è occupata dal corpo spasmodicamente teso nel gesto del braccio verso la luce, e l'''[[Adorazione dei pastori (Caravaggio)|Adorazione dei pastori]]''.
 
A [[Messina]] dipinse la ''[[Resurrezione di Lazzaro (Caravaggio)|Resurrezione di Lazzaro]]'', tetra incompiuta e cimiteriale rappresentazione, la cui parte centrale è occupata dal corpo di Lazzaro spasmodicamente teso nel gesto del braccio verso la luce, e l{{'}}''[[Adorazione dei pastori (Caravaggio)|Adorazione dei pastori]]''<ref>{{cita web|url=https://artepiu.info/caravaggio-messina|titolo=Caravaggio: i due capolavori di Messina|accesso = 30 gennaio 2022}}</ref>.
Fece a [[Palermo]] per l'oratorio della compagnia di san Lorenzo una ''[[Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi]]'', ricordata da [[Giovanni Pietro Bellori]], di lì poi trafugata da [[cosa nostra]] nella notte tra il [[17 ottobre|17]] e il [[18 ottobre]] [[1969]]. Secondo il [[pentitismo|collaboratore di giustizia]] [[Gaspare Spatuzza]] l'opera, passata da cosca a cosca ed esposta nei summit come simbolo di potere e di prestigio, fu bruciata negli [[1980|anni Ottanta]] perché rosicchiata dai topi nel periodo in cui i Pullarà la tenevano in una stalla.<ref>{{Cita web |lingua=en|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6950256.ece |titolo=Lost Caravaggio painting 'was burnt by Mafia' |opera=[[The Times]] |accesso=10 dicembre 2009}}</ref>
 
Il Bellori cita la ''[[Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi]]'' eseguita a Palermo per l'oratorio di san Lorenzo, ma recentemente ha preso consistenza l'ipotesi, suffragata anche da nuovi ritrovamenti documentari, secondo la quale essa fu dipinta nel 1600 a Roma, su richiesta del commerciante Fabio Nuti, e da lì spedita a Palermo<ref>{{Cita web|autore = Saverio Schirò|url = http://www.palermoviva.it/il-mistero-di-caravaggio-a-palermo/|titolo = Il mistero di Caravaggio a Palermo|accesso = |editore = Palermoviva.it|data = }}</ref>. L'opera fu trafugata nel 1969 e mai più trovata. Le ipotesi di una sua distruzione sono state poi smentite<ref>{{Cita web|url=https://www.lasicilia.it/news/cultura/163432/l-antimafia-la-nativita-di-caravaggio-rubata-non-e-stata-distrutta.html|titolo=L'Antimafia: «La Natività di Caravaggio rubata non è stata distrutta»|data=26 maggio 2018|accesso=18 ottobre 2020|dataarchivio=19 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201019141727/https://www.lasicilia.it/news/cultura/163432/l-antimafia-la-nativita-di-caravaggio-rubata-non-e-stata-distrutta.html|urlmorto=sì}}</ref>.
==== Il ritorno a Napoli e la morte ====
Alla fine dell'estate del [[1609]] Caravaggio tornò a [[Napoli]]. Il [[24 ottobre]], affrontato con violenza da alcuni uomini al soldo del suo rivale maltese, all'uscita della Locanda del Cerriglio (nei pressi di Via Monteoliveto), rimase sfigurato e la notizia della sua morte cominciò a circolare prematura.<ref>{{cita web|url=http://www.francescasantucci.it/caravaggio.htm|titolo=Il volto del gigante: Caravaggio|accesso=21 febbraio 2012}}</ref>
[[File:Caravaggio - David con la testa di Golia.jpg|thumb|left|200px|''[[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Roma)|David con la testa di Golia]]'' (1609-1610). [[Galleria Borghese]], [[Roma]].]]
 
==== Il secondo soggiorno a Napoli ====
La fase creativa del suo secondo periodo napoletano è ricostruita dagli storici con molte congetture: dipinse sicuramente il ''[[San Giovanni Battista disteso]]'' (1610) appartenente a collezione privata Monaco di Bavierala, la ''[[Negazione di san Pietro]]'', il ''[[San Giovanni Battista (Caravaggio)|San Giovanni Battista]]'' e il ''[[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Roma)|Davide con la testa di Golia]]'', quest'ultimo molto importante dal punto di vista storiografico in quanto raffigurante un macabro autoritratto del Caravaggio nella figura del Golia con la testa mozzata, sorte questa dalla quale il Merisi tentava da anni di fuggire.<ref>{{cita web|url=http://www.michelangelomerisi.com/david_con_la_testa_di_golia_sc_7671.htm|titolo=Michelangelomerisi.com|accesso=27 marzo 2012}}</ref>
[[File:David holding the head of Goliath by Caravaggio (Rome).jpg|min|verticale|''[[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Roma)|David con la testa di Golia]]'', 1609-1610. Olio su tela, 125 × 101 cm. [[Roma]], [[Galleria Borghese]].]]
Alla fine dell'estate del 1609 Caravaggio tornò a Napoli. Qui, probabilmente in ottobre, all'uscita della Locanda del Cerriglio (nei pressi di via Monteoliveto), affrontato con violenza da alcuni uomini al soldo del suo rivale maltese, rimase sfigurato e cominciò a circolare la notizia della sua morte<ref>{{cita web|url=http://www.francescasantucci.it/caravaggio.htm|titolo=Il volto del gigante: Caravaggio|accesso=21 febbraio 2012}}</ref>. La fase creativa del suo secondo periodo napoletano è ricostruita dagli storici con molte congetture: dipinse sicuramente il ''[[San Giovanni Battista disteso]]'' (1610) appartenente a una collezione privata a Monaco di Baviera, la ''[[Negazione di san Pietro]]'', il ''[[San Giovanni Battista (Caravaggio)|San Giovanni Battista]]'' e il ''[[Davide con la testa di Golia (Caravaggio Roma)|Davide con la testa di Golia]]'', quest'ultimo molto importante dal punto di vista storiografico in quanto raffigurante un autoritratto del Caravaggio nella testa mozzata, sorte dalla quale il Merisi tentava da anni di fuggire<ref>{{cita web|url=http://www.michelangelomerisi.com/david_con_la_testa_di_golia_sc_7671.htm|titolo=Michelangelomerisi.com|accesso=27 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120908052839/http://www.michelangelomerisi.com/david_con_la_testa_di_golia_sc_7671.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Ancora delal periodo di [[Napoli]] sono da attribuire i due diversi quadri con medesimo soggetto: la ''[[Salomè con la testa del Battista (Caravaggio Londra)|Salomè con la testa del Battista]]'', che il pittore avrebbe dovuto recapitare ai Cavalieri dell'Ordine, e la ''[[Salomè con la testa del Battista (Caravaggio Madrid)|Salomè con la testa del Battista]]'' a [[Madrid]], iniziata questa telacominciata durante il primo periodo napoletano. Poi vi furono tre tele per la [[chiesa di Sant'Anna dei Lombardi]] di Napoli, il ''San Francesco che riceve le Stimmate'', il ''San Francesco in meditazione'' e una ''Resurrezione'' (quest'ultima nota oggi attraverso una copia di [[Louis Finson]] ad [[Aix-en-Provence|Aix en Provence]]), tutte però perdute durante il [[terremoto]] del [[1805]] che causò il crollo di una parte dell'edificio religioso.<ref>{{cita|Papa|p. 106|papa}}.</ref><ref name=Itinerari>{{cita web|url=http://www.polomusealenapoli.beniculturali.it/DB_Mostre/DBMostre_Alleg/10%20EV%20Caravaggio%20Programma.pdf|titolo=Itinerari caravaggeschi a Napoli|accesso=25 marzo 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140203091135/http://www.polomusealenapoli.beniculturali.it/DB_Mostre/DBMostre_Alleg/10%20EV%20Caravaggio%20Programma.pdf}}</ref>.
[[File:CaravaggioUrsula.jpg|thumb|200px|''[[Martirio di sant'Orsola]]'' (1610). [[Palazzo Zevallos|Galleria di palazzo Zevallos]], [[Napoli]].]]
 
Infine, dipinse il ''[[Martirio di sant'Orsola]]'' (1610) per Marcantonio [[Doria]], oggi conservato nel [[palazzo Zevallos]] di Napoli. Questo è considerato di fatto l'ultimo dipinto di Caravaggio arrivato ai giorni nostri.<ref name=Zevallos>{{cita web|url=http://www.palazzozevallos.com/pop_palazzo.asp|titolo=Palazzo Zevallos.com|accesso=044 settembre 2011}}</ref>.
 
==== Ultimi giorni di vita ====
Nel frattempo da [[Roma]] gli fu inviata la notizia che [[papa Paolo V]] stava preparando una revoca del bando. Caravaggio, da Napoli, dove abitava presso la marchesa [[Costanza Colonna]] nel [[palazzo Cellammare]],<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=HU-3wwnmtKAC&pg=PA26&lpg=PA26&dq=cellamare+carafa+colonna&source=bl&ots=IcOtI9_bW3&sig=HS-_9wZJd-DGfBGBiMPPQPCEOME&hl=it&ei=6dSKTt6ONaGm0QW6n7C2BQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCUQ6AEwAA#v=onepage&q=cellamare%20carafa%20colonna&f=false|titolo=eBooks google - Porto Ercole, l'ultima dimora di Caravaggio|accesso=25 marzo 2012}}</ref> si mise in viaggio con una feluca traghetto che settimanalmente faceva il tragitto: Napoli-Porto Ercole e ritorno; era diretto segretamente a Palo, feudo degli Orsini in territorio papale, luogo distante 40&nbsp;km da Roma. In quel feudo avrebbe atteso in tutta sicurezza il condono papale prima di ritornare, da uomo libero, a Roma.
[[File:Mappa Caravaggio.JPG|min|sinistra|verticale|Mappa dei viaggi di Caravaggio.]]
Da Roma gli fu inviata la notizia che [[papa Paolo V]] stava preparando una revoca della condanna a morte. Da Napoli, dove abitava presso la marchesa [[Costanza Colonna]] nel [[palazzo Cellammare]]<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=HU-3wwnmtKAC&pg=PA26&lpg=PA26&dq=cellamare+carafa+colonna&source=bl&ots=IcOtI9_bW3&sig=HS-_9wZJd-DGfBGBiMPPQPCEOME&hl=it&ei=6dSKTt6ONaGm0QW6n7C2BQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCUQ6AEwAA#v=onepage&q=cellamare%20carafa%20colonna&f=false|titolo=eBooks google - Porto Ercole, l'ultima dimora di Caravaggio|accesso=25 marzo 2012}}</ref>, nel luglio 1610 si mise così in viaggio con una feluca-traghetto che, settimanalmente, navigava verso [[Porto Ercole]] e ritorno, ma diretto segretamente allo scalo portuale di [[Palo Laziale|Palo di Ladispoli]], sotto il feudo degli [[Orsini]], in territorio papale, luogo distante circa 40&nbsp;km da Roma. In quel feudo avrebbe atteso, in tutta sicurezza, il condono papale prima di ritornare, da uomo libero, nella Città eterna<ref name=analisidellopera/>.
 
