Lorenteggio: differenze tra le versioni

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|didascalia = La chiesetta di [[San Protaso]] al Lorenteggio
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}}
Il '''Lorenteggio''' (''Lorentegg''<ref>Dante Olivieri, ''Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali, corsi d'acqua ecc. della regione lombarda, studiati in rapporto alla loro origine'', ed. Famiglia Milanese, 1931</ref> in [[lombardodialetto milanese]], <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[luˌrẽːˈted͡ʒ]}}), è un famosoquartiere blocco<ref> abitativoNel storicoComune dell'areadi perifericaMilano, sud-ovesta differenza di [[Milano]]quanto avviene per altre grandi città, nella(ad [[Zonaesempio 6Roma) diil Milano|zonatermine 6]]“quartiere” non ha attualmente un preciso significato amministrativo.
Nel Medioevo e fino all’Ottocento, Milano, che ha una pianta circolare, prima delimitata dalla cerchia dei Navigli, poi dalle Mura spagnole, era ufficialmente divisa in Sestieri, ciascuno a forma di spicchio, corrispondenti alla sei antiche porte che si aprivano nelle mura.
Oggi, invece, a Milano il termine “quartiere” viene usato nel linguaggio comune per indicare - approssimativamente - una zona cittadina che di solito ha confini non perimetrati ufficialmente e quindi mutevoli, anche nel tempo.
Nel secondo dopoguerra il Comune ha suddiviso la città in venti zone, poi ridotte a nove, ciascuna denominata “Municipio”.
Dal 2017 (Delibera di Consiglio comunale n. 35 del 13/03/2017) all'interno dei 9 Municipi, il Comune ha definito un’ulteriore suddivisione in 88 zone più piccole, perimetrate, dette “NIL” (Nuclei di Identità Locale), anche al fine di definire/perimetrare/denominare/numerare le zone cittadine finora dette “quartieri”. </ref> di Milano, posto a sud-ovest rispetto al centro, appartenente al [[Municipio 6 di Milano|Municipio 6]] e al NIL n. 53 "Lorenteggio". <ref> I NIL (Nuclei di Identità Locale) corrispondono alle “unità minime di programmazione” previste all'interno del PGT (Piano Governo del Territorio) del Comune di Milano. Vedi mappa e altre informazioni sui NIL in: https://geoportale.comune.milano.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=e52d990fec5f4fe38b2a4f7d2385962a </ref>
 
== Origini del nome ==
==Breve descrizione==
Il nome Lorenteggio deriva dal latino tardomedievale ''[[laurus]]'' (alloro), una denominazione di origine botanica comune anche ad altri quartieri come [[Rogoredo (Milano)|Rogoredo]] o [[Nosedo (Milano)|Nosedo]].
Il quartiere che prende il nome dalle due vie principali parallele, via Giambellino e via Lorenteggio, si estende nell'area periferica sud-ovest di [[Milano]], fino al confine con la [[Corsico|città di Corsico]].
 
== Storia ==
La zona comprende un'area molto lunga: basti pensare che la via Lorenteggio misura oltre 2 chilometri.
La zona dove oggi si trova il quartiere apparteneva all'antico Comune di Lorenteggio, già Laurentiglio. Situato all'esterno delle [[Mura spagnole di Milano|mura spagnole]], che delimitavano i confini della città, faceva parte del grande agglomerato che circondava Milano, e confinava con [[Sella Nuova|Sellanuova]] a nord, i [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]] a est, [[Ronchetto sul Naviglio|Ronchetto]] a sud, e [[Corsico]] e [[Cesano Boscone]] a ovest. Nel 1700 il contado s'incrementò e il Comune arrivò a contare 110 abitanti nel 1751. Quando, nel 1757, [[Maria Teresa d'Austria]] ordinò un censimento sulle terre dominate, il Comune di Lorenteggio contava 4 località. Il Comune verrà poi, per ragioni di dazio, inglobato nel Comune di Milano nel 1808 su ordine del governo di [[Napoleone]].
 
Al censimento della [[Repubblica Cisalpina]] indetto all'inizio dell'Ottocento, la borgata contava 143 abitanti. Nel 1841 gli austriaci, che nel 1815 avevano restaurato il Comune di Lorenteggio, lo annessero al Comune di Corsico, di cui divenne una [[frazione comunale|frazione]].
Il quartiere è molto variegato anche socialmente. Mentre l'area di via Soderini, via Arzaga e via San Gimignano è abitata da famiglie più benestanti, sono presenti diverse aree di edilizia pubblica in via Giambellino.
 
