No TAV: differenze tra le versioni
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[[File:NO TAV logo.png|thumb|Il simbolo presente in molte bandiere
'''No TAV''' è un [[Movimento (sociologia)|movimento]] di protesta italiano sorto nei primi anni novanta del XX secolo, nel quale si riconoscono [[Gruppo sociale|gruppi]] di cittadini accomunati dalla critica alla realizzazione di infrastrutture per l'alta capacità e l'[[alta velocità ferroviaria]] (comunemente note come TAV, "Treno ad Alta Velocità"),<ref name="oltre-notav">{{Cita web|url=http://www.causaedeffetto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=746:no-tav-cosa-e-chi-rappresenta-oggi&catid=35:attualita&Itemid=53|titolo=Movimento NO-TAV: Cosa e chi rappresenta, oggi?|sito=Causaedeffetto.it|data=29 febbraio 2012|accesso=11 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626191226/http://www.causaedeffetto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=746:no-tav-cosa-e-chi-rappresenta-oggi&catid=35:attualita&Itemid=53|dataarchivio=26 giugno 2015|urlmorto=sì}}</ref> prese come [[simbolo]] ed esempio di una gestione ritenuta inadeguata dei beni comuni, della spesa pubblica, del territorio e della politica.
Le linee ferroviarie al centro delle proteste sono contestate principalmente per via del costo ritenuto eccessivo rispetto alla loro utilità, anche a fronte dell'impatto ambientale e dei danni sulla salute umana nei luoghi coinvolti dalle costruzioni.
Movimenti simili, ma con nomi diversi si sono diffusi in alcuni stati europei, nelle regioni di confine con l'Italia alcuni movimenti hanno anche adottato lo stesso acronimo "No TAV" e i simboli connessi.<ref>Vedi ad esempio: {{fr}} [http://www.notav-savoie.org NoTAV Chambery] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170917025742/http://www.notav-savoie.org/ |data=17 settembre 2017 }} e {{fr}} [http://notav-savoie.over-blog.com/ Notav-Savoie] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121113185944/http://notav-savoie.over-blog.com/ |data=13 novembre 2012 }}</ref>
== Storia ==
Il movimento No TAV prende origine in [[val di Susa]] all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]] spontaneamente dalle proteste contro la realizzazione della [[Progetto di ferrovia Torino-Lione|nuova linea ferroviaria Torino–Lione]]<ref>{{Cita web|url=http://www.torinotoday.it/cronaca/movimento-no-tav-storia-cronologia-2005-2011.html|titolo=Storia del Movimento No Tav dal 2005 al 2011: cronologia essenziale|autore=Elena Falco|editore=TorinoToday
|data=24 maggio 2011|accesso=31 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190421160142/http://www.torinotoday.it/cronaca/movimento-no-tav-storia-cronologia-2005-2011.html|dataarchivio=21 aprile 2019|urlmorto=no}}</ref> acquisendo maggiore importanza nel 2005 anche a livello mediatico ed estendendosi, in misura minore, in altre regioni d'Italia (Mugello, Genova-Alessandria, Firenze, Brennero, ecc.) ed in altri paesi europei, come la Francia.<ref name="altri">Altri movimenti contrari a linee ad alta velocità e/o tunnel vari sono ad esempio {{de}} [http://www.stop-bbt.it/ Stop BBT] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120311065842/http://www.stop-bbt.it/ |data=11 marzo 2012 }}, [http://www.notavbrennero.eu/ No TAV Brennero] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120814132359/http://www.notavbrennero.eu/ |data=14 agosto 2012 }} (Brennero), {{fr}} [http://www.notav-savoie.org NoTAV Chambery] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150822051725/http://www.notav-savoie.org/ |data=22 agosto 2015 }}, {{fr}} [http://notav-savoie.over-blog.com/ Notav-Savoie] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121113185944/http://notav-savoie.over-blog.com/ |data=13 novembre 2012 }} (movimenti francesi contro la Torino-Lione), {{fr}} [http://www.voiesnouvellestgv.webou.net/ Non aux nouvelles lignes TGV] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170302093908/http://www.voiesnouvellestgv.webou.net/ |data=2 marzo 2017 }} (movimento contro le nuove linee TGV in generale), {{fr}} [http://www.collectiftgvsudvar.org/ Collectif TGV Sud Var] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120202165113/http://www.collectiftgvsudvar.org/ |data=2 febbraio 2012 }}, {{fr}} [http://stoptgvcoudon.fr/ Stop TGV Coudon] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120419181518/http://www.stoptgvcoudon.fr/ |data=19 aprile 2012 }}, {{fr}} [http://lemechanttgvpaca.free.fr/index.php Le mechant TGV PACA] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120627220804/http://lemechanttgvpaca.free.fr/index.php |data=27 giugno 2012 }} (movimenti francesi contro la linea TGV ''Provence Alpes Côte d'Azur'' LGV PACA), {{es}} [http://www.avepellitoral.info AVE pel litoral] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170423025018/http://avepellitoral.info/ |data=23 aprile 2017 }} (contro l'AVE spagnola), {{es}} [https://avearxiu.blogspot.it/ NO TAV-AVE-TGV-LGV-AHT GELDITU] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180309223059/http://avearxiu.blogspot.it/ |data=9 marzo 2018 }}, [http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html Comitato IDRA] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120226062911/http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html |data=26 febbraio 2012 }} (Mugello e Firenze-Bologna), [http://www.comitatiscrivia.it/ Comitati Scrivia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120331193429/http://www.comitatiscrivia.it/ |data=31 marzo 2012 }} (3° Valico Genova-Alessandria) ecc.</ref>
[[File:No tav1.jpg|thumb|Un momento della manifestazione del 6 novembre 2005]]
Già alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] circolò l'idea di unire il noto "[[TGV]]" francese alle linee ferroviarie italiane, in un unico disegno di [[Alta velocità ferroviaria]] a livello europeo. L'idea diventò ben presto un vero e proprio progetto politico-economico, appoggiato da vari comitati promotori locali, e cavalcato politicamente dall'allora presidente della Regione [[Piemonte]] [[Gian Paolo Brizio]], con la creazione - in seno ad [[Ferrovie dello Stato Italiane|FS]] - dell'azienda dedicata [[TAV (azienda)|Treno Alta Velocità S.p.A.]]; al contempo nasceva così un comitato contro il progetto, chiamato "''HABITAT''", principalmente costituito da tecnici, professori, sindaci, amministratori ed ambientalisti.<ref name="La Stampa">{{cita news|url=https://www.lastampa.it/2011/10/22/cronaca/le-tappe-del-no-tav-da-oltre-vent-anni-sulle-barricate-jdKMho4huHJbPnMRVXApTN/pagina.html|titolo=Le tappe del No Tav Da oltre vent'anni sulle barricate|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=22 ottobre 2011|autore=Maurizio Tropeano|accesso=11 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200213043920/https://www.lastampa.it/torino/2011/10/22/news/le-tappe-del-no-tav-br-da-oltre-vent-anni-sulle-barricate-1.36926308|dataarchivio=13 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref> Per il progetto fu coinvolta anche la [[Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus]], tuttavia già nei primi [[anni 1990|anni novanta]] si crearono subito enormi spaccature e varie opinioni divergenti, che convogliarono, appunto, in un'unica protesta, chiamata "NO TAV".
===Le prime manifestazioni (1995-2003)===
Sulla scia di ormai già annose proteste e varie assemblee pubbliche, la prima grande manifestazione pubblica risale al [[2 marzo]] [[1995]] a [[Sant'Ambrogio di Torino]].<ref>{{cita web|url=http://www.statopotenza.eu/2640/tav-treno-ad-alta-velocita-atlantica|titolo=Tav, treno ad alta velocità atlantica|data=1º marzo 2012|autore=Filippo Bovo|editore=Stato&Potenza|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120303104809/http://www.statopotenza.eu/2640/tav-treno-ad-alta-velocita-atlantica|dataarchivio=3 marzo 2012}}</ref> Nel periodo immediatamente successivo, a partire dal [[1996]] circa, alle proteste pacifiche si unirono anche alcuni contestatori più accesi e particolarmente vicini al mondo dei [[Centro sociale autogestito|centri sociali]] di [[Torino]], degli [[Invasione di terreni o edifici|squatters]] e dei movimenti di [[estrema sinistra]]. A loro volta, emersero ancora altri contestatori, di matrice più violenta, iniziando dapprima con scontri e atti intimidatori, quali, ad esempio, le [[bombe|bombe molotov]] fatte esplodere in frazione ''Falcemagna'' di [[Bussoleno]],<ref>{{Cita web |url=http://www.spintadalbass.org/storia.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=11 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171018162845/http://www.spintadalbass.org/storia.htm |dataarchivio=18 ottobre 2017 |urlmorto=no }}</ref> per poi sfociare in ancor più accese proteste, spesso rivendicate dal cosiddetto gruppo dei "Lupi grigi", un nome che si rifaceva allo [[Lupi grigi|storico movimento estremista turco]]. Ben presto, i gruppi più violenti furono identificati nella matrice [[Anarchismo insurrezionale|anarco-insurrezionalista]] che culminò, nel marzo [[1998]],<ref name="La Stampa" /> con l'arresto di tre esponenti anarchici, Maria Soledad Rosas detta "Sole", argentina di [[Buenos Aires]],<ref>{{Cita web |url=http://www.genteditalia.org/2018/04/26/argentina-un-film-su-sole-regia-della-figlia-di-macri/ |titolo=Copia archiviata |accesso=12 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190212190408/http://www.genteditalia.org/2018/04/26/argentina-un-film-su-sole-regia-della-figlia-di-macri/ |dataarchivio=12 febbraio 2019 |urlmorto=no }}</ref> Edoardo Massari detto "Baleno" di [[Ivrea]] e Silvano Pelissero di [[Bussoleno]]. I primi due si suicideranno da lì a breve,<ref>{{Cita web |url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/12/squatter-ancora-un-suicidio.html |titolo=Copia archiviata |accesso=11 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190212070611/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/12/squatter-ancora-un-suicidio.html |dataarchivio=12 febbraio 2019 |urlmorto=no }}</ref> mentre resterà vivo soltanto Silvano.