MaL'ipotesi più certa racconta che l'arrivo a Palo, disattesodi perché segretoLadispoli, avvenutodisatteso probabilmentedalla disorveglianza nottecostiera, ne causò il suo fermo dalla sorveglianza della costa per l'accertamento dell'identitàaccertamenti. LaTuttavia la feluca che lo aveva sbarcato, non potendo aspettare, proseguìsbarcò il viaggioMerisi pere continuò la rotta a nord, presso [[Porto Ercole]], dove eraeffettivamente direttadoveva giungere, tuttavia portandosi dietro il bagaglio dell'artista. Quelle casse, però, contenevano anche il prezzo concordato dal Merisi con ilcol cardinale [[Scipione Caffarelli-Borghese|Scipione Borghese]] per la sua definitiva libertà, e in particolare tre sue tele: ununa ''[[Maria Maddalena in estasi]]''opera, ilche "dopo la sua morte fu invece restituita alla marchesa Colonna, un ''[[San Giovanni Battista" (della BorgheseCaravaggio)|San inGiovanni cambioBattista]]'' della(conosciuto revocaanche dellacome penail di''Buon morte;Pastore''), pertantoquesto successivamente consegnato a Scipione Borghese, quele bagaglioun eraaltro da''[[San recuperareGiovanni perchéBattista disteso]]'' ora conservato in una collezione privata. Il bagaglio, letteralmente vitale., Quandoandava assolutamente recuperato: la versione ufficiale affermerebbe che gli Orsini logli liberarono,avrebbero fornironoofferto alun'imbarcazione Caravaggioper unaraggiungere loroPorto imbarcazioneErcole cone marinairecuperare peril giungereprezioso acarico. L'artista quindi raggiunse Porto Ercole via mare, distanteapprodando dalungo Palola 40spiaggia miglia,del per[[tombolo recuperaredella leFeniglia]], suema cose.non L'artistaè giunsechiaro mentrese la precedente feluca-traghetto stavastesse ripartendoinvece riportandogià ritornando a Napoli, icoi suoi averibagagli a bordo. Provato, affaticato e malato di febbre alta, probabilmente a causa di un'infezione intestinale trascurata, restò a Porto Ercole, quindi curato inutilmente nel sanatorio ''Santa Maria Ausiliatrice'' della allora Confraternita locale di ''Santa Croce'', che alloggiava presso il retro della [[Chiesa di Sant'Erasmo (Porto Ercole)|chiesetta di Sant'Erasmo]], situata nel borgo alto, e che assistette al suo decesso, a soli 38 anni, il 18 luglio 1610<ref name=italiani/>.
 
==== Il dibattito post-mortem ====
In preda alla febbre per infezioni intestinali, dopo quel lungo viaggio, il Caravaggio fu lasciato alle cure della locale confraternita che il [[18 luglio]] [[1610]] certificò la morte avvenuta nel loro ospedale.<ref>{{cita web|url=http://www.portoercole.org/webs/caravaggio1/Caravaggio3.jpg|titolo=La nota di morte|accesso=19 febbraio 2012}}</ref> Il giorno successivo, l'artista fu seppellito nella fossa comune del cimitero di San Sebastiano ricavata nella spiaggia e riservata agli stranieri, e che oggi è il retroporto urbanizzato di [[Porto Ercole]], dove nel [[2002]] è stato collocato il monumento.
In merito alla datazione, al luogo e alle modalità della sua morte, furono prospettate altre ipotesi. La versione sopra riportata, considerata la più probabile, deriva da carteggi indiretti (esclusa la documentazione abbastanza certa del suo fermo a [[Castello di Palo|Palo di Ladispoli]]), che furono inizialmente raccolti dai biografi Baglione e Bellori.
 
Secondo un'altra versione, Caravaggio raggiunse Porto Ercole via terra attraversando zone paludose arrivandovi, ammalato e stremato, poco prima di morire<ref>{{cita web|url=http://www.30giorni.it/articoli_id_22359_l1.htm|titolo=Il pittore delle cose che accadono mentre accadono|accesso = 30 gennaio 2022}}</ref>.
Il condono papale fu spedito qualche giorno dopo a Napoli, alla Marchesa Costanza.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-07-18/lultima-spiaggia-michelangelo-081003.shtml?uuid=AYa0pw8B&fromSearch|titolo=L'ultima spiaggia di Caravaggio|accesso=07 febbraio 2012}}</ref>.
[[File:Caravaggio stampa 1672.jpg|min|verticale|Caravaggio, stampa 1672.]]
In un certificato ritrovato a Porto Ercole l'anno di morte è retrodatato al 1609<ref name=tuttomaremma/>, anno nel quale fu dimostrato fosse ancora a Napoli, ma può essere stato un errore di orientamento temporale. Comunque, non vi è prova certa che il condono papale fosse stato effettivamente spedito qualche giorno dopo alla marchesa Colonna<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-07-18/lultima-spiaggia-michelangelo-081003.shtml?uuid=AYa0pw8B&fromSearch|titolo=L'ultima spiaggia di Caravaggio|editore=Il Sole 24 ore|data=18 luglio 2010|accesso=7 febbraio 2012}}</ref>. È altresì verosimile che i confratelli di Porto Ercole del XVII secolo non avessero riconosciuto immediatamente l'identità del povero sofferente. I forestieri in misere condizioni venivano solitamente sepolti in anonimato nell'allora ''Cimitero di San Sebastiano'', dove attualmente c'è il moderno centro abitato.
 
Nel 1956, a causa dei lavori per l'ampliamento della strada principale, alcuni scheletri dell'antico camposanto furono trasferiti nell'ossario dell'attuale cimitero<ref name=tuttomaremma>{{cita web|url=https://www.tuttomaremma.com/caravaggio.htm|titolo=Il Caravaggio morte e tomba mausoleo|accesso = 14 gennaio 2022}}</ref>. Nel 2008, in occasione dell'imminente quattrocentenario dalla morte, furono riesumati tali resti ossei, più tutti quelli rinvenuti nei pressi della [[Chiesa di Sant'Erasmo (Porto Ercole)|Chiesetta di Sant'Erasmo]], e fu condotta una ricerca. Dopo oltre un anno di ricerche storiografiche, analisi dei sedimenti terrosi, della datazione con il [[metodo del carbonio-14]] e analisi scheletriche<ref>{{cita web|url=http://ecodibergamo.it/stories/Bassa%20Bergamasca/138694_il_dna_conferma_del_caravaggio_i_resti_trovati_a_porto_ercole/|titolo=Il Dna conferma: del Caravaggio i resti ritrovati a Porto Ercole|17 giugno 2010|sito=[[L'Eco di Bergamo]]|data=16 giugno 2010}}</ref>, coordinate dall'[[Università di Bologna]], col supporto degli atenei dell'[[università degli Studi dell'Aquila|Aquila]], del [[università del Salento|Salento]] e del centro ricerche ambientali di Ravenna, furono selezionati dei resti ossei appartenenti all'ex ''Cimitero di San Sebastiano''<ref name=libero>{{cita web|https://www.liberoquotidiano.it/news/rubriche/434627/ritrovati-i-resti-di-caravaggio.html|Ritrovati i resti di Caravaggio|1 febbraio 2022}}</ref>. Furono quindi portati direttamente a Caravaggio, al fine di effettuare dei test di confronto col [[DNA]] di possibili, lontani discendenti dei fratelli del pittore (l'artista non ebbe figli noti), individuati esclusivamente attraverso il cognome ''Merisio''<ref name=swissinfo>{{cita news|url=https://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Italia:_oggi_prelievo_del_DNA_su_sei_discendenti_del_Caravaggio.html?cid=8441358|titolo=Italia: oggi prelievo del DNA su sei discendenti del Caravaggio|editore=Swissinfo.ch|data=8 marzo 2010|accesso=17 giugno 2010}}</ref>. Il 16 luglio 2010, un'équipe di scienziati italiani dichiarò che alcuni resti ossei selezionati con la comparazione del DNA, e contenenti altresì un'alta percentuale di [[piombo]] e [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]], elementi questi usati in grande abbondanza dai pittori dell'epoca per preparare i colori, potessero essere attribuiti per l'85% a quelle del famoso pittore<ref name=libero/>. Il 3 luglio 2010, dopo una settimana di permanenza a Caravaggio, tali resti furono riportati via mare a Porto Ercole e messi in mostra a [[Forte Stella (Porto Ercole)|Forte Stella]], una fortificazione del paese<ref>{{Cita news|nome=Il tempo e la storia -|cognome=archivio|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/caravaggio/29192/default.aspx|titolo=Caravaggio|pubblicazione=Rai Storia|accesso=21 dicembre 2016}}</ref>.
Nell'occasione delle celebrazioni per i 400 anni dalla morte, viene data la notizia da un professore dell'Università di Napoli, Vincenzo Pacelli, esperto del Merisi, a conclusione di uno studio, coadiuvato da documenti dell'archivio di Stato e dell'Archivio Vaticano, che sposta nella laziale Palo, vicino [[Ladispoli]], il luogo della morte. Secondo Pacelli il Caravaggio fu assassinato da emissari dei cavalieri di Malta con il tacito assenso della Curia Romana.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2012/03/31/visualizza_new.html_159608978.html|titolo=Caravaggio: 'Fu ucciso a Palo', nel Lazio|accesso=07 febbraio 2012}}</ref><ref>Marco Vallora, ''Caravaggio, omicidio di Stato. Fu ucciso dai Cavalieri di Malta''. ''[[La Stampa]]'', 1 aprile 2012, pag. 31</ref>.
 
