Lequile: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Template:Comune
|nomeComuneNome = Lequile
|Nome ufficiale =
|linkStemma = Lequile-Stemma.jpg
|Panorama = Piazza Lequile.jpg
|siglaRegione = PUG
|Didascalia = Piazza San Vito
|siglaProvincia = LE
|Bandiera = Lequile-Gonfalone.png
|latitudineGradi = 40
|Voce bandiera =
|latitudineMinuti = 18
|Stemma = Lequile-Stemma.svg
|latitudineSecondi = 0
|Voce stemma =
|longitudineGradi = 18
|Stato = ITA
|longitudineMinuti = 8
|Grado amministrativo = 3
|longitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|mappaX = 281
|Divisione amm grado 2 = Lecce
|mappaY = 224
|Amministratore locale = Vincenzo Carlà
|altitudine = 38
|Partito = [[lista civica]] La svolta
|superficie = 36
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2019#Lequile|27-5-2019]]
|abitanti = 8.210
|Data rielezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2019#Lequile|9-6-2024]]
|anno = 31-12-04
|Data istituzione =
|densita = 218
|Altitudine =
|frazioni = Dragoni
|Sottodivisioni = [[Dragoni (Lequile)|Dragoni]], [[Paladini (Lequile)|Paladini]]
|comuniLimitrofi = [[Copertino]], [[Galatina]], [[Lecce]], [[Monteroni di Lecce]], [[San Cesario di Lecce]], [[San Donato di Lecce]], [[San Pietro in Lama]], [[Soleto]]
|Divisioni confinanti = [[Copertino]], [[Galatina]], [[Lecce]], [[Monteroni di Lecce]], [[San Cesario di Lecce]], [[San Donato di Lecce]], [[San Pietro in Lama]], [[Soleto]]
|cap = 73010
|Zona sismica = 4
|prefisso = 0832
|Gradi giorno = 1059
|istat = 075036
|Nome abitanti = lequilesi
|fiscale = E538
|Patrono = [[San Vito di Lucania|san Vito]]
|nomeAbitanti = lequilesi
|Festivo = quarta domenica di giugno
|patrono = [[San Vito di Lucania|San Vito]]
|PIL =
|festivo = quarta domenica di giugno
|PIL procapite =
|sito = http://www.comune.lequile.le.it/
|Mappa = Map of comune of Lequile (province of Lecce, region Apulia, Italy).svg
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
'''Lequile'''|Didascalia èmappa un= Posizione del comune di 7.851Lequile abitantiall'interno della [[provincia di Lecce]].
}}
 
'''Lèquile''' (''Lècule'' in [[dialetto salentino]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=350 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/350 }}</ref>; τα Λέκουλα, ''ta Lèkula'' in [[Grico|greco salentino]]<ref>{{cita web|url=http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf|titolo=Toponomastica Greca nel Salento|autore=Gerhard Rohlfs|wkautore=Gerhard Rohlfs (filologo)|data=1964|pagina=22|accesso=7 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801041216/http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf|dataarchivio=1 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]].
==Geografia==
[[Immagine:lequile_piazza (2).jpg|thumb|200px|left|Piazza San Vito]]
La cittadina di Lequile si estende lungo la vecchia via provinciale per [[Gallipoli]]. Vasto il territorio extraurbano, con la presenza di numerose masserie, oggi prevalentemente disabitate, tra cui si segnala la masseria ''Tramacere'', nei pressi dell'aereoporto militare della confinante [[Galatina]], aerodromo le cui piste sono situate nel territorio del comune di Lequile.
 
Situato nel territorio della [[Valle della Cupa]], è uno dei comuni della prima cintura urbana di [[Lecce]], dal cui centro dista 5 km in direzione sud. Comprende anche la [[Frazione (geografia)|frazione]] di [[Dragoni (Lequile)|Dragoni]] e il rione [[Paladini (Lequile)|Paladini]], aggregato al centro urbano di [[San Pietro in Lama]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il paese di Lequile si estende lungo la vecchia via provinciale che collegava [[Lecce]] con [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]].
[[File:Salento - Valle della Cupa.jpg|miniatura|sinistra|Valle della Cupa]]
Il territorio comunale, la cui estensione è di 36,36&nbsp;km², è caratterizzato da una morfologia prevalentemente pianeggiante; l'altitudine raggiunge l'altezza massima di 69 [[m s.l.m.]] Ricade nella [[Valle della Cupa]], ossia in quella porzione di pianura, intorno al capoluogo leccese, caratterizzata da una grande depressione carsica. Il territorio lequilese ospita numerose masserie, oggi prevalentemente disabitate, tra cui si segnala la masseria ''Tramacere'' nei pressi dell'aeroporto militare della confinante [[Galatina]], [[aerodromo]] le cui piste sono situate nel territorio del comune di Lequile.<br />Confina a nord con i comuni di [[Monteroni di Lecce]] e [[Lecce]], a est con i comuni di [[San Cesario di Lecce]] e [[San Donato di Lecce]], a sud con i comuni di [[Soleto]] e [[Galatina]], a ovest con i comuni di [[Copertino]] e [[San Pietro in Lama]].
Dista circa 7&nbsp;km dal centro del [[Lecce|capoluogo]].
 