Fino alla metà del [[XX secolo|novecento]] la borgata agricola era costituita da numerosi complessi rurali, tra cui le [[Cascina a corte|cascine]] Arzaga, Castena, Corba, Filipona, Robarello, San Protaso, Travaglia e ville residenziali quali Villa Restocco e il Palazzo Durini Borasio conosciuto come il Palazzotto del Lorenteggio. Di tutti questi edifici, anche di notevole valore artistico sono sopravvissuti alla urbanizzazione solo la Cascina Corba, ora trasformata in ristorante.<ref>{{Cita web|url=https://servizi.comune.milano.it/en/dettaglio-contenuto/-/asset_publisher/pqxq/content/bando-cascina-gorba-2023|titolo=|urlmorto=sì}}</ref>
La parte più centrale del quartiere, inoltre, ospita molte attività commerciali e di vendita al dettaglio.
 
Il Palazzotto del Lorenteggio sorse sulle fondamenta di un fortino cinquecentesco in fondo all'attuale via Lorenteggio 251 ed è successivo al [[1670]], data in cui i Durini entrarono in possesso di un fondo già appartenuto ai Corio.
==Cenni storici==
Questa villa sorgeva fin dall'epoca viscontea nella località detta almeno dal 1005 Laurentiglio, ed era posizionata in zona leggermente rialzata, tant'è che fino al Cinquecento era una sorta di fortino.<ref>{{Cita web|url=http://www.storiadimilano.it/Repertori/cascine/cascineweb.htm|titolo=Storia di Milano ::: Le cascine di Milano|sito=www.storiadimilano.it|accesso=2022-10-07}}</ref>
La zona dove oggi si trova il quartiere apparteneva all'antico Comune di Lorenteggio. Il nome del comune risale all'anno 1000 ed è il diminutivo del nome proprio Laurente ovvero Laurentiglio. Situato all'esterno delle [[mura spagnole]], che delimitavano i confini della città, faceva parte del grande agglomerato che circondava Milano. Nel [[1700]] il contado s'incrementò e il comune arrivò a contare 110 abitanti nel [[1751]]. Quando, nel [[1757]], [[Maria Teresa d'Austria]] ordinò un censimento sulle terre dominate, il Comune di Lorenteggio contava 4 località. Il Comune di Lorenteggio verrà poi, per ragioni di dazio, inghiottito nel Comune di Milano nel [[1808]] su ordine del governo di [[Napoleone]].
''Un viale di accesso con cancellate successive introduce ad un giardino cintato, sul fondo del quale, in asse con i due ingressi, si presenta la robusta costruzione. Il corpo principale, a due piani, con pianta ad U ed ali molto ravvicinate, ha tutti gli angoli fortemente smussati; tutte le facciate sono in mattoni a vista […] Le due ali proseguono ancora in parte più basse (in quella verso il portico vi è la cappella pure restaurata) fino ad incastrarsi in un nuovo edificio industriale che ha distrutto tutta la lunga corte rustica, della quale evidentemente la villa padronale costituiva lo sfondo prospettico Ampi gli interni coperti da volte a velette e a crociera nel piano inferiore e a cassettoni nel piano superiore.''<ref>http://www.comune.milano.it/dseserver/WebCity/documenti.nsf/0/96418ffdd704d4d9c1257576003fc6fc/$FILE/07_Fuori%20Porta.pdf</ref>
 
Lorenteggio venne progressivamente inglobato e assorbito dall'espansione edilizia milanese, tanto che nel 1923 il Governo lo staccò da Corsico e, riesumando il provvedimento napoleonico, lo annesse a [[Milano]].<ref>[[s:R.D. 23 dicembre 1923, n. 2943 - Distacco delle frazioni di Ronchetto sul Naviglio e Lorenteggio rispettivamente dai comuni di Buccinasco e di Corsico e aggregazione a quello di Milano|R.D. 23 dicembre 1923, n. 2943]]</ref>
In antichità, esso aveva le caratteristiche di una società agricola e patriarcale, e diverse [[Cascina a corte|cascine]], alcune delle quali tuttora in piedi, come la ''Cascina Corba'', testimoniano questo passato.
 
Nei primi decenni del [[XX secolo|novecento]] venne costruita la ferrovia, che costeggia il [[naviglio Grande]], e la [[Stazione di Milano San Cristoforo|stazione di San Cristoforo]] (1909). Sempre in questi anni, la zona, specialmente l'area nota come Giambellino, diviene sede anche di diverse fabbriche, come la [[Osram]].<ref>http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/comunicati.nsf/weball/9D170F10F20B4761C1256EE50045546B</ref>
Al censimento della [[Repubblica Cisalpina]] indetto all'inizio dell'Ottocento, la borgata contava 143 abitanti. Nel [[1837]] viene creato San Carlo alla Corba, il primo oratorio per i contadini della zona. Nel [[1841]] gli austriaci, che nel [[1815]] avevano restaurato il Comune di Lorenteggio, lo annessero al Comune di [[Corsico]], di cui divenne una [[frazione comunale|frazione]].
 