Nel 2010 nuove ricerche hanno supposto che la morte possa essere stata causata da [[brucellosi]] o [[saturnismo]], dovuto in particolare alla presenza di [[piombo]] e [[arsenico]] nei colori impiegati per le opere d'arte.<ref>{{cita web | url = https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/2010/01/11/279265-caravaggio_spunta.shtml | titolo = Caravaggio, spunta l'ipotesi di morte per avvelenamento da colori | pubblicazione = [[Il Resto del Carlino]] | data = 11 gennaio 2010}}</ref>
== Il ritrovamento dei resti ==
Il [[16 luglio]] [[2010]], a quasi 400 anni dalla morte e dopo oltre un anno di ricerche storiografiche e analisi scheletrica, nonché di confronti col [[DNA]] dei discendenti di cognome "Merisio" nativi di [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]],<ref>{{cita news|url=http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Italia:_oggi_prelievo_del_DNA_su_sei_discendenti_del_Caravaggio.html?cid=8441358|titolo=Italia: oggi prelievo del DNA su sei discendenti del Caravaggio|editore=Swissinfo.ch|data=8 marzo 2010|accesso=17 giugno 2010}}</ref> un'equipe di scienziati italiani ha confermato che le ossa coperte di [[piombo]] e [[Mercurio (elemento)|mercurio]] (usati in grande abbondanza dai pittori del '600 per preparare i colori) trovate in quella che fu la fossa comune del cimitero di [[Porto Ercole]], sono all'85% quelle del grande artista.<ref>{{cita web|http://ecodibergamo.it/stories/Bassa%20Bergamasca/138694_il_dna_conferma_del_caravaggio_i_resti_trovati_a_porto_ercole/|Il Dna conferma: del Caravaggio i resti ritrovati a Porto Ercole|17 giugno 2010|opera=[[L'Eco di Bergamo]]|data=16 giugno 2010}}</ref>
 
Nel 2012 tuttavia la tesi ufficiale della morte a Porto Ercole fu dibattuta da Vincenzo Pacelli, un professore dell'[[Università di Napoli]] ed esperto della storia del Merisi, sostenuto anche dallo storico dell'arte e divulgatore [[Tomaso Montanari]]. A conclusione di una rilettura di documenti dell'Archivio di Stato e dell'Archivio Vaticano, infatti, la morte sarebbe avvenuta direttamente a Palo di Ladispoli. Secondo Pacelli, il Caravaggio fu assassinato da emissari dei Cavalieri di Malta, un omicidio ordito per vendicare un'offesa arrecata a un alto esponente del Cavalierato e architettato con il tacito assenso della Curia romana<ref>{{cita news|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/03/31/news/caravaggio_mor_a_palo_laziale_la_scoperta_del_professor_pacelli-32508629|titolo="Caravaggio morì a Palo laziale" la scoperta del professor Pacelli|accesso=14 gennaio 2022|data=31 marzo 2012}}</ref>.
I resti del Caravaggio erano situati nella cripta della chiesa del cimitero di [[Porto Ercole]]. Le ricerche sono state coordinate da un pool di istituti coordinati dall'[[Università di Bologna]], con il supporto degli atenei dell'Aquila e del Salento e del centro ricerche ambientali di Ravenna. Al risultato si è arrivati mettendo insieme gli esiti di indagini storiografiche e di biologia scheletrica, nonché dell'uso di tecnologie per l'accertamento dei [[Metallo pesante|metalli pesanti]] nelle ossa, di analisi dei sedimenti terrosi, della datazione con il [[metodo del carbonio-14]] e, per finire, del [[DNA]].
 
Il 19 luglio 2014, a Porto Ercole, furono eretti un piccolo monumento evocativo e un altro monumento funebre dedicato al pittore e contenente i presunti resti del Merisi<ref>{{cita news|url=https://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2014/07/19/news/caravaggio-un-monumento-funebre-alla-probabilita-1.9622732|titolo=Caravaggio, un monumento funebre alla probabilità|accesso=1 febbraio 2022|pubblicazione=[[Il Tirreno]]|data=19 luglio 2014}}</ref>.
Il [[3 luglio]] [[2010]], dopo una settimana di permanenza nella città di [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]], i resti del Caravaggio sono stati riportati via mare a Porto Ercole (dove rimarranno), e messi in mostra a [[Forte Stella (Porto Ercole)|Forte Stella]], una fortificazione del paese.
 
Nel film ''[[L'ombra di Caravaggio]]'' del 2022 il pittore viene prima tramortito da un inquisitore incaricato del Papa e poi ucciso dal fratello di [[Ranuccio Tomassoni]].
 
== Attività artistica ==
[[File:Caravaggio - Cena in Emmaus.jpg|200pxmin|thumbverticale|''[[Cena in Emmaus (Caravaggio Londra)|Cena in Emmaus]]'', (1602)1601. Olio su tela, 141 × 196,2 cm. [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]], [[Londra]].]]
[[Giulio Carlo Argan]] rileva che la pittura caravaggesca si distingue per un "''realismo drammatico"''. Argan evidenzia anche che «il motivo religioso è anche sociale: il divino si rivela negli umili». Il suo realismo nasce dall'[[etica]] religiosa instaurata da [[Carlo Borromeo]]: non consiste nell'osservare e copiare la natura ma nel rifiutare le convenzioni, nel puntare sul vero rinunciando alla ricerca del "bello", nel rinunciare all'invenzione per puntare sui fatti. Quanto alla morte: «il pensiero della morte è dominante nel Caravaggio, come già in [[Michelangelo Buonarroti]]. Ma per Michelangelo la morte era liberazione e sublimazione, per il Caravaggio è soltanto la fine, l'enigma della tomba».<ref>{{cita|Argan|p. 271 e segg. ed. Sansoni, 1979|argan}}.</ref>. La religiosità di Caravaggio trova riscontro nell'impulso dato da alcuni settori della [[Controriforma]] [[Chiesa cattolica|cattolica]] ([[San Filippo Neri]], [[Sant'Ignazio di Loyola]], San Carlo Borromeo) alla pratica di culto rivolta a più ampi strati popolari<ref>''Garzantina, Arte'', ed. 2002, pp. 202-203.</ref>.
 
=== Stile pittorico ===
Pur raccogliendo il distillato degli studi sulla luce e sullo ''sfumato'' già presenti nel settentrione italiano<ref>{{Cita libro|autore=Claudio Strinati|titolo=Caravaggio e Vermeer. L’ombra e la luce|collana=Stile Libero VS|anno=2021|editore=Einaudi|città=Torino}}</ref>, Caravaggio supera lo stile [[Manierismo|manieristico]] influenzato dai protagonisti del [[rinascimento italiano|Rinascimento]], come Michelangelo, [[Raffaello]], [[Tiziano]], [[Correggio (pittore)|Correggio]] e, ancor prima, [[Leonardo]], inaugurando il [[Naturalismo (pittura)|Naturalismo]], dove la forma tridimensionale è raggiunta mediante lo sfruttamento di un'illuminazione teatrale, che sottolinea i volumi dei corpi improvvisamente emergenti dal buio della scena e soli protagonisti della sua opera, anche rispetto allo sfondo, spesso lasciato indistinto. Per la realizzazione dei suoi dipinti in studio, Caravaggio posizionava lanterne in modo che i modelli fossero illuminati solo in parte e a luce radente: con questo artificio, faceva aggettare dall'oscurità solo specifiche porzioni della scena dipinta, che acquistano in tal modo un rilievo quasi scultoreo ([[Tenebrismo|''chiaroscuro'']])<ref>{{Cita web|url=https://artenet.it/caravaggio/#:~:text=Caravaggio%20iniziava%20a%20dipingere%20con,colore%20e%20non%20per%20strati.|titolo=La tecnica di Caravaggio}}</ref>. La luce plasma quindi le figure, determina ambienti e situazioni ed è concepita o come apparizione simbolica (essa è "Grazia" nella ''Vocazione di San Matteo'' in [[Chiesa di San Luigi dei Francesi|San Luigi dei Francesi]]) o come fatto drammatico nell'intensità dei gesti dei personaggi (''Martirio di San Matteo'' nella medesima chiesa)<ref>''Garzantina, Arte'', ed. 2002, pag. 202.</ref>.
La particolare tecnica pittorica e realizzativa di Caravaggio fu il suo successo. Fino al suo inizio nella pittura, lo stile che avevano molti artisti era estremamente legato ad un metodo che si basava prevalentemente sullo studio dell'arte classica, con forti influssi derivati dai grandi protagonisti del periodo d'oro del [[rinascimento italiano]]. Su tutti le figure di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] e [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], nel centro [[Italia]], mentre per quanto riguarda il settentrione, la pittura si rifaceva soprattutto a [[Tiziano]], [[Correggio (pittore)|Correggio]] e [[Leonardo da Vinci|Leonardo]].
 
La rivoluzione di Caravaggio sta nel naturalismo della sua opera, espresso nei soggetti dei suoi dipinti e nelle atmosfere in cui la capacità di dare a un corpo una forma tridimensionale viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei corpi che escono improvvisamente dal buio della scena. Sono pochi i quadri in cui il pittore lombardo dipinge lo sfondo, che passa nettamente in secondo piano rispetto ai soggetti, i veri e soli protagonisti della sua opera. Per la realizzazione dei suoi dipinti, Caravaggio nel suo studio posizionava delle lanterne in posti specifici per far sì che i modelli venissero illuminati solo in parte, mediante la "luce radente". Attraverso questo artificio, Caravaggio evidenzia le parti della scena che più ritiene interessanti lasciando il resto del corpo nel buio dell'ambiente.
 
=== I soggetti ===
[[File:Bacco.jpg|thumb|200px|''[[Bacco (Caravaggio)|Bacco]]'' (1596-1597). [[Galleria degli Uffizi]], [[Firenze]].]]
==== I soggetti efebici e la presunta omosessualità ====
[[File:Bacchus by Caravaggio 1.jpg|min|sinistra|verticale|''[[Bacco (Caravaggio)|Bacco]]'', 1598 ca. Olio su tela, 95 × 85 cm. [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]].]]
Tra le opere giovanili del Caravaggio ci sono molti ragazzi seducenti solitamente intenti a suonare uno strumento (tradizionale accompagnamento all'amore) o mangiare un frutto (simbolo dell'appagamento dei sensi); sono giovani colti dalla strada, dai luoghi che lui amava frequentare come osterie, bische, bordelli e luoghi di malaffare della città. La continua proposta di questi personaggi ha fatto formulare a molti critici supposizioni riguardo alla presunta omosessualità dell'artista e dei suoi due più importanti committenti, il [[Francesco Maria Del Monte|cardinale Del Monte]] ed il [[Vincenzo Giustiniani|marchese Giustiniani]], che conservavano molte di queste opere all'interno dei loro gabinetti privati; la più famosa tra queste è l'''[[Amor vincit omnia (Caravaggio)|Amor vincit omnia]]'', dipinto dai forti toni sensuali che l'artista dovette replicare per entrambi i committenti.
 
È documentata la frequentazione del Caravaggio, specie nei suoi anni romani, sia di diverse prostitute, alcune delle quali, come è noto, ritratte nei suoi dipinti addirittura come personaggi della Chiesa, sia di ragazzi con i quali intratteneva rapporti sentimentali, tra i quali, il più certo, [[Mario Minniti]], celebre modello per il ''[[Fanciullo con canestro di frutta]]'', la ''[[Buona ventura (Caravaggio Roma)|Buona ventura]]'', ''[[I bari]]'', il ''[[Concerto (Caravaggio)|Concerto]]'', il ''[[Suonatore di liuto]]'', il ''[[Bacco (Caravaggio)|Bacco]]'', il ''[[Ragazzo morso da un ramarro]]'', la ''[[Vocazione di san Matteo|Vocazione]]'' e il ''[[Martirio di san Matteo]]''.
 
Sulla questione, i critici d'arte e gli storici hanno espresso pareri contrastanti. [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]] sostiene<ref>{{cita|Calvesi 1986|p. 14|calvesi1986}}.</ref>:
È documentata la frequentazione del Caravaggio, specie nei suoi anni romani, sia di diverse prostitute, alcune delle quali, come è noto, ritratte nei suoi dipinti, sia di ragazzi con cui pare intrattenesse rapporti sentimentali, tra cui [[Mario Minniti]], modello per il ''[[Fanciullo con canestro di frutta]]'', la ''[[Buona ventura]]'', ''[[I bari]]'', il ''[[Concerto (Caravaggio)|Concerto]]'', il ''[[Suonatore di liuto]]'', il ''[[Bacco (Caravaggio)|Bacco]]'', il ''[[Ragazzo morso da un ramarro]]'', la ''[[Vocazione di san Matteo|Vocazione]]'' e il ''[[Martirio di san Matteo]]''.
 