=== Clima ===
{{Vedi anche|Stazione meteorologica di Lecce Galatina}}
Dal punto di vista meteorologico Lequile rientra nel territorio del Salento meridionale che presenta un clima prettamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], si attesta attorno ai +9&nbsp;°C, mentre quella del mese più caldo, [[agosto]], si aggira sui +25,1&nbsp;°C. Le [[precipitazioni]] medie annue, che si aggirano intorno ai 676&nbsp;mm, presentano un minimo in [[primavera]]-[[estate]] ed un picco in [[autunno]]-[[inverno]].<br />Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle [[serre salentine]] che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola<ref>{{cita web|url=http://www.biopuglia.iamb.it/agroecologia/web2666.htm|titolo=Valori climatici del Salento meridionale|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060506043042/http://www.biopuglia.iamb.it/agroecologia/web2666.htm|dataarchivio=6 maggio 2006}}</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Lequile
| tempmax01 = 12.4
| tempmax02 = 13.0
| tempmax03 = 14.8
| tempmax04 = 18.1
| tempmax05 = 22.6
| tempmax06 = 27.0
| tempmax07 = 29.8
| tempmax08 = 30.0
| tempmax09 = 26.4
| tempmax10 = 21.7
| tempmax11 = 17.4
| tempmax12 = 14.1
| tempmin01 = 5.6
| tempmin02 = 5.8
| tempmin03 = 7.3
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| tempmin05 = 13.3
| tempmin06 = 17.2
| tempmin07 = 19.8
| tempmin08 = 20.1
| tempmin09 = 17.4
| tempmin10 = 13.7
| tempmin11 = 10.1
| tempmin12 = 7.3
| pioggia01 = 80
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| pioggia07 = 14
| pioggia08 = 21
| pioggia09 = 53
| pioggia10 = 96
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| umido01 = 79.0
| umido02 = 78.9
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| umido04 = 77.8
| umido05 = 75.7
| umido06 = 71.1
| umido07 = 68.4
| umido08 = 70.2
| umido09 = 75.4
| umido10 = 79.3
| umido11 = 80.8
| umido12 = 80.4
}}
 
* [[Classificazione climatica]] di Lequile:<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|titolo=Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani|urlmorto=sì|accesso=8 gennaio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100127140928/http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|dataarchivio=27 gennaio 2010}}</ref>
** [[Zona climatica]]: C
** [[Gradi giorno]]: 1059
 
== Origini del nome ==
Stando a un recentissimo studio, come per [[Lequio Berria]] e [[Lequio Tanaro]] in [[provincia di Cuneo]], sembra che «l'etimo di Lequile sia da annodarsi all'espressione 'ad leucum', per cui in origine, dove ora sorge il paese, poteva esserci un ''lucus'', ossia una luminosa radura...; o un ''lacus'', ovvero un limpido specchio d'acqua»<ref>G. Salimbene, ''Lequile: breve nota circa l'origine del suo nome'', Buccino, Grafica Martino, 2010, p.7</ref>.
 
== Storia ==
LeNella [[storia del Salento]] le origini cittadine sono fatte risalire per tradizione all’all'[[Impero romano|epoca romana]], quando si stabilì nella zona il centurione ''Leculo'', il quale eresse una villa da cui sorse poi un villaggio. Studi più attendibili tendono invece a fare risalire le origini del Comune ad un insediamento di centurioni [[Romani|romani]]: dal simbolo dei legionari sarebbe derivato il nome del paese, a seguito della caduta della vocale "a" (da "Le aquile" a "Lequile").
 