La prima urbanizzazione della zona avviene alla fine degli [[Anni 1930|anni trenta]]. Il gruppo di case popolari denominato [[Quartiere IACP Lorenteggio|"Lorenteggio"]] sorge nel quadrilatero via Giambellino, Piazza Tirana, via Inganni, via Lorenteggio, via Odazio e venne ultimato nel 1944 : in particolare i caseggiati n. 138-140-142-144 di via Giambellino, seguiti poi da quelli di via Apuli, via Segneri, via Manzano, via Inganni, via Odazio.<ref>{{Cita web|url=http://www.murialdomilano.it/sto-02.htm|titolo=La Storia|sito=www.murialdomilano.it|accesso=2022-10-07}}</ref>
Fino alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la borgata agricola era costituita da numerose [[Cascina a corte|cascine]] (almeno 7-8), di cui le più famose e più grosse erano ''Cascina Corba'', ''Cascina Travaglia'' (quest'ultima attiva fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]]) e la cosiddetta ''Cascina Lorenteggio''.
 
Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] il quartiere inizia un impetuoso processo di sviluppo edilizio, come in tutta la città, che ne rivoluzionerà definitivamente l'aspetto e fornirà nuove case per rispondere all'esigenza abitativa causata dalla forte immigrazione dal Mezzogiorno di quegli anni.
Il piccolo Palazzo Durini Borasio LORENTEGGIO, noto anche impropriamente come “Cascina Lorenteggio” sorse sulle fondamenta di un fortino cinquecentesco lungo l'attuale [[nuova strada vigevanese]] (in fondo all'attuale via Lorenteggio 251) ed è successivo al [[1670]], data in cui i Durini entrarono in possesso di un fondo già appartenuto ai Corio.
Questa cascina sorgeva fin dall'epoca viscontea nella località detta almeno dal 1005 Laurentiglio, ed era posizionata in zona leggermente rialzata, tant'è che fino al Cinquecento era una sorta di fortino.''<ref>[http://www.storiadimilano.it/Repertori/cascine/cascineweb.htm Storia di Milano ::: Le cascine di Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
''Un viale di accesso con cancellate successive introduce ad un giardino cintato, sul fondo del quale, in asse con i due ingressi, si presenta la robusta costruzione. Il corpo principale, a due piani, con pianta ad U ed ali molto ravvicinate, ha tutti gli angoli fortemente smussati; tutte le facciate sono in mattoni a vista […] Le due ali proseguono ancora in parte più basse (in quella verso il portico vi è la cappella pure restaurata) fino ad incastrarsi in un nuovo edificio industriale che ha distrutto tutta la lunga corte rustica, della quale evidentemente la villa padronale costituiva lo sfondo prospettico Ampi gli interni coperti da volte a velette e a crociera nel piano inferiore e a cassettoni nel piano superiore.'' <ref>http://www.comune.milano.it/dseserver/WebCity/documenti.nsf/0/96418ffdd704d4d9c1257576003fc6fc/$FILE/07_Fuori%20Porta.pdf</ref>.
 
Attualmente il quartiere è ancora oggetto di diversi cambiamenti, in particolare interventi di recupero delle aree ex-industriali, dove sono previsti prevalentemente interventi edilizi di tipo residenziale.
Il Lorenteggio venne progressivamente inglobato ed assorbito dall'espansione edilizia milanese, tanto che nel [[1923]] il governo [[fascista]] lo staccò da Corsico e, riesumando il provvedimento napoleonico, lo annesse a [[Milano]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Nei primi decenni del [[XX secolo|Novecento]] venne costruita la ferrovia, che costeggia il [[naviglio Grande]], e la stazione di [[Stazione di Milano San Cristoforo|S. Cristoforo]] ([[1909]]). Sempre in questi anni, la zona diviene sede anche di diverse fabbriche, come la [[Osram]]<ref>http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/comunicati.nsf/weball/9D170F10F20B4761C1256EE50045546B</ref>.
=== Architetture religiose ===
==== Oratorio di San Protaso ====
{{Vedi anche|Oratorio di San Protaso}}
 
[[File:Chiesetta di via Lorenteggio.jpg|thumb|L'oratorio di San Protaso al Lorenteggio]]
La prima urbanizzazione della zona avviene alla fine degli [[Anni 1930|anni trenta]]. Il gruppo di case popolari generalmente definito "Giambellino" sorge nel quadrilatero Via Giambellino, (Piazza Tirana), Via Inganni, Via Lorenteggio, Via Odazio e venne ultimato tra la fine del 1939 e l'inizio del 1940. in particolare i caseggiati n. 138-140-142-144 di via Giambellino, seguiti poi da quelli di via Apuli, via Segneri, via Manzano, via Inganni, via Odazio.<ref>[http://www.murialdomilano.it/sto-02.htm La Storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
L'oratorio di San Protaso al Lorenteggio è stato probabilmente edificato nell'XI secolo dai Monaci Benedettini di [[San Vittore al Corpo]], per dare un luogo di preghiera ai contadini del borgo, anche se mancano documenti ufficiali in merito. Il complesso è dedicato a San Protaso, VIII vescovo di Milano e martire, sepolto nella Basilica stessa.
 