{{Citazione|In realtà, la presunta omosessualità del Caravaggio, utile ad aggiungere un tocco al quadro del suo "maledettismo", è probabilmente solo un abbaglio; e questo discende da una discutibile esegesi di alcuni dipinti del primo periodo romano, che presentano figure effeminate o ritenute provocanti. A lungo, del resto, ci si è rifiutati (e molti ancora si rifiutano) di applicare al Caravaggio quella lettura secondo i codici "iconologici" dell'epoca, che consente di apprezzare le bellissime e rivelatrici simbologie di cui la sua pittura è intessuta, pur nell'approccio realistico. Senza intendere il contesto dei simboli ogni scelta di figure o di oggetti appare come il frutto di un impulso immediato, orientando verso interpretazioni soggettive e modernizzanti.}}
Sulla questione, i critici d'arte e gli storici hanno espresso pareri contrastanti. [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]] sostiene:
{{quote|In realtà, la presunta omosessualità del Caravaggio, utile ad aggiungere un tocco al quadro del suo "maledettismo", è probabilmente solo un abbaglio; e questo discende da una discutibile esegesi di alcuni dipinti del primo periodo romano, che presentano figure effeminate o ritenute provocanti. A lungo, del resto, ci si è rifiutati (e molti ancora si rifiutano) di applicare al Caravaggio quella lettura secondo i codici "iconologici" dell'epoca, che consente di apprezzare le bellissime e rivelatrici simbologie di cui la sua pittura è intessuta, pur nell'approccio realistico. Senza intendere il contesto dei simboli ogni scelta di figure o di oggetti appare come il frutto di un impulso immediato, orientando verso interpretazioni soggettive e modernizzanti.<ref>{{cita|Calvesi 1986|p. 14|calvesi1986}}.</ref>}}
 
[[Vittorio Sgarbi]] sostiene invece<ref>Citato da: {{quote|Noncita m’importatesto conoscere|autore la vita privata di Caravaggio (...) però mi colpisce la sua ambiguità. Mi colpiscono quei giovani modelli, i suoi Bacco e i suoi Giovanni Battista, allusivi e lascivi come i ragazzi fotografati da von Gloeden. Una omosessualità intinta di cattolicesimo, come quella di Pasolini e di Testori e di altri maledetti nostri contemporanei quali Fassbinder e Genet.<ref>Citato da:= Ranieri Polese, In|titolo = ''Giappone tutti pazzi per Caravaggio'', |editore = "Corriere della Sera", |data = 30 settembre 2001.}}</ref>}}:
[[File:Caravaggio - Taking of Christ - Dublin.jpg|200px|thumb|''[[Cattura di Cristo]]'' (1602) - [[National Gallery of Ireland]], [[Dublino]].]]
 
{{Citazione|Non m’importa conoscere la vita privata di Caravaggio (…) però mi colpisce la sua ambiguità. Mi colpiscono quei giovani modelli, i suoi Bacco e i suoi Giovanni Battista, allusivi e lascivi come i ragazzi fotografati da [[Wilhelm von Gloeden|von Gloeden]]. Una omosessualità intinta di cattolicesimo, come quella di [[Pasolini]] e di [[Giovanni Testori|Testori]] e di altri maledetti nostri contemporanei quali [[Fassbinder]] e [[Jean Genet|Genet]].}}
Margaret Walters ha scritto:{{quote|Caravaggio si rivolgeva a Roma ad una subcultura apertamente omosessuale; sofisticata, sicura di sé e ricca al punto da poter indulgere nelle sue fantasie e da sviluppare propri codici e ironie. Il tono del lavoro del Caravaggio per questo gruppo è caratteristico. È, per la prima volta, "camp" in modo riconoscibile, nella sua sovversione ironica e teatrale degli stereotipi sessuali<ref>Margaret Walters , The male nude, Penguin, Harmondsworth 1978, pp. 188-189.</ref>}}
 
==== Gli altri soggetti ====
[[File:Canestra di frutta (Caravaggio).jpg|min|verticale|''[[Canestra di frutta]]'', 1599. Olio su tela, 31 × 47 cm. [[Milano]], [[Pinacoteca Ambrosiana]].]]
Non solo soggetti efebici caratterizzarono le pitture di Caravaggio, spesso la rappresentazione, anche nelle opere ufficiali per committenze pubbliche, di personaggi vecchi e deformi nei panni di venerati santi e di prostitute e umili donne nelle vesti di importanti figure femminili della storia della chiesa. L'utilizzo di questi modelli fu motivo di molte critiche che accusavano l'artista di esaltare la goffaggine e la sporcizia di certi personaggi, lasciando da parte l'idealizzazione della bellezza e la ricerca di una perfezione compositiva, particolarità da sempre ricercate dagli artisti precedenti, specie nella rappresentazione di soggetti appartenenti alla storia della religione.
Non solo soggetti efebici caratterizzarono le pitture di Caravaggio, ma spesso rappresentò, anche nelle opere ufficiali per committenze pubbliche, personaggi vecchi e deformi nei panni di venerati santi e prostitute e umili donne nelle vesti di importanti figure femminili della storia della chiesa. L'utilizzo di questi modelli fu motivo di molte critiche che accusavano l'artista di esaltare la goffaggine e la sporcizia di certi personaggi, lasciando da parte l'idealizzazione della bellezza e la ricerca di una perfezione compositiva, particolarità da sempre ricercate dagli artisti precedenti, specie nella rappresentazione di soggetti appartenenti alla storia della religione.
[[File:Canestra di frutta (Caravaggio).jpg|thumb|left|200px||''[[Canestra di frutta]]'' (1595-1596). [[Pinacoteca Ambrosiana]], [[Milano]].]]
 
==== La natura morta ====
Nelle prime opere del Caravaggio si trovano spesso splendidi particolari di [[natura morta|nature morte]], ma una sola è la composizione completa che ci sia pervenuta, la ''[[Canestra di frutta]]'' della [[pinacoteca Ambrosiana]]., Ciòrealizzata ètra il 1594 e il 1598 a Roma e compresa nella primissima produzione artistica del pittore, riferibilepresumibilmente soprattuttoriferita al periodo di apprendistato nella bottega dal [[Cavalier d'Arpino]]. La frutta rappresentata da Merisi è in perfetta sintonia con i personaggi. Le foglie appassite, con il loro stato di maturazione avanzata, danno l'idea di una particolare atmosfera di decadenza autunnale. Tradizionalmente, alle nature morte venivano associati significati allegorici, e l'appassire di frutta e verdura in questo caso sembra parlare del rapporto di convivenza tra vita e morte. Caravaggio si rivela da subito come artista rivoluzionario che non si limita all'osservare e copiare la natura, ma cerca di immergersi nella realtà e di presentarla senza filtri. Già nei primi dipinti di Caravaggio possiamo notare la sua estrema voglia di puntare sul vero e la sua capacità di prestare grande attenzione ai dettagli. Gli scienziati che analizzano i quadri di Caravaggio sono in grado di riconoscere le malattie visibili sulle piante dipinte dall'artista.<ref>{{cita libro|titolo=Caravaggio|url=https://archive.org/details/caravaggio0000unse|anno=2006|collana=I Classici dell'Arte|editore=Rizzoli}}</ref>
[[File:Caravaggio - San Gerolamo.jpg|min|verticale|''[[San Girolamo (Caravaggio)|San Gerolamo scrivente]]'', 1606 ca. Olio su tela, 112 × 157 cm. [[Roma]], [[Galleria Borghese]].]]
 
==== I ritratti ====
Il pittore non dipinse molti ritratti e di quei pochi restano soltanto quattro o cinque (l'unico ritratto femminile, quello di una cortigiana, probabilmente [[Ritratto di cortigiana|Fillide Melandroni]], modella per dipinti dell'artista, andò distrutto a Berlino, nel [[Bode-Museum|Kaiser Friedrich Museum]] durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]]). Sopravvivono inoltre il ritratto del cardinale [[Papa Urbano VIII|Maffeo Barberini]] (che poi sarà papa col nome di [[Papa Urbano VIII|Urbano VIII]]), quello del Gran Maestro dei [[cavalieri Ospitalieri|cavalieri di Malta]] [[Alof de Wignacourt]] con un paggio, il ritratto di un altro cavaliere di Malta, [[Antonio Martelli]], quello di un gentiluomo sconosciuto e quello del papa Paolo V, (di incerta attribuzione. Altrettanto di incerta attribuzione è il ritratto di Benedetto Giustiniani (o di [[Serafino Olivier-Razali]])<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gianpasquale Greco|titolo=Marzio Milesi poeta e conoscitore d'arte: una nota sull'identità di un ritratto di prelato agli Uffizi attribuito a Caravaggio.|rivista=Rivista di Letteratura e Storia Ecclesiastica|numero=II, 2017.|pp=127-131|url=https://www.academia.edu/36761490/Marzio_Milesi_poeta_e_conoscitore_darte_una_nota_sullidentità_di_un_ritratto_di_prelato_agli_Uffizi_attribuito_a_Caravaggio_in_Rivista_di_Letteratura_e_di_Storia_Ecclesiastica_II_2017_pp._127_-133}}</ref>.
[[File:Caravaggio - San Gerolamo.jpg|thumb|200px|''[[San Girolamo (Caravaggio)|San Gerolamo scrivente]]'' (1605-1606). [[Galleria Borghese]], [[Roma]].]]
 
==== Importanti committenze ====
Tra il [[1600]] ede il [[1606]] Caravaggio dipinse per alcune chiese romane quattro importanti tele laterali e cinque pale d'altare (compresa la ''[[Deposizione (Caravaggio)|Deposizione nel sepolcro]]'', ora alla [[pinacotecaPinacoteca Vaticanavaticana]], ma dipinta per la seconda cappella a destra in [[Santa Maria in Vallicella]], la chiesa Nuova di Roma), didelle cuiquali tre (''San Matteo e l'angelo'', ''Morte della Vergine'' e ''Madonna dei Palafrenieri'') furono rifiutate o rimosse perché ritenute rappresentazioni disdicevoli e poco decorose del soggetto sacro.<ref>{{cita|Ragozzino|p. 18|ragozzino}}.</ref>.
 
Molti quadri di Caravaggio raffigurano [[santi]], i tre più rappresentati sono [[Francesco d'Assisi|san Francesco]], [[san Girolamo]] e [[Giovanni Battista|san Giovanni Battista]]. San Francesco appare di solito come una figura ascetica in [[preghiera]], Sansan Girolamo come un vecchio intento a scrivere e Sansan Giovanni come un giovane, praticamente nudo, nel deserto.
 