In seguito, emerse la assoluta infondatezza delle accuse nei confronti dei tre, sollevando numerose polemiche sul comportamento delle autorità giudiziarie e di polizia.
Le iniziative popolari delle manifestazioni tuttavia, presero subito distanza dalle frange più violente del movimento di protesta. Nel periodo [[1999]]-[[2002]] continuarono quindi numerosi cortei e [[Comitati Civici|comitati]] in vari comuni della valle, per culminare il 31 maggio [[2003]] con la prima importante e più lunga marcia, da [[Borgone Susa]] fino a [[Bussoleno]].
===Le proteste del 2004-2005===
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A fronte anche dei numerosi [[Espropriazione per pubblica utilità|espropri forzati]] iniziati per molti dei terreni e delle case della valle, in questo periodo venne creata una vera e propria lista civica "NO TAV", che si presentò alle elezioni provinciali del [[2004]]. Il [[5 novembre]] dello stesso anno, fu costituita un'assemblea permanente a [[Bussoleno]]. Un'ulteriore grande protesta pubblica poi, avvenne il 4 giugno [[2005]], con un'altra marcia, questa volta da [[Susa (Italia)|Susa]] fino a [[Venaus]], e ancora il 5 novembre [[2005]], con una fiaccolata da Susa a [[Mompantero]] (più di {{formatnum:15000}} partecipanti),<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/05/stazione_bloccata.shtml|titolo=Manifestazioni bloccano Tgv|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=6 novembre 2005|accesso=7 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626022649/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/05/stazione_bloccata.shtml|dataarchivio=26 giugno 2015|urlmorto=no}}</ref> il 16 novembre [[2005]] con un'altra marcia da [[Bussoleno]] a Susa (circa {{formatnum:50000}} partecipanti secondo gli organizzatori<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/16/tav.shtml|titolo=Protesta anti-Tav, in migliaia in val di Susa|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=17 novembre 2005|accesso=7 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071128095104/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/16/tav.shtml|dataarchivio=28 novembre 2007|urlmorto=no}}</ref>), il 6 dicembre e l'8 dicembre.
[[File:No tav2.jpg|thumb|left|31 ottobre 2005: ponte sul torrente Ganduja]]
Furono organizzati tre presidi permanenti, in località [[Bruzolo]] e [[Borgone Susa]], luoghi in cui dovevano iniziare i primi sondaggi del 2005, ed a Venaus dove dovevano iniziare i lavori di una galleria geognostica del tunnel di base secondo il progetto originario del 2003, oggi in parte modificato.
[[File:No tav3.jpg|thumb|30 novembre 2005: presidio a Venaus]]
[[File:
[[File:No tav5.jpg|thumb|left|6 dicembre 2005: blocco della Val di Susa]]
[[File:No
Alla fine dell'ottobre 2005 le autorità decisero di sistemare un impianto di perforazione nel territorio di Mompantero per fare dei sondaggi del terreno. Per l'esproprio dei terreni si rese necessario l'intervento delle [[forze dell'ordine]], a causa della ferma opposizione di membri del movimento No TAV, dei [[sindaco|sindaci]] e dei cittadini.
Le [[Forze dell'ordine]] disposero posti di blocco nell'intero paese di [[Mompantero]]<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/tavtolione/picche/picche.html|titolo=Blitz notturno della polizia Recintati i terreni del Tav|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=1º novembre 2005|accesso=8 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101203160628/http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/tavtolione/picche/picche.html|dataarchivio=3 dicembre 2010|urlmorto=no}}</ref> e nella notte tra il 5 e il 6 dicembre [[2005]] fecero irruzione nel presidio di [[Venaus]] per porre fine all'occupazione dei terreni su cui doveva essere allestito il cantiere. Una ventina di manifestanti furono feriti.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/06/tav.shtml|titolo=Tav, blitz notturno della polizia: venti i feriti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=6 dicembre 2005|accesso=8 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100429143838/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/06/tav.shtml|dataarchivio=29 aprile 2010|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/cronaca/tavtolioneuno/lanotte/lanotte.html?ref=search|titolo=Ore 3.20: il blitz contro i No-Tav La lunga notte della Val di Susa|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 dicembre 2005|accesso=8 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304230017/http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/cronaca/tavtolioneuno/lanotte/lanotte.html?ref=search|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref> L'8 dicembre 2005 si tenne una manifestazione di protesta contro tale sgombero: una marcia formata da circa {{formatnum:30000}} persone<ref>{{Cita news|url=http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=58469|titolo=Tav. I manifestanti hanno raggiunto Venaus. Scontri con la polizia. Berlusconi: opera irrinunciabile|pubblicazione=[[Rai News]]|data=8 dicembre 2005|accesso=7 luglio 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/08/scontri.shtml|titolo=In 30mila al corteo anti-Tav. Scontri e feriti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=8 dicembre 2005|accesso=7 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626025324/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/08/scontri.shtml|dataarchivio=26 giugno 2015|urlmorto=no}}</ref> partì da Susa con destinazione Venaus. Durante la manifestazione si verificarono alcuni contatti con le forze dell'ordine che non consentivano l'ingresso sulla strada provinciale per Venaus, ma la manifestazione proseguì la marcia. Giunta a Venaus, la popolazione rimosse le reti di recinzione del futuro cantiere e invase i prati, bloccando così l'inizio lavori. Fu costruito un nuovo presidio, situato di fronte al precedente, utilizzato come osservatorio nel caso fossero iniziati dei lavori.
Questi fatti, portarono all'abbandono
===Dopo il blitz di Venaus===
Dopo le tensioni tra i cittadini della Val di Susa e il Governo
Il tavolo di confronto è stato realizzato a partire dal 2006 sotto il nome di
Nell'Osservatorio, fino al 2011
===Contestazioni per le Olimpiadi Invernali Torino 2006===
Con il percorso verso il Piemonte della [[fiaccola olimpica]], il movimento No TAV si
Tuttavia, non fu effettuato nessun atto di boicottaggio verso le [[XX Giochi olimpici invernali|Olimpiadi Invernali]], come invece si era paventato nei giorni precedenti.