Di stile [[romanico-lombardo]], con tetto a capanna e [[soffitto a cassettoni]], non è in linea con la via Lorenteggio, ma probabilmente con la strada che dalle [[Mura di Milano|mura cittadine]] andava verso ovest. La sua collocazione attuale ha una particolarità che lo rende unico: sorgere nello spartitraffico della trafficatissima via Lorenteggio.
Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] il [[quartiere]] inizia un impetuoso processo di sviluppo edilizio, come in tutta la città, che rivoluzionerà definitivamente l'aspetto del quartiere e fornirà nuove case per rispondere all'esigenza abitativa causata dalla forte immigrazione dal Mezzogiorno di quegli anni.
 
Ha resistito mille anni a vari tentativi di abbattimento ed è quindi considerato un baluardo della storia del quartiere.
Attualmente il quartiere è ancora oggetto di diversi cambiamenti, in particolare interventi di recupero delle aree ex-industriali, dove sono previsti prevalentemente interventi edilizi di tipo residenziale.
 
Si dice che il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] nel 1162 si ritirò in preghiera nell'oratorio per chiedere la vittoria sui Milanesi, e ottenutala risparmiò la chiesina dalla distruzione in segno di gratitudine.
==Trasporti pubblici==
Il quartiere è servito dal [[Trasporti a Milano|trasporto pubblico urbano]] attraverso la MM1, tra Primaticcio, Inganni e Bisceglie, la [[Rete tramviaria di Milano|linea tramviaria]] '''14''', la [[rete filoviaria di Milano|circolare filoviaria]] '''90/91''' e le [[autobus|linee automobilistiche urbane]] '''49, 50, 58, 61, 63, 64, 67, 78 e 95'''.
 
Vi abitò per qualche tempo (1364) il cappellano della vicina San Cristoforo sul Naviglio, servì come cappella alle suore Angeliche di San Paolo, ordine fondato nel 1530 dalla contessa Torelli, che abitavano presso la vicina cascina infine in epoca napoleonica venne usato come deposito di armi e si smise quindi di usarlo come luogo sacro, farà da fienile e deposito di attrezzi.
Sono presenti linee interurbane per: [[Assago]] (321), [[Trezzano sul Naviglio]] (327), [[Cesano Boscone]] (322), [[Corsico]] (325) e [[Buccinasco]] (351).
 
Nel XIX secolo pare che vi si riunissero [[Federico Confalonieri]] e i [[Carbonari]] per organizzare i moti rivoluzionari (1820), arrivando da un cunicolo che la collegava la Pusterla di Sant'Ambrogio (o, si dice, forse addirittura il Castello Sforzesco) alla chiesetta. Il cunicolo è stato chiuso all'inizio del secolo scorso senza che si sia potuto appurare dove conduca.
È presente la [[stazione ferroviaria]] di [[Stazione di Milano San Cristoforo|Milano San Cristoforo]] presso cui fermano i treni per [[Mortara]] e la [[Linea S9 (sistema ferroviario suburbano di Milano)|linea '''S9''']] del [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|servizio ferroviario suburbano]].
{{Vedi anche|Stazione di Milano San Cristoforo}}
 
A fine ‘800 si riprese a usare l'Oratorio come luogo di culto, fino al 1937 quando in zona sorse la chiesa di San Vito in via Vignoli, dopo di che venne abbandonato al più completo degrado. Negli anni '50 l'Oratorio, abitato ormai solo dalle lucertole, fu soprannominato la ''gesetta di lusert'' (chiesetta delle lucertole), e il milanese [[Piero Mazzarella]] le dedicò una canzone.
Inoltre il progetto della [[Linea M4 (metropolitana di Milano)|linea M4]] prevede di collegare la stazione di Milano San Cristoforo all'[[aeroporto di Linate]] con una [[metropolitana leggera]] sotterranea. Saranno presenti sei fermate a servizio del quartiere<ref>[http://www.sottomilano.it/lineaquattro.htm Progetto di costruzione Linea 4<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
L'Oratorio rischiò più volte di essere demolito durante l'urbanizzazione della zona: nel 1923, quando il comune autonomo del Lorenteggio fu inglobato nel Comune di Milano, e a metà anni '50 quando, acquistato dal Comune il terreno dove sorge, doveva essere demolito per ampliare Via Lorenteggio. Gli abitanti della zona si opposero, sebbene fosse ormai ridotto a un rudere, e l'oratorio fu salvato e inserito nello spartitraffico che divide i due sensi di marcia di via Lorenteggio.
==La chiesetta di San Protaso al Lorenteggio ==
{{Vedi anche|Oratorio di San Protaso}}
È una piccola chiesa che si trova in mezzo alle due corsie della strada di via Lorenteggio. Essa era usata storicamente dai contadini della zona per la celebrazione della Messa domenicale. Attualmente viene aperta solo in occasione della festa della via.
 