Il centro fece parte, dal Dall'[[secolo XI secolo]] sino al [[1463]], dellail Conteacasale di Lequile fece parte della [[Contea di Lecce]] e del [[Principato di [[Taranto]]. Nel [[1291]] ne fu signore Ugo di Brienne; nei secoli [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo|XV]] appartenne ai Bonomine, ai deDe Marco, ai Sambiase, ai Santabarbara e ai Marescallo. Nel [[1433]] [[Maria d’Enghiend'Enghien]], contessa di Lecce, principessa di [[Taranto]] e regina di [[Napoli]], lalo concesse in [[feudo]] al barone GuarinoGuarini di [[San Cesario di Lecce|San Cesario]], alla cui famiglia appartenne fino al [[1531]]. Successivamente dal Doria, divenutone signore nel [[1554]], venne ceduto al Pansa; da questi alla nipote della famiglia dell’AnnaDell'Anna, e quindi al Graffoglietti, ai Venato, agli Imparato, ed infine ai principi Saluzzo che ne serbarono il possesso dal [[1690]] al [[1806]], data di abolizione della feudalità.
 
=== Simboli ===
==Evoluzione demografica==
[[File:Lequile-Stemma.svg|sinistra|89x89px]]
Lo stemma e il gonfalone del comune di Lequile sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 gennaio 2013.<ref>{{cita web|titolo= Lequile (Lecce) D.P.R. 10.01.2013 concessione di stemma e gonfalone |url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2013/comuni/Lequile.html |accesso= 6 agosto 2022 }}</ref>
{{Citazione|Di azzurro, all'aquila rivoltata, con il volo alzato, d'oro, allumata e linguata di rosso, sormontata dalla corona all'antica di nove punte visibili, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il giorno è un drappo di giallo.
 
Lo stemma del comune di Lequile raffigura l'immagine dell'[[Aquila (storia romana)|aquila]], simbolo dei legionari, a rievocare la sua antica origine di epoca romana, quando, si dice, si stabilì nella zona il centurione Leculo, il quale eresse una villa da cui sorse poi un villaggio.<ref>{{cita web|url= https://www.comune.lequile.le.it/portale/stemma-araldico/ |titolo= Stemma araldico |sito= Comune di Lequile }}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa madre ====
[[File:Chiesa Madre Lequile.jpg|miniatura|verticale|Chiesa madre]]
La chiesa matrice, dedicata a ''[[Madonna Assunta|Maria SS. Assunta]]'', fu ricostruita nel [[1746]] sull'area della precedente, probabilmente su disegni di Mauro Manieri.
 
Si presenta con il prospetto incompleto, privo del fastigio finale. La facciata, divisa in due ordini da una [[cornice marcapiano]], è percorsa nell'ordine inferiore da sei [[lesene]] terminanti con capitelli finemente scolpiti, che racchiudono quattro nicchie conchigliate nei catini. Nell'ordine superiore altre quattro lesene prive di capitelli racchiudono due nicchie vuote e il finestrone centrale decorato con una ricca cornice.<br />L'interno, a croce latina, presenta sei cappelle ospitanti altari riccamente decorati, due dei quali attribuiti a Mauro Manieri, con pregevoli tele, tra cui si distingue quella della ''Vergine Immacolata con i SS. Francesco d'Assisi e Caterina da Siena'', riconducibile alla mano del pittore [[gallipoli (Italia)|gallipolino]] Gian Domenico Catalano. Nella navata sono collocati gli altari delle ''Anime del Purgatorio'', dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]] e della [[Madonna del Rosario|Vergine del Rosario]], a sinistra, del [[Cuore di Gesù]], del [[Presepe]] e di [[Sant'Oronzo]], a destra. Il [[transetto]] ospita poi altri due altari, dedicati all'[[Maria Addolorata|Addolorata]] e al patrono ''[[San Vito Martire]]''. Nella zona absidale vi è la statua l'ignea dell'Assunta, opera dello scultore locale Oronzo Rossi.<br />La chiesa è sormontata da una cupola la cui superficie interna è decorata con motivi geometrici realizzati nel [[XX secolo]]. La [[Lanterna (architettura)|lanterna]] superiore all'esterno è fiancheggiata da un alto campanile di cinque piani, sormontato da una cupoletta piramidale e fu portato a termine nel 1896 dall'architetto Russo di [[San Cesario di Lecce]], mentre l'ordine basamentale ed il primo piano sono riferibili al [[XVIII secolo]].
 