===Inverno 2006-2007===
Con il [[Governo Prodi II]], si avvia un tentativo di coniugare la
===I sondaggi propedeutici===
Nel [[2009]]
Durante l'inverno [[2009]]-[[2010]] si registrano diversi momenti di tensione che riportano l'attenzione internazionale sulla vicenda. In un'intervista rilasciata al quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' l'attore francese [[Gérard Depardieu]] si schiera dalla parte del movimento No TAV.<ref>{{Cita news|autore=Guido Andruetto|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/06/depardieu-contro-la-tav-rischiosa-per-la.html|titolo=Depardieu contro il Tav "Rischiosa per la natura"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 novembre 2009|accesso=7 luglio 2011}}</ref>
Il
Il
Per rispondere al tentativo di realizzare i 91 sondaggi previsti dal progetto, il movimento No TAV organizza a Susa una manifestazione il 23 gennaio 2010 alla quale partecipano
=== Proteste del 27 giugno e del 3 luglio 2011 ===
Il
Alle 4
A [[Chiomonte]], alcune proteste
A [[Bologna]], verso la conclusione di una manifestazione No TAV, la protesta dei militanti del movimento
I comitati No TAV organizzano quindi una manifestazione di protesta il
Il movimento No TAV denuncia il lancio di oggetti e [[gas lacrimogeno|lacrimogeni]] ad altezza uomo contro i manifestanti da parte delle forze dell'ordine. Tali affermazioni sono state supportate da alcuni filmati e fotografie amatoriali.<ref>{{cita
Il
===Proteste
[[File:No tav leoncavallo.jpg|thumb|Striscione di solidarietà
Il
Il
===Tribunale permanente dei Popoli===
Nell'autunno del [[2015]] il [[Tribunale permanente dei Popoli]] emise una sentenza morale contro l'[[Italia]] per violazione dei diritti dei cittadini della [[Val di Susa]], operata tramite la mancata corretta informazione sui rischi ambientali collegati alla grande opera, la simulazione di un processo partecipativo in seno all'osservatorio (che secondo la sentenza escluse tutte le rappresentanze locali contrarie al progetto), l'omissione di un serio studio sull'[[impatto ambientale]] e la contestuale [[disinformazione|diffusione di dati e informazioni false]], la limitazione della [[libertà di manifestazione del pensiero]], la criminalizzazione di ogni forma di [[dissenso]] e l'uso sproporzionato della forza.<ref>{{Cita web|autore=Tribunale Permanente dei Popoli|url=http://controsservatoriovalsusa.org/images/materiali/TPP_sessione_Torino-sentenza-dispositivo.pdf|titolo=DIRITTI FONDAMENTALI, PARTECIPAZIONE DELLE COMUNITÀ LOCALI E GRANDI OPERE. Dal Tav alla realtà globale|data=5-8 novembre 2015|accesso=16 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170709122609/http://controsservatoriovalsusa.org/images/materiali/TPP_sessione_Torino-sentenza-dispositivo.pdf|dataarchivio=9 luglio 2017|urlmorto=no}}</ref>
=== Manifestazione dell'8 dicembre 2018 ===
Per rispondere alla precedente manifestazione cittadina ''Sì TAV'', con 30.000 persone che scesero in piazza a favore dell'opera il 10 novembre [[2018]],<ref>{{cita web|https://torino.corriere.it/cronaca/18_novembre_10/tav-torino-giorno-si-e7c9d3ba-e4cd-11e8-80e6-d1a41ad00147.shtml|Torino, in piazza i Sì Tav: «Siamo oltre 30mila. Oggi il vento cambia». Appendino: aperta al dialogo}}</ref> il movimento No TAV trasferì per le strade di [[Torino]] la consueta manifestazione valligiana dell'8 dicembre (data scelta per ricordare i fatti del [[2005]] a [[Venaus]]) contro la grande opera, alla quale parteciparono più di 50.000 persone, partendo da [[Piazza Statuto]] e arrivando nel centro della città, in [[Piazza Castello (Torino)|Piazza Castello]].<ref>{{cita web|https://torino.repubblica.it/cronaca/2018/12/08/news/no_tav_a_torino_il_corteo_contro_il_tunnel_con_centri_sociali_e_assessori_5_stelle-213739785/|No Tav, a Torino 50mila in piazza Castello con centri sociali, assessori 5 Stelle e "gilet gialli"}}</ref>
[[File:No tav4.jpg|miniatura]]
== Caratteristiche ==
Il movimento No Tav, per la particolare importanza delle tematiche sociali affrontate, per l'ampiezza del fenomeno stesso e per l'impatto [[Mezzo di comunicazione di massa|mediatico]], ha costituito in Italia un elemento rilevante nel quadro politico nazionale, raggiungendo una valenza simile ad un [[Marca (commercio)|brand]].<ref>« [...] il movimento "No Tav", diventato di per sé stesso una sorta di brand, è talmente assurto agli onori delle cronache e all'attenzione generale di tutti i media da arrivare a trasformarsi in un fattore importante, se non determinante, per gli equilibri elettorali e di governo, sconfinando quindi ben oltre la stretta dialettica sull'opportunità di realizzare o meno il tunnel incriminato nell'ambito della costruzione del "Corridoio 5" tra Torino e Lione.» {{cita|Miccio 2012|p. 122}}.</ref><ref>Sulle cause della particolare conflittualità creatasi in Italia e sul confronto con situazioni analoghe in altre nazioni vedi {{cita|Fontana e Sacco 2011|pp. 27, 106}}.</ref> Secondo alcuni attivisti inoltre, l'importanza e la generalità delle idee e delle critiche avrebbe "reso trascurabile il tema originale del movimento, che ora si ribella a un uso senza moderazione dei soldi dei contribuenti, del territorio e della buona fede di un intero paese che ancora oggi non sa quale sia la verità sull'alta velocità in Piemonte".<ref name="oltre-notav"/>
=== La classificazione come ''Nimby'' ===
Le associazioni No TAV sono state ripetutamente inserite fra i movimenti [[Nimby]] (acronimo inglese per ''Not In My Back Yard''; letteralmente "non nel mio cortile") dai principali quotidiani italiani.<ref>{{Cita news|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_aprile_2/nimby-comitati-infrastrutture-frate-2003922111912.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|titolo=«Sindrome nimby»: le infrastrutture contestate da comitati in Italia sono oltre trecento|data=2 aprile 2012|autore=Claudio Del Frate|accesso=28 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121010220620/http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_aprile_2/nimby-comitati-infrastrutture-frate-2003922111912.shtml|dataarchivio=10 ottobre 2012|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://download.repubblica.it/pdf/diario/2012/15032012.pdf|titolo=NIMBY Quando la parola d'ordine è "Non nel mio cortile"|autore=Carlo Galli|data=15 marzo 2012|p=58|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=28 dicembre 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DFvCjC4Q?url=http://download.repubblica.it/pdf/diario/2012/15032012.pdf|dataarchivio=28 dicembre 2012|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6771/|titolo=Dai no Tav al Nimby Forum, scienza e cittadinanza|autore=Liliana Cori|sito=[[il manifesto]]|data=12 marzo 2012 |accesso=11 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120316102522/http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6771/|dataarchivio=16 marzo 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-09/ritorno-notav-ritardo-italiano-063926.shtml?uuid=Aan7rfSE|titolo=Il ritorno dei no-Tav e il ritardo italiano|accesso=4 ottobre 2012|sito=[[Il Sole 24 Ore]] |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120416125608/http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-09/ritorno-notav-ritardo-italiano-063926.shtml?uuid=Aan7rfSE|dataarchivio=16 aprile 2012|urlmorto=no}}</ref> Secondo il Nimby Forum,<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/19/il-nimby-forum-se-lo-conosci-lo-eviti/146333/|titolo=Il Nimby Forum: se lo conosci, lo eviti|autore=Fabio Balocco|accesso=5 ottobre 2012|pubblicazione=[[Il fatto quotidiano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111106003659/http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/19/il-nimby-forum-se-lo-conosci-lo-eviti/146333/|dataarchivio=6 novembre 2011|urlmorto=no}}</ref> un osservatorio patrocinato dalla presidenza del Consiglio e costituito da molte aziende e multinazionali coinvolte in grandi progetti infrastrutturali<ref>Il Nimby forum è sostenuto da imprese quali Gruppo Falck, Amiu, Amsa, Assoelettrica, Autorità per l'energia elettrica e il gas, Autostrade per l'Italia, Banco Popolare dell'Emilia Romagna, Buzzi Unicem, CMC, Conai, [[Edison (azienda)|Edison]], Enìa, E.On, Federambiente, Ferrovie dello Stato, Gruppo Hera, Gruppo Italgest, Impregilo, Sei, Siemens, Sogin, Teseco, TRM, Waste Italia, Wisco, [http://www.nimbyforum.it/sostenere-il-progetto-nimby-forum] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170113181804/http://www.nimbyforum.it/sostenere-il-progetto-nimby-forum|data=13 gennaio 2017}}, alcune delle quali coinvolte nella realizzazione del TAV.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nimbyforum.it/|titolo=Nimby Forum|accesso=5 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121020074718/http://www.nimbyforum.it/|dataarchivio=20 ottobre 2012|urlmorto=no}}</ref> in Italia nel 2011 le proteste alle infrastrutture come la TAV costituirebbero il 4,8 % del totale delle contestazioni contro le nuove opere pubbliche, che secondo il Forum rappresentano un blocco del paese in tavoli di discussione destinati a non raggiungere alcuna risoluzione.<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2012/03/02/italia/cronache/dalla-val-di-susa-alla-siciliala-mappa-dell-italia-che-dice-no-LThxsJlAtlYjavtX8nQo7M/index.html|titolo=Dalla Val di Susa alla Sicilia la mappa dell'Italia che dice no|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=10 febbraio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20130413081423/http://www.lastampa.it/2012/03/02/italia/cronache/dalla-val-di-susa-alla-siciliala-mappa-dell-italia-che-dice-no-LThxsJlAtlYjavtX8nQo7M/pagina.html|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref> Secondo lo stesso osservatorio nel 2006 la linea ad alta velocità Torino-Lione è stata l'opera più contestata d'Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.nimbyforum.it/images/stories/area-stampa/comunicati/2006/06_10_12_convegno_nimby_torino_tav.pdf|titolo=TAV Torino Lione, l'opera più contestata d'Italia|accesso=5 ottobre 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DFvN2mEY?url=http://www.nimbyforum.it/images/stories/area-stampa/comunicati/2006/06_10_12_convegno_nimby_torino_tav.pdf|dataarchivio=28 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>
