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|Nome=Rocca Angitola
|Nome ufficiale=
|Panorama=Ruderi Castello2Castello.jpg
|Didascalia=Rocca Angitola, Ruderi del Castello
|Stemma=Stemma Rocca Angitola.jpg
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=Calabria
|Divisione amm grado 1-2=
|Divisione amm grado 2=Vibo Valentia
|Divisione amm grado 2-2=
|Divisione amm grado 3=Maierato
|Divisione amm grado 3-2=
|Divisione amm grado 3-3=
|Divisione amm grado 3-4=
|Divisione amm grado 3-5=
|Latitudine gradi=38
|Latitudine minuti=44
|Latitudine secondi=46.5
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=16
|Longitudine minuti=13
|Longitudine secondi=27.3
|Longitudine EW=E
|Altitudine=228
|Superficie=
|Note superficie=
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|Codice postale=89843
|Prefisso=0963
|Fuso orario=+1
|Codice catastale=
|Nome abitanti=rocchesi
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|Festivo=
}}
'''Rocca Angitola''' è una [[Frazione comunale|frazione]] del Comune di [[Maierato]], in [[Provincia di Vibo Valentia]]. È posto su un colle che guarda il bacino del [[lago dell'Angitola]], dove ancora si ergono ancora i ruderi della città antica.
 
Posti su un colle che che guarda il bacino del lago Angitola nel Comune di [[Maierato]], in [[Provincia di Vibo Valentia]] si ergono ancora i ruderi dell'antica città di '''Rocca Angitola'''.
 
== Storia ==
La leggenda vuole che la città fosse sorta sulle rovine dell'antica Crissa, fondata dal focese [[Crisso]], fratello di [[Panopeo]] e prendesse il suo nome in tempi moderni dall'essere edificata sopra una Rocca dirimpetto al fiume Angitola. Durante il medioevo fu denominata ''Rocca Niceforo'', in onore del condottiero bizantino [[Niceforo Foca il vecchio]], che riuscì più volte a sconfiggere i [[saraceni]], ed in epoca tardomedievale fu chiamata ''Kastron''. Era cinta di mura e munita di torri e dai registri angioini risulta che nel 1276 contasse {{formatnum:1228}} abitanti. Nella Reintegra scritta, con licenza di Ferdinando d’Aragonad'Aragona [[Re di Napoli]], nell’annonell'anno 1474 risulta che Rocca Angitola aveva sotto la sua giuristizionegiurisdizione diciotto casali.<ref>[[Ilario Tranquillo]], ''[[Istoria apologetica dell'antica Napizia, oggi detta il Pizzo]]'', Stamperia Carmine Petagna, Napoli 1725: Nel celebre, e famoso Archivio dell’Eccellentissimodell'Eccellentissimo Principe di Mileto, esistente dentro il suo palaggio nel Pizzo, v’èv'è una Reintegra scritta con licenza di Ferdinando d’Aragonad'Aragona Re di Napoli nell’annonell'anno 1474, nel qual tempo era Conte di Mileto Carlo Sanseverino. In tal Reintegra leggesi, che la Rocca Angitola avea sotto di se dieceotto casali, per essere il suo territorio assai grande; indi appaiono registrati i loro nomi così: Braccio, Staradi, Pimene, Santo Sidro, Aporono, Chirofono, Macheradi, Casalenovo, Santo Nicola, Filogaso, Santo Stefano, Scanathorio, Pronia, Maroni, Capistrano, Carthopoli, Santo Foca e Clopani.</ref> Nel 1532 vengono registrate 141 famiglie che passano a 263 nel 1545,ed a 275 nel 1651. Da questo momento inizia lo spopolamento favorito anche dai terremoti del 1638 e 1659. La città fu ufficialmente dichiarata abbandonata nel 1772.<ref>ASVV ,Notaio Giorgio Pirrone, Atto del 2 Febbraio 1772: ''osservando specialmente le quattro casuppole che frà quelle rovine che ancora male esistono, furono trovate vuote, tanto d'Abbitatori che d'altre robbe.''</ref> Infine il terremoto del 1783 distrugge le ultime, ormai abbandonate, costruzioni. Nel 1783 i pochi oggetti sacri risparmiati dal terremoto vennero portati nei paesi vicini, le tre campane della chiesa parrocchiale furono sistemate sul campanile della chiesa parrocchiale di Maierato, ed una di esse è tuttora in funzione. Lo splendido Crocifisso del 1400, noto come il "Padre della Rocca" fu trasferito nella collegiata chiesa matrice di San Giorgio Martire di Pizzo.
 
Nel 1532 vengono registrate 141 famiglie che passano a 263 nel 1545, ed a 275 nel 1651. Da questo momento inizia lo spopolamento favorito anche dai terremoti del 1638 e 1659. La città fu ufficialmente dichiarata abbandonata nel 1772.<ref>ASVV, Notaio Giorgio Pirrone, Atto del 2 febbraio 1772: ''osservando specialmente le quattro casuppole che frà quelle rovine che ancora male esistono, furono trovate vuote, tanto d'Abbitatori che d'altre robbe.''</ref> Infine il terremoto del 1783 distrugge le ultime, ormai abbandonate, costruzioni. Nel 1783 i pochi oggetti sacri risparmiati dal terremoto vennero portati nei paesi vicini, le tre campane della chiesa parrocchiale furono sistemate sul campanile della chiesa parrocchiale di Maierato, ed una di esse è tuttora in funzione.
Lo splendido Crocifisso del 1400, noto come il "Padre della Rocca" fu trasferito nella collegiata chiesa matrice di San Giorgio Martire di Pizzo.
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|[[Immagine:Ruderi Castello.jpg|thumb|250px|left|Rocca Angitola, Ruderi del Castello]]
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||[[Immagine:Ruderi Chiesa San Nicola di Porta piccola.JPG|thumb|250px|Rocca Angitola, Ruderi Chiesa di San Nicola]]
File:Rocca angitola (1 di 1).jpg|Il lago Angitola visto dalla Rocca Niceforo o Rocca Angitola.
|||[[Immagine:Ruderi torremastio normanna.jpg|thumb|250px|Rocca Angitola, Ruderi Torremastio Normanna]]
|[[ImmagineFile:Ruderi CastelloCastello2.jpg|thumb|250px|left|Rocca Angitola, Ruderi del Castello]]
||||[[Immagine:Stemma campana.jpg|thumb|250px|Stemma Araldico sulla campana rilocata sul campanile della chiesa matrice di Maierato]]
||[[ImmagineFile:Ruderi Chiesa San Nicola di Porta piccola.JPG|thumb|250px|Rocca Angitola, Ruderi Chiesa di San Nicola]]
|||||[[Immagine:Rocca Angitola vicinity map.jpg|thumb|250px|Rocca Angitola, mappa del territorio]]
|||[[ImmagineFile:Ruderi torremastio normanna.jpg|thumb|250px|Rocca Angitola, Ruderi Torremastio Normanna]]
|}
||||[[ImmagineFile:Stemma campana.jpg|thumb|250px|Stemma Araldico sulla campana rilocata sul campanile della chiesa matrice di Maierato]]
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==Note==
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== Bibliografia ==
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* [[Gabriele Barrio]], De antiquitate, et situ Calabriae, ed. Aceti, Roma, 1737
 
==NoteAltri progetti==
{{Interprogetto|commons=Category:Rocca Angitola}}
<references/>
 
{{portale|Calabria|Italia}}
 
[[Categoria:Comuni soppressi della Calabria soppressi]]
[[Categoria:Città fantasma della Calabria]]
[[Categoria:Maierato]]