==== Chiesa dello Spirito Santo ====
Il nuovo assetto urbano e i cambiamenti demografici hanno creato i presupposti per la creazione di una nuova chiesa parrocchiale, eretta il 15 aprile 2009 e dedicata dall'Arcivescovo-Amministratore di Lecce, S.E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi il 25 aprile 2009.
Il decreto arcivescovile sopprimeva le preesistenti Parrocchie San Basilio Magno di Dragoni e San Vito Martire di Lequile accorpandole in un'unica nuova parrocchia, continuando il processo di unificazione iniziato già nel 1993 con unico parroco per le due comunità.
Il complesso parrocchiale, è costituito dalla nuova Chiesa con l’annessa sacrestia ed uffici parrocchiali e dall’ampliamento dell’esistente corpo di fabbrica da adibire ad aule, salone parrocchiale e canonica posto su due livelli. La sala liturgica è coperta con struttura in legno lamellare nel corpo centrale e nelle quattro lunette laterali.
L’esterno presenta uno spazio sistemato a verde ed area di aggregazione.
Il 4 Luglio 2022 viene inaugurato dall'Arcivescovo Michele Seccia un Parco di Primo Sport - Oratorio Spirito Santo, antistante la chiesa parrocchiale alla presenza della Comunità e delle Autorità civili e militari.
 
[[File:Chiesa dei Francescani Lequile.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Chiesa del convento dei Francescani]]
 
==== Chiesa e Convento dei Francescani ====
Il Convento dei Francescani, tipico convento della riforma francescana, fu costruito tra il [[1613]] e il [[1619]] da maestranze locali. La chiesa, seicentesca, presenta una facciata lineare, con portale sormontato da un [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare, in asse con il finestrone centrale. L'interno, a navata unica rettangolare, ospita otto cappelle contenenti gli altari della [[Madonna del Carmine]], di [[Sant'Antonio da Padova]], del [[Sacro Cuore di Gesù]], dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]], dei [[Santi Medici]] e di [[Sant'Elisabetta]] e le nicchie, nella prima cappella di destra e di sinistra, di [[San Francesco d'Assisi]] e di [[Sant'Egidio Maria da Taranto]]. Pregevole è l'altare maggiore arricchito da un [[tabernacolo]] ligneo.
 
Il [[chiostro]] ospita un pozzo centrale, mentre sulle pareti, undici affreschi datati [[1692]], rappresentano la [[Via Crucis]]. Il refettorio è stato realizzato dai ''legnanioli riformati'' (per quanto concerne la parte lignea), tra il 1692 ed il [[1695]], mentre sconosciuta rimane l'identità dei frescanti delle scene dipinte sugli schienali e quelle degli affreschi sulle pareti, rappresentanti il ''[[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo delle Stuoie]]'' e ''L'incontro di San Francesco e San Domenico'' sulla parete dell'ingresso e ''La cena del Signore'' sulla parete frontale.
La biblioteca, intitolata a San Francesco, rientra nel circuito delle ''"Biblioteche di Terra d'Otranto"''. Fu costruita nel 1695 e conserva un fondo antico di 2093 volumi, tra cui cinquecentine, seicentine e settecentine di vari tipografi veneziani, romani, napoletani, francesi, etc...
[[File:Chiesa San Nicola Lequile.jpg|miniatura|verticale|Chiesa di San Nicola]]
 