L'appartenenza alla categoria dei movimenti ''nimby'' viene accettata da alcuni aderenti del movimento No TAV e respinta da altri. Ad esempio Claudio Giorno, ambientalista e giornalista originario della Val di Susa,<ref>{{Cita web |url=http://www.notav.info/tag/claudio-giorno/ |titolo=Claudio Giorno |accesso=3 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120104120824/http://www.notav.info/tag/claudio-giorno/ |dataarchivio=4 gennaio 2012 |urlmorto=no }}</ref> tra i primissimi promotori della protesta, riconosce la componente ''nimby'' come elemento determinante nell'innescare la protesta contro la linea ferroviaria Torino-Lione. Secondo l'ambientalista, il movimento No TAV rappresenterebbe anche una legittima battaglia delle popolazioni locali a difesa di una valle già sede di numerose altre opere pubbliche e del loro impatto sull'ambiente:
:"Alle origini di questa lotta, con le caratteristiche di cui parlavo, c'è un aspetto che ho omesso. Fin da subito noi abbiamo detto che questa era una battaglia nimby e che non ce ne vergognavamo neanche un po'. Alcuni di noi erano stati protagonisti in quanto ambientalisti della lotta contro l'autostrada, che era stata una lotta di un piccolo gruppo. E prima che venisse costruita l'autostrada era già stata comunque raddoppiata la ferrovia esistente [...] Tutte queste cose che si sono succedute negli anni, in più di 50 anni, hanno determinato che ci fossero delle sorgenti che si seccavano, guai idrogeologici, si sono aggravate le conseguenze delle alluvioni periodiche, frane, ecc."<ref>[http://www.newsletterdisociologia.unito.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=44:professione-studente&id=356:no-tav-sindrome-nimby-ma-non-solo-sapere-locale-per-pratiche-globaliNo Tav: sindrome Nimby ma non solo. Sapere locale per pratiche globali -] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140106163352/http://www.newsletterdisociologia.unito.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=44:professione-studente&id=356:no-tav-sindrome-nimby-ma-non-solo-sapere-locale-per-pratiche-globaliNo |data=6 gennaio 2014 }} newsletter di sociologia, Università degli studi di Torino intervista a Claudio Giorno.</ref>
Altri esponenti del movimento No TAV rifiutano l'accostamento all'acronimo ''nimby'', sostenendo che la loro lotta è contro lo sviluppo di linee ferroviarie ad alta velocità a prescindere dalla loro collocazione geografica o dal tracciato seguito. All'opposto, un movimento di tipo Nimby non contesta invece la finalità di un progetto, ma semplicemente chiede di realizzarlo altrove.<ref>{{cita web|url=http://www.notav.eu/article-print-830.html|titolo=sindrome di nymby|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106153825/http://www.notav.eu/article-print-830.html|dataarchivio=6 gennaio 2014}}</ref> Secondo questa interpretazione, la grande diffusione dei movimenti contrari alla realizzazione di opere pubbliche in Italia sarebbe inoltre indice di una saturazione del territorio, di proporzioni tali da non poter più raggiungere alcun accordo per lo sviluppo di opere condivise con le popolazioni e compatibili con l'ambiente.<ref>{{cita web|url=http://www.notav.eu/article1926.html|titolo=NIMBY, un treno in ogni cortile|autore=[[Luca Mercalli]]|accesso=4 ottobre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106153829/http://www.notav.eu/article1926.html|dataarchivio=6 gennaio 2014}}</ref>
Renato Fontana ed Enrico Sacco sottolineano le differenza fra questo movimento e altri movimenti definibili come nimby:
{{Citazione|[...] è possibile osservare che si tratta di un movimento costituito, di fatto, da una comunità di luogo a tutti gli effetti: infatti - come ha sottolineato più volte il sociologo [[Marco Revelli]] in numerosi articoli - si tratta di un gruppo strutturato composto da persone che si conoscono tra di loro e che condividono gli stessi luoghi e gli stessi obiettivi. [...] si tratta di una comunità che si difende, e difendendosi parla per tutti e rappresenta ''interessi generali''. Non si tratta dunque di un gruppo chiuso nel proprio "giardino" [...] si tratta di un movimento sostanzialmente differente dagli altri e nuovo.|p. 27, R. Fontana, E. Sacco, ''Conflitto, partecipazione e decisionismo nello sviluppo locale. Il caso delle grandi opere in Italia, Francia e Belgio'', Franco Angeli, 2011, }}
Secondo lo studioso di comunicazione Miccio Mauro, i movimenti No TAV sarebbero un ''effetto Nimby'' causato da mancato dialogo fra istituzioni e cittadini:
{{Citazione|[...] il movimento "No Tav", diventato di per sé stesso una sorta di ''[[Marca (commercio)|brand]]'', è talmente assurto agli onori delle cronache e all'attenzione generale di tutti i media da arrivare a trasformarsi in un fattore importante, se non determinante, per gli equilibri elettorali e di governo, sconfinando quindi ben oltre la stretta dialettica sull'opportunità di realizzare o meno il tunnel incriminato nell'ambito della costruzione del “Corridoio 5” tra Torino e Lione. Anche se preso a pretesto per contrapposizioni di diverso genere, l'effetto Nimby, in questa circostanza, ha vissuto il suo trionfo. | Mauro Miccio, ''Ascoltare il silenzio. Manuale di sociologia della comunicazione'', FrancoAngeli, 2012, p. 122. ISBN 8856869713 }}
Gli studiosi di [[psicologia]] sociale Mannarini Terri e Roccato Michele, invece includono questo movimento, a quei movimenti nimby che si oppongono al [[Ponte sullo Stretto di Messina]], [[No Dal Molin]], alla [[Discarica di Chiaiano]], ma rivedendo la loro valutazione, affermando che non possono essere semplicisticamente giudicati come movimenti egoistici, oscurantisti e violenti non interessati al bene comune.<ref>[http://libreriarizzoli.corriere.it/Non-nel-mio-giardino.-Prendere-sul-serio-i-movimenti-Nimby/s7isEWcWIIUAAAE0_WhF3EBQ/pc?CatalogCategoryID=63CsEWcWmr4AAAEp9HAfmqGA Mannarini Terri - Roccato Michele, ''Non nel mio giardino. Prendere sul serio i movimenti Nimby, Non nel mio giardino.''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140106163144/http://libreriarizzoli.corriere.it/Non-nel-mio-giardino.-Prendere-sul-serio-i-movimenti-Nimby/s7isEWcWIIUAAAE0_WhF3EBQ/pc?CatalogCategoryID=63CsEWcWmr4AAAEp9HAfmqGA|data=6 gennaio 2014}} ''editore Il Mulino, 2012, ISBN 9788815237521''.</ref>
== Attività ==
=== Il dibattito sull'alta velocità ferroviaria ===
{{C|Argomentazioni POV (contrarie alla realizzazione di linee ferroviarie, lo spazio per le argomentazioni a favore è minimo a confronto)|trasporti|dicembre 2016}}
{{vedi anche|Alta velocità ferroviaria}}
[[File:Protesta dei No Tav a Torino (Stazione di Porta Susa) - 10 maggio 2014.JPG|thumb|Protesta dei No Tav alla [[Stazione di Torino Porta Susa (2008)|Stazione di Torino Porta Susa]] - 10 maggio 2014]]
Il dibattito attorno alle linee ferroviarie ad alta velocità è basato su approfondimenti tecnici, di carattere economico ed ambientale, prodotti da esperti di diverse discipline ed appartenenti ad università e istituti di ricerca sia italiani che stranieri. Le motivazioni No TAV sono state avvalorate da studi, come quello di P. Beria e R. Grimaldi, che evidenziano in Italia la sproporzione degli investimenti su questo tipo di linee rispetto al loro reale utilizzo e alla loro efficacia, in termini di traffico passeggeri e riduzione dei tempi di percorrenza, sebbene, alla luce di dati successivi, i medesimi autori abbiano riconosciuto un bilancio socio-economico positivo dell’AV italiana.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Paolo Beria|coautori=Raffaele Grimaldi|titolo=An early evaluation of italian high speed projects|url=http://eprints.bice.rm.cnr.it/3773/1/02_beria.pdf|data=settembre 2011|accesso=5 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130811060302/http://eprints.bice.rm.cnr.it/3773/1/02_beria.pdf|dataarchivio=11 agosto 2013|urlmorto=sì}}</ref> Secondo i primi studi, sia le linee TAV che quelle convenzionali resterebbero sottoutilizzate, soprattutto per limiti strutturali, e una maggiore integrazione potrebbe invece migliorare notevolmente la situazione.<ref>{{cita news|url=http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=8458&typeb=3&Tav-e-No-Tav-I-numeri-altrimenti-e-solo-ideologia|titolo=Tav e No Tav. I numeri altrimenti è solo ideologia|autore=Antonella Marrone|data=6 marzo 2012|pubblicazione=Globalist.it|accesso=27 dicembre 2012|urlarchivio=https://archive.is/20121227113048/http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=8458&typeb=3&Tav-e-No-Tav-I-numeri-altrimenti-e-solo-ideologia|dataarchivio=27 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>
Secondo altre pubblicazioni, invece, le condizioni affinché i TAV abbiano un impatto positivo sull'ambiente e sull'economia sono molto restrittive e difficili da definire.<ref name=HSR>{{Cita web|lingua=en|autore=D. Albalate, G. Bel|url=http://books.google.it/books?id=5noU8pjFKnkC&dq=The+Economics+and+Politics+of+High-Speed+Rail:+Lessons+from+Experiences+Abroad&lr=&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo=The Economics and Politics of High Speed Rail: Lessons from Experiences Abroad|data=Lexington Books, 2012|accesso=25 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140106152953/http://books.google.it/books?id=5noU8pjFKnkC&dq=The+Economics+and+Politics+of+High-Speed+Rail:+Lessons+from+Experiences+Abroad&lr=&hl=it&source=gbs_navlinks_s|dataarchivio=6 gennaio 2014|urlmorto=no}}</ref> Ad esempio, sebbene sia riconosciuto dai loro studi un impatto ambientale maggiore delle nuove linee rispetto a quelle tradizionali, in accordo con le motivazioni No TAV, i treni ad alta velocità potrebbero comunque risultare positivi se si riuscisse con questi ad attirare e sostituire il traffico dei mezzi più inquinanti, come auto e aerei. Inoltre le preoccupazioni di una delocalizzazione delle aziende verso le aree dove il costo del lavoro è minore, paventata dai No TAV, oppure lo sviluppo di regioni depresse, indicato dai promotori, sarebbero opposte alla realtà, dove invece le linee ferroviarie ad alta velocità hanno l'effetto di concentrare il lavoro nei centri produttivi maggiori.<ref name=autogenerato1>capitolo finale.</ref>
=== Argomenti portati dai movimenti ===
{{vedi anche|Progetto di ferrovia Torino-Lione}}
Numerosi movimenti No TAV contestano il progetto della linea ferroviaria volta ad unire Torino e Lione, passando attraverso la Val di Susa. La parte più importante del tracciato, in termini di dibattito e anche economici, sarebbe un tunnel di oltre {{M|50|u=km}} scavato nelle montagne fra Susa, in Italia, e Maurienne, in Francia.