Negli anni ‘80 è stato restaurato, sia all'esterno che all'interno, dove sono presenti affreschi di varie epoche, dal medioevo al barocco.
Quando venne costruita la strada a due corsie si voleva abbattere la chiesa. Tale decisione diede vita a tante e tali proteste da parte degli abitanti della zona, che la decisione fu abbandonata e venne trovata una soluzione: la chiesa fu inserita nello spartitraffico che divideva la strada in 2 corsie.
 
È di proprietà del Comune di Milano, e viene aperto solo in rare occasioni, per concerti o per le feste di via: in queste occasioni vengono organizzate visite guidate per raccontare la sua storia ai numerosi visitatori.
Durante la festa del quartiere vengono distribuiti volantini che narrano che nella [[chiesa (architettura)|chiesa]] di San Protaso al Lorenteggio vi si fermò a pregare [[Federico I Barbarossa]]. L'[[imperatore]] si trattenne nella chiesetta prima di assediare, saccheggiare e distruggere la città nell'[[Aprile]] [[1162]].
==== Chiesa di San Leonardo Murialdo ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Leonardo Murialdo (Milano)}}
 
==== Chiesa di San Vito al Giambellino ====
==La ballata del Cerutti==
{{Vedi anche|Chiesa di San Vito al Giambellino}}
Il quartiere del Giambellino è divenuto celebre in tutta [[Italia]] grazie ad una canzone di [[Giorgio Gaber]], ''[[La ballata del Cerutti]]'', ispirata ai personaggi del "Bar Gino", all'epoca frequentato dal [[cantautore]] milanese e posto in via Giambellino al civico n.50<ref>Maria Elena Scandaliato e Andrea Sceresini, [[Corriere della Sera]], [[4 settembre]] [[2008]]</ref> :
{{quote|ho fatto una ballata</br>per uno che sta a Milano</br>al Giambellino</br>il Cerutti Cerutti Gino</br>Il suo nome era</br>Cerutti Gino</br>ma lo chiamavan drago</br>gli amici al bar del Giambellino</br>dicevan che era un mago}}<br>
La vita del personaggio prende una brutta piega in quanto viene arrestato per un furto di scooter. La condanna lo cambia per sempre:<br>{{quote|Il suo nome era</br>Cerutti Gino</br>ma lo chiamavan drago</br>e gli amici nel futuro</br>quando parleran di Gino</br>diran che è un tipo duro}}<br>
Questa canzone viene ripresa ne ''La Fidanzata'' degli [[Articolo 31]]
{{quote|Perfino al bar del Giambellino</br>dicevan che ero un mago</br>
mi chiamavan Drago}}
 
=== Architetture civili ===
==Personaggi noti della zona==
[[File:Milano - quartiere Villa Magentino.jpg|thumb|[[Quartiere Villa Magentino]]]]
Il cantante [[Giorgio Gaber]] abitava in una traversa di via Giambellino, in largo dei Gelsomini, ed ha reso famosa la via per la canzone che nomina il bar di Gino. Al famoso ''Bar di Gino'' più o meno all'altezza di via Giambellino 50 <ref>[http://maps.google.it/maps?q=via+Giambellino+50&um=1&ie=UTF-8&hq=&hnear=0x4786c3c4e2711b23:0x2c0adc4c122911ae,Via+Giambellino,+50,+I-20146+Milano&gl=it&ei=Hsd2T_LhNMWg4gTbxrWIDw&sa=X&oi=geocode_result&ct=image&resnum=1&ved=0CCQQ8gEwAA via Giambellino 50 - Google Maps<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, Gino Galli trasformò un bar in un vero e proprio punto di ritrovo milanese: qui venivano a bere Giorgio Gaber, [[Bobby Solo]] e [[Adriano Celentano]] con il suo clan; e ancora [[Ricky Gianco]], che abitava vicinissimo in via Savona 110, e [[Gino Bramieri]], che qui al Giambellino veniva a trovare sua madre.
 