==== Chiesa di San Nicola ====
La chiesa di San Nicola o del Redentore, è databile alla fine del [[XVII secolo]] e fu opera, molto probabilmente dell'architetto Salvatore Miccoli.<br />L'edificio si presenta con una facciata arricchita da [[pronao]] con fronte a lesene binate, terminanti con [[capitelli corinzi]]. Il [[fornice]] [[a tutto sesto]] è sormontato da un timpano semicircolare, raccordato al corpo inferiore tramite [[volute]]. Il corpo principale è diviso da lesene lisce e termina con [[balaustra]] a colonnine e pilastri.
La [[cupola]], con rivestimento a palmette ceramicate restaurato tre il 1983 e il 1984, è sostenuta da un alto [[Tamburo (architettura)|tamburo]] con finestra a sesto ribassato, raccordato con volute e sormontato da balaustra.
L'interno, a [[croce greca]], ospita l'altare maggiore della prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]], con quattro colonne poggianti su alti [[plinti]] e altre due colonnine corinzie tortili, anch'esse riccamente decorate. Al centro dell'altare è posizionato un affresco del [[1692]] raffigurante il Crocifisso.
[[File:Chiesa San Vito Lequile.jpg|miniatura|verticale|sinistra|Chiesa di San Vito]]
==== Chiesa di San Vito ====
La chiesa di San Vito, patrono della cittadina, è una costruzione barocca edificata tra il [[1661]] ed il [[1670]] su progetto di Salvatore Miccoli.<br />Presenta un elegante prospetto diviso in due ordini da una cornice aggettante. Nell'ordine inferiore uno [[Zoccolo (architettura)|zoccolo]] funge da base per quattro lesene terminanti con capitelli corinzi legati fra loro da ghirlande di frutta. Due nicchie vuote fiancheggiano il portale centrale, il cui timpano triangolare è sormontato dalla statuetta di San Vito. In quello superiore quattro pilastri racchiudono due nicchie ospitanti le statue di [[San Pietro]], con in mano le chiavi del paradiso, e di [[Paolo di Tarso|San Paolo]], con in mano la spada. Al centro il finestrone con eleganti cornici sagomate, al di sopra del quale è posto il cartiglio con la dedica del popolo lequilese al suo patrono: ''D.O.M. DIVO PATRONO LEQUILENSIUM PIETAS AUGUSTIUS INSTAURAVIT A.D.1670''. Il prospetto termina con un [[frontone]] semicircolare e con una balaustra che delimita tutta la terrazza. [[File:Chiesa della Consolazione Lequile.jpg|miniatura|verticale|Chiesa di Santa Maria della Consolazione]] [[File:Chiesa Madonna di Loreto Lequile.jpg|miniatura|verticale|Chiesa Madonna di Loreto]]La grande cupola emisferica, poggiante su un alto [[Tamburo (architettura)|tamburo]] percorso da lesene e finestre, è ricoperta da mattonelle di ceramica policroma disposte a squame. All'interno presenta una pianta a croce greca con otto altari e nove grandi tele che raffigurano storie di Santi.
 
==== Chiesa di Santa Maria della Consolazione ====
La chiesa di Santa Maria della Consolazione, conosciuta anche con il titolo di [[Susanna di Roma|Santa Susanna]], fu edificata nel [[1601]] come si evince da un'epigrafe interna. In stile barocco, presenta una facciata scandita in tre parti da alte [[lesene]]. Al centro è il portale d'ingresso posto in asse con il finestrone; ai lati si aprono due nicchie con le statue di due santi. La facciata termina con un [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare spezzato con al centro la statua della Vergine posta su un [[capitello ionico]]. L'interno è ad aula unica e custodisce un antico affresco della Madonna con il Bambino.
 
==== Chiesa di Santa Maria di Loreto ====
La chiesa di Santa Maria di Loreto fu edificata nel [[1597]] così come riporta l'iscrizione sulla porta d'ingresso. L'edificio presenta un portale architravato inquadrato da due colonne con [[capitelli corinzi]]; al centro dell'architrave vi è uno stemma raffigurante un leone rampante. Il prospetto, dotato di finestra rettangolare, termina con un timpano spezzato. L'interno, a una sola navata, conserva due tele raffiguranti il ''Transito di San Giuseppe'' e il ''Transito di Sant'Ignazio'' e le statue in pietra di [[Santa Chiara]] e [[San Michele Arcangelo]].
 
==== Cappella di San Donato ====
La cappella di San Donato, databile ai primi anni del XVII secolo, presenta una struttura simile alla chiesa di Santa Maria di Loreto con portale e finestra posti in asse e timpano spezzato. Nell'architrave semicircolare vi è scolpita l'immagine di San Donato. L'interno, voltato a stella, conserva una statua in [[cartapesta]] del santo e un elaborato [[tabernacolo]] settecentesco in pietra. L'edificio è dotato di un piccolo [[campanile a vela]].
 
==== Altre chiese ====
* Chiesa Madonna Immacolata, [[1615]]
 
=== Architetture civili ===
[[File:Palazzo dei Saluzzo Lequile.jpg|miniatura|verticale|Palazzo dei Saluzzo]]
==== Palazzo dei Principi Saluzzo ====
Palazzo dei Principi Saluzzo (oggi De Palma) si presenta con ampie finestre e vasto loggiato. Notevole per i suoi vasti ambienti e per le numerose sale che lo compongono, l'attuale edificio venne probabilmente ampliato nella prima metà del [[XVII secolo]], con oratorio nel piano superiore e una biblioteca privata che custodisce preziosi [[incunaboli]] e diverse stampe antiche pugliesi. Al piano terra è annessa una cappella dedicata a [[San Giorgio]].
 
==== Palazzo Caiaffa ====
È un edificio bipiano con una raffinata balconata a colonnine che corre lungo tutta la facciata, prolungandosi anche su un ampio terrazzo. La stessa balconata è sostenuta da numerosi mensolini antropomorfi e con decorazioni vegetali. Risale al [[XVII secolo]].
 