== Il periodo ddell'oblio e la moderna riscoperta ==
Famoso e ammirato in vita, la fortuna di Caravaggio diminuì fortemente negli anni successivi alla sua morte. Il duro giudizio sul suo modo così crudo di rappresentare la realtà fu presto utilizzato dai suoi detrattori per denigrarne il valore e la memoria; basti pensare alle parole di un celebre pittore del Seicento, [[Nicolas Poussin]], giunto a Roma quattordici anni dopo la morte di Caravaggio, che lo evocò con parole dure<ref>Evelina Borea, ''Caravaggio e i caravaggeschi'', Milano, Fabbri, 1966</ref>:
[[File:Lire 100000 (Caravaggio).JPG|200px|left|thumb|Caravaggio sulla banconota da [[100.000 lire]].]]
{{citazione|Era venuto per distruggere la pittura.}}
Famoso ed ammirato in vita, Caravaggio fu quasi completamente dimenticato nei secoli successivi alla sua morte. Infatti, dopo la sua scomparsa, il duro giudizio sul suo modo così crudo di rappresentare la realtà fu presto utilizzato dai suoi detrattori per denigrare il suo valore e la sua memoria. Basti pensare alle parole di un altro celebre pittore del Seicento, [[Nicolas Poussin]], giunto a Roma poco dopo la morte di Caravaggio, che lo apostrofò con parole lapidarie: "Era venuto per distruggere la pittura".<ref>Evelina Borea, ''Caravaggio e i caravaggeschi'', Milano, Fabbri, 1966</ref>
 
A lungo la sua memoria è rimasta legata più agli aspetti romanzeschi della sua vita che all'effettivo riconoscimento del valore artistico delle sue opere, come dimostra ad esempio la produzione cinematografica ''[[Caravaggio, il pittore maledetto]]'' del 1941.
Questo lungo periodo di oblio fu interrotto solo a metà del [[XX secolo]] e la validità della sua opera fu universalmente riconosciuta solo grazie al contributo di alcuni dei più importanti storici dell'arte del tempo, tra cui spicca il fondamentale apporto critico di [[Roberto Longhi]], che mise in luce la sua importanza nello sviluppo dell'arte pittorica moderna e le sue profonde influenze sull'arte europea dei due secoli successivi, dimostrando la profonda influenza di Caravaggio soprattutto sulla successiva [[pittura barocca]] (lo stile pittorico che emerse dalle rovine del [[manierismo]]).<ref>Dal catalogo della mostra tenutasi a Milano e Vienna nel 2005, ''Caravaggio e l'Europa : il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti'', Milano, Skira, 2005. ISBN 8876246177</ref>
{{quote|[[Jusepe de Ribera|Ribera]], [[Vermeer]], [[Georges de La Tour|La Tour]] e [[Rembrandt]] non avrebbero mai potuto esistere senza di lui e l'arte di [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Gustave Courbet|Courbet]] e [[Édouard Manet|Manet]] sarebbe stata completamente diversa.<ref name=autogenerated1 />}}
 
Questo lungo periodo di relativa messa in ombra fu interrotto solo a metà del XX secolo e la validità della sua opera fu universalmente riconosciuta grazie al contributo di alcuni dei più importanti storici dell'arte del tempo, tra i quali spicca il fondamentale apporto critico di [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]], che mise in luce la sua importanza nello sviluppo dell'arte pittorica moderna e le sue profonde influenze sull'arte europea dei due secoli successivi, dimostrando la profonda influenza di Caravaggio soprattutto sulla successiva [[pittura barocca]]<ref>Dal catalogo della mostra tenutasi a Milano e Vienna nel 2005, ''Caravaggio e l'Europa: il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti'', Milano, Skira, 2005. ISBN 88-7624-617-7</ref>. Longhi scrisse<ref name=Longhi />:
[[André Berne-Joffroy]], autore di ''Le Dossier Caravage'', disse di lui: «ciò che inizia con l'opera di Caravaggio è molto semplicemente la pittura moderna.»<ref>André Berne-Joffroy, ''Le Dossier Caravage'', Ed. Minuit (1959)</ref>
 
{{Citazione|[[Jusepe de Ribera|Ribera]], [[Vermeer]], [[Georges de La Tour|La Tour]] e [[Rembrandt]] non avrebbero mai potuto esistere senza di lui e l'arte di [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Courbet]] e [[Manet]] sarebbe stata completamente diversa.}}
 
[[André Berne-Joffroy]], autore di ''Le Dossier Caravage'', disse di lui<ref>André Berne-Joffroy, ''Le Dossier Caravage'', Ed. Minuit (1959).</ref>:
 
{{citazione|Ciò che inizia con l'opera di Caravaggio è molto semplicemente la pittura moderna.}}
 
== Il Caravaggismo ==
{{vedi anche|Caravaggismo}}
[[File:Caravaggio - La Deposizione di Cristo.jpg|thumbmin|200pxverticale|La ''[[Deposizione (Caravaggio)|Deposizione]]'', (1602-1603)1604 ca. [[PinacotecaOlio Vaticana|Museisu Vaticani]]tela, 300 × 203 cm. [[Città del Vaticano]], [[Pinacoteca vaticana]].]]
Con questo termine si indica lo stile degli artisti che si ispirano al Caravaggio.<ref>{{cita libro|Volpi, Capitelli,Silvia |Danesi Squarzina|Caravaggio e il Caravaggismo|altri=dispense dal Corso di Storia dell'Arte Moderna I, Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Lettere e Filosofia, Istituto di Storia dell'Arte|data=A.A. 1994-95|curatore= Giovanna Capitelli e Caterina Volpi|1995| Il Bagatto|VCSRoma}}.</ref>.
 
Nei dipinti caravaggeschi troviamo grande realismo nel riprodurre lenelle figure, rappresentate generalmente su uno sfondo monocromo, e illuminate da una luce violenta. I principali pittori [[caravaggismo|caravaggisti]] sono [[Bartolomeo Manfredi]], [[Carlo Saraceni]], [[Orazio Gentileschi|Orazio]] e [[Artemisia Gentileschi]], [[Giovanni Antonio Galli]] (detto lo Spadarino), Francesco Boneri (più noto come [[Cecco del Caravaggio]]), [[Gerard van Honthorst|Gerrit van Honthorst]] (tradizionalmente chiamato Gherardo delle Notti), [[Hendrick ter Brugghen]], [[Giovanni Serodine]], [[Carlo Sellitto]], [[Battistello Caracciolo]] e [[Spagnoletto|JoséJusepe de Ribera]]; in questi ultimi due, operanti a [[Napoli]], ritroviamo riproposto lo stile degli ultimi anni del Caravaggio, caratterizzato da atmosfere molto cupe. Altri [[Pittura napoletana del Seicento|artisti del Regno di Napoli]] influenzati dalla lezione caravaggesca furono [[Pietro Antonio Ferro]] nonché [[Luca Giordano]], [[Mattia Preti]], [[Francesco Guarini]] e (attraverso questi ultimi) [[Francesco Solimena]].
 
La monumentale opera del Caravaggio influenza anche una fitta schiera di grandi artisti d'Oltralpe, tra i quali: [[Louis Le Nain]], [[Georges de La Tour]], [[Valentin de Boulogne]], [[Simon Vouet]], [[Francisco de Zurbarán]], [[Diego Velázquez]], [[Bartolomé Esteban Murillo]], [[Matthias Stomer]], [[PieterPeter Paul Rubens]], [[Antoon van Dyck]], [[Rembrandt Harmenszoon van Rijn|Rembrandt]], [[Jan Vermeer]], [[Adam Elsheimer]].
 
Inoltre, influenze caravaggescecaravaggesche pervadono persino le opere di artisti ottocenteschi quali: [[Jacques-Louis David|David]], [[Francisco Goya|Goya]], [[Théodore Géricault|Gericault]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Gustave Courbet|Courbet]].<ref>Per il peso incalcolabile e determinante di Caravaggio sull'arte europea, vedi: {{cita libro|titolo=Enciclopedia Rizzoli-Larousse, alla voce ''|capitolo=Caravaggismo'';}} vedi anche:{{cita libro|Piero| Adorno, ''|L'arte italiana'',|1993| Casa editrice G. D'Anna, |Messina-Firenze}} 1993; inoltre vedi: Sandro Sproccati (a cura di), ''Arte'', Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano 2000.</ref><ref>{{cita weblibro|url=http://www.baroque.it/arte-barocca/caravaggismo.phpSandro|titolo=Il CaravaggismoSproccati|autore=Laura SavaniArte|accesso=21 febbraio2000|Arnoldo 2012Mondadori|Milano}}</ref>.
 
== Film su CaravaggioOpere ==
Le [[opere di Caravaggio]] coprono pochi decenni di storia, essendo il pittore morto precocemente nel 1610 già all'età di 39 anni. I dipinti certi realizzati dall'artista sono poco più di una cinquantina, di cui solo due presentano la firma autografa del pittore. Tra i massimi capolavori ci sono le pale d'altare realizzate a [[Roma]], [[Napoli]], [[Sicilia]] e [[Malta]], tuttavia gran parte del suo catalogo è composto da opere per committenza privata, dove sono rappresentati per lo più soggetti di genere, negli anni giovanili, e soggetti religiosi, negli anni di maturità del Merisi.
Sono stati girati due lungometraggi sulla vita del pittore: il primo, ''[[Caravaggio, il pittore maledetto]]'', diretto da [[Goffredo Alessandrini]], è del [[1941]]. È del [[1986]] la seconda opera cinematografica dedicatagli, ''[[Caravaggio (film)|Caravaggio]]'', diretto da [[Derek Jarman]]. Il [[mediometraggio]] ''Caravaggio. L'ultimo tempo'' (1606-1610), opera del regista napoletano [[Mario Martone]], è invece del [[2004]].
 
== Opere su Caravaggio ==
Nel [[1967]] la [[RAI - Radiotelevisione Italiana|Rai]] trasmise lo [[sceneggiato televisivo]] ''Caravaggio'' con la regia di [[Silverio Blasi]] e [[Gian Maria Volonté]] nella parte dell'artista.
=== Letteratura ===
* 2002 - ''La Course à l'abîme'' (''[[La corsa all'abisso]]''), romanzo di [[Dominique Fernandez]].
* 2007 - ''[[Il colore del sole]]'', romanzo di Andrea Camilleri.
 