==== Complessi residenziali ====
L'attore [[Diego Abatantuono]] ha dichiarato di aver ampiamente frequentato il quartiere Giambellino durante la sua infanzia fin dall'asilo<ref>[http://www.storiaradiotv.it/DIEGO%20ABATANTUONO.htm Diego Abatantuono<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e pare che si sia ispirato alle parlate che sentiva nel quartiere negli anni sessanta, per interpretare il delinquente del film "[[Io non ho paura (film)|Io non ho paura]]", di [[Gabriele Salvatores]]<ref>[http://magazine.libero.it/cinema/bd/schedafilm.php?sch=42230 Scheda film - Io non ho paura - Banca Dati - Libero Cinema<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
;Quartiere IACP Lorenteggio: Il [[Quartiere IACP Lorenteggio]] è un complesso di edilizia residenziale pubblica, costruito tra il 1938 e il 1944 dall'IFACP<ref>Grandi, Pracchi, ''op. cit.'', p. 205</ref><ref name = "Pugliese 114">Pugliese, ''op. cit.'', p. 114</ref>. La progettazione urbanistica fu diretta dall'architetto [[Giovanni Broglio]]<ref name = "Pugliese 114"/>, mentre quella dei singoli edifici fu opera degli architetti [[Guido Baselli]], [[Piero Della Noce]], [[Alberto Morone]], [[Fausto Natoli]] e [[Tullio Tolio]]<ref name = "Pugliese 114"/>
;Quartiere Villa Magentino: Il [[quartiere Villa Magentino]] è un quartiere direzionale e residenziale, che si trova tra Via Redaelli, Via Rondoni, Via Donati e Via D'Alviano, costruito intorno al [[1966]] secondo un progetto planivolumetrico di [[Francesco Cetti Serbelloni]], con la consulenza estetica di [[Luigi Caccia Dominioni]]<ref>Grandi, Pracchi, ''op. cit.'', p. 340</ref>
 
== Altre località ==
Altri volti conosciuti della zona sono l'attore [[Ugo Conti]], i giornalisti [[Enrico Mentana]] e [[Filippo Facci]] e l'indimenticabile [[Renato Vallanzasca]]. Anche [[Silvio Berlusconi]] risulta dalle liste elettorali essere stato originariamente residente nei dintorni della signorile via San Gimignano della zona Lorenteggio, dove dimorava la madre (''mamma Rosa'' Bossi) ed alcuni suoi congiunti.
=== Arzaga ===
'''Arzaga''' (''Arzaga'' in [[dialetto milanese]]) è un quartiere <ref> per la definizione di "quartiere"vedi nota 2 </ref> compreso all'interno del Lorenteggio.
 
Nonostante non facesse parte dell'antico comune di Lorenteggio, il quartiere di Arzaga è legato al primo ed è spesso considerato parte integrante di questo. La Cascina Arzaga era una cascina, oggi demolita, che sorgeva all'interno del [[Corpi Santi di Milano|comune dei Corpi Santi]] di [[Porta Magenta|Porta Vercellina]], nelle vicinanze del confine con Lorenteggio.<ref>{{Cita web|url=https://blog.urbanfile.org/2016/06/29/milano-arzaga-un-quartiere-moderno-e-la-scomparsa-di-una-cascina-antica/|titolo=Milano {{!}} Arzaga - Un quartiere moderno e la scomparsa di una cascina antica|sito=Urbanfile Blog|data=2016-06-29|lingua=it-IT|accesso=2022-10-07}}</ref>
I componenti dei [[Camaleonti]], gruppo musicale degli anni settanta, provenivano da questa zona e agli albori provavano le loro canzoni in salette e cantine del Giambellino.
 
Fino al 1966 (anno della sua demolizione) in via Arzaga sorgeva l'omonima cascina. Aveva origini quattrocentesche ed era riccamente decorata con il fronte in mattoni e due ali in pietra. Era formata da due cortili comunicanti fra loro. Il primo aveva un corpo di fabbrica disposto ad U con la casa padronale e gli alloggi dei contadini. Vi si accedeva dal grandioso portale d'ingresso ad arco a sesto acuto. Sullo sfondo la chiesetta che riproduceva in scala la [[chiesa di San Carlo al Lazzaretto]]. Il secondo cortile anch'esso porticato ospitava le stalle e i fienili. Sotto i portici una grande vasca scolpita in granito con due bocche di leone da cui sgorgava l'acqua faceva da abbeveratoio.
Lo scrittore [[Andrea G. Pinketts]] ha affermato di essere sempre stato un frequentatore della zona in quanto amante di sordidi baretti al Giambellino e frequentatore di trucidi personaggi del Lorenteggio.
 