==== Altri palazzi ====
* Palazzo Filippi (oggi Filograna), [[XVI secolo]]
* Palazzo Brunetti (oggi Mazzotta), XVII secolo
 
=== Architetture militari ===
* Il Castello dei d'Enghien, situato nella piazza principale e già proprietà dei principi Ruffo, risale al [[XIV secolo]] e fu edificato dalla famiglia [[Orsini Del Balzo]].
 
[[File:Guglia San Vito Lequile.jpg|miniatura|verticale|Guglia di San Vito]]
[[File:Menhir Aia della Corte a Lequile.jpg|miniatura|verticale|Menhir Aia della Corte]]
 
=== Altro ===
==== Guglia di San Vito ====
La Guglia di San Vito, realizzata nel [[1694]] in [[pietra leccese]] sul modello del [[barocco napoletano]], è opera dello scultore locale Oronzo Rossi. Ha pianta piramidale con elementi floreali e vegetali e termina con la statua di San Vito.
 
=== Siti archeologici ===
Tra i [[monumenti megalitici della provincia di Lecce]] è presente nel territorio comunale il Menhir Aia della Corte
Scoperto nel [[1922]], è un parallelepipedo (45 x 35&nbsp;cm) collocato sul banco di roccio di un'aiuola in uno slargo alla fine della via Vecchia San Nicola, alle spalle dell'omonima chiesa. Il ''Palumbo'' che ne effettuò per primo i rilievi lo descrive in pietra leccese e con profonde incisioni, tutt'oggi visibili prevalentemente sulle facce a S e ad E. Le tre facce a N, W e E presentano delle croci graffite. L'altezza complessiva è di 285&nbsp;cm e a 170&nbsp;cm da terra il menhir presenta, per pochi centimetri, una riduzione di sezione a 30&nbsp;cm.
 
Non è chiaro l'uso e la destinazione di questi monumenti che, sin dai tempi antichi, nel [[Salento]], hanno avuto funzioni rituali. Recenti studi hanno dimostrato come queste "Pietre Fitte", sia per la forma, per la posizione e per l'orientamento, potrebbero essere cippi per delimitare le [[Reticolato di centuriazione|centuriazioni romane]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Lequile}}
 
=== MonumentiEtnie e luoghiminoranze di interessestraniere ===
Al 31 dicembre [[2020]] a Lequile risultano residenti 386 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono<ref>[https://demo.istat.it/str2020/index.html Dati Istat]</ref>:
[[Immagine:lequile_chiostro.jpg|thumb|right|Convento Francescano - Chiostro]]
<!--[[Immagine:lequile_piazza.jpg|thumb|left|Piazza San Vito]]-->Fulcro della vita sociale è la centrale Piazza San Vito, sulla quale si affaccia il palazzo sede del Comune.
[[Immagine:lequile_convento_1.jpg|thumb|left|Convento Francescano]]<!--[[Immagine:lequile_convento_2.jpg|thumb|left|Convento Francescano]]--> La cittadina annovera numerose testimonianze architettoniche del [[barocco]] leccese, tra le quali spiccano il Convento dei Francescani, tipico convento della riforma francescana costruito tra il [[1613]] e il [[1619]] ed adorno di pitture seicentesche. Nel suo interno spiccano il bel chiostro, l'adorno refettorio e la notevole biblioteca.
Non chiare le origini del convento: opera, secondo il Foscarini, di [[Fra' Silvestro da Lequile]], mentre, secondo gli studi del 1982 di Padre Francesco Perrone, la costruzione sarebbe opera di uno sconosciuto architetto locale.
La Chiesa di San Nicola o del Redentore a croce greca che presenta un’ammirevole facciata seicentesca [[Immagine:lequile_san_nicola.jpg|thumb|left|chiesa di San Nicola]], su cui si ergono un grande arco ed une cupola ottagonale rivestita di piastrelle maiolicate policrome. All'interno, l'altare maggiore, dedicato al Crocifìsso, è sormontato da un affresco risalente al [[1692]].
Riveste notevole interesse storico-artistico, in quanto importante testimonianza di architettura sacra del XVIII secolo. Fu costruita sull'area di una precedente chiesa (con l'aggiunta nel [[1834]] della navata trasversale e dell'[[abside (architettura)|abside]]), su disegni del [[1723]] di [[Mauro Manieri]]; fu terminata nel [[1746]] come afferma una larga iscrizione sulla facciata.
 