I movimenti di protesta considerano la linea ad alta velocità progettata in [[valle di Susa]] un'opera troppo costosa e non necessaria a migliorare la qualità dei trasporti fra la Francia e l'Italia, spinta da soggetti interessati unicamente alla possibilità di ingenti profitti. In particolare gli stessi studi dei promotori della nuova linea e l'Osservatorio governativo affermano che la linea attuale ([[ferrovia del Frejus]]) sarebbe stata ben sotto la saturazione fino al 2019, ossia fino all'entrata in vigore delle nuove norme di sicurezza,<ref>{{Cita news |url=https://www.telt-sas.com/it/sncf-frejus-vicino-saturazione/ |titolo=SNCF: Il Frèjus è vicino alla saturazione |editore =TELT news |data=27 ottobre 2018}}</ref><ref>{{cita news |url=https://www.trasportoeuropa.it/notizie/ferrovia/dimezzati-i-treni-sotto-il-vecchio-frejus/ |titolo =Dimezzati i treni sotto il vecchio Frejus |editore=Trasporto Europa |data=12 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita news |url=https://torino.repubblica.it/cronaca/2016/10/06/news/nel_2020_il_tunnel_ferroviario_del_frejus_sara_fuorilegge_mancano_uscite_di_siurezza_e_ventilazione-149193621 |autore=Paolo Griseri |titolo=Nel 2020 il tunnel ferroviario del Frejus sarà fuorilegge: mancano uscite di sicurezza e ventilazione |rivista=La Repubblica |data=6 ottobre 2016}}</ref> mentre gli studi che prevedano un aumento del traffico sulla direttrice Torino–Lione erano rivelati di fatto errati.
Vi sono diverse ragioni che i movimenti muovono contro la costruzione della [[NLTL|nuova linea Torino-Lione]] in val di Susa:
* Il traffico sulla direttrice Torino–Lione è, per stessa ammissione dei promotori della nuova linea e del Governo Italiano, in continua diminuzione, specialmente quello ferroviario. La linea TAV resterebbe pesantemente sottoutilizzata.<ref>{{cita web|autore=Andrea Boitani|coautori=Marco Ponti; Francesco Ramella|http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_41_TAV.pdf|titolo=TAV: le ragioni liberali del no|accesso=15 luglio 2011|formato=PDF|editore=[[Istituto Bruno Leoni|IBL]]|p=2|data=16 aprile 2007}}</ref><ref>{{cita web|autore=Mario Cavargna|url=http://www.pro-natura.it/torino/index.php?c=trafficoTorinoLione|titolo=Diminuisce il traffico merci sulla direttrice Torino-Lione|accesso=6 luglio 2011|data=29 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111021044932/http://www.pro-natura.it/torino/index.php?c=trafficoTorinoLione|dataarchivio=21 ottobre 2011|urlmorto=no}}</ref> Questa diminuzione del traffico non è imputabile solo ai lavori di adeguamento del tunnel ferroviario, in quanto riguarda anche l'autostrada ed è comunque un calo iniziato già in precedenza, come dimostrano i rapporti ''"Alpinfo"'' dell'ente svizzero per i trasporti.<ref>[https://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it Ufficio federale dello sviluppo territoriale svizzero] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111104221101/http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it |data=4 novembre 2011 }} - Rapporti Alpinfo.</ref> Gli studi del promotore della linea, [[Lyon Turin Ferroviaire]], ipotizzano invece fin dagli anni novanta una crescita esponenziale e sistematica del traffico, ma ad oggi tale crescita non si è avuta ed anzi il traffico è drasticamente calato.<ref>{{cita web|url=http://www.ltf-sas.com/upload/italien/100ragioni230307web.pdf|formato=PDF|titolo=Contributo al dibattito sulla Torino-Lione: 100 riposte a 100 critiche|wkautore=Lyon Turin Ferroviaire|autore=Lyon Turin Ferroviaire|accesso=28 dicembre 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DGq6lu4p?url=http://www.ltf-sas.com/upload/italien/100ragioni230307web.pdf|dataarchivio=29 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>
* L'opera, a causa dell'elevato costo e tenendo conto dei possibili ricavi, sarebbe economicamente fallimentare, con gravi ripercussioni sulle finanze pubbliche.<ref>{{Cita web|url=http://www.ltf-sas.com/pages/articles.php?art_id=113|titolo=Coût des travaux|autore=Lyon Turin Ferroviaire|wkautore=Lyon Turin Ferroviaire|lingua=fr|accesso=11 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060509044141/http://www.ltf-sas.com/pages/articles.php?art_id=113|dataarchivio=9 maggio 2006|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|wkautore=Corte dei conti (Italia)|autore=Corte dei conti|url=http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2008/delibera_25_2008_g_relazione.pdf|titolo=Relazione della Corte dei conti|accesso=29 dicembre 2012|data=25 gennaio 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DGqKcixq?url=http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2008/delibera_25_2008_g_relazione.pdf|dataarchivio=29 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref> Nel 2012 la corte dei conti francese ha infatti evidenziato che molte nuove linee ferroviarie previste in Francia, fra cui la Torino-Lione, non sono sostenibili dal punto di vista del bilancio e non ne è stata accertata né la loro redditività finanziaria e socio-economica, né l'interesse ambientale, raccomandando di dare priorità all'ammodernamento delle connessioni ferroviarie già esistenti.<ref>{{cita web|url=http://www.ccomptes.fr/content/download/44948/776337/version/2/file/rapport_situation_perspectives_finances_publiques_2012.pdf|lingua=fr|titolo=Situation et perspectives des finances publiques 2012|p=154|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121030145503/http://www.ccomptes.fr/content/download/44948/776337/version/2/file/rapport_situation_perspectives_finances_publiques_2012.pdf|dataarchivio=30 ottobre 2012}}</ref>
[[File:Traffico annuale del Frejus.svg|thumb|upright=1.4|Numero di autoveicoli che annualmente attraversano, nei due sensi, il traforo autostradale del Frejus]]
* L'attuale [[ferrovia del Frejus]] è sottoutilizzata e il suo potenziamento, in parte già effettuato a partire dal 2001,<ref>L'"Accordo di Torino" del 2001 prevedeva il potenziamento della linea del Frejus</ref> comporta costi minori rispetto alla realizzazione di una nuova doppia linea.