=== Cinema ===
Nel [[2002]] il cortometraggio "[[Vernissage!]] 1607 Caravaggio" di [[Stella Leonetti]] racconta la presentazione di uno dei dipinti dell'artista, le ''[[Sette opere di Misericordia|Sette opere di misericordia]]''.
* 1941 - ''[[Caravaggio, il pittore maledetto]]'', regia di [[Goffredo Alessandrini]].
* 1986 - ''[[Caravaggio (film)|Caravaggio]]'', regia di [[Derek Jarman]].
* 2002 - ''[[Vernissage!]]'', regia di [[Stella Leonetti]] (cortometraggio).
* 2004 - ''[[Caravaggio - L'ultimo tempo]]'', regia di [[Mario Martone]] (mediometraggio).
* 2008 - ''[[Voluptas dolendi - I gesti del Caravaggio]]'', regia di [[Francesco Vitali]] tratto dall'omonimo spettacolo teatrale di [[Mara Galassi]] e [[Deda Cristina Colonna]] e prodotto dalla Fondazione Marco Fodella (mediometraggio)<!--fotografia di Francesco Vitali, musica italiana del XVII secolo dei compositori barocchi [[Francesco da Milano (compositore)|Francesco da Milano]], [[Laurencinus Romanus]], [[Giovanni Girolamo Kapsperger]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Ascanio Mayone]] e [[Giovanni Maria Trabaci]]. È stato mandato in onda su [[Sky Italia|Sky Classica]] dal 2010 al 2013. È stato pubblicato in [[PAL|DVD Pal]] dalla Fondazione Marco Fodella nel 2010.-->
* 2008 - ''[[Caravaggio: The Search]]'', regia di Michael C. Merisi e Maureen Murphy
* 2018 - ''[[Caravaggio - L'anima e il sangue]]'', regia di [[Jesus Garces Lambert]].
* 2019 - ''[[Dentro Caravaggio]]'', regia di [[Francesco Fei]].
* 2022 - ''[[L'ombra di Caravaggio]]'', regia di [[Michele Placido]].
* 2025 - ''[[Il Caravaggio perduto]]'', regia di [[Álvaro Longoria]].
 
=== Televisione ===
Nel [[2006]] è stato prodotto un nuovo sceneggiato televisivo di due puntate ''[[Caravaggio (miniserie televisiva)|Caravaggio]]'', regia di [[Angelo Longoni (regista)|Angelo Longoni]], con [[Alessio Boni]], [[Claire Keim]], [[Jordi Mollà]], [[Paolo Briguglia]], [[Elena Sofia Ricci]], [[Francesco Siciliano]], [[Sarah Felberbaum]], [[Benjamin Sadler]], fotografia di [[Vittorio Storaro]] e musiche di [[Luis Bacalov]]. È stato messo in onda su [[Rai Uno|RaiUno]] il [[17 febbraio|17]] e il [[18 febbraio]] del [[2008]].
* 1967 - ''[[Caravaggio (miniserie televisiva 1967)|Caravaggio]]'', sceneggiato televisivo trasmesso dalla [[Rai]], diretto da [[Silverio Blasi]] e interpretato da [[Gian Maria Volonté]].
* 17-18/2/2008 - ''[[Caravaggio (miniserie televisiva 2008)|Caravaggio]]'', sceneggiato televisivo in due puntate trasmesso da [[Rai 1]], diretto da [[Angelo Longoni (regista)|Angelo Longoni]] e interpretato da [[Alessio Boni]].
* 2/2/2011 - ''[[Caravaggio. Il corpo ritrovato]]'', documentario trasmesso su [[National Geographic Channel]] incentrato sulla ricerca dei resti mortali dell'artista, diretto da regia [[Marco Visalberghi]], scritto da [[Patrizia Marani]], prodotto da [[Doclab]].
 
=== Fumetto ===
Il [[2 febbraio]] è stato trasmesso su National Geographic il documentario "Caravaggio. Il corpo ritrovato". In questo doc viene raccontata l’unica ricerca compiuta su quelli che con ogni probabilità sono i resti mortali di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Prodotto da Doclab (regia Marco Visalberghi, autore Patrizia Marani) per ''[[National Geographic Channel]]'' e girato in alta definizione, il documentario segue, passo dopo passo, lo svolgersi di una grande ricerca scientifica che si è prefissa di trovare lo scheletro di Caravaggio e interrogare le sue ossa, per rispondere alle domande che gli storici dell’arte si pongono da allora.
* 2012-2013 - ''[[Caravaggio (fumetto)|Caravaggio]]'', testi di [[Roberto Recchioni]] e Giulio A. Gualtieri, disegni di [[Paolo Ongaro]], pubblicato sul settimanale ''[[Skorpio]]''.
 
*2015 - ''[[Caravaggio - La tavolozza e la spada]]'', [[Milo Manara]] (Panini 9L)
==Onorificenze==
*2019 - ''[[Caravaggio - La grazia]]'', [[Milo Manara]] (Panini 9L)
{{Onorificenze
[[File:Lire 100000 (Caravaggio).JPG|min|verticale|La banconota da [[100.000 lire|{{formatnum:100000}} lire]] secondo tipo del 1994.]]
|immagine=Order of St. Giovanni of Gerusalem-Rhodes-Malta BAR.svg
== Onorificenze ==
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto anche degli Ospitalieri
{{Onorificenze
|collegamento_onorificenza=Sovrano Militare Ordine di Malta
|immagine = Order of St. Giovanni of Gerusalem-Rhodes-Malta BAR.svg
|motivazione=
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto anche degli Ospitalieri
|luogo=
|collegamento_onorificenza = Sovrano Militare Ordine di Malta
|motivazione =
}}
 
Al Caravaggio sono intitolati il [[cratere Caravaggio]] su [[Mercurio (pianeta)|Mercurio]]<ref>{{Cita web|url = http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/15175|titolo = Caravaggio|sito = Gazetteer of Planetary Nomenclature|lingua = en|accesso = 24 dicembre 2015}}</ref> e l'[[aeroporto di Orio al Serio]], a 5,5&nbsp;km dalla città di [[Bergamo]]<ref>{{Cita web|url = http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/193776_dal_23_marzo_laeroporto_di_orio/|titolo = Dal 23 marzo l'aeroporto di Orio è intitolato al pittore Caravaggio|accesso = 6 gennaio 2016}}</ref>.
== Opere ==
 