* [[Albania]] - 163
[[Immagine:lequile_chiesa_madre.jpg|thumb|right|Chiesa Madre]]La Chiesa Matrice è sormontata da un'ampia cupola ed è fiancheggiata da un campanile a cinque piani, completato dall'architetto [[Russo di San Cesario]] nel [[1896]], decorato con bifore, sormontato da un cupolino a forma piramidale. L'interno, a croce latina, presenta sei cappelle, il cupolone dell'altare maggiore e due altari nel transetto,il parroco attuale è don Luciano Forcignanò
* [[Pakistan]] - 41
Il fastoso e frequentato Santuario di Santa Maria della Consolazione.
* [[India]] - 26
* [[Romania]] - 24
 
[[File:Versioni dialetto salentino.jpg|miniatura|Diffusione del dialetto salentino]]
La Chiesa barocca di San Vito, dedicata al santo martire nonché patrono della città, costruita tra il [[1661]] ed il [[1670]] su progetto di [[Salvatore Miccoli]]. Si ricorda di essa l'imponente cupola a ceramiche finemente colorate e le nove grandi tele, che rappresentano storie di Santi. [[Immagine:lequile_san_vito.jpg|thumb|left|chiesa di San Vito]]
 
=== Dialetto ===
La Chiesa di Santa Maria della Consolazione (detta anche di S. Susanna), edificata nel XVII secolo in stile barocco, anche se non sfarzoso, è caratterizzata da un portale con decorazioni a più fasce lisce, recante al centro la statua della Vergine su un capitello ionico.
Il dialetto parlato a Lequile è il [[dialetto salentino]] nella sua variante centrale che corrisponde al [[dialetto leccese]]. Il dialetto salentino si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori che si sono susseguite nei secoli: [[messapi]], [[Magna Grecia|greci]], [[Storia romana|romani]], [[bisanzio|bizantini]], [[longobardi]], [[normanni]], [[albania|albanesi]], [[francia|francesi]], [[spagna|spagnoli]].
Nella frazione di Dragoni, oramai interamente inglobata nel nucleo dello stesso centro abitato di Lequile, spiccano la Chiesa Parrocchiale di S. Basilio Magno, costruita nei primi del [[Seicento]] in sostituzione della precedente Chiesa di Santa Maria della Stella. La chiesa rappresenta un esempio di architettonica rurale.
Chiesetta della Madonna di Costantinopoli ([[1639]]).
 
=== Tradizioni e folclore ===
Il Frantoio Ipogeo, in origine collocato fuori dal nucleo urbano, è attualmente posto sotto il monumento ai caduti, in via S. Basilio, nella piccola frazione di Dragoni. Costruito probabilmente tra il [[XVI secolo|XVI]] ed il [[XVII secolo]], è un esempio della culturale rurale e contadina di Lequile. In questo luogo, infatti, alcune persone vivevano dai sei agli otto mesi all'anno per la lavorazione e la trasformazione delle olive in olio. Presenta una pianta di tipo longitudinale; si accede attraverso una scala a rampa retta che scende a quota - m. 4.00. Tutto il frantoio è interamente scavato nel banco roccioso. Varcata la scala si accede nel vano della molitura, all'interno del quale sono visibili diverse sciave ed altri ambienti di cui si ignora l'esatta destinazione. Vi sono anche delle stalle per gli animali che facevano girare le macine. Durante il periodo natalizio viene aperto al pubblico ed utilizzato per l'allestimento di un presepe vivente.
* Festa Madonna della Consolazione - II decade di settembre
Altri monumenti degni di nota: il Castello dei d’Enghien, situato nella piazza principale e già proprietà dei principi Ruffo. Notevole per i suoi vasti ambienti e per le numerose sale che lo compongono, l'attuale edificio venne probabilmente ampliato nella prima metà del XVII secolo, con oratorio nel piano superiore e una magnifica biblioteca privata. Al piano terra è annessa una cappella dedicata a S. Giorgio.
Il Palazzo dei Saluzzo con ampie finestre e vasto loggiato.
Palazzo Caiaffa è un Edificio bipiano con una bellissima balconata, a colonnine, che corre lungo tutta la facciata, prolungandosi anche su un ampio terrazzo.
La stessa balconata è sostenuta da numerosi mensolini antropomorfi e con decorazioni vegetali.
 