A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta la zona compresa tra la via Soderini, via Arzaga e viale San Gimignano venne scelta da numerose famiglie di origine iraniana e fede ebraica per trasferirsi a Milano. In quegli anni vennero edificati nuovi stabili signorili, la maggior parte dei quali presenta ampie zone verdi e molto spesso campi da tennis e piscine privati.
Ispirati dalla canzone di Gaber e del bar di Cerutti viene ideato un personaggio di fumetti per adulti conosciuto negli anni settanta ed ottanta come ''[[Lando]]'', perdigiorno donnaiolo con il volto che ricorda quella di Lando Buzzanca e con un amico soprannominato ''Drago''.
 
In zona sono presenti la Scuola della Comunità Ebraica di Milano e la Scuola Giapponese di Milano, oltre all'oratorio sefardita-persiano Noam e alla Residenza per Anziani Arzaga gestita dalla Comunità Ebraica di Milano (che ha sede nell'edificio adiacente).
==Zona di decentramento==
 
Il quartiere Giambellino-Lorenteggio fa parte attualmente della [[Zona 6 di Milano|Zona 6]] del [[Milano|comune di Milano]]. In precedenza dell'attuale sistema di decentramento, faceva parte dell'allora [[Vecchia suddivisione delle zone di Milano|zona 17]].
===Quartiere Giambellino===
[[File:View of the Naviglio Grande from the Richard Ginori Bridge-Milan.jpg|miniatura|Veduta generale dal Ponte Richard Ginori presso [[San Cristoforo sul Naviglio]], sul confine del quartiere Giambellino]]
Il '''quartiere Giambellino''' (o semplicemente '''Il''' '''Giambellino''', ''quarter Giambellin'' in [[dialetto milanese]]) è un quartiere <ref> Vedi nota 2 per la definizione del termine "quartiere" </ref> parallelo, sia topologicamente che storicamente, al Lorenteggio, con cui oggi da molti è identificato come una parte di un'unica entità comunemente citata sulle mappe come quartiere Giambellino-Lorenteggio (o viceversa Lorenteggio-Giambellino). Il Giambellino appartiene al NIL n. 49, appropriatamente denominato: "Giambellino". <ref> Vedi nota 3 a proposito dei NIL </ref>
 
Prende il nome dalla via omonima, l'arteria principale che ne percorre tutta la lunghezza; è un quartiere variegato e dalle molteplici identità; oggi è uno dei quartieri più multietnici di Milano.
 
== Economia ==
All'interno del quadrilatero compreso tra via Francesco Gonin, via Giordani, via Lorenteggio e via Inganni, sorgono le sedi di alcune società attive nel settore della tecnologia, mentre nel distretto finanziario si trovano aziende che si occupano di prodotti di lusso e, ovviamente, della finanza.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Milano San Cristoforo latobinari.JPG|thumb|Stazione ferroviaria di [[Stazione di Milano San Cristoforo|San Cristoforo]].]]
* Linea M1: stazioni di [[Inganni (metropolitana di Milano)|Inganni]], [[Primaticcio (metropolitana di Milano)|Primaticcio]], [[Bande Nere (metropolitana di Milano)|Bande Nere]], [[Gambara (metropolitana di Milano)|Gambara]]
* Linea M4: stazioni di [[San Cristoforo (metropolitana di Milano)|San Cristoforo]], [[Segneri (metropolitana di Milano)|Segneri]], [[Gelsomini (metropolitana di Milano)|Gelsomini]], [[Frattini (metropolitana di Milano)|Frattini]], [[Tolstoj (metropolitana di Milano)|Tolstoj]] e [[Bolivar (metropolitana di Milano)|Bolivar]]
* Linea S9: [[Stazione di Milano San Cristoforo|stazione di San Cristoforo]]
 
Il quartiere del Lorenteggio è attraversato longitudinalmente dal tratto iniziale della [[strada statale 494 Vigevanese]] che collega Milano a [[Vigevano]]. All'interno del quartiere, questa strada assume il nome del quartiere. Parallela alla Via Lorenteggio, a sud di questa, corre la Via Giambellino, un'importante strada radiale, il cui nome viene spesso utilizzato per indicare il quartiere al posto di Lorenteggio. A est, il quartiere è lambito dalla [[Circonvallazioni di Milano#Circonvallazione esterna|circonvallazione esterna (della 90/91)]]. Presso il quartiere di Arzaga, in Piazzale Giovanni delle Bande Nere, si trova l'inizio della [[Strade provinciali della città metropolitana di Milano|strada provinciale]] che collega Milano ad [[Abbiategrasso]].
 