{{vedi anche|Opere di Caravaggio}}
Nel 1983 Caravaggio viene raffigurato sulla banconota da 100.000 lire della Banca d'Italia, il taglio più elevato tra quelli in circolazione in quel periodo. Nel 1994 il biglietto subisce un restyling per prevenire la falsificazione, che gli consente di circolare fino all'avvento dell'euro nel 2002.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
;Saggi e studi specialistici
* {{cita libro|autore=[[Giovanni Baglione]]|titolo=Le vite de pittori, scultori et architetti: dal pontificato di [[Papa Gregorio XIII|Gregorio XIII]] fino a tutto quello d'[[Papa Urbano VIII|Urbano VIII]]|città=Roma|editore=Manelsi|anno=[[1649]]|cid=baglione}}.
* {{cita libro|nome=Costantino|cognome=Baroni|wkautore=Costantino Baroni|titolo=Tutta la pittura del Caravaggio|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1956}}
* {{cita libro|wkautore=Giovanni Pietro Bellori|autore=Giovan Pietro Bellori|titolo=Le vite de' Pittori, Scultori et Architetti moderni|annooriginale=1672|edizione=ediz. critica di E. Borea con introduzione di G. Previtali|anno=[[1976]]|città=Firenze|cid=bellori}}
* {{cita libro|nome=André|cognome=Berne-Joffroy|wkautore=André Berne-Joffroy|titolo=Dossier Caravaggio|traduttore=Arturo Galansino|annooriginale=1959|città=Milano|editore=5Continents|anno=2005}}
* [[Lionello Venturi]], ''Il Caravaggio / di Lionello Venturi; con prefazione di [[Benedetto Croce]]'', Novara, Istituto geografico De Agostini, [[1951]].
* {{cita libro|nome=Ferdinando|cognome=Bologna|wkautore=Ferdinando Bologna|titolo=L'incredulità del Caravaggio|città=Torino|editore=Bollati Boringhieri|anno=1992}}
* Costantino Baroni, ''Tutta la pittura del Caravaggio'', Milano, Rizzoli, [[1956]].
* {{cita pubblicazione|nome=Ralf|cognome=van Bühren|wkautore=Ralf van Bühren|url=http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/23753234.2017.1287283|titolo=Caravaggio's 'Seven Works of Mercy' in Naples. The relevance of art history to cultural journalism|rivista=Church, Communication and Culture|volume=2|numero=1|anno=2017|pp=63-87}}
* Angela Ottino Della Chiesa, ''L'opera completa di Caravaggio / presentazione di [[Renato Guttuso]]'', Milano, Rizzoli, [[1967]].
* {{Cita libro|nome=Maurizio|cognome=Calvesi|wkautore=Maurizio Calvesi (saggista)|titolo=Caravaggio|editore=Giunti|anno=1986|isbn=978-88-09-01363-6|cid=calvesi1986}}
* Maurizio Marini, ''Io Michelangelo da Caravaggio'', Roma, Studio B, [[1974]].
* {{cita libro|nome=Maurizio|cognome=Calvesi|titolo=Le realtà del Caravaggio|città=Torino|editore=Einaudi|anno=1990}}
* Mia Cinotti, ''Michelangelo Merisi detto Caravaggio'', Bergamo, Poligrafiche Bolis Bergamo, [[1983]].
* {{cita libro|wkautorenome=Maurizio Calvesi (saggista)Francesca|autorecognome=MaurizioCappelletti|wkautore=Francesca CalvesiCappelletti|titolo=Caravaggio. Un ritratto somigliante|editore=GiuntiMondadori Electa|annocittà=[[1986]]Milano|idanno=ISBN 97888090136362009|cidisbn=calvesi1986978-88-370-6950-6}}.
* {{cita libro|nome=Mia|cognome=Cinotti|wkautore=Mia Cinotti|titolo=Michelangelo Merisi detto Caravaggio|città=Bergamo|editore=Poligrafiche Bolis|anno=1983}}
* ''L'ultimo Caravaggio e la cultura artistica a Napoli, in Sicilia e a Malta'' / a cura di [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]], Siracusa, Ediprint, [[1987]].
* {{cita libro|nome=Costantino|cognome=D'Orazio|titolo=Caravaggio segreto|editore=Sperling & Kupfer|anno=2014|url=https://www.artemediterranea.eu/files/caravaggio.pdf|isbn=978-88-7339-913-1|cid=cidDorazio|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190819051123/https://www.artemediterranea.eu/files/caravaggio.pdf|dataarchivio= 19 agosto 2019 |urlmorto=sì}}
* ''Caravaggio. Nuove riflessioni'', Quaderni di Palazzo Venezia num. 6, [[1989]].
* {{cita libro|nome=Luca|cognome=Desiato|wkautore=Luca Desiato|titolo=La notte dell'angelo - Vita scellerata di Caravaggio|editore=Santi Quaranta|anno=2011|isbn=978-88-97210-08-5}}
* [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]], ''Le realtà del Caravaggio'', Torino, Einaudi, [[1990]].
* {{cita libro|nome=Pino|cognome=Di Silvestro|wkautore=Pino Di Silvestro|titolo=La fuga e la sosta. Caravaggio a Siracusa|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=2002}}
* Ferdinando Bologna, ''L'incredulità del Caravaggio'', Torino, Bollati Boringhieri, [[1992]].
* {{cita libro|nome=Andrea|cognome=Dusio|wkautore=Andrea Dusio|titolo=Caravaggio. White Album|città=Roma|editore=Cooper|anno=2009|isbn=978-88-7394-128-6}}
* Mina Gregori, ''Caravaggio'', Milano, [[1994]].
* {{cita libro|titolonome=Claude|cognome=CaravaggioEsteban|wkautore=Claude e il caravaggismoEsteban|autoretitolo=CaterinaL'ordre Volpi,donné Giovannaà Capitelli,la Silvia Danesi Squarzinanuit|città=Parigi|editore=Bagatto LibriVerdier|anno=1995|cid=VCS}} {{NoISBN2005}}
* {{cita libro|nome=Dario|cognome=Fo|wkautore=Dario Fo|titolo=Caravaggio al tempo di Caravaggio|città=Modena|editore=Franco Cosimo Panini|anno=2005|isbn=978-88-8290-783-9}}
* {{cita libro|autore=Marta Ragozzino|url=http://books.google.it/books?id=ThMfJ_KW6-oC&pg=PA4&lpg=PA4&dq=Caravaggio+firma+autografa&source=bl&ots=x0gBF8UlfG&sig=w-X6rGipWr39-EvemDSXkgVa4bY&hl=it&ei=EDNATM3VL4WcONO0vfkM&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CCYQ6AEwBA#v=onepage&q=Caravaggio%20firma%20autografa&f=false|titolo=Caravaggio|editore=Giunti|id=ISBN 9788809212176|cid=ragozzino|anno=1997}}
* {{cita libro|nome=Rosa|cognome=Giorgi|wkautore=Rosa Giorgi|titolo=Caravaggio: una rivoluzione terribile e sublime|città=Milano|editore=Leonardo Arte|anno=2003}}
* ''La Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio nella collezione di Scipione Borghese'' a cura di Anna Coliva, Venezia, Marsilio, 1998
* {{cita libro|wkautorenome=Roberto Longhi (storico dell'arte)Mina|autorecognome=RobertoGregori|wkautore=Mina LonghiGregori|titolo=Caravaggio|città=FirenzeMilano|editore=GiuntiMondadori Electa|anno=[[1998]]|id=ISBN 97888359800321994|cidisbn=longhi978-88-435-4527-8}}
* {{cita libro|nome=Jonathan|cognome=Harr|wkautore=Jonathan Harr|titolo=Il Caravaggio perduto|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=2006}}
* Rosa Giorgi, ''Caravaggio: una rivoluzione terribile e sublime'', Milano, Leonardo arte, [[2003]].
* {{cita libro|nome=Helen|cognome=Langdon|wkautore=Helen Langdon|titolo=Caravaggio|città=Palermo|editore=Sellerio|anno=2001}}
* Pino Di Silvestro, ''La fuga e la sosta. Caravaggio a Siracusa'', Milano, Rizzoli [[2002]]
* {{Cita libro|nome=Roberto|cognome=Longhi|wkautore=Roberto Longhi (storico dell'arte)|titolo=Caravaggio|città=Firenze|editore=Giunti|anno=1998|annooriginale=1968|isbn=978-88-359-8003-2|cid=longhi}}
* Peter Robb, ''M. L'enigma Carvaggio'', Milano, Mondadori [[2001]].
* {{cita libro|nome=Maurizio|cognome=Marini|wkautore=Maurizio Marini|titolo=Io Michelangelo da Caravaggio|città=Roma|editore=Studio B|anno=1974}}
* Helen Langdon, ''Carvaggio'', Palermo, Sellerio [[2001]].
* {{cita libro|autorenome=RodolfoAndrea|cognome=Nao|wkautore=Andrea PapaNao|titolo=Le prostitute di Caravaggio|editorecittà=GiuntiBrindisi|annoeditore=2002Schena|cittàanno=Firenze2007|cidisbn=papa978-88-8229-720-6}}
* {{cita libro|nome=Angela|cognome=Ottino Della Chiesa|wkautore=Angela Ottino Della Chiesa|titolo=L'opera completa di Caravaggio|altri=presentazione di [[Renato Guttuso]]|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1967}}
* ''Michelangelo Merisi da Caravaggio: fonti e documenti, 1532 - 1724'' a cura di Stefania Macioce, Roma, Bozzi, [[2003]].
* {{cita libro|nome=Rodolfo|cognome=Papa|wkautore=Rodolfo Papa|titolo=Caravaggio|editore=Giunti|anno=2002|città=Firenze|cid=papa}}
* [[Claude Esteban]], ''L'ordre donné à la nuit'', Paris, Verdier, [[2005]].
* {{cita libro|nome=Francesco|cognome=Petrucci|wkautore=Francesco Petrucci|titolo=Caravaggio. Michelangelo Merisi|collana=Pittura di Ritratto a Roma. Il Seicento|editore=Andreina & Valneo Budai Editori|città=Roma|anno=2008}}
* Andrè Berne-Joffroy, ''Dossier Caravaggio'', traduzione di Arturo Galansino dell'opera del 1959, Milano, 5Continents, 2005.
** volume I: pagg. 129-136, figg. 188-196
* Jonathan Harr, ''Il Caravaggio perduto'', Milano, Rizzoli [[2006]].
** volume II: pagg. 292-298
* {{cita libro|autore=Andrea Nao|titolo=Le prostitute di Caravaggio|città=Brindisi|editore=Schena editore|anno=[[2007]]|id=ISBN 9788882297206}}
** volume III: figg. 77-88
* [[Andrea Camilleri]], ''Il colore del sole'', Milano, Mondadori [[2007]].
* {{cita libro|wkautorenome=Daniele|cognome=DarioRadini FoTedeschi|autorewkautore=DarioDaniele Radini FoTedeschi|titolo=Caravaggio alo tempodella di Caravaggio|città=ModenaVulgata|editore=FrancoDe CosimoLuca PaniniEditori d'Arte|città=Roma|anno=[[2005]]2012|idisbn=ISBN 9788882907839978-88-6557-080-7}}
* {{cita libro|nome=Marta|cognome=Ragozzino|wkautore=Marta Ragozzino|url=http://books.google.it/books?id=ThMfJ_KW6-oC&pg=PA4&lpg=PA4&dq=Caravaggio+firma+autografa&source=bl&ots=x0gBF8UlfG&sig=w-X6rGipWr39-EvemDSXkgVa4bY&hl=it&ei=EDNATM3VL4WcONO0vfkM&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CCYQ6AEwBA#v=onepage&q=Caravaggio%20firma%20autografa&f=false|titolo=Caravaggio|editore=Giunti|isbn=978-88-09-21217-6|cid=ragozzino|anno=1997}}
* {{cita libro|autore=Giuliano Capecelatro|titolo=Tutti i miei peccati sono mortali|cid=capecelatro|città=Milano|editore=Il Saggiatore|anno=[[2003]]|id=ISBN 9788856501780}}.
* {{cita libro|wkautorenome=Antonino SaggioPeter|autorecognome=AntoninoRobb|wkautore=Peter SaggioRobb|titolo=LoM. strumento diL'enigma Caravaggio|editore=KappaMondadori|città=RomaMilano|anno=[[2008]]|id=ISBN 978-88-6514-106-92001}}
* {{cita libro|nome=Antonino|cognome=Saggio|wkautore=Antonino Saggio|titolo=Lo strumento di Caravaggio|editore=Kappa|città=Roma|anno=2008|isbn=978-88-6514-106-9}}
* Andrea Dusio, "Caravaggio White Album",Roma, Cooper Arte, 2009
* {{cita libro|nome=Sebastian|cognome=Schütze|wkautore=Sebastian Schütze|titolo=Caravaggio. L'opera completa|editore=TASCHEN GmbH|città=Colonia|anno=2009|isbn=978-3-8365-1229-9}}
* Francesca Cappelletti ''Caravaggio. Un ritratto somigliante'', Mondadori Electa, Milano 2009 ISBN 978-88-370-6950-6.
* {{cita libro|nome=Lionello|cognome=Venturi|wkautore=Lionello Venturi|titolo=Il Caravaggio|altri=prefazione di [[Benedetto Croce]]|città=Novara|editore=Istituto geografico De Agostini|anno=1951}}
* Sebastian Schütze, ''Caravaggio. L'opera completa'', TASCHEN GmbH, Köln 2009 ISBN 978-3-8365-1229-9.
* {{cita libro|autore=[[Silvano Vinceti, ]]|autore2=[[Giorgio Gruppioni]]|titolo=Caravaggio: la culla del grande pittore: una- Una ricerca sulla gioventù dell'artista|editore=Armando Editore|anno=2010|idisbn=ISBN 886081658088-6081-658-0|cid=vincetigruppioni}}
* {{cita libro|titolo=Caravaggio|curatore=Claudio Strinati|editore=Skira|città=Milano|anno=2010|id=ISBN 978-88-572-0520-5}}
 
;Testi generalisti citati nella voce:
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Storia dell'Arte|editore=Istituto Geografico De Agostini|città=Nogara|volume=Vol. 7Novara|cid=sa}} {{NoISBN|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Giovanni|cognome=Baglione|wkautore=Giovanni Baglione|titolo=[[Le vite de' pittori, scultori et architetti]]|città=Roma|editore=Andrea Fei|annooriginale=1642|cid=baglione}}
* {{cita libro|autore=Giulio Argan|anno=2002|id=ISBN 88-383-1912-X|editore=Sansoni|titolo=Storia dell'arte italiana|volume=vol. 3|cid=argan}}
* {{cita libro|nome=Giovanni Pietro|cognome=Bellori|wkautore=Giovanni Pietro Bellori|titolo=[[Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni]]|annooriginale=1672|edizione=ediz. critica di E. Borea con introduzione di G. Previtali|anno=1976|città=Firenze|cid=bellori}}
* {{cita libro|nome=Giulio Carlo|cognome=Argan|wkautore=Giulio Carlo Argan|titolo=Storia dell'arte italiana|anno=2002|isbn=88-383-1912-X|editore=Sansoni|volume=3|cid=argan}}
* [[Guido Crapanzano]], [[Ermelindo Giulianini]], [[Gerardo Vendemia]], ''La cartamoneta italiana. Corpus notarum pecuniariarum italiae, Volume primo, XII edizione, 2023-24'', 2022. ISBN 979-12-210-0675-9.
 