* In alcuni specifici siti di superficie nei pressi del tracciato attraversato da gallerie si è rilevata presenza di [[amianto]] e [[uranio]]. Al 2013 non si hanno conferme né sulla presenza né sull'eventuale densità di questi materiali lungo il tracciato di scavo.<ref>{{Cita web |url=http://www.spintadalbass.org/images/sienaamianto.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=5 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070816061205/http://www.spintadalbass.org/images/sienaamianto.pdf |dataarchivio=16 agosto 2007 |urlmorto=sì }}</ref> In caso venisse confermata una presenza massiccia di amianto si potrebbe averne diffusione durante i lavori sino alla periferia della vicina [[Torino]] e oltre, sia a causa dei trasporti, sia a causa dei forti venti caratteristici della valle.<ref>{{cita web|wkautore=Luca Mercalli|autore=Luca Mercalli|url=http://www.spintadalbass.org/images/mercalliamianto.pdf|titolo=Osservazioni al secondo progetto RFI tratta TAC/TAV Settimo-Bruzolo|accesso=6 luglio 2011|data=29 dicembre 2003|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DGqY3uHg?url=http://www.spintadalbass.org/images/mercalliamianto.pdf|dataarchivio=29 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|wkautore=Luca Mercalli|autore=Luca Mercalli|url=http://www.e-valsusa.it/doc/climaparcolaghi.pdf|titolo=Climatologia della Bassa Valle di Susa e dei Laghi di Avigliana|accesso=6 luglio 2011|anno=2002|urlmorto=sì}}</ref>
* Alla realizzazione del tunnel di base conseguirebbero gravi danni ambientali, LTF ([[Lyon Turin Ferroviaire]]) ad esempio prevede di drenare da 60 a 125 milioni di metri cubi d'acqua dalle falde sotterranee,<ref name="COWI"/> con il rischio di causare importanti dissesti idrici nelle zone limitrofe come è già avvenuto per il tunnel del [[Mugello]].<ref>{{Cita news|autore=Simone Innocenti|url=http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2009/11-novembre-2009/danni-tav-l-elenco-oltre-martini-chiti-1601993592667.shtml|titolo=Danni Tav, l'elenco (oltre Martini e Chiti)|pubblicazione=[[Corriere Fiorentino]]|data=11 novembre 2009|accesso=15 luglio 2007|urlarchivio=https://archive.is/20120707162332/http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2009/11-novembre-2009/danni-tav-l-elenco-oltre-martini-chiti-1601993592667.shtml|dataarchivio=7 luglio 2012|urlmorto=no}}</ref> La commissione francese chiamata a valutare il progetto, pur riconoscendo all'opera benefici che superano di gran lunga gli svantaggi, ha comunque riportato un impatto importante sull'agricoltura.<ref>{{cita news|url=http://www.leparisien.fr/crise-europe/crise-hollande-a-rome-pour-parler-de-l-avenir-de-l-europe-04-09-2012-2150162.php|titolo=Crise: Hollande à Rome pour parler de l'avenir de l'Europe|accesso=6 ottobre 2012|pubblicazione=LeParisien|urlarchivio=https://archive.is/20121229105916/http://www.leparisien.fr/crise-europe/crise-hollande-a-rome-pour-parler-de-l-avenir-de-l-europe-04-09-2012-2150162.php|dataarchivio=29 dicembre 2012|urlmorto=no}}</ref>
* Lo "spostamento su rotaia delle merci che viaggiano su [[Trasporto internazionale su gomma|TIR]]" è smentito dalla stessa LTF e dall'Osservatorio governativo. Infatti essi prevedono un enorme aumento dei traffici con la Francia via strada ed ancora maggiore via ferrovia:<ref>Quaderni dell'Osservatorio</ref> la diminuzione dei camion è quindi solo in percentuale, e tale fatto è stato sfruttato a scopo propagandistico.<ref>{{cita web|autore=Andrea Boitani|coautori=Marco Ponti; Francesco Ramella|url=http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_41_TAV.pdf|titolo=TAV: le ragioni liberali del no|accesso=6 luglio 2011|editore=[[Istituto Bruno Leoni|IBL]]|pp=3-4|data=16 aprile 2007|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DGqoHf9i?url=http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_41_TAV.pdf|dataarchivio=29 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref> In ogni caso, uno spostamento dalla strada alla ferrovia potrebbe avvenire, se si volesse veramente, anche usando la linea esistente,<ref>Intervista a Paolo Ferrero alla trasmissione televisiva "Otto e mezzo" del 29/2/2012.</ref> oggi adeguata al trasporto di container di ogni sagoma.
* L'opera rientrerebbe all'interno delle politiche di esportazione di capitale produttivo/importazioni di merci a basso costo favorendo la delocalizzazione delle aziende in aree geografiche dove il costo del lavoro è inferiore, non solo portando all'estero posti di lavoro ma, grazie all'effetto competitivo dei salari, potrebbe portare a una notevole diminuzione dei salari italiani ed europei.<ref>{{cita web|url=http://www.stop-bbt.it/web/documenti/x_dossier_notav_full.pdf|titolo=No alla nuova linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità|accesso=19 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120329100449/http://www.stop-bbt.it/web/documenti/x_dossier_notav_full.pdf|dataarchivio=29 marzo 2012|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.notavtorino.org/documenti/150-rag-notav-corret-16-1-11.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=1 marzo 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120303050929/http://www.notavtorino.org/documenti/150-rag-notav-corret-16-1-11.pdf |dataarchivio=3 marzo 2012 |urlmorto=no }}</ref> Tuttavia l'argomentazione relativa alla delocalizzazione risulta poco fondata, poiché il collegamento riguarda due Paesi – Italia e Francia – con livelli salariali simili e alti, e non economie a basso costo del lavoro.
* Stando al progetto ufficiale, l'opera completa, avente un costo stimato di circa 23 miliardi di euro, farebbe risparmiare 2 ore e 12 minuti di percorrenza rispetto alla linea già esistente tra Torino e St. Exupéry.<ref>Italferr, NLTL Tratta nazionale, Relazione tecnica di esercizio, 2010 (doc. D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A) p. 19.</ref> Seguendo invece il progetto ''low cost'', da 8,5 miliardi di euro, il risparmio di tempo si riduce a 48 minuti.<ref name="Progetto Nuova Linea Torino-Lione 2010">RFI-Italfer - Relazione tecnica di esercizio - Progetto Nuova Linea Torino-Lione (giugno 2010) - documento D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A, pag 25. Orario simulato tabellare Lione-Torino.</ref>
Molti di questi argomenti sono stati riassunti in un documento<ref>{{Cita web|url=http://www.pro-natura.it/torino/pdf/150ragionitav2011.pdf|titolo=150 nuove ragioni contro la Torino-Lione|sito=[[Federazione Nazionale Pro Natura|Pro Natura]] Torino|accesso=24 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140712033343/http://www.pro-natura.it/torino/pdf/150ragionitav2011.pdf|dataarchivio=12 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref> redatto dall'associazione [[Federazione Nazionale Pro Natura|Pro Natura Torino]] nel quale vengono elencate 150 ragioni del movimento No TAV. Sono inoltre trattati in uno studio della "COWI A/S" commissionato dall'UE.<ref name="COWI">{{cita web|autore=COWI A/S|url=http://ec.europa.eu/ten/transport/priority_projects/doc/2006-04-25/2006_ltf_final_report_it.pdf|titolo=Analisi degli studi condotti da LTF in merito al progetto Lione-Torino|accesso=6 luglio 2011|data=12 aprile 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714062010/http://ec.europa.eu/ten/transport/priority_projects/doc/2006-04-25/2006_ltf_final_report_it.pdf|dataarchivio=14 luglio 2014|urlmorto=no}}</ref>
== Procedimenti giudiziari ==
Il 18 agosto [[2011]] 50 attivisti del movimento No TAV sono denunciati per interruzione di pubblico servizio, a seguito della protesta di circa trecento militanti No TAV (presenti secondo i media anche alcune decine di militanti anarco-insurrezionisti)<ref name="Tgv"/> che si sono ritrovati sulle banchine della [[stazione di Avigliana]]<ref>{{Cita news|autore=Mariachiara Giacosa|url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/08/18/news/avigliana_i_notav_bloccano_un_tgv-20551488/|titolo=Avigliana, i NoTav bloccano un Tgv|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=18 agosto 2011|accesso=19 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180106231812/http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/08/18/news/avigliana_i_notav_bloccano_un_tgv-20551488/|dataarchivio=6 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref> bloccando il treno in arrivo per due ore sventolando le bandiere del movimento e occupando le banchine. La questura rileva l'assenza "delle condizioni di sicurezza per il passaggio del convoglio"<ref name="Tgv">{{Cita news|autore=Mariachiara Giacosa|url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/08/18/news/denunciati_50_no_tav_per_il_blocco_del_tgv-20593937/?ref=HREC2-2|titolo=Denunciati 50 No TAV per il blocco del Tgv|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=18 agosto 2011|accesso=19 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304201505/http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/08/18/news/denunciati_50_no_tav_per_il_blocco_del_tgv-20593937/?ref=HREC2-2|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref> e, visionando le immagini, ha potuto denunciare 50 militanti.