Il Lorenteggio è servito dalla [[stazione di Milano San Cristoforo|stazione di San Cristoforo]] che si trova alla confluenza tra la [[ferrovia Milano-Mortara]] e la [[Cintura sud (Milano)|cintura sud]]. È gestita da [[RFI]] ed è servita da treni [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|suburbani]] (linea S9) e regionali, gestiti da [[Trenord]], la stazione entro il 2023 verrà completamente riqualificata con la costruzione di un ponte ciclo pedonale che collegherà i due versanti del naviglio: Piazza Tirana con il quartiere Restocco.
 
Inoltre, all'interno del quartiere di [[Arzaga]], si trovano le [[Bande Nere (metropolitana di Milano)|stazioni Bande Nere]] e [[Gambara (metropolitana di Milano)|Gambara]] (sul confine con i limitrofi quartieri della Maddalena e di Molinazzo) della [[linea M1 (metropolitana di Milano)|linea M1]] della [[metropolitana di Milano]].
 
Varie linee di autobus, gestite da [[ATM (Milano)|ATM]], [[rete filoviaria di Milano|due di filobus]] e [[rete tranviaria di Milano|una di tram]], collegano Lorenteggio ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione.
 
Inoltre la [[Linea M4 (metropolitana di Milano)|linea M4]], che collega la [[stazione di Milano San Cristoforo]] all'[[aeroporto di Linate]], presenta sei fermate a servizio del quartiere: oltre a San Cristoforo, [[Segneri (metropolitana di Milano)|Segneri]], [[Gelsomini (metropolitana di Milano)|Gelsomini]], [[Frattini (metropolitana di Milano)|Frattini]], [[Tolstoj (metropolitana di Milano)|Tolstoj]] e [[Bolivar (metropolitana di Milano)|Bolivar]].<ref>{{Cita web|url=http://www.sottomilano.it/lineaquattro.htm|titolo=Progetto di costruzione Linea 4|sito=www.sottomilano.it|accesso=2022-10-07}}</ref><ref>{{Cita web|autore = MM SpA|url = http://www.metro4milano.it/index.php?lang=it|titolo = M4 Nuova Metro Milano|accesso = |data = }}</ref>
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* Pagani Gabriele Pagani, ''L'antico comune di Lorenteggio. Dal Borgo medioevale all'attuale quartiere Vicende, tradizioni, storie, personaggi'', Pagg. 224, 2011, ISBN 978-88-95383-35-4.
* {{Cita libro|titolo = Milano. Guida all'architettura moderna|autore = Maurizio Grandi, Attilio Pracchi|editore = Zanichelli|città = Bologna|anno = 1998|annooriginale = 1980|ISBN = 88-08-05210-9}}
* {{Cita libro|titolo = Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca|autore = Giuliana Gramigna, Sergio Mazza|editore = Hoepli|città = Milano|anno = 2001|p = 384|ISBN = 88-203-2913-1}}
 
==Voci correlate==
* [[ElencoComuni dei comuni inglobatiaggregati a Milano]]
 
* [[Stazione di Milano San Cristoforo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.giambellino.org|titolo=Comunità del Giambellino}}
*[http://www.lorenteggio.com ASCOLOREN Associazione Commercianti del Lorenteggio]
*{{cita web|url=http://www.lorenteggio.com|titolo=ASCOLOREN Associazione Commercianti del Lorenteggio}}
*[http://www.giambellino.org Comunità del Giambellino]
* {{ToponimoLombardia}}
* [http://civita.lombardiastorica.it/index.php?s=contenuti&page=liste_profili&lettera=L&num_page=40&id_toponimo=8000278 Lombardia storica]
*{{cita web | url = http://www.icsviazuara.org/ricercatrepassiallorenteggio.htm | titolo = ricerca tre passi al Lorenteggio | accesso = 29 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080119020256/http://www.icsviazuara.org/ricercatrepassiallorenteggio.htm | urlmorto = sì }}
*{{cita web | url = http://www.zona6.it/Storia6.htm | titolo = storia Zona 6 | accesso = 29 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100127215849/http://www.zona6.it/Storia6.htm | urlmorto = sì }}
*http://www.zona6.it/Storia6.htm
*[{{cita web | url = http://www.atleticogiambellino.com | titolo = Atletico Giambellino, la squadra di calcio del Giambellino] | accesso = 9 giugno 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161013225650/http://www.atleticogiambellino.com/ | urlmorto = sì }}
*[{{cita web|url=http://www.cinetecadeiragazzi.com org|titolo=Cineteca dei Ragazzi]}}
 
{{Quartieri (e municipi di Milano)}}
{{Comuni inglobati a Milano}}
{{Pieve di Cesano Boscone}}
{{portale|Milano}}
 
[[Categoria:Quartieri di Milano]]
[[Categoria:Comuni soppressi della Lombardia soppressi]]
 
[[en:Giambellino-Lorenteggio]]
[[lmo:Lorentegg]]