== Geografia antropica ==
La Colonna situata nella piazza principale, sormontata da una statua di San Vito, scolpita in [[Pietra leccese]] nel [[1694]] dal sindaco dell’epoca Oronzo Rossi, sul modello del barocco napoletano. Essa ha pianta piramidale e termina con la statua del santo protettore di Lequile.
=== Frazioni ===
[[Immagine:lequile_menhir_aja.jpg|thumb|right|L'"Aia della Corte"]]
[[Dragoni (Lequile)|Dragoni]] e Paladini
 
== Economia ==
Nel Comune è inoltre presente un [[menhir]] detto "Aia della corte" , a dimostrazione che la zona fu abitata sin da epoche remote dall'uomo. Scoperto nel [[1922]], esso è un parallelepipedo dalle dimensioni 2,80x42x35cm. Presenta dei solchi. Non è chiaro l'uso e la destinazione di questi monumenti, che, sin dai tempi antichi, nel [[Salento]], hanno avuto funzioni rituali. Recenti studi hanno dimostrato come queste "Pietre Fitte", sia per la forma, la posizione e l'orientamento, potrebbero essere cippi per delimitare le [[Reticolato di centuriazione|centuriazioni romane]].
Nell'ambito dell'[[economia della Puglia]] il paese, che in passato era esclusivamente vocato ad economia agricola (ortaggi, tabacco e olive), si è spostato sul commercio, sull'artigianato, sulla piccola e media impresa e, da qualche anno, anche sul turismo culturale.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
==Cittadini Illustri==
=== Strade ===
Le personalità di spicco legate a Lequile sono gli architetti Fra Silvestro da Lequile e Salvatore Miccoli, entrambi attivi nel [[XVII secolo]].
I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:
* [[Strada statale 694 Tangenziale Ovest di Lecce]] uscita per Gallipoli;
* [[Strada statale 101 Salentina di Gallipoli]] [[Lecce]]-[[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]].
 
Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne ''SP11 Lequile-[[San Pietro in Lama]]-[[Monteroni di Lecce]]'', ''SP10 Lequile-[[San Cesario di Lecce]]-[[Cavallino (Italia)|Cavallino]]''.
==Amministrazione comunale==
 
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Fabio Giuseppe Lettere<!--nome, cognome SENZA titoli-->
=== Ferrovie ===
|DataElezione=03/04/2005 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
La [[stazione ferroviaria]] più vicina è quella di ''San Cesario di Lecce'' posta sulla linea [[Ferrovia Lecce-Gallipoli|Lecce-Gallipoli]] delle [[Ferrovie del Sud Est]]. La [[stazione di Lecce]] è situata a circa 6&nbsp;km.
|TelefonoComune=0832 639112<!--prefisso spazio numero telefonico-->
 
|EmailComune=<!--E-MAIL del comune-->
=== Aeroporti ===
}}
L'[[aeroporto di Lecce-Galatina]], in uso all'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]], è in parte in territorio di Lequile, oltre che in quello del comune di [[Galatina]].
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Maurizio Colucci |Inizio = 22 agosto 1988 |Fine = 4 febbraio 1992 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Nuzzachi |Inizio = 8 aprile 1992 |Fine = 18 novembre 1992 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Caiaffa |Inizio = 18 novembre 1992 |Fine = 12 settembre 1995 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Angelo Sorino |Inizio = 19 novembre 1995 |Fine = 10 giugno 1996 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Caiaffa |Inizio = 10 giugno 1996 |Fine = 17 aprile 2000 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Caiaffa |Inizio = 17 aprile 2000 |Fine = 5 aprile 2005 |Partito = centro |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Fabio Giuseppe Lettere |Inizio = 5 aprile 2005 |Fine = 10 luglio 2008 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marilena Sergi |Inizio = 11 settembre 2008 |Fine = 8 giugno 2009 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Caiaffa |Inizio = 8 giugno 2009 |Fine = 26 maggio 2014 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Caiaffa |Inizio = 26 maggio 2014 |Fine = 27 maggio 2019 |Partito = [[lista civica]] Impegno e solidarietà |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Vincenzo Carlà |Inizio = 27 maggio 2019 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]] La svolta |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* AA.VV., ''Salento. Architetture antiche e siti archeologici'', Edizioni del Grifo, 2008.
* Foscarini Amilcare, ''Lequile. Pagine sparse di storia cittadina'', Congedo Editore, 1976.
 
== Voci correlate ==
* [[Salento]]
* [[Valle della Cupa]]
* [[Arcidiocesi di Lecce]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Provincia di Lecce}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Lecce]]}}
{{Salento}}
[[Categoria:Comuni della Puglia]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
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