Al termine degli scontri avvenuti durante la manifestazione del 3 luglio [[2011]] vengono fermati e poi arrestati 5 manifestanti No TAV, appartenenti all'area antagonista, con l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, detenzione e lancio di oggetti e detenzione di materiale esplosivo.<ref>{{Cita news|autore=Pier Luigi Salinaro|url=http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2011/07/05/news/i-due-modenesi-arrestati-avevano-dell-esplosivo-1.715734|titolo=due modenesi arrestati avevano dell'esplosivo|pubblicazione=[[Gazzetta di Modena]]|data=22 febbraio 2012|accesso=14 marzo 2012|urlarchivio=https://archive.is/20121225150632/http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2011/07/05/news/i-due-modenesi-arrestati-avevano-dell-esplosivo-1.715734|dataarchivio=25 dicembre 2012|urlmorto=no}}</ref> Il 7 luglio viene convalidato il fermo per 4 di essi dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] di [[Torino]], il quinto viene denunciato a piede libero.<ref>{{Cita news|url=http://www.lettera43.it/attualita/20511/tav-il-gip-convalida-gli-arresti-in-valle-susa.htm|titolo=Tav: il gip convalida gli arresti in valle Susa|pubblicazione=Lettera43|data=7 luglio 2011|accesso=4 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110709172747/http://www.lettera43.it/attualita/20511/tav-il-gip-convalida-gli-arresti-in-valle-susa.htm|dataarchivio=9 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref>
Il 26 gennaio [[2012]] la magistratura di Torino invia 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 15 obblighi di dimora, e una condanna agli arresti domiciliari a 42 persone accusate di aver compiuto i reati di resistenza a pubblico ufficiale, violenza, lesioni, manifestazione illecita e danneggiamento aggravati in concorso, durante la manifestazione del 3 luglio [[2011]]. Fra gli arrestati spicca anche un ex appartenente alle [[Brigate Rosse]].<ref name="26 arresti" />
Il 22 febbraio [[2012]] sono denunciati 60 manifestanti No TAV per manifestazione non illecita, dopo essere scesi in strada a [[Genova]] per manifestare contro la presentazione di un libro del [[procuratore capo]] di [[Torino]], [[Gian Carlo Caselli]].<ref>{{Cita news|url=http://www.genova24.it/2012/02/contestazione-no-tav-contro-caselli-60-denunce-per-manifestazione-non-autorizzata-28578/|titolo=Contestazione contro Caselli: 60 denunce per manifestazione non autorizzata|pubblicazione=Genova24.it|data=22 febbraio 2012|accesso=4 marzo 2012|urlarchivio=https://archive.is/20121225151153/http://www.genova24.it/2012/02/contestazione-no-tav-contro-caselli-60-denunce-per-manifestazione-non-autorizzata-28578/|dataarchivio=25 dicembre 2012|urlmorto=no}}</ref>
Il 26 febbraio [[2012]] il [[Ferrovie dello Stato|Gruppo Ferrovie dello Stato]] sporge denuncia per danneggiamento e aggressione contro gli autori degli atti vandalici e dell'aggressione ai danni di quattro dipendenti delle [[Ferrovie dello Stato]], fermati dalla [[Polizia ferroviaria]] in occasione della partenza dalla stazione ferroviaria di [[Milano]] di un gruppo di manifestanti No TAV per [[Torino]].<ref>{{Cita news|url=http://www.irispress.it/222937/no-tav-aggressione-a-lavoratori-e-treni-danneggiati-fs-sporge-denuncia|titolo=NO TAV Aggressione a lavoratori e treni danneggiati fs sproge denuncia|pubblicazione=irispress.it|data=26 febbraio 2012|accesso=4 marzo 2012|urlarchivio=https://archive.is/20120804040213/http://www.irispress.it/222937/no-tav-aggressione-a-lavoratori-e-treni-danneggiati-fs-sporge-denuncia|dataarchivio=4 agosto 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6613/|titolo=Arrivano le denunce di Trenitalia|pubblicazione=[[il manifesto]]|data=26 febbraio 2012|accesso=4 marzo 2012|urlarchivio=https://archive.is/20120804151553/http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6613/|dataarchivio=4 agosto 2012|urlmorto=sì}}</ref>
Dopo gli scontri e l'occupazione dell'[[Autostrada A32 (Italia)|Autostrada A32]] nella notte fra il 29 febbraio e il 1º marzo 2012 sono fermati dalla [[Polizia di Stato|Polizia]] cinque militanti e uno di essi è poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Gli altri fermati sono identificati e poi rilasciati.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/01/valsusa-riapre-lautostrada-verso-torino-cinque-fermati/194772/|titolo=No Tav, cinque fermati e un arresto. Blitz nella sede Pd a Roma|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=1º marzo 2012|accesso=4 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120303200602/http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/01/valsusa-riapre-lautostrada-verso-torino-cinque-fermati/194772/|dataarchivio=3 marzo 2012|urlmorto=no}}</ref>
Il 2 marzo 2012 a seguito dell'occupazione dei binari della stazione ferroviaria di [[Brescia]] da parte di manifestanti No TAV appartenenti a centri sociali, sono sporte 29 denunce per manifestazione illecita, interruzione di pubblico servizio, accensioni pericolose, travisamento e danneggiamento. Altri 10 manifestanti sono denunciati per manifestazione illecita dopo il blocco del casello autostradale di [[Rovato]], durante la serata del 1º marzo [[2012]].<ref>{{Cita news|autore=Redazione online Corriere Brescia|url=http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_marzo_2/notav-denunce-2003521425734.shtml|titolo=Manifestazioni No Tav: 39 denunce|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=2 marzo 2012|accesso=4 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150623214731/http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_marzo_2/notav-denunce-2003521425734.shtml|dataarchivio=23 giugno 2015|urlmorto=no}}</ref>
L'8 marzo [[2012]] la [[Polizia di Stato]] ha denunciato 15 manifestanti per interruzione di pubblico servizio e manifestazione illecita dopo aver analizzato le foto e i filmati riguardanti l'occupazione dei binari della [[stazione di Cremona]] avvenuta il 1º marzo da parte di attivisti del movimento No TAV.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiorno.it/cremona/cronaca/2012/03/08/678265-manifestazione.shtml|titolo=Manifestazione No-Tav, 15 persone denunciate|pubblicazione=[[Il Giorno]]|città=Cremona|data=8 marzo 2012|accesso=12 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304081806/http://www.ilgiorno.it/cremona/cronaca/2012/03/08/678265-manifestazione.shtml|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref>
Il 12 marzo 2012 la procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di 7 manifestanti No TAV a causa dei fatti avventi durante il corteo del 12 febbraio a [[Genova]]. Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale, imbrattamenti di muri, lancio e scoppio di materiale pericoloso. Il corteo era stato organizzato per chiedere la scarcerazione di un altro manifestante arrestato il 26 gennaio.<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2012/03/12/visualizza_new.html_131040467.html|titolo=Tav: sette denunce per corteo No Tav a Genova|pubblicazione=[[ANSA]]|data=12 marzo 2012|accesso=12 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120313154127/http://ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2012/03/12/visualizza_new.html_131040467.html|dataarchivio=13 marzo 2012|urlmorto=no}}</ref>
Il 15 marzo 2012 la [[Polizia di Stato]] di [[Perugia]] ha denunciato 25 persone per il blocco dei binari della [[stazione di Perugia Fontivegge]]. Le accuse sono interruzione di pubblico servizio e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. A queste si aggiungono tre denunce per manifestazione illecita e altre tre per violazioni delle disposizioni a tutela dell'ordine pubblico attraverso il travisamento per non farsi riconoscere.<ref>{{Cita news|url=http://www.umbria24.it/denunciati-attivisti-perugini-bloccato-binari-fontivegge-minori/88374.html|titolo=No Tav, denunciati i 25 attivisti perugini che hanno bloccato i binari a Fontivegge. Tra di loro due minori|pubblicazione=Umbria 24|data=15 marzo 2012|accesso=19 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305051414/http://www.umbria24.it/denunciati-attivisti-perugini-bloccato-binari-fontivegge-minori/88374.html|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref>
Il 29 marzo 2012, a seguito delle denunce presentate dagli attivisti, la procura di [[Torino]] ha aperto una ventina di fascicoli sulle presunte violenze perpetuate da membri delle [[forze dell'ordine]] nei confronti di appartenenti al movimento No TAV durante le manifestazione del 3 luglio [[2011]].<ref>{{Cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/29/aperti-fascicoli-sulle-violenze-delle-forze-dellordine-denunciate-dagli-attivisti/200965/|titolo=Tav, aperti 20 fascicoli sulle violenze delle forze dell'ordine denunciate dagli attivisti|editore=ilfattoquotidiano.it|data=29 marzo 2012|accesso=29 marzo 2012|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120331215233/http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/29/aperti-fascicoli-sulle-violenze-delle-forze-dellordine-denunciate-dagli-attivisti/200965/|dataarchivio=31 marzo 2012|urlmorto=no}}</ref>
Il 6 aprile 2012 la [[DIGOS]] denuncia altre 71 persone appartenenti al movimento No TAV per i reati commessi durante la manifestazione illecita del febbraio [[2011]] a [[Genova]], durante la presentazione di un libro del [[procuratore capo]] di [[Torino]], [[Gian Carlo Caselli]]. I reati contestati sono: manifestazione illecita, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, travisamento, imbrattamento e danneggiamento di edifici, detenzione illecita di armi.<ref>{{Cita news|url=http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/449328/|titolo=Disordini a Genova contro Caselli denunciati oltre settanta No Tav|editore=la Stampa.it|data=6 aprile 2012|accesso=10 febbraio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20130413045333/http://www.lastampa.it/2012/04/06/italia/cronache/disordini-a-genova-contro-casellidenunciati-oltre-settanta-no-tav-fNfseY1m193b7hKwbqppoL/pagina.html|dataarchivio=13 aprile 2013|pubblicazione=}}</ref>
Dal 2019 la DIGOS indaga attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali e telecamere all'interno delle abitazioni, 69 appartenenti al movimento (alcuni anche al Centro Sociale Askatasuna e allo Spazio Popolare Neruda), al fine di accusarli di associazione sovversiva. La chiamano Operazione Sovrano. Il fascicolo del caso, di oltre 5mila pagine, viene presentato in Tribunale il 12 Maggio 2022, contestati 112 reati. L'11 luglio il Tribunale del Riesame ridimensiona l'accusa in associazione per delinquere con 28 imputati, di cui solo 11 accusati di associazione a delinquere, e i reati scendono a 72. I testimoni sono più di duecento. Si forma quindi un'associazione contraria, ironica, chiamata Associazione A Resistere<ref>{{Cita web|url=https://associazionearesistere.org/|titolo=Associazione a Resistere|sito=associazionearesistere.org|accesso=2025-03-16}}</ref>, in 3 giorni raggiunge {{formatnum:1000}} tessere.