;Cataloghi di mostre e, atti di convegni, raccolte di saggi e riviste scientifiche:
:;Mostre
* ''Caravaggio e l'Europa : il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti'' catalogo della mostra a cura di Luigi Spezzaferro, Milano, Skira, [[2005]].
* {{cita libro|titolo=Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi|altri=catalogo dell'omonima mostra tenutasi a Milano, Palazzo Reale, aprile-giugno 1951|curatore=Roberto Longhi|editore=Sansoni|città=Firenze|anno=1951|isbn=no}}
* ''Caravaggio nel IV centenario della cappella Contarelli'' atti del convegno internazionale di studi (Roma 2001), a cura di Maurizio Calvesi e Caterina Volpi, [[2004]].
* {{cita libro|titolo=Caravaggio e il suo tempo|altri=catalogo dell'omonima mostra tenutasi al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte di Napoli|curatore=Gabriella Borsano, Silvia Cassani|città=Napoli|editore=Electa|anno=1985}}
* ''Caravaggio, La Tour, Rembrandt, Zurbaràn. La luce del vero'' catalogo della mostra, Milano, Silvana [[2000]].
* {{cita libro|titolo=Michelangelo Merisi da Caravaggio. Come nascono i capolavori|altri=catalogo dell'omonima mostra tenutasi a Palazzo Pitti a Firenze e a Palazzo Ruspoli a Roma|curatore=Mina Gregori|città=Milano|editore=Electa|anno=1991}}
* ''Caravaggio Bacon'' / catalogo della mostra a cura di Anna Coliva e Michael Peppiatt, Roma 2009, Milano Motta, [[2009]].
* {{cita libro|titolo=Caravaggio|altri=catalogo dell'omonima mostra tenutasi a Roma nel 2010|curatore=Claudio Strinati|editore=Skira|città=Milano|anno=2010|isbn=978-88-572-0601-1}}
* ''Caravaggio e l'Europa: l'artista, la storia, la tecnica e la sua eredità'' atti del convegno internazionale di studi, Milano, 2006 / a cura di Luigi Spezzaferro, Milano, Silvana Editoriale, [[2009]].
* {{cita libro|titolo=Caravaggio a Roma. Una vita dal vero|altri=catalogo dell'omonima mostra|curatore=Michele Di Sivo, Orietta Verdi|città=Roma|editore=De Luca|anno=2010}}
* ''Caravaggio e il suo tempo'' catalogo della mostra a cura di [[Mina Gregori]], Richard E. Spear e Luigi Salerno, New York-Napoli [[1984]].
* {{cita libro|titolo=Dentro Caravaggio|altri=catalogo dell'omonima mostra tenutasi a Milano nel 2017-2018|curatore=Rossella Vodret|editore=Skira|città=Milano|anno=2017|isbn=978-88-572-3607-0}}
* ''Michelangelo Merisi da Caravaggio. Come nascono i capolavori'' catalogo della mostra a cura di M. Gregori, Firenze-Roma, [[1991]].
:;Altro
* ''Caravaggio e la collezione Mattei'', catalogo della mostra a cura di Rossella Vodret, Roma [[1995]].
* ''Come dipingeva ilL'ultimo Caravaggio'' attie dellala giornatacultura di studio /artistica a curaNapoli, diin MinaSicilia Gregorie cona laMalta'', collaborazionea cura di ElisaMaurizio AcanforaCalvesi, MilanoSiracusa, ElectaEdiprint, [[1996]]1987.
* ''Caravaggio. Nuove riflessioni'', Quaderni di Palazzo Venezia, 6, 1989.
* ''Michelangelo Merisi da Caravaggio: la vita e le opere attraverso i documenti'' atti del convegno internazionale di studi (Roma, 1995), a cura di Stefania Macioce, Roma [[1996]].
* ''Caravaggio e il Caravaggismo, dispense dal Corso di Storia dell'Arte Moderna I tenuta da Silvia Danesi Squarzina, A.A. 1994/1995'', a cura di Giovanna Capitelli e Caterina Volpi, Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Lettere e Filosofia, Istituto di Storia dell'Arte, Roma, Il Bagatto, 1995.
* ''Caravaggio e la collezione Mattei'', catalogo della mostra a cura di Rossella Vodret, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Milano, Electa, 1995.
* ''Come dipingeva il Caravaggio'', atti della giornata di studio, a cura di Mina Gregori con la collaborazione di Elisa Acanfora, Milano, Electa 1996.
* ''Michelangelo Merisi da Caravaggio: la vita e le opere attraverso i documenti'', atti del convegno internazionale di studi, Roma, 1995, a cura di Stefania Macioce, collaborazione scientifica e redazione Marco Gallo, redazione e coordinamento a cura di Malena B. McGrath, Roma, Logart Press, 1996.
* ''La Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio nella collezione di Scipione Borghese'' a cura di Anna Coliva, Venezia, Marsilio, 1998.
* ''La luce del vero: Caravaggio, La Tour, Rembrandt, Zurbarán'', catalogo della mostra, Bergamo, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale 2000.
* ''Michelangelo Merisi da Caravaggio: fonti e documenti, 1532 - 1724'', a cura di Stefania Macioce, Roma, Bozzi, 2003.
* ''Caravaggio nel IV centenario della cappella Contarelli'', atti del convegno internazionale di studi, Roma, 2001, a cura di Maurizio Calvesi e Caterina Volpi, Città di Castello, Petruzzi Stampa, 2002.
* ''Caravaggio e l'Europa: il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti'', catalogo della mostra a cura di Luigi Spezzaferro, Milano, Skira, 2005.
* ''Caravaggio Bacon'', catalogo della mostra, Roma, Museo e Galleria Borghese, a cura di Anna Coliva e Michael Peppiatt, Roma, Milano Motta, 2009.
* ''Caravaggio e l'Europa: l'artista, la storia, la tecnica e la sua eredità'', atti del convegno internazionale di studi, Milano, 2006, a cura di Luigi Spezzaferro, Milano, Silvana Editoriale, 2009.
 
;Opere di fiction
:;Testi letterari
* {{cita libro|nome=Andrea|cognome=Camilleri|wkautore=Andrea Camilleri|titolo=Il colore del sole|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2007|isbn=978-88-04-58318-9}}
* {{cita libro|nome=Giuliano|cognome=Capecelatro|wkautore=Giuliano Capecelatro|titolo=Tutti i miei peccati sono mortali|cid=capecelatro|città=Milano|editore=Il Saggiatore|anno=2003|isbn=978-88-565-0178-0}}
:;Testi teatrali
* {{cita libro|nome=Alberto|cognome=Macchi|wkautore=Alberto Macchi (regista)|titolo=L'uomo Caravaggio|altri=prefazione di Stefania Macioce|editore=AETAS|città=Roma|anno=1995|isbn=88-85172-19-9}}
:;Fumetti
* {{cita libro|autore1=Roberto Vecchioni|wkautore=Roberto Vecchioni|autore2=Giulio A. Gualtieri|altri=disegni di [[Paolo Ongaro]]|titolo=Caravaggio|editore=|pubblicazione=settimanale [[Skorpio]]|anno=2012-2013|isbn=}}
* {{cita libro|autore 1=|titolo=[[Caravaggio - La tavolozza e la spada]]|editore=Panini Comics|collana=9L|anno=2015|isbn=978-88-912-0430-1}}
* {{cita libro|nome=Milo|cognome=Manara|wkautore=Milo Manara|titolo=Caravaggio - La grazia|editore=Panini Comics|collana=9L|anno=2019|isbn=}}
 
== Voci correlate ==
* [[Caravaggio (Italia)]]
* [[Marchesato di Caravaggio]]
* [[Sovrano Militare Ordine di Malta]]
* [[Caravaggismo]]
* [[Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria|Francesco Maria del Monte]]
* [[Ottavio Costa]]
* [[Collezione di Ottavio Costa]]
* [[Collezione Giustiniani]]
* [[Collezione Borghese]]
* [[Collezione Mattei]]
* [[Simone Peterzano]]
* [[Tenebrismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Michelangelo Merisi da Caravaggio}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.caravaggio.rai.it/index_it.htm Tutta l'opera di Caravaggio, una mostra impossibile]: sotto l'Alto Patronato del [[Presidente della Repubblica Italiana]]
* {{en}} [http://caravaggio.com/ Caravaggio.com]: sito interamente dedicato all'opera del pittore lombardo.
* [{{cita web|url=http://www.storiadellarte.com/biografie/caravaggio/vitacaravaggio.htm |titolo=La vita di Caravaggio] www.storiadellarte.com}}
* {{cita web|url=http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00676.html|titolo=Identificata l'immagine di un angioletto nella Vocazione di San Matteo di Caravaggio}}
* [http://www.argentario-almanacco.it/303_Caravaggio/303_it.html Fra storia e mito: la morte di Caravaggio a Porto Ercole]
* [http://www.arte.rai.it/articoli/caravaggio-a-roma-1600-1606/16655/default.aspx Caravaggio a Roma, 1600-1606, sul portale RAI Arte]
 
{{Michelangelo Merisi}}
{{Caravaggeschi}}
{{Portale|Arte|biografie}}
{{Storia dell'arte di Milano}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Voci di qualità/Segnalazioni/Michelangelo Merisi da Caravaggio|arg=biografie|arg2=|giorno=4|mese=4|anno=2012}}
{{Portale|biografie|pittura}}
 
[[Categoria:Caravaggio| ]]
[[Categoria:Morti in provinciaCavalieri di GrossetoMalta]]
[[Categoria:Pittori barocchi]]
 
{{Link AdQ|el}}
{{Link AdQ|hu}}
{{Link VdQ|es}}
{{Link VdQ|fr}}
{{Link VdQ|pl}}
{{Link VdQ|zh}}
{{Link VdQ|ja}}
 
[[als:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[an:Caravaggio]]
[[ar:كارافاجيو]]
[[arz:كارافاجيو]]
[[az:Karavacco]]
[[ba:Микеланджело Караваджо]]
[[be:Караваджа]]
[[be-x-old:Караваджа]]
[[bg:Микеланджело да Караваджо]]
[[bo:ཨིལ་ཁས་ར་ཝ་ཇིའོ།]]
[[br:Caravaggio]]
[[bs:Caravaggio]]
[[ca:Caravaggio]]
[[cs:Caravaggio]]
[[cy:Caravaggio]]
[[da:Michelangelo di Caravaggio]]
[[de:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[el:Καραβάτζιο]]
[[en:Caravaggio]]
[[eo:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[es:Caravaggio]]
[[et:Michelangelo Caravaggio]]
[[eu:Caravaggio]]
[[fa:کاراواجو]]
[[fi:Caravaggio]]
[[fr:Le Caravage]]
[[fy:Caravaggio]]
[[ga:Caravaggio]]
[[gl:Caravaggio]]
[[he:קאראווג'ו]]
[[hr:Caravaggio]]
[[hu:Caravaggio]]
[[hy:Կարավաջո]]
[[id:Lukisan Caravaggio]]
[[io:Caravaggio]]
[[is:Caravaggio]]
[[ja:ミケランジェロ・メリージ・ダ・カラヴァッジオ]]
[[ka:კარავაჯო]]
[[ko:카라바조]]
[[la:Michael Angelus Merisi Caravaggius]]
[[lad:Il Karavaggio]]
[[lmo:Michelangelo Merisi]]
[[lt:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[lv:Karavadžo]]
[[ms:Caravaggio]]
[[mt:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[nl:Caravaggio (schilder)]]
[[nn:Caravaggio]]
[[no:Caravaggio]]
[[oc:Caravaggio]]
[[pl:Caravaggio]]
[[pt:Caravaggio]]
[[qu:Caravaggio]]
[[ro:Caravaggio]]
[[ru:Караваджо]]
[[sc:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[scn:Michelangilu Merisi di Caravaggiu]]
[[sh:Caravaggio]]
[[simple:Caravaggio]]
[[sk:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
[[sr:Каравађо]]
[[sv:Caravaggio]]
[[th:การาวัจโจ]]
[[tr:Caravaggio]]
[[tt:Микеланджело Караваджо]]
[[uk:Мікеланджело да Караваджо]]
[[vi:Caravaggio]]
[[zh:卡拉瓦乔]]
[[zh-min-nan:Michelangelo Merisi da Caravaggio]]