Il primo grado del processo, è ad ora rimandato a settembre 2024.
==Filmografia==
*''No TAV, gli indiani di valle'' di Adonella Marena (2005). Produzione: Overfilm. Durata: 54 minuti. Fotografia: [[Alberto Airola]] Montaggio: Massimo Cellerino. Musiche: Davide Balistreri ed Emmanuele de Paoli.
*''No TAV, fermarlo è possibile'' a cura del Centro Sociale Askatasuna e del Comitato di lotta popolare (2006). Durata: 75 minuti.<ref>{{YouTube|cTsCaR7tzEY|autore=Paola Lai|titolo=NO TAV - Fermarlo è possibile|annooriginale=2006|data=15 gennaio 2015}}</ref>
*''Le meraviglie del mondo!'' di Nicola Palmeri (2006)
*''Valle di Susa, le ragioni di un NO'' di Franca Verda Hunziker e Francesco Chiesa (2006). Produzione: Televisione svizzera di lingua italiana. Durata: 33 minuti. Fotografia: Alberto Moccia. Montaggio: Marianne Quarti. Sonoro: Nino Maranesi e Renato Soldini.
*''Fratelli di TAV'' di Manolo Luppichini e Claudio Metallo (2008). Produzione: Teleimmagini, Candida TV. Durata: 60 minuti.
*''Il vento che fermò il treno'' a cura di Riccardo Pavia e Oscar Margaira (2008). Produzione: Pronatura Piemonte. Durata: 126 minuti. Documentario.
*''Il cartun d'le ribelliun'' di Adonella Marena (2008). Produzione: Don Quixote / Djanetfilm. Fotografia: Fabio Colazzo Adonella Marena. Montaggio: Dario Castelli Marco Duretti. Musiche: Davide Balistreri. Durata: 85 minuti. Film-documentario.
*''QUI'' di Daniele Gaglianone (2014). Produzione: Axelotil Fil, Fandango, Babydoc. Durata: 120 minuti. Soggetto: Daniele Gaglianone, Giorgio Cattaneo. Montaggio: Enrico Giovannone. Sonoro: Vito Martinelli.
*''Il cantiere - Costruire la resistenza'' (2015) di Laszczkowski Mateusz antropologo Università di Varsavia, montaggio Alovisi Massimo. Durata 56 minuti. Progetto Programma Fuga2 del Centro Nazionale per la Scienza (Polonia).
*''Archiviato. L'obbligatorietà dell'azione penale in Valsusa'' (2016). Documentario realizzato con il patrocinio di cinque associazioni: Controsservatorio Valsusa; Antigone – per i diritti e garanzie del sistema penale; A buon diritto – associazione per le libertà; [[Associazione Nazionale Giuristi democratici]]; L’altro diritto – Centro documentazione su carcere, devianza e marginalità.
==Note==
==Bibliografia==
* {{Cita libro|wkautore=Ferdinando Imposimato|autore=Ferdinando Imposimato|coautori=Giuseppe Pisauro; Sandro Provvisionato|altri=prefazione di Emanuele Macaluso|titolo=Corruzione ad alta velocità: viaggio nel governo invisibile|anno=1999|editore=Koinè nuove edizioni|città=Roma|isbn=88-87509-03-4}}
* {{Cita libro|autore=Chiara Sasso|titolo=Canto per la nostra valle. Diario fra qualità della vita e prepotenza della velocità|anno=2002|città=Condove|editore=Editrice Morra}}
* {{Cita libro|wkautore=Luca Mercalli|autore=Luca Mercalli|coautori=Chiara Sasso|titolo=Le mucche non mangiano cemento. Viaggio tra gli ultimi pastori di Valsusa e l'avanzata del calcestruzzo|città=Torino|anno=2004|editore=Società Meteorologica Subalpina|isbn=88-900099-5-0}}
* {{Cita libro|autore=Ivan Cicconi|altri=prefazione di Marco Travaglio|titolo=Le grandi opere del Cavaliere|anno=2004|editore=Koinè nuove edizioni|città=Roma|isbn=88-87509-37-9}}
* {{Cita libro|autore=
* {{Cita libro|autore=
* {{Cita libro|autore=Centro Sociale [[Askatasuna (centro sociale)|Askatasuna]]|coautori=Comitato di lotta popolare|titolo=No TAV, la valle che resiste|editore=Velleità Alternative|anno=2006}}
* {{Cita libro|autore=Marco Cedolin|titolo=T.A.V. in Val di Susa: un buio nel tunnel della democrazia|anno=2006|editore=Arianna Editrice|città=Casalecchio|
* {{Cita libro|autore=Claudio Cancelli|coautori=Giuseppe Sergi e Massimo Zucchetti|titolo=Travolti dall'alta voracità|editore=Odradek Edizioni|anno=2006|isbn=978-88-86973-76-2}}
* {{Cita libro|autore=
* {{Cita libro|autore=Virgilio Bettini|titolo=TAV: i perché del NO|anno=2006|città=Torino|editore=UTET|isbn=978-88-02-07404-7}}
* {{Cita libro|autore=Alleanza per l'opposizione a tutte le nocività|titolo=Treni ad alta nocività. Perché il treno ad alta velocità è un danno individuale e un flagello collettivo|editore=Nautilus autoproduzioni|isbn=978-600-157-885-4}}
* {{Cita libro|wkautore=Marco Revelli|autore=Marco Revelli|coautori=Livio Pepino|titolo=Non solo un treno - La democrazia alla prova della Val Susa|città=Torino|anno=2012|editore=Edizioni Gruppo Abele|isbn=88-6579-026-1}}
* {{Cita libro|wkautore=Luca Rastello|autore=Luca Rastello|coautori=Andrea De Benedetti|titolo=Binario morto - Lisbona-Kiev. Alla scoperta del Corridoio 5 e dell'alta velocità che non c'è|città=Milano|anno=2013|editore=Chiarelettere|isbn=978-88-6617-258-1}}
* {{Cita libro|wkautore=Erri De Luca|autore=Erri De Luca|titolo=La parola contraria|anno=2015|città=Milano|editore=Feltrinelli|isbn=978-88-07-42138-9 }}
* Adriano Chiarelli, ''I ribelli della montagna. Una storia del Movimento NoTav'', Odoya Edizioni, 2015.
* [[Luca Mercalli]], Luca Giunti, ''TAV no TAV. Le ragioni di una scelta'', Scienza Express, 2015.
* Cattolici per la vita della valle, ''Nuova linea Torino-Lione. Il nostro no'', Editrice Morra, 2015.
* Wu Ming 1, ''Un viaggio che non promettiamo breve. Venticinque anni di lotte No Tav'', Einaudi, 2016.
== Voci correlate ==
* [[Ambientalismo]]
* [[Lyon Turin Ferroviaire]]
* [[Progetto di ferrovia Torino-Lione]]
* [[Radio 2000 Blackout]]
* [[Storia dell'ambientalismo in Italia (1944-oggi)]]
* [[Treno ad alta velocità]]
* [[Tribunale permanente dei Popoli]]
* [[Val di Susa]]
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==Collegamenti esterni==
<!-- Prima di aggiungere link esterni, vedi discussione -->
* {{Treccani|no-tav|No TAV}}
* {{Treccani|no-tav_(Lessico-del-XXI-Secolo)|no-TAV}}
*
* {{cita web|http://notav-savoie.over-blog.com/|Sito dei NO TAV Francesi}}
* {{cita web|http://www.notav.eu/index.php|Primo Sito NO TAV ufficiale}}
* {{cita web|http://controsservatoriovalsusa.org/|Controsservatorio Valsusa}}
* {{cita web|http://traccenotav.org/archivio/index.php|Centro di Documentazione Emilio Tornior}}
{{portale|ecologia e ambiente|
[[Categoria:Città metropolitana di Torino]]
[[Categoria:Movimenti politici italiani]]
[[Categoria:Organizzazioni ambientaliste